Croce - GIROS - Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee ...

Croce - GIROS - Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee ... Croce - GIROS - Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee ...

03.06.2013 Views

36 GIROS Notizie Notizie dalle Sezioni 22-2003 verso loc. Giardini (710-730 m) [PR39.38] dove constatiamo che le vecchie terrazze prative, già verosimili biotopi di Orchis coriophora, sono state da tempo abbandonate e ricolonizzate dal bosco (situazione purtroppo comune e generalizzata in moltissimi luoghi), risultando ora totalmente inadatte alla presenza della nostra specie. Annotiamo C. longifolia, Epipactis helleborine, Goodyera repens, Platanthera bifolia e proseguiamo verso sud-ovest [PR39.28] dove c’è Epipactis atrorubens. Giunti nella faggeta a N del Vallone Brozzera (bivio Gaggio-Corè, 810-820 m) [PR39.28] rinveniamo le specie precedenti (tranne G. repens) con l’aggiunta di Cephalanthera rubra, Epipactis muelleri e Platanthera chlorantha; in loc. Corè, nei residui prati, per la maggior parte ormai non più falciati (800-810 m) [PR39.28 e .27], incontriamo gli ultimi esemplari sopravvissuti di Orchis militaris, O. tridentata(*) e O. ustulata(*), assieme alla comune Dactylorhiza fuchsii. Discesi a Breguzzo e passati a est del T. Arnò nella pineta (Pinus sylvestris L.) in loc. Carpela (790-800 m) [PR39.16] troviamo Ophrys insectifera(°) e salendo nella soprastante faggeta verso Malga Arteson e i prati di loc. David (830-850 m) [PR39.37] ritroviamo C. damasonium, C. longifolia, C. rubra, D. fuchsii, E. atrorubens, E. helleborine, G. repens, L. ovata, N. nidus-avis, P. bifolia cui aggiungiamo Corallorhiza trifida. Raggiungiamo quindi il santuario della Madonna del Lares, nelle cui vicinanze cresce la rara e subendemica scrophulariacea Pedicularis acaulis Scop., e infine scendiamo a Tione, dove si conclude il giro. In totale abbiamo censito 17 specie di orchidacee, di cui 2 nuove e 1 confermata per il quadrante UTM. ESCURSIONE n. 2: - 23 giugno 2002, Val di Non dal Rif. Predaia (1400 m, sopra Vervò) al Corno di Tres (m 1812) [UTM 32T PS63/4, PS62/3 – MTB 9632/4, 9633/3, 9732/2]. Partecipanti 24. Il percorso è tutto su suolo calcareo. Lungo il primo tratto dello sterrato, pianeggiante (1425-1430 m) [PS63.61 – 9632/4], tra prati e boschi misti (faggio, pini, abeti) troviamo Epipactis helleborine, Goodyera repens, Gymnadenia conopsea (>1000), Neottia nidus-avis, Traunsteinera globosa; le stesse, con l’aggiunta di Dactylorhiza fuchsii ed Epipactis atrorubens, sono qua e là presenti fino al Malghet di Tres (o Malga Rodeza, 1576 m) [PS63.70 – 9633/3], passato il quale si giunge sul pendio fresco alla testata della Val Rodeza, dove, nell’ex pascolo alberato, grossi cespugli di rododendro stanno colonizzando gli spazi rimasti aperti tra le conifere (abete rosso e larice); qui, a q. 1600-1670 m, si nota la transizione ambientale in atto: specie dei pascoli quali Coeloglossum viride e Pseudorchis albida convivono assieme alla più tollerante Platanthera bifolia e alla nemorale Corallorhiza trifida(*). La mulattiera passa poi sul versante esposto a nord fino a portarsi sulla dorsale nordovest del Corno di Tres [PS62.69 – 9732/2], risalendo la quale un sentiero conduce in vetta (1812 m); troviamo ancora C. viride, D. fuchsii, E. atrorubens, G. conopsea, L. ovata, P. albida(*). Peccato che l’aria offuscata non consenta di gustare appieno la straordinaria vista panoramica. Ridiscendiamo sulla mulattiera che dapprima in quota e poi in leggera discesa traversa un bosco chiaro di abeti (e radi faggi) alla testata della Val Strenta. In una valletta esposta a ovest siamo affascinati da alcuni Cypripedium

22-2003 Notizie dalle Sezioni GIROS Notizie calceolus in piena fioritura e qui è d’obbligo una sosta per la fotografia. Espletato il rituale si prosegue la traversata che riporta in esposizione nord [PS62.68] dove ritroviamo C. trifida(*) e, in ambiente acido, ben mimetizzata nei muschi umidi tra mirtilli e rododendri (Vaccinium myrtillus L. e Rhododendron ferrugineum L.), rinveniamo Listera cordata(*). Giungiamo infine a Forcella Favogna (o Fenner Joch, 1573 m), sotto la quale a q. 1500-1570 m ci sono ancora C. viride, C. trifida, C. calceolus, D. fuchsii, L. ovata, P. bifolia, P. albida, e iniziamo il ritorno passando dall’ex pascolo del Prà della Vacca. Sulle scarpate erboso-boscose esposte a sud-ovest [PS62.69], crescono Cephalanthera longifolia, C. rubra, E. atrorubens, E. helleborine (probabilmente anche la subsp. orbicularis, non determinata con certezza perché troppo poco sviluppata), N. nidus-avis, Platanthera chlorantha(*). L’unica ulteriore specie rinvenuta lungo la strada forestale fino a Predaia è Gymnadenia odoratissima. Viste in totale 18 specie di orchidacee, con 4 nuove segnalazioni per i rispettivi quadranti UTM. ESCURSIONE n. 3: - 14 luglio: Latemar, da Pampeago (m 1800) al Rif. Torre di Pisa (m 2671) [UTM 32T PS93/3 – MTB 9635/3 e /1]. Partecipanti 9. In assenza dello scrivente i dati sono stati registrati dagli amici Bruna & Giorgio Marasca e Agostino Battisti, che ringrazio per la cortesia. Nel prato-pascolo presso la strada a 1800-1810 m [PS93.55 – 9635/3] ci sono Dactylorhiza fuchsii, Gymnadenia conopsea e Nigritella rhellicani, presenti in più punti fino al fondo della Val dei Cavai (1900 m) [PS93.65] dove abbondano inoltre Coeloglossum viride, Gymnadenia odoratissima e Pseudorchis albida con sporadiche Listera ovata, Platanthera bifolia e Traunsteinera globosa. A bordo strada sotto Passo Feudo si rivelano particolarmente interessanti i prati acquitrinosi a q. 1935-1950 m che ospitano bei popolamenti di Dactylorhiza incarnata subsp. cruenta(*) e D. majalis (subsp. alpestris). La strada entra ora in provincia di Bolzano: la si percorre ancora per breve tratto e poi si imbocca a destra il sentiero geologico (segnavia 504, 521). Sul pendìo sud poco oltre la Ganischgeralm ci sono due esemplari di Orchis militaris alla notevole quota di 2035 m (det. A. Battisti) [PS93.66 – 9635/1], quota che supera decisamente i 1800 m fino ad ora noti come altitudine massima per la specie sia in regione (cfr. archivio COT; PERAZZA, 1992; LORENZ & LORENZ, 1998), che in Italia (PIGNATTI, 1982; GRÜNANGER, 2001; ROSSI & MAURY, 2002); per inciso il massimo europeo è segnalato a 2240 m in territorio francese sopra il Passo del Moncenisio (KALTEISEN, 2001). Si raggiunge quindi, a N di Passo Feudo [9635/3], la dorsale di confine (esp. Sud) che il sentiero risale mantenendosi sul lato trentino ma consentendo digressioni anche in Alto Adige. Verso q. 2180 circa, abbondano nuovamente C. viride, G. conopsea, N. rhellicani e P. albida, con 2 ibridi G. conopsea × N. rhellicani (×Gymnigritella suaveolens) mentre a c. 2250 m [9635/1] viene fotografato (G. Marasca) l’ibrido G. odoratissima × N. rhellicani (×Gymnigritella heufleri). Tra q. 2320-2390 ci sono almeno 50 es. di Chamorchis alpi - na per ciascun lato del crinale (quindi in entrambe le provincie). Esattamente sul confine, a q. 2460 m [PS93.67] si fanno notare ca. 20 esemplari di Nigritella rubra. Infine 37

22-2003 Notizie dalle Sezioni <strong>GIROS</strong> Notizie<br />

calceolus in piena fioritura e qui è d’obbligo una sosta <strong>per</strong> <strong>la</strong> fotografia. Espletato il<br />

rituale si prosegue <strong>la</strong> traversata che riporta in esposizione nord [PS62.68] dove ritroviamo<br />

C. trifida(*) e, in ambiente acido, ben mimetizzata nei muschi umidi tra mirtilli<br />

e rododendri (Vaccinium myrtillus L. e Rhododendron ferrugineum L.), rinveniamo<br />

Listera cordata(*). Giungiamo infine a Forcel<strong>la</strong> Favogna (o Fenner Joch, 1573 m),<br />

sotto <strong>la</strong> quale a q. 1500-1570 m ci sono ancora C. viride, C. trifida, C. calceolus, D.<br />

fuchsii, L. ovata, P. bifolia, P. albida, e iniziamo il ritorno passando dall’ex pascolo del<br />

Prà del<strong>la</strong> Vacca. Sulle scarpate erboso-boscose esposte a sud-ovest [PS62.69], crescono<br />

Cepha<strong>la</strong>nthera longifolia, C. rubra, E. atrorubens, E. helleborine (probabilmente<br />

anche <strong>la</strong> subsp. orbicu<strong>la</strong>ris, non determinata con certezza <strong>per</strong>ché troppo poco sviluppata),<br />

N. nidus-avis, P<strong>la</strong>tanthera chlorantha(*). L’unica ulteriore specie rinvenuta<br />

lungo <strong>la</strong> strada forestale fino a Predaia è Gymnadenia odoratissima. Viste in totale 18<br />

specie di orchidacee, con 4 nuove segna<strong>la</strong>zioni <strong>per</strong> i rispettivi quadranti UTM.<br />

ESCURSIONE n. 3: - 14 luglio: Latemar, da Pampeago (m 1800) al Rif. Torre di Pisa<br />

(m 2671) [UTM 32T PS93/3 – MTB 9635/3 e /1]. Partecipanti 9. In assenza dello scrivente<br />

i dati sono stati registrati dagli amici Bruna & Giorgio Marasca e Agostino<br />

Battisti, che ringrazio <strong>per</strong> <strong>la</strong> cortesia. Nel prato-pascolo presso <strong>la</strong> strada a 1800-1810<br />

m [PS93.55 – 9635/3] ci sono Dactylorhiza fuchsii, Gymnadenia conopsea e<br />

Nigritel<strong>la</strong> rhellicani, presenti in più punti fino al fondo del<strong>la</strong> Val dei Cavai (1900 m)<br />

[PS93.65] dove abbondano inoltre Coeloglossum viride, Gymnadenia odoratissima e<br />

Pseudorchis albida con sporadiche Listera ovata, P<strong>la</strong>tanthera bifolia e Traunsteinera<br />

globosa. A bordo strada sotto Passo Feudo si rive<strong>la</strong>no partico<strong>la</strong>rmente interessanti i<br />

prati acquitrinosi a q. 1935-1950 m che ospitano bei popo<strong>la</strong>menti di Dactylorhiza<br />

incarnata subsp. cruenta(*) e D. majalis (subsp. alpestris). La strada entra ora in provincia<br />

di Bolzano: <strong>la</strong> si <strong>per</strong>corre ancora <strong>per</strong> breve tratto e poi si imbocca a destra il sentiero<br />

geologico (segnavia 504, 521). Sul pendìo sud poco oltre <strong>la</strong> Ganischgeralm ci<br />

sono due esemp<strong>la</strong>ri di Orchis militaris al<strong>la</strong> notevole quota di 2035 m (det. A. Battisti)<br />

[PS93.66 – 9635/1], quota che su<strong>per</strong>a decisamente i 1800 m fino ad ora noti come altitudine<br />

massima <strong>per</strong> <strong>la</strong> specie sia in regione (cfr. archivio COT; PERAZZA, 1992;<br />

LORENZ & LORENZ, 1998), che in Italia (PIGNATTI, 1982; GRÜNANGER, 2001; ROSSI &<br />

MAURY, 2002); <strong>per</strong> inciso il massimo europeo è segna<strong>la</strong>to a 2240 m in territorio francese<br />

sopra il Passo del Moncenisio (KALTEISEN, 2001). Si raggiunge quindi, a N di<br />

Passo Feudo [9635/3], <strong>la</strong> dorsale di confine (esp. Sud) che il sentiero risale mantenendosi<br />

sul <strong>la</strong>to trentino ma consentendo digressioni anche in Alto Adige. Verso q.<br />

2180 circa, abbondano nuovamente C. viride, G. conopsea, N. rhellicani e P. albida,<br />

con 2 ibridi G. conopsea × N. rhellicani (×Gymnigritel<strong>la</strong> suaveolens) mentre a c. 2250<br />

m [9635/1] viene fotografato (G. Marasca) l’ibrido G. odoratissima × N. rhellicani<br />

(×Gymnigritel<strong>la</strong> heufleri). Tra q. 2320-2390 ci sono almeno 50 es. di Chamorchis alpi -<br />

na <strong>per</strong> ciascun <strong>la</strong>to del crinale (quindi in entrambe le provincie). Esattamente sul confine,<br />

a q. 2460 m [PS93.67] si fanno notare ca. 20 esemp<strong>la</strong>ri di Nigritel<strong>la</strong> rubra. Infine<br />

37

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!