Roberto Roversi - Gli Amici di Luca
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44<br />
LA NOSTRA STORIA<br />
Il fondatore degli Istituti Ortope<strong>di</strong>ci Rizzoli fu un innovatore della me<strong>di</strong>cina moderna<br />
Francesco Rizzoli, uno dei padri<br />
dell’ortope<strong>di</strong>a italiana<br />
<strong>di</strong><br />
Giuseppe Quercioli<br />
Bologna è sempre stata la culla della<br />
cultura e della me<strong>di</strong>cina. Ancor<br />
prima <strong>di</strong> Mon<strong>di</strong>no De’ Liuzzi, uno<br />
degli scopritori dell’anatomia<br />
umana, a Bologna esisteva un forte<br />
nucleo <strong>di</strong> sperimentatori della scienza<br />
che controllava e tentava <strong>di</strong> guarire<br />
il corpo umano. Mon<strong>di</strong>no De’<br />
Liuzzi operò attorno al do<strong>di</strong>cesimo<br />
secolo, scrivendo il noto testo “De<br />
Anathomia” che in<strong>di</strong>cò le linee guida<br />
per la scienza del corpo umano. Già<br />
da allora, la scuola bolognese <strong>di</strong><br />
scienza del corpo umano s’incamminava<br />
verso la glorificazione dei<br />
gran<strong>di</strong> maestri della scienza che nel<br />
primo secolo furono catalogati come<br />
eccelsi nella cattedra <strong>di</strong> scienza e<br />
nell’operatività del mestiere.<br />
Riportiamo alcuni ritratti <strong>di</strong> questi<br />
gran<strong>di</strong> scienziati che fecero grande<br />
Bologna nel mondo della Me<strong>di</strong>cina<br />
Francesco Rizzoli, come molti<br />
pensano, non nacque a Bologna,<br />
ma a Milano, dove viveva la sua<br />
famiglia: il padre Gaetano, bolognese<br />
a tutto tondo, e da Maria Teresa Trovamala,<br />
ma con residenza a Milano<br />
poiché Gaetano, militare <strong>di</strong> carriera;<br />
era luogotenente dell’esercito napoleonico,<br />
poi in quello <strong>di</strong> Murat. Gaetano<br />
Rizzoli non ebbe vita facile:<br />
invitato dal governo a sconfìggere il<br />
brigantaggio, fu ucciso appena quarantenne,<br />
da una banda che operava<br />
in Calabria. Francesco Rizzoli era già<br />
nato poichè vide la luce il 2 luglio del<br />
1809. Si legge da qualche parte, che<br />
la sua nascita non fu un parto facile;<br />
infatti venne alla luce con l'estrazione<br />
del forcipe.<br />
Con la morte del padre, il piccolo<br />
Rizzoli venne cresciuto ed educato<br />
dallo zio Vincenzo. Poiché era uno<br />
studente modello, lo zio lo iscrisse<br />
alla facoltà <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina con gran<strong>di</strong><br />
sacrifici, in virtù <strong>di</strong> un salario dello<br />
zio, non molto cospicuo.<br />
L’iscrizione alla facoltà <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina<br />
<strong>di</strong> Bologna, permise al giovane Rizzoli<br />
<strong>di</strong> conoscere a fondo la città<br />
natale del padre ed amarla con tutta la<br />
passione <strong>di</strong> un giovane che ricordava<br />
sempre il genitore. Poiché Francesco<br />
che aveva anche una sorella Teresa,<br />
che andò sposa al prof. Baroni professore<br />
<strong>di</strong> ostetricia e chirurgia, ebbe<br />
un grande aiuto dal cognato e quando<br />
si laureò in me<strong>di</strong>cina. Tre anni dopo<br />
prese la specialità in chirurgia, entrò<br />
a far parte come assistente dell’equipe<br />
del cognato.<br />
Il primo impiego come dottore chirurgo,<br />
fu come assistente al ricovero,<br />
un posto con scarsi mezzi economici<br />
e pertanto anche il giovane me<strong>di</strong>co fu<br />
pagato con un mensile ridotto.<br />
La fortuna piano piano si<br />
avvicinò anche al giovane<br />
Francesco. L’occasione gli<br />
fu concessa, dal momento<br />
che il cognato fu chiamato<br />
a Roma come archiatra<br />
del Santo Padre e allora, il<br />
giovane Rizzoli<br />
assunse l’impiego<br />
del cognato come<br />
supplente della cattedra<br />
<strong>di</strong> ostetricia in<br />
Bologna.<br />
Per quasi un lustro, Francesco<br />
Rizzoli operò come oste-<br />
Francesco Rizzoli.<br />
trico, poi già molto noto negli<br />
ambienti me<strong>di</strong>ci bolognesi come<br />
allievo pre<strong>di</strong>letto del famoso professore<br />
cavaliere Matteo Venturoli fu<br />
proposto alla copertura del posto<br />
dopo la sua morte avvenuta in Bologna<br />
nel 1860. Fu in quella veste che<br />
il giovane ma molto conosciuto chirurgo,<br />
<strong>di</strong>venne un punto <strong>di</strong> riferimento<br />
per la scienza me<strong>di</strong>ca bolognese,<br />
ma non solo nell'ambito del suo<br />
lavoro, ma come innovatore della<br />
me<strong>di</strong>cina moderna.<br />
Pare che fosse lo stesso Rizzoli<br />
che nel 1862 curò una brutta<br />
ferita al generale Giuseppe<br />
Garibal<strong>di</strong> colpito con una pallottola<br />
al piede.<br />
“Le ultime notizie relative a<br />
Garibal<strong>di</strong> ci recano ch’egli era<br />
giunto alla Spezia insieme<br />
a sei de’ suoi ufficiali<br />
che le <strong>di</strong> lui ferite<br />
pericolose e che a sua<br />
istanza venne chiamato<br />
il dottor Riboli suo<br />
me<strong>di</strong>co”. Intorno a quel<br />
particolare corre voce