Roberto Roversi - Gli Amici di Luca
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NUTRIRE IL CERVELLO<br />
Sarebbe in grado <strong>di</strong> rallentare il naturale declino cerebrale nelle persone anziane<br />
I componenti neuroprotettivi del caffè,<br />
un aiuto per il nostro cervello<br />
<strong>di</strong><br />
Silvana Hrelia<br />
Dipartimento <strong>di</strong> Biochimica<br />
“G.Moruzzi” - Alma Mater Stu<strong>di</strong>orum<br />
Università <strong>di</strong> Bologna<br />
Alti livelli <strong>di</strong> specie reattive dell’ossigeno<br />
(ROS) meglio note<br />
come “ra<strong>di</strong>cali liberi” sono in grado<br />
<strong>di</strong> indurre la morte cellulare a livello<br />
<strong>di</strong> sistema nervoso centrale e sono<br />
stati pertanto associati all’eziologia<br />
<strong>di</strong> numerose patologie neurodegenerative.<br />
Le cellule nervose hanno sviluppato<br />
meccanismi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa in<br />
grado <strong>di</strong> prevenire la formazione o<br />
contrastare l’effetto delle ROS. Questi<br />
meccanismi coinvolgono enzimi<br />
antiossidanti e detossificanti. Tra i<br />
vari enzimi protettivi, l’attenzione<br />
dei ricercatori si è recentemente<br />
focalizzata sull’eme-ossigenasi<br />
(HO-1), che catalizza la trasformazione<br />
dell’eme (che si libera nel cervello<br />
in seguito a trauma cranico o<br />
emorragia cerebrale e <strong>di</strong> cui è noto il<br />
potere ossidante) in biliver<strong>di</strong>na,<br />
molecola ad azione antiossidante e<br />
neuroprotettiva. Pertanto, OH-1 rappresenta<br />
un nuovo bersaglio, anche<br />
farmacologico, per interventi terapeutici<br />
negli esiti da danno cerebrovascolare.<br />
Anche alcuni componenti<br />
nutraceutici degli alimenti sono in<br />
grado <strong>di</strong> aumentare l’espressione <strong>di</strong><br />
OH-1, massimizzando il tal modo il<br />
potenziale antiossidante delle cellule<br />
nervose.<br />
Tra questi, vi sono alcuni componenti<br />
presenti comunemente nel<br />
caffè e rilevabili nella comune tazzina<br />
<strong>di</strong> espresso che tutti siamo abituati<br />
a consumare. Il caffé rappresenta,<br />
insieme all’acqua e al tè, una delle<br />
bevande più bevute al mondo. A<br />
questo riguardo l’Italia si pone tra le<br />
prime nazioni Europee in termini <strong>di</strong><br />
consumo <strong>di</strong> caffé con circa 6 Kg per<br />
persona all’anno. I suoi possibili<br />
effetti sulla salute umana, tuttavia,<br />
“Il caffè si rivela<br />
un alimento<br />
ad elevata proprietà<br />
neuroprotettiva”<br />
rimangono un argomento <strong>di</strong> <strong>di</strong>battito<br />
– anche e soprattutto sulla stampa<br />
non specializzata – nonostante le più<br />
recenti evidenze mostrino come un<br />
consumo non eccessivo <strong>di</strong> caffè non<br />
abbia effetti sfavorevoli sul rischio<br />
car<strong>di</strong>ovascolare, mentre l’azione<br />
protettiva nei confronti del <strong>di</strong>abete<br />
<strong>di</strong> tipo 2 è <strong>di</strong> fatto assodata. Le due<br />
specie più conosciute sono la Arabi-<br />
ca e la Canephora, meglio nota con<br />
il nome <strong>di</strong> Robusta. Nonostante il<br />
suo basso valore nutrizionale (è praticamente<br />
acalorico se consumato<br />
non zuccherato) il caffè ha suscitato<br />
l’attenzione dei ricercatori a causa<br />
del suo alto contenuto in componenti<br />
bioattivi, a funzione antiossidante<br />
e protettiva, che fanno del caffè un<br />
vero e proprio alimento funzionale.<br />
Il ruolo funzionale non è ascrivibile<br />
alla caffeina, <strong>di</strong> cui è nota la capacità<br />
<strong>di</strong> aumentare la soglia dell’attenzione<br />
e che viene definita una sostanza<br />
psico-attiva, ma ad altri componenti<br />
quali l’acido clorogenico, il cafestolo<br />
e il kahweolo, questi ultimi appartenenti<br />
alla classe dei composti chimici<br />
dei “<strong>di</strong>terpeni”. In 100 grammi<br />
<strong>di</strong> miscela della qualità Arabica sono<br />
presenti me<strong>di</strong>amente 1.2g <strong>di</strong> caffeina,<br />
ben 3g <strong>di</strong> acido clorogenico e<br />
circa 1g <strong>di</strong> <strong>di</strong>terpeni, superando in<br />
tal modo la quota <strong>di</strong> caffeina presente.<br />
Più del 80’% delle componenti