Roberto Roversi - Gli Amici di Luca
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l’aumento della contrattura [86]. Spesso<br />
si ritiene che la gestione terapeutica <strong>di</strong><br />
queste complicanze secondarie possa<br />
essere interamente affidata ad accurati<br />
protocolli fisioterapici, anche se le evidenze<br />
in proposito sono piuttosto limitate<br />
e <strong>di</strong> scarsa forza: esercizi <strong>di</strong> stretching<br />
passivo tenuto 20-60 secon<strong>di</strong> 5 volte per<br />
seduta fisioterapica hanno lo stesso<br />
risultato sia che siano somministrati 2<br />
volte alla settimana che 5 volte alla settimana;<br />
uno stretch prolungato <strong>di</strong> 10-30<br />
minuti riduce la spasticità per almeno 35<br />
minuti dopo la cessazione dello stretch;<br />
esercizi passivi <strong>di</strong> stretching tenuto per<br />
60 secon<strong>di</strong> 5 volte per seduta, per tre<br />
sedute alla settimana, può ridurre la contrattura<br />
in flessione del ginocchio; la<br />
mobilizzazione ripetuta in flesso-estensione<br />
del gomito può ridurre la spasticità;<br />
uno stretch prolungato degli adduttori<br />
dell’anca per 5-7 ore al giorno può<br />
prevenire la contrattura degli adduttori<br />
[87].<br />
Le evidenze contrastanti si sono accumulate<br />
nel tempo mostrando come lo<br />
stretching sia una risorsa terapeutica la<br />
cui efficacia <strong>di</strong>pende dal tempo <strong>di</strong> somministrazione<br />
ma anche dal segmento al<br />
quale viene applicato. Alcuni esempi: 2<br />
sessioni <strong>di</strong> 30’ al giorno per 5 giorni/settimana<br />
per 4 settimane, con posizione<br />
della spalla in massima rotazione esterna<br />
confortevole e 90° <strong>di</strong> flessione, si sono<br />
rivelate sufficienti per contrastare la contrattura<br />
alla spalla in pazienti con stroke<br />
recente [88]; al gomito con contrattura in<br />
flessione dopo TCE, un casting seriale<br />
per 2 settimane produce un miglioramento<br />
effimero che in buona parte svanisce<br />
dopo un giorno dalla rimozione:<br />
per <strong>di</strong> più uno stretch posturale <strong>di</strong> 1 ora<br />
al giorno per 5 giorni/settimana per 4<br />
settimane non riesce a mantenere gli<br />
effetti residui del casting [89]; uno splinting<br />
notturno per 9-12 ore per 4 settimane,<br />
sia in posizione neutra che in posizione<br />
estesa, non previene la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />
ROM passivo al polso in pazienti con<br />
stroke, e non è possibile <strong>di</strong>mostrare che<br />
questa procedura fornisca qualsiasi vantaggio<br />
rispetto al non far nulla [90]; 12<br />
settimane <strong>di</strong> splinting notturno per 8 ore<br />
non cambiano l’estensibilità dei muscoli<br />
del pollice della mano in pazienti con<br />
30<br />
D O S S I E R<br />
TCE e Stroke [91]. Bisogna concludere<br />
che, almeno all’arto superiore, le evidenze<br />
a favore dello stretch posturale sono<br />
contrad<strong>di</strong>ttorie e poco incoraggianti.<br />
Ciononostante, il riscontro delle devastanti<br />
deformità che possono conseguire<br />
ad un pattern <strong>di</strong>stonico non contrastato<br />
dell’arto superiore non può consentire<br />
alcuna forma <strong>di</strong> rinuncia terapeutica:<br />
mantenere uno stretch posturale con<br />
splinting a correzione incrementale per<br />
parecchie ore nella giornata, possibilmente<br />
privilegiando le ore <strong>di</strong>urne per<br />
favorire il comfort notturno del paziente,<br />
eventualmente associato a mobilizzazione<br />
fisioterapica e a tecniche locali <strong>di</strong><br />
blocco neuromuscolare con tossina<br />
botulinica, rappresenta probabilmente<br />
una strategia combinata che merita <strong>di</strong><br />
essere approfon<strong>di</strong>tamente esplorata.<br />
“Ad oggi la scelta<br />
della strategia appropriata<br />
richiede una<br />
accurata valutazione<br />
della presentazione del<br />
tono e degli obiettivi<br />
del singolo paziente”<br />
Sul tronco e sugli arti inferiori, le tecniche<br />
<strong>di</strong> verticalizzazione precoce con<br />
tavolo <strong>di</strong> statica e l’uso <strong>di</strong> ortesi posturali<br />
(basi per postura con sistemi posturali<br />
personalizzati) per la posizione seduta<br />
possono rappresentare il primo livello <strong>di</strong><br />
contrasto della contrattura muscolare nel<br />
paziente con <strong>di</strong>stonia spastica. Sicuramente<br />
il casting seriale alla caviglia con<br />
gessi progressivi rappresenta lo strumento<br />
terapeutico per il quale <strong>di</strong>sponiamo<br />
del maggior numero <strong>di</strong> evidenze a favore<br />
e con la maggiore forza <strong>di</strong> raccomandazione.<br />
Nei modelli animali l’immobilizzazione<br />
<strong>di</strong> un segmento per 28 giorni<br />
produce effetti <strong>di</strong>versi se l’immobilizzazione<br />
avviene in posizione neutra, allungata<br />
o accorciata: in posizione neutra e<br />
accorciata si ha una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> oltre il<br />
40% della massa muscolare e, nella<br />
posizione accorciata, anche della forza<br />
prodotta. Del tutto <strong>di</strong>verso è il caso della<br />
immobilizzazione in posizione allungata:<br />
la forza prodotta non solo non <strong>di</strong>minuisce<br />
ma ad<strong>di</strong>rittura si incrementa<br />
anche se <strong>di</strong> poco ma soprattutto la massa<br />
muscolare perde relativamente poco,<br />
attorno al 20% o poco più [92]. Questa<br />
in<strong>di</strong>cazione sperimentale ci mostra come<br />
il casting possa agire tanto a livello della<br />
modulazione dell’attività muscolare<br />
quanto a livello delle proprietà del tessuto<br />
muscolare. Il casting seriale in effetti<br />
può modulare l’iperattività muscolare e<br />
ridurre l’ipereccitabilità del riflesso da<br />
stiramento (stiffness attiva) [93] quanto<br />
può mo<strong>di</strong>ficare la resistenza passiva e<br />
l’estensibilità muscolare (stiffness passiva)<br />
e cambiare la soglia del riflesso da<br />
stiramento [94]. Un intervento attivo con<br />
casting seriale previene deformità in<br />
equino-varo dopo grave danno cerebrale,<br />
ed è sufficiente da solo per conseguire<br />
questo risultato; un concorso ad<strong>di</strong>zionale<br />
della tossina botulinica non è <strong>di</strong>mostrato<br />
[95]. Due recenti revisioni sistematiche<br />
[96, 97] in<strong>di</strong>cano che il casting<br />
seriale con gessi progressivi riduce la<br />
contrattura nei flessori plantari della<br />
caviglia e migliora il ROM passivo e che<br />
cambiamenti frequenti (1-4 giorni) dei<br />
gessi causano meno complicazioni <strong>di</strong><br />
cambi meno frequenti (5-7 giorni);<br />
all’opposto, il posizionamento <strong>di</strong> split<br />
notturni in posizione funzionale per la<br />
mano non produce risultati clinici in termini<br />
<strong>di</strong> miglioramento del ROM passivo,<br />
della funzionalità e del controllo del<br />
dolore.<br />
Pochi cenni infine sul significato e le<br />
possibilità <strong>di</strong> farmaci sistemici per il<br />
controllo dell’ipertono. In generale sono<br />
tre le classi <strong>di</strong> farmaci che possiamo utilizzare<br />
per questo scopo: agonisti del<br />
GABA, agonisti alfa-2 adrenergici e farmaci<br />
ad azione periferica. Al primo<br />
gruppo appartengono le benzo<strong>di</strong>azepine<br />
(Diazepam, Clonazepam e Lorazepam),<br />
il Baclofen, il Gabapentin, lo Zolpidem<br />
[98] e la Fenitoina [99]. In generale questa<br />
classe <strong>di</strong> farmaci aumenta l’inibizione<br />
presinaptica e riduce i riflessi spinali<br />
monosinaptici e polisinaptici, la resistenza<br />
allo stiramento passivo e gli spasmi.<br />
<strong>Gli</strong> effetti collaterali sono importanti e