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Roberto Roversi - Gli Amici di Luca

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22<br />

RICERCA<br />

Sarà donato all’Azienda Usl <strong>di</strong> Bologna<br />

Raccolti i fon<strong>di</strong><br />

per lo stimolatore cerebrale<br />

La raccolta fon<strong>di</strong> per l’acquisto <strong>di</strong><br />

uno “Stimolatore magnetico transcranico”<br />

ha avuto un eccellente risultato.<br />

Cominciata lo scorso 7 ottobre in<br />

occasione della “Giornata Nazionale dei<br />

Risvegli per la Ricerca sul Coma – vale<br />

la pena” si era posto l’obiettivo <strong>di</strong> raggiungere<br />

i 60.000 euro. Traguardo raggiunto<br />

grazie ai numerosi sostenitori,<br />

alle iniziative realizzate ed a tutti coloro<br />

che ci hanno aiutato.<br />

Alcuni familiari a seguito anche <strong>di</strong> notizie<br />

apparse sulla stampa ci avevano<br />

chiesto della “stimolazione cerebrale” e<br />

della sua possibile applicazione su<br />

pazienti in stato vegetativo e <strong>di</strong> minima<br />

coscienza. L’associazione “<strong>Gli</strong> amici <strong>di</strong><br />

<strong>Luca</strong> onlus”, sentito il parere clinico<br />

positivo del prof. <strong>Roberto</strong> Piperno <strong>di</strong>rettore<br />

della Casa dei Risvegli <strong>Luca</strong> De<br />

Nigris e del dott. Carmelo Sturiale già<br />

dell’Unità operativa <strong>di</strong> neurochirurgia<br />

dell’Ospedale Bellaria – Maggiore <strong>di</strong><br />

Bologna ed ora primario a Cesena,<br />

aveva dunque aperto una sottoscrizione<br />

al fine <strong>di</strong> acquisire uno “stimolatore<br />

cerebrale” da donare all’Azienda Usl <strong>di</strong><br />

Bologna per il Centro Stu<strong>di</strong> per la<br />

Ricerca sul Coma alla Casa dei Risvegli<br />

<strong>Luca</strong> De Nigris.<br />

“Note <strong>di</strong> gala a palazzo Re Enzo” promossa da Brave Arts per Maserati.<br />

Dalla letteratura scientifica, anche se<br />

ancora basata su singoli casi o stu<strong>di</strong> con<br />

pochi pazienti, vi sono in<strong>di</strong>cazione che<br />

la neuromodulazione elettrica possa<br />

“Raccolti 60.000 euro.<br />

Grazie a tutti coloro che<br />

ci hanno sostenuto”<br />

essere uno strumento utile a migliorare<br />

lo stato <strong>di</strong> coscienza e il grado <strong>di</strong> interazione<br />

in pazienti in uno stato <strong>di</strong> minima<br />

coscienza. Un recente stu<strong>di</strong>o (2006) su<br />

Un’altra delle innumerevoli iniziative realizzate per la raccolta fon<strong>di</strong>. Una serata alla "Taverna degli<br />

artisti”. Da sinistra: Laura Cracoliti, Domenico Calia, Fulvio De Nigris, Antonella Liga, Adriano Amuleti.<br />

un paziente in questo stato da 6 anni ha<br />

<strong>di</strong>mostrato un miglioramento della<br />

cognitività, del controllo degli arti e<br />

della deglutizione durante la stimolazione.<br />

Al momento per i pazienti in stato<br />

vegetativo la letteratura è ancora povera.<br />

Viene generalmente ritenuto che questi<br />

soggetti presentino una sofferenza cerebrale<br />

talmente importante da rendere <strong>di</strong><br />

dubbia utilità il tentativo <strong>di</strong> stimolare<br />

elettricamente tali aree. Però in pazienti<br />

clinicamente in stato vegetativo ma con<br />

un quadro <strong>di</strong> preservazione <strong>di</strong> una attività<br />

cerebrale un tentativo <strong>di</strong> neuromodulazione<br />

elettrica può avere reazioni<br />

non trascurabili. La neuromodulazione<br />

elettrica delle aree cerebrali attraverso la<br />

Stimolazione Magnetica transcranica<br />

ripetitiva (rTMS) è ottenuta con modalità<br />

non invasive. Questa è una procedura<br />

non dolorosa che produce correnti in<br />

grado <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare l’eccitabilità della<br />

corteccia cerebrale. In particolare i risultati<br />

ottenuti nei pazienti con deficit del<br />

tono e del movimento dopo stroke sono<br />

largamente positivi e lo stesso tipo <strong>di</strong><br />

effetto si spera possa essere atteso anche<br />

nei pazienti con severo deficit motorio<br />

dopo lesione cerebrale da altra causa,<br />

come ad esempio il trauma o l’ipossia.

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