Roberto Roversi - Gli Amici di Luca
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18<br />
VOLONTARIATO<br />
torie. Il padre aveva insegnato<br />
loro ad effettuare una chiamata <strong>di</strong><br />
soccorso corretta, ad eseguire un<br />
massaggio car<strong>di</strong>aco e la respirazione<br />
bocca a bocca perché aveva<br />
seguito un corso <strong>di</strong> primo soccorso<br />
sul luogo <strong>di</strong> lavoro e aveva ritenuto<br />
fondamentale trasmettere<br />
queste informazioni alle figlie. La<br />
donna è arrivata viva in ospedale<br />
e ha ricevuto le cure del caso. <strong>Gli</strong><br />
stessi me<strong>di</strong>ci hanno riba<strong>di</strong>to che<br />
senza quelle manovre rianimatorie<br />
effettuate sul posto la donna<br />
non ce l’avrebbe fatta. Le figlie,<br />
all’epoca dei fatti, avevano rispettivamente<br />
8 e 11 anni.<br />
Le manovre <strong>di</strong> cui stiamo parlando,<br />
per quanto abbiano a che fare<br />
con situazioni che ci sembrano<br />
più gran<strong>di</strong> <strong>di</strong> noi, sono semplici,<br />
chiunque le può eseguire. È il<br />
sentirsi <strong>di</strong> metterle in pratica il<br />
vero ostacolo. I bambini possono<br />
ancorarsi alla loro ingenuità: non<br />
razionalizzano, eseguono quello<br />
che gli è stato insegnato. <strong>Gli</strong><br />
adulti si pongono dei problemi: e<br />
se sbaglio le manovre e la persona<br />
muore per colpa mia? La persona<br />
è già morta se chi ha la<br />
responsabilità <strong>di</strong> trovarsi a soccorrerlo<br />
per primo non esegue<br />
queste manovre. E questo vale<br />
non solo in caso <strong>di</strong> arresto car<strong>di</strong>aco,<br />
ma anche <strong>di</strong> altre situazioni: il<br />
tempo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssanguamento in caso<br />
<strong>di</strong> emorragia a livello dell’arteria<br />
femorale, evenienza che può<br />
occorrere nei traumi da incidente<br />
stradale, è <strong>di</strong> pochi minuti; in<br />
caso <strong>di</strong> ostruzione delle vie aeree<br />
da corpo estraneo la persona in<br />
pochissimi minuti <strong>di</strong> tempo<br />
<strong>di</strong>venterà incosciente e poi smetterà<br />
<strong>di</strong> respirare a causa dell’ostacolo<br />
all’entrata <strong>di</strong> aria nei polmoni.<br />
Ma il compito <strong>di</strong> chi soccorre per<br />
primo non è solo <strong>di</strong> eseguire le<br />
manovre <strong>di</strong> primo soccorso. Chi è<br />
presente sul luogo <strong>di</strong> un’emergenza<br />
deve avere bene in mente<br />
Incidente auto-auto - <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> primo soccorso per la popolazione - festa "Venite a<br />
quel paese" - Me<strong>di</strong>cina (BO).<br />
che anche se non vuole si trova ad<br />
essere parte <strong>di</strong> una catena: la catena<br />
della sopravvivenza. Essa<br />
prende l’avvio con la chiamata <strong>di</strong><br />
soccorso, prosegue con le manovre<br />
<strong>di</strong> primo soccorso eseguite da<br />
chi è presente sul luogo (il soc-<br />
“L’aiuto del citta<strong>di</strong>no<br />
è fondamentale<br />
per fare arrivare<br />
i soccorsi sul posto il<br />
prima possibile”<br />
corritore occasionale), continua<br />
con l’arrivo dell’ambulanza e<br />
finisce con l’affidamento della<br />
persona al me<strong>di</strong>co e l’arrivo in<br />
pronto soccorso. Se uno degli<br />
anelli è debole, tutta la catena<br />
perde <strong>di</strong> efficacia e la probabilità<br />
<strong>di</strong> sopravvivenza per la persona<br />
colpita dall’evento si riduce.<br />
Il co<strong>di</strong>ce penale prevede per chi si<br />
trova sul luogo <strong>di</strong> un’emergenza<br />
l’obbligo <strong>di</strong> avvisare l’autorità<br />
competente (il 118 in caso <strong>di</strong><br />
un’emergenza <strong>di</strong> tipo sanitario) e<br />
<strong>di</strong> agire secondo il buon senso.<br />
Non è sufficiente. Il buon senso<br />
non ci aiuta a dare informazioni<br />
corrette se non sappiamo come<br />
funziona il sistema del soccorso,<br />
il buon senso spesso ci in<strong>di</strong>ca <strong>di</strong><br />
effettuare manovre che sembrano<br />
innocue ma che sono sbagliate<br />
(come mettere un cuscino sotto<br />
alla testa <strong>di</strong> un persona a terra<br />
incosciente, come dare da bere ad<br />
una persona vittima <strong>di</strong> un incidente<br />
che ha sete), il buon senso<br />
non ci può in<strong>di</strong>care come aiutare<br />
una persona se non abbiamo un<br />
minimo <strong>di</strong> conoscenze. In definitiva,<br />
il buon senso non ci basta a<br />
farci svolgere la nostra parte nella<br />
catena della sopravvivenza in<br />
modo efficace.<br />
Ecco perché cre<strong>di</strong>amo nel valore<br />
dell’educare al primo soccorso:<br />
vogliamo aiutare le persone a<br />
svolgere il loro compito <strong>di</strong> primi<br />
soccorritori al meglio delle loro<br />
possibilità ed essere un anello<br />
forte.<br />
Se la vita ci porrà <strong>di</strong> fronte ad<br />
un’emergenza e saremo in grado<br />
<strong>di</strong> contribuire a salvare una persona,<br />
il valore <strong>di</strong> questa azione è<br />
così grande da essere sufficiente a<br />
dare un senso a tutta la nostra esistenza.