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Una stagione straordinaria

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Tecnica I Saima per Ferrari e Maserati<br />

Il brevetto<br />

S e<br />

Saima Avandero è<br />

diventata da una decina<br />

d’anni un punto di<br />

riferimento per la logistica, non<br />

significa che abbia perso smalto<br />

e innovazione in quello che, dal<br />

1816, è il suo core business: i<br />

trasporti.<br />

Di fronte all’impianto logistico,<br />

il trasporto assume in verità<br />

quasi un ruolo minore: una fase<br />

importante, certo, ma<br />

ridimensionata confronto alla<br />

complessità di gestione della<br />

merce che la logistica comporta.<br />

Ma l’ultima volta che ci è<br />

capitato di incontrare<br />

Gianfranco Levoni, direttore dei<br />

servizi logistici, (vedi “il Club”<br />

2/2003, pag. 60) eravamo<br />

rimasti incuriositi da un<br />

brevetto appeso al muro, il n°<br />

01258544, rilasciato a suo nome<br />

per “invenzione industriale di<br />

sistema per il trasporto di<br />

autovetture in container”. Ne<br />

avevamo accennato ma, qualche<br />

tempo dopo, ci siamo chiesti<br />

che cosa potesse avere di così<br />

straordinario lo spedire delle<br />

auto via nave. Abbiamo,<br />

naturalmente, girato la<br />

domanda a Levoni.<br />

“Con il nostro sistema, tanto<br />

per incominciare, è possibile<br />

caricare quattro auto dove di<br />

solito ce ne stanno due, in un<br />

container HC da 40 piedi. Già<br />

questo comporta un risparmio<br />

del 50% sui costi vivi di<br />

viaggio”. Bene, allora è<br />

questione di costi? “Certo, ma<br />

non solo: è soprattutto una<br />

questione di qualità”.<br />

E quando si parla di qualità,<br />

Gianfranco Levoni, che di solito<br />

è persona serissima, se possibile<br />

serio lo diventa ancora di più.<br />

Ci spiega che, essendo da anni<br />

abituato a lavorare con aziende,<br />

Ferrari in testa, che della<br />

qualità non fanno solo un<br />

punto d’onore ma un must<br />

produttivo, le prestazioni di un<br />

fornitore devono essere almeno<br />

all’altezza del cliente: “Con il<br />

nostro sistema – dice – le auto<br />

sono preparate direttamente in<br />

Ferrari con la collaborazione di<br />

gente Saima e, come vengono<br />

messe nel container, così<br />

vengono ritirate dal<br />

destinatario, all’arrivo: nessuno<br />

entra in contatto con la merce e<br />

tutte le operazioni riguardano<br />

solo il container nella sua<br />

interezza”.<br />

Il mercato principale con il<br />

quale viene utilizzato questo<br />

sistema è quello statunitense.<br />

Per due motivi: innanzi tutto è<br />

il più importante per Maranello<br />

(con questo metodo sono già<br />

state spedite in USA tra le<br />

10.000 e le 12.000 Ferrari e, da<br />

poco, si è incominciato anche<br />

con le Maserati); poi perché, per<br />

ora, è l’unico ad avere una<br />

struttura di ricevimento<br />

adeguata. Già, perché il<br />

“sistema Levoni” richiede due<br />

postazioni identiche, una alla<br />

partenza ed una all’arrivo. Le<br />

auto, infatti, dopo essere state<br />

ricoperte con una pellicola di<br />

pvc applicata con un processo<br />

elettrostatico che ne preserva la<br />

vernice, sono caricate e fissate<br />

su una specie di carrello che ne<br />

porta due sopra e due sotto.<br />

Così caricato il carrello, tramite<br />

un motore elettrico e attraverso<br />

apposite rotaie, viene fatto<br />

entrare nel container e in tal<br />

modo viene ricevuto dal<br />

destinatario, senza che nessuno<br />

tocchi mai e auto.<br />

“La nostra ricerca della qualità –<br />

continua Levoni – impone<br />

sinergie con il processo<br />

produttivo e notevole<br />

integrazione. Nessuno, fin’ora,<br />

ha inventato processi analoghi”.<br />

Anche questa della spedizione<br />

di vetture oltreoceano è una<br />

realtà che le due aziende hanno<br />

studiato insieme.<br />

Il referente, in Ferrari, è infatti<br />

Nillo Zani, il responsabile della<br />

produzione, con il quale Saima<br />

ha coordinato, pianificato ed<br />

infine realizzato l’iniziativa.<br />

Ma è poi necessario un processo<br />

così complesso, visto che le<br />

altre Case che costruiscono auto<br />

di lusso per il trasporto usano<br />

ancora i così detti ro-ro, le navi<br />

garage? La risposta non<br />

ammette replica: “Un prodotto<br />

particolare va trattato con i<br />

guanti, non con le mani<br />

sporche”.<br />

Tecnica 63

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