Una stagione straordinaria

Editoriale
I
bilanci, si sa, si fanno sempre
alla fine: di un anno, di una
stagione, di un lavoro.
Per la Ferrari, in questo lungo
campionato di Formula 1, il
tempo dei bilanci è invece
arrivato a metà del percorso,
quando ad una sua esitazione
ha corrisposto la crescita dei
team avversari, naturale
evoluzione di anni passati ad
inseguire un Cavallino sempre
più veloce, efficace,
imprendibile.
Il nuovo regolamento F1, varato
in favore dello spettacolo e in
contrasto con i valori
naturalmente espressi dal
campo di gara, ha poi fatto il
resto, mettendo in difficoltà un
team che ha sempre eletto
l’efficienza e l’affidabilità della
vettura a primo obiettivo, senza
affidarsi a calcoli che non
fossero altro che l’andare più
forte di tutti.
E i bilanci anticipati,
cari Amici,
hanno dato i frutti sperati,
fornendo alla squadra una
motivazione in più, quella di
mantenere la supremazia
tecnologica ottenuta con
determinazione, impegno e
tanto, tanto lavoro.
La conquista del nono
campionato del Mondo
consecutivo è nata da una sfida
nuova, perché colta a metà di
una stagione dove erano già in
molti a dare per scontata la
caduta di un gigante che si
riteneva non avesse più forza.
La Ferrari è risorta e ha vinto.
Non perché scossa dalle
presunte mollezze delle vittorie
degli ultimi anni, non per la
ritrovata volontà di innovarsi,
non per lo svanire di un torpore
che si diceva aver avvolto ogni
singolo elemento del team, ma
perché la vittoria appartiene al
Dna della Ferrari e vincere è
l’ultimo effetto di ciò per il
quale lavoriamo tutti da oltre
mezzo secolo: l’eccellenza.
Buon anno a tutti.
Un abbraccio che sa di vittoria;
il presidente Montezemolo si
complimenta con Michael Schumacher
dopo la conquista della pole position
nel Gran Premio d’Italia, a Monza, lo
scorso 13 settembre: la riscossa è
cominciata
Editoriale 3