Una stagione straordinaria

La protagonista I Ferrari 712 Can-Am
28 La protagonista
Testo e foto
Alessandro Giudice
ho cercata, questo sì.
Delle corse Can-Am L’ conoscevo obiettivamente
poco e delle Ferrari che ci
correvano ancora meno.
Tutto si limitava al ricordo di
qualche foto trovata sui libri,
con le macchine impegnate su
tracciati circondati da deserti,
all’interno di aeroporti o su
“catini” che delle piste europee
avevano ben poco.
E poi c’era una forma quasi di
reticenza a raccontare della
Can-Am da parte della gente
Ferrari, come si fosse trattato
di un’avventura trascurabile,
vissuta in un mondo dove le
corse venivano concepite in
maniera diversa, con macchine
non proprio Ferrari fino in
fondo.
Ce n’era abbastanza per
stuzzicare la mia curiosità.
Così, alla prima occasione di
viaggio negli Stati Uniti, mi
sono dato da fare e, dopo una
decina tra telefonate e fax, l’ho
trovata: la 712 Can-Am, telaio
1010, l’ultima della serie, quella
presentata senza che nessuno
se l’aspettasse, con quel gusto
di stupire tanto caro a Ferrari.
La macchina era –
naturalmente – in California.
A prima vista mi è sembrata
piccola: forse, una volta lette le
cilindrate e le potenze, mi
aspettavo una specie di
portaerei e invece mi trovavo
davanti ad una barchetta
compatta e rastremata, per
niente “americana”, per
intenderci.
Mi sarebbe piaciuto fotografarla
in circuito, almeno ai box: mi
sono dovuto accontentare di un
parcheggio, ma tanto è bastato.
L’ho ripresa “vestita” e “nuda”,
aperta e chiusa, in tutti i
dettagli. Insomma, mi sono
tolto la voglia e, per la prima
volta, rendo pubbliche le
immagini del fugace ma
intenso incontro con una delle
auto più misteriose costruite a
Maranello.