Una stagione straordinaria
Una stagione straordinaria
Una stagione straordinaria
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Club ilRivista Ufficiale del Ferrari Club Italia 3° Quadrimestre 2003 Anno 3 - n° 3<br />
In pista<br />
Festa in rosso<br />
Anteprime<br />
612 Scaglietti<br />
Storie<br />
Al di là dell’Atlantico<br />
Pilota Ferrari<br />
A scuola di guida<br />
<strong>Una</strong> <strong>stagione</strong> <strong>straordinaria</strong>
Ferrari<br />
ha scelto Marsh<br />
Marsh, il n° 1 al mondo nella gestione dei rischi, ha progettato,<br />
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il<br />
Club<br />
ilClub<br />
Rivista ufficiale riservata<br />
ai soci del Ferrari Club Italia<br />
Pubblicazione Quadrimestrale<br />
3° Quadrimestre 2003<br />
Anno 3 - n° 3<br />
Presidente<br />
Luca Matteoni<br />
Direttore Responsabile<br />
Alessandro Giudice<br />
Art director<br />
Alessandro Migliorini<br />
Hanno collaborato<br />
Claudio Alfonsi, Eugenio Avitabile,<br />
Attilio Bersanelli, Roberto Casolari,<br />
Adalberto Cattabriga, Loris Ceffa,<br />
Silvia Corradetti,<br />
Andreas Kerschbaumer, Ettore Maioli<br />
Beatrice Mattei, Alessandro Migliorini,<br />
Francesco Scaletti, Georges Vaxelaire,<br />
Marco Vitali<br />
Fotografie<br />
ASA/LAT, Callo, Dino Eisele,<br />
Giovanni Dalle Nogare,<br />
Alessandro Giudice, laPresse, Luis.it,<br />
Flavio Mazzi, Marco Passaniti,<br />
Dino Sassi, Paolo Salvetti,<br />
Rino Schenetti, Solange Van Yfte,<br />
Georges Vaxelaire, Nando Vescusio,<br />
Marco Vitali, Roberto Viva,<br />
Wolfango/Carrstudio, Stefano Zanrosso<br />
Editore<br />
Golinelli Industrie Grafiche SpA<br />
Stampa e confezione<br />
Golinelli Industrie Grafiche SpA<br />
www.golinelli.it<br />
Stampata su UPM Finesse Premium silk<br />
Prodotto da UPM Kymmene<br />
Copertina 200g/Interno 115g<br />
Testata di proprietà del Ferrari Club Italia<br />
Via Abetone Inferiore, 4 41053 Maranello<br />
(Modena).<br />
Tutti i diritti riservati. Il materiale<br />
contenuto in questa pubblicazione non<br />
può essere riprodotto, né integralmente,<br />
né parzialmente senza preventiva<br />
autorizzazione del Ferrari Club Italia.<br />
Le opinioni espresse non rispecchiano<br />
necessariamente quelle dell’editore<br />
e del proprietario della testata.<br />
Analogamente, nessuna responsabilità<br />
è assunta per le inserzioni pubblicitarie<br />
contenute nella rivista. Il proprietario della<br />
testata è a disposizione di eventuali aventi<br />
diritto per il copyright fotografico nell’ambito<br />
della legislazioen internazionale.<br />
Autorizzazione del Tribunale di Modena<br />
1595/2001<br />
In questo numero<br />
E sono nove. Nove titoli in<br />
cinque anni. La Ferrari dei<br />
record parte da questi<br />
numeri, spietati per gli<br />
avversari e paradisiaci<br />
per tutti gli altri.<br />
Pochi i commenti da fare su<br />
una serie così fitta da non<br />
conoscere precedenti, se non<br />
il fatto che, quest’anno, il<br />
campionato del mondo di<br />
Formula 1 è stato in bilico<br />
fino alla corsa finale, deciso<br />
negli ultimi giri di una<br />
<strong>stagione</strong> lunghissima.<br />
Luca di Montezemolo, che di<br />
emozioni ne ha vissute tante,<br />
ne parla nel suo atteso e<br />
consueto editoriale di fine<br />
anno. Questa volta, però, non<br />
è solo: alle sue parole fanno<br />
da contraltare quelle di<br />
Candido Cannavò, il<br />
giornalista sportivo più<br />
amato, mitico direttore della<br />
“Gazzetta dello Sport”; le<br />
riflessioni di Piero Ferrari,<br />
sul carattere e lo spirito del<br />
padre; i ricordi di Franco<br />
Gozzi, una vita dedicata al<br />
Cavallino.<br />
È una Ferrari che, ora più<br />
che mai, suscita entusiasmi,<br />
provoca bagni di folla, crea<br />
nuovi adepti, come la festa<br />
del Mugello ha mostrato.<br />
È una Ferrari che, però, non<br />
vive di sola F1 ma anche di<br />
passato e di futuro, di<br />
Challenge, di eventi, in pista<br />
e su strada.<br />
Sommario<br />
3 Editoriale<br />
4 Ferrarievents<br />
6 Formula 1<br />
<strong>Una</strong> <strong>stagione</strong> <strong>straordinaria</strong><br />
Il beato Schumi<br />
Come la voleva lui<br />
E la storia si ripete...<br />
14 In pista<br />
Festa in rosso<br />
20 Anteprima<br />
612 Scaglietti<br />
22 Storie<br />
Al di là dell’Atlantico<br />
31 Ferrari 360 Challenge<br />
La spunta Cadei<br />
34 Historic Challenge<br />
Storiche, ma solo d’età<br />
38 Cronache<br />
Dal sud al nod del Mediterraneo<br />
46 Eventi<br />
Sfilata in abito lungo<br />
50 Iniziative<br />
Clienti protagonisti<br />
56 Dealer Story<br />
Verona si rinnova<br />
58 Pilota Ferrari<br />
A scuola di guida<br />
63 Tecnica<br />
Il brevetto<br />
64 Finanza<br />
La Crescita del 2004<br />
65 Clubeventi<br />
La copertina<br />
Schumacher che esulta è<br />
un’immagine alla quale, grazie<br />
a Dio, siamo abituati.<br />
È un’immagine ricorrente, che<br />
spiega più di mille parole, che<br />
racconta la liberazione<br />
dall’imprevisto, la tensione<br />
dell’attesa, il raggiungimento<br />
del risultato. È l’immagine<br />
emblematica di una <strong>stagione</strong> a<br />
corrente alternata, che ci ha fatto<br />
ritrovare la gioia della vittoria<br />
come mai l’avevamo gustata in<br />
questi anni di dominio a volte<br />
quasi scontato.
COLLECTOR’S SERIES<br />
FOR MEN AND WOMEN
Editoriale<br />
I<br />
bilanci, si sa, si fanno sempre<br />
alla fine: di un anno, di una<br />
<strong>stagione</strong>, di un lavoro.<br />
Per la Ferrari, in questo lungo<br />
campionato di Formula 1, il<br />
tempo dei bilanci è invece<br />
arrivato a metà del percorso,<br />
quando ad una sua esitazione<br />
ha corrisposto la crescita dei<br />
team avversari, naturale<br />
evoluzione di anni passati ad<br />
inseguire un Cavallino sempre<br />
più veloce, efficace,<br />
imprendibile.<br />
Il nuovo regolamento F1, varato<br />
in favore dello spettacolo e in<br />
contrasto con i valori<br />
naturalmente espressi dal<br />
campo di gara, ha poi fatto il<br />
resto, mettendo in difficoltà un<br />
team che ha sempre eletto<br />
l’efficienza e l’affidabilità della<br />
vettura a primo obiettivo, senza<br />
affidarsi a calcoli che non<br />
fossero altro che l’andare più<br />
forte di tutti.<br />
E i bilanci anticipati,<br />
cari Amici,<br />
hanno dato i frutti sperati,<br />
fornendo alla squadra una<br />
motivazione in più, quella di<br />
mantenere la supremazia<br />
tecnologica ottenuta con<br />
determinazione, impegno e<br />
tanto, tanto lavoro.<br />
La conquista del nono<br />
campionato del Mondo<br />
consecutivo è nata da una sfida<br />
nuova, perché colta a metà di<br />
una <strong>stagione</strong> dove erano già in<br />
molti a dare per scontata la<br />
caduta di un gigante che si<br />
riteneva non avesse più forza.<br />
La Ferrari è risorta e ha vinto.<br />
Non perché scossa dalle<br />
presunte mollezze delle vittorie<br />
degli ultimi anni, non per la<br />
ritrovata volontà di innovarsi,<br />
non per lo svanire di un torpore<br />
che si diceva aver avvolto ogni<br />
singolo elemento del team, ma<br />
perché la vittoria appartiene al<br />
Dna della Ferrari e vincere è<br />
l’ultimo effetto di ciò per il<br />
quale lavoriamo tutti da oltre<br />
mezzo secolo: l’eccellenza.<br />
Buon anno a tutti.<br />
Un abbraccio che sa di vittoria;<br />
il presidente Montezemolo si<br />
complimenta con Michael Schumacher<br />
dopo la conquista della pole position<br />
nel Gran Premio d’Italia, a Monza, lo<br />
scorso 13 settembre: la riscossa è<br />
cominciata<br />
Editoriale 3
Ferrarievents Notizie, persone<br />
e fatti: tutto<br />
ciò che succede<br />
nel mondo<br />
Ferrari, giorno<br />
dopo giorno<br />
4 Ferrari events<br />
A cura di Alessandro Migliorini<br />
Fonte Ferrari Media Centre<br />
Settembre<br />
09<br />
La Ferrari al Salone dell’Auto<br />
di Francoforte con la 575 GTC<br />
La Ferrari si e’ presentata al<br />
60° Salone di Francoforte in un<br />
momento particolarmente<br />
importante sia per le attività<br />
sportive sia per quelle<br />
commerciali. L’impegnativo<br />
confronto con i grandi<br />
costruttori mondiali in Formula<br />
1 rinnova ad ogni Gran Premio<br />
la stimolante opportunità della<br />
ricerca avanzata, volta non solo<br />
al successo sportivo, ma anche<br />
all’applicazione di tecnologie<br />
innovative alle vetture<br />
Granturismo stradali. Queste<br />
applicazioni non si limitano alle<br />
vetture per uso stradale, ma<br />
permettono di raccogliere<br />
successi anche nelle<br />
competizioni Granturismo,<br />
dove le dodici e otto cilindri di<br />
Maranello ottengono risultati di<br />
assoluta eccellenza, quali le<br />
vittorie nella classe GT della 24<br />
Ore di Le Mans e di Spa. Non a<br />
caso, insieme alla monoposto<br />
di Formula 1, sullo stand del<br />
Salone è esposta la versione<br />
racing del modello a 12 cilindri<br />
di maggior successo<br />
commerciale per la Ferrari: si<br />
tratta della 575 GTC<br />
sviluppata dal dipartimento<br />
Ferrari Corse Clienti.<br />
Il propulsore, con i suoi 5997<br />
cc, raggiunge una potenza<br />
vicina ai 600 CV ed è abbinato<br />
ad un cambio sequenziale.<br />
La struttura del telaio è in tubi<br />
d'acciaio pannellato, mentre<br />
le sospensioni sono a bracci<br />
sovrapposti con antidive<br />
regolabile. Tra le<br />
caratteristiche principali,<br />
l’allargamento della<br />
carreggiata, l'adozione di freni<br />
maggiorati e l’alleggerimento<br />
della carrozzeria, grazie all'uso<br />
di materiali compositi. Lo<br />
spoiler anteriore regolabile,<br />
l'alettone sdoppiato dotato di<br />
nolder ed il fondo piatto con<br />
estrattore posteriore sono i<br />
risultati di una lunga ricerca<br />
aerodinamica in galleria del<br />
vento. La 575 GTC è destinata<br />
ai team privati per la<br />
partecipazione al campionato<br />
FIA GT, dove esordirà nel finale<br />
della <strong>stagione</strong> 2003, e ad altre<br />
serie Granturismo, come le<br />
americane IMSA e GrandAm.<br />
16<br />
Primi 7 mesi: record di vendite<br />
Ferrari<br />
I risultati delle vendite di<br />
Ferrari nei primi 7 mesi del<br />
2003 segnano un nuovo record<br />
assoluto per la Marca. Sono<br />
infatti 2.559 le vetture<br />
consegnate ai clienti rispetto<br />
alle 2.527 dello stesso periodo<br />
dello scorso anno, che<br />
costituiva già un primato. Molto<br />
positivo anche l’andamento<br />
degli ordini, saliti di oltre il<br />
20% tra giugno e luglio grazie<br />
soprattutto alle richieste di 360<br />
Modena, anche nella più<br />
recente versione Challenge<br />
Stradale e ai grandi consensi,<br />
sia in USA che in Europa, per la<br />
12 cilindri 575M Maranello.<br />
Su queste basi si preannuncia<br />
per l’Azienda un nuovo risultato<br />
positivo per il 2003, importante<br />
premessa alla prevista<br />
espansione in 2 aree dal sicuro<br />
sviluppo. Da ottobre, infatti, la<br />
Ferrari sarà per la prima volta<br />
presente con una propria<br />
organizzazione ufficiale sul<br />
mercato russo, mentre nel<br />
2004 avrà inizio un significativo<br />
programma di potenziamento<br />
della presenza in Cina, in<br />
conseguenza della revisione<br />
dei parametri di importazione<br />
che garantiranno maggiori<br />
opportunità commerciali.<br />
17<br />
575M Maranello auto<br />
dell'anno per Forbes USA<br />
Ancora una volta prima...<br />
L'esclusivo bimestrale USA<br />
“Forbes FYI” ha scelto la 575M<br />
Maranello come “auto<br />
dell'anno 2003”. Secondo<br />
quanto riporta la stessa rivista,<br />
“pur non essendo, per la<br />
Ferrari, la nuova vettura di<br />
quest'anno, la 575 racchiude in<br />
sé l'essenza dell'esperienza di<br />
guida sportiva”. L'autorevole<br />
magazine d'oltreoceano<br />
specifica chiaramente “che non<br />
è possibile trovare di meglio”.<br />
Particolare attenzione viene<br />
data al motore V12 di 515 CV,<br />
capace di erogare ai pedali<br />
“una risposta così intensa e<br />
vibrante da far rimanere<br />
letteralmente impressionati se<br />
non fosse per il fatto che si<br />
rivela anche davvero divertente<br />
da guidare”.<br />
Ottobre<br />
09<br />
Laurea honoris causa per<br />
Jean Todt<br />
L'ateneo di Firenze ha reso<br />
noto il conferimento al<br />
Direttore Generale della<br />
Gestione Sportiva Jean Todt<br />
della laurea honoris causa per<br />
meriti scientifici. Secondo le<br />
motivazioni ufficiali, Jean Todt<br />
è stato riconosciuto “capace di<br />
integrare competenze<br />
multidisciplinari di altissimo<br />
livello, da quelle progettualimeccaniche<br />
a quelle<br />
tecnologico-costruttive e di<br />
sistema”. La cerimonia<br />
ufficiale di consegna al “neo<br />
dottore” Jean Todt si svolgerà<br />
nel febbraio del prossimo<br />
anno.<br />
09<br />
Salone di Tokio<br />
Il presidente della Ferrari<br />
Luca di Montezemolo, insieme<br />
all’ingegner Amedeo Felisa,<br />
direttore generale della<br />
divisione Granturismo e a<br />
Giuseppe Bonollo, responsabile<br />
delle strategie di sviluppo<br />
prodotto, ha incontrato al<br />
Salone di Tokyo la stampa<br />
giapponese e internazionale.<br />
Durante l’incontro, Luca di<br />
Montezemolo ha ringraziato i<br />
tifosi giapponesi e ha dedicato<br />
loro la vittoria del Gran Premio<br />
di Suzuka. E’ stato poi ribadito<br />
che la vittoria di cinque Titoli<br />
Costruttori consecutivi, contro<br />
le più importanti case
costruttrici del mondo, si può<br />
ottenere solo se si ha continua<br />
capacità di innovazione.<br />
Il successo della Ferrari,<br />
infatti, è dato anche dalla<br />
capacità di trasferire questa<br />
innovazione sulle vetture<br />
stradali, destinate ai clienti. Un<br />
esempio per tutti la Challenge<br />
Stradale, presente sullo stand,<br />
che dispone di freni in<br />
carboceramica e cambio tipo<br />
F1, di diretta derivazione<br />
dall’esperienza acquisita in<br />
Formula 1.<br />
30<br />
10 anni di Ferrari in Cina<br />
In occasione del decimo<br />
anniversario della presenza di<br />
Ferrari in Cina, gli abitanti di<br />
Pechino hanno assistito ad una<br />
inusuale e suggestiva sfilata:<br />
34 vetture di clienti cinesi<br />
Ferrari e Maserati hanno<br />
percorso in colonna la via<br />
principale della città,<br />
appositamente chiusa al<br />
traffico, per allinearsi di fronte<br />
alla “Great Hall of the People”,<br />
il gigantesco edificio di piazza<br />
Tien-an-Men sede del<br />
parlamento cinese. A bordo<br />
della prima Ferrari che ha<br />
raggiunto il palazzo del popolo,<br />
una 360 Modena gialla di<br />
proprietà di un imprenditore di<br />
Hong Kong, sedeva il<br />
vicepresidente Piero<br />
Ferrari,arrivato a Pechino per<br />
l'occasione insieme ad alcuni<br />
rappresentanti del<br />
management di Maranello.<br />
Piero Ferrari e il direttore<br />
commerciale di Ferrari, Mario<br />
Micheli, hanno parlato<br />
dell'importanza del mercato<br />
Cinese per il Gruppo in un<br />
momento di grande sviluppo<br />
dell'economia del Paese. Il<br />
parco attualmente circolante<br />
nel Paese è di circa 85 vetture,<br />
cifra destinata a salire - pur<br />
sempre nel rispetto della<br />
autolimitazione della<br />
produzione che caratterizza le<br />
Granturismo Ferrari - grazie al<br />
boom economico e al crescente<br />
entusiasmo degli appassionati<br />
cinesi per le vetture di<br />
Maranello. Dall'introduzione<br />
della prima Ferrari in Cina nel<br />
1993, infatti, l'importatore<br />
ufficiale ha consegnato ai<br />
clienti cinesi una media di 5/6<br />
vetture l'anno, aumentate a 18<br />
già nel 2002 e che si prevede<br />
arrivino fino a 30 nel 2003.<br />
Novembre<br />
18<br />
La Challenge Stradale eletta<br />
Performance Car of the Year<br />
del 2003<br />
Il settimanale inglese Autocar<br />
ha conferito alla Challenge<br />
Stradale il premio di<br />
“Performance Car of the Year<br />
2003”. La premiazione ha avuto<br />
luogo a Battersea Park, a<br />
Londra, durante l’annuale<br />
cerimonia di consegna degli<br />
“Autocar Awards”. Per<br />
l’edizione 2003, i membri della<br />
giuria hanno eletto la<br />
Challenge Stradale vincitrice<br />
tra una serie di vetture quali<br />
Porsche GT3, BMW M3 CSL,<br />
Mercedes SL55 e Pagani Zonda<br />
C12S. La motivazione del<br />
premio è stata: “La Challenge<br />
Stradale è la miglior Ferrari<br />
che sia stata prodotta dalla F40<br />
in poi ed è attualmente la<br />
macchina più emozionante del<br />
pianeta”. Roberto Fedeli,<br />
platform manager Ferrari, ha<br />
ritirato il premio consegnato<br />
da Chris Harris, giornalista di<br />
Autocar, e ha dichiarato:<br />
“Vorrei condividere questo<br />
premio con tutti i colleghi della<br />
Ferrari che hanno contribuito a<br />
questo straordinario successo”.<br />
21<br />
Schumacher in visita<br />
a Maranello<br />
Prima volta da sei volte<br />
campione del mondo per<br />
Michael Schumacher a<br />
Maranello. Il pilota tedesco ha<br />
brevemente interrotto le sue<br />
vacanze per trascorrere una<br />
giornata alla Ferrari, dove ha<br />
incontrato il Direttore Generale<br />
della Gestione Sportiva Jean<br />
Todt, Rory Byrne e Paolo<br />
Martinelli, con cui ha fatto il<br />
punto sullo sviluppo della<br />
monoposto che la Scuderia<br />
schiererà nel Campionato del<br />
Mondo di Formula 1 del 2004.<br />
La giornata è proseguita con<br />
una visita agli stabilimenti<br />
della Gestione Industriale:<br />
Michael ha potuto così<br />
festeggiare con operai ed<br />
impiegati il quarto titolo<br />
mondiale consecutivo<br />
conquistato con la Scuderia.<br />
“E’ stato bellissimo essere di<br />
nuovo a Maranello per la prima<br />
volta dopo Suzuka. Aver<br />
incontrato Jean, Rory e Paolo<br />
mi ha reso ancor più<br />
desideroso di tornare in pista,<br />
anche perché mi hanno parlato<br />
tanto della nuova vettura:<br />
sembra davvero promettente...<br />
oggi ho potuto vedere di<br />
persona gli ultimi sviluppi del<br />
progetto. Siamo ancora nel bel<br />
mezzo della preparazione per<br />
il nuovo anno ma già si sente<br />
nell’aria la voglia di tornare a<br />
gareggiare. Sono andato anche<br />
a visitare la Gestione<br />
Industriale, dove ho visto tante<br />
cose interessanti, fra cui la<br />
nuova 612 Scaglietti: è davvero<br />
bella! Ho ricevuto una grande<br />
accoglienza dalle persone che<br />
erano al lavoro: è vero, siamo<br />
una grande famiglia!”<br />
25<br />
La Scuderia Ferrari riprende<br />
i test di F1<br />
A dimostrazione che<br />
nonostante i ripetuti sucessi,<br />
l’impegno della Scuderia non<br />
è venuto meno, sono ripresi a<br />
Barcellona i test sul Circuit de<br />
Catalunya dove hanno girato i<br />
due collaudatori ufficiali, Luca<br />
Badoer e Felipe Massa,<br />
insieme a Luciano Burti: tutti<br />
e tre hanno guidato una<br />
F2003-GA, la monoposto<br />
campione del Mondo della<br />
passata <strong>stagione</strong> di Formula 1.<br />
Ferrari events 5
Formula 1 I Un anno di corsa<br />
6 Formula 1<br />
Foto<br />
ASA/LAT<br />
Callo<br />
Ercole Colombo<br />
<strong>Una</strong> <strong>stagione</strong><br />
L<br />
a <strong>stagione</strong> 2003 resterà a<br />
lungo nella memoria<br />
della gente ferrarista.<br />
Il duello questa volta c’è stato,<br />
aspro come deve essere la<br />
sfida combattuta tra i<br />
migliori, spietato come<br />
quando la vittoria è l’unico<br />
risultato accettabile.<br />
Abbiamo chiesto a tre<br />
personaggi, per ragioni<br />
diverse protagonisti del<br />
mondo del Cavallino, un<br />
commento su un campionato<br />
sofferto e, per questo,<br />
indimenticabile, quasi epico.
<strong>straordinaria</strong><br />
Da Candido Cannavò, uno dei<br />
più grandi giornalisti sportivi<br />
italiani, per vent’anni<br />
direttore della “Gazzetta dello<br />
Sport”, abbiamo ricevuto una<br />
<strong>straordinaria</strong> quantità di<br />
sensazioni, raccontate<br />
magistralmente fondendo la<br />
cronaca e il cuore.<br />
Da Piero Ferrari, è arrivata la<br />
riflessione di come la Scuderia<br />
di oggi incarni le aspettative e<br />
l’idea originale di suo padre:<br />
quella di un collettivo unito e<br />
guidato con mano forte, che<br />
dà il meglio di sé anche, e<br />
soprattutto, nei momenti più<br />
critici.<br />
La testimonianza di Franco<br />
Gozzi, che al fianco di Ferrari<br />
è stato, per una vita,<br />
consigliere, segretario,<br />
direttore sportivo, è invece<br />
ricca di episodi, sensazioni,<br />
modi di decidere che<br />
dimostrano come, alla fine,<br />
sono la passione e la voglia<br />
di mettersi in gioco a fare la<br />
differenza. Nella Fomula 1<br />
come nella vita.<br />
Formula 1 7
Formula 1 I Un anno di corsa<br />
Monza,13 settembre 2003<br />
8 Formula 1<br />
H<br />
o davanti uno<br />
Schumacher radioso,<br />
come uno di quei santi<br />
sull’altare di chiesette di<br />
campagna, che sorridono<br />
sempre, immersi in fasci di<br />
luce celeste. Il mio beato in<br />
tuta rossa emerge da una foto<br />
scattata a Monza il 13<br />
settembre del 2003. Me l’ha<br />
regalata Ercole Colombo, uno<br />
che aspetta solo di seguire la<br />
Ferrari sulla Luna e di<br />
scattarle uno storico flash: per<br />
il pianeta Terra ha già<br />
esaurito il repertorio.<br />
Sullo sfondo dell’immagine,<br />
c'è il box in piena euforia. Le<br />
prove del sabato sono appena<br />
finite, Schumi ha centrato la<br />
pole position ed io sto<br />
sussurrandogli qualcosa di<br />
dolcissimo all’orecchio.<br />
Frequento quel box con<br />
rigorosa puntualità dal giorno<br />
in cui – era il settembre del<br />
2000 – cambiò il vento della<br />
storia. Da Monza partì lo<br />
scatto sublime del sorpasso su<br />
Hakkinen. E da quei tempi la<br />
Ferrari e il Mondiale sono la<br />
stessa cosa. Un filotto<br />
impressionante.<br />
Nel sorriso senza confini di<br />
Schumacher si scorge un<br />
senso di liberazione. Le foto<br />
talvolta parlano. E mi sembra<br />
che il pilota più vincente della<br />
storia ci stia raccontando<br />
quanto duro è il cammino<br />
della <strong>stagione</strong> che conduce al<br />
suo quarto titolo mondiale,<br />
quinto per Casa Ferrari. Quel<br />
giorno il leader della Rossa<br />
aveva un solo punto di<br />
vantaggio sullo scatenato<br />
Montoya. E sembrava ci fosse<br />
una sorta di incrocio, per noi<br />
rabbrividente, tra l’irrompere<br />
della Williams e l’ansimare<br />
estivo della Rossa.<br />
Lontanissime sembravano le<br />
stagioni del dominio assoluto,<br />
dei gran premi che la Ferrari<br />
trasformava in esibizioni.<br />
Lontanissimo anche il<br />
Il beato<br />
di Candido Cannavò
Schumi<br />
peccaminoso senso di noia che<br />
ci sfiorava dinanzi a quelle<br />
corse a senso unico, con una<br />
gioia programmata e puntuale<br />
che non diventava mai felicità.<br />
Il 2003 era un’altra cosa: duro,<br />
durissimo. I colossi anglotedeschi<br />
si erano rimessi in<br />
linea. Il nuovo regolamento<br />
cercava di mescolare le carte.<br />
E Monza, circuito che io<br />
adoro, veniva chiamato a<br />
interpretare una nuova svolta.<br />
Riporto gli occhi sulla foto di<br />
Schumi beato. E penso al<br />
trionfo domenicale di Monza,<br />
come a un seguito logico e<br />
inappellabile. La fedeltà<br />
ferrarista di quel box è<br />
commovente. Poi la<br />
devastante corsa di<br />
Indianapolis che consacrò<br />
Schumi e affondò Montoya. E<br />
quindi, sul filo di un destino<br />
ormai scritto, il Giappone di<br />
Barrichello. Non uno, ma due<br />
titoli mondiali: ferraristi,<br />
ancora una volta. La vera<br />
felicità viene dai momenti<br />
difficili che ti lasci alle spalle.<br />
Nel cuore di agosto, la Ferrari<br />
era uscita a pezzi<br />
dall’Hungaroring. Bastava<br />
quel tristissimo ricordo a<br />
trasformare in un pezzetto di<br />
paradiso il podio sul quale<br />
Schumacher celebrava a<br />
Suzuka il suo quarto<br />
Mondiale consecutivo.<br />
Col passare del tempo, la<br />
cronaca varca i confini della<br />
storia. A me sembra che le<br />
straordinarie imprese<br />
ferrariste degli ultimi anni si<br />
aggancino, in una chiave di<br />
modernità, ai valori antichi<br />
espressi da quella che Ferrari<br />
definiva “la più conosciuta<br />
officina del mondo”. Il Grande<br />
Vecchio, al di là della sua<br />
enorme fantasia, coltivava due<br />
valori: la fede per il suo<br />
lavoro e l’amore infinito per i<br />
motori. Li amava come fossero<br />
donne. Ora Maranello non è<br />
più un’officina. È un pianeta<br />
tecnologico. Ma i valori<br />
perseguiti da Montezemolo<br />
sono identici a quelli del<br />
Maestro, dell’Inventore,<br />
dell’uomo che ha fatto del suo<br />
cognome il più prestigioso<br />
simbolo d’Italia.<br />
Questi valori sono stati più<br />
forti e più grandi dei tanti<br />
anni vuoti e bui. Questi stessi<br />
valori hanno portato al<br />
trionfo Schumacher nella<br />
<strong>stagione</strong> più aspra e difficile,<br />
concepita anche a tavolino per<br />
far perdere la dannata Ferrari.<br />
Se dovessi scegliere il<br />
Mondiale più bello dell’ultima<br />
serie, direi: l’ultimo, questo<br />
del 2003. Ma subito penso –<br />
senza sforzi di fantasia – che<br />
ancor più bello sarà il<br />
prossimo.<br />
Formula 1 9
Formula 1 I Un anno di corsa<br />
10 Formula 1<br />
Come la voleva lui<br />
di Piero Ferrari
Q<br />
uella appena trascorsa è<br />
stata la <strong>stagione</strong> di<br />
Formula 1 più sofferta<br />
delle ultime vissute dalla<br />
Ferrari. Vittoriosa sì, su<br />
entrambe i fronti del<br />
campionato Costruttori e di<br />
quello Piloti, ma sudata sino<br />
all’ultima gara, con un<br />
risultato voluto e perseguito<br />
con tutte le forze.<br />
È una Ferrari nella quale<br />
riconosco molto mio padre.<br />
Nella caparbietà degli<br />
atteggiamenti, nel fermo<br />
desiderio di raggiungere<br />
l’obiettivo, nel metodico modo<br />
di affrontare i problemi e<br />
risolverli, fino quasi a negarne<br />
la presenza.<br />
Per mio padre i problemi non<br />
esistevano. Era così preso a<br />
guardare sempre al domani,<br />
che i problemi per lui<br />
rappresentavano sì e no i<br />
passi che era necessario<br />
compiere e la loro soluzione<br />
era naturalmente scontata, un<br />
modo di fare che snaturava i<br />
problemi nella loro essenza,<br />
trasformandoli in altro.<br />
Le sue convinzioni<br />
rasentavano la cocciutaggine e<br />
solo alla dimostrazione totale<br />
della prova contraria,<br />
cambiava idea così<br />
repentinamente che sembrava<br />
l’avesse sempre pensata in<br />
altro modo.<br />
Anche se può non sembrare<br />
così, questo rappresentava un<br />
grande vantaggio per la<br />
Ferrari e per i suoi<br />
collaboratori. Credere<br />
fermamente in un’idea ed<br />
avere il carisma per<br />
sostenerla, consentiva ad Enzo<br />
Ferrari di ottenere il meglio<br />
dai tecnici, che facevano di<br />
tutto per seguirla. Quando,<br />
alla fine, non si poteva tirarci<br />
fuori più niente, ecco allora<br />
che l’ingegno, stimolato al<br />
massimo, proponeva qualcosa<br />
di veramente nuovo e<br />
innovativo, qualcosa “made in<br />
Ferrari”.<br />
Altro capitolo è quello<br />
relativo alla sfortuna. Anche<br />
in questa mia padre non<br />
credeva. Riteneva la sfortuna<br />
la somma di una serie di<br />
eventi che, a suo avviso,<br />
eravamo perfettamente in<br />
grado di controllare o,<br />
quantomeno, di prevedere.<br />
Anche la rottura più stupida e<br />
insignificante era dovuta a<br />
disattenzione, superficialità,<br />
distrazione. Se un<br />
atteggiamento di questo tipo<br />
non rende l’ambiente di<br />
lavoro particolarmente<br />
rilassato, di certo lo rende<br />
efficiente, promuove una<br />
grande solidarietà tra le<br />
persone, unisce verso il<br />
risultato.<br />
Il concetto di team, di squadra<br />
deriva proprio da questo, dal<br />
perseguire tutti un obiettivo<br />
comune. Mio padre l’ha fatto<br />
dall’inizio e la Ferrari, oggi<br />
come allora, è forte proprio<br />
per questo.<br />
Così la voleva mio padre, così<br />
è diventata. Gli piacerebbe<br />
molto, la Ferrari di oggi.<br />
Formula 1 11
Formula 1 I Un anno di corsa<br />
12 Formula 1<br />
A<br />
nche se con diversi<br />
scenari, in uno scontro<br />
di realtà fatte di<br />
artigianalità e tecnologia<br />
lontanissime tra loro, la storia<br />
alla fine si ripete. Perché<br />
anche se distanti, le epoche<br />
vittoriose hanno un decisivo<br />
denominatore comune: la<br />
passione. Un sentimento cui<br />
Enzo Ferrari aveva sacrificato<br />
tutto: la famiglia, i soldi, il<br />
tempo, gli amici. Un<br />
sentimento che può fare<br />
ammutolire la ragione, che,<br />
per non rimanere fine a se<br />
stesso, deve essere alimentato<br />
con la volontà, il lavoro, la<br />
capacità di mettersi in gioco.<br />
Il titolo mondiale 2003 non è<br />
molto diverso da quelli vinti<br />
25, 30, 40 anni fa, più o meno<br />
sofferti, voluti, strappati con<br />
la forza e la determinazione. I<br />
ragazzi della Ges ce l’hanno<br />
fatta, a riprova che la sfortuna<br />
non esiste e che, come diceva<br />
Ferrari, essa in realtà è “ciò<br />
che non abbiamo potuto o<br />
saputo prevedere”. Facile<br />
dirlo, per lui, che aveva un<br />
approccio quasi investigativo<br />
alla vita e che, se appurava che<br />
i pro e i contro si<br />
equivalevano, si affidava al<br />
suo intuito quasi infallibile,<br />
un sesto senso che fece<br />
sospettare a sua madre che il<br />
figlio avesse doti di<br />
<strong>straordinaria</strong> lungimiranza se<br />
non addirittura di<br />
preveggenza.<br />
Anche se la formazione di una<br />
decisione qualsiasi – dalla<br />
partecipazione ad una gara<br />
all’ingaggio di un pilota o di<br />
un meccanico – pareva uscita<br />
dal gruppo di collaboratori di<br />
cui Ferrari si circondava<br />
(eravamo 8/9 intorno al tavolo<br />
delle riunioni), in realtà era<br />
frutto di un tipo di<br />
democrazia molto personale:<br />
perché, dalla sera prima, lui<br />
aveva già deciso cosa fare e<br />
passava tutta la riunione a<br />
portare gli altri verso la sua<br />
idea convincendoli che era la<br />
migliore possibile.<br />
Dopo la conquista del<br />
Mondiale F1 del 1961, passò<br />
quasi un anno e mezzo senza<br />
che riuscissimo a fare un<br />
risultato che fosse uno:<br />
qualche piazzamento ma di<br />
vittorie neanche l’ombra.<br />
Ferrari, che quando voleva<br />
una cosa faceva di tutto per<br />
ottenerla, pretese che Shell,<br />
già allora sponsor privilegiato<br />
della Scuderia, gli procurasse<br />
una grande star della guida.<br />
La scelta cadde su John<br />
Surtees, inglese, pilota di<br />
grande talento e personalità.<br />
E la storia si ripete...<br />
di Franco Gozzi
Dopo il suo arrivo, finalmente<br />
il “digiuno” cessò al<br />
Nürburgring, nel G.P. del 4<br />
agosto ’63. Ferrari era<br />
talmente felice della vittoria<br />
che diede ai meccanici un<br />
premio in danaro, anzi lo<br />
tramutò in un premio per<br />
tutte le maestranze, cosa più<br />
unica che rara per un terribile<br />
parsimonioso come lui. L’anno<br />
dopo Surtees vinse il<br />
mondiale. Nel 1966, quando<br />
stava per far suo un altro<br />
titolo, Ferrari lo licenziò. Il<br />
pilota era in disaccordo con il<br />
d.s. Dragoni e vi era il forte<br />
sospetto che fornisse a<br />
Broadley, costruttore della<br />
Lola, le informazioni relative<br />
alle nostre Sport: Ferrari pensò<br />
che la sua presenza fosse<br />
negativa per la squadra e se ne<br />
liberò, “so quello che perdo –<br />
disse – ma non so quello che<br />
perderei se lo confermassi”,<br />
nonostante i risultati e la corsa<br />
al Mondiale consigliassero,<br />
anzi imponessero, il contrario.<br />
Rinunciò deliberatamente al<br />
titolo quell’anno e dovette<br />
aspettarne altri 10 prima che<br />
Lauda mettesse una sua<br />
macchina in cima al mondo,<br />
ma la determinazione di<br />
tutelare un interesse che<br />
poteva danneggiare in futuro<br />
la sua azienda lo indusse a<br />
decidere con forte<br />
determinazione.<br />
Il potere non serve se non si<br />
possiede la forza di mettersi in<br />
gioco, prendendo le decisioni<br />
importanti quando tutti<br />
tacciono e risolvendo le crisi<br />
quando gli altri sono incapaci<br />
di reagire. La forza cresce con<br />
la passione, oggi come<br />
cinquant’anni fa, e la storia si<br />
ripete.<br />
Formula 1 13
In pista I La festa è quella, ormai tradizionale,<br />
di fine <strong>stagione</strong>. Ma quest’anno era più attesa,<br />
più sentita. Sarà stato per le alterne vicende<br />
della <strong>stagione</strong> di Formula 1, ma all’appuntamento<br />
del Mugello gli amici e sostenitori della Rossa<br />
si sono stretti con affetto intorno ai ragazzi della Ges<br />
Festa in rosso<br />
14 In pista
Testo<br />
Marco Vitali<br />
Foto<br />
Roberto Viva<br />
A<br />
l Mugello ci si attendeva<br />
un fine settimana di<br />
festa per i due Mondiali<br />
aggiunti alla bacheca di<br />
Maranello solo una settimana<br />
prima; e festa è stata. Ancora<br />
una volta il popolo ferrarista,<br />
circa cinquantamila persone,<br />
ha voluto dare l’ennesima<br />
testimonianza di un affetto<br />
mai scontato al termine di<br />
una <strong>stagione</strong> vincente e<br />
difficile. Alla felicità dipinta<br />
sui volti di un team<br />
sottoposto ad otto mesi di<br />
tensioni straordinarie, ha<br />
fatto eco l’entusiasmo caldo e<br />
genuino di chi una Ferrari la<br />
possiede, o di chi, più<br />
semplicemente, la sogna.<br />
Così anche il clima freddo e<br />
pungente dei primi giorni ha<br />
lasciato spazio ad uno sprazzo<br />
tiepido, quasi primaverile,<br />
proprio nel momento in cui<br />
scendeva in pista la Formula 1.<br />
In pista 15
16 In pista<br />
Noblesse oblige meteorologica<br />
per chi giunge da cinque<br />
stagioni consecutive di vittorie,<br />
come ricordava quello<br />
splendido striscione rosso che,<br />
dalla festa di Vallelunga del<br />
1999, di anno in anno, di<br />
Mondiale in Mondiale, è andato<br />
allungandosi sempre più,<br />
diventando un specie di incubo<br />
per chi ferrarista non è.<br />
Nove titoli, cinque per la Casa,<br />
quattro per Michael<br />
Schumacher, un numero<br />
impressionante di gran premi<br />
vinti, pole-position, giri veloci,<br />
record. Le immagini tratte<br />
dall’ultima, inimitabile<br />
collezione di successi, si sono<br />
mescolate senza soluzione di<br />
continuità a quelle dei<br />
personaggi del passato e del<br />
presente nella tre giorni che ha<br />
sancito la conclusione<br />
dell’ennesima, trionfale<br />
<strong>stagione</strong> del Cavallino.<br />
Un 2003 lunghissimo, con la<br />
vittoria in Formula 1<br />
accompagnata dal trionfo nel<br />
campionato Fia-Gt e dalla<br />
conferma del Challenge come<br />
fenomeno internazionale unico;<br />
un anno che ha anche sancito il<br />
rilancio agonistico, oltre che<br />
tecnico, della Maserati, con un<br />
Trofeo destinato a raccogliere<br />
nell’immediato futuro i successi<br />
consoni all’impegno che il<br />
Gruppo ha profuso per<br />
riportare in alto il Tridente.<br />
<strong>Una</strong> volta di più è stato<br />
l’Historic Challenge – e non ce<br />
ne vogliano i piloti delle 360 – a<br />
regalare le emozioni più sentite,<br />
grazie alla presenza di un parco<br />
vetture davvero spettacolare,<br />
con alcune tra le più belle<br />
Ferrari e Maserati di tutti i<br />
tempi. Un rapido inventario: tre<br />
Maserati 250 F, quattro A6GCS,<br />
tre 300 S, mentre, tra le Ferrari,<br />
hanno destato sensazione le<br />
nove 250 GT berlinetta<br />
competizione passo corto e le<br />
cinque passo lungo, le due 250<br />
Le Mans, oltre ai due splendidi<br />
esemplari di 312 P portati in<br />
pista da Binnie e Christopher<br />
Stieger, alla 512 M di Patrick<br />
Stieger, alla 512 BB LM del<br />
francese Degand, alla 412 P di<br />
Leventis Harry e a molti altri<br />
esemplari assolutamente<br />
straordinari: un lotto di vetture<br />
che ha rapidamente<br />
trasformato i saliscendi del<br />
Mugello in una specie di<br />
circuito dell’Eden motoristico.<br />
Come da tradizione, non poteva<br />
mancare l’esibizione delle F1<br />
“storiche” tra le quali si è<br />
distinta una F2001 ancora
fresca di mondiale, condotta<br />
niente meno che da Renè<br />
Arnoux. Che la Formula 1 fosse<br />
per il pubblico il momento più<br />
atteso della manifestazione, lo<br />
si è capito dalla scossa di<br />
entusiasmo che lo ha<br />
attraversato nell’imminenza<br />
dell’esibizione del team<br />
campione del mondo. Le<br />
quattro GA – in pista con<br />
Schumacher, Barrichello,<br />
Badoer e Massa – hanno dato<br />
vita ad una specie di GP con<br />
tanto di pit-stop, un tributo agli<br />
uomini dei box, importanti<br />
fautori dei trionfi Ferrari.<br />
A caricare ulteriormente<br />
l’atmosfera del Mugello, hanno<br />
provveduto i saluti del<br />
presidente Montezemolo, di<br />
Jean Todt, di Rubens<br />
Barrichello, di Felipe Massa e di<br />
Luca Badoer, mentre<br />
Schumacher rimaneva<br />
“prigioniero” della Maserati<br />
Cambiocorsa usata per un giro<br />
d’onore a causa di un<br />
parcheggio dispettoso, opera di<br />
Barrichello in gran forma.<br />
Liberatosi dalla stretta della<br />
vettura con un contorsionismo<br />
degno dei piloti Nascar,<br />
Schumacher si è unito<br />
all’entusiasmo del team<br />
sottolineando, con ironia,<br />
quanto il quarto posto ottenuto<br />
in coppia con Tirella<br />
nell’esibizione del SuperTrofeo<br />
Maserati, fosse un piazzamento<br />
decisamente migliore<br />
dell’ottava posizione nell’ultimo<br />
G.P. del Giappone.<br />
Volti sorridenti e distesi anche<br />
tra i tanti personaggi che<br />
affollavano la pit-lane.<br />
Compreso Rory Byrne, fermato<br />
perché privo di pass da uno dei<br />
gentili e solerti addetti al<br />
controllo, che si coccolava la<br />
vivacissima figlia attratta dal<br />
rumore dalle macchine in pista.<br />
Presenza sempre elegante ed<br />
attenta, Jacques Swaters, gran<br />
capo dell’Ecurie-Francorchamps<br />
ed amico personale di Enzo<br />
Ferrari, si è soffermato a lungo<br />
con i mitici meccanici del<br />
Cavallino come Giulio Borsari,<br />
mentre l’entusiasmo giovanile<br />
di Renè Arnoux, protagonista in<br />
pista con la Maserati<br />
Cambiocorsa oltre che con le<br />
monoposto storiche, è divenuto<br />
presto trascinante anche per<br />
qualche gentleman-driver più<br />
In pista 17
18 In pista<br />
compassato. Al Mugello, anche<br />
il Challenge 360 ha regalato<br />
gare emozionanti ed incerte<br />
sino sotto alla bandiera a<br />
scacchi. Se le ultime prove del<br />
Campionato Italiano hanno<br />
decretato le vittorie nelle<br />
rispettive divisioni di Cadei e<br />
Lepore (la cronaca a pag. 29), in<br />
occasione della Finale Mondiale<br />
Trofeo Pirelli è stato invece<br />
Thomas Kemenater ad<br />
emergere prepotentemente<br />
dopo una <strong>stagione</strong>, la prima tra<br />
i professionisti, vissuta in un<br />
crescendo costante che ha<br />
portato l’ex-discesista azzurro a<br />
bissare il Mondiale della scorsa<br />
<strong>stagione</strong> nella Coppa Shell.<br />
Ottime anche le prove di<br />
Belluzzi, secondo, e di<br />
Santaniello, terzo. Ed è proprio<br />
ai danni del povero Kemenater<br />
che Montezemolo si inventava<br />
uno scherzo da infarto,<br />
accusandolo di aver sorpassato<br />
in regime di bandiere gialle e<br />
chiedendone l’esclusione dalla<br />
classifica. Scoperta la burla,<br />
clima goliardico e grandi risate<br />
sul podio, con premiazioni da<br />
parte di Montezemolo,<br />
Schumacher e Todt, oltre ad<br />
una meritatissima doccia di<br />
champagne per un pilota<br />
caparbio, arrivato al Ferrari<br />
Challenge solo due anni fa.<br />
Nella Coppa Shell, dopo una<br />
gara ricca di colpi di scena, è<br />
Klaus Engelhorn a conquistare<br />
il titolo, precedendo Stefana e<br />
Mucelli. Assegnati gli ultimi<br />
titoli della <strong>stagione</strong>, mentre si<br />
allungavano le ombre della sera<br />
sul tracciato del Mugello, con le<br />
vetture ancora calde, allineate<br />
nella penombra silenziosa del<br />
parco chiuso, si concludeva la<br />
festa in rosso; la celebrazione di<br />
una Ferrari che, con i suoi<br />
successi, ha scandito una volta<br />
di più le nostre domeniche,<br />
trascorse in attesa di una<br />
bandiera a scacchi. Il mito, una<br />
leggenda senza una data di<br />
scadenza come quella del<br />
Cavallino, possiede il potere<br />
magico di agitare una fede, una<br />
passione, un amore.<br />
Sarà così anche nel 2004.
The coolest club of the year<br />
cruises at 45 knots.<br />
Who’s better?<br />
Enjoy the new concept in yachting, exclusively on board<br />
the Pershing 37, 43, 45, 50, 52, 54, 65, 76, 88.<br />
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Anteprime I <strong>Una</strong> presentazione<br />
esclusiva per clienti<br />
e collezionisti, a Maranello.<br />
Con una dedica a sorpresa<br />
Luca di Montezemolo e Piero Ferrari<br />
scoprono al 612 Scaglietti. Sopra: Todt,<br />
Scaglietti, Montezemolo, Felisa e Ferrari<br />
salutano gli ospiti<br />
Testo<br />
Alessandro Migliorini<br />
Foto<br />
Dino Eisele<br />
Centro Documentazione Ferrari<br />
Nando Vescusio/LaPresse<br />
20 Granturismo<br />
612 Scaglietti: la<br />
ono arrivati in 350, da<br />
tutto il mondo. SL’appuntamento<br />
era per il<br />
15 e 16 ottobre a Maranello, alla<br />
Gestione Sportiva.<br />
C’era un’ospite da festeggiare,<br />
la 612 Scaglietti, la 2+2<br />
realizzata con il difficile<br />
compito di ereditare il bagaglio<br />
di eleganza, di fascino e di<br />
classe della Ferrari 456.<br />
I migliori clienti del Cavallino<br />
sono stati convocati proprio per<br />
investire la nuova creatura di<br />
Pininfarina dello status di<br />
famiglia ed accoglierla con tutta<br />
l’attenzione dovuta ad una<br />
debuttante.<br />
A riceverli, i padroni di casa,<br />
gentili e sorridenti: la<br />
presidenza, con Luca di<br />
Montezemolo e Piero Ferrari;<br />
l’industria, con l’ingegner<br />
Felisa, lo sport, con Jean Todt;<br />
lo stile, con Sergio Pininfarina;<br />
la storia, con un emozionato e<br />
commosso Sergio Scaglietti,<br />
colto di sorpresa da una dedica<br />
inaspettata. Tra le luci soffuse<br />
blu, le note ritmate della band<br />
di Lino Patruno, nel ventre da<br />
balena della nuova Logistica, tra<br />
i tavoli apparecchiati per la<br />
cena, teli rossi coprivano le<br />
ospiti d’onore. Di loro si<br />
intuivano le forme anche se,<br />
dalle pareti, facevano mostra di<br />
sé enormi gigantografie che ne
Tutti numeri della<br />
612 Scaglietti<br />
DIMENSIONI<br />
Lunghezza 4902 mm<br />
Larghezza 1957 mm<br />
Altezza 1344 mm<br />
Passo 2950 mm<br />
Carreggiata anteriore 1688 mm<br />
Carreggiata posteriore 1641 mm<br />
Peso in ordine di marcia 1840 kg<br />
Pneumatici:<br />
Anteriori 245/45 - 18”<br />
Posteriori 285/40 - 19”<br />
MOTORE<br />
Numero cilindri 12 a V di 65°<br />
Alesaggio x corsa 89 x 77 mm<br />
Cilindrata unitaria 479 cc<br />
Cilindrata totale 5748 cc<br />
Rapporto di compressione 11,2:1<br />
Potenza massima 540 CV a 7250 g/min<br />
Coppia massima 60 Kgm a 5250 g/min<br />
PRESTAZIONI<br />
Velocità massima 315 km/h<br />
Accelerazione 0-100: km/h 4,2<br />
nuova era delle 2+2<br />
raccontavano già i dettagli più<br />
esaltanti. Erano due, dai colori<br />
belli da vedere e da ascoltare,<br />
blu Mirabeau e grigio Ingrid: al<br />
momento della rivelazione,<br />
come in un film, un<br />
lunghissimo attimo di silenzio<br />
e poi l’applauso.<br />
Iniziava la cena, poco dopo, ma<br />
le chiacchiere a tavola erano<br />
discontinue, distratte: non c’era<br />
una persona che, al calare della<br />
conversazione, non girasse la<br />
testa per rubare<br />
un’occhiata, lanciare<br />
uno sguardo, dare una<br />
sbirciatina a quel<br />
nuovo sogno a quattro<br />
ruote firmato Ferrari.<br />
Granturismo21
Storie I L’avventura americana di Enzo Ferrari<br />
non ebbe solo risvolti commerciali.<br />
Con vetture derivate dalle sue Sport Prototipo,<br />
il Cavallino partecipò al campionato Can-Am<br />
popolato da “mostri” di 7 litri di cilindrata<br />
Testo<br />
Francesco Scaletti<br />
Foto<br />
Centro Documentazione Ferrari<br />
Peter Woolley<br />
22 Storie<br />
Al di là
dell’Atlantico<br />
Chris Amon e Jonathan Williams<br />
al G.P. Can-Am di Monterey 1967,<br />
corso sul circuito di Laguna Seca.<br />
A fine gara saranno 5° e 8°<br />
L<br />
a <strong>stagione</strong> agonistica 1966<br />
nella categoria Sport-<br />
Prototipo aveva segnato<br />
profondamente la Scuderia di<br />
Maranello con la conquista da<br />
parte della Ford del campionato<br />
del mondo Costruttori grazie a<br />
2 soli punti di vantaggio. Anche<br />
se 330 P3 ufficiali avevano<br />
ottenuto vittorie assolute a<br />
Monza ed a Spa-Francorchamps,<br />
occorreva affidare le speranze di<br />
riscossa per la <strong>stagione</strong><br />
successiva ad una nuova<br />
creazione meccanica da<br />
progettare ex-novo, partendo<br />
dal foglio bianco. Il risultato di<br />
questo intenso lavoro fu una<br />
vettura <strong>straordinaria</strong>, la 330 P4;<br />
il propulsore, 12 cilindri V 60°<br />
tipo 237, era caratterizzato da<br />
un alesaggio di 77 mm e da una<br />
corsa di 71 mm, per una<br />
cilindrata totale di 3967 cc; la<br />
distribuzione era con 4 alberi a<br />
camme, 3 valvole per cilindro,<br />
due di aspirazione ed una di<br />
scarico, l’alimentazione ad<br />
iniezione indiretta mentre<br />
l’accensione si affidava a 2<br />
candele per cilindro, due<br />
spinterogeni e 4 bobine.<br />
La potenza massima era di<br />
450 CV a 8200 giri/min.<br />
Contemporaneamente, per<br />
affiancare sui campi di gara<br />
le 330 P4 a Maranello si<br />
progettava un’altra Sport, la<br />
412 P, erede della 365 P, da<br />
affidare alle scuderie private;<br />
ne vennero realizzati quattro<br />
esemplari, due dei quali<br />
ottenuti da ex 330 P3 ufficiali e<br />
due di specifica costruzione: la<br />
0844 destinata alla N.A.R.T., il<br />
team americano di Chinetti, la<br />
0848 alla Scuderia Filipinetti, la<br />
0850 affidata alla Ecurie<br />
Francorchamps e la 0854 alla<br />
Maranello Concessionaires<br />
inglese. Il motore installato era<br />
il tipo 241 con misure analoghe<br />
all’unità 237 della 330 P4; la<br />
distribuzione era a quattro<br />
alberi a camme ma con solo due<br />
valvole per cilindro e<br />
l’alimentazione era affidata a 6<br />
carburatori doppio corpo<br />
Weber. La potenza massima<br />
risultava così di 410 CV a 8200<br />
giri/min.<br />
Storie 23
<strong>Una</strong> <strong>stagione</strong> di successi<br />
L’avvio della <strong>stagione</strong> ’67 per la<br />
Scuderia Ferrari fu eccellente,<br />
centrando la storica tripletta<br />
alla “24 Ore” di Daytona in<br />
febbraio; nelle successive<br />
competizioni sia le 330 P4 che<br />
le 412 P confermarono le<br />
speranze dei tecnici, vincendo il<br />
confronto diretto con Ford e<br />
Porsche, con il successo alla<br />
“1000 Chilometri” di Monza e<br />
piazzamenti vari a Spa, Le Mans<br />
e Brands Hatch. Risultati<br />
sufficienti a riportare a<br />
Maranello il titolo Sport-<br />
Prototipo e a completare la<br />
rivincita sul colosso americano.<br />
Intanto, verso la fine giugno del<br />
1967, la Commissione Sportiva<br />
Internazionale procedeva alla<br />
definizione del nuovo<br />
regolamento per l’anno<br />
successivo, con modifiche<br />
importanti, specie dal punto di<br />
vista della Ferrari. Le Sport-<br />
Prototipo, infatti, costruite<br />
anche in esemplare unico,<br />
avrebbero dovuto disporre di<br />
motori con cilindrata massima<br />
di 3 litri mentre per le Sport, da<br />
realizzarsi in più di 50<br />
esemplari, la cilindrata limite<br />
sarebbe stata di 5 litri.<br />
Di fronte a queste regole, Enzo<br />
Ferrari dichiarò da subito che<br />
non avrebbe schierato alcuna<br />
vettura ufficiale visto che la<br />
drastica riduzione di cilindrata<br />
per i prototipi rendeva<br />
inutilizzabili le 330 P4 e 412 P.<br />
A questo punto alla Scuderia di<br />
Maranello non rimaneva che<br />
concentrarsi su altri obiettivi,<br />
Formula 1 e Formula 2.<br />
24 Storie<br />
L’amico “americano”<br />
Pensione anticipata per le P,<br />
dunque?<br />
Ed è a questo punto che entra<br />
in scena Luigi Chinetti, un<br />
personaggio chiave nella storia<br />
del Cavallino.<br />
Milanese di nascita, parigino<br />
d’adozione, nel 1940 Chinetti<br />
approdò negli Stati Uniti non<br />
prima di aver centrato due<br />
importanti affermazioni come<br />
pilota alla “24 Ore” di Le Mans.<br />
Al volante delle primissime<br />
vetture di Maranello ottenne<br />
poi successi prestigiosi: la “12<br />
Ore” di Parigi nel ’48 e ’50, i<br />
record di velocità a Montlhéry<br />
nel ’48, la “24 Ore” di Le Mans e<br />
la “24 Ore” di Spa nel ’49, la<br />
“Carrera Panamericana” nel<br />
1951. Ma l’importanza di<br />
Chinetti fu soprattutto quella di<br />
lanciare le vetture Ferrari in<br />
America, divenendo<br />
importatore e spingendo la<br />
Casa alla realizzazione di<br />
splendidi modelli specifici per la<br />
clientela statunitense: 375<br />
America, 410 e 400<br />
Superamerica, 330 America, 275<br />
GTB/4 spider; tutto ciò senza<br />
dimenticare l’antico amore per<br />
le competizioni, fondando ed<br />
animando il N.A.R.T. (North<br />
American Racing Team), una fra<br />
le più gloriose e vittoriose<br />
scuderie Ferrari private.<br />
Visto che le P, dopo l’esaltante<br />
<strong>stagione</strong> agonistica d’esordio,<br />
non potevano essere<br />
abbandonate, Luigi Chinetti<br />
convinse il vecchio amico Enzo<br />
Ferrari alla partecipazione alla<br />
serie “Can-Am”, Canadian<br />
American Challenge Cup,<br />
competizioni riservate alle<br />
Sport gruppo 7 senza limiti di<br />
cilindrata, ammesse<br />
nell’allegato J della CSI.<br />
La 612 Can-Am viene presentata nel<br />
cortile della fabbrica, a Maranello, nel<br />
1969 (a destra). Sopra, ai box durante la<br />
Edmonton Can-Am Race, dove Chris<br />
Amon si classificò 2°. A fine anno, lo<br />
stesso Amon corse con l’evoluzione della<br />
612, la 712 (in basso, a Riverside)
Le P tornano in pista<br />
Base di una prima<br />
sperimentazione in questa<br />
avventura fu la 412 P 0844 ex-<br />
NART. La vettura venne inviata a<br />
Maranello dove l’ingegner<br />
Forghieri progettò una<br />
carrozzeria a barchetta<br />
caratterizzata da un basso<br />
parabrezza anteriore, da un<br />
piccolo arco posizionato dietro il<br />
casco, dal muso allungato dotato<br />
di fari e dal cofano motore<br />
piatto, con 12 trombette di<br />
aspirazione in evidenza. I test sul<br />
tracciato dell’Aerautodromo di<br />
Modena, con al volante Chris<br />
Amon e Jonathan Williams,<br />
anticiparono il debutto ufficiale<br />
del 17 settembre 1967 a<br />
Bridgehampton, con Lodovico<br />
Scarfiotti. Pur di fronte ad<br />
avversari temibili – McLaren-<br />
Chevrolet, Lola-Ford, Lola-<br />
Chevrolet, Chaparall – la vettura<br />
del Cavallino si comportò bene<br />
terminando settima assoluta. Più<br />
sfortunata fu invece la<br />
successiva corsa a Mosport, dove<br />
un incidente pose fine alla corsa<br />
della P.<br />
Intanto a Maranello l’impegno<br />
dei tecnici era massimo per la<br />
preparazione delle vetture in<br />
vista delle gare americane;<br />
vennero infatti allestite due 350<br />
P4 Can-Am, ottenute<br />
trasformando altrettante 330 P4<br />
ufficiali (la 0858 e la 0860), con<br />
carrozzeria simile a quella della<br />
0844 ex-NART, ma prive dei fari<br />
e con due prese di alimentazione<br />
del motore, che era il tipo 247,<br />
ottenuto rialesando l’unità 237.<br />
La nuova cilindrata di 4176 cc<br />
sviluppava 480 CV a 8500<br />
giri/min. Le due 350 P4 Can-Am<br />
vennero quindi inviate a Laguna<br />
Seca per il debutto del 15<br />
ottobre, affidate ad Amon e<br />
Williams; Amon terminò quinto<br />
a 4 giri dal vincitore McLaren<br />
mentre Williams concluse<br />
ottavo. Nell’appuntamento<br />
successivo del 29 ottobre, il GP<br />
di Riverside, Amon fu settimo,<br />
mentre Williams venne<br />
coinvolto in un incidente dopo 8<br />
giri. L’ultima gara della <strong>stagione</strong><br />
‘67, lo “Stardust GP” a Las Vegas<br />
del 12 novembre, vide entrambi<br />
i piloti messi fuori gioco da<br />
incidenti: Williams nel corso del<br />
primo giro; Amon a pochi metri<br />
dal traguardo, quando era<br />
quarto assoluto.<br />
Storie 25
26 Storie<br />
Salgono cilindrate<br />
e potenze<br />
Il 1967 volgeva al termine ma<br />
un intenso lavoro di<br />
progettazione attendeva i<br />
tecnici del Cavallino in vista<br />
della <strong>stagione</strong> ’68, con la<br />
Scuderia impegnata in Formula<br />
1 e 2 e nel programma Sport-<br />
Prototipo ’69 con l’inedita 312<br />
P; questo produsse uno<br />
slittamento per la nuova<br />
vettura Can-Am, la 612, che fu<br />
pronta solo nel mese di ottobre<br />
’68. La sigla del modello<br />
indicava le caratteristiche del<br />
motore, 6 litri 12 cilindri, il<br />
propulsore con la più elevata<br />
cilindrata (6.222 cc) finora mai<br />
realizzato a Maranello.<br />
Quest’unità, denominata 256 C,<br />
conservava il sistema di<br />
alimentazione ad iniezione, con<br />
i 4 alberi a camme che<br />
azionavano però 4 valvole per<br />
cilindro, con innovazione<br />
nell’accensione ad una sola<br />
candela per cilindro ed una<br />
potenza massima mostruosa:<br />
620 CV a 7000 giri/min.<br />
Nel 1968 la 612 Can-Am, telaio<br />
0866, venne schierata nel solo<br />
appuntamento di Las Vegas, lo<br />
“Stardust Gran Prix”, ove Amon<br />
dovette ritirarsi dopo soltanto<br />
350 metri dalla partenza. A<br />
causa di un incidente che<br />
coinvolse circa 10 vetture, la<br />
sabbia finita nella ghigliottina<br />
di alimentazione del motore,<br />
bloccò la corsa della vettura al<br />
debutto. La 612 Can-Am fu<br />
sottoposta durante l’inverno a<br />
Maranello ad evoluzioni sia di<br />
propulsore (640 CV a 7700<br />
giri/min) sia di carrozzeria con<br />
un frontale ridisegnato e<br />
caratterizzato da nuove prese<br />
d’aria, due piccole laterali per i<br />
freni ed una grande centrale. Il<br />
cofano motore conservava
Nella foto grande: Mario Andretti si<br />
piazza al 4° posto nella prima ed unica<br />
apparizione semi-ufficiali della 712<br />
Can-Am, a Watkins Glen nel 1971.<br />
A sinistra, la 612 Can-Am del ‘69<br />
l’andamento piatto, con le<br />
trombette di aspirazione in<br />
evidenza, e terminava con un<br />
grande spoiler. Le prestazioni<br />
della 612 Can-Am ’69<br />
risultarono immediatamente<br />
eccellenti. Chris Amon ottenne<br />
tre risultati consecutivi davvero<br />
notevoli: terzo a Watkins Glen,<br />
il 13 luglio, a soli 30” dal<br />
vincitore McLaren; secondo a<br />
Edmonton, in Canada, il 27<br />
luglio, a soli 4”4 dalla McLaren<br />
di Hulme; nuovamente terzo a<br />
Lexington, il 17 agosto,<br />
segnando il giro più veloce della<br />
corsa. Le successive<br />
competizioni della <strong>stagione</strong><br />
furono invece sfortunate, con<br />
ritiri dovuti a noie meccaniche<br />
(alimentazione a Elkhart Lake,<br />
motore a Bridgehampton e Las<br />
Vegas) e squalifiche (a Riverside,<br />
per una spinta non consentita).<br />
Arriva la 712<br />
La <strong>stagione</strong> agonistica ’70 vide<br />
per la Casa di Maranello il<br />
debutto delle nuove Sport-<br />
Prototipo 512 S e saranno<br />
proprio queste vetture a<br />
competere occasionalmente<br />
nelle competizioni Can-Am, con<br />
il record di partecipazioni<br />
registrato dalla scuderia Earl<br />
Card Racing con Jim Adams,<br />
pilota che porterà in pista,<br />
seppur con mediocri risultati,<br />
anche la 612 Can-Am tra la fine<br />
del ’70 e l’inizio del ’71.<br />
Nei primi mesi del 1971,<br />
quando sembrava che a<br />
Maranello, per impegni su<br />
diversi fronti, non fossero più<br />
interessati alle competizioni<br />
oltreoceano, ecco la<br />
presentazione a sorpresa di<br />
un’inedita barchetta gr.7, la 712<br />
Can-Am. Ottenuta modificando<br />
una 512 ufficiale, telaio 1010,<br />
era caratterizzata da un muso<br />
assai simile a quello della 512 M<br />
ma privo di fari, parafanghi<br />
posteriori dalle linee tese e<br />
squadrate, presa d’aria del<br />
propulsore stile M. Riguardo al<br />
motore, i pochi dati da<br />
aggiungere riguardano la<br />
cilindrata, 6,9 litri, e<br />
l’incredibile potenza, 680 CV.<br />
Il debutto della più recente Can-<br />
Am avvenne a Watkins Glen, il<br />
25 luglio, con Mario Andretti,<br />
che ottenne un eccellente<br />
quarto posto assoluto. Fu<br />
praticamente l’ultima presenza<br />
semi-ufficiale della Ferrari in un<br />
Campionato lontano, non solo<br />
geograficamente, dalla cultura<br />
europea delle competizioni<br />
motoristiche. Un’esperienza<br />
comunque positiva, che ci lascia<br />
qualche vago ricordo di Ferrari<br />
dalle forme strane e dai motori<br />
mostruosi, in cilindrata e<br />
potenza.<br />
Storie 27
La protagonista I Ferrari 712 Can-Am<br />
28 La protagonista<br />
Testo e foto<br />
Alessandro Giudice<br />
ho cercata, questo sì.<br />
Delle corse Can-Am L’ conoscevo obiettivamente<br />
poco e delle Ferrari che ci<br />
correvano ancora meno.<br />
Tutto si limitava al ricordo di<br />
qualche foto trovata sui libri,<br />
con le macchine impegnate su<br />
tracciati circondati da deserti,<br />
all’interno di aeroporti o su<br />
“catini” che delle piste europee<br />
avevano ben poco.<br />
E poi c’era una forma quasi di<br />
reticenza a raccontare della<br />
Can-Am da parte della gente<br />
Ferrari, come si fosse trattato<br />
di un’avventura trascurabile,<br />
vissuta in un mondo dove le<br />
corse venivano concepite in<br />
maniera diversa, con macchine<br />
non proprio Ferrari fino in<br />
fondo.<br />
Ce n’era abbastanza per<br />
stuzzicare la mia curiosità.<br />
Così, alla prima occasione di<br />
viaggio negli Stati Uniti, mi<br />
sono dato da fare e, dopo una<br />
decina tra telefonate e fax, l’ho<br />
trovata: la 712 Can-Am, telaio<br />
1010, l’ultima della serie, quella<br />
presentata senza che nessuno<br />
se l’aspettasse, con quel gusto<br />
di stupire tanto caro a Ferrari.<br />
La macchina era –<br />
naturalmente – in California.<br />
A prima vista mi è sembrata<br />
piccola: forse, una volta lette le<br />
cilindrate e le potenze, mi<br />
aspettavo una specie di<br />
portaerei e invece mi trovavo<br />
davanti ad una barchetta<br />
compatta e rastremata, per<br />
niente “americana”, per<br />
intenderci.<br />
Mi sarebbe piaciuto fotografarla<br />
in circuito, almeno ai box: mi<br />
sono dovuto accontentare di un<br />
parcheggio, ma tanto è bastato.<br />
L’ho ripresa “vestita” e “nuda”,<br />
aperta e chiusa, in tutti i<br />
dettagli. Insomma, mi sono<br />
tolto la voglia e, per la prima<br />
volta, rendo pubbliche le<br />
immagini del fugace ma<br />
intenso incontro con una delle<br />
auto più misteriose costruite a<br />
Maranello.
La protagonista 29
Ferrari 360 Challenge I Al pilota bergamasco<br />
di Rossocorsa il titolo italiano con la 360 nel<br />
Trofeo Pirelli mentre, nella Coppa Shell, è il<br />
debuttante di lusso Andrea Lepore a prevalere<br />
La spunta Cadei<br />
Testo<br />
Marco Vitali<br />
Foto<br />
Roberto Viva<br />
È<br />
stato certamente un finale<br />
di campionato palpitante<br />
quello del Ferrari<br />
Challenge, giunto alla sua<br />
undicesima edizione. Vincitori<br />
sempre diversi hanno tenuto<br />
alta la tensione agonistica nel<br />
Trofeo Pirelli dove, all’ultima<br />
gara, erano ancora in quattro a<br />
contendersi il titolo, mentre<br />
nella Coppa Shell già da<br />
Vallelunga, la superiorità di<br />
Lepore aveva già dato un<br />
indirizzo preciso al campionato.<br />
Vallelunga<br />
Dopo la pausa estiva, il Ferrari<br />
Challenge riprende il cammino<br />
del campionato con<br />
l’appuntamento di Vallelunga:<br />
incerta la situazione di<br />
classifica, con quattro piloti<br />
nello spazio di trenta punti,<br />
pronti a darsi battaglia per il<br />
titolo. Condizioni climatiche<br />
particolarmente favorevoli<br />
caratterizzano l’appuntamento<br />
settembrino, premiato come al<br />
solito dal grande supporto degli<br />
appassionati della capitale,<br />
curiosi tra l’altro di assistere<br />
alle gesta dei due piloti di casa:<br />
Montani e Scalera. Proprio<br />
quest’ultimo, dopo aver<br />
conquistato la prima fila al<br />
fianco del “poleman” Cadei,<br />
Ferrari 360 Challenge 31
iesce ad ottenere la sua prima<br />
vittoria nel Challenge al<br />
termine di una serie di gare<br />
altalenanti. Con Scalera<br />
Imprendibile, sono Malucelli e<br />
Cadei a dividersi il podio<br />
mentre Santaniello, altro pilota<br />
in lotta per il campionato,<br />
conquista il quarto posto.<br />
La gara endurance vede Scalera<br />
e Malucelli scattare dalla prima<br />
fila, ma sulla testa del vincitore<br />
di gara 1 pende la “spada di<br />
Damocle” di una frizione che<br />
denuncia grossi problemi.<br />
32 Ferrari 360 Challenge<br />
Al via, Malucelli è subito<br />
davanti a Santaniello che<br />
precede Cadei, Montani e<br />
Scalera. Dopo poche tornate,<br />
Santaniello è vittima di una<br />
foratura, mentre tra Montani e<br />
Scalera sono scintille. Dal fondo<br />
risalgono Caso, Mugelli e<br />
Maceratesi agganciando il<br />
trenino dei primi tra i quali si<br />
rivede Moccia. Nei giri<br />
conclusivi, Cadei sfrutta la<br />
migliore condizione dei propri<br />
pneumatici per attaccare<br />
Malucelli in difficoltà con le<br />
gomme. I due si toccano ed è<br />
proprio Malucelli ad avere la<br />
peggio, mentre Cadei si avvia in<br />
solitudine al traguardo.<br />
In contemporanea, anche tra<br />
Moccia e Montani si arriva al<br />
contatto che estromette<br />
entrambi, così l’ordine d’arrivo<br />
viene condizionato dalle<br />
decisioni della direzione gara<br />
che decreta il successo di<br />
Mugelli davanti a Maceratesi e<br />
Caso, mentre Cadei è<br />
squalificato per aver estromesso<br />
Malucelli dalla gara proprio a<br />
pochi metri dal traguardo. Nella<br />
Coppa Shell, è ancora Lepore a<br />
dettare legge aggiudicandosi<br />
gara 1, mentre il friulano, con il<br />
secondo posto nella frazione<br />
endurance dietro al rivale<br />
Engelhorn, si porta a pochi<br />
punti dalla conquista<br />
matematica del titolo.<br />
Da registrare anche le ottime<br />
prove di Reichegger e<br />
Mantovani.<br />
Mugello<br />
Al via delle ultime due gare<br />
della <strong>stagione</strong> sono ancora<br />
quattro i contendenti al titolo<br />
italiano: Cadei, Malucelli,<br />
Montani e Santaniello.<br />
Gara 1 vede subito il dominio di<br />
Kemenater, autore della poleposition,<br />
mentre alle sue spalle<br />
si scatena la bagarre. Cadei,<br />
subito alle prese con problemi<br />
all’ABS della sua 360, è autore<br />
di un paio di digressioni sulla<br />
ghiaia, mentre tra Montani e<br />
Malucelli sono scintille ed un<br />
contatto elimina<br />
definitivamente il giovane<br />
pilota forlivese per l’intero<br />
week-end, a causa dei gravi<br />
danni riportati dalla sua 360.<br />
Ad approfittare della situazione<br />
è Santaniello che, pur partendo<br />
dalle retrovie, grazie ad una
Le classifiche finali: i primi 10<br />
Classe 1Trofeo Pirelli<br />
Pilota Squadra Punti<br />
1. Nicola Cadei Rossocorsa 151<br />
2. Sandro Montani Rossocorsa 145<br />
3. Matteo Malucelli Motor/Malucelli 144<br />
4. Fabio Santaniello Maranello 140<br />
5. Lorenzo Bontempelli Motor/Malucelli 114<br />
6. Thomas Kemenater Rossocorsa/Pellin 104<br />
7. Michele Maceratesi CDP I82<br />
8. Linos Motor/Malucelli 82<br />
9. Alessandro Scalera Maranello 77<br />
10. Dario Caso Maranello 76<br />
Classe 2 Coppa Shell<br />
Pilota Squadra Punti<br />
1. Andrea Lepore Rossocorsa 256<br />
2. Klaus Engelhorn Denzel 234<br />
3. Vincenzo Sauto Ineco 130<br />
4. Quinto Stefana Rossocorsa 129<br />
5. Cristian Francescon Forzaservice 125<br />
6. Duili Frosinini Daytona 97<br />
7. Massimo Mantovani Daytona 95<br />
8. Peter Reichegger Rossocorsa/Pellin 95<br />
9. Franco Groppi Motor 53<br />
10. Giovanni Verlato Rossocorsa 44<br />
gara accorta riesce a<br />
conquistare il secondo posto<br />
che lo riavvicina al plotone dei<br />
primi tre in classifica. A<br />
completare il podio,<br />
Bontempelli con Moccia, che<br />
precede Mugelli e Baron.<br />
Gara 2 ha nel fondo bagnato il<br />
primo protagonista. In queste<br />
condizioni di pista, emerge una<br />
volta ancora il talento di Baron<br />
su fondo umido, con Kemenater<br />
che, pur a lungo in testa, si<br />
deve accontentare del secondo<br />
posto davanti a Bontempelli che<br />
precede Linossi ed un ottimo<br />
Rossetto, in quinta posizione.<br />
Cadei, risalito dal fondo al nono<br />
posto finale, limita i danni e si<br />
aggiudica il campionato mentre<br />
Santaniello, rimasto in lotta per<br />
il titolo dopo un promettente<br />
inizio, chiude con un settimo<br />
posto che non gli consente il<br />
recupero vincente in classifica<br />
generale. Nella Coppa Shell,<br />
Andrea Lepore, aggiudicandosi<br />
gara 1, chiude i giochi a suo<br />
favore conquistando<br />
perentoriamente il campionato,<br />
mentre sono Reiccheger,<br />
Engelhorn, Stefana ed Insigne a<br />
mettersi in luce alternandosi<br />
sul podio.<br />
Ferrari 360 Challenge 33
Historic Challenge I I protagonisti sono<br />
sempre gli stessi, ma il parco partenti aumenta.<br />
Si attendono nuovi talenti<br />
Storiche, ma solo d’età<br />
34 Historic Challenge<br />
Testo<br />
Roberto Casolari<br />
Marco Vitali<br />
Foto<br />
Roberto Viva<br />
Nürburgring<br />
Lo Shell Historic Ferrari<br />
Maserati Challenge ha vissuto<br />
il suo quarto appuntamento<br />
stagionale, sul circuito del<br />
Nürburgring in Germania.<br />
Quarantotto auto d’epoca del<br />
Cavallino e del Tridente sono<br />
scese in pista per le prime<br />
competizioni di ognuna delle<br />
tre griglie previste dal<br />
regolamento.<br />
Nella “A”, vittoria in gara 1 per<br />
la Ferrari Dino 256 F1-FL del<br />
1960 di Tony Smith (Gran<br />
Bretagna), nonostante un<br />
piccolo rischio corso nella fase<br />
iniziale della gara. Seconda e<br />
terza posizione per due<br />
Maserati 250 F, rispettivamente<br />
del tedesco Thomas Bscher e<br />
dell’inglese Burkhard Von<br />
Schenk.<br />
Tre Maserati 300 S ai primi tre<br />
posti nella griglia “B”, questa<br />
volta interamente riservata alle<br />
vetture con freni a tamburo.<br />
Il giovane tedesco Max Werner<br />
ha preceduto sul traguardo il<br />
connazionale Bscher e<br />
l’americano William Binnie, che<br />
era scattato dalla pole position.<br />
Confermato il pronostico della<br />
vigilia per quanto riguarda la<br />
“C”, con il successo della Ferrari<br />
512 M (1970) dello svizzero<br />
Patrick Stieger che ha battuto la<br />
Ferrari 312 P (1971) di Binnie e<br />
la 512 BB LM (1980)<br />
dell’inglese Paul Knapfield.<br />
La domenica il Nürburgring ha<br />
ospitato la seconda e conclusiva<br />
serie di gare dell’Historic<br />
Challenge. Nella “A” si è<br />
imposta la Ferrari Dino 256 F1-<br />
FL (1960) dell’inglese Tony
Smith, bissando il successo del<br />
giorno precedente.<br />
A completare il podio, le<br />
Maserati 250 F dei tedeschi<br />
Thomas Bscher e Burkhard Von<br />
Schenk, nell’ordine.<br />
Tutto all’insegna delle Maserati<br />
300 S degli anni ’50 il vertice<br />
della classifica “B”. Primo posto<br />
per Max Werner (Germania), già<br />
dominatore della corsa di<br />
sabato. Seconda posizione per<br />
William Binnie (USA), che ha<br />
preceduto sul traguardo Von<br />
Schenk, premiato anche in<br />
questa categoria.<br />
La Ferrari 512 M (1970) dello<br />
svizzero Patrick Stieger ha<br />
concesso invece il bis nella “C”,<br />
precedendo le Ferrari 312 P di<br />
Cristoph Stieger, fratello del<br />
vincitore, e dell’americano<br />
Binnie.<br />
Mugello<br />
L’Historic Challenge ha vissuto<br />
il proprio spettacolare epilogo<br />
al Mugello, in occasione delle<br />
Finali Mondiali. A caratterizzare<br />
un momento agonistico di<br />
particolare intensità emotiva,<br />
la presenza di oltre sessanta<br />
vetture divise nelle consuete<br />
classi. Tra i piloti, colui che ha<br />
interpretato al meglio il<br />
tracciato toscano per tutto il<br />
fine settimana è stato<br />
sicuramente Irvine Laidlaw, al<br />
volante di una splendida<br />
Maserati 250S del 1957 con la<br />
quale ha a lungo duellato con<br />
William Binnie che, a bordo di<br />
un’altra Maserati, la 300S del<br />
1956 “ex-Manuel Fangio”, ha<br />
completato il successo del<br />
Tridente contro una pattuglia<br />
di Ferrari particolarmente<br />
agguerrite. Tra queste, le<br />
vetture della collezione del<br />
brasiliano Carlos Monteverde,<br />
con la 250 Testa Rossa affidata<br />
alle cure del britannico Pearson<br />
che, reduce da una intensa<br />
<strong>stagione</strong> di gare storiche corse<br />
con una Jaguar, ha<br />
conquistanto addirittura un<br />
podio, nonostante alcuni<br />
problemi ai freni posteriori, che<br />
tendevano a bloccarsi.<br />
A dare spettacolo anche un<br />
altro britannico, fedele<br />
protagonista degli<br />
appuntamenti con l’Historic<br />
Challenge: parliamo di Matt<br />
Grist, noto agli appassionati per<br />
le derapate in cui è solito<br />
prodursi alla guida della sua<br />
Alfa Romeo Tipo B “ex-Tazio<br />
Nuvolari”, impegnato per<br />
l’occasione al volante di una<br />
Ferrari 750 Monza. Ottima<br />
anche la prestazione di Federico<br />
Dubbini, alla guida della<br />
seconda Testa Rossa, mentre<br />
poco assistita dalla fortuna è<br />
stata Sally Mason-Styrron, in<br />
gara con la 166 MM del ’50, la<br />
Ferrari più anziana presente in<br />
pista. Che l’età su queste<br />
Historic Challenge 35
36 Historic Challenge<br />
Le classifiche finali, i primi 10<br />
PILOTA PUNTI<br />
1. Vincent GAYE 174<br />
2. Frederico KROYMANS 135<br />
3. Nicolas ZAPATA 127<br />
4. William BINNIE 120<br />
5. Lukas HUNI 105<br />
6. Stefan SCHOLLWÖCK 102<br />
7. Thomas BSCHER 101<br />
8. Corrado CUPELLINI 88<br />
9. Ingo GRIMM 88<br />
10. John BOSCH 82<br />
Le classifiche per categoria<br />
CATEGORIA 1<br />
PILOTA NAZIONE VETTURA<br />
1. Stefan Schollwöck GER Maserati 6CM<br />
2. Irvine Laidlaw GBR Maserati 6CM<br />
3. Urs Müller SUI Maserati 6CM<br />
CATEGORIA 2<br />
PILOTA NAZIONE VETTURA<br />
1. Thomas Bscher GER Maserati 250 F<br />
2. José Albuquerque POR Maserati 250 F<br />
3. Peter Heuberger SUI Maserati 250 F<br />
ex Burkhard Von Schenk GER Maserati 250 F<br />
CATEGORIA 3<br />
PILOTA NAZIONE VETTURA<br />
1. Lukas Huni SUI Maserati A6GCS<br />
2. Ingo Grimm GER Maserati A6GCS<br />
3. Carlo Vögele SUI Maserati A6GCS<br />
CATEGORIA 4<br />
PILOTA NAZIONE VETTURA<br />
1. Jan Biekens NED Ferrari 500 Mondial<br />
2. Irvine Laidlaw GBR Maserati 250 S<br />
3. Matt Grist GBR Ferrari 750 Monza<br />
CATEGORIA 5<br />
PILOTA NAZIONE VETTURA<br />
1. William Binnie USA Maserati 300 S<br />
2. Michael Hinderer GER Maserati 300 S<br />
3. Carlos Monteverde BRA Ferrari 250 Testa Rossa<br />
CATEGORIA 6<br />
PILOTA NAZIONE VETTURA<br />
1. Vincent Gaye BEL Ferrari 250 GT B. p.c.<br />
2. Frederico Kroymans NED Ferrari 250 GTO<br />
3. Nicolas Zapata MEX Ferrari 250 GT B. p.c.<br />
CATEGORIA 7<br />
PILOTA NAZIONE VETTURA<br />
1. Carlo Vögele SUI Ferrari 330 LM<br />
2. Tony Smith GBR Maserati Tipo 61<br />
3. Eric Heerema GER Ferrari 330 LM<br />
vetture possa giocare brutti<br />
scherzi nei momenti meno<br />
adatti rientra nella logica delle<br />
gare per auto storiche. Così<br />
Sally Mason, appiedata già<br />
sabato da un problema alla<br />
distribuzione e “salvata” in<br />
extremis da una saldatura di<br />
emergenza, ha dovuto<br />
rinunciare quando le<br />
sollecitazioni della gara hanno<br />
avuto la meglio sul particolare<br />
ripristinato con un intervento<br />
di fortuna. Di che tempra siano<br />
i piloti dell’Historic Challenge,<br />
lo dimostrava però Dudley, il<br />
marito di Sally Mason, che, con<br />
il piglio di un grande<br />
condottiero, “taglia” metà della<br />
distribuzione alla zoppicante<br />
166 MM tanto da consentire alla<br />
moglie-pilota di riprendere la<br />
corsa, tagliando il traguardo<br />
con una sola bancata (sei<br />
cilindri su dodici) del motore e<br />
conquistando persino un punto.<br />
Nel raggruppamento C, sempre<br />
spettacolare l’esibizione della<br />
512 S di Patrick Stieger, autore<br />
nella gara della domenica<br />
mattina di una <strong>straordinaria</strong><br />
rimonta dall’ultima posizione,<br />
mentre nella divisione A, le Alfa<br />
Romeo Tipo B (P3) e 158<br />
condotte da Robert Fink e Carlo<br />
Vogele, si sono comportate<br />
egregiamente nei confronti<br />
della muta di Maserati che<br />
affollavano lo schieramento.<br />
La classifica generale assoluta<br />
dell’Historic Challenge 2003<br />
vede infine la vittoria del belga<br />
Vincent Gaye, su Ferrari 250 GT<br />
berlinetta passo corto, davanti a<br />
Fritz Kroymans ed a Nicolas<br />
Zapata, mentre nelle varie<br />
divisioni si sono registrati i<br />
successi di Stefan Schollwoeck,<br />
di Thomas Bscher, di Lukas<br />
Huni, di Jan Biekens, di William<br />
Zinnie, di Vincent Gaye, di Carlo<br />
Vogale, di Jonh Bosch, di Tony<br />
Smith, di Patrick Stieger e di<br />
Jean Guikas.
Cronache I Il mare nel<br />
ruolo di protagonista<br />
degli ultimi tre raduni<br />
del 2003<br />
Dal sud al nord del Me<br />
38 Cronache<br />
Testo<br />
Silvia Corradetti<br />
Foto<br />
Marco Passaniti<br />
Dario Segni<br />
Roberto Viva<br />
“...qui è bellissimo. Siedo sugli scogli<br />
di fronte al mare per tutto il giorno<br />
e scrivo… ti dico che è un sogno…”<br />
C<br />
osì dipingeva Sestri<br />
Levante D. Lawrence nella<br />
lettera ad Edward<br />
Garnett. Non solo per lui Sestri<br />
fu musa ispiratrice: furono tanti<br />
i poeti e gli artisti che la<br />
cantarono, da Dante a Byron, da<br />
Shelley a Wagner sino ad Hans<br />
Christian Anderson, celebre<br />
padre delle più belle fiabe per<br />
l’infanzia, in onore del quale la<br />
cittadina ligure diede ai suoi<br />
due golfi i romantici nomi di<br />
“Baia del Silenzio” e “Baia delle<br />
Favole”.<br />
A Sestri sono giunte oltre 60<br />
Ferrari, da tutta Italia e<br />
dall’estero, per un evento che,<br />
grazie anche all’impegno di<br />
Maurizio Tempo, delegato del<br />
Ferrari Club Italia per Piemonte,<br />
Liguria e Valle d’Aosta, ha<br />
saputo coniugare il fascino<br />
unico di una natura splendida e<br />
aspra alla mondanità di località<br />
mete del jet set internazionale,<br />
la bellezza di splendide chiese al<br />
rombo dei motori pronti a<br />
scattare.<br />
E da Sestri è iniziata una lunga<br />
passeggiata in barca per<br />
ammirare alcuni tra i borghi<br />
più caratteristici della riviera di<br />
Levante. Le Cinque Terre,<br />
innanzitutto: cinque miglia di<br />
costa rocciosa, a strapiombo sul<br />
mare, falesie spesso verticali<br />
alternate a baie, anfratti ed<br />
incantevoli spiaggette tra gli<br />
scogli; cinque borghi arroccati<br />
su speroni di pietra o disposti a<br />
grappoli in minuscole<br />
insenature, un’autentica opera<br />
d’arte della natura, elevati al<br />
rango di “Patrimoni<br />
dell’Umanità”. Prima tappa:<br />
Riomaggiore. <strong>Una</strong> tappa<br />
obbligata: giunti in Liguria,<br />
percorrere la Via dell’Amore,<br />
che collega Riomaggiore a<br />
Manarola, è infatti un piacere,<br />
quasi un dovere; al di là del
diterraneoLiguria<br />
5/6/7 settembre<br />
In giro per l’Italia con un partner<br />
d’eccezione, le Concessionarie<br />
della Rete Ufficiale Ferrari,<br />
che vogliamo ringraziare per il<br />
sostegno dato al Club nel corso<br />
dell’intero anno.<br />
romantico nome, è soprattutto<br />
passeggiando che si può<br />
scoprire e percepire appieno il<br />
fascino irresistibile di questi<br />
paesaggi appesi fra cielo e mare.<br />
Da Manarola a Monterosso,<br />
colorato borgo tra i più<br />
accessibili delle Cinque Terre,<br />
per poi concludere la giornata a<br />
Porto Venere, con le sue chiese<br />
arroccate sui promontori e i<br />
carrugi che si inerpicano sino al<br />
castello che domina la cittadina.<br />
Incantevole. Come incantevole è<br />
Portofino di notte, come<br />
quando siamo arrivati, venerdì<br />
in barca, sull’inconfondibile<br />
piazzetta per una cena<br />
nell’esclusivo ristorante “Il<br />
Pitosforo”.<br />
Domenica, invece, duplice<br />
programma: per gli<br />
appassionati d’arte, una visita a<br />
Dolceacqua, delizioso borgo<br />
medievale, caro alle dinastia dei<br />
Doria; per i fedelissimi del Gran<br />
Criterium, i tornanti di<br />
un’avvincente percorso<br />
cittadino, quello di Ospedaletti,<br />
dove si sono cimentati<br />
rievocando, grazie anche alla<br />
preziosa collaborazione<br />
dell’Amministrazione<br />
Comunale, lo storico circuito di<br />
F1 che animava, a cavallo tra gli<br />
anni ’40 e ’50, la cittadina<br />
ligure: fu proprio lungo quel<br />
tracciato che sfrecciarono i più<br />
potenti bolidi d’allora con alla<br />
guida nomi entrati nella storia<br />
dell’automobilismo, da Ascari a<br />
Villoresi, da Gonzalez a Serafini<br />
a Fischer e fu sempre lì che, nel<br />
1951, la Ferrari riportò un vero<br />
e proprio trionfo, piazzandosi<br />
nelle prime tre posizioni.<br />
Cronache 39
Sardegna 3/4/5 ottobre L’<br />
incanto del mare, l’acqua<br />
cristallina, il verde<br />
rigoglioso: profumi,<br />
colori e sensazioni unici come<br />
solo la Sardegna può regalare.<br />
A maggior ragione sulla costa<br />
del sud, la più selvaggia,<br />
incontaminata, vera. Parliamo<br />
di Tuaredda, di Pula, di Teulada:<br />
spiagge di sabbia bianca e<br />
finissima con, alle spalle,<br />
un’esaltante vegetazione<br />
mediterranea.<br />
Ambientazioni uniche che<br />
sicuramente hanno contribuito<br />
a far sì che i tre giorni<br />
dell’evento Ferrari organizzato<br />
sull’Isola, dal 3 al 5 ottobre,<br />
divenissero giorni di autentica<br />
festa, con un’atmosfera gioiosa<br />
e coinvolgente, grazie ad un<br />
programma che spaziava dalle<br />
fascinose vie di Cagliari vecchia<br />
ai tornanti di splendide strade<br />
panoramiche sul litorale, alle<br />
testimonianze di una civiltà<br />
antica e di antiche tradizioni.<br />
Ad accoglierci, il venerdì, nel<br />
capoluogo sardo, sindaco e vice<br />
sindaco, due guide davvero<br />
d’eccezione per una visita<br />
all’interno del Palazzo<br />
Municipale, ormai uno dei<br />
pochi municipi “storici”, un<br />
capolavoro d’epoca sabauda da<br />
ammirare sala dopo sala, tra<br />
preziosi mobili intarsiati e<br />
grandi ritratti. Poi, a bordo di<br />
un caratteristico trenino, un<br />
tour alla scoperta della città e,<br />
soprattutto, del suo quartiere<br />
medievale.<br />
Relax e divertimento puro,<br />
invece, nella giornata di sabato.<br />
In auto raggiungiamo Teulada:<br />
un itinerario emozionante, ad<br />
ogni curva un nuovo,<br />
suggestivo scorcio. Arrivati a<br />
destinazione, ci imbarchiamo<br />
su tre vele: una breve crociera<br />
che diventa l’occasione per dare<br />
vita ad una sorta di sfida tra i<br />
provetti equipaggi sino ad<br />
arrivare ad una lingua di<br />
spiaggia tutta per noi. Il sole ci<br />
è amico e lascia il tempo per<br />
uno degli ultimi bagni della<br />
<strong>stagione</strong>.<br />
Alla fine della giornata,<br />
all’interno del Forte Village che<br />
ci ha ospitato nei suoi spazi<br />
esclusivi, i soci si cimentano<br />
in un avvincente Gran Prix<br />
con i kart; e se gli uomini<br />
sembrano agguerriti, la vera<br />
battaglia la combattono le<br />
signore, o meglio le signore in<br />
pista, e i loro compagni, a metà<br />
tra team-manager e fan, sugli<br />
spalti: alla fine della corsa, sono<br />
tre bellissime bionde ad<br />
occupare il podio.<br />
Ma la Sardegna non è solo<br />
mare, seppur stupendo, mai<br />
eguale a se stesso, nella sua<br />
infinita varietà di luci e colori;<br />
la vera grandezza di questa<br />
regione è nel silenzio delle valli
interne, dal fascino aspro e<br />
suadente: secoli di tradizioni<br />
rimaste pressoché intatte, una<br />
civiltà che nel tempo ha saputo<br />
mantenere la sua anima, senza<br />
snaturarla.<br />
Domenica attraversiamo le<br />
lunghe strade di quest’isola<br />
fiera (penso che Cardarelli<br />
avesse ragione nel dire che “…a<br />
percorrerle ogni cavalcante è<br />
paladino…”). Qui è facile<br />
imbattersi in una delle 8000<br />
poderose torri, i “nuraghe”, che<br />
i re pastori eressero tremila<br />
anni fa: visitiamo la più antica,<br />
la più rappresentativa, “Su<br />
Nuraxi”, il villaggio nuragico di<br />
Barumini, 3700 anni di storia<br />
che narrano le radici di questo<br />
popolo.<br />
Cosa raccontare ancora del<br />
raduno in Sardegna? Ci sarebbe<br />
ancora tanto da dire: dello<br />
splendido resort che ci ha<br />
ospitato, della cucina prelibata,<br />
del bagno di folla che ci ha<br />
accolto festosa ad ogni sosta.<br />
Troppo per farlo stare in poche<br />
righe, sufficienti però a<br />
ringraziare, per la dedizione, la<br />
calda ospitalità, la simpatia<br />
Giuseppe Adamo e i suoi<br />
collaboratori, magistrali<br />
organizzatori di tre giorni<br />
indimenticabili.<br />
Cronache 41
Q<br />
uest’anno, la <strong>stagione</strong><br />
degli eventi del Ferrari<br />
Club si è risolta in un<br />
lungo viaggio denso di<br />
emozioni, di nuovi incontri, di<br />
luoghi straordinari visitati in<br />
modo insolito ma, soprattutto,<br />
in un viaggio percorso insieme,<br />
con lo spirito amichevole e<br />
familiare di un gruppo di<br />
persone legate dalla stessa<br />
passione. Il Principato di Monaco<br />
è stata l’ultima tappa di questo<br />
singolare viaggio: uno stato<br />
minuscolo, delle dimensioni di<br />
uno scrigno, con una atmosfera<br />
unica, lussuosa e raffinata, che<br />
si divide tra la maestosa<br />
bellezza dell’Hotel de Paris e del<br />
Casino di Monte Carlo, due<br />
dei simboli più conosciuti del<br />
Principato, ed il silenzio<br />
riposante dell’entroterra, con il<br />
suo verde rigoglioso e i suoi<br />
borghi caratteristici.<br />
42 Cronache
In alto alcune immagini della<br />
cena di benvenuto, nella<br />
suggestiva cornice della sala<br />
Belle Epoque dell’Hotel Hermitage<br />
L’appuntamento per le oltre 75<br />
auto - tra le quali spiccavano<br />
“storiche” come la 250<br />
berlinetta passo corto, la 275<br />
GTB4, la 512 BB e la potente<br />
288 GTO - era fissato per<br />
venerdì 28 novembre nel centro<br />
di Monaco dove, dopo le<br />
formalità della registrazione<br />
degli equipaggi e la<br />
sistemazione in albergo, la<br />
prima giornata trascorreva tra<br />
le vie del quartiere vecchio,<br />
ad ammirare la Cattedrale, il<br />
Museo Oceanografico e<br />
l’imponente facciata del palazzo<br />
del Principe, con sprazzi del<br />
panorama mozzafiato che<br />
occhieggiavano tra i vicoli.<br />
In serata, poi, la cena<br />
accompagnata da un concerto<br />
d’arpa, che si teneva nella<br />
sontuosa sala Belle Epoque<br />
dell’Hotel Hermitage, tutta<br />
stucchi dorati e specchi.<br />
In programma per il sabato, un<br />
percorso che comprendeva un<br />
tratto del celebre rallye di<br />
Monte-Carlo, in territorio<br />
francese, sino a Mougins con<br />
tappa obbligata in uno dei fiori<br />
all’occhiello del sud della<br />
Francia, Saint Paul de Vence,<br />
prezioso monile medievale<br />
addossato alle Alpi Meridionali,<br />
un piccolo angolo di Provenza<br />
tanto caro ad artisti di ogni<br />
genere che, nel loro soggiorno,<br />
sono soliti ritrovarsi alla<br />
“Colombe d’Or”. Saint Paul<br />
sembra un paese dove il tempo<br />
si è fermato. I bastioni, i<br />
giardini profumati, i vicoli, le<br />
gallerie e le botteghe degli<br />
artisti, la rue Grande, il campo<br />
da bocce in piazza, tutto<br />
contribuisce a ricreare<br />
un’atmosfera antica e<br />
caratteristica.<br />
La sera del sabato ha avuto<br />
come scenario la Monaco Top<br />
Cars Collection, la collezione<br />
privata del Principe Ranieri<br />
formata da oltre 100 splendide<br />
auto, dove si è anche svolta la<br />
cena di gala. È qui che Edwin<br />
Fenech, responsabile<br />
commerciale Ferrari per<br />
l’Europa, e il responsabile<br />
marketing Adalberto<br />
Cattabriga, hanno presentato la<br />
612 Scaglietti, l’ultima nata di<br />
Maranello. È stata una sorpresa<br />
che la Ferrari ha voluto fare ai<br />
soci del Ferrari Club Italia<br />
coinvolgendo con l’occasione<br />
anche i migliori clienti francesi.<br />
300 persone in tutto, che hanno<br />
potuto apprezzare in anteprima<br />
Monte Carlo 28/30 novembre
La mitica curva Mirabeau e il celebre<br />
tunnel, tra i punti piú emozionanti del<br />
circuito di F1.<br />
Alcune significative immagini della<br />
cena presso la “Monaco Top Cars<br />
Collection” del Principe Ranieri
Monte Carlo 28/30 novembre<br />
la vettura, scoperta dal<br />
presidente del Club Luca<br />
Matteoni e da Patrick Morlet,<br />
responsabile rete per la Francia.<br />
Un’altra giornata di taglio<br />
sportivo, quella di domenica.<br />
I più appassionati hanno potuto<br />
divertirsi prima girando a<br />
gruppi sul tracciato del G.P.<br />
di Formula 1 e più tardi, con<br />
test drive effettuati con le<br />
Challenge Stradale e le 575 MM,<br />
messe a disposizione dalla<br />
Ferrari, su un percorso di circa<br />
20 minuti, partendo dallo<br />
spettacolare hotel Vista Palace,<br />
in alto sul Principato, e ben<br />
seguiti dal pilota Enrico<br />
Bertaggia e da alcuni tra i più<br />
validi collaudatori Ferrari Ori,<br />
Lasagni e Guidetti.<br />
Per coloro che invece hanno<br />
preferito una scelta più<br />
turistica, la meta è stata Eze<br />
Village, altro splendido borgo<br />
medievale arroccato su una<br />
roccia a strapiombo sul mare,<br />
non distante da Monte-Carlo.<br />
L’appuntamento finale della tre<br />
giorni monegasca è stato presso<br />
l’esclusivo Monte Carlo Country<br />
Club.<br />
Cronache 45
Eventi I <strong>Una</strong> Sfilata d’Eleganza<br />
a Bologna, nello splendore<br />
di Piazza Maggiore<br />
Sfilata in abito lungo<br />
46 Eventi<br />
Foto<br />
Luis.it<br />
S<br />
pesso accade che più si<br />
possiede una cosa, più se<br />
ne vuole. È successo a<br />
Bologna, il 27 settembre scorso:<br />
non paga della sua<br />
<strong>straordinaria</strong> bellezza ed<br />
eleganza, piazza Maggiore ha<br />
“preteso” di ospitare la Sfilata<br />
d’Eleganza per auto Ferrari<br />
d’epoca; e, come se non<br />
bastasse, di avere un sestetto<br />
d’archi che accompagnasse, con<br />
le note delle “Quattro Stagioni”<br />
di Vivaldi, l’evento. Un successo,<br />
sia in termini di pubblico (che<br />
con un’apposita scheda ha<br />
attivamente partecipato<br />
all’elezione di una vincitrice)<br />
che di emozioni, esattamente<br />
ciò che il titolo della<br />
manifestazione, “Musica, Arte<br />
& Motori”, prometteva.<br />
Organizzata dal Ferrari Club<br />
Italia in collaborazione con<br />
Finalma & Francesco Amante, la<br />
Sfilata d’Eleganza ha ricalcato<br />
un genere di manifestazione<br />
automobilistica tanto in voga<br />
all’estero (Stati Uniti, Francia e<br />
Inghilterra in testa) ma che in<br />
Italia, dopo gli anni ‘60, ha<br />
avuto poca fortuna.<br />
Notevole l’elenco dei<br />
partecipanti, che annoverava<br />
non solo le più belle auto<br />
costruite a Maranello nel<br />
passato, ma anche qualche<br />
bolide moderno, grazie<br />
all’esposizione di alcuni dei<br />
migliori modelli in produzione,<br />
dalla Enzo alla Challenge<br />
stradale fino alla potentissima<br />
575 GTC. Mentre la sera,<br />
durante la cena di gala, la giuria<br />
tecnica ha eletto la 195 S di<br />
Camellini, alla presenza del<br />
Direttore Comunicazione della<br />
Ferrari S.p.A., Antonio Ghini,<br />
nel tardo pomeriggio sono state<br />
annunciate le vetture scelte<br />
dalla vasta giuria popolare.<br />
Ha vinto la rossa 275 GTB di<br />
Leonardo Freirye mentre si sono<br />
divise la seconda piazza a pari<br />
merito la 250 GT California di<br />
Massimo Sordi e la 246 GTS di<br />
Lorenzo Beltrami.<br />
Le vetture iscritte<br />
1 166 Inter, 1947<br />
2 195 S, 1950<br />
3 500 Mondial, 1953<br />
4 750 Monza, 1954<br />
5 500 TR, 1956<br />
6 250 GT Tour de France, 1958<br />
7 250 GT Tour de France, 1958<br />
8 250 GT Tour de France, 1958<br />
9 250 GT California, 1962<br />
10 250 GT Spyder II serie, 1959<br />
11 400 Superamerica, 1960<br />
12 400 Superamerica, 1960<br />
13 250 GT passo corto, 1961<br />
14 250 GTL, 1962<br />
15 275 GTB, 1964<br />
16 275 GTS (3 posti), 1964<br />
17 275 GTS, 1964<br />
18 275 GTB/4, 1966<br />
19 330 GTC, 1966<br />
20 330 GTS, 1967<br />
21 365 GTB/4 Daytona, 1969<br />
22 365 GTB/4 Daytona comp., 1970<br />
23 246 GTS, 1970<br />
24 512 BB carburatori, 1976
Da qui sopra, in senso orario: la 250 GT<br />
California, forse la più bella spider mai<br />
prodotta a Maranello; una rarissima 400<br />
Superamerica; la Dino 246 GTS;<br />
la 330 GTC; la vincitrice del Concorso<br />
d’Eleganza bolognese, la 275 GTB.<br />
Nell’altra pagina, la 246 GTS di Beltrami,<br />
esaminata da un gruppo di attenti<br />
ragazzini<br />
Eventi 47
*<br />
Se essere sul mercato significa avere sempre sotto controllo<br />
il proprio business, controllare un impianto significa verificarne<br />
il corretto funzionamento, prevenendo i problemi e risolvendoli<br />
in tempo reale, con l’intervento di personale qualificato.<br />
Il sistema di telegestione creato da Copland consente anche<br />
di intervenire sulle funzioni dell’impianto mediante le più innovative<br />
tecnologie di trasmissione dati, creando una rete dedicata con<br />
accessi sicuri e personalizzati.<br />
Copland<br />
lavora<br />
Ogni impianto gestito da un sistema Copland si avvale sia del monitoring a livello locale<br />
sia del telecontrollo da una o più stazioni remote, attivo 24 ore su 24.<br />
I servizi di Copland consentono:<br />
Il monitoraggio di un impianto<br />
tecnologico, grazie al<br />
riconoscimento in tempo reale<br />
di eventi e cambiamenti di stato;<br />
La sintesi e rappresentazione<br />
grafica dello stato di un impianto<br />
a sistemi di supervisione remoti<br />
o locali;<br />
L’attuazione di telecomandi a<br />
distanza tramite la diffusione<br />
delle informazioni realizzata<br />
con i più comuni protocolli di<br />
trasmissione dati (GSM, GPRS,<br />
RTC, TCP/IP, x-DSL);<br />
L’utilizzo della sintesi vocale<br />
per l’attuazione di telecomandi<br />
da stazione remota;<br />
Le pubblicazioni sul WEB dei<br />
dati raccolti, tramite protocolli<br />
HTTP o WAP, con soluzioni<br />
standard o personalizzate, in<br />
base alle esigenze del cliente.<br />
20134 Milano Viale E. Forlanini, 23<br />
Telefono: 02 7015131 Telefax: 02 70151340<br />
e-mail:copland@copland.it www.copland.it<br />
Copland è una realtà agile,<br />
dotata di competenze di<br />
altissimo livello e capace di<br />
creare sistemi su misura per<br />
la gestione e il controllo degli<br />
impianti nei più diversi settori<br />
della produzione e del<br />
commercio: dall’alimentare alla<br />
refrigerazione, dal trasporto allo<br />
storage.
per voi. *<br />
Per farvi<br />
lavorare meglio.
Iniziative I Le attività del Mercato Italia<br />
Clienti protagonisti<br />
50 Iniziative<br />
Foto<br />
Roberto Viva<br />
Per provare le emozioni<br />
della pista non occorre<br />
essere un pilota. Anche<br />
nel 2003, grazie all’iniziativa<br />
“Clienti in Pista”, il mercato<br />
Italia Ferrari, in collaborazione<br />
con la Rete italiana dei<br />
Concessionari, ha offerto<br />
l’opportunità ai proprietari di<br />
auto del Cavallino di scendere<br />
in pista con la propria vettura<br />
nel corso di eventi dedicati.<br />
Quest’anno le occasioni non<br />
sono mancate, grazie ai sei<br />
week-end del campionato<br />
Ferrari Challenge Trofeo Pirelli<br />
e ad altri due fine settimana<br />
organizzati sui circuiti di<br />
Monza e Vallelunga. “Clienti in<br />
Pista” si svolge secondo un<br />
programma ormai collaudato<br />
di grande soddisfazione per i<br />
ferraristi: nel corso del fine<br />
settimana, infatti, si può<br />
usufruire di cinque ore di giri<br />
liberi in pista – ripartite<br />
all’interno del programma<br />
delle gare durante il Challenge<br />
o secondo una precisa<br />
suddivisione in classi negli altri<br />
casi – e accedere all’hospitality<br />
dedicata in esclusiva, dove<br />
pranzare e prendere una pausa.<br />
Oltre a poter provare la propria<br />
vettura, quest’anno Mercato<br />
Italia ha utilizzato due delle<br />
occasioni d’incontro in circuito<br />
anche per consentire ai clienti<br />
di apprezzare le doti della<br />
Challenge Stradale, la 360<br />
super leggera dalle<br />
caratteristiche estremamente<br />
sportive. Quale posto migliore<br />
per saggiarne le prestazioni se<br />
non la pista?<br />
Il successo di queste iniziative<br />
combinate dimostra come<br />
Mercato Italia abbia centrato i<br />
desideri dei clienti più sportivi.<br />
Con una presenza media di 40<br />
macchine e 200 ospiti per ogni<br />
appuntamento in<br />
concomitanza con il Challenge<br />
e addirittura di 130 e 82<br />
vetture rispettivamente a<br />
Monza e Vallelunga (320 e 180 i<br />
presenti), “Clienti in Pista” ha<br />
confermato il successo di una<br />
formula destinata a<br />
consolidarsi nel 2004, con<br />
iniziative ancora più ricche di<br />
novità.
Iniziative 51<br />
Le Ferrari in pista a Monza 6 Aprile
Presentazione Challenge Stradale a Imola<br />
29-30 Marzo<br />
52 Iniziative<br />
Alcuni momenti della<br />
Presentazione della<br />
Challenge Stradale ad Imola.<br />
A mettere in luce le<br />
caratteristiche della nuova<br />
vettura l’imprevedibile e<br />
fantasioso Alessandro<br />
Bergonzoni<br />
Challenge Stradale<br />
Cilindrata 3586 cc<br />
Potenza 425 Cv<br />
Peso 1180 kg<br />
Freni Freni carbo-ceramici<br />
Velocità Max 300 km/h<br />
Accelerazione 0-100 km/h in 4,1 s
Vallelunga<br />
21 Giugno<br />
Iniziative 53<br />
Test drive Challenge Stradale
Clienti in pista a Vallelunga 21 Settembre<br />
54 Iniziative<br />
Il 21 settenbre si è conclusa a<br />
Vallelunga l’attività Clienti in<br />
pista del Mercato Italia per il<br />
2003 che ha visto partecipare<br />
nei cinque appuntamenti<br />
dell’anno oltre 250 Ferrari.<br />
Anche in questa occasione è<br />
stato possibile provare la<br />
575M Maranello e la<br />
Challenge Stradale con il<br />
supporto dei piloti Do.Ra.Do.
I bambini dell’ospedale infatile<br />
“Regina Margherita” di Torino,<br />
ospiti del Ferrari Club Italia.<br />
Con l’impagabile disponibilità<br />
dei piloti “Ferrari Challenge”<br />
per una giornata hanno girato<br />
sulla pista di Monza creando<br />
un’atmosfera indimenticabile<br />
Clienti in pista a Monza 7 Giugno
Dealer story I Ineco<br />
Verona si rinnova<br />
56 Dealer story<br />
Foto<br />
Paolo Salvetti<br />
S ono<br />
stati necessari poco<br />
più di 15 mesi di lavoro<br />
per riconvertire una<br />
vecchia fabbrica degli anni 60<br />
nella più grande show-room<br />
dedicata a Ferrari e Maserati<br />
d’Italia e, molto probabilmente,<br />
d’Europa. La sede veronese di<br />
Ineco, la concessionaria del<br />
Cavallino e del Tridente per le<br />
tre Venezie della famiglia<br />
Baraldini, è ora in via Flavio<br />
Gioia 20, nei pressi della Fiera<br />
e a pochi centinaia di metri<br />
dall’uscita Verona Sud<br />
sull’autostrada A4 tra Milano<br />
e Venezia. I nuovi locali sono<br />
stati inaugurati il 21 novembre<br />
scorso con una grande festa<br />
alla quale hanno partecipato<br />
oltre 250 persone, tra amici e<br />
clienti. Nei 2.000 mq di<br />
fabbricato, di cui 900 dedicati<br />
al solo spazio espositivo,<br />
trovano spazio anche l’officina,<br />
divisa su due piani, il<br />
magazzino ricambi e gli uffici<br />
commerciali. E proprio in<br />
officina, in occasione della<br />
festa di apertura, è stata<br />
organizzata un’esposizione di<br />
auto d’epoca, tra le quali<br />
spiccava una rara moto<br />
Maserati degli anni ‘50.<br />
Nel corso della serata,<br />
un’esibizione di tango<br />
argentino, con ballerini<br />
appositamente arrivati da<br />
Buenos Aires, allietava gli<br />
ospiti e preparava alla<br />
presentazione della nuova<br />
Maserati Quattroporte, al suo<br />
debutto veronese. Raggiante<br />
l’ingegner Franco Baraldini,<br />
uno dei primi concessionari<br />
italiani della Ferrari: “Questa<br />
realizzazione è stata una specie<br />
di scommessa: identificato lo<br />
stabile, abbiamo dato corpo alla<br />
ricostruzione in tempi record”.<br />
Con uno spiccato senso del<br />
restauro, visto che solo la parte<br />
posteriore è stata progettata exnovo<br />
mentre per la facciata si è<br />
mantenuto il disegno originale<br />
della precedente fabbrica.<br />
Le novità Ineco di fine 2003<br />
non si sono fermate a Verona.<br />
Lo scorso 8 novembre, infatti,<br />
è stato inaugurato il nuovo<br />
service Ferrari-Maserati di<br />
Udine, la Twin Motors.
Dall’esposizione di auto e moto d’epoca<br />
alla presentazione della Maserati<br />
Quattroporte, all’esibizione di ballerini di<br />
tango, nel corso dell’inaugurazione della<br />
sede Ineco di Verona c’è stato il tempo di<br />
raccogliere le firme degli ospiti sul cofano<br />
di una GT<br />
Dealer story 57
Pilota Ferrari I Corso di guida<br />
“Enzo Installation Driving Course”<br />
A scuola<br />
58 Pilota Ferrari
di guida<br />
Pista di Fiorano. Sono le nove del mattino.<br />
Un gruppo di piloti, istruttori, tecnici<br />
sta aspettando un cliente molto particolare<br />
per fargli trascorrere una delle giornate più intense<br />
ed emozionanti della sua vita...<br />
Pilota Ferrari 59
... la particolarità del cliente<br />
deriva dal fatto che è uno dei<br />
399 che ha acquistato una Enzo<br />
ed il corso di guida (una specie<br />
di stato dell’arte dei corsi<br />
“Pilota Ferrari”) serve per<br />
“abituarlo” a portare in giro un<br />
motore da 660 CV montato su<br />
una vettura di appena 1.400 kg:<br />
come dire, un rapporto<br />
peso/potenza da auto da corsa!<br />
Per quanto ci si sia preparati<br />
psicologicamente, l’impatto con<br />
la realtà di Fiorano è sempre<br />
molto emozionante. Anche se<br />
hai già letto nella brochure<br />
illustrativa che sarai seguito,<br />
per una giornata intera, da un<br />
pilota istruttore di altissimo<br />
livello, con esperienze anche in<br />
F1, quando vedi la tua amata<br />
Enzo parcheggiata all’interno<br />
del box dove normalmente si<br />
trovano le monoposto di<br />
Schumacher e Barrichello, la<br />
sensazione è piuttosto forte.<br />
Anche perché il protagonista,<br />
questa volta, sei tu.<br />
60 Pilota Ferrari<br />
Il giorno prima la macchina è<br />
già stata controllata dai tecnici<br />
di Maranello che, per evitare di<br />
usurare le parti di consumo<br />
(perché, lo ripetiamo, si tratta<br />
della vettura del cliente), hanno<br />
cambiato dischi, pastiglie,<br />
cerchi e gomme.<br />
“Questi li mettiamo noi” dice<br />
Claudio Degoli, responsabile<br />
dell’officina Assistenza (anche<br />
lui ha lavorato in F1) che<br />
sovrintende alla parte tecnica<br />
del corso. “La ragione è<br />
semplice. La vettura è stata<br />
costruita attorno al cliente, che<br />
è anche venuto in fabbrica a<br />
provare la taglia dei sedili e la<br />
configurazione dei pedali: è<br />
quella sulla sua misura, con la<br />
quale si sente più a suo agio.<br />
Se da una parte è giusto che<br />
debba essere l’auto con cui fare<br />
quest’esperienza, sostituire le<br />
parti di consumo mi sembra il<br />
minimo che possiamo fare”.<br />
Da questo momento si può<br />
parlare di “Installation”,<br />
termine con il quale il team<br />
Ferrari di F1 chiama i<br />
primissimi giri sulla pista di<br />
Fiorano delle monoposto.<br />
È anche un modo di assimilare<br />
l’attività svolta dai piloti della<br />
massima categoria e i<br />
possessori della Enzo<br />
utilizzando una parola che<br />
sintetizza immediatamente il<br />
trasferimento di tecnologia tra<br />
la Gestione Sportiva e la<br />
Gestione Industriale durante la<br />
progettazione di questa vettura<br />
<strong>straordinaria</strong>.<br />
Dopo le presentazioni di rito al<br />
pilota istruttore e a tutto lo
Durante il corso, l’”allievo” approfondisce<br />
il concetto di traiettoria, a video, rivedendo<br />
i suoi passaggi sulla pista di Fiorano<br />
(a destra), o direttamente, seguendo la<br />
360 dell’istruttore (in basso).<br />
Nell’altra pagina: si procede alla<br />
sostituzione delle pastiglie dei freni<br />
(sopra); la lezione sulla tecnica di guida<br />
e sull’utilizzo dei dispositivi elettronici<br />
della Enzo (in basso)<br />
staff, inizia l’attività: per le<br />
successive sei ore sarà un<br />
alternarsi di lezioni teoriche<br />
seguite da sessioni di pista,<br />
dove si mettono in pratica<br />
immediatamente i concetti<br />
appena imparati in aula<br />
briefing. Se entrare nella Enzo è<br />
molto facile ed è un’operazione<br />
compiuta già parecchie volte,<br />
diversa è la sensazione quando<br />
la macchina non è parcheggiata<br />
nel box di casa. L’attività di<br />
pista è quanto di più coordinato<br />
e coinvolgente cui si possa<br />
aspirare. Dopo l’illustrazione<br />
dei comandi del cambio F1, dei<br />
pulsanti per la modalità “race”<br />
e per la configurazione del<br />
display a cristalli liquidi (si può<br />
anche impostare la modalità<br />
per registrare il tempo sul<br />
giro!), si inizia a prendere<br />
confidenza con la pista<br />
percorrendo qualche giro al<br />
fianco di un pilota e<br />
alternandosi con lui al volante,<br />
prima a bordo di una 360<br />
Modena F1, poi della 360<br />
Challenge. Lo stesso tipo di<br />
attività graduale si svolge anche<br />
con la Enzo, con la quale le<br />
sessioni di guida<br />
progressivamente più lunghe<br />
fino a raggiungere l’apice di<br />
difficoltà, che consiste nel<br />
gestire la vetture anche nella<br />
condizione più difficile: la<br />
pioggia. Quest’ultima, creata<br />
artificialmente dall’impianto di<br />
irrigazione della pista, permette<br />
una simulazione quanto mai<br />
veritiera delle condizioni<br />
atmosferiche nelle quali ci si<br />
può trovare a guidare su strada<br />
bagnata. Questo corso di<br />
pilotaggio è un’esperienza<br />
faticosa, sia per il fisico che per<br />
la mente, con tutti i sensi<br />
impegnati a percepire le<br />
reazioni di una vettura bella e<br />
complessa come la Enzo, non<br />
tanto nella guida, semplice e<br />
sicura, ma nel desiderio di<br />
imparare a sfruttarne tutte le<br />
caratteristiche.<br />
Come si può immaginare, gli<br />
ingredienti per soddisfare<br />
completamente la passione di<br />
un cliente privilegiato ci sono<br />
tutti. E visto che, dopo l’anima<br />
e il cuore, bisogna anche<br />
alimentare il fisico, entra in<br />
gioco la tradizione emiliana,<br />
che propone ai piloti una pausa<br />
arricchita da una gustosa<br />
selezione di piatti tipici.<br />
Con un solo, grande assente:<br />
il lambrusco, barbaramente<br />
sostituito dall’acqua minerale.<br />
Perché, è il caso di ricordarlo,<br />
dopo pranzo si torna in pista…
Ora per ora,<br />
il programma del corso<br />
La Enzo Ferrari è una vettura<br />
dalle prestazioni talmente<br />
elevate e dalla tecnologia così<br />
all’avanguardia da richiedere,<br />
nonché meritare, una<br />
approfondita conoscenza da<br />
parte del possessore, anche per<br />
un suo utilizzo prettamente<br />
stradale. L’obiettivo del “Enzo<br />
Installation Driving Course”<br />
è quindi quello di valorizzare gli<br />
aspetti tecnici della vettura<br />
attraverso un programma<br />
di prove in pista che permetta<br />
di conoscere le prestazioni<br />
estreme, di assaporarne la vera<br />
essenza sportiva e di provare<br />
l’emozione di portare l’auto<br />
verso il suo limite.<br />
ore 9,00<br />
Sessione teorica iniziale:<br />
■ tecnica di guida;<br />
■ tecnologia vettura applicata<br />
alla dinamica di guida.<br />
ore 9,30<br />
■ Dimostrazione di guida del<br />
pilota-istruttore con allievo a<br />
bordo alla guida di 360 Modena<br />
con cambio F1; guida dell’allievo<br />
su 360 Modena con cambio F1<br />
con pilota-istruttore a fianco.<br />
■ Giri di pista con settaggi<br />
Sport, Race, ASR On e Off; guida<br />
ospite con pilota-istruttore a<br />
fianco, alternato con sessioni di<br />
pista con procedura pace-car. Al<br />
termine di ogni sessione di pista<br />
briefing con pilota-istruttore.<br />
ore 12,45<br />
■ Pranzo al ristorante<br />
“al Cavallino”.<br />
ore 14,00<br />
■ Sessione di guida con set-up<br />
deciso dal cliente; guida ospite<br />
con pilota-istruttore in<br />
collegamento radio.<br />
ore 14,30<br />
■ Tecnica di controllo vettura<br />
in sovrasterzo di potenza su<br />
superficie a bassa aderenza.<br />
ore 15,00<br />
■ Guida su percorso bagnato<br />
artificialmente con impianto di<br />
irrigazione della Pista di Fiorano;<br />
guida ospite con pilota-istruttore<br />
in collegamento radio.<br />
ore 16,00<br />
■ Briefing con Istruttore Corso<br />
e saluti.<br />
62 Pilota Ferrari
Tecnica I Saima per Ferrari e Maserati<br />
Il brevetto<br />
S e<br />
Saima Avandero è<br />
diventata da una decina<br />
d’anni un punto di<br />
riferimento per la logistica, non<br />
significa che abbia perso smalto<br />
e innovazione in quello che, dal<br />
1816, è il suo core business: i<br />
trasporti.<br />
Di fronte all’impianto logistico,<br />
il trasporto assume in verità<br />
quasi un ruolo minore: una fase<br />
importante, certo, ma<br />
ridimensionata confronto alla<br />
complessità di gestione della<br />
merce che la logistica comporta.<br />
Ma l’ultima volta che ci è<br />
capitato di incontrare<br />
Gianfranco Levoni, direttore dei<br />
servizi logistici, (vedi “il Club”<br />
2/2003, pag. 60) eravamo<br />
rimasti incuriositi da un<br />
brevetto appeso al muro, il n°<br />
01258544, rilasciato a suo nome<br />
per “invenzione industriale di<br />
sistema per il trasporto di<br />
autovetture in container”. Ne<br />
avevamo accennato ma, qualche<br />
tempo dopo, ci siamo chiesti<br />
che cosa potesse avere di così<br />
straordinario lo spedire delle<br />
auto via nave. Abbiamo,<br />
naturalmente, girato la<br />
domanda a Levoni.<br />
“Con il nostro sistema, tanto<br />
per incominciare, è possibile<br />
caricare quattro auto dove di<br />
solito ce ne stanno due, in un<br />
container HC da 40 piedi. Già<br />
questo comporta un risparmio<br />
del 50% sui costi vivi di<br />
viaggio”. Bene, allora è<br />
questione di costi? “Certo, ma<br />
non solo: è soprattutto una<br />
questione di qualità”.<br />
E quando si parla di qualità,<br />
Gianfranco Levoni, che di solito<br />
è persona serissima, se possibile<br />
serio lo diventa ancora di più.<br />
Ci spiega che, essendo da anni<br />
abituato a lavorare con aziende,<br />
Ferrari in testa, che della<br />
qualità non fanno solo un<br />
punto d’onore ma un must<br />
produttivo, le prestazioni di un<br />
fornitore devono essere almeno<br />
all’altezza del cliente: “Con il<br />
nostro sistema – dice – le auto<br />
sono preparate direttamente in<br />
Ferrari con la collaborazione di<br />
gente Saima e, come vengono<br />
messe nel container, così<br />
vengono ritirate dal<br />
destinatario, all’arrivo: nessuno<br />
entra in contatto con la merce e<br />
tutte le operazioni riguardano<br />
solo il container nella sua<br />
interezza”.<br />
Il mercato principale con il<br />
quale viene utilizzato questo<br />
sistema è quello statunitense.<br />
Per due motivi: innanzi tutto è<br />
il più importante per Maranello<br />
(con questo metodo sono già<br />
state spedite in USA tra le<br />
10.000 e le 12.000 Ferrari e, da<br />
poco, si è incominciato anche<br />
con le Maserati); poi perché, per<br />
ora, è l’unico ad avere una<br />
struttura di ricevimento<br />
adeguata. Già, perché il<br />
“sistema Levoni” richiede due<br />
postazioni identiche, una alla<br />
partenza ed una all’arrivo. Le<br />
auto, infatti, dopo essere state<br />
ricoperte con una pellicola di<br />
pvc applicata con un processo<br />
elettrostatico che ne preserva la<br />
vernice, sono caricate e fissate<br />
su una specie di carrello che ne<br />
porta due sopra e due sotto.<br />
Così caricato il carrello, tramite<br />
un motore elettrico e attraverso<br />
apposite rotaie, viene fatto<br />
entrare nel container e in tal<br />
modo viene ricevuto dal<br />
destinatario, senza che nessuno<br />
tocchi mai e auto.<br />
“La nostra ricerca della qualità –<br />
continua Levoni – impone<br />
sinergie con il processo<br />
produttivo e notevole<br />
integrazione. Nessuno, fin’ora,<br />
ha inventato processi analoghi”.<br />
Anche questa della spedizione<br />
di vetture oltreoceano è una<br />
realtà che le due aziende hanno<br />
studiato insieme.<br />
Il referente, in Ferrari, è infatti<br />
Nillo Zani, il responsabile della<br />
produzione, con il quale Saima<br />
ha coordinato, pianificato ed<br />
infine realizzato l’iniziativa.<br />
Ma è poi necessario un processo<br />
così complesso, visto che le<br />
altre Case che costruiscono auto<br />
di lusso per il trasporto usano<br />
ancora i così detti ro-ro, le navi<br />
garage? La risposta non<br />
ammette replica: “Un prodotto<br />
particolare va trattato con i<br />
guanti, non con le mani<br />
sporche”.<br />
Tecnica 63
Finanza I La lettura dei mercati di Banca Aletti<br />
64 Finanza<br />
N onostante<br />
il terrorismo<br />
internazionale, la guerra<br />
in Iraq ed una<br />
minacciosa epidemia planetaria<br />
(SARS), il ciclo economico<br />
mondiale è in fase di<br />
accelerazione dall’estate.<br />
Negli Stati Uniti, l’intonazione<br />
<strong>straordinaria</strong>mente espansiva<br />
delle politiche economiche (al<br />
culmine nel terzo trimestre<br />
dell’anno), si è tradotta in una<br />
energica dinamica dei consumi<br />
ed in un significativo progresso<br />
degli investimenti. Il clima di<br />
fiducia tra gli imprenditori<br />
statunitensi è elevato,<br />
anticipando un’espansione<br />
dell’attività produttiva, ma<br />
l’evoluzione positiva della<br />
situazione occupazionale è<br />
determinante per il futuro.<br />
Il profilo di crescita per il 2004<br />
La crescita del 2004<br />
Maurizio Faroni, Amministratore<br />
delegato di Banca Aletti, specializzata<br />
in attività di Private e Investment<br />
Banking<br />
sarà caratterizzato da un nuovo<br />
vigore nella prima parte<br />
dell’anno, quando verranno<br />
elargiti nuovi stimoli fiscali,<br />
seguito da un’attenuazione del<br />
ritmo di sviluppo. Sulla<br />
sostenibilità della crescita, non<br />
più assistita da stimoli<br />
straordinari permangono alcuni<br />
elementi di incertezza quali<br />
l’elevato livello di<br />
indebitamento del settore<br />
privato e del deficit pubblico<br />
(vulnerabili agli shock di tasso<br />
d’interesse) ed il progressivo<br />
deterioramento della bilancia<br />
commerciale, nonostante la<br />
debolezza del dollaro.<br />
Nel terzo trimestre, l’economia<br />
dell’Unione Monetaria è uscita<br />
dalla fase di stagnazione,<br />
registrando un saggio di<br />
sviluppo superiore alle attese.<br />
Germania, Francia ed Italia<br />
hanno sovvertito la negatività<br />
dei mesi passati, grazie<br />
soprattutto al favorevole<br />
momento della congiuntura<br />
internazionale.<br />
Nonostante il rilevante processo<br />
di apprezzamento dell’euro,<br />
Previsione di crescita economica<br />
infatti, spetta al saldo positivo<br />
del commercio estero il<br />
maggior contributo alla crescita<br />
complessiva. Il sistema<br />
economico dell’UME resta<br />
ancora incapace di creare<br />
sviluppo basato su consumi ed<br />
investimenti produttivi.<br />
La ripresa economica pare<br />
destinata a continuare nella<br />
prima parte del prossimo anno<br />
trainata dal ciclo mondiale, ma<br />
le tensioni all’interno del Patto<br />
di Stabilità rischiano di<br />
compromettere la fiducia e la<br />
ripresa.<br />
L’Area Asia-Pacifico si è<br />
confermata maggiormente<br />
dinamica ed anticipatrice della<br />
ripresa mondiale, trainata<br />
dall’economia cinese. Il sistema<br />
economico giapponese ha<br />
superato in maniera vigorosa la<br />
sua terza recessione in dieci<br />
anni, sorprendendo al rialzo le<br />
modeste previsioni di crescita<br />
stimate ad inizio anno. Il Paese<br />
sta beneficiando dell’apertura<br />
degli scambi commerciali con la<br />
vicina Repubblica Cinese,<br />
unitamente alla ripresa della<br />
congiuntura mondiale; tuttavia,<br />
restano irrisolti i nodi<br />
strutturali che da tempo ne<br />
limitano le potenzialità di<br />
sviluppo. Il sistema, infatti, è<br />
ancora sostanzialmente in<br />
deflazione, il debito pubblico<br />
resta particolarmente elevato ed<br />
il sistema bancario continua a<br />
registrare ammontari<br />
importanti di crediti inesigibili.<br />
La sostenibilità del profilo di<br />
crescita nel corso del 2004,<br />
presenta pertanto alcune<br />
fragilità, anche a causa<br />
dell’apprezzamento dello yen.<br />
a cura dell’ Ufficio Studi<br />
di Banca Aletti
Clubeventi<br />
Raduni,<br />
manifestazioni,<br />
iniziative del<br />
Ferrari Club<br />
Italia con un<br />
occhio<br />
particolare<br />
rivolto al grande<br />
mondo degli<br />
appassionati<br />
del Cavallino<br />
Sommario<br />
66 Vita di Club/news<br />
Finisce la lunga <strong>stagione</strong> del Gran<br />
Criterium con formula nuova e<br />
replica dei vincitori. Mentre a<br />
Firenze i Ferrari Club mondiali si<br />
radunano e scambiano esperienze,<br />
dall’Umbria all’Irpinia,<br />
dall’Abruzzo a Bassano fioccano<br />
le iniziative locali con eventi<br />
ricchi di momenti culturali e di<br />
solidarietà. In primo piano lo<br />
sport, con Poggi che si riconferma<br />
campione italiano Autostoriche, e<br />
l’arte, con il grande quadro di<br />
Nino La Barbera<br />
74 Gli amici della Ferrari<br />
<strong>Una</strong> nazione di grande tradizione<br />
automobilistica il Belgio e un<br />
Ferrari Club che questa tradizione<br />
la esalta e la incrementa<br />
77 Mercato Italia<br />
<strong>Una</strong> struttura giovane e piena di<br />
energia, pronta a creare nuovi<br />
stimoli e idee per i clienti del<br />
Cavallino. Eccoli, uno per uno, i<br />
protagonisti di Mercato Italia<br />
79 Modellismo<br />
A due passi dalla fabbrica, il<br />
Ferrari Store è una miniera<br />
insospettabile anche per i<br />
modellisti più esigenti<br />
80 In libreria<br />
Tre volumi di automobilismo<br />
sportivo con un denominatore<br />
comune: alta qualità a basso<br />
prezzo. Un esperimento destinato,<br />
forse, a cambiare la filosofia del<br />
settore editoriale delle auto<br />
Club eventi 65
Vita diClub/news 66<br />
Vita di Club/News<br />
Gran Criterium<br />
Il Gran Criterium 2003 ha<br />
completato gli eventi sportivi<br />
previsti nel calendario del<br />
Ferrari Club Italia con l’ultima<br />
prova svoltasi, a fine ottobre,<br />
sul Circuito di Fiorano.<br />
È stato l’epilogo di una lunga<br />
cavalcata iniziata nel mese di<br />
aprile sui monti della<br />
Repubblica di San Marino.<br />
Il calendario prevedeva infatti<br />
una serie di gare di regolarità<br />
di tipo e difficoltà differenti che<br />
andavano dalla partecipazione<br />
ad alcune prove per auto<br />
storiche del campionato<br />
italiano della specialità a<br />
rievocazioni di circuiti famosi<br />
del passato, rivisitati in chiave<br />
regolaristica, alla innovativa<br />
disputa di prove in circuito.<br />
Per i partecipanti al Gran<br />
Criterium, era quindi<br />
contemplata la possibilità di<br />
scegliersi gli impegni sportivi<br />
fra quelli più consoni alle<br />
proprie caratteristiche sempre,<br />
naturalmente, nell’ambito della<br />
regolarità automobilistica.<br />
La partenza, come detto, a San<br />
Marino, dove l’equipaggio<br />
campione del 2002,<br />
Bongiovanni-Zocca, poneva il<br />
proprio sigillo alla ricerca della<br />
conferma del titolo. <strong>Una</strong> gara<br />
difficile e resa ancora più<br />
impegnativa dal maltempo –<br />
pioggia ed anche neve – che<br />
contraddistingueva la prova sul<br />
Monte Titano. Nella classifica<br />
finale i vincitori precedevano<br />
coloro che sarebbero poi<br />
divenuti i loro più agguerriti<br />
avversari, i friulani Norbedo-<br />
Madriz, l’equipaggio viterbese<br />
Aquilani-Carlini e i piemontesi<br />
Majocco-Majocco.<br />
Da San Marino si scendeva a<br />
Napoli dove l’appuntamento<br />
era con la rievocazione del<br />
Circuito di Posillipo e il Circuito<br />
cittadino del lungomare di<br />
Santa Lucia, vera perla della<br />
manifestazione.<br />
La vittoria andava<br />
all’equipaggio siciliano<br />
D’Alia-Auccello, nella sua unica<br />
apparizione in una gara del<br />
Gran Criterium, davanti al<br />
coriaceo Norbedo, con il fido<br />
Madriz, ed ai milanesi<br />
Bartoli-Barbieri.<br />
Dopo la puntata al sud, il<br />
Gran Criterium si trasferiva in<br />
Toscana, con un circuito<br />
ricavato all’interno della<br />
protettissima base<br />
elicotteristica Nato di Luni.<br />
Sui lunghi rettilinei delle piste<br />
di decollo e atterraggio, una<br />
classifica dalla elaborazione<br />
molto travagliata, poneva sul<br />
primo gradino del podio<br />
l’equipaggio Norbedo-Madriz,<br />
seguito dai campioni<br />
Bongiovanni-Zocca e da<br />
Aquilani-Carlini. Il Campionato<br />
già cominciava a delineare chi<br />
sarebbero stati i protagonisti<br />
della <strong>stagione</strong>.<br />
L’appuntamento successivo era<br />
al Sestriere Storico, gara di<br />
campionato italiano, con<br />
partenza dalla bellissima<br />
piazza S. Carlo, a Torino.<br />
Soltanto tredici, purtroppo, gli<br />
equipaggi al via della<br />
impegnativa prova piemontese.<br />
Dopo una cavalcata sulle Alpi<br />
di oltre quattrocento<br />
chilometri, al termine di due<br />
faticose tappe, era ancora il<br />
bolognese Bongiovanni, in<br />
coppia con il fedelissimo Zocca,<br />
a vincere (mettendo nel<br />
carniere il massimo risultato<br />
grazie al coefficiente 1,5 della<br />
prova), seguito dall’equipaggio<br />
torinese Majocco, che sulle<br />
strade di casa hanno sfoderato<br />
una prestazione di altissimo<br />
livello. Al terzo posto il<br />
regolarissimo equipaggio<br />
lombardo Lamera-Franzini.<br />
Dopo il periodo estivo, il primo<br />
appuntamento era in Liguria,<br />
con la prova ricavata dalla<br />
rievocazione storica del<br />
bellissimo circuito di<br />
Ospedaletti che, grazie alla<br />
collaborazione del Comune<br />
della cittadina e dell’A.C.<br />
Sanremo, si è trasformata in<br />
un evento unico e spettacolare,<br />
con personale e servizi<br />
(commissari, cronometristi,<br />
carri attrezzi, estintori,<br />
ambulanze, etc.) simili a quelli<br />
predisposti per una prova di<br />
Formula 1.<br />
Dopo i tre giri della gara di<br />
regolarità era l’equipaggio<br />
Aquilani-Carlini a vincere,<br />
davanti a Bongiovanni-Zocca ed<br />
al sempre presente Bartoli-<br />
Barbieri.<br />
La prova successiva era anche<br />
la prima tappa corsa in<br />
circuito, a Vallelunga.<br />
Sul tracciato laziale, in una<br />
gara caratterizzata da diversi<br />
problemi, si affermavano<br />
Majocco-Majocco seguiti da<br />
Bongiovanni-Zocca e dal<br />
campione di casa Aquilani, in<br />
coppia con la sua bravissima<br />
signora.<br />
Dopo questa prima esperienza<br />
in circuito, il Gran Criterium si
Classifica Finale Gran Criterium Ferrari Club Italia 2003<br />
P. Equipaggio 1° B. 2° B. 3° B. 4° B. 5° B. 6° B. 7° B. 8° B. Tot. Scarti<br />
1 Bongiovanni-Zocca 100 10 0 0 90 10 150 10 90 10 90 10 150 10 0 0 730 730<br />
2 Norbedo-Madriz 80 10 90 10 100 10 105 10 75 10 44 10 120 10 57 10 751 630<br />
3 Majocco-Zennato 50 10 42 10 23 10 135 10 65 10 100 10 135 10 65 10 695 610<br />
4 Bartoli-Barbieri 54 10 80 10 50 10 90 10 80 10 60 10 112,5 10 80 10 686,5 562,5<br />
5 Lamera-Franzini 75 10 65 10 57 10 120 10 0 0 57 10 0 0 75 10 509 509<br />
6 Aquilani-Carlini 90 10 0 0 80 10 0 0 100 10 80 10 0 0 52 10 452 452<br />
7 Santoro-Natalizio 0 0 33 10 33 10 81 10 39 10 54 10 97,5 10 47 10 454,5 411,5<br />
8 Fossi-Montefiori 52 10 21 10 47 10 0 10 57 10 52 10 85,5 10 54 10 448,5 407,5<br />
9 Fuso-Fuso 47 10 47 10 75 10 0 0 47 10 50 10 81 10 33 10 450 407<br />
10 Giardina-Serra 57 10 0 0 0 10 85,5 10 0 0 65 10 90 10 39 10 396,5 396,5<br />
11 Scaglione-Pagliarini 0 10 0 0 70 10 97,5 10 0 0 70 10 0 10 70 10 367,5 367,5<br />
12 Galeno-Galeno 29 10 54 10 27 10 0 0 44 10 25 10 105 10 36 10 390 355<br />
13 Zocca Ad-Gardenghi 60 10 0 0 65 10 0 10 70 10 0 0 0 0 100 10 345 345<br />
14 Pinzani-Cavaciocchi 0 10 57 10 31 10 78 10 60 10 39 10 0 0 0 0 325 325<br />
15 Giordano-Marcantonio 39 10 16 10 0 10 0 0 36 10 23 10 78 10 50 10 312 302<br />
16 Monaco-Botto 0 10 70 10 60 10 0 10 6 10 36 10 0 0 60 10 302 292<br />
17 Morandi-Morandi 65 10 0 0 0 0 0 0 0 0 75 10 0 0 90 10 260 260<br />
18 Bolzan Mariotti-Tancredi 0 0 75 10 42 10 0 0 0 0 31 10 0 10 0 0 188 188<br />
19 Giordano-Chiapparino 0 0 19 10 0 0 0 0 42 10 33 10 0 0 31 10 165 165<br />
20 Simone-Carosoli 33 10 0 0 52 10 0 0 0 0 47 10 0 0 0 0 162 162<br />
1. San Marino (strada), 12/13 aprile 2. Napoli (strada), 16/17 maggio 3. Toscana (strada), 13/15 giugno 4. Sestriere storico, 21/22 giugno 5. Liguria (strada),<br />
6/7 settembre 6. Vallelunga (pista), 20 settembre 7. Avellino, 27/28 settembre 8. Fiorano (pista), 25 ottobre<br />
trasferiva sulle strade<br />
campane, ad Avellino, per<br />
disputare la seconda gara a<br />
massimo coefficiente, che<br />
aveva sostituito la Targa<br />
Abruzzo, non effettuata. Dopo<br />
due tappe impegnative e molto<br />
ben organizzate, ancora<br />
Bongiovanni-Zocca mettevano<br />
la loro firma sul primo posto<br />
della classifica finale e, con<br />
questo risultato, una robusta<br />
ipoteca sul Gran Criterium<br />
2003. Al secondo posto i<br />
torinesi Majocco-Majocco,<br />
confermando una crescita<br />
continua durante tutto il<br />
campionato, con Norbedo-<br />
Madriz terzi.<br />
Per ragioni logistiche di portata<br />
del circuito, all’ultimo<br />
appuntamento di Fiorano<br />
hanno potuto essere invitati i<br />
trenta migliori equipaggi in<br />
classifica del campionato: una<br />
sorta di premio anticipato per<br />
coloro che, per costanza e<br />
abilità, occupavano le zone alte<br />
della classifica e che, grazie a<br />
ciò, hanno potuto cimentarsi<br />
sulla pista che vede allenarsi i<br />
piloti Ferrari della massima<br />
formula.In questa atmosfera<br />
particolare, ad imporsi era<br />
l’equipaggio bolognese formato<br />
da Adriano ed Andrea Zocca,<br />
entrambi veterani del Gran<br />
Criterium. Al secondo posto i<br />
cremonesi Morandi-Morandi<br />
davanti agli agguerritissimi<br />
Bartoli- Barbieri.<br />
Il Gran Criterium 2003 ha<br />
certamente evidenziato una<br />
classifica finale rispettosa dei<br />
valori in campo, che conferma<br />
la validità e vitalità della<br />
formula su prove diversificate.<br />
Da parte loro, Bongiovanni-<br />
Zocca, vincendo il titolo anche<br />
quest’anno, hanno confermato<br />
che, in quanto a “regolarità“,<br />
sono una certezza.<br />
Il bilancio di fine <strong>stagione</strong> non<br />
può che essere positivo. La<br />
formula indovinata ha fatto sì<br />
che, attraverso l’offerta<br />
differenziata, si è resa possibile<br />
la partecipazione di nuovi<br />
appassionati tanto che, dopo<br />
l’ultima prova, sono stati ben<br />
107 i soci del Ferrari Club Italia<br />
che si sono presentati sulla<br />
linea di partenza almeno una<br />
volta. Un piccolo record che<br />
premia l’impegno e lo staff del<br />
Club. Arrivederci al 2004. (E.M.)<br />
Vita di Club/News 67
Vita diClub/news 68<br />
Vita di Club/News<br />
Ferrari Owners’<br />
Club International<br />
Meeting<br />
Ogni Ferrari Owners’ Club è un<br />
grande motore in cui la<br />
passione per il Mondo Ferrari<br />
si alimenta continuamente.<br />
Questo il punto di partenza del<br />
primo Ferrari Owners’ Club<br />
International Meeting, che si è<br />
svolto a Firenze il pomeriggio<br />
di venerdì 17 ottobre.<br />
I numeri, innanzi tutto, hanno<br />
decretato il successo<br />
dell’evento, cui hanno<br />
partecipato ben 21 Club su 25,<br />
provenienti da tutto il mondo.<br />
Per la prima volta, i Presidenti<br />
dei Club hanno avuto la grande<br />
occasione per incontrarsi e<br />
presentarsi alla Casa di<br />
Maranello, che nel corso del<br />
meeting ha proposto un piano<br />
di coordinamento e<br />
cooperazione per le attività<br />
future: un progetto importante,<br />
nel quale la dirigenza<br />
aziendale ha dimostrato di<br />
credere fortemente,<br />
destinandovi grandi risorse.<br />
Nella splendida cornice offerta<br />
dall’Hotel Astoria, infatti, erano<br />
presenti all’incontro anche il<br />
Direttore Generale della<br />
Gestione Granturismo, ing.<br />
Amedeo Felisa, ed i direttori<br />
Comunicazione e Commerciale<br />
Marketing, rispettivamente<br />
dott. Antonio Ghini e dott.<br />
Mario Micheli.<br />
Ferrari riconosce i propri<br />
Owners’ Club come soggetti<br />
con i quali è necessario<br />
instaurare un dialogo intenso<br />
poiché li considera punti di<br />
forte intermediazione verso i<br />
possessori di vetture.<br />
La Casa di Maranello si è già<br />
attivata per sviluppare una<br />
nuova Corporate Identity, un<br />
progetto che consentirà ai<br />
Ferrari Owners’ Club di<br />
tutelare la propria identità e la<br />
propria storia. Infatti, per<br />
ciascun Club è stato creato un<br />
nuovo logo, altamente<br />
riconoscibile, rispettoso<br />
dell’identità nazionale e<br />
soprattutto coerente con<br />
l’immagine del marchio della<br />
Casa. Gli organizzatori hanno<br />
optato per un week-end<br />
piacevole e dal carattere<br />
informale, per consentire a<br />
tutti gli ospiti di conoscersi e<br />
stare insieme. Terminato il<br />
meeting i rappresentanti dei<br />
Club hanno cenato in un<br />
ristorante fiorentino, dove<br />
hanno potuto gustare i<br />
particolari sapori della tipica<br />
cucina toscana.<br />
La giornata successiva, sabato,<br />
è stata trascorsa nei luoghi<br />
storici della Ferrari e della<br />
Maserati. Sono stati visitati gli<br />
stabilimenti dei due Marchi, a<br />
Maranello e a Modena, e non<br />
sono mancati i momenti di<br />
grande emozione. Il pranzo,<br />
consumato nella moderna sala<br />
conferenze della Pista di<br />
Fiorano, ha consentito agli<br />
ospiti di entrare in contatto con<br />
il mito e la tradizione del<br />
Cavallino. Ma Ferrari è anche<br />
innovazione e rinnovamento ed<br />
i presidenti dei Club hanno<br />
potuto ammirare in anteprima<br />
mondiale la nuova 612<br />
Scaglietti ed ascoltare dalle<br />
parole di Maurizio Manfredini,<br />
team leader del progetto, le<br />
caratteristiche tecniche<br />
dell’ultima nata. Nella serata si<br />
è poi entrati nell’atmosfera<br />
delle Finali Mondiali Ferrari<br />
Maserati, con una cena nel<br />
castello medievale di<br />
Cafaggiolo del Mugello.
Vita di Club/News 69
Vita diClub/news 70<br />
Vita di Club/News<br />
Attivissima<br />
la delegazione umbra<br />
del FCI<br />
Il 24 agosto una manifestazione<br />
Ferrari ha nuovamente<br />
interessato le strade<br />
dell’Umbria. Protagonista<br />
dell’evento è stata la bella<br />
cittadina di Rivotorto di Assisi,<br />
dove ben 45 vetture,<br />
provenienti soprattutto dal<br />
centro Italia, si sono ritrovate<br />
di buon ora nella piazza<br />
centrale. Dopo le consuete<br />
operazioni di registrazione, il<br />
gruppo, perfettamente guidato<br />
da una addestrata staffetta<br />
motociclistica, ha puntato<br />
verso Spello, snodando<br />
attraverso le strette stradine di<br />
questo storico centro un<br />
suggestivo serpentone rosso.<br />
La tappa successiva era alle<br />
Terme Francescane, nuovo<br />
centro termale e di relax, dove<br />
un “pit stop gastronomico” ha<br />
permesso ai partecipanti di<br />
fare uno spuntino nel bel parco<br />
dello stabilimenrto termale.<br />
Nel fine mattinata, dopo aver<br />
attraversato i centri di Cannara<br />
e Bastia Umbra, si è arrivati a<br />
S. Maria degli Angeli, sede<br />
della famosa Basilica, e quindi,<br />
percorrendo la magnifica<br />
strada panoramica, nel centro<br />
storico di Assisi dove, nella<br />
celebre Piazza del Comune, le<br />
vetture sono state schierate<br />
mentre i partecipanti si<br />
rinfrescavano e ricevevano il<br />
benvenuto del Sindaco, oltre<br />
all’immancabile bagno di folla.<br />
Si ripartiva poi per Rivotorto<br />
per un pranzo tipico che<br />
chiudeva la seconda edizione di<br />
questa allegra manifestazione<br />
dovuta all’organizzazione della<br />
Pro Loco di Rivotorto,<br />
all’impegno del delegato FCI<br />
Attilio Bersanelli e del socio<br />
Salvatore Proietti, alla<br />
disponibilità della<br />
Concessionaria CDP, puntuale<br />
nell’assistenza, ed alla<br />
simpatica ospitalità che il<br />
titolare del Gruppo Barili,<br />
appassionato collezionista<br />
Ferrari, ha offerto a molti<br />
partecipanti al termine del<br />
raduno.<br />
Ferrari in Abruzzo<br />
non solo per il trofeo<br />
Tre manifestazioni differenti<br />
hanno impegnato l’ottima<br />
squadra coordinata dal<br />
delegato regionale FCI Claudio<br />
Alfonsi, per chiudere in<br />
bellezza la <strong>stagione</strong> ferrarista<br />
in Abruzzo. È stato il Memorial<br />
Guercioni del 7 settembre ad<br />
aprire il trittico, con 36<br />
equipaggi che si sono<br />
incontrati a Villa Rosa per dar<br />
vita ad una prova di regolarità<br />
su un percorso in salita che,<br />
partito dal lungomare,<br />
terminava in collina, tra gli<br />
uliveti. Sarà stato per il<br />
panorama, unico e<br />
ipnotizzante, che anche i<br />
migliori cronometristi sono<br />
rimasti vittima di sviste<br />
macroscopiche che hanno dato<br />
luogo a inverosimili accumuli<br />
di penalità. I festeggiamenti<br />
per i 70 anni della parrocchia<br />
di Villa Rosa, con bande<br />
musicali e majorette, il pranzo<br />
e le premiazioni organizzate<br />
dal locale Fan Club, hanno<br />
comunque ridato il sorriso e il<br />
buonumore a quanti l’avevano<br />
perso per la dura sconfitta.<br />
Diverso, almeno dal punto di<br />
vista atmosferico, la<br />
manifestazione del 28<br />
settembre che, complice la<br />
pioggia e il black-out, ha avuto<br />
luogo a Lanciano. La città,<br />
fondata da Solima, compagno<br />
di Enea, che la chiamò<br />
Anxanon in onore del fratello<br />
Anxa e nota per il primo<br />
miracolo eucaristico che la<br />
Chiesa ricordi (la conversione<br />
dell’ostia in carne e del vino in<br />
grumi di sangue a seguito del<br />
dubbio che colse il monaco<br />
celebrante), si è svegliata al<br />
mattino al rombo delle 34<br />
Ferrari che ne hanno occupato<br />
il corso Trento e Trieste.<br />
L’accoglienza ed il favore dei<br />
cittadini si è manifestato nei<br />
modi più insoliti:<br />
nell’impossibilità di avere dal<br />
bar bevande calde a causa<br />
dell’interruzione di elettricità,<br />
ad esempio, una decina di<br />
famiglie hanno rispolverato le<br />
moka per offrire ai partecipanti<br />
una colazione a base di caffè e<br />
dolci caserecci. Dopo la gara di<br />
slalom e accelerazione, il<br />
pranzo e la visita all’Abbazia di<br />
S. Giovanni in Venere, grosso<br />
complesso monastico dell’anno<br />
1000 ed oggi sede dei padri<br />
Passionisti, e al belvedere di S.<br />
Vito Chetino.<br />
Ma l’epilogo più toccante del 1°
Trofeo Ferrari d’Abruzzo è da<br />
accreditare a suor Pina ed ai<br />
bambini della Casa Madre<br />
Ester di Pineto. È là, infatti,<br />
che i soci abruzzesi del Ferrari<br />
Club Italia hanno voluto<br />
festeggiare il successo<br />
mondiale in Formula 1.<br />
All’ora di pranzo, tanti bambini<br />
con i piloti, gli istitutori, i<br />
religiosi si sono raccolti<br />
insieme: è stata l’occasione per<br />
distribuire cappellini, bandiere,<br />
foto, modellini, in un clima di<br />
commozione che non ha<br />
risparmiato neppure qualche<br />
occhio umido. I piccoli tifosi<br />
sono stati poi invitati a<br />
prendere posto sulle GT di<br />
Maranello per provare<br />
l’emozione di un breve giro, nel<br />
corso del quale la colonna di<br />
Ferrari veniva sorpassata da un<br />
altro Cavallino che non<br />
sembrava rispettare le<br />
consegne di prudenza e guida<br />
attenta. All’arrivo si svelava<br />
però il mistero: alla guida della<br />
“rossa” c’era la dinamica e<br />
grintosa suor Pina. Dopo<br />
questa prova di abilità, i<br />
ferraristi hanno deciso di<br />
concederle carta bianca sul<br />
modo di condurre una Ferrari,<br />
compresa l’iscrizione alla<br />
prossima edizione del Trofeo<br />
abruzzese che, nel 2004,<br />
assumerà una veste ancora più<br />
prestigiosa con regolamento<br />
CSAI, sito Internet e<br />
abbigliamento dedicato.<br />
Ne black-out né<br />
pioggia fermano i<br />
ferraristi<br />
…in Umbria<br />
Domenica 28 settembre, in una<br />
giornata “da tragenda” a causa<br />
del black-out elettrico<br />
nazionale e delle avverse<br />
condizioni atmosferiche, ben<br />
28 Ferrari si sono presentate<br />
alla partenza del raduno<br />
“Rosso Trasimeno”, fissata<br />
nella piazza di Magione.<br />
Più del doppio delle vetture<br />
avevano dato la loro adesione a<br />
questa bella manifestazione<br />
ma, poco prima della partenza,<br />
il delegato FCI per l’Umbria,<br />
Attilio Bersanelli – che ha<br />
organizzato l’evento in stretta<br />
collaborazione con Michele<br />
Carrozza, della Scuderia<br />
Carpine di Magione – ha<br />
ricevuto decine di telefonate di<br />
ferraristi o impossibilitati a<br />
rifornirsi di carburante per<br />
l’inefficenza dei distributori o<br />
che non riuscivano ad uscire<br />
dai loro superblindati e<br />
supertecnologici garage,<br />
apribili solo elettricamente…<br />
Molti di questi equipaggi, loro<br />
malgrado, sono stati costretti<br />
al rientro tra mille peripezie.<br />
Come dicevamo, in 28<br />
arrivavano comunque alla<br />
partenza: veri “eroi” ai quali è<br />
stata garantita benzina<br />
sufficiente da un distributore in<br />
zona dotato di autogeneratore<br />
con la Concessionaria Ferrari<br />
Maserati CdP di Perugia<br />
comunque pronta ad<br />
assicurare la consueta<br />
tempestiva assistenza.<br />
Con giustificato ritardo la<br />
colonna si avviava, con un giro<br />
ridotto nel chilometraggio<br />
anche a causa della pioggia<br />
battente, prima a Castel<br />
Rigone e poi a Lisciano<br />
Niccone, bella località situata<br />
nel mezzo di una splendida<br />
vallata, verde e incontaminata,<br />
posta alle spalle del<br />
Trasimeno. Per arrivare in<br />
questa località tutta la colonna,<br />
scortata da una stoica staffetta<br />
motociclistica, percorreva una<br />
strada con un panorama che,<br />
nonostante il brutto tempo,<br />
era di una bellezza irrepetibile.<br />
A Lisciano Niccone<br />
l’Amministrazione comunale<br />
offriva ai partecipanti un<br />
rinfresco nella nuova e bella<br />
piazza di cui, per ragioni<br />
atmosferiche, si utilizzava<br />
soprattutto il provvidenziale<br />
portico.<br />
Dopo un pit stop con consegna<br />
di bottiglie di vino ad ogni<br />
equipaggio, ci si avviava verso<br />
Passignano sul Trasimeno,<br />
attraverso il percorso della<br />
classica corsa in salita<br />
Lisciano-Cima di Tuoro: doveva<br />
essere un percorso chiuso al<br />
traffico ma le condizioni<br />
strada-pioggia annullavano il<br />
programma. Arrivati nella<br />
località rivierasca le vetture<br />
venivano parcheggiate nel<br />
lungolago attirando<br />
l’attenzione di tutti i numerosi<br />
presenti che nonostante il<br />
tempo, non hanno voluto<br />
mancare l’appuntamento.<br />
Ospite più gradita del pranzo di<br />
commiato offerto<br />
dall’Amministrazione<br />
Comunale di Passignano,<br />
l’energia elettrica, accolta da<br />
caloroso applauso di autorità e<br />
partecipanti.<br />
Gran Criterium<br />
in Irpinia<br />
Sabato 27 e domenica 28<br />
settembre si è svolto in Irpinia<br />
l’ “XI Trofeo Rolando d’Amore”,<br />
gara di regolarità classica per<br />
auto storiche, valevole per la<br />
Coppa ACI/CSAI. Per i Soci del<br />
Ferrari Club Italia è stata<br />
l’occasione per disputare la VII<br />
prova del “Gran Criterium”<br />
2003. Complessivamente<br />
hanno preso parte alla<br />
manifestazione ben<br />
sessantadue vetture, ventitré<br />
delle quali erano rosse di<br />
Maranello, sia storiche che<br />
moderne.<br />
Il “Trofeo Rolando d’Amore”<br />
rappresenta l’unica gara di<br />
regolarità per auto storiche<br />
disputata in Campania e fra le<br />
poche titolate ACI/CSAI che<br />
vengono disputate nel centrosud.<br />
Sin dalla prima edizione,<br />
l’organizzazione è stata messa<br />
a punto dalla Scuderia Auto<br />
Storiche Green Racing Club<br />
con il patrocinio<br />
dell’Automobile Club di<br />
Avellino. La Scuderia irpina<br />
durante le diverse fasi<br />
dell’organizzazione si è avvalsa<br />
della preziosa collaborazione di<br />
Giovanni Galeno, delegato<br />
regionale del Ferrari Club<br />
Italia. La gara si è disputata in<br />
due tappe. Le verifiche<br />
tecniche e sportive si sono<br />
svolte a Solofra nella piazza<br />
San Michele fra la Collegiata,<br />
cattedrale della cittadina della<br />
concia, e il Palazzo Ducale<br />
degli Orsini, oggi sede del<br />
Municipio.<br />
La bella giornata di sole e<br />
l’insolito spettacolo dovuto alle<br />
splendide vetture, ha attirato<br />
un gran numero di<br />
appassionati che hanno<br />
salutato con entusiasmo la<br />
partenza degli equipaggi.<br />
La prima batteria di prove<br />
cronometrate si è avuta<br />
all’ingresso di Avellino. Poi,<br />
dopo un riordino per il pranzo e<br />
una sosta presso gli<br />
stabilimenti di Nicoloro<br />
Arredamenti, nuovo riordino<br />
nella bella piazza centrale di<br />
Torrioni. Suggestive le prove<br />
cronometrate immerse nel<br />
Vita di Club/News 71
Vita diClub/news 72<br />
Vita di Club/News<br />
verde che da Torrioni hanno<br />
portato le vetture a<br />
Montefusco, centro medievale<br />
dell’Irpinia. Il percorso ha<br />
attraversato anche Taurasi,<br />
uno dei più importanti centri<br />
enologici della provincia.<br />
Dopo Castelfranci, con l'arrivo<br />
delle vetture ad Avellino si è<br />
conclusa la prima tappa.<br />
Mentre le auto erano assediate<br />
dalla folla in piazza Castello,<br />
delimitata dalle mura e dal<br />
nuovissimo teatro comunale<br />
Carlo Gesualdo, la cena si è<br />
svolta presso l’Hotel de La<br />
Ville. La seconda tappa ha<br />
preso il via all’insegna del<br />
maltempo e del black-out<br />
nazionale dell'energia elettrica.<br />
Tuttavia, i concorrenti e gli<br />
appassionati non si sono<br />
lasciati scoraggiare e la<br />
partenza ha avuto regolare<br />
svolgimento dal centralissimo<br />
Corso Vittorio Emanuele II.<br />
Cinquantuno i chilometri<br />
percorsi, con partenza e arrivo<br />
al centro di Avellino passando<br />
per Volturara Irpina (dove in<br />
piazza Roma c'era la banda<br />
musicale del Comune ad<br />
attendere i concorrenti) e per il<br />
caratteristico “Malopasso”, che<br />
sottolinea la bellezza di un<br />
percorso completamente<br />
immerso nel verde. Quindi tutti<br />
al Grand Hotel Irpinia, dove si è<br />
svolto il pranzo e la<br />
premiazione.<br />
La pittura dinamica<br />
Ci sono cose che non si<br />
dimenticano. Si dice che i<br />
bambini assorbono come<br />
spugne ciò che trasmette<br />
l’ambiente intorno a loro:<br />
Nove su nove<br />
Nel panorama della<br />
competizioni automobilistiche,<br />
le gare di velocità in salita<br />
stanno alle corse su pista<br />
come, nell’atletica, i 100 metri<br />
stanno alla maratona: tutto si<br />
risolve in un attimo.<br />
È importante la velocità,<br />
dunque, ma anche la perfetta<br />
conoscenza del percorso<br />
perché nessun errore è<br />
ammesso, a scapito di un<br />
ritardo irrecuperabile in una<br />
gara di pochi minuti o, peggio,<br />
di una rovinosa uscita di<br />
strada. Dopo che, negli anni ‘60<br />
e ‘70, le più importanti Case<br />
automobilistiche aderirono<br />
ufficialmente a questa<br />
specialità, oggi prove come la<br />
mitica Trento-Bondone (oltre<br />
40 tornanti distribuiti su un<br />
percorso di 17 km ) fanno parte<br />
del campionato italiano<br />
autostoriche insieme ad altre<br />
famose “salite”, come la<br />
Cividale-Castelmonte e la<br />
velocissima Coppa Chianti, a<br />
sensazioni, forme, profumi.<br />
Deve essere più o meno quello<br />
che è capitato a Nino La<br />
Barbera quando, non ancora<br />
decenne, vedeva passare a<br />
Messina le macchine del “Giro<br />
di Sicilia”. Suoni e colori che si<br />
è portato dentro fino ad oggi<br />
che, pittore affermato, ha dato<br />
sfogo alla sua arte dipingendo<br />
un grande quadro dedicato alla<br />
Ferrari, la più fascinosa e<br />
intrigante di quelle auto che lo<br />
segnarono nel profondo.<br />
Siciliano di nascita e romano<br />
d’adozione, La Barbera è un<br />
pittore di ispirazione<br />
metafisica: le sue opere sono il<br />
punto di incontro di paesaggi<br />
con forti richiami<br />
all’architettura classica e<br />
figure umane emblematiche,<br />
che interpretano ruoli<br />
codificati, spesso in una<br />
Siena. A rinverdire le<br />
atmosfere da duello rusticano<br />
con Porsche e Abarth, nel 2003<br />
le Ferrari hanno offerto,<br />
generalmente, apparizioni<br />
sporadiche demandate a 250<br />
GT “Tour de France”, ad una<br />
muscolosa 365 GTB/4 Daytona<br />
competizione e, con una<br />
frequenza più assidua, alla 308<br />
GTB gr.4 in vetroresina di<br />
Giorgio Vazzola.<br />
L’unica vettura ad aver sempre<br />
partecipato al campionato<br />
italiano, vincendolo, è la 250 GT<br />
Boano del padovano Ruggero<br />
Poggi, temuta e stimata<br />
presenza (vincente) già da<br />
qualche anno. In nove gare,<br />
Poggi ha raccolto nove vittorie<br />
assolute nel primo<br />
raggruppamento, riservato alle<br />
GT e Sport costruite fino al<br />
1957. Il fatto che Poggi sia uno<br />
dei più attivi soci del Ferrari<br />
Club Italia, avrà qualche<br />
influenza positiva sulle sue<br />
prestazioni? Siamo sicuri di sì!<br />
Complimenti, Ruggero. (E.A.)<br />
dimensione onirica.<br />
Il grande quadro ad olio (m<br />
4,50 x 2) che ha dedicato alla<br />
Ferrari campione del mondo<br />
2001 rappresenta, in modo<br />
quasi futuristico, la forza<br />
dell’oggetto mobile che impatta<br />
contro l’aria, che la spezza e la<br />
perfora per poi farla scorrere<br />
su di sé. Si tratta di un quadro<br />
di enorme dinamismo, le cui<br />
dimensioni avvicinano<br />
l’osservatore alla realtà<br />
dell’evento, del quale ci si<br />
sente subito parte.<br />
Il quadro di Schumacher<br />
vincente, che ha trovato<br />
collocazione definitiva presso i<br />
nuovi locali dell’autodromo di<br />
Monza, è la prima opera di una<br />
serie che La Barbera vuole<br />
dedicare al Cavallino. Nel<br />
segno di una passione mai<br />
sopita.
Alla scoperta<br />
del Palladio<br />
Il 9 novembre una quarantina<br />
di Ferrari, moderne e d’epoca,<br />
si sono radunate proprio a<br />
Bassano, nella centralissima<br />
piazza Libertà, da dove è<br />
partito un breve giro alla<br />
scoperta della bellezze<br />
architettoniche di una città che<br />
si divide tra l’architettura<br />
veneta e medievale.<br />
Il resto della giornata ha dato<br />
soddisfazione sia agli amanti<br />
della guida, attraverso le<br />
strade più belle delle zona,<br />
sia agli estimatori della buona<br />
tavola, con soste<br />
gastronomiche di qualità, sia,<br />
infine, a coloro che vogliono<br />
approfondire la cultura dei<br />
luoghi, grazie alla visita a ville<br />
palladiane, a chiesette del 400<br />
ed alla spettacolare piazza<br />
Castello di Marostica, nota per<br />
la partita a scacchi in costume.<br />
L’evento ha avuto luogo grazie<br />
alla collaborazione del nostro<br />
delegato regionale del Veneto,<br />
Giuseppe Walter Peretti, con<br />
Mauro Marcolin nostro socio e<br />
nonchè presidente del<br />
Granturismo Club Bassano,<br />
associazione con sede<br />
all’interno del Museo Bonfanti<br />
di Romano D’Ezzelino, sorta da<br />
circa un anno ed impegnata<br />
manifestazioni di qualità.<br />
73 Vita di Club/News
Gli amici della Ferrari I Club Ferrari Belgio<br />
74 Gli amici della Ferrari<br />
Testo<br />
Georges Vaxelaire<br />
Foto<br />
Georges Vaxelaire<br />
Solange Van Hyfte<br />
Quelli di Spa<br />
P<br />
er varie ragioni il Belgio<br />
vanta una grande<br />
tradizione nello sport<br />
automobilistico, specialmente<br />
se letta in chiave ferrarista.<br />
Innanzi tutto è la sede di uno<br />
dei più affascinanti e<br />
spettacolari circuiti del<br />
mondo, quello di Spa-<br />
Francorchamps, un tracciato<br />
semi-stradale circondato da<br />
boschi e fatto di saliscendi<br />
mozzafiato, con un paio di<br />
tornanti che con la pioggia,<br />
ospite assidua di quella parte<br />
delle Ardenne, diventano una<br />
pista da pattinaggio. Poi c’è<br />
l’importatore storico della<br />
Ferrari che, nonostante le<br />
ridotte dimensioni del<br />
territorio ma grazie alla<br />
benessere diffuso, pone il<br />
piccolo stato nel novero di<br />
quelli con più numerosi<br />
clienti. Anche se le sue quote<br />
societarie si sono ridotte nel<br />
tempo, emblema del “Garage<br />
Francorchamps”, il marchio<br />
dell’importatore, è ancora oggi<br />
Jacques Swaters, già<br />
animatore dell’“Ecurie<br />
Francorchamps” con le cui<br />
macchine gialle hanno corso<br />
molti dei più importanti piloti<br />
locali, divenuti star<br />
internazionali, come Jacky<br />
Ickx, Lucien Bianchi, Paul<br />
Frère, Jean Blaton, Olivier<br />
Gendebien, Willy Mairesse ed<br />
altri ancora. Nato nel 1972, il<br />
FC Belgio non poteva che<br />
proseguire con successo una<br />
strada già segnata da una<br />
passione antica. 280 soci che<br />
comunicano fra loro con<br />
notiziari periodici, con e-mail,<br />
attraverso un sito internet<br />
(www.clubferraribelgio.be) e<br />
che editano un’elegante<br />
pubblicazione annuale.<br />
La comune passione per il<br />
Cavallino, li porta a seguire la<br />
Formula 1 e a organizzare una<br />
dozzina di eventi all’anno tra
giornate in pista, raduni, cene<br />
e rally, piccoli viaggi turisticoculturali<br />
di un paio di giorni<br />
attraverso luoghi tipici.<br />
È quello che è avvenuto a<br />
maggio, in un tour che ha<br />
visto la zona dello Champagne<br />
attraversata da un folto<br />
gruppo di Ferrari.<br />
Ospite premurosa, la Maison<br />
Laurent-Perrier, una delle più<br />
antiche e famose cantine<br />
produttrici di champagne, che<br />
ha sede a Tours-sur-Marne, nei<br />
pressi di Reims, la cui<br />
splendida cattedrale ha visto<br />
la consacrazione di diversi re<br />
di Francia. Nei due giorni di<br />
permanenza, i soci del Club<br />
hanno visitato cantine e<br />
vigneti, villaggi e castelli,<br />
pranzato nei più rinomati<br />
ristoranti e bevuto champagne<br />
delle migliori annate, come la<br />
magnum di “Cuvée Grand<br />
Siècle” che l’ottantenne conte<br />
Bernard de Nonancourt,<br />
proprietario di Laurent-<br />
Perrier, ha loro offerto come<br />
aperitivo. Uno splendido weekend<br />
dove, sempre<br />
accompagnati dalla comune<br />
passione per il Cavallino, non<br />
si sono privati dal compiere<br />
una specie di “pellegrinaggio”<br />
al vecchio circuito di Reims-<br />
Geux, dove i piloti belgi e la<br />
Ferrari sono stati artefici di<br />
imprese sportive leggendarie.<br />
Gli amici della Ferrari 75
Mercato Italia<br />
Il Who’s Who<br />
del Mercato Italia<br />
L’istituzione del Mercato Italia<br />
consente di gestire al meglio le<br />
sinergie tra Ferrari e Maserati,<br />
ottimizzando l’impiego delle<br />
risorse disponibili e<br />
permettendo un efficace<br />
Diego Briani<br />
Responsabile Mercato<br />
Italia Ferrari-Maserati<br />
Sposato, con un figlio,<br />
risiede a Verona.<br />
Dopo la laurea diventa<br />
Responsabile<br />
Commerciale di Zona per<br />
la filiale italiana di una<br />
famosa marca di<br />
automobili giapponese e,<br />
dopo qualche anno,<br />
Responsabile Sviluppo<br />
Rete Italia. Nel 1998 entra<br />
in Ferrari con il ruolo di<br />
Regional Sales Manager<br />
per Ferrari e Maserati nel<br />
Medio ed Estremo Oriente<br />
e in Sudamerica.<br />
coordinamento delle attività.<br />
Nel corso del 2004, Mercato<br />
Italia svilupperà ulteriormente<br />
le iniziative già inaugurate<br />
quest’anno: sarà quindi<br />
impegnato nelle attività clienti<br />
collegate al Challenge,<br />
nell’organizzazione di eventi<br />
sui più importanti circuiti<br />
italiani oltre che sull’esclusiva<br />
Loris Ceffa<br />
Sales Marketing<br />
Manager Italia<br />
È nato al mare, a Santa<br />
Margherita Ligure, ma<br />
vive a Formigine (MO) con<br />
la moglie, in dolce attesa<br />
di Simone, che vedrà la<br />
luce il prossimo aprile.<br />
La sua carriera lavorativa<br />
inizia in Ferrari, nel 1995,<br />
dove passa dall’ufficio<br />
Ricambi alla Logistica<br />
commerciale, al<br />
Marketing Prodotto, per<br />
gli allestimenti speciali<br />
e le personalizzazioni,<br />
prima di approdare a<br />
Mercato Italia.<br />
Francesco Balli<br />
Area Manager Italia<br />
Da Carpi (Mo) è celibe e<br />
mantiene la residenza a<br />
Portogruaro, in provincia<br />
di Venezia.<br />
Ha iniziato a lavorare in<br />
Ferrari nel 2002, dopo<br />
uno stage presso la sede<br />
italiana del più<br />
importante costruttore<br />
tedesco di auto sportive.<br />
pista di Fiorano e contribuirà<br />
ad assicurare il successo del<br />
lancio della nuova 612<br />
Scaglietti sul prestigioso<br />
mercato domestico.<br />
Un programma interessante e<br />
impegnativo, portato avanti con<br />
entusiasmo e professionalità<br />
dalle persone del team<br />
Mercato Italia.<br />
Stefano Serapini<br />
Regional Sales Manager<br />
Italia<br />
Bolognese convinto (va<br />
avanti e indietro tutti i<br />
giorni dalla città natale),<br />
è il più recente acquisto<br />
del Mercato Italia Ferrari,<br />
dove lavora dallo scorso<br />
ottobre.<br />
Dopo la laurea in Scienze<br />
Statistiche, ha sempre<br />
lavorato nel mondo<br />
dell’auto, nella gestione<br />
del post-vendita, prima,<br />
e come Responsabile<br />
Commerciale di Zona, poi,<br />
in entrambe i casi per<br />
primari gruppi mondiali.<br />
Vita di Club/News 77
modellismo<br />
A Maranello, al Ferrari Store<br />
che sta proprio davanti<br />
all’ingresso della fabbrica, non<br />
si entra solo per portarsi a<br />
casa un ricordo del Cavallino.<br />
Qui, infatti, anche gli<br />
appassionati di modellismo<br />
possono trovare pezzi esclusivi<br />
e raffinati, che lo Store fa<br />
produrre appositamente.<br />
La scelta è vasta, sia dal punto<br />
di vista delle dimensioni che da<br />
quello dei prezzi, che possono<br />
raggiungere livelli anche<br />
notevoli, come nel caso della<br />
360 Modena in scala 1/4<br />
dell’inglese Amalgam: tutta in<br />
carbonio, è in vendita per<br />
11.700 euro. Sempre ad<br />
Amalgam è dovuta la<br />
realizzazione delle monoposto<br />
delle ultime stagioni, la F2002<br />
e la recente F2003 GA, modelli<br />
di grande impatto emotivo,<br />
anche grazie alla scelta di<br />
produrle in due scale<br />
importanti, 1/10 e 1/4, per una<br />
lunghezza, rispettivamente, di<br />
45 e 112 cm. Alle proposte di<br />
qualità dei grandi modellisti<br />
che lavorano sulla classica<br />
scala 1/43 ed alle realizzazioni<br />
anche smontabili di dimensioni<br />
più grandi (1/18 e 1/10), lo<br />
Store affianca modelli<br />
“vintage” in resina, che<br />
sembrano usciti dal negozio di<br />
un giocattolaio degli anni ‘60, e<br />
la Enzo di Bell che, con le sue<br />
forme avveniristiche esaltate<br />
dalla scala 1/5, sembra più una<br />
scultura moderna che un<br />
automodello. Se però la voglia<br />
di arredare la casa con un vero<br />
oggetto artistico è troppo forte,<br />
lo Store propone le auto in<br />
alluminio lucidato di Bloechle,<br />
magnifiche nella loro<br />
semplicità, mentre chi cerca<br />
davvero il pezzo unico, non<br />
potrà fare a meno della 500 F1<br />
di Ascari che Zani ha realizzato<br />
in vetroresina e ferro, con il<br />
volante in legno ed alluminio<br />
che fa sterzare le ruote, dotate<br />
di grossi freni a tamburo.<br />
Sembra un’auto a pedali anche<br />
se, nelle dimensioni, è la metà<br />
esatta dell’originale.<br />
Le riproduzioni non si fermano<br />
però all’automobile nella sua<br />
interezza. Sono ormai diventate<br />
una piacevole abitudine per gli<br />
appassionati le realizzazioni di<br />
Dàlia che, oltre ai motori storici<br />
del Cavallino, ha allargato le<br />
proposte anche alle dime delle<br />
Ferrari GT, quelle gabbie in<br />
tondino di ferro su cui i battilastra<br />
verificavano che le dimensioni<br />
di ogni pezzo di carrozzeria<br />
fossero quelle giuste.<br />
Modellismo 79
in libreria I<br />
Ci sono tre volumi di<br />
recente uscita che hanno<br />
quattro cose in comune.<br />
Sono pubblicati da<br />
Gribaudo, editore di<br />
Savigliano, in provincia<br />
di Cuneo; hanno lo stesso<br />
autore-coordinatore,<br />
Paolo D’Alessio; sono di<br />
buona qualità; sono, infine,<br />
proposti ad un prezzo<br />
piuttosto conveniente,<br />
diciamo quasi divulgativo.<br />
Quest’ultima caratteristica,<br />
in particolare, li rende<br />
interessanti e degni di<br />
nota: in un momento in<br />
cui l’editoria di settore è<br />
un po’ in affanno, potrebbe<br />
forse essere questo il modo<br />
per dare un segnale<br />
positivo agli appassionati.<br />
libri possono essere acquistati<br />
alla Libreria dell’Automobile<br />
(Corso Venezia, 43 - Milano,<br />
telefono 02.760.066.24)<br />
usufruendo dello sconto del 15%<br />
riservato esclusivamente ai soci<br />
del Ferrari Club Italia.<br />
Gli acquisti possono essere<br />
anche fatti per corrispondenza<br />
contattando lo 02.2730.1462.8<br />
o collegandosi al sito internet<br />
www.libreriadellautomobile.it<br />
80 In libreria<br />
F1 TOP TEAMS<br />
Autore: Paolo d’Alessio<br />
Editore: Gribaudo<br />
140 pagine, cm 28x31<br />
Testo: italiano/inglese<br />
Prezzo: 34,66 euro<br />
1200 illustrazioni e 440 pagine:<br />
numeri che dicono già molto di<br />
questo libro che, nella<br />
struttura editoriale, si avvicina<br />
più ad una enciclopedia che ad<br />
un volume fotografico.<br />
Chi si aspetta che i “top team”<br />
del titolo siano quelli più<br />
famosi, quelli vincenti, avrà<br />
una piacevole sorpresa.<br />
La scelta di Paolo D’Alessio,<br />
autore della maggior parte<br />
delle foto e di tutti i disegni<br />
tecnici, è stata infatti di<br />
ricordare tutte le squadre,<br />
anche le più piccole o quelle<br />
che hanno disputato solo poche<br />
gare nelle 54 edizioni del<br />
campionato del mondo di F1.<br />
Un riconoscimento dovuto a<br />
chi, per il solo fatto di essere<br />
approdato alla massima<br />
formula, deve essere inserito di<br />
diritto sui gradini più alti della<br />
tecnologia automobilistica.<br />
GRAND PRIX EMOTIONS<br />
Autore: Paolo d’Alessio<br />
Editore: Gribaudo<br />
240 pagine, cm 28x31<br />
Testo: italiano/inglese<br />
Prezzo: 29,99 euro<br />
240 pagine che scorrono veloci,<br />
con i ritmi di un Gran Premio,<br />
in un susseguirsi di immagini<br />
colorate, coinvolgenti, curiose.<br />
Le emozioni di cui parla il<br />
titolo di questo libro fotografico<br />
spaziano in tutti gli aspetti<br />
della Formula 1:<br />
dall’evoluzione tecnica ai piloti,<br />
dai colori alla velocità, dai<br />
frenetici attimi del pit stop alle<br />
avvenenti “ragazze dei box”.<br />
L’impaginazione, chiara e<br />
pulita, permette di godere di<br />
MICHAEL SCHUMACHER<br />
Autore: Paolo d’Alessio<br />
Editore: Gribaudo<br />
192 pagine, cm 19x12,5<br />
Testo: italiano/inglese<br />
Prezzo: 8,99 euro<br />
Sei capitoli, uno per ogni titolo<br />
mondiale vinto da Schumacher.<br />
Non una biografia, per lo meno<br />
nel senso classico del termine,<br />
ma una foto storia, corredata<br />
da 250 illustrazioni, tra<br />
fotografie e i disegni tecnici<br />
delle auto protagoniste delle<br />
sei stagioni vincenti.<br />
Il risultato è un racconto che fà<br />
rivivere il ricordo del ragazzino<br />
ogni immagine senza che si<br />
sovrapponga a quella<br />
precedente o successiva, in un<br />
viaggio diverso all’interno di un<br />
mondo che, <strong>stagione</strong> dopo<br />
<strong>stagione</strong>, riserva sempre nuovi<br />
spunti di spettacolo e di<br />
riflessione tecnica e umana.<br />
tedesco semi-sconosciuto che<br />
si presenta con una grinta ed<br />
un talento fuori dal normale,<br />
tanto da portare una discussa<br />
Benetton-Ford sul gradino<br />
più alto della Formula 1.<br />
Un viaggio alle origini di un<br />
fenomeno che ha superato<br />
anche Manuel Fangio, il<br />
campione di tutti i tempi.
Come è fatto il circuito di Brands Hatch? I gruppi meccanici<br />
della mia 275 GTB sono originali? Quali sono i concessionari<br />
Ferrari della California? Cosa è la Carrozzeria Scaglietti? Posso<br />
assicurare online la mia 550 Barchetta? Dove posso trovare i pezzi<br />
di ricambio per la mia 308? Chi sono gli istruttori del corso Pilota<br />
Ferrari? Dove posso trovare la sacca da golf personalizzata per la<br />
mia 360 Modena? Che risultato ha ottenuto la Ferrari al debutto in<br />
Formula 1? Che sospensioni montava la 330 America? Come<br />
posso assistere al GP di Hockenheim? Dove posso trovare il<br />
manuale d’uso e manutenzione della mia Dino 246 GT? Cosa<br />
succede nella galleria del vento? Come faccio a contattare altri<br />
appassionati dell’Historic Challenge? Cosa è il cambio Sofast? Dove<br />
posso trovare la palestra come quella di Schumacher? A chi posso<br />
raccontare i miei viaggi più belli con la mia 250 GT cabrio? Quali<br />
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