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Geocentro Magazine - numero 6 - novembre/dicembre 2009

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photo©shutterstock.com/Patrycja Zadros<br />

ricordando che : densità dell’acqua; c: calore specifico pari<br />

a 1,162 [Wh/kg K]; V W : volume di acqua utilizzato; Δ:<br />

differenza tra temperatura acqua erogata ed all’uscita (la<br />

norma in mancanza di dati suggerisce 25°K).<br />

Il fattore V W necessita di ulteriori chiarimenti, infatti<br />

la norma UNI citata prevede una semplice relazione<br />

V W = a x N u [l/G]. L’applicazione delle formule al nostro<br />

caso restituisce un valore di V W = 96,04 [l/G] da cui<br />

Q W = 1.018.336 [kWh/anno]. Come si vede l’energia<br />

determinata per il fabbisogno di acqua calda sanitaria<br />

assume lo stesso ordine di grandezza di quella necessaria<br />

per il riscaldamento.<br />

7^ fase – determinazione fabbisogno energia<br />

per la climatizzazione estiva<br />

Il tema della climatizzazione estiva costituisce una delle<br />

novità introdotte dalle Linee guida nazionali, infatti viene<br />

previsto un relativo indice di prestazione energetica, definito<br />

EP e dell’involucro.<br />

Va segnalato che, benché la norma UNI 11300-1 illustri<br />

un metodo di calcolo, non esistono ancora disposizioni<br />

nazionali ben definite, per esempio ancora non è stato<br />

determinato il periodo di funzionamento (come accade<br />

per gli impianti termici di riscaldamento). Riconoscendo<br />

tale limite, le Linee guida, al punto 6 recitano “in<br />

assenza di un quadro di normativa tecnica sperimentato<br />

e consolidato, in materia di climatizzazione estiva degli<br />

edifici, che, al momento, rende difficile la definizione di<br />

specifici metodi semplificati e ritenuto che, i metodi di<br />

valutazione indicati ai successivi paragrafi 6.1 e 6.2 non<br />

presentano condizioni di semplicità e minimizzazione degli<br />

oneri disposti dall’art.6 c.9 del decreto, la valutazione di cui<br />

sopra è resa in ogni caso facoltativa nella certificazione di<br />

singole unità immobiliari ad uso residenziale di superficie<br />

utile inferiore od uguale a 200 m 2 , che per la definizione<br />

dell’indice di prestazione energetica della climatizzazione<br />

invernale utilizzino il metodo semplificato. In assenza<br />

della predetta valutazione, all’unità immobiliare viene<br />

attribuita una qualità prestazionale corrispondente<br />

al livello “V” delle tabelle di cui ai paragrafi 6.1 e<br />

6.2”. Stanti le affermazioni della norma assumeremo<br />

che il nostro appartamento sia caratterizzato da un<br />

EP e ,involucro = 40 [kWh/m 2 anno].<br />

8^ fase – impianto riscaldamento:<br />

determinazione dei rendimenti<br />

La determinazione dei rendimenti dei vari sottosistemi del<br />

sistema impianto termico di riscaldamento avviene tramite<br />

la consultazione dei prospetti: 17-20-21a-23°.<br />

Quindi avremo : e = 0,95 - reg = 0,94 - d = 0,99 ed infine<br />

gen = 0,97.<br />

Il rendimento complessivo del sistema impianto<br />

riscaldamento sarà il prodotto dei singoli rendimenti,<br />

ovvero: tot = 0,86.<br />

9^ fase – determinazione dell’indice di prestazione<br />

energetica reale dell’edificio<br />

Noti i rendimenti possiamo passare alla determinazione<br />

dell’EP i,reale per l’appartamento in studio. Applicando la<br />

formula: EP i,reale = Q/S u totale = 1.087/54,6 x 0,86 = 23,22<br />

[kWh/m 2 anno] che come si vede bene è di molto inferiore<br />

al valore limite EP i,lim = 65,11 [kWh/m 2 anno].<br />

Conclusioni<br />

Il caso illustrato costituisce un esempio svolto all’interno<br />

del quale, per brevità di trattazione e spazio nella rivista, è<br />

stato necessario apportare una serie di semplificazioni.<br />

Non è stato possibile verificare il rispetto dell’EP globale e<br />

nemmeno dare una sia pur semplice trattazione del metodo<br />

di calcolo “estivo”, peraltro ancora non richiesto in forma<br />

puntuale dalle linee guida, secondo quanto illustrato nella<br />

7^ fase dell’articolo. Riteniamo tuttavia che, nonostante le<br />

limitazioni evidenziate, possa essere utile ai tecnici impegnati<br />

in questa attività per mostrare la relativa semplicità di un<br />

calcolo apparentemente difficile e complesso.<br />

Per maggiori informazioni visitare il sito www.filotecna.it<br />

Per segnalazioni: info@filotecna.it<br />

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