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Geocentro Magazine - numero 6 - novembre/dicembre 2009

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photo©shutterstock.com/Dmitriy Shironosov<br />

come categoria nell’Albo Unico oggetto della proposta,<br />

vogliano acquisire il titolo di Ingegnere o di Architetto.<br />

I titoli professionali rimarrebbero identici a quelli di oggi:<br />

Geometra (titolo a cui teniamo molto!), Geometra Laureato,<br />

Perito Industriale, Perito Agrario, etc. Tutti appartenenti<br />

all’Albo dei Tecnici Laureati per l’Ingegneria.<br />

Normative europee impongono che l’accesso ad una<br />

professione possa avvenire solo tramite il possesso di un<br />

titolo accademico perlomeno triennale o con un percorso<br />

post-secondario di pari livello e durata. Ciò significa che,<br />

nel corso del tempo, i Geometri saranno sempre meno,<br />

per dar spazio ai Geometri Laureati. Lo stesso accadrà per i<br />

Periti Industriale ed Agrari.<br />

Fa molto discutere l’espressione “Tecnici per l’Ingegneria”.<br />

E’ certo possibile trovare un altro nome, ma in Europa, i<br />

Geometri e i Periti sono chiamati “ingegneri” con aggiunto<br />

il titolo della specializzazione acquisita con la formazione.<br />

L’ “ingegneria” è una scienza che include molteplici discipline.<br />

Non ha nulla a che vedere con il titolo professionale! C’è una<br />

bella differenza tra ingegneria e ingegneri, tra architettura e<br />

architetti, tra geometria e geometri. Ugualmente, non è la<br />

stessa cosa parlare di industria o di industriali, di commercio<br />

o di commercianti. Anche il cittadino comune conosce bene<br />

la differenza fra termini diversi!<br />

La discussione sul nome da attribuire al nuovo Albo<br />

Professionale è solo un pretesto per non affrontare il<br />

problema creato dai provvedimenti del DPR 328/2001, un<br />

problema che la società e la committenza non danno segno<br />

di notare, dato che continuano a rivolgersi a Geometri e<br />

Periti per quanto riguarda le loro competenze e ad ingegneri<br />

ed architetti per affrontare problematiche che richiedono<br />

più ampie ed approfondite conoscenze tecniche.<br />

Ci sono poi obiezioni che sorgono all’interno degli stessi<br />

iscritti ai tre Albi dei Diplomati. In particolare, il sospetto<br />

che Geometri e Periti vogliano reciprocamente invadere i<br />

rispettivi campi operativi.<br />

Si tratta di una preoccupazione del tutto infondata. Ciascuno,<br />

all’interno dell’Albo Unico, apparterrebbe ad un ben<br />

determinato Settore e ad una o più Sezioni di specializzazione,<br />

queste ultime correlate ad una specifica abilitazione.<br />

Se così non fosse, dove andrebbero a finire la specializzazione<br />

e la qualità delle prestazioni tanto invocate da tutti e poste<br />

alla base delle più recenti riforme scolastiche per quanto<br />

riguarda i cicli della Secondaria e dell’Università?<br />

Infine, l’articolo 3 della Proposta di Delega al Governo<br />

prevede l’unificazione delle tre Casse oggi autonome: quella<br />

dei Geometri, nata oltre 50 anni fa e le due dei Periti di più<br />

recente costituzione.<br />

Le principali divergenze riguardano proprio questa<br />

previsione e provengono da settori e persone che non sapendo<br />

affrontare i più gravi problemi professionali dimostrano di<br />

non conoscere neppure quelli previdenziali. Salvo che le<br />

perplessità derivino da una difesa di posizioni personali, va<br />

detto che non ha alcun senso progettare un’unica categoria<br />

professionale mantenendo tre strutture previdenziali per<br />

di più molto diverse tra loro. Che la proposta non sia di<br />

facile realizzazione questo è vero, ma la stessa non si limita<br />

ad una semplice affermazione di principio (come avvenuto<br />

per altre Casse da unificare), ma detta anche i principi e le<br />

procedure da seguire per attuarla.<br />

Certamente i professionisti che oggi pagano poco e si<br />

lamentano di prestazioni indecorose dovranno abituarsi<br />

all’idea che la pensione bisogna costruirsela durante<br />

l’intero arco della vita professionale e soprattutto dovranno<br />

comprendere che la previdenza si basa sulla solidarietà fra<br />

coloro che appartengono al sistema e le nuove generazioni<br />

che, via via, entrano a farne parte.<br />

Cifre e calcoli attuariali alla mano, dimostreranno che<br />

nessuno dovrà rinunciare ad alcunché ma, a fronte di<br />

eguale contribuzione, tutti avranno uguali diritti ed<br />

uguali prestazioni.<br />

I migliori attuari stanno lavorando da mesi, sostenuti<br />

dal positivo e favorevole atteggiamento del Ministero del<br />

Welfare, garante della sostenibilità del sistema e controllore<br />

attento delle singole gestioni.<br />

Forse ci vorrà tempo, ma anche i più riottosi all’idea si<br />

convinceranno che il modello di Welfare proposto costituisce<br />

una novità che anche la previdenza pubblica sta perseguendo.<br />

Si sta discutendo in questi giorni, nelle Commissioni<br />

Riunite Giustizia ed Attività Produttive della Camera, il<br />

testo unificato delle proposte di riordino delle professioni<br />

intellettuali; crediamo che la nostra idea costituisca, prima<br />

di tutto, una vera novità ed una rilevante semplificazione<br />

all’interno del nostro mondo degli operatori della<br />

conoscenza. Non ci lasceremo scappare l’occasione di<br />

ottenere una riforma della nostra attività.<br />

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