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Geocentro Magazine - numero 6 - novembre/dicembre 2009

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ANNO I | n. 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE <strong>2009</strong><br />

corografiche di tipo tolemaico e quelle topografiche, nelle<br />

quali ultime l’imitazione resiste alla regola geometrica.<br />

Anche se Iacopo Angeli da Scarperia ben evidenzia, nel<br />

testo introduttivo della sua traduzione dal greco al latino<br />

della Geographia di Tolomeo, la portata rivoluzionaria<br />

dell’opera dell’alessandrino, consistente nella dimostrazione<br />

del metodo per delineare sul piano la sfera, conservando la<br />

“proportio cuiusque partis ad universale”, solo dopo alcuni<br />

anni, nell’humus culturale della rinascenza, germogliano<br />

nuovi interessi di tipo cartografico anche tra i tecnici, dando<br />

origine ad un nuovo filone di studi, dal quale deriva una ricca<br />

trattatistica in campo topografico.<br />

Capofila di questa nuova generazione di studiosi è Leon<br />

Battista Alberti, che recupera il precedente sapere medievale<br />

ed il contributo della Geographia di Tolomeo per nuove<br />

teorizzazioni e nuovi metodi in campo topografico e<br />

cartografico.<br />

Due scritti minori di Alberti hanno in particolare il<br />

merito di aver posto la prima pietra per la modellizzazione<br />

cartografica in Italia: Ex ludis rerum mathematicarum, portato<br />

a compimento prima del 1450, e Descriptio urbis Romae,<br />

realizzato tra il 1443 ed il 1455. Vari altri riferimenti di<br />

interesse si riscontrano anche nel De Pictura, nel De Statua e<br />

nel De re aedificatoria.<br />

Il primo di questi saggi contiene tra l’altro una sorta di<br />

prontuario di topografia ante litteram. In esso, nel recuperare<br />

parte della lunga tradizione manualistica ispirata alla<br />

geometria di Euclide, Alberti raccoglie i principali artifici<br />

matematici, capaci di dare risposta a problemi di misura,<br />

apparentemente privi di soluzione e risolubili solo con<br />

metodologie di determinazione indiretta e di calcolo.<br />

I metodi proposti per la misura indiretta delle distanze sono<br />

risolti con l’uso generalizzato del primo criterio di similitudine<br />

fra triangoli rettangoli e con la cosiddetta “regola del tre”,<br />

mentre il contributo più importante dell’opera si riscontra<br />

nel nuovo metodo di rilevamento topografico, che propone la<br />

risoluzione dei problemi di posizionamento relativo alla scala<br />

urbana, attraverso operazioni di triangolazione, già anticipato<br />

peraltro da Giovanni Fontana nel suo Tractatus de trigono<br />

balistario abbreviatus [...], del 1440, successivamente ripreso<br />

ed ampliato da vari trattatisti rinascimentali e perfezionato<br />

ulteriormente per altri cinque secoli, fino ai nostri giorni.<br />

Lo strumento impiegato per la triangolazione è un<br />

goniometro, diviso in 48 parti, ancora privo di alidada e di<br />

bussola per l’orientamento al Nord magnetico, ed impiegato<br />

in abbinamento con un filo a piombo.<br />

Il metodo dell’Alberti viene illustrato in modo completo,<br />

spiegando preliminarmente le modalità di costruzione dello<br />

strumento all’uopo impiegato ed esponendo poi passo per<br />

passo le operazioni da compiere per il rilevamento, con<br />

tutte le regole da rispettare per l’osservazione delle direzioni<br />

angolari tra i vari siti e la loro registrazione, pur mancando<br />

però di indicazioni in merito al dimensionamento ed<br />

Statua di Leon Battista Alberti,<br />

sita a Firenze presso la Galleria degli Uffi zi<br />

Late statue of Leon Battista Alberti.<br />

Courtyard of the Uffi zi Gallery, Florence<br />

also the recognition from the political and business world.<br />

Th e relevance of the Ptolemaic cartography (pictura) in state<br />

relationships, trades and travels was quickly understood.<br />

Following this growing interest for the researches by Ptolemy,<br />

Iacopo Angeli from Scarperia, a Chrysoloras student, translated<br />

his master’s code in Latin. Th ereafter, Francesco Lappaccini<br />

and Domenico Boninsegni created a copy of the code with<br />

all the names of the diff erent places translated in Latin. Th e<br />

Geographia by Ptolemy was therefore completely accessible to<br />

every scholar and to whoever was interested in this fi eld of<br />

study. It was the end of a millenary oblivion and the rise of a<br />

true new “best seller” in the cartographical gender.<br />

Th e years passing by, the Geographia became a chef d’oeuvre,<br />

http://commons.wikimedia.org/wiki/Leon_Battista_Alberti

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