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Geocentro Magazine - numero 6 - novembre/dicembre 2009

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22<br />

ANNO I | n. 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE <strong>2009</strong><br />

700 milioni di anni e dopo che ha iniziato ad espandersi.<br />

“Con Hubble vediamo la galassia più lontana, a 13<br />

miliardi di anni luce di distanza. La vediamo, cioè,<br />

com’era 13 miliardi di anni fa. Con i radiotelescopi,<br />

però, vediamo anche l’immagine dell’universo com’era<br />

quando erano passati appena 400.000 anni dal ‘big bang’.<br />

Un’immagine nella quale ancora non si vedono né le stelle<br />

né le galassie, ma solo delle macchie più o meno dense.<br />

Sono necessari i radiotelescopi perché l’emissione avviene<br />

ad un lunghezza d’onda compresa tra qualche millimetro<br />

e qualche centimetro e occorrono quindi questi strumenti<br />

sensibili a tutte le lunghezze d’onda. Con i radiotelescopi<br />

vediamo delle zone che emettono un po’ di più o un po’<br />

di meno con una temperatura che in media è di 2,7 gradi<br />

assoluti, quindi circa -270 gradi centigradi. E fra queste,<br />

Il radiotelescopio di Arecibo, in Porto Rico, è il più conosciuto al mondo e<br />

anche il più grande, ricavato in una depressione naturale larga circa 300 metri<br />

delle zone appena un po’ più dense e più calde di qualche<br />

centomillesimo di grado che sono quelle da cui poi si<br />

formeranno le future galassie”.<br />

In una conferenza tenutasi un paio d’anni fa all’Auditorium<br />

di Roma, lei ha defi nito la teoria del ‘big bang’ ingannevole.<br />

E se abbiamo capito bene, preferisce parlare di un<br />

improvviso cambiamento di stato dell’universo che ne<br />

avvia l’espansione.<br />

“In realtà è il linguaggio che è ingannevole, perché ‘big bang’<br />

vuole dire la “grande esplosione”, la fuga delle galassie, e<br />

quindi ci si immagina che ci sia stato un gran botto che ha<br />

scaraventato le galassie in tutte le direzioni. Invece non c’è stato<br />

alcun botto. C’è stato un cambiamento di condizione dalle<br />

temperature e densità altissime e si è sviluppata un’energia<br />

che ha dato luogo all’espansione dello spazio. Ora a me pare<br />

chiaro che le galassie non fuggono, ma piuttosto, quando<br />

si formano, sono trascinate dal moto di espansione. Che è<br />

diverso. Per spiegare meglio questa differenza faccio sempre<br />

il paragone con la pasta di un dolce che lievita e nella quale<br />

sono immerse delle noccioline. Queste noccioline sembrano<br />

allontanarsi l’una dall’altra. Però non sono le noccioline che<br />

fuggono è la pasta che lievita”.<br />

E’ vero che la scienza attuale non riesce a spiegare<br />

quell’evento così importante?<br />

“Sappiamo che si è liberata dell’energia che ha dato inizio<br />

all’espansione. Questa ha prodotto una diminuzione di<br />

temperatura e densità che ha dato luogo alle mutazioni<br />

dell’universo. Dalla zuppa di particelle elementari a quello<br />

che vediamo oggi, fatto di stelle e galassie. Non sappiamo,<br />

però, né la ragione di questo evento iniziale né che cosa<br />

fosse quell’energia. Potremmo immaginare, per esempio,<br />

che le particelle e le antiparticelle abbiano dato luogo a<br />

questo annichilirsi e liberazione di energia. E’ un’ipotesi”.<br />

Ciononostante, da scienziata, ha sempre rifi utato<br />

l’intervento di un agente esterno, e a maggior ragione di<br />

natura divina. Perché?<br />

“Quella non è più scienza. Diventa una questione di fede. Con<br />

Dio si spiega tutto, ma sono cose diverse. La scienza cerca di<br />

progredire, conoscendo dall’osservazione, dall’esperimento,<br />

applicando le leggi che va via via scoprendo. Poi se si crede<br />

in Dio, va bene. Dio spiega tutto, non c’è bisogno di<br />

arrovellarsi tanto. Ma non è più scienza”.<br />

E cause riconducibili per esempio ad altri universi?<br />

“Noi conosciamo l’energia e quello che osserviamo<br />

nell’universo. Poi, che esistano altri universi è un’idea<br />

possibile. Ma quello che è conoscibile da noi è il nostro<br />

universo. Si può benissimo immaginare che esistano altri<br />

universi. Come si pensava che la Terra fosse il centro<br />

dell’universo, poi che il Sole fosse il centro della Via Lattea<br />

e poi che questa abbracciasse tutto l’universo, e ci siamo<br />

sbagliati, può darsi che ci si sbagli ancora a pensare che<br />

l’universo sia tutto ciò che esiste”.<br />

In una intervista ha avuto modo dire che i viaggi spaziali<br />

avranno sempre come limite invalicabile la velocità della<br />

luce. Con questo presupposto sarà possibile un giorno per<br />

l’umanità trovare casa in un altro pianeta simile alla Terra?<br />

“Molto difficile. Credo che sia fantascienza”.<br />

Cosa pensa del discusso esperimento del Cern di Ginevra<br />

che presto dovrebbe essere ritentato e degli allarmi lanciati<br />

a suo tempo da alcuni scienziati in merito al fatto che<br />

potrebbe addirittura provocare un buco nero?<br />

“Quegli allarmi sono sciocchezze. Al Cern vogliono<br />

semplicemente liberare, con l’energia, delle particelle elementari<br />

che forse sono ancora sconosciute e forse erano presenti<br />

nell’universo primordiale. E’ un esperimento finalizzato ad<br />

ampliare la nostra conoscenza sulle particelle elementari”.<br />

In quale modo, secondo lei, l’astronomia e l’osservazione<br />

delle stelle possono aiutare l’uomo ad avere maggiore<br />

rispetto e a migliorare il mondo in cui vive?<br />

“Attraverso la conoscenza. Conoscere ciò che ci circonda ci<br />

libera da paure, da superstizioni”.<br />

NAIC - Arecibo Observatory

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