Profilo economico della Romania - Camera di Commercio di Treviso ...
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uscita. Il settore bancario. Nel corso del 2005 vi sarà la privatizzazione del più importante Istituto di credito in Romania, la Banca Commerciale Romena.Le azioni verranno vendute , per via negoziale con selezione di offerte, a un investitore strategico, istituzione finanziaria – bancaria internazionale di prestigio o a un gruppo (consorzio) di investitori strategici di cui faccia parte almeno un’istituzione del genere: “i criteri di selezione dell’investitore sono: un partner strategico, una banca con esperienza nell’attività di retail, e massimo profitto di vendita” ha dichiarato di recente il premier Calin Popescu Tariceanu. Ad oggi le banche interessate sono le seguenti: Deutche Bank, Banca Intesa, Unicredit, le austriache Raiffeisen e Erste Bank. La gara si annuncia durissima. Le banche austriache vantano esperienza di acquisto di altre casse di risparmio nella regione: l’Erste Bank ha già la ceca Ceska Sporitelna e Raiffeisen l’albanese ATP. Il governo di Bucarest ha lanciato inoltre la privatizzazione della CEC (la piu’ grande Cassa di Risparmio del paese). La CEC si trova ora soltanto al quarto posto nel sistema bancario romeno quanto a valore dei suoi attivi bancari (circa 1 miliardo di euro alla fine del 2003), dopo la Banca commerciale romena, la Banca romena per lo sviluppo (Brd), parte del gruppo francese Societe Generale e la Raifeissenbank. Il Governo in carica ha impresso un’accelerazione al processo di privatizzazione, considerato strategico dopo un lungo periodo di stagnazione nel corso degli anni 90 e fondamentale anche alla luce di investimenti esteri che, pur in aumento, non sono ai livelli degli altri Paesi dell’area. La Borsa L’indice più importante del mercato rumeno è il Bucarest Stock Exchange (Bse). All’indice principale appartengono una settantina di titoli membri per una capitalizzazione complessiva di 4,146 miliardi di euro, alla data dell’8 aprile 2004. Nel 2003 il valore delle transazioni alla Borsa di Bucarest è stato pari a 307,35 milioni di dollari, in crescita del 43,79% rispetto ai 213 milioni dell’esercizio 2002 e sempre in crescita rispetto ai 125 milioni di dollari del 1999. 12
SETTORI PRODUTTIVI IN ROMANIA Settori/prodotti principali: tessuti, calzature, industria meccanica, assemblaggio di automobili, macchine agricole, carbone, oro, argento, manganese, piombo, rame, raffinazione del petrolio, legname, materiali da costruzione, prodotti chimici, combustibili, industria alimentare, frumento, cereali, barbabietole da zucchero, semi di girasole, patate, uva, pollame, uova, pecore merinos, bovini, suini, pesce. Settori d’opportunità: Agricoltura e allevamento Industria elettronica e elettrotecnica Costruzioni e opere infrastruttura Industria chimica e farmaceutica Tessile e abbigliamento Trasporti Industria del legname Informatica Industria pesante Servizi Industria di pellami e calzature Investimenti immobiliari La crescita della produzione è dovuta alle esportazioni più consistenti registrate nei seguenti settori: abbigliamento (+53,7%), macchine ed attrezzature industriali (+28,5%), industria chimica e delle fibre sintetiche (22,4 %), metallurgia (22,1%), lavorazione del legno (+12,0%). Settori e mercati I settori trainanti Accanto ai settori consolidati, come il tessile-abbigliamento e la trasformazione del legname, si segnalano per vivacità e per le buone prospettive i settori dell’informatica, delle telecomunicazioni e delle costruzioni. Diventano interessanti anche i comparti verso i quali si indirizzeranno i generosi finanziamenti europei Sapard, Ispa e Phare, che cresceranno fino a raggiungere quota un miliardo nel 2006: si tratta dell’agroindustria, delle infrastrutture, dei trasporti, dell’ambiente. Rilevante, è sicuramente il ruolo degli investitori esteri: le società straniere presenti in Romania generano la metà del commercio estero del Paese. Il passaggio all’economia di mercato ha significato per la Romania, come
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SETTORI PRODUTTIVI IN ROMANIA<br />
Settori/prodotti principali: tessuti, calzature, industria meccanica,<br />
assemblaggio <strong>di</strong> automobili, macchine agricole, carbone, oro, argento,<br />
manganese, piombo, rame, raffinazione del petrolio, legname, materiali da<br />
costruzione, prodotti chimici, combustibili, industria alimentare, frumento,<br />
cereali, barbabietole da zucchero, semi <strong>di</strong> girasole, patate, uva, pollame,<br />
uova, pecore merinos, bovini, suini, pesce.<br />
Settori d’opportunità:<br />
Agricoltura e allevamento<br />
Industria elettronica e elettrotecnica<br />
Costruzioni e opere infrastruttura<br />
Industria chimica e farmaceutica<br />
Tessile e abbigliamento<br />
Trasporti<br />
Industria del legname<br />
Informatica<br />
Industria pesante<br />
Servizi<br />
Industria <strong>di</strong> pellami e calzature<br />
Investimenti immobiliari<br />
La crescita <strong>della</strong> produzione è dovuta alle esportazioni più consistenti<br />
registrate nei seguenti settori: abbigliamento (+53,7%), macchine ed<br />
attrezzature industriali (+28,5%), industria chimica e delle fibre sintetiche<br />
(22,4 %), metallurgia (22,1%), lavorazione del legno (+12,0%).<br />
Settori e mercati<br />
I settori trainanti<br />
Accanto ai settori consolidati, come il tessile-abbigliamento e la<br />
trasformazione del legname, si segnalano per vivacità e per le buone<br />
prospettive i settori dell’informatica, delle telecomunicazioni e delle<br />
costruzioni.<br />
Diventano interessanti anche i comparti verso i quali si in<strong>di</strong>rizzeranno i<br />
generosi finanziamenti europei Sapard, Ispa e Phare, che cresceranno fino a<br />
raggiungere quota un miliardo nel 2006: si tratta dell’agroindustria, delle<br />
infrastrutture, dei trasporti, dell’ambiente. Rilevante, è sicuramente il ruolo<br />
degli investitori esteri: le società straniere presenti in <strong>Romania</strong> generano la<br />
metà del commercio estero del Paese.<br />
Il passaggio all’economia <strong>di</strong> mercato ha significato per la <strong>Romania</strong>, come