SET/OTT - Marina di Salivoli

In alto: la cartella di classificazione del marmo Rosso
Cerboli tratta da “Teoria e pratica della costruzioni”
(HOEPLI - G.B.Ormea - Volume secondo - Tomo II)
In Basso: acciaio liquido che sverza da una siviera delle
Acciaierie di Piombino
foto Riccardo Del Fa
La loppa o scoria basica d'altoforno mantiene
un'ottima componente di calce (circa il 30%) ed
ha una composizione chimica molto vicina a
quella del cemento Portland; macinata
finemente ed aggiunta in proporzione al
predetto Portland da origine al noto cemento
d'altoforno detto anche siderurgico.
Il versante a scirocco, del grosso macigno
calcareo che compone Cerboli, presenta delle
venature che cangiano sul rosa; la compattezza
è buona ed il materiale lapideo ha tutte le
caratteristiche per essere considerato un buon
marmo il quale, una volta levigato, assume
colorazioni che variano dal grigio al nero e dal
bordò al violetto. Unico nella sua varietà
cromatica è tanto bello da essere catalogato con
il nome Rosso Cerboli e fare bella mostra di sé
nel Museo Civico del Marmo di Carrara, dove è
esposto tra il Rosso Amiata ed il Rosso
Collemandina.
Il suo prelievo fu sempre secondario a quello del
calcare in quanto quasi tutta l'escavazione era
al servizio del polo siderurgico di Piombino;
nonostante ciò il Rosso Cerboli fu molto
apprezzato anche se rimase un prodotto di
nicchia, un altro tesoro geologico del nostro
affascinante isolotto.
L'ing. Carlo Carlesi in modo semplice e sommario ci ha illuminati sui processi d’ altoforno ed
acciaieria. Lo ringraziamo per la sua cortesia, simpatia e disponibilità.
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