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e come si sviluppa l'aterosclerosi - Lega Friulana per il Cuore

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<strong>Lega</strong> <strong>Friulana</strong> <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>Cuore</strong><br />

CHE COS’E’ E COME SI SVILUPPA<br />

L’ATEROSCLEROSI<br />

Materiale predisposto dal dott. Diego Vanuzzo, Vanuzzo Centro di Prevenzione<br />

Cardiovascolare, Udine<br />

a nome del<br />

Comitato Tecnico-Scientifico Tecnico Scientifico della <strong>Lega</strong> <strong>Friulana</strong> <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>Cuore</strong>: <strong>Cuore</strong>:<br />

dott. Ezio Alberti, dott.ssa dott.s a Maria Grazia Baldin, dott. dott.<br />

Paolo Fioretti<br />

(coordinatore), (coordinatore) , dott. Lucio Mos, dott. Du<strong>il</strong>io Tuniz (segretario)


Che cos’è l’aterosclero<strong>si</strong>?<br />

• L’aterosclero<strong>si</strong> è una malattia delle arterie<br />

caratterizzata dalla formazione di placche sulla<br />

su<strong>per</strong>ficie interna della parete arteriosa. Le<br />

placche modificano profondamente i va<strong>si</strong> portando<br />

inizialmente una maggiore rigidità parietale e<br />

succes<strong>si</strong>vamente ostruzione del lume con<br />

impedimento alla normale circolazione del sangue


Che cos’è l’aterosclero<strong>si</strong>?<br />

• Arteriosclero<strong>si</strong> <strong>si</strong>gnifica sclero<strong>si</strong>, indurimento<br />

dell'arteria, <strong>per</strong> irrigidimento del vaso stesso, a<br />

causa della calcificazione della tunica media<br />

dell'arteria. Questo di solito, quando avviene, è<br />

una condizione generalizzata di tutte le arterie,<br />

ma i suoi effetti <strong>si</strong> faranno maggiormente<br />

sentire dove maggiore è <strong>il</strong> flusso e la neces<strong>si</strong>tà<br />

di rifornimento.


Che cos’è l’aterosclero<strong>si</strong>?<br />

• L’aterosclero<strong>si</strong> è <strong>il</strong> processo patologico alla<br />

base delle malattie cardiovascolari quali<br />

l’angina pectoris, l’infarto miocardico, lo<br />

scompenso cardiaco.<br />

• L’aterosclero<strong>si</strong> è una malattia polidistrettuale<br />

che può colpire qualunque distretto<br />

dell’organismo da quello cardiaco, a quello<br />

cerebrale, renale o degli arti inferiori


Che cos’è l’aterosclero<strong>si</strong>?<br />

• Il fumo, l’i<strong>per</strong>ten<strong>si</strong>one arteriosa e gli elevati livelli di<br />

colesterolo danneggiano <strong>il</strong> rivestimento interno<br />

(intima) delle arterie rendendolo ruvido. Le su<strong>per</strong>fici<br />

ruvide attraggono le cellule che trasportano <strong>il</strong><br />

colesterolo e altre sostenze grasse che cominciano ad<br />

ammassar<strong>si</strong> sull’intima. Si formano quindi strati di<br />

placca (depo<strong>si</strong>ti di grasso) che restringono la sezione di<br />

passaggio del sangue attraverso le arterie. Questo<br />

danno tende ad aumentare con <strong>il</strong> tempo


Che cos’è l’aterosclero<strong>si</strong>?<br />

• La placca aterosclerotica o ateroma, rappresenta<br />

la le<strong>si</strong>one fondamentale dell’aterosclero<strong>si</strong>. E’<br />

costituita da due elementi: un nucleo centrale<br />

detto “core”, e un rivestimento chiamato<br />

“cappuccio fibroso”. Il core è formato da una<br />

raccolta di colesterolo mentre <strong>il</strong> cappuccio da<br />

materiale inerte <strong>come</strong> collagene e da cellule<br />

muscolari liscie e cellule infiammatorie.


Arteria normale<br />

Placca ateoma<strong>si</strong>ca<br />

trombo


Che cos’è l’aterosclero<strong>si</strong>?<br />

• La formazione della placca è un processo lento<br />

che evolve nel corso del tempo. Con <strong>il</strong> tempo<br />

gli iniziali depo<strong>si</strong>ti di materiale lipidico <strong>si</strong><br />

trasformano in strie lipidiche che<br />

succes<strong>si</strong>vamente confluiscono portando alla<br />

formazione del core, nello stesso tempo <strong>il</strong><br />

cappuccio fibroso <strong>si</strong> ispes<strong>si</strong>sce completando la<br />

formazione dell’ateroma stesso


Cellule<br />

Schiumose<br />

Strie<br />

Lipidiche<br />

Aterosclero<strong>si</strong><br />

Le<strong>si</strong>one<br />

Intermedia Ateroma<br />

Placca<br />

Fibrosa<br />

Muscolo liscio<br />

e collagene<br />

Le<strong>si</strong>one/rottura<br />

complicata<br />

Prima decade Dalla terza decade Dalla quarta decade<br />

Crescita dovuta principalmente all’accumulo di lipidi<br />

Adattato da Stary HC et al. Circulation. 1995;92:1355-1374.<br />

Trombo<strong>si</strong>,<br />

ematoma


Presupposti<br />

• In qual<strong>si</strong>a<strong>si</strong> momento una quantità di<br />

colesterolo pari ad un cucchiaio da tavola<br />

circola nel sangue di un individuo adulto.<br />

• Sebbene una parte del colesterolo provenga<br />

dalla dieta, l’organismo produce da sé la<br />

maggior parte del colesterolo. Quando <strong>il</strong><br />

colesterolo è in eccesso resta in circolo nelle<br />

arterie dove può causare problemi.


Presupposti<br />

• Il problema di elevati livelli di colesterolo è che esso<br />

fac<strong>il</strong>ita la formazione di placche che <strong>si</strong> accumulano<br />

nelle pareti delle arterie. E’ probab<strong>il</strong>e che le placche<br />

possano impedire che <strong>il</strong> sangue os<strong>si</strong>genato possa<br />

raggiungere alcuni parti dell’organismo. Se vi è la<br />

formazione di placche in un’arteria del cuore, lo stesso<br />

può essere privato dell’os<strong>si</strong>geno con conseguente<br />

attacco cardiaco. Se ciò <strong>si</strong> verifica in un vaso<br />

sanguigno del cervello allora <strong>si</strong> avrà un ictus.


Intima<br />

Media<br />

Modello di aterogene<strong>si</strong><br />

Decenni Anni-me<strong>si</strong><br />

salute subclinica<br />

Lume<br />

Soglia<br />

placca<br />

Adattato da Ross R. Nature 1993:362:801–808.<br />

Me<strong>si</strong>-giorni<br />

<strong>si</strong>ntomatica<br />

trombo


Conseguenze dell’aterosclero<strong>si</strong><br />

dell aterosclero<strong>si</strong><br />

Formazione delle placca<br />

Riduzione del flusso<br />

sanguigno<br />

Tessuto muscolare non<br />

danneggiato


Conseguenze dell’aterosclero<strong>si</strong><br />

dell aterosclero<strong>si</strong><br />

Ulteriore Formazione<br />

delle placca<br />

Riduzione parziale del<br />

flusso sanguigno<br />

Tessuto muscolare male<br />

os<strong>si</strong>genato


Conseguenze dell’aterosclero<strong>si</strong><br />

dell aterosclero<strong>si</strong><br />

Flusso sanguigno<br />

completamente<br />

interrotto<br />

Tessuto muscolare<br />

danneggiato<br />

irrever<strong>si</strong>b<strong>il</strong>mente


Aterosclero<strong>si</strong><br />

• Molti sforzi sono stati fatti <strong>per</strong> capire con quali<br />

meccanismi <strong>si</strong> arrivi alla formazione<br />

dell’ateroma. La teoria più accreditata interpreta<br />

l’aterosclero<strong>si</strong> <strong>come</strong> una malattia a causa<br />

multifattoriale, in cui un ruolo importante gioca<br />

la componente genetica. La parete arteriosa<br />

risponde in modo diverso agli stimoli e l’entità<br />

e <strong>il</strong> tipo di risposta dipende da componenti<br />

genetiche quali la fam<strong>il</strong>iarità.


Aterosclero<strong>si</strong><br />

• I fattori di rischio cardiovascolare (i<strong>per</strong>ten<strong>si</strong>one, fumo, diabete,<br />

dislipidemia) rappresentano gli insulti più comuni sulla parete<br />

arteriosa.<br />

• Un elemento importante nella formazione della placca è<br />

rappresentato dalla turbolenza del flusso sanguigno, <strong>per</strong> cui le<br />

placche <strong>si</strong> formano prevalentemente a livello delle biforcazioni;<br />

in queste sedi più vulnerab<strong>il</strong>i i vari fattori di rischio<br />

contribuiscono alla formazione della placca. L’aterosclero<strong>si</strong><br />

sarebbe quindi <strong>il</strong> risultato di un processo infiammatorio cronico<br />

della parete dell’arteria. A supporto di tale ipote<strong>si</strong> numero<strong>si</strong><br />

studi hanno dimostrato la presenza di cellule dell’infiammazione<br />

<strong>come</strong> macrofagi e linfociti nel processo dell’aterogene<strong>si</strong>.


Aterosclero<strong>si</strong><br />

• Le variazioni nel tempo dello stato infiammatorio di<br />

una placca possono dare origine a progres<strong>si</strong>one o<br />

instab<strong>il</strong>izzazione della stessa. Se la placca <strong>si</strong> accresce<br />

può andare ad occupare parte del lume del vaso e<br />

creare una steno<strong>si</strong>; tuttavia ci possono essere<br />

improvvise modificazioni con la formazione di<br />

trombo<strong>si</strong> sulla su<strong>per</strong>ficie interna del vaso. La trombo<strong>si</strong><br />

su placca è la complicanza più grave dell’aterosclero<strong>si</strong><br />

e <strong>si</strong> verifica solitamente <strong>per</strong> rottura del cappuccio<br />

fibroso.


Aterosclero<strong>si</strong><br />

• Una volta rotto <strong>il</strong> cappuccio fibroso <strong>il</strong> sangue viene a<br />

contatto con su<strong>per</strong>fici senza endotelio e attiva <strong>si</strong>stemi<br />

antiemorragici con richiamo di piastrine e fattori della<br />

coagulazione che conducono alla trombo<strong>si</strong><br />

endoluminale. A livello delle coronarie tale <strong>si</strong>tuazione,<br />

visto <strong>il</strong> calibro di tale arterie, conduce ad una<br />

occlu<strong>si</strong>one o ad una subocclu<strong>si</strong>one con conseguente<br />

riduzione di sangue al tessuto cardiaco.


Cos’è l’aterotrombo<strong>si</strong>?<br />

• La formazione di un trombo su una placca aterosclerotica pree<strong>si</strong>stente<br />

• Aterotrombo<strong>si</strong> è un nuovo termine che riconosce <strong>come</strong> l’aterosclero<strong>si</strong> (sv<strong>il</strong>uppo della<br />

placca) e la trombo<strong>si</strong> acuta <strong>si</strong>ano integralmente correlati alla realizzazione di eventi<br />

vascolari


L’aterotrombo<strong>si</strong> è la principale causa<br />

Patologie polmonari<br />

Infortuni<br />

AIDS<br />

Tumori<br />

Malattie infettive<br />

Aterotrombo<strong>si</strong>*<br />

di morte nel mondo<br />

6.3<br />

9.7<br />

12.6<br />

*Definita <strong>come</strong> cardiopatia ischemica e patologia cerebrovascolare.<br />

9<br />

19.3<br />

22.3<br />

0 5 10 15 20 25 30<br />

Cause di motralità(%)<br />

1. The World Health Report 2001. Geneva. WHO. 2001.


Le arterie coronarie sane<br />

lasciano scorrere tutto <strong>il</strong><br />

sangue necessario anche<br />

quando <strong>il</strong> cuore è sotto<br />

sforzo e richiede quantità<br />

maggiori di sangue.<br />

Aterosclero<strong>si</strong> e coronarie<br />

Le arterie coronarie<br />

danneggiate<br />

<strong>per</strong>mettono ai<br />

gras<strong>si</strong> di<br />

depo<strong>si</strong>tar<strong>si</strong><br />

all’interno delle<br />

pareti<br />

La placca continua<br />

a crescere<br />

nell’interno delle<br />

pareti restringendo<br />

<strong>il</strong> passaggio del<br />

sangue senza<br />

causare <strong>si</strong>ntomi


1<br />

3<br />

Ade<strong>si</strong>one Aggregazione<br />

Collagene<br />

Gpla/lla<br />

Trombina<br />

ADP<br />

Piastrine<br />

Attivazione<br />

5 HT<br />

TXA<br />

Trombo<strong>si</strong><br />

Il processo di formazione del trombo<br />

Fattore von W<strong>il</strong>lebrand<br />

Gplb<br />

Nucleo<br />

lipidico<br />

PF4<br />

Ligando CD 40<br />

Trombospondina<br />

TGF-B<br />

Infiammazione<br />

2<br />

4<br />

Gpllb/llla attivati<br />

Tappo piastrinico<br />

Fibrinogeno


Aterosclero<strong>si</strong><br />

• Le placche più a rischio di instab<strong>il</strong>izzar<strong>si</strong> e<br />

condurre alla trombo<strong>si</strong> sono quelle con core<br />

lipidico maggiore e minor spessore del<br />

cappuccio fibroso, tale tipo di placca è detta<br />

vulnerab<strong>il</strong>e. Il rischio di rottura di una placca<br />

non è correlata alle sue dimen<strong>si</strong>oni o all’entità<br />

della steno<strong>si</strong> prodotta bensì alla compo<strong>si</strong>zione<br />

cellulare e al rapporto fra core e cappuccio<br />

fibroso

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