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Annuario 2003/2004 - IIS Paradisi

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ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE<br />

“AGOSTINO PARADISI”<br />

VIGNOLA<br />

<strong>Annuario</strong><br />

anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong>


ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE<br />

“AGOSTINO PARADISI”<br />

VIGNOLA<br />

<strong>Annuario</strong><br />

anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong>


Istituto d’Istruzione Superiore “Agostino <strong>Paradisi</strong>”<br />

via Resistenza<br />

41058 Vignola (MO)<br />

<strong>Annuario</strong> <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

La copertina è tratta da un dipinto di Vignola nel Settecento (coll. A. Neri).<br />

Il frontespizio riproduce lo stemma della famiglia <strong>Paradisi</strong>.<br />

Le fotografie delle pagine interne appartengono all’Archivio della scuola o ad ex allievi dell’Istituto.<br />

Le fotografie delle classi e del personale sono di Enrico Bellei.<br />

L’impaginazione è di Marco Graziosi.<br />

Le vignette sono di Chiara Torsello (II D Scientifico).<br />

Il Comitato di redazione, coordinato dalla prof.ssa Emilia Muratori, è costituito da:<br />

Insegnanti in servizio<br />

Ivana Covili<br />

Lorena Galli<br />

Marco Graziosi<br />

Lorena Luccarini<br />

Paola Parenti<br />

Maurizia Rabitti<br />

Ex docenti<br />

Francesco Nicoletti<br />

Studenti<br />

Jessica Cattabiani (II D Scientifico)<br />

Filippo Rimondini (V B Scientifico)<br />

Ex studenti<br />

Monica Drusiani<br />

Milco Maccaferri<br />

Maria Giovanna Trenti<br />

Il Comitato di redazione si scusa per eventuali errori ed omissioni.<br />

Questa pubblicazione è stata chiusa in stampa nel mese di luglio <strong>2004</strong>.<br />

Una versione elettronica, con le fotografie di classe a colori, è disponibile presso il sito della scuola:<br />

http://www.scuolaparadisi.it/annuario/


A tutti coloro che nel corso degli anni<br />

hanno operato e continuano ad operare<br />

in questo Istituto con generosa dedizione<br />

ed autentica professionalità.


PRESENTAZIONE<br />

Non scholae sed vitae discimus.<br />

(Seneca)<br />

Non senza una punta di orgoglio mi accingo a presentare<br />

questa pubblicazione che rappresenta il primo tentativo,<br />

mi auguro riuscito, di documentazione della storia (o,<br />

meglio, di alcuni suoi frammenti) e dell’attività realizzata<br />

nel corrente anno scolastico da una scuola vignolese.<br />

Le due sedi associate che formano questo<br />

“Istituto d’Istruzione Superiore” sono intitolate a due<br />

personaggi vignolesi che emblematicamente conciliano<br />

la riflessione teorica e l’insegnamento con l’impegno<br />

civile e l’azione: da una parte, Agostino <strong>Paradisi</strong>, insigne<br />

economista oltre che discreto poeta, se si ispirò<br />

ai suoi Inni proprio il Manzoni de “Il cinque maggio”;<br />

dall’altra, Mario Allegretti, giovane laureato e militante<br />

antifascista, caduto in battaglia contro i tedeschi poco<br />

prima della Liberazione, figura non certo pari per fama<br />

a quella del <strong>Paradisi</strong>, ma altrettanto rilevante sul piano<br />

morale e civile.<br />

Ebbene questo <strong>Annuario</strong> si propone di<br />

testimoniare, a quarant’anni o poco più dalla istituzione<br />

delle due sedi, alcune tra le tante esperienze significative<br />

che hanno caratterizzato la piccola-grande storia di<br />

questo Istituto: si va dai ricordi, intrisi di un sottile velo<br />

di malinconica nostalgia, di tempi ormai non più vicini,<br />

agli articoli sulle attività realizzate quest’anno, progetti


didattici di vario spessore e qualità, gare sportive, viaggi<br />

d’istruzione e scambi culturali, per terminare con le<br />

fotografie di tutte le classi.<br />

Ne emerge, mi sembra, il quadro di una scuola<br />

viva, profondamente radicata nel territorio, che si prefigge<br />

l’obiettivo di rispondere alle esigenze educative e<br />

formative dei suoi allievi.<br />

A questo punto è mio dovere rivolgere un vivo<br />

e sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno reso<br />

possibile la realizzazione di quest’opera: in primo luogo<br />

al Comitato di Redazione e poi ai docenti ed ex docenti,<br />

agli allievi ed ex allievi per i loro preziosi e, spesso,<br />

bellissimi contributi.<br />

Mi si consenta infine di concludere che non<br />

si è voluto con questo <strong>Annuario</strong> indulgere ad una<br />

vacua retorica celebrativa, che spesso, purtroppo,<br />

contraddistingue pubblicazioni di questo genere,<br />

semmai riaffermare, nella serena consapevolezza dei<br />

limiti che, qui come altrove, sono non pochi, il valore<br />

assoluto della speranza, e dell’impegno, di riuscire a<br />

seminare tra i nostri giovani ideali positivi, utili per la<br />

loro formazione umana, culturale e civile. È questa la<br />

grande sfida che attende l’Istituto d’Istruzione Superiore<br />

Agostino <strong>Paradisi</strong> nei prossimi anni.<br />

Pier Giuseppe Forni


1964- <strong>2004</strong>: i nostri primi<br />

quarant’anni 7<br />

Il Liceo “Mario Allegretti” 13<br />

Dal “Muratori” all’“Allegretti”:<br />

ricordi di un professore<br />

di greco e latino 17<br />

Quelli della III A del 1983 19<br />

A volte ritornano.<br />

L’avventura del Liceo<br />

vista dai veterani 20<br />

Un ex allievo divenuto famoso 21<br />

In ricordo di<br />

Pierpaolo Germano Tassi 22<br />

Per Elisa Pellegrini 25<br />

“Star bene a scuola” 27<br />

Festa carnevalesca <strong>2004</strong> 31<br />

Questa Jungla di 2D... 32<br />

Un anno da campioni 33<br />

Campionati studenteschi<br />

di scacchi 35<br />

L’I.I.S. <strong>Paradisi</strong>, gli anni 90<br />

e lo sviluppo sostenibile 36<br />

I libri, strumenti per capire<br />

l’esistenza umana 38<br />

Concorso letterario<br />

“Biblioteca” <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong> 40<br />

Il fiore all’occhiello 41<br />

Attesa 43<br />

Progetto Lingue 44<br />

Attività del Laboratorio storico 46<br />

Vignola città di fiume 48<br />

Laboratorio di Astronomia<br />

Vignola, laboratorio<br />

50<br />

di storia ambientale 52<br />

Stage universitario 53<br />

SOMMARIO<br />

Manifestazione studentesca<br />

per la pace 53<br />

Attori per un giorno 54<br />

Musica,un filo che ci unisce 55<br />

Noi, la parola, la poesia<br />

Progetto di lettura: “Il giovane<br />

56<br />

Holden” di J.D. Salinger<br />

Sentire il ruvido foglio sotto<br />

58<br />

i polpastrelli delle dita… 59<br />

Il quotidiano in classe<br />

Scambio culturale con il<br />

“Debrecen Reformatus<br />

60<br />

Kollegium Doczy Gymnaziuma”<br />

Il gemellaggio con Aschaffenburg,<br />

61<br />

un’esperienza indimenticabile… 68<br />

Visita al Teatro Comunale 69<br />

Madame Butterfly di G. Puccini<br />

Visita al Museo del<br />

72<br />

patrimonio industriale 74<br />

Percorso tra storia e documenti<br />

Visita di istruzione al<br />

Museo benedettino e alla<br />

77<br />

Abbazia di Nonantola<br />

Il “popolo della speranza”<br />

78<br />

Visita alla Sinagoga di Modena 79<br />

Storia degli Ebrei a Modena 82<br />

Viaggio d’istruzione a Roma 84<br />

Le Terremare 86<br />

Visita guidata ad Aquileia e Grado 88<br />

Efficacia dell’azione educativa 89<br />

Attività del Consiglio d’Istituto<br />

Attività dei Rappresentanti<br />

93<br />

d’Istituto 94<br />

Le componenti dell’Istituto 95<br />

Foto di classe 99


1964-<strong>2004</strong><br />

I NOSTRI PRIMI QUARANT‛ANNI<br />

L’anno 1964 è ricco<br />

di avvenimenti<br />

internazionali<br />

e nazionali: è in corso<br />

il Concilio Ecumenico<br />

Vaticano II (aperto<br />

nell’ottobre 1962 da<br />

papa Giovanni XXIII),<br />

che conferma l’impegno<br />

della Chiesa per<br />

la pace e il dialogo,<br />

favorendo esperienze innovative come<br />

quella di don Milani in Toscana; continua<br />

la guerra in Vietnam e il presidente<br />

americano Johnson trasforma<br />

improvvidamente la propria assistenza<br />

al regime di Saigon in un esplicito<br />

intervento bellico; nell’Unione Sovietica<br />

esce di scena Kruscev, costretto a<br />

dimettersi e sostituito alla segreteria<br />

del Partito da Breznev.<br />

Tra il 1953 e il 1963 l’Italia è diventata<br />

una nazione industriale e ha<br />

raddoppiato il suo reddito. Lo chiamano<br />

“miracolo economico”: un miracolo<br />

fatto anche di piccole grandi cose,<br />

come lo scooter, l’utilitaria e la TV. Da<br />

un’inchiesta condotta nel 1964 risulta<br />

che nel mondo sono installati 130<br />

milioni di televisori; in Italia gli abbonati<br />

alla TV sono 4,2 milioni. L’obbligo<br />

scolastico è appena stato esteso<br />

dal decimo al quattordicesimo anno<br />

di età.<br />

È Presidente della Repubblica<br />

Antonio Segni, che a dicembre darà le<br />

dimissioni per motivi di salute e sarà<br />

sostituito da Giuseppe Saragat.<br />

Gigliola Cinquetti vince a Sanremo<br />

con Non ho l’età, mentre Federico<br />

Fellini ottiene, con Otto e mezzo,<br />

l’Oscar per il miglior<br />

fi lm straniero.<br />

Aldo Moro<br />

vara il secondo<br />

governo di centro-<br />

sinistra; in agosto<br />

muore Palmiro Togliatti,<br />

segretario<br />

del PCI.<br />

A settembre<br />

la Fiat presenta<br />

l’850, e un mese dopo viene completata<br />

l’Autostrada del Sole.<br />

Comincia, a fi ne anno, la “congiuntura”:<br />

il pane costa 160 lire il chilo,<br />

per acquistare un quotidiano occorrono<br />

50 lire, si va al cinema con<br />

330 lire.<br />

Il 1964 è un anno importante<br />

anche per lo sport: a Tokyo si svolge<br />

la diciassettesima Olimpiade dell’era<br />

moderna, mentre a Miami Cassius<br />

Clay conquista il titolo mondiale dei<br />

pesi massimi. Il Bologna vince il Campionato<br />

di Calcio; l’Inter si aggiudica<br />

la sua prima Coppa dei Campioni.<br />

A<br />

Vignola, nello stesso anno,<br />

viene approvato dal Consiglio<br />

Comunale il progetto per la costruzione<br />

della rete di distribuzione<br />

del gas metano nel Capoluogo, e si<br />

inaugura il nuovo impianto della pubblica<br />

illuminazione. La Giunta Municipale<br />

assegna una medaglia d’oro alla<br />

locale sezione dell’AVIS, in occasione<br />

del decimo anniversario della sua fondazione.<br />

Sono in fase di ultimazione<br />

i lavori inerenti alla costruzione della<br />

scuola materna di Brodano; intanto si<br />

disputa la nona gara ciclistica Mila-<br />

7


Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />

no-Vignola, si svolge il secondo Motoraduno<br />

delle Ciliegie, si organizza la<br />

gara di pittura “Colline Vignolesi”.<br />

Nell’ottobre 1964 nasce a Vignola,<br />

come sezione staccata dell’Istituto<br />

Tecnico Commerciale<br />

“Jacopo Barozzi” di<br />

Modena, l’attuale I.T.C.<br />

“Agostino <strong>Paradisi</strong>”<br />

I primi corsi attivati,<br />

ad indirizzo amministrativo,rispondono<br />

alle esigenze di una<br />

società che, come l’Italia<br />

del tempo, sta mutando:<br />

da un’economia<br />

prevalentemente agricola<br />

ad una industriale<br />

caratterizzata da una<br />

micro-imprenditorialità<br />

diffusa, tipica della<br />

nostra regione. Inizialmente<br />

si costituisce il<br />

solo biennio, che trova<br />

ubicazione presso<br />

strutture diverse: la<br />

sede scolastica ove è<br />

attualmente situato l’I.<br />

P.C. “Primo Levi”, la<br />

scuola media “L. A. Muratori”,<br />

il Convento dei<br />

Frati Cappuccini.<br />

Già nel 1971-72<br />

viene istituita una classe<br />

terza, grazie all’interessamento,<br />

nel corso del precedente<br />

anno scolastico, del prof. Nello Bozzini<br />

(coordinatore della sezione staccata)<br />

e degli stessi alunni del biennio,<br />

alcuni dei quali si recano a più riprese<br />

in delegazione presso l’Uffi cio Scolastico<br />

della Provincia di Modena, prospettando<br />

scioperi qualora la richiesta<br />

non venga soddisfatta. Le istanze<br />

8<br />

I primi diplomati<br />

(a.s. 1973-’74)<br />

Bazzani Mirko<br />

Cozza Cesare<br />

Folini Manuela<br />

Galli Maria Rita<br />

Gamberini Giovanni<br />

Gibellini Emilio<br />

Lolli Roberto<br />

Martinelli Mario<br />

Montalegni Rossana<br />

Montanari Luisa<br />

Odorici Gloria<br />

Panini Maria Pia<br />

Pederzini Michela<br />

Pini Elisabetta<br />

Pirani Anna Rita<br />

Sola Liliana<br />

Stefani Giuseppe<br />

Tagliazucchi Tiziana<br />

Timellini Luciana<br />

Zanasi Paola<br />

degli studenti, appoggiate anche dall’allora<br />

Sindaco di Vignola, Giuseppe<br />

Galli, vengono infi ne accolte.<br />

Ottenuta la classe terza, automaticamente<br />

si completa l’intero corso<br />

di studi e nell’anno 1973-74 si diplomano<br />

i primi ragionieri.<br />

A<br />

decorrere dall’anno<br />

scolastico<br />

1976-77 l’Istituto<br />

diventa autonomo dall’I.T.C.<br />

“Barozzi” di Modena<br />

(D.P.R. 14 settembre<br />

1976, n. 1091) e si<br />

trasferisce nell’attuale<br />

sede di Via della Resistenza.<br />

Già nella seduta<br />

del 26 aprile 1976 il<br />

Consiglio della Provincia<br />

di Modena, accogliendo<br />

la proposta della<br />

Giunta Provinciale, si<br />

esprime favorevolmente<br />

in merito all’intitolazione<br />

del nuovo Istituto<br />

al vignolese Agostino<br />

<strong>Paradisi</strong>. Il Collegio<br />

Docenti, nella seduta<br />

del 21 ottobre 1976, fa<br />

propria tale proposta,<br />

ritenendo che l’Istituto<br />

Tecnico Commerciale<br />

di Vignola, ad indirizzo<br />

di studi prevalentemente<br />

economico, possa opportunamente<br />

intitolarsi al <strong>Paradisi</strong>, che fu tra i più<br />

insigni economisti del suo tempo. Il<br />

D.P.R. 6 settembre 1977 sancisce in<br />

via defi nitiva l’intitolazione della nuova<br />

scuola, che può già contare su un<br />

vasto bacino di utenza (Bazzano, Spilamberto,<br />

Savignano e gli altri comuni<br />

pedemontani e montani della Valle del


Agostino <strong>Paradisi</strong><br />

letterato, storiografo, economista nell’età dei “lumi”<br />

Panaro).<br />

Nel 1986 viene istituito, come<br />

specializzazione cui accedere (in alternativa<br />

all’indirizzo amministrativo) al<br />

Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

Poeta ed insigne economista, Agostino <strong>Paradisi</strong> nacque<br />

a Vignola il 25 aprile 1736. Fu studioso esemplare<br />

dei classici ed in particolare di Orazio, per<br />

cui è noto come il più illustre rappresentante della<br />

Scuola Oraziana del Ducato Estense. Con la sua<br />

versatilità letteraria spaziò anche nella realtà del<br />

suo tempo: molto apprezzate furono le sue poesie<br />

di argomento religioso e soprattutto sociale, in cui<br />

con sinceri accenti interpretava le varie istanze di<br />

rinnovamento etico e di progresso; la moderna critica<br />

letteraria lo pone, pertanto, fra i più autorevoli<br />

poeti minori del Settecento italiano che, reagendo<br />

all’arcadismo, affermarono la nuova funzione civile<br />

della poesia.<br />

Il <strong>Paradisi</strong>, tuttavia, fu soprattutto cultore di<br />

scienze economiche e storiche. Facendo proprie le<br />

idee dei fi siocratici e degli illuministi francesi, di cui era profondo conoscitore,<br />

fu il fautore delle riforme economiche, fi nanziarie ed amministrative<br />

attuate nel Ducato di Modena da Francesco III d’Este (1737-1780). Questi,<br />

deciso a non lasciarsi “rapire” un tale suddito, e tanto più sollecito nel conservarlo<br />

al suo Stato, quanto più caldamente lo vedeva richiesto da altri<br />

(il Firmian, Ministro Plenipotenziario della Lombardia austriaca, gli aveva<br />

offerto un importante incarico presso la R. Accademia di Mantova), oltre ad<br />

accordargli il titolo di Conte l’aveva nominato, nel 1772, professore della<br />

prima cattedra di Economia Civile istituita presso l’Università di Modena<br />

(rinnovata in quello stesso anno dal Duca e posta in condizione di gareggiare<br />

con le più illustri). Le lezioni del <strong>Paradisi</strong> ebbero tra i contemporanei grande<br />

notorietà; in particolare si sottolinea che egli fu il primo – dopo Antonio Genovesi,<br />

che resse la cattedra di Economia Politica a Napoli – ad insegnare in<br />

un altro Ateneo italiano la stessa disciplina nella madrelingua, di cui affermò<br />

autorevolmente la funzione nazionale.<br />

I manoscritti delle sue lezioni, tuttora conservati nelle biblioteche di<br />

Modena e Reggio Emilia, attestano l’ansia di rinnovamento sociale, civile ed<br />

economico che caratterizzò tutta la sua attività di riformatore e che lo annovera<br />

fra i più insigni rappresentanti dell’Illuminismo emiliano.<br />

Lasciata la cattedra nel 1780, morì a Reggio Emilia nel 1783.<br />

termine del biennio, il corso Programmatori,<br />

che, in linea con le richieste<br />

del mondo produttivo, oltre a fornire<br />

un’adeguata preparazione di base<br />

9


Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />

tecnico-professionale, consente la padronanza<br />

dei più diffusi linguaggi informatici<br />

e l’acquisizione delle competenze<br />

necessarie per partecipare alle<br />

progettazioni di sistemi informatici<br />

aziendali automatizzati.<br />

Nel 1993-94 sono introdotte le<br />

sperimentazioni I.G.E.A. (Indirizzo<br />

Giuridico Economico Aziendale) e Mercurio.<br />

Il biennio è comune a entrambi<br />

gli indirizzi e fornisce la preparazione<br />

di base necessaria al futuro ragioniere;<br />

in particolare, comporta lo studio<br />

di due lingue straniere, delle discipline<br />

giuridico- economico- aziendali<br />

e il trattamento testi con l’utilizzo di<br />

tecnologie informatiche. Il percorso<br />

I.G.E.A., nella sua globalità, prevede<br />

la formazione di un ragioniere esperto<br />

in problemi di economia aziendale,<br />

che possieda una consistente cultura<br />

generale, buone capacità linguistico-<br />

espressive e logico- interpretative ed<br />

una consapevolezza ampia e sistematica<br />

dei processi inerenti alla gestione<br />

10<br />

Renzo Volpi<br />

Nato a Vignola il 6 maggio 1927, lavora in una<br />

cartiera locale. Di indole mite e schiva, generoso<br />

ed altruista, Renzo Volpi partecipa ad alcune<br />

riunioni di antifascisti che si tenevano<br />

in aperta campagna e matura una sicura coscienza<br />

democratica, che lo spingerà, nell’inverno<br />

1943/44, ad unirsi alle prime formazioni<br />

partigiane che operano sulle nostre montagne.<br />

Tradito da una spia, viene catturato e rinchiuso<br />

nelle carceri di Modena. Il 30 luglio 1944<br />

viene fucilato dai tedeschi in Piazza Grande,<br />

per rappresaglia, insieme ad altri antifascisti,<br />

il cui sacrifi cio è ricordato da una lapide posta<br />

ai piedi della Ghirlandina.<br />

aziendale sotto il profi lo economico,<br />

giuridico, organizzativo e contabile.<br />

L’indirizzo Mercurio ha come<br />

obiettivo la formazione di un ragioniere<br />

capace di muoversi in ambiente<br />

economico aziendale automatizzato,<br />

di agire con approccio progettuale e<br />

sistematico, di operare con un buon<br />

grado di autonomia, di assumere decisioni<br />

consapevoli e comportamenti<br />

fl essibili.<br />

Per l’I.T.C. “<strong>Paradisi</strong>” le celebrazioni<br />

del Cinquantenario della Liberazione,<br />

nel 1995, costituiscono<br />

l’occasione non soltanto per ripercorrere<br />

eventi e problemi del recente passato,<br />

ma anche per trasmettere agli<br />

studenti il senso della continuità dei<br />

valori che hanno fondato e sorretto<br />

l’affermazione della democrazia. Conservare<br />

e tramandare la memoria del<br />

passato per rifl ettere su di esso, per<br />

progettare un futuro in cui siano banditi<br />

gli errori di ieri, è il motivo ispi-


atore dei numerosi percorsi didattico-<br />

culturali che, in attuazione del<br />

“Progetto 45-95”, di cui è responsabile<br />

il prof. Pollastri, portano alla realizzazione<br />

di sei pubblicazioni e un filmato,<br />

frutto di studi e ricerche condotti da<br />

allievi e insegnanti.<br />

In tale contesto l’Istituto, affinché<br />

la riflessione su eventi tragici e<br />

dolorosi e il monito che da essi promana<br />

non rimangano circoscritti ad<br />

un’occasione celebrativa, ma divengano<br />

patrimonio per la formazione<br />

culturale e la maturazione personale<br />

dei ragazzi, ritiene doveroso imprimere<br />

un segno tangibile e duraturo,<br />

quotidianamente riconoscibile dagli<br />

I PRESIDI DELL’I.T.C.<br />

Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

studenti, intitolando la propria Biblioteca<br />

alla memoria del giovane Renzo<br />

Volpi, concittadino diciassettenne vittima<br />

della guerra e della repressione<br />

nazifascista. Con tale intitolazione si<br />

vuole ricordare che la cultura, di cui<br />

il libro è portatore e promotore, non<br />

deve essere mai disgiunta dall’operare<br />

concreto per l’affermazione di quei<br />

principi universali su cui si fonda la<br />

vita dei popoli liberi.<br />

Alle delibere del Consiglio d’Istituto<br />

e del Collegio Docenti, unanimi<br />

nel condividere la scelta e nel manifestare<br />

piena e convinta adesione alle<br />

motivazioni da cui è scaturita, per<br />

l’alta valenza formativa che le carat-<br />

GAIANI CARLO* 1964-65<br />

DELLA CASA BRUNO* 1965-66<br />

LA VECCHIA EMILIO* dal 1966-‘67 al 1975-76<br />

BIOLCHINI ROMOLO dal 1976-’77 al 1977-78<br />

MERIGHI GIUSEPPE dal 1978-’79 al 1981-82<br />

PUCE ROSALBA 1982-83<br />

MERIGHI GIUSEPPE 1983-84<br />

PUCE ROSALBA dal 1984-85 al 1985-86<br />

MERIGHI GIUSEPPE dal 1986-87 al 1990-91<br />

CEDOLIN MARIANGELA dal 1991-92 al 1994-95<br />

BERGAMINI MASSIMO** dal 1995-96 al 1997-98<br />

DE CARLO MARIA MICHELINA 1998-99<br />

BERGAMINI MASSIMO dal 1999-00 al 2002-03<br />

FORNI PIER GIUSEPPE dal <strong>2003</strong>-04<br />

* Preside dell’I.T.C. J. Barozzi di Modena e della sezione staccata di Vignola.<br />

** Dal 1997-98 preside delle due sezioni associate: I.T.C. e Liceo.<br />

11


Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />

terizza, fa seguito il parere favorevole<br />

espresso dalla Giunta Municipale del<br />

Comune di Vignola, su richiesta del<br />

Provveditorato agli Studi, che decreta,<br />

infi ne, l’intitolazione. La relativa cerimonia<br />

si svolge il 3 giugno 1995, presso<br />

l’Auditorium dell’I.T.C. “<strong>Paradisi</strong>”.<br />

L’anno 1997-98 vede l’aggregazione<br />

con il Liceo “Mario Allegretti”<br />

(decreto n.21462 del 6 maggio<br />

1997) e quindi la nuova denominazione<br />

di Istituto di Istruzione Superiore<br />

“A. <strong>Paradisi</strong>”. Le due scuole iniziano<br />

così una collaborazione che consente<br />

una condivisione di mezzi, strutture<br />

e idee per fornire agli alunni una più<br />

completa e poliedrica offerta formativa.<br />

12<br />

L’Istituto ha continuato a rinnovarsi<br />

fi no all’ultima nata, “ERICA”, un<br />

nuovo indirizzo Linguistico-Aziendale<br />

che dall’anno 2002-03 si è aggiunto ai<br />

precedenti per soddisfare al meglio le<br />

richieste del territorio.<br />

Il corso di studi, della durata di<br />

cinque anni, prevede la formazione di<br />

un diplomato esperto in lingue straniere,<br />

che acquisisca un atteggiamento<br />

interculturale ampio ed articolato.<br />

Le competenze linguistiche sono accompagnate<br />

da una visione sistemica<br />

dell’azienda, propria del perito aziendale<br />

corrispondente in lingue estere.<br />

Ivana Covili<br />

Paola Parenti


IL LICEO<br />

“MARIO ALLEGRETTI”<br />

L’Istituto di Istruzione Superiore<br />

“Agostino <strong>Paradisi</strong>” è formato<br />

da due sezioni associate: il Liceo<br />

“Mario Allegretti” e l’Istituto Tecnico<br />

Commerciale “Agostino <strong>Paradisi</strong>”.<br />

L’aggregazione è operativa dall’anno<br />

scolastico 1997/98 a seguito<br />

del DM nr. 21462 del 6 maggio<br />

1997.<br />

Il Liceo classico come indirizzo<br />

di studi superiori è presente a Vignola<br />

dall’anno 1959, quando fu attivato<br />

come sezione staccata del Liceo-ginnasio<br />

“Ludovico Antonio Muratori” di<br />

Modena.<br />

All’epoca non possedeva alcuna<br />

denominazione propria: era, a tutti gli<br />

effetti, una costola del prestigioso Liceo<br />

classico modenese intitolato all’illustre<br />

studioso, storico e letterato di<br />

origini vignolesi, vissuto dal 1672 al<br />

1750.<br />

Il Liceo classico prende avvio a Vignola<br />

con una sola sezione con<br />

sede nella vecchia casa natale<br />

di Ludovico Antonio Muratori, in via<br />

Francesco Selmi, al numero 2.<br />

Il riscaldamento funzionava ancora<br />

con la stufa di pietra cotta rossa<br />

a più piani, collocata in ogni aula:<br />

la sorveglianza del funzionamento e<br />

l’aggiunta di legna era compito degli<br />

studenti; i banchi erano ancora quelli<br />

doppi in legno, con la pedana, il leggìo<br />

ed il seggiolino ribaltabili. Per le<br />

alunne, dalla prima all’ultima classe,<br />

ma anche per le professoresse, come<br />

in tutte le scuole dello Stato, era fatto<br />

obbligo di indossare un nero grembiule-divisa.<br />

Nell’anno scolastico 1962-1963<br />

il Liceo Ginnasio trasferiva<br />

le proprie aule nell’edificio di<br />

Piazza Carducci, già sede dell’Ospedale<br />

Civile e poi della Scuola Media;<br />

oggi, ristrutturato, ospita uffici comunali<br />

e il Museo Civico con sezioni di<br />

paleontologia e mineralogia.<br />

All’ultimo piano dell’edificio alloggiava<br />

a quei tempi la bidella-custode,<br />

per tutti l’Iride, onnipotente amministratrice<br />

di campanelle e tempo<br />

scuola.<br />

Le attività di Educazione Fisica<br />

erano svolte nei locali dell’ odierna<br />

Sala teatrale Cantelli, nell’omonima<br />

via in pieno centro storico, oggi di nuovo<br />

struttura pubblica restituita all’uso<br />

culturale. Una palestra per la scuola<br />

era stata successivamente ricavata<br />

negli spazi della chiesa sconsacrata<br />

di San Pietro, sita in via Francesco<br />

Selmi, i cui locali sono ora adibiti ad<br />

esercizio commerciale (pescheria).<br />

Le palestre erano utilizzate dagli<br />

studenti nelle ore pomeridiane, con un<br />

rientro settimanale di due ore consecutive,<br />

per esercizi al quadro svedese,<br />

fune, pertica, cavallina, spalliera per i<br />

ragazzi; per esercizi con attrezzi quali<br />

cerchio, clave, funicelle, o a corpo libero<br />

per le ragazze. Il gioco della pallavolo<br />

ed altri giochi di squadra consentivano<br />

momenti di competizione.<br />

Le attività di Educazione Fisica erano<br />

rigorosamente separate tra maschi<br />

e femmine, mentre il gruppo classe,<br />

13


Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />

dato l’esiguo numero dei liceali vignolesi,<br />

era eccezionalmente misto.<br />

In quegli anni di esordio del Liceo<br />

Ginnasio di Vignola come sezione<br />

staccata, gli uffi ci di segreteria e<br />

la presidenza avevano sede a Modena;<br />

a Vignola funzionava uno sportello di<br />

segreteria per le pratiche di routine e<br />

un docente incaricato svolgeva il coordinamento<br />

di sede.<br />

Periodicamente, il Preside Martinez<br />

giungeva in visita in quel di Vignola<br />

e si presentava agli alunni interrogandoli<br />

“paternamente”, per accertarsi<br />

dell’andamento della didattica.<br />

La biblioteca, i laboratori di chimica<br />

e fi sica, i reperti mineralogici,<br />

le aule attrezzate trovavano esclusiva<br />

collocazione nella sede di Modena,<br />

meta di sporadiche visite di istruzione<br />

per gli alunni di Vignola.<br />

Si svolgevano a Modena anche<br />

gli esami di maturità, che prevedevano<br />

all’epoca quattro scritti: italiano, ver-<br />

14<br />

Mario Allegretti<br />

(1919 - 1945)<br />

Medaglia d’Oro al Valore<br />

Militare come comandante<br />

partigiano<br />

Mario Allegretti nacque a<br />

Vignola il 6 settembre 1919.<br />

Compì gli studi superiori<br />

presso il Liceo del Collegio<br />

San Carlo di Modena, dove si<br />

diplomò nel 1938. Qui conobbe<br />

il professor Ennio Carando,<br />

antifascista militante, che<br />

trasmise al giovane Allegretti<br />

ideali di libertà, di lotta politica<br />

e di opposizione al regime.<br />

Mario Allegretti si dedicò<br />

agli studi, ma anche allo<br />

sport, prediligendo il nuoto e il<br />

pugilato. Sul ring riuscì a conquistare<br />

il titolo italiano battendo,<br />

nel novembre del 1940,<br />

l’allora campione italiano dei<br />

pesi leggeri Conti.<br />

Nel 1943 si laureò brillantemente<br />

in giurisprudenza<br />

presso l’Università di Modena.<br />

Dopo aver svolto il servizio<br />

militare come uffi ciale<br />

di complemento nel 33º Reggimento<br />

Carristi, si impegnò<br />

subito, in seguito all’8 settembre<br />

1943, nell’organizzare le<br />

prime bande partigiane di<br />

“Giustizia e Libertà”, al comando<br />

dell’azionista Ferruccio<br />

Parri.<br />

“Giustizia e Libertà”,<br />

organizzazione fondata nel<br />

1929 da esuli italiani antifa-<br />

scisti a Parigi, affi ancò nella<br />

resistenza italiana azioni partigiane<br />

di diverso orientamento<br />

politico, coordinate dal Comi-<br />

sione dal latino, versione dall’italiano<br />

in latino, versione dal greco; sempre<br />

presso il Liceo modenese si sostenevano<br />

i colloqui orali in tutte le discipline,<br />

divisi in due distinte tornate di colloqui,<br />

oltre alla separata prova pratica<br />

di Educazione Fisica.<br />

La Commissione d’esame era formata<br />

solo da docenti esterni con un<br />

unico commissario d’esame “interno”.<br />

Il Liceo classico vignolese conquistò<br />

l’autonomia dalla “casamadre”<br />

di Modena nel 1969; da<br />

quell’anno iniziò a dotarsi di strutture<br />

autonome, presidenza ed uffi ci in<br />

loco.<br />

Per la denominazione del Liceo<br />

fu accolta la proposta di intitolazione<br />

della scuola al giovane studente<br />

vignolese Mario Allegretti, partigiano<br />

delle brigate Giustizia e Libertà, caduto<br />

in un’operazione militare contro i<br />

tedeschi alla fi ne della seconda guerra<br />

mondiale.


tato di Liberazione Nazionale.<br />

Durante gli anni della resistenza<br />

Mario Allegretti guida<br />

l’organizzazione giovanile del<br />

Partito d’Azione, ma è ricercato<br />

dal Comando Militare,<br />

in quanto uffi ciale renitente.<br />

Venne scoperto e arrestato nel<br />

giugno del 1944.<br />

Liberato grazie<br />

all’intervento del Comitato<br />

di Liberazione Nazionale, si<br />

unisce ai partigiani operanti<br />

nella zona di Montefi orino,<br />

con i quali partecipa a numerosi<br />

combattimenti.<br />

Dal novembre del 1944<br />

è a capo della 34º brigata<br />

“Monte Santa Giulia”, posta a<br />

presidio della zona più esposta<br />

agli attacchi nazifascisti.<br />

Numerosi e pesanti si<br />

Nel 1982 la sede del Liceo “Mario<br />

Allegretti” fu trasferita nella<br />

nuova struttura in via della<br />

Resistenza nr. 800, dove si trova<br />

tutt’oggi, in attesa di trasferirsi nella<br />

costruenda nuova ala dell’Istituto<br />

susseguono i combattimenti<br />

contro i tedeschi, anche durante<br />

l’inverno. Il 10 aprile<br />

1945, pochi giorni prima della<br />

Liberazione, Mario Allegretti<br />

viene colpito mortalmente<br />

in una azione a Saltino sulla<br />

Secchia.<br />

“Combattenti della Santa Giulia!<br />

Il Vostro Capo, il Vostro<br />

Mario è caduto.<br />

Caduto come cadono gli<br />

eroi: in piedi, ardito davanti al<br />

nemico, con l’arma in pugno<br />

e con la visione della vittoria<br />

nello sguardo fi ero e indomito…”<br />

Con queste parole, in<br />

cui ancora sono presenti il<br />

tono e il lessico tipici di un momento<br />

particolare della nostra<br />

I PRESIDI DEL LICEO<br />

Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

storia, è trasmessa ai partigiani<br />

del Comando divisionale<br />

la notizia della morte di Allegretti,<br />

al quale sarà conferita<br />

postuma la Medaglia d’Oro al<br />

Valore Militare.<br />

Vignola ha dedicato a Mario<br />

Allegretti il Liceo Classico cittadino<br />

e una via.<br />

Egli è inoltre stato ricordato<br />

a Prignano, dove gli<br />

è intitolato il viale principale,<br />

a Castelnuovo Rangone con<br />

una strada e a Modena, che<br />

ha dato il suo nome alla Casa<br />

dello Studente universitaria.<br />

Lorena Galli<br />

d’Istruzione Superiore “Agostino <strong>Paradisi</strong>”.<br />

Dagli anni novanta numerose<br />

sono state le innovazioni didattiche<br />

e organizzative:<br />

• sperimentazione linguistica con<br />

PROTO BENIAMINO 1969-70<br />

BALSAMO CARLO 1970-71<br />

PROTO BENIAMINO dal 1971-72 al 1974-75<br />

BALDINI ATTILIO dal 1975-76 al 1976-77<br />

DE CARLO MARIA MICHELINA dal 1977-78 al 1996-97<br />

BERGAMINI MASSIMO* 1997-98<br />

DE CARLO MARIA MICHELINA 1998-99<br />

BERGAMINI MASSIMO dal 1999-00 al 2002-03<br />

FORNI PIER GIUSEPPE dal <strong>2003</strong>-04<br />

* Dal 1997-98 preside delle due sezioni associate: I.T.C. e Liceo.<br />

15


Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />

prosecuzione dell’insegnamento<br />

curricolare di una lingua straniera<br />

(attualmente della lingua inglese)<br />

al triennio del liceo classico.<br />

• Sperimentazione scientifi ca secondo<br />

il progetto BROCCA (autorizzata<br />

con D.M. del 14/02/1992) dall’anno<br />

scolastico 1992-93.<br />

• Aggregazione Liceo-IstitutoTecnico<br />

Commerciale, come sezioni associate<br />

dell’attuale Istituto di Istru-<br />

16<br />

zione Superiore “Agostino <strong>Paradisi</strong>”,<br />

operativa dall’anno scolastico<br />

1997-98.<br />

• Ampia progettualità curricolare ed<br />

extracurricolare per una scuola di<br />

qualità.<br />

• Dotazione di strumentazioni tecniche<br />

e laboratoriali adeguate.<br />

Maurizia Rabitti


DAL “MURATORI” ALL‛“ALLEGRETTI”<br />

Ricordi di un professore di greco e latino<br />

Il vecchio Liceo-Ginnasio di Vignola,<br />

quando ancora — parlo<br />

degli anni ’60 — la scuola era<br />

una sezione staccata del prestigioso<br />

“Muratori” di Modena, si trovava in<br />

Piazza Carducci, all’ombra del campanile<br />

della chiesa parrocchiale dei SS.<br />

Nazario e Celso. Nel corso del tempo<br />

la costruzione aveva già conosciuto<br />

diverse destinazioni, da ospedale a<br />

scuola d’avviamento professionale.<br />

Oggi è sede del Museo civico e di diversi<br />

servizi culturali e sociali del Comune<br />

di Vignola.<br />

Quando vi misi piede per la prima<br />

volta come insegnante, l’edificio<br />

era tutt’altro che attraente. Anche solo<br />

a vederlo dall’esterno, appariva ingrigito,<br />

coll’intonaco qua e là scrostato;<br />

mostrava, insomma, evidenti i segni<br />

e le ferite inferte dal tempo. All’interno,<br />

poi, la situazione dei locali non<br />

era certo entusiasmante: pavimenti<br />

vecchi, corridoi brevi e poco luminosi,<br />

scale consunte. Al piano terreno<br />

c’erano gli ambienti della Segreteria e<br />

della Presidenza, decorosi ma alquanto<br />

angusti. Le aule, scaglionate su tre<br />

piani, erano piuttosto piccole; in certune,<br />

i banchi si affastellavano così<br />

fitti da rendere difficili i movimenti; ci<br />

si sentiva incastrati come in trincea, e<br />

a volte si era presi da un vago, opprimente<br />

senso di soffocamento.<br />

Ma, quasi a compensare l’inadeguatezza<br />

logistico-architettonica,<br />

proprio le dimensioni modeste e la<br />

stessa adusata vetustà dell’ambiente,<br />

cui per altro ci s’adattava con rassegnazione<br />

e senza proteste, favorivano<br />

l’instaurarsi d’un clima quasi familiare<br />

fra le varie componenti umane che<br />

si ritrovavano nell’istituto, dal personale<br />

amministrativo ai bidelli, dai professori<br />

agli alunni.<br />

Gli anni Sessanta e Settanta furono<br />

caratterizzati, com’è risaputo, da<br />

notevoli mutamenti nella compagine<br />

dell’istruzione. La società viveva una<br />

stagione di estremi contrasti, di impegno<br />

politico appassionato e coinvolgente,<br />

e la scuola esprimeva tensioni<br />

altrettanto forti, a volte subendo i<br />

contraccolpi delle tormentose vicende<br />

esterne, a volte facendosi essa stessa<br />

promotrice di iniziative, dibattiti e<br />

fermenti. Ci fu il sessantotto, con le<br />

sue esasperazioni polemiche e ribelli,<br />

ma anche con le sue ineludibili provocazioni<br />

culturali. E ci fu poi tutta la<br />

stagione del decennio successivo, con<br />

le interminabili e stressanti discussioni<br />

sui decreti delegati, che sancivano<br />

per la prima volta, non senza traumi,<br />

l’ingresso ufficiale delle rappresentanze<br />

dei genitori negli organi di governo<br />

della scuola.<br />

Proprio in quegli anni, intanto,<br />

il Liceo era diventato autonomo,<br />

ed era stato intitolato ad un giovane<br />

partigiano, Mario Allegretti, caduto<br />

in nome di nobili ideali, vittima della<br />

barbarie dell’odio e della guerra civile.<br />

Negli anni Ottanta, poi, il trasferimento<br />

nella nuova, moderna sede di Via<br />

Resistenza.<br />

Il travaglio che la scuola, dalla<br />

fine degli anni Sessanta, stava attraversando,<br />

comportava tra presidi,<br />

professori, genitori e studenti un<br />

17


Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />

confronto a volte serrato, spesso<br />

confl ittuale, certo non indolore.<br />

Oggi, a distanza di trent’anni e<br />

oltre, pur non rinnegando talune<br />

scelte di fondo di allora, ripenso<br />

con qualche rammarico e con<br />

una sincera autocritica a tante<br />

energie vanamente sprecate in<br />

battaglie spesso sterili fra schieramenti<br />

contrapposti. Tuttavia<br />

ciò che non venne mai meno — e<br />

che rappresenta forse il messaggio<br />

più autentico che potevamo<br />

trasmettere — era la convinzione<br />

di poter essere in qualche modo,<br />

nell’habitus di un civile e democratico<br />

dibattito, promotori di un’autentica<br />

crescita culturale degli alunni; di<br />

poter stimolare, insomma, un fecondo<br />

e profi cuo processo di maturazione<br />

critica, all’interno del quale l’adempimento<br />

del diritto-dovere dello studio e<br />

l’appassionata partecipazione ai problemi<br />

della società procedessero concordemente<br />

e di pari passo.<br />

La crisi della scuola, peraltro, ci<br />

costringeva anche, con effetti decisamente<br />

salutari, a rifl ettere sui contenuti<br />

e sui metodi della nostra azione<br />

didattica. Da professore di greco e latino<br />

di vecchio stampo, così com’ero<br />

stato formato dai miei ‘maestri’, mi<br />

ritrovavo non di rado a meditare, tra<br />

me e me, che senso avesse tormentare<br />

scolaresche con brani di Demostene,<br />

di Tucidide o di Aristotele proposti nei<br />

famigerati compiti in classe, in occasione<br />

dei quali l’unica preoccupazione<br />

degli alunni fi niva per essere quella di<br />

riuscire a strappare un voto positivo<br />

(se non altro per non subire rappresaglie<br />

in famiglia). Per fortuna, però,<br />

c’erano i testi che si leggevano in<br />

classe, e c’era quello splendido, magico<br />

rapporto che s’instaurava a volte,<br />

18<br />

proprio nella lettura e nel commento<br />

dei testi, con gli allievi. Quando proponevo<br />

un suggestivo carme di Saffo<br />

o di Catullo, ad esempio, e negli occhi<br />

dei miei alunni adolescenti scorgevo il<br />

brillio dell’intelligenza e di una emozionale<br />

condivisione, allora era, questa,<br />

la più grande soddisfazione che<br />

l’insegnamento mi potesse riservare.<br />

Mi capita spesso di incontrare<br />

ex alunni; molti, moltissimi sono ora<br />

genitori, e hanno magari fi gli già grandi<br />

o grandicelli. Di solito, ne ravviso<br />

i tratti; non sempre, lo confesso, ne<br />

ricordo il nome. Qualcuno mi dice che<br />

serba il ricordo di certe letture, e che<br />

ogni tanto va a rispolverare i vecchi<br />

libri e quaderni. Allora vuol dire che<br />

Omero e Saffo, Lucrezio e Catullo, Sofocle<br />

e Platone, Orazio e Seneca, Plutarco<br />

e i Vangeli, non sono scivolati<br />

via come acqua chiara sotto i ponti.<br />

Allora, i classici greci e latini hanno<br />

gettato un qualche seme. Un seme che<br />

non può, e non potrà, non dare buon<br />

frutto. Perché, se abbiamo la consapevolezza<br />

di quello che siamo — sia<br />

detto senz’ombra di retorica e senza<br />

alcuna mistifi cante mitizzazione — lo<br />

dobbiamo anche a loro, agli antichi<br />

Greci e Romani.<br />

Gabriele Burzacchini


QUELLI DELLA III A<br />

La classe III A del 1983, la prima<br />

licenziata nel “Liceo nuovo”, 21<br />

anni dopo l’esame di maturità si<br />

è ritrovata.<br />

Gioia, emozione, paura di non<br />

riconoscersi… Queste le sensazioni di<br />

tutti i presenti.<br />

I ricordi si accavallano. Le esperienze<br />

di vita ci hanno segnati, ci sono<br />

fi gli, professioni, rughe e capelli bianchi<br />

(pochi, per carità), ma lo spirito e<br />

la voglia di ridere assieme sono intatte.<br />

Quasi automaticamente ci sediamo<br />

a tavola con i rispettivi compagni<br />

di banco o con i compagni di studio<br />

e ripensare alla fatica dei compiti di<br />

greco, alla tragedia di quelli di matematica,<br />

alle interrogazioni a tappeto<br />

di storia e fi losofi a adesso fa meno<br />

paura.<br />

Anche i Proff sono presenti ed è<br />

strano rivederli senza il panico da interrogazione,<br />

è piacevole parlare con<br />

loro senza la sudditanza psicologica<br />

del registro di classe.<br />

DEL 1983<br />

Dopo i primi convulsi abbracci<br />

ed una iniziale ruggine, le parole fl uiscono<br />

veloci. In poche ore abbiamo<br />

ricostruito il canovaccio dei cinque<br />

anni trascorsi assieme, mescolando<br />

ricordi e battute, amori, litigi e gite<br />

scolastiche.<br />

Siamo quarantenni, ma gli occhi<br />

stasera vedono gli adolescenti che<br />

eravamo, con i sogni, le illusioni ancora<br />

intatte e tutto il futuro lì a portata<br />

di mano.<br />

Ognuno di noi ha preso strade<br />

diverse, la vita è stata più o meno generosa,<br />

ma adesso non è il momento<br />

di tirare le somme.<br />

Oggi abbiamo voglia di ridere, di<br />

essere ancora per un momento quei<br />

ragazzi con un domani tutto da inventare.<br />

Davanti alla scuola, oltre a noi,<br />

si raduna un gruppo di ragazzotti,<br />

quelli sicuramente ancora studenti<br />

del liceo. Ci siamo guardati per un attimo.<br />

Non lo sanno, ma noi siamo più<br />

giovani di loro.<br />

Rivivere i tempi<br />

della scuola è un po’<br />

come ritrovare se stessi.<br />

A presto, giovane,<br />

vecchia III A.<br />

A.M. Rebecchi<br />

I ‘ragazzi’ nel <strong>2004</strong>; nella<br />

pagina a fronte ai tempi<br />

della V Ginnasio.<br />

19


20<br />

L‛AVVENTURA DEL LICEO<br />

Il primo<br />

giorno alle<br />

s u p e r i o r i<br />

è sempre una<br />

grande incognita.<br />

Il povero<br />

primino inerme,<br />

lasciato in balia<br />

di una barbarica<br />

orda di sconosciute<br />

genti<br />

studentesche,<br />

si aggira spaesato fra corridoi e aule,<br />

chiedendo inutilmente ad ogni bidello<br />

che incontra sul suo cammino quale<br />

sia quella dove dovrà trascorrere il<br />

suo primo interminabile anno scolastico.<br />

Una volta raggiunta la meta si<br />

rende conto, con suo grande sgomento,<br />

che quella è stata solo la prima di<br />

una lunga serie di perigliose prove.<br />

Problema n. 1: sostituire a<br />

espressioni come “il tizio che sta nel<br />

banco vicino alla fi nestra” i nomi dei<br />

suoi compagni di classe.<br />

Problema n. 2: i professori. Come<br />

possono esemplari così diversi fra loro<br />

fare parte della stessa specie? Alcuni<br />

sembrano usciti da un telefi lm americano:<br />

ti aspetti da un momento all’altro<br />

che ti offrano biscotti appena sfornati<br />

con un’espressione affabile dipinta<br />

sul volto. Altri sembrano emersi<br />

direttamente dagli Inferi e sono protagonisti<br />

di terrifi canti leggende in cui la<br />

realtà supera ogni immaginazione.<br />

A questo secondo problema, purtroppo,<br />

non si trova mai soluzione. Si<br />

rassegni, dunque, il nostro eroe, mentre<br />

per quanto riguarda il primo, la situazione<br />

si normalizza dopo qualche<br />

giorno, quando riesce ad abbinare i<br />

nomi dell’appello<br />

ad un volto,<br />

un taglio di capelli,<br />

un modo<br />

di camminare.<br />

Per noi,<br />

con i banchi a<br />

ferro di cavallo<br />

— leggete: a visibilità<br />

limitata<br />

— questo avveniva<br />

di solito<br />

alla prima lezione di educazione fi sica,<br />

quando si riusciva fi nalmente a<br />

vedere il branco classe al completo.<br />

E così i giorni passano per il<br />

nostro paladino, fra estenuanti lotte<br />

fratricide per accaparrarsi l’ultimo semidolce,<br />

privilegio di pochi eletti, e inspiegabili<br />

epidemie che colpiscono la<br />

classe ad ogni interrogazione.<br />

Il temuto esame di maturità — o<br />

di stato, chiamatelo come volete — arriva<br />

in un lampo, e all’improvviso la<br />

sua mitica avventura fi nisce.<br />

Qualcosa delle superiori, però,<br />

rimane. Nel nostro caso, inspiegabilmente<br />

non ci siamo ancora stancati<br />

delle nostre ingombranti presenze e le<br />

cene di classe continuano a scandire<br />

le nostre stagioni.<br />

E poi c’è il teatro. Abbiamo iniziato<br />

– un po’ per gioco, un po’ per curiosità<br />

– durante il liceo e non abbiamo<br />

più smesso. Usciti dalle superiori<br />

abbiamo deciso – con una buona dose<br />

di incoscienza – di fondare, insieme ad<br />

altri ragazzi conosciuti al laboratorio<br />

della scuola, una Compagnia amatoriale,<br />

dal nome molto promettente di<br />

“Compagnia del Cavolo”. Nelle nostre<br />

menti, un ambizioso progetto: portare<br />

in scena un testo tutto nostro. I primi


tempi non è stato facile: dovevamo trovare<br />

gli attori per coprire tutti i ruoli,<br />

una sala dove provare e soprattutto il<br />

teatro dove andare in scena. Per non<br />

parlare delle musiche, dei costumi,<br />

delle scenografi e…<br />

Grazie all’aiuto di tanti e al nostro<br />

entusiasmo, alla fi ne ce l’abbia-<br />

Sono stato allievo<br />

del liceo classico Allegretti<br />

negli anni che vanno<br />

dal 1971 al 1976.<br />

Nelle varie classi, a<br />

maggioranza femminile,<br />

dalla quarta ginnasio fi no<br />

alla terza Liceo,eravamo<br />

solo 4 maschi,le altre<br />

erano tutte femmine.<br />

Di quel periodo conservo<br />

un bel ricordo, una<br />

delle cose che mi è rimasta<br />

impressa è che al<br />

ginnasio eravamo in una<br />

classe dalla quale si poteva<br />

accedere alla Chiesa<br />

Parrocchiale di Vignola.<br />

Sempre al ginnasio<br />

ricordo anche i racconti<br />

di viaggio di un insegnante<br />

oggi noto scrittore e<br />

conduttore di programmi<br />

televisivi di successo.<br />

Arrivato al Liceo, le<br />

condizioni erano decisamente<br />

migliorate, almeno<br />

per quello che riguarda<br />

l’edilizia, in quanto eravamo<br />

in uno stabile completamente<br />

ristrutturato<br />

in Piazza Carducci.<br />

Erano però aumentate<br />

le materie e le ore<br />

di studio necessarie per<br />

mantenere dei risultati<br />

discreti.<br />

Del periodo liceale<br />

ricordo positivamente<br />

anche le escursioni “alpinistiche”<br />

che, coordinate<br />

dall’insegnante di Italiano,<br />

venivano effettuate<br />

sul nostro Appennino.<br />

Nel complesso il<br />

giudizio su questa esperienza<br />

scolastica è senza<br />

dubbio positivo; credo<br />

sia stato anche positivo il<br />

rapporto che si è instaurato<br />

con gli insegnanti di<br />

allora, ai quali vanno riconosciute<br />

doti di profes-<br />

Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

mo fatta. La prima è stata — modestamente<br />

— un successo e, sull’onda<br />

dell’entusiasmo, abbiamo deciso di replicare.<br />

Che Shakespeare ce la mandi<br />

buona!!!<br />

Luca Barbieri, Chiara Cavedoni<br />

Giulia Gadda; V A Scientifi co 2001-02<br />

UN EX ALLIEVO DIVENUTO FAMOSO<br />

sionalità, di competenza<br />

nell’insegnamento e la<br />

capacità di organizzare il<br />

lavoro di noi studenti.<br />

Cosa mi ha lasciato<br />

questa scuola?<br />

Sicuramente la capacità<br />

di organizzare lo<br />

studio ed il metodo di<br />

lavoro, l’aver imparato<br />

ad affrontare i problemi<br />

nella loro dimensione<br />

globale e l’aver maturato<br />

uno spirito critico ed una<br />

capacità di discernimento<br />

che nella vita è fondamentale.<br />

Marco Poggi<br />

21


22<br />

IN RICORDO DI<br />

PIERPAOLO GERMANO TASSI<br />

Era l’autunno del ’72 e noi, III A<br />

del liceo Allegretti, attendevamo<br />

il nuovo professore di storia e<br />

fi losofi a, ostentando l’usuale indifferenza,<br />

con cui, da sempre, gli studenti<br />

mascherano, in queste circostanze,<br />

l’inevitabile curiosità.<br />

Ovviamente<br />

era stato preceduto<br />

dalle consuete<br />

torve leggende<br />

scolastiche, che<br />

a c c o m p a g n a n o<br />

ogni cambio di<br />

cattedra: fonti ben<br />

informate davano<br />

per sicure la sua<br />

predilezione per<br />

i fi losofi minori,<br />

naturalmente tedeschi<br />

e dal nome<br />

impronunziabile<br />

— per non parlare<br />

dei titoli delle<br />

opere — e per le<br />

guerre combattute<br />

in paesi lontani<br />

e sconosciuti, di cui si diceva chiedesse,<br />

con pervicace sistematicità, nomi<br />

dei luoghi e date delle battaglie.<br />

Naturalmente l’impatto reale fu<br />

del tutto diverso. Appena entrato, il<br />

prof. Tassi non ci pose nessuna “domandina”<br />

sulla guerra di secessione<br />

polacca, per saggiare il nostro livello<br />

di preparazione, ma buttò lì un’intelligente<br />

provocazione su di un tema che<br />

andava allora molto di moda: l’oggettività<br />

dei manuali di storia. Ci lasciò<br />

accapigliare, sornione, per una buona<br />

mezz’ora, sino a quando prevalse tra<br />

noi l’opinione che, fatti salvi i giudizi<br />

ed i commenti, in cui ciascuno storico<br />

era libero di esprimere le sue personali<br />

convinzioni, i “fatti” andassero<br />

riportati con “assoluta oggettività”.<br />

Dalla pila di libri, che sempre l’accompagnava,<br />

estrasse a caso due volumi<br />

di storia e lesse,<br />

dal primo “ingresso<br />

dei bersaglieri<br />

a Porta Pia” e dall’altro<br />

“assalto dei<br />

bersaglieri a Porta<br />

Pia”, poi buttò lì,<br />

con tono neutro:<br />

“Vi pare che “ingresso”<br />

ed “assalto”<br />

esprimano lo<br />

stesso concetto?<br />

Eppure sono entrambe<br />

due ricostruzioni“oggettive”.<br />

Sono passati<br />

più di 30<br />

anni, di cui molti<br />

di collaborazione<br />

nel mondo del lavoro,<br />

eppure il mio ricordo più netto<br />

del professor Tassi, Germano come<br />

voleva essere chiamato, resta quella<br />

breve frase pronunciata il giorno in<br />

cui l’ho conosciuto, perché ritrae in<br />

modo fedele la sua principale caratteristica:<br />

sconvolgere i luoghi comuni,<br />

sparigliare le carte, porsi e porre<br />

domande apparentemente banali, ma<br />

dalla risposta mai scontata, capaci di<br />

obbligare l’interlocutore a rifl ettere. A<br />

questo si aggiunga una curiosità insaziabile<br />

per qualsiasi forma di cultura<br />

ed una vitalità vulcanica, che spesso<br />

metteva a dura prova la resistenza la-


vorativa di chi gli stava intorno, e si<br />

avrà l’immagine di una personalità<br />

fortissima ed esuberante, impossibile<br />

da dimenticare per chi abbia avuto<br />

occasione di frequentarlo.<br />

I suoi interessi spaziavano ben<br />

oltre l’amata fi losofi a, per la quale<br />

pure aveva abbandonato l’originaria<br />

formazione giurisprudenziale, comprendendo<br />

la letteratura — il Paradiso<br />

dantesco, che reputava massimo capolavoro<br />

mai concepito, ma anche Pascoli,<br />

“il più grande dei moderni” — e<br />

soprattutto la musica classica, di cui<br />

era profondo conoscitore e che costituiva<br />

lo sfondo naturale di qualsiasi<br />

conversazione nel suo studio ingombro<br />

di libri. Era abituale, in sua compagnia,<br />

ascoltare non solo i grandi<br />

nomi — con un’istintiva e quasi pro-<br />

Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

fetica predilezione per Mozart, di cui<br />

amava sottolineare la “fame di vita”<br />

— ma anche scoprire aree musicali,<br />

in quegli anni circoscritte ai soli appassionati,<br />

come la musica barocca o<br />

i minori del Settecento.<br />

Parallelamente alla sua esperienza<br />

di docente nel Liceo vignolese<br />

— con una breve parentesi allo<br />

scientifi co “Wiligelmo” di Modena —<br />

Pierpaolo Germano Tassi rivestì l’incarico<br />

di presidente della locale Cassa<br />

di Risparmio di Vignola (dal 1973<br />

al 1987), cui seppe dare un fortissimo<br />

impulso innovatore, portandola a<br />

diventare, in pochi anni, il punto di<br />

riferimento economico per quella piccolo-media<br />

imprenditoria della nostra<br />

zona, che, proprio in quel periodo,<br />

23


Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />

stava contribuendo alla nascita del<br />

“miracolo” economico emiliano. Queste<br />

ottime doti strategiche gli vennero<br />

riconosciute in campo nazionale, dove<br />

ricoprì numerose cariche, tra cui quelle<br />

prestigiose e delicate di membro del<br />

Comitato esecutivo dell’ICCRI (1980-<br />

1981) e di Presidente (1982-1987)<br />

della Delegazione Sindacale dell’ACRI,<br />

in “un periodo — come ricorda la rivista<br />

dell’Associazione in un affettuoso<br />

ricordo realizzato poco dopo la sua<br />

prematura scomparsa — in cui l’ACRI<br />

ha assunto ruoli determinanti nel<br />

panorama delle relazioni sindacali e<br />

nel complesso gioco delle forze sociali<br />

agenti nel mondo del lavoro”.<br />

Il suo approccio al mondo della<br />

fi nanza era però del tutto particolare,<br />

“da fi losofo”, come amava defi nirlo<br />

scherzosamente, sempre attento alle<br />

ricadute non solo economiche, ma<br />

anche sociali e culturali delle strategie<br />

messe in cantiere dall’azienda<br />

bancaria vignolese. Tra le moltissime<br />

iniziative volute in quei quindici anni,<br />

che sarebbe qui troppo lungo elencare,<br />

credo basti ricordare, l’impegno<br />

profuso, con il valido aiuto di alcuni<br />

amici vignolesi, che gli sono stati vicini<br />

in questo sforzo, nel restauro dell’edifi<br />

cio-simbolo di Vignola, l’antica<br />

Rocca medioevale, cui voleva restituire<br />

vita e prestigio e che oggi, grazie a<br />

quei qualifi cati interventi, è forse uno<br />

dei castelli più visitati, ma soprattutto<br />

più “vissuti” a livello nazionale. Penso<br />

che praticamente tutti i Vignolesi<br />

abbiano usufruito delle due stupende<br />

sale ricavate negli antichi sotterranei,<br />

che il prof. Tassi inaugurò, nell’ormai<br />

lontano 1980, con un emozionante<br />

concerto de I Musici.<br />

24<br />

Questi successi professionali<br />

in un ambito così diverso,<br />

però non scalfi rono mai la sua<br />

principale passione, che rimase costantemente<br />

l’insegnamento, frutto<br />

di una scelta a lungo meditata, e che<br />

gli ho sempre sentito defi nire “uno dei<br />

mestieri più belli del mondo”, nonostante<br />

che con gli studenti fosse severo<br />

e potesse apparire talvolta quasi<br />

duro. Non mi stupì quindi che nel<br />

nostro ultimo colloquio, pochi giorni<br />

prima della scomparsa, mi parlasse<br />

con preoccupazione della “sua” terza,<br />

che si avvicinava agli esami dopo un<br />

anno scolastico tribolato per via della<br />

sua assenza: c’era in quelle parole<br />

l’ansia di chi, pur involontariamente,<br />

ha mancato un appuntamento e teme<br />

che ne venga disagio all’altro.<br />

Non fu sempre un insegnante<br />

“facile”, di certo però uno di quelli che<br />

lasciano un segno.<br />

Maria Giovanna Trenti


L’inizio dell’anno<br />

scolastico è<br />

stato molto triste<br />

per tutto l’Istituto:<br />

Elisa, una nostra<br />

alunna di V A Mercurio,<br />

ci ha lasciati.<br />

Si era diplomata due<br />

mesi prima, era contenta<br />

del nuovo posto<br />

di lavoro, ma la<br />

sorte ha voluto che<br />

la sua felicità fosse<br />

breve.<br />

Nel corso della<br />

cerimonia funebre,<br />

Laura, a nome di<br />

tutta la classe, ci ha<br />

invitati a pregare:<br />

PER ELISA PELLEGRINI<br />

Ti affi diamo Signore i genitori di Elisa,<br />

Erika, Maicol, Francesca, i parenti<br />

e tutti gli amici, perché resti sempre<br />

viva dentro loro l’anima di Elisa, perché<br />

ciò che ci ha trasmesso e insegnato<br />

non muoia assieme a lei ma cresca<br />

con noi e ci accompagni in ogni momento.<br />

Padre, io non so che progetto tu avessi<br />

su Elisa, non so perché ora non è<br />

più qui con noi, e mi chiedo la ragione<br />

di una tale tragedia. Ma ti voglio ringraziare<br />

per aver avuto l’onore e la fortuna<br />

di averla avuta accanto, anche<br />

se per troppo poco. In questo ultimo<br />

anno abbiamo superato, assieme alle<br />

altre compagne di classe, momenti<br />

diffi cili e a volte dolorosi, ma Tu, Elisa,<br />

c’eri sempre, con un’energia e una<br />

forza straordinarie, con una sensibilità<br />

e una bontà infi nite. Grazie per i<br />

bei momenti che abbiamo<br />

passato insieme,<br />

grazie per quello<br />

che ci hai dato e per<br />

quello che ci darai<br />

guidandoci da qualsiasi<br />

posto tu ora<br />

sia.<br />

Ricordo il suo<br />

carattere aperto<br />

e allegro:<br />

per tutti aveva un<br />

sorriso, anche nei<br />

momenti più diffi -<br />

cili; persino il suo<br />

modo di arrabbiarsi<br />

— talvolta è capitato<br />

— era “buffo”, come<br />

ricorda oggi Laura:<br />

“…ci faceva troppo ridere quando<br />

sbottava e se la prendeva con qualcuno…<br />

alzava la voce… incuteva timore…”<br />

Ma, quando occorreva, era “decisa<br />

e testarda…. sapeva cosa<br />

fare in ogni occasione, aveva<br />

la risposta pronta in ogni momento,<br />

anche se a volte un po’ troppo istintiva<br />

”. I compagni di classe non dimenticano<br />

la sua sensibilità, il suo desiderio<br />

di aiutare tutti, i suoi appunti al<br />

computer “meravigliosi, chiari e ben<br />

organizzati” Penso — continua Laura<br />

— che “ognuno di noi abbia qualche<br />

suo appunto”.<br />

Ricordo con quanta partecipazione<br />

e sensibilità Elisa seguì la conferenza<br />

sulla mafi a di don Luigi Ciotti,<br />

quando, in veste di presidente di<br />

‘Libera’, parlò agli studenti di Vignola<br />

25


dell’impegno dei giovani del Sud e della<br />

loro volontà di riscatto. Di qui la<br />

scelta di approfondire l’argomento, la<br />

decisione di costruire il suo percorso<br />

d’esame sul fenomeno mafi oso, i primi<br />

approcci con gli scritti e i romanzi<br />

di Sciascia, il materiale che le indicavo<br />

e che lei leggeva e selezionava con<br />

grande impegno e intelligenza.<br />

Anche l’associazione ‘Libera’, che<br />

ha ricevuto dalla classe V A<br />

Mercurio un piccolo ma signifi<br />

cativo contributo in nome di Elisa,<br />

ha voluto ricordarla sul suo sito, citare<br />

tra i tanti studi sulla mafi a anche<br />

quello di Elisa.<br />

Don Ciotti ha voluto esprimere<br />

personalmente la propria solidarietà<br />

ai familiari e agli amici<br />

di Elisa, portare loro una parola di<br />

conforto.<br />

26<br />

A fi ne novembre, grazie anche<br />

alla preziosa collaborazione della sig.<br />

ra Patrizia Pini, funzionaria del Comune<br />

di Savignano, ci siamo incontrati<br />

con don Luigi per una preghiera comune<br />

sulla tomba di Elisa, insieme ai<br />

familiari, a Maicol, agli alunni Matteo,<br />

Isabella, Sara, Stefania, Francesca,<br />

Laura, alla prof.ssa Pirani. L’incontro<br />

è poi proseguito in casa dei genitori di<br />

Elisa, dove don Luigi ci ha consentito<br />

di vivere un ulteriore momento di<br />

meditazione, trasmettendo a tutti un<br />

senso di grande serenità e compostezza,<br />

anche di fronte al mistero della<br />

morte.<br />

Paolo Pollastri


Le attività di<br />

e d u c a z i o n e<br />

alla salute<br />

che il nostro Istituto<br />

ha da tempo<br />

avviato si può<br />

dire abbiano come<br />

obiettivo unifi cante<br />

quello di promuovere<br />

il benessere<br />

degli studenti<br />

a scuola e sono il<br />

risultato della fusione<br />

delle diverse esperienze che i<br />

due istituti, ITC “<strong>Paradisi</strong>” e Liceo “Allegretti”,<br />

avevano separatamente avviato<br />

dall’uscita del Dpr 309/90.<br />

Tale intervento legislativo e i<br />

successivi affi davano alle istituzioni<br />

scolastiche due funzioni principali<br />

nell’ambito dell’educazione a comportamenti<br />

sanitari corretti e della prevenzione<br />

delle dipendenze patologiche:<br />

la funzione informativa e la funzione<br />

educativa.<br />

Il presupposto all’esercizio di tali<br />

funzioni deriva dalla considerazione<br />

che l’età adolescenziale che gli alunni<br />

attraversano è ormai riconosciuta<br />

come una fase della vita, alcuni autori<br />

la defi niscono come una “seconda nascita”,<br />

che presenta specifi che caratteristiche<br />

ed inevitabili compiti di sviluppo.<br />

La portata di tali vicende è tale<br />

che si può affermare, anche all’interno<br />

del contesto scolastico, che il processo<br />

adolescenziale non è caratterizzato<br />

solamente da nuovi apprendimenti e<br />

dall’aumento quantitativo delle conoscenze<br />

e delle abilità, ma anche da<br />

una ridefi nizione del senso di Sé che,<br />

a partire dalle profonde modifi cazioni<br />

“STAR BENE<br />

A SCUOLA”<br />

corporee, investe<br />

le principali aree<br />

e dimensioni della<br />

personalità. Si<br />

può, semplifi cando,<br />

affermare che<br />

in adolescenza non<br />

cambia solo quello<br />

che l’adolescente<br />

sa o sa fare ma anche<br />

quello che è.<br />

La scuola ha<br />

assunto, anche in<br />

quanto scuola di massa per la maggioranza<br />

degli adolescenti, una posizione<br />

privilegiata, spesso esclusiva,<br />

in questo processo di formazione e di<br />

socializzazione e quindi essa ha ampie<br />

possibilità e funzioni di tipo educativo<br />

e preventivo.<br />

L’ambiente scolastico anche attraverso<br />

la varietà di esperienze relazionali<br />

che offre allo studente, sia con<br />

adulti sia con coetanei, può diventare<br />

un’occasione di benessere, addirittura<br />

di protezione dell’individuo, in talune<br />

situazioni ponendosi addirittura<br />

come ambiente alternativo “normale”<br />

rispetto ad altri contesti di riferimento<br />

e ciò può avvenire soprattutto se la<br />

scuola cerca di accompagnare, di favorire<br />

e addirittura di promuovere anche<br />

lo sviluppo dell’identità personale<br />

e sociale dell’alunno.<br />

Per l’adempimento di un compito<br />

così rilevante non si richiede alla<br />

scuola e ai docenti di occuparsi direttamente<br />

del Sé privato della persona<br />

ma di considerare tutte le dimensioni<br />

del ruolo di studente, compresa quella<br />

affettiva.<br />

La scuola è diventata, anche la<br />

27


Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />

nostra esperienza lo dimostra, sempre<br />

più un luogo in cui si può manifestare<br />

il disagio adolescenziale anche attraverso<br />

problemi di comportamento e/o<br />

di rendimento.<br />

Gli insegnanti si trovano spesso<br />

di fronte non solamente studenti con<br />

problemi di profi tto ma anche studenti<br />

demotivati o con problemi di comportamento,<br />

con diffi coltà relazionali sia<br />

coi compagni sia coi docenti stessi.<br />

Molti interpreti, taluni orientamenti<br />

normativi e l’esperienza di molti<br />

insegnanti sostengono l’importanza<br />

delle attività di educazione alla salute<br />

per sostenere tali compiti a cui sono<br />

chiamati adolescenti e adulti e in particolare<br />

sottolineano l’importanza di<br />

organizzare dette esperienze in modo<br />

che il valore della cultura dello star<br />

bene permei di sé le attività didattiche<br />

e le modalità relazionali presenti<br />

a scuola, uscendo da quegli ambiti separati<br />

dal resto in cui a volte fi niscono<br />

per essere collocate.<br />

Per entrare nello specifi co del<br />

nostro Istituto passiamo a presentare<br />

il Progetto di Educazione alla salute<br />

denominato “IO E GLI ALTRI”, inserito<br />

nel Piano dell’offerta formativa<br />

<strong>2003</strong>/<strong>2004</strong> e fi nanziato dall’Unione<br />

Terre di Castelli.<br />

Il nostro progetto salute si caratterizza<br />

per due peculiarità: è esteso a<br />

tutti gli alunni dell’Istituto ed è strutturato<br />

con scansione quinquennale<br />

così da costituire un percorso che<br />

l’alunno ha l’opportunità di attraversare<br />

lungo il ciclo di frequenza della<br />

scuola, in un momento fondamentale<br />

per la formazione della propria identità<br />

personale.<br />

Le tematiche che vengono affrontate,<br />

suddivise per anni, sono le<br />

seguenti:<br />

28<br />

• Primo anno: Prevenzione al tabatabagismo e all’assunzione di sostanze;<br />

• Secondo anno:<br />

o a) Affettività e sessualità;<br />

o b) Educazione alimentare;<br />

• Terzo anno: Il concetto di rischio in<br />

adolescenza, con particolare riferimento<br />

alla prevenzione all’AIDS e<br />

alle dipendenze.<br />

• Quarto anno: Incontro con il mondo<br />

del volontariato, dalla rifl essione<br />

sull’io si passa a considerare le conseguenze<br />

delle proprie azioni rispetto<br />

al sociale, per arrivare al concetto<br />

di solidarietà.<br />

• Quinto anno: Rifl essione su alcune<br />

tematiche di ordine generale inerenti<br />

il concetto di salute, i traguardi<br />

della scienza odierna e le loro implicazioni<br />

etiche.<br />

Come espresso precedentemente,<br />

la fi nalità principale del progetto<br />

è quella di potenziare il benessere<br />

dello studente; benessere inteso<br />

come:<br />

• “star bene con se stessi”: cioè contribuire<br />

alla formazione della persona<br />

e alla costruzione di un’immagine<br />

positiva di sé, attraverso la progressiva<br />

acquisizione dell’identità sessuale<br />

e affettiva; contribuire alla<br />

defi nizione del proprio progetto per-


sonale, al consolidamento della propria<br />

autostima e della capacità di<br />

giudizio e di scelta autonoma.<br />

• “star bene con gli altri” contribuire<br />

perciò alla costruzione di una cultura<br />

del rispetto per l’altro, aumentando<br />

la capacità di rapportarsi agli altri,<br />

di discutere, di esprimere le proprie<br />

opinioni, di ascoltare, di accettare le<br />

diversità di opinione all’interno del<br />

gruppo dei pari, in famiglia e in altri<br />

contesti.<br />

• “star bene con l’ambiente di riferimento”<br />

fornendo occasioni per il formarsi<br />

di una coscienza civile e per il<br />

rispetto delle regole e potenziando i<br />

momenti di protagonismo degli studenti.<br />

Per Per migliorare l’effi cacia dell’intervento<br />

si è cercato di integrare<br />

sempre di più le tematiche del<br />

progetto all’attività curricolare e potenziare<br />

il coinvolgimento dei consigli<br />

di classe e quindi dei docenti, degli<br />

studenti e dei genitori. Nello stesso<br />

tempo ci si è aperti alle risorse esterne;<br />

questa scelta va in primo luogo<br />

nell’utilizzo di professionalità specifi -<br />

che ( psicologi, medici e altri ) e nella<br />

direzione di far conoscere le strutture<br />

pubbliche, private e di volontariato, di<br />

supporto alla prevenzione, che insi-<br />

Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

stono sul nostro territorio.<br />

Dal confronto quotidiano coi docenti<br />

e da occasioni strutturate di incontro<br />

con esperti professionalmente<br />

validi i giovani sentono che a scuola<br />

“si può parlare di se stessi” di ciò che<br />

sentono e di ciò che vivono. La conoscenza<br />

diventa un modo per crescere,<br />

per capire se stessi, anche attraverso<br />

il rispecchiarsi nell’altro, e interpretare<br />

la realtà che ci circonda a volte<br />

dura e diffi cile da affrontare, anche da<br />

adolescenti.<br />

Il disagio spesso nasce dall’indifferenza<br />

di noi adulti verso ciò che è signifi<br />

cativo per un giovane, questo tipo<br />

di intervento vuole rappresentare un<br />

segnale di ascolto e di attenzione sincera<br />

anche a quei bisogni non sempre<br />

espressi.<br />

Il progetto salute è in rete con<br />

altre proposte e attività avviate<br />

nel nostro Istituto, soprattutto<br />

con gli interventi tesi a prevenire ed<br />

arginare la dispersione scolastica. In<br />

particolare come intervento comune<br />

quest’anno è stato avviato in via sperimentale<br />

uno sportello di aiuto psicologico<br />

(tenuto da uno psicologo esterno<br />

alla scuola) al quale gli studenti possono<br />

liberamente accedere, attivo nel<br />

rispetto delle leggi sui minori e nella<br />

29


Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />

massima attenzione alla loro privacy<br />

e in collegamento coi servizi pubblici<br />

del territorio.<br />

In merito al tema della verifi ca<br />

dei risultati, anche se data la natura<br />

degli interventi essa a nostro avviso<br />

non può ridursi a meri dati quantitativi,<br />

siamo in grado di utilizzare diversi<br />

elementi di valutazione tra i quali<br />

le numerose richieste pervenute allo<br />

sportello, il giudizio largamente positivo<br />

espresso nei riguardi delle iniziative,<br />

l’analisi dei risultati sull’indice<br />

di gradimento espresso dagli studenti<br />

che ci indicano che stiamo andando<br />

nella giusta direzione e ci sostengono<br />

nel proseguire, con l’impegno a verifi<br />

care in itinere e in sedi collegiali le<br />

attività svolte e ad apportare i dovuti<br />

miglioramenti ritenuti opportuni.<br />

Gli interventi educativi che le<br />

istituzioni scolastiche svolgono sono<br />

diffi cilmente misurabili, a volte i risultati<br />

a breve termine sembrano frustrare<br />

le migliori speranze e non è sempre<br />

facile conoscere gli sviluppi delle<br />

30<br />

vicende personali dei nostri studenti;<br />

tali interventi inoltre sono in grado di<br />

incidere solo in parte nell’evoluzione<br />

personale e sembrano inoltre più effi -<br />

caci se si sviluppano in sinergia con il<br />

contesto familiare e con gli altri ambiti<br />

di esperienza dello studente.<br />

In questo compito noi insegnanti<br />

non ci sentiamo del tutto soli perché<br />

pensiamo di poter contare anche<br />

sulla ricchezza di tessuto sociale e di<br />

proposte che il territorio nel quale si<br />

trova il nostro Istituto può offrire agli<br />

adolescenti nell’ambito del volontariato,<br />

delle opportunità culturali, degli<br />

interventi sociali e alla persona e tale<br />

consapevolezza ci conforta e ci stimola<br />

a continuare ad investire risorse umane<br />

ed economiche in iniziative come<br />

quelle descritte.<br />

Commissione salute<br />

Mariangela Bertolla e Brunella Zanni<br />

Commissione successo scolastico<br />

Graziano Galassi


Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

Gli insegnanti e il Preside, con indomito spirito di sacrifi cio, fanno le ore<br />

piccole per dare un luminoso esempio di “star bene a scuola”.<br />

Festa carnevalesca<br />

<strong>2004</strong><br />

31


La classe V A Ginnasio,<br />

vista la<br />

partecipazione e<br />

i buoni risultati ottenuti<br />

da diversi ragazzi<br />

in alcune discipline<br />

sportive, ha deciso, accogliendo<br />

la proposta<br />

dell’insegnante Rita<br />

Buttini, di scrivere su<br />

tale argomento un articolo<br />

per l’annuario<br />

scolastico. Riteniamo<br />

che lo sport sia molto<br />

importante dal punto<br />

di vista formativo,<br />

perché è un’occasione per stare in un<br />

gruppo e socializzare con altri ragazzi.<br />

Queste le attività praticate:<br />

basket, calcetto, atletica leggera, arrampicata<br />

e nuoto. I risultati in tutte<br />

le discipline sono stati molto soddisfacenti<br />

e alcuni alunni hanno dimostrato<br />

notevole talento.<br />

Iniziamo con gli sport di squadra<br />

UN ANNO DA<br />

CAMPIONI<br />

parlando della rappresentativa<br />

scolastica<br />

di basket del nostro<br />

Istituto Agostino <strong>Paradisi</strong>,<br />

della quale fanno<br />

parte due studenti<br />

della V A Ginnasio:<br />

Daniel Degli Esposti,<br />

che milita nella Fortitudo<br />

Bologna, e Michele<br />

Pikassis, nella<br />

squadra di Zola Predosa.<br />

Il gruppo ha<br />

centrato “un’impresa<br />

storica”, vincendo, per<br />

la prima volta, il campionato<br />

provinciale, superando in fi -<br />

nale il Liceo Muratori di Modena, per<br />

poi arrendersi soltanto nella fase successiva,<br />

perdendo a Reggio Emilia. La<br />

squadra è risultata molto competitiva<br />

ed ha dimostrato di saper vincere anche<br />

contro avversari più forti, grazie,<br />

oltre alla sorprendente coesione fra i<br />

ragazzi, alle straordinarie prestazioni<br />

del nostro Daniel, che ha collezionato<br />

In questa pagina: la squadra di nuoto terza ai provinciali, quella di pallacanestro e di calcetto femminile, entrambe<br />

vincitrici dei campionati provinciali. Nella pagina seguente: la squadra vincitrice dei campionati provinciali di<br />

atletica femminile e quella prima classifi cata ai regionali di arrampicata.<br />

33


Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />

una media di più di 25 punti a parpartita. Passiamo alla squadra di calcetto<br />

che, quest’anno, per disporre di<br />

un maggior numero di giocatori,<br />

si è unita alla II D scientifi<br />

co. Fra i nostri hanno<br />

partecipato Simone Minghinelli,<br />

attaccante della<br />

Virtus Pavullese, Michele<br />

Pikassis, Daniel Degli<br />

Esposti e Riccardo Serafi<br />

ni. Nelle prime partite il<br />

gruppo, che non era ancora<br />

molto unito, non ha<br />

espresso un buon gioco<br />

e i risultati ne hanno risentito.<br />

Poi, nelle giornate<br />

successive, grazie ai goal<br />

di Minghinelli, 23 fi no ad<br />

ora, e alle incredibili parate<br />

di Pikassis, la squadra ha ottenuto<br />

vittorie e pareggi importanti anche<br />

contro ragazzi più grandi. Tutto ciò li<br />

ha portati al nono posto in classifi ca,<br />

l’ultimo utile per qualifi carsi ai playoff,<br />

le sfi de ad eliminazione diretta per<br />

arrivare alla fi nalissima.<br />

Parliamo ora degli sport individuali.<br />

Davvero signifi cative si sono rivelate<br />

le prestazioni di Irene Ventura,<br />

sia nell’arrampicata sportiva, sia<br />

nell’atletica leggera. Nell’arrampicata<br />

34<br />

Irene ha ottenuto due straordinari primi<br />

posti consecutivi nella fase provinciale<br />

a Modena e, in seguito, in quella<br />

regionale a Parma e si dovrà recare a<br />

Lecco per il campionato nazionale l’11<br />

e 12 maggio.<br />

Per quanto riguarda l’atletica. si<br />

è classifi cata sempre prima la squadra<br />

femminile dell’Istituto nella fase<br />

provinciale, mentre quella regionale<br />

si terrà il 14 maggio a Ferrara, dove<br />

le nostre ragazze hanno grandi possibilità<br />

di vincere ancora, per ottenere<br />

un risultato davvero prestigioso per la<br />

nostra scuola.<br />

Parliamo infi ne del<br />

nuoto. Una nostra<br />

Pti,<br />

compagna infatti,<br />

Francesca Garuti, ha<br />

partecipato ad una gara<br />

valida per la fase provinciale<br />

a Modena. Il nuoto<br />

è, solitamente, uno sport<br />

individuale ma, in questa<br />

occasione, è prevalso<br />

lo spirito di squadra:<br />

si trattava infatti di una<br />

staffetta, nella quale le<br />

ragazze del <strong>Paradisi</strong> si<br />

sono classifi cate, con<br />

merito, terze.<br />

Per concludere, siamo molto<br />

contenti di aver potuto ripercorrere le<br />

nostre vicende sportive, che speriamo<br />

di ripetere ad alti livelli anche l’anno<br />

prossimo, trascrivendole nell’annuario.<br />

Questa esperienza ci ha permesso,<br />

ancora una volta, di lavorare in<br />

gruppo e confrontarci, rendendo sempre<br />

più solido il rapporto di amicizia<br />

che lega questa stupenda classe.<br />

V A Ginnasio


CAMPIONATI STUDENTESCHI DI<br />

Il 6 marzo si sono<br />

svolti a Modena i<br />

Campionati Studenteschi<br />

Provinciali<br />

di Scacchi, ai quali il<br />

nostro Istituto ha partecipato<br />

con un folto<br />

gruppo di ragazzi, sia<br />

del Liceo che dell’ITC<br />

: Marco Altariva, Manuel<br />

Malaguti, Luca<br />

Clò, Riccardo Tosetti,<br />

Chiara Tagliazucchi,<br />

Davide Dalloli, Dario<br />

Di Bartolo, Michael<br />

Brini Ferri, Andrea<br />

Barbieri, Damiano Battelli, Federi- Federi-<br />

co Poncemi, Giuseppe Amato e Paolo<br />

Vezzali.<br />

La nostra squadra, accompagnata<br />

dal sottoscritto e dal prof. Enrico<br />

Bellei, ha conseguito risultati più<br />

che soddisfacenti, se si considera che<br />

questo è solo il secondo anno di partecipazione:<br />

si è, infatti, classifi cata al<br />

4° posto, immediatamente alle spalle<br />

delle prime tre formazioni, tutte di<br />

lunga esperienza e da molti anni sulla<br />

SCACCHI<br />

‘scena’ scacchistica<br />

modenese.<br />

Particolarmente<br />

lusinghiera la performance<br />

di Chiara, che<br />

si è aggiudicata il primo<br />

premio assoluto<br />

come migliore scacchista<br />

della componente<br />

femminile.<br />

La pratica degli<br />

scacchi rientra<br />

Lsportive<br />

fra le attività<br />

sportive del nostro<br />

Istituto promosse dagli<br />

insegnanti di Educazione Fisica<br />

per le valenze positive sia sul piano<br />

didattico-formativo sia su quello sportivo-agonistico.<br />

Non si tratta, infatti, di apprendere<br />

solamente le modalità e le tecniche<br />

del gioco, ma di affi nare le abilità<br />

logico-deduttive, di migliorare le capacità<br />

di rifl essione e di concentrazione.<br />

Il gioco degli scacchi richiede,<br />

dunque, di rifl ettere prima di agire, di<br />

comprendere l’importanza delle regole<br />

nella risoluzione dei problemi; allena<br />

la mente – vera “scacchiera cerebrale”,<br />

come l’ha defi nita la prof..ssa Rita<br />

Levi Montalcini – nelle sue varie funzioni<br />

di intelletto, ragione, attenzione,<br />

memoria; favorisce processi mentali<br />

rigorosi e coscienti, l’autostima e la<br />

conoscenza di se stessi.<br />

Sono fi nalità, queste, che rientrano<br />

a pieno titolo nel piano dell’offerta<br />

formativa del nostro Istituto.<br />

Paolo Pollastri<br />

35


36<br />

L‛I.I.S. PARADISI, GLI ANNI 90<br />

E LO SVILUPPO SOSTENIBILE<br />

Già all’inizio degli anni ’90 all’Istituto<br />

Tecnico Commerciale si<br />

parlava di Educazione Ambientale.<br />

Vi furono alcuni Docenti particolarmente<br />

sensibili i quali si resero<br />

conto che delimitare queste tematiche<br />

alle materie specifiche insegnate<br />

soprattutto nel biennio (vedi scienze<br />

della materia o scienze della natura)<br />

poteva dare ai ragazzi l’idea che<br />

l’ambiente e il suo degrado andassero<br />

considerati in un ambito specificatamente<br />

biologico-naturalisitico.<br />

È in quegli anni che iniziò una<br />

forte collaborazione fra la scuola e<br />

l’esterno, in particolare con il Parco<br />

dei Sassi di Roccamalatina; il Parco ci<br />

commissionò per diverso tempo l’analisi<br />

delle acque del Rio Frascara e Rio<br />

Vallecchie ed i ragazzi seguiti dalla<br />

Prof. Slanzi impararono ad amare e rispettare<br />

l’ambiente anche attraverso i<br />

prelievi e l’analisi delle acque del Parco<br />

oppure attraverso l’osservazione<br />

dei macroinvertebrati, piccoli animaletti<br />

ma importanti indicatori biologici<br />

che vivono nell’acqua, sotto i sassi .<br />

È ancora negli anni 90 che iniziò<br />

una collaborazione importante fra la<br />

nostra scuola ed Enzo Tiezzi, Docente<br />

di chimica-fisica presso l’Università<br />

di Siena, che iniziò a darci un’idea<br />

diversa di educazione ambientale ma<br />

soprattutto ci fece comprendere che<br />

era necessario cambiare paradigma<br />

nel nostro modo di affrontare la problematica<br />

ambientale.<br />

Il prof. Tiezzi ci disse che le risorse<br />

naturali a disposizione dell’economia<br />

erano limitate, che il patrimo-<br />

nio naturale doveva essere mantenuto<br />

per dare alle future generazioni le<br />

stesse opportunità che noi abbiamo,<br />

che il pianeta non era più in grado di<br />

assorbire emissioni di CO , che se non<br />

2<br />

cambiava il nostro modo di produrre e<br />

di muoverci, non ci sarebbe stato futuro.<br />

A<br />

partire da quegli anni alcuni<br />

Docenti di Economia politica<br />

inserirono nei loro programmi<br />

dei moduli didattici che riguardavano<br />

lo sviluppo sostenibile, mentre si<br />

iniziarono a strutturare anche aree di<br />

progetto riguardanti la sostenibilità<br />

ambientale nelle quali furono coinvolti<br />

in modo trasversale Docenti di<br />

Italiano, Geografia, Diritto ed Economia,<br />

Economia Aziendale, Matematica,<br />

Lingue.<br />

A distanza di un decennio, nell’anno<br />

scolastico 2001-2002 è stato<br />

adottato nelle nostre due sezioni associate<br />

Agenda 21.<br />

Agenda 21 ha preso avvio dalla<br />

Conferenza Mondiale su ambiente e<br />

sviluppo dell’ONU tenutasi nel 1992<br />

a Rio de Janeiro durante la quale è<br />

stato approvato un documento di indirizzo<br />

strategico denominato Agenda<br />

21: le cose da fare nel 21° secolo.<br />

La consapevolezza di dover fare<br />

delle scelte sostenibili dentro e<br />

fuori dall’ambiente scolastico,<br />

per far sì che queste scelte incidano<br />

anche sul territorio circostante e sul<br />

pianeta (il locale è anche globale e<br />

viceversa), ci ha portato nello stesso


anno scolastico 2001/2002 a defi nire<br />

un Piano d’Azione di Agenda 21 per il<br />

nostro Istituto.<br />

Di seguito, nell’anno scolastico<br />

successivo, è stata sviluppata la prima<br />

azione del Piano: Azione Rifi uti che ha<br />

coinvolto soggetti interni (sette classi<br />

che hanno sviluppato dei moduli didattici<br />

specifi ci), e soggetti esterni alla<br />

scuola (gli enti locali, il CEA del Parco<br />

dei Sassi, la cooperativa La Lumaca,<br />

imprese commerciali di Vignola).<br />

Azione rifi uti non si è conclusa<br />

al termine dell’anno scolastico con la<br />

premiazione delle classi che si sono<br />

distinte per la miglior raccolta differenziata,<br />

ma continua anche nel corrente<br />

anno e in quelli che verranno.<br />

Nell’anno <strong>2003</strong> il nostro Istituto<br />

ha partecipato anche al Forum di<br />

Agenda 21 locale promossa dall’Unione<br />

delle Terre dei Castelli come portatore<br />

d’interesse delle scuole del territorio,<br />

contribuendo alla defi nizione<br />

del Piano d’Azione locale.<br />

Sviluppo sostenibile e agricoltura biologica<br />

Responsabile: prof. Graziano Galassi<br />

Soggetti coinvolti: classi IV A Mercurio e IV C<br />

Mercurio<br />

Ha partecipato all’iniziativa l’ex Presidente<br />

dell’AIAB Emilia Romagna e attuale dirigente<br />

dell’IFOAM Mediterraneo Fabio Piccioli (nella<br />

foto nel corso del suo intervento in IV Am) esperto<br />

dei problemi dell’agricoltura biologica<br />

Obiettivi perseguiti:<br />

Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

Il <strong>2004</strong> ha visto il nostro Istituto<br />

impegnato in Azione energia che<br />

ha come obiettivo la riduzione di<br />

consumi energetici all’interno delle<br />

nostro Istituto (gas e energia elettrica);<br />

in questo progetto sono coinvolte<br />

quattro classi le quali al termine del<br />

loro percorso didattico predisporranno<br />

un vademecum per proporre a coloro<br />

che lavorano e vivono nel nostro<br />

Istituto i modi e gli accorgimenti per<br />

ridurre i consumi e di conseguenza le<br />

immissioni di CO 2 nell’atmosfera.<br />

Possiamo dire che gli anni novanta<br />

abbiano sviluppato in noi la<br />

consapevolezza che il futuro della Terra<br />

dipende dai nostri comportamenti,<br />

dal nostro modo di produrre e di consumare<br />

e di distribuire in modo equo<br />

le risorse a disposizione: ora il XXI secolo<br />

sarà il momento delle scelte.<br />

• sensibilizzare gli studenti sui problemi<br />

dell’agricoltura ecocompatibile<br />

• rendere consapevoli gli studenti della differenza tra prodotti tradizionali, a lotta<br />

integrata o di provenienza biologica<br />

• approfondire il tema dello sviluppo sostenibile in rapporto all’ambiente agricolo<br />

Fabrizio Migliori<br />

Progetto<br />

37


38<br />

I LIBRI, STRUMENTI PER CAPIRE<br />

La biblioteca del Liceo ha accompagnato<br />

la storia della scuola dal<br />

momento in cui, nel 1969, si è<br />

resa autonoma dal Liceo L. A. Muratori<br />

di Modena,da cui ha ereditato gli<br />

Annali d’Italia - dal principio dell’era<br />

volgare sino all’anno 1500 – compilati<br />

da L. A.Muratori; l’Epistolario di<br />

L.A.Muratori (1691-1698); il Dizionario<br />

topografi co-storico degli Stati<br />

Estensi di G.Tiraboschi; le Antiquitates<br />

Italicae Medii Aevi di L.A.Muratori,<br />

per arricchirsi, poi, di anno in anno,<br />

di testi che sono andati rispondendo<br />

ai nuovi indirizzi scolastici. Si sono,<br />

infatti, sviluppate sezioni riguardanti<br />

la matematica, la fi sica, la biologia, la<br />

chimica, si è arricchita la sezione di<br />

L‛ESISTENZA UMANA<br />

storia contemporanea, secondo i più<br />

recenti indirizzi ministeriali, settori<br />

che si sono aggiunti alle raccolte di<br />

classici italiani, latini, greci, a testi di<br />

fi losofi a, letteratura e narrativa italiana<br />

ed inglese, di più antica formazione,<br />

tenuti, però, aggiornati.<br />

Dotata ora di un patrimonio librario<br />

di circa 4000 volumi, essa offre<br />

a studenti e docenti strumenti che<br />

riguardano tutte le discipline oggetto<br />

di studio, accanto ad opere di carattere<br />

generale di frequente consultazione.<br />

L’interesse degli studenti è rivolto<br />

ad ogni sezione; prevalentemente,<br />

tuttavia, la narrativa è maggiormente<br />

richiesta dai ragazzi del biennio, mentre<br />

quelli del triennio ricercano testi


più specifi ci delle discipline<br />

oggetto di studio, per approfondimenti<br />

soprattutto in vista<br />

dell’esame di Stato.<br />

Nel 1990 la biblioteca si<br />

è arricchita della donazione<br />

della famiglia Tassi che, in memoria<br />

di Pier Paolo, insegnante<br />

di storia e fi losofi a al Liceo<br />

Classico, ha voluto onorare la<br />

scuola di un patrimonio di testi<br />

di indiscussa importanza<br />

ed utilità, per i quali studenti e<br />

docenti esprimono gratitudine,<br />

pur indirettamente, attraverso<br />

la costante consultazione.<br />

Accanto al servizio di<br />

conservazione, consultazione<br />

e prestito dei beni librari, nell’obiettivo<br />

di tenere vivo l’interesse<br />

per la lettura e la ricerca<br />

e di incentivare alla scrittura,<br />

quando, nella società attuale,<br />

sempre meno sono le occasioni<br />

in cui gli studenti possono<br />

scrivere, la biblioteca organizza<br />

ogni anno un concorso letterario,<br />

con una discreta partecipazione<br />

di studenti che, in<br />

forma di poesia o di testo narrativo,<br />

esprimono loro stessi, le loro aspettative,<br />

le loro ansie, il loro mondo, sperando<br />

di vincere i libri messi in palio<br />

per i primi tre classifi cati.<br />

Attorno all’attività della biblioteca<br />

ruota anche il Laboratorio di<br />

Storia che si occupa di organizzare<br />

un corso di metodologia di studio<br />

della storia e di catalogare e conservare<br />

ricerche in materia e quant’altro<br />

venga prodotto dagli studenti, perché<br />

diventi patrimonio di tutti.<br />

Sì, perché veramente a tutti<br />

coloro che “vivono la scuola” o che<br />

Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

l’hanno vissuta in un passato piuttosto<br />

recente, come ex docenti o ex studenti<br />

che chiedono la consultazione<br />

di qualche opera, si rivolge il servizio<br />

di chi lavora in biblioteca, sostenuto<br />

dalla convinzione che il libro rimane,<br />

ancora oggi, lo strumento privilegiato<br />

ed insostituibile per fermarsi a rifl ettere,<br />

a pensare, con tempi distesi, ad<br />

ascoltare la voce umana per apprezzare<br />

quel sapere che attraversa tutte<br />

le discipline.<br />

Anna Maria Coslovi<br />

39


40<br />

CONCORSO LETTERARIO<br />

“BIBLIOTECA”<br />

Diciamo, noi insegnanti, che i<br />

nostri studenti dovrebbero leggere<br />

di più, un po’ per migliorare<br />

il loro bagaglio lessicale, un po’<br />

per ampliare la loro capacità di vedere<br />

la realtà che li circonda: attraverso i<br />

libri, meglio che attraverso altri strumenti<br />

e mezzi di comunicazione, si<br />

acuisce la sensibilità a cogliere cose<br />

nuove, nuovi sentimenti, nuovi valori,<br />

propri e altrui.<br />

A questo cerchiamo di provvedere<br />

tenendo il più possibile aggiornata<br />

la nostra biblioteca e incoraggiando gli<br />

studenti a farne uso. Una lettura ben<br />

condotta porta inevitabilmente chi<br />

la compie a cogliere non solo il senso<br />

della narrazione, i caratteri umani<br />

dei personaggi e i loro valori, i conflitti<br />

che gli uomini devono fronteggiare,<br />

i drammi che si aprono loro davanti.<br />

Essa conduce anche ad apprezzare<br />

la bellezza, la forza, l’espressività e la<br />

pertinenza estetica della parola, insieme<br />

con l’armonia e l’eleganza di modello<br />

del testo che abbiamo di fronte.<br />

Io credo che i giovani, forse tutti,<br />

ma certamente molti di loro, possiedano<br />

una grande creatività, di cui spesso<br />

non sono essi stessi consapevoli,<br />

una creatività alla quale può bastare<br />

una piccola occasione per emergere e<br />

trovare espressione, nella narrativa e<br />

nella poesia.<br />

Il concorso letterario, che già da<br />

tre anni il nostro istituto propone<br />

agli studenti, risponde proprio a<br />

questa finalità: offrire quel piccolo stimolo<br />

perché, da un lato, possa trovare<br />

espressione il loro mondo interiore, la<br />

loro capacità di narrare vicende e trasmettere<br />

sentimenti, dall’altro, essi si<br />

confrontino con la parola e trovino il<br />

gusto di cercare quella che meglio sa<br />

esprimere quanto vogliono comunicare,<br />

per efficacia, misura, tonalità.<br />

La nostra iniziativa ha riscosso<br />

anche quest’anno un buon successo:<br />

i nostri studenti si sono<br />

rivelati buoni narratori e poeti.<br />

Tra le opere pervenuteci, più numerose<br />

quelle in prosa, sono risultate<br />

vincitrici:<br />

• Per la sezione “racconto breve”: prima<br />

classificata “Il fiore all’occhiello”<br />

di Giulia Lasagni, II D Scientifico;<br />

seconde classificate ex aequo “Somalia”<br />

di Filippo Remondini, V B<br />

Scientifico, e “Racconto di vita” di<br />

Aurora Zannoni, V A Mercurio.<br />

• Per la sezione “poesia”: prima classificata<br />

“Attesa” di Gessica Prochilo,<br />

III A Mercurio; seconde classificate<br />

ex aequo “Lettera dal paradisi perduto”<br />

di Nicola Fioraio, III A Scientifico,<br />

e “Le lacrime” di Melania Simeoni,<br />

V A Mercurio.<br />

Ma va a tutti i partecipanti l’apprezzamento<br />

del Preside, della giuria<br />

e il mio personale.<br />

Annalina Boschi


Il racconto e la poesia vincitori<br />

IL FIORE ALL‛OCCHIELLO<br />

“E cielo e terra si mostrò qual era:<br />

la terra ansante, livida, in sussulto;<br />

il cielo ingombro, tragico, disfatto:<br />

bianca bianca nel tacito tumulto<br />

una casa apparì sparì d’un tratto;<br />

come un occhio, che, largo, esterrefatto,<br />

s’aprì si chiuse, nella notte nera.”<br />

G.Pascoli<br />

Sono passate ormai tre ore e la strada davanti<br />

a noi prosegue ancora, tanto che sembra abbia<br />

scordato di portare in qualche luogo.<br />

Se mai porta in effetti da qualche parte<br />

questa maledetta strada!<br />

Il signor Van Loon, accanto a me, non<br />

batte ciglio, le dita bianche e sottili immobili<br />

sul volante. Guardandolo, non pare siano passati<br />

più di cinque minuti da quando sono salito<br />

sulla sua auto, ma per me è come se fossero<br />

trascorsi anni interi.<br />

Fuori dal finestrino la notte ha inghiottito<br />

la mia familiarità col mondo. Se non fossi<br />

certo di aver percorso questa stessa strada decine<br />

di volte, andando verso sud, per recarmi in<br />

città, penserei che il mio silenzioso compagno<br />

abbia smarrito la via.<br />

La striscia bianca della strada scorre<br />

monotona sotto di noi, sinuosa come un serpente,<br />

mandando sinistri bagliori intermittenti,<br />

subito assorbiti dall’oscurità che ci avvolge.<br />

Il dottore abitava in un minuscolo paesino arroccato<br />

su un’altura, che si ergeva come un’aquila<br />

nel nido sulla brughiera. Era un luogo difficile<br />

da raggiungere, ma il dottor Feldman, che aveva<br />

da poche settimane sostituito l’anziano dottor<br />

Wilder, andato in pensione dopo quarant’anni<br />

di onorato servizio, era l’unico medico esperto<br />

in psicologia della regione e anche se lo studio<br />

fosse stato all’inferno non avevo altra possibilità.<br />

Fuori piove a dirotto, ininterrottamente, da<br />

quasi tre ore e non accenna a smettere. “…ed<br />

irruppero tutte le sorgenti del grande abisso e<br />

le cateratte del cielo si aprirono. E sulla Terra<br />

cadde la pioggia per quaranta giorni e quaranta<br />

notti. Così fu sterminato ogni essere che era<br />

sulla Terra, e con gli uomini, gli animali domestici,<br />

i rettili e gli uccelli del cielo…”.<br />

La nostra piccola arca nel bel mezzo<br />

di questo diluvio, una scassata Peugeot viola<br />

intenso, scricchiola e sobbalza ad ogni buca,<br />

come in preda alle convulsioni. Solo gli occhi<br />

del signor Van Loon sono immobili. Immobili e<br />

aguzzi, tagliano la pioggia e anzi pare che sia<br />

la pioggia stessa a volerne evitare lo sguardo.<br />

Non l’ho mai guardato negli occhi, ora che ci<br />

penso. Non un sorriso, non una parola in tutto<br />

il viaggio. Nemmeno quando mi ha fatto salire.<br />

Ha solo aperto la portiera, ha fatto un cenno col<br />

capo e io sono entrato. Inizio a chiedermi se sia<br />

stata una mossa prudente.<br />

Fuori la pacifiche ginestre si stagliano come<br />

spettri che tendono le braccia stecchite al<br />

cielo cupo e crudele, dietro la pesante cortina<br />

d’acqua che ci ingabbia, ci rende ciechi e inermi<br />

come un cucciolo fuori dalla tana.<br />

Da qualche giorno ad Anna erano tornati gli incubi.<br />

Si svegliava nel mezzo della notte, la voce<br />

morta in gola. Non riusciva a parlare per ore,<br />

dopo. Oppure le sue grida erano così intense e<br />

disperate che non capivo come potessero venir<br />

fuori da quella ragazzina così mingherlina e con<br />

la testa un po’ grande. Anna aveva dodici anni<br />

ed era mia sorella. Era stata una bambina felice<br />

una volta, con le sue risate allegre e i giochi<br />

d’estate nel giardino.<br />

Ma da quando era comparso il mostro,<br />

Anna non rideva più.<br />

Il mostro era stato avvistato per la prima<br />

volta cinque anni fa, nella contea più a ovest,<br />

ma nessuno l’aveva mai visto. Di lui si conoscevano<br />

solo l’odore acre e penetrante che lo<br />

precedeva sempre e il dolore e la desolazione<br />

che lo seguivano.<br />

Il dottor Wilder diceva che i suoi movimenti<br />

dipendevano dalle stagioni lunari, e che<br />

Anna era più sensibile degli altri alle sue apparizioni.<br />

Diceva che i suoi incubi diventavano più<br />

frequenti quando il mostro si avvicinava. Ma io<br />

non mi sono mai convinto del tutto. Era vero<br />

che quando Anna stava meglio non si sentivano<br />

più notizie di sparizioni misteriose, ma secondo<br />

me era casomai questo a rasserenarla più che<br />

il contrario.<br />

In ogni caso, qualunque ne fosse la ragione, ora<br />

Anna aveva bisogno di un dottore. Finché c’era<br />

stato il vecchio Wilder ce l’eravamo sempre cavata:<br />

non aveva tariffe troppo alte e le stava<br />

anche simpatico. Ma ora che lui non c’era più,<br />

41


Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />

l’unica soluzione era il dottor Feldman. Non<br />

sapevo molto di lui, ma ne avevo sentito parlare<br />

come di una persona competente e famosa nel<br />

suo campo e lo avevo riferito ad Anna. Ma lei si<br />

era categoricamente rifiutata di uscire di casa e<br />

anzi mi aveva implorato a lungo di non mettermi<br />

in viaggio. I suoi presagi! Non avevo insistito.<br />

Quando mia sorella si affidava a sogni o presentimenti<br />

non c’era modo di farla ragionare,<br />

ma mi chiedevo se sarebbe servito a qualcosa<br />

presentarmi solo dal nuovo dottore.<br />

Certo le condizioni non erano state molto<br />

promettenti fin da quando ero uscito di casa:<br />

c’erano almeno quindici miglia fino al paese e<br />

non ne avevo percorso del tutto nemmeno una<br />

che l’Apocalisse mi era piombata fra capo e collo.<br />

Tuoni, lampi, pioggia, vento, buio, luci che<br />

sparivano inghiottite dalla furia della tempesta,<br />

e poi ancora pioggia e vento. Il piccolo ombrello<br />

scalcinato non aveva retto più di qualche minuto<br />

a tutta quell’ira. Così mi ero ritrovato quasi<br />

ad un terzo della strada, troppo distante da<br />

casa per cercare riparo e decisamente troppo<br />

lontano dal paese del dottore per chiedere rifugio.<br />

Ero fradicio, solo e praticamente sperduto<br />

nella desolazione della brughiera in tempesta.<br />

In più, a dar ragione al dottore, se ad Anna<br />

erano tornati gli incubi, significava che anche il<br />

mostro doveva essere nei paraggi. Pensavo che<br />

fosse giunta la fine.<br />

Finché all’improvviso era apparso il signor<br />

Van Loon, con la sua Peugeot cigolante. Il<br />

sollievo di non essere più l’unica anima vivente<br />

nel raggio di quasi venti miglia, di non essere<br />

più solo in balia di quella collera divina fu tale<br />

che non appena vidi la portiera aperta, saltai<br />

dentro l’automobile a tutta velocità, senza curarmi<br />

né dell’autista né tantomeno del motivo<br />

per cui si era fermato a raccogliermi.<br />

Fuori i lampi squarciano il cielo come folli sforbiciate<br />

rabbiose e la pioggia si fa a tratti più<br />

fitta, precludendoci lo sguardo. Proseguiamo<br />

quasi immobili, col fiato sospeso, come un<br />

animale notturno abbagliato dalla luce improvvisa.<br />

Ora, invece, annebbiato dal senso di<br />

vago ovattamento che dà un principio di raffreddore,<br />

non faccio altro che chiedermelo. Perché?<br />

Perché un viaggiatore, in una notte da<br />

lupi come questa, si ferma nell’oscurità per far<br />

salire sulla sua macchina uno straniero, mai<br />

visto prima e di cui non sa niente, senza chiedergli<br />

assolutamente nulla sulla sua identità,<br />

sulle sue intenzioni, anzi per fare quasi come se<br />

42<br />

non ci fosse, rischiando per di più di incontrare<br />

un bandito o peggio ancora…il mostro stesso?<br />

Il pensiero mi travolge come un ventata d’aria<br />

che trascinata via la rete in cui sei intrappolato,<br />

ti lasci inerme davanti al cacciatore. Il mostro…<br />

nessuno l’ha mai visto, nessuno sa sotto quale<br />

aspetto si celi o come faccia a passare inosservato<br />

nei suoi movimenti, nonostante i posti di<br />

guardia ai confini! E a pensarci bene, un enorme<br />

cane ringhiante o un imponente cavaliere senza<br />

testa o anche il più innocuo gigante armato fino<br />

ai denti delle ipotesi della signora Figg, avrebbe<br />

finito prima o poi con l’essere riconosciuto.<br />

Ma… se invece il mostro avesse l’aspetto<br />

di una persona qualsiasi, un uomo normale<br />

come tanti altri…nessuno avrebbe potuto identificarlo<br />

con quel famigerato essere quasi leggendario<br />

che si lasciava dietro ogni anno tanta<br />

desolazione e pianto.<br />

Il signor Van Loon è immobile, le dita affilate<br />

strette sul volante. Il viso, scavato dalle rughe<br />

e grigio, si illumina a tratti del violento bagliore<br />

dei lampi, rivelando per pochi attimi una specie<br />

di maschera feroce di luci e ombre, assorbita<br />

subito dalla monotonia dell’oscurità. Quasi<br />

come se al mio fianco stessero guidando non<br />

una, ma due persone sovrapposte nello stesso<br />

volto. Il grigio monotono autista che guida una<br />

singhiozzante automobile viola nel bel mezzo di<br />

un temporale e l’affilato e silenzioso compagno,<br />

con gli occhi sporgenti e chiarissimi, le lunghe<br />

unghia sulle dita sottili, i pochi ciuffi argentati<br />

sul capo e il labbro esangue piegato in un ghigno<br />

paralizzato dalla luce dei fulmini.<br />

Fuori dal finestrino pesanti nubi plumbee<br />

nascondono il cielo, inchiodando rami, cespugli<br />

e rocce al suolo nero, soffocando e comprimendo<br />

l’aria nei polmoni, sigillando a forza ogni più<br />

piccolo spiffero di vita, tanto da far dubitare che<br />

il giorno sia mai esistito.<br />

Mi sento il fiato morire nel petto, spento, spazzato<br />

via sul nascere dalla furia della natura. La<br />

cicatrice che mi sono fatto cinque anni fa nel<br />

bosco mi brucia, ma non distolgo gli occhi dal<br />

finestrino e le orecchie dal mio compagno, che<br />

fissa glaciale gli squarci appena visibili della<br />

strada. Non riesco a sentire quale odore pervade<br />

l’abitacolo. Il mostro era sempre accompagnato<br />

da un odore acre, inconfondibile, un odore così<br />

intenso e asfissiante, si diceva, che anche l’erba<br />

non resisteva e si accasciava, ripiegandosi sul<br />

suo esile stelo, tanto forte da avvertire della sua<br />

presenza anche a qualche metro di distanza,


ma se anche io lo avessi avuto a pochi centimetri<br />

di distanza, non avrei potuto sentirlo a<br />

causa di quello stramaledetto principio di raffreddore.<br />

Il signor Van Loon non si è mosso di un<br />

centimetro, quasi non si fosse accorto del mio<br />

dimenarmi sul seggiolino, dei miei sguardi allarmati<br />

all’esterno, …o quasi non volesse accorgersene.<br />

Poi, all’improvviso, toglie le chiavi dal<br />

cruscotto e l’automobile esausta si ferma.<br />

Il signor Van Loon si gira verso di me,<br />

dietro le sue spalle scorgo la sagoma buia del<br />

paese. Mi fissa, per la prima volta, mettendo in<br />

mostra i denti giallognoli a tratti un po’ acuminati<br />

e le profonde occhiaie bluastre e rigonfie.<br />

Fuori la luna, piena e pallida, approfitta di un<br />

momento di debolezza della tempesta per affacciarsi<br />

tra le coltri di nubi scure, ma tanto basta<br />

perché anche la piccola automobile sia investita<br />

per un attimo dal malaticcio spiraglio di luce,<br />

che mi mostra per la prima volta distintamente<br />

il mio compagno di viaggio.<br />

E’ come se la cicatrice, che pure mi doleva<br />

regolarmente, fosse trafitta all’istante da un<br />

centinaio di spilli.<br />

Attesa<br />

Perdermi nei tuoi occhi<br />

mentre il vento ci accarezza,<br />

sentire la tua pelle<br />

mentre la pioggia ci inonda….<br />

Beviamo la nostra vita<br />

e il tempo che fugge<br />

si fermerà per noi<br />

No, non andare<br />

ho ancora attimi da regalarti<br />

ho ancora sogni da raccontarti….<br />

Guarda l’orizzonte che dilaga….<br />

una luce s’accende, si spegne<br />

sulla rapida scogliera<br />

battuta dai flutti….<br />

Altro tempo ci attende<br />

Gessica Prochilo<br />

III A Mercurio<br />

Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

Faccio solo in tempo a notare il piccolo<br />

fiore all’occhiello del signor Van Loon che si<br />

ripiega su se stesso con un ultimo spasimo gemente.<br />

Un urlo selvaggio<br />

la testa mi esplode<br />

i colori si sciolgono in un’unica macchia<br />

vermiglia che cola sul finestrino.<br />

Un paio di giorni fa hanno ritrovato una piccola<br />

automobile viola, a un solo miglio dal paese del<br />

dottore. Quel che restava dell’uomo al suo interno<br />

ha confermato le ipotesi del ritorno del<br />

mostro.<br />

Il piccolo fiore che gli giaceva accanto era<br />

disidratato, prosciugato come se gli fosse stata<br />

succhiata l’anima dal gambo.<br />

Temo che Anna avesse ragione, forse avrei fatto<br />

meglio a non uscire quella notte.<br />

Non ricordo come, ma mi sono svegliato<br />

sul ciglio della strada coi vestiti tutti strappati.<br />

Il tempo doveva essere davvero terribile,<br />

ma sono stato fortunato.<br />

Almeno non ho incontrato il mostro.<br />

Giulia Lasagni<br />

43


44<br />

Attività integrative pomeridiane, opzionali e gratuite<br />

Il Progetto Lingue rende le strutture<br />

scolastiche in grado di predisporre<br />

interventi volti ad arricchire<br />

e ad ampliare l’intera offerta<br />

formativa attraverso il potenziamento<br />

(o l’inserimento) di una nuova lingua<br />

straniera comunitaria. Il progetto è<br />

maggiormente fi nalizzato alla comunicazione<br />

in lingua straniera, oltre<br />

che ad un’azione puramente didattica<br />

o di apprendimento, ed introduce<br />

aspetti innovativi: in primo luogo<br />

è prevista la formazione di gruppi di<br />

apprendimento omogenei per livello di<br />

competenza e composti da un numero<br />

non superiore ai quindici allievi, elevabile<br />

a venti per esigenze particolari,<br />

in modo da garantire una pratica<br />

orale intensiva ed una costante veri-<br />

PROGETTO LINGUE<br />

fi ca dei progressi di apprendimento; il<br />

monte ore annuale disponibile viene<br />

suddiviso in moduli di apprendimento<br />

di breve durata, nel corso dei quali gli<br />

allievi approfondiscono ulteriormente<br />

la conoscenza della lingua utilizzando<br />

sistematicamente le nuove tecnologie<br />

informatiche e multimediali come<br />

supporto. Al termine del modulo,<br />

l’esperienza viene valutata con l’assegnazione<br />

di un credito scolastico.<br />

Si prevede inoltre un potenziamento<br />

mirato al conseguimento del<br />

diploma FCE (First Certifi cate In English),<br />

una certifi cazione riconosciuta<br />

a livello internazionale che attesta,<br />

senza ambiguità, l’ottenimento di un<br />

livello linguistico intermedio-superiore.<br />

Gli studenti che possiedono tale


diploma FCE hanno diritto all’assegnazione<br />

di un credito formativo valevole<br />

per gli esami di Stato e presso<br />

molte Facoltà Universitarie, in cui gli<br />

alunni vengono ammessi automaticamente<br />

alla prova orale di inglese senza<br />

dover sostenere l’esame scritto.<br />

I docenti dei corsi scolastici sono,<br />

se possibile, di madrelingua.<br />

In merito al potenziamento della<br />

lingua inglese, il docente Mr. Mark<br />

Murkin, attivo nell’Istituto già dallo<br />

scorso anno, ritiene che l’apprendimento<br />

in generale di una lingua straniera<br />

sia indubbiamente di pari, se<br />

non maggiore, importanza che lo studio<br />

di matematica o letteratura. L’insegnamento<br />

sistematico dell’Inglese in<br />

molte scuole superiori italiane è stato<br />

di primaria importanza come ora accade<br />

negli Istituti elementari: ognuno<br />

è al corrente che l’essere umano è una<br />

“spugna”, un recettore di conoscenze<br />

dalla nascita fino al periodo adolescenziale.<br />

Sarebbe, a rigor di logica,<br />

un vero e proprio spreco di talento e<br />

risorse il fatto di non dedicare tempo<br />

ed attenzione all’apprendimento di<br />

una lingua straniera. Questa risulta<br />

una motivazione più che accettabile<br />

per introdurre il contatto con le lingue<br />

ai bambini ancora in tenera età, fin<br />

dalle scuole elementari. Loro nascono<br />

con una capacità puramente naturale<br />

per la comprensione sintattica e la<br />

ripetizione (i due fattori più importanti<br />

nell’apprendimento di qualunque<br />

linguaggio), che comportano enormi<br />

vantaggi.<br />

Quindi, questa è la prima considerazione:<br />

istruire ad una lingua straniera<br />

fin dalla “culla”, per evitare che i<br />

ragazzi frequentanti le scuole superiori<br />

debbano necessariamente apprendere<br />

in cinque anni ogni particolare<br />

Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

o caratteristica della lingua fin dalle<br />

minime basi (se nemmeno alle scuole<br />

medie hanno affrontato l’argomento<br />

in modo adeguato). Questo conduce<br />

irrimediabilmente alla seconda considerazione:<br />

i bambini devono imparare<br />

“come studiare”.<br />

Nella mia esperienza, prosegue<br />

Mr. Murkin, durante la quale lunghi<br />

periodi scolastici sono stati spesi approfondendo<br />

le meccaniche del linguaggio,<br />

ho constatato che vi è stato<br />

spesso (ma non sempre) tempo di<br />

incoraggiare eventualmente dibattiti<br />

proprio in lingua straniera riguardo<br />

qualsiasi potenziale argomento: è<br />

quindi questo che i corsi pomeridiani<br />

cercano di ottenere. Il corso mira<br />

a dedicare tempo sufficiente ad ogni<br />

tema che possa essere normalmente<br />

affrontato o discusso in classe, possibilmente<br />

incoraggiando gli studenti a<br />

riflettere sul mondo che li circonda a<br />

mente “aperta” ed a connettere assieme<br />

concetti ed idee fra la loro lingua<br />

madre e quella straniera (in questo<br />

caso Inglese).<br />

L’attuazione di questa attività<br />

non potrà che beneficiare innumerevoli<br />

aspetti dell’individuo, in quanto<br />

possono aprirsi spiragli di scoperta ed<br />

apprendimento riguardo “qualcosa di<br />

nuovo”, stimolando l’interesse. I ragazzi<br />

saranno in grado di gestire approcci<br />

differenti con soggetti o problemi,<br />

e perciò necessariamente ed automaticamente<br />

elaboreranno il metodo<br />

di studio, migliorando e “mettendo<br />

alla prova” il proprio livello di conoscenza<br />

di una o più lingue straniere.<br />

Filippo Rimondini<br />

V B Scientifico<br />

45


46<br />

ATTIVITÀ DEL<br />

LABORATORIO STORICO<br />

Dal 2000 gli insegnanti di Storia<br />

del triennio dell’Istituto tecnico<br />

Commerciale “A.<strong>Paradisi</strong>”<br />

realizzano annualmente un Progetto<br />

di laboratorio storico in rete di classi<br />

quinte con un taglio interdisciplinare<br />

e fortemente innovativo.<br />

Esso si concentra prevalentemente<br />

su obiettivi formativi, considerati<br />

fondamentali per il percorso<br />

di crescita sia degli allievi che dei docenti:<br />

• Coniugare la ricerca storica con la<br />

didattica;<br />

• Praticare la didattica attiva di laboratorio;<br />

• Accentuare le competenze del “saper<br />

fare”;<br />

• Documentare con un criterio condiviso<br />

per reperire meglio e prima;<br />

• Capitalizzare esperienze;<br />

• Costituire una banca dati in perenne<br />

crescita;<br />

• Socializzare i risultati del lavoro dei<br />

docenti;<br />

• Utilizzare le tecniche multimediali;<br />

• Progettare e realizzare moduli comuni;<br />

• Collaborare con gli enti locali anche<br />

in prospettiva di un centro di documentazione<br />

territoriale;<br />

• Avviare collaborazioni con altri<br />

gruppi, altri enti, altri docenti, anche<br />

universitari.<br />

Gli obiettivi di cui sopra sono<br />

perseguiti attraverso una metodologia<br />

coerente che riguarda sia il lavoro<br />

dei docenti tra di loro che quello degli<br />

alunni tra di loro, ma anche quello dei<br />

docenti e degli alunni insieme:<br />

• Lavoro in equipe del gruppo docenti:<br />

progettazione, monitoraggio fasi,<br />

verifi ca, valutazione;<br />

• Aggiornamento docenti su: archiviazione,<br />

catalogazione, tecniche di<br />

conduzione del lavoro di gruppo,


tecniche multimediali, tecniche di<br />

misurazione e di valutazione del<br />

lavoro di gruppo;<br />

• Lavoro di gruppo interdisciplinare;<br />

• Cooperative learning.<br />

La complessità del lavoro è affrontabile<br />

a fi ne ciclo grazie alle<br />

competenze acquisite dagli alunni<br />

negli anni precedenti attraverso un<br />

curricolo di esperienze laboratoriali<br />

più semplici e limitate al gruppo classe.<br />

Salute e malattia tra<br />

medioevo ed epoca<br />

moderna<br />

La nostra classe — 3°A mercurio<br />

— ha deciso di approfondire,<br />

nel corso delle lezioni di<br />

STORIA, alcune tematiche relative<br />

al rapporto salute-malattia-società<br />

nei secoli XIV- XVI,<br />

come raccordo disciplinare col<br />

Progetto d’Istituto ‘Educazione<br />

alla Salute’.<br />

Abbiamo formato gruppi<br />

di lavoro che hanno svolto ri-<br />

cerche bibliografi che, selezionato<br />

materiali e immagini,<br />

riassunto capitoli, elaborato<br />

mappe concettuali. È nostra<br />

intenzione ultimare a breve il<br />

lavoro non solo nella versione<br />

cartacea, ma anche in quella<br />

digitale.<br />

Questi, a grandi linee,<br />

gli argomenti trattati:<br />

• Il concetto di malattia nella<br />

medicina medievale;<br />

• Poveri, malati, pellegrini;<br />

• La teoria degli umori<br />

• Malattia e condizioni ambientali;<br />

• Strategie terapeutiche:<br />

Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

La conclusione del laboratorio in<br />

rete consiste solitamente in un<br />

momento collettivo di comunicazione<br />

dei risultati: tutte le classi si<br />

ritrovano per condividere il lavoro, dibatterlo<br />

in modo argomentato e presentare<br />

il prodotto fi nito: agili fascicoletti<br />

e un CD che vengono poi consegnati<br />

al Comune di Vignola e alla<br />

Biblioteca di Istituto.<br />

I prodotti fi no ad ora realizzati<br />

sono i seguenti:<br />

a.s.2000-2002: Capitan Pastene, storia<br />

di una emigrazione dimenticata;<br />

a.s.2002-<strong>2003</strong>: Il boom economico in<br />

Italia dal 1956 al 1963;<br />

a.s. <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong>: L’8 settembre 1943.<br />

Quest’anno il tema dell’8 settembre<br />

1943 è stato analizzato<br />

secondo le seguenti angolature:<br />

la classe V AM con il prof. Paolo<br />

Pollastri si è occupata del dibattito<br />

storiografi co; la V B Igea con la prof.<br />

ssa Paola Lelli si è occupata dei documenti<br />

d’epoca; la VBM con la prof.ssa<br />

Manuela Magni della letteratura sul<br />

tema ed infi ne la VAI con la prof.ssa<br />

Deanna Severi del fi lm Tutti a casa.<br />

Manuela Magni<br />

farmaci e ospedali<br />

• La peste e il senso della<br />

catastrofe. Intensità e diffusione<br />

del contagio<br />

• La medicina dell’epoca e la<br />

peste: teoria maiasmatica e<br />

teoria astrologica<br />

• La potenza del demonio:<br />

maghi, fantasmi, streghe<br />

• Collera divina e penitenza:<br />

caccia all’ebreo e fl agellanti<br />

• Le altre malattie più comuni:<br />

vaiolo, scrofolosi, gotta,<br />

fuoco sacro, colera, ‘mal<br />

franzese’.<br />

III A Mercurio<br />

47


48<br />

Progetto cultura e territorio<br />

VIGNOLA CITTÀ DI FIUME<br />

Grazie all’interessamento della<br />

Fondazione Cassa di Risparmio<br />

di Vignola è stata offerta ad alcuni<br />

studenti del Liceo “M. Allegretti” la<br />

possibilità di frequentare un corso di<br />

formazione (gratuito e volontario) per<br />

dar vita ad un laboratorio di ricerca in<br />

materia archivistica e documentaria,<br />

guidato dal prof. Achille Lodovisi.<br />

La ricerca ha preso le mosse<br />

dall’analisi di alcuni documenti relativi<br />

alla storia di Vignola, rintracciati<br />

presso gli Archivi vaticani.<br />

Il tema del progetto di ricerca è<br />

il rapporto fra Vignola ed il fi ume Panaro.<br />

Il laboratorio avviato già nell’anno<br />

scolastico 2002-<strong>2003</strong> e strutturato<br />

con durata quinquennale, vede attual-<br />

mente la partecipazione di due gruppi<br />

di lavoro con studenti appartenenti a<br />

classi del Liceo classico e scientifi co.<br />

Accanto al gruppo di neofi ti ancora<br />

in formazione, e che hanno iniziato<br />

il loro percorso di ricerca e studio<br />

a febbraio <strong>2004</strong>, ci siamo noi, il<br />

gruppo “storico”: Silvia, Guido, Irene,<br />

Eleonora, Lorenzo, Giulia, Giovanni,<br />

Giulia, Mattia, Gabriele.<br />

Nel primo incontro, risalente<br />

all’autunno 2002, ci è stato<br />

presentato il progetto e siamo<br />

stati invitati a leggere l’opera Del più<br />

moderno Stato di Vignola. Cronaca,<br />

scritta nel 1704 da Domenico Belloj<br />

(1660-1712), notaio in Vignola e contemporaneo<br />

di Ludovico Antonio Muratori<br />

che l’ebbe in stima.<br />

Dalla Cronaca del Belloj,<br />

nella volgarizzazione dal latino di<br />

Bernardo Soli, ripubblicata nel<br />

1978 a cura della Cassa di Risparmio<br />

di Vignola, abbiamo letto<br />

brevi passi del testo originale<br />

in latino ed altri punti dell’opera,<br />

signifi cativi per la storia di Vignola.<br />

Negli incontri successivi<br />

abbiamo sviluppato l’analisi di<br />

alcuni capitoli dell’opera, contenenti<br />

fondamentali informazioni<br />

riguardo al territorio ed al fi ume<br />

di Vignola, alla sua collocazione<br />

geografi ca, all’uso ed alla distribuzione<br />

delle acque con particolare<br />

riguardo a mulini e canali.<br />

In seguito ci siamo recati<br />

alla Rocca di Vignola per un’attenta<br />

visita nel corso della quale<br />

abbiamo potuto ammirare una


veduta complessiva del fiume e del<br />

territorio. Tale scorcio paesaggistico<br />

abbiamo poi confrontato con i disegni<br />

e le mappe storiche.<br />

Molto interessante è stata anche<br />

la visita all’Archivio storico<br />

vignolese durante la quale ci<br />

sono stati mostrati documenti antichi<br />

e ci sono state illustrate le modalità<br />

di conservazione, catalogazione e consultazione.<br />

L’anno scolastico si è concluso<br />

con la visita al Centro di Documentazione<br />

della Fondazione Cassa di Risparmio<br />

di Vignola, durante la quale<br />

abbiamo preso visione di documenti<br />

specifici.<br />

All’inizio dell’anno scolastico<br />

<strong>2003</strong>-<strong>2004</strong> abbiamo ripreso il lavoro<br />

con entusiasmo; in Novembre ci siamo<br />

recati all’Archivio di Stato di Modena,<br />

dove abbiamo approfondito alcuni<br />

temi relativi alla ricerca archivistica<br />

con il Direttore, Dott. Spaggiari; e visitato<br />

la mostra temporanea relativa a<br />

documenti dello Stato Estense.<br />

Abbiamo poi visitato l’Archivio,<br />

di cui ci è stata mostrata l’organizzazione<br />

in sezioni per i diversi argomenti;<br />

in particolare ci siamo soffermati<br />

sulla sezione che raccoglie le carte<br />

geografiche e su quella in cui sono<br />

raccolti documenti relativi al Tribunale<br />

dell’Inquisizione di Modena.<br />

Il prof. Lodovisi ci ha fornito informazioni<br />

sulle modalità di consultazione<br />

e ricerca in archivio.<br />

Per approfondire conoscenze e<br />

curiosità sull’archivistica ci sono state<br />

fornite dalla prof.ssa Parente della<br />

Scuola di Archivistica e Paleografia<br />

dell’ Archivio di Stato di Modena, le<br />

prime nozioni di Paleografia (scienza<br />

che studia le antiche scritture) e Di-<br />

Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

plomatica (scienza che studia gli antichi<br />

documenti pubblici). Ci sono poi<br />

state fornite indicazioni per redigere<br />

una corretta bibliografia.<br />

Abbiamo poi utilizzato il laboratorio<br />

di informatica per la ricerca<br />

anche su siti web relativi a<br />

biblioteche ed archivi.<br />

È giunto quindi il momento di<br />

misurarci con la lettura e la trascrizione<br />

di documenti, con esercitazioni<br />

di ricerca bibliografica ed elaborazione<br />

di tipologie di citazione da utilizzare<br />

anche nella produzione di dossier,<br />

ricerche e tesine da parte di tutti gli<br />

studenti.<br />

Questo progetto ci accompagnerà<br />

durante tutto il nostro corso di studi<br />

al Liceo per raggiungere l’obiettivo<br />

di saper muoverci con facilità e competenza<br />

in un archivio, avendo acquisito<br />

la capacità di leggere ed analizzare<br />

con sufficiente sicurezza autentici<br />

documenti antichi.<br />

Eleonora Covili, Irene Luccarini<br />

Lorenzo Marchetti, Giulia Scaglioni<br />

49


Il corso pomeridiano che si è svolto<br />

presso la sede del Liceo Allegretti<br />

ha proposto un’attività<br />

teorico-pratica introduttiva all’affascinante<br />

universo dell’astronomia e<br />

dell’astrofi sica, attraverso l’ausilio di<br />

mezzi informatici e di strumentazioni<br />

all’avanguardia per quanto concerne<br />

l’osservazione dei corpi e dei fenomeni<br />

celesti: l’attività è stata quindi realizzata<br />

principalmente nell’ambito di ciò<br />

che risulta “osservabile”, senza pretese<br />

specifi che riguardanti spiegazione<br />

ed interpretazione dei fenomeni stessi.<br />

Come coordinatore del corso, il prof.<br />

Giulio Annovi (docente di matematica<br />

e fi sica) afferma che, non essendo<br />

possibile osservare direttamente tutti<br />

i fenomeni astronomici presenti in<br />

ogni stagione, è stato ugualmente po-<br />

50<br />

LABORATORIO DI<br />

ASTRONOMIA<br />

sitivo e produttivo l’utilizzo di software<br />

disponibili gratuitamente in rete,<br />

molto effi caci nella simulazione degli<br />

eventi celesti.<br />

Il corso è stato suddiviso in due<br />

nuclei didattici: il primo (sette incontri)<br />

ha riguardato l’osservazione “ad<br />

occhio nudo”, il secondo (cinque incontri)<br />

ha invece approfondito la conoscenza<br />

e l’utilizzo pratico di strumentazioni<br />

ottiche, come binocoli e<br />

telescopi che, assieme a proiettori,<br />

fi ltri solari e dispositivi gps, sono stati<br />

acquistati dall’Istituto ai fi ni del progetto.<br />

Inoltre i ragazzi partecipanti,<br />

peraltro inaspettatamente numerosi,<br />

hanno ricevuto copie di carte celesti e<br />

di altri materiali inerenti l’attività.<br />

Filippo Rimondini


Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

Argomenti trattati durante il laboratorio<br />

1. Rotazione del cielo e delle stelle fi sse<br />

Polo nord celeste e costellazioni circumpolari.<br />

Altezza del polo sull’orizzonte e latitudine.<br />

2. Costellazioni occidue.<br />

Giorno siderale e moto annuo delle stelle.<br />

3. Coordinate celesti alt-azimutali ed equatoriali.<br />

Moto apparente delle stelle a diverse latitudini.<br />

4. Moto diurno del sole.<br />

Sfera armillare.<br />

Costruzione di una meridiana.<br />

Eclittica e costellazioni zodiacali.<br />

5. La meridiana usata come calendario.<br />

Costruzione di diversi tipi di orologi solari.<br />

6. Il moto della luna.<br />

Periodo sinodico e fasi lunari.<br />

Le eclissi di luna.<br />

7. Il moto dei pianeti.<br />

Moto diretto e retrogrado.<br />

Fasi dei pianeti.<br />

8. I satelliti di Giove: storia dal Sidereus Nuncius di Galileo e misure del loro periodo<br />

e raggio orbitale.<br />

9. Elementi di ottica astronomica: il comportamento delle lenti, lunghezza focale,<br />

obiettivi ed oculari, ingrandimento angolare del telescopio astronomico<br />

(prove sperimentali con lenti, binocoli e telescopio).<br />

Sviluppo sostenibile,<br />

povertà, migrazioni,<br />

globalizzazione<br />

Responsabile: prof. Graziano Galassi<br />

Soggetti coinvolti:<br />

classe IV A Mercurio<br />

Progetto<br />

Ha partecipato all’iniziativa il Dott. Alfredo<br />

Cavaliere, ricercatore universitario esperto<br />

di problemi connessi ai rapporti tra<br />

i paesi ricchi e i paesi poveri e consulente<br />

dell’Unione dei Comuni Terre di Castelli<br />

per i problemi connessi all’integrazione<br />

degli stranieri (nella foto nel corso del suo<br />

intervento in IV A Mercurio).<br />

Obbiettivi perseguiti: sensibilizzare<br />

gli studenti sui problemi della povertà del<br />

mondo, far comprendere l’interdipendenza economica dei diversi sistemi in un’ottica di sviluppo<br />

sostenibile, approfondire il tema delle migrazioni dai paesi poveri ai paesi ricchi<br />

51


52<br />

VIGNOLA, LABORATORIO DI<br />

Nella primavera <strong>2004</strong> si è svolto<br />

il Corso di Formazione e Aggiornamento<br />

per Docenti, aperto al<br />

pubblico Vignola, laboratorio di storia<br />

ambientale, organizzato dall’Istituto<br />

a prosecuzione del corso svolto nella<br />

primavera <strong>2003</strong>.<br />

Nel presente anno il corso è stato<br />

realizzato in collaborazione con il<br />

Gruppo di Documentazione vignolese<br />

Mezaluna-Mario Menabue ed articolato<br />

in lezioni teoriche e visite ai luoghi<br />

di interesse.<br />

Il professor Achille Lodovisi ha<br />

svolto sia il ruolo di docente che di<br />

guida esperta per le visite, che si sono<br />

realizzate con il seguente calendario:<br />

STORIA AMBIENTALE<br />

1. Mercoledì 31 marzo <strong>2004</strong> h.<br />

15,00-17,00 incontro-lezione<br />

presso l’Aula Magna di via della<br />

Resistenza, 800- Vignola.<br />

In funzione delle successive visite<br />

guidate sul territorio il docente ha<br />

proposto:<br />

• Elementi di cartografi a storica per<br />

lo studio dell’evoluzione del territorio,<br />

dell’insediamento, del paesaggio<br />

• Linee generali di storia del territorio,<br />

con particolare riguardo<br />

alle aree geografi che e alle località<br />

meta degli itinerari programma.<br />

2. Mercoledì 14 aprile <strong>2004</strong> h.<br />

14,30-18,30 visita guidata a<br />

Pieve di Coscogno, borgo della<br />

Salata, Case Bazzani, Castello di<br />

Minfestino;<br />

3. Mercoledì 21 aprile <strong>2004</strong> h. 14,30-<br />

18,30 visita guidata a: Pieve di<br />

Montebonello di Pavullo, Torre di<br />

Pastiglia a Ligorzano di Serramazzoni,<br />

Rocca Santa Maria.<br />

4. Mercoledì 28 aprile <strong>2004</strong> h. 14,30-<br />

18,30 visita guidata al Canale di S.<br />

Pietro a Vignola, seguendo il percorso<br />

Sole.<br />

Il corso ha costituito<br />

un’occasione importante<br />

per gli appassionati<br />

di storia locale, che, numerosissimi,<br />

hanno seguito gli<br />

itinerari e i percorsi proposti,<br />

alla scoperta di testimonianze<br />

storiche, tesori architettonici,<br />

pittorici e paesaggistici.<br />

Maurizia Rabitti


Il terrorismo ha celebrato i<br />

due anni e mezzo trascorsi<br />

dallo storico, macabro, 11<br />

settembre 2001, con una<br />

nuova strage: L’ATTENTATO<br />

PIU’ GRAVE DELLA STORIA<br />

EUROPEA, portatore di 201<br />

vittime fra i civili innocenti<br />

della capitale spagnola, Madrid.<br />

Questo atto, dettato da<br />

un forte sentimento di odio,<br />

ha contribuito a macchiare<br />

ancora di più il mondo di<br />

rosso, alla luce delle tensioni<br />

già esistenti in tutto il Medio<br />

Oriente. Ognuno di noi risulta<br />

minacciato, ed i morti di<br />

Madrid sono anche nostri, in<br />

quanto con la Spagna è stata<br />

attaccata tutta l’Europa.<br />

La consapevolezza di un do-<br />

STAGE UNIVERSITARIO<br />

Nel mese di febbraio, approfi ttando<br />

della sospensione dei<br />

programmi, abbiamo frequentato<br />

uno stage presso l’Università di<br />

Modena, alcuni nei Dipartimenti relativi<br />

alle Scienze della vita e altri al<br />

Dipartimento di Chimica.<br />

Per quanto riguarda i temi trattati<br />

nel primo dei due ambiti, essi erano<br />

ampiamente alla nostra portata e<br />

abbiamo partecipato in modo attivo a<br />

esperienze preparate appositamente<br />

per lo stage in vari laboratori, tra cui<br />

Citologia e Istologia, frequentando anche<br />

un corso sulla sicurezza in laboratorio.<br />

I ragazzi che hanno frequentato<br />

a Chimica sono stati assegnati in coppia<br />

a gruppi di laureandi delle diverse<br />

specializzazioni e li hanno assistiti nel<br />

lavoro sperimentale fi nalizzato alla<br />

lore immane che colpisce indiscriminatamente<br />

uomini,<br />

donne e bambini non può<br />

non lasciare in un’inutile indiffe-renza<br />

l’opinione pubblica.<br />

Ecco perché gli studenti<br />

vignolesi hanno voluto<br />

partecipare al cordoglio delle<br />

vittime, fornendo il loro<br />

modesto ma sicuramente importante<br />

contributo tramite<br />

l’organizzazione di una nutrita<br />

manifestazione pacifi ca<br />

per dire a gran voce NO al terrore<br />

e SI’ alla vita. Un corteo<br />

composto dagli studenti appartenenti<br />

agli Istituti P. Levi,<br />

M. Allegretti e A. <strong>Paradisi</strong> ha<br />

deciso di comune accordo di<br />

scendere in piazza, accompagnato<br />

da bandiere, striscio-<br />

tesi di laurea che stavano completando.<br />

Poichè gli argomenti trattati<br />

spesso erano al di sopra delle nostre<br />

conoscenze e non era stato preparato<br />

in modo particolare un lavoro per noi,<br />

ci sono stati tempi morti che per un<br />

gruppo in particolare sono risultati<br />

eccessivi; qualcuno ha di conseguenza<br />

lasciato l’esperienza prima della<br />

sua conclusione.<br />

Nel complesso entrambi i gruppi<br />

sono rimasti discretamente<br />

soddisfatti, soprattutto per il<br />

contatto diretto con la vita quotidiana<br />

dell’Università e per la disponibilità e<br />

simpatia dei laureandi che ci hanno<br />

accolto come in una nuova casa.<br />

Manifestazione studentesca per la pace<br />

IV B Scientifi co<br />

ni e musica, fl uendo nelle<br />

strade della Città di Vignola,<br />

dopo accordi di percorso stabiliti<br />

assieme alle Autorità locali<br />

ed alle Forze di pubblica<br />

sicurezza.<br />

Al termine della<br />

manifestazione si è svolto<br />

nell’ordine generale un dibattito,<br />

al quale sono intervenuti<br />

i docenti Armaroli e Vacca.<br />

È la politica di tutti i<br />

giorni che assume notevole<br />

importanza alla luce della<br />

critica condizione internazionale<br />

dalla quale nessuno può<br />

fuggire, ma che con l’unione<br />

e la comprensione può essere<br />

affrontata nel modo migliore.<br />

Filippo Rimondini<br />

53


54<br />

ATTORI PER UN GIORNO<br />

Da più di otto anni nella nostra<br />

scuola è attivo, nell’ambito delle<br />

attività integrative d’istituto,<br />

il laboratorio teatrale cui partecipano<br />

studenti di tutte le classi della scuola,<br />

che a fine anno mettono in scena uno<br />

spettacolo teatrale, come saggio del<br />

lavoro svolto.<br />

Negli ultimi anni la scuola ha<br />

aderito al progetto “Teatro di classe”<br />

dell’ERT, potendo così avere a disposizione<br />

il Teatro Storchi di Modena<br />

per la rappresentazione.<br />

Questo contribuisce a rendere<br />

ancora più emozionante e suggestiva<br />

l’esperienza, perché per un giorno gli<br />

studenti hanno la possibilità di sentirsi<br />

realmente attori, recitando su un<br />

palcoscenico vero e proprio, vivendo<br />

la frenesia dell’attesa dietro le quinte<br />

e avendo la soddisfazione di occupare<br />

un camerino che di solito ospita compagnie<br />

teatrali di altissimo livello.<br />

Di anno in anno il gruppo di studenti<br />

che aderisce a quest’iniziativa<br />

s’accresce, grazie al successo dello<br />

spettacolo e alla pubblicità dei ragazzi<br />

che, manifestando il loro sincero<br />

entusiasmo, contagiano i compagni.<br />

Questo laboratorio dà agli alunni la<br />

possibilità non solo di accostarsi alla<br />

realtà teatrale, comprendendone i<br />

complessi meccanismi, ma anche di<br />

crearsi amici di età e di classi diverse<br />

dell’ istituto, formando un gruppo<br />

molto affiatato, che riesce a lavorare e<br />

a divertirsi insieme.<br />

Quest’anno è stata rappresentata<br />

la commedia “Gli amanti magnifici”<br />

di Molière, che narra le indecisioni<br />

matrimoniali di una principessa (Erifile)<br />

assediata da due facoltosi e aristocratici<br />

pretendenti (gli amanti ma-<br />

gnifici del titolo: Ificrate e Timocle). Il<br />

commediografo francese profonde nel<br />

testo, che prevede siparietti di scenette<br />

che i due nobili offrono alla principessa,<br />

la sua proverbiale perizia comica,<br />

disegnando situazioni e personaggi<br />

d’indubbia efficacia scenica.<br />

Dato il numero molto elevato di<br />

ragazzi che hanno partecipato al laboratorio<br />

teatrale — ben trentasei — al<br />

testo originale è stata aggiunta un’ulteriore<br />

cornice in cui alcuni letterati<br />

alle prime armi assistono allo spettacolo<br />

per carpire i segreti del grande<br />

drammaturgo e gli intermezzi, già<br />

previsti da Moliere, sono spesso stati<br />

sostituiti con scene tratte da opere<br />

maggiori dello stesso autore, per permettere<br />

a tutti gli alunni di avere una<br />

parte significativa. Uno spettacolo a<br />

scatole cinesi, insomma, in cui il gioco<br />

più divertente è proprio quello del teatro<br />

nel teatro, nel teatro, nel teatro…<br />

A rendere quest’esperienza ancor<br />

più affascinante per i ragazzi hanno<br />

contribuito la possibilità di indossare<br />

veri abiti di scena, il pesante trucco, le<br />

forti luci di scena, la musica, l’apertura<br />

del sipario e l’emozione dell’applauso<br />

finale di un pubblico sicuramente<br />

messo a dura prova dalla lunghezza<br />

dello spettacolo, ma anche molto coinvolto<br />

emotivamente, comprensivo e si<br />

spera anche divertito.<br />

Un grazie caloroso, in primo luogo,<br />

ai registi Dario Turrini e Roberto<br />

Garagnani che con tanta pazienza<br />

hanno seguito i ragazzi e hanno loro<br />

trasmesso la passione per il teatro ed<br />

inoltre a tutti coloro che hanno contribuito<br />

alla realizzazione di quest’iniziativa.<br />

Fabiana Cattani


MUSICA, UN FILO CHE CI UNISCE<br />

Un progetto in collaborazione con la scuola media<br />

a sperimentazione musicale<br />

Il progetto, ormai consolidato nell’istituto,<br />

ha visto puntualmente<br />

la partecipazione di un buon<br />

gruppo di alunni del Liceo scientifico<br />

e classico accomunati dalla passione<br />

per la musica.<br />

A ciò si aggiunge il desiderio di<br />

completare le loro conoscenze e di<br />

perfezionare la tecnica all’interno di<br />

un percorso avviato, in alcuni casi,<br />

già dalla scuola media.<br />

Nel 2002, infatti, il progetto “Musica,<br />

un filo che ci unisce” era nato<br />

per creare una continuità, tra la scuola<br />

media a sperimentazione musicale<br />

e il nostro istituto, fondato sulla passione<br />

per la musica e sul suo valore<br />

formativo.<br />

Nell’anno successivo, visto l’entusiasmo<br />

con cui gli studenti avevano<br />

accolto l’iniziativa, è stato creato<br />

un nuovo progetto che coinvolgesse<br />

esclusivamente il nostro istituto.<br />

Attualmente il nostro corso prevede<br />

lezioni settimanali di circa un’ora<br />

ciascuna, tenute da novembre a maggio.<br />

I ragazzi hanno potuto scegliere<br />

tra chitarra, canto, pianoforte e musica<br />

d’insieme per strumenti a fiato.<br />

Nel nostro progetto non è previsto<br />

l’insegnamento di uno strumento,<br />

ma l’avvicinamento di ragazzi già<br />

musicisti a generi musicali diversi da<br />

quelli generalmente più diffusi attraverso<br />

il perfezionamento della tecnica<br />

già acquisita individualmente.<br />

Il corso è gratuito ed è seguito attentamente<br />

da professori delle scuole<br />

medie diplomati, quali Simone Valla<br />

(fiati), Armando Saielli (pianoforte ed<br />

ensamble), Andrea Zanfi (chitarra).<br />

È stato notevole il lavoro compiuto<br />

quest’anno, infatti c’è stato un<br />

grande impegno sia nel ricercare brani<br />

del repertorio leggero e jazz, che nel<br />

cercare arrangiamenti di grandi opere<br />

classiche adattati per i nostri strumenti<br />

e le nostre capacità.<br />

In questo tempo passato insieme<br />

ad altri ragazzi con la nostra stessa<br />

passione, ci siamo divertiti scherzando<br />

molto e abbiamo dimostrato il nostro<br />

spirito allegro anche al concerto<br />

finale, tenutosi il 6 maggio alla Sala<br />

dei Contrari del castello di Vignola; infatti<br />

anche quella sera abbiamo avuto<br />

occasione di divertirci perfino sul palco<br />

dove, in alcuni casi, ci siamo esibiti<br />

con costumi creando una simpatica<br />

atmosfera.<br />

Inoltre, dopo la fine del corso,<br />

non è mancato neanche quest’anno<br />

la partecipazione dei ragazzi del liceo<br />

al saggio finale del progetto “Musica,<br />

un filo che ci unisce” in collaborazione<br />

con la scuola media Muratori.<br />

Sara Ferrari<br />

55


Un’esperienza particolarmente<br />

signifi cativa svolta dall’attuale<br />

classe II A scientifi co negli anni<br />

scolastici 2002/<strong>2003</strong>, <strong>2003</strong>/<strong>2004</strong> è<br />

stata la realizzazione del progetto “I<br />

mezzi espressivi dell’ arte” , coordinato<br />

dalla professoressa Anna Maria Coslovi,<br />

docente di italiano, con la collaborazione<br />

del fotografo professionista<br />

signor Massimo Trenti. Con questo<br />

percorso l’insegnante si proponeva di<br />

coinvolgerci in un approccio con la potenza<br />

comunicativa della forma, strumento<br />

privilegiato delle arti, al servizio<br />

del signifi cato e di condurci, analizzando<br />

la forma, a compiere un viaggio<br />

artistico-estetico nel testo poetico. Ci<br />

è stata consegnata la lirica “Sereno”<br />

di Ungaretti, della quale è stata fatta<br />

un’ analisi che ci ha portato a scoprire<br />

come, ad ogni parola, corrisponde un’<br />

immagine derivata dal nostro vissuto.<br />

A riprova di questo fatto, il signor<br />

Trenti ha chiesto ad ognuno di noi<br />

di disegnare su un foglio una casa;<br />

sono emerse le diverse idee che ognuno<br />

possiede di abitazione, a conferma<br />

che ciascuno di noi ha un concetto<br />

diverso di casa. In seguito abbiamo<br />

esaminato alcune parole per ricavare<br />

il signifi cato nascosto di ognuna delle<br />

lettere che le compongono, simboli, a<br />

loro volta, di valori da sempre caratterizzanti<br />

la vita dell’ uomo. Ripresa<br />

l’analisi della poesia “Sereno”, divisi<br />

in quattro gruppi, abbiamo associato<br />

ad ognuna delle strofe un’immagine<br />

che è stata immortalata, in seguito,<br />

da una foto scattata da noi.<br />

56<br />

NOI, LA PAROLA,<br />

LA POESIA<br />

Sereno<br />

Dopo tante<br />

nebbie<br />

a una<br />

a una<br />

si svelano<br />

le stelle<br />

Respiro<br />

il fresco<br />

che mi lascia<br />

il colore del cielo<br />

Mi riconosco<br />

immagine<br />

passeggera<br />

presa in un giro<br />

immortale


Quest’anno abbiamo ripreso<br />

l’analisi delle parole con<br />

l’obiettivo di creare esperienze<br />

in relazione ai linguaggi, quali cominciano<br />

ad affi orare da studi sul signifi<br />

cato simbolico delle lettere, condotti<br />

nell’ ambito di recenti ricerche<br />

a livello universitario, ancora in fase<br />

sperimentale. Abbiamo intrapreso un<br />

itinerario di studio archeologico di alcune<br />

lettere dell’ alfabeto; successivamente<br />

abbiamo compiuto una identifi<br />

cazione della forma, dei collegamenti<br />

Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

culturali e delle funzioni comunicative<br />

legate sia al noto che all’ immaginario<br />

dei ragazzi. Infi ne c’è stata una fase di<br />

laboratorio in classe durante la quale<br />

abbiamo svolto una esperienza grafi ca<br />

di esplorazione dei simboli e dei segni.<br />

L’iter ci ha consentito di scoprire i diversi<br />

messaggi delle forme comunicative<br />

e, con ciò, la poesia come contenitore<br />

privilegiato delle parole.<br />

Odorici Giulia, Righi Stefano,<br />

Rossi Eleonora, Venturelli Davide<br />

II A Scientifi co<br />

57


58<br />

PROGETTO DI LETTURA: “IL GIOVANE<br />

HOLDEN” DI J.D. SALINGER<br />

Affannosamente, con lo zaino a<br />

penzoloni su un’unica spalla, la<br />

sciarpa in una mano e il cappotto<br />

nell’altra, sabato 13 dicembre<br />

mi dirigo all’auditorium con il passo<br />

strascicato di chi si è svegliato troppo<br />

presto la mattina per ripassare<br />

matematica. Dopo essere inciampata<br />

per un numero imprecisato di volte<br />

in quella stessa sciarpa che trascino<br />

mollemente a terra, giungo alla platea<br />

e agilmente, con un tonfo, adagio le<br />

membra sul duro legno della seggiola.<br />

Ho pensato che nessuno sarebbe<br />

più riuscito a smuovermi di lì. Quelle<br />

due ore me le sarei goduta, assaporando<br />

il tepore che una voce di narratore<br />

esperto può provocare: mi sarei<br />

lasciata cullare fino a quando gli occhi<br />

si fossero chiusi, appesantiti dalla<br />

stanchezza e dalla noia. Finalmente<br />

sarei riuscita a riacquistare le mie<br />

due ore di sonno perdute.<br />

Sono pronta, avvolta fino al naso<br />

dal mio cappottone, che ha anche la<br />

qualità di poter essere utilizzato come<br />

coperta, per cercare di combattere il<br />

freddo di quell’immensa stanza non<br />

riscaldata. Mi rannicchio su me stessa<br />

per ridurre al minimo eventuali dispersioni<br />

termiche.<br />

Il ragazzo che ci avrebbe letto<br />

“Il giovane Holden” non ha niente di<br />

speciale: non ha una voce particolarmente<br />

drammatica e il suo viso che<br />

dovrebbe essere particolare ed espressivo<br />

è in realtà normalissimo.<br />

Mi chiedo come sia possibile che<br />

un personaggio come lui possa susci-<br />

tare emozioni e che riesca a mantenere<br />

la promessa fattaci appena dopo<br />

essersi presentato: recitare e farci appassionare<br />

al romanzo. Comunque<br />

tutto questo è un motivo in più per<br />

riposare i miei stanchi occhi! Li socchiudo.<br />

Dopo poco il ragazzo inizia.<br />

Stranamente ho l’impulso di<br />

riaprirli. Sono combattuta! Vorrei<br />

osservare l’espressione di quel volto<br />

impegnato nella lettura. La sua voce<br />

è diventata ora un chiaro invito a seguire<br />

la vicenda, a prenderne parte…<br />

è diventata così profonda ed espressiva…<br />

Rimango un po’ con la fronte<br />

aggrottata, indecisa sul da farsi, poi<br />

il mio sguardo si focalizza su di lui.<br />

Ogni gesto, ogni suo movimento mi fa<br />

sentire realmente nella storia.<br />

Il racconto inizia ad appassionarmi.<br />

Resto così, letteralmente rapita da<br />

quel mondo che mi è apparso innanzi<br />

con la forza dell’immaginazione.<br />

Le due ore passano, corrono, ed<br />

io non sento più neanche la stanchezza<br />

opprimente. Alla fine del racconto<br />

piano piano la mia mente si risveglia<br />

nuovamente: mi sento come uscita da<br />

un altro mondo.<br />

Mai avrei immaginato quella lettura<br />

così avvincente! Mai avrei pensato<br />

di appassionarmi così tanto!<br />

Rimango seduta ancora un attimo,<br />

poi mi alzo e imito i miei compagni<br />

che si avviano verso l’uscita dell’istituto:<br />

riprendo la mia roba ed esco<br />

ciabattando con i miei anfibi.<br />

Trenti Tanya<br />

I A IGEA


SENTIRE IL RUVIDO FOGLIO<br />

SOTTO I POLPASTRELLI DELLE DITA…<br />

Diciamo pure che la cosa non è<br />

iniziata nel migliore dei modi.<br />

Alla nostra prima fullimmersion<br />

nell’attività, distribuiti i<br />

giornali, ognuno di noi guardava ciò<br />

che più gli interessava: dalle programmazioni<br />

dei cinema in provincia, alle<br />

partite di calcio, di tennis e di pallacanestro.<br />

Ciò ha ritardato di un buon<br />

quarto d’ora l’inizio della lezione. Eravamo,<br />

infatti, tutti troppo presi a commentare<br />

allegramente con il vicino di<br />

banco i vari argomenti per accorgerci<br />

della professoressa che sempre più impazientemente<br />

c’invitava a richiudere<br />

il quotidiano e prestare per un attimo<br />

attenzione. Solamente al termine delle<br />

nostre animate discussioni, concluse<br />

per mancanza di altro materiale da<br />

criticare, abbiamo iniziato ad analizzare<br />

la struttura della prima pagina e<br />

le caratteristiche interne del giornale;<br />

attività notevolmente noiosa! Come<br />

era da immaginare, dopo i primi dieci<br />

minuti di attenzione totale, la classe<br />

si è trovata divisa in diversi sottogrup-<br />

pi: chi prestava attenzione, chi fi ngeva<br />

di prestare interesse e chi proprio<br />

non fi ngeva per niente. Troppi termini<br />

specifi ci erano usciti da una semplice<br />

pagina introduttiva: occhiello, testata,<br />

articolo di spalla…<br />

La situazione è però cambiata<br />

nelle due successive lezioni, in cui<br />

ci siamo addentrati all’interno del<br />

giornale e abbiamo analizzato articoli<br />

di cronaca. Era molto interessante<br />

scomporre un testo e coglierne le informazioni<br />

principali.<br />

Nel prosieguo del progetto le<br />

lezioni si sono rivelate ancor più interessanti<br />

delle prime, dato che non<br />

dispiaceva a nessuno l’improvvisarsi<br />

giornalista. Abbiamo provato a cimentarci<br />

nello scrivere un articolo di<br />

attualità, cogliendo le informazioni<br />

oggettive principali di una notizia e<br />

omettendo quelle soggettive, e a commentare<br />

con senso critico quelle forniteci<br />

dai giornalisti.<br />

Queste esperienze che ci<br />

hanno consentito di dialogare<br />

tra noi, facendoci<br />

conoscere diversi punti di vista<br />

e modi di pensare e permettendoci<br />

di creare testi invidiabili<br />

anche dai migliori specialisti del<br />

settore: hanno risvegliato in alcuni<br />

di noi la curiosità di approfondire<br />

certi argomenti e le caratteristiche<br />

dell’articolo di giornale.<br />

Chissà se fra noi si cela un<br />

futuro giornalista?<br />

I A IGEA<br />

59


Anche quest’anno<br />

abbiamo<br />

proposto in alcune<br />

classi la lettura<br />

e il commento dei<br />

quotidiani Il Resto<br />

del Carlino, Corriere<br />

della Sera, La Repubblica,<br />

per un’ora la<br />

settimana. Le fi nalità<br />

del progetto erano<br />

molteplici, in ordine alle abilità, alle<br />

conoscenze, alle competenze.<br />

Ho comunque ritenuto prioritario,<br />

nelle classi in cui ho condotto<br />

l’esperienza, in particolare nella classe<br />

4°AM, sviluppare nei ragazzi un<br />

atteggiamento consapevole nei confronti<br />

dell’informazione e della comunicazione,<br />

favorendo la capacità di<br />

documentarsi, di conoscere i fatti e<br />

giudicarli con adeguato spirito critico,<br />

di elaborare una propria e cosciente<br />

opinione.<br />

Per questo, l’analisi puntuale<br />

degli elementi che costituiscono un<br />

giornale non è stata fi ne a se stessa,<br />

ma ha permesso ai ragazzi di cogliere<br />

i nessi, ma anche le distinzioni, che<br />

vi sono tra i fatti e le notizie, di capire<br />

come questi vengono fi ltrati sia dal<br />

commentatore che dal lettore. Tra gli<br />

obiettivi didattici perseguiti vi erano<br />

infatti questi: leggere un articolo e distinguere<br />

gli elementi oggettivi, le interpretazioni<br />

e i commenti dei soggetti<br />

coinvolti, saper distinguere il racconto<br />

dei fatti dall’esposizione di un punto<br />

di vista su di essi.<br />

Il percorso di lettura ha conosciu-<br />

60<br />

Progetto<br />

IL QUOTIDIANO IN CLASSE<br />

to, sostanzialmente,<br />

tre momenti: analisi<br />

del discorso ( lettura<br />

attenta dell’articolo,<br />

verifi ca del linguaggio<br />

e dei criteri di impaginazione,comprensione<br />

del signifi cato<br />

delle parole); analisi<br />

della comunicazione,<br />

cioè dei modi in cui<br />

un fatto viene narrato e commentato;<br />

analisi critica, cioè un giudizio critico<br />

sui contenuti e su come vengono<br />

esposti, un confronto con altri punti<br />

di vista e una rifl essione più generale<br />

sulle tematiche sollevate e sui valori<br />

trasmessi.<br />

Si è fatto ricorso ad alcune tecniche<br />

didattiche come il brainstorming,<br />

utile per verifi care i<br />

pregiudizi della classe su determinati<br />

argomenti; e come il lavoro di gruppo,<br />

che ha permesso la lettura di più articoli<br />

o dello stesso articolo, discusso<br />

in modi diversi dai singoli gruppi, che<br />

al termine della lettura erano tenuti a<br />

produrre una sintesi scritta degli argomenti<br />

affrontati.<br />

Gli articoli oggetto di lettura e di<br />

analisi sono stati scelti di volta in volta<br />

e dettati dall’attualità o dagli interessi<br />

e dalle curiosità dei ragazzi.<br />

Ora che l’attività sta volgendo al<br />

termine, dovremo approntare un questionario<br />

per gli studenti, come utile<br />

strumento di verifi ca e di valutazione<br />

Paolo Pollastri


SCAMBIO CULTURALE CON IL<br />

“DEBRECEN REFORMATUS KOLLEGIUM<br />

DOCZY GYMNAZIUMA”<br />

DI DEBRECEN (UNGHERIA)<br />

Da sabato 20 settembre a sabato<br />

27 settembre <strong>2003</strong> è stato effettuato<br />

un viaggio in Ungheria a<br />

fini didattici e culturali e di reciproca<br />

conoscenza tra i popoli italiano e<br />

magiaro, caratterizzata dal soggiorno<br />

di studenti e docenti accompagnatori<br />

presso famiglie ospitanti a Debrecen.<br />

Tale visita fa seguito ad una<br />

precedente iniziativa, svoltasi nella<br />

primavera dell’anno scolastico 2002-<br />

<strong>2003</strong>, con la quale si era avviato il<br />

progetto di scambio culturale ospitando<br />

giovani ungheresi presso famiglie<br />

di studenti del nostro Istituto.<br />

Il progetto di scambio culturale<br />

ha interessato dodici alunni della<br />

scuola, appartenenti alle classi quinte<br />

del ginnasio e alla classe prima liceo<br />

classico, e due docenti accompagnatori,<br />

Andrea Marcheselli e Maurizia<br />

Rabitti.<br />

Il soggiorno ha permesso sia la<br />

conoscenza diretta delle attività educative<br />

e didattiche svolte dal “Debrecen<br />

Reformatus Kollegium Doczy<br />

Gymnaziuma”, che la visita alle città<br />

di Budapest e di Debrecen e del territorio<br />

circostante.<br />

In particolare va sottolineata la<br />

piena riuscita dell’incontro tra i giovani<br />

di diversa lingua, cultura e cittadinanza,<br />

avvenuto in un clima di calda<br />

accoglienza e premurosa ospitalità.<br />

L’esperienza di viaggio e di studio<br />

si è quindi conclusa con reciproco<br />

vantaggio e con l’acquisizione di cono-<br />

scenze della realtà storica, culturale,<br />

artistica ed economica di un Paese,<br />

quale l’Ungheria, di cui si prevede a<br />

breve l’ingresso nell’Unione Europea.<br />

Questo il racconto degli studenti<br />

partecipanti: Alice Ara, Benedetta Barani,<br />

Francesca Garuti, Giulia Indelicato,<br />

Fabio Manfredi, Sara Odorici,<br />

Marta Pinto, Silvia Rinfranti, Giulia<br />

Roli, Melissa Rubini, Eleonora Tagliazucchi,<br />

Fiorenza Zoboli.<br />

Budapest<br />

Sabato 20, domenica 21 settembre<br />

<strong>2003</strong><br />

Un amore a prima vista, oserei dire.<br />

Qualche occhiata fugace e qualche<br />

scorcio magicamente sorprendente e<br />

la freccia di Cupido ormai è scoccata,<br />

e non resta che portarsi nel cuore<br />

quell’amore per sempre.<br />

Questa è stata ed è per me Budapest:<br />

una città della quale mi sono<br />

innamorata.<br />

Dalla stazione dei treni all’incantevole<br />

viale Adràssy, teatro delle più<br />

belle ville in stile liberty della città con<br />

giardini e parchi in pieno centro; dal<br />

mondo sotterraneo della metropolitana,<br />

al maestoso palazzo del Parlamento,<br />

a tutte le incantevoli costruzioni<br />

che si affacciano sul vero signore della<br />

città: il Danubio.<br />

Il fiume divide la città in due<br />

parti: Buda, il borgo antico tra le pre-<br />

61


Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />

dilette mete dei turisti, scarsamente<br />

abitato e posto sulla sommità di un<br />

colle dove si trovano gli antichi bastioni<br />

dei pescatori, il Palazzo Regio e il<br />

Duomo di S. Mattia, e Pest, area pianeggiante<br />

e fulcro della città abitata,<br />

che comprende anche Obuda, sede<br />

dei quartieri residenziali più moderni<br />

e delle aree industriali.<br />

Il nostro viaggio è iniziato all’aeroporto<br />

di Bologna, da dove siamo partiti<br />

alle ore 20.50 di sabato 20 Settembre,<br />

con atterraggio a Budapest previsto<br />

intorno alle 21.10 e successivo<br />

pernottamento presso l’hotel Swing.<br />

La nostra permanenza in questa<br />

splendida città è durata circa due<br />

giorni, dalla sera del 20 settembre al<br />

pomeriggio del 22. La nostra vera e<br />

propria avventura nella città ha avuto<br />

inizio la mattina del 21 settembre.<br />

Prima destinazione: la stazione dei<br />

treni, alla ricerca dei biglietti del treno<br />

per Debrecen , da raggiungere il giorno<br />

successivo.<br />

Ricerca ultimata con successo,<br />

anche se per trovarli è stato necessario<br />

recarsi, a piedi e in metropolitana,<br />

in due stazioni diverse: “Keleti” e<br />

“Nyugati”.<br />

La restante parte della giornata<br />

è stata dedicata alla visita di Pest.<br />

Abbiamo iniziato percorrendo il verde<br />

e vastissimo viale Adràssy, chiuso al<br />

traffico nelle giornate festive.<br />

Il viale centrale della città è diviso<br />

in quattro corsie, senza contare i<br />

percorsi pedonali, le piste ciclabili e i<br />

viali che affiancano le incantevoli ville<br />

e i loro maestosi giardini ed è teatro<br />

di numerose attrattive per bambini,<br />

artisti di strada, mostre e concerti, ed<br />

anche, quella domenica, di una singolare<br />

esposizione di auto…tutte gravemente<br />

incidentate!<br />

62<br />

Non si tratta di una semplice mostra,<br />

ma di una campagna contro l’eccesso<br />

di velocità per invitare giovani e<br />

adulti ad una maggiore attenzione al<br />

volante: macchine e ciclomotori sono<br />

disposti in modo da ricostruire i terribili<br />

incidenti in cui sono stati coinvolti<br />

e, purtroppo, é assai facile intuire la<br />

fine dei passeggeri…<br />

L’ampio viale alberato ospita,<br />

inoltre, una mostra di mezzi di trasporto<br />

d’epoca, bancarelle di dolciumi<br />

e giocattoli, gruppi musicali; sfocia,<br />

infine, nella vastissima Piazza degli<br />

Eroi, al cui centro campeggia l’arcangelo<br />

Gabriele e sulla quale a loro volta<br />

si affacciano il Museo di Belle Arti<br />

e la Galleria delle Esposizioni situata<br />

esattamente di fronte al Museo.<br />

Così è stata la volta del Museo,<br />

che abbiamo visitato relativamente a<br />

varie sezioni: il periodo rinascimentale,<br />

gotico, l’arte classica e quella egizia<br />

e infine anche la sezione di arte contemporanea.<br />

Terminata la visita ci siamo diretti<br />

al parco della città, situato alle<br />

spalle della Piazza, all’interno del quale<br />

si trova, oltre agli spazi verdi, un<br />

incantevole castello con ulteriore parco<br />

al proprio interno, sede del Museo<br />

dell’Agricoltura.<br />

Al ritorno ripercorriamo viale<br />

Adràssy nel senso inverso rispetto<br />

alla mattina per dirigerci nel centro<br />

di Pest. Di nuovo ascoltiamo la musica<br />

della band di turno, assistiamo<br />

ad una gara acrobatica di ragazzi con<br />

la loro BMX, e infine vediamo sfilare<br />

lungo altri enormi viali del centro le<br />

costruzioni cittadine più note come<br />

l’Opera e l’enorme e sublime Basilica<br />

di Santo Stefano, la prima della città e<br />

la seconda del Paese per grandezza; al<br />

suo interno contiene la campana più


grande di Ungheria.<br />

Dirigendoci verso la sponda del<br />

fiume, giungiamo al colossale palazzo<br />

del Parlamento e al Ponte delle Catene,<br />

sulla riva del Danubio; e così verso<br />

sera, dopo aver ammirato il fluttuare<br />

blu scuro del maestoso fiume all’ora<br />

del tramonto, abbiamo preso la metropolitana<br />

per tornare in hotel.<br />

Stremati ma soddisfatti, occupiamo<br />

le nostre camere e prendiamo<br />

d’assalto le docce; ripuliti e rinfrescati,<br />

eccoci pronti per la cena.<br />

E così termina la prima giornata.<br />

Lunedì 22 settembre <strong>2003</strong><br />

Questo è l’inizio del secondo giorno<br />

della nostra permanenza in Ungheria,<br />

ed ha tutta l’aria di essere una giornata<br />

ricca di scoperte interessanti, ma<br />

anche faticosa, in quanto abbiamo<br />

come meta Buda, l’antico centro storico<br />

che sorge sulla collina prospiciente<br />

il Danubio.<br />

Terminata la colazione, ci mettiamo<br />

in marcia e percorriamo la strada<br />

che costeggia la riva destra del Danubio;<br />

con grande sorpresa, incontriamo<br />

al margine del pedonale una piccola<br />

statua in metallo lucente: è l’immagine<br />

della principessa- folletto, diventata<br />

uno dei simboli della capitale.<br />

La leggenda narra che il folletto<br />

avesse l’abitudine di appoggiarsi alla<br />

ringhiera del lungofiume per osservare<br />

i passanti e deriderli per il ritmo<br />

frenetico della loro vita... e così è<br />

stata immortalato, a perenne monito<br />

a rallentare, a fermarsi ad ammirare<br />

il fiume, a godersi la calma e fluente<br />

corrente del Danubio.<br />

Ci soffermiamo anche noi per coglierne<br />

il sorriso enigmatico, di sfida;<br />

Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

scattiamo alcune foto e riprendiamo<br />

l’itinerario.<br />

Siamo affascinati dal fantastico<br />

panorama sul fiume e sulle colline,<br />

che si trovano alle spalle della statua.<br />

Attraversiamo il Ponte delle Catene e<br />

finalmente mettiamo piede a Buda,<br />

la parte più antica della capitale. Per<br />

salire sul monte del Castello di Buda<br />

potremmo utilizzare un trenino a cremagliera,<br />

ma decidiamo di goderci a<br />

piedi l’itinerario.<br />

Saliamo quindi sulla collina per<br />

ammirare il castello medioevale che<br />

padroneggia tutta quanta la città e<br />

grazie alla sua posizione ci fa restare<br />

incantati davanti al suggestivo susseguirsi<br />

di monumenti di epoche e culture<br />

diverse, contornati dalle immense<br />

anse del fiume.<br />

La costruzione fu la residenza dei<br />

re ungheresi; nel corso dei secoli subì<br />

numerosi danneggiamenti e ricostruzioni,<br />

che tuttavia lo hanno restituito<br />

nella sua imponenza e bellezza.<br />

Nello stesso piazzale si trova<br />

anche la chiesa dedicata al re Mattia<br />

Corvino, detta anche Chiesa della Assunta:<br />

qui avvenivano le incoronazioni<br />

e le nozze reali; la parte inferiore della<br />

chiesa è oggi dedicata all’esposizione<br />

di reliquie religiose.<br />

Poiché il tempo a nostra disposizione<br />

sta per terminare, scendiamo<br />

dall’altura e ci soffermiamo per pochi<br />

minuti ad osservare esternamente il<br />

palazzo Regio, sede estiva della principessa<br />

Sissy e della famiglia imperiale<br />

asburgica.<br />

Purtroppo la nostra permanenza<br />

a Budapest sta terminando: a metà<br />

pomeriggio, dopo avere ritirato i bagagli<br />

dall’albergo, raggiungiamo in<br />

metropolitana la stazione ferroviaria<br />

per salire sul treno che ci condurrà<br />

63


Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />

a Debrecen, dove vivono i ragazzi e le<br />

ragazze che ci ospiteranno nelle loro<br />

famiglie.<br />

64<br />

Debrecen<br />

Eccoci qui, finalmente a Debrecen,<br />

dopo un lungo viaggio in treno, che ci<br />

ha allontanato dalla bellissima, imponente,<br />

ma caotica Budapest.<br />

Ad accoglierci alla piccola stazione<br />

di Debrecen ci sono le famiglie dei<br />

nostri ospitanti; è stato davvero sorprendente<br />

rivedere gli amici ungheresi<br />

ospitati a Vignola in primavera… sembrava<br />

quasi che fossero trascorsi solo<br />

pochi giorni dall’ultima volta in cui ci<br />

eravamo visti: in una sola settimana<br />

eravamo già riusciti ad instaurare un<br />

bel rapporto di amicizia!<br />

Il viaggio aveva stancato tutti,<br />

ma, vinta la stanchezza, abbiamo trovato<br />

le energie per parlare fino a notte<br />

fonda con i nostri amici delle ultime<br />

novità, italiane e ungheresi: davvero<br />

tante erano le cose da raccontarci.<br />

Martedì 23 settembre <strong>2003</strong><br />

Oggi andiamo a scuola con i nostri<br />

amici ed entriamo con loro al Liceo di<br />

Debrecen.<br />

Come prima cosa ci invitano ad<br />

ascoltare la loro preghiera mattutina,<br />

che precede le lezioni; quindi ci accompagnano<br />

in Aula Magna, ci presentano<br />

a docenti ed alunni di alcune<br />

classi e ci illustrano la tipologia della<br />

loro scuola, usando indifferentemente<br />

la lingua italiana o l’ inglese, che sono<br />

per loro materia di studio curricolare.<br />

Divisi in gruppetti entriamo poi nelle<br />

singole classi per seguire dal vivo alcune<br />

lezioni a fianco dei nostri amici.<br />

Più tardi ci accompagnano a visitare<br />

la città di Debrecen, a partire dalla<br />

piazza, che ha al centro una moderna<br />

e bellissima fontana raffigurante<br />

l’araba fenice, simbolo della città.<br />

Come la fenice mitologica sempre<br />

risorge dalle sue ceneri, così la<br />

città è sempre rinata dopo una infinita<br />

serie di incendi e distruzioni subite<br />

nel corso della storia.<br />

Ci rechiamo anche al collegio<br />

protestante, centenaria istituzione<br />

cittadina, dove ci offrono in dono e a<br />

ricordo della visita una moneta coniata<br />

dalla medesima scuola.<br />

All’interno dello stesso edificio<br />

si trovano la biblioteca e il museo di<br />

questo istituto: la biblioteca, in particolare,<br />

si rivela di particolare interesse,<br />

in quanto conserva un numero<br />

eccezionale di volumi, tra i quali<br />

riproduzioni antiche e di gran pregio<br />

dei Testi Sacri.<br />

Dopo il pranzo, consumato presso<br />

la mensa del Liceo insieme agli altri<br />

studenti, la visita di Debrecen prosegue<br />

e visitiamo il museo di Debrecen e<br />

la chiesa più antica e importante della<br />

città, che si trova nella piazza principale<br />

e che offre dall’alto del suo campanile<br />

una splendida vista della città.<br />

Eger<br />

Mercoledì 24 settembre <strong>2003</strong><br />

Oggi i ragazzi ungheresi ci invitano ad<br />

Eger, una delle città barocche più belle<br />

del Paese, sede arcivescovile, ricca<br />

di palazzi, monumenti, bagni termali;<br />

i vigneti delle campagne circostanti, ci<br />

dicono, producono eccellenti varietà<br />

di vini bianchi e rossi, tra cui il famoso<br />

sangue di toro.<br />

Di particolare interesse nel centro<br />

cittadino è l’osservatorio Specola


astronomica, all’ultimo piano della<br />

torre della città. Qui si trova dalla fine<br />

del settecento una sorta di periscopio<br />

panopticon, che proietta sul piano di<br />

un tavolo al centro della stanza oscurata<br />

l’immagine vivente, in diretta, di<br />

ogni angolo della città.<br />

Solo un piccolissimo spicchio del<br />

territorio urbano resta in ombra, e qui<br />

si riunivano i dissidenti e i cospiratori<br />

durante i passati regimi per sfuggire<br />

al controllo e alle persecuzioni.<br />

Gloriosa e imponente è sulla collina<br />

la fortezza di Eger, risalente alla<br />

guerra contro i turchi; nei sotterranei<br />

sono conservati ed esposti al pubblico<br />

gli strumenti di tortura utilizzati nei<br />

secoli.<br />

La città conserva ancora integro<br />

anche il minareto costruito durante la<br />

dominazione turca: con i suoi 40 metri<br />

di altezza svetta sulla città e noi ci<br />

prepariamo a salirne i 90 strettissimi<br />

gradini della striminzita scala a chiocciola,<br />

per goderci dall’alto il panorama.<br />

Hortobagy<br />

Giovedì 25 settembre <strong>2003</strong><br />

Oggi ci attende un appuntamento<br />

importante: quello con la puszta ungherese.<br />

Per giungere al cuore della<br />

steppa abbiamo attraversato lo storico<br />

ponte a nove buchi, il più antico e<br />

lungo ponte in pietra del Paese.<br />

Il ponte attraversa il fiume Hortobagy<br />

alla periferia del villaggio omonimo.<br />

Hortobagy è uno dei piccoli centri<br />

abitati che si trovano ai margini della<br />

grande pianura erbosa, conservata e<br />

protetta al centro del Parco Nazionale,<br />

patrimonio mondiale dal 1999. Il<br />

Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

museo dei pastori ci ripropone costumi,<br />

tradizioni, modalità di vita, utensili<br />

prodotti dai pastori della puszta,<br />

che sino a pochi decenni fa vivevano<br />

con le loro mandrie per tutto l’anno<br />

all’aperto.<br />

Abbiamo attraversato la steppa<br />

a bordo di carri traballanti trainati da<br />

cavalli ed abbiamo incontrato mandrie<br />

di bovini grigi, poderosi cavalli<br />

magiari, ovini dalle corna ritorte e<br />

maiali lanuginosi.<br />

A fine percorso siamo stati raggiunti<br />

da mandriani con ampi mantelli<br />

azzurri ed abiti d’epoca, che hanno<br />

mostrato tutta la loro abilità e agilità<br />

nel cavalcare con volteggi di ogni sorta<br />

su cavalli privi di sella.<br />

Ma lo spettacolo più emozionante<br />

lo ha fornito proprio il paesaggio della<br />

steppa, con il suo perdersi a vista<br />

d’occhio, per 360 gradi, di una infinita<br />

distesa verde e pianeggiante. Infida e<br />

pericolosa, ci dicono le guide, soprattutto<br />

se cala la nebbia, o se la terra si<br />

ricopre di un uniforme manto nevoso,<br />

o se si attraversa di notte; pericolosa,<br />

comunque, per chi non ne conosce<br />

bene i mille piccoli rivoli di acqua salata<br />

che la percorrono o per chi finisce<br />

nei canneti altissimi. Si racconta che<br />

molti soldati nemici, durante la seconda<br />

guerra mondiale, si siano persi,<br />

girovagando senza più punti di riferimento,<br />

in questo labirinto della natura,<br />

diventando spesso lauto pasto per<br />

branchi di lupi affamati.<br />

Torniamo verso sera nei prati vicini<br />

alle fattorie e al museo e i nostri<br />

amici qui ci fanno una piacevole sorpresa:<br />

hanno portato archi e frecce e<br />

ci insegnano a lanciare verso la campagna<br />

deserta, sicuri che non potremo<br />

fare danni.<br />

65


Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />

66<br />

Almosd<br />

Venerdì 26 settembre <strong>2003</strong><br />

Siamo già all’ultimo giorno!<br />

Il tempo è davvero volato e a tutti<br />

noi sembra praticamente impossibile<br />

che domani si debba tornare a casa.<br />

Un po’ mogi, ci apprestiamo a vivere<br />

un’altra giornata in Ungheria.<br />

La prima tappa del giorno è un<br />

complesso monumentale situato proprio<br />

al confine con la Romania. In<br />

questo luogo si svolse una battaglia<br />

tra Ungheresi e Italiani.<br />

Quasi a rievocazione di questo<br />

importante evento, improvvisiamo<br />

una partita al gatto e il topo fra i campi<br />

di granoturco che circondano la<br />

zona. Un gioco abbastanza infantile,<br />

a pensarci, ma dopo giorni e giorni di<br />

musei, scuole e chiese ci voleva proprio!!<br />

Dopo essere tornati sul pullman<br />

ci dirigiamo verso l’abitazione del poeta<br />

autore dell’inno nazionale Ungherese,<br />

la cui musica è melodica e commovente,<br />

non militaresca ed aggressiva:<br />

insomma proprio piacevole all’ ascolto.<br />

Ma anche le parole sono toccanti,<br />

poetiche e raccontano la storia di un<br />

popolo dal passato difficile. Sulla vita<br />

del poeta e in particolare sulla sua cecità<br />

ci viene raccontata un aneddoto :<br />

la madre del poeta, nella speranza di<br />

guarire dal vaiolo la sorellina neonata<br />

del giovane poeta, la mise accanto al<br />

fuoco della stufa, perché con il calore<br />

le pustole “scoppiassero”. Il giovane<br />

poeta sorvegliava ed accudiva la sorellina,<br />

quando una scintilla schizzò<br />

nell’occhio del poeta, accecandolo.<br />

Usciamo da questa casa per attraversare<br />

le tranquille, linde e soleggiate<br />

strade del paesino; ora i nostri<br />

amici ci conducono in un museo di<br />

arte… come dire… alternativa.<br />

Qui è allestita una piccola mostra<br />

che ospita oggetti prodotti da un<br />

particolare movimento artistico, che<br />

proclama e promuove la liberazione<br />

della lettera postale... dalla busta, interpretata<br />

come una sorta di prigione,<br />

gabbia, costrizione umiliante per<br />

messaggi e missive. Perciò la busta<br />

tradizionale si trasforma in un oggetto<br />

artistico, in un contenitore colorato,<br />

ricavato dai materiali più diversi.<br />

Per costruire la non-busta, questi<br />

artisti, tra i quali ce n’è anche qualcuno<br />

famoso, riempiono fogli, tessuti,<br />

pellame, con messaggi di arte, disegni,<br />

collage, fotografie… una casa-museo<br />

davvero sorprendente, che ci ha tutti<br />

incantati!! Purtroppo viene anche il<br />

momento di uscire da questo museo<br />

per andare a pranzo.<br />

Già, il pranzo… molto gentilmente<br />

la scuola elementare di Almosd<br />

ci ospita alla sua mensa, e ne siamo<br />

ben felici. Ma le nostre preoccupazioni<br />

cominciano quando ci vediamo servire<br />

una strana zuppa… di colore violetto!<br />

Ci spiegano che si tratta di una<br />

zuppa di frutta e ci accorgiamo che<br />

nel brodino, mescolato a panna acida,<br />

galleggia qualche amarena e qualche<br />

pezzo di mela, o forse pera.<br />

Dopo qualche incerta cucchiaiata<br />

rifiutiamo con garbo e ci consoliamo<br />

con una megacotoletta con patatine,<br />

che ci viene servita come secondo e ci<br />

ristora davvero. Non mancano, infine,<br />

deliziosi dolcetti e biscottini colorati.<br />

Placato l’appetito, viene il momento<br />

che tutti aspettavamo con ansia… il<br />

pomeriggio libero!!<br />

Il pullman ci riaccompagna a<br />

Debrecen; qui, in libera uscita ci dividiamo<br />

in piccoli gruppetti in visita


alla cittadina; qualcuno va al centro<br />

termale, qualcuno cerca cartoline,<br />

qualcuno preferisce i negozi.<br />

Per la serata é prevista una festa<br />

a casa di Adam, uno dei ragazzi<br />

ospitanti.<br />

Finalmente arriva la sera… tutti<br />

da Adam!!<br />

Come conclusione di questa fantastica<br />

settimana non si poteva proprio<br />

chiedere di meglio! In casa c’è<br />

un’atmosfera meravigliosa: Ungheresi<br />

e Italiani mescolati tra loro che cer-<br />

Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

cano di dialogare in inglese,<br />

senza alcuna esitazione…<br />

ormai siamo amici. Ma non<br />

é fi nita: dopo aver dato fondo<br />

alle scorte di patatine,<br />

salatini e pasticcini, nonché<br />

di bibite varie, andiamo,<br />

piuttosto allegri ed euforici a<br />

prendere l’autobus per Debrecen<br />

, dove concludiamo<br />

la vacanza girovagando in<br />

compagnia da un pub all’altro.<br />

Intorno alla mezzanotte<br />

torniamo a casa, esausti,<br />

ma felici, per passare l’ultima notte a<br />

casa dei nostri amici ungheresi.<br />

Domani ci aspetta il viaggio di<br />

ritorno: treno fi no a Budapest, metropolitana<br />

e autobus per l’aeroporto,<br />

volo aereo verso ovest, inseguendo un<br />

acceso, infuocato tramonto, arrivo a<br />

Bologna e... abbracciatona ai famigliari<br />

in attesa del nostro arrivo.<br />

Un’esperienza ricca di emozioni,<br />

che non si lascerà facilmente dimenticare.<br />

67


IL GEMELLAGGIO CON ASCHAFFENBURG,<br />

UN‛ESPERIENZA INDIMENTICABILE…<br />

Se volessimo esprimere<br />

tutte le emozioni<br />

che abbiamo<br />

provato in quel periodo,<br />

non ci basterebbe questa<br />

semplice pagina, comunque<br />

non riusciremmo a<br />

comunicarvi ciò che davvero<br />

sentiamo.<br />

Abbiamo partecipato<br />

a due scambi culturali,<br />

la voglia di imparare il tedesco<br />

e di conoscere persone<br />

nuove non ci è mai<br />

mancata, ed è per questo<br />

che riteniamo di fondamentale importanza<br />

la partecipazione di sempre più<br />

ragazzi a questa, vera e propria, esperienza<br />

di vita. La prima volta eravamo<br />

molto titubanti, era una cosa nuova<br />

per noi, il tedesco non era ancora il<br />

nostro forte, ma l’incontro con i ragazzi<br />

di Aschaffenburg ci ha completamente<br />

tranquillizzate. Le prime amicizie<br />

sono sbocciate in un battibaleno,<br />

quelle stesse che ancora trattengono<br />

parte del nostro cuore in Germania.<br />

Non sempre è facile affezionarsi a persone<br />

con le quali trascorri poco tempo<br />

dell’anno, ma questo non ci ha mai<br />

fermato, scriviamo quasi ogni giorno<br />

e-mail e ci telefoniamo spesso. La lingua<br />

che parliamo? Ah, non ha importanza,<br />

spesso è il tedesco, ma altrettante<br />

volte è l’italiano… per esprimere<br />

l’affetto nei confronti di qualcuno non<br />

servono parole.<br />

Abbiamo avuto anche la possibilità<br />

di visitare alcune importanti città<br />

quali Francoforte in cui ci siamo re-<br />

68<br />

cati all’aeroporto che è il secondo più<br />

grande d’Europa per il trasporto di<br />

passeggeri, e primo per le merci, Norimberga<br />

e Bonn, dove con piacere,<br />

abbiamo percorso il fi ume Reno con<br />

un battello.<br />

Proprio qualche settimana fa, siamo<br />

andate a salutare i nostri<br />

amici in Germania. Abbiamo trascorso<br />

là solo pochi giorni, ma sono<br />

stati fra i più intensi della nostra vita.<br />

In aereo abbiamo pensato a quanto<br />

eravamo fortunate, presto li avremmo<br />

nuovamente abbracciati. In quel momento<br />

era la cosa più importante per<br />

noi.<br />

Non ci resta che ringraziare coloro<br />

che hanno contribuito a farci vivere<br />

queste esperienze indimenticabili<br />

e che resteranno in noi per tutta la<br />

vita.<br />

Cate Monari<br />

Ile Valisi<br />

IV A IGEA


VISITA AL TEATRO COMUNALE<br />

DI MODENA<br />

Vignola, 3/12/<strong>2003</strong><br />

ore 8:21<br />

2°C - nuvoloso.<br />

Saliamo sul pullman che ci condurrà<br />

al Teatro Comunale di<br />

Modena. Scortati dai professori<br />

siamo pronti ad affrontare un viaggio<br />

che si presenta lungo e noioso (a giudicare<br />

dalle facce).<br />

Ore 8:23: appello veloce per controllare<br />

che qualche furbone non sia<br />

rimasto in classe a giocare a briscola.<br />

Negativo. Pronti per la partenza.<br />

Il pullman comincia a muoversi per<br />

qualche strana reazione avvenuta nel<br />

motore e, dal rumore, sembra che la<br />

reazione sia data dai criceti in sovrappeso<br />

che girano sulla ruota cercando<br />

di perdere qualche chilo...<br />

Ore 8:25: fermi al semaforo dell’incrocio<br />

vicino alla stazione. E lì, tre<br />

brillanti idee-gioco:<br />

1)chi si addormenta per primo vince;<br />

2)torneo interno di briscola (all’esterno<br />

si farebbe fatica, con 2°C);<br />

3)cecchinaggio con cerbottane.<br />

Cinque minuti di consultazione e<br />

la risposta è: “Ognuno fa quello<br />

che gli pare”. Sembra molto interessante<br />

come gioco.<br />

Alla fi ne mi metto a giocare selvaggiamente<br />

a carte col mio compagno<br />

di seggiolino. C’è chi dorme (comprensibile),<br />

chi sbadiglia (comprensibile),<br />

chi ascolta la musica (comprensibile),<br />

chi gioca a carte (comprensibile), chi<br />

mangia (comprensibile, anche se in<br />

pullman non si potrebbe), chi invoca<br />

cori contro i professori (molto comprensibile),<br />

chi sottomette i compagni<br />

di viaggio (comprensibile), chi studia<br />

(da buttare giù dalla corriera!), chi<br />

prova a scherzare coi professori (vuol<br />

dire che si è proprio caduti in bas-<br />

69


Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />

so!!!), chi... siamo a Modena. La mia<br />

Città Natale.<br />

Ore 09:47: una passeggiata lunga<br />

ed estenuante ci porterà al tanto,<br />

tanto, tanto (eh?) desiderato teatro.<br />

Una volta conquistata la postazione<br />

di una normale persona in attesa di<br />

entrare, ci dicono di aspettare la guida.<br />

Durante questa mezz’ora di attesa<br />

facciamo in tempo a: girare i seggiolini,<br />

staccare le lampadine, smontare i<br />

freni, sgonfi are e rigonfi are i copertoni<br />

delle biciclette parcheggiate. Altro che<br />

vandali, noi siamo gli scemoli!<br />

Arriva la nostra guida ed entriamo<br />

in un luogo quasi sacro per l’intera<br />

comunità.<br />

Innanzitutto pit-stop nei guardaroba<br />

e nei bagni. E’ stato divertente<br />

accendere e spegnere le luci fi no a<br />

quando non ci hanno scoperto. E’ ora<br />

di diventare seri.<br />

Nel 1838 il marchese Ippolito<br />

Livizzani, podestà di Modena,<br />

convocò i conservatori del Comune<br />

per decidere la costruzione di<br />

un nuovo teatro che avrebbe sostituito<br />

l’antico Teatro Comunale di via<br />

Emilia. La progettazione fu affi data a<br />

Francesco Vandelli, architetto della<br />

Corte Estense. Il Teatro dell’Illustrissi-<br />

70<br />

ma Comunità, che costò 722.000 lire,<br />

venne inaugurato il 2 ottobre 1841.<br />

Nel 1915 il Comunale fu costretto<br />

a sospendere la propria attività a<br />

causa della “Grande Guerra”. La riprese<br />

soltanto nel 1923, con diffi coltà<br />

e vicissitudini durate fi no al secondo<br />

dopoguerra. La rinascita si ebbe negli<br />

anni Sessanta, con la gestione diretta<br />

da parte del Comune di Modena, il<br />

quale, oltre a potenziare la tradizionale<br />

attività operistica, introdusse e valorizzò<br />

sempre più le stagioni dedicate<br />

ai concerti e ai balletti.<br />

Il 20 dicembre 1998 il Teatro Comunale<br />

ha vissuto una seconda inaugurazione,<br />

dopo essere stato, in meno<br />

di due anni, restaurato in ogni parte<br />

della struttura, delle decorazioni e degli<br />

arredi, rinnovato negli impianti e<br />

nell’apparato tecnico.<br />

Il teatro sorge su un’area di 2.300<br />

metri quadrati. La facciata si innalza<br />

su un portico a nove arcate<br />

e guarda su Corso Canalgrande. La<br />

sala, di forma ellittica, è in stile neoclassico,<br />

ha una capienza di 900 spettatori<br />

e contiene 116 palchi distribuiti<br />

su quattro fi le; nella quinta è situato il<br />

loggione, comprensivo di sei palchi.<br />

L’atrio e le sale del ridotto sono<br />

ampi ed eleganti. Nel lato meridionale<br />

dell’edifi cio, nel settore destinato al<br />

palcoscenico, su cinque piani, trovano<br />

spazio i camerini, le sale prove, la<br />

sartoria. Sopra la facciata è collocato<br />

un gruppo scultoreo che rappresenta<br />

il “Genio di Modena”, opera di Luigi<br />

Righi, come i due busti che si trovano<br />

nell’atrio, ai lati della porta che conduce<br />

alla platea, i quali rappresentano<br />

il musicista Orazio Vecchi e il commediografo<br />

Luigi Riccoboni, entrambi<br />

modenesi.


L’accurato e laborioso restauro<br />

storico - conservativo ha riportato il<br />

Teatro allo splendore originale, restituendo,<br />

tra l’altro, alle superfi ci esterne<br />

ad intonaco il colore giallo ocra,<br />

alle colonne e alla balaustra del balcone<br />

centrale il colore bianco del marmo<br />

di Carrara, alle porte e alle fi nestre<br />

il grigio cenere ricorrente nei palazzi<br />

modenesi.<br />

All’interno della sala è stata ricollocata<br />

l’aquila estense sul palco<br />

della corona; era stata rimossa con<br />

l’Unità d’Italia, e sostituita dallo stemma<br />

sabaudo. Particolare cura ha richiesto<br />

il restauro del sipario storico,<br />

opera di notevole pregio di Adeodato<br />

Malatesta. I suoi duecento metri quadrati,<br />

logorati dall’uso, sono stati oggetto<br />

di un lungo e scrupoloso lavoro<br />

di recupero, seguito da trattamenti di<br />

consolidamento e protezione.<br />

Grazie alla sala di scenografi a interna,<br />

l’unica rimasta in funzione nei<br />

teatri storici della regione, e ai laboratori<br />

locali, il Teatro è in grado di allestire<br />

interamente le scene delle opere<br />

che produce. L’eccellente acustica, il<br />

pregio e l’eleganza dell’edifi cio ne fanno<br />

uno dei più preziosi teatri italiani.<br />

Ore 11:15: dopo aver salutato e<br />

ringraziato la guida, ci avviamo verso<br />

il nostro mezzo di trasporto.<br />

Sportello di consultazione psico-socio<br />

educativa per gli studenti<br />

Responsabili: prof. Graziano Galassi e prof. Mariangela Bertolla<br />

Soggetti coinvolti: insegnanti tutor<br />

Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

Ma i nostri stomaci si rifi utano<br />

di tornare a scuola con questo vuoto<br />

che sentono al loro interno. Decidiamo<br />

per una sosta in un bar. Ho l’impressione<br />

che i proprietari abbiano<br />

fatto interessanti guadagni con noi.<br />

Da una a quattro pizze a testa, almeno<br />

una Coca-Cola o un Esta-thè ciascuno<br />

e il coperto, che tra l’altro non<br />

sapevo facessero pagare anche i bar.<br />

Alla fi ne torniamo ad incamminarci,<br />

quando ci troviamo di fronte il<br />

pullman della Lazio, giocatori ed allenatore<br />

incorporati (infatti la sera si<br />

gioca la partita di Coppa Italia Modena-Lazio).<br />

Superate tutte queste diffi -<br />

coltà, inizia il viaggio di ritorno. Soliti<br />

posti e solito compagno: è una regola,<br />

ormai. E qui, lo spasso più totale.<br />

Ci divertiamo con poco, lo ammetto.<br />

In un’ora riusciamo ad ottenere cinquanta<br />

ingiurie a testa. Spettacolare!<br />

Ore 13:11: è giunta l’ora; tutti<br />

giù dal mezzo ecologico (... e intanto<br />

i criceti sono diventati anoressici). Mi<br />

incammino verso la stazione, prendo<br />

la corriera e mi faccio un’altra ora di<br />

viaggio. E poi si dice che a stare seduti<br />

non ci si stanca; ma dopo quattro ore<br />

sui seggiolini DURI delle corriere...<br />

Manuel Bernardi<br />

II B IGEA<br />

Progetto<br />

Ha partecipato all’iniziativa lo psicologo dott. Antonio Grassani che da parecchi anni collabora<br />

con la nostra scuola<br />

Dai questionari sul gradimento della presenza dello psicologo a scuola, la quasi totalità<br />

degli studenti ha evidenziato grande apprezzamento.<br />

71


72<br />

MADAME BUTTERFLY DI G. PUCCINI<br />

Il giorno 22/03/<strong>2004</strong> le classi IV<br />

A, IV B, V A e V B ginnasio del liceo<br />

classico M. Allegretti accompagnate<br />

dalle professoresse Rita Buttini,<br />

Lorenza Amici e Gabriella Anna<br />

Filidei, si sono recate a Modena, presso<br />

il teatro Comunale, per assistere<br />

allo spettacolo “Madame Butterfl y” di<br />

Giacomo Puccini.<br />

L’opera è ambientata a Nagasaki<br />

nel 1904 e narra la storia del matrimonio<br />

tra una fanciulla giapponese,<br />

Butterfl y (il cui vero nome è Cio-ciosan),<br />

e F. B. Pinkerton, tenente della<br />

marina militare degli Stati Uniti. I due<br />

si sposano secondo il rito giapponese,<br />

ma Cio-cio-san accetta la religione<br />

del marito, abbandonando la propria:<br />

viene perciò rinnegata da tutti i suoi<br />

parenti. Pochi giorni dopo il matrimonio,<br />

Pinkerton ritorna negli Stati Uniti,<br />

dove sposa un’altra donna, Kate ed<br />

incarica il console americano a Nagasaki,<br />

Sharpless, di avvertire Butterfl y<br />

delle nuove nozze. La fanciulla, diventata<br />

madre di un bambino, suscita<br />

commozione nel console che, perciò,<br />

non riesce nel suo compito. Così<br />

Pinkerton, dopo tre anni di assenza,<br />

torna a Nagasaki per prendere suo fi -<br />

glio, che verrà cresciuto dalla nuova<br />

moglie negli USA. La povera Butterfl y,<br />

rassegnata al volere del marito, lascia<br />

il fi glio a Kate e, al colmo della disperazione,<br />

si uccide.<br />

La scena era molta curata e ambientata<br />

a Nagasaki. Al centro del palcoscenico<br />

vi era una tipica casa giapponese,<br />

con grandi porte scorrevoli,<br />

lanterne accese e, davanti, un piccolo<br />

giardino. Molto vivaci i colori, dal<br />

rosso acceso delle travi della casa al<br />

verde intenso del giardino, dal bianco<br />

delle tele delle porte scorrevoli al<br />

nero del tetto. Anche i costumi degli<br />

attori riprendevano i colori della scena,<br />

assai curati e ispirati alla moda<br />

dell’epoca.<br />

Proprio a ridosso del palco, nel<br />

“golfo mistico”, vi era l’orchestra<br />

della Fondazione Arturo Toscanini,<br />

che avrebbe eseguito le arie di accompagnamento<br />

scritte da Giacomo<br />

Puccini. L’orchestra era composta da<br />

una trentina di elementi, un misto di<br />

archi, ottoni e percussioni, diretti da<br />

Giovanni Di Stefano.<br />

Questa, per le classi V A e V B<br />

ginnasio, non è stata la prima esperienza<br />

al teatro Comunale, perché<br />

avevamo già assistito l’anno scorso<br />

all’opera “Turandot”, sempre di Puccini.<br />

Nonostante tutto, però, è sempre<br />

emozionante osservare la bellezza<br />

del teatro, la sua imponenza e la sua<br />

eleganza, gli affreschi e il gigantesco<br />

lampadario che pende in tutta la sua<br />

magnifi cenza dal soffi tto. Ma ciò che<br />

colpisce maggiormente è il palco del


Duca, spazioso ed elegante, che domina<br />

dalla sua posizione centrale tutta<br />

la sala. È decorato da splendidi intarsi<br />

dorati, in contrasto con il velluto rosa<br />

delle tende e delle poltrone; in alto si<br />

può ammirare la splendida aquila ducale,<br />

interamente dorata.<br />

A<br />

nostro avviso gli attori erano<br />

molto preparati sia per quanto<br />

riguarda l’interpretazione dei<br />

personaggi, sia per l’esecuzione delle<br />

arie; i due protagonisti, impersonati<br />

da Isabelle Kabatu (Butterfly) e Massimiliano<br />

Pisapia (Pinkerton), sono stati<br />

molto bravi, ma a tratti poco convincenti,<br />

quasi estranei alla loro parte;<br />

molto intense invece le rappresentazioni<br />

di Fabio Previati (Sharpless) e<br />

Chiara Chialli (Suzuki, la fedele serva<br />

di Butterfly), che sono riusciti a trasmettere<br />

le emozioni dei loro personaggi.<br />

Il tutto è stato enfatizzato dalla<br />

splendida esecuzione dell’orchestra<br />

diretta da Di Stefano, in sostituzione<br />

del maestro Massimo De Bernart, recentemente<br />

scomparso, e ha reso più<br />

commovente e coinvolgente l’opera,<br />

perché le musiche sottolineavano la<br />

drammaticità di alcune scene e i sentimenti<br />

dei personaggi. Molto efficaci<br />

la presenza e gli interventi della danzatrice<br />

Monique Arnaud, chiaro esempio<br />

di grazia e femminilità tipicamente<br />

giapponesi.<br />

Nei personaggi abbiamo notato<br />

un’evoluzione nel corso dell’opera.<br />

Butterfly, da timida e ingenua quindicenne,<br />

timorosa del marito com’era<br />

all’inizio, è diventata una donna forte,<br />

in grado di non lasciarsi sopraffare<br />

neanche dal crudele gesto del marito,<br />

che voleva sottrarle il figlioletto. Ma,<br />

prima di uccidersi, ha voluto mandare<br />

un pensiero alla signora Kate Pinker-<br />

Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

ton, augurandole tanta felicità, quella<br />

che non ha mai avuto lei e chiedendole<br />

anche di crescere suo figlio nel<br />

migliore dei modi. Neanche nella più<br />

cupa delle ore della sua vita ha voluto<br />

odiare qualcuno. Al contrario Pinkerton<br />

è peggiorato: all’inizio era molto<br />

spigliato e sicuro di sé; dopo la sua<br />

partenza non ha avuto il coraggio di<br />

dire a Cio-cio-san che si era risposato<br />

e voleva portare in America il loro figlio.<br />

Probabilmente si vergognava per<br />

la sua richiesta e sarà infine Kate a<br />

occuparsi di tutto.<br />

Uno dei personaggi più intensi<br />

(che rimane, però, in secondo piano)<br />

è stata Suzuki: la sua parte era molto<br />

difficile perché conosceva i motivi per<br />

cui Pinkerton non tornava e doveva<br />

tenere tutto nascosto, finché non fosse<br />

giunto il momento opportuno. Questo<br />

per lei era un compito molto difficile,<br />

essendo profondamente legata<br />

alla padrona. Da sottolineare, nell’allestimento<br />

dell’opera, la geniale idea<br />

di mettere un pannello sopra al palcoscenico,<br />

sul quale veniva visualizzato<br />

il testo per facilitarne la comprensione<br />

al pubblico.<br />

La rappresentazione ci è piaciuta<br />

particolarmente: l’opera è un’esperienza<br />

molto interessante e divertente.<br />

Questo spettacolo ci ha fatto veramente<br />

apprezzare le composizioni<br />

di Puccini, aiutandoci a scoprire un<br />

genere musicale che pochi sanno davvero<br />

capire. Speriamo di poter tornare<br />

ancora a teatro, per vivere nuove sensazioni<br />

ed emozioni.<br />

V A Ginnasio<br />

73


74<br />

VISITA AL MUSEO DEL<br />

PATRIMONIO INDUSTRIALE<br />

Mercoledì 11 Febbraio <strong>2004</strong> la<br />

classe V A Ginnasio si è recata<br />

al Museo del Patrimonio Industriale<br />

di Bologna, insieme ai compagni<br />

della V B, per approfondire il percorso<br />

sulla produzione della seta nel<br />

bolognese.<br />

Il museo ha sede nell’ex fornace<br />

Galotti al “Battiferro”, la cui costruzione<br />

presso il canale Navile risale al<br />

1887, al cui interno si trova il forno<br />

Hoffmann a 16 camere per la cottura<br />

a ciclo continuo giornaliero dei laterizi<br />

e sale destinate alla gestione del<br />

forno ed all’essiccazione di materiali<br />

“crudi”. Cessata l’attività nel 1966,<br />

l’edifi cio dismesso è stato ristrutturato<br />

dall’Amministrazione Comunale di<br />

Bologna e, dal 1997, ospita il Museo<br />

del Patrimonio Industriale.<br />

Al suo interno sono esposte numerose<br />

macchine industriali che hanno<br />

fatto la storia del settore secondario<br />

bolognese nel corso dei secoli.<br />

Appena arrivati, siamo stati accolti<br />

da una guida del museo, che ci<br />

ha fatto accomodare nell’Auditorium,<br />

dove ci ha introdotto le tematiche<br />

che avremmo poi<br />

affrontato nel corso della<br />

visita. Con l’aiuto di immagini<br />

e cartine tematiche, la<br />

guida ci ha illustrato l’importanza<br />

della produzione<br />

della seta nel periodo che<br />

va tra il XV ed il XVIII secolo.<br />

Bologna era un centro<br />

di produzione e lavorazione<br />

di questo tessuto pregiato,<br />

e si trovava all’interno della<br />

“Blue Banana” o “dorsale europea”. In<br />

questa zona (che comprendeva l’Italia<br />

Settentrionale, l’Europa Centrale<br />

e l’area Londinese) erano concentrati<br />

i maggiori centri culturali, economici<br />

ed industriali d’Europa. La ricchezza<br />

della città era costituita dall’importanza<br />

del commercio della seta, che<br />

a Bologna veniva prodotta e lavorata<br />

in grande quantità. Questo concetto è<br />

stato riassunto in modo molto effi cace<br />

da una stampa di epoca moderna,<br />

nella quale i tetti delle abitazioni dove<br />

veniva lavorata la seta sono colorati in<br />

oro.<br />

La produzione e la lavorazione di<br />

questo tessuto pregiato erano possibili<br />

grazie all’abbondante presenza di<br />

acqua all’interno della città, garantita<br />

dai canali che scorrevano in territorio<br />

urbano. Il canale più importante<br />

della città era il Navile, che costituiva<br />

anche un’importantissima via di<br />

comunicazione, in un’epoca in cui i<br />

viaggi terrestri, soprattutto nel periodo<br />

invernale, erano molto rischiosi. I<br />

canali prendevano l’acqua dal fi ume


Reno, che attraversa Casalecchio, e<br />

dal torrente Savena, che scorre presso<br />

la parte orientale della città. Da<br />

questi due corsi d’acqua principali, si<br />

diramavano molti piccoli canali, che<br />

riempivano il fossato all’esterno delle<br />

mura e permettevano l’irrigazione. Le<br />

acque di tutti questi canali confluivano<br />

poi nel Navile.<br />

Nel 1341 Bolognino da Lucca<br />

chiese alle autorità cittadine il permesso<br />

di sfruttare l’acqua dei torrenti<br />

per il processo di tessitura della seta;<br />

da allora vicino ai canali furono costruiti<br />

numerosi mulini, nei quali si<br />

trovavano i macchinari per la torcitura<br />

del filo.<br />

Dopo questa breve presentazione,<br />

abbiamo iniziato la nostra visita<br />

al museo, dove abbiamo potuto osservare<br />

riproduzioni di macchine per la<br />

lavorazione dei tessuti e plastici che<br />

illustravano le zone produttive. Con<br />

grande competenza, la guida ci ha<br />

spiegato le varie fasi della lavorazione<br />

della seta. Quest’attività dipende dalla<br />

presenza di un numero considerevole<br />

di bachi da seta, che si nutrono delle<br />

foglie del gelso, un albero tipico delle<br />

campagne padane.<br />

I bachi erano venduti al Mercato<br />

del Pavaglione nel periodo compreso<br />

tra Maggio ed Ottobre. Dopo che<br />

questi avevano prodotto il bozzolo di<br />

seta, iniziava la lavorazione dei bozzoli:<br />

questi venivano immersi in grandi<br />

calderoni d’acqua bollente, per poter<br />

staccare il capofila. Successivamente<br />

si svolgeva il filo, che veniva unito con<br />

altri, secondo lo spessore desiderato.<br />

La manodopera impiegata in tale<br />

mansione era completamente femminile,<br />

le lavoratrici erano specializzate e<br />

provenivano da tutto il territorio bolognese<br />

e modenese. Dopo aver ottenu-<br />

Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

to una matassa di filo, questo veniva<br />

avvolto in piccoli rocchetti, inviati poi<br />

alla torcitura. Per compiere quest’ultima,<br />

il rocchetto veniva inserito in un<br />

grande macchinario che srotolava il<br />

filo, lo torceva, aumentandone la resistenza,<br />

e lo riavvolgeva nel rocchetto<br />

originario. Quest’operazione era tipica<br />

degli uomini. Quando i rocchetti<br />

erano pronti, entravano in scena le<br />

tessitrici. Queste donne lavoravano<br />

nelle loro case, ed ognuna di loro tesseva<br />

su un telaio meccanico, azionato<br />

manualmente, con un pettine che<br />

determinava la finezza del tessuto. Al<br />

termine di questi processi, la seta veniva<br />

poi colorata ed increspata nelle<br />

tintorie. La colorazione del tessuto era<br />

molto importante; ogni tinta aveva,<br />

infatti, un significato preciso: il rosso<br />

era il simbolo del potere, l’azzurro<br />

era il colore della purezza, associato<br />

alla tinta del velo della Madonna, il<br />

giallo era il colore del tradimento poiché<br />

simboleggiava gli Ebrei, il popolo<br />

deicida, mentre il verde era il colore<br />

dell’invidia. Le tecniche di colorazione<br />

dei tessuti variarono nel corso della<br />

storia: già in epoca fenicia, per fissare<br />

i colori veniva utilizzata la porpora,<br />

ma nel Medioevo si diffusero coloranti<br />

più economici, ricavati dalla robbia ed<br />

importati dalla Francia. La colorazione<br />

dei tessuti era svolta da tintori che,<br />

nonostante l’importanza del loro compito,<br />

erano poco considerati perché<br />

venivano a contatto con fluidi corporei<br />

“impuri”. I tintori, infatti, per fissare il<br />

colore al tessuto, utilizzavano l’urina<br />

degli animali, poiché era l’unica sostanza<br />

salina facilmente reperibile e<br />

poco costosa. Per i tessuti più pregiati<br />

si utilizzava, invece, l’allume di rocca.<br />

Il lavoro dei mercanti di seta era<br />

molto considerato; questi si occupa-<br />

75


Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />

vano dell’organizzazione produttiva,<br />

controllando l’operato di lavoratori e<br />

lavoratrici, della vendita dei tessuti e<br />

mandavano campioni di seta ai concessionari<br />

per poi inviare un ordine<br />

d’acquisto. Alcuni di questi campioni<br />

si sono conservati in ottimo stato fi no<br />

ai giorni nostri, e, grazie a questi, è<br />

stato possibile approfondire le conoscenze<br />

sulla lavorazione della seta nel<br />

passato.<br />

Al termine della sua lavorazione,<br />

la seta era esportata. I fi li di seta,<br />

imballati e bollati, erano trasportati al<br />

porto; lì erano caricati su piccole imbarcazioni<br />

piatte e con la prua rialzata<br />

che, dopo aver attraversato le mura<br />

attraverso un passaggio nella pietra,<br />

partivano lungo il canale che le avrebbe<br />

portate fi no al Po e fi no a Venezia.<br />

Per permettere alle imbarcazioni di<br />

superare i dislivelli del canale, furono<br />

costruite delle chiuse che regolavano<br />

76<br />

L’aiuto reciproco per studiare meglio:<br />

esperienze di cooperative learning<br />

Responsabile: prof. Graziano Galassi<br />

Soggetti coinvolti: un gruppo di insegnanti<br />

dell’I.I.S. <strong>Paradisi</strong> e alcune classi, tra le quali<br />

la II A Erica<br />

il fl usso e l’altezza dell’acqua. Questo<br />

complesso sistema era stato ideato da<br />

Jacopo Barozzi, un illustre vignolese,<br />

nel 1548.<br />

Riteniamo che questa esperienza<br />

sia stata molto positiva e formativa,<br />

in quanto abbiamo potuto ampliare le<br />

nostre conoscenze sulla produzione<br />

della seta ed abbiamo potuto verifi -<br />

care la sua importanza per la città di<br />

Bologna. La visita è stata divertente,<br />

e tutti siamo rimasti colpiti da questo<br />

museo, che è interattivo: la comprensione<br />

delle spiegazioni della guida, infatti,<br />

è stata più facile per la presenza<br />

di modellini funzionanti, che ci hanno<br />

permesso di vedere come avvenivano<br />

le operazioni di lavorazione “dal vivo”.<br />

Questi aspetti ci hanno permesso di<br />

apprendere nuove cose senza annoiarci,<br />

come spesso accade in un museo<br />

tradizionale.<br />

Progetto<br />

In base all’attività svolta nel corso di formazione<br />

e auto formazione sull’apprendimento cooperativo<br />

sono stati predisposti due progetti<br />

dai prof. Manuela Magni (relativo alla Storia<br />

ed effettuato anche nell’ambito delle attività<br />

del laboratorio storico) e Graziano Galassi<br />

(dal titolo “Stare in classe e lavorare insieme”<br />

relativo alle regole da seguire da parte dei<br />

ragazzi della classe 2^ A Erica).<br />

Nell’ultimo incontro è stato ipotizzato di utilizzare il Progetto “Stare in classe e lavorare<br />

insieme” come sorta di prototipo da inserire nell’ambito del progetto accoglienza all’inizio del<br />

prossimo anno scolastico per le classi prime o per le classi terze che, ad anno scolastico avviato,<br />

presentino un particolare grado di turbolenza o particolari problemi di carattere comportamentale.


PERCORSO TRA<br />

STORIA E DOCUMENTI<br />

Nell’ambito dello studio della<br />

storia, dopo avere compreso<br />

l’importanza delle fonti e dei<br />

documenti, ed aver avvertito la necessità<br />

di saperne di più in relazione alla<br />

via Vandelli, meta della gita scolastica<br />

nell’anno scolastico 2002-<strong>2003</strong>,<br />

abbiamo visitato l’archivio di Stato di<br />

Modena per poter arricchire le nostre<br />

conoscenze sui Duchi Estensi. Questi<br />

infatti sono stati i committenti della<br />

costruzione della via e in archivio vi<br />

sono documenti e carte sulla viabilità<br />

del ducato.<br />

Infatti la via Vandelli veniva utilizzata<br />

da Francesco d’Este, che l’aveva<br />

commissionata all’omonimo abate<br />

Domenico Vandelli (nel 1738),per raggiungere<br />

il porto estense a Massa e per<br />

spostare più velocemente le sue truppe<br />

fi no al Tirreno. Durante la nostra<br />

escursione lungo il secondo tratto, da<br />

Sassuolo a Serramazzoni, abbiamo<br />

percorso parti ormai inutilizzate della<br />

via, circondata da fi tti boschi e storici<br />

borghi come quello di Varana.<br />

La stessa via era rappresentata<br />

su numerose mappe e carte dell’immenso<br />

archivio di Modena. Su queste<br />

non vi erano, però, tracciate tutte le<br />

strade, in quanto queste potevano favorire,<br />

se in mano nemica, l’avanzata<br />

di eserciti avversari, ma venivano<br />

disegnate solo le vie principali che,<br />

risalendo spesso ai Romani, erano<br />

conosciute a livello nazionale. Da ciò<br />

abbiamo dedotto che possono essere<br />

disegnati svariati tipi di carte geografi<br />

che a seconda delle loro funzioni.<br />

La visita di istruzione a NonanNonantola, nel corrente anno scolastico,<br />

è stata il completamento del<br />

percorso iniziato l’anno scorso all’archivio,<br />

in quanto, sulla base di documenti<br />

antichi analizzati, siamo venuti<br />

a conoscenza di molte notizie su Nonantola<br />

e sulla sua antichissima abbazia<br />

che, dal punto di vista artistico,<br />

rappresenta un perfetto esempio di<br />

77


Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />

arte romanica.<br />

L’abbazia, fondata da Anselmo<br />

nel 752 d. C., sorge vicino ad un complesso<br />

romano preesistente di cui restano<br />

tutt’oggi numerose tracce. La<br />

basilica conservò le spoglie di S. Silvestro,<br />

da cui prese poi il nome, dal<br />

752 al 1914. Dopo essere stata devastata<br />

dagli Ungari, venne ricostruita<br />

dall’abate Leopardo.<br />

La presenza di questa abbazia<br />

ebbe un notevole influsso sul territorio<br />

pianeggiante limitrofo, in quanto<br />

l’abate Gottescalco, dell’ordine dei<br />

benedettini, con una Charta del 1058<br />

creò la “partecipazione agraria”.<br />

Essa si basava su una concessione<br />

perpetua delle terre adiacenti al<br />

monastero ai contadini ed è tuttora<br />

esistente e rispettata dalle 22 famiglie<br />

discendenti dai primi affittuari.<br />

Durante il nostro percorso didat-<br />

Non era sicuramente una<br />

giornata con un sole raggiante:<br />

pioveva e c’era, come se<br />

non bastasse, un forte vento<br />

freddo.<br />

Comunque, ci siamo<br />

ritrovati in classe e alle 8.20<br />

circa, siamo partiti. Durante<br />

il viaggio noi ragazzi, come<br />

sempre, parlavamo, ascoltavamo<br />

la musica e ci divertiamo<br />

scherzando con gli<br />

automobilisti che incontravamo<br />

per strada. Arrivati, siamo<br />

andati subito nel museo<br />

Benedettino, esattamente<br />

nella “sala verde” dove un signore<br />

ben distinto (la guida)<br />

ci ha illustrato brevemente la<br />

storia dell’Abbazia, collegandosi<br />

anche con avvenimenti<br />

78<br />

tico abbiamo avuto occasione di osservare<br />

molti aspetti dell’abbazia di S.<br />

Silvestro caratterizzata, all’esterno, da<br />

decorazioni di puro stile romanico con<br />

stipiti, architravi ed un protiro sorretto<br />

da una coppia di leoni stilofori della<br />

scuola di Wiligelmo e, all’interno, da<br />

colonne che dividono il complesso in<br />

tre navate. Inoltre anche la cripta è<br />

di grande pregio architettonico grazie<br />

alle sue 64 colonne con capitelli datati<br />

dall’XI al XII secolo.<br />

Abbiamo poi visitato i musei dell’Abbazia,<br />

dove abbiamo potuto osservare<br />

il Tesoro Abbaziale di cui fa parte<br />

anche una stupenda reliquia della S.<br />

Croce.<br />

Visita di istruzione al Museo benedettino<br />

e alla Abbazia di Nonantola<br />

e personaggi di rilievo. Dopodiché<br />

ci siamo recati, insieme<br />

alla II A IGEA, nelle varie<br />

sale del museo dove abbiamo<br />

visto opere di importante rilievo<br />

come la reliquia insigna<br />

della S. Croce, la stauroteca a<br />

due braccia, l’Evangelario di<br />

“Matilde di Canossa” e la cassettina<br />

reliquiario in avorio.<br />

Oltre a queste importanti<br />

opere, abbiamo notato che<br />

c’erano anche manoscritti in<br />

pergamena, pelli di agnello<br />

con inchiostri vegetali che<br />

erano proprio stati copiati a<br />

mano dai monaci Benedettini.<br />

Il museo, comunque, era<br />

ben organizzato, perché aveva<br />

l’allarme e una persona che<br />

controlla che tutto ciò che av-<br />

Giulio Della Casa<br />

Edoardo Cantaroni<br />

Gabriele Scalambra<br />

II A Scentifico<br />

veniva nel museo era regolare<br />

(security).<br />

Poi, ci siamo recati nella<br />

chiesa Abbaziale. Questa<br />

è un edificio molto alto, con<br />

numerosi banchi e un altare<br />

sopraelevato ma, la cosa che<br />

ci ha colpito di più, è stato<br />

quando ci hanno condotto<br />

nella cripta, composta da 64<br />

colonnine. All’interno si poteva<br />

notare anche un gioco di<br />

luci eccezionale e le reliquie<br />

del fondatore dell’Abbazia.<br />

Poi, visitata anche<br />

questa, siamo tornati sulla<br />

corriera per il ritorno a casa<br />

che è avvenuto alle 13.05<br />

circa.<br />

II C IGEA


IL “POPOLO DELLA SPERANZA”<br />

Visita alla Sinagoga di Modena<br />

Verso la fi ne di febbraio, assieme<br />

alla I B noi ragazzi della I A IGEA<br />

ci siamo recati alla Sinagoga di<br />

Modena, dove la signora Formiggini ci<br />

ha illustrato storicamente e architettonicamente<br />

questa imponente struttura<br />

situata in piazza Mazzini. Ecco<br />

qui di seguito un breve riassunto delle<br />

informazioni forniteci dalla guida.<br />

La Sinagoga venne costruita nel<br />

lontano 1873, quando gli ebrei<br />

modenesi erano ancora numerosi,<br />

oltre 1200.<br />

Essi dal 1638, per volere di Francesco<br />

I, erano costretti a vivere nella<br />

zona che attualmente corrisponde a<br />

Piazza Mazzini, in casupole a più piani<br />

che ospitavano numerose famiglie;<br />

gli ebrei costretti a rientrare nel ghetto<br />

al tramonto, erano autorizzati a esercitare<br />

un numero limitato di arti e mestieri,<br />

come il commercio di stracci, il<br />

rammendo di abiti usati o la tenuta<br />

di banche di pegno (in quanto questa<br />

attività era proibita per i cattolici).<br />

Questa situazione durò fi no al 1859,<br />

quando i cancelli che delimitavano<br />

l’area assegnata agli ebrei vennero<br />

aperti con la dipartita del duca Francesco<br />

V, e vi venne costruita la Sinagoga,<br />

inaugurata nel 1873. La Piazza<br />

79


Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />

venne costruita molti anni dopo, solamente<br />

nel 1903.<br />

Di recente restaurata e riportata<br />

alle origini, la facciata della Sinagoga<br />

è armonicamente in stile<br />

neoclassico; è interessante scoprire<br />

che in realtà vi è una seconda facciata<br />

identica alla prima, che dà sull’adiacente<br />

via Coltellini e che in realtà è<br />

la principale perché risponde alle esigenze<br />

di orientamento cultuale, e cioè<br />

di essere rivolta verso est, vale a dire<br />

simbolicamente verso Gerusalemme.<br />

Nell’atrio sono collocate importanti<br />

lapidi che ricordano i numerosi<br />

benefattori i quali offrirono forti somme<br />

per l’erezione del luogo di culto, i<br />

nomi degli artisti che ne curarono la<br />

progettazione e la realizzazione cioè<br />

l’architetto Maglietta e il decoratore<br />

Manzini, infine un elenco dei deportati<br />

modenesi sterminati nel periodo<br />

1943-1945. Quest’ultima lapide ci<br />

ha colpito molto: si nota la volontà di<br />

non dimenticare da parte di un popolo<br />

che ha subito molte ingiustizie, con la<br />

speranza che la memoria di ciò serva<br />

alle generazioni a venire.<br />

Colpisce il tetto apribile in vetro<br />

che lo sovrasta e che durante la festa<br />

di SUKKOT viene lasciato aperto. Durante<br />

questa festa viene vi viene poi<br />

eretta al centro una capanna, ricoperta<br />

da frasche, adornata con uva, mele,<br />

pere ecc. Essa simboleggia la gioiosa<br />

festa del raccolto annuale e ricorda<br />

anche la precarietà della vita umana,<br />

nonché i quarant’anni durante i<br />

quali gli ebrei fuggirono dall’Egitto e<br />

vagarono per il deserto soggiornando<br />

in tende.<br />

L’ambiente dove abitualmente si<br />

svolgono le funzioni religiose, maestoso<br />

e molto ampio, è caratterizzato da<br />

80<br />

una galleria sopraelevata, o matroneo<br />

(vi stanno le donne durante le celebrazioni),<br />

sostenuto da dodici colonne<br />

con archi a tutto sesto. Interessante<br />

è la Menorà, simile a quella che era<br />

nel Tempio di Gerusalemme, posta al<br />

centro della stanza; essa simboleggia<br />

i giorni della creazione della terra e la<br />

sua forma ricorda quella di un albero<br />

che cresce in Palestina. Dietro al candelabro<br />

a sette braccia, al centro della<br />

parete est, troneggia l’Aron a Kodesc,<br />

o armadio sacro, nel quale è custodito<br />

il rotolo della Legge (quest’ultimo<br />

può essere estratto dall’armadio e utilizzato<br />

per la preghiera alla presenza<br />

di minimo 10 uomini!!). Curiosa è la<br />

corona in metallo dorato sopra quest’ultimo<br />

che simboleggia la regalità<br />

della legge di Dio nella religione ebraica,<br />

e sopra di essa il soffitto di vetro<br />

consente alla luce del sole di filtrare<br />

fin nell’interno dell’Aron a Kodesc di<br />

modo che “la parola di Dio ne sia illuminata”!<br />

Le funzioni vengono inoltre<br />

seguite in banchi di legno,che ricordano<br />

molto l’arredamento interno di una<br />

chiesa cattolica.<br />

La nostra guida ha proseguito la<br />

presentazione del culto ebraico<br />

illustrandoci alcune feste:<br />

SHABBAT (sabato)<br />

È una ricorrenza settimanale ed<br />

è la più importante festa ebraica. Ricorda<br />

la creazione del mondo: si compì<br />

in sei giorni, e al settimo il Signore<br />

contemplò ciò che aveva fatto e si riposò<br />

(da lì il termine Shabbat).<br />

In questo giorno non si devono<br />

compiere lavori, ma una parte della<br />

giornata deve essere dedicata allo studio<br />

della Torà; la festa inizia il venerdì<br />

sera e si conclude il sabato sera.


PESACH (Pasqua)<br />

Ricorda l’uscita degli ebrei dall’Egitto<br />

ed è quindi il simbolo della<br />

riconquistata libertà. Il nome deriva<br />

dal ricordo dell’Angelo del Signore che<br />

passò oltre le abitazioni degli ebrei, risparmiando<br />

loro la terribile piaga della<br />

morte dei primogeniti infl itta agli<br />

egizi. La festa dura otto giorni ed è caratterizzata<br />

dalla prescrizione di non<br />

mangiare alcun cibo che sia lievitato e<br />

di cibarsi di pane “azzimo” in memoria<br />

della fretta con cui gli ebrei lasciarono<br />

l’Egitto senza dar tempo al pane di<br />

lievitare.<br />

Le prime due sere si celebrano<br />

con una cena particolare alla quale segue<br />

un rituale simbolico, con la lettura<br />

di un libro chiamato l’”HAGGADAH<br />

DI PESACH”, cioè la narrazione di Pasqua<br />

che racconta la storia di questo<br />

evento memorabile.<br />

Contratto di lavoro e diritti dei lavoratori<br />

Responsabile: prof. Graziano Galassi<br />

Soggetti coinvolti:<br />

classi IV Am, IV Cm, IV Dm e IV Ai<br />

Le classi hanno assistito ciascuna a<br />

due incontri-confronto con un rappresentante<br />

dell’Unione Industriali (Confi ndustria)<br />

di Modena, il dott. Guerzoni (a destra nella<br />

foto, nell’incontro con la IV Am), e un rappresentante<br />

del sindacato CGIL di Modena,<br />

Sig. Donato Pivanti (a sinistra nella<br />

foto nell’incontro con la IV Am).<br />

Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

Pensiamo sia stata un’esperienza<br />

interessante e coinvolgente grazie<br />

anche all’appassionato modo<br />

con cui questa anziana signora ebrea<br />

ha raccontato la storia della sua gente.<br />

E’ decisamente affascinante ma<br />

allo stesso tempo molto triste scoprire<br />

le vicende del popolo ebraico che fi n<br />

dalla notte dei tempi ha dovuto subire<br />

persecuzioni e discriminazioni. Pensiamo<br />

che tutti si debbano impegnare<br />

affi nché questi ignobili massacri non<br />

si verifi chino mai più, dato che sono<br />

stati causati dalla tremenda sete di<br />

potere dell’uomo razzista. Impegnamoci<br />

a difendere la giustizia!<br />

Ricordiamo anche il terribile<br />

freddo che noi audaci ragazzi abbiamo<br />

dovuto patire oltre al terribile acquazzone<br />

che ha travolto Modena in<br />

quei giorni!!<br />

I A IGEA<br />

Progetto<br />

Gli argomenti trattati riguardavano<br />

da un lato i diritti contenuti nello Statuto<br />

dei lavoratori, con particolare riferimento ai dibattuti contrasti relativi all’art. 18 in tema di<br />

licenziamenti, dall’altro lato le nuove fi gure contrattuali introdotte prima con il “Pacchetto<br />

Treu” e, successivamente con la c.d. “Legge Biagi”, tendenti a rendere maggiormente fl essibile<br />

il mercato del lavoro in Italia, con tutte le opportunità, ma anche con tutti ii rischi di minore<br />

tutela che ciò comporta.<br />

81


Martedì 24 febbraio ci siamo recati<br />

alla sinagoga di Modena<br />

insieme alla classe 1^Ai; ora<br />

raccontiamo in breve la storia degli<br />

Ebrei a Modena.<br />

La prima prova di una consistente<br />

presenza ebraica a Modena la<br />

troviamo nella delibera del Sinodo<br />

di Ravenna nel 1311, che imponeva<br />

agli ebrei di portare un segno di riconoscimento<br />

giallo, tuttavia il primo<br />

stanziamento a Modena si era già verifi<br />

cato nel 1205. Nel 1327 negli statuti<br />

di Modena vengono citati sei prestatori<br />

e banchieri, ma non compare<br />

la denominazione “ebreo” anche se è<br />

noto che all’epoca soltanto gli ebrei<br />

svolgevano questa attività, proibita<br />

dalla chiesa perché considerata peccato<br />

di usura. In seguito Corporazioni<br />

e Massari chiesero interventi radicali<br />

contro gli Ebrei, il clima non era più<br />

di benevolenza ma di confl itto. Il Clero<br />

ottenne nel 1494 che venisse fondato<br />

il Monte dei Pegni, con l’intento di<br />

aiutare i poveri della città, ma l’insuffi<br />

cienza dei fondi messi a disposizione<br />

rese ben presto inutile l’impresa. Si<br />

accesero le manifestazioni anti-ebraiche<br />

e le Corporazioni chiesero l’esclusione<br />

e la separazione della “Nazione<br />

Ebraica”.<br />

Nel 1538 vennero imposte le prediche<br />

in Duomo con lo scopo di persuadere<br />

i “perfi di zudè” (ebrei) a convertirsi.<br />

In seguito nel 1598, quando<br />

gli Estensi abbandonarono Ferrara<br />

(passata allo Stato Pontifi cio), la grande<br />

maggioranza degli Ebrei seguì il<br />

82<br />

STORIA DEGLI EBREI<br />

A MODENA<br />

Duca nel suo trasferimento a Modena.<br />

Lo storico dell’epoca Spaccini riferì<br />

che la presenza di oltre 5000 Ebrei<br />

( su una cittadinanza di 20000 abitanti),<br />

scatenò l’ostilità di tutti i cittadini<br />

e in particolare lo scontento<br />

degli ebrei modenesi che temevano la<br />

concorrenza e l’acutizzarsi del malanimo<br />

dei cattolici. Fra il XVI e il XVII<br />

secolo Bartolomeo Campi, frate della<br />

Congregazione degli Zoccolanti, diede<br />

inizio alle prediche che fecero accendere<br />

un fanatismo religioso contro gli<br />

Ebrei, accentuatosi con il succedersi<br />

di carestie e pestilenze.<br />

Nel 1630 la peste diffuse la morte<br />

ovunque e per gli Ebrei venne isti-


tuito un lazzaretto separato. Il duca<br />

Francesco V deliberò l’istituzione del<br />

ghetto, nel centro della città, zona già<br />

in parte abitata dagli Ebrei più poveri.<br />

Le notevoli spese per l’adattamento<br />

delle case, la sistemazione, le inferriate,<br />

i portoni delle abitazioni e il salario<br />

del custode… furono imposte agli<br />

Ebrei. Questo periodo fu il più doloroso,<br />

in quanto ridusse la massa ebraica<br />

alla miseria e a vivere in condizioni<br />

igieniche deplorevoli. Nell’area corrispondente<br />

all’attuale Piazza Mazzini,<br />

nelle case prospicienti a Via Blasia e<br />

Via Coltellini, dovevano abitare oltre<br />

1200 Ebrei. Ci furono tre famiglie di<br />

banchieri e gioiellieri che fornivano<br />

denaro liquido agli Estensi, alle quali<br />

vennero riservati dei privilegi, fra cui<br />

quelli di poter circolare senza alcun<br />

segno distintivo, di viaggiare con la<br />

scorta armata e di risiedere fuori del<br />

ghetto. A metà del 1600 il cimitero<br />

ebraico fu spostato al di là del fossato,<br />

ossia oltre le vecchie mura. Le vicende<br />

del ghetto andarono di pari passo con<br />

quelle degli Estensi. All’arrivo dei soldati<br />

francesi di Napoleone, nel 1796 il<br />

Duca fuggì e si abbatterono i portoni<br />

del ghetto che, essendo di legno, ven-<br />

Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

nero festosamente bruciati dagli Ebrei<br />

stessi.<br />

Ma nel 1814, con il ritorno del<br />

Duca, si dovettero ripristinare<br />

i cancelli del ghetto e in esso<br />

si dovettero trasferire di nuovo gli<br />

Ebrei di Modena. Infi ne dopo la fuga<br />

del Duca Francesco V, avvenuta nel<br />

1848, nel 1859 Vittorio Emanuele II<br />

riconobbe agli Ebrei uguaglianza di<br />

diritti come cittadini Italiani; si aprirono<br />

defi nitivamente i cancelli e qualche<br />

anno dopo la comunità ebraica<br />

cominciò la costruzione dell’attuale<br />

sinagoga. All’inaugurazione, avvenuta<br />

nel 1873, gli Ebrei modenesi erano<br />

ancora oltre 1200. La distruzione<br />

delle case del ghetto ebraico ebbe inizio<br />

nel 1903. L’emancipazione favorì<br />

l’esodo verso le comunità ebraiche italiane<br />

più grandi. All’avvento delle leggi<br />

razziali fasciste nel 1938 gli Ebrei Modenesi<br />

erano circa 180. A partire dal<br />

settembre 1943 iniziarono le deportazioni<br />

naziste. Oggi i componenti della<br />

comunità ebraica di Modena sono<br />

numericamente ridotti: infatti molti<br />

giovani sono andati a vivere in Israele,<br />

ma alcuni tra coloro che sono restati<br />

custodiscono ancora tanti<br />

ricordi e raccontano questa<br />

storia ai ragazzi delle scuole<br />

come noi, perché si rinnovi<br />

l’impegno a riconoscere sempre<br />

la fondamentale uguaglianza<br />

di ogni essere umano<br />

nella sua dignità.<br />

Altamura Luigi<br />

Cammareri Domenico<br />

Franceschini Gloria<br />

Mone Alba e Turrini Giulio<br />

I B IGEA<br />

83


84<br />

VIAGGIO D‛ISTRUZIONE A ROMA<br />

25 febbraio <strong>2004</strong>: due corriere<br />

e quattro seconde<br />

attendono tra sbadigli e<br />

schiamazzi il via libera per la<br />

partenza. La giornata è iniziata<br />

da appena quattro-cinque ore<br />

e gli insegnanti richiamano già<br />

i ragazzi come se fosse giorno<br />

inoltrato. La carovana si mette<br />

in movimento: sono cinque ore<br />

di viaggio almeno, perché si sa,<br />

tutte le strade portano a Roma,<br />

ma gli antichi conquistatori<br />

non dovevano certo attraversare<br />

quell’ingorgo dilagante che<br />

è gentilmente chiamato dall’opinione<br />

pubblica Grande Raccordo anulare.<br />

L’arrivo è moderatamente in ritardo,<br />

ma abbastanza in orario per<br />

la veloce scappata ai Musei Vaticani,<br />

come da programma.<br />

L’ingresso, una sorta di Louvre<br />

in miniatura, ha una densità di poliziotti,<br />

metal detector e attrezzi vari<br />

che è praticamente impossibile non<br />

pensare a quanto sia fragile la parola<br />

“sicurezza” in questo periodo. Ogni<br />

pensiero tuttavia si disperde alla vista<br />

dell’imponenza delle opere e degli<br />

edifi ci, dei cortili e delle colonne, dell’antico<br />

e del moderno che si fondono<br />

nello stesso ambiente. Seguendo la<br />

voce della guida, entriamo nel museo<br />

Pio-Clementino, dal nome del papa<br />

Clemente XIV che riunì le opere nella<br />

collezione, attraverso l’atrio dei quattro<br />

cancelli, settecentesco, fi no ad un<br />

grande cortile, il cosiddetto “cortile<br />

della pigna”, che deve il suo nome alla<br />

grande fontana bronzea di età romana<br />

a forma di pigna, per l’appunto,<br />

imponente sotto la cupola di Pirro Li-<br />

gorio. Il contenuto scultoreo non è da<br />

meno, dall’“Apoxyòmenos” di Lisippo,<br />

al famosissimo gruppo del “Laocoonte”<br />

ellenistico, dall’“Apollo del Belvedere”<br />

— copia romana dell’originale<br />

di Leocare —, al “Torso del Belvedere”<br />

fonte di ispirazione per numerosi<br />

artisti, tra cui il Canova; tutte opere<br />

che abbiamo osservato con la strana<br />

sensazione che dà il vedere nella realtà<br />

ciò che prima era solo una foto sui<br />

libri. E ancora la pittura: il corridoio<br />

delle carte geografi che, le stanze affrescate<br />

da Raffaello, purtroppo fasciate<br />

per restauri, fi no al capolavoro della<br />

Cappella Sistina di Michelangelo, eseguita<br />

dal 1508 al 1512, famosa il tutto<br />

il mondo e ammirata per una buona<br />

ventina di minuti fi no a sentire dolori<br />

al collo.<br />

La giornata prosegue con brevissime<br />

sbirciate alla grande Roma<br />

delle cartoline: mezza giornata<br />

tra S. Pietro e la famosissima “Pietà”<br />

(ancora Michelangelo) e la visione panoramica<br />

di un Colosseo velato dal di


luvio attraverso i vetri appannati della<br />

corriera.<br />

Il giorno dopo l’aspetto di un’altra<br />

Roma, quella della televisione,<br />

dei giornali, degli scandali e delle<br />

polemiche: la visita alla Camera dei<br />

Deputati, scopo primario ed ufficiale<br />

della gita.<br />

Divisi in due gruppi e dopo una<br />

mezzora buona di attesa, passati nuovamente<br />

i controlli di borse e zainetti,<br />

spogliati di tutto fuorché dello stretto<br />

necessario per la comune decenza,<br />

siamo finalmente introdotti nel palazzo<br />

filmato quasi quotidianamente,<br />

luogo di infinite interviste e destinatario<br />

di altrettante satire: Palazzo Montecitorio.<br />

L’edificio fu iniziato nel 1650<br />

da Gian Lorenzo Bernini per incarico<br />

di papa Innocenzo X e finito come appare<br />

oggi nel 1918, dopo la ricostruzione<br />

dell’Aula e le rifiniture in stile<br />

liberty eseguite dall’architetto Ernesto<br />

Basile.<br />

Accompagnati dall’accento romano<br />

della guida, dopo il saluto<br />

dell’Onorevole Questore Paola<br />

Manzini, abbiamo attraversato il Corridoio<br />

dei Presidenti, una galleria che<br />

espone i ritratti dei presidenti del Parlamento<br />

del Regno delle due Sicilie,<br />

dei presidenti della Camera del Regno<br />

d’Italia e della Repubblica Italiana, il<br />

Corridoio della Posta, con la sala del<br />

Casellario, e il bellissimo Transatlantico,<br />

detto anche “Corridoio dei passi<br />

perduti”, elegante e imponente anche<br />

se purtroppo affumicato dalle sigarette<br />

dei deputati. La Sala della Lupa,<br />

nell’ala berniniana, che deve il nome<br />

ad una copia della Lupa Capitolina lì<br />

conservata, dove fu proclamato il risultato<br />

del referendum che nel 1946<br />

Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

portò all’istituzione della Repubblica,<br />

e la Sala Gialla, contenete un importante<br />

ritratto di Napoleone ad opera di<br />

Andrea Appiani, sono state le ultime<br />

tappe del giro panoramico, comprendente<br />

anche qualche minuto di presenza<br />

all’interno dell’Aula. I politici<br />

presenti, in verità, non hanno fatto<br />

una gran bella figura. Sicuramente<br />

la maggior parte del lavoro del parlamentare<br />

si svolge nelle commissioni e<br />

non abbiamo assistito ad una discussione<br />

fra le più essenziali. Ma non abbiamo<br />

potuto neanche fare a meno di<br />

notare i giornali, i cellulari in azione,<br />

il crescente rumore e lo scarso interesse<br />

mostrato da tutti i parlamentari<br />

seduti a più di una decina di sedie di<br />

distanza dall’oratore del momento, in<br />

contrasto con le rigide norme disciplinari<br />

giustamente imposteci dal regolamento<br />

e dalle guide.<br />

Insomma, ricchi di nuove esperienze<br />

ed emozioni, il pomeriggio<br />

del 26 abbiamo ripreso la corriera,<br />

che si è bloccata dopo venti minuti<br />

di viaggio in un ingorgo durato da<br />

Castel S. Angelo all’uscita del Grande<br />

Raccordo Anulare, e un po’ meno entusiasti<br />

ci siamo infilati in autostrada<br />

dove siamo incappati in un controllo<br />

per catene da neve che ci ha tenuti<br />

fermi per un’ora buona davanti ad un<br />

inceneritore da qualche parte vicino a<br />

Firenze Signa. Poi, ormai assai poco<br />

entusiasti, abbiamo proseguito verso<br />

Vignola, dove siamo arrivati mediamente<br />

in ritardo - solo tre ore rispetto<br />

al programma- per raccontare, mezzi<br />

addormentati e sfiniti da otto ore in<br />

corriera, ai nostri genitori impazienti<br />

quanto è bello andare nella Capitale.<br />

Giulia Lasagni<br />

II D Scientifico<br />

85


Nell’età del Bronzo si profi la all’orizzonte<br />

una nuove civiltà: le<br />

Terramare.<br />

Situata nel territorio emiliano la<br />

popolazione qui abitava in palafi tte ed<br />

aveva un’agricoltura e un allevamento<br />

particolarmente sviluppati: infatti vi<br />

era già l’uso del cavallo, del carro, della<br />

ruota per le attività agricole.<br />

In precedenza il discorso è stato<br />

anticipato da un archeologo e concluso<br />

con la visita al “Parco archeologico<br />

e Museo all’aperto della Terramare di<br />

Montale”, avvenuta il giorno 28 Aprile<br />

<strong>2004</strong>.<br />

86<br />

Visita guidata a Montale Rangone<br />

LE TERREMARE<br />

Dopo il breve viaggio siamo arrivati<br />

all’entrata, dove ci ha accolto<br />

una guida che ci ha illustrato<br />

alcuni pannelli introduttivi che parlavano<br />

della storia delle Terramare e la<br />

nascita del Parco. Successivamente<br />

al percorso didattico abbiamo visitato<br />

la realistica ricostruzione del villaggio<br />

terramaricolo. Per arrivare qui abbiamo<br />

attraversato una canale artifi ciale,<br />

primo sistema di difesa e importantissimo<br />

per la vita del villaggio, in quanto<br />

riforniva lo stesso di acqua e cibo;<br />

e ci siamo ritrovati di fronte a un’imponente<br />

palizzata di tronchi appun-


titi, che serviva come porta d’entrata<br />

al villaggio e come fortifi cazione. Una<br />

volta fermi nell’orto, le guide ci hanno<br />

illustrato le caratteristiche abitazione<br />

sopraelevate. A questo punto ci siamo<br />

divisi in due gruppi e abbiamo visitato<br />

a turno le due case.<br />

La prima, più piccola, aveva due<br />

soli ambienti costituiti dalla zona letto<br />

e dal soggiorno con la cucina più un<br />

soppalco ( che serviva per far seccare<br />

il fi eno e per conservare gli alimenti).<br />

Il soggiorno era costituito dalla cucina<br />

con il focolare e della mensole per gli<br />

utensili. Accanto al focolare c’era una<br />

botola nella quale venivano posti i rifi<br />

uti che contribuivano ad innalzare lo<br />

strato del terreno. Nell’altra zona erano<br />

conservati gli attrezzi per il lavoro<br />

e la caccia. La zona letto era costituita<br />

da due giacigli; uno grande per tutta la<br />

famiglia, e un altro singolo per il capofamiglia.<br />

Qui erano anche conservate<br />

alcune giare contenenti cereali, che<br />

Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

erano alla base dell’alimentazione.<br />

Nell’altra casa, più grande (la<br />

casa del guerriero), oltre alle stanze<br />

indispensabili c’era un vano nel quale<br />

venivano fusi gli oggetti e le armi.<br />

Inoltre c’era una specie di “sala del<br />

trono” in cui vi era un trono di legno e<br />

delle armi appese, in cui si riunivano<br />

il capo e i suoi guerrieri.<br />

In entrambe le case abbiamo potuto<br />

osservare i telai e alcuni esempi<br />

di tessuti.<br />

Usciti dall’abitazione abbiamo visto<br />

i forni che servivano per la cottura<br />

delle ceramiche. Finita la visita al villaggio<br />

siamo entrati nel piccolo museo<br />

scavato nel fi anco di una collina formatasi<br />

dopo l’abbandono del villaggio.<br />

Infatti il museo sorge in una zona di<br />

scavo conosciuta da tanto tempo perché<br />

la chiesa di Montale sorge in una<br />

zona sopraelevata; qui abbiamo osservato<br />

la stratifi cazione del suolo in varie<br />

epoche successive e alcuni resti di<br />

pali. Dopo la parte archeologica siamo<br />

passati alla parte didattica:”piccolo<br />

archeologo”. Infatti le guide ci hanno<br />

forniti di secchi, palette e pennelli per<br />

poter “scavare” e ritrovare dei “reperti<br />

archeologici”. Dopo questa divertente<br />

attività si è conclusa la nostra visita.<br />

I A ERICA<br />

I A IGEA<br />

87


88<br />

VISITA GUIDATA AD AQUILEIA<br />

Il giorno 16 aprile <strong>2004</strong> le classi<br />

II A Erica Erica e II C Igea si sono<br />

recate ad Aqui-leia e Grado per<br />

una visita guidata.<br />

Abbiamo lasciato la scuola alle<br />

ore 6 e siamo arrivati ad Aquileia 4<br />

ore dopo. Là abbiamo avuto la fortuna<br />

di osservare i resti di un foro romano,<br />

composto da 14 colonne in stile corinzio.<br />

Nelle vicinanze del foro, si trovava<br />

anche un’antica tomba familiare, che<br />

ai tempi era stata costruita in base<br />

alla gran-dezza della famiglia. Successivamente<br />

abbiamo visto i resti di<br />

un’antica stra-da romana e quelli del<br />

porto, che nell’antichità era costruito<br />

a 5 km dal mare ed era collegato tramite<br />

un fi ume, occupato attualmente<br />

da un sentiero albe-rato da cipressi.<br />

Proseguendo siamo passati per<br />

l’abbazia. All’interno era possibile<br />

vedere, at-traverso un pavimento<br />

in vetro, i mosaici sottostanti. Questi<br />

rappresentavano Giova nella bocca<br />

del drago e la sua espulsione.<br />

In seguito ci siamo recati al museo<br />

della città in cui erano raccolti<br />

E GRADO<br />

principal-mente, le statue che provenivano<br />

da steli funerarie; oggetti in<br />

ambra e altre pietre lavorate in molteplici<br />

forme; monete in oro; balsamari<br />

in vetro; anfore che contenevano l’olio<br />

e il grasso per l’illuminazione e vino;<br />

diversi tipi di spil-le; ed era possibile<br />

osservare la ricostruzione di un pezzo<br />

di veste ricoperta di piccole mosche<br />

d’oro come usava una ricca matrona.<br />

Il museo era circondato da un<br />

porticato in cui vi erano diversi<br />

tipi di colonne e altri resti romani.<br />

All’interno di una stanza apposita<br />

si trovava lo scheletro di una nave romana,<br />

che era stata trovata nelle vicinanze<br />

di una villa romana.<br />

Verso le 12.30 ci siamo recati a<br />

Grado per pranzare. Grado è situata<br />

su una Laguna ed è una città balneare<br />

meta di molti turisti.<br />

Il pomeriggio è stato il momento<br />

che abbiamo apprezzato di più<br />

perché ab-biamo anche visto la<br />

città senza l’insistente, e a volte noiosa,<br />

guida dei prof.<br />

Abbiamo constatato<br />

che queste visite<br />

guidate completano lo<br />

studio perché si possono<br />

vedere le fonti in<br />

prima persona e socializzare<br />

con persone che<br />

conosciamo meno.


EFFICACIA DELL‛AZIONE EDUCATIVA<br />

ALL‛I.I.S. “A. PARADISI”<br />

I<br />

grafi ci seguenti hanno lo scopo<br />

di evidenziare sinteticamente gli<br />

esiti scolastici conclusivi ottenuti<br />

dagli studenti dell’I.I.S. “A. <strong>Paradisi</strong>”<br />

nel corrente anno scolastico; tra i<br />

diversi modi di valutare l’effi cacia dell’azione<br />

educativa la considerazione<br />

del successo o dell’insuccesso scolastico<br />

fi nale è senza dubbio la più importante<br />

per gli studenti e le famiglie,<br />

a conclusione degli sforzi di un intero<br />

anno scolastico di lavoro.<br />

Tuttavia pare opportuno sottolineare<br />

in questa sede che la funzione<br />

delle istituzioni educative non è quella<br />

di produrre diplomi, ma di trasmettere<br />

cultura e conoscenza contribuendo ai<br />

processi di crescita e di socializzazione<br />

degli adolescenti. Non sempre le due<br />

cose, sfornare diplomati e trasmettere<br />

Sapere, purtroppo coincidono; la<br />

dimensione dell’effi cacia dell’azione<br />

educativa deve essere infatti misurata<br />

anche su altri parametri che inevitabilmente<br />

comportano, anche per la<br />

scuola, l’avvio alla cultura della qualità<br />

e del benessere in primo luogo<br />

di studenti e insegnanti. Tale è stato<br />

l’impegno del nostro Istituto già da parecchi<br />

anni e tale vorrà rimanere per il<br />

futuro nell’intento di un miglioramento<br />

progressivo del servizio pubblico<br />

che si intende offrire.<br />

Graziano Galassi<br />

Confronto del successo scolastico<br />

al Liceo e all‛Istituto Tecnico Commerciale<br />

Il confronto percentuale del successo scolastico, cioè degli allievi promossi,<br />

viene effettuato affi ancando classi analoghe delle due sezioni associate; evidentemente<br />

maggiore è tale successo presso gli studenti del Liceo.<br />

89


Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />

90<br />

Debiti formativi per studente<br />

Il calcolo dei debiti formativi per studente è stato effettuato dividendo il numero<br />

complessivo di debiti formativi attribuiti in una classe per il numero di studenti<br />

che la compongono; nel computo non sono state conteggiate le classi quinte<br />

nelle quali, com’è noto, non vi è attribuzione di debiti formativi. Si noterà che<br />

solo in un caso si raggiunge la media di un debito formativo per studente.<br />

Liceo<br />

ITC


Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />

Percentuale di successo scolastico per classe<br />

Le tabelle seguenti evidenziano la percentuale di studenti promossi per classe,<br />

dalla prima classe alla quinta classe; nel computo sono compresi gli studenti<br />

che, pur non formalmente ritiratisi dagli studi in tempo utile, hanno di fatto<br />

cessato la frequenza alle lezioni e che quindi risultano respinti. Non infrequenti<br />

sono le classi, soprattutto al Liceo, in cui il successo scolastico raggiunge il<br />

100%, cioè in cui tutti gli allievi sono stati promossi.<br />

Liceo<br />

ITC<br />

91


Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />

92<br />

Percentuale di successo scolastico complessivo<br />

I seguenti grafi ci a torta indicano la percentuale complessiva degli studenti<br />

promossi e non promossi al Liceo e all’I.T.C.; anche in questo caso nel computo<br />

degli allievi non promossi sono compresi gli studenti che, pur non formalmente<br />

ritiratisi dagli studi in tempo utile, hanno di fatto cessato la frequenza alle lezioni:<br />

mentre al Liceo all’incirca uno studente ogni venti iscritti è stato respinto,<br />

all’Istituto Tecnico Commerciale poco più di uno studente su dieci.


ATTIVITÀ DEL CONSIGLIO DI<br />

Il Consiglio di Istituto elabora ed adotta gli indirizzi<br />

generali e determina le forme di autofinanziamento,<br />

delibera il bilancio preventivo e il<br />

conto consuntivo, dispone in ordine all’impiego<br />

dei mezzi finanziari per quanto concerne il<br />

funzionamento amministrativo e didattico<br />

dell’Istituto.<br />

Il Consiglio di Istituto, nei limiti della<br />

disponibilità di bilancio, ha potere deliberante<br />

nelle seguenti materie:<br />

• Adozione del regolamento interno<br />

dell’Istituto<br />

• Acquisto e rinnovo e conservazione delle attrezzature<br />

tecnico-scientifiche<br />

• Adattamento del calendario scolastico alle<br />

specifiche esigenze ambientali<br />

• Criteri generali per la programmazione educativa<br />

• Indica i criteri generali relativi alla formazione<br />

delle classi<br />

L’elenco delle competenze non è completo,<br />

ho inserito solo i punti più significativi, dai<br />

quali risulta come sia importante il buon funzionamento<br />

di uno strumento essenziale nella<br />

vita della nostra scuola.<br />

Nel nostro istituto fanno parte del Consiglio<br />

il Dirigente Scolastico (Preside), 8 insegnanti,<br />

4 genitori, 4 studenti, 2 componenti del<br />

personale ATA.<br />

Il Presidente è eletto fra i rappresentanti<br />

dei genitori.<br />

Nel programma che come genitori abbiamo<br />

diffuso nel novembre scorso in occasione<br />

dell’elezione del Consiglio di Istituto sono<br />

richiamati alcuni principi che riporto integralmente:<br />

SCUOLA<br />

• Deve mantenere la funzione e il ruolo di formare<br />

e far crescere i nostri figli, per il loro<br />

inserimento nella società e nel mondo del<br />

lavoro da protagonisti attivi.<br />

• Deve essere gestita con adeguatezza ed efficacia<br />

per l’oculato utilizzo delle risorse.<br />

• Deve essere valorizzata e sostenuta nella sua<br />

autonomia.<br />

ISTITUTO<br />

GENITORI<br />

• Devono essere:<br />

o Attivi<br />

o Propositivi<br />

o Presenti<br />

• Devono impegnarsi sugli aspetti organizzativi<br />

della vita scolastica.<br />

• Devono facilitare il collegamento della scuola<br />

con la realtà esterna.<br />

• Devono collaborare con il Dirigente Scolastico,<br />

i docenti, il personale A.T.A. per una<br />

scuola che risponda alle esigenze dei propri<br />

figli.<br />

Posso assicurare che questi principi sono<br />

stati rispettati nelle riunioni di questo anno scolastico,<br />

tutti avevamo ed abbiamo sempre presente<br />

il bene dei nostri studenti e in generale la<br />

funzionalità e il bilancio dell’istituto che come<br />

genitori abbiamo scelto per l’educazione scolastica<br />

dei nostri figli.<br />

I verbali delle riunioni del Consiglio<br />

d’Istituto sono a disposizione presso la segreteria<br />

e tutti possono prenderne visione; io credo<br />

sia una lettura che può far capire meglio di<br />

qualsiasi relazione l’importanza delle deliberazioni<br />

prese e l’impegno non formale profuso da<br />

tutti i componenti.<br />

La discussione dei vari punti all’ordine<br />

del giorno è sempre stata approfondita e rispettosa<br />

delle diverse opinioni, quasi sempre<br />

le delibere sono state approvate all’unanimità<br />

a dimostrazione di una corretta sintesi delle<br />

diverse posizioni e anche quando si sono approvate<br />

delibere a “maggioranza”, non è mai<br />

venuto meno il rispetto reciproco.<br />

Molti di noi erano nuovi in questa esperienza,<br />

il tempo per conoscerci e poi a lavorare,<br />

ad impegnarci per questa scuola che vogliamo<br />

rimanga sempre vicina agli studenti, ai genitori<br />

e in cui gli insegnanti, il personale ATA e i Dirigenti<br />

trovino la giusta soddisfazione nel loro<br />

lavoro.<br />

Il Presidente del Consiglio di Istituto<br />

Gloriano Cantergiani<br />

93


La nostra elezione ha avuto luogo nel<br />

mese di novembre. Nell’assemblea di quel mese,<br />

le varie liste hanno presentato il loro programma<br />

e le loro idee per le assemblee future. Le liste<br />

presentate erano tre, una tutta al femminile<br />

capeggiata da Chiara Pianazzi, le altre due guidate<br />

da Montanari Luca e Fazioli Luca, due dei<br />

futuri rappresentanti. In seguito alle votazioni<br />

degli studenti, sono risultati eletti, Montanari<br />

Luca, Fazioli Luca, Baccolini Luca e Muratori<br />

Jonathan.<br />

Sono stati scelti dieci compagni dai nuovi<br />

rappresentanti d’istituto, con la funzione di<br />

“security”, per vigilare sul corretto svolgimento<br />

delle assemblee.<br />

Assemblea di Dicembre: nella nostra prima<br />

assemblea, abbiamo organizzato un “concerto<br />

di Natale”, come ogni anno.<br />

Si sono esibiti vari gruppi musicali di<br />

generi diversi, nel corso di due mattinate. Il<br />

concerto ha riscosso grande successo, vista<br />

l’affluenza e il coinvolgimento degli studenti.<br />

Assemblea di Gennaio: nella prima assemblea<br />

del nuovo anno, abbiamo trattato il<br />

tema delle droghe, mediante la visione di un<br />

film a tema (Trainspotting per il triennio, Radio<br />

Freccia per il biennio) e in un successivo<br />

dibattito incentrato in particolare sul disegno<br />

di legge Bossi-Fini. Visto l’argomento molto attuale<br />

e sentito tra i giovani, l’attenzione per i<br />

temi e il dibattito è stata molto alta e attiva, con<br />

interventi di alcuni ragazzi che hanno espresso<br />

le loro opinioni.<br />

Assemblea di Febbraio: in questo mese<br />

è stato invitato un esperto esterno, per parlare<br />

delle “guerre dimenticate” e del “razzismo”, connesso<br />

alla povertà e al sottosviluppo del sud del<br />

mondo. Sfortunatamente in alcune assemblee<br />

si sono verificati fatti spiacevoli, per il poco interesse<br />

dimostrato da alcuni ragazzi. Nonostante<br />

questo inconveniente vari studenti hanno<br />

mostrato il loro apprezzamento per l’esaustivo<br />

intervento trattante questi temi, generalmente<br />

poco conosciuti dalle masse.<br />

Assemblea di Marzo: questa assemblea<br />

si è svolta in maniera diversa, in quanto gli<br />

alunni sono rimasti nelle loro classi, sviluppando<br />

svariati progetti artistici su vari temi, in<br />

particolare riguardo al terrorismo. Tutto ciò in<br />

relazione alla “Giornata dell’arte e della creati-<br />

94<br />

ATTIVITÀ DEI RAPPRESENTANTI<br />

D‛ISTITUTO<br />

vità” che per il primo anno è durata per tutto<br />

l’arco della mattinata. Le classi hanno sviluppato<br />

lavori molto interessanti con diversi metodi,<br />

tra cui disegno, scrittura di temi e piccole<br />

realizzazioni in creta.<br />

Assemblea di Aprile: visti i frequenti atti<br />

terroristici che hanno colpito il mondo intero<br />

nell’ultimo periodo, abbiamo proposto la visione<br />

del film “11 settembre” formato da Undici cortometraggi<br />

della lunghezza ciascuno di Undici<br />

minuti, realizzati da registi di fama internazionale<br />

provenienti da tutto il mondo. Successivamente<br />

avremmo voluto sviluppare un dibattito.<br />

ma il tempo a nostra disposizione non è stato<br />

sufficiente.<br />

Inoltre abbiamo organizzato una manifestazione<br />

contro il terrorismo che ha riscosso<br />

un grande successo. Ci siamo spostati in corteo<br />

lungo le strade di Vignola per dimostrare la<br />

nostra pacifica protesta contro questi atti. Poi vi<br />

è stato il ritorno a scuola.<br />

Viste le continue richieste degli studenti,<br />

si sono tenuti tre “student party”, uno nel mese<br />

di marzo alla discoteca “Le Scuderie” di Spilamberto,<br />

uno nel mese di aprile presso la discoteca<br />

“Joia-Cenerentola” di Rubiera, il terzo nel mese<br />

di maggio sempre presso la discoteca “Le Scuderie”.<br />

L’ultimo giorno di scuola si festeggerà la<br />

fine dell’anno scolastico, nonché il nostro addio<br />

alla scuola superiore, presso la piscina di Vignola,<br />

con un concerto che si protrarrà durante<br />

la mattina e anche il pomeriggio. Sarà il nostro<br />

ultimo atto come rappresentanti d’istituto prima<br />

di lasciare questo incarico alle generazioni<br />

future…<br />

Speriamo che la nostra gestione sia stata<br />

positiva. Per noi è stata una bella esperienza,<br />

molto istruttiva e anche divertente…<br />

Cercate di non dimenticarci così in fretta!!!<br />

I rappresentanti d’Istituto<br />

Montanari Luca<br />

Fazioli Luca<br />

Baccolini Luca<br />

Muratori Jonathan


Docenti<br />

ALBERTINI Giuliana<br />

BALDI Mirella<br />

GUASTAROBA Donatella<br />

MARCHESELLI Andrea*<br />

MARGARITI Cristina<br />

MARTINELLI Carla<br />

RABITTI Maurizia<br />

VENTURI Giovanna<br />

A.T.A.<br />

MONTIERI Francesco*<br />

VANDINI Loretta<br />

Consiglio d‛Istituto<br />

Genitori<br />

CANTERGIANI Gloriano — Presidente<br />

GALLI Raimondo<br />

GRANDI Silvia<br />

GRILLI Maria Grazia*<br />

Studenti<br />

BACCOLINI Luca<br />

FAZIOLI Luca<br />

MONTANARI Luca*<br />

MURATORI Jonathan<br />

FORNI Pier Giuseppe — Dirigente scolastico (componente di diritto)<br />

Presidente della Giunta esecutiva.<br />

* Membri della Giunta esecutiva, insieme a FRANCHINI Tiziana (D.S.G.A.).<br />

95


ALBERTINI Giuliana<br />

AMICI Lorenza<br />

ANNOVI Giulio<br />

ARLETTI Giuliana<br />

ARMAROLI Andrea<br />

AURELI Alessandra<br />

BALDI Mirella<br />

BALESTRI Giovanni<br />

BARALDINI Marta<br />

BELLEI Enrico<br />

BELLOMO Luigia<br />

BERGONZONI Andrea<br />

BERNINI Margherita<br />

BERSELLI Giovanna<br />

BERTACCHI Raffaella<br />

BERTOLLA Mariangela<br />

BOSCHI Annalina<br />

BOSCHI M. Emilia<br />

BRUNI Elisabetta<br />

BUTTINI Rita<br />

CASSIANI Laura<br />

CATTANI Fabiana Giaele<br />

CAVANI Simonetta<br />

CAVAZZA Alfonsina<br />

CROCE’ Antonino<br />

COSLOVI A. Maria<br />

COVILI Ivana<br />

D’AMICO Paola<br />

DALLARI Alessandra<br />

DE PIETRI Alma Maria<br />

FANTI Vittorio<br />

FILIDEI Gabriella Anna<br />

FIORINI Giuseppe<br />

FORNACIARI Paola<br />

FORONI Paola<br />

GALASSI Graziano<br />

GASPARINI Angela<br />

GHIARONI Roberto<br />

GIROTTI Lorella<br />

GOBBI Cosetta<br />

GRADELLINI Antonella<br />

96<br />

<br />

Personale docente a tempo indeterminato<br />

GRAZIOSI Marco<br />

GRAZIOSI Stefano<br />

GUALDI Nicoletta<br />

GUASTAROBA Donatella<br />

LELLI M. Paola<br />

LUCCARINI Lorena<br />

MAGNI Manuela<br />

MANZINI Luigi<br />

MARASCO Vincenza<br />

MARCHESELLI Andrea<br />

MARCHIGNONI Leda<br />

MARGARITI Cristina<br />

MARTINELLI Carla<br />

MIGLIORI Fabrizio<br />

MIGNARDI Giampaolo<br />

MURATORI Emilia<br />

PANINI M. Pia<br />

PARENTI Lucia<br />

PARENTI Paola<br />

PIRANI A. Rita<br />

POLLASTRI Paolo<br />

RABITTI Maurizia<br />

RAVERA Vittorio<br />

RICCIO Angela Raffaella<br />

ROMAGNOLI Massimo<br />

ROSSI Vanna<br />

SBARRA Daniela<br />

SEVERI Deanna<br />

SIGHINOLFI Katia<br />

SLANZI Luciana<br />

SOLI Giovanni<br />

SOLIERI Elisabetta<br />

TAGLIAZUCCHI Giordano<br />

TAVONI Paolo<br />

TONDI Lidia<br />

TONI Loretta<br />

VACCA Filomena<br />

VENTURI Giovanna<br />

ZANNI Brunella<br />

ZUFFI Ilva


Personale docente a tempo determinato<br />

AQUILANO Giuliano<br />

BALBO Francesca<br />

BALESTRI Paola<br />

BALLESTRAZZI Ornella<br />

BENATTI Raffaella<br />

BIAGI Enrica<br />

BONARA Cristina<br />

BURIANI Rita<br />

CHARLESTON Hermitie<br />

COGHI Marisa<br />

FIORENTINO Maria<br />

FRIGERI Umberto<br />

GALLI Lorena<br />

GIUSTI Luciana<br />

LAVIOLA M. Grazia<br />

LENZARINI Stefania<br />

LEO Roberta<br />

LODI Stefania<br />

GRAZIOSI Marco<br />

Gestione del P.O.F. e delle attività multimediali<br />

RABITTI Maurizia<br />

Gestione del P.O.F.<br />

BERSELLI Giovanna<br />

Organizzazione della didattica<br />

MALAGOLI Sabrina<br />

MANZINI M. Cristina<br />

MOLINARI Adriano<br />

MONTANARI Lorenzo<br />

MONTANARI Monica<br />

MURKIN Mark Steven<br />

PACCHI Onilia<br />

PIGNATTI Zaira<br />

PIPINO Pier Paolo<br />

PRANDI Milva<br />

PRETI Cristina<br />

RICCI Laura<br />

RIGHI Cristina<br />

ROSSI Antonella<br />

ROTTEGLIA M. Francesca<br />

TARDINI Gianluigi<br />

TORELLI Ester<br />

Docenti responsabili delle funzioni strumentali al P.O.F.<br />

GALASSI Graziano<br />

Attività per il successo scolastico e la prevenzione dell’insuccesso<br />

BERTOLLA Mariangela<br />

Attività per l’educazione alla salute<br />

GHIARONI Roberto<br />

Progetti formativi scuola - mondo del lavoro<br />

97


98<br />

<br />

Direttore D.S.G.A.<br />

FRANCHINI Tiziana<br />

Assistenti Amministrativi:<br />

COLACIONE Anna Maria<br />

DUZZI Lorena<br />

ELMI Mirca<br />

GALLI Paolo<br />

GRANDI Onelia<br />

GUARGUAGLINI Paola<br />

PAIOLI Roberta<br />

PELLICIARI Daniela<br />

SANTAGATA Graziella<br />

STRADI Claudia<br />

Personale A.T.A.<br />

Collaboratori Scolastici:<br />

CALABRESE Carmela<br />

CAVALLARO Raffaele<br />

FERRARI Luigi<br />

GENTILI Sandra<br />

MAESTRI Carmen<br />

MIANI Giancarlo<br />

MONTAGUTI Maria<br />

NARDINI Mariarosa<br />

PERI Gabriella<br />

POLISCO Leda<br />

SOLI Carla<br />

VANDINI Loretta<br />

VENTURELLI Antonella<br />

VISCOMI Antonietta<br />

Assistenti Tecnici:<br />

BIGNARDI Stefano<br />

MONTIERI Francesco<br />

SERRI Sauro


STUDENTI<br />

Addo Giuseppina Baahwa<br />

Baldoni Serena<br />

Benassi Sara<br />

Bernardoni Jessica<br />

Bruzzi Elisa<br />

Cavallini Chiara<br />

Cricelli Morena<br />

Ferrari Valeria<br />

Fiorani Federica<br />

Gherardi Alessia<br />

Giuliani Elisa<br />

Gregori Sonia<br />

Guidetti Francesca<br />

Iftime Oana Octavia<br />

Montaguti Pietro<br />

Odorici Martina<br />

Parazza Sonia<br />

Piccioli Helen<br />

Pini Beatrice<br />

Rossi Andrea<br />

Rubini Melissa<br />

Sabattini Martika<br />

Simonini Silvia<br />

Sola Chiara<br />

Trisolini Chiara<br />

Classe I A Erica<br />

INSEGNANTI<br />

Ballestrazzi Ornella, Educazione fi sica<br />

Bernini Margherita, Trattamento testi e dati<br />

Biagi Enrica, Religione cattolica<br />

Buriani Rita, Diritto ed Economia<br />

Coghi Marisa, Scienza della materia<br />

Foroni Paola, Scienza della natura<br />

Graziosi Marco, Inglese<br />

Murkin Mark Steven, Conversazione inglese<br />

Riccio Angela, Francese<br />

Romagnoli Massimo, Matematica<br />

Zuffi Ilva, Italiano e Storia<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Cantaroni Cosetta<br />

Pini Stefano<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Bruzzi Elisa<br />

Odorici Martina


Classe I A Igea<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Bazzani Marcello<br />

Biolchini Martina<br />

Borghi Valeria<br />

Degli Angeli Licia<br />

Ferrari Francesca<br />

Gianaroli Luca<br />

Gozzoli Giulia<br />

Gubbelini Sara<br />

Gugliotta Alessandra<br />

Guidetti Mattia<br />

Lamberti Marcella<br />

Leonelli Sara<br />

Lici Fabiola<br />

Macchi Melissa<br />

Magistro Sabrina<br />

Maldera Eleonora<br />

Masi Giulia<br />

Mezzini Ilaria<br />

Miani Monica<br />

Nizzi Chiara<br />

Orlandi Sara<br />

Righetti Tanya<br />

Soranno Annamaria<br />

Telesca Marco<br />

Terzi Daniele<br />

Trenti Tanya<br />

Cavani Simonetta, Matematica<br />

Covili Ivana, Italiano<br />

Giusti Luciana, Religione cattolica<br />

Gobbi Cosetta, Trattamento testi e dati<br />

Guastaroba Donatella, Inglese<br />

Molinari Adriano, Diritto ed Economia<br />

Pirani Annarita, Economia aziendale<br />

Ravera Vittorio, Educazione fi sica<br />

Slanzi Luciana, Scienza della materia<br />

Tavoni Paolo, Scienza della natura<br />

Toni Loretta. Tedesco<br />

Zuffi Ilva, Storia<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Covili Norma<br />

Rioli Giuliana<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Degli Angeli Licia<br />

Orlandi Sara


Classe I B Igea<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Altamura Luigi<br />

Bondi Floria<br />

Cammareri Domenico<br />

Campeggi Alex<br />

Chiletti Valentina<br />

Degli Esposti Aileen<br />

Ferrari Chiara<br />

Franceschini Gloria<br />

Gherardi Valentina<br />

Iacconi Francesco<br />

Mone Alba<br />

Montalegni Silvia<br />

Montrone Paolo Raoul<br />

Pasini Andrea<br />

Pugliese Alex<br />

Rubini Daniel<br />

Scorzoni Debora<br />

Tranchini Eleonora<br />

Turrini Giulio<br />

Venturelli Ilaria<br />

Verzoni Valentina<br />

Zeppieri Elena<br />

Zharra Rezarta<br />

Bertacchi Raffaella, Matematica<br />

Ghiaroni Roberto, Economia aziendale<br />

Giusti Luciana, Religione cattolica<br />

Gobbi Cosetta. Trattamento testi e dati<br />

Graziosi Marco, Inglese<br />

Montanari Monica, Diritto ed Economia<br />

Parenti Paola, Italiano e Storia<br />

Prandi Milva, Francese<br />

Ravera Vittorio, Educazione fi sica<br />

Slanzi Luciana, Scienza della materia<br />

Tavoni Paolo, Scienza della natura<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Cool Myriam<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Altamura Luigi<br />

Iacconi Francesco


STUDENTI<br />

Azzani Silvia<br />

Barbieri Andrea<br />

Bernardi Francesca<br />

Bondi Cristina<br />

Brini Ferri Michael<br />

Carpentieri Ilaria<br />

Casale Diego<br />

Faucetta Giuseppa<br />

Ferrari Davide<br />

Gheduzzi Sara<br />

Ghibellini Maicol<br />

Gozzoli Giacomo<br />

Iattoni Giulia<br />

Masi Elisa<br />

Minutiello Gabriele<br />

Passuti Francesca<br />

Pastorelli Elena<br />

Pederzani Gianluca<br />

Pendoli Alessio<br />

Ritacco Pamela<br />

Roli Alice<br />

Shameti Borana<br />

Tagliani Giulia<br />

Uccelli Giulia<br />

Veneruso Vincenza<br />

Ventura Noemi<br />

Classe I C Igea<br />

Vezzali Monia<br />

Zoboli Sara<br />

INSEGNANTI<br />

Albertini Giuliana, Economia aziendale<br />

Bellei Enrico, Educazione fi sica<br />

Bellomo Luigia, Italiano e Storia<br />

Bernini Margherita, Trattamento testi e dati<br />

Bertacchi Raffaella, Matematica<br />

Dallari Alessandra, Inglese<br />

D’Amico Paola, Francese<br />

Foroni Paola, Scienza della materia<br />

Manzini Maria Cristina, Religione cattolica<br />

Montanari Monica, Diritto ed Economia<br />

Tavoni Paolo, Scienza della natura<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Minutiello Antonio<br />

Pastorelli Paolo<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Ghibellini Maicol<br />

Casale Diego


Classe I D Igea<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Altafi ni manuel<br />

Amato Giuseppe<br />

Ancora Martina<br />

Bedonni Federica<br />

Benni Agnese<br />

Bernardoni Erica<br />

Cantatore Stefano<br />

Cantergiani Debora<br />

Casini Francesca<br />

Della Porta Maria<br />

Drusiani Letizia<br />

Filippo Silvia<br />

Gibellini Valentina<br />

Grandi Sara<br />

Guidotti Mattia<br />

Inzerillo Elisabetta<br />

Luyo Campo Maria Julia<br />

Maffi one Angela<br />

Malmusi Giulia<br />

Manzini Karin<br />

Nocetti Alex<br />

Perniciaro Graziella<br />

Popoli Luisella<br />

Rivasi Elisa<br />

Senanayake Deborah<br />

Tebaldi Roberta<br />

Bellei Enrico, Educazione fi sica<br />

Bernini Margherita, Trattamento testi e dati<br />

Biagi Enrica, Religione cattolica<br />

Coghi Marisa, Scienza della natura<br />

Covili Ivana, Italiano e Storia<br />

Dallari Alessandra, Inglese<br />

Foroni Paola, Scienza della materia<br />

Ghiaroni Roberto, Economia aziendale<br />

Montanari Monica, Diritto ed Economia<br />

Riccio Angela, Francese<br />

Pignatti Zaira, Sostegno<br />

Romagnoli Massimo, Matematica<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Ancora Antonio<br />

Ballotta Emicaela<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Ancora Martina<br />

Malmusi Giulia


Classe I A Scientifico<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Barozzi Giulio<br />

Boffa Francesco<br />

Bonfi glioli Filippo<br />

Bruzzi Alessio<br />

Bruzzi Tiziano<br />

Calzolari Cristel<br />

Cavallucci Lorenzo<br />

Cesti Valentina<br />

Cortesi Dario<br />

Costanzini Ilaria<br />

Diamanti Rossella<br />

Gelsomini Elena<br />

Golinelli Giulia<br />

Gozzoli Sara<br />

Idri Alberto<br />

Lanciotti Benedetta<br />

Leoni Sara<br />

Lucchi Elisa<br />

Muratori Tanya<br />

Paganelli Alessandra<br />

Righetti Laura<br />

Sief Francesco<br />

Vandelli Andrea<br />

Venturi Matteo<br />

Zani Alessandro<br />

Zanni Filippo<br />

Baldi Mirella, Storia e Geografi a<br />

Bertolla Mariangela, Laboratorio di Fisica e<br />

Chimica<br />

Coslovi A. Maria, Italiano e Latino<br />

Fanti Vittorio, Arte<br />

Fiorini Giuseppe, Educazione fi sica<br />

Fornaciari Paola, Inglese<br />

Giusti Luciana, Religione cattolica<br />

Mignardi Giampaolo, Matematica<br />

Pacchioni Lia, Scienze della terra<br />

Zanni Brunella, Diritto<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Cavallucci Roberto<br />

Garelli Maria Grazia<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Gelsomini Elena<br />

Idri Alberto


STUDENTI<br />

Adani Giorgia<br />

Bazzani Marco<br />

Berni Giovanni<br />

Bettelli Damiano<br />

Clò Simone<br />

Ferrara Rosaria<br />

Galli Alice<br />

Garuti Martina<br />

Gazzi Chiara<br />

Gozzoli Caterina<br />

Iattoni Elena<br />

Manzini Nicola<br />

Mariani Andrea<br />

Marrocchino Martina<br />

Menozzi Erika<br />

Molinari Sonia<br />

Muratori Giulia<br />

Panini Alberto<br />

Rinaldi Lucia<br />

Ronchetti Andrea<br />

Rossi Chiara<br />

Ruini Francesca<br />

Sbardella Gaia<br />

Soncini Lorenzo<br />

Sorice Gabriele<br />

Spadano Lara<br />

Tolomelli Alberto<br />

Classe I B Scientifico<br />

Tonelli Elia<br />

Tosetti Riccardo<br />

Volpi Giulia<br />

Vranies Giacomo<br />

INSEGNANTI<br />

Balestri Giovanni, Scienze della terra e<br />

Laboratorio di Fisica e Chimica<br />

Baraldini Marta, Geografi a<br />

Bergonzoni Andrea, Matematica<br />

Fanti Vittorio, Arte<br />

Fiorini Giuseppe, Educazione fi sica<br />

Girotti Lorella, Inglese<br />

Manzini Luigi, Italiano e Latino<br />

Rossi Antonella, Religione cattolica<br />

Soli Giovanni, Storia<br />

Zanni Brunella, Diritto<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Ruini Paolo<br />

Tosetti Ermanno<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Muratori Giulia<br />

Sorice Gabriele


STUDENTI<br />

Alberti Francesca<br />

Barilli Davide Elenilson<br />

Bedogni Stefania<br />

Bergamini Silvia<br />

Bortolani Barbara<br />

Bortolotti M. Cinzia<br />

Ciurea Oana Mihaela<br />

Colombo Jacopo<br />

Dattoli Saverio<br />

Galli Andrea<br />

Generali Dario<br />

Ghelfi Sara<br />

Grosso Giulio<br />

Iamoni Fausto<br />

Masseini Vieri<br />

Mcallister Giovanni<br />

Muratori Paolo<br />

Nadini Elisa<br />

Pancaldi Stefano<br />

Partisani Silvia<br />

Righi Luca<br />

Roncaglia Paolo<br />

Santunione Caterina<br />

Scurani Tobia<br />

Soli Giacomo<br />

Uccellari Matteo<br />

Classe I C Scientifico<br />

Valentini Alessia<br />

Valisi Veronica<br />

Viani Simone<br />

INSEGNANTI<br />

Balbo Francesca, Latino<br />

Balestri Giovanni, Scienze della terra<br />

Balestri Paola, Arte<br />

Bazzani Mauro, Educazione fi sica<br />

Cavazza Alfonsina, Matematica e Laboratorio<br />

di Fisica e Chimica<br />

Fornaciari Paola, Inglese<br />

Giusti Luciana, Religione cattolica<br />

Rossi Vanna, Italiano, Storia e Geografi a<br />

Zanni Brunella, Diritto<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Galli Raimondo<br />

Viani Graziella<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Bergamini Silvia<br />

Righi Luca


Classe IV A Ginnasio<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Abbate Serena<br />

Barbieri Benedetta<br />

Brugaletta Veronica<br />

Cappelletti Ludovica<br />

Casati Alessandro<br />

Dani Marcello<br />

Galli Giovanni<br />

Ghirondi Ludovica<br />

Giannerini Martina<br />

Grandi Sara<br />

Grazia Maria Letizia<br />

Mignani Federica<br />

Muzzarelli Sara<br />

Ori Margherita<br />

Pellati Mattia<br />

Prostrati Stefania<br />

Ramenghi Margherita<br />

Sargenti Cecilia<br />

Teggi Alberto<br />

Vilella Lucia<br />

Zaccherini Bemedetta<br />

Zanasi Alice<br />

Zani Matilde<br />

Aureli Alessandra, Italiano<br />

Buttini Rita, Latino<br />

Galli Lorena, Greco, Storia e Geografi a<br />

Graziosi Stefano, Educazione fi sica<br />

Luccarini Lorena, Inglese<br />

Marchignoni Leda, Matematica<br />

Rossi Antonella, Religione cattolica<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Boni Carla<br />

Piccinelli Carmen<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Dani Marcello<br />

Ori Margherita


Classe IV B Ginnasio<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Acerbi Carlotta<br />

Cavallotti Clizia<br />

D’alessandro Simone<br />

Dalleolle Riccardo<br />

Fontana Gianluca<br />

Gasparini Francesca<br />

Girgenti Martino<br />

Lanza Jessica<br />

Lucchi Afra<br />

Mezzadri Francesco<br />

Mezzadri Silvia<br />

Nannetti Beatrice<br />

Nobili Katia<br />

Pacetti Lavinia<br />

Passini Valentina<br />

Pelloni Chiara<br />

Roli Jessica<br />

Sala Irene<br />

Sandoni Bellucci Giorgia<br />

Selvi Giorgia<br />

Uccellari Sara<br />

Zahariev Vasiana<br />

Amici Lorenza, Greco e Storia<br />

Annovi Giulio, Matematica<br />

Aureli Alessandra, Latino<br />

Filidei Gabriella Anna, Italiano e Geografi a<br />

Graziosi Stefano, Educazione fi sica<br />

Rossi Antonella, Religione cattolica<br />

Vacca Filomena, Inglese<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Drusiani Maura<br />

Grandi Silvia<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Lucchi Afra<br />

Barani Benedetta


Classe II A Erica<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Barbanti Eleonora<br />

Bondioli Eleonora<br />

Buonaiuto Maurizio<br />

Burgoni Chiara<br />

Cappi Cristina<br />

Carlino Francesca<br />

Cervi Federica<br />

Costanzo Ilenia<br />

D’Aprile Erika<br />

En Nabet Fatima<br />

Francese Marianna<br />

Franzese Costanza<br />

Gandolfi Greta<br />

Grandi Valentina<br />

Guerra Elisa<br />

Melis Luana<br />

Mellado Acuna Maria Natalia<br />

Muzzioli Giada<br />

Piazzi Debora<br />

Quartieri Noemi<br />

Rinfranti Alessio<br />

Sanmartini Gaia<br />

Scunzani Alessia<br />

Solazzi Alessandra<br />

Tagliazucchi Elisa<br />

Villani Maria Michela<br />

Zanardo Chiara<br />

Ballestrazzi Ornella, Educazione fi sica<br />

Bernini Margherita, Trattamento testi e dati<br />

Biagi Enrica, Religione cattolica<br />

Charleston Hermitie, Conversazione francese<br />

Coghi Marisa, Scienza della materia<br />

Foroni Paola. Scienza della natura<br />

Graziosi Marco, Inglese<br />

Murkin Mark Steven, Conversazione inglese<br />

Riccio Angela, Francese<br />

Romagnoli Massimo, Matematica<br />

Taglazzucchi Giordano, Diritto ed Economia<br />

Zuffi Ilva, Italiano e Storia<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Bonetti Chiara<br />

Canè Anna<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Cappi Cristina<br />

Tagliazucchi Elisa


Classe II A Igea<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Auregli Thomas<br />

Boni Annalisa<br />

Borghi Daniele<br />

Boschetti Giuliana<br />

Brescia Alessio<br />

Bussoli Maddalena<br />

Caracciolo Andrea<br />

Cerchiari Elisa<br />

Comanducci Giorgio<br />

Corni Alberto<br />

D’Amato Lorenzo<br />

De Meo Raffaella<br />

Di Girolamo Natascia<br />

Ferrari Diego<br />

Fregni Simona<br />

Freschi Andrea<br />

Lolli Sabrina<br />

Malmusi Erika<br />

Manfredini Luca<br />

Mazzetti Sara<br />

Rosi Stefano<br />

Bellomo Luigia, Storia<br />

Cavani Simonetta, Matematica<br />

Giusti Luciana, Religione cattolica<br />

Gobbi Cosetta, Trattamento testi e dati<br />

Guastaroba Donatella, Inglese<br />

Molinari Adriano, Diritto ed Economia<br />

Parenti Paola, Italiano<br />

Pirani Annarita, Economia aziendale<br />

Ravera Vittorio, Educazione fi sica<br />

Slanzi Luciana, Scienza della materia<br />

Tavoni Paolo, Scienza della natura<br />

Toni Loretta, Tedesco<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Corni Claudio<br />

Ferrari Maria Concetta<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Cerchiari Elisa<br />

Di Girolamo Natascia


Classe II B Igea<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Ates Esra<br />

Baldoni Laura<br />

Ballotta Paolo<br />

Benatti Marco<br />

Bernardi Manuel<br />

Bononi Elisa<br />

Bruzzi Davide<br />

Covili Priscilla<br />

Danti Angela<br />

Gorrieri Stefania<br />

Marchesini Elia<br />

Mesini Silvia<br />

Muzzarelli Laura<br />

Pace Davide<br />

Piciullo Benedetto<br />

Rioli Cinzia<br />

Santunione Marco<br />

Selda Darlyn<br />

Trebbi Annalisa<br />

Turi Sara<br />

Uccellari Alice<br />

Zanardi Federico<br />

Biagi Enrica, Religione cattolica<br />

Cavani Simonetta, Matematica<br />

Ghiaroni Roberto, Economia aziendale<br />

Gobbi Cosetta, Trattamento testi e dati<br />

Graziosi Marco, Inglese<br />

Lelli M. Paola, Storia<br />

Montanari Monica, Diritto ed Economia<br />

Parenti Paola, Italiano<br />

Ravera Vittorio, Educazione fi sica<br />

Riccio Angela, Francese<br />

Slanzi Luciana, Scienza della materia<br />

Tavoni Paolo, Scienza della natura<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Ballotta Detalmo<br />

Minozzi Stefania<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Mesini Silvia<br />

Muzzarelli Laura


Classe II C Igea<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Amidei Serena<br />

Bertini Natascia<br />

Bertoni Jenny<br />

Bonetti Sara<br />

Dalloli Davide<br />

Ferri Marco<br />

Francipane Mario<br />

Giacobazzi Andrea<br />

Giorgi Matteo<br />

Liò Antonio<br />

Longega Manuel<br />

Mariani Luana<br />

Marinelli Davide<br />

Mazzitelli Francesco<br />

Melchiorri Mario Eliseo<br />

Menzani Margot<br />

Nicolini Fabrizio<br />

Ori Claudia<br />

Panariello Dario<br />

Rabacchi Giulia<br />

Simeoni Martina<br />

Venturelli Jessica<br />

Vicini Silvia<br />

Zanella Andrea<br />

Albertini Giuliana, Economia aziendale<br />

Bellei Enrico, Educazione fi sica<br />

Bellomo Luigia, Italiano e Storia<br />

Bertacchi Raffaella, Matematica<br />

Biagi Enrica, Religione cattolica<br />

D’amico Paola, Francese<br />

De Pietri Alma Maria, Inglese<br />

Foroni Paola, Scienza della materia<br />

Gobbi Cosetta, Trattamento testi e dati<br />

Montanari Monica, Diritto ed Economia<br />

Tavoni Paolo, Scienza della natura<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Quercivi Raffaella<br />

Rosignoli Ester<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Amidei Serena<br />

Ori Claudia


Classe II D Igea<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Bal Sedef<br />

Baroni Sara<br />

Bellucci Luana<br />

Brianti Giulia<br />

Brighenti Sara<br />

Coroneo Elisa<br />

Della Casa Andrea<br />

Di Bartolo Dario<br />

Faggioli Sara<br />

Fornaciari Alessandro<br />

Franchini Sandra<br />

Giusti Marco<br />

Lutti Catia<br />

Masi Giulia<br />

Nocetti Luca<br />

Palmieri Maria Libera<br />

Pellati Valentina<br />

Poli Valentina<br />

Sghinolfi Erika<br />

Stanzani Anastasia<br />

Turrini Simone<br />

Vandini Valeria<br />

Vezzali Paolo<br />

Bellei Enrico, Educazione fi sica<br />

Biagi Enrica, Religione cattolica<br />

Coghi Marisa, Scienza della materia e<br />

Scienza della natura<br />

Covili Ivana, Italiano<br />

Dallari Alessandra, Inglese<br />

D’Amico Paola, Francese<br />

Gobbi Cosetta, Trattamento testi e dati<br />

Molinari Adriano, Diritto ed Economia<br />

Pirani Annarita, Economia aziendale<br />

Romagnoli Massimo, Matematica<br />

Severi Deanna, Storia<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Giusti Francesco<br />

Vezzali Mario<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Giusti Marco<br />

Lutti Catia


Classe II A Scientifico<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Campazzi Simone<br />

Cantaroni Edoardo<br />

Castagnini Andrea<br />

Costantini Giacomo<br />

Davoli Laura<br />

Della Casa Giulio<br />

Falconi Simona<br />

Fornaciari Eleonora<br />

Lauria Saverio<br />

Odorici Giulia<br />

Pagliuso Giulia<br />

Pontegavelli Marika<br />

Righi Stefano<br />

Rossi Eleonora<br />

Scalambra Gabriele<br />

Sibani Andrea<br />

Soli Stefano<br />

Venturelli Davide<br />

Venturelli Mattia<br />

Balestri Giovanni, Laboratorio di Fisica e<br />

Chimica<br />

Baraldini Marta, Latino<br />

Coslovi A. Maria, Italiano, Storia<br />

e Geografi a<br />

Fanti Vittorio, Arte<br />

Fiorini Giuseppe, Educazione fi sica<br />

Fornaciari Paola, Inglese<br />

Mignardi Giampaolo, Matematica<br />

Pacchioni Lia, Biologia<br />

Rossi Antonella, Religione cattolica<br />

Zanni Brunella, Diritto<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Livoti Angela<br />

Odorici Franco<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Odorici Giulia<br />

Scalambra Gabriele


Classe II B Scientifico<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Adani Enrico<br />

Assirati Giacomo<br />

Cantalù Mattia<br />

Chierici Luca<br />

Ciardullo Kathrine<br />

Crovella Alice<br />

Grazioli Daria<br />

Graziosi Marcello<br />

Iattoni Veronica<br />

Luppi Giulia<br />

Malagodi Giulia<br />

Mazza Cecilia<br />

Mincione Chiara<br />

Minelli Federica<br />

Misley Pier Luigi<br />

Montanari Giulia<br />

Morotti Elena<br />

Piani Luca<br />

Seghedoni Sara<br />

Uguzzoni Marco<br />

Valentini Giulia<br />

Annovi Giulio, Matematica e Laboratorio di<br />

Fisica e Chimica<br />

Baraldini Marta, Latino<br />

Fanti Vittorio, Arte<br />

Girotti Lorella, Inglese<br />

Graziosi Stefano, Educazione fi sica<br />

Manzini Luigi, Italiano, Storia e Geografi a<br />

Pacchioni Lia, Biologia<br />

Rossi Antonella, Religione cattolica<br />

Zanni Brunella, Diritto<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Leonelli Daniela<br />

Luppi Roberto<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Grazioli Daria<br />

Graziosi Marcello


Classe II C Scientifico<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Bartolini Cristiano<br />

Bernardi Chiara<br />

Bruzzi Matteo<br />

Colombari Nicholas<br />

Cuneo Beatrice<br />

Depietri Cinzia<br />

Ghini Francesco<br />

Giovanelli Nicolas<br />

Guidi Diego<br />

Mariani Andrea<br />

Migliori Gabriele<br />

Pifferi Matteo<br />

Piseddu Nadia<br />

Riccò Giulia<br />

Saudati Cecilia<br />

Scordamaglia Gaetano<br />

Tommesani Elena<br />

Zanasi Lia<br />

Balbo Francesca, Storia e Geografi a<br />

Balestri Giovanni, Biologia e Laboratorio di<br />

Fisica e Chimica<br />

Bazzani Mauro, Educazione fi sica<br />

Cavazza Alfonsina, Matematica<br />

Fanti Vittorio, Arte<br />

Giusti Luciana, Religione cattolica<br />

Rossi Vanna, Italiano e Latino<br />

Vacca Filomena, Inglese<br />

Zanni Brunella, Diritto<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Bernardi Luca<br />

Cavazzoni Chiara<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Riccò Giulia<br />

Zanasi Lia


Classe II D Scientifico<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Bettini Luca<br />

Bonasoni Matteo<br />

Boni Giulia<br />

Cardiello Caterina<br />

Castelli Andrea<br />

Cattabiani Jessica<br />

Credi Elisa<br />

Crociani Nicola<br />

De Bernardi Matteo<br />

Demaria Vanessa<br />

Fraulini Fabiana<br />

Lasagni Giulia<br />

Mezzadri Giovanni<br />

Migliori Luca<br />

Mungo Gabriele<br />

Muratori Luca<br />

Rinaldi Jessica<br />

Storchi Micaela<br />

Torsello Chiara<br />

Varroni Silvia<br />

Zaccanti Mattia<br />

Ballestrazzi Ornella, Educazione fi sica<br />

Bertolla Mariangela, Laboratorio di Fisica e<br />

Chimica, Biologia<br />

Cavazza Alfonsina, Matematica<br />

Fanti Vittorio, Arte<br />

Giusti Luciana, Religione cattolica<br />

Muratori Emilia, Italiano, Latino, Storia e<br />

Geografi a<br />

Vacca Filomena, Inglese<br />

Zanni Brunella, Diritto<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Borghi Annarita<br />

Serra Maria Grazia<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Cattabiani Jessica<br />

Torsello Chiara


Classe V A Ginnasio<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Ates Zehra<br />

Barani Benedetta<br />

Bombarda Maria Caterina<br />

Borrelli Giulia<br />

Cassanelli Stella<br />

Degli Esposti Daniel<br />

Garuti Francesca<br />

Ghiaroni Elena<br />

Gualandi Valentina<br />

Guidarini Francesco<br />

Iacomino Elena<br />

Minghinelli Simone<br />

Pikassis Michele<br />

Pinto Marta<br />

Rossi Valentina<br />

Serafi ni Riccardo<br />

Tagliazucchi Eleonora<br />

Vecchi Ornella<br />

Ventura Irene<br />

Violi Elena<br />

Zaccaria Jessica<br />

Amici Lorenza, Latino<br />

Buttini Rita, Italiano e Geografi a<br />

Filidei Gabriella Anna, Greco, Storia<br />

Graziosi Stefano, Educazione fi sica<br />

Luccarini Lorena, Inglese<br />

Marchignoni Leda, Matematica<br />

Rossi Antonella, Religione cattolica<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Demaria Paola<br />

Guidarini Maria Cristina<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Barani Benedetta<br />

Garuti Francesca


Classe V B Ginnasio<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Ardanese Valentina<br />

Cappi Enrico<br />

Casagrande Laura<br />

Cristoni Nicol<br />

Divenosa Giulia<br />

Grazia Valentina<br />

Loriga Alessandra<br />

Manfredi Flavia<br />

Menabue Giulia<br />

Pedretti Jessica<br />

Pedroni Guido<br />

Pignatti Morano Eleonora<br />

Prandini Antonio<br />

Puca Efi sia<br />

Righetti Giulia<br />

Rinfranti Silvia<br />

Vetturi Silvia<br />

Amici Lorenza, Italiano e Geografi a<br />

Buttini Rita, Greco, Storia<br />

Filidei Gabriella Anna, Latino<br />

Graziosi Stefano, Educazione fi sica<br />

Marchignoni Leda, Matematica<br />

Rossi Antonella, Religione cattolica<br />

Vacca Filomena, Inglese<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Grazia Giuliano<br />

Tampellini Marilena<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Menabue Giulia<br />

Righetti Giulia


STUDENTI<br />

Balugani Francesca<br />

Barbieri Lara<br />

Benni Cecilia<br />

Braglia Alessia<br />

Calcagno Susi<br />

Castiglione Luca<br />

Ceddia Alice<br />

Colombari Federica<br />

De Pasquale Elisa<br />

Franchini Ramona<br />

Gaeta Veronica<br />

Garagnani Marina<br />

Giovanelli Sara<br />

Gozzoli Laura<br />

Iannuzzi Stefania<br />

Liò Carolina<br />

Masetti Elena<br />

Mazzucchi Giulia<br />

Merola Roberta<br />

Poli Monica<br />

Rinaldi Monica<br />

Roli Chiara<br />

Russo Katia<br />

Santunione Moira<br />

Selvini Jacopo<br />

Tinti Sara<br />

Classe III A Igea<br />

Ventrone Rosa<br />

Venturelli Giulia<br />

INSEGNANTI<br />

Ballestrazzi Ornella, Educazione fi sica<br />

Biagi Enrica, Religione cattolica<br />

Bruni Elisabetta, Economia politica e<br />

Diritto<br />

Crocè Antonino, Geografi a<br />

Guastaroba Donatella, Inglese<br />

Margariti Cristina, Matematica<br />

Parenti Lucia, Economia aziendale<br />

Prandi Milva, Francese<br />

Severi Deanna, Italiano e Storia<br />

Toni Loretta, Tedesco<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Billi Paola<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Mazzucchi Giulia<br />

Poli Monica


Classe III A Mercurio<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Altariva Marco<br />

Belluzzi Sara<br />

Bettuzzi Francesco<br />

Bononcini Angelo<br />

Campazzi Erika<br />

Cantoni Fabrizio<br />

Carlini Francesca Noemi<br />

Castiglioni Silvia<br />

Chierici Marika<br />

Ciardullo Veronica<br />

D’Ambrosio Micaela<br />

Di Pasquale Diego<br />

Gabriele Alessandra<br />

Gherardi Sonia<br />

Ghirardini Luca<br />

Giovinazzo Sara<br />

Momordica Letizia<br />

Nicolai Alessandro<br />

Orlandi Elena<br />

Prochilo Gessica<br />

Riezzo Roberta<br />

Zanasi Federica<br />

Arletti Giuliana, Matematica<br />

Biagi Enrica, Religione cattolica<br />

De Pietri Alma Maria, Inglese<br />

Galassi Graziano, Diritto e<br />

Economia politica<br />

Panini M. Pia, Economia aziendale<br />

Pollastri Paolo, Italiano e Storia<br />

Ravera Vittorio, Educazione fi sica<br />

Tardini Gianluigi, Informatica<br />

Tondi Lidia, Laboratorio di inf. gest.<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Ascari Monica<br />

Righetti Anna Maria<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Ciardullo Veronica<br />

Riezzo Roberta


Classe III B Mercurio<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Alves Leonelli Ana Helena<br />

Arrighi Daniela<br />

Ballerini Gloria<br />

Bardhi Nerisa<br />

Bernardoni Matteo<br />

Bettarel Michael<br />

Ceccato Valentina<br />

Franzoso Enrico<br />

Giurlanda Stefano<br />

Gori Diego Batista<br />

Graziani Alessandro<br />

Macchioni Elisa<br />

Medio Carmen<br />

Monteventi Alexandre<br />

Pederzini Valentina<br />

Ramini Serena<br />

Soli Elisa<br />

Solignani Luca<br />

Trenti Yuri<br />

Vandelli Silvia<br />

Bellei Enrico, Educazione fi sica<br />

Biagi Enrica, Religione cattolica<br />

Boschi M. Emilia, Economia aziendale<br />

Buriani Rita, Economia politica, Diritto<br />

De Pietri Alma Maria, Inglese<br />

Magni Manuela, Italiano e Storia<br />

Margariti Cristina, Matematica<br />

Sighinolfi Katia, Laboratorio di inf. gest.<br />

Venturi Giovanna, Informatica<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Pederzini Francesco<br />

Vivi Maria Rosa<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Monteventi Alexandre<br />

Ramini Serena


Classe III A Scientifico<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Ari Samantha<br />

Bergonzini Stefano<br />

Boni Giulia<br />

Cantalù Laura<br />

Casolari Regina<br />

Cinti Riccardo<br />

Cremonini Eleonora<br />

Ferrari Chiara<br />

Ferrari Erika<br />

Fini Elisa<br />

Fioraio Nicola<br />

Massari Marzio<br />

Mignardi Giuliano<br />

Passini Francesca<br />

Sandrolini Sara<br />

Schieri Francesco<br />

Schieri Gigliola<br />

Schirinzi Elena<br />

Serri Christian<br />

Sganzerla Alessandro<br />

Toni Silvia<br />

Tosi Mattia<br />

Trenti Silvia<br />

Uguzzoni Eliodora<br />

Vandelli Federica<br />

Zanotti Elisa<br />

Armaroli Andrea, Storia e Filosofi a<br />

Balbo Francesca, Italiano e Latino<br />

Bergonzoni Andrea, Matematica e Fisica<br />

Cassiani Laura, Biologia e Chimica<br />

Fanti Vittorio, Arte<br />

Fiorini Giuseppe, Educazione fi sica<br />

Fornaciari Paola, Inglese<br />

Rossi Antonella, Religione cattolica<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Ferrari Franca<br />

Martinelli Liliana<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Tosi Mattia<br />

Zanotti Elisa


STUDENTI<br />

Acquaviva Monica<br />

Ballotta Simona<br />

Bassi Cecilia<br />

Benassi Matteo<br />

Bettelli Stefano<br />

Cantergiani Francesca<br />

Corsi Elia<br />

Cristoni Sara<br />

Dall’Olio Enrico<br />

Le Rose Melissa<br />

Leonelli Luca<br />

Linari Anna<br />

Lolli Andrea<br />

Malaguti Manuel<br />

Malmusi Annalisa<br />

Mazzotti Giada<br />

Montori Valentina<br />

Poncemi Federico<br />

Russo Francesca<br />

Sola Manuela<br />

Strocchi Elisa<br />

Tondi Francesca<br />

Tonioni Giorgia<br />

Vandini Elisa<br />

Vitiello Laura Giulia<br />

Zanasi Laura<br />

Classe III B Scientifico<br />

Zanni Andrea<br />

Zannoni Marco<br />

INSEGNANTI<br />

Boschi Annalina, Storia e Filosofi a<br />

Cattani Fabiana Giaele, Italiano e Latino<br />

Fiorini Giuseppe, Educazione fi sica<br />

Girotti Lorella, Inglese<br />

Marcheselli Andrea, Arte<br />

Pipino Pierpaolo, Matematica<br />

Ricci Laura, Fisica<br />

Rossi Antonella, Religione cattolica<br />

Sbarra Daniela, Chimica e Biologia<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Cantergiani Gloriano<br />

Galli Alessandra<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Benassi Matteo<br />

Cristoni Sara


Classe III C Scientifico<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Amorotti Alberto<br />

Andreoli Stefano<br />

Banzi Daniele<br />

Bjelica Ivana<br />

Catalanotti Alice<br />

Cavallaro Priscilla<br />

Cavedoni Stefano<br />

Ceci Roberto<br />

Falleti Maria Concetta<br />

Fantuzzi Manuel<br />

Ferrari Sara<br />

Fiadone Giulia<br />

Garagnani Nicolò<br />

Giovini Gabriele<br />

Gozzoli Chiara<br />

Grandi Marco<br />

Lepore Nicola<br />

Lolli Carmen<br />

Pelloni Samuele<br />

Pelloni Stefania<br />

Perfetti Lorenzo<br />

Ricci Susanna<br />

Rovinazzi Chiappelli Cristina<br />

Sirotti Alessio<br />

Stuccilli Grazia Federica<br />

Verucchi Serena<br />

Armaroli Andrea, Storia e Filosofi a<br />

Fiorini Giuseppe, Educazione fi sica<br />

Marcheselli Andrea, Arte<br />

Martinelli Carla, Matematica e Fisica<br />

Muratori Emilia, Italiano e Latino<br />

Pacchioni Lia, Biologia<br />

Rossi Antonella, Religione cattolica<br />

Sbarra Daniela, Chimica<br />

Vacca Filomena, Inglese<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Bazzani Alessandra<br />

Gianaroli Donatella<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Ceci Roberto<br />

Garagnani Nicolò


Classe I A Classico<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Ara Alice<br />

Covili Eleonora<br />

Folladore Chiara<br />

Fraulini Alice<br />

Gualdi Ambra<br />

Indelicato Giulia<br />

Lambertini Carlotta<br />

Luccarini Irene<br />

Manfredi Fabio Emiliano<br />

Marchetti Lorenzo<br />

Marchi Francesca<br />

Mazza Antonella<br />

Mislei Daniele<br />

Odorici Sara<br />

Passini Riccardo<br />

Pavarelli Giulia<br />

Poggianella Carolina<br />

Rocchi Michele<br />

Roli Giulia<br />

Scaglioni Giulia<br />

Termanini Tommaso<br />

Torricelli Silvia<br />

Zani Francesca<br />

Zoboli Fiorenza<br />

Aquilano Giuliano, Storia dell’arte<br />

Bertolla Mariangela, Scienze<br />

Galli Lorena, Latino e Greco<br />

Graziosi Stefano, Educazione fi sica<br />

Luccarini Lorena, Inglese<br />

Marchignoni Leda, Matematica<br />

Rabitti Maurizia, Storia e Filosofi a<br />

Rossi Antonella, Religione cattolica<br />

Soli Giovanni, Italiano<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Giacobazzi Enrichetta<br />

Gualdi Ivaldo<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Passini Riccardo<br />

Torricelli Silvia


Classe IV A Igea<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Balugani Eleonora<br />

Bettarel Giada<br />

Bortolani Elisa<br />

Calzolari Gloria<br />

Carbone Eleonora<br />

Carrano Emily<br />

Cavedoni Silvia<br />

Colombini Valentina<br />

Fava Caterina<br />

Fiorini Lorenzo<br />

Gambari Valentina<br />

Magnani Giulia<br />

Martinelli Claudia<br />

Monari Caterina<br />

Montalegni Laura<br />

Romagnoli Roberta<br />

Silba Vania<br />

Simonini Melissa<br />

Sola Simona<br />

Tagliafi erro Antonia<br />

Valisi Ilenia<br />

Ventrone Giuseppina<br />

Zacchi Sara<br />

Zilibotti Silvia<br />

Ballestrazzi Ornella, Educazione fi sica<br />

Biagi Enrica, Religione cattolica<br />

Bruni Elisabetta, Economia politica, Diritto<br />

Crocè Antonino, Geografi a<br />

Guastaroba Donatella, Inglese<br />

Margariti Cristina, Matematica<br />

Parenti Lucia, Economia aziendale<br />

Prandi Milva, Francese<br />

Severi Deanna, Italiano e Storia<br />

Toni Loretta, Tedesco<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Calzolari Franco<br />

Marchesi Franca<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Bettarel Giada<br />

Monari Caterina


Classe IV A Mercurio<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Amadio Andrea<br />

Baraccani Jessica<br />

Bertusi Daniela<br />

Cafaro Alessandra<br />

Caponigro Emma<br />

Ghinetti Simone<br />

Grieco Irene<br />

Kaja Eva<br />

Lamonaca Maria<br />

Lamonica Aryo Romano Germanico<br />

Lanzarini Sonia<br />

Leonelli Elisa<br />

Monari Marco<br />

Montorsi Luca<br />

Preci Umberto<br />

Rubbiani Luca<br />

Sabattini Samantha<br />

Scorcioni Valentina<br />

Arletti Giuliana, Matematica<br />

Biagi Enrica, Religione cattolica<br />

De Pietri Alma Maria, Inglese<br />

Galassi Graziano, Diritto ed<br />

Economia politica<br />

Gradellini Antonella, Informatica<br />

Pirani Annarita, Economia aziendale<br />

Pollastri Paolo, Italiano e Storia<br />

Ravera Vittorio, Educazione fi sica<br />

Tondi Lidia, Laboratorio di inf. gest.<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Tonni Annalisa<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Caponigro Emma<br />

Lamonica Aryo Romano Germanico


Classe IV B Mercurio<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Ahmetkadic Devis<br />

Amici Simona<br />

Artosi Dahiana<br />

Bassi Marcello<br />

Battista Gessica<br />

Bortolani Marcello<br />

Galanti Sara<br />

Kiri Gloria<br />

Lambertini Francesca<br />

Leone Francesca<br />

Licarini Sara<br />

Maini Ilaria<br />

Miani Stefano<br />

Olivieri Laura<br />

Pedrazzi Giulia<br />

Pedretti Eleonora<br />

Pizzirani Alberto<br />

Rivolta Elena<br />

Ronchi Caterina<br />

Saba Maria Luisa<br />

Torelli Sara<br />

Venturi Alice<br />

Zanasi Lisa<br />

Bellei Enrico, Educazione fi sica<br />

Biagi Enrica, Religione cattolica<br />

Buriani Rita, Economia politica e Diritto<br />

Dallari Alessandra, Inglese<br />

Gasparini Angela, Matematica<br />

Ghiaroni Roberto, Economia aziendale<br />

Magni Manuela, Italiano e Storia<br />

Sighinolfi Katia, Laboratorio di inf. gest.<br />

Venturi Giovanna, Informatica<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Amici Simona<br />

Galanti Sara


Classe IV C Mercurio<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Baldi Federico<br />

Belletti Daniela<br />

Bonetti Matteo<br />

Caragnano Giuseppina<br />

Clò Luca<br />

Dinayadura Lakmal<br />

Elmi Elisa<br />

Fanelli Marilena Giovanna<br />

Gherardi Sofi a<br />

Lambertini Vanessa<br />

Muratori Erika<br />

Neri Erica<br />

Palazzolo Luca<br />

Pradelli Chiara<br />

Roli Yzaura<br />

Rossi Cinzia<br />

Tebaldi Magda<br />

Varriale Claudio<br />

Venturelli Elena<br />

Verzoni Cristina<br />

Zacchi Laura<br />

Bellei Enrico, Educazione fi sica<br />

Biagi Enrica, Religione cattolica<br />

Boschi M. Emilia, Economia aziendale<br />

Dallari Alessandra, Inglese<br />

Gasparini Angela, Matematica<br />

Lelli M. Paola, Italiano e Storia<br />

Marasco Vincenza, Informatica<br />

Preti Cristina, Laboratorio di inf. gest.<br />

Tagliazzucchi Giordano, Diritto ed<br />

Economia politica<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Rinaldi Mirta<br />

Tebaldi Tiziano<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Lambertini Vanessa<br />

Palazzolo Luca


Classe IV D Mercurio<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Borghi Samantha<br />

Borra Alberto<br />

Cadegnani Ramona<br />

Carnevali Mara<br />

Cocchi Alessandra<br />

Corrado Maria Grazia<br />

Degli Esposti Cleverson<br />

Garavini Federico<br />

Girgenti Valentina<br />

Grandi Monica<br />

Gregori Elisa<br />

Leggieri Antonietta<br />

Pianazzi Chiara<br />

Puviani Greta<br />

Rapini Enrica<br />

Rigenti Alberto<br />

Rullo Angela<br />

Solignani Francesca<br />

Tedeschini Tiberio<br />

Venturelli Riccardo<br />

Biagi Enrica, Religione cattolica<br />

Dallari Alessandra, Inglese<br />

Lelli M. Paola, Italiano e Storia<br />

Marasco Vincenza, Informatica<br />

Margariti Cristina, Matematica<br />

Panini M. Pia, Economia aziendale<br />

Preti Cristina, Laboratorio di inf. gest.<br />

Ravera Vittorio, Educazione fi sica<br />

Tagliazucchi Giordano, Diritto ed<br />

Economia politica<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Borra Bruno<br />

Cocchi Arcadio<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Grandi Monica<br />

Rapini Enrica


Classe IV A Scientifico<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Balestri Alessio<br />

Beato Giuseppina<br />

Bruzzi Giulio<br />

Candini Daniele<br />

Galloni Marco<br />

Maletti Maicol<br />

Marchi Eugenia<br />

Marchi Laura<br />

Mezzadri Giovanni<br />

Montalegni Davide<br />

Pelatti Giacomo<br />

Pozza Matteo<br />

Quartieri Andrea<br />

Reggiani Chiara<br />

Ruzza Greta<br />

Spano Valentina<br />

Sula Ornela<br />

Tagliazucchi Chiara<br />

Torsello Monica<br />

Toschi Susanna<br />

Venturi Simone<br />

Vilella Antonietta<br />

Armaroli Andrea, Storia e Filosofi a<br />

Baldi Mirella, Italiano e Latino<br />

Cassiani Laura, Biologia e Chimica<br />

Fanti Vittorio, Arte<br />

Fornaciari Paola, Inglese<br />

Graziosi Stefano, Educazione fi sica<br />

Pipino Pierpaolo, Matematica e Fisica<br />

Rossi Antonella, Religione cattolica<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Pozza Mariano<br />

Tagliazucchi Enrico<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Balestri Alessio<br />

Quartieri Andrea


Classe IV B Scientifico<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Amidei Matteo<br />

Barozzi Giorgio<br />

Bellucci Gessica<br />

Bergonzini Alice<br />

Bicocchi Fabio<br />

Boschi Alessandro<br />

Cambi Irene<br />

Farina Ilaria<br />

Lanzi Ilaria<br />

Maccaferri Marco<br />

Melloni Gandolfi Marta<br />

Mulignano Andrea<br />

Muratori Enrico<br />

Muratori Valeria<br />

Nicoletti Claudio<br />

Pepe Francesco<br />

Pezzini Giulia<br />

Poli Valerio<br />

Raimondi Edoardo<br />

Rizzo Francesco<br />

Sief Arianna<br />

Tubertini Mia<br />

Vicini Alessandro<br />

Bergonzoni Andrea, Fisica<br />

Boschi Annalina, Storia e Filosofi a<br />

Cattani Fabiana Giaele, Italiano e Latino<br />

Fanti Vittorio, Arte<br />

Fiorini Giuseppe, Educazione fi sica<br />

Girotti Lorella, Inglese<br />

Martinelli Carla, Matematica<br />

Rossi Antonella, Religione cattolica<br />

Sbarra Daniela, Chimica e Biologia<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Del Pozzo Isabella<br />

Grazioli Rossella<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Bicocchi Fabio<br />

Vicini Alessandro


Classe II A Classico<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Archielli Chiara<br />

Basile Elena<br />

Belverdi Silvia<br />

Borghi Stefania<br />

Casagrande Francesco<br />

Cilia Simone<br />

Covili Manuele<br />

Furlanetto Andrea<br />

Gibertoni Stefania<br />

Lanzarini Francesco<br />

Loppo Stefania<br />

Maccaferri Chiara<br />

Mariani Gloria<br />

Migliori Laura<br />

Montaguti Annamaria<br />

Pederzoli Giovanni<br />

Reggiani Ilaria<br />

Sampaolo Letizia<br />

Spanò Rosalia<br />

Teggi Martina<br />

Aquilano Giuliano, Storia dell’arte<br />

Aureli Alessandra, Greco<br />

Bertolla Mariangela, Scienze<br />

Graziosi Stefano, Educazione fi sica<br />

Luccarini Lorena, Inglese<br />

Marchignoni Leda, Matematica e Fisica<br />

Rabitti Maurizia, Storia e Filosofi a<br />

Rossi Antonella, Religione cattolica<br />

Soli Giovanni, Italiano e Latino<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Cuzzani Anna Maria<br />

Grandi Adriana<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Mariani Gloria<br />

Montaguti Annamaria


Classe V A Igea<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Bergonzini Chiara<br />

Boni Beatrice<br />

Cappi Cinzia<br />

Cavani Laura<br />

Clò Carlotta<br />

Fazioli Luca<br />

Forlani Greta<br />

Franceschini Serena<br />

Ghirardini Elena<br />

Landi Valentina<br />

Lenzi Luana<br />

Montalegni Sara<br />

Pigati Angela<br />

Pizzirani Elisa<br />

Preci Andrea<br />

Sala Federica<br />

Arletti Giuliana, Matematica<br />

Bellei Enrico, Educazione fi sica<br />

Biagi Enrica, Religione cattolica<br />

Bruni Elisabetta, Scienza delle fi nanze e<br />

Diritto<br />

Crocè Antonino, Geografi a<br />

D’Amico Paola, Francese<br />

Guastaroba Donatella, Inglese<br />

Migliori Fabrizio, Economia aziendale<br />

Severi Deanna, Italiano e Storia<br />

Toni Loretta, Tedesco<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Battilani Barbara<br />

Galli Tiziana<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Fazioli Luca<br />

Montalegni Sara


Classe V B Igea<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Baldi Giulia<br />

Balestrazzi Valentina<br />

Bergamini Mary<br />

Bernardoni Christian<br />

Bettelli Francesca<br />

Debbia Luca<br />

Di Napoli Gaetana<br />

Elmi Alessio<br />

Martire Marianna<br />

Minghini Simona<br />

Montagnani Alice<br />

Orlando Simona<br />

Pavarelli Claudia<br />

Ravaglia Elisa<br />

Rinaldi Cinzia<br />

Rinati Ilaria<br />

Santunione Lisa<br />

Vandelli Stefania<br />

Zanni Sabrina<br />

Biagi Enrica, Religione cattolica<br />

Crocè Antonino, Geografi a<br />

D’Amico Paola, Francese<br />

Gasparini Angela, Matematica<br />

Guastaroba Donatella, Inglese<br />

Lelli M. Paola, Italiano e Storia<br />

Migliori Fabrizio, Economia aziendale<br />

Ravera Vittorio, Educazione fi sica<br />

Tagliazucchi Giordano, Scienza delle fi -<br />

nanze e Diritto<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Bernardoni Gian Piero<br />

Rinaldi Mirta<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Bernardoni Christian<br />

Rinati Ilaria


Classe V A Mercurio<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Amadori Sabrina<br />

Azzani Alberto<br />

Bertini Luca<br />

Chiodi Elisa<br />

Fabbri Michele<br />

Ferri Alessandro<br />

Finelli Angela<br />

Finelli Giada<br />

Franciosi Katia<br />

Grandi Michela<br />

Graziosi Marcella<br />

Lodi Katia<br />

Lolli Andrea<br />

Masetti Gabriele<br />

Monticelli Yuri<br />

Prampolini Riccardo<br />

Simeoni Melania<br />

Soci Luca<br />

Zannoni Aurora<br />

Arletti Giuliana, Matematica<br />

Berselli Giovanna, Economia aziendale<br />

Biagi Enrica, Religione cattolica<br />

De Pietri Alma Maria, Inglese<br />

Galassi Graziano, Scienza delle fi nanze e<br />

Diritto<br />

Gradellini Antonella, Informatica<br />

Pollastri Paolo, Italiano e Storia<br />

Ravera Vittorio, Educazione fi sica<br />

Tondi Lidia, Laboratorio di inf. gest.<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Toraci Antonella<br />

Zannoni Maurizio<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Bertini Luca<br />

Soci Luca


Classe V B Mercurio<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Achik Siham<br />

Bandieri Valentina<br />

Barbieri Nadia<br />

Bruzzi Chiara<br />

Campeggi Marzia<br />

Cantalù Riccardo<br />

Caracciolo Giuseppe<br />

Caridi Paolo<br />

Casalin Alice<br />

Cigarini Andrea<br />

Clò Mirco<br />

Cozza Giulia<br />

Crivaro Jessica<br />

Debbia Erika<br />

Della Porta Antonella<br />

Ghiaroni Davide<br />

Giusti Simone<br />

Lamonaca Domenica<br />

Leonardi Michela<br />

Menozzi Francesca<br />

Muratori Jonathan<br />

Orini Gessica<br />

Suriano Elisa<br />

Trenti Adriano<br />

Bellei Enrico, Educazione fi sica<br />

Berselli Giovanna, Economia aziendale<br />

Biagi Enrica, Religione cattolica<br />

Buriani Rita, Scienza delle fi nanze e Diritto<br />

De Pietri Alma Maria, Inglese<br />

Gasparini Angela, Matematica<br />

Magni Manuela, Italiano e Storia<br />

Marasco Vincenza, Informatica<br />

Sighinolfi Katia, Laboratorio di inf. gest.<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Facenda Anna Maria<br />

Roli Mara<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Bruzzi Chiara<br />

Cantalù Riccardo


Classe V A Scientifico<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Accorsi Matteo<br />

Bertugno Serena<br />

Blumetti Ilaria<br />

Carpentieri Federica<br />

Cavani Simone<br />

Covili Maicol<br />

Cuocci Eleonora<br />

Frontini Carla<br />

Lugli Valentina<br />

Natalini Chiara<br />

Pizzirani Margherita<br />

Reggianini Corinna<br />

Rossi Federico<br />

Scardina Alex<br />

Tacconi Linda<br />

Tebaldi Alice<br />

Ucciero Cecilia<br />

Vignali Elisa<br />

Armaroli Andrea, Storia e Filosofi a<br />

Balbo Francesca, Latino<br />

Baldi Mirella, Italiano<br />

Fiorini Giuseppe, Educazione fi sica<br />

Fornaciari Paola, Inglese<br />

Marcheselli Andrea, Arte<br />

Mignardi Giampaolo, Matematica e Fisica<br />

Pacchioni Lia, Scienza della terra, Biologia<br />

e Chimica<br />

Rossi Antonella, Religione cattolica<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Cuocci Mattia<br />

Mazzei Isabella<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Cuocci Eleonora<br />

Tebaldi Alice


STUDENTI<br />

Balugani Monica<br />

Benni Elisa<br />

Bertoni Giada<br />

Cavallaro Sara<br />

Cornia Annalisa<br />

Degliangeli Emanuele<br />

Druidi Davide<br />

Fregni Luca<br />

Galantini Maicol<br />

Giovanelli Vittorio<br />

Mattioli Sara<br />

Montanari Luca<br />

Monzali Lucia<br />

Neri Matilde<br />

Pelloni Silvia<br />

Piccinini Luca<br />

Pitoni Nadia<br />

Rampini Gianluca<br />

Rimondini Filippo<br />

Rossi Davide<br />

Santi Carlo Alberto<br />

Scaglioni Riccardo<br />

Setti Valerio<br />

Simonini Giovanni<br />

Turrini Laura<br />

Vignali Alessandra<br />

Classe V B Scientifico<br />

Vranjes Benedetta<br />

INSEGNANTI<br />

Annovi Giulio, Matematica e Fisica<br />

Balbo Francesca, Latino<br />

Boschi Annalina, Storia e Filosofi a<br />

Cattani Fabiana Giaele, Italiano<br />

Fiorini Giuseppe, Educazione fi sica<br />

Girotti Lorella, Inglese<br />

Marcheselli Andrea, Arte<br />

Rossi Antonella, Religione cattolica<br />

Sbarra Daniela, Scienza della terra, Chimica<br />

e Biologia<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Rossi Nadia<br />

Venturelli Claudia<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Neri Matilde<br />

Setti Valerio


Classe III A Classico<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Baccolini Luca<br />

Bergonzini Eleonora<br />

Cesario Elisa<br />

Folino Simona<br />

Gallo Carmen<br />

Garuti Elena<br />

Govoni Federica<br />

Gubertini Alessio<br />

Laisa Erika<br />

Mutti Roberto<br />

Pesci Niccolò<br />

Ramberti Valentina<br />

Rossi Marco<br />

Selmi Elisa<br />

Trenti Marika<br />

Venanzoni Anna<br />

Venturi Chiara<br />

Aquilano Giuliano, Storia dell’arte<br />

Aureli Alessandra, Latino e Greco<br />

Cassiani Laura, Scienze<br />

Graziosi Stefano, Educazione fi sica<br />

Luccarini Lorena, Inglese<br />

Marchignoni Leda, Matematica e Fisica<br />

Rabitti Maurizia, Storia e Filosofi a<br />

Rossi Antonella, Religione cattolica<br />

Soli Giovanni, Italiano<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Gubertini Carlo<br />

Selmi Stefano<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Gallo Carmen<br />

Govoni Federica


Classe III B Classico<br />

STUDENTI INSEGNANTI<br />

Benedetti Simona<br />

Bernardi Paola<br />

Bombarda Giovanni<br />

Catalano Maria Concetta<br />

Cioni Alessandra<br />

Donnini Chiara<br />

Guerrini Gabriella Angelica<br />

Lauriola Alison<br />

Mongelli Irene<br />

Monticelli Valentina<br />

Osti Edoardo<br />

Ramenghi Marina<br />

Serri Giulia<br />

Zaccherini Giacomo<br />

Baraldini Marta, Italiano e Latino<br />

Bertolla Mariangela, Scienze<br />

Boschi Annalina, Storia e Filosofi a<br />

Galli Lorena, Greco<br />

Graziosi Stefano, Educazione fi sica<br />

Marcheselli Andrea, Arte<br />

Martinelli Carla, Matematica<br />

Pipino Pierpaolo, Fisica<br />

Rossi Antonella, Religione cattolica<br />

Vacca Filomena, Inglese<br />

RAPPRESENTANTI GENITORI<br />

Gennarini Piera<br />

RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />

Donnini Chiara<br />

Zaccherini Giacomo

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