Annuario 2003/2004 - IIS Paradisi
Annuario 2003/2004 - IIS Paradisi
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ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE<br />
“AGOSTINO PARADISI”<br />
VIGNOLA<br />
<strong>Annuario</strong><br />
anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong>
ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE<br />
“AGOSTINO PARADISI”<br />
VIGNOLA<br />
<strong>Annuario</strong><br />
anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong>
Istituto d’Istruzione Superiore “Agostino <strong>Paradisi</strong>”<br />
via Resistenza<br />
41058 Vignola (MO)<br />
<strong>Annuario</strong> <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
La copertina è tratta da un dipinto di Vignola nel Settecento (coll. A. Neri).<br />
Il frontespizio riproduce lo stemma della famiglia <strong>Paradisi</strong>.<br />
Le fotografie delle pagine interne appartengono all’Archivio della scuola o ad ex allievi dell’Istituto.<br />
Le fotografie delle classi e del personale sono di Enrico Bellei.<br />
L’impaginazione è di Marco Graziosi.<br />
Le vignette sono di Chiara Torsello (II D Scientifico).<br />
Il Comitato di redazione, coordinato dalla prof.ssa Emilia Muratori, è costituito da:<br />
Insegnanti in servizio<br />
Ivana Covili<br />
Lorena Galli<br />
Marco Graziosi<br />
Lorena Luccarini<br />
Paola Parenti<br />
Maurizia Rabitti<br />
Ex docenti<br />
Francesco Nicoletti<br />
Studenti<br />
Jessica Cattabiani (II D Scientifico)<br />
Filippo Rimondini (V B Scientifico)<br />
Ex studenti<br />
Monica Drusiani<br />
Milco Maccaferri<br />
Maria Giovanna Trenti<br />
Il Comitato di redazione si scusa per eventuali errori ed omissioni.<br />
Questa pubblicazione è stata chiusa in stampa nel mese di luglio <strong>2004</strong>.<br />
Una versione elettronica, con le fotografie di classe a colori, è disponibile presso il sito della scuola:<br />
http://www.scuolaparadisi.it/annuario/
A tutti coloro che nel corso degli anni<br />
hanno operato e continuano ad operare<br />
in questo Istituto con generosa dedizione<br />
ed autentica professionalità.
PRESENTAZIONE<br />
Non scholae sed vitae discimus.<br />
(Seneca)<br />
Non senza una punta di orgoglio mi accingo a presentare<br />
questa pubblicazione che rappresenta il primo tentativo,<br />
mi auguro riuscito, di documentazione della storia (o,<br />
meglio, di alcuni suoi frammenti) e dell’attività realizzata<br />
nel corrente anno scolastico da una scuola vignolese.<br />
Le due sedi associate che formano questo<br />
“Istituto d’Istruzione Superiore” sono intitolate a due<br />
personaggi vignolesi che emblematicamente conciliano<br />
la riflessione teorica e l’insegnamento con l’impegno<br />
civile e l’azione: da una parte, Agostino <strong>Paradisi</strong>, insigne<br />
economista oltre che discreto poeta, se si ispirò<br />
ai suoi Inni proprio il Manzoni de “Il cinque maggio”;<br />
dall’altra, Mario Allegretti, giovane laureato e militante<br />
antifascista, caduto in battaglia contro i tedeschi poco<br />
prima della Liberazione, figura non certo pari per fama<br />
a quella del <strong>Paradisi</strong>, ma altrettanto rilevante sul piano<br />
morale e civile.<br />
Ebbene questo <strong>Annuario</strong> si propone di<br />
testimoniare, a quarant’anni o poco più dalla istituzione<br />
delle due sedi, alcune tra le tante esperienze significative<br />
che hanno caratterizzato la piccola-grande storia di<br />
questo Istituto: si va dai ricordi, intrisi di un sottile velo<br />
di malinconica nostalgia, di tempi ormai non più vicini,<br />
agli articoli sulle attività realizzate quest’anno, progetti
didattici di vario spessore e qualità, gare sportive, viaggi<br />
d’istruzione e scambi culturali, per terminare con le<br />
fotografie di tutte le classi.<br />
Ne emerge, mi sembra, il quadro di una scuola<br />
viva, profondamente radicata nel territorio, che si prefigge<br />
l’obiettivo di rispondere alle esigenze educative e<br />
formative dei suoi allievi.<br />
A questo punto è mio dovere rivolgere un vivo<br />
e sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno reso<br />
possibile la realizzazione di quest’opera: in primo luogo<br />
al Comitato di Redazione e poi ai docenti ed ex docenti,<br />
agli allievi ed ex allievi per i loro preziosi e, spesso,<br />
bellissimi contributi.<br />
Mi si consenta infine di concludere che non<br />
si è voluto con questo <strong>Annuario</strong> indulgere ad una<br />
vacua retorica celebrativa, che spesso, purtroppo,<br />
contraddistingue pubblicazioni di questo genere,<br />
semmai riaffermare, nella serena consapevolezza dei<br />
limiti che, qui come altrove, sono non pochi, il valore<br />
assoluto della speranza, e dell’impegno, di riuscire a<br />
seminare tra i nostri giovani ideali positivi, utili per la<br />
loro formazione umana, culturale e civile. È questa la<br />
grande sfida che attende l’Istituto d’Istruzione Superiore<br />
Agostino <strong>Paradisi</strong> nei prossimi anni.<br />
Pier Giuseppe Forni
1964- <strong>2004</strong>: i nostri primi<br />
quarant’anni 7<br />
Il Liceo “Mario Allegretti” 13<br />
Dal “Muratori” all’“Allegretti”:<br />
ricordi di un professore<br />
di greco e latino 17<br />
Quelli della III A del 1983 19<br />
A volte ritornano.<br />
L’avventura del Liceo<br />
vista dai veterani 20<br />
Un ex allievo divenuto famoso 21<br />
In ricordo di<br />
Pierpaolo Germano Tassi 22<br />
Per Elisa Pellegrini 25<br />
“Star bene a scuola” 27<br />
Festa carnevalesca <strong>2004</strong> 31<br />
Questa Jungla di 2D... 32<br />
Un anno da campioni 33<br />
Campionati studenteschi<br />
di scacchi 35<br />
L’I.I.S. <strong>Paradisi</strong>, gli anni 90<br />
e lo sviluppo sostenibile 36<br />
I libri, strumenti per capire<br />
l’esistenza umana 38<br />
Concorso letterario<br />
“Biblioteca” <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong> 40<br />
Il fiore all’occhiello 41<br />
Attesa 43<br />
Progetto Lingue 44<br />
Attività del Laboratorio storico 46<br />
Vignola città di fiume 48<br />
Laboratorio di Astronomia<br />
Vignola, laboratorio<br />
50<br />
di storia ambientale 52<br />
Stage universitario 53<br />
SOMMARIO<br />
Manifestazione studentesca<br />
per la pace 53<br />
Attori per un giorno 54<br />
Musica,un filo che ci unisce 55<br />
Noi, la parola, la poesia<br />
Progetto di lettura: “Il giovane<br />
56<br />
Holden” di J.D. Salinger<br />
Sentire il ruvido foglio sotto<br />
58<br />
i polpastrelli delle dita… 59<br />
Il quotidiano in classe<br />
Scambio culturale con il<br />
“Debrecen Reformatus<br />
60<br />
Kollegium Doczy Gymnaziuma”<br />
Il gemellaggio con Aschaffenburg,<br />
61<br />
un’esperienza indimenticabile… 68<br />
Visita al Teatro Comunale 69<br />
Madame Butterfly di G. Puccini<br />
Visita al Museo del<br />
72<br />
patrimonio industriale 74<br />
Percorso tra storia e documenti<br />
Visita di istruzione al<br />
Museo benedettino e alla<br />
77<br />
Abbazia di Nonantola<br />
Il “popolo della speranza”<br />
78<br />
Visita alla Sinagoga di Modena 79<br />
Storia degli Ebrei a Modena 82<br />
Viaggio d’istruzione a Roma 84<br />
Le Terremare 86<br />
Visita guidata ad Aquileia e Grado 88<br />
Efficacia dell’azione educativa 89<br />
Attività del Consiglio d’Istituto<br />
Attività dei Rappresentanti<br />
93<br />
d’Istituto 94<br />
Le componenti dell’Istituto 95<br />
Foto di classe 99
1964-<strong>2004</strong><br />
I NOSTRI PRIMI QUARANT‛ANNI<br />
L’anno 1964 è ricco<br />
di avvenimenti<br />
internazionali<br />
e nazionali: è in corso<br />
il Concilio Ecumenico<br />
Vaticano II (aperto<br />
nell’ottobre 1962 da<br />
papa Giovanni XXIII),<br />
che conferma l’impegno<br />
della Chiesa per<br />
la pace e il dialogo,<br />
favorendo esperienze innovative come<br />
quella di don Milani in Toscana; continua<br />
la guerra in Vietnam e il presidente<br />
americano Johnson trasforma<br />
improvvidamente la propria assistenza<br />
al regime di Saigon in un esplicito<br />
intervento bellico; nell’Unione Sovietica<br />
esce di scena Kruscev, costretto a<br />
dimettersi e sostituito alla segreteria<br />
del Partito da Breznev.<br />
Tra il 1953 e il 1963 l’Italia è diventata<br />
una nazione industriale e ha<br />
raddoppiato il suo reddito. Lo chiamano<br />
“miracolo economico”: un miracolo<br />
fatto anche di piccole grandi cose,<br />
come lo scooter, l’utilitaria e la TV. Da<br />
un’inchiesta condotta nel 1964 risulta<br />
che nel mondo sono installati 130<br />
milioni di televisori; in Italia gli abbonati<br />
alla TV sono 4,2 milioni. L’obbligo<br />
scolastico è appena stato esteso<br />
dal decimo al quattordicesimo anno<br />
di età.<br />
È Presidente della Repubblica<br />
Antonio Segni, che a dicembre darà le<br />
dimissioni per motivi di salute e sarà<br />
sostituito da Giuseppe Saragat.<br />
Gigliola Cinquetti vince a Sanremo<br />
con Non ho l’età, mentre Federico<br />
Fellini ottiene, con Otto e mezzo,<br />
l’Oscar per il miglior<br />
fi lm straniero.<br />
Aldo Moro<br />
vara il secondo<br />
governo di centro-<br />
sinistra; in agosto<br />
muore Palmiro Togliatti,<br />
segretario<br />
del PCI.<br />
A settembre<br />
la Fiat presenta<br />
l’850, e un mese dopo viene completata<br />
l’Autostrada del Sole.<br />
Comincia, a fi ne anno, la “congiuntura”:<br />
il pane costa 160 lire il chilo,<br />
per acquistare un quotidiano occorrono<br />
50 lire, si va al cinema con<br />
330 lire.<br />
Il 1964 è un anno importante<br />
anche per lo sport: a Tokyo si svolge<br />
la diciassettesima Olimpiade dell’era<br />
moderna, mentre a Miami Cassius<br />
Clay conquista il titolo mondiale dei<br />
pesi massimi. Il Bologna vince il Campionato<br />
di Calcio; l’Inter si aggiudica<br />
la sua prima Coppa dei Campioni.<br />
A<br />
Vignola, nello stesso anno,<br />
viene approvato dal Consiglio<br />
Comunale il progetto per la costruzione<br />
della rete di distribuzione<br />
del gas metano nel Capoluogo, e si<br />
inaugura il nuovo impianto della pubblica<br />
illuminazione. La Giunta Municipale<br />
assegna una medaglia d’oro alla<br />
locale sezione dell’AVIS, in occasione<br />
del decimo anniversario della sua fondazione.<br />
Sono in fase di ultimazione<br />
i lavori inerenti alla costruzione della<br />
scuola materna di Brodano; intanto si<br />
disputa la nona gara ciclistica Mila-<br />
7
Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />
no-Vignola, si svolge il secondo Motoraduno<br />
delle Ciliegie, si organizza la<br />
gara di pittura “Colline Vignolesi”.<br />
Nell’ottobre 1964 nasce a Vignola,<br />
come sezione staccata dell’Istituto<br />
Tecnico Commerciale<br />
“Jacopo Barozzi” di<br />
Modena, l’attuale I.T.C.<br />
“Agostino <strong>Paradisi</strong>”<br />
I primi corsi attivati,<br />
ad indirizzo amministrativo,rispondono<br />
alle esigenze di una<br />
società che, come l’Italia<br />
del tempo, sta mutando:<br />
da un’economia<br />
prevalentemente agricola<br />
ad una industriale<br />
caratterizzata da una<br />
micro-imprenditorialità<br />
diffusa, tipica della<br />
nostra regione. Inizialmente<br />
si costituisce il<br />
solo biennio, che trova<br />
ubicazione presso<br />
strutture diverse: la<br />
sede scolastica ove è<br />
attualmente situato l’I.<br />
P.C. “Primo Levi”, la<br />
scuola media “L. A. Muratori”,<br />
il Convento dei<br />
Frati Cappuccini.<br />
Già nel 1971-72<br />
viene istituita una classe<br />
terza, grazie all’interessamento,<br />
nel corso del precedente<br />
anno scolastico, del prof. Nello Bozzini<br />
(coordinatore della sezione staccata)<br />
e degli stessi alunni del biennio,<br />
alcuni dei quali si recano a più riprese<br />
in delegazione presso l’Uffi cio Scolastico<br />
della Provincia di Modena, prospettando<br />
scioperi qualora la richiesta<br />
non venga soddisfatta. Le istanze<br />
8<br />
I primi diplomati<br />
(a.s. 1973-’74)<br />
Bazzani Mirko<br />
Cozza Cesare<br />
Folini Manuela<br />
Galli Maria Rita<br />
Gamberini Giovanni<br />
Gibellini Emilio<br />
Lolli Roberto<br />
Martinelli Mario<br />
Montalegni Rossana<br />
Montanari Luisa<br />
Odorici Gloria<br />
Panini Maria Pia<br />
Pederzini Michela<br />
Pini Elisabetta<br />
Pirani Anna Rita<br />
Sola Liliana<br />
Stefani Giuseppe<br />
Tagliazucchi Tiziana<br />
Timellini Luciana<br />
Zanasi Paola<br />
degli studenti, appoggiate anche dall’allora<br />
Sindaco di Vignola, Giuseppe<br />
Galli, vengono infi ne accolte.<br />
Ottenuta la classe terza, automaticamente<br />
si completa l’intero corso<br />
di studi e nell’anno 1973-74 si diplomano<br />
i primi ragionieri.<br />
A<br />
decorrere dall’anno<br />
scolastico<br />
1976-77 l’Istituto<br />
diventa autonomo dall’I.T.C.<br />
“Barozzi” di Modena<br />
(D.P.R. 14 settembre<br />
1976, n. 1091) e si<br />
trasferisce nell’attuale<br />
sede di Via della Resistenza.<br />
Già nella seduta<br />
del 26 aprile 1976 il<br />
Consiglio della Provincia<br />
di Modena, accogliendo<br />
la proposta della<br />
Giunta Provinciale, si<br />
esprime favorevolmente<br />
in merito all’intitolazione<br />
del nuovo Istituto<br />
al vignolese Agostino<br />
<strong>Paradisi</strong>. Il Collegio<br />
Docenti, nella seduta<br />
del 21 ottobre 1976, fa<br />
propria tale proposta,<br />
ritenendo che l’Istituto<br />
Tecnico Commerciale<br />
di Vignola, ad indirizzo<br />
di studi prevalentemente<br />
economico, possa opportunamente<br />
intitolarsi al <strong>Paradisi</strong>, che fu tra i più<br />
insigni economisti del suo tempo. Il<br />
D.P.R. 6 settembre 1977 sancisce in<br />
via defi nitiva l’intitolazione della nuova<br />
scuola, che può già contare su un<br />
vasto bacino di utenza (Bazzano, Spilamberto,<br />
Savignano e gli altri comuni<br />
pedemontani e montani della Valle del
Agostino <strong>Paradisi</strong><br />
letterato, storiografo, economista nell’età dei “lumi”<br />
Panaro).<br />
Nel 1986 viene istituito, come<br />
specializzazione cui accedere (in alternativa<br />
all’indirizzo amministrativo) al<br />
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
Poeta ed insigne economista, Agostino <strong>Paradisi</strong> nacque<br />
a Vignola il 25 aprile 1736. Fu studioso esemplare<br />
dei classici ed in particolare di Orazio, per<br />
cui è noto come il più illustre rappresentante della<br />
Scuola Oraziana del Ducato Estense. Con la sua<br />
versatilità letteraria spaziò anche nella realtà del<br />
suo tempo: molto apprezzate furono le sue poesie<br />
di argomento religioso e soprattutto sociale, in cui<br />
con sinceri accenti interpretava le varie istanze di<br />
rinnovamento etico e di progresso; la moderna critica<br />
letteraria lo pone, pertanto, fra i più autorevoli<br />
poeti minori del Settecento italiano che, reagendo<br />
all’arcadismo, affermarono la nuova funzione civile<br />
della poesia.<br />
Il <strong>Paradisi</strong>, tuttavia, fu soprattutto cultore di<br />
scienze economiche e storiche. Facendo proprie le<br />
idee dei fi siocratici e degli illuministi francesi, di cui era profondo conoscitore,<br />
fu il fautore delle riforme economiche, fi nanziarie ed amministrative<br />
attuate nel Ducato di Modena da Francesco III d’Este (1737-1780). Questi,<br />
deciso a non lasciarsi “rapire” un tale suddito, e tanto più sollecito nel conservarlo<br />
al suo Stato, quanto più caldamente lo vedeva richiesto da altri<br />
(il Firmian, Ministro Plenipotenziario della Lombardia austriaca, gli aveva<br />
offerto un importante incarico presso la R. Accademia di Mantova), oltre ad<br />
accordargli il titolo di Conte l’aveva nominato, nel 1772, professore della<br />
prima cattedra di Economia Civile istituita presso l’Università di Modena<br />
(rinnovata in quello stesso anno dal Duca e posta in condizione di gareggiare<br />
con le più illustri). Le lezioni del <strong>Paradisi</strong> ebbero tra i contemporanei grande<br />
notorietà; in particolare si sottolinea che egli fu il primo – dopo Antonio Genovesi,<br />
che resse la cattedra di Economia Politica a Napoli – ad insegnare in<br />
un altro Ateneo italiano la stessa disciplina nella madrelingua, di cui affermò<br />
autorevolmente la funzione nazionale.<br />
I manoscritti delle sue lezioni, tuttora conservati nelle biblioteche di<br />
Modena e Reggio Emilia, attestano l’ansia di rinnovamento sociale, civile ed<br />
economico che caratterizzò tutta la sua attività di riformatore e che lo annovera<br />
fra i più insigni rappresentanti dell’Illuminismo emiliano.<br />
Lasciata la cattedra nel 1780, morì a Reggio Emilia nel 1783.<br />
termine del biennio, il corso Programmatori,<br />
che, in linea con le richieste<br />
del mondo produttivo, oltre a fornire<br />
un’adeguata preparazione di base<br />
9
Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />
tecnico-professionale, consente la padronanza<br />
dei più diffusi linguaggi informatici<br />
e l’acquisizione delle competenze<br />
necessarie per partecipare alle<br />
progettazioni di sistemi informatici<br />
aziendali automatizzati.<br />
Nel 1993-94 sono introdotte le<br />
sperimentazioni I.G.E.A. (Indirizzo<br />
Giuridico Economico Aziendale) e Mercurio.<br />
Il biennio è comune a entrambi<br />
gli indirizzi e fornisce la preparazione<br />
di base necessaria al futuro ragioniere;<br />
in particolare, comporta lo studio<br />
di due lingue straniere, delle discipline<br />
giuridico- economico- aziendali<br />
e il trattamento testi con l’utilizzo di<br />
tecnologie informatiche. Il percorso<br />
I.G.E.A., nella sua globalità, prevede<br />
la formazione di un ragioniere esperto<br />
in problemi di economia aziendale,<br />
che possieda una consistente cultura<br />
generale, buone capacità linguistico-<br />
espressive e logico- interpretative ed<br />
una consapevolezza ampia e sistematica<br />
dei processi inerenti alla gestione<br />
10<br />
Renzo Volpi<br />
Nato a Vignola il 6 maggio 1927, lavora in una<br />
cartiera locale. Di indole mite e schiva, generoso<br />
ed altruista, Renzo Volpi partecipa ad alcune<br />
riunioni di antifascisti che si tenevano<br />
in aperta campagna e matura una sicura coscienza<br />
democratica, che lo spingerà, nell’inverno<br />
1943/44, ad unirsi alle prime formazioni<br />
partigiane che operano sulle nostre montagne.<br />
Tradito da una spia, viene catturato e rinchiuso<br />
nelle carceri di Modena. Il 30 luglio 1944<br />
viene fucilato dai tedeschi in Piazza Grande,<br />
per rappresaglia, insieme ad altri antifascisti,<br />
il cui sacrifi cio è ricordato da una lapide posta<br />
ai piedi della Ghirlandina.<br />
aziendale sotto il profi lo economico,<br />
giuridico, organizzativo e contabile.<br />
L’indirizzo Mercurio ha come<br />
obiettivo la formazione di un ragioniere<br />
capace di muoversi in ambiente<br />
economico aziendale automatizzato,<br />
di agire con approccio progettuale e<br />
sistematico, di operare con un buon<br />
grado di autonomia, di assumere decisioni<br />
consapevoli e comportamenti<br />
fl essibili.<br />
Per l’I.T.C. “<strong>Paradisi</strong>” le celebrazioni<br />
del Cinquantenario della Liberazione,<br />
nel 1995, costituiscono<br />
l’occasione non soltanto per ripercorrere<br />
eventi e problemi del recente passato,<br />
ma anche per trasmettere agli<br />
studenti il senso della continuità dei<br />
valori che hanno fondato e sorretto<br />
l’affermazione della democrazia. Conservare<br />
e tramandare la memoria del<br />
passato per rifl ettere su di esso, per<br />
progettare un futuro in cui siano banditi<br />
gli errori di ieri, è il motivo ispi-
atore dei numerosi percorsi didattico-<br />
culturali che, in attuazione del<br />
“Progetto 45-95”, di cui è responsabile<br />
il prof. Pollastri, portano alla realizzazione<br />
di sei pubblicazioni e un filmato,<br />
frutto di studi e ricerche condotti da<br />
allievi e insegnanti.<br />
In tale contesto l’Istituto, affinché<br />
la riflessione su eventi tragici e<br />
dolorosi e il monito che da essi promana<br />
non rimangano circoscritti ad<br />
un’occasione celebrativa, ma divengano<br />
patrimonio per la formazione<br />
culturale e la maturazione personale<br />
dei ragazzi, ritiene doveroso imprimere<br />
un segno tangibile e duraturo,<br />
quotidianamente riconoscibile dagli<br />
I PRESIDI DELL’I.T.C.<br />
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
studenti, intitolando la propria Biblioteca<br />
alla memoria del giovane Renzo<br />
Volpi, concittadino diciassettenne vittima<br />
della guerra e della repressione<br />
nazifascista. Con tale intitolazione si<br />
vuole ricordare che la cultura, di cui<br />
il libro è portatore e promotore, non<br />
deve essere mai disgiunta dall’operare<br />
concreto per l’affermazione di quei<br />
principi universali su cui si fonda la<br />
vita dei popoli liberi.<br />
Alle delibere del Consiglio d’Istituto<br />
e del Collegio Docenti, unanimi<br />
nel condividere la scelta e nel manifestare<br />
piena e convinta adesione alle<br />
motivazioni da cui è scaturita, per<br />
l’alta valenza formativa che le carat-<br />
GAIANI CARLO* 1964-65<br />
DELLA CASA BRUNO* 1965-66<br />
LA VECCHIA EMILIO* dal 1966-‘67 al 1975-76<br />
BIOLCHINI ROMOLO dal 1976-’77 al 1977-78<br />
MERIGHI GIUSEPPE dal 1978-’79 al 1981-82<br />
PUCE ROSALBA 1982-83<br />
MERIGHI GIUSEPPE 1983-84<br />
PUCE ROSALBA dal 1984-85 al 1985-86<br />
MERIGHI GIUSEPPE dal 1986-87 al 1990-91<br />
CEDOLIN MARIANGELA dal 1991-92 al 1994-95<br />
BERGAMINI MASSIMO** dal 1995-96 al 1997-98<br />
DE CARLO MARIA MICHELINA 1998-99<br />
BERGAMINI MASSIMO dal 1999-00 al 2002-03<br />
FORNI PIER GIUSEPPE dal <strong>2003</strong>-04<br />
* Preside dell’I.T.C. J. Barozzi di Modena e della sezione staccata di Vignola.<br />
** Dal 1997-98 preside delle due sezioni associate: I.T.C. e Liceo.<br />
11
Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />
terizza, fa seguito il parere favorevole<br />
espresso dalla Giunta Municipale del<br />
Comune di Vignola, su richiesta del<br />
Provveditorato agli Studi, che decreta,<br />
infi ne, l’intitolazione. La relativa cerimonia<br />
si svolge il 3 giugno 1995, presso<br />
l’Auditorium dell’I.T.C. “<strong>Paradisi</strong>”.<br />
L’anno 1997-98 vede l’aggregazione<br />
con il Liceo “Mario Allegretti”<br />
(decreto n.21462 del 6 maggio<br />
1997) e quindi la nuova denominazione<br />
di Istituto di Istruzione Superiore<br />
“A. <strong>Paradisi</strong>”. Le due scuole iniziano<br />
così una collaborazione che consente<br />
una condivisione di mezzi, strutture<br />
e idee per fornire agli alunni una più<br />
completa e poliedrica offerta formativa.<br />
12<br />
L’Istituto ha continuato a rinnovarsi<br />
fi no all’ultima nata, “ERICA”, un<br />
nuovo indirizzo Linguistico-Aziendale<br />
che dall’anno 2002-03 si è aggiunto ai<br />
precedenti per soddisfare al meglio le<br />
richieste del territorio.<br />
Il corso di studi, della durata di<br />
cinque anni, prevede la formazione di<br />
un diplomato esperto in lingue straniere,<br />
che acquisisca un atteggiamento<br />
interculturale ampio ed articolato.<br />
Le competenze linguistiche sono accompagnate<br />
da una visione sistemica<br />
dell’azienda, propria del perito aziendale<br />
corrispondente in lingue estere.<br />
Ivana Covili<br />
Paola Parenti
IL LICEO<br />
“MARIO ALLEGRETTI”<br />
L’Istituto di Istruzione Superiore<br />
“Agostino <strong>Paradisi</strong>” è formato<br />
da due sezioni associate: il Liceo<br />
“Mario Allegretti” e l’Istituto Tecnico<br />
Commerciale “Agostino <strong>Paradisi</strong>”.<br />
L’aggregazione è operativa dall’anno<br />
scolastico 1997/98 a seguito<br />
del DM nr. 21462 del 6 maggio<br />
1997.<br />
Il Liceo classico come indirizzo<br />
di studi superiori è presente a Vignola<br />
dall’anno 1959, quando fu attivato<br />
come sezione staccata del Liceo-ginnasio<br />
“Ludovico Antonio Muratori” di<br />
Modena.<br />
All’epoca non possedeva alcuna<br />
denominazione propria: era, a tutti gli<br />
effetti, una costola del prestigioso Liceo<br />
classico modenese intitolato all’illustre<br />
studioso, storico e letterato di<br />
origini vignolesi, vissuto dal 1672 al<br />
1750.<br />
Il Liceo classico prende avvio a Vignola<br />
con una sola sezione con<br />
sede nella vecchia casa natale<br />
di Ludovico Antonio Muratori, in via<br />
Francesco Selmi, al numero 2.<br />
Il riscaldamento funzionava ancora<br />
con la stufa di pietra cotta rossa<br />
a più piani, collocata in ogni aula:<br />
la sorveglianza del funzionamento e<br />
l’aggiunta di legna era compito degli<br />
studenti; i banchi erano ancora quelli<br />
doppi in legno, con la pedana, il leggìo<br />
ed il seggiolino ribaltabili. Per le<br />
alunne, dalla prima all’ultima classe,<br />
ma anche per le professoresse, come<br />
in tutte le scuole dello Stato, era fatto<br />
obbligo di indossare un nero grembiule-divisa.<br />
Nell’anno scolastico 1962-1963<br />
il Liceo Ginnasio trasferiva<br />
le proprie aule nell’edificio di<br />
Piazza Carducci, già sede dell’Ospedale<br />
Civile e poi della Scuola Media;<br />
oggi, ristrutturato, ospita uffici comunali<br />
e il Museo Civico con sezioni di<br />
paleontologia e mineralogia.<br />
All’ultimo piano dell’edificio alloggiava<br />
a quei tempi la bidella-custode,<br />
per tutti l’Iride, onnipotente amministratrice<br />
di campanelle e tempo<br />
scuola.<br />
Le attività di Educazione Fisica<br />
erano svolte nei locali dell’ odierna<br />
Sala teatrale Cantelli, nell’omonima<br />
via in pieno centro storico, oggi di nuovo<br />
struttura pubblica restituita all’uso<br />
culturale. Una palestra per la scuola<br />
era stata successivamente ricavata<br />
negli spazi della chiesa sconsacrata<br />
di San Pietro, sita in via Francesco<br />
Selmi, i cui locali sono ora adibiti ad<br />
esercizio commerciale (pescheria).<br />
Le palestre erano utilizzate dagli<br />
studenti nelle ore pomeridiane, con un<br />
rientro settimanale di due ore consecutive,<br />
per esercizi al quadro svedese,<br />
fune, pertica, cavallina, spalliera per i<br />
ragazzi; per esercizi con attrezzi quali<br />
cerchio, clave, funicelle, o a corpo libero<br />
per le ragazze. Il gioco della pallavolo<br />
ed altri giochi di squadra consentivano<br />
momenti di competizione.<br />
Le attività di Educazione Fisica erano<br />
rigorosamente separate tra maschi<br />
e femmine, mentre il gruppo classe,<br />
13
Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />
dato l’esiguo numero dei liceali vignolesi,<br />
era eccezionalmente misto.<br />
In quegli anni di esordio del Liceo<br />
Ginnasio di Vignola come sezione<br />
staccata, gli uffi ci di segreteria e<br />
la presidenza avevano sede a Modena;<br />
a Vignola funzionava uno sportello di<br />
segreteria per le pratiche di routine e<br />
un docente incaricato svolgeva il coordinamento<br />
di sede.<br />
Periodicamente, il Preside Martinez<br />
giungeva in visita in quel di Vignola<br />
e si presentava agli alunni interrogandoli<br />
“paternamente”, per accertarsi<br />
dell’andamento della didattica.<br />
La biblioteca, i laboratori di chimica<br />
e fi sica, i reperti mineralogici,<br />
le aule attrezzate trovavano esclusiva<br />
collocazione nella sede di Modena,<br />
meta di sporadiche visite di istruzione<br />
per gli alunni di Vignola.<br />
Si svolgevano a Modena anche<br />
gli esami di maturità, che prevedevano<br />
all’epoca quattro scritti: italiano, ver-<br />
14<br />
Mario Allegretti<br />
(1919 - 1945)<br />
Medaglia d’Oro al Valore<br />
Militare come comandante<br />
partigiano<br />
Mario Allegretti nacque a<br />
Vignola il 6 settembre 1919.<br />
Compì gli studi superiori<br />
presso il Liceo del Collegio<br />
San Carlo di Modena, dove si<br />
diplomò nel 1938. Qui conobbe<br />
il professor Ennio Carando,<br />
antifascista militante, che<br />
trasmise al giovane Allegretti<br />
ideali di libertà, di lotta politica<br />
e di opposizione al regime.<br />
Mario Allegretti si dedicò<br />
agli studi, ma anche allo<br />
sport, prediligendo il nuoto e il<br />
pugilato. Sul ring riuscì a conquistare<br />
il titolo italiano battendo,<br />
nel novembre del 1940,<br />
l’allora campione italiano dei<br />
pesi leggeri Conti.<br />
Nel 1943 si laureò brillantemente<br />
in giurisprudenza<br />
presso l’Università di Modena.<br />
Dopo aver svolto il servizio<br />
militare come uffi ciale<br />
di complemento nel 33º Reggimento<br />
Carristi, si impegnò<br />
subito, in seguito all’8 settembre<br />
1943, nell’organizzare le<br />
prime bande partigiane di<br />
“Giustizia e Libertà”, al comando<br />
dell’azionista Ferruccio<br />
Parri.<br />
“Giustizia e Libertà”,<br />
organizzazione fondata nel<br />
1929 da esuli italiani antifa-<br />
scisti a Parigi, affi ancò nella<br />
resistenza italiana azioni partigiane<br />
di diverso orientamento<br />
politico, coordinate dal Comi-<br />
sione dal latino, versione dall’italiano<br />
in latino, versione dal greco; sempre<br />
presso il Liceo modenese si sostenevano<br />
i colloqui orali in tutte le discipline,<br />
divisi in due distinte tornate di colloqui,<br />
oltre alla separata prova pratica<br />
di Educazione Fisica.<br />
La Commissione d’esame era formata<br />
solo da docenti esterni con un<br />
unico commissario d’esame “interno”.<br />
Il Liceo classico vignolese conquistò<br />
l’autonomia dalla “casamadre”<br />
di Modena nel 1969; da<br />
quell’anno iniziò a dotarsi di strutture<br />
autonome, presidenza ed uffi ci in<br />
loco.<br />
Per la denominazione del Liceo<br />
fu accolta la proposta di intitolazione<br />
della scuola al giovane studente<br />
vignolese Mario Allegretti, partigiano<br />
delle brigate Giustizia e Libertà, caduto<br />
in un’operazione militare contro i<br />
tedeschi alla fi ne della seconda guerra<br />
mondiale.
tato di Liberazione Nazionale.<br />
Durante gli anni della resistenza<br />
Mario Allegretti guida<br />
l’organizzazione giovanile del<br />
Partito d’Azione, ma è ricercato<br />
dal Comando Militare,<br />
in quanto uffi ciale renitente.<br />
Venne scoperto e arrestato nel<br />
giugno del 1944.<br />
Liberato grazie<br />
all’intervento del Comitato<br />
di Liberazione Nazionale, si<br />
unisce ai partigiani operanti<br />
nella zona di Montefi orino,<br />
con i quali partecipa a numerosi<br />
combattimenti.<br />
Dal novembre del 1944<br />
è a capo della 34º brigata<br />
“Monte Santa Giulia”, posta a<br />
presidio della zona più esposta<br />
agli attacchi nazifascisti.<br />
Numerosi e pesanti si<br />
Nel 1982 la sede del Liceo “Mario<br />
Allegretti” fu trasferita nella<br />
nuova struttura in via della<br />
Resistenza nr. 800, dove si trova<br />
tutt’oggi, in attesa di trasferirsi nella<br />
costruenda nuova ala dell’Istituto<br />
susseguono i combattimenti<br />
contro i tedeschi, anche durante<br />
l’inverno. Il 10 aprile<br />
1945, pochi giorni prima della<br />
Liberazione, Mario Allegretti<br />
viene colpito mortalmente<br />
in una azione a Saltino sulla<br />
Secchia.<br />
“Combattenti della Santa Giulia!<br />
Il Vostro Capo, il Vostro<br />
Mario è caduto.<br />
Caduto come cadono gli<br />
eroi: in piedi, ardito davanti al<br />
nemico, con l’arma in pugno<br />
e con la visione della vittoria<br />
nello sguardo fi ero e indomito…”<br />
Con queste parole, in<br />
cui ancora sono presenti il<br />
tono e il lessico tipici di un momento<br />
particolare della nostra<br />
I PRESIDI DEL LICEO<br />
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
storia, è trasmessa ai partigiani<br />
del Comando divisionale<br />
la notizia della morte di Allegretti,<br />
al quale sarà conferita<br />
postuma la Medaglia d’Oro al<br />
Valore Militare.<br />
Vignola ha dedicato a Mario<br />
Allegretti il Liceo Classico cittadino<br />
e una via.<br />
Egli è inoltre stato ricordato<br />
a Prignano, dove gli<br />
è intitolato il viale principale,<br />
a Castelnuovo Rangone con<br />
una strada e a Modena, che<br />
ha dato il suo nome alla Casa<br />
dello Studente universitaria.<br />
Lorena Galli<br />
d’Istruzione Superiore “Agostino <strong>Paradisi</strong>”.<br />
Dagli anni novanta numerose<br />
sono state le innovazioni didattiche<br />
e organizzative:<br />
• sperimentazione linguistica con<br />
PROTO BENIAMINO 1969-70<br />
BALSAMO CARLO 1970-71<br />
PROTO BENIAMINO dal 1971-72 al 1974-75<br />
BALDINI ATTILIO dal 1975-76 al 1976-77<br />
DE CARLO MARIA MICHELINA dal 1977-78 al 1996-97<br />
BERGAMINI MASSIMO* 1997-98<br />
DE CARLO MARIA MICHELINA 1998-99<br />
BERGAMINI MASSIMO dal 1999-00 al 2002-03<br />
FORNI PIER GIUSEPPE dal <strong>2003</strong>-04<br />
* Dal 1997-98 preside delle due sezioni associate: I.T.C. e Liceo.<br />
15
Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />
prosecuzione dell’insegnamento<br />
curricolare di una lingua straniera<br />
(attualmente della lingua inglese)<br />
al triennio del liceo classico.<br />
• Sperimentazione scientifi ca secondo<br />
il progetto BROCCA (autorizzata<br />
con D.M. del 14/02/1992) dall’anno<br />
scolastico 1992-93.<br />
• Aggregazione Liceo-IstitutoTecnico<br />
Commerciale, come sezioni associate<br />
dell’attuale Istituto di Istru-<br />
16<br />
zione Superiore “Agostino <strong>Paradisi</strong>”,<br />
operativa dall’anno scolastico<br />
1997-98.<br />
• Ampia progettualità curricolare ed<br />
extracurricolare per una scuola di<br />
qualità.<br />
• Dotazione di strumentazioni tecniche<br />
e laboratoriali adeguate.<br />
Maurizia Rabitti
DAL “MURATORI” ALL‛“ALLEGRETTI”<br />
Ricordi di un professore di greco e latino<br />
Il vecchio Liceo-Ginnasio di Vignola,<br />
quando ancora — parlo<br />
degli anni ’60 — la scuola era<br />
una sezione staccata del prestigioso<br />
“Muratori” di Modena, si trovava in<br />
Piazza Carducci, all’ombra del campanile<br />
della chiesa parrocchiale dei SS.<br />
Nazario e Celso. Nel corso del tempo<br />
la costruzione aveva già conosciuto<br />
diverse destinazioni, da ospedale a<br />
scuola d’avviamento professionale.<br />
Oggi è sede del Museo civico e di diversi<br />
servizi culturali e sociali del Comune<br />
di Vignola.<br />
Quando vi misi piede per la prima<br />
volta come insegnante, l’edificio<br />
era tutt’altro che attraente. Anche solo<br />
a vederlo dall’esterno, appariva ingrigito,<br />
coll’intonaco qua e là scrostato;<br />
mostrava, insomma, evidenti i segni<br />
e le ferite inferte dal tempo. All’interno,<br />
poi, la situazione dei locali non<br />
era certo entusiasmante: pavimenti<br />
vecchi, corridoi brevi e poco luminosi,<br />
scale consunte. Al piano terreno<br />
c’erano gli ambienti della Segreteria e<br />
della Presidenza, decorosi ma alquanto<br />
angusti. Le aule, scaglionate su tre<br />
piani, erano piuttosto piccole; in certune,<br />
i banchi si affastellavano così<br />
fitti da rendere difficili i movimenti; ci<br />
si sentiva incastrati come in trincea, e<br />
a volte si era presi da un vago, opprimente<br />
senso di soffocamento.<br />
Ma, quasi a compensare l’inadeguatezza<br />
logistico-architettonica,<br />
proprio le dimensioni modeste e la<br />
stessa adusata vetustà dell’ambiente,<br />
cui per altro ci s’adattava con rassegnazione<br />
e senza proteste, favorivano<br />
l’instaurarsi d’un clima quasi familiare<br />
fra le varie componenti umane che<br />
si ritrovavano nell’istituto, dal personale<br />
amministrativo ai bidelli, dai professori<br />
agli alunni.<br />
Gli anni Sessanta e Settanta furono<br />
caratterizzati, com’è risaputo, da<br />
notevoli mutamenti nella compagine<br />
dell’istruzione. La società viveva una<br />
stagione di estremi contrasti, di impegno<br />
politico appassionato e coinvolgente,<br />
e la scuola esprimeva tensioni<br />
altrettanto forti, a volte subendo i<br />
contraccolpi delle tormentose vicende<br />
esterne, a volte facendosi essa stessa<br />
promotrice di iniziative, dibattiti e<br />
fermenti. Ci fu il sessantotto, con le<br />
sue esasperazioni polemiche e ribelli,<br />
ma anche con le sue ineludibili provocazioni<br />
culturali. E ci fu poi tutta la<br />
stagione del decennio successivo, con<br />
le interminabili e stressanti discussioni<br />
sui decreti delegati, che sancivano<br />
per la prima volta, non senza traumi,<br />
l’ingresso ufficiale delle rappresentanze<br />
dei genitori negli organi di governo<br />
della scuola.<br />
Proprio in quegli anni, intanto,<br />
il Liceo era diventato autonomo,<br />
ed era stato intitolato ad un giovane<br />
partigiano, Mario Allegretti, caduto<br />
in nome di nobili ideali, vittima della<br />
barbarie dell’odio e della guerra civile.<br />
Negli anni Ottanta, poi, il trasferimento<br />
nella nuova, moderna sede di Via<br />
Resistenza.<br />
Il travaglio che la scuola, dalla<br />
fine degli anni Sessanta, stava attraversando,<br />
comportava tra presidi,<br />
professori, genitori e studenti un<br />
17
Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />
confronto a volte serrato, spesso<br />
confl ittuale, certo non indolore.<br />
Oggi, a distanza di trent’anni e<br />
oltre, pur non rinnegando talune<br />
scelte di fondo di allora, ripenso<br />
con qualche rammarico e con<br />
una sincera autocritica a tante<br />
energie vanamente sprecate in<br />
battaglie spesso sterili fra schieramenti<br />
contrapposti. Tuttavia<br />
ciò che non venne mai meno — e<br />
che rappresenta forse il messaggio<br />
più autentico che potevamo<br />
trasmettere — era la convinzione<br />
di poter essere in qualche modo,<br />
nell’habitus di un civile e democratico<br />
dibattito, promotori di un’autentica<br />
crescita culturale degli alunni; di<br />
poter stimolare, insomma, un fecondo<br />
e profi cuo processo di maturazione<br />
critica, all’interno del quale l’adempimento<br />
del diritto-dovere dello studio e<br />
l’appassionata partecipazione ai problemi<br />
della società procedessero concordemente<br />
e di pari passo.<br />
La crisi della scuola, peraltro, ci<br />
costringeva anche, con effetti decisamente<br />
salutari, a rifl ettere sui contenuti<br />
e sui metodi della nostra azione<br />
didattica. Da professore di greco e latino<br />
di vecchio stampo, così com’ero<br />
stato formato dai miei ‘maestri’, mi<br />
ritrovavo non di rado a meditare, tra<br />
me e me, che senso avesse tormentare<br />
scolaresche con brani di Demostene,<br />
di Tucidide o di Aristotele proposti nei<br />
famigerati compiti in classe, in occasione<br />
dei quali l’unica preoccupazione<br />
degli alunni fi niva per essere quella di<br />
riuscire a strappare un voto positivo<br />
(se non altro per non subire rappresaglie<br />
in famiglia). Per fortuna, però,<br />
c’erano i testi che si leggevano in<br />
classe, e c’era quello splendido, magico<br />
rapporto che s’instaurava a volte,<br />
18<br />
proprio nella lettura e nel commento<br />
dei testi, con gli allievi. Quando proponevo<br />
un suggestivo carme di Saffo<br />
o di Catullo, ad esempio, e negli occhi<br />
dei miei alunni adolescenti scorgevo il<br />
brillio dell’intelligenza e di una emozionale<br />
condivisione, allora era, questa,<br />
la più grande soddisfazione che<br />
l’insegnamento mi potesse riservare.<br />
Mi capita spesso di incontrare<br />
ex alunni; molti, moltissimi sono ora<br />
genitori, e hanno magari fi gli già grandi<br />
o grandicelli. Di solito, ne ravviso<br />
i tratti; non sempre, lo confesso, ne<br />
ricordo il nome. Qualcuno mi dice che<br />
serba il ricordo di certe letture, e che<br />
ogni tanto va a rispolverare i vecchi<br />
libri e quaderni. Allora vuol dire che<br />
Omero e Saffo, Lucrezio e Catullo, Sofocle<br />
e Platone, Orazio e Seneca, Plutarco<br />
e i Vangeli, non sono scivolati<br />
via come acqua chiara sotto i ponti.<br />
Allora, i classici greci e latini hanno<br />
gettato un qualche seme. Un seme che<br />
non può, e non potrà, non dare buon<br />
frutto. Perché, se abbiamo la consapevolezza<br />
di quello che siamo — sia<br />
detto senz’ombra di retorica e senza<br />
alcuna mistifi cante mitizzazione — lo<br />
dobbiamo anche a loro, agli antichi<br />
Greci e Romani.<br />
Gabriele Burzacchini
QUELLI DELLA III A<br />
La classe III A del 1983, la prima<br />
licenziata nel “Liceo nuovo”, 21<br />
anni dopo l’esame di maturità si<br />
è ritrovata.<br />
Gioia, emozione, paura di non<br />
riconoscersi… Queste le sensazioni di<br />
tutti i presenti.<br />
I ricordi si accavallano. Le esperienze<br />
di vita ci hanno segnati, ci sono<br />
fi gli, professioni, rughe e capelli bianchi<br />
(pochi, per carità), ma lo spirito e<br />
la voglia di ridere assieme sono intatte.<br />
Quasi automaticamente ci sediamo<br />
a tavola con i rispettivi compagni<br />
di banco o con i compagni di studio<br />
e ripensare alla fatica dei compiti di<br />
greco, alla tragedia di quelli di matematica,<br />
alle interrogazioni a tappeto<br />
di storia e fi losofi a adesso fa meno<br />
paura.<br />
Anche i Proff sono presenti ed è<br />
strano rivederli senza il panico da interrogazione,<br />
è piacevole parlare con<br />
loro senza la sudditanza psicologica<br />
del registro di classe.<br />
DEL 1983<br />
Dopo i primi convulsi abbracci<br />
ed una iniziale ruggine, le parole fl uiscono<br />
veloci. In poche ore abbiamo<br />
ricostruito il canovaccio dei cinque<br />
anni trascorsi assieme, mescolando<br />
ricordi e battute, amori, litigi e gite<br />
scolastiche.<br />
Siamo quarantenni, ma gli occhi<br />
stasera vedono gli adolescenti che<br />
eravamo, con i sogni, le illusioni ancora<br />
intatte e tutto il futuro lì a portata<br />
di mano.<br />
Ognuno di noi ha preso strade<br />
diverse, la vita è stata più o meno generosa,<br />
ma adesso non è il momento<br />
di tirare le somme.<br />
Oggi abbiamo voglia di ridere, di<br />
essere ancora per un momento quei<br />
ragazzi con un domani tutto da inventare.<br />
Davanti alla scuola, oltre a noi,<br />
si raduna un gruppo di ragazzotti,<br />
quelli sicuramente ancora studenti<br />
del liceo. Ci siamo guardati per un attimo.<br />
Non lo sanno, ma noi siamo più<br />
giovani di loro.<br />
Rivivere i tempi<br />
della scuola è un po’<br />
come ritrovare se stessi.<br />
A presto, giovane,<br />
vecchia III A.<br />
A.M. Rebecchi<br />
I ‘ragazzi’ nel <strong>2004</strong>; nella<br />
pagina a fronte ai tempi<br />
della V Ginnasio.<br />
19
20<br />
L‛AVVENTURA DEL LICEO<br />
Il primo<br />
giorno alle<br />
s u p e r i o r i<br />
è sempre una<br />
grande incognita.<br />
Il povero<br />
primino inerme,<br />
lasciato in balia<br />
di una barbarica<br />
orda di sconosciute<br />
genti<br />
studentesche,<br />
si aggira spaesato fra corridoi e aule,<br />
chiedendo inutilmente ad ogni bidello<br />
che incontra sul suo cammino quale<br />
sia quella dove dovrà trascorrere il<br />
suo primo interminabile anno scolastico.<br />
Una volta raggiunta la meta si<br />
rende conto, con suo grande sgomento,<br />
che quella è stata solo la prima di<br />
una lunga serie di perigliose prove.<br />
Problema n. 1: sostituire a<br />
espressioni come “il tizio che sta nel<br />
banco vicino alla fi nestra” i nomi dei<br />
suoi compagni di classe.<br />
Problema n. 2: i professori. Come<br />
possono esemplari così diversi fra loro<br />
fare parte della stessa specie? Alcuni<br />
sembrano usciti da un telefi lm americano:<br />
ti aspetti da un momento all’altro<br />
che ti offrano biscotti appena sfornati<br />
con un’espressione affabile dipinta<br />
sul volto. Altri sembrano emersi<br />
direttamente dagli Inferi e sono protagonisti<br />
di terrifi canti leggende in cui la<br />
realtà supera ogni immaginazione.<br />
A questo secondo problema, purtroppo,<br />
non si trova mai soluzione. Si<br />
rassegni, dunque, il nostro eroe, mentre<br />
per quanto riguarda il primo, la situazione<br />
si normalizza dopo qualche<br />
giorno, quando riesce ad abbinare i<br />
nomi dell’appello<br />
ad un volto,<br />
un taglio di capelli,<br />
un modo<br />
di camminare.<br />
Per noi,<br />
con i banchi a<br />
ferro di cavallo<br />
— leggete: a visibilità<br />
limitata<br />
— questo avveniva<br />
di solito<br />
alla prima lezione di educazione fi sica,<br />
quando si riusciva fi nalmente a<br />
vedere il branco classe al completo.<br />
E così i giorni passano per il<br />
nostro paladino, fra estenuanti lotte<br />
fratricide per accaparrarsi l’ultimo semidolce,<br />
privilegio di pochi eletti, e inspiegabili<br />
epidemie che colpiscono la<br />
classe ad ogni interrogazione.<br />
Il temuto esame di maturità — o<br />
di stato, chiamatelo come volete — arriva<br />
in un lampo, e all’improvviso la<br />
sua mitica avventura fi nisce.<br />
Qualcosa delle superiori, però,<br />
rimane. Nel nostro caso, inspiegabilmente<br />
non ci siamo ancora stancati<br />
delle nostre ingombranti presenze e le<br />
cene di classe continuano a scandire<br />
le nostre stagioni.<br />
E poi c’è il teatro. Abbiamo iniziato<br />
– un po’ per gioco, un po’ per curiosità<br />
– durante il liceo e non abbiamo<br />
più smesso. Usciti dalle superiori<br />
abbiamo deciso – con una buona dose<br />
di incoscienza – di fondare, insieme ad<br />
altri ragazzi conosciuti al laboratorio<br />
della scuola, una Compagnia amatoriale,<br />
dal nome molto promettente di<br />
“Compagnia del Cavolo”. Nelle nostre<br />
menti, un ambizioso progetto: portare<br />
in scena un testo tutto nostro. I primi
tempi non è stato facile: dovevamo trovare<br />
gli attori per coprire tutti i ruoli,<br />
una sala dove provare e soprattutto il<br />
teatro dove andare in scena. Per non<br />
parlare delle musiche, dei costumi,<br />
delle scenografi e…<br />
Grazie all’aiuto di tanti e al nostro<br />
entusiasmo, alla fi ne ce l’abbia-<br />
Sono stato allievo<br />
del liceo classico Allegretti<br />
negli anni che vanno<br />
dal 1971 al 1976.<br />
Nelle varie classi, a<br />
maggioranza femminile,<br />
dalla quarta ginnasio fi no<br />
alla terza Liceo,eravamo<br />
solo 4 maschi,le altre<br />
erano tutte femmine.<br />
Di quel periodo conservo<br />
un bel ricordo, una<br />
delle cose che mi è rimasta<br />
impressa è che al<br />
ginnasio eravamo in una<br />
classe dalla quale si poteva<br />
accedere alla Chiesa<br />
Parrocchiale di Vignola.<br />
Sempre al ginnasio<br />
ricordo anche i racconti<br />
di viaggio di un insegnante<br />
oggi noto scrittore e<br />
conduttore di programmi<br />
televisivi di successo.<br />
Arrivato al Liceo, le<br />
condizioni erano decisamente<br />
migliorate, almeno<br />
per quello che riguarda<br />
l’edilizia, in quanto eravamo<br />
in uno stabile completamente<br />
ristrutturato<br />
in Piazza Carducci.<br />
Erano però aumentate<br />
le materie e le ore<br />
di studio necessarie per<br />
mantenere dei risultati<br />
discreti.<br />
Del periodo liceale<br />
ricordo positivamente<br />
anche le escursioni “alpinistiche”<br />
che, coordinate<br />
dall’insegnante di Italiano,<br />
venivano effettuate<br />
sul nostro Appennino.<br />
Nel complesso il<br />
giudizio su questa esperienza<br />
scolastica è senza<br />
dubbio positivo; credo<br />
sia stato anche positivo il<br />
rapporto che si è instaurato<br />
con gli insegnanti di<br />
allora, ai quali vanno riconosciute<br />
doti di profes-<br />
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
mo fatta. La prima è stata — modestamente<br />
— un successo e, sull’onda<br />
dell’entusiasmo, abbiamo deciso di replicare.<br />
Che Shakespeare ce la mandi<br />
buona!!!<br />
Luca Barbieri, Chiara Cavedoni<br />
Giulia Gadda; V A Scientifi co 2001-02<br />
UN EX ALLIEVO DIVENUTO FAMOSO<br />
sionalità, di competenza<br />
nell’insegnamento e la<br />
capacità di organizzare il<br />
lavoro di noi studenti.<br />
Cosa mi ha lasciato<br />
questa scuola?<br />
Sicuramente la capacità<br />
di organizzare lo<br />
studio ed il metodo di<br />
lavoro, l’aver imparato<br />
ad affrontare i problemi<br />
nella loro dimensione<br />
globale e l’aver maturato<br />
uno spirito critico ed una<br />
capacità di discernimento<br />
che nella vita è fondamentale.<br />
Marco Poggi<br />
21
22<br />
IN RICORDO DI<br />
PIERPAOLO GERMANO TASSI<br />
Era l’autunno del ’72 e noi, III A<br />
del liceo Allegretti, attendevamo<br />
il nuovo professore di storia e<br />
fi losofi a, ostentando l’usuale indifferenza,<br />
con cui, da sempre, gli studenti<br />
mascherano, in queste circostanze,<br />
l’inevitabile curiosità.<br />
Ovviamente<br />
era stato preceduto<br />
dalle consuete<br />
torve leggende<br />
scolastiche, che<br />
a c c o m p a g n a n o<br />
ogni cambio di<br />
cattedra: fonti ben<br />
informate davano<br />
per sicure la sua<br />
predilezione per<br />
i fi losofi minori,<br />
naturalmente tedeschi<br />
e dal nome<br />
impronunziabile<br />
— per non parlare<br />
dei titoli delle<br />
opere — e per le<br />
guerre combattute<br />
in paesi lontani<br />
e sconosciuti, di cui si diceva chiedesse,<br />
con pervicace sistematicità, nomi<br />
dei luoghi e date delle battaglie.<br />
Naturalmente l’impatto reale fu<br />
del tutto diverso. Appena entrato, il<br />
prof. Tassi non ci pose nessuna “domandina”<br />
sulla guerra di secessione<br />
polacca, per saggiare il nostro livello<br />
di preparazione, ma buttò lì un’intelligente<br />
provocazione su di un tema che<br />
andava allora molto di moda: l’oggettività<br />
dei manuali di storia. Ci lasciò<br />
accapigliare, sornione, per una buona<br />
mezz’ora, sino a quando prevalse tra<br />
noi l’opinione che, fatti salvi i giudizi<br />
ed i commenti, in cui ciascuno storico<br />
era libero di esprimere le sue personali<br />
convinzioni, i “fatti” andassero<br />
riportati con “assoluta oggettività”.<br />
Dalla pila di libri, che sempre l’accompagnava,<br />
estrasse a caso due volumi<br />
di storia e lesse,<br />
dal primo “ingresso<br />
dei bersaglieri<br />
a Porta Pia” e dall’altro<br />
“assalto dei<br />
bersaglieri a Porta<br />
Pia”, poi buttò lì,<br />
con tono neutro:<br />
“Vi pare che “ingresso”<br />
ed “assalto”<br />
esprimano lo<br />
stesso concetto?<br />
Eppure sono entrambe<br />
due ricostruzioni“oggettive”.<br />
Sono passati<br />
più di 30<br />
anni, di cui molti<br />
di collaborazione<br />
nel mondo del lavoro,<br />
eppure il mio ricordo più netto<br />
del professor Tassi, Germano come<br />
voleva essere chiamato, resta quella<br />
breve frase pronunciata il giorno in<br />
cui l’ho conosciuto, perché ritrae in<br />
modo fedele la sua principale caratteristica:<br />
sconvolgere i luoghi comuni,<br />
sparigliare le carte, porsi e porre<br />
domande apparentemente banali, ma<br />
dalla risposta mai scontata, capaci di<br />
obbligare l’interlocutore a rifl ettere. A<br />
questo si aggiunga una curiosità insaziabile<br />
per qualsiasi forma di cultura<br />
ed una vitalità vulcanica, che spesso<br />
metteva a dura prova la resistenza la-
vorativa di chi gli stava intorno, e si<br />
avrà l’immagine di una personalità<br />
fortissima ed esuberante, impossibile<br />
da dimenticare per chi abbia avuto<br />
occasione di frequentarlo.<br />
I suoi interessi spaziavano ben<br />
oltre l’amata fi losofi a, per la quale<br />
pure aveva abbandonato l’originaria<br />
formazione giurisprudenziale, comprendendo<br />
la letteratura — il Paradiso<br />
dantesco, che reputava massimo capolavoro<br />
mai concepito, ma anche Pascoli,<br />
“il più grande dei moderni” — e<br />
soprattutto la musica classica, di cui<br />
era profondo conoscitore e che costituiva<br />
lo sfondo naturale di qualsiasi<br />
conversazione nel suo studio ingombro<br />
di libri. Era abituale, in sua compagnia,<br />
ascoltare non solo i grandi<br />
nomi — con un’istintiva e quasi pro-<br />
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
fetica predilezione per Mozart, di cui<br />
amava sottolineare la “fame di vita”<br />
— ma anche scoprire aree musicali,<br />
in quegli anni circoscritte ai soli appassionati,<br />
come la musica barocca o<br />
i minori del Settecento.<br />
Parallelamente alla sua esperienza<br />
di docente nel Liceo vignolese<br />
— con una breve parentesi allo<br />
scientifi co “Wiligelmo” di Modena —<br />
Pierpaolo Germano Tassi rivestì l’incarico<br />
di presidente della locale Cassa<br />
di Risparmio di Vignola (dal 1973<br />
al 1987), cui seppe dare un fortissimo<br />
impulso innovatore, portandola a<br />
diventare, in pochi anni, il punto di<br />
riferimento economico per quella piccolo-media<br />
imprenditoria della nostra<br />
zona, che, proprio in quel periodo,<br />
23
Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />
stava contribuendo alla nascita del<br />
“miracolo” economico emiliano. Queste<br />
ottime doti strategiche gli vennero<br />
riconosciute in campo nazionale, dove<br />
ricoprì numerose cariche, tra cui quelle<br />
prestigiose e delicate di membro del<br />
Comitato esecutivo dell’ICCRI (1980-<br />
1981) e di Presidente (1982-1987)<br />
della Delegazione Sindacale dell’ACRI,<br />
in “un periodo — come ricorda la rivista<br />
dell’Associazione in un affettuoso<br />
ricordo realizzato poco dopo la sua<br />
prematura scomparsa — in cui l’ACRI<br />
ha assunto ruoli determinanti nel<br />
panorama delle relazioni sindacali e<br />
nel complesso gioco delle forze sociali<br />
agenti nel mondo del lavoro”.<br />
Il suo approccio al mondo della<br />
fi nanza era però del tutto particolare,<br />
“da fi losofo”, come amava defi nirlo<br />
scherzosamente, sempre attento alle<br />
ricadute non solo economiche, ma<br />
anche sociali e culturali delle strategie<br />
messe in cantiere dall’azienda<br />
bancaria vignolese. Tra le moltissime<br />
iniziative volute in quei quindici anni,<br />
che sarebbe qui troppo lungo elencare,<br />
credo basti ricordare, l’impegno<br />
profuso, con il valido aiuto di alcuni<br />
amici vignolesi, che gli sono stati vicini<br />
in questo sforzo, nel restauro dell’edifi<br />
cio-simbolo di Vignola, l’antica<br />
Rocca medioevale, cui voleva restituire<br />
vita e prestigio e che oggi, grazie a<br />
quei qualifi cati interventi, è forse uno<br />
dei castelli più visitati, ma soprattutto<br />
più “vissuti” a livello nazionale. Penso<br />
che praticamente tutti i Vignolesi<br />
abbiano usufruito delle due stupende<br />
sale ricavate negli antichi sotterranei,<br />
che il prof. Tassi inaugurò, nell’ormai<br />
lontano 1980, con un emozionante<br />
concerto de I Musici.<br />
24<br />
Questi successi professionali<br />
in un ambito così diverso,<br />
però non scalfi rono mai la sua<br />
principale passione, che rimase costantemente<br />
l’insegnamento, frutto<br />
di una scelta a lungo meditata, e che<br />
gli ho sempre sentito defi nire “uno dei<br />
mestieri più belli del mondo”, nonostante<br />
che con gli studenti fosse severo<br />
e potesse apparire talvolta quasi<br />
duro. Non mi stupì quindi che nel<br />
nostro ultimo colloquio, pochi giorni<br />
prima della scomparsa, mi parlasse<br />
con preoccupazione della “sua” terza,<br />
che si avvicinava agli esami dopo un<br />
anno scolastico tribolato per via della<br />
sua assenza: c’era in quelle parole<br />
l’ansia di chi, pur involontariamente,<br />
ha mancato un appuntamento e teme<br />
che ne venga disagio all’altro.<br />
Non fu sempre un insegnante<br />
“facile”, di certo però uno di quelli che<br />
lasciano un segno.<br />
Maria Giovanna Trenti
L’inizio dell’anno<br />
scolastico è<br />
stato molto triste<br />
per tutto l’Istituto:<br />
Elisa, una nostra<br />
alunna di V A Mercurio,<br />
ci ha lasciati.<br />
Si era diplomata due<br />
mesi prima, era contenta<br />
del nuovo posto<br />
di lavoro, ma la<br />
sorte ha voluto che<br />
la sua felicità fosse<br />
breve.<br />
Nel corso della<br />
cerimonia funebre,<br />
Laura, a nome di<br />
tutta la classe, ci ha<br />
invitati a pregare:<br />
PER ELISA PELLEGRINI<br />
Ti affi diamo Signore i genitori di Elisa,<br />
Erika, Maicol, Francesca, i parenti<br />
e tutti gli amici, perché resti sempre<br />
viva dentro loro l’anima di Elisa, perché<br />
ciò che ci ha trasmesso e insegnato<br />
non muoia assieme a lei ma cresca<br />
con noi e ci accompagni in ogni momento.<br />
Padre, io non so che progetto tu avessi<br />
su Elisa, non so perché ora non è<br />
più qui con noi, e mi chiedo la ragione<br />
di una tale tragedia. Ma ti voglio ringraziare<br />
per aver avuto l’onore e la fortuna<br />
di averla avuta accanto, anche<br />
se per troppo poco. In questo ultimo<br />
anno abbiamo superato, assieme alle<br />
altre compagne di classe, momenti<br />
diffi cili e a volte dolorosi, ma Tu, Elisa,<br />
c’eri sempre, con un’energia e una<br />
forza straordinarie, con una sensibilità<br />
e una bontà infi nite. Grazie per i<br />
bei momenti che abbiamo<br />
passato insieme,<br />
grazie per quello<br />
che ci hai dato e per<br />
quello che ci darai<br />
guidandoci da qualsiasi<br />
posto tu ora<br />
sia.<br />
Ricordo il suo<br />
carattere aperto<br />
e allegro:<br />
per tutti aveva un<br />
sorriso, anche nei<br />
momenti più diffi -<br />
cili; persino il suo<br />
modo di arrabbiarsi<br />
— talvolta è capitato<br />
— era “buffo”, come<br />
ricorda oggi Laura:<br />
“…ci faceva troppo ridere quando<br />
sbottava e se la prendeva con qualcuno…<br />
alzava la voce… incuteva timore…”<br />
Ma, quando occorreva, era “decisa<br />
e testarda…. sapeva cosa<br />
fare in ogni occasione, aveva<br />
la risposta pronta in ogni momento,<br />
anche se a volte un po’ troppo istintiva<br />
”. I compagni di classe non dimenticano<br />
la sua sensibilità, il suo desiderio<br />
di aiutare tutti, i suoi appunti al<br />
computer “meravigliosi, chiari e ben<br />
organizzati” Penso — continua Laura<br />
— che “ognuno di noi abbia qualche<br />
suo appunto”.<br />
Ricordo con quanta partecipazione<br />
e sensibilità Elisa seguì la conferenza<br />
sulla mafi a di don Luigi Ciotti,<br />
quando, in veste di presidente di<br />
‘Libera’, parlò agli studenti di Vignola<br />
25
dell’impegno dei giovani del Sud e della<br />
loro volontà di riscatto. Di qui la<br />
scelta di approfondire l’argomento, la<br />
decisione di costruire il suo percorso<br />
d’esame sul fenomeno mafi oso, i primi<br />
approcci con gli scritti e i romanzi<br />
di Sciascia, il materiale che le indicavo<br />
e che lei leggeva e selezionava con<br />
grande impegno e intelligenza.<br />
Anche l’associazione ‘Libera’, che<br />
ha ricevuto dalla classe V A<br />
Mercurio un piccolo ma signifi<br />
cativo contributo in nome di Elisa,<br />
ha voluto ricordarla sul suo sito, citare<br />
tra i tanti studi sulla mafi a anche<br />
quello di Elisa.<br />
Don Ciotti ha voluto esprimere<br />
personalmente la propria solidarietà<br />
ai familiari e agli amici<br />
di Elisa, portare loro una parola di<br />
conforto.<br />
26<br />
A fi ne novembre, grazie anche<br />
alla preziosa collaborazione della sig.<br />
ra Patrizia Pini, funzionaria del Comune<br />
di Savignano, ci siamo incontrati<br />
con don Luigi per una preghiera comune<br />
sulla tomba di Elisa, insieme ai<br />
familiari, a Maicol, agli alunni Matteo,<br />
Isabella, Sara, Stefania, Francesca,<br />
Laura, alla prof.ssa Pirani. L’incontro<br />
è poi proseguito in casa dei genitori di<br />
Elisa, dove don Luigi ci ha consentito<br />
di vivere un ulteriore momento di<br />
meditazione, trasmettendo a tutti un<br />
senso di grande serenità e compostezza,<br />
anche di fronte al mistero della<br />
morte.<br />
Paolo Pollastri
Le attività di<br />
e d u c a z i o n e<br />
alla salute<br />
che il nostro Istituto<br />
ha da tempo<br />
avviato si può<br />
dire abbiano come<br />
obiettivo unifi cante<br />
quello di promuovere<br />
il benessere<br />
degli studenti<br />
a scuola e sono il<br />
risultato della fusione<br />
delle diverse esperienze che i<br />
due istituti, ITC “<strong>Paradisi</strong>” e Liceo “Allegretti”,<br />
avevano separatamente avviato<br />
dall’uscita del Dpr 309/90.<br />
Tale intervento legislativo e i<br />
successivi affi davano alle istituzioni<br />
scolastiche due funzioni principali<br />
nell’ambito dell’educazione a comportamenti<br />
sanitari corretti e della prevenzione<br />
delle dipendenze patologiche:<br />
la funzione informativa e la funzione<br />
educativa.<br />
Il presupposto all’esercizio di tali<br />
funzioni deriva dalla considerazione<br />
che l’età adolescenziale che gli alunni<br />
attraversano è ormai riconosciuta<br />
come una fase della vita, alcuni autori<br />
la defi niscono come una “seconda nascita”,<br />
che presenta specifi che caratteristiche<br />
ed inevitabili compiti di sviluppo.<br />
La portata di tali vicende è tale<br />
che si può affermare, anche all’interno<br />
del contesto scolastico, che il processo<br />
adolescenziale non è caratterizzato<br />
solamente da nuovi apprendimenti e<br />
dall’aumento quantitativo delle conoscenze<br />
e delle abilità, ma anche da<br />
una ridefi nizione del senso di Sé che,<br />
a partire dalle profonde modifi cazioni<br />
“STAR BENE<br />
A SCUOLA”<br />
corporee, investe<br />
le principali aree<br />
e dimensioni della<br />
personalità. Si<br />
può, semplifi cando,<br />
affermare che<br />
in adolescenza non<br />
cambia solo quello<br />
che l’adolescente<br />
sa o sa fare ma anche<br />
quello che è.<br />
La scuola ha<br />
assunto, anche in<br />
quanto scuola di massa per la maggioranza<br />
degli adolescenti, una posizione<br />
privilegiata, spesso esclusiva,<br />
in questo processo di formazione e di<br />
socializzazione e quindi essa ha ampie<br />
possibilità e funzioni di tipo educativo<br />
e preventivo.<br />
L’ambiente scolastico anche attraverso<br />
la varietà di esperienze relazionali<br />
che offre allo studente, sia con<br />
adulti sia con coetanei, può diventare<br />
un’occasione di benessere, addirittura<br />
di protezione dell’individuo, in talune<br />
situazioni ponendosi addirittura<br />
come ambiente alternativo “normale”<br />
rispetto ad altri contesti di riferimento<br />
e ciò può avvenire soprattutto se la<br />
scuola cerca di accompagnare, di favorire<br />
e addirittura di promuovere anche<br />
lo sviluppo dell’identità personale<br />
e sociale dell’alunno.<br />
Per l’adempimento di un compito<br />
così rilevante non si richiede alla<br />
scuola e ai docenti di occuparsi direttamente<br />
del Sé privato della persona<br />
ma di considerare tutte le dimensioni<br />
del ruolo di studente, compresa quella<br />
affettiva.<br />
La scuola è diventata, anche la<br />
27
Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />
nostra esperienza lo dimostra, sempre<br />
più un luogo in cui si può manifestare<br />
il disagio adolescenziale anche attraverso<br />
problemi di comportamento e/o<br />
di rendimento.<br />
Gli insegnanti si trovano spesso<br />
di fronte non solamente studenti con<br />
problemi di profi tto ma anche studenti<br />
demotivati o con problemi di comportamento,<br />
con diffi coltà relazionali sia<br />
coi compagni sia coi docenti stessi.<br />
Molti interpreti, taluni orientamenti<br />
normativi e l’esperienza di molti<br />
insegnanti sostengono l’importanza<br />
delle attività di educazione alla salute<br />
per sostenere tali compiti a cui sono<br />
chiamati adolescenti e adulti e in particolare<br />
sottolineano l’importanza di<br />
organizzare dette esperienze in modo<br />
che il valore della cultura dello star<br />
bene permei di sé le attività didattiche<br />
e le modalità relazionali presenti<br />
a scuola, uscendo da quegli ambiti separati<br />
dal resto in cui a volte fi niscono<br />
per essere collocate.<br />
Per entrare nello specifi co del<br />
nostro Istituto passiamo a presentare<br />
il Progetto di Educazione alla salute<br />
denominato “IO E GLI ALTRI”, inserito<br />
nel Piano dell’offerta formativa<br />
<strong>2003</strong>/<strong>2004</strong> e fi nanziato dall’Unione<br />
Terre di Castelli.<br />
Il nostro progetto salute si caratterizza<br />
per due peculiarità: è esteso a<br />
tutti gli alunni dell’Istituto ed è strutturato<br />
con scansione quinquennale<br />
così da costituire un percorso che<br />
l’alunno ha l’opportunità di attraversare<br />
lungo il ciclo di frequenza della<br />
scuola, in un momento fondamentale<br />
per la formazione della propria identità<br />
personale.<br />
Le tematiche che vengono affrontate,<br />
suddivise per anni, sono le<br />
seguenti:<br />
28<br />
• Primo anno: Prevenzione al tabatabagismo e all’assunzione di sostanze;<br />
• Secondo anno:<br />
o a) Affettività e sessualità;<br />
o b) Educazione alimentare;<br />
• Terzo anno: Il concetto di rischio in<br />
adolescenza, con particolare riferimento<br />
alla prevenzione all’AIDS e<br />
alle dipendenze.<br />
• Quarto anno: Incontro con il mondo<br />
del volontariato, dalla rifl essione<br />
sull’io si passa a considerare le conseguenze<br />
delle proprie azioni rispetto<br />
al sociale, per arrivare al concetto<br />
di solidarietà.<br />
• Quinto anno: Rifl essione su alcune<br />
tematiche di ordine generale inerenti<br />
il concetto di salute, i traguardi<br />
della scienza odierna e le loro implicazioni<br />
etiche.<br />
Come espresso precedentemente,<br />
la fi nalità principale del progetto<br />
è quella di potenziare il benessere<br />
dello studente; benessere inteso<br />
come:<br />
• “star bene con se stessi”: cioè contribuire<br />
alla formazione della persona<br />
e alla costruzione di un’immagine<br />
positiva di sé, attraverso la progressiva<br />
acquisizione dell’identità sessuale<br />
e affettiva; contribuire alla<br />
defi nizione del proprio progetto per-
sonale, al consolidamento della propria<br />
autostima e della capacità di<br />
giudizio e di scelta autonoma.<br />
• “star bene con gli altri” contribuire<br />
perciò alla costruzione di una cultura<br />
del rispetto per l’altro, aumentando<br />
la capacità di rapportarsi agli altri,<br />
di discutere, di esprimere le proprie<br />
opinioni, di ascoltare, di accettare le<br />
diversità di opinione all’interno del<br />
gruppo dei pari, in famiglia e in altri<br />
contesti.<br />
• “star bene con l’ambiente di riferimento”<br />
fornendo occasioni per il formarsi<br />
di una coscienza civile e per il<br />
rispetto delle regole e potenziando i<br />
momenti di protagonismo degli studenti.<br />
Per Per migliorare l’effi cacia dell’intervento<br />
si è cercato di integrare<br />
sempre di più le tematiche del<br />
progetto all’attività curricolare e potenziare<br />
il coinvolgimento dei consigli<br />
di classe e quindi dei docenti, degli<br />
studenti e dei genitori. Nello stesso<br />
tempo ci si è aperti alle risorse esterne;<br />
questa scelta va in primo luogo<br />
nell’utilizzo di professionalità specifi -<br />
che ( psicologi, medici e altri ) e nella<br />
direzione di far conoscere le strutture<br />
pubbliche, private e di volontariato, di<br />
supporto alla prevenzione, che insi-<br />
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
stono sul nostro territorio.<br />
Dal confronto quotidiano coi docenti<br />
e da occasioni strutturate di incontro<br />
con esperti professionalmente<br />
validi i giovani sentono che a scuola<br />
“si può parlare di se stessi” di ciò che<br />
sentono e di ciò che vivono. La conoscenza<br />
diventa un modo per crescere,<br />
per capire se stessi, anche attraverso<br />
il rispecchiarsi nell’altro, e interpretare<br />
la realtà che ci circonda a volte<br />
dura e diffi cile da affrontare, anche da<br />
adolescenti.<br />
Il disagio spesso nasce dall’indifferenza<br />
di noi adulti verso ciò che è signifi<br />
cativo per un giovane, questo tipo<br />
di intervento vuole rappresentare un<br />
segnale di ascolto e di attenzione sincera<br />
anche a quei bisogni non sempre<br />
espressi.<br />
Il progetto salute è in rete con<br />
altre proposte e attività avviate<br />
nel nostro Istituto, soprattutto<br />
con gli interventi tesi a prevenire ed<br />
arginare la dispersione scolastica. In<br />
particolare come intervento comune<br />
quest’anno è stato avviato in via sperimentale<br />
uno sportello di aiuto psicologico<br />
(tenuto da uno psicologo esterno<br />
alla scuola) al quale gli studenti possono<br />
liberamente accedere, attivo nel<br />
rispetto delle leggi sui minori e nella<br />
29
Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />
massima attenzione alla loro privacy<br />
e in collegamento coi servizi pubblici<br />
del territorio.<br />
In merito al tema della verifi ca<br />
dei risultati, anche se data la natura<br />
degli interventi essa a nostro avviso<br />
non può ridursi a meri dati quantitativi,<br />
siamo in grado di utilizzare diversi<br />
elementi di valutazione tra i quali<br />
le numerose richieste pervenute allo<br />
sportello, il giudizio largamente positivo<br />
espresso nei riguardi delle iniziative,<br />
l’analisi dei risultati sull’indice<br />
di gradimento espresso dagli studenti<br />
che ci indicano che stiamo andando<br />
nella giusta direzione e ci sostengono<br />
nel proseguire, con l’impegno a verifi<br />
care in itinere e in sedi collegiali le<br />
attività svolte e ad apportare i dovuti<br />
miglioramenti ritenuti opportuni.<br />
Gli interventi educativi che le<br />
istituzioni scolastiche svolgono sono<br />
diffi cilmente misurabili, a volte i risultati<br />
a breve termine sembrano frustrare<br />
le migliori speranze e non è sempre<br />
facile conoscere gli sviluppi delle<br />
30<br />
vicende personali dei nostri studenti;<br />
tali interventi inoltre sono in grado di<br />
incidere solo in parte nell’evoluzione<br />
personale e sembrano inoltre più effi -<br />
caci se si sviluppano in sinergia con il<br />
contesto familiare e con gli altri ambiti<br />
di esperienza dello studente.<br />
In questo compito noi insegnanti<br />
non ci sentiamo del tutto soli perché<br />
pensiamo di poter contare anche<br />
sulla ricchezza di tessuto sociale e di<br />
proposte che il territorio nel quale si<br />
trova il nostro Istituto può offrire agli<br />
adolescenti nell’ambito del volontariato,<br />
delle opportunità culturali, degli<br />
interventi sociali e alla persona e tale<br />
consapevolezza ci conforta e ci stimola<br />
a continuare ad investire risorse umane<br />
ed economiche in iniziative come<br />
quelle descritte.<br />
Commissione salute<br />
Mariangela Bertolla e Brunella Zanni<br />
Commissione successo scolastico<br />
Graziano Galassi
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
Gli insegnanti e il Preside, con indomito spirito di sacrifi cio, fanno le ore<br />
piccole per dare un luminoso esempio di “star bene a scuola”.<br />
Festa carnevalesca<br />
<strong>2004</strong><br />
31
La classe V A Ginnasio,<br />
vista la<br />
partecipazione e<br />
i buoni risultati ottenuti<br />
da diversi ragazzi<br />
in alcune discipline<br />
sportive, ha deciso, accogliendo<br />
la proposta<br />
dell’insegnante Rita<br />
Buttini, di scrivere su<br />
tale argomento un articolo<br />
per l’annuario<br />
scolastico. Riteniamo<br />
che lo sport sia molto<br />
importante dal punto<br />
di vista formativo,<br />
perché è un’occasione per stare in un<br />
gruppo e socializzare con altri ragazzi.<br />
Queste le attività praticate:<br />
basket, calcetto, atletica leggera, arrampicata<br />
e nuoto. I risultati in tutte<br />
le discipline sono stati molto soddisfacenti<br />
e alcuni alunni hanno dimostrato<br />
notevole talento.<br />
Iniziamo con gli sport di squadra<br />
UN ANNO DA<br />
CAMPIONI<br />
parlando della rappresentativa<br />
scolastica<br />
di basket del nostro<br />
Istituto Agostino <strong>Paradisi</strong>,<br />
della quale fanno<br />
parte due studenti<br />
della V A Ginnasio:<br />
Daniel Degli Esposti,<br />
che milita nella Fortitudo<br />
Bologna, e Michele<br />
Pikassis, nella<br />
squadra di Zola Predosa.<br />
Il gruppo ha<br />
centrato “un’impresa<br />
storica”, vincendo, per<br />
la prima volta, il campionato<br />
provinciale, superando in fi -<br />
nale il Liceo Muratori di Modena, per<br />
poi arrendersi soltanto nella fase successiva,<br />
perdendo a Reggio Emilia. La<br />
squadra è risultata molto competitiva<br />
ed ha dimostrato di saper vincere anche<br />
contro avversari più forti, grazie,<br />
oltre alla sorprendente coesione fra i<br />
ragazzi, alle straordinarie prestazioni<br />
del nostro Daniel, che ha collezionato<br />
In questa pagina: la squadra di nuoto terza ai provinciali, quella di pallacanestro e di calcetto femminile, entrambe<br />
vincitrici dei campionati provinciali. Nella pagina seguente: la squadra vincitrice dei campionati provinciali di<br />
atletica femminile e quella prima classifi cata ai regionali di arrampicata.<br />
33
Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />
una media di più di 25 punti a parpartita. Passiamo alla squadra di calcetto<br />
che, quest’anno, per disporre di<br />
un maggior numero di giocatori,<br />
si è unita alla II D scientifi<br />
co. Fra i nostri hanno<br />
partecipato Simone Minghinelli,<br />
attaccante della<br />
Virtus Pavullese, Michele<br />
Pikassis, Daniel Degli<br />
Esposti e Riccardo Serafi<br />
ni. Nelle prime partite il<br />
gruppo, che non era ancora<br />
molto unito, non ha<br />
espresso un buon gioco<br />
e i risultati ne hanno risentito.<br />
Poi, nelle giornate<br />
successive, grazie ai goal<br />
di Minghinelli, 23 fi no ad<br />
ora, e alle incredibili parate<br />
di Pikassis, la squadra ha ottenuto<br />
vittorie e pareggi importanti anche<br />
contro ragazzi più grandi. Tutto ciò li<br />
ha portati al nono posto in classifi ca,<br />
l’ultimo utile per qualifi carsi ai playoff,<br />
le sfi de ad eliminazione diretta per<br />
arrivare alla fi nalissima.<br />
Parliamo ora degli sport individuali.<br />
Davvero signifi cative si sono rivelate<br />
le prestazioni di Irene Ventura,<br />
sia nell’arrampicata sportiva, sia<br />
nell’atletica leggera. Nell’arrampicata<br />
34<br />
Irene ha ottenuto due straordinari primi<br />
posti consecutivi nella fase provinciale<br />
a Modena e, in seguito, in quella<br />
regionale a Parma e si dovrà recare a<br />
Lecco per il campionato nazionale l’11<br />
e 12 maggio.<br />
Per quanto riguarda l’atletica. si<br />
è classifi cata sempre prima la squadra<br />
femminile dell’Istituto nella fase<br />
provinciale, mentre quella regionale<br />
si terrà il 14 maggio a Ferrara, dove<br />
le nostre ragazze hanno grandi possibilità<br />
di vincere ancora, per ottenere<br />
un risultato davvero prestigioso per la<br />
nostra scuola.<br />
Parliamo infi ne del<br />
nuoto. Una nostra<br />
Pti,<br />
compagna infatti,<br />
Francesca Garuti, ha<br />
partecipato ad una gara<br />
valida per la fase provinciale<br />
a Modena. Il nuoto<br />
è, solitamente, uno sport<br />
individuale ma, in questa<br />
occasione, è prevalso<br />
lo spirito di squadra:<br />
si trattava infatti di una<br />
staffetta, nella quale le<br />
ragazze del <strong>Paradisi</strong> si<br />
sono classifi cate, con<br />
merito, terze.<br />
Per concludere, siamo molto<br />
contenti di aver potuto ripercorrere le<br />
nostre vicende sportive, che speriamo<br />
di ripetere ad alti livelli anche l’anno<br />
prossimo, trascrivendole nell’annuario.<br />
Questa esperienza ci ha permesso,<br />
ancora una volta, di lavorare in<br />
gruppo e confrontarci, rendendo sempre<br />
più solido il rapporto di amicizia<br />
che lega questa stupenda classe.<br />
V A Ginnasio
CAMPIONATI STUDENTESCHI DI<br />
Il 6 marzo si sono<br />
svolti a Modena i<br />
Campionati Studenteschi<br />
Provinciali<br />
di Scacchi, ai quali il<br />
nostro Istituto ha partecipato<br />
con un folto<br />
gruppo di ragazzi, sia<br />
del Liceo che dell’ITC<br />
: Marco Altariva, Manuel<br />
Malaguti, Luca<br />
Clò, Riccardo Tosetti,<br />
Chiara Tagliazucchi,<br />
Davide Dalloli, Dario<br />
Di Bartolo, Michael<br />
Brini Ferri, Andrea<br />
Barbieri, Damiano Battelli, Federi- Federi-<br />
co Poncemi, Giuseppe Amato e Paolo<br />
Vezzali.<br />
La nostra squadra, accompagnata<br />
dal sottoscritto e dal prof. Enrico<br />
Bellei, ha conseguito risultati più<br />
che soddisfacenti, se si considera che<br />
questo è solo il secondo anno di partecipazione:<br />
si è, infatti, classifi cata al<br />
4° posto, immediatamente alle spalle<br />
delle prime tre formazioni, tutte di<br />
lunga esperienza e da molti anni sulla<br />
SCACCHI<br />
‘scena’ scacchistica<br />
modenese.<br />
Particolarmente<br />
lusinghiera la performance<br />
di Chiara, che<br />
si è aggiudicata il primo<br />
premio assoluto<br />
come migliore scacchista<br />
della componente<br />
femminile.<br />
La pratica degli<br />
scacchi rientra<br />
Lsportive<br />
fra le attività<br />
sportive del nostro<br />
Istituto promosse dagli<br />
insegnanti di Educazione Fisica<br />
per le valenze positive sia sul piano<br />
didattico-formativo sia su quello sportivo-agonistico.<br />
Non si tratta, infatti, di apprendere<br />
solamente le modalità e le tecniche<br />
del gioco, ma di affi nare le abilità<br />
logico-deduttive, di migliorare le capacità<br />
di rifl essione e di concentrazione.<br />
Il gioco degli scacchi richiede,<br />
dunque, di rifl ettere prima di agire, di<br />
comprendere l’importanza delle regole<br />
nella risoluzione dei problemi; allena<br />
la mente – vera “scacchiera cerebrale”,<br />
come l’ha defi nita la prof..ssa Rita<br />
Levi Montalcini – nelle sue varie funzioni<br />
di intelletto, ragione, attenzione,<br />
memoria; favorisce processi mentali<br />
rigorosi e coscienti, l’autostima e la<br />
conoscenza di se stessi.<br />
Sono fi nalità, queste, che rientrano<br />
a pieno titolo nel piano dell’offerta<br />
formativa del nostro Istituto.<br />
Paolo Pollastri<br />
35
36<br />
L‛I.I.S. PARADISI, GLI ANNI 90<br />
E LO SVILUPPO SOSTENIBILE<br />
Già all’inizio degli anni ’90 all’Istituto<br />
Tecnico Commerciale si<br />
parlava di Educazione Ambientale.<br />
Vi furono alcuni Docenti particolarmente<br />
sensibili i quali si resero<br />
conto che delimitare queste tematiche<br />
alle materie specifiche insegnate<br />
soprattutto nel biennio (vedi scienze<br />
della materia o scienze della natura)<br />
poteva dare ai ragazzi l’idea che<br />
l’ambiente e il suo degrado andassero<br />
considerati in un ambito specificatamente<br />
biologico-naturalisitico.<br />
È in quegli anni che iniziò una<br />
forte collaborazione fra la scuola e<br />
l’esterno, in particolare con il Parco<br />
dei Sassi di Roccamalatina; il Parco ci<br />
commissionò per diverso tempo l’analisi<br />
delle acque del Rio Frascara e Rio<br />
Vallecchie ed i ragazzi seguiti dalla<br />
Prof. Slanzi impararono ad amare e rispettare<br />
l’ambiente anche attraverso i<br />
prelievi e l’analisi delle acque del Parco<br />
oppure attraverso l’osservazione<br />
dei macroinvertebrati, piccoli animaletti<br />
ma importanti indicatori biologici<br />
che vivono nell’acqua, sotto i sassi .<br />
È ancora negli anni 90 che iniziò<br />
una collaborazione importante fra la<br />
nostra scuola ed Enzo Tiezzi, Docente<br />
di chimica-fisica presso l’Università<br />
di Siena, che iniziò a darci un’idea<br />
diversa di educazione ambientale ma<br />
soprattutto ci fece comprendere che<br />
era necessario cambiare paradigma<br />
nel nostro modo di affrontare la problematica<br />
ambientale.<br />
Il prof. Tiezzi ci disse che le risorse<br />
naturali a disposizione dell’economia<br />
erano limitate, che il patrimo-<br />
nio naturale doveva essere mantenuto<br />
per dare alle future generazioni le<br />
stesse opportunità che noi abbiamo,<br />
che il pianeta non era più in grado di<br />
assorbire emissioni di CO , che se non<br />
2<br />
cambiava il nostro modo di produrre e<br />
di muoverci, non ci sarebbe stato futuro.<br />
A<br />
partire da quegli anni alcuni<br />
Docenti di Economia politica<br />
inserirono nei loro programmi<br />
dei moduli didattici che riguardavano<br />
lo sviluppo sostenibile, mentre si<br />
iniziarono a strutturare anche aree di<br />
progetto riguardanti la sostenibilità<br />
ambientale nelle quali furono coinvolti<br />
in modo trasversale Docenti di<br />
Italiano, Geografia, Diritto ed Economia,<br />
Economia Aziendale, Matematica,<br />
Lingue.<br />
A distanza di un decennio, nell’anno<br />
scolastico 2001-2002 è stato<br />
adottato nelle nostre due sezioni associate<br />
Agenda 21.<br />
Agenda 21 ha preso avvio dalla<br />
Conferenza Mondiale su ambiente e<br />
sviluppo dell’ONU tenutasi nel 1992<br />
a Rio de Janeiro durante la quale è<br />
stato approvato un documento di indirizzo<br />
strategico denominato Agenda<br />
21: le cose da fare nel 21° secolo.<br />
La consapevolezza di dover fare<br />
delle scelte sostenibili dentro e<br />
fuori dall’ambiente scolastico,<br />
per far sì che queste scelte incidano<br />
anche sul territorio circostante e sul<br />
pianeta (il locale è anche globale e<br />
viceversa), ci ha portato nello stesso
anno scolastico 2001/2002 a defi nire<br />
un Piano d’Azione di Agenda 21 per il<br />
nostro Istituto.<br />
Di seguito, nell’anno scolastico<br />
successivo, è stata sviluppata la prima<br />
azione del Piano: Azione Rifi uti che ha<br />
coinvolto soggetti interni (sette classi<br />
che hanno sviluppato dei moduli didattici<br />
specifi ci), e soggetti esterni alla<br />
scuola (gli enti locali, il CEA del Parco<br />
dei Sassi, la cooperativa La Lumaca,<br />
imprese commerciali di Vignola).<br />
Azione rifi uti non si è conclusa<br />
al termine dell’anno scolastico con la<br />
premiazione delle classi che si sono<br />
distinte per la miglior raccolta differenziata,<br />
ma continua anche nel corrente<br />
anno e in quelli che verranno.<br />
Nell’anno <strong>2003</strong> il nostro Istituto<br />
ha partecipato anche al Forum di<br />
Agenda 21 locale promossa dall’Unione<br />
delle Terre dei Castelli come portatore<br />
d’interesse delle scuole del territorio,<br />
contribuendo alla defi nizione<br />
del Piano d’Azione locale.<br />
Sviluppo sostenibile e agricoltura biologica<br />
Responsabile: prof. Graziano Galassi<br />
Soggetti coinvolti: classi IV A Mercurio e IV C<br />
Mercurio<br />
Ha partecipato all’iniziativa l’ex Presidente<br />
dell’AIAB Emilia Romagna e attuale dirigente<br />
dell’IFOAM Mediterraneo Fabio Piccioli (nella<br />
foto nel corso del suo intervento in IV Am) esperto<br />
dei problemi dell’agricoltura biologica<br />
Obiettivi perseguiti:<br />
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
Il <strong>2004</strong> ha visto il nostro Istituto<br />
impegnato in Azione energia che<br />
ha come obiettivo la riduzione di<br />
consumi energetici all’interno delle<br />
nostro Istituto (gas e energia elettrica);<br />
in questo progetto sono coinvolte<br />
quattro classi le quali al termine del<br />
loro percorso didattico predisporranno<br />
un vademecum per proporre a coloro<br />
che lavorano e vivono nel nostro<br />
Istituto i modi e gli accorgimenti per<br />
ridurre i consumi e di conseguenza le<br />
immissioni di CO 2 nell’atmosfera.<br />
Possiamo dire che gli anni novanta<br />
abbiano sviluppato in noi la<br />
consapevolezza che il futuro della Terra<br />
dipende dai nostri comportamenti,<br />
dal nostro modo di produrre e di consumare<br />
e di distribuire in modo equo<br />
le risorse a disposizione: ora il XXI secolo<br />
sarà il momento delle scelte.<br />
• sensibilizzare gli studenti sui problemi<br />
dell’agricoltura ecocompatibile<br />
• rendere consapevoli gli studenti della differenza tra prodotti tradizionali, a lotta<br />
integrata o di provenienza biologica<br />
• approfondire il tema dello sviluppo sostenibile in rapporto all’ambiente agricolo<br />
Fabrizio Migliori<br />
Progetto<br />
37
38<br />
I LIBRI, STRUMENTI PER CAPIRE<br />
La biblioteca del Liceo ha accompagnato<br />
la storia della scuola dal<br />
momento in cui, nel 1969, si è<br />
resa autonoma dal Liceo L. A. Muratori<br />
di Modena,da cui ha ereditato gli<br />
Annali d’Italia - dal principio dell’era<br />
volgare sino all’anno 1500 – compilati<br />
da L. A.Muratori; l’Epistolario di<br />
L.A.Muratori (1691-1698); il Dizionario<br />
topografi co-storico degli Stati<br />
Estensi di G.Tiraboschi; le Antiquitates<br />
Italicae Medii Aevi di L.A.Muratori,<br />
per arricchirsi, poi, di anno in anno,<br />
di testi che sono andati rispondendo<br />
ai nuovi indirizzi scolastici. Si sono,<br />
infatti, sviluppate sezioni riguardanti<br />
la matematica, la fi sica, la biologia, la<br />
chimica, si è arricchita la sezione di<br />
L‛ESISTENZA UMANA<br />
storia contemporanea, secondo i più<br />
recenti indirizzi ministeriali, settori<br />
che si sono aggiunti alle raccolte di<br />
classici italiani, latini, greci, a testi di<br />
fi losofi a, letteratura e narrativa italiana<br />
ed inglese, di più antica formazione,<br />
tenuti, però, aggiornati.<br />
Dotata ora di un patrimonio librario<br />
di circa 4000 volumi, essa offre<br />
a studenti e docenti strumenti che<br />
riguardano tutte le discipline oggetto<br />
di studio, accanto ad opere di carattere<br />
generale di frequente consultazione.<br />
L’interesse degli studenti è rivolto<br />
ad ogni sezione; prevalentemente,<br />
tuttavia, la narrativa è maggiormente<br />
richiesta dai ragazzi del biennio, mentre<br />
quelli del triennio ricercano testi
più specifi ci delle discipline<br />
oggetto di studio, per approfondimenti<br />
soprattutto in vista<br />
dell’esame di Stato.<br />
Nel 1990 la biblioteca si<br />
è arricchita della donazione<br />
della famiglia Tassi che, in memoria<br />
di Pier Paolo, insegnante<br />
di storia e fi losofi a al Liceo<br />
Classico, ha voluto onorare la<br />
scuola di un patrimonio di testi<br />
di indiscussa importanza<br />
ed utilità, per i quali studenti e<br />
docenti esprimono gratitudine,<br />
pur indirettamente, attraverso<br />
la costante consultazione.<br />
Accanto al servizio di<br />
conservazione, consultazione<br />
e prestito dei beni librari, nell’obiettivo<br />
di tenere vivo l’interesse<br />
per la lettura e la ricerca<br />
e di incentivare alla scrittura,<br />
quando, nella società attuale,<br />
sempre meno sono le occasioni<br />
in cui gli studenti possono<br />
scrivere, la biblioteca organizza<br />
ogni anno un concorso letterario,<br />
con una discreta partecipazione<br />
di studenti che, in<br />
forma di poesia o di testo narrativo,<br />
esprimono loro stessi, le loro aspettative,<br />
le loro ansie, il loro mondo, sperando<br />
di vincere i libri messi in palio<br />
per i primi tre classifi cati.<br />
Attorno all’attività della biblioteca<br />
ruota anche il Laboratorio di<br />
Storia che si occupa di organizzare<br />
un corso di metodologia di studio<br />
della storia e di catalogare e conservare<br />
ricerche in materia e quant’altro<br />
venga prodotto dagli studenti, perché<br />
diventi patrimonio di tutti.<br />
Sì, perché veramente a tutti<br />
coloro che “vivono la scuola” o che<br />
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
l’hanno vissuta in un passato piuttosto<br />
recente, come ex docenti o ex studenti<br />
che chiedono la consultazione<br />
di qualche opera, si rivolge il servizio<br />
di chi lavora in biblioteca, sostenuto<br />
dalla convinzione che il libro rimane,<br />
ancora oggi, lo strumento privilegiato<br />
ed insostituibile per fermarsi a rifl ettere,<br />
a pensare, con tempi distesi, ad<br />
ascoltare la voce umana per apprezzare<br />
quel sapere che attraversa tutte<br />
le discipline.<br />
Anna Maria Coslovi<br />
39
40<br />
CONCORSO LETTERARIO<br />
“BIBLIOTECA”<br />
Diciamo, noi insegnanti, che i<br />
nostri studenti dovrebbero leggere<br />
di più, un po’ per migliorare<br />
il loro bagaglio lessicale, un po’<br />
per ampliare la loro capacità di vedere<br />
la realtà che li circonda: attraverso i<br />
libri, meglio che attraverso altri strumenti<br />
e mezzi di comunicazione, si<br />
acuisce la sensibilità a cogliere cose<br />
nuove, nuovi sentimenti, nuovi valori,<br />
propri e altrui.<br />
A questo cerchiamo di provvedere<br />
tenendo il più possibile aggiornata<br />
la nostra biblioteca e incoraggiando gli<br />
studenti a farne uso. Una lettura ben<br />
condotta porta inevitabilmente chi<br />
la compie a cogliere non solo il senso<br />
della narrazione, i caratteri umani<br />
dei personaggi e i loro valori, i conflitti<br />
che gli uomini devono fronteggiare,<br />
i drammi che si aprono loro davanti.<br />
Essa conduce anche ad apprezzare<br />
la bellezza, la forza, l’espressività e la<br />
pertinenza estetica della parola, insieme<br />
con l’armonia e l’eleganza di modello<br />
del testo che abbiamo di fronte.<br />
Io credo che i giovani, forse tutti,<br />
ma certamente molti di loro, possiedano<br />
una grande creatività, di cui spesso<br />
non sono essi stessi consapevoli,<br />
una creatività alla quale può bastare<br />
una piccola occasione per emergere e<br />
trovare espressione, nella narrativa e<br />
nella poesia.<br />
Il concorso letterario, che già da<br />
tre anni il nostro istituto propone<br />
agli studenti, risponde proprio a<br />
questa finalità: offrire quel piccolo stimolo<br />
perché, da un lato, possa trovare<br />
espressione il loro mondo interiore, la<br />
loro capacità di narrare vicende e trasmettere<br />
sentimenti, dall’altro, essi si<br />
confrontino con la parola e trovino il<br />
gusto di cercare quella che meglio sa<br />
esprimere quanto vogliono comunicare,<br />
per efficacia, misura, tonalità.<br />
La nostra iniziativa ha riscosso<br />
anche quest’anno un buon successo:<br />
i nostri studenti si sono<br />
rivelati buoni narratori e poeti.<br />
Tra le opere pervenuteci, più numerose<br />
quelle in prosa, sono risultate<br />
vincitrici:<br />
• Per la sezione “racconto breve”: prima<br />
classificata “Il fiore all’occhiello”<br />
di Giulia Lasagni, II D Scientifico;<br />
seconde classificate ex aequo “Somalia”<br />
di Filippo Remondini, V B<br />
Scientifico, e “Racconto di vita” di<br />
Aurora Zannoni, V A Mercurio.<br />
• Per la sezione “poesia”: prima classificata<br />
“Attesa” di Gessica Prochilo,<br />
III A Mercurio; seconde classificate<br />
ex aequo “Lettera dal paradisi perduto”<br />
di Nicola Fioraio, III A Scientifico,<br />
e “Le lacrime” di Melania Simeoni,<br />
V A Mercurio.<br />
Ma va a tutti i partecipanti l’apprezzamento<br />
del Preside, della giuria<br />
e il mio personale.<br />
Annalina Boschi
Il racconto e la poesia vincitori<br />
IL FIORE ALL‛OCCHIELLO<br />
“E cielo e terra si mostrò qual era:<br />
la terra ansante, livida, in sussulto;<br />
il cielo ingombro, tragico, disfatto:<br />
bianca bianca nel tacito tumulto<br />
una casa apparì sparì d’un tratto;<br />
come un occhio, che, largo, esterrefatto,<br />
s’aprì si chiuse, nella notte nera.”<br />
G.Pascoli<br />
Sono passate ormai tre ore e la strada davanti<br />
a noi prosegue ancora, tanto che sembra abbia<br />
scordato di portare in qualche luogo.<br />
Se mai porta in effetti da qualche parte<br />
questa maledetta strada!<br />
Il signor Van Loon, accanto a me, non<br />
batte ciglio, le dita bianche e sottili immobili<br />
sul volante. Guardandolo, non pare siano passati<br />
più di cinque minuti da quando sono salito<br />
sulla sua auto, ma per me è come se fossero<br />
trascorsi anni interi.<br />
Fuori dal finestrino la notte ha inghiottito<br />
la mia familiarità col mondo. Se non fossi<br />
certo di aver percorso questa stessa strada decine<br />
di volte, andando verso sud, per recarmi in<br />
città, penserei che il mio silenzioso compagno<br />
abbia smarrito la via.<br />
La striscia bianca della strada scorre<br />
monotona sotto di noi, sinuosa come un serpente,<br />
mandando sinistri bagliori intermittenti,<br />
subito assorbiti dall’oscurità che ci avvolge.<br />
Il dottore abitava in un minuscolo paesino arroccato<br />
su un’altura, che si ergeva come un’aquila<br />
nel nido sulla brughiera. Era un luogo difficile<br />
da raggiungere, ma il dottor Feldman, che aveva<br />
da poche settimane sostituito l’anziano dottor<br />
Wilder, andato in pensione dopo quarant’anni<br />
di onorato servizio, era l’unico medico esperto<br />
in psicologia della regione e anche se lo studio<br />
fosse stato all’inferno non avevo altra possibilità.<br />
Fuori piove a dirotto, ininterrottamente, da<br />
quasi tre ore e non accenna a smettere. “…ed<br />
irruppero tutte le sorgenti del grande abisso e<br />
le cateratte del cielo si aprirono. E sulla Terra<br />
cadde la pioggia per quaranta giorni e quaranta<br />
notti. Così fu sterminato ogni essere che era<br />
sulla Terra, e con gli uomini, gli animali domestici,<br />
i rettili e gli uccelli del cielo…”.<br />
La nostra piccola arca nel bel mezzo<br />
di questo diluvio, una scassata Peugeot viola<br />
intenso, scricchiola e sobbalza ad ogni buca,<br />
come in preda alle convulsioni. Solo gli occhi<br />
del signor Van Loon sono immobili. Immobili e<br />
aguzzi, tagliano la pioggia e anzi pare che sia<br />
la pioggia stessa a volerne evitare lo sguardo.<br />
Non l’ho mai guardato negli occhi, ora che ci<br />
penso. Non un sorriso, non una parola in tutto<br />
il viaggio. Nemmeno quando mi ha fatto salire.<br />
Ha solo aperto la portiera, ha fatto un cenno col<br />
capo e io sono entrato. Inizio a chiedermi se sia<br />
stata una mossa prudente.<br />
Fuori la pacifiche ginestre si stagliano come<br />
spettri che tendono le braccia stecchite al<br />
cielo cupo e crudele, dietro la pesante cortina<br />
d’acqua che ci ingabbia, ci rende ciechi e inermi<br />
come un cucciolo fuori dalla tana.<br />
Da qualche giorno ad Anna erano tornati gli incubi.<br />
Si svegliava nel mezzo della notte, la voce<br />
morta in gola. Non riusciva a parlare per ore,<br />
dopo. Oppure le sue grida erano così intense e<br />
disperate che non capivo come potessero venir<br />
fuori da quella ragazzina così mingherlina e con<br />
la testa un po’ grande. Anna aveva dodici anni<br />
ed era mia sorella. Era stata una bambina felice<br />
una volta, con le sue risate allegre e i giochi<br />
d’estate nel giardino.<br />
Ma da quando era comparso il mostro,<br />
Anna non rideva più.<br />
Il mostro era stato avvistato per la prima<br />
volta cinque anni fa, nella contea più a ovest,<br />
ma nessuno l’aveva mai visto. Di lui si conoscevano<br />
solo l’odore acre e penetrante che lo<br />
precedeva sempre e il dolore e la desolazione<br />
che lo seguivano.<br />
Il dottor Wilder diceva che i suoi movimenti<br />
dipendevano dalle stagioni lunari, e che<br />
Anna era più sensibile degli altri alle sue apparizioni.<br />
Diceva che i suoi incubi diventavano più<br />
frequenti quando il mostro si avvicinava. Ma io<br />
non mi sono mai convinto del tutto. Era vero<br />
che quando Anna stava meglio non si sentivano<br />
più notizie di sparizioni misteriose, ma secondo<br />
me era casomai questo a rasserenarla più che<br />
il contrario.<br />
In ogni caso, qualunque ne fosse la ragione, ora<br />
Anna aveva bisogno di un dottore. Finché c’era<br />
stato il vecchio Wilder ce l’eravamo sempre cavata:<br />
non aveva tariffe troppo alte e le stava<br />
anche simpatico. Ma ora che lui non c’era più,<br />
41
Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />
l’unica soluzione era il dottor Feldman. Non<br />
sapevo molto di lui, ma ne avevo sentito parlare<br />
come di una persona competente e famosa nel<br />
suo campo e lo avevo riferito ad Anna. Ma lei si<br />
era categoricamente rifiutata di uscire di casa e<br />
anzi mi aveva implorato a lungo di non mettermi<br />
in viaggio. I suoi presagi! Non avevo insistito.<br />
Quando mia sorella si affidava a sogni o presentimenti<br />
non c’era modo di farla ragionare,<br />
ma mi chiedevo se sarebbe servito a qualcosa<br />
presentarmi solo dal nuovo dottore.<br />
Certo le condizioni non erano state molto<br />
promettenti fin da quando ero uscito di casa:<br />
c’erano almeno quindici miglia fino al paese e<br />
non ne avevo percorso del tutto nemmeno una<br />
che l’Apocalisse mi era piombata fra capo e collo.<br />
Tuoni, lampi, pioggia, vento, buio, luci che<br />
sparivano inghiottite dalla furia della tempesta,<br />
e poi ancora pioggia e vento. Il piccolo ombrello<br />
scalcinato non aveva retto più di qualche minuto<br />
a tutta quell’ira. Così mi ero ritrovato quasi<br />
ad un terzo della strada, troppo distante da<br />
casa per cercare riparo e decisamente troppo<br />
lontano dal paese del dottore per chiedere rifugio.<br />
Ero fradicio, solo e praticamente sperduto<br />
nella desolazione della brughiera in tempesta.<br />
In più, a dar ragione al dottore, se ad Anna<br />
erano tornati gli incubi, significava che anche il<br />
mostro doveva essere nei paraggi. Pensavo che<br />
fosse giunta la fine.<br />
Finché all’improvviso era apparso il signor<br />
Van Loon, con la sua Peugeot cigolante. Il<br />
sollievo di non essere più l’unica anima vivente<br />
nel raggio di quasi venti miglia, di non essere<br />
più solo in balia di quella collera divina fu tale<br />
che non appena vidi la portiera aperta, saltai<br />
dentro l’automobile a tutta velocità, senza curarmi<br />
né dell’autista né tantomeno del motivo<br />
per cui si era fermato a raccogliermi.<br />
Fuori i lampi squarciano il cielo come folli sforbiciate<br />
rabbiose e la pioggia si fa a tratti più<br />
fitta, precludendoci lo sguardo. Proseguiamo<br />
quasi immobili, col fiato sospeso, come un<br />
animale notturno abbagliato dalla luce improvvisa.<br />
Ora, invece, annebbiato dal senso di<br />
vago ovattamento che dà un principio di raffreddore,<br />
non faccio altro che chiedermelo. Perché?<br />
Perché un viaggiatore, in una notte da<br />
lupi come questa, si ferma nell’oscurità per far<br />
salire sulla sua macchina uno straniero, mai<br />
visto prima e di cui non sa niente, senza chiedergli<br />
assolutamente nulla sulla sua identità,<br />
sulle sue intenzioni, anzi per fare quasi come se<br />
42<br />
non ci fosse, rischiando per di più di incontrare<br />
un bandito o peggio ancora…il mostro stesso?<br />
Il pensiero mi travolge come un ventata d’aria<br />
che trascinata via la rete in cui sei intrappolato,<br />
ti lasci inerme davanti al cacciatore. Il mostro…<br />
nessuno l’ha mai visto, nessuno sa sotto quale<br />
aspetto si celi o come faccia a passare inosservato<br />
nei suoi movimenti, nonostante i posti di<br />
guardia ai confini! E a pensarci bene, un enorme<br />
cane ringhiante o un imponente cavaliere senza<br />
testa o anche il più innocuo gigante armato fino<br />
ai denti delle ipotesi della signora Figg, avrebbe<br />
finito prima o poi con l’essere riconosciuto.<br />
Ma… se invece il mostro avesse l’aspetto<br />
di una persona qualsiasi, un uomo normale<br />
come tanti altri…nessuno avrebbe potuto identificarlo<br />
con quel famigerato essere quasi leggendario<br />
che si lasciava dietro ogni anno tanta<br />
desolazione e pianto.<br />
Il signor Van Loon è immobile, le dita affilate<br />
strette sul volante. Il viso, scavato dalle rughe<br />
e grigio, si illumina a tratti del violento bagliore<br />
dei lampi, rivelando per pochi attimi una specie<br />
di maschera feroce di luci e ombre, assorbita<br />
subito dalla monotonia dell’oscurità. Quasi<br />
come se al mio fianco stessero guidando non<br />
una, ma due persone sovrapposte nello stesso<br />
volto. Il grigio monotono autista che guida una<br />
singhiozzante automobile viola nel bel mezzo di<br />
un temporale e l’affilato e silenzioso compagno,<br />
con gli occhi sporgenti e chiarissimi, le lunghe<br />
unghia sulle dita sottili, i pochi ciuffi argentati<br />
sul capo e il labbro esangue piegato in un ghigno<br />
paralizzato dalla luce dei fulmini.<br />
Fuori dal finestrino pesanti nubi plumbee<br />
nascondono il cielo, inchiodando rami, cespugli<br />
e rocce al suolo nero, soffocando e comprimendo<br />
l’aria nei polmoni, sigillando a forza ogni più<br />
piccolo spiffero di vita, tanto da far dubitare che<br />
il giorno sia mai esistito.<br />
Mi sento il fiato morire nel petto, spento, spazzato<br />
via sul nascere dalla furia della natura. La<br />
cicatrice che mi sono fatto cinque anni fa nel<br />
bosco mi brucia, ma non distolgo gli occhi dal<br />
finestrino e le orecchie dal mio compagno, che<br />
fissa glaciale gli squarci appena visibili della<br />
strada. Non riesco a sentire quale odore pervade<br />
l’abitacolo. Il mostro era sempre accompagnato<br />
da un odore acre, inconfondibile, un odore così<br />
intenso e asfissiante, si diceva, che anche l’erba<br />
non resisteva e si accasciava, ripiegandosi sul<br />
suo esile stelo, tanto forte da avvertire della sua<br />
presenza anche a qualche metro di distanza,
ma se anche io lo avessi avuto a pochi centimetri<br />
di distanza, non avrei potuto sentirlo a<br />
causa di quello stramaledetto principio di raffreddore.<br />
Il signor Van Loon non si è mosso di un<br />
centimetro, quasi non si fosse accorto del mio<br />
dimenarmi sul seggiolino, dei miei sguardi allarmati<br />
all’esterno, …o quasi non volesse accorgersene.<br />
Poi, all’improvviso, toglie le chiavi dal<br />
cruscotto e l’automobile esausta si ferma.<br />
Il signor Van Loon si gira verso di me,<br />
dietro le sue spalle scorgo la sagoma buia del<br />
paese. Mi fissa, per la prima volta, mettendo in<br />
mostra i denti giallognoli a tratti un po’ acuminati<br />
e le profonde occhiaie bluastre e rigonfie.<br />
Fuori la luna, piena e pallida, approfitta di un<br />
momento di debolezza della tempesta per affacciarsi<br />
tra le coltri di nubi scure, ma tanto basta<br />
perché anche la piccola automobile sia investita<br />
per un attimo dal malaticcio spiraglio di luce,<br />
che mi mostra per la prima volta distintamente<br />
il mio compagno di viaggio.<br />
E’ come se la cicatrice, che pure mi doleva<br />
regolarmente, fosse trafitta all’istante da un<br />
centinaio di spilli.<br />
Attesa<br />
Perdermi nei tuoi occhi<br />
mentre il vento ci accarezza,<br />
sentire la tua pelle<br />
mentre la pioggia ci inonda….<br />
Beviamo la nostra vita<br />
e il tempo che fugge<br />
si fermerà per noi<br />
No, non andare<br />
ho ancora attimi da regalarti<br />
ho ancora sogni da raccontarti….<br />
Guarda l’orizzonte che dilaga….<br />
una luce s’accende, si spegne<br />
sulla rapida scogliera<br />
battuta dai flutti….<br />
Altro tempo ci attende<br />
Gessica Prochilo<br />
III A Mercurio<br />
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
Faccio solo in tempo a notare il piccolo<br />
fiore all’occhiello del signor Van Loon che si<br />
ripiega su se stesso con un ultimo spasimo gemente.<br />
Un urlo selvaggio<br />
la testa mi esplode<br />
i colori si sciolgono in un’unica macchia<br />
vermiglia che cola sul finestrino.<br />
Un paio di giorni fa hanno ritrovato una piccola<br />
automobile viola, a un solo miglio dal paese del<br />
dottore. Quel che restava dell’uomo al suo interno<br />
ha confermato le ipotesi del ritorno del<br />
mostro.<br />
Il piccolo fiore che gli giaceva accanto era<br />
disidratato, prosciugato come se gli fosse stata<br />
succhiata l’anima dal gambo.<br />
Temo che Anna avesse ragione, forse avrei fatto<br />
meglio a non uscire quella notte.<br />
Non ricordo come, ma mi sono svegliato<br />
sul ciglio della strada coi vestiti tutti strappati.<br />
Il tempo doveva essere davvero terribile,<br />
ma sono stato fortunato.<br />
Almeno non ho incontrato il mostro.<br />
Giulia Lasagni<br />
43
44<br />
Attività integrative pomeridiane, opzionali e gratuite<br />
Il Progetto Lingue rende le strutture<br />
scolastiche in grado di predisporre<br />
interventi volti ad arricchire<br />
e ad ampliare l’intera offerta<br />
formativa attraverso il potenziamento<br />
(o l’inserimento) di una nuova lingua<br />
straniera comunitaria. Il progetto è<br />
maggiormente fi nalizzato alla comunicazione<br />
in lingua straniera, oltre<br />
che ad un’azione puramente didattica<br />
o di apprendimento, ed introduce<br />
aspetti innovativi: in primo luogo<br />
è prevista la formazione di gruppi di<br />
apprendimento omogenei per livello di<br />
competenza e composti da un numero<br />
non superiore ai quindici allievi, elevabile<br />
a venti per esigenze particolari,<br />
in modo da garantire una pratica<br />
orale intensiva ed una costante veri-<br />
PROGETTO LINGUE<br />
fi ca dei progressi di apprendimento; il<br />
monte ore annuale disponibile viene<br />
suddiviso in moduli di apprendimento<br />
di breve durata, nel corso dei quali gli<br />
allievi approfondiscono ulteriormente<br />
la conoscenza della lingua utilizzando<br />
sistematicamente le nuove tecnologie<br />
informatiche e multimediali come<br />
supporto. Al termine del modulo,<br />
l’esperienza viene valutata con l’assegnazione<br />
di un credito scolastico.<br />
Si prevede inoltre un potenziamento<br />
mirato al conseguimento del<br />
diploma FCE (First Certifi cate In English),<br />
una certifi cazione riconosciuta<br />
a livello internazionale che attesta,<br />
senza ambiguità, l’ottenimento di un<br />
livello linguistico intermedio-superiore.<br />
Gli studenti che possiedono tale
diploma FCE hanno diritto all’assegnazione<br />
di un credito formativo valevole<br />
per gli esami di Stato e presso<br />
molte Facoltà Universitarie, in cui gli<br />
alunni vengono ammessi automaticamente<br />
alla prova orale di inglese senza<br />
dover sostenere l’esame scritto.<br />
I docenti dei corsi scolastici sono,<br />
se possibile, di madrelingua.<br />
In merito al potenziamento della<br />
lingua inglese, il docente Mr. Mark<br />
Murkin, attivo nell’Istituto già dallo<br />
scorso anno, ritiene che l’apprendimento<br />
in generale di una lingua straniera<br />
sia indubbiamente di pari, se<br />
non maggiore, importanza che lo studio<br />
di matematica o letteratura. L’insegnamento<br />
sistematico dell’Inglese in<br />
molte scuole superiori italiane è stato<br />
di primaria importanza come ora accade<br />
negli Istituti elementari: ognuno<br />
è al corrente che l’essere umano è una<br />
“spugna”, un recettore di conoscenze<br />
dalla nascita fino al periodo adolescenziale.<br />
Sarebbe, a rigor di logica,<br />
un vero e proprio spreco di talento e<br />
risorse il fatto di non dedicare tempo<br />
ed attenzione all’apprendimento di<br />
una lingua straniera. Questa risulta<br />
una motivazione più che accettabile<br />
per introdurre il contatto con le lingue<br />
ai bambini ancora in tenera età, fin<br />
dalle scuole elementari. Loro nascono<br />
con una capacità puramente naturale<br />
per la comprensione sintattica e la<br />
ripetizione (i due fattori più importanti<br />
nell’apprendimento di qualunque<br />
linguaggio), che comportano enormi<br />
vantaggi.<br />
Quindi, questa è la prima considerazione:<br />
istruire ad una lingua straniera<br />
fin dalla “culla”, per evitare che i<br />
ragazzi frequentanti le scuole superiori<br />
debbano necessariamente apprendere<br />
in cinque anni ogni particolare<br />
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
o caratteristica della lingua fin dalle<br />
minime basi (se nemmeno alle scuole<br />
medie hanno affrontato l’argomento<br />
in modo adeguato). Questo conduce<br />
irrimediabilmente alla seconda considerazione:<br />
i bambini devono imparare<br />
“come studiare”.<br />
Nella mia esperienza, prosegue<br />
Mr. Murkin, durante la quale lunghi<br />
periodi scolastici sono stati spesi approfondendo<br />
le meccaniche del linguaggio,<br />
ho constatato che vi è stato<br />
spesso (ma non sempre) tempo di<br />
incoraggiare eventualmente dibattiti<br />
proprio in lingua straniera riguardo<br />
qualsiasi potenziale argomento: è<br />
quindi questo che i corsi pomeridiani<br />
cercano di ottenere. Il corso mira<br />
a dedicare tempo sufficiente ad ogni<br />
tema che possa essere normalmente<br />
affrontato o discusso in classe, possibilmente<br />
incoraggiando gli studenti a<br />
riflettere sul mondo che li circonda a<br />
mente “aperta” ed a connettere assieme<br />
concetti ed idee fra la loro lingua<br />
madre e quella straniera (in questo<br />
caso Inglese).<br />
L’attuazione di questa attività<br />
non potrà che beneficiare innumerevoli<br />
aspetti dell’individuo, in quanto<br />
possono aprirsi spiragli di scoperta ed<br />
apprendimento riguardo “qualcosa di<br />
nuovo”, stimolando l’interesse. I ragazzi<br />
saranno in grado di gestire approcci<br />
differenti con soggetti o problemi,<br />
e perciò necessariamente ed automaticamente<br />
elaboreranno il metodo<br />
di studio, migliorando e “mettendo<br />
alla prova” il proprio livello di conoscenza<br />
di una o più lingue straniere.<br />
Filippo Rimondini<br />
V B Scientifico<br />
45
46<br />
ATTIVITÀ DEL<br />
LABORATORIO STORICO<br />
Dal 2000 gli insegnanti di Storia<br />
del triennio dell’Istituto tecnico<br />
Commerciale “A.<strong>Paradisi</strong>”<br />
realizzano annualmente un Progetto<br />
di laboratorio storico in rete di classi<br />
quinte con un taglio interdisciplinare<br />
e fortemente innovativo.<br />
Esso si concentra prevalentemente<br />
su obiettivi formativi, considerati<br />
fondamentali per il percorso<br />
di crescita sia degli allievi che dei docenti:<br />
• Coniugare la ricerca storica con la<br />
didattica;<br />
• Praticare la didattica attiva di laboratorio;<br />
• Accentuare le competenze del “saper<br />
fare”;<br />
• Documentare con un criterio condiviso<br />
per reperire meglio e prima;<br />
• Capitalizzare esperienze;<br />
• Costituire una banca dati in perenne<br />
crescita;<br />
• Socializzare i risultati del lavoro dei<br />
docenti;<br />
• Utilizzare le tecniche multimediali;<br />
• Progettare e realizzare moduli comuni;<br />
• Collaborare con gli enti locali anche<br />
in prospettiva di un centro di documentazione<br />
territoriale;<br />
• Avviare collaborazioni con altri<br />
gruppi, altri enti, altri docenti, anche<br />
universitari.<br />
Gli obiettivi di cui sopra sono<br />
perseguiti attraverso una metodologia<br />
coerente che riguarda sia il lavoro<br />
dei docenti tra di loro che quello degli<br />
alunni tra di loro, ma anche quello dei<br />
docenti e degli alunni insieme:<br />
• Lavoro in equipe del gruppo docenti:<br />
progettazione, monitoraggio fasi,<br />
verifi ca, valutazione;<br />
• Aggiornamento docenti su: archiviazione,<br />
catalogazione, tecniche di<br />
conduzione del lavoro di gruppo,
tecniche multimediali, tecniche di<br />
misurazione e di valutazione del<br />
lavoro di gruppo;<br />
• Lavoro di gruppo interdisciplinare;<br />
• Cooperative learning.<br />
La complessità del lavoro è affrontabile<br />
a fi ne ciclo grazie alle<br />
competenze acquisite dagli alunni<br />
negli anni precedenti attraverso un<br />
curricolo di esperienze laboratoriali<br />
più semplici e limitate al gruppo classe.<br />
Salute e malattia tra<br />
medioevo ed epoca<br />
moderna<br />
La nostra classe — 3°A mercurio<br />
— ha deciso di approfondire,<br />
nel corso delle lezioni di<br />
STORIA, alcune tematiche relative<br />
al rapporto salute-malattia-società<br />
nei secoli XIV- XVI,<br />
come raccordo disciplinare col<br />
Progetto d’Istituto ‘Educazione<br />
alla Salute’.<br />
Abbiamo formato gruppi<br />
di lavoro che hanno svolto ri-<br />
cerche bibliografi che, selezionato<br />
materiali e immagini,<br />
riassunto capitoli, elaborato<br />
mappe concettuali. È nostra<br />
intenzione ultimare a breve il<br />
lavoro non solo nella versione<br />
cartacea, ma anche in quella<br />
digitale.<br />
Questi, a grandi linee,<br />
gli argomenti trattati:<br />
• Il concetto di malattia nella<br />
medicina medievale;<br />
• Poveri, malati, pellegrini;<br />
• La teoria degli umori<br />
• Malattia e condizioni ambientali;<br />
• Strategie terapeutiche:<br />
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
La conclusione del laboratorio in<br />
rete consiste solitamente in un<br />
momento collettivo di comunicazione<br />
dei risultati: tutte le classi si<br />
ritrovano per condividere il lavoro, dibatterlo<br />
in modo argomentato e presentare<br />
il prodotto fi nito: agili fascicoletti<br />
e un CD che vengono poi consegnati<br />
al Comune di Vignola e alla<br />
Biblioteca di Istituto.<br />
I prodotti fi no ad ora realizzati<br />
sono i seguenti:<br />
a.s.2000-2002: Capitan Pastene, storia<br />
di una emigrazione dimenticata;<br />
a.s.2002-<strong>2003</strong>: Il boom economico in<br />
Italia dal 1956 al 1963;<br />
a.s. <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong>: L’8 settembre 1943.<br />
Quest’anno il tema dell’8 settembre<br />
1943 è stato analizzato<br />
secondo le seguenti angolature:<br />
la classe V AM con il prof. Paolo<br />
Pollastri si è occupata del dibattito<br />
storiografi co; la V B Igea con la prof.<br />
ssa Paola Lelli si è occupata dei documenti<br />
d’epoca; la VBM con la prof.ssa<br />
Manuela Magni della letteratura sul<br />
tema ed infi ne la VAI con la prof.ssa<br />
Deanna Severi del fi lm Tutti a casa.<br />
Manuela Magni<br />
farmaci e ospedali<br />
• La peste e il senso della<br />
catastrofe. Intensità e diffusione<br />
del contagio<br />
• La medicina dell’epoca e la<br />
peste: teoria maiasmatica e<br />
teoria astrologica<br />
• La potenza del demonio:<br />
maghi, fantasmi, streghe<br />
• Collera divina e penitenza:<br />
caccia all’ebreo e fl agellanti<br />
• Le altre malattie più comuni:<br />
vaiolo, scrofolosi, gotta,<br />
fuoco sacro, colera, ‘mal<br />
franzese’.<br />
III A Mercurio<br />
47
48<br />
Progetto cultura e territorio<br />
VIGNOLA CITTÀ DI FIUME<br />
Grazie all’interessamento della<br />
Fondazione Cassa di Risparmio<br />
di Vignola è stata offerta ad alcuni<br />
studenti del Liceo “M. Allegretti” la<br />
possibilità di frequentare un corso di<br />
formazione (gratuito e volontario) per<br />
dar vita ad un laboratorio di ricerca in<br />
materia archivistica e documentaria,<br />
guidato dal prof. Achille Lodovisi.<br />
La ricerca ha preso le mosse<br />
dall’analisi di alcuni documenti relativi<br />
alla storia di Vignola, rintracciati<br />
presso gli Archivi vaticani.<br />
Il tema del progetto di ricerca è<br />
il rapporto fra Vignola ed il fi ume Panaro.<br />
Il laboratorio avviato già nell’anno<br />
scolastico 2002-<strong>2003</strong> e strutturato<br />
con durata quinquennale, vede attual-<br />
mente la partecipazione di due gruppi<br />
di lavoro con studenti appartenenti a<br />
classi del Liceo classico e scientifi co.<br />
Accanto al gruppo di neofi ti ancora<br />
in formazione, e che hanno iniziato<br />
il loro percorso di ricerca e studio<br />
a febbraio <strong>2004</strong>, ci siamo noi, il<br />
gruppo “storico”: Silvia, Guido, Irene,<br />
Eleonora, Lorenzo, Giulia, Giovanni,<br />
Giulia, Mattia, Gabriele.<br />
Nel primo incontro, risalente<br />
all’autunno 2002, ci è stato<br />
presentato il progetto e siamo<br />
stati invitati a leggere l’opera Del più<br />
moderno Stato di Vignola. Cronaca,<br />
scritta nel 1704 da Domenico Belloj<br />
(1660-1712), notaio in Vignola e contemporaneo<br />
di Ludovico Antonio Muratori<br />
che l’ebbe in stima.<br />
Dalla Cronaca del Belloj,<br />
nella volgarizzazione dal latino di<br />
Bernardo Soli, ripubblicata nel<br />
1978 a cura della Cassa di Risparmio<br />
di Vignola, abbiamo letto<br />
brevi passi del testo originale<br />
in latino ed altri punti dell’opera,<br />
signifi cativi per la storia di Vignola.<br />
Negli incontri successivi<br />
abbiamo sviluppato l’analisi di<br />
alcuni capitoli dell’opera, contenenti<br />
fondamentali informazioni<br />
riguardo al territorio ed al fi ume<br />
di Vignola, alla sua collocazione<br />
geografi ca, all’uso ed alla distribuzione<br />
delle acque con particolare<br />
riguardo a mulini e canali.<br />
In seguito ci siamo recati<br />
alla Rocca di Vignola per un’attenta<br />
visita nel corso della quale<br />
abbiamo potuto ammirare una
veduta complessiva del fiume e del<br />
territorio. Tale scorcio paesaggistico<br />
abbiamo poi confrontato con i disegni<br />
e le mappe storiche.<br />
Molto interessante è stata anche<br />
la visita all’Archivio storico<br />
vignolese durante la quale ci<br />
sono stati mostrati documenti antichi<br />
e ci sono state illustrate le modalità<br />
di conservazione, catalogazione e consultazione.<br />
L’anno scolastico si è concluso<br />
con la visita al Centro di Documentazione<br />
della Fondazione Cassa di Risparmio<br />
di Vignola, durante la quale<br />
abbiamo preso visione di documenti<br />
specifici.<br />
All’inizio dell’anno scolastico<br />
<strong>2003</strong>-<strong>2004</strong> abbiamo ripreso il lavoro<br />
con entusiasmo; in Novembre ci siamo<br />
recati all’Archivio di Stato di Modena,<br />
dove abbiamo approfondito alcuni<br />
temi relativi alla ricerca archivistica<br />
con il Direttore, Dott. Spaggiari; e visitato<br />
la mostra temporanea relativa a<br />
documenti dello Stato Estense.<br />
Abbiamo poi visitato l’Archivio,<br />
di cui ci è stata mostrata l’organizzazione<br />
in sezioni per i diversi argomenti;<br />
in particolare ci siamo soffermati<br />
sulla sezione che raccoglie le carte<br />
geografiche e su quella in cui sono<br />
raccolti documenti relativi al Tribunale<br />
dell’Inquisizione di Modena.<br />
Il prof. Lodovisi ci ha fornito informazioni<br />
sulle modalità di consultazione<br />
e ricerca in archivio.<br />
Per approfondire conoscenze e<br />
curiosità sull’archivistica ci sono state<br />
fornite dalla prof.ssa Parente della<br />
Scuola di Archivistica e Paleografia<br />
dell’ Archivio di Stato di Modena, le<br />
prime nozioni di Paleografia (scienza<br />
che studia le antiche scritture) e Di-<br />
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
plomatica (scienza che studia gli antichi<br />
documenti pubblici). Ci sono poi<br />
state fornite indicazioni per redigere<br />
una corretta bibliografia.<br />
Abbiamo poi utilizzato il laboratorio<br />
di informatica per la ricerca<br />
anche su siti web relativi a<br />
biblioteche ed archivi.<br />
È giunto quindi il momento di<br />
misurarci con la lettura e la trascrizione<br />
di documenti, con esercitazioni<br />
di ricerca bibliografica ed elaborazione<br />
di tipologie di citazione da utilizzare<br />
anche nella produzione di dossier,<br />
ricerche e tesine da parte di tutti gli<br />
studenti.<br />
Questo progetto ci accompagnerà<br />
durante tutto il nostro corso di studi<br />
al Liceo per raggiungere l’obiettivo<br />
di saper muoverci con facilità e competenza<br />
in un archivio, avendo acquisito<br />
la capacità di leggere ed analizzare<br />
con sufficiente sicurezza autentici<br />
documenti antichi.<br />
Eleonora Covili, Irene Luccarini<br />
Lorenzo Marchetti, Giulia Scaglioni<br />
49
Il corso pomeridiano che si è svolto<br />
presso la sede del Liceo Allegretti<br />
ha proposto un’attività<br />
teorico-pratica introduttiva all’affascinante<br />
universo dell’astronomia e<br />
dell’astrofi sica, attraverso l’ausilio di<br />
mezzi informatici e di strumentazioni<br />
all’avanguardia per quanto concerne<br />
l’osservazione dei corpi e dei fenomeni<br />
celesti: l’attività è stata quindi realizzata<br />
principalmente nell’ambito di ciò<br />
che risulta “osservabile”, senza pretese<br />
specifi che riguardanti spiegazione<br />
ed interpretazione dei fenomeni stessi.<br />
Come coordinatore del corso, il prof.<br />
Giulio Annovi (docente di matematica<br />
e fi sica) afferma che, non essendo<br />
possibile osservare direttamente tutti<br />
i fenomeni astronomici presenti in<br />
ogni stagione, è stato ugualmente po-<br />
50<br />
LABORATORIO DI<br />
ASTRONOMIA<br />
sitivo e produttivo l’utilizzo di software<br />
disponibili gratuitamente in rete,<br />
molto effi caci nella simulazione degli<br />
eventi celesti.<br />
Il corso è stato suddiviso in due<br />
nuclei didattici: il primo (sette incontri)<br />
ha riguardato l’osservazione “ad<br />
occhio nudo”, il secondo (cinque incontri)<br />
ha invece approfondito la conoscenza<br />
e l’utilizzo pratico di strumentazioni<br />
ottiche, come binocoli e<br />
telescopi che, assieme a proiettori,<br />
fi ltri solari e dispositivi gps, sono stati<br />
acquistati dall’Istituto ai fi ni del progetto.<br />
Inoltre i ragazzi partecipanti,<br />
peraltro inaspettatamente numerosi,<br />
hanno ricevuto copie di carte celesti e<br />
di altri materiali inerenti l’attività.<br />
Filippo Rimondini
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
Argomenti trattati durante il laboratorio<br />
1. Rotazione del cielo e delle stelle fi sse<br />
Polo nord celeste e costellazioni circumpolari.<br />
Altezza del polo sull’orizzonte e latitudine.<br />
2. Costellazioni occidue.<br />
Giorno siderale e moto annuo delle stelle.<br />
3. Coordinate celesti alt-azimutali ed equatoriali.<br />
Moto apparente delle stelle a diverse latitudini.<br />
4. Moto diurno del sole.<br />
Sfera armillare.<br />
Costruzione di una meridiana.<br />
Eclittica e costellazioni zodiacali.<br />
5. La meridiana usata come calendario.<br />
Costruzione di diversi tipi di orologi solari.<br />
6. Il moto della luna.<br />
Periodo sinodico e fasi lunari.<br />
Le eclissi di luna.<br />
7. Il moto dei pianeti.<br />
Moto diretto e retrogrado.<br />
Fasi dei pianeti.<br />
8. I satelliti di Giove: storia dal Sidereus Nuncius di Galileo e misure del loro periodo<br />
e raggio orbitale.<br />
9. Elementi di ottica astronomica: il comportamento delle lenti, lunghezza focale,<br />
obiettivi ed oculari, ingrandimento angolare del telescopio astronomico<br />
(prove sperimentali con lenti, binocoli e telescopio).<br />
Sviluppo sostenibile,<br />
povertà, migrazioni,<br />
globalizzazione<br />
Responsabile: prof. Graziano Galassi<br />
Soggetti coinvolti:<br />
classe IV A Mercurio<br />
Progetto<br />
Ha partecipato all’iniziativa il Dott. Alfredo<br />
Cavaliere, ricercatore universitario esperto<br />
di problemi connessi ai rapporti tra<br />
i paesi ricchi e i paesi poveri e consulente<br />
dell’Unione dei Comuni Terre di Castelli<br />
per i problemi connessi all’integrazione<br />
degli stranieri (nella foto nel corso del suo<br />
intervento in IV A Mercurio).<br />
Obbiettivi perseguiti: sensibilizzare<br />
gli studenti sui problemi della povertà del<br />
mondo, far comprendere l’interdipendenza economica dei diversi sistemi in un’ottica di sviluppo<br />
sostenibile, approfondire il tema delle migrazioni dai paesi poveri ai paesi ricchi<br />
51
52<br />
VIGNOLA, LABORATORIO DI<br />
Nella primavera <strong>2004</strong> si è svolto<br />
il Corso di Formazione e Aggiornamento<br />
per Docenti, aperto al<br />
pubblico Vignola, laboratorio di storia<br />
ambientale, organizzato dall’Istituto<br />
a prosecuzione del corso svolto nella<br />
primavera <strong>2003</strong>.<br />
Nel presente anno il corso è stato<br />
realizzato in collaborazione con il<br />
Gruppo di Documentazione vignolese<br />
Mezaluna-Mario Menabue ed articolato<br />
in lezioni teoriche e visite ai luoghi<br />
di interesse.<br />
Il professor Achille Lodovisi ha<br />
svolto sia il ruolo di docente che di<br />
guida esperta per le visite, che si sono<br />
realizzate con il seguente calendario:<br />
STORIA AMBIENTALE<br />
1. Mercoledì 31 marzo <strong>2004</strong> h.<br />
15,00-17,00 incontro-lezione<br />
presso l’Aula Magna di via della<br />
Resistenza, 800- Vignola.<br />
In funzione delle successive visite<br />
guidate sul territorio il docente ha<br />
proposto:<br />
• Elementi di cartografi a storica per<br />
lo studio dell’evoluzione del territorio,<br />
dell’insediamento, del paesaggio<br />
• Linee generali di storia del territorio,<br />
con particolare riguardo<br />
alle aree geografi che e alle località<br />
meta degli itinerari programma.<br />
2. Mercoledì 14 aprile <strong>2004</strong> h.<br />
14,30-18,30 visita guidata a<br />
Pieve di Coscogno, borgo della<br />
Salata, Case Bazzani, Castello di<br />
Minfestino;<br />
3. Mercoledì 21 aprile <strong>2004</strong> h. 14,30-<br />
18,30 visita guidata a: Pieve di<br />
Montebonello di Pavullo, Torre di<br />
Pastiglia a Ligorzano di Serramazzoni,<br />
Rocca Santa Maria.<br />
4. Mercoledì 28 aprile <strong>2004</strong> h. 14,30-<br />
18,30 visita guidata al Canale di S.<br />
Pietro a Vignola, seguendo il percorso<br />
Sole.<br />
Il corso ha costituito<br />
un’occasione importante<br />
per gli appassionati<br />
di storia locale, che, numerosissimi,<br />
hanno seguito gli<br />
itinerari e i percorsi proposti,<br />
alla scoperta di testimonianze<br />
storiche, tesori architettonici,<br />
pittorici e paesaggistici.<br />
Maurizia Rabitti
Il terrorismo ha celebrato i<br />
due anni e mezzo trascorsi<br />
dallo storico, macabro, 11<br />
settembre 2001, con una<br />
nuova strage: L’ATTENTATO<br />
PIU’ GRAVE DELLA STORIA<br />
EUROPEA, portatore di 201<br />
vittime fra i civili innocenti<br />
della capitale spagnola, Madrid.<br />
Questo atto, dettato da<br />
un forte sentimento di odio,<br />
ha contribuito a macchiare<br />
ancora di più il mondo di<br />
rosso, alla luce delle tensioni<br />
già esistenti in tutto il Medio<br />
Oriente. Ognuno di noi risulta<br />
minacciato, ed i morti di<br />
Madrid sono anche nostri, in<br />
quanto con la Spagna è stata<br />
attaccata tutta l’Europa.<br />
La consapevolezza di un do-<br />
STAGE UNIVERSITARIO<br />
Nel mese di febbraio, approfi ttando<br />
della sospensione dei<br />
programmi, abbiamo frequentato<br />
uno stage presso l’Università di<br />
Modena, alcuni nei Dipartimenti relativi<br />
alle Scienze della vita e altri al<br />
Dipartimento di Chimica.<br />
Per quanto riguarda i temi trattati<br />
nel primo dei due ambiti, essi erano<br />
ampiamente alla nostra portata e<br />
abbiamo partecipato in modo attivo a<br />
esperienze preparate appositamente<br />
per lo stage in vari laboratori, tra cui<br />
Citologia e Istologia, frequentando anche<br />
un corso sulla sicurezza in laboratorio.<br />
I ragazzi che hanno frequentato<br />
a Chimica sono stati assegnati in coppia<br />
a gruppi di laureandi delle diverse<br />
specializzazioni e li hanno assistiti nel<br />
lavoro sperimentale fi nalizzato alla<br />
lore immane che colpisce indiscriminatamente<br />
uomini,<br />
donne e bambini non può<br />
non lasciare in un’inutile indiffe-renza<br />
l’opinione pubblica.<br />
Ecco perché gli studenti<br />
vignolesi hanno voluto<br />
partecipare al cordoglio delle<br />
vittime, fornendo il loro<br />
modesto ma sicuramente importante<br />
contributo tramite<br />
l’organizzazione di una nutrita<br />
manifestazione pacifi ca<br />
per dire a gran voce NO al terrore<br />
e SI’ alla vita. Un corteo<br />
composto dagli studenti appartenenti<br />
agli Istituti P. Levi,<br />
M. Allegretti e A. <strong>Paradisi</strong> ha<br />
deciso di comune accordo di<br />
scendere in piazza, accompagnato<br />
da bandiere, striscio-<br />
tesi di laurea che stavano completando.<br />
Poichè gli argomenti trattati<br />
spesso erano al di sopra delle nostre<br />
conoscenze e non era stato preparato<br />
in modo particolare un lavoro per noi,<br />
ci sono stati tempi morti che per un<br />
gruppo in particolare sono risultati<br />
eccessivi; qualcuno ha di conseguenza<br />
lasciato l’esperienza prima della<br />
sua conclusione.<br />
Nel complesso entrambi i gruppi<br />
sono rimasti discretamente<br />
soddisfatti, soprattutto per il<br />
contatto diretto con la vita quotidiana<br />
dell’Università e per la disponibilità e<br />
simpatia dei laureandi che ci hanno<br />
accolto come in una nuova casa.<br />
Manifestazione studentesca per la pace<br />
IV B Scientifi co<br />
ni e musica, fl uendo nelle<br />
strade della Città di Vignola,<br />
dopo accordi di percorso stabiliti<br />
assieme alle Autorità locali<br />
ed alle Forze di pubblica<br />
sicurezza.<br />
Al termine della<br />
manifestazione si è svolto<br />
nell’ordine generale un dibattito,<br />
al quale sono intervenuti<br />
i docenti Armaroli e Vacca.<br />
È la politica di tutti i<br />
giorni che assume notevole<br />
importanza alla luce della<br />
critica condizione internazionale<br />
dalla quale nessuno può<br />
fuggire, ma che con l’unione<br />
e la comprensione può essere<br />
affrontata nel modo migliore.<br />
Filippo Rimondini<br />
53
54<br />
ATTORI PER UN GIORNO<br />
Da più di otto anni nella nostra<br />
scuola è attivo, nell’ambito delle<br />
attività integrative d’istituto,<br />
il laboratorio teatrale cui partecipano<br />
studenti di tutte le classi della scuola,<br />
che a fine anno mettono in scena uno<br />
spettacolo teatrale, come saggio del<br />
lavoro svolto.<br />
Negli ultimi anni la scuola ha<br />
aderito al progetto “Teatro di classe”<br />
dell’ERT, potendo così avere a disposizione<br />
il Teatro Storchi di Modena<br />
per la rappresentazione.<br />
Questo contribuisce a rendere<br />
ancora più emozionante e suggestiva<br />
l’esperienza, perché per un giorno gli<br />
studenti hanno la possibilità di sentirsi<br />
realmente attori, recitando su un<br />
palcoscenico vero e proprio, vivendo<br />
la frenesia dell’attesa dietro le quinte<br />
e avendo la soddisfazione di occupare<br />
un camerino che di solito ospita compagnie<br />
teatrali di altissimo livello.<br />
Di anno in anno il gruppo di studenti<br />
che aderisce a quest’iniziativa<br />
s’accresce, grazie al successo dello<br />
spettacolo e alla pubblicità dei ragazzi<br />
che, manifestando il loro sincero<br />
entusiasmo, contagiano i compagni.<br />
Questo laboratorio dà agli alunni la<br />
possibilità non solo di accostarsi alla<br />
realtà teatrale, comprendendone i<br />
complessi meccanismi, ma anche di<br />
crearsi amici di età e di classi diverse<br />
dell’ istituto, formando un gruppo<br />
molto affiatato, che riesce a lavorare e<br />
a divertirsi insieme.<br />
Quest’anno è stata rappresentata<br />
la commedia “Gli amanti magnifici”<br />
di Molière, che narra le indecisioni<br />
matrimoniali di una principessa (Erifile)<br />
assediata da due facoltosi e aristocratici<br />
pretendenti (gli amanti ma-<br />
gnifici del titolo: Ificrate e Timocle). Il<br />
commediografo francese profonde nel<br />
testo, che prevede siparietti di scenette<br />
che i due nobili offrono alla principessa,<br />
la sua proverbiale perizia comica,<br />
disegnando situazioni e personaggi<br />
d’indubbia efficacia scenica.<br />
Dato il numero molto elevato di<br />
ragazzi che hanno partecipato al laboratorio<br />
teatrale — ben trentasei — al<br />
testo originale è stata aggiunta un’ulteriore<br />
cornice in cui alcuni letterati<br />
alle prime armi assistono allo spettacolo<br />
per carpire i segreti del grande<br />
drammaturgo e gli intermezzi, già<br />
previsti da Moliere, sono spesso stati<br />
sostituiti con scene tratte da opere<br />
maggiori dello stesso autore, per permettere<br />
a tutti gli alunni di avere una<br />
parte significativa. Uno spettacolo a<br />
scatole cinesi, insomma, in cui il gioco<br />
più divertente è proprio quello del teatro<br />
nel teatro, nel teatro, nel teatro…<br />
A rendere quest’esperienza ancor<br />
più affascinante per i ragazzi hanno<br />
contribuito la possibilità di indossare<br />
veri abiti di scena, il pesante trucco, le<br />
forti luci di scena, la musica, l’apertura<br />
del sipario e l’emozione dell’applauso<br />
finale di un pubblico sicuramente<br />
messo a dura prova dalla lunghezza<br />
dello spettacolo, ma anche molto coinvolto<br />
emotivamente, comprensivo e si<br />
spera anche divertito.<br />
Un grazie caloroso, in primo luogo,<br />
ai registi Dario Turrini e Roberto<br />
Garagnani che con tanta pazienza<br />
hanno seguito i ragazzi e hanno loro<br />
trasmesso la passione per il teatro ed<br />
inoltre a tutti coloro che hanno contribuito<br />
alla realizzazione di quest’iniziativa.<br />
Fabiana Cattani
MUSICA, UN FILO CHE CI UNISCE<br />
Un progetto in collaborazione con la scuola media<br />
a sperimentazione musicale<br />
Il progetto, ormai consolidato nell’istituto,<br />
ha visto puntualmente<br />
la partecipazione di un buon<br />
gruppo di alunni del Liceo scientifico<br />
e classico accomunati dalla passione<br />
per la musica.<br />
A ciò si aggiunge il desiderio di<br />
completare le loro conoscenze e di<br />
perfezionare la tecnica all’interno di<br />
un percorso avviato, in alcuni casi,<br />
già dalla scuola media.<br />
Nel 2002, infatti, il progetto “Musica,<br />
un filo che ci unisce” era nato<br />
per creare una continuità, tra la scuola<br />
media a sperimentazione musicale<br />
e il nostro istituto, fondato sulla passione<br />
per la musica e sul suo valore<br />
formativo.<br />
Nell’anno successivo, visto l’entusiasmo<br />
con cui gli studenti avevano<br />
accolto l’iniziativa, è stato creato<br />
un nuovo progetto che coinvolgesse<br />
esclusivamente il nostro istituto.<br />
Attualmente il nostro corso prevede<br />
lezioni settimanali di circa un’ora<br />
ciascuna, tenute da novembre a maggio.<br />
I ragazzi hanno potuto scegliere<br />
tra chitarra, canto, pianoforte e musica<br />
d’insieme per strumenti a fiato.<br />
Nel nostro progetto non è previsto<br />
l’insegnamento di uno strumento,<br />
ma l’avvicinamento di ragazzi già<br />
musicisti a generi musicali diversi da<br />
quelli generalmente più diffusi attraverso<br />
il perfezionamento della tecnica<br />
già acquisita individualmente.<br />
Il corso è gratuito ed è seguito attentamente<br />
da professori delle scuole<br />
medie diplomati, quali Simone Valla<br />
(fiati), Armando Saielli (pianoforte ed<br />
ensamble), Andrea Zanfi (chitarra).<br />
È stato notevole il lavoro compiuto<br />
quest’anno, infatti c’è stato un<br />
grande impegno sia nel ricercare brani<br />
del repertorio leggero e jazz, che nel<br />
cercare arrangiamenti di grandi opere<br />
classiche adattati per i nostri strumenti<br />
e le nostre capacità.<br />
In questo tempo passato insieme<br />
ad altri ragazzi con la nostra stessa<br />
passione, ci siamo divertiti scherzando<br />
molto e abbiamo dimostrato il nostro<br />
spirito allegro anche al concerto<br />
finale, tenutosi il 6 maggio alla Sala<br />
dei Contrari del castello di Vignola; infatti<br />
anche quella sera abbiamo avuto<br />
occasione di divertirci perfino sul palco<br />
dove, in alcuni casi, ci siamo esibiti<br />
con costumi creando una simpatica<br />
atmosfera.<br />
Inoltre, dopo la fine del corso,<br />
non è mancato neanche quest’anno<br />
la partecipazione dei ragazzi del liceo<br />
al saggio finale del progetto “Musica,<br />
un filo che ci unisce” in collaborazione<br />
con la scuola media Muratori.<br />
Sara Ferrari<br />
55
Un’esperienza particolarmente<br />
signifi cativa svolta dall’attuale<br />
classe II A scientifi co negli anni<br />
scolastici 2002/<strong>2003</strong>, <strong>2003</strong>/<strong>2004</strong> è<br />
stata la realizzazione del progetto “I<br />
mezzi espressivi dell’ arte” , coordinato<br />
dalla professoressa Anna Maria Coslovi,<br />
docente di italiano, con la collaborazione<br />
del fotografo professionista<br />
signor Massimo Trenti. Con questo<br />
percorso l’insegnante si proponeva di<br />
coinvolgerci in un approccio con la potenza<br />
comunicativa della forma, strumento<br />
privilegiato delle arti, al servizio<br />
del signifi cato e di condurci, analizzando<br />
la forma, a compiere un viaggio<br />
artistico-estetico nel testo poetico. Ci<br />
è stata consegnata la lirica “Sereno”<br />
di Ungaretti, della quale è stata fatta<br />
un’ analisi che ci ha portato a scoprire<br />
come, ad ogni parola, corrisponde un’<br />
immagine derivata dal nostro vissuto.<br />
A riprova di questo fatto, il signor<br />
Trenti ha chiesto ad ognuno di noi<br />
di disegnare su un foglio una casa;<br />
sono emerse le diverse idee che ognuno<br />
possiede di abitazione, a conferma<br />
che ciascuno di noi ha un concetto<br />
diverso di casa. In seguito abbiamo<br />
esaminato alcune parole per ricavare<br />
il signifi cato nascosto di ognuna delle<br />
lettere che le compongono, simboli, a<br />
loro volta, di valori da sempre caratterizzanti<br />
la vita dell’ uomo. Ripresa<br />
l’analisi della poesia “Sereno”, divisi<br />
in quattro gruppi, abbiamo associato<br />
ad ognuna delle strofe un’immagine<br />
che è stata immortalata, in seguito,<br />
da una foto scattata da noi.<br />
56<br />
NOI, LA PAROLA,<br />
LA POESIA<br />
Sereno<br />
Dopo tante<br />
nebbie<br />
a una<br />
a una<br />
si svelano<br />
le stelle<br />
Respiro<br />
il fresco<br />
che mi lascia<br />
il colore del cielo<br />
Mi riconosco<br />
immagine<br />
passeggera<br />
presa in un giro<br />
immortale
Quest’anno abbiamo ripreso<br />
l’analisi delle parole con<br />
l’obiettivo di creare esperienze<br />
in relazione ai linguaggi, quali cominciano<br />
ad affi orare da studi sul signifi<br />
cato simbolico delle lettere, condotti<br />
nell’ ambito di recenti ricerche<br />
a livello universitario, ancora in fase<br />
sperimentale. Abbiamo intrapreso un<br />
itinerario di studio archeologico di alcune<br />
lettere dell’ alfabeto; successivamente<br />
abbiamo compiuto una identifi<br />
cazione della forma, dei collegamenti<br />
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
culturali e delle funzioni comunicative<br />
legate sia al noto che all’ immaginario<br />
dei ragazzi. Infi ne c’è stata una fase di<br />
laboratorio in classe durante la quale<br />
abbiamo svolto una esperienza grafi ca<br />
di esplorazione dei simboli e dei segni.<br />
L’iter ci ha consentito di scoprire i diversi<br />
messaggi delle forme comunicative<br />
e, con ciò, la poesia come contenitore<br />
privilegiato delle parole.<br />
Odorici Giulia, Righi Stefano,<br />
Rossi Eleonora, Venturelli Davide<br />
II A Scientifi co<br />
57
58<br />
PROGETTO DI LETTURA: “IL GIOVANE<br />
HOLDEN” DI J.D. SALINGER<br />
Affannosamente, con lo zaino a<br />
penzoloni su un’unica spalla, la<br />
sciarpa in una mano e il cappotto<br />
nell’altra, sabato 13 dicembre<br />
mi dirigo all’auditorium con il passo<br />
strascicato di chi si è svegliato troppo<br />
presto la mattina per ripassare<br />
matematica. Dopo essere inciampata<br />
per un numero imprecisato di volte<br />
in quella stessa sciarpa che trascino<br />
mollemente a terra, giungo alla platea<br />
e agilmente, con un tonfo, adagio le<br />
membra sul duro legno della seggiola.<br />
Ho pensato che nessuno sarebbe<br />
più riuscito a smuovermi di lì. Quelle<br />
due ore me le sarei goduta, assaporando<br />
il tepore che una voce di narratore<br />
esperto può provocare: mi sarei<br />
lasciata cullare fino a quando gli occhi<br />
si fossero chiusi, appesantiti dalla<br />
stanchezza e dalla noia. Finalmente<br />
sarei riuscita a riacquistare le mie<br />
due ore di sonno perdute.<br />
Sono pronta, avvolta fino al naso<br />
dal mio cappottone, che ha anche la<br />
qualità di poter essere utilizzato come<br />
coperta, per cercare di combattere il<br />
freddo di quell’immensa stanza non<br />
riscaldata. Mi rannicchio su me stessa<br />
per ridurre al minimo eventuali dispersioni<br />
termiche.<br />
Il ragazzo che ci avrebbe letto<br />
“Il giovane Holden” non ha niente di<br />
speciale: non ha una voce particolarmente<br />
drammatica e il suo viso che<br />
dovrebbe essere particolare ed espressivo<br />
è in realtà normalissimo.<br />
Mi chiedo come sia possibile che<br />
un personaggio come lui possa susci-<br />
tare emozioni e che riesca a mantenere<br />
la promessa fattaci appena dopo<br />
essersi presentato: recitare e farci appassionare<br />
al romanzo. Comunque<br />
tutto questo è un motivo in più per<br />
riposare i miei stanchi occhi! Li socchiudo.<br />
Dopo poco il ragazzo inizia.<br />
Stranamente ho l’impulso di<br />
riaprirli. Sono combattuta! Vorrei<br />
osservare l’espressione di quel volto<br />
impegnato nella lettura. La sua voce<br />
è diventata ora un chiaro invito a seguire<br />
la vicenda, a prenderne parte…<br />
è diventata così profonda ed espressiva…<br />
Rimango un po’ con la fronte<br />
aggrottata, indecisa sul da farsi, poi<br />
il mio sguardo si focalizza su di lui.<br />
Ogni gesto, ogni suo movimento mi fa<br />
sentire realmente nella storia.<br />
Il racconto inizia ad appassionarmi.<br />
Resto così, letteralmente rapita da<br />
quel mondo che mi è apparso innanzi<br />
con la forza dell’immaginazione.<br />
Le due ore passano, corrono, ed<br />
io non sento più neanche la stanchezza<br />
opprimente. Alla fine del racconto<br />
piano piano la mia mente si risveglia<br />
nuovamente: mi sento come uscita da<br />
un altro mondo.<br />
Mai avrei immaginato quella lettura<br />
così avvincente! Mai avrei pensato<br />
di appassionarmi così tanto!<br />
Rimango seduta ancora un attimo,<br />
poi mi alzo e imito i miei compagni<br />
che si avviano verso l’uscita dell’istituto:<br />
riprendo la mia roba ed esco<br />
ciabattando con i miei anfibi.<br />
Trenti Tanya<br />
I A IGEA
SENTIRE IL RUVIDO FOGLIO<br />
SOTTO I POLPASTRELLI DELLE DITA…<br />
Diciamo pure che la cosa non è<br />
iniziata nel migliore dei modi.<br />
Alla nostra prima fullimmersion<br />
nell’attività, distribuiti i<br />
giornali, ognuno di noi guardava ciò<br />
che più gli interessava: dalle programmazioni<br />
dei cinema in provincia, alle<br />
partite di calcio, di tennis e di pallacanestro.<br />
Ciò ha ritardato di un buon<br />
quarto d’ora l’inizio della lezione. Eravamo,<br />
infatti, tutti troppo presi a commentare<br />
allegramente con il vicino di<br />
banco i vari argomenti per accorgerci<br />
della professoressa che sempre più impazientemente<br />
c’invitava a richiudere<br />
il quotidiano e prestare per un attimo<br />
attenzione. Solamente al termine delle<br />
nostre animate discussioni, concluse<br />
per mancanza di altro materiale da<br />
criticare, abbiamo iniziato ad analizzare<br />
la struttura della prima pagina e<br />
le caratteristiche interne del giornale;<br />
attività notevolmente noiosa! Come<br />
era da immaginare, dopo i primi dieci<br />
minuti di attenzione totale, la classe<br />
si è trovata divisa in diversi sottogrup-<br />
pi: chi prestava attenzione, chi fi ngeva<br />
di prestare interesse e chi proprio<br />
non fi ngeva per niente. Troppi termini<br />
specifi ci erano usciti da una semplice<br />
pagina introduttiva: occhiello, testata,<br />
articolo di spalla…<br />
La situazione è però cambiata<br />
nelle due successive lezioni, in cui<br />
ci siamo addentrati all’interno del<br />
giornale e abbiamo analizzato articoli<br />
di cronaca. Era molto interessante<br />
scomporre un testo e coglierne le informazioni<br />
principali.<br />
Nel prosieguo del progetto le<br />
lezioni si sono rivelate ancor più interessanti<br />
delle prime, dato che non<br />
dispiaceva a nessuno l’improvvisarsi<br />
giornalista. Abbiamo provato a cimentarci<br />
nello scrivere un articolo di<br />
attualità, cogliendo le informazioni<br />
oggettive principali di una notizia e<br />
omettendo quelle soggettive, e a commentare<br />
con senso critico quelle forniteci<br />
dai giornalisti.<br />
Queste esperienze che ci<br />
hanno consentito di dialogare<br />
tra noi, facendoci<br />
conoscere diversi punti di vista<br />
e modi di pensare e permettendoci<br />
di creare testi invidiabili<br />
anche dai migliori specialisti del<br />
settore: hanno risvegliato in alcuni<br />
di noi la curiosità di approfondire<br />
certi argomenti e le caratteristiche<br />
dell’articolo di giornale.<br />
Chissà se fra noi si cela un<br />
futuro giornalista?<br />
I A IGEA<br />
59
Anche quest’anno<br />
abbiamo<br />
proposto in alcune<br />
classi la lettura<br />
e il commento dei<br />
quotidiani Il Resto<br />
del Carlino, Corriere<br />
della Sera, La Repubblica,<br />
per un’ora la<br />
settimana. Le fi nalità<br />
del progetto erano<br />
molteplici, in ordine alle abilità, alle<br />
conoscenze, alle competenze.<br />
Ho comunque ritenuto prioritario,<br />
nelle classi in cui ho condotto<br />
l’esperienza, in particolare nella classe<br />
4°AM, sviluppare nei ragazzi un<br />
atteggiamento consapevole nei confronti<br />
dell’informazione e della comunicazione,<br />
favorendo la capacità di<br />
documentarsi, di conoscere i fatti e<br />
giudicarli con adeguato spirito critico,<br />
di elaborare una propria e cosciente<br />
opinione.<br />
Per questo, l’analisi puntuale<br />
degli elementi che costituiscono un<br />
giornale non è stata fi ne a se stessa,<br />
ma ha permesso ai ragazzi di cogliere<br />
i nessi, ma anche le distinzioni, che<br />
vi sono tra i fatti e le notizie, di capire<br />
come questi vengono fi ltrati sia dal<br />
commentatore che dal lettore. Tra gli<br />
obiettivi didattici perseguiti vi erano<br />
infatti questi: leggere un articolo e distinguere<br />
gli elementi oggettivi, le interpretazioni<br />
e i commenti dei soggetti<br />
coinvolti, saper distinguere il racconto<br />
dei fatti dall’esposizione di un punto<br />
di vista su di essi.<br />
Il percorso di lettura ha conosciu-<br />
60<br />
Progetto<br />
IL QUOTIDIANO IN CLASSE<br />
to, sostanzialmente,<br />
tre momenti: analisi<br />
del discorso ( lettura<br />
attenta dell’articolo,<br />
verifi ca del linguaggio<br />
e dei criteri di impaginazione,comprensione<br />
del signifi cato<br />
delle parole); analisi<br />
della comunicazione,<br />
cioè dei modi in cui<br />
un fatto viene narrato e commentato;<br />
analisi critica, cioè un giudizio critico<br />
sui contenuti e su come vengono<br />
esposti, un confronto con altri punti<br />
di vista e una rifl essione più generale<br />
sulle tematiche sollevate e sui valori<br />
trasmessi.<br />
Si è fatto ricorso ad alcune tecniche<br />
didattiche come il brainstorming,<br />
utile per verifi care i<br />
pregiudizi della classe su determinati<br />
argomenti; e come il lavoro di gruppo,<br />
che ha permesso la lettura di più articoli<br />
o dello stesso articolo, discusso<br />
in modi diversi dai singoli gruppi, che<br />
al termine della lettura erano tenuti a<br />
produrre una sintesi scritta degli argomenti<br />
affrontati.<br />
Gli articoli oggetto di lettura e di<br />
analisi sono stati scelti di volta in volta<br />
e dettati dall’attualità o dagli interessi<br />
e dalle curiosità dei ragazzi.<br />
Ora che l’attività sta volgendo al<br />
termine, dovremo approntare un questionario<br />
per gli studenti, come utile<br />
strumento di verifi ca e di valutazione<br />
Paolo Pollastri
SCAMBIO CULTURALE CON IL<br />
“DEBRECEN REFORMATUS KOLLEGIUM<br />
DOCZY GYMNAZIUMA”<br />
DI DEBRECEN (UNGHERIA)<br />
Da sabato 20 settembre a sabato<br />
27 settembre <strong>2003</strong> è stato effettuato<br />
un viaggio in Ungheria a<br />
fini didattici e culturali e di reciproca<br />
conoscenza tra i popoli italiano e<br />
magiaro, caratterizzata dal soggiorno<br />
di studenti e docenti accompagnatori<br />
presso famiglie ospitanti a Debrecen.<br />
Tale visita fa seguito ad una<br />
precedente iniziativa, svoltasi nella<br />
primavera dell’anno scolastico 2002-<br />
<strong>2003</strong>, con la quale si era avviato il<br />
progetto di scambio culturale ospitando<br />
giovani ungheresi presso famiglie<br />
di studenti del nostro Istituto.<br />
Il progetto di scambio culturale<br />
ha interessato dodici alunni della<br />
scuola, appartenenti alle classi quinte<br />
del ginnasio e alla classe prima liceo<br />
classico, e due docenti accompagnatori,<br />
Andrea Marcheselli e Maurizia<br />
Rabitti.<br />
Il soggiorno ha permesso sia la<br />
conoscenza diretta delle attività educative<br />
e didattiche svolte dal “Debrecen<br />
Reformatus Kollegium Doczy<br />
Gymnaziuma”, che la visita alle città<br />
di Budapest e di Debrecen e del territorio<br />
circostante.<br />
In particolare va sottolineata la<br />
piena riuscita dell’incontro tra i giovani<br />
di diversa lingua, cultura e cittadinanza,<br />
avvenuto in un clima di calda<br />
accoglienza e premurosa ospitalità.<br />
L’esperienza di viaggio e di studio<br />
si è quindi conclusa con reciproco<br />
vantaggio e con l’acquisizione di cono-<br />
scenze della realtà storica, culturale,<br />
artistica ed economica di un Paese,<br />
quale l’Ungheria, di cui si prevede a<br />
breve l’ingresso nell’Unione Europea.<br />
Questo il racconto degli studenti<br />
partecipanti: Alice Ara, Benedetta Barani,<br />
Francesca Garuti, Giulia Indelicato,<br />
Fabio Manfredi, Sara Odorici,<br />
Marta Pinto, Silvia Rinfranti, Giulia<br />
Roli, Melissa Rubini, Eleonora Tagliazucchi,<br />
Fiorenza Zoboli.<br />
Budapest<br />
Sabato 20, domenica 21 settembre<br />
<strong>2003</strong><br />
Un amore a prima vista, oserei dire.<br />
Qualche occhiata fugace e qualche<br />
scorcio magicamente sorprendente e<br />
la freccia di Cupido ormai è scoccata,<br />
e non resta che portarsi nel cuore<br />
quell’amore per sempre.<br />
Questa è stata ed è per me Budapest:<br />
una città della quale mi sono<br />
innamorata.<br />
Dalla stazione dei treni all’incantevole<br />
viale Adràssy, teatro delle più<br />
belle ville in stile liberty della città con<br />
giardini e parchi in pieno centro; dal<br />
mondo sotterraneo della metropolitana,<br />
al maestoso palazzo del Parlamento,<br />
a tutte le incantevoli costruzioni<br />
che si affacciano sul vero signore della<br />
città: il Danubio.<br />
Il fiume divide la città in due<br />
parti: Buda, il borgo antico tra le pre-<br />
61
Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />
dilette mete dei turisti, scarsamente<br />
abitato e posto sulla sommità di un<br />
colle dove si trovano gli antichi bastioni<br />
dei pescatori, il Palazzo Regio e il<br />
Duomo di S. Mattia, e Pest, area pianeggiante<br />
e fulcro della città abitata,<br />
che comprende anche Obuda, sede<br />
dei quartieri residenziali più moderni<br />
e delle aree industriali.<br />
Il nostro viaggio è iniziato all’aeroporto<br />
di Bologna, da dove siamo partiti<br />
alle ore 20.50 di sabato 20 Settembre,<br />
con atterraggio a Budapest previsto<br />
intorno alle 21.10 e successivo<br />
pernottamento presso l’hotel Swing.<br />
La nostra permanenza in questa<br />
splendida città è durata circa due<br />
giorni, dalla sera del 20 settembre al<br />
pomeriggio del 22. La nostra vera e<br />
propria avventura nella città ha avuto<br />
inizio la mattina del 21 settembre.<br />
Prima destinazione: la stazione dei<br />
treni, alla ricerca dei biglietti del treno<br />
per Debrecen , da raggiungere il giorno<br />
successivo.<br />
Ricerca ultimata con successo,<br />
anche se per trovarli è stato necessario<br />
recarsi, a piedi e in metropolitana,<br />
in due stazioni diverse: “Keleti” e<br />
“Nyugati”.<br />
La restante parte della giornata<br />
è stata dedicata alla visita di Pest.<br />
Abbiamo iniziato percorrendo il verde<br />
e vastissimo viale Adràssy, chiuso al<br />
traffico nelle giornate festive.<br />
Il viale centrale della città è diviso<br />
in quattro corsie, senza contare i<br />
percorsi pedonali, le piste ciclabili e i<br />
viali che affiancano le incantevoli ville<br />
e i loro maestosi giardini ed è teatro<br />
di numerose attrattive per bambini,<br />
artisti di strada, mostre e concerti, ed<br />
anche, quella domenica, di una singolare<br />
esposizione di auto…tutte gravemente<br />
incidentate!<br />
62<br />
Non si tratta di una semplice mostra,<br />
ma di una campagna contro l’eccesso<br />
di velocità per invitare giovani e<br />
adulti ad una maggiore attenzione al<br />
volante: macchine e ciclomotori sono<br />
disposti in modo da ricostruire i terribili<br />
incidenti in cui sono stati coinvolti<br />
e, purtroppo, é assai facile intuire la<br />
fine dei passeggeri…<br />
L’ampio viale alberato ospita,<br />
inoltre, una mostra di mezzi di trasporto<br />
d’epoca, bancarelle di dolciumi<br />
e giocattoli, gruppi musicali; sfocia,<br />
infine, nella vastissima Piazza degli<br />
Eroi, al cui centro campeggia l’arcangelo<br />
Gabriele e sulla quale a loro volta<br />
si affacciano il Museo di Belle Arti<br />
e la Galleria delle Esposizioni situata<br />
esattamente di fronte al Museo.<br />
Così è stata la volta del Museo,<br />
che abbiamo visitato relativamente a<br />
varie sezioni: il periodo rinascimentale,<br />
gotico, l’arte classica e quella egizia<br />
e infine anche la sezione di arte contemporanea.<br />
Terminata la visita ci siamo diretti<br />
al parco della città, situato alle<br />
spalle della Piazza, all’interno del quale<br />
si trova, oltre agli spazi verdi, un<br />
incantevole castello con ulteriore parco<br />
al proprio interno, sede del Museo<br />
dell’Agricoltura.<br />
Al ritorno ripercorriamo viale<br />
Adràssy nel senso inverso rispetto<br />
alla mattina per dirigerci nel centro<br />
di Pest. Di nuovo ascoltiamo la musica<br />
della band di turno, assistiamo<br />
ad una gara acrobatica di ragazzi con<br />
la loro BMX, e infine vediamo sfilare<br />
lungo altri enormi viali del centro le<br />
costruzioni cittadine più note come<br />
l’Opera e l’enorme e sublime Basilica<br />
di Santo Stefano, la prima della città e<br />
la seconda del Paese per grandezza; al<br />
suo interno contiene la campana più
grande di Ungheria.<br />
Dirigendoci verso la sponda del<br />
fiume, giungiamo al colossale palazzo<br />
del Parlamento e al Ponte delle Catene,<br />
sulla riva del Danubio; e così verso<br />
sera, dopo aver ammirato il fluttuare<br />
blu scuro del maestoso fiume all’ora<br />
del tramonto, abbiamo preso la metropolitana<br />
per tornare in hotel.<br />
Stremati ma soddisfatti, occupiamo<br />
le nostre camere e prendiamo<br />
d’assalto le docce; ripuliti e rinfrescati,<br />
eccoci pronti per la cena.<br />
E così termina la prima giornata.<br />
Lunedì 22 settembre <strong>2003</strong><br />
Questo è l’inizio del secondo giorno<br />
della nostra permanenza in Ungheria,<br />
ed ha tutta l’aria di essere una giornata<br />
ricca di scoperte interessanti, ma<br />
anche faticosa, in quanto abbiamo<br />
come meta Buda, l’antico centro storico<br />
che sorge sulla collina prospiciente<br />
il Danubio.<br />
Terminata la colazione, ci mettiamo<br />
in marcia e percorriamo la strada<br />
che costeggia la riva destra del Danubio;<br />
con grande sorpresa, incontriamo<br />
al margine del pedonale una piccola<br />
statua in metallo lucente: è l’immagine<br />
della principessa- folletto, diventata<br />
uno dei simboli della capitale.<br />
La leggenda narra che il folletto<br />
avesse l’abitudine di appoggiarsi alla<br />
ringhiera del lungofiume per osservare<br />
i passanti e deriderli per il ritmo<br />
frenetico della loro vita... e così è<br />
stata immortalato, a perenne monito<br />
a rallentare, a fermarsi ad ammirare<br />
il fiume, a godersi la calma e fluente<br />
corrente del Danubio.<br />
Ci soffermiamo anche noi per coglierne<br />
il sorriso enigmatico, di sfida;<br />
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
scattiamo alcune foto e riprendiamo<br />
l’itinerario.<br />
Siamo affascinati dal fantastico<br />
panorama sul fiume e sulle colline,<br />
che si trovano alle spalle della statua.<br />
Attraversiamo il Ponte delle Catene e<br />
finalmente mettiamo piede a Buda,<br />
la parte più antica della capitale. Per<br />
salire sul monte del Castello di Buda<br />
potremmo utilizzare un trenino a cremagliera,<br />
ma decidiamo di goderci a<br />
piedi l’itinerario.<br />
Saliamo quindi sulla collina per<br />
ammirare il castello medioevale che<br />
padroneggia tutta quanta la città e<br />
grazie alla sua posizione ci fa restare<br />
incantati davanti al suggestivo susseguirsi<br />
di monumenti di epoche e culture<br />
diverse, contornati dalle immense<br />
anse del fiume.<br />
La costruzione fu la residenza dei<br />
re ungheresi; nel corso dei secoli subì<br />
numerosi danneggiamenti e ricostruzioni,<br />
che tuttavia lo hanno restituito<br />
nella sua imponenza e bellezza.<br />
Nello stesso piazzale si trova<br />
anche la chiesa dedicata al re Mattia<br />
Corvino, detta anche Chiesa della Assunta:<br />
qui avvenivano le incoronazioni<br />
e le nozze reali; la parte inferiore della<br />
chiesa è oggi dedicata all’esposizione<br />
di reliquie religiose.<br />
Poiché il tempo a nostra disposizione<br />
sta per terminare, scendiamo<br />
dall’altura e ci soffermiamo per pochi<br />
minuti ad osservare esternamente il<br />
palazzo Regio, sede estiva della principessa<br />
Sissy e della famiglia imperiale<br />
asburgica.<br />
Purtroppo la nostra permanenza<br />
a Budapest sta terminando: a metà<br />
pomeriggio, dopo avere ritirato i bagagli<br />
dall’albergo, raggiungiamo in<br />
metropolitana la stazione ferroviaria<br />
per salire sul treno che ci condurrà<br />
63
Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />
a Debrecen, dove vivono i ragazzi e le<br />
ragazze che ci ospiteranno nelle loro<br />
famiglie.<br />
64<br />
Debrecen<br />
Eccoci qui, finalmente a Debrecen,<br />
dopo un lungo viaggio in treno, che ci<br />
ha allontanato dalla bellissima, imponente,<br />
ma caotica Budapest.<br />
Ad accoglierci alla piccola stazione<br />
di Debrecen ci sono le famiglie dei<br />
nostri ospitanti; è stato davvero sorprendente<br />
rivedere gli amici ungheresi<br />
ospitati a Vignola in primavera… sembrava<br />
quasi che fossero trascorsi solo<br />
pochi giorni dall’ultima volta in cui ci<br />
eravamo visti: in una sola settimana<br />
eravamo già riusciti ad instaurare un<br />
bel rapporto di amicizia!<br />
Il viaggio aveva stancato tutti,<br />
ma, vinta la stanchezza, abbiamo trovato<br />
le energie per parlare fino a notte<br />
fonda con i nostri amici delle ultime<br />
novità, italiane e ungheresi: davvero<br />
tante erano le cose da raccontarci.<br />
Martedì 23 settembre <strong>2003</strong><br />
Oggi andiamo a scuola con i nostri<br />
amici ed entriamo con loro al Liceo di<br />
Debrecen.<br />
Come prima cosa ci invitano ad<br />
ascoltare la loro preghiera mattutina,<br />
che precede le lezioni; quindi ci accompagnano<br />
in Aula Magna, ci presentano<br />
a docenti ed alunni di alcune<br />
classi e ci illustrano la tipologia della<br />
loro scuola, usando indifferentemente<br />
la lingua italiana o l’ inglese, che sono<br />
per loro materia di studio curricolare.<br />
Divisi in gruppetti entriamo poi nelle<br />
singole classi per seguire dal vivo alcune<br />
lezioni a fianco dei nostri amici.<br />
Più tardi ci accompagnano a visitare<br />
la città di Debrecen, a partire dalla<br />
piazza, che ha al centro una moderna<br />
e bellissima fontana raffigurante<br />
l’araba fenice, simbolo della città.<br />
Come la fenice mitologica sempre<br />
risorge dalle sue ceneri, così la<br />
città è sempre rinata dopo una infinita<br />
serie di incendi e distruzioni subite<br />
nel corso della storia.<br />
Ci rechiamo anche al collegio<br />
protestante, centenaria istituzione<br />
cittadina, dove ci offrono in dono e a<br />
ricordo della visita una moneta coniata<br />
dalla medesima scuola.<br />
All’interno dello stesso edificio<br />
si trovano la biblioteca e il museo di<br />
questo istituto: la biblioteca, in particolare,<br />
si rivela di particolare interesse,<br />
in quanto conserva un numero<br />
eccezionale di volumi, tra i quali<br />
riproduzioni antiche e di gran pregio<br />
dei Testi Sacri.<br />
Dopo il pranzo, consumato presso<br />
la mensa del Liceo insieme agli altri<br />
studenti, la visita di Debrecen prosegue<br />
e visitiamo il museo di Debrecen e<br />
la chiesa più antica e importante della<br />
città, che si trova nella piazza principale<br />
e che offre dall’alto del suo campanile<br />
una splendida vista della città.<br />
Eger<br />
Mercoledì 24 settembre <strong>2003</strong><br />
Oggi i ragazzi ungheresi ci invitano ad<br />
Eger, una delle città barocche più belle<br />
del Paese, sede arcivescovile, ricca<br />
di palazzi, monumenti, bagni termali;<br />
i vigneti delle campagne circostanti, ci<br />
dicono, producono eccellenti varietà<br />
di vini bianchi e rossi, tra cui il famoso<br />
sangue di toro.<br />
Di particolare interesse nel centro<br />
cittadino è l’osservatorio Specola
astronomica, all’ultimo piano della<br />
torre della città. Qui si trova dalla fine<br />
del settecento una sorta di periscopio<br />
panopticon, che proietta sul piano di<br />
un tavolo al centro della stanza oscurata<br />
l’immagine vivente, in diretta, di<br />
ogni angolo della città.<br />
Solo un piccolissimo spicchio del<br />
territorio urbano resta in ombra, e qui<br />
si riunivano i dissidenti e i cospiratori<br />
durante i passati regimi per sfuggire<br />
al controllo e alle persecuzioni.<br />
Gloriosa e imponente è sulla collina<br />
la fortezza di Eger, risalente alla<br />
guerra contro i turchi; nei sotterranei<br />
sono conservati ed esposti al pubblico<br />
gli strumenti di tortura utilizzati nei<br />
secoli.<br />
La città conserva ancora integro<br />
anche il minareto costruito durante la<br />
dominazione turca: con i suoi 40 metri<br />
di altezza svetta sulla città e noi ci<br />
prepariamo a salirne i 90 strettissimi<br />
gradini della striminzita scala a chiocciola,<br />
per goderci dall’alto il panorama.<br />
Hortobagy<br />
Giovedì 25 settembre <strong>2003</strong><br />
Oggi ci attende un appuntamento<br />
importante: quello con la puszta ungherese.<br />
Per giungere al cuore della<br />
steppa abbiamo attraversato lo storico<br />
ponte a nove buchi, il più antico e<br />
lungo ponte in pietra del Paese.<br />
Il ponte attraversa il fiume Hortobagy<br />
alla periferia del villaggio omonimo.<br />
Hortobagy è uno dei piccoli centri<br />
abitati che si trovano ai margini della<br />
grande pianura erbosa, conservata e<br />
protetta al centro del Parco Nazionale,<br />
patrimonio mondiale dal 1999. Il<br />
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
museo dei pastori ci ripropone costumi,<br />
tradizioni, modalità di vita, utensili<br />
prodotti dai pastori della puszta,<br />
che sino a pochi decenni fa vivevano<br />
con le loro mandrie per tutto l’anno<br />
all’aperto.<br />
Abbiamo attraversato la steppa<br />
a bordo di carri traballanti trainati da<br />
cavalli ed abbiamo incontrato mandrie<br />
di bovini grigi, poderosi cavalli<br />
magiari, ovini dalle corna ritorte e<br />
maiali lanuginosi.<br />
A fine percorso siamo stati raggiunti<br />
da mandriani con ampi mantelli<br />
azzurri ed abiti d’epoca, che hanno<br />
mostrato tutta la loro abilità e agilità<br />
nel cavalcare con volteggi di ogni sorta<br />
su cavalli privi di sella.<br />
Ma lo spettacolo più emozionante<br />
lo ha fornito proprio il paesaggio della<br />
steppa, con il suo perdersi a vista<br />
d’occhio, per 360 gradi, di una infinita<br />
distesa verde e pianeggiante. Infida e<br />
pericolosa, ci dicono le guide, soprattutto<br />
se cala la nebbia, o se la terra si<br />
ricopre di un uniforme manto nevoso,<br />
o se si attraversa di notte; pericolosa,<br />
comunque, per chi non ne conosce<br />
bene i mille piccoli rivoli di acqua salata<br />
che la percorrono o per chi finisce<br />
nei canneti altissimi. Si racconta che<br />
molti soldati nemici, durante la seconda<br />
guerra mondiale, si siano persi,<br />
girovagando senza più punti di riferimento,<br />
in questo labirinto della natura,<br />
diventando spesso lauto pasto per<br />
branchi di lupi affamati.<br />
Torniamo verso sera nei prati vicini<br />
alle fattorie e al museo e i nostri<br />
amici qui ci fanno una piacevole sorpresa:<br />
hanno portato archi e frecce e<br />
ci insegnano a lanciare verso la campagna<br />
deserta, sicuri che non potremo<br />
fare danni.<br />
65
Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />
66<br />
Almosd<br />
Venerdì 26 settembre <strong>2003</strong><br />
Siamo già all’ultimo giorno!<br />
Il tempo è davvero volato e a tutti<br />
noi sembra praticamente impossibile<br />
che domani si debba tornare a casa.<br />
Un po’ mogi, ci apprestiamo a vivere<br />
un’altra giornata in Ungheria.<br />
La prima tappa del giorno è un<br />
complesso monumentale situato proprio<br />
al confine con la Romania. In<br />
questo luogo si svolse una battaglia<br />
tra Ungheresi e Italiani.<br />
Quasi a rievocazione di questo<br />
importante evento, improvvisiamo<br />
una partita al gatto e il topo fra i campi<br />
di granoturco che circondano la<br />
zona. Un gioco abbastanza infantile,<br />
a pensarci, ma dopo giorni e giorni di<br />
musei, scuole e chiese ci voleva proprio!!<br />
Dopo essere tornati sul pullman<br />
ci dirigiamo verso l’abitazione del poeta<br />
autore dell’inno nazionale Ungherese,<br />
la cui musica è melodica e commovente,<br />
non militaresca ed aggressiva:<br />
insomma proprio piacevole all’ ascolto.<br />
Ma anche le parole sono toccanti,<br />
poetiche e raccontano la storia di un<br />
popolo dal passato difficile. Sulla vita<br />
del poeta e in particolare sulla sua cecità<br />
ci viene raccontata un aneddoto :<br />
la madre del poeta, nella speranza di<br />
guarire dal vaiolo la sorellina neonata<br />
del giovane poeta, la mise accanto al<br />
fuoco della stufa, perché con il calore<br />
le pustole “scoppiassero”. Il giovane<br />
poeta sorvegliava ed accudiva la sorellina,<br />
quando una scintilla schizzò<br />
nell’occhio del poeta, accecandolo.<br />
Usciamo da questa casa per attraversare<br />
le tranquille, linde e soleggiate<br />
strade del paesino; ora i nostri<br />
amici ci conducono in un museo di<br />
arte… come dire… alternativa.<br />
Qui è allestita una piccola mostra<br />
che ospita oggetti prodotti da un<br />
particolare movimento artistico, che<br />
proclama e promuove la liberazione<br />
della lettera postale... dalla busta, interpretata<br />
come una sorta di prigione,<br />
gabbia, costrizione umiliante per<br />
messaggi e missive. Perciò la busta<br />
tradizionale si trasforma in un oggetto<br />
artistico, in un contenitore colorato,<br />
ricavato dai materiali più diversi.<br />
Per costruire la non-busta, questi<br />
artisti, tra i quali ce n’è anche qualcuno<br />
famoso, riempiono fogli, tessuti,<br />
pellame, con messaggi di arte, disegni,<br />
collage, fotografie… una casa-museo<br />
davvero sorprendente, che ci ha tutti<br />
incantati!! Purtroppo viene anche il<br />
momento di uscire da questo museo<br />
per andare a pranzo.<br />
Già, il pranzo… molto gentilmente<br />
la scuola elementare di Almosd<br />
ci ospita alla sua mensa, e ne siamo<br />
ben felici. Ma le nostre preoccupazioni<br />
cominciano quando ci vediamo servire<br />
una strana zuppa… di colore violetto!<br />
Ci spiegano che si tratta di una<br />
zuppa di frutta e ci accorgiamo che<br />
nel brodino, mescolato a panna acida,<br />
galleggia qualche amarena e qualche<br />
pezzo di mela, o forse pera.<br />
Dopo qualche incerta cucchiaiata<br />
rifiutiamo con garbo e ci consoliamo<br />
con una megacotoletta con patatine,<br />
che ci viene servita come secondo e ci<br />
ristora davvero. Non mancano, infine,<br />
deliziosi dolcetti e biscottini colorati.<br />
Placato l’appetito, viene il momento<br />
che tutti aspettavamo con ansia… il<br />
pomeriggio libero!!<br />
Il pullman ci riaccompagna a<br />
Debrecen; qui, in libera uscita ci dividiamo<br />
in piccoli gruppetti in visita
alla cittadina; qualcuno va al centro<br />
termale, qualcuno cerca cartoline,<br />
qualcuno preferisce i negozi.<br />
Per la serata é prevista una festa<br />
a casa di Adam, uno dei ragazzi<br />
ospitanti.<br />
Finalmente arriva la sera… tutti<br />
da Adam!!<br />
Come conclusione di questa fantastica<br />
settimana non si poteva proprio<br />
chiedere di meglio! In casa c’è<br />
un’atmosfera meravigliosa: Ungheresi<br />
e Italiani mescolati tra loro che cer-<br />
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
cano di dialogare in inglese,<br />
senza alcuna esitazione…<br />
ormai siamo amici. Ma non<br />
é fi nita: dopo aver dato fondo<br />
alle scorte di patatine,<br />
salatini e pasticcini, nonché<br />
di bibite varie, andiamo,<br />
piuttosto allegri ed euforici a<br />
prendere l’autobus per Debrecen<br />
, dove concludiamo<br />
la vacanza girovagando in<br />
compagnia da un pub all’altro.<br />
Intorno alla mezzanotte<br />
torniamo a casa, esausti,<br />
ma felici, per passare l’ultima notte a<br />
casa dei nostri amici ungheresi.<br />
Domani ci aspetta il viaggio di<br />
ritorno: treno fi no a Budapest, metropolitana<br />
e autobus per l’aeroporto,<br />
volo aereo verso ovest, inseguendo un<br />
acceso, infuocato tramonto, arrivo a<br />
Bologna e... abbracciatona ai famigliari<br />
in attesa del nostro arrivo.<br />
Un’esperienza ricca di emozioni,<br />
che non si lascerà facilmente dimenticare.<br />
67
IL GEMELLAGGIO CON ASCHAFFENBURG,<br />
UN‛ESPERIENZA INDIMENTICABILE…<br />
Se volessimo esprimere<br />
tutte le emozioni<br />
che abbiamo<br />
provato in quel periodo,<br />
non ci basterebbe questa<br />
semplice pagina, comunque<br />
non riusciremmo a<br />
comunicarvi ciò che davvero<br />
sentiamo.<br />
Abbiamo partecipato<br />
a due scambi culturali,<br />
la voglia di imparare il tedesco<br />
e di conoscere persone<br />
nuove non ci è mai<br />
mancata, ed è per questo<br />
che riteniamo di fondamentale importanza<br />
la partecipazione di sempre più<br />
ragazzi a questa, vera e propria, esperienza<br />
di vita. La prima volta eravamo<br />
molto titubanti, era una cosa nuova<br />
per noi, il tedesco non era ancora il<br />
nostro forte, ma l’incontro con i ragazzi<br />
di Aschaffenburg ci ha completamente<br />
tranquillizzate. Le prime amicizie<br />
sono sbocciate in un battibaleno,<br />
quelle stesse che ancora trattengono<br />
parte del nostro cuore in Germania.<br />
Non sempre è facile affezionarsi a persone<br />
con le quali trascorri poco tempo<br />
dell’anno, ma questo non ci ha mai<br />
fermato, scriviamo quasi ogni giorno<br />
e-mail e ci telefoniamo spesso. La lingua<br />
che parliamo? Ah, non ha importanza,<br />
spesso è il tedesco, ma altrettante<br />
volte è l’italiano… per esprimere<br />
l’affetto nei confronti di qualcuno non<br />
servono parole.<br />
Abbiamo avuto anche la possibilità<br />
di visitare alcune importanti città<br />
quali Francoforte in cui ci siamo re-<br />
68<br />
cati all’aeroporto che è il secondo più<br />
grande d’Europa per il trasporto di<br />
passeggeri, e primo per le merci, Norimberga<br />
e Bonn, dove con piacere,<br />
abbiamo percorso il fi ume Reno con<br />
un battello.<br />
Proprio qualche settimana fa, siamo<br />
andate a salutare i nostri<br />
amici in Germania. Abbiamo trascorso<br />
là solo pochi giorni, ma sono<br />
stati fra i più intensi della nostra vita.<br />
In aereo abbiamo pensato a quanto<br />
eravamo fortunate, presto li avremmo<br />
nuovamente abbracciati. In quel momento<br />
era la cosa più importante per<br />
noi.<br />
Non ci resta che ringraziare coloro<br />
che hanno contribuito a farci vivere<br />
queste esperienze indimenticabili<br />
e che resteranno in noi per tutta la<br />
vita.<br />
Cate Monari<br />
Ile Valisi<br />
IV A IGEA
VISITA AL TEATRO COMUNALE<br />
DI MODENA<br />
Vignola, 3/12/<strong>2003</strong><br />
ore 8:21<br />
2°C - nuvoloso.<br />
Saliamo sul pullman che ci condurrà<br />
al Teatro Comunale di<br />
Modena. Scortati dai professori<br />
siamo pronti ad affrontare un viaggio<br />
che si presenta lungo e noioso (a giudicare<br />
dalle facce).<br />
Ore 8:23: appello veloce per controllare<br />
che qualche furbone non sia<br />
rimasto in classe a giocare a briscola.<br />
Negativo. Pronti per la partenza.<br />
Il pullman comincia a muoversi per<br />
qualche strana reazione avvenuta nel<br />
motore e, dal rumore, sembra che la<br />
reazione sia data dai criceti in sovrappeso<br />
che girano sulla ruota cercando<br />
di perdere qualche chilo...<br />
Ore 8:25: fermi al semaforo dell’incrocio<br />
vicino alla stazione. E lì, tre<br />
brillanti idee-gioco:<br />
1)chi si addormenta per primo vince;<br />
2)torneo interno di briscola (all’esterno<br />
si farebbe fatica, con 2°C);<br />
3)cecchinaggio con cerbottane.<br />
Cinque minuti di consultazione e<br />
la risposta è: “Ognuno fa quello<br />
che gli pare”. Sembra molto interessante<br />
come gioco.<br />
Alla fi ne mi metto a giocare selvaggiamente<br />
a carte col mio compagno<br />
di seggiolino. C’è chi dorme (comprensibile),<br />
chi sbadiglia (comprensibile),<br />
chi ascolta la musica (comprensibile),<br />
chi gioca a carte (comprensibile), chi<br />
mangia (comprensibile, anche se in<br />
pullman non si potrebbe), chi invoca<br />
cori contro i professori (molto comprensibile),<br />
chi sottomette i compagni<br />
di viaggio (comprensibile), chi studia<br />
(da buttare giù dalla corriera!), chi<br />
prova a scherzare coi professori (vuol<br />
dire che si è proprio caduti in bas-<br />
69
Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />
so!!!), chi... siamo a Modena. La mia<br />
Città Natale.<br />
Ore 09:47: una passeggiata lunga<br />
ed estenuante ci porterà al tanto,<br />
tanto, tanto (eh?) desiderato teatro.<br />
Una volta conquistata la postazione<br />
di una normale persona in attesa di<br />
entrare, ci dicono di aspettare la guida.<br />
Durante questa mezz’ora di attesa<br />
facciamo in tempo a: girare i seggiolini,<br />
staccare le lampadine, smontare i<br />
freni, sgonfi are e rigonfi are i copertoni<br />
delle biciclette parcheggiate. Altro che<br />
vandali, noi siamo gli scemoli!<br />
Arriva la nostra guida ed entriamo<br />
in un luogo quasi sacro per l’intera<br />
comunità.<br />
Innanzitutto pit-stop nei guardaroba<br />
e nei bagni. E’ stato divertente<br />
accendere e spegnere le luci fi no a<br />
quando non ci hanno scoperto. E’ ora<br />
di diventare seri.<br />
Nel 1838 il marchese Ippolito<br />
Livizzani, podestà di Modena,<br />
convocò i conservatori del Comune<br />
per decidere la costruzione di<br />
un nuovo teatro che avrebbe sostituito<br />
l’antico Teatro Comunale di via<br />
Emilia. La progettazione fu affi data a<br />
Francesco Vandelli, architetto della<br />
Corte Estense. Il Teatro dell’Illustrissi-<br />
70<br />
ma Comunità, che costò 722.000 lire,<br />
venne inaugurato il 2 ottobre 1841.<br />
Nel 1915 il Comunale fu costretto<br />
a sospendere la propria attività a<br />
causa della “Grande Guerra”. La riprese<br />
soltanto nel 1923, con diffi coltà<br />
e vicissitudini durate fi no al secondo<br />
dopoguerra. La rinascita si ebbe negli<br />
anni Sessanta, con la gestione diretta<br />
da parte del Comune di Modena, il<br />
quale, oltre a potenziare la tradizionale<br />
attività operistica, introdusse e valorizzò<br />
sempre più le stagioni dedicate<br />
ai concerti e ai balletti.<br />
Il 20 dicembre 1998 il Teatro Comunale<br />
ha vissuto una seconda inaugurazione,<br />
dopo essere stato, in meno<br />
di due anni, restaurato in ogni parte<br />
della struttura, delle decorazioni e degli<br />
arredi, rinnovato negli impianti e<br />
nell’apparato tecnico.<br />
Il teatro sorge su un’area di 2.300<br />
metri quadrati. La facciata si innalza<br />
su un portico a nove arcate<br />
e guarda su Corso Canalgrande. La<br />
sala, di forma ellittica, è in stile neoclassico,<br />
ha una capienza di 900 spettatori<br />
e contiene 116 palchi distribuiti<br />
su quattro fi le; nella quinta è situato il<br />
loggione, comprensivo di sei palchi.<br />
L’atrio e le sale del ridotto sono<br />
ampi ed eleganti. Nel lato meridionale<br />
dell’edifi cio, nel settore destinato al<br />
palcoscenico, su cinque piani, trovano<br />
spazio i camerini, le sale prove, la<br />
sartoria. Sopra la facciata è collocato<br />
un gruppo scultoreo che rappresenta<br />
il “Genio di Modena”, opera di Luigi<br />
Righi, come i due busti che si trovano<br />
nell’atrio, ai lati della porta che conduce<br />
alla platea, i quali rappresentano<br />
il musicista Orazio Vecchi e il commediografo<br />
Luigi Riccoboni, entrambi<br />
modenesi.
L’accurato e laborioso restauro<br />
storico - conservativo ha riportato il<br />
Teatro allo splendore originale, restituendo,<br />
tra l’altro, alle superfi ci esterne<br />
ad intonaco il colore giallo ocra,<br />
alle colonne e alla balaustra del balcone<br />
centrale il colore bianco del marmo<br />
di Carrara, alle porte e alle fi nestre<br />
il grigio cenere ricorrente nei palazzi<br />
modenesi.<br />
All’interno della sala è stata ricollocata<br />
l’aquila estense sul palco<br />
della corona; era stata rimossa con<br />
l’Unità d’Italia, e sostituita dallo stemma<br />
sabaudo. Particolare cura ha richiesto<br />
il restauro del sipario storico,<br />
opera di notevole pregio di Adeodato<br />
Malatesta. I suoi duecento metri quadrati,<br />
logorati dall’uso, sono stati oggetto<br />
di un lungo e scrupoloso lavoro<br />
di recupero, seguito da trattamenti di<br />
consolidamento e protezione.<br />
Grazie alla sala di scenografi a interna,<br />
l’unica rimasta in funzione nei<br />
teatri storici della regione, e ai laboratori<br />
locali, il Teatro è in grado di allestire<br />
interamente le scene delle opere<br />
che produce. L’eccellente acustica, il<br />
pregio e l’eleganza dell’edifi cio ne fanno<br />
uno dei più preziosi teatri italiani.<br />
Ore 11:15: dopo aver salutato e<br />
ringraziato la guida, ci avviamo verso<br />
il nostro mezzo di trasporto.<br />
Sportello di consultazione psico-socio<br />
educativa per gli studenti<br />
Responsabili: prof. Graziano Galassi e prof. Mariangela Bertolla<br />
Soggetti coinvolti: insegnanti tutor<br />
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
Ma i nostri stomaci si rifi utano<br />
di tornare a scuola con questo vuoto<br />
che sentono al loro interno. Decidiamo<br />
per una sosta in un bar. Ho l’impressione<br />
che i proprietari abbiano<br />
fatto interessanti guadagni con noi.<br />
Da una a quattro pizze a testa, almeno<br />
una Coca-Cola o un Esta-thè ciascuno<br />
e il coperto, che tra l’altro non<br />
sapevo facessero pagare anche i bar.<br />
Alla fi ne torniamo ad incamminarci,<br />
quando ci troviamo di fronte il<br />
pullman della Lazio, giocatori ed allenatore<br />
incorporati (infatti la sera si<br />
gioca la partita di Coppa Italia Modena-Lazio).<br />
Superate tutte queste diffi -<br />
coltà, inizia il viaggio di ritorno. Soliti<br />
posti e solito compagno: è una regola,<br />
ormai. E qui, lo spasso più totale.<br />
Ci divertiamo con poco, lo ammetto.<br />
In un’ora riusciamo ad ottenere cinquanta<br />
ingiurie a testa. Spettacolare!<br />
Ore 13:11: è giunta l’ora; tutti<br />
giù dal mezzo ecologico (... e intanto<br />
i criceti sono diventati anoressici). Mi<br />
incammino verso la stazione, prendo<br />
la corriera e mi faccio un’altra ora di<br />
viaggio. E poi si dice che a stare seduti<br />
non ci si stanca; ma dopo quattro ore<br />
sui seggiolini DURI delle corriere...<br />
Manuel Bernardi<br />
II B IGEA<br />
Progetto<br />
Ha partecipato all’iniziativa lo psicologo dott. Antonio Grassani che da parecchi anni collabora<br />
con la nostra scuola<br />
Dai questionari sul gradimento della presenza dello psicologo a scuola, la quasi totalità<br />
degli studenti ha evidenziato grande apprezzamento.<br />
71
72<br />
MADAME BUTTERFLY DI G. PUCCINI<br />
Il giorno 22/03/<strong>2004</strong> le classi IV<br />
A, IV B, V A e V B ginnasio del liceo<br />
classico M. Allegretti accompagnate<br />
dalle professoresse Rita Buttini,<br />
Lorenza Amici e Gabriella Anna<br />
Filidei, si sono recate a Modena, presso<br />
il teatro Comunale, per assistere<br />
allo spettacolo “Madame Butterfl y” di<br />
Giacomo Puccini.<br />
L’opera è ambientata a Nagasaki<br />
nel 1904 e narra la storia del matrimonio<br />
tra una fanciulla giapponese,<br />
Butterfl y (il cui vero nome è Cio-ciosan),<br />
e F. B. Pinkerton, tenente della<br />
marina militare degli Stati Uniti. I due<br />
si sposano secondo il rito giapponese,<br />
ma Cio-cio-san accetta la religione<br />
del marito, abbandonando la propria:<br />
viene perciò rinnegata da tutti i suoi<br />
parenti. Pochi giorni dopo il matrimonio,<br />
Pinkerton ritorna negli Stati Uniti,<br />
dove sposa un’altra donna, Kate ed<br />
incarica il console americano a Nagasaki,<br />
Sharpless, di avvertire Butterfl y<br />
delle nuove nozze. La fanciulla, diventata<br />
madre di un bambino, suscita<br />
commozione nel console che, perciò,<br />
non riesce nel suo compito. Così<br />
Pinkerton, dopo tre anni di assenza,<br />
torna a Nagasaki per prendere suo fi -<br />
glio, che verrà cresciuto dalla nuova<br />
moglie negli USA. La povera Butterfl y,<br />
rassegnata al volere del marito, lascia<br />
il fi glio a Kate e, al colmo della disperazione,<br />
si uccide.<br />
La scena era molta curata e ambientata<br />
a Nagasaki. Al centro del palcoscenico<br />
vi era una tipica casa giapponese,<br />
con grandi porte scorrevoli,<br />
lanterne accese e, davanti, un piccolo<br />
giardino. Molto vivaci i colori, dal<br />
rosso acceso delle travi della casa al<br />
verde intenso del giardino, dal bianco<br />
delle tele delle porte scorrevoli al<br />
nero del tetto. Anche i costumi degli<br />
attori riprendevano i colori della scena,<br />
assai curati e ispirati alla moda<br />
dell’epoca.<br />
Proprio a ridosso del palco, nel<br />
“golfo mistico”, vi era l’orchestra<br />
della Fondazione Arturo Toscanini,<br />
che avrebbe eseguito le arie di accompagnamento<br />
scritte da Giacomo<br />
Puccini. L’orchestra era composta da<br />
una trentina di elementi, un misto di<br />
archi, ottoni e percussioni, diretti da<br />
Giovanni Di Stefano.<br />
Questa, per le classi V A e V B<br />
ginnasio, non è stata la prima esperienza<br />
al teatro Comunale, perché<br />
avevamo già assistito l’anno scorso<br />
all’opera “Turandot”, sempre di Puccini.<br />
Nonostante tutto, però, è sempre<br />
emozionante osservare la bellezza<br />
del teatro, la sua imponenza e la sua<br />
eleganza, gli affreschi e il gigantesco<br />
lampadario che pende in tutta la sua<br />
magnifi cenza dal soffi tto. Ma ciò che<br />
colpisce maggiormente è il palco del
Duca, spazioso ed elegante, che domina<br />
dalla sua posizione centrale tutta<br />
la sala. È decorato da splendidi intarsi<br />
dorati, in contrasto con il velluto rosa<br />
delle tende e delle poltrone; in alto si<br />
può ammirare la splendida aquila ducale,<br />
interamente dorata.<br />
A<br />
nostro avviso gli attori erano<br />
molto preparati sia per quanto<br />
riguarda l’interpretazione dei<br />
personaggi, sia per l’esecuzione delle<br />
arie; i due protagonisti, impersonati<br />
da Isabelle Kabatu (Butterfly) e Massimiliano<br />
Pisapia (Pinkerton), sono stati<br />
molto bravi, ma a tratti poco convincenti,<br />
quasi estranei alla loro parte;<br />
molto intense invece le rappresentazioni<br />
di Fabio Previati (Sharpless) e<br />
Chiara Chialli (Suzuki, la fedele serva<br />
di Butterfly), che sono riusciti a trasmettere<br />
le emozioni dei loro personaggi.<br />
Il tutto è stato enfatizzato dalla<br />
splendida esecuzione dell’orchestra<br />
diretta da Di Stefano, in sostituzione<br />
del maestro Massimo De Bernart, recentemente<br />
scomparso, e ha reso più<br />
commovente e coinvolgente l’opera,<br />
perché le musiche sottolineavano la<br />
drammaticità di alcune scene e i sentimenti<br />
dei personaggi. Molto efficaci<br />
la presenza e gli interventi della danzatrice<br />
Monique Arnaud, chiaro esempio<br />
di grazia e femminilità tipicamente<br />
giapponesi.<br />
Nei personaggi abbiamo notato<br />
un’evoluzione nel corso dell’opera.<br />
Butterfly, da timida e ingenua quindicenne,<br />
timorosa del marito com’era<br />
all’inizio, è diventata una donna forte,<br />
in grado di non lasciarsi sopraffare<br />
neanche dal crudele gesto del marito,<br />
che voleva sottrarle il figlioletto. Ma,<br />
prima di uccidersi, ha voluto mandare<br />
un pensiero alla signora Kate Pinker-<br />
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
ton, augurandole tanta felicità, quella<br />
che non ha mai avuto lei e chiedendole<br />
anche di crescere suo figlio nel<br />
migliore dei modi. Neanche nella più<br />
cupa delle ore della sua vita ha voluto<br />
odiare qualcuno. Al contrario Pinkerton<br />
è peggiorato: all’inizio era molto<br />
spigliato e sicuro di sé; dopo la sua<br />
partenza non ha avuto il coraggio di<br />
dire a Cio-cio-san che si era risposato<br />
e voleva portare in America il loro figlio.<br />
Probabilmente si vergognava per<br />
la sua richiesta e sarà infine Kate a<br />
occuparsi di tutto.<br />
Uno dei personaggi più intensi<br />
(che rimane, però, in secondo piano)<br />
è stata Suzuki: la sua parte era molto<br />
difficile perché conosceva i motivi per<br />
cui Pinkerton non tornava e doveva<br />
tenere tutto nascosto, finché non fosse<br />
giunto il momento opportuno. Questo<br />
per lei era un compito molto difficile,<br />
essendo profondamente legata<br />
alla padrona. Da sottolineare, nell’allestimento<br />
dell’opera, la geniale idea<br />
di mettere un pannello sopra al palcoscenico,<br />
sul quale veniva visualizzato<br />
il testo per facilitarne la comprensione<br />
al pubblico.<br />
La rappresentazione ci è piaciuta<br />
particolarmente: l’opera è un’esperienza<br />
molto interessante e divertente.<br />
Questo spettacolo ci ha fatto veramente<br />
apprezzare le composizioni<br />
di Puccini, aiutandoci a scoprire un<br />
genere musicale che pochi sanno davvero<br />
capire. Speriamo di poter tornare<br />
ancora a teatro, per vivere nuove sensazioni<br />
ed emozioni.<br />
V A Ginnasio<br />
73
74<br />
VISITA AL MUSEO DEL<br />
PATRIMONIO INDUSTRIALE<br />
Mercoledì 11 Febbraio <strong>2004</strong> la<br />
classe V A Ginnasio si è recata<br />
al Museo del Patrimonio Industriale<br />
di Bologna, insieme ai compagni<br />
della V B, per approfondire il percorso<br />
sulla produzione della seta nel<br />
bolognese.<br />
Il museo ha sede nell’ex fornace<br />
Galotti al “Battiferro”, la cui costruzione<br />
presso il canale Navile risale al<br />
1887, al cui interno si trova il forno<br />
Hoffmann a 16 camere per la cottura<br />
a ciclo continuo giornaliero dei laterizi<br />
e sale destinate alla gestione del<br />
forno ed all’essiccazione di materiali<br />
“crudi”. Cessata l’attività nel 1966,<br />
l’edifi cio dismesso è stato ristrutturato<br />
dall’Amministrazione Comunale di<br />
Bologna e, dal 1997, ospita il Museo<br />
del Patrimonio Industriale.<br />
Al suo interno sono esposte numerose<br />
macchine industriali che hanno<br />
fatto la storia del settore secondario<br />
bolognese nel corso dei secoli.<br />
Appena arrivati, siamo stati accolti<br />
da una guida del museo, che ci<br />
ha fatto accomodare nell’Auditorium,<br />
dove ci ha introdotto le tematiche<br />
che avremmo poi<br />
affrontato nel corso della<br />
visita. Con l’aiuto di immagini<br />
e cartine tematiche, la<br />
guida ci ha illustrato l’importanza<br />
della produzione<br />
della seta nel periodo che<br />
va tra il XV ed il XVIII secolo.<br />
Bologna era un centro<br />
di produzione e lavorazione<br />
di questo tessuto pregiato,<br />
e si trovava all’interno della<br />
“Blue Banana” o “dorsale europea”. In<br />
questa zona (che comprendeva l’Italia<br />
Settentrionale, l’Europa Centrale<br />
e l’area Londinese) erano concentrati<br />
i maggiori centri culturali, economici<br />
ed industriali d’Europa. La ricchezza<br />
della città era costituita dall’importanza<br />
del commercio della seta, che<br />
a Bologna veniva prodotta e lavorata<br />
in grande quantità. Questo concetto è<br />
stato riassunto in modo molto effi cace<br />
da una stampa di epoca moderna,<br />
nella quale i tetti delle abitazioni dove<br />
veniva lavorata la seta sono colorati in<br />
oro.<br />
La produzione e la lavorazione di<br />
questo tessuto pregiato erano possibili<br />
grazie all’abbondante presenza di<br />
acqua all’interno della città, garantita<br />
dai canali che scorrevano in territorio<br />
urbano. Il canale più importante<br />
della città era il Navile, che costituiva<br />
anche un’importantissima via di<br />
comunicazione, in un’epoca in cui i<br />
viaggi terrestri, soprattutto nel periodo<br />
invernale, erano molto rischiosi. I<br />
canali prendevano l’acqua dal fi ume
Reno, che attraversa Casalecchio, e<br />
dal torrente Savena, che scorre presso<br />
la parte orientale della città. Da<br />
questi due corsi d’acqua principali, si<br />
diramavano molti piccoli canali, che<br />
riempivano il fossato all’esterno delle<br />
mura e permettevano l’irrigazione. Le<br />
acque di tutti questi canali confluivano<br />
poi nel Navile.<br />
Nel 1341 Bolognino da Lucca<br />
chiese alle autorità cittadine il permesso<br />
di sfruttare l’acqua dei torrenti<br />
per il processo di tessitura della seta;<br />
da allora vicino ai canali furono costruiti<br />
numerosi mulini, nei quali si<br />
trovavano i macchinari per la torcitura<br />
del filo.<br />
Dopo questa breve presentazione,<br />
abbiamo iniziato la nostra visita<br />
al museo, dove abbiamo potuto osservare<br />
riproduzioni di macchine per la<br />
lavorazione dei tessuti e plastici che<br />
illustravano le zone produttive. Con<br />
grande competenza, la guida ci ha<br />
spiegato le varie fasi della lavorazione<br />
della seta. Quest’attività dipende dalla<br />
presenza di un numero considerevole<br />
di bachi da seta, che si nutrono delle<br />
foglie del gelso, un albero tipico delle<br />
campagne padane.<br />
I bachi erano venduti al Mercato<br />
del Pavaglione nel periodo compreso<br />
tra Maggio ed Ottobre. Dopo che<br />
questi avevano prodotto il bozzolo di<br />
seta, iniziava la lavorazione dei bozzoli:<br />
questi venivano immersi in grandi<br />
calderoni d’acqua bollente, per poter<br />
staccare il capofila. Successivamente<br />
si svolgeva il filo, che veniva unito con<br />
altri, secondo lo spessore desiderato.<br />
La manodopera impiegata in tale<br />
mansione era completamente femminile,<br />
le lavoratrici erano specializzate e<br />
provenivano da tutto il territorio bolognese<br />
e modenese. Dopo aver ottenu-<br />
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
to una matassa di filo, questo veniva<br />
avvolto in piccoli rocchetti, inviati poi<br />
alla torcitura. Per compiere quest’ultima,<br />
il rocchetto veniva inserito in un<br />
grande macchinario che srotolava il<br />
filo, lo torceva, aumentandone la resistenza,<br />
e lo riavvolgeva nel rocchetto<br />
originario. Quest’operazione era tipica<br />
degli uomini. Quando i rocchetti<br />
erano pronti, entravano in scena le<br />
tessitrici. Queste donne lavoravano<br />
nelle loro case, ed ognuna di loro tesseva<br />
su un telaio meccanico, azionato<br />
manualmente, con un pettine che<br />
determinava la finezza del tessuto. Al<br />
termine di questi processi, la seta veniva<br />
poi colorata ed increspata nelle<br />
tintorie. La colorazione del tessuto era<br />
molto importante; ogni tinta aveva,<br />
infatti, un significato preciso: il rosso<br />
era il simbolo del potere, l’azzurro<br />
era il colore della purezza, associato<br />
alla tinta del velo della Madonna, il<br />
giallo era il colore del tradimento poiché<br />
simboleggiava gli Ebrei, il popolo<br />
deicida, mentre il verde era il colore<br />
dell’invidia. Le tecniche di colorazione<br />
dei tessuti variarono nel corso della<br />
storia: già in epoca fenicia, per fissare<br />
i colori veniva utilizzata la porpora,<br />
ma nel Medioevo si diffusero coloranti<br />
più economici, ricavati dalla robbia ed<br />
importati dalla Francia. La colorazione<br />
dei tessuti era svolta da tintori che,<br />
nonostante l’importanza del loro compito,<br />
erano poco considerati perché<br />
venivano a contatto con fluidi corporei<br />
“impuri”. I tintori, infatti, per fissare il<br />
colore al tessuto, utilizzavano l’urina<br />
degli animali, poiché era l’unica sostanza<br />
salina facilmente reperibile e<br />
poco costosa. Per i tessuti più pregiati<br />
si utilizzava, invece, l’allume di rocca.<br />
Il lavoro dei mercanti di seta era<br />
molto considerato; questi si occupa-<br />
75
Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />
vano dell’organizzazione produttiva,<br />
controllando l’operato di lavoratori e<br />
lavoratrici, della vendita dei tessuti e<br />
mandavano campioni di seta ai concessionari<br />
per poi inviare un ordine<br />
d’acquisto. Alcuni di questi campioni<br />
si sono conservati in ottimo stato fi no<br />
ai giorni nostri, e, grazie a questi, è<br />
stato possibile approfondire le conoscenze<br />
sulla lavorazione della seta nel<br />
passato.<br />
Al termine della sua lavorazione,<br />
la seta era esportata. I fi li di seta,<br />
imballati e bollati, erano trasportati al<br />
porto; lì erano caricati su piccole imbarcazioni<br />
piatte e con la prua rialzata<br />
che, dopo aver attraversato le mura<br />
attraverso un passaggio nella pietra,<br />
partivano lungo il canale che le avrebbe<br />
portate fi no al Po e fi no a Venezia.<br />
Per permettere alle imbarcazioni di<br />
superare i dislivelli del canale, furono<br />
costruite delle chiuse che regolavano<br />
76<br />
L’aiuto reciproco per studiare meglio:<br />
esperienze di cooperative learning<br />
Responsabile: prof. Graziano Galassi<br />
Soggetti coinvolti: un gruppo di insegnanti<br />
dell’I.I.S. <strong>Paradisi</strong> e alcune classi, tra le quali<br />
la II A Erica<br />
il fl usso e l’altezza dell’acqua. Questo<br />
complesso sistema era stato ideato da<br />
Jacopo Barozzi, un illustre vignolese,<br />
nel 1548.<br />
Riteniamo che questa esperienza<br />
sia stata molto positiva e formativa,<br />
in quanto abbiamo potuto ampliare le<br />
nostre conoscenze sulla produzione<br />
della seta ed abbiamo potuto verifi -<br />
care la sua importanza per la città di<br />
Bologna. La visita è stata divertente,<br />
e tutti siamo rimasti colpiti da questo<br />
museo, che è interattivo: la comprensione<br />
delle spiegazioni della guida, infatti,<br />
è stata più facile per la presenza<br />
di modellini funzionanti, che ci hanno<br />
permesso di vedere come avvenivano<br />
le operazioni di lavorazione “dal vivo”.<br />
Questi aspetti ci hanno permesso di<br />
apprendere nuove cose senza annoiarci,<br />
come spesso accade in un museo<br />
tradizionale.<br />
Progetto<br />
In base all’attività svolta nel corso di formazione<br />
e auto formazione sull’apprendimento cooperativo<br />
sono stati predisposti due progetti<br />
dai prof. Manuela Magni (relativo alla Storia<br />
ed effettuato anche nell’ambito delle attività<br />
del laboratorio storico) e Graziano Galassi<br />
(dal titolo “Stare in classe e lavorare insieme”<br />
relativo alle regole da seguire da parte dei<br />
ragazzi della classe 2^ A Erica).<br />
Nell’ultimo incontro è stato ipotizzato di utilizzare il Progetto “Stare in classe e lavorare<br />
insieme” come sorta di prototipo da inserire nell’ambito del progetto accoglienza all’inizio del<br />
prossimo anno scolastico per le classi prime o per le classi terze che, ad anno scolastico avviato,<br />
presentino un particolare grado di turbolenza o particolari problemi di carattere comportamentale.
PERCORSO TRA<br />
STORIA E DOCUMENTI<br />
Nell’ambito dello studio della<br />
storia, dopo avere compreso<br />
l’importanza delle fonti e dei<br />
documenti, ed aver avvertito la necessità<br />
di saperne di più in relazione alla<br />
via Vandelli, meta della gita scolastica<br />
nell’anno scolastico 2002-<strong>2003</strong>,<br />
abbiamo visitato l’archivio di Stato di<br />
Modena per poter arricchire le nostre<br />
conoscenze sui Duchi Estensi. Questi<br />
infatti sono stati i committenti della<br />
costruzione della via e in archivio vi<br />
sono documenti e carte sulla viabilità<br />
del ducato.<br />
Infatti la via Vandelli veniva utilizzata<br />
da Francesco d’Este, che l’aveva<br />
commissionata all’omonimo abate<br />
Domenico Vandelli (nel 1738),per raggiungere<br />
il porto estense a Massa e per<br />
spostare più velocemente le sue truppe<br />
fi no al Tirreno. Durante la nostra<br />
escursione lungo il secondo tratto, da<br />
Sassuolo a Serramazzoni, abbiamo<br />
percorso parti ormai inutilizzate della<br />
via, circondata da fi tti boschi e storici<br />
borghi come quello di Varana.<br />
La stessa via era rappresentata<br />
su numerose mappe e carte dell’immenso<br />
archivio di Modena. Su queste<br />
non vi erano, però, tracciate tutte le<br />
strade, in quanto queste potevano favorire,<br />
se in mano nemica, l’avanzata<br />
di eserciti avversari, ma venivano<br />
disegnate solo le vie principali che,<br />
risalendo spesso ai Romani, erano<br />
conosciute a livello nazionale. Da ciò<br />
abbiamo dedotto che possono essere<br />
disegnati svariati tipi di carte geografi<br />
che a seconda delle loro funzioni.<br />
La visita di istruzione a NonanNonantola, nel corrente anno scolastico,<br />
è stata il completamento del<br />
percorso iniziato l’anno scorso all’archivio,<br />
in quanto, sulla base di documenti<br />
antichi analizzati, siamo venuti<br />
a conoscenza di molte notizie su Nonantola<br />
e sulla sua antichissima abbazia<br />
che, dal punto di vista artistico,<br />
rappresenta un perfetto esempio di<br />
77
Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />
arte romanica.<br />
L’abbazia, fondata da Anselmo<br />
nel 752 d. C., sorge vicino ad un complesso<br />
romano preesistente di cui restano<br />
tutt’oggi numerose tracce. La<br />
basilica conservò le spoglie di S. Silvestro,<br />
da cui prese poi il nome, dal<br />
752 al 1914. Dopo essere stata devastata<br />
dagli Ungari, venne ricostruita<br />
dall’abate Leopardo.<br />
La presenza di questa abbazia<br />
ebbe un notevole influsso sul territorio<br />
pianeggiante limitrofo, in quanto<br />
l’abate Gottescalco, dell’ordine dei<br />
benedettini, con una Charta del 1058<br />
creò la “partecipazione agraria”.<br />
Essa si basava su una concessione<br />
perpetua delle terre adiacenti al<br />
monastero ai contadini ed è tuttora<br />
esistente e rispettata dalle 22 famiglie<br />
discendenti dai primi affittuari.<br />
Durante il nostro percorso didat-<br />
Non era sicuramente una<br />
giornata con un sole raggiante:<br />
pioveva e c’era, come se<br />
non bastasse, un forte vento<br />
freddo.<br />
Comunque, ci siamo<br />
ritrovati in classe e alle 8.20<br />
circa, siamo partiti. Durante<br />
il viaggio noi ragazzi, come<br />
sempre, parlavamo, ascoltavamo<br />
la musica e ci divertiamo<br />
scherzando con gli<br />
automobilisti che incontravamo<br />
per strada. Arrivati, siamo<br />
andati subito nel museo<br />
Benedettino, esattamente<br />
nella “sala verde” dove un signore<br />
ben distinto (la guida)<br />
ci ha illustrato brevemente la<br />
storia dell’Abbazia, collegandosi<br />
anche con avvenimenti<br />
78<br />
tico abbiamo avuto occasione di osservare<br />
molti aspetti dell’abbazia di S.<br />
Silvestro caratterizzata, all’esterno, da<br />
decorazioni di puro stile romanico con<br />
stipiti, architravi ed un protiro sorretto<br />
da una coppia di leoni stilofori della<br />
scuola di Wiligelmo e, all’interno, da<br />
colonne che dividono il complesso in<br />
tre navate. Inoltre anche la cripta è<br />
di grande pregio architettonico grazie<br />
alle sue 64 colonne con capitelli datati<br />
dall’XI al XII secolo.<br />
Abbiamo poi visitato i musei dell’Abbazia,<br />
dove abbiamo potuto osservare<br />
il Tesoro Abbaziale di cui fa parte<br />
anche una stupenda reliquia della S.<br />
Croce.<br />
Visita di istruzione al Museo benedettino<br />
e alla Abbazia di Nonantola<br />
e personaggi di rilievo. Dopodiché<br />
ci siamo recati, insieme<br />
alla II A IGEA, nelle varie<br />
sale del museo dove abbiamo<br />
visto opere di importante rilievo<br />
come la reliquia insigna<br />
della S. Croce, la stauroteca a<br />
due braccia, l’Evangelario di<br />
“Matilde di Canossa” e la cassettina<br />
reliquiario in avorio.<br />
Oltre a queste importanti<br />
opere, abbiamo notato che<br />
c’erano anche manoscritti in<br />
pergamena, pelli di agnello<br />
con inchiostri vegetali che<br />
erano proprio stati copiati a<br />
mano dai monaci Benedettini.<br />
Il museo, comunque, era<br />
ben organizzato, perché aveva<br />
l’allarme e una persona che<br />
controlla che tutto ciò che av-<br />
Giulio Della Casa<br />
Edoardo Cantaroni<br />
Gabriele Scalambra<br />
II A Scentifico<br />
veniva nel museo era regolare<br />
(security).<br />
Poi, ci siamo recati nella<br />
chiesa Abbaziale. Questa<br />
è un edificio molto alto, con<br />
numerosi banchi e un altare<br />
sopraelevato ma, la cosa che<br />
ci ha colpito di più, è stato<br />
quando ci hanno condotto<br />
nella cripta, composta da 64<br />
colonnine. All’interno si poteva<br />
notare anche un gioco di<br />
luci eccezionale e le reliquie<br />
del fondatore dell’Abbazia.<br />
Poi, visitata anche<br />
questa, siamo tornati sulla<br />
corriera per il ritorno a casa<br />
che è avvenuto alle 13.05<br />
circa.<br />
II C IGEA
IL “POPOLO DELLA SPERANZA”<br />
Visita alla Sinagoga di Modena<br />
Verso la fi ne di febbraio, assieme<br />
alla I B noi ragazzi della I A IGEA<br />
ci siamo recati alla Sinagoga di<br />
Modena, dove la signora Formiggini ci<br />
ha illustrato storicamente e architettonicamente<br />
questa imponente struttura<br />
situata in piazza Mazzini. Ecco<br />
qui di seguito un breve riassunto delle<br />
informazioni forniteci dalla guida.<br />
La Sinagoga venne costruita nel<br />
lontano 1873, quando gli ebrei<br />
modenesi erano ancora numerosi,<br />
oltre 1200.<br />
Essi dal 1638, per volere di Francesco<br />
I, erano costretti a vivere nella<br />
zona che attualmente corrisponde a<br />
Piazza Mazzini, in casupole a più piani<br />
che ospitavano numerose famiglie;<br />
gli ebrei costretti a rientrare nel ghetto<br />
al tramonto, erano autorizzati a esercitare<br />
un numero limitato di arti e mestieri,<br />
come il commercio di stracci, il<br />
rammendo di abiti usati o la tenuta<br />
di banche di pegno (in quanto questa<br />
attività era proibita per i cattolici).<br />
Questa situazione durò fi no al 1859,<br />
quando i cancelli che delimitavano<br />
l’area assegnata agli ebrei vennero<br />
aperti con la dipartita del duca Francesco<br />
V, e vi venne costruita la Sinagoga,<br />
inaugurata nel 1873. La Piazza<br />
79
Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />
venne costruita molti anni dopo, solamente<br />
nel 1903.<br />
Di recente restaurata e riportata<br />
alle origini, la facciata della Sinagoga<br />
è armonicamente in stile<br />
neoclassico; è interessante scoprire<br />
che in realtà vi è una seconda facciata<br />
identica alla prima, che dà sull’adiacente<br />
via Coltellini e che in realtà è<br />
la principale perché risponde alle esigenze<br />
di orientamento cultuale, e cioè<br />
di essere rivolta verso est, vale a dire<br />
simbolicamente verso Gerusalemme.<br />
Nell’atrio sono collocate importanti<br />
lapidi che ricordano i numerosi<br />
benefattori i quali offrirono forti somme<br />
per l’erezione del luogo di culto, i<br />
nomi degli artisti che ne curarono la<br />
progettazione e la realizzazione cioè<br />
l’architetto Maglietta e il decoratore<br />
Manzini, infine un elenco dei deportati<br />
modenesi sterminati nel periodo<br />
1943-1945. Quest’ultima lapide ci<br />
ha colpito molto: si nota la volontà di<br />
non dimenticare da parte di un popolo<br />
che ha subito molte ingiustizie, con la<br />
speranza che la memoria di ciò serva<br />
alle generazioni a venire.<br />
Colpisce il tetto apribile in vetro<br />
che lo sovrasta e che durante la festa<br />
di SUKKOT viene lasciato aperto. Durante<br />
questa festa viene vi viene poi<br />
eretta al centro una capanna, ricoperta<br />
da frasche, adornata con uva, mele,<br />
pere ecc. Essa simboleggia la gioiosa<br />
festa del raccolto annuale e ricorda<br />
anche la precarietà della vita umana,<br />
nonché i quarant’anni durante i<br />
quali gli ebrei fuggirono dall’Egitto e<br />
vagarono per il deserto soggiornando<br />
in tende.<br />
L’ambiente dove abitualmente si<br />
svolgono le funzioni religiose, maestoso<br />
e molto ampio, è caratterizzato da<br />
80<br />
una galleria sopraelevata, o matroneo<br />
(vi stanno le donne durante le celebrazioni),<br />
sostenuto da dodici colonne<br />
con archi a tutto sesto. Interessante<br />
è la Menorà, simile a quella che era<br />
nel Tempio di Gerusalemme, posta al<br />
centro della stanza; essa simboleggia<br />
i giorni della creazione della terra e la<br />
sua forma ricorda quella di un albero<br />
che cresce in Palestina. Dietro al candelabro<br />
a sette braccia, al centro della<br />
parete est, troneggia l’Aron a Kodesc,<br />
o armadio sacro, nel quale è custodito<br />
il rotolo della Legge (quest’ultimo<br />
può essere estratto dall’armadio e utilizzato<br />
per la preghiera alla presenza<br />
di minimo 10 uomini!!). Curiosa è la<br />
corona in metallo dorato sopra quest’ultimo<br />
che simboleggia la regalità<br />
della legge di Dio nella religione ebraica,<br />
e sopra di essa il soffitto di vetro<br />
consente alla luce del sole di filtrare<br />
fin nell’interno dell’Aron a Kodesc di<br />
modo che “la parola di Dio ne sia illuminata”!<br />
Le funzioni vengono inoltre<br />
seguite in banchi di legno,che ricordano<br />
molto l’arredamento interno di una<br />
chiesa cattolica.<br />
La nostra guida ha proseguito la<br />
presentazione del culto ebraico<br />
illustrandoci alcune feste:<br />
SHABBAT (sabato)<br />
È una ricorrenza settimanale ed<br />
è la più importante festa ebraica. Ricorda<br />
la creazione del mondo: si compì<br />
in sei giorni, e al settimo il Signore<br />
contemplò ciò che aveva fatto e si riposò<br />
(da lì il termine Shabbat).<br />
In questo giorno non si devono<br />
compiere lavori, ma una parte della<br />
giornata deve essere dedicata allo studio<br />
della Torà; la festa inizia il venerdì<br />
sera e si conclude il sabato sera.
PESACH (Pasqua)<br />
Ricorda l’uscita degli ebrei dall’Egitto<br />
ed è quindi il simbolo della<br />
riconquistata libertà. Il nome deriva<br />
dal ricordo dell’Angelo del Signore che<br />
passò oltre le abitazioni degli ebrei, risparmiando<br />
loro la terribile piaga della<br />
morte dei primogeniti infl itta agli<br />
egizi. La festa dura otto giorni ed è caratterizzata<br />
dalla prescrizione di non<br />
mangiare alcun cibo che sia lievitato e<br />
di cibarsi di pane “azzimo” in memoria<br />
della fretta con cui gli ebrei lasciarono<br />
l’Egitto senza dar tempo al pane di<br />
lievitare.<br />
Le prime due sere si celebrano<br />
con una cena particolare alla quale segue<br />
un rituale simbolico, con la lettura<br />
di un libro chiamato l’”HAGGADAH<br />
DI PESACH”, cioè la narrazione di Pasqua<br />
che racconta la storia di questo<br />
evento memorabile.<br />
Contratto di lavoro e diritti dei lavoratori<br />
Responsabile: prof. Graziano Galassi<br />
Soggetti coinvolti:<br />
classi IV Am, IV Cm, IV Dm e IV Ai<br />
Le classi hanno assistito ciascuna a<br />
due incontri-confronto con un rappresentante<br />
dell’Unione Industriali (Confi ndustria)<br />
di Modena, il dott. Guerzoni (a destra nella<br />
foto, nell’incontro con la IV Am), e un rappresentante<br />
del sindacato CGIL di Modena,<br />
Sig. Donato Pivanti (a sinistra nella<br />
foto nell’incontro con la IV Am).<br />
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
Pensiamo sia stata un’esperienza<br />
interessante e coinvolgente grazie<br />
anche all’appassionato modo<br />
con cui questa anziana signora ebrea<br />
ha raccontato la storia della sua gente.<br />
E’ decisamente affascinante ma<br />
allo stesso tempo molto triste scoprire<br />
le vicende del popolo ebraico che fi n<br />
dalla notte dei tempi ha dovuto subire<br />
persecuzioni e discriminazioni. Pensiamo<br />
che tutti si debbano impegnare<br />
affi nché questi ignobili massacri non<br />
si verifi chino mai più, dato che sono<br />
stati causati dalla tremenda sete di<br />
potere dell’uomo razzista. Impegnamoci<br />
a difendere la giustizia!<br />
Ricordiamo anche il terribile<br />
freddo che noi audaci ragazzi abbiamo<br />
dovuto patire oltre al terribile acquazzone<br />
che ha travolto Modena in<br />
quei giorni!!<br />
I A IGEA<br />
Progetto<br />
Gli argomenti trattati riguardavano<br />
da un lato i diritti contenuti nello Statuto<br />
dei lavoratori, con particolare riferimento ai dibattuti contrasti relativi all’art. 18 in tema di<br />
licenziamenti, dall’altro lato le nuove fi gure contrattuali introdotte prima con il “Pacchetto<br />
Treu” e, successivamente con la c.d. “Legge Biagi”, tendenti a rendere maggiormente fl essibile<br />
il mercato del lavoro in Italia, con tutte le opportunità, ma anche con tutti ii rischi di minore<br />
tutela che ciò comporta.<br />
81
Martedì 24 febbraio ci siamo recati<br />
alla sinagoga di Modena<br />
insieme alla classe 1^Ai; ora<br />
raccontiamo in breve la storia degli<br />
Ebrei a Modena.<br />
La prima prova di una consistente<br />
presenza ebraica a Modena la<br />
troviamo nella delibera del Sinodo<br />
di Ravenna nel 1311, che imponeva<br />
agli ebrei di portare un segno di riconoscimento<br />
giallo, tuttavia il primo<br />
stanziamento a Modena si era già verifi<br />
cato nel 1205. Nel 1327 negli statuti<br />
di Modena vengono citati sei prestatori<br />
e banchieri, ma non compare<br />
la denominazione “ebreo” anche se è<br />
noto che all’epoca soltanto gli ebrei<br />
svolgevano questa attività, proibita<br />
dalla chiesa perché considerata peccato<br />
di usura. In seguito Corporazioni<br />
e Massari chiesero interventi radicali<br />
contro gli Ebrei, il clima non era più<br />
di benevolenza ma di confl itto. Il Clero<br />
ottenne nel 1494 che venisse fondato<br />
il Monte dei Pegni, con l’intento di<br />
aiutare i poveri della città, ma l’insuffi<br />
cienza dei fondi messi a disposizione<br />
rese ben presto inutile l’impresa. Si<br />
accesero le manifestazioni anti-ebraiche<br />
e le Corporazioni chiesero l’esclusione<br />
e la separazione della “Nazione<br />
Ebraica”.<br />
Nel 1538 vennero imposte le prediche<br />
in Duomo con lo scopo di persuadere<br />
i “perfi di zudè” (ebrei) a convertirsi.<br />
In seguito nel 1598, quando<br />
gli Estensi abbandonarono Ferrara<br />
(passata allo Stato Pontifi cio), la grande<br />
maggioranza degli Ebrei seguì il<br />
82<br />
STORIA DEGLI EBREI<br />
A MODENA<br />
Duca nel suo trasferimento a Modena.<br />
Lo storico dell’epoca Spaccini riferì<br />
che la presenza di oltre 5000 Ebrei<br />
( su una cittadinanza di 20000 abitanti),<br />
scatenò l’ostilità di tutti i cittadini<br />
e in particolare lo scontento<br />
degli ebrei modenesi che temevano la<br />
concorrenza e l’acutizzarsi del malanimo<br />
dei cattolici. Fra il XVI e il XVII<br />
secolo Bartolomeo Campi, frate della<br />
Congregazione degli Zoccolanti, diede<br />
inizio alle prediche che fecero accendere<br />
un fanatismo religioso contro gli<br />
Ebrei, accentuatosi con il succedersi<br />
di carestie e pestilenze.<br />
Nel 1630 la peste diffuse la morte<br />
ovunque e per gli Ebrei venne isti-
tuito un lazzaretto separato. Il duca<br />
Francesco V deliberò l’istituzione del<br />
ghetto, nel centro della città, zona già<br />
in parte abitata dagli Ebrei più poveri.<br />
Le notevoli spese per l’adattamento<br />
delle case, la sistemazione, le inferriate,<br />
i portoni delle abitazioni e il salario<br />
del custode… furono imposte agli<br />
Ebrei. Questo periodo fu il più doloroso,<br />
in quanto ridusse la massa ebraica<br />
alla miseria e a vivere in condizioni<br />
igieniche deplorevoli. Nell’area corrispondente<br />
all’attuale Piazza Mazzini,<br />
nelle case prospicienti a Via Blasia e<br />
Via Coltellini, dovevano abitare oltre<br />
1200 Ebrei. Ci furono tre famiglie di<br />
banchieri e gioiellieri che fornivano<br />
denaro liquido agli Estensi, alle quali<br />
vennero riservati dei privilegi, fra cui<br />
quelli di poter circolare senza alcun<br />
segno distintivo, di viaggiare con la<br />
scorta armata e di risiedere fuori del<br />
ghetto. A metà del 1600 il cimitero<br />
ebraico fu spostato al di là del fossato,<br />
ossia oltre le vecchie mura. Le vicende<br />
del ghetto andarono di pari passo con<br />
quelle degli Estensi. All’arrivo dei soldati<br />
francesi di Napoleone, nel 1796 il<br />
Duca fuggì e si abbatterono i portoni<br />
del ghetto che, essendo di legno, ven-<br />
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
nero festosamente bruciati dagli Ebrei<br />
stessi.<br />
Ma nel 1814, con il ritorno del<br />
Duca, si dovettero ripristinare<br />
i cancelli del ghetto e in esso<br />
si dovettero trasferire di nuovo gli<br />
Ebrei di Modena. Infi ne dopo la fuga<br />
del Duca Francesco V, avvenuta nel<br />
1848, nel 1859 Vittorio Emanuele II<br />
riconobbe agli Ebrei uguaglianza di<br />
diritti come cittadini Italiani; si aprirono<br />
defi nitivamente i cancelli e qualche<br />
anno dopo la comunità ebraica<br />
cominciò la costruzione dell’attuale<br />
sinagoga. All’inaugurazione, avvenuta<br />
nel 1873, gli Ebrei modenesi erano<br />
ancora oltre 1200. La distruzione<br />
delle case del ghetto ebraico ebbe inizio<br />
nel 1903. L’emancipazione favorì<br />
l’esodo verso le comunità ebraiche italiane<br />
più grandi. All’avvento delle leggi<br />
razziali fasciste nel 1938 gli Ebrei Modenesi<br />
erano circa 180. A partire dal<br />
settembre 1943 iniziarono le deportazioni<br />
naziste. Oggi i componenti della<br />
comunità ebraica di Modena sono<br />
numericamente ridotti: infatti molti<br />
giovani sono andati a vivere in Israele,<br />
ma alcuni tra coloro che sono restati<br />
custodiscono ancora tanti<br />
ricordi e raccontano questa<br />
storia ai ragazzi delle scuole<br />
come noi, perché si rinnovi<br />
l’impegno a riconoscere sempre<br />
la fondamentale uguaglianza<br />
di ogni essere umano<br />
nella sua dignità.<br />
Altamura Luigi<br />
Cammareri Domenico<br />
Franceschini Gloria<br />
Mone Alba e Turrini Giulio<br />
I B IGEA<br />
83
84<br />
VIAGGIO D‛ISTRUZIONE A ROMA<br />
25 febbraio <strong>2004</strong>: due corriere<br />
e quattro seconde<br />
attendono tra sbadigli e<br />
schiamazzi il via libera per la<br />
partenza. La giornata è iniziata<br />
da appena quattro-cinque ore<br />
e gli insegnanti richiamano già<br />
i ragazzi come se fosse giorno<br />
inoltrato. La carovana si mette<br />
in movimento: sono cinque ore<br />
di viaggio almeno, perché si sa,<br />
tutte le strade portano a Roma,<br />
ma gli antichi conquistatori<br />
non dovevano certo attraversare<br />
quell’ingorgo dilagante che<br />
è gentilmente chiamato dall’opinione<br />
pubblica Grande Raccordo anulare.<br />
L’arrivo è moderatamente in ritardo,<br />
ma abbastanza in orario per<br />
la veloce scappata ai Musei Vaticani,<br />
come da programma.<br />
L’ingresso, una sorta di Louvre<br />
in miniatura, ha una densità di poliziotti,<br />
metal detector e attrezzi vari<br />
che è praticamente impossibile non<br />
pensare a quanto sia fragile la parola<br />
“sicurezza” in questo periodo. Ogni<br />
pensiero tuttavia si disperde alla vista<br />
dell’imponenza delle opere e degli<br />
edifi ci, dei cortili e delle colonne, dell’antico<br />
e del moderno che si fondono<br />
nello stesso ambiente. Seguendo la<br />
voce della guida, entriamo nel museo<br />
Pio-Clementino, dal nome del papa<br />
Clemente XIV che riunì le opere nella<br />
collezione, attraverso l’atrio dei quattro<br />
cancelli, settecentesco, fi no ad un<br />
grande cortile, il cosiddetto “cortile<br />
della pigna”, che deve il suo nome alla<br />
grande fontana bronzea di età romana<br />
a forma di pigna, per l’appunto,<br />
imponente sotto la cupola di Pirro Li-<br />
gorio. Il contenuto scultoreo non è da<br />
meno, dall’“Apoxyòmenos” di Lisippo,<br />
al famosissimo gruppo del “Laocoonte”<br />
ellenistico, dall’“Apollo del Belvedere”<br />
— copia romana dell’originale<br />
di Leocare —, al “Torso del Belvedere”<br />
fonte di ispirazione per numerosi<br />
artisti, tra cui il Canova; tutte opere<br />
che abbiamo osservato con la strana<br />
sensazione che dà il vedere nella realtà<br />
ciò che prima era solo una foto sui<br />
libri. E ancora la pittura: il corridoio<br />
delle carte geografi che, le stanze affrescate<br />
da Raffaello, purtroppo fasciate<br />
per restauri, fi no al capolavoro della<br />
Cappella Sistina di Michelangelo, eseguita<br />
dal 1508 al 1512, famosa il tutto<br />
il mondo e ammirata per una buona<br />
ventina di minuti fi no a sentire dolori<br />
al collo.<br />
La giornata prosegue con brevissime<br />
sbirciate alla grande Roma<br />
delle cartoline: mezza giornata<br />
tra S. Pietro e la famosissima “Pietà”<br />
(ancora Michelangelo) e la visione panoramica<br />
di un Colosseo velato dal di
luvio attraverso i vetri appannati della<br />
corriera.<br />
Il giorno dopo l’aspetto di un’altra<br />
Roma, quella della televisione,<br />
dei giornali, degli scandali e delle<br />
polemiche: la visita alla Camera dei<br />
Deputati, scopo primario ed ufficiale<br />
della gita.<br />
Divisi in due gruppi e dopo una<br />
mezzora buona di attesa, passati nuovamente<br />
i controlli di borse e zainetti,<br />
spogliati di tutto fuorché dello stretto<br />
necessario per la comune decenza,<br />
siamo finalmente introdotti nel palazzo<br />
filmato quasi quotidianamente,<br />
luogo di infinite interviste e destinatario<br />
di altrettante satire: Palazzo Montecitorio.<br />
L’edificio fu iniziato nel 1650<br />
da Gian Lorenzo Bernini per incarico<br />
di papa Innocenzo X e finito come appare<br />
oggi nel 1918, dopo la ricostruzione<br />
dell’Aula e le rifiniture in stile<br />
liberty eseguite dall’architetto Ernesto<br />
Basile.<br />
Accompagnati dall’accento romano<br />
della guida, dopo il saluto<br />
dell’Onorevole Questore Paola<br />
Manzini, abbiamo attraversato il Corridoio<br />
dei Presidenti, una galleria che<br />
espone i ritratti dei presidenti del Parlamento<br />
del Regno delle due Sicilie,<br />
dei presidenti della Camera del Regno<br />
d’Italia e della Repubblica Italiana, il<br />
Corridoio della Posta, con la sala del<br />
Casellario, e il bellissimo Transatlantico,<br />
detto anche “Corridoio dei passi<br />
perduti”, elegante e imponente anche<br />
se purtroppo affumicato dalle sigarette<br />
dei deputati. La Sala della Lupa,<br />
nell’ala berniniana, che deve il nome<br />
ad una copia della Lupa Capitolina lì<br />
conservata, dove fu proclamato il risultato<br />
del referendum che nel 1946<br />
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
portò all’istituzione della Repubblica,<br />
e la Sala Gialla, contenete un importante<br />
ritratto di Napoleone ad opera di<br />
Andrea Appiani, sono state le ultime<br />
tappe del giro panoramico, comprendente<br />
anche qualche minuto di presenza<br />
all’interno dell’Aula. I politici<br />
presenti, in verità, non hanno fatto<br />
una gran bella figura. Sicuramente<br />
la maggior parte del lavoro del parlamentare<br />
si svolge nelle commissioni e<br />
non abbiamo assistito ad una discussione<br />
fra le più essenziali. Ma non abbiamo<br />
potuto neanche fare a meno di<br />
notare i giornali, i cellulari in azione,<br />
il crescente rumore e lo scarso interesse<br />
mostrato da tutti i parlamentari<br />
seduti a più di una decina di sedie di<br />
distanza dall’oratore del momento, in<br />
contrasto con le rigide norme disciplinari<br />
giustamente imposteci dal regolamento<br />
e dalle guide.<br />
Insomma, ricchi di nuove esperienze<br />
ed emozioni, il pomeriggio<br />
del 26 abbiamo ripreso la corriera,<br />
che si è bloccata dopo venti minuti<br />
di viaggio in un ingorgo durato da<br />
Castel S. Angelo all’uscita del Grande<br />
Raccordo Anulare, e un po’ meno entusiasti<br />
ci siamo infilati in autostrada<br />
dove siamo incappati in un controllo<br />
per catene da neve che ci ha tenuti<br />
fermi per un’ora buona davanti ad un<br />
inceneritore da qualche parte vicino a<br />
Firenze Signa. Poi, ormai assai poco<br />
entusiasti, abbiamo proseguito verso<br />
Vignola, dove siamo arrivati mediamente<br />
in ritardo - solo tre ore rispetto<br />
al programma- per raccontare, mezzi<br />
addormentati e sfiniti da otto ore in<br />
corriera, ai nostri genitori impazienti<br />
quanto è bello andare nella Capitale.<br />
Giulia Lasagni<br />
II D Scientifico<br />
85
Nell’età del Bronzo si profi la all’orizzonte<br />
una nuove civiltà: le<br />
Terramare.<br />
Situata nel territorio emiliano la<br />
popolazione qui abitava in palafi tte ed<br />
aveva un’agricoltura e un allevamento<br />
particolarmente sviluppati: infatti vi<br />
era già l’uso del cavallo, del carro, della<br />
ruota per le attività agricole.<br />
In precedenza il discorso è stato<br />
anticipato da un archeologo e concluso<br />
con la visita al “Parco archeologico<br />
e Museo all’aperto della Terramare di<br />
Montale”, avvenuta il giorno 28 Aprile<br />
<strong>2004</strong>.<br />
86<br />
Visita guidata a Montale Rangone<br />
LE TERREMARE<br />
Dopo il breve viaggio siamo arrivati<br />
all’entrata, dove ci ha accolto<br />
una guida che ci ha illustrato<br />
alcuni pannelli introduttivi che parlavano<br />
della storia delle Terramare e la<br />
nascita del Parco. Successivamente<br />
al percorso didattico abbiamo visitato<br />
la realistica ricostruzione del villaggio<br />
terramaricolo. Per arrivare qui abbiamo<br />
attraversato una canale artifi ciale,<br />
primo sistema di difesa e importantissimo<br />
per la vita del villaggio, in quanto<br />
riforniva lo stesso di acqua e cibo;<br />
e ci siamo ritrovati di fronte a un’imponente<br />
palizzata di tronchi appun-
titi, che serviva come porta d’entrata<br />
al villaggio e come fortifi cazione. Una<br />
volta fermi nell’orto, le guide ci hanno<br />
illustrato le caratteristiche abitazione<br />
sopraelevate. A questo punto ci siamo<br />
divisi in due gruppi e abbiamo visitato<br />
a turno le due case.<br />
La prima, più piccola, aveva due<br />
soli ambienti costituiti dalla zona letto<br />
e dal soggiorno con la cucina più un<br />
soppalco ( che serviva per far seccare<br />
il fi eno e per conservare gli alimenti).<br />
Il soggiorno era costituito dalla cucina<br />
con il focolare e della mensole per gli<br />
utensili. Accanto al focolare c’era una<br />
botola nella quale venivano posti i rifi<br />
uti che contribuivano ad innalzare lo<br />
strato del terreno. Nell’altra zona erano<br />
conservati gli attrezzi per il lavoro<br />
e la caccia. La zona letto era costituita<br />
da due giacigli; uno grande per tutta la<br />
famiglia, e un altro singolo per il capofamiglia.<br />
Qui erano anche conservate<br />
alcune giare contenenti cereali, che<br />
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
erano alla base dell’alimentazione.<br />
Nell’altra casa, più grande (la<br />
casa del guerriero), oltre alle stanze<br />
indispensabili c’era un vano nel quale<br />
venivano fusi gli oggetti e le armi.<br />
Inoltre c’era una specie di “sala del<br />
trono” in cui vi era un trono di legno e<br />
delle armi appese, in cui si riunivano<br />
il capo e i suoi guerrieri.<br />
In entrambe le case abbiamo potuto<br />
osservare i telai e alcuni esempi<br />
di tessuti.<br />
Usciti dall’abitazione abbiamo visto<br />
i forni che servivano per la cottura<br />
delle ceramiche. Finita la visita al villaggio<br />
siamo entrati nel piccolo museo<br />
scavato nel fi anco di una collina formatasi<br />
dopo l’abbandono del villaggio.<br />
Infatti il museo sorge in una zona di<br />
scavo conosciuta da tanto tempo perché<br />
la chiesa di Montale sorge in una<br />
zona sopraelevata; qui abbiamo osservato<br />
la stratifi cazione del suolo in varie<br />
epoche successive e alcuni resti di<br />
pali. Dopo la parte archeologica siamo<br />
passati alla parte didattica:”piccolo<br />
archeologo”. Infatti le guide ci hanno<br />
forniti di secchi, palette e pennelli per<br />
poter “scavare” e ritrovare dei “reperti<br />
archeologici”. Dopo questa divertente<br />
attività si è conclusa la nostra visita.<br />
I A ERICA<br />
I A IGEA<br />
87
88<br />
VISITA GUIDATA AD AQUILEIA<br />
Il giorno 16 aprile <strong>2004</strong> le classi<br />
II A Erica Erica e II C Igea si sono<br />
recate ad Aqui-leia e Grado per<br />
una visita guidata.<br />
Abbiamo lasciato la scuola alle<br />
ore 6 e siamo arrivati ad Aquileia 4<br />
ore dopo. Là abbiamo avuto la fortuna<br />
di osservare i resti di un foro romano,<br />
composto da 14 colonne in stile corinzio.<br />
Nelle vicinanze del foro, si trovava<br />
anche un’antica tomba familiare, che<br />
ai tempi era stata costruita in base<br />
alla gran-dezza della famiglia. Successivamente<br />
abbiamo visto i resti di<br />
un’antica stra-da romana e quelli del<br />
porto, che nell’antichità era costruito<br />
a 5 km dal mare ed era collegato tramite<br />
un fi ume, occupato attualmente<br />
da un sentiero albe-rato da cipressi.<br />
Proseguendo siamo passati per<br />
l’abbazia. All’interno era possibile<br />
vedere, at-traverso un pavimento<br />
in vetro, i mosaici sottostanti. Questi<br />
rappresentavano Giova nella bocca<br />
del drago e la sua espulsione.<br />
In seguito ci siamo recati al museo<br />
della città in cui erano raccolti<br />
E GRADO<br />
principal-mente, le statue che provenivano<br />
da steli funerarie; oggetti in<br />
ambra e altre pietre lavorate in molteplici<br />
forme; monete in oro; balsamari<br />
in vetro; anfore che contenevano l’olio<br />
e il grasso per l’illuminazione e vino;<br />
diversi tipi di spil-le; ed era possibile<br />
osservare la ricostruzione di un pezzo<br />
di veste ricoperta di piccole mosche<br />
d’oro come usava una ricca matrona.<br />
Il museo era circondato da un<br />
porticato in cui vi erano diversi<br />
tipi di colonne e altri resti romani.<br />
All’interno di una stanza apposita<br />
si trovava lo scheletro di una nave romana,<br />
che era stata trovata nelle vicinanze<br />
di una villa romana.<br />
Verso le 12.30 ci siamo recati a<br />
Grado per pranzare. Grado è situata<br />
su una Laguna ed è una città balneare<br />
meta di molti turisti.<br />
Il pomeriggio è stato il momento<br />
che abbiamo apprezzato di più<br />
perché ab-biamo anche visto la<br />
città senza l’insistente, e a volte noiosa,<br />
guida dei prof.<br />
Abbiamo constatato<br />
che queste visite<br />
guidate completano lo<br />
studio perché si possono<br />
vedere le fonti in<br />
prima persona e socializzare<br />
con persone che<br />
conosciamo meno.
EFFICACIA DELL‛AZIONE EDUCATIVA<br />
ALL‛I.I.S. “A. PARADISI”<br />
I<br />
grafi ci seguenti hanno lo scopo<br />
di evidenziare sinteticamente gli<br />
esiti scolastici conclusivi ottenuti<br />
dagli studenti dell’I.I.S. “A. <strong>Paradisi</strong>”<br />
nel corrente anno scolastico; tra i<br />
diversi modi di valutare l’effi cacia dell’azione<br />
educativa la considerazione<br />
del successo o dell’insuccesso scolastico<br />
fi nale è senza dubbio la più importante<br />
per gli studenti e le famiglie,<br />
a conclusione degli sforzi di un intero<br />
anno scolastico di lavoro.<br />
Tuttavia pare opportuno sottolineare<br />
in questa sede che la funzione<br />
delle istituzioni educative non è quella<br />
di produrre diplomi, ma di trasmettere<br />
cultura e conoscenza contribuendo ai<br />
processi di crescita e di socializzazione<br />
degli adolescenti. Non sempre le due<br />
cose, sfornare diplomati e trasmettere<br />
Sapere, purtroppo coincidono; la<br />
dimensione dell’effi cacia dell’azione<br />
educativa deve essere infatti misurata<br />
anche su altri parametri che inevitabilmente<br />
comportano, anche per la<br />
scuola, l’avvio alla cultura della qualità<br />
e del benessere in primo luogo<br />
di studenti e insegnanti. Tale è stato<br />
l’impegno del nostro Istituto già da parecchi<br />
anni e tale vorrà rimanere per il<br />
futuro nell’intento di un miglioramento<br />
progressivo del servizio pubblico<br />
che si intende offrire.<br />
Graziano Galassi<br />
Confronto del successo scolastico<br />
al Liceo e all‛Istituto Tecnico Commerciale<br />
Il confronto percentuale del successo scolastico, cioè degli allievi promossi,<br />
viene effettuato affi ancando classi analoghe delle due sezioni associate; evidentemente<br />
maggiore è tale successo presso gli studenti del Liceo.<br />
89
Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />
90<br />
Debiti formativi per studente<br />
Il calcolo dei debiti formativi per studente è stato effettuato dividendo il numero<br />
complessivo di debiti formativi attribuiti in una classe per il numero di studenti<br />
che la compongono; nel computo non sono state conteggiate le classi quinte<br />
nelle quali, com’è noto, non vi è attribuzione di debiti formativi. Si noterà che<br />
solo in un caso si raggiunge la media di un debito formativo per studente.<br />
Liceo<br />
ITC
Anno scolastico <strong>2003</strong>-<strong>2004</strong><br />
Percentuale di successo scolastico per classe<br />
Le tabelle seguenti evidenziano la percentuale di studenti promossi per classe,<br />
dalla prima classe alla quinta classe; nel computo sono compresi gli studenti<br />
che, pur non formalmente ritiratisi dagli studi in tempo utile, hanno di fatto<br />
cessato la frequenza alle lezioni e che quindi risultano respinti. Non infrequenti<br />
sono le classi, soprattutto al Liceo, in cui il successo scolastico raggiunge il<br />
100%, cioè in cui tutti gli allievi sono stati promossi.<br />
Liceo<br />
ITC<br />
91
Istituto d’Istruzione Superiore A. <strong>Paradisi</strong><br />
92<br />
Percentuale di successo scolastico complessivo<br />
I seguenti grafi ci a torta indicano la percentuale complessiva degli studenti<br />
promossi e non promossi al Liceo e all’I.T.C.; anche in questo caso nel computo<br />
degli allievi non promossi sono compresi gli studenti che, pur non formalmente<br />
ritiratisi dagli studi in tempo utile, hanno di fatto cessato la frequenza alle lezioni:<br />
mentre al Liceo all’incirca uno studente ogni venti iscritti è stato respinto,<br />
all’Istituto Tecnico Commerciale poco più di uno studente su dieci.
ATTIVITÀ DEL CONSIGLIO DI<br />
Il Consiglio di Istituto elabora ed adotta gli indirizzi<br />
generali e determina le forme di autofinanziamento,<br />
delibera il bilancio preventivo e il<br />
conto consuntivo, dispone in ordine all’impiego<br />
dei mezzi finanziari per quanto concerne il<br />
funzionamento amministrativo e didattico<br />
dell’Istituto.<br />
Il Consiglio di Istituto, nei limiti della<br />
disponibilità di bilancio, ha potere deliberante<br />
nelle seguenti materie:<br />
• Adozione del regolamento interno<br />
dell’Istituto<br />
• Acquisto e rinnovo e conservazione delle attrezzature<br />
tecnico-scientifiche<br />
• Adattamento del calendario scolastico alle<br />
specifiche esigenze ambientali<br />
• Criteri generali per la programmazione educativa<br />
• Indica i criteri generali relativi alla formazione<br />
delle classi<br />
L’elenco delle competenze non è completo,<br />
ho inserito solo i punti più significativi, dai<br />
quali risulta come sia importante il buon funzionamento<br />
di uno strumento essenziale nella<br />
vita della nostra scuola.<br />
Nel nostro istituto fanno parte del Consiglio<br />
il Dirigente Scolastico (Preside), 8 insegnanti,<br />
4 genitori, 4 studenti, 2 componenti del<br />
personale ATA.<br />
Il Presidente è eletto fra i rappresentanti<br />
dei genitori.<br />
Nel programma che come genitori abbiamo<br />
diffuso nel novembre scorso in occasione<br />
dell’elezione del Consiglio di Istituto sono<br />
richiamati alcuni principi che riporto integralmente:<br />
SCUOLA<br />
• Deve mantenere la funzione e il ruolo di formare<br />
e far crescere i nostri figli, per il loro<br />
inserimento nella società e nel mondo del<br />
lavoro da protagonisti attivi.<br />
• Deve essere gestita con adeguatezza ed efficacia<br />
per l’oculato utilizzo delle risorse.<br />
• Deve essere valorizzata e sostenuta nella sua<br />
autonomia.<br />
ISTITUTO<br />
GENITORI<br />
• Devono essere:<br />
o Attivi<br />
o Propositivi<br />
o Presenti<br />
• Devono impegnarsi sugli aspetti organizzativi<br />
della vita scolastica.<br />
• Devono facilitare il collegamento della scuola<br />
con la realtà esterna.<br />
• Devono collaborare con il Dirigente Scolastico,<br />
i docenti, il personale A.T.A. per una<br />
scuola che risponda alle esigenze dei propri<br />
figli.<br />
Posso assicurare che questi principi sono<br />
stati rispettati nelle riunioni di questo anno scolastico,<br />
tutti avevamo ed abbiamo sempre presente<br />
il bene dei nostri studenti e in generale la<br />
funzionalità e il bilancio dell’istituto che come<br />
genitori abbiamo scelto per l’educazione scolastica<br />
dei nostri figli.<br />
I verbali delle riunioni del Consiglio<br />
d’Istituto sono a disposizione presso la segreteria<br />
e tutti possono prenderne visione; io credo<br />
sia una lettura che può far capire meglio di<br />
qualsiasi relazione l’importanza delle deliberazioni<br />
prese e l’impegno non formale profuso da<br />
tutti i componenti.<br />
La discussione dei vari punti all’ordine<br />
del giorno è sempre stata approfondita e rispettosa<br />
delle diverse opinioni, quasi sempre<br />
le delibere sono state approvate all’unanimità<br />
a dimostrazione di una corretta sintesi delle<br />
diverse posizioni e anche quando si sono approvate<br />
delibere a “maggioranza”, non è mai<br />
venuto meno il rispetto reciproco.<br />
Molti di noi erano nuovi in questa esperienza,<br />
il tempo per conoscerci e poi a lavorare,<br />
ad impegnarci per questa scuola che vogliamo<br />
rimanga sempre vicina agli studenti, ai genitori<br />
e in cui gli insegnanti, il personale ATA e i Dirigenti<br />
trovino la giusta soddisfazione nel loro<br />
lavoro.<br />
Il Presidente del Consiglio di Istituto<br />
Gloriano Cantergiani<br />
93
La nostra elezione ha avuto luogo nel<br />
mese di novembre. Nell’assemblea di quel mese,<br />
le varie liste hanno presentato il loro programma<br />
e le loro idee per le assemblee future. Le liste<br />
presentate erano tre, una tutta al femminile<br />
capeggiata da Chiara Pianazzi, le altre due guidate<br />
da Montanari Luca e Fazioli Luca, due dei<br />
futuri rappresentanti. In seguito alle votazioni<br />
degli studenti, sono risultati eletti, Montanari<br />
Luca, Fazioli Luca, Baccolini Luca e Muratori<br />
Jonathan.<br />
Sono stati scelti dieci compagni dai nuovi<br />
rappresentanti d’istituto, con la funzione di<br />
“security”, per vigilare sul corretto svolgimento<br />
delle assemblee.<br />
Assemblea di Dicembre: nella nostra prima<br />
assemblea, abbiamo organizzato un “concerto<br />
di Natale”, come ogni anno.<br />
Si sono esibiti vari gruppi musicali di<br />
generi diversi, nel corso di due mattinate. Il<br />
concerto ha riscosso grande successo, vista<br />
l’affluenza e il coinvolgimento degli studenti.<br />
Assemblea di Gennaio: nella prima assemblea<br />
del nuovo anno, abbiamo trattato il<br />
tema delle droghe, mediante la visione di un<br />
film a tema (Trainspotting per il triennio, Radio<br />
Freccia per il biennio) e in un successivo<br />
dibattito incentrato in particolare sul disegno<br />
di legge Bossi-Fini. Visto l’argomento molto attuale<br />
e sentito tra i giovani, l’attenzione per i<br />
temi e il dibattito è stata molto alta e attiva, con<br />
interventi di alcuni ragazzi che hanno espresso<br />
le loro opinioni.<br />
Assemblea di Febbraio: in questo mese<br />
è stato invitato un esperto esterno, per parlare<br />
delle “guerre dimenticate” e del “razzismo”, connesso<br />
alla povertà e al sottosviluppo del sud del<br />
mondo. Sfortunatamente in alcune assemblee<br />
si sono verificati fatti spiacevoli, per il poco interesse<br />
dimostrato da alcuni ragazzi. Nonostante<br />
questo inconveniente vari studenti hanno<br />
mostrato il loro apprezzamento per l’esaustivo<br />
intervento trattante questi temi, generalmente<br />
poco conosciuti dalle masse.<br />
Assemblea di Marzo: questa assemblea<br />
si è svolta in maniera diversa, in quanto gli<br />
alunni sono rimasti nelle loro classi, sviluppando<br />
svariati progetti artistici su vari temi, in<br />
particolare riguardo al terrorismo. Tutto ciò in<br />
relazione alla “Giornata dell’arte e della creati-<br />
94<br />
ATTIVITÀ DEI RAPPRESENTANTI<br />
D‛ISTITUTO<br />
vità” che per il primo anno è durata per tutto<br />
l’arco della mattinata. Le classi hanno sviluppato<br />
lavori molto interessanti con diversi metodi,<br />
tra cui disegno, scrittura di temi e piccole<br />
realizzazioni in creta.<br />
Assemblea di Aprile: visti i frequenti atti<br />
terroristici che hanno colpito il mondo intero<br />
nell’ultimo periodo, abbiamo proposto la visione<br />
del film “11 settembre” formato da Undici cortometraggi<br />
della lunghezza ciascuno di Undici<br />
minuti, realizzati da registi di fama internazionale<br />
provenienti da tutto il mondo. Successivamente<br />
avremmo voluto sviluppare un dibattito.<br />
ma il tempo a nostra disposizione non è stato<br />
sufficiente.<br />
Inoltre abbiamo organizzato una manifestazione<br />
contro il terrorismo che ha riscosso<br />
un grande successo. Ci siamo spostati in corteo<br />
lungo le strade di Vignola per dimostrare la<br />
nostra pacifica protesta contro questi atti. Poi vi<br />
è stato il ritorno a scuola.<br />
Viste le continue richieste degli studenti,<br />
si sono tenuti tre “student party”, uno nel mese<br />
di marzo alla discoteca “Le Scuderie” di Spilamberto,<br />
uno nel mese di aprile presso la discoteca<br />
“Joia-Cenerentola” di Rubiera, il terzo nel mese<br />
di maggio sempre presso la discoteca “Le Scuderie”.<br />
L’ultimo giorno di scuola si festeggerà la<br />
fine dell’anno scolastico, nonché il nostro addio<br />
alla scuola superiore, presso la piscina di Vignola,<br />
con un concerto che si protrarrà durante<br />
la mattina e anche il pomeriggio. Sarà il nostro<br />
ultimo atto come rappresentanti d’istituto prima<br />
di lasciare questo incarico alle generazioni<br />
future…<br />
Speriamo che la nostra gestione sia stata<br />
positiva. Per noi è stata una bella esperienza,<br />
molto istruttiva e anche divertente…<br />
Cercate di non dimenticarci così in fretta!!!<br />
I rappresentanti d’Istituto<br />
Montanari Luca<br />
Fazioli Luca<br />
Baccolini Luca<br />
Muratori Jonathan
Docenti<br />
ALBERTINI Giuliana<br />
BALDI Mirella<br />
GUASTAROBA Donatella<br />
MARCHESELLI Andrea*<br />
MARGARITI Cristina<br />
MARTINELLI Carla<br />
RABITTI Maurizia<br />
VENTURI Giovanna<br />
A.T.A.<br />
MONTIERI Francesco*<br />
VANDINI Loretta<br />
Consiglio d‛Istituto<br />
Genitori<br />
CANTERGIANI Gloriano — Presidente<br />
GALLI Raimondo<br />
GRANDI Silvia<br />
GRILLI Maria Grazia*<br />
Studenti<br />
BACCOLINI Luca<br />
FAZIOLI Luca<br />
MONTANARI Luca*<br />
MURATORI Jonathan<br />
FORNI Pier Giuseppe — Dirigente scolastico (componente di diritto)<br />
Presidente della Giunta esecutiva.<br />
* Membri della Giunta esecutiva, insieme a FRANCHINI Tiziana (D.S.G.A.).<br />
95
ALBERTINI Giuliana<br />
AMICI Lorenza<br />
ANNOVI Giulio<br />
ARLETTI Giuliana<br />
ARMAROLI Andrea<br />
AURELI Alessandra<br />
BALDI Mirella<br />
BALESTRI Giovanni<br />
BARALDINI Marta<br />
BELLEI Enrico<br />
BELLOMO Luigia<br />
BERGONZONI Andrea<br />
BERNINI Margherita<br />
BERSELLI Giovanna<br />
BERTACCHI Raffaella<br />
BERTOLLA Mariangela<br />
BOSCHI Annalina<br />
BOSCHI M. Emilia<br />
BRUNI Elisabetta<br />
BUTTINI Rita<br />
CASSIANI Laura<br />
CATTANI Fabiana Giaele<br />
CAVANI Simonetta<br />
CAVAZZA Alfonsina<br />
CROCE’ Antonino<br />
COSLOVI A. Maria<br />
COVILI Ivana<br />
D’AMICO Paola<br />
DALLARI Alessandra<br />
DE PIETRI Alma Maria<br />
FANTI Vittorio<br />
FILIDEI Gabriella Anna<br />
FIORINI Giuseppe<br />
FORNACIARI Paola<br />
FORONI Paola<br />
GALASSI Graziano<br />
GASPARINI Angela<br />
GHIARONI Roberto<br />
GIROTTI Lorella<br />
GOBBI Cosetta<br />
GRADELLINI Antonella<br />
96<br />
<br />
Personale docente a tempo indeterminato<br />
GRAZIOSI Marco<br />
GRAZIOSI Stefano<br />
GUALDI Nicoletta<br />
GUASTAROBA Donatella<br />
LELLI M. Paola<br />
LUCCARINI Lorena<br />
MAGNI Manuela<br />
MANZINI Luigi<br />
MARASCO Vincenza<br />
MARCHESELLI Andrea<br />
MARCHIGNONI Leda<br />
MARGARITI Cristina<br />
MARTINELLI Carla<br />
MIGLIORI Fabrizio<br />
MIGNARDI Giampaolo<br />
MURATORI Emilia<br />
PANINI M. Pia<br />
PARENTI Lucia<br />
PARENTI Paola<br />
PIRANI A. Rita<br />
POLLASTRI Paolo<br />
RABITTI Maurizia<br />
RAVERA Vittorio<br />
RICCIO Angela Raffaella<br />
ROMAGNOLI Massimo<br />
ROSSI Vanna<br />
SBARRA Daniela<br />
SEVERI Deanna<br />
SIGHINOLFI Katia<br />
SLANZI Luciana<br />
SOLI Giovanni<br />
SOLIERI Elisabetta<br />
TAGLIAZUCCHI Giordano<br />
TAVONI Paolo<br />
TONDI Lidia<br />
TONI Loretta<br />
VACCA Filomena<br />
VENTURI Giovanna<br />
ZANNI Brunella<br />
ZUFFI Ilva
Personale docente a tempo determinato<br />
AQUILANO Giuliano<br />
BALBO Francesca<br />
BALESTRI Paola<br />
BALLESTRAZZI Ornella<br />
BENATTI Raffaella<br />
BIAGI Enrica<br />
BONARA Cristina<br />
BURIANI Rita<br />
CHARLESTON Hermitie<br />
COGHI Marisa<br />
FIORENTINO Maria<br />
FRIGERI Umberto<br />
GALLI Lorena<br />
GIUSTI Luciana<br />
LAVIOLA M. Grazia<br />
LENZARINI Stefania<br />
LEO Roberta<br />
LODI Stefania<br />
GRAZIOSI Marco<br />
Gestione del P.O.F. e delle attività multimediali<br />
RABITTI Maurizia<br />
Gestione del P.O.F.<br />
BERSELLI Giovanna<br />
Organizzazione della didattica<br />
MALAGOLI Sabrina<br />
MANZINI M. Cristina<br />
MOLINARI Adriano<br />
MONTANARI Lorenzo<br />
MONTANARI Monica<br />
MURKIN Mark Steven<br />
PACCHI Onilia<br />
PIGNATTI Zaira<br />
PIPINO Pier Paolo<br />
PRANDI Milva<br />
PRETI Cristina<br />
RICCI Laura<br />
RIGHI Cristina<br />
ROSSI Antonella<br />
ROTTEGLIA M. Francesca<br />
TARDINI Gianluigi<br />
TORELLI Ester<br />
Docenti responsabili delle funzioni strumentali al P.O.F.<br />
GALASSI Graziano<br />
Attività per il successo scolastico e la prevenzione dell’insuccesso<br />
BERTOLLA Mariangela<br />
Attività per l’educazione alla salute<br />
GHIARONI Roberto<br />
Progetti formativi scuola - mondo del lavoro<br />
97
98<br />
<br />
Direttore D.S.G.A.<br />
FRANCHINI Tiziana<br />
Assistenti Amministrativi:<br />
COLACIONE Anna Maria<br />
DUZZI Lorena<br />
ELMI Mirca<br />
GALLI Paolo<br />
GRANDI Onelia<br />
GUARGUAGLINI Paola<br />
PAIOLI Roberta<br />
PELLICIARI Daniela<br />
SANTAGATA Graziella<br />
STRADI Claudia<br />
Personale A.T.A.<br />
Collaboratori Scolastici:<br />
CALABRESE Carmela<br />
CAVALLARO Raffaele<br />
FERRARI Luigi<br />
GENTILI Sandra<br />
MAESTRI Carmen<br />
MIANI Giancarlo<br />
MONTAGUTI Maria<br />
NARDINI Mariarosa<br />
PERI Gabriella<br />
POLISCO Leda<br />
SOLI Carla<br />
VANDINI Loretta<br />
VENTURELLI Antonella<br />
VISCOMI Antonietta<br />
Assistenti Tecnici:<br />
BIGNARDI Stefano<br />
MONTIERI Francesco<br />
SERRI Sauro
STUDENTI<br />
Addo Giuseppina Baahwa<br />
Baldoni Serena<br />
Benassi Sara<br />
Bernardoni Jessica<br />
Bruzzi Elisa<br />
Cavallini Chiara<br />
Cricelli Morena<br />
Ferrari Valeria<br />
Fiorani Federica<br />
Gherardi Alessia<br />
Giuliani Elisa<br />
Gregori Sonia<br />
Guidetti Francesca<br />
Iftime Oana Octavia<br />
Montaguti Pietro<br />
Odorici Martina<br />
Parazza Sonia<br />
Piccioli Helen<br />
Pini Beatrice<br />
Rossi Andrea<br />
Rubini Melissa<br />
Sabattini Martika<br />
Simonini Silvia<br />
Sola Chiara<br />
Trisolini Chiara<br />
Classe I A Erica<br />
INSEGNANTI<br />
Ballestrazzi Ornella, Educazione fi sica<br />
Bernini Margherita, Trattamento testi e dati<br />
Biagi Enrica, Religione cattolica<br />
Buriani Rita, Diritto ed Economia<br />
Coghi Marisa, Scienza della materia<br />
Foroni Paola, Scienza della natura<br />
Graziosi Marco, Inglese<br />
Murkin Mark Steven, Conversazione inglese<br />
Riccio Angela, Francese<br />
Romagnoli Massimo, Matematica<br />
Zuffi Ilva, Italiano e Storia<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Cantaroni Cosetta<br />
Pini Stefano<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Bruzzi Elisa<br />
Odorici Martina
Classe I A Igea<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Bazzani Marcello<br />
Biolchini Martina<br />
Borghi Valeria<br />
Degli Angeli Licia<br />
Ferrari Francesca<br />
Gianaroli Luca<br />
Gozzoli Giulia<br />
Gubbelini Sara<br />
Gugliotta Alessandra<br />
Guidetti Mattia<br />
Lamberti Marcella<br />
Leonelli Sara<br />
Lici Fabiola<br />
Macchi Melissa<br />
Magistro Sabrina<br />
Maldera Eleonora<br />
Masi Giulia<br />
Mezzini Ilaria<br />
Miani Monica<br />
Nizzi Chiara<br />
Orlandi Sara<br />
Righetti Tanya<br />
Soranno Annamaria<br />
Telesca Marco<br />
Terzi Daniele<br />
Trenti Tanya<br />
Cavani Simonetta, Matematica<br />
Covili Ivana, Italiano<br />
Giusti Luciana, Religione cattolica<br />
Gobbi Cosetta, Trattamento testi e dati<br />
Guastaroba Donatella, Inglese<br />
Molinari Adriano, Diritto ed Economia<br />
Pirani Annarita, Economia aziendale<br />
Ravera Vittorio, Educazione fi sica<br />
Slanzi Luciana, Scienza della materia<br />
Tavoni Paolo, Scienza della natura<br />
Toni Loretta. Tedesco<br />
Zuffi Ilva, Storia<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Covili Norma<br />
Rioli Giuliana<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Degli Angeli Licia<br />
Orlandi Sara
Classe I B Igea<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Altamura Luigi<br />
Bondi Floria<br />
Cammareri Domenico<br />
Campeggi Alex<br />
Chiletti Valentina<br />
Degli Esposti Aileen<br />
Ferrari Chiara<br />
Franceschini Gloria<br />
Gherardi Valentina<br />
Iacconi Francesco<br />
Mone Alba<br />
Montalegni Silvia<br />
Montrone Paolo Raoul<br />
Pasini Andrea<br />
Pugliese Alex<br />
Rubini Daniel<br />
Scorzoni Debora<br />
Tranchini Eleonora<br />
Turrini Giulio<br />
Venturelli Ilaria<br />
Verzoni Valentina<br />
Zeppieri Elena<br />
Zharra Rezarta<br />
Bertacchi Raffaella, Matematica<br />
Ghiaroni Roberto, Economia aziendale<br />
Giusti Luciana, Religione cattolica<br />
Gobbi Cosetta. Trattamento testi e dati<br />
Graziosi Marco, Inglese<br />
Montanari Monica, Diritto ed Economia<br />
Parenti Paola, Italiano e Storia<br />
Prandi Milva, Francese<br />
Ravera Vittorio, Educazione fi sica<br />
Slanzi Luciana, Scienza della materia<br />
Tavoni Paolo, Scienza della natura<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Cool Myriam<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Altamura Luigi<br />
Iacconi Francesco
STUDENTI<br />
Azzani Silvia<br />
Barbieri Andrea<br />
Bernardi Francesca<br />
Bondi Cristina<br />
Brini Ferri Michael<br />
Carpentieri Ilaria<br />
Casale Diego<br />
Faucetta Giuseppa<br />
Ferrari Davide<br />
Gheduzzi Sara<br />
Ghibellini Maicol<br />
Gozzoli Giacomo<br />
Iattoni Giulia<br />
Masi Elisa<br />
Minutiello Gabriele<br />
Passuti Francesca<br />
Pastorelli Elena<br />
Pederzani Gianluca<br />
Pendoli Alessio<br />
Ritacco Pamela<br />
Roli Alice<br />
Shameti Borana<br />
Tagliani Giulia<br />
Uccelli Giulia<br />
Veneruso Vincenza<br />
Ventura Noemi<br />
Classe I C Igea<br />
Vezzali Monia<br />
Zoboli Sara<br />
INSEGNANTI<br />
Albertini Giuliana, Economia aziendale<br />
Bellei Enrico, Educazione fi sica<br />
Bellomo Luigia, Italiano e Storia<br />
Bernini Margherita, Trattamento testi e dati<br />
Bertacchi Raffaella, Matematica<br />
Dallari Alessandra, Inglese<br />
D’Amico Paola, Francese<br />
Foroni Paola, Scienza della materia<br />
Manzini Maria Cristina, Religione cattolica<br />
Montanari Monica, Diritto ed Economia<br />
Tavoni Paolo, Scienza della natura<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Minutiello Antonio<br />
Pastorelli Paolo<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Ghibellini Maicol<br />
Casale Diego
Classe I D Igea<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Altafi ni manuel<br />
Amato Giuseppe<br />
Ancora Martina<br />
Bedonni Federica<br />
Benni Agnese<br />
Bernardoni Erica<br />
Cantatore Stefano<br />
Cantergiani Debora<br />
Casini Francesca<br />
Della Porta Maria<br />
Drusiani Letizia<br />
Filippo Silvia<br />
Gibellini Valentina<br />
Grandi Sara<br />
Guidotti Mattia<br />
Inzerillo Elisabetta<br />
Luyo Campo Maria Julia<br />
Maffi one Angela<br />
Malmusi Giulia<br />
Manzini Karin<br />
Nocetti Alex<br />
Perniciaro Graziella<br />
Popoli Luisella<br />
Rivasi Elisa<br />
Senanayake Deborah<br />
Tebaldi Roberta<br />
Bellei Enrico, Educazione fi sica<br />
Bernini Margherita, Trattamento testi e dati<br />
Biagi Enrica, Religione cattolica<br />
Coghi Marisa, Scienza della natura<br />
Covili Ivana, Italiano e Storia<br />
Dallari Alessandra, Inglese<br />
Foroni Paola, Scienza della materia<br />
Ghiaroni Roberto, Economia aziendale<br />
Montanari Monica, Diritto ed Economia<br />
Riccio Angela, Francese<br />
Pignatti Zaira, Sostegno<br />
Romagnoli Massimo, Matematica<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Ancora Antonio<br />
Ballotta Emicaela<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Ancora Martina<br />
Malmusi Giulia
Classe I A Scientifico<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Barozzi Giulio<br />
Boffa Francesco<br />
Bonfi glioli Filippo<br />
Bruzzi Alessio<br />
Bruzzi Tiziano<br />
Calzolari Cristel<br />
Cavallucci Lorenzo<br />
Cesti Valentina<br />
Cortesi Dario<br />
Costanzini Ilaria<br />
Diamanti Rossella<br />
Gelsomini Elena<br />
Golinelli Giulia<br />
Gozzoli Sara<br />
Idri Alberto<br />
Lanciotti Benedetta<br />
Leoni Sara<br />
Lucchi Elisa<br />
Muratori Tanya<br />
Paganelli Alessandra<br />
Righetti Laura<br />
Sief Francesco<br />
Vandelli Andrea<br />
Venturi Matteo<br />
Zani Alessandro<br />
Zanni Filippo<br />
Baldi Mirella, Storia e Geografi a<br />
Bertolla Mariangela, Laboratorio di Fisica e<br />
Chimica<br />
Coslovi A. Maria, Italiano e Latino<br />
Fanti Vittorio, Arte<br />
Fiorini Giuseppe, Educazione fi sica<br />
Fornaciari Paola, Inglese<br />
Giusti Luciana, Religione cattolica<br />
Mignardi Giampaolo, Matematica<br />
Pacchioni Lia, Scienze della terra<br />
Zanni Brunella, Diritto<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Cavallucci Roberto<br />
Garelli Maria Grazia<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Gelsomini Elena<br />
Idri Alberto
STUDENTI<br />
Adani Giorgia<br />
Bazzani Marco<br />
Berni Giovanni<br />
Bettelli Damiano<br />
Clò Simone<br />
Ferrara Rosaria<br />
Galli Alice<br />
Garuti Martina<br />
Gazzi Chiara<br />
Gozzoli Caterina<br />
Iattoni Elena<br />
Manzini Nicola<br />
Mariani Andrea<br />
Marrocchino Martina<br />
Menozzi Erika<br />
Molinari Sonia<br />
Muratori Giulia<br />
Panini Alberto<br />
Rinaldi Lucia<br />
Ronchetti Andrea<br />
Rossi Chiara<br />
Ruini Francesca<br />
Sbardella Gaia<br />
Soncini Lorenzo<br />
Sorice Gabriele<br />
Spadano Lara<br />
Tolomelli Alberto<br />
Classe I B Scientifico<br />
Tonelli Elia<br />
Tosetti Riccardo<br />
Volpi Giulia<br />
Vranies Giacomo<br />
INSEGNANTI<br />
Balestri Giovanni, Scienze della terra e<br />
Laboratorio di Fisica e Chimica<br />
Baraldini Marta, Geografi a<br />
Bergonzoni Andrea, Matematica<br />
Fanti Vittorio, Arte<br />
Fiorini Giuseppe, Educazione fi sica<br />
Girotti Lorella, Inglese<br />
Manzini Luigi, Italiano e Latino<br />
Rossi Antonella, Religione cattolica<br />
Soli Giovanni, Storia<br />
Zanni Brunella, Diritto<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Ruini Paolo<br />
Tosetti Ermanno<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Muratori Giulia<br />
Sorice Gabriele
STUDENTI<br />
Alberti Francesca<br />
Barilli Davide Elenilson<br />
Bedogni Stefania<br />
Bergamini Silvia<br />
Bortolani Barbara<br />
Bortolotti M. Cinzia<br />
Ciurea Oana Mihaela<br />
Colombo Jacopo<br />
Dattoli Saverio<br />
Galli Andrea<br />
Generali Dario<br />
Ghelfi Sara<br />
Grosso Giulio<br />
Iamoni Fausto<br />
Masseini Vieri<br />
Mcallister Giovanni<br />
Muratori Paolo<br />
Nadini Elisa<br />
Pancaldi Stefano<br />
Partisani Silvia<br />
Righi Luca<br />
Roncaglia Paolo<br />
Santunione Caterina<br />
Scurani Tobia<br />
Soli Giacomo<br />
Uccellari Matteo<br />
Classe I C Scientifico<br />
Valentini Alessia<br />
Valisi Veronica<br />
Viani Simone<br />
INSEGNANTI<br />
Balbo Francesca, Latino<br />
Balestri Giovanni, Scienze della terra<br />
Balestri Paola, Arte<br />
Bazzani Mauro, Educazione fi sica<br />
Cavazza Alfonsina, Matematica e Laboratorio<br />
di Fisica e Chimica<br />
Fornaciari Paola, Inglese<br />
Giusti Luciana, Religione cattolica<br />
Rossi Vanna, Italiano, Storia e Geografi a<br />
Zanni Brunella, Diritto<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Galli Raimondo<br />
Viani Graziella<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Bergamini Silvia<br />
Righi Luca
Classe IV A Ginnasio<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Abbate Serena<br />
Barbieri Benedetta<br />
Brugaletta Veronica<br />
Cappelletti Ludovica<br />
Casati Alessandro<br />
Dani Marcello<br />
Galli Giovanni<br />
Ghirondi Ludovica<br />
Giannerini Martina<br />
Grandi Sara<br />
Grazia Maria Letizia<br />
Mignani Federica<br />
Muzzarelli Sara<br />
Ori Margherita<br />
Pellati Mattia<br />
Prostrati Stefania<br />
Ramenghi Margherita<br />
Sargenti Cecilia<br />
Teggi Alberto<br />
Vilella Lucia<br />
Zaccherini Bemedetta<br />
Zanasi Alice<br />
Zani Matilde<br />
Aureli Alessandra, Italiano<br />
Buttini Rita, Latino<br />
Galli Lorena, Greco, Storia e Geografi a<br />
Graziosi Stefano, Educazione fi sica<br />
Luccarini Lorena, Inglese<br />
Marchignoni Leda, Matematica<br />
Rossi Antonella, Religione cattolica<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Boni Carla<br />
Piccinelli Carmen<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Dani Marcello<br />
Ori Margherita
Classe IV B Ginnasio<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Acerbi Carlotta<br />
Cavallotti Clizia<br />
D’alessandro Simone<br />
Dalleolle Riccardo<br />
Fontana Gianluca<br />
Gasparini Francesca<br />
Girgenti Martino<br />
Lanza Jessica<br />
Lucchi Afra<br />
Mezzadri Francesco<br />
Mezzadri Silvia<br />
Nannetti Beatrice<br />
Nobili Katia<br />
Pacetti Lavinia<br />
Passini Valentina<br />
Pelloni Chiara<br />
Roli Jessica<br />
Sala Irene<br />
Sandoni Bellucci Giorgia<br />
Selvi Giorgia<br />
Uccellari Sara<br />
Zahariev Vasiana<br />
Amici Lorenza, Greco e Storia<br />
Annovi Giulio, Matematica<br />
Aureli Alessandra, Latino<br />
Filidei Gabriella Anna, Italiano e Geografi a<br />
Graziosi Stefano, Educazione fi sica<br />
Rossi Antonella, Religione cattolica<br />
Vacca Filomena, Inglese<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Drusiani Maura<br />
Grandi Silvia<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Lucchi Afra<br />
Barani Benedetta
Classe II A Erica<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Barbanti Eleonora<br />
Bondioli Eleonora<br />
Buonaiuto Maurizio<br />
Burgoni Chiara<br />
Cappi Cristina<br />
Carlino Francesca<br />
Cervi Federica<br />
Costanzo Ilenia<br />
D’Aprile Erika<br />
En Nabet Fatima<br />
Francese Marianna<br />
Franzese Costanza<br />
Gandolfi Greta<br />
Grandi Valentina<br />
Guerra Elisa<br />
Melis Luana<br />
Mellado Acuna Maria Natalia<br />
Muzzioli Giada<br />
Piazzi Debora<br />
Quartieri Noemi<br />
Rinfranti Alessio<br />
Sanmartini Gaia<br />
Scunzani Alessia<br />
Solazzi Alessandra<br />
Tagliazucchi Elisa<br />
Villani Maria Michela<br />
Zanardo Chiara<br />
Ballestrazzi Ornella, Educazione fi sica<br />
Bernini Margherita, Trattamento testi e dati<br />
Biagi Enrica, Religione cattolica<br />
Charleston Hermitie, Conversazione francese<br />
Coghi Marisa, Scienza della materia<br />
Foroni Paola. Scienza della natura<br />
Graziosi Marco, Inglese<br />
Murkin Mark Steven, Conversazione inglese<br />
Riccio Angela, Francese<br />
Romagnoli Massimo, Matematica<br />
Taglazzucchi Giordano, Diritto ed Economia<br />
Zuffi Ilva, Italiano e Storia<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Bonetti Chiara<br />
Canè Anna<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Cappi Cristina<br />
Tagliazucchi Elisa
Classe II A Igea<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Auregli Thomas<br />
Boni Annalisa<br />
Borghi Daniele<br />
Boschetti Giuliana<br />
Brescia Alessio<br />
Bussoli Maddalena<br />
Caracciolo Andrea<br />
Cerchiari Elisa<br />
Comanducci Giorgio<br />
Corni Alberto<br />
D’Amato Lorenzo<br />
De Meo Raffaella<br />
Di Girolamo Natascia<br />
Ferrari Diego<br />
Fregni Simona<br />
Freschi Andrea<br />
Lolli Sabrina<br />
Malmusi Erika<br />
Manfredini Luca<br />
Mazzetti Sara<br />
Rosi Stefano<br />
Bellomo Luigia, Storia<br />
Cavani Simonetta, Matematica<br />
Giusti Luciana, Religione cattolica<br />
Gobbi Cosetta, Trattamento testi e dati<br />
Guastaroba Donatella, Inglese<br />
Molinari Adriano, Diritto ed Economia<br />
Parenti Paola, Italiano<br />
Pirani Annarita, Economia aziendale<br />
Ravera Vittorio, Educazione fi sica<br />
Slanzi Luciana, Scienza della materia<br />
Tavoni Paolo, Scienza della natura<br />
Toni Loretta, Tedesco<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Corni Claudio<br />
Ferrari Maria Concetta<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Cerchiari Elisa<br />
Di Girolamo Natascia
Classe II B Igea<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Ates Esra<br />
Baldoni Laura<br />
Ballotta Paolo<br />
Benatti Marco<br />
Bernardi Manuel<br />
Bononi Elisa<br />
Bruzzi Davide<br />
Covili Priscilla<br />
Danti Angela<br />
Gorrieri Stefania<br />
Marchesini Elia<br />
Mesini Silvia<br />
Muzzarelli Laura<br />
Pace Davide<br />
Piciullo Benedetto<br />
Rioli Cinzia<br />
Santunione Marco<br />
Selda Darlyn<br />
Trebbi Annalisa<br />
Turi Sara<br />
Uccellari Alice<br />
Zanardi Federico<br />
Biagi Enrica, Religione cattolica<br />
Cavani Simonetta, Matematica<br />
Ghiaroni Roberto, Economia aziendale<br />
Gobbi Cosetta, Trattamento testi e dati<br />
Graziosi Marco, Inglese<br />
Lelli M. Paola, Storia<br />
Montanari Monica, Diritto ed Economia<br />
Parenti Paola, Italiano<br />
Ravera Vittorio, Educazione fi sica<br />
Riccio Angela, Francese<br />
Slanzi Luciana, Scienza della materia<br />
Tavoni Paolo, Scienza della natura<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Ballotta Detalmo<br />
Minozzi Stefania<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Mesini Silvia<br />
Muzzarelli Laura
Classe II C Igea<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Amidei Serena<br />
Bertini Natascia<br />
Bertoni Jenny<br />
Bonetti Sara<br />
Dalloli Davide<br />
Ferri Marco<br />
Francipane Mario<br />
Giacobazzi Andrea<br />
Giorgi Matteo<br />
Liò Antonio<br />
Longega Manuel<br />
Mariani Luana<br />
Marinelli Davide<br />
Mazzitelli Francesco<br />
Melchiorri Mario Eliseo<br />
Menzani Margot<br />
Nicolini Fabrizio<br />
Ori Claudia<br />
Panariello Dario<br />
Rabacchi Giulia<br />
Simeoni Martina<br />
Venturelli Jessica<br />
Vicini Silvia<br />
Zanella Andrea<br />
Albertini Giuliana, Economia aziendale<br />
Bellei Enrico, Educazione fi sica<br />
Bellomo Luigia, Italiano e Storia<br />
Bertacchi Raffaella, Matematica<br />
Biagi Enrica, Religione cattolica<br />
D’amico Paola, Francese<br />
De Pietri Alma Maria, Inglese<br />
Foroni Paola, Scienza della materia<br />
Gobbi Cosetta, Trattamento testi e dati<br />
Montanari Monica, Diritto ed Economia<br />
Tavoni Paolo, Scienza della natura<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Quercivi Raffaella<br />
Rosignoli Ester<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Amidei Serena<br />
Ori Claudia
Classe II D Igea<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Bal Sedef<br />
Baroni Sara<br />
Bellucci Luana<br />
Brianti Giulia<br />
Brighenti Sara<br />
Coroneo Elisa<br />
Della Casa Andrea<br />
Di Bartolo Dario<br />
Faggioli Sara<br />
Fornaciari Alessandro<br />
Franchini Sandra<br />
Giusti Marco<br />
Lutti Catia<br />
Masi Giulia<br />
Nocetti Luca<br />
Palmieri Maria Libera<br />
Pellati Valentina<br />
Poli Valentina<br />
Sghinolfi Erika<br />
Stanzani Anastasia<br />
Turrini Simone<br />
Vandini Valeria<br />
Vezzali Paolo<br />
Bellei Enrico, Educazione fi sica<br />
Biagi Enrica, Religione cattolica<br />
Coghi Marisa, Scienza della materia e<br />
Scienza della natura<br />
Covili Ivana, Italiano<br />
Dallari Alessandra, Inglese<br />
D’Amico Paola, Francese<br />
Gobbi Cosetta, Trattamento testi e dati<br />
Molinari Adriano, Diritto ed Economia<br />
Pirani Annarita, Economia aziendale<br />
Romagnoli Massimo, Matematica<br />
Severi Deanna, Storia<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Giusti Francesco<br />
Vezzali Mario<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Giusti Marco<br />
Lutti Catia
Classe II A Scientifico<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Campazzi Simone<br />
Cantaroni Edoardo<br />
Castagnini Andrea<br />
Costantini Giacomo<br />
Davoli Laura<br />
Della Casa Giulio<br />
Falconi Simona<br />
Fornaciari Eleonora<br />
Lauria Saverio<br />
Odorici Giulia<br />
Pagliuso Giulia<br />
Pontegavelli Marika<br />
Righi Stefano<br />
Rossi Eleonora<br />
Scalambra Gabriele<br />
Sibani Andrea<br />
Soli Stefano<br />
Venturelli Davide<br />
Venturelli Mattia<br />
Balestri Giovanni, Laboratorio di Fisica e<br />
Chimica<br />
Baraldini Marta, Latino<br />
Coslovi A. Maria, Italiano, Storia<br />
e Geografi a<br />
Fanti Vittorio, Arte<br />
Fiorini Giuseppe, Educazione fi sica<br />
Fornaciari Paola, Inglese<br />
Mignardi Giampaolo, Matematica<br />
Pacchioni Lia, Biologia<br />
Rossi Antonella, Religione cattolica<br />
Zanni Brunella, Diritto<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Livoti Angela<br />
Odorici Franco<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Odorici Giulia<br />
Scalambra Gabriele
Classe II B Scientifico<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Adani Enrico<br />
Assirati Giacomo<br />
Cantalù Mattia<br />
Chierici Luca<br />
Ciardullo Kathrine<br />
Crovella Alice<br />
Grazioli Daria<br />
Graziosi Marcello<br />
Iattoni Veronica<br />
Luppi Giulia<br />
Malagodi Giulia<br />
Mazza Cecilia<br />
Mincione Chiara<br />
Minelli Federica<br />
Misley Pier Luigi<br />
Montanari Giulia<br />
Morotti Elena<br />
Piani Luca<br />
Seghedoni Sara<br />
Uguzzoni Marco<br />
Valentini Giulia<br />
Annovi Giulio, Matematica e Laboratorio di<br />
Fisica e Chimica<br />
Baraldini Marta, Latino<br />
Fanti Vittorio, Arte<br />
Girotti Lorella, Inglese<br />
Graziosi Stefano, Educazione fi sica<br />
Manzini Luigi, Italiano, Storia e Geografi a<br />
Pacchioni Lia, Biologia<br />
Rossi Antonella, Religione cattolica<br />
Zanni Brunella, Diritto<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Leonelli Daniela<br />
Luppi Roberto<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Grazioli Daria<br />
Graziosi Marcello
Classe II C Scientifico<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Bartolini Cristiano<br />
Bernardi Chiara<br />
Bruzzi Matteo<br />
Colombari Nicholas<br />
Cuneo Beatrice<br />
Depietri Cinzia<br />
Ghini Francesco<br />
Giovanelli Nicolas<br />
Guidi Diego<br />
Mariani Andrea<br />
Migliori Gabriele<br />
Pifferi Matteo<br />
Piseddu Nadia<br />
Riccò Giulia<br />
Saudati Cecilia<br />
Scordamaglia Gaetano<br />
Tommesani Elena<br />
Zanasi Lia<br />
Balbo Francesca, Storia e Geografi a<br />
Balestri Giovanni, Biologia e Laboratorio di<br />
Fisica e Chimica<br />
Bazzani Mauro, Educazione fi sica<br />
Cavazza Alfonsina, Matematica<br />
Fanti Vittorio, Arte<br />
Giusti Luciana, Religione cattolica<br />
Rossi Vanna, Italiano e Latino<br />
Vacca Filomena, Inglese<br />
Zanni Brunella, Diritto<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Bernardi Luca<br />
Cavazzoni Chiara<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Riccò Giulia<br />
Zanasi Lia
Classe II D Scientifico<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Bettini Luca<br />
Bonasoni Matteo<br />
Boni Giulia<br />
Cardiello Caterina<br />
Castelli Andrea<br />
Cattabiani Jessica<br />
Credi Elisa<br />
Crociani Nicola<br />
De Bernardi Matteo<br />
Demaria Vanessa<br />
Fraulini Fabiana<br />
Lasagni Giulia<br />
Mezzadri Giovanni<br />
Migliori Luca<br />
Mungo Gabriele<br />
Muratori Luca<br />
Rinaldi Jessica<br />
Storchi Micaela<br />
Torsello Chiara<br />
Varroni Silvia<br />
Zaccanti Mattia<br />
Ballestrazzi Ornella, Educazione fi sica<br />
Bertolla Mariangela, Laboratorio di Fisica e<br />
Chimica, Biologia<br />
Cavazza Alfonsina, Matematica<br />
Fanti Vittorio, Arte<br />
Giusti Luciana, Religione cattolica<br />
Muratori Emilia, Italiano, Latino, Storia e<br />
Geografi a<br />
Vacca Filomena, Inglese<br />
Zanni Brunella, Diritto<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Borghi Annarita<br />
Serra Maria Grazia<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Cattabiani Jessica<br />
Torsello Chiara
Classe V A Ginnasio<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Ates Zehra<br />
Barani Benedetta<br />
Bombarda Maria Caterina<br />
Borrelli Giulia<br />
Cassanelli Stella<br />
Degli Esposti Daniel<br />
Garuti Francesca<br />
Ghiaroni Elena<br />
Gualandi Valentina<br />
Guidarini Francesco<br />
Iacomino Elena<br />
Minghinelli Simone<br />
Pikassis Michele<br />
Pinto Marta<br />
Rossi Valentina<br />
Serafi ni Riccardo<br />
Tagliazucchi Eleonora<br />
Vecchi Ornella<br />
Ventura Irene<br />
Violi Elena<br />
Zaccaria Jessica<br />
Amici Lorenza, Latino<br />
Buttini Rita, Italiano e Geografi a<br />
Filidei Gabriella Anna, Greco, Storia<br />
Graziosi Stefano, Educazione fi sica<br />
Luccarini Lorena, Inglese<br />
Marchignoni Leda, Matematica<br />
Rossi Antonella, Religione cattolica<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Demaria Paola<br />
Guidarini Maria Cristina<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Barani Benedetta<br />
Garuti Francesca
Classe V B Ginnasio<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Ardanese Valentina<br />
Cappi Enrico<br />
Casagrande Laura<br />
Cristoni Nicol<br />
Divenosa Giulia<br />
Grazia Valentina<br />
Loriga Alessandra<br />
Manfredi Flavia<br />
Menabue Giulia<br />
Pedretti Jessica<br />
Pedroni Guido<br />
Pignatti Morano Eleonora<br />
Prandini Antonio<br />
Puca Efi sia<br />
Righetti Giulia<br />
Rinfranti Silvia<br />
Vetturi Silvia<br />
Amici Lorenza, Italiano e Geografi a<br />
Buttini Rita, Greco, Storia<br />
Filidei Gabriella Anna, Latino<br />
Graziosi Stefano, Educazione fi sica<br />
Marchignoni Leda, Matematica<br />
Rossi Antonella, Religione cattolica<br />
Vacca Filomena, Inglese<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Grazia Giuliano<br />
Tampellini Marilena<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Menabue Giulia<br />
Righetti Giulia
STUDENTI<br />
Balugani Francesca<br />
Barbieri Lara<br />
Benni Cecilia<br />
Braglia Alessia<br />
Calcagno Susi<br />
Castiglione Luca<br />
Ceddia Alice<br />
Colombari Federica<br />
De Pasquale Elisa<br />
Franchini Ramona<br />
Gaeta Veronica<br />
Garagnani Marina<br />
Giovanelli Sara<br />
Gozzoli Laura<br />
Iannuzzi Stefania<br />
Liò Carolina<br />
Masetti Elena<br />
Mazzucchi Giulia<br />
Merola Roberta<br />
Poli Monica<br />
Rinaldi Monica<br />
Roli Chiara<br />
Russo Katia<br />
Santunione Moira<br />
Selvini Jacopo<br />
Tinti Sara<br />
Classe III A Igea<br />
Ventrone Rosa<br />
Venturelli Giulia<br />
INSEGNANTI<br />
Ballestrazzi Ornella, Educazione fi sica<br />
Biagi Enrica, Religione cattolica<br />
Bruni Elisabetta, Economia politica e<br />
Diritto<br />
Crocè Antonino, Geografi a<br />
Guastaroba Donatella, Inglese<br />
Margariti Cristina, Matematica<br />
Parenti Lucia, Economia aziendale<br />
Prandi Milva, Francese<br />
Severi Deanna, Italiano e Storia<br />
Toni Loretta, Tedesco<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Billi Paola<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Mazzucchi Giulia<br />
Poli Monica
Classe III A Mercurio<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Altariva Marco<br />
Belluzzi Sara<br />
Bettuzzi Francesco<br />
Bononcini Angelo<br />
Campazzi Erika<br />
Cantoni Fabrizio<br />
Carlini Francesca Noemi<br />
Castiglioni Silvia<br />
Chierici Marika<br />
Ciardullo Veronica<br />
D’Ambrosio Micaela<br />
Di Pasquale Diego<br />
Gabriele Alessandra<br />
Gherardi Sonia<br />
Ghirardini Luca<br />
Giovinazzo Sara<br />
Momordica Letizia<br />
Nicolai Alessandro<br />
Orlandi Elena<br />
Prochilo Gessica<br />
Riezzo Roberta<br />
Zanasi Federica<br />
Arletti Giuliana, Matematica<br />
Biagi Enrica, Religione cattolica<br />
De Pietri Alma Maria, Inglese<br />
Galassi Graziano, Diritto e<br />
Economia politica<br />
Panini M. Pia, Economia aziendale<br />
Pollastri Paolo, Italiano e Storia<br />
Ravera Vittorio, Educazione fi sica<br />
Tardini Gianluigi, Informatica<br />
Tondi Lidia, Laboratorio di inf. gest.<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Ascari Monica<br />
Righetti Anna Maria<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Ciardullo Veronica<br />
Riezzo Roberta
Classe III B Mercurio<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Alves Leonelli Ana Helena<br />
Arrighi Daniela<br />
Ballerini Gloria<br />
Bardhi Nerisa<br />
Bernardoni Matteo<br />
Bettarel Michael<br />
Ceccato Valentina<br />
Franzoso Enrico<br />
Giurlanda Stefano<br />
Gori Diego Batista<br />
Graziani Alessandro<br />
Macchioni Elisa<br />
Medio Carmen<br />
Monteventi Alexandre<br />
Pederzini Valentina<br />
Ramini Serena<br />
Soli Elisa<br />
Solignani Luca<br />
Trenti Yuri<br />
Vandelli Silvia<br />
Bellei Enrico, Educazione fi sica<br />
Biagi Enrica, Religione cattolica<br />
Boschi M. Emilia, Economia aziendale<br />
Buriani Rita, Economia politica, Diritto<br />
De Pietri Alma Maria, Inglese<br />
Magni Manuela, Italiano e Storia<br />
Margariti Cristina, Matematica<br />
Sighinolfi Katia, Laboratorio di inf. gest.<br />
Venturi Giovanna, Informatica<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Pederzini Francesco<br />
Vivi Maria Rosa<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Monteventi Alexandre<br />
Ramini Serena
Classe III A Scientifico<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Ari Samantha<br />
Bergonzini Stefano<br />
Boni Giulia<br />
Cantalù Laura<br />
Casolari Regina<br />
Cinti Riccardo<br />
Cremonini Eleonora<br />
Ferrari Chiara<br />
Ferrari Erika<br />
Fini Elisa<br />
Fioraio Nicola<br />
Massari Marzio<br />
Mignardi Giuliano<br />
Passini Francesca<br />
Sandrolini Sara<br />
Schieri Francesco<br />
Schieri Gigliola<br />
Schirinzi Elena<br />
Serri Christian<br />
Sganzerla Alessandro<br />
Toni Silvia<br />
Tosi Mattia<br />
Trenti Silvia<br />
Uguzzoni Eliodora<br />
Vandelli Federica<br />
Zanotti Elisa<br />
Armaroli Andrea, Storia e Filosofi a<br />
Balbo Francesca, Italiano e Latino<br />
Bergonzoni Andrea, Matematica e Fisica<br />
Cassiani Laura, Biologia e Chimica<br />
Fanti Vittorio, Arte<br />
Fiorini Giuseppe, Educazione fi sica<br />
Fornaciari Paola, Inglese<br />
Rossi Antonella, Religione cattolica<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Ferrari Franca<br />
Martinelli Liliana<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Tosi Mattia<br />
Zanotti Elisa
STUDENTI<br />
Acquaviva Monica<br />
Ballotta Simona<br />
Bassi Cecilia<br />
Benassi Matteo<br />
Bettelli Stefano<br />
Cantergiani Francesca<br />
Corsi Elia<br />
Cristoni Sara<br />
Dall’Olio Enrico<br />
Le Rose Melissa<br />
Leonelli Luca<br />
Linari Anna<br />
Lolli Andrea<br />
Malaguti Manuel<br />
Malmusi Annalisa<br />
Mazzotti Giada<br />
Montori Valentina<br />
Poncemi Federico<br />
Russo Francesca<br />
Sola Manuela<br />
Strocchi Elisa<br />
Tondi Francesca<br />
Tonioni Giorgia<br />
Vandini Elisa<br />
Vitiello Laura Giulia<br />
Zanasi Laura<br />
Classe III B Scientifico<br />
Zanni Andrea<br />
Zannoni Marco<br />
INSEGNANTI<br />
Boschi Annalina, Storia e Filosofi a<br />
Cattani Fabiana Giaele, Italiano e Latino<br />
Fiorini Giuseppe, Educazione fi sica<br />
Girotti Lorella, Inglese<br />
Marcheselli Andrea, Arte<br />
Pipino Pierpaolo, Matematica<br />
Ricci Laura, Fisica<br />
Rossi Antonella, Religione cattolica<br />
Sbarra Daniela, Chimica e Biologia<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Cantergiani Gloriano<br />
Galli Alessandra<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Benassi Matteo<br />
Cristoni Sara
Classe III C Scientifico<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Amorotti Alberto<br />
Andreoli Stefano<br />
Banzi Daniele<br />
Bjelica Ivana<br />
Catalanotti Alice<br />
Cavallaro Priscilla<br />
Cavedoni Stefano<br />
Ceci Roberto<br />
Falleti Maria Concetta<br />
Fantuzzi Manuel<br />
Ferrari Sara<br />
Fiadone Giulia<br />
Garagnani Nicolò<br />
Giovini Gabriele<br />
Gozzoli Chiara<br />
Grandi Marco<br />
Lepore Nicola<br />
Lolli Carmen<br />
Pelloni Samuele<br />
Pelloni Stefania<br />
Perfetti Lorenzo<br />
Ricci Susanna<br />
Rovinazzi Chiappelli Cristina<br />
Sirotti Alessio<br />
Stuccilli Grazia Federica<br />
Verucchi Serena<br />
Armaroli Andrea, Storia e Filosofi a<br />
Fiorini Giuseppe, Educazione fi sica<br />
Marcheselli Andrea, Arte<br />
Martinelli Carla, Matematica e Fisica<br />
Muratori Emilia, Italiano e Latino<br />
Pacchioni Lia, Biologia<br />
Rossi Antonella, Religione cattolica<br />
Sbarra Daniela, Chimica<br />
Vacca Filomena, Inglese<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Bazzani Alessandra<br />
Gianaroli Donatella<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Ceci Roberto<br />
Garagnani Nicolò
Classe I A Classico<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Ara Alice<br />
Covili Eleonora<br />
Folladore Chiara<br />
Fraulini Alice<br />
Gualdi Ambra<br />
Indelicato Giulia<br />
Lambertini Carlotta<br />
Luccarini Irene<br />
Manfredi Fabio Emiliano<br />
Marchetti Lorenzo<br />
Marchi Francesca<br />
Mazza Antonella<br />
Mislei Daniele<br />
Odorici Sara<br />
Passini Riccardo<br />
Pavarelli Giulia<br />
Poggianella Carolina<br />
Rocchi Michele<br />
Roli Giulia<br />
Scaglioni Giulia<br />
Termanini Tommaso<br />
Torricelli Silvia<br />
Zani Francesca<br />
Zoboli Fiorenza<br />
Aquilano Giuliano, Storia dell’arte<br />
Bertolla Mariangela, Scienze<br />
Galli Lorena, Latino e Greco<br />
Graziosi Stefano, Educazione fi sica<br />
Luccarini Lorena, Inglese<br />
Marchignoni Leda, Matematica<br />
Rabitti Maurizia, Storia e Filosofi a<br />
Rossi Antonella, Religione cattolica<br />
Soli Giovanni, Italiano<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Giacobazzi Enrichetta<br />
Gualdi Ivaldo<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Passini Riccardo<br />
Torricelli Silvia
Classe IV A Igea<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Balugani Eleonora<br />
Bettarel Giada<br />
Bortolani Elisa<br />
Calzolari Gloria<br />
Carbone Eleonora<br />
Carrano Emily<br />
Cavedoni Silvia<br />
Colombini Valentina<br />
Fava Caterina<br />
Fiorini Lorenzo<br />
Gambari Valentina<br />
Magnani Giulia<br />
Martinelli Claudia<br />
Monari Caterina<br />
Montalegni Laura<br />
Romagnoli Roberta<br />
Silba Vania<br />
Simonini Melissa<br />
Sola Simona<br />
Tagliafi erro Antonia<br />
Valisi Ilenia<br />
Ventrone Giuseppina<br />
Zacchi Sara<br />
Zilibotti Silvia<br />
Ballestrazzi Ornella, Educazione fi sica<br />
Biagi Enrica, Religione cattolica<br />
Bruni Elisabetta, Economia politica, Diritto<br />
Crocè Antonino, Geografi a<br />
Guastaroba Donatella, Inglese<br />
Margariti Cristina, Matematica<br />
Parenti Lucia, Economia aziendale<br />
Prandi Milva, Francese<br />
Severi Deanna, Italiano e Storia<br />
Toni Loretta, Tedesco<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Calzolari Franco<br />
Marchesi Franca<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Bettarel Giada<br />
Monari Caterina
Classe IV A Mercurio<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Amadio Andrea<br />
Baraccani Jessica<br />
Bertusi Daniela<br />
Cafaro Alessandra<br />
Caponigro Emma<br />
Ghinetti Simone<br />
Grieco Irene<br />
Kaja Eva<br />
Lamonaca Maria<br />
Lamonica Aryo Romano Germanico<br />
Lanzarini Sonia<br />
Leonelli Elisa<br />
Monari Marco<br />
Montorsi Luca<br />
Preci Umberto<br />
Rubbiani Luca<br />
Sabattini Samantha<br />
Scorcioni Valentina<br />
Arletti Giuliana, Matematica<br />
Biagi Enrica, Religione cattolica<br />
De Pietri Alma Maria, Inglese<br />
Galassi Graziano, Diritto ed<br />
Economia politica<br />
Gradellini Antonella, Informatica<br />
Pirani Annarita, Economia aziendale<br />
Pollastri Paolo, Italiano e Storia<br />
Ravera Vittorio, Educazione fi sica<br />
Tondi Lidia, Laboratorio di inf. gest.<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Tonni Annalisa<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Caponigro Emma<br />
Lamonica Aryo Romano Germanico
Classe IV B Mercurio<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Ahmetkadic Devis<br />
Amici Simona<br />
Artosi Dahiana<br />
Bassi Marcello<br />
Battista Gessica<br />
Bortolani Marcello<br />
Galanti Sara<br />
Kiri Gloria<br />
Lambertini Francesca<br />
Leone Francesca<br />
Licarini Sara<br />
Maini Ilaria<br />
Miani Stefano<br />
Olivieri Laura<br />
Pedrazzi Giulia<br />
Pedretti Eleonora<br />
Pizzirani Alberto<br />
Rivolta Elena<br />
Ronchi Caterina<br />
Saba Maria Luisa<br />
Torelli Sara<br />
Venturi Alice<br />
Zanasi Lisa<br />
Bellei Enrico, Educazione fi sica<br />
Biagi Enrica, Religione cattolica<br />
Buriani Rita, Economia politica e Diritto<br />
Dallari Alessandra, Inglese<br />
Gasparini Angela, Matematica<br />
Ghiaroni Roberto, Economia aziendale<br />
Magni Manuela, Italiano e Storia<br />
Sighinolfi Katia, Laboratorio di inf. gest.<br />
Venturi Giovanna, Informatica<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Amici Simona<br />
Galanti Sara
Classe IV C Mercurio<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Baldi Federico<br />
Belletti Daniela<br />
Bonetti Matteo<br />
Caragnano Giuseppina<br />
Clò Luca<br />
Dinayadura Lakmal<br />
Elmi Elisa<br />
Fanelli Marilena Giovanna<br />
Gherardi Sofi a<br />
Lambertini Vanessa<br />
Muratori Erika<br />
Neri Erica<br />
Palazzolo Luca<br />
Pradelli Chiara<br />
Roli Yzaura<br />
Rossi Cinzia<br />
Tebaldi Magda<br />
Varriale Claudio<br />
Venturelli Elena<br />
Verzoni Cristina<br />
Zacchi Laura<br />
Bellei Enrico, Educazione fi sica<br />
Biagi Enrica, Religione cattolica<br />
Boschi M. Emilia, Economia aziendale<br />
Dallari Alessandra, Inglese<br />
Gasparini Angela, Matematica<br />
Lelli M. Paola, Italiano e Storia<br />
Marasco Vincenza, Informatica<br />
Preti Cristina, Laboratorio di inf. gest.<br />
Tagliazzucchi Giordano, Diritto ed<br />
Economia politica<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Rinaldi Mirta<br />
Tebaldi Tiziano<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Lambertini Vanessa<br />
Palazzolo Luca
Classe IV D Mercurio<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Borghi Samantha<br />
Borra Alberto<br />
Cadegnani Ramona<br />
Carnevali Mara<br />
Cocchi Alessandra<br />
Corrado Maria Grazia<br />
Degli Esposti Cleverson<br />
Garavini Federico<br />
Girgenti Valentina<br />
Grandi Monica<br />
Gregori Elisa<br />
Leggieri Antonietta<br />
Pianazzi Chiara<br />
Puviani Greta<br />
Rapini Enrica<br />
Rigenti Alberto<br />
Rullo Angela<br />
Solignani Francesca<br />
Tedeschini Tiberio<br />
Venturelli Riccardo<br />
Biagi Enrica, Religione cattolica<br />
Dallari Alessandra, Inglese<br />
Lelli M. Paola, Italiano e Storia<br />
Marasco Vincenza, Informatica<br />
Margariti Cristina, Matematica<br />
Panini M. Pia, Economia aziendale<br />
Preti Cristina, Laboratorio di inf. gest.<br />
Ravera Vittorio, Educazione fi sica<br />
Tagliazucchi Giordano, Diritto ed<br />
Economia politica<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Borra Bruno<br />
Cocchi Arcadio<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Grandi Monica<br />
Rapini Enrica
Classe IV A Scientifico<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Balestri Alessio<br />
Beato Giuseppina<br />
Bruzzi Giulio<br />
Candini Daniele<br />
Galloni Marco<br />
Maletti Maicol<br />
Marchi Eugenia<br />
Marchi Laura<br />
Mezzadri Giovanni<br />
Montalegni Davide<br />
Pelatti Giacomo<br />
Pozza Matteo<br />
Quartieri Andrea<br />
Reggiani Chiara<br />
Ruzza Greta<br />
Spano Valentina<br />
Sula Ornela<br />
Tagliazucchi Chiara<br />
Torsello Monica<br />
Toschi Susanna<br />
Venturi Simone<br />
Vilella Antonietta<br />
Armaroli Andrea, Storia e Filosofi a<br />
Baldi Mirella, Italiano e Latino<br />
Cassiani Laura, Biologia e Chimica<br />
Fanti Vittorio, Arte<br />
Fornaciari Paola, Inglese<br />
Graziosi Stefano, Educazione fi sica<br />
Pipino Pierpaolo, Matematica e Fisica<br />
Rossi Antonella, Religione cattolica<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Pozza Mariano<br />
Tagliazucchi Enrico<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Balestri Alessio<br />
Quartieri Andrea
Classe IV B Scientifico<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Amidei Matteo<br />
Barozzi Giorgio<br />
Bellucci Gessica<br />
Bergonzini Alice<br />
Bicocchi Fabio<br />
Boschi Alessandro<br />
Cambi Irene<br />
Farina Ilaria<br />
Lanzi Ilaria<br />
Maccaferri Marco<br />
Melloni Gandolfi Marta<br />
Mulignano Andrea<br />
Muratori Enrico<br />
Muratori Valeria<br />
Nicoletti Claudio<br />
Pepe Francesco<br />
Pezzini Giulia<br />
Poli Valerio<br />
Raimondi Edoardo<br />
Rizzo Francesco<br />
Sief Arianna<br />
Tubertini Mia<br />
Vicini Alessandro<br />
Bergonzoni Andrea, Fisica<br />
Boschi Annalina, Storia e Filosofi a<br />
Cattani Fabiana Giaele, Italiano e Latino<br />
Fanti Vittorio, Arte<br />
Fiorini Giuseppe, Educazione fi sica<br />
Girotti Lorella, Inglese<br />
Martinelli Carla, Matematica<br />
Rossi Antonella, Religione cattolica<br />
Sbarra Daniela, Chimica e Biologia<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Del Pozzo Isabella<br />
Grazioli Rossella<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Bicocchi Fabio<br />
Vicini Alessandro
Classe II A Classico<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Archielli Chiara<br />
Basile Elena<br />
Belverdi Silvia<br />
Borghi Stefania<br />
Casagrande Francesco<br />
Cilia Simone<br />
Covili Manuele<br />
Furlanetto Andrea<br />
Gibertoni Stefania<br />
Lanzarini Francesco<br />
Loppo Stefania<br />
Maccaferri Chiara<br />
Mariani Gloria<br />
Migliori Laura<br />
Montaguti Annamaria<br />
Pederzoli Giovanni<br />
Reggiani Ilaria<br />
Sampaolo Letizia<br />
Spanò Rosalia<br />
Teggi Martina<br />
Aquilano Giuliano, Storia dell’arte<br />
Aureli Alessandra, Greco<br />
Bertolla Mariangela, Scienze<br />
Graziosi Stefano, Educazione fi sica<br />
Luccarini Lorena, Inglese<br />
Marchignoni Leda, Matematica e Fisica<br />
Rabitti Maurizia, Storia e Filosofi a<br />
Rossi Antonella, Religione cattolica<br />
Soli Giovanni, Italiano e Latino<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Cuzzani Anna Maria<br />
Grandi Adriana<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Mariani Gloria<br />
Montaguti Annamaria
Classe V A Igea<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Bergonzini Chiara<br />
Boni Beatrice<br />
Cappi Cinzia<br />
Cavani Laura<br />
Clò Carlotta<br />
Fazioli Luca<br />
Forlani Greta<br />
Franceschini Serena<br />
Ghirardini Elena<br />
Landi Valentina<br />
Lenzi Luana<br />
Montalegni Sara<br />
Pigati Angela<br />
Pizzirani Elisa<br />
Preci Andrea<br />
Sala Federica<br />
Arletti Giuliana, Matematica<br />
Bellei Enrico, Educazione fi sica<br />
Biagi Enrica, Religione cattolica<br />
Bruni Elisabetta, Scienza delle fi nanze e<br />
Diritto<br />
Crocè Antonino, Geografi a<br />
D’Amico Paola, Francese<br />
Guastaroba Donatella, Inglese<br />
Migliori Fabrizio, Economia aziendale<br />
Severi Deanna, Italiano e Storia<br />
Toni Loretta, Tedesco<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Battilani Barbara<br />
Galli Tiziana<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Fazioli Luca<br />
Montalegni Sara
Classe V B Igea<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Baldi Giulia<br />
Balestrazzi Valentina<br />
Bergamini Mary<br />
Bernardoni Christian<br />
Bettelli Francesca<br />
Debbia Luca<br />
Di Napoli Gaetana<br />
Elmi Alessio<br />
Martire Marianna<br />
Minghini Simona<br />
Montagnani Alice<br />
Orlando Simona<br />
Pavarelli Claudia<br />
Ravaglia Elisa<br />
Rinaldi Cinzia<br />
Rinati Ilaria<br />
Santunione Lisa<br />
Vandelli Stefania<br />
Zanni Sabrina<br />
Biagi Enrica, Religione cattolica<br />
Crocè Antonino, Geografi a<br />
D’Amico Paola, Francese<br />
Gasparini Angela, Matematica<br />
Guastaroba Donatella, Inglese<br />
Lelli M. Paola, Italiano e Storia<br />
Migliori Fabrizio, Economia aziendale<br />
Ravera Vittorio, Educazione fi sica<br />
Tagliazucchi Giordano, Scienza delle fi -<br />
nanze e Diritto<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Bernardoni Gian Piero<br />
Rinaldi Mirta<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Bernardoni Christian<br />
Rinati Ilaria
Classe V A Mercurio<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Amadori Sabrina<br />
Azzani Alberto<br />
Bertini Luca<br />
Chiodi Elisa<br />
Fabbri Michele<br />
Ferri Alessandro<br />
Finelli Angela<br />
Finelli Giada<br />
Franciosi Katia<br />
Grandi Michela<br />
Graziosi Marcella<br />
Lodi Katia<br />
Lolli Andrea<br />
Masetti Gabriele<br />
Monticelli Yuri<br />
Prampolini Riccardo<br />
Simeoni Melania<br />
Soci Luca<br />
Zannoni Aurora<br />
Arletti Giuliana, Matematica<br />
Berselli Giovanna, Economia aziendale<br />
Biagi Enrica, Religione cattolica<br />
De Pietri Alma Maria, Inglese<br />
Galassi Graziano, Scienza delle fi nanze e<br />
Diritto<br />
Gradellini Antonella, Informatica<br />
Pollastri Paolo, Italiano e Storia<br />
Ravera Vittorio, Educazione fi sica<br />
Tondi Lidia, Laboratorio di inf. gest.<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Toraci Antonella<br />
Zannoni Maurizio<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Bertini Luca<br />
Soci Luca
Classe V B Mercurio<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Achik Siham<br />
Bandieri Valentina<br />
Barbieri Nadia<br />
Bruzzi Chiara<br />
Campeggi Marzia<br />
Cantalù Riccardo<br />
Caracciolo Giuseppe<br />
Caridi Paolo<br />
Casalin Alice<br />
Cigarini Andrea<br />
Clò Mirco<br />
Cozza Giulia<br />
Crivaro Jessica<br />
Debbia Erika<br />
Della Porta Antonella<br />
Ghiaroni Davide<br />
Giusti Simone<br />
Lamonaca Domenica<br />
Leonardi Michela<br />
Menozzi Francesca<br />
Muratori Jonathan<br />
Orini Gessica<br />
Suriano Elisa<br />
Trenti Adriano<br />
Bellei Enrico, Educazione fi sica<br />
Berselli Giovanna, Economia aziendale<br />
Biagi Enrica, Religione cattolica<br />
Buriani Rita, Scienza delle fi nanze e Diritto<br />
De Pietri Alma Maria, Inglese<br />
Gasparini Angela, Matematica<br />
Magni Manuela, Italiano e Storia<br />
Marasco Vincenza, Informatica<br />
Sighinolfi Katia, Laboratorio di inf. gest.<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Facenda Anna Maria<br />
Roli Mara<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Bruzzi Chiara<br />
Cantalù Riccardo
Classe V A Scientifico<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Accorsi Matteo<br />
Bertugno Serena<br />
Blumetti Ilaria<br />
Carpentieri Federica<br />
Cavani Simone<br />
Covili Maicol<br />
Cuocci Eleonora<br />
Frontini Carla<br />
Lugli Valentina<br />
Natalini Chiara<br />
Pizzirani Margherita<br />
Reggianini Corinna<br />
Rossi Federico<br />
Scardina Alex<br />
Tacconi Linda<br />
Tebaldi Alice<br />
Ucciero Cecilia<br />
Vignali Elisa<br />
Armaroli Andrea, Storia e Filosofi a<br />
Balbo Francesca, Latino<br />
Baldi Mirella, Italiano<br />
Fiorini Giuseppe, Educazione fi sica<br />
Fornaciari Paola, Inglese<br />
Marcheselli Andrea, Arte<br />
Mignardi Giampaolo, Matematica e Fisica<br />
Pacchioni Lia, Scienza della terra, Biologia<br />
e Chimica<br />
Rossi Antonella, Religione cattolica<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Cuocci Mattia<br />
Mazzei Isabella<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Cuocci Eleonora<br />
Tebaldi Alice
STUDENTI<br />
Balugani Monica<br />
Benni Elisa<br />
Bertoni Giada<br />
Cavallaro Sara<br />
Cornia Annalisa<br />
Degliangeli Emanuele<br />
Druidi Davide<br />
Fregni Luca<br />
Galantini Maicol<br />
Giovanelli Vittorio<br />
Mattioli Sara<br />
Montanari Luca<br />
Monzali Lucia<br />
Neri Matilde<br />
Pelloni Silvia<br />
Piccinini Luca<br />
Pitoni Nadia<br />
Rampini Gianluca<br />
Rimondini Filippo<br />
Rossi Davide<br />
Santi Carlo Alberto<br />
Scaglioni Riccardo<br />
Setti Valerio<br />
Simonini Giovanni<br />
Turrini Laura<br />
Vignali Alessandra<br />
Classe V B Scientifico<br />
Vranjes Benedetta<br />
INSEGNANTI<br />
Annovi Giulio, Matematica e Fisica<br />
Balbo Francesca, Latino<br />
Boschi Annalina, Storia e Filosofi a<br />
Cattani Fabiana Giaele, Italiano<br />
Fiorini Giuseppe, Educazione fi sica<br />
Girotti Lorella, Inglese<br />
Marcheselli Andrea, Arte<br />
Rossi Antonella, Religione cattolica<br />
Sbarra Daniela, Scienza della terra, Chimica<br />
e Biologia<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Rossi Nadia<br />
Venturelli Claudia<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Neri Matilde<br />
Setti Valerio
Classe III A Classico<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Baccolini Luca<br />
Bergonzini Eleonora<br />
Cesario Elisa<br />
Folino Simona<br />
Gallo Carmen<br />
Garuti Elena<br />
Govoni Federica<br />
Gubertini Alessio<br />
Laisa Erika<br />
Mutti Roberto<br />
Pesci Niccolò<br />
Ramberti Valentina<br />
Rossi Marco<br />
Selmi Elisa<br />
Trenti Marika<br />
Venanzoni Anna<br />
Venturi Chiara<br />
Aquilano Giuliano, Storia dell’arte<br />
Aureli Alessandra, Latino e Greco<br />
Cassiani Laura, Scienze<br />
Graziosi Stefano, Educazione fi sica<br />
Luccarini Lorena, Inglese<br />
Marchignoni Leda, Matematica e Fisica<br />
Rabitti Maurizia, Storia e Filosofi a<br />
Rossi Antonella, Religione cattolica<br />
Soli Giovanni, Italiano<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Gubertini Carlo<br />
Selmi Stefano<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Gallo Carmen<br />
Govoni Federica
Classe III B Classico<br />
STUDENTI INSEGNANTI<br />
Benedetti Simona<br />
Bernardi Paola<br />
Bombarda Giovanni<br />
Catalano Maria Concetta<br />
Cioni Alessandra<br />
Donnini Chiara<br />
Guerrini Gabriella Angelica<br />
Lauriola Alison<br />
Mongelli Irene<br />
Monticelli Valentina<br />
Osti Edoardo<br />
Ramenghi Marina<br />
Serri Giulia<br />
Zaccherini Giacomo<br />
Baraldini Marta, Italiano e Latino<br />
Bertolla Mariangela, Scienze<br />
Boschi Annalina, Storia e Filosofi a<br />
Galli Lorena, Greco<br />
Graziosi Stefano, Educazione fi sica<br />
Marcheselli Andrea, Arte<br />
Martinelli Carla, Matematica<br />
Pipino Pierpaolo, Fisica<br />
Rossi Antonella, Religione cattolica<br />
Vacca Filomena, Inglese<br />
RAPPRESENTANTI GENITORI<br />
Gennarini Piera<br />
RAPPRESENTANTI STUDENTI<br />
Donnini Chiara<br />
Zaccherini Giacomo