Tovazzi epistolario 6 (ms 61) - Provincia Tridentina

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P. Giangrisostomo Tovazzi EPISTOLARIO o sia LETTERE FAMILIARI ITALIANE E LATINE SCRITTE A DIVERSI DA FRATE GIANGRISOSTOMO DI VOLANO SERVO DI GESÙ, E MARIA E PROFESSORE DELL'ORDINE SERAFICO DE' MINORI RIFORMATI DI SAN FRANCESCO Della Provincia Trentina di San Vigilio. VOLUME SESTO Dal giugno 1801 sino al maggio 1804 IN TRENTO, MDCCCI. ____________________________________________________________ Appresso Santo Bernardino

P. Giangrisostomo <strong>Tovazzi</strong><br />

EPISTOLARIO<br />

o sia<br />

LETTERE FAMILIARI<br />

ITALIANE E LATINE<br />

SCRITTE A DIVERSI<br />

DA FRATE<br />

GIANGRISOSTOMO DI VOLANO<br />

SERVO DI GESÙ, E MARIA<br />

E PROFESSORE DELL'ORDINE SERAFICO<br />

DE' MINORI RIFORMATI DI SAN<br />

FRANCESCO<br />

Della <strong>Provincia</strong> Trentina di San Vigilio.<br />

VOLUME SESTO<br />

Dal giugno 1801 sino al maggio 1804<br />

IN TRENTO, MDCCCI.<br />

____________________________________________________________<br />

Appresso Santo Bernardino


2075. 1801<br />

Al Padre Tommaso Degara da Tiarno. Arco. Nella gazzetta.<br />

R.P.<br />

Ieridì ho ricevuto la sua coll’inchiusa per il Padre <strong>Provincia</strong>le, cui la ho spedita in<br />

questa mattina per mezzo del tedesco beccaio di Campo, giacché là ora si trova il detto<br />

Padre. Perciò suppongo, che la di lui risposta non verrà nelle mie mani, perché<br />

manderalla per la vai più curta, e diritta di Ballino. Con questo stesso ordinario 1 scrivo<br />

al suo P. Guardiano rapporto alla sua cassa, fermata in questa dogana, e gli mando il<br />

viglietto della spesa per il trasporto della medesima. Scrivo pure al Padre Guardiano di<br />

Roveredo, perché mandi a pigliarla 2 . L’avviso di questo per il caso, che la mia lettera si<br />

perdesse. Circa la inscrizione delle gazzette farò quanto Ella mi suggerisce: ed anche<br />

avrò attenzione d’indirizzarle al Padre Guardiano, affinché sieno più sicure, e rispettate.<br />

In breve insinuerò al sig. Monauni la disposizione loro di celebrare le sei sante Messe, e<br />

poi l’avviserò ecc 3 . Lo riverisco ecc. Trento 13 giugno 1801.<br />

2076. 1801<br />

Al P. Gio. Evangelista di Stenico Ministro <strong>Provincia</strong>le. Campo.<br />

Molto Rev. Padre Benedicite.<br />

In questa mattina ho spedito una lettera della P.V.M.R. al P. Guardiano di Arco; e<br />

sabato spedirò al medesimo l’altra sua, che ho ricevuto in questa sera con più altre. Mi<br />

spiace, che le poste non sono tutte sicure. Ai sette dello scorso maggio, nel luogo della<br />

Pausa furono levate tutte le lettere al postiglione fiemasco: ed oggidì sono stato avvisato<br />

in scriptis 4 , che la bottega di Mezzo Lombardo, in cui vengono deposte le lettere si è<br />

assai sospetta, venendo assai volte aperte le lettere, e più assai volte ritardate,<br />

negligentate, e perdute. Questo ci obbliga di avere molto riguardo nello scrivere. Io<br />

risponderò a Mezzo che trovino un altro posto, oppure avvisino i difettosi. Lunedì è<br />

venuta da Feltre la risposta affermativa; ma colla condizione, che sia portato<br />

dall’ordinando il privilegio dell’extra Tempora. Onde per non perder tempo ieridì fu<br />

scritto dal P. Gioachino a Bressanone 5 , e nello stesso giorno Fra Bernardino di Carano<br />

è partito di qui alla volta di quella città. Sino a Mezzo Lombardo fu accompagnato da<br />

questo nostro P. Guardiano: ed oggidì siccome m’ha detto F. Leonardo, ha proseguito il<br />

suo viaggio col P. Giorgio di Cles, con intenzione di esser a Bressanone venerdì 6 .<br />

Monsignor Vicario Generale mi ha detto, che là non saravvi difficoltà rapporto all’extra<br />

Tempora; e quindi speriamo, che ritornerà sacerdote 7 . Il Padre Alessio Tommasi di<br />

Varignano stanziato alle Grazie d’Arco, non è ancora venuto a questa infermeria, dove<br />

oltre li soliti Bernardo, Salvador, e Placido, stanno il P. Regalato, e F. Pietro<br />

d’Alcantara chierico. Il P. Francesco Serafico da Padova è tuttavia col suo male: mangia<br />

però con noi, e viene anche al coro con noi, ma soltanto a certe ore 8 . Egli mi ha detto,<br />

che qualora la P.V.M.R. lo favorisse coll’obbedienza per Abano, ritornerebbe a ricevere<br />

1 *Corriere, che recapita regolarmente la posta.<br />

2 Venne a pigliarla F. Marcello li 19 giugno.<br />

3 L’ho insinuato ai 24 giugno.<br />

4 Dal P. Anacleto.<br />

5 La lettera giunse a Bressanone un pò dopo l’arrivo dell’ordinando.<br />

6 Fuvvi venerdì mattina.<br />

7 Ritornò li 30 giugno ordinato sacerdote li 21. Cantò la sua prima Messa in Cavalese li 25 giugno,<br />

giovedì. Fu ordinato con 14 altri, senza difficoltà.<br />

8 Li 18 cominciò a stare affatto fuori del comune. Poi ritornò a tutto.<br />

2


la risposta romana, o che potrebbe riceverla in Padova 9 . Oggidì fu qui di ritorno da<br />

Padova F. Domenico Malano con un bel mulo di due soli anni, pagato troni 735, ossia<br />

fiorini 147. È pur qui F. Gio. Maria di Chiarano. Le lettere, che si danno alla posta per<br />

Frati nostri, voglionsi crosate. Finisco baciandole divotamente le sacre mani, e<br />

pregandola della sua paterna benedizione. Trento 17 giugno 1801.<br />

Senza soscrizione per mancanza di carta.<br />

2077. 1801<br />

Al P. Davide de Gara da Tiarno. Campo.<br />

R.P.L.S.L.G.C.<br />

Suppongo, che sarà ben fatta questa soprascritta:<br />

All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone graziosissimo<br />

Monsignor Sigismondo Antonio Conte de’ Manci<br />

di Ebenheim, canonico, e decano degnissimo<br />

dell’insigne cattedrale di<br />

Trento<br />

La lettera tedesca, cui ho aggiunto di mia mano il Bolgiano, fu ricevuta dalla posta.<br />

Consegnerò al P. Cesario la mandatami subito, che sarà qui di ritorno da s. Chiara. Sono<br />

stato avvisato con lettera, che le lettere per Mezzo Lombardo pericolano, poiché altre<br />

vengono ritardate: altre perdute: ed altre aperte. Le serva l’avviso 10 . È morto il fratello<br />

del sig. Pietro Alessandrini di s. Trinità, soldato attivo di questa milizia civica 11 . Egli<br />

essendo sano, e vigoroso disse, che se fosse morto qualcheduno di tale milizia, sarebbe<br />

stato da seppellirsi cogli onori militari. Toccarono a lui tali onori, e furongli fatti con<br />

grande sfarzo, e conseguentemente con un gran concorso di cittadini curiosi. Tutti preti,<br />

e laici l’accompagnarono sino al cimitero comune di s. Francesco, perché fuvvi la<br />

musica militare. Non vi furono però Frati. La di lui malattia fu la pleurisia, troppo tardo<br />

conosciuta dal medico Borsieri: morì ben disposto, e sacramentato 12 . Il Signor Iddio<br />

l’abbia in cielo. Mi raccomando al solito, e lo riverisco ecc. Trento 17 giugno 1801.<br />

2078. 1801<br />

Alla M. Maria Gioseffa Aloisia Wincklera. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Avvicinandosi la festa del suo sant’Aloisio, fo parte del mio dovere<br />

augurandogliela felicissima per ogni verso, e di tutto cuore: supponendo, che a ciò<br />

contribuirà eziandio la speranza di una prossima PACE, e l’esser ora senza milizia<br />

estranea. Replicherò lo stesso augurio domenica al sacro altare celebrando indi Lei pro,<br />

e vantaggio spirituale la mia Messa. La prego di aggradire colla sua solita bontà questa<br />

mia doverosa ricordanza; e riverendola le sospiro la benedizione grande di Gesù, e<br />

Maria Signori nostri clementissimi. Amen. S. Bernardino 19 giugno 1801.<br />

9<br />

Partì per Abano li 16 luglio. Fu in Verona li 22. In Lonigo li 17 agosto. Scrisse nel nov., ricevuta li<br />

15 in Trento. S’incorporò nella <strong>Provincia</strong> Osservante di Venezia nel 1802, avanti del maggio.<br />

10<br />

Gli undici di giugno giunse a Campo il di lui nipote tonsurato chierico Conte Sigismondo Manci<br />

Beneficiato Trapp del Duomo. Sta in convento, e dovrà starvi per volontà di M. Decano in penitenza.<br />

Fuggì di notte venendo li 23 di ottobre 1801. Ma li sei di nov. venerdì in tempo notturno fu levato, e<br />

condotto nella Rocca di Riva da due soldati della medesima. È morto in Trento li 23 giugno 1804.<br />

11<br />

Francesco notaio celibe separato interamente dal fratello, anche di casa. Fu aiutante del Maggiore<br />

Guariento.<br />

12<br />

L’Alessandrini aveva due sorelle in Fiavedo, luogo vicino a Campo, in Casa Levri.<br />

3


2079. 1801<br />

Al P. Prosdocimo Gelico 13 da Cavalese. Pergine 14 .<br />

Rev. Padre S.L.G.C.S.N.C.<br />

Ierlaltro monsignor Vicario Generale Capitolare 15 , da me pregato a nome della<br />

P.V.R., ha conceduto facilmente, ch’Ella possa dare l’assoluzione sagramentale a quel<br />

collerico, il quale profferì quell’orrendo sproposito: Se nol mazzo, non c’è Iddio. Io poi<br />

le raccomando, che con tale occasione proccuri sollecitamente di far diventare pacifico<br />

il detto collerico: e d’impetrare anche a me da Sua Divina Maestà una inalterabile<br />

pazienza, ed esibendomele per tutto quello, che posso, la riverisco, e mi dico. Trento 19<br />

giugno 1801.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2080. 1801<br />

Al P. Anacleto Manincuore da Casezzo. Mezzo Lombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.C.<br />

Oggidì spedisco la di Lei lettera a Roveredo; non però a s. Rocco, perché là stanno i<br />

soldati, ma ai PP. Riformati, che ora stanno nel monastero abbandonato per causa de’<br />

soldati dalle MM. Salesiane. Mi spiace grandemente, che costì non sieno sicure le<br />

lettere. Ho dato parte di ciò al Padre <strong>Provincia</strong>le, e ad altri per loro regolamento. Io pure<br />

avrò del riguardo nella spedizione delle lettere, che saranvi consegnate; ma non potrò<br />

sempre avere occasione impostale 16 . Quindi raccomando a loro il rimediare<br />

all’accennato disordine. Io suppongo, che il botteghiero sarà infedele; ma non tutti<br />

quelli, che andranno in quella bottega saranno tali. Crederei, che gioverebbe il non<br />

lasciare esposte le lettere su di una tavola, o di una finestre, in vista di ognuno: ma bensì<br />

il porle in una cassetta come la nostra cucinesca dal sale, o simile: o come quella, ch’è<br />

in Trento nell’osteria Cresseriana, dove suol alloggiare il postiglione delle valli di Non ,<br />

e di Sole. Così stando unite saranno anche più facilmente ritrovate dal postiglione<br />

trapassante, e non perderà tempo nel cercarle. Mi raccomando adunque un’altra volta,<br />

perché rimedino al disordine. Con questa spedirò al suo Padre Guardiano una lettera<br />

grossa del P. <strong>Provincia</strong>le ben sigillata. Dica al Padre Giuseppe Maria, che ho spedito<br />

subito a Campo la sua; e che il P. Serafico 17 ritrorvasi malconcio. Preghino Iddio per me<br />

peccatore. Amen. Trento 19 giugno 1801.<br />

2081. 1801<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 20 giugno 1801.<br />

Nella notte del primo al secondo giorno del corrente mese fuvvi chi andò su la<br />

nostra loggia, come suppongo, per rubare un’altra pezza di tela 18 ; ma non avendola<br />

ritrovata perché nella sera precedente fu collocata altrove, tolse un drappetto di lino, e<br />

due stari di formentazzo preparati per dargli ad un molinaro. Nella notte poi de’ 17 ai 18<br />

13 *Iellici.<br />

14 Vedi sotto num. 2221, 2628, 2630.<br />

15 *Perché sede vacante.<br />

16 * cioè fuori del servizio postale.<br />

17 Serafico da Padova.<br />

18 La prima pezza ci fu rubata li 31 luglio 1800, sotto il pranzo, mentre stava distesa al sole fuori del<br />

ponte di Rialto [così era detto il ponticello che immetteva nel piazzale nord del convento]. Il drappetto, o<br />

sia fazzoletto fu dal P. Anacleto andato da Metz a Pergine.<br />

4


parimente di questo mese sono stati dei ladri nel monistero di S. Chiara, ed hanno<br />

portato via circa trenta tondi di peltro, con altrettante posate, manipoli, paiuoletti ecc. e<br />

tentarono in vano di entrare nella sagrestia. Visitarono pure delle altre case. Dicesi, che<br />

siavi una compagnia di tal gente 19 . Dunque conviene vegliare, e stare cogli occhi aperti.<br />

Il Signor Iddio ci abbia pietà, e misericordia. Amen.<br />

2082. 1801<br />

Al P. Fortunato da Trento Vicario in Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Non posso parlare col signor Felice Buoninsegna rapporto alle due lettere, di cui mi<br />

scrive la P.V.R. perché sino dai 23 di aprile del 1799 trovasi giubilato, e fuori<br />

dell’officio postale, con una pensione 20 . Bensì parlerò cogli attuali postieri la prima<br />

volta, che andrò da loro. Per altro io non capisco il perché sieno state rimandate col solo<br />

motivo della nota del loro valore; mentre ci vengono date delle altre parimente marcate,<br />

senza chiedere pagamento. Con questa occasione le fo sapere, che nella notte de’ 17 ai<br />

18 del corrente sono stati dei ladri nel monastero di S. Chiara, ed hanno portato via circa<br />

trenta tondi di peltro, con altrettante posate, dei manipoli, de’ paiuoletti ecc., ed hanno<br />

tentato di entrare anche nella sagrestia. Si dice che siavi una compagnia di tal gente 21 .<br />

Converrà dunque stare cogli occhi aperti. Mi raccomando in precibus, la riverisco, e<br />

resto. Trento 20 giugno 1801.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che in Randena un pazzo di 43 anni, che si crede lo Spirito<br />

Santo, con tre pistoletate ha ucciso un suo fratello di 32 anni, ed una sorella di 30.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo<br />

2083. 1801<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Campo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Supponendo, che la qui rinchiusa lettera del P.V. Proccuratore contenesse la<br />

ricevuta, che aspetto, della cambiale, che gli ho mandato, la ho aperta io. Quindi chiedo<br />

scusa, e prego la P.V.M.R. di avermi per compatito. La ho nuovamente chiusa, e<br />

l’assicuro, che non ho punto osservato il contenuto 22 . Per altro resto molto<br />

malsoddisfatto di tutti quelli, cui abbiamo dato rifugio, e gli ho in concetto d’ingrati;<br />

nullo excepto. Non ho mai stimato gli attestati de’ medici, ed oggidì mi sento<br />

confermato nel mio parere. Credo, ch’eziandio la prescrizione fatta al P. Serafico sia<br />

della stessa tempra. Gli ho insinuato quanto la P.V.M.R. mi ha ingiunto, ed egli rimase<br />

contento. Mi ha detto, che ora sta bene. In fatti mangia con noi, e viene con noi al coro<br />

in tutte le ore. Dell’andato a Bressanone (F. Bernardino) non ho verun riscontro 23 . Il<br />

chierico F. Pietro d’Alcantara oggidì ha fatto ritorno alla santa comunità. Il P. Alessio<br />

da Varignano ieridì fu veduto in Roveredo. Nella notte de’ 17 ai 18 del corrente sono<br />

stati dei ladri nel monistero di S. Chiara. Non si sa come, sono entrati nel refettorio, ed<br />

19<br />

Capo loro fu il Garello trentino, che fu molto tempo carcerato, ed ora 1804 gira per Trento.<br />

20<br />

Sopra num. 1570.<br />

21<br />

Garelliana.<br />

22<br />

Dà copia del memoriale presentato a Pio VII dal Padre Alessio Tomasi di Varignano della<br />

<strong>Provincia</strong> picena per secolarizzarsi. Ottenne l’intento nell’agosto 1801.<br />

23<br />

Fu qui di ritorno li 30 giugno, ordinato sacerdote con 14 altri li 21 del corrente. Cantò la sua prima<br />

Messa nella chiesa nostra di Cavalese li 25 giugno, giovedì.<br />

5


hanno portato via circa trenta tondi, colle posate, alcuni paiuoletti ecc. Domani spedirò a<br />

Roveredo la sua lettera. La prego genuflesso della sua benedizione, e resto. Trento 23<br />

giugno 1801.<br />

Di V.P.M.R. Umil.mo, obb.mo suddito e servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2084. 1801<br />

Al P. Michel Angelo da Roveredo Guardiano. Roveredo. Ai PP. Riformati.<br />

R.P.P.C.<br />

Il P. lettore Sisinnio Maria essendo intenzionato d’andare ancor ai bagni di Prags<br />

nella Pusteria, prega la P.V.R. che voglia favorirlo nuovamente con provvedergli sedici<br />

libbre di tabacco in polvere non troppo sottile, d non sia scaglia, o Santi Padri 24 ;<br />

promettendole, che al suo ritorno dal detto paese verrà fatto il pagamento. Frattanto<br />

tenendosi sicuro del favore la riverisce, e facendo anch’io altrettanto, mi dico. Trento 23<br />

giugno 1801.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che nella notte de’ 18 sono stati dei ladri nel monastero di<br />

S. Chiara, ed hanno portato de’ peltri, paiuoletti, posate ecc. 25 Le aggiungo altresì, che<br />

con questa le spedisco una lettera provincialesca venuta dalla Giudicaria Citeriore.<br />

Div.mo, obb.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

2085. 1801<br />

Al P. Gasparo da Campo Vicario in Arco.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.<br />

Ieridì fu soddisfatto il debito, ch’eravi presso questa dogana per la cassa venuta da<br />

Venezia, collo sborso di troni 38 e soldi 18, siccome consta dalla ricevuta qui<br />

compiegata 26 . Lo soddisfece il nostro Fontanari dandole una cedola di fiorini cinque:<br />

una cedola di fiorini due, la moneta fiemasca di sei carentani: ed aggiugnendole<br />

trentatre soldi. Questi trentatre soldi sono stati tolti dalle limosine di questo nostro<br />

convento. E però se la P.V.R. si contenterà di far celebrare una santa Messa secondo la<br />

intenzione, già fatta, di questo Padre Superiore, i detti soldi resteranno rimessi. La prego<br />

di risposta su di questo 27 . Colla presente occasione le spedisco qui rinchiuse le cedole<br />

rimaste, voglio dire una fiemasca di due fiorini: due bolzanine di fiorini dieci; e così io<br />

resto senza niente. Voglio sperare, che giugneranno diritte al loro destino: come pure,<br />

che il di Lei Padre Guardiano sarà almeno alquanto guarito, se non del tutto. E<br />

riverendoli tutti, e due, mi offro ad ulteriori servigi, e mi professo. Trento 26 giugno<br />

1801 28 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. La prego di far sapere al P. Tommaso, che il sig. Monauni dopo il mio avviso<br />

ha fatta l’applicazione delle Messe.<br />

24<br />

Già preparato avanti del luglio a troni 2 la libbra.<br />

25<br />

Capo il Garello di Trento, che fu molto tempo carcerato nel castello di Trento. Le monache non<br />

furono ricompensate.<br />

26<br />

Ricevuta di Antonio Schweizer.<br />

27<br />

Rispose, che sarà celebrata, e che ha ricevuto tutto.<br />

28<br />

Spedita li 27 per F. Marcello.<br />

6


2086. 1801<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarella Clarissa. Trento.<br />

Sia lode a Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi.<br />

Abbraccio molto volentieri l’occasione, che il Signor Iddio mi porge, di rinnovare<br />

alla R.V. l’antica mia servitù, mandandole la qui rinchiusa lettera del suo degnissimo<br />

signor nipote colonnello (Giuseppe) Schertz, come rilevo dalla data di Semlino 29 .<br />

Questa le servirà per intendere ciò, che le ha insinuato per mezzo di una donna<br />

sconosciuta il signor barone Luigi de Taxis (Luigi de Tassis)(maestro di posta) e di un<br />

nuovo motivo per consolarsi, e per ringraziare la bontà del Signor Iddio 30 . Gliene<br />

sospiro la continuazione, e la riverisco ecc. S. Bernardino 27 giugno.<br />

2087. 1801<br />

Al P. Ferdinando di S. Orsola Guardiano di Pergine 31 .<br />

R.P.<br />

Frate Gervasio in questa mattina ha fatto condurre a questo convento la limosina di<br />

grano (formento) venuta da Bolgiano per il medesimo convento, ed anche per quello di<br />

Pergine. Consiste in quindici stari tedeschi per ognuno 32 . Dunque la P.V.R. potrà<br />

mandare a pigliare il suo senza verun ritardo 33 . Io poi godo di poterle recare questo<br />

avviso, ed assicurandola, che li due novizzi di Cavalese hanno già professato, e che Fra<br />

Bernardino da Carano ierlaltro (giovedì 25 giugno) in Cavalese ha cantata la sua prima<br />

Messa, la riverisco, e resto. Trento, s. Bernardino 27 giugno 1801.<br />

Di V.P.R. Div.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2088. 1801<br />

Al sig. Giovanni Conte di Welsperg. Bolgiano.<br />

Ill.mo signore, sig. e padrone graziosissimo 34 .<br />

Avendo ricevuto in questa mattina con esultazione li quindici stari tedeschi di<br />

formento, che V.S.Ill.ma per puro amore del Signor Iddio s’è degnata di accordare a<br />

questo mio povero convento, fo parte del mio dovere ringraziandola di tutto cuore, ed<br />

assicurandola, che d’un sì opportuno, e generoso sussidio non dimenticherommi<br />

giammai: che pregherò anzi, e farò pregare caldamente Sua Divina Maestà, perché<br />

voglia ricompensarla colle grazie sue celesti, e sempre più felicitarla. Ed<br />

inchinandomele profondamente mi do l’onore di protestarmi. Trento, s. Bernardino 27<br />

giugno 1801.<br />

Di V.S.Ill.ma Umil.mo, osseq.mo, obbl.mo servidore in Cristo<br />

F. Giuseppe Antonio da Cles<br />

Guardiano de’ Francescani<br />

Fuori. All’Ill.mo signore, sig. e padrone graziosissimo<br />

Il signor Giovanni del S.R.I. Conte di Welsperg<br />

Signore di Primier, e Langenstein ecc. cavaliere<br />

29<br />

Semlino Klagenfurt Trento. Fu creduto già morto nel maggio.<br />

30<br />

Con tal lettera le assegna presso il barone Tassi dieci fiorini al mese.<br />

31<br />

È morto in Pergine li 30 aprile 1802 Guardiano attuale.<br />

32<br />

Stari tedeschi 15 in 5 sacchetti.<br />

33<br />

Anche al convento di Arco furono dati 15 stari tedeschi e più. Condotti da Trento a Sacco li 27<br />

giugno.<br />

34<br />

Ora 1804 presidente imp. regio di Trento. Nel gennaio 1805 uxorem duxit.<br />

7


della Chiave d’Oro per S.M.I.R.A. 35 e Vice-capitano del Paese ecc.<br />

Bolgiano<br />

NB. Questa letterina, scritta d’ordine del P. Guardiano assente, non si spedirà,<br />

perché credesi superfluo il ringraziare con lettera il lodato ministro della <strong>Provincia</strong>,<br />

bastando l’attestato di ricevuta già dato. Il formento sta in cinque sacchetti di rufo, legati<br />

in un modo da me non più veduto, e bello. Dieci stari tedeschi fanno quindici stari<br />

trentini, e quindici tedeschi ventidue, e mezzo trentini.<br />

2089. 1801<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Campo. 36<br />

M.Rev. Padre Benedicite.<br />

Accerto la P.V.M.R. che in questo momento ho ricevuto la sua veneratissima colle<br />

due inchiuse, le quali saranno da me spedite senza verun ritardo. Farò la commessami<br />

ambasciata al P. Guardiano rapporto al P. Pierantonio, che non s’è ancora veduto. Dirò<br />

al P.M.R. Gioachino quello, che non ho ardito di dirgli avanti per non abusarmi<br />

dell’avuta notizia 37 . Il nostro neomista fu ordinato in Bressanone con quattordici altri,<br />

perché quel vescovo tiene l’autorità dell’extra tempora concedutagli dal Papa nel 1792<br />

ad arbitrium Sanctitatis Suae 38 . Proccurerò di trovare documenti per altre volte; e<br />

frattanto col bacio delle sacre mani la prego della sua paterna benedizione, e resto.<br />

Trento 3 luglio 1801, sotto il pranzo.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo suddito e servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2090. 1801<br />

Al P. Fortunato da Trento Vicario in Cles.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.<br />

Ricordevole della promessa, che ho fatto alla P.V.R. rapporto alle due lettere, di cui<br />

mi ha scritto, ho fatto ricerca delle medesime appresso quest’officio di posta, ed ebbi<br />

per risposta, che nulla sanno di esse. Può essere, che la voce sparsa costì sia stata<br />

malamente appoggiata. Suppongo, che avrà inteso 39 , essere stato ordinato sacerdote il<br />

nostro P. Bernardino da Carano in Bressanone li 21 dello scaduto, e che ha cantata la<br />

sua prima Messa in Cavalese li 25 dello stesso. Io le aggiungo, che quel vescovo tiene<br />

l’indulto apostolico di poter ordinare extra tempora concedutogli nel 1792 ad arbitrium<br />

Sanctitatis Suae. Ch’egli mostra la sua pietà eziandio nella formola delle sue patenti,<br />

cominciandole coll’Ad maiorem Dei gloriam: col dirsi vescovo Dei, et Apostolicae<br />

Sedis gratia: col non far motto alcuno del suo casato 40 : con metter l’anno a Nativitate<br />

D.N. Iesù Christi: e coll’esprimere ritum Sanctae Romanae Matris Ecclesiae.<br />

Quantunque ne’ Cataloghi stampati dicasi Francesco Carlo, nel suo sigillo dicesi<br />

Carolus D.G. Episcopus, e nelle patenti a stampa, ed a mano propria Carolus<br />

Franciscus. Mi raccomando in precibus, la riverisco, e sono. Trento 3 luglio 1801.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo F. Gio. Grisostomo.<br />

35<br />

Sua Maestà Imperiale Regia Apostolica.<br />

36<br />

Ritornò a Trento li 7 di luglio. Partì per Cavalese li 13 luglio.<br />

37<br />

Rapporto al P. Tomasio.<br />

38<br />

Rapporto all’extra Tempora de’ Regolari. Vide To. V. Compend. diplom. num. 1095, ac 1065,<br />

1066, 1067.<br />

39<br />

Dal sig. Giacomo Keller di Cles, che fu a Cavalese li 25 giugno.<br />

40<br />

Egli è Conte di Lodrone inspruchese, nato li 18 nov. 1748, ed eletto li 16 agosto 1791.<br />

8


2091. 1801<br />

Al P. Giuseppe Maria della Giacoma da Pradazzo. Metz Lombardo.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

L’identità del cognome, e della nazione mi suggerisce, e stimola, a fargli sapere,<br />

che nella scorsa domenica li 28 del passato giugno, il P. Giannantonio della Giacoma da<br />

Moena fiemasco, fu esaminato, approvato 41 , e creato confessore, avendogli fatto un<br />

elogio superlativo il signor abate Francesco Zucchelli esaminatore prosinodale, cui l’ho<br />

condotto io d’ordine di monsignor Vicario. Per questo ho goduto molto, ed ho<br />

ringraziato Sua Divina Maestà: e qui esortando anche lui a fare lo stesso, mi<br />

raccomando in precibus, e mi dico ecc. Trento 4 luglio 1801.<br />

P.S. L’altrieri soltanto è andato a Campo il detto P. Giannantonio col neo professo<br />

F. Vincenzo Maria, e con Fra Mauro, essendo passato da Campo a Pergine Fra Pacifico<br />

di Valfloriana.<br />

2092. 1801<br />

Al P. Attanasio di Sardagna. Borgo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ho il contento di rimandarle subito prorogata ad un altro quinquennio la sua patente<br />

confessoriale, che iersera tardo giunse alle mie mani. Voglio sperare, e spero<br />

fondatamente, che tale quinquennio non sarà l’ultimo 42 ; e che Sua Divina Maestà le<br />

donerà del tempo ancora più lungo, affinché possa continuare le sue sacre fatiche, e farsi<br />

de’ nuovi meriti. La prego d’un saluto cordiale al mio fratello, mi raccomando in<br />

precibus, la riverisco, e sono. Trento 5 luglio 1801 43 .<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2093. 1801<br />

Al sig. don Valentino de’ Lazari curato di Cognola.<br />

Molto Illustre, e molto rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

Incombenzato dal mio Padre Guardiano ho disteso, e scritto il qui compiegato<br />

memoriale. Ora poi lo spedisco a V.S. molto illustre e molto rev. perché lo esamini, e se<br />

lo trova conforme alle sue intenzioni, lo sigilli, e qualora non abbia qualche altra strada,<br />

lo faccia consegnare alla posta, come ha fatto ultimamente un altro parroco con un mio<br />

memoriale, scritto in di lui nome al Sommo Pontefice 44 . Noi non possiamo darlo alla<br />

posta, ed in Roma non abbiamo più alcun appoggio. Bramo, che questo pure come<br />

quello, sortisca la richiesta grazia, e che conseguentemente i nostri buoni vicini, e<br />

benemeriti cognolesi restino consolati, e provveduti. Col bacio poi delle sacre mani mi<br />

protesto. Da s. Bernardino 10 luglio 1801 45 .<br />

Di V.S. molto illustre, e molto rev.<br />

Umil.mo, ossequ.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

41<br />

ad biennium.<br />

42<br />

Egli mi ha scritto, che sarà l’ultima proroga, perché ha 70 anni.<br />

43<br />

Spedita gli 8.<br />

44<br />

Sopra num. 2019.<br />

45<br />

Spedita li 12.<br />

9


Extra. Al Molto Illustre 46 e molto rev. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor don Valentino de’ Lazari degnissimo<br />

Curato di Cognola.<br />

2094. 1801.<br />

Ai cardinali della Congregazione del Concilio. Roma.<br />

Emm.mi, e R.mi Signori.<br />

Li sindaci della chiesa, e della comunità di Cognola presso Trento, oratori<br />

umilissimi, espongono riverentemente all’EE. Vostre R.me, che per via di sostituzione<br />

poco fa è pervenuta alla loro chiesa curata di s. Vito, l’eredità lasciatale da Giovanni<br />

quondam Francesco Caldonazzi di Moiado Cognolese, col suo testamento pubblicato gli<br />

undici di giugno dell’anno mille settecento, ed ottantaquattro 47 , nel quale sta scritto: “In<br />

tal caso sostituisce in erede universale la Veneranda chiesa curata di Cognola,<br />

coll’espresso però obbligo perpetuo di dovere annualmente impiegare li frutti 48 di tutta<br />

la facoltà dello stesso testatore nella celebrazione di tante sante Messe in suffragio delle<br />

anime della famiglia Caldonazzi: al qual effetto verrà eretta una Primessaria,<br />

compensando però alla suddetta Venerabile chiesa le annuali spese per il mantenimento<br />

dei necessari sacri arredi, e vino, e cere per la celebrazione delle sante Messe, che con<br />

dette rendite dovranno essere celebrate. Rimettendosi però rispetto alla celebrazione<br />

della quantità di dette sante Messe, e ciò, che verrà giudicato da Monsignor Vicario<br />

Generale di questo R.mo Officio spirituale di Trento, e dal molto reverendo signor<br />

curato di Cognola, che pro tempore saranno. E qualora col tratto del tempo questa pia<br />

intenzione venisse per supremo comando abolita, vuole in tal caso, che l’eredità d’esso<br />

testatore passi tutta all’Agnazione del medesimo Giovanni Caldonazzi, perché tale è la<br />

di questo mente, ed espressa volontà”. Così l’accennato testamento.<br />

Ora giacché nella predetta chiesa non evvi alcuna Primessaria fondata, ed il solo<br />

curato non basta per rendere ben servita quella numerosa popolazione, divisa in nove, e<br />

più contrade nominate Ville 49 , discoste anche molto una dall’altra, vorrebbesi, che il<br />

Primessario caldonazziano servisse di cooperatore, ed aiutante al detto curato, ed oltre il<br />

celebrare la santa Messa per comodo del popolo, fosse di aiuto al curato in tutte le sacre<br />

funzioni della chiesa, nell’amministrare i santi Sagramenti, e nell’assistere ai moribondi.<br />

Per ottenere questo senza verun aggravio del popolo, ch’è povero, si vorrebbe far<br />

qualche uso dell’eredità caldonazziana, diminuendo il numero delle Messe destinate per<br />

le anime de’ Caldonazzi, e lasciandone qualche numero di libere al Primessario, salva<br />

però sempre la località, e l’ora.<br />

Gli oratori adunque supplicano riverentemente che l’EE. VV. R.me vogliano<br />

degnarsi di autorizzare a tal effetto li menzionati Vicario Generale, e curato, moderni, e<br />

futuri. Per la qual grazia ecc.<br />

Dato in Trento li 10 luglio 1801.<br />

Retro. Alla Sacra Congregazione<br />

del Concilio<br />

46<br />

Moltilustre, secondo l’Ariosto vuol dire di molti lustri senex.<br />

47<br />

Dal notaio dottore Vincenzo de’ Bernardi Zetta, in S. Bernardino di Trento, alla presenza di tre<br />

sacerdoti, e cinque chierici Frati.<br />

48<br />

Tali rendite danno 75 fiorini annui: ossia lire 375. Se le Messe festive fossero num. 67, ognuna<br />

avrebbe cinque troni, e dodici soldi, coll’obbligo di risarcire alla chiesa le spese del vino, ostie ecc.<br />

49<br />

Cognola di sopra; Cognola di sotto; La Strada; Tavernaro; Zello; Chiogna; Maderno; Martignano;<br />

Piazina; S. Donato; Moiado.<br />

10


Per<br />

Li sindaci della Chiesa<br />

e della Comunità di Cognola<br />

presso Trento<br />

Da Trento<br />

Nella coperta. All’Emm.mo, e R.mo Signore<br />

Il Signor Cardinale Prefetto<br />

della Sacra Congregazione del Concilio 50<br />

Roma<br />

Pro memoria. Trattò di fare la detta Primessaria don Valentino Caldonazzi prete<br />

fratello di Giovanni, siccome consta da una di lui carta. De’ Caldonazzi potrà vedersi il<br />

mio Familiarium tridentinum cap. 32, ed il Parochiale Trid. cap. 19 et cap. 60, e<br />

Catalogus Vicariorum Gen. Trid. cap. 67. Il memoriale fu approvato dal sig. abate Gio.<br />

Pietro Pino seniore li 10 luglio, e da mons. Vicario Zambaiti li 12 luglio, avendolo io<br />

loro insinuato. Ma oggidì 31 marzo 1804 non so ancora qual esito abbia sortito, Li 9 dic.<br />

1801 dal sindaco del comune di Cognola ho inteso, che quella comunità ora dà fiorini<br />

140 al Primessario, de’ quali ne cava 70 dall’eredità Caldonazia, coll’obbligo di far<br />

celebrare dodici Messa colla limosina di trenta carentani l’una. Il Primessario ha tutte le<br />

sue Messe libere. L’eredità fu posta all’incanto.<br />

2095. 1801<br />

Al Governo d’Insprugg.<br />

Excellentissimi Domini Domini.<br />

Frater Ioannes Evangelista a Stenico Minister <strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum<br />

<strong>Provincia</strong>e Sancti Vigilii reverenter exhibet EE.VV. Directorium istud divini officii pro<br />

anno 1802 in duplo, ac suppliciter petit eius approbationem etc.<br />

Datum Tridenti apud s. Bernardinum die 16 iulii 1801.<br />

Nella coperta. E Tridento<br />

Excellentissimo Caesareo-Regio Gubernio Austriae Superioris<br />

Oenipontum<br />

Nel cartoncino di ambedue le copie ho scritto:<br />

Directorium Franciscanorum Tridenti pro Anno 1802.<br />

Spedito per la posta imperiale li 17 luglio venerdì. Anche sull’involto ho scritto:<br />

All’Eccelso Imp. Regio Governo dell’Austria Superiore. Insprugg. E ciò per il caso, che<br />

la lettera si staccasse da lui. Ritornò l’autografo intatto li 9 settembre 1801, licenziato<br />

dall’eccelso Governo d’Insprugg li cinque d’agosto, e dall’imp. reg. ufficio Circolare di<br />

Roveredo li 2 settembre 1801. Spedito in Roveredo fu notato col num. 3262/278 Eccl.<br />

In Insprugg col num. 9573/1546.<br />

2096. 1801<br />

Alla signora Teresa Cappelletta. Trento.<br />

Riv.a sig.a Sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Ad onta della molta ritrosia, che provo nel prender parte in testamenti, cedendo alle<br />

sue instanze ho abbozzato il suo testamento conformemente al foglio comunicatomi.<br />

Glielo spedisco adunque insieme con questa: ed esortandola di considerarlo ben bene<br />

50 Tommaso Antici da Recanati nato 10 maggio 1731, prete cardinale di s. Maria in Trastevere<br />

creato 30 marzo 1789, prefetto del Concilio nel 1800, 1801, ma soltanto nel Catalogo monauniano, perché<br />

rinunziò al cardinalato alla venuta de’ francesi.<br />

11


innanzi di farlo scrivere da notaio pubblico, le sospiro una lunga, e prosperosa vita,<br />

onde possa farsi de’ nuovi meriti appresso sua divina Maestà con delle opere buone, e la<br />

riverisco. Da san Bernardino 12 luglio 1801.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Abbozzo di testamento della molto illustre signora maestra Teresa quondam<br />

Domenico Cappelletti di Trento 51 .<br />

Vuole, ordina, e comanda, che il suo corpo reso cadavere sia lasciato sopra terra<br />

insepolto almeno trentasei ore dopo la sua morte.<br />

Che al suo obito sino invitati otto reverendi sacerdoti, oltre l’officiatore, o sia<br />

quello dalla stola.<br />

Che parimente siano invitate otto Fradaglie con otto torcie, e che quattro di dette<br />

Fradaglie accompagnino il cadavero con quattro torcie sino al Campo santo.<br />

Che sia pregata d’accompagnarlo, se sarà possibile, anche la Scuola della Santa<br />

Dottrina: e che alle ragazze povere della medesima Scuola, le quali l’accompagneranno<br />

sino al campo santo, ed ivi reciteranno il Salmo De profundis, vengano dati tanti traieri,<br />

quante saranno, cioè uno ad ognuna. Alla donna poi, che terrà in ordine le dette ragazze,<br />

sieno dati sei traieri.<br />

Lascia alla fabbrica di san Vigilio nostro protettore principale una libbra di olio per<br />

una volta sola.<br />

Lascia al suo cugino Giovanni Giacomoni, ora dimorante in Neustadt, città<br />

dell’Austria, fiorini trenta per una sola volta.<br />

Lascia a Giambattista Mattivi abitante in Trento, altro suo cugino, fiorini dieci per<br />

una sola volta, supposto però, ed a patto, che non disturbi la pace, e quiete con qualche<br />

sua pretesa, e non altrimenti.<br />

Lascia al signor Francesco Borzati di Trento un suo quadretto in rame, che mostra<br />

la Presentazione della Santissima Vergine Maria nel Tempio.<br />

Lascia al reverendo signor don Giuseppe Cappelletti di Trento, suo cugino,<br />

presentemente curato di Cadine, la sua parte di casa, situata sotto Santa Maria<br />

Maggiore, appresso i nobili signori Zucchelli, e la strada comune, consistente in una<br />

stuffa, una cucina, una bottega, una cantina, un voltino sotto la scala, un ponticello, la<br />

metà dell’antana, la corte, ed i passi comuni anche alla signora Giovanna Moreschina,<br />

vedova Cappelletti 52 , sua cognata, coll’obbligo, ed aggravio di dare in ciaschedun anno<br />

a titolo di livello perpetuo ragnesi otto al nobile, e molto reverendo signor don<br />

Francesco Sardagna di Trento 53 : e di celebrare ogni anno in perpetuo quindici sante<br />

Messe sull’altar maggiore della chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore, in<br />

suffragio delle anime d’essa signora testatrice, e de’ di Lei defunti.<br />

Morto poi, che sarà il lodato signor Giuseppe Cappelletti, comanda, ordina, e vuole,<br />

che tale quasi cappellania con gli accennati obblighi, ed aggravi, sia dal reverendo<br />

signor cappellano, ovvero cooperatore del molto reverendo signor Piovano di Santa<br />

Maria Maggiore, il quale sarà di tempo in tempo, senza che mai per essa dipenda in<br />

verun conto dal R.mo Capitolo della chiesa cattedrale: pregando il lodato molto rev.<br />

signor piovano pro tempore, che voglia esser attento, e sollecito, perché vengano<br />

celebrate le predette Messe.<br />

51 Fu gravemente inferma nel 1803 per una caduta.<br />

52 Vedova Cappelletti, e poi vedova Valentini, ora dimorante nel Ledro, appresso il suo nipote don<br />

Antonio Monauno arciprete del Ledro. Ritornò a Trento nel 1802.<br />

53 Al Sardagna come Beneficiato.<br />

12


Degli altri suoi beni mobili lascia, instituisce, e nomina di propria bocca erede<br />

universale l’anima sua, volendo, che siano incantati, e venduti senza precipitanza, e che<br />

col ricavato da loro: come pure col danaro, che le restasse in cassa, o da riscuotere in<br />

Insprugg per mezzo dell’Ill.ma signora fraila Maria Antonia baronessa di Prato 54 , siano<br />

celebrate tante sante Messe in suffragio dell’anima sua su l’altare privilegiato, dai RR.<br />

Padri Riformati del convento di san Bernardino colla limosina di un traier oltre<br />

l’ordinaria per ciascheduna.<br />

Finalmente prega di nuovo l’Ill.mo signor Filippo Conte de’ Consolati, vice<br />

cancelliere aulico, che voglia degnarsi d’esse esecutore di questo suo testamento,<br />

servendosi per suo minor incomodo dell’opera dl signor Francesco Borzati, già da essa<br />

signora testatrice previamente pregato.<br />

E questo dice, ch’è l’ultimo suo testamento, e l’ultima sua volontà, rivocando, ed<br />

annullando l’altro suo testamento fatto li 18 maggio 1797, in rogiti Negri 55 : e<br />

riservandosi l’autorità di fare qualche aggiunta,o mutazione con cedola di proprio<br />

pugno, o del suo confessore, segnata però col giorno, mese, ed anno, e col nome suo, e<br />

del predetto confessore, e non altrimenti.<br />

Alla copia di questo abbozzo li 14 luglio 1801 si ha soscritto il predetto signor V.<br />

cancelliere Filippo Conte Consolati, offerendosi di esser esecutore di tal pia, e lodevole<br />

volontà. Questo testamento scritto dal sig. notaio Pietro Negri fu pubblicato li 21 luglio<br />

1801 nella nostra sagrestia, alla presenza del sig. Francesco Borzato. Li testimoni<br />

pregati furono io F. Gio. Grisostomo di Volano, il P. Cirillo da Cles, F. Luigi da Cles, F.<br />

Benedetto da San Lugano, F. Pietro da Meano, F. Placido da Mezzo, e F. Lorenzo<br />

d’Orzano 56 .<br />

2097. 1801<br />

Al P. Giuseppe Andrea di Ala. Roveredo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Oggidì sono andato nel Castello, ed ho impetrato la proroga ad triennium del qui<br />

rinchiuso indulto 57 , quantunque per isbaglio sia segnato il giorno di domani. Con tal<br />

occasione ho fatto mutare quella lettera o disgiuntiva nella lettera e congiuntiva, perché<br />

l’indulto, o sia rescritto abbia buon senso, e sia conforme alla petizione. Aggradisca la<br />

mia attenzione in servirla, e si conservi. Trento 19 luglio 1801.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

2098. 1801<br />

Al P. Davide da Tiarno. Campo.<br />

R.P. lettore sia lodato Gesù Cristo.<br />

Assicuro la P.V.R. che ho spedito subito subito le lettere raccomandatemi, anche<br />

per santa Chiara. Che sai venuto costà il signor Conte Sigismondo Manci chierico<br />

tonsurato l’ho inteso in città nel giorno dodicesimo. Ho letto la relazione gazzettesca<br />

54<br />

figlia del quondam barone Gaetano di Prato. Nel 1802 prima del maggio in Insprugg è morta<br />

quella fraila che teneva commercio con la Cappelletta per mezzo della fraila Prata.<br />

55<br />

Pietro Negri pagato con troni 18.<br />

56<br />

Il notaio fu pagato con troni 18.<br />

57<br />

Per il sacerdote Gervasio Funmanelli d’Avio d’anni 72, confess. delle Orsoline d’Avio, e<br />

Beneficiato in s. Vigilio, ed in s. Bernardino. L’indulto primo fu segnato nel 1798 da mons. Zambaiti di<br />

poter dire tutte le Messe in s. Bernardino. Gervasio è morto avanti l’anno 1803.<br />

13


ela tempesta banalitana; ma spiacemi, che non fu notata la grossezza di essa 58 . Se mi<br />

manderà la genealogia Cilladia, l’aggradirò. e la inserirò nel mio Famigliario trentino.<br />

Dal mio Inventario Rivano consta, che nel 1776 visse il dottore Gio. Antonio Cillà de<br />

Cillà cittadino di Riva. Il P. Serafico è partito di qui per Abano. Il P. lettore Sisinnio in<br />

breve partirà per Prags. Io ho già cominciato le mie andate a s. Maddalena per ascoltarvi<br />

le confessioni come nell’anno scorso, e dovrò seguitarle sino ai Santi, se il Signor Iddio<br />

mi donerà di star sano. Il zelantissimo P. Campana è andato dall’infermeria a Verla<br />

recto tramite nella sera dei dodici 59 . Una compagnia di Niccolò Donati di questa<br />

Guardia urbana ha distribuito ai poveri secolari 150 fiorini di pane 60 . Finisco<br />

riverendola, e dicendomi ecc. Trento 20 luglio 1801, con due lucerne.<br />

______________________________________________________________________<br />

Pro tit.<br />

All’inclito Imp. Reg. Ufficio Circolare di Roveredo.<br />

______________________________________________________________________<br />

2099. 1801<br />

Al P. Gio. Evangelista Torresanelli di Stenico Ministro <strong>Provincia</strong>le. Cavalese. In<br />

coperta.<br />

Molto Rev. Padre Benedicite.<br />

Il signor arciprete del Banale (don Gio. Antonio Fontana) prega la P.V.M.R. che<br />

voglia raccomandare i suoi tempestati al signor Vicario (dottor Giuseppe Torresanelli)<br />

suo nipote degnissimo, per quando verranno costà in cerca di sussidi, e limosine <strong>61</strong> . Il P.<br />

Serafico è già partito sino dai 16 verso Abano per Verona. Io ho spedito al Governo<br />

d’Insprugg il Direttorio in duplo. Nelle feste vado a s. Maddalena come nell’anno<br />

scorso, ad ascoltare le confessioni sagramentali. La prego genuflesso della sua paterna<br />

benedizione, e resto. Trento 21 luglio 1801.<br />

Di V.P.M.R. Umil.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Giangrisostomo.<br />

2100. 1800<br />

Al P. Tommaso de Gara da Tiarno 62 . Arco.<br />

R.P.<br />

F. Gio. Grisostomo lo riverisce, e gli fa sapere, che se gli manderà quanto suole<br />

notarsi ne’ Cataloghi de’ nostri Religiosi rapporto al novizzo laico, Fra Modesto, che<br />

come suppone, ha professato costì nel giorno 14 del corrente, lo riceverà per favore ecc.<br />

Aspetta il nome, e la patria, il nome, e cognome del secolo, il Battesimo, e la vestizione,<br />

e la professa, ed anche la vestizione terziariale, qualora la sappia. Trento 21 luglio 1801.<br />

58<br />

La tempesta [grandine] in gran parte fu della grossezza d’un uovo di gallina, e tanta, che nel<br />

giorno seguente dovettero andare comunalmente gli uomini a sgomberare le strade, perché potessero<br />

passare i carri.<br />

59<br />

Ritornò qua li 15 agosto.<br />

60<br />

cioè 9.000 carentani o 3.000 traieri o 15.000 soldi.<br />

<strong>61</strong><br />

Li 10 luglio una grossissima tempesta in due volte rovinò affatto 16 Ville del Banale. Perciò ai<br />

tempestati vien permesso di questuare in tutto il dominio principesco di Trento dai canonici reggenti.<br />

Furono raccomandati dai parrochi intra Missarum solemnia: e gli stessi parrochi sono andati alle case<br />

questuando per loro.<br />

62<br />

Nel 1455 li 21 luglio Ladislaus de Gara Regni Hungariae Palatinus, et Voivoda fu in Buda con<br />

molti prelati, baroni, e magnati del regno.<br />

14


2101. 1801<br />

Al P. Fortunato da Trento. Cles.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Monsignor Vicario Generale, da me pregato, gli concede la chiesta licenza<br />

d’assolvere dall’eresia formale quella ragazza di circa tredici anni, ch’ebbe la temerità<br />

di dire un giorno, che Iddio non è giusto per averla fatta povera: ma soltanto in foro<br />

conscientiae, ac in Sacramentali confessione ecc. Anch’io tempo, che Luneville finisca<br />

come Campo Formido. Sarà quello, che il Signor Iddio vorrà. Rapporto al vaiuolo di<br />

Gorizia, e Trieste forse gioverà il nuovo rimedio della vaccina, che praticasi anche in<br />

questa nostra città. Io per altro non penso di usarlo, quantunque creda di non aver<br />

ancora pagato il tributo comune del vaiuolo. Siccome in età di 52 anni ho avuto le<br />

fersine 63 ; così non sarebbe un gran che, se di settanta venissi sopraffatto dal vaiuolo. In<br />

tal caso temerei di soccombere. Anche rapporto a questo sia fatta la giustissima volontà<br />

del Signor Iddio. Tengo da spedire a Campo la notizia della morte apopletica del<br />

genitore del nostro P. Francesco Maria da Panchiato, seguita nella mattina dei 14, la<br />

quale sarà insinuata a questa religiosa famiglia nella corrente mattina. Il signor arciprete<br />

di Cavalese 64 già estremato 65 sta in pericolo di soccombere. Mi raccomando, lo<br />

riverisco, e sono. Trento 22 luglio 1801.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

NB. Da Gorizia gli ha scritto il di lui fratello sgesuita, che in Trieste il vaiuolo ebbe a<br />

fra grande strage. I morti sono più di tre mila, ed in Gorizia qualche centinaio. Il morbo<br />

non ha penetrato in veruna casa senz’affatto, o in gran parte distruggerla.<br />

2102. 1801<br />

Al P. Francesco Maria di Francesco da Panchiato. Campo.<br />

Riverito Padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

In questa mattina ho ricevuto l’infausta nuova della morte del suo buon genitore<br />

(Niccolò) dal Padre Vicario Stanislao. Suppongo, che il medesimo Padre nella lettera<br />

diretta al P. lettore Davide gli notificherà il come sia succeduta tal morte, senza che io<br />

glielo replichi. Piuttosto gli dirò, che mi chiamo a parte del dolore, che proverà per<br />

cotanto improvviso annuncio; e per qualche sollievo gli farò riflettere, che il suo<br />

genitore fu un buon cristiano, e ricevette i santi Sagramenti nell’antivigilia della sua<br />

morte, come pure, che io in breve dirò per lui una mia domenicale 66 , e coll’occasione di<br />

scrivere per altro a Borgo, Roveredo, Arco, Cles farò cenno della predetta morte 67 . Si<br />

consoli, che ora nella santa Religione ha un Padre, ed una madre, che come spero, non<br />

mai moriranno. Ringrazi di un tal favore la bontà del Signor Iddio: proccuri di essergli<br />

grato continuando a diportarsi bene: raccomandi al medesimo anche me, che<br />

salutandolo mi professo. Trento 22 luglio 1801.<br />

Avviserò della menzionata morte anche suor Michelina.<br />

Suo div.mo, cord.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

63 *Il morbillo.<br />

64 Riccabona.<br />

65 *Ricevuta l’estrema Unzione, o Olio Santo.<br />

66 La ho detta li 26 luglio.<br />

67 La ho accennata ai perginaschi li 27 per mezzo del loro servo Cappelletto.<br />

15


2103. 1801<br />

Al P. Vicario, o Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

La qui rinchiusa mandatami dal P. Stanislao Vicario di Fieme dà notizia della morte<br />

apopletica del genitore del P. Francesco Maria seguita in Panchiato li 14 del corrente.<br />

Mi pervenne in questa mattina. Io poi la indirizzo alla P.V.R. perché so, che il P. lettore<br />

Davide, cui è diretta in primo luogo, non si trova costì, essendo andato a Peio (con Fra<br />

Gio. Pio). Avverta il detto P. Francesco Maria, che rapporto a questo convento non<br />

occorrerà dargli altro avviso di tal morte, perché gliel’ho dato io, ed il P. Guardiano lo<br />

dispensa. La riverisco, e resto. Trento 22 luglio 1801.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2104. 1801<br />

Al P. Anacleto da Casezzo. Melombardo.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro clementissimo.<br />

Posdomani certamente farò la spedizione della lettera 68 , che mi ha mandato, la cui<br />

risposta non potrà venir qua innanzi, che sia passato un buon mese. Se capiterà nelle<br />

mie mani farò quanto la P.V. mi raccomanda. Ed io frattanto le raccomando un’altra<br />

volta di proccurare, che costì le lettere abbiano un buon recapito. Con questa occasione<br />

le fo sapere, che ai 14 del corrente in Panchiato è morto all’improvvisa il genitore del<br />

nostro P. Francesco Maria, cui domani spedirò la notizia officiale di tal morte, la quale<br />

qui fu pubblicata iersera. Le notifico pure, che siccome porta una lettera goriziana, il<br />

vaiuolo in Gorizia, ed in Trieste ha fatto strage. I morti in Gorizia sono qualche<br />

centinaio, ed in Trieste più di tre mila. Questo forse darà maggior corso al rimedio<br />

nuovamente inventato, e pubblicato anche nella gazzetta di Trento, detto della Vaccina.<br />

Darò a F. Leonardo un involto di cinque volumi diretto al suo Padre Guardiano. Lo<br />

riverisco, e sono ecc. Trento 23 luglio 1801.<br />

2105. 1801<br />

Ai PP. Guardiani di Arco, Borgo, Roveredo. Colla gazzetta.<br />

R.P.<br />

Oggidì 24 luglio ho spedito al P. Francesco Maria di Panchiato, dimorante in<br />

Campo, la notizia officiale della morte subitanea del di lui genitore, seguita li 14 del<br />

corrente. Qui fu già pubblicata, e domani celebreremo per il medesimo defunto.<br />

2106. 1801<br />

A Monsignor Vicario Generale Capitolare. Trento.<br />

Ego infrascriptus fidem facio, ac testor, nobilem, ac reverendum dominum Carolum<br />

Guarinonium sacerdotem 69 , per octo novissimos dies hoc in coenobio apud me<br />

spiritualibus exercitiis operam sedulam impendisse; coelestiumque meditationi, lectioni,<br />

et aliis piis operibus devoto animi affectu vacasse. In quorum fidem etc. Datum in<br />

conventu Sancti Bernardin apud Tridentum die 4 augusti An. 1801.<br />

L.+S. Fr. Ioannes Chrysostomus de Avolano<br />

68<br />

Al Procuratore in Roma, spedita li 25 sabato. Venne la risposta li 22 agosto sabato.<br />

69<br />

Nato in Trento circa l’an. 17<strong>61</strong>. Studiò nel Collegio Germanico di Roma: ed ora serve di<br />

Primessario alla Villa di Sardagna le feste.<br />

16


Ordinis Minorum Reformatorum<br />

sancti Francisci.<br />

2107. 1801<br />

Al P. Davide da Tiarno. Campo.<br />

R.P. Lettore S.L.G.C.<br />

Accenno la sua dei dodici colla Genealogia Cilladia, e coll’inchiusa per il P.<br />

Francesco Maria, che non è ancora ritornato da Fieme. Io son ritornato all’amata mia<br />

celletta soltanto in quest’oggi dopo d’essere stato nell’infermeria per motivo di febbre;<br />

ma non mi è permesso il faticare per ora. In breve le dico, che vienmi supposta sfornita<br />

di autorità per il caso del suo nubile questa Curia vescovile 70 . Quando potrò uscire di<br />

convento andrò a ricercarla. Le aggiungo, che io pure dirò delle Messe per il F. Gio.<br />

Pio, al ritorno del detto P. Francesco Mara. Presentemente rapporto alla mentovata<br />

Genealogia non posso dirle altro, se non se, che io tengo qualche cosa da aggiugnerle.<br />

Finisco riverendola distintamente, e dicendomi. Trento 17 agosto 1801, di sera oscura.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2108. 1801<br />

Al sig. don Niccolò Bortoluzzi curato di Fornaso.<br />

Molto rev. sig. e padrone colendissimo 71 .<br />

Rispondo alla sua stimatissima 72 dall’infermeria, dove ritrovomi da qualche giorno<br />

per cagione di febbre sostenuta, e perciò le dico alla breve, ch’Ella canti la santa Messa<br />

di san Rocco nella chiesa di san Rocco ai 16 del corrente, con la sola commemorazione,<br />

e l’ultimo Evangelio della domenica, e col prefazio dell’Assunta. Nel giorno poi 19,<br />

nella mentovata chiesa di s. Rocco dica la Messa di s. Gioachino, colla<br />

commemorazione dell’Assunta, e di s. Rocco, e se ivi celebra eziandio nel giorno 23<br />

dica la Messa dell’ottava di s. Rocco, e finalmente nel giorno 26 la Messa di s. Benizio<br />

colla commemorazione di s. Zeffirino. Ella potrà vedere nell’Ordinario ai 15 del<br />

corrente, che ho notato, qualmente san Rocco non va trasferito in Ecclesia propria. Le<br />

rispondo altresì,che la festa votiva di san Rocco dovrà festeggiarsi dai fornasini ai 16 e<br />

non si 19 di questo. Finisco supponendo d’aver soddisfatto alle di Lei ricerche, e<br />

riverendola. Trento, s. Bernardino 14 agosto 1801.<br />

Di V.S. molto rev.<br />

Umil.mo, div.mo, osseq.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano de’ Minori Riformati.<br />

Fuori. Al Molto illustre, e molto rev. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor don Niccolò Bortoluzzi degnissimo curato di<br />

Fornaso 73<br />

70<br />

Nubile, che vorrebbe sposare una vedova sua commadre, avendole tenuto al santo Battesimo un<br />

figlio. Vedi sotto al num. 2114.<br />

71<br />

Un Lorenzo Bartoluccio fiorentino fu scultore insigne.<br />

72<br />

del giorno undecimo.<br />

73<br />

Egli è nativo della pieve di Vigo. Servì lungamente come chierico nel Duomo di Trento. Nel<br />

Clerologio trentino del 1803 verbo Pinetum pag. 50 si dice Nicolaus Bertoluzzi Thusii, curatus Fornasii<br />

d’anni 40.<br />

17


2109. 1801 74<br />

Al Governo Imp. Regio d’Insprugg.<br />

Eccelso Imp. Regio Governo.<br />

La sottoscritta ex Clarissa del soppresso monastero di San Carlo in Roveredo, non<br />

avendo ricevuto alcuna risposta ad un suo umile ricorso spedito all’inclito Ufficio<br />

Circolare di Roveredo, cui espose le sue indigenze di povertà, e miseria, per le attuali<br />

dolorose, e critiche circostanze della carestia, ritrovasi costretta di rivolgersi all’Eccelso<br />

Imp. Regio Governo, mettendo alla considerazione del medesimo<br />

1. Che con cento, e cinquanta fiorini di pensione, i quali come servente del detto<br />

monastero le furono assegnati, e che le vengono pagati in cedole di banco con grave suo<br />

scapito, non può mantenersi.<br />

2. Che essendo già avanzata in età, e quindi soggetta a varie indisposizioni, non può<br />

in alcuna maniera il necessario sostentamento procacciarsi.<br />

3. Che essendo morte molte monache del predetto monastero, potrà senza aggravio<br />

del Fondo di Religione essere soccorsa con qualche aumento dell’annua sua pensione.<br />

E tanto spera dalla pietà dell’Eccelso Imp. Regio Governo.<br />

Trento 18 agosto 1801.<br />

Michelina Dorotea Tomasi<br />

Ex-Clarissa servente del soppresso monastero<br />

di s. Carlo in Roveredo.<br />

Questo memorialetto fu esteso dall’ex-Clarissa corista Maria Carlina degli Alberti<br />

di Cavalese, e da me salva substantia ridotto come sopra. Ne fece uno simile in sostanza<br />

nello stesso giorno anche il signor barone Andrea Messina; ma indegno d’essere<br />

presentato ad un Regio tribunale per essere scritto contra le regole della gramatica, e<br />

dell’ortografia, e della rettorica. Il Governo pretende che al memoriale si aggiunga un<br />

attestato del parroco circa la povertà, ed uno del medico circa l’infermità. Vedi sotto<br />

2136.<br />

2110. 1801<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Melombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.C.<br />

Colla presente l’avviso, e l’accerto, che monsignor Vicario Generale oggidì gli ha<br />

conceduto di poter assolvere dai Casi riservati nella nostra diocesi quelle due persone,<br />

per cui abbisogna di tale facoltà; ma semel tantum. Io son ancora in parte<br />

nell’infermeria col P. Giangiuseppe, e Fra Feliciano; ma spero di ritornare alla santa<br />

comunità dentro questa stessa settimana 75 . Il P. Guardiano di Roveredo ha portato dalla<br />

città in questa sera, ch’è venuto ordine 76 di rifare il nostro convento di S. Rocco, e che<br />

per tal effetto sono stati destinati sei mila fiorini. Deo gratias. Non ho alcun riscontro<br />

de’ PP. Francesco Maria, e Serafico: ma gli aspetto in breve 77 . Gli raccomando di usare<br />

costì le necessarie cautele per conservarsi sano mente, et corpore, e lo riverisco,<br />

dicendomi. Trento 18 agosto 1801.<br />

Suo affez.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

74 Vedi sotto n. 2136.<br />

75 Ritornai li 22 sabato.<br />

76 ma in vano.<br />

77 Il P. Francesco è giunto qua da Fieme li 20 agosto. Partì per Campo li 22 sabato. Li 26 agosto<br />

venne lettera da Lonigo del P. Serafico infermo scritta li 17. Venne un’altra li 15 novembre.<br />

18


==============================================================<br />

Li 18 febbraio 1804 scrissi All’Ill.mo, e R.mo Sig. Sig. e Padrone colendissimo<br />

Il sig. Carlo Francesco del S.R.I. Conte de’ Pompeati<br />

degnissimo canonico, e sommo scolastico<br />

dell’insigne cattedrale di Trento.<br />

2111. 1801<br />

Al sig. Conte canonico Carlo Francesco de’ Pompeati. Oltrecastello.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Nell’infermeria fummi recata la lettera di V.S.Ill.ma, e R.ma, coll’avviso<br />

dell’infermità, cui soggiacque, e tutt’ora soggiace la buona Margherita 78 già sua<br />

economa in Civezzano. Godo per altro sentendo, che il male siasi mitigato alquanto; e<br />

con desiderio vero, che cessi affatto farò quanto brama la medesima paziente,<br />

raccomandandola di tutto cuore a Maria Santissima innanzi alla di Lei sacra immagine,<br />

che veneriamo nel nostro coro, a s. Valentino martire, alla Beata Giovanna Maria<br />

Bonomi, ed al Beato Leonardo da Porto Maurizio. Voglio sperare, che questi gloriosi<br />

Santi le impetreranno da Sua Divina Maestà la primiera salute, onde poter acquistare de’<br />

nuovi meriti coll’esercizio delle virtù cristiane: e pregando V.S.Ill.ma, e R.ma di<br />

significarle questi miei sentimenti, le auguro il buon pro della sua villeggiatura, e tutto<br />

pieno di rispetto, stima, ed ossequio, dommi l’onore di professarmi. Di s. Bernardino 20<br />

agosto 1801.<br />

Di V.S.Ill.ma, e R.ma<br />

Umil.mo, osseq.mo, obbl.mo servidore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Extra. All’Ill.mo, e R.mo Sig. Sig. e Padrone colendissimo<br />

Il Sig. Carlo Francesco del S.R.I. Conte de’ Pompeati<br />

degnissimo canonico dell’insigne cattedrale di Trento ecc. 79<br />

Oltrecastello<br />

2112. 1801<br />

Al P. Germano Rassom di Vigo Fasciano Riformato Vicario. Bolzano.<br />

R.P. Germano de Fascia Vicario Bulsani<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Literas tuas patentes pro sacris confessionibus audiendis, quas a P. L. Sisinnio<br />

Maria de Sancto Sisinnio hodie huc reduce accepi, ad te R.P. nulla interposita mora iam<br />

ad triennium aliud prorogatas remittens, te optime valere iubeo 80 . Dabam Tridenti apud<br />

s. Bernardinum die 20 augusti 1801.<br />

Extra. Rev. ac Religiosissimo in Christo Patri<br />

P. Germano Rassom Vicario Ordinis<br />

FF. Minorum Reformatorum s. P:N. Francisci.<br />

Bulsanum<br />

ad PP. Franciscanos<br />

78 Margarita Marincella di Villa Montana fu mia penitente nubile avanti d’andare a Civezzano. Ora<br />

1802 è ancora in Trento, mia penitente. Così nel 1804.<br />

79 Fatto sommo scolastico dal Capitolo sede vacante li 4 giugno 1802.<br />

80 Poscia ad biennium per rescritto, che l’autorità seguiti anche spirato il tempo patentato, in caso,<br />

che la posta fallasse, o mancasse senza colpa del confessore. Nel Clerologio 1803 dicesi Rason di anni 62<br />

Vicario di Bolzano.<br />

19


2113.1801<br />

Al P. Vigilio da Fondo. Cles.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.S.N.<br />

Ritornato in questo momento dal Castello, reco avviso alla P.V.R. e l’assicuro, che<br />

monsignor Vicario Generale (Zambaiti) da me pregato, in vigore di quanto mi ha detto<br />

il P. Gregorio iersera, le concede la chiesta facoltà di poter assolvere semel tre persone<br />

dai casi riservati nella nostra diocesi. E in tutta fretta esibendomele per ulteriori servigi,<br />

la riverisco, e resto. Trento 29 agosto 1801, alle undici di mattina.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2114. 1801<br />

Al P. Davide da Tiarno. Campo.<br />

Rev. P. Lettore S.L.G.C.S.N.C.<br />

In questa mattina finalmente sono stato nel Castello, ed avendo esposto a<br />

monsignor Vicario Generale il caso del Nubile, che vorrebbe sposare una vedova, di cui<br />

tenne un figlio al sacro Fonte, come compadre, venni assicurato, che questo R.mo<br />

Officio tiene la facoltà apostolica di dispensarlo dall’impedimento contratto, ed insieme<br />

ragguagliato, che tale dispensa dassi ai poveri colla spesa di sette fiorini. Iersera il P.<br />

Gregorio ritornato dall’Anaunia ci disse, ch’è morto il signor arciprete (Pietro<br />

Menghini) di Coredo, ed in questa mattina il lodato monsignore mi ha detto, ch’è morto<br />

ai 24 di sera. Spedisco questa per Riva, sperando, che le giugnerà più presto, che se<br />

aspettassi l’occasione monauniana di venerdì. Colla medesima le mando eziandio una<br />

lettera del P. <strong>Provincia</strong>le. Il P. Serafico ha scritto da Lonigo, che ritornerà quando la<br />

febbre sovraggiuntagli glielo permetterà. In tutta fretta la riverisco, e sono. Trento 29<br />

agosto 1801.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2115. 1801<br />

Al P. Michelangelo da Roveredo Guardiano. Roveredo.<br />

R.P.G.<br />

Oggidì ho ricevuto il sacco indirizzatomi dalla P.V.R. col sigillo illeso. L’ho aperto<br />

ad istanza del P. lettore Sisinnio, cui ho dato quanto era notato per lui. Spedirò il resto<br />

colla prima occasione. In caso,che fossesi sparsa eziandio costì la voce della morte del<br />

signor barone Cristoforo Trentini, come seguita in Venezia, le fo sapere, ch’è ritornato a<br />

Trento vivo iersera, siccome mi ha detto oggidì la di lui dama (Cammilla Sanuta<br />

veneta) 81 . Il P. <strong>Provincia</strong>le sta presentemente in Cles. La riverisco, e sono ecc. Trento 1<br />

settembre 1801, colla gazzetta.<br />

Al P. Davide da Tiarno. Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

2116. 1801<br />

81 Andò ad Abano come idropico; ma dopo il primo fangamento dovette partire. Con lui andò il<br />

medico Gio. Battista Mazzonello di Terlago, abitante in Trento. Il Trentini è morto in Trento nel 1802 li<br />

sei aprile alle undici di notte, e tre quarti.<br />

20


Ha fatto bene la P.V.R. cantando in Peio la Messa occorrente da vivo, in luogo di<br />

quella de Requiem, nel primo giorno d’agosto, poiché un bravo Carmelitano di Venezia<br />

scrisse nel suo Direttorio del 1779, che si a confraternitatibus petantur anniversaria pro<br />

confratribus, vel consororibus defunctis, non poterit cantari Missa de Requiem in<br />

duplicibus minoribus, vel aliis diebus exceptis. Huiusmodi enim anniversaria non sunt<br />

ex testamento, nec sunt vere annniversaria, quia pro cunctis celebrantur. Lo stesso<br />

insegna eziandio il P. Cavalieri. Tengo preparati molti de’ libri richiesti, non tutti,<br />

perché questi studenti debbono prepararsi all’esame, e quindi abbisognano di libri.<br />

Avverta, che chi verrà a pigliarli prenda seco un sacco. Spero, che avrà ricevuto un’altra<br />

mia de’ 29 agosto; e riverendola resto ecc. Trento 3 settembre 1801.<br />

Il P. Caresino sta nell’infermeria colla febbre.<br />

Nota. In Peio la Confraternita de’ disciplinanti ha trascelto il primo giorno d’agosto<br />

per fare annualmente un solenne anniversario per li confratelli defunti. In tal giorno<br />

cade la festa di san Pietro in Vincoli doppio maggiore. Dunque ecc.<br />

2117. 1801<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Guardiano. Roveredo. Colla gazzetta.<br />

R.P.<br />

Circa le due pomeridiane di questo giorno 4 di settembre in Povo è morto intestato<br />

per male di petecchie il signor Conte Francesco Sizzo, figlio della signora contessa<br />

Cammilla. Fu assistito dal nostro P Guardiano (Giuseffantonio di Cles) e da F. Pietro (di<br />

Castagnedo infermiero) 82 chiamati troppo tardo, e quindi non poté confessarsi, né<br />

comunicarsi. Colla prima occasione opportuna manderò il sacco, che per difetto di chi<br />

portollo dall’osteria dell’Europa, disturbò assai le monache di S. Chiara; perché lo portò<br />

a loro in tempo, che pranzavano, e volle portarlo nel monastero, supponendo, che a loro<br />

fosse diretto 83 . Avviso ancora, che la Curia 84 presentemente sta in Cles.<br />

2118. 1801<br />

Al P. Adeodato da Noventa Vicentina. Rovigno 85 .<br />

Rev. Padre padrone colendissimo.<br />

Incombenzato dal mio Padre Guardiano rispondo alla lettera, che gli ha scritto la<br />

P.V.R. facendole sapere con tutta la sincerità, che qui non trovasi più alcuna copia dei<br />

tre volumi del Supplimento Bonaventuriano stampati negli anni 1772-1774, oltre quella,<br />

che sta in questa nostra biblioteca. Tutte le copie, che rimasero appresso lo stampatore<br />

Monauni furono da me spedite al Padre Guardiano di Bassano ne’ primi giorni di<br />

giugno dell’anno 1791 d’ordine del Padre Generale Pasquale da Varese. Dove trovansi<br />

presentemente io non lo so. Forse lo saprà il Padre letterario di Venezia 86 . Mi spiace,<br />

che non posso renderla servita; e riverendola mi dico. Trento, s. Bernardino 7 settembre<br />

1801.<br />

Di V.P.R.<br />

Div.mo, osseq.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Crisostomo d’Avolano (sic)<br />

bibliotecario de’ Minori Riformati.<br />

82 e dal medico Slopp.<br />

83 Ho consegnato il sacco al trivisano li 20 settembre domenica.<br />

84 *La curia dei francescani.<br />

85 Rovigno diocesi di Parenzo nell’Istria. Noventa distat a Vicentia 20 P.M. sub Vicariatu Orgiani.<br />

86 P. Domenico da Vicenza letterario generale in Venezia oggidì.<br />

21


Extra. Al Rev. Padre nel Signore padrone colendissimo<br />

Il Padre Adeodato da Noventa Vicentina<br />

Lett. Pred. e bibliotecario de’ Minori Riformati.<br />

Venezia<br />

Rovigno 87<br />

S. Francesco.<br />

Nota. Questo Padre cerca il volume primo per la sua biblioteca, in cui stanno gli altri<br />

due secondo e terzo. Hommi soscritto d’Avolano, perché ne’ detti volumi son così<br />

nominato. Vedi sopra To. 3, epist. 718, circa la mentovata spedizione.<br />

2119. 1801<br />

A monsignor Vicario Generale Capitolare. Trento.<br />

Pro memoria.<br />

Sono per professare nel convento di Pergine ai 17 del corrente settembre 1801,<br />

come chierici F. Francesco Saverio Lazari da Tenna, e F. Alberto Mazzini da<br />

Civezzano.<br />

Presentato li 10 settembre 1801 in Castello.<br />

2120. 1801<br />

Pro memoria.<br />

Si brama una copia delle Lezioni proprie del Beato Leonardo da Porto Maurizio,<br />

sapendosi, che furono stampate nel 1799. L’ho dato a F. Domenico andante a Venezia li<br />

10 settembre 1801. Ritornò senza Lezioni, ma colla sola orazione stampata l’anno 1800<br />

nel Direttorio bolognese del 1801.<br />

2121. 1801<br />

Al P. Francesco Maria da Panchiato. Campo.<br />

Carissimo Padre sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

Ritornato in questo momento dal Castello gli reco avviso sicuro, che monsignor<br />

Vicario Generale Capitolare gli concede la chiesta licenza d’assolvere semel una<br />

persona dal quinto Caso riservato (Notarii, haeredes etc.). Io non ho potuto servirlo più<br />

presto, perché soltanto iersera giunse nelle mie mani la sua de’ 30 d’agosto.<br />

Favoriscami di avvisare il P. Patrizio Vicario, che tengo da spedirgli per mano sicura<br />

una lettera della signora fraila Maddalena Schröcka, la quale contiene una ricevuta<br />

mercantesca. Replichi al P. lettore Davide, che mandando qua per pigliare i libri<br />

preparati, faccia, che l’uomo prenda con sé un sacco. Fo poi loro sapere con questa<br />

occasione, che sono stati creati nuovi consiglieri aulici di Trento il signor Ambrogio<br />

Schröck di Trento, ed il signor Filippo Nerio Maffei di Cles 88 . Che il signor Niccolò<br />

Battistoni botteghiero a s. Pietro è capitano della Guardia nazionale. Che il sig. Antonio<br />

Pedrotti droghiere a s. Pietro ha comperato la casa Cresseria di Contrada Lunga. Che ai<br />

quattro del corrente in Povo è morto per male petecchioso il signor Conte Francesco<br />

87<br />

Li 7 ottobre 1802 restò bruciata tutta la biblioteca nostra di Rovigno per un incendio casuale. Era<br />

molto copiosa di libri.<br />

88<br />

Giurarono gli XI settembre venerdì nel Capitolo. Lo Schrech fu dimesso come non necessario li 7<br />

novembre 1802, dal nuovo Governo provvisorio imperiale regio austriaco. In tal tempo fu pur dimesso il<br />

Conte Filippo Consolati cons. e vice cancelliere come non accetto alla Corte di Vienna. Il Maffei nel<br />

maggio del 1803 fu chiamato a Venezia onorevolmente dal Conte di Bissingen governatore. Ritornò poi a<br />

Trento, perché quell’aria non se gli confà.<br />

22


Sizzo, assistito dal nostro Padre Guardiano Giuseppe Antonio, e da Fra Pietro, chiamati<br />

troppo tardi, onde morì senza poter confessarsi, e comunicarsi. Domani Fra Gervasio<br />

porterà i suoi rasoi al rotaio nipote del P. Patrizio; e questa mia al Monauni, perché gli<br />

piuma più presto. Fra Pietro Alcantara stassene ancora in Pergine sotto la cura del<br />

medico Montel 89 , ed i PP. Regalato, e Vicario Gaudenzio nell’infermeria 90 . Mi<br />

raccomando, lo riverisco, e resto. Trento 10 settembre 1801.<br />

2122. 1801<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Metz Lombardo.<br />

Carissimo Padre sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo<br />

Monsignor Vicario Generale da me pregato gli concede la richiesta licenza, onde<br />

poter assolvere semel un’altra persona dai casi riservati nella nostra diocesi. Ha fatto<br />

bene tentando di mandarla ad habentem auctoritatem: ed insieme cedendo alle istanze<br />

della persona penitente, giacché in ogni convento sonovi dei penitenzieri, e ciò non<br />

ostante viene permesso il ricorrere alla Curia ecclesiastica. Faccia così anche<br />

nell’avvenire; ma non sia facile nel cedere alle instanze, ed anche nell’assolvere da<br />

peccati tanto grossi, specialmente se sono stati commessi altre volte.<br />

Io per la Dio grazia ora sto bene, e vado ogni festa a s. Maddalena. Godo sentendo i<br />

buoni principi de’ due novizzi costì vestiti (F. Lodovico, e F. Antonio). Il Signor Iddio<br />

doni loro la perseveranza. Mi spiace la malattia del P. Anacleto; ma non intendo i tre<br />

dedotti sopra gli occhi 91 . Avrò memoria di loro due nelle mie povere orazioni; e<br />

pregandoli di far anch’essi altrettanto per me, li riverisco ecc. Trento 10 settembre 1801.<br />

2123. 1801<br />

Al P. Amando Guardiano di Arco, colla gazzetta.<br />

R.P.<br />

Prego la P.V.R. della sua carità di carte da cuoprire i Direttori, che stanno sotto il<br />

torchio per l’anno 1802. Con questa occasione le fo sapere, che il signor Conte<br />

Francesco Sizzo, figliuolo della signora contessa Cammilla, nella sua villeggiatura di<br />

Sprevo in Povo, ai quattro del corrente morì da male petecchioso, senza potersi<br />

confessare, e comunicare. Trento 11 settembre 1801.<br />

Ho scritto li 16 che la patente fu prorogata: e li 18 la ho spedita per mezzo di Fra<br />

Leonardo. Cioè la patente del P. Sebastiano.<br />

2124. 1801<br />

Al P. Pietro Damiano Guardiano. Borgo.<br />

R.P.<br />

Iersera ho ricevuto la patente confessionale dal Padre Sebastiano da Revò 92 , ed<br />

oggidì sto aspettando un’occasione opportuna per rimandarla, già prorogata ad un altro<br />

triennio. Tutti gli altri confessori, anche il P. Carlo Felice da Baselga, si sono<br />

incomodati dirizzando le loro patenti a me eglino stessi; onde sospetto, che il detto<br />

Padre, servito essendosi della P.V.R. abbia il male allegato al Papa moderno dal fu P.<br />

Alessio Tommasi di Varignano per potersi secolarizzare, cioè la mancanza di<br />

89 Ritornò a Trento li 21 settembre 1801.<br />

90 Il P. Vicario è calato abbasso li 13 settembre ed il P. Regalato li 27 settembre.<br />

91 dedotti, cioè parvi digiti.<br />

92 Data li 10 in Borgo.<br />

23


confidenza con noi 93 . Per altro credo, che se ha tal male, se lo ha tirato addosso egli<br />

stesso; ed io son disposto a servirlo dove posso. Mi raccomando in precibus, la<br />

riverisco, e sono. Trento 13 settembre 1801.<br />

Ai dieci del corrente in Metz Tedesco è morto improvvisamente il signor abate Gio.<br />

Nepomuceno de’ Vescovi, in età di 76 anni. Qui poi muoiono molti fanciulli per il male<br />

delle vaiuole.<br />

Suo obbl.mo servidore<br />

F. Grisostomo.<br />

Li 30 dic. 1801 al P. Domenico da Schio Guardiano de’ Minori Osservanti Vicenza.<br />

Lonigo. S. Daniele. Li 5 marzo 1802 Verona. Vicenza. Lonigo.<br />

2125. 1801<br />

Al Padre Pietro Damiano Guardiano in Borgo.<br />

R.P.<br />

Spero, che da Fra Leonardo avrà ricevuto la patente del P. Sebastiano, ed innanzi<br />

l’avviso, che le ho dato in scriptis colla gazzetta, ch’era già prorogata, lusingandomi,<br />

che potesse riscuotere credenza, almeno per qualche ora. Il Terziario doveva esser qui<br />

avanti del mercordì, secondoché mi ha detto il di lui Guardiano, allora qui dimorante.<br />

Trento 19 settembre 1801, colla gazzetta.<br />

2126. 1801<br />

Al Padre Davide da Tiarno. Campo.<br />

R.P.Lettore.<br />

Il R.mo signor Provicario gli concede la facoltà di poter assolvere dalla scomunica<br />

l’infrascritto penitente percussorem clerici, nel foro interno, e colla solita formola<br />

sacramentale, purché il caso sia occulto, e che non siavi stata effusione di sangue,o<br />

frattura delle ossa. Così in Trento li 20 settembre 1801.<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano ecc.<br />

Il caso quarto, qui notato pro memoria.<br />

Tizio irritato per un affronto ricevuto, con matura deliberazione ha percosso<br />

Sempronio Diacono: e diverse volte ha fatto degl’insulti, ora con minaccie i percosse,<br />

ed ora con moti irriverenti, e dispettosi ad alcuni sacerdoti. Ciò in questi nostri paesi è<br />

affatto occulto, essendo succeduto in altri, potendosi supporre, che il reo sia uno di que’<br />

molti paesani, che l’inverno vanno a lavorare nell’Italia.<br />

2127. 1801<br />

Al Padre Davide tiarnitano. Campo.<br />

R.P. S.L.G.C.<br />

Ho ricevuto dal Cesco la sua lettera, ma non i libri 94 . Conservo per altro la lista de’<br />

medesimi per quando li manderà; ma non so se potrò fare quanto Ella mi raccomanda<br />

rapporto ai numeri. Sabato è venuto da Fieme il vestiario d’inverno per F. Vincenzio<br />

Maria. È pur venuto qua da Fieme un borrello 95 per il sig. Francesco Alimonta speciale<br />

in Campo. Qui le spedisco la risposta al caso proposto del percussore ecc. Le aggiungo<br />

93<br />

Li 31 ottobre 1801 venne a me una lettera con questa inscrizione: “All’Ill.mo e Molto rev. sig. sig.<br />

padrone colendissimo Il sig. don’Alessio Tommasi ex Minore Riformato. Mantova per Trento<br />

Varignano”. Questa inscrizione ha più difetti.<br />

94<br />

Ricevuti li 25 settembre.<br />

95<br />

*Tronco: vedi epist. 2138.<br />

24


che con molto piacere le ho mandato l’avviso del P. Confessore Cesario per mezzo del<br />

detto Cesco, che la sua buona nezza professerà colle sue compagne li 21 ottobre. Il P.<br />

lettore Sisinnio Maria mi ha risposto, che per la melissa de’ Carmelitani sono stati<br />

portati troni 4 e soldi 4. I finali degli inni di santa Maddalena ad Vesp. et Matut. sono<br />

comuni. Onde costì dovrà dirsi quello dell’ottava di Maria Santissima. Il vespertino è<br />

quello dell’Exultet degli Apostoli. L’altro dicesi a Prima, e nel Comune d’un martire, e<br />

di più martiri. È ritornato intatto sa Insprugg il mio Direttorio monastico, il quale ora sta<br />

sotto il torchio. Il P. <strong>Provincia</strong>le in questa settimana calerà a Metz Lombardo. In questa<br />

sera è ritornato da Pergine Fra Pietro Alcantarino. Mi spiace, che sia morto il buon<br />

beccaio tedesco, che ci servirà molto bene. Il Signor Iddio lo rimuneri. Scrivono da<br />

Roma 96 , che là si dee mangiar poco, e bere acqua. Li ritornati dalla Toscana (signori<br />

Giovanni Tomazzoli e Teresa Hofnera) dicono, che qui noi stiamo meglio. Deo gratias.<br />

Trento 21 settembre 1801.<br />

2128. 1801<br />

Al Padre Stanislao da Nago Vicario di Cavalese.<br />

R.P. Vicario S.L.G.C. 97<br />

La Madre Abbadessa di Santa Chiara mi ha mandato da spedire costà due lettere<br />

delle due novizze fiemasche Giacoma, e Tommasi, dirette alla sig. Felicita Ress di<br />

Cavalese, ed al sig. Niccolò Toma<strong>ms</strong>i di Carano 98 . Siccome però non posso darle alla<br />

posta imperiale 99 , così le tratterrò finché verrà di ritorno da Venezia Fra Gio. Maria 100 : e<br />

frattanto prego la P.V.R. che voglia avere la bontà di avvisare le lodate due persone, che<br />

tengo tali lettere, e che nel giorno 21 del prossimo mese d’ottobre, piacendo a Dio<br />

Signor nostro clementissimo, le predette novizze, insieme colla terza ledrense 101 ,<br />

faranno la religiosa professione. Tenendomi sicuro del favore, mi raccomando in<br />

precibus, la riverisco, e mi dico. Trento 22 settembre 1801.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

P.S. Il P. Wenceslao presentemente ritrovasi senza febbre, avendola cacciata da sé<br />

colla china.<br />

==============================================================<br />

Li 3 ottobre ho rimandato al P. Gregorio Caldesino la patente confessionalia<br />

prorogata ad triennium, colla facoltà de’ Casi riservati per le confessioni generali.<br />

2129. 1801<br />

Al P. Davide da Tiarno. Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Ho ricevuto i libri, che mi ha rispedito; e subito ho posto nello stesso sacco que’<br />

libri, ch’Ella desidera, e che stanno notati nella qui rinchiusa lista. Non gli ho mandato<br />

ai signori Pisoni, perché spero, che manderà qualcheduno, il quale venga qua al<br />

convento a pigliarli, insieme col vestiario di Fra Vincenzo Maria, avendole scritto li 21<br />

ch’già venuto da Fieme. Il carico con sarà lieve: massimamente se gli si aggiugnerà<br />

96<br />

in s. Bonaventura.<br />

97<br />

Vedi sotto 2218.<br />

98<br />

Niccolò fratello chirurgo.<br />

99<br />

Solo i Frati godevano della franchigia postale.<br />

100<br />

Le ho date al P. Wenceslao partito per Cavalese li 28 settembre.<br />

101<br />

Zendria [*Zendri]<br />

25


eziandio il borrello del signor Alimonta. L’assicuro, che ho spedito sollecitamente le<br />

inchiusemi lettere, nominatamente quella al P. <strong>Provincia</strong>le, che ora sta in Metz, e<br />

staravvi ancora parecchi giorni. Ultimamente ha accettato un Gerio di Pergine, il quale<br />

col nome di Fra Casimiro sarà vestito in Cles ai sei del corrente. Qui domenica prossima<br />

del ss. Rosario predicheranno sette de’ nostri, essendo venuti da Metz in soccorso li PP.<br />

Anacleto, e Giuseppe Maria. Non le parlo del fulmine straordinario caduto colla<br />

tempesta in Miolla di Pinedo li 25 dello scorso settembre, perché li relatori non si<br />

accordano rapporto alle circostanze. Il Signor Iddio ci guardi da simili accidenti. Lo<br />

preghi anche V.P. mentre la riverisco ecc. Trento 1 ottobre 1801 102 .<br />

2130. 1801<br />

Al P. Michel Angelo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P. Guardiano 103 .<br />

Tengo da spedire a Mori per il P. Guardiano di Campo un letterone, in cui sta un<br />

quadrettino da regalare la benemerita Casa Gottardella, con ordine d’inviarlo, e<br />

raccomandarlo alla P.V.R. Io dunque la prevengo per la prima opportuna congiuntura,<br />

che potrò ritrovare di spedirlo, e raccomandarglielo la riverisco ecc. Trento 9 ottobre 104<br />

1801, colla gazzetta.<br />

2131. 1801<br />

Il signor Giambattista Tomaselli 105 è pregato di dare troni 7, dico troni sette, al<br />

signor Lodovico Davarda esibitore del presente 106 . Che della carità il Signor Iddio ecc.<br />

Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 10 ottobre 1801 107 .<br />

Senza<br />

sigillo D’ordine del P. <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2132. 1801<br />

Al P. Gio. Evangelista di Stenico Ministro <strong>Provincia</strong>le. Mezzo Lombardo.<br />

Molto Rev. Padre Benedicite.<br />

Dopo d’aver fatta la spedizione di tutte le lettere inchiusemi, anche della destinata<br />

per Stenico, assicuro la P.V.M.R. che riceverò il signor Francesco Torresanelli di Lei<br />

nipote colla maggiore piacevolezza, che potrò, malgrado l’avviso d’essere più che<br />

competentemente sviato 108 . Voglio sperare, che non sarà tale in verità, e che tale<br />

sembrerà soltanto alla bontà de’ signori di lui genitori 109 . Per altro debbo confessarmi<br />

incapace di fare miracoli stabili. Già ho provato con altri. Ad ogni modo per ubbidire<br />

102<br />

Li 5 ottobre fu in Trento per Bolgiano.<br />

103<br />

*In margine esemplare in cera di Spagna con la scritta di mano del <strong>Tovazzi</strong>: “Sigill. conv. s.<br />

Rochi Roboreti 1801”.<br />

104<br />

*Per svista il <strong>Tovazzi</strong> scrisse Settembre.<br />

105<br />

Una semplice pag. in 8°.<br />

106<br />

Stampatore per la legatura de’ Direttori.<br />

107<br />

Dato al Davarda li 17 ottobre, il quale Davarda ora 1802 sta in Venezia perché licenziato dal<br />

Monauno.<br />

108<br />

Dato dallo stesso Padre zio.<br />

109<br />

Lorenzo Antonio Torresanelli dottore, e cancelliere di Stenico.<br />

26


accetto l’impegno, e prometto di usare diligenza per conseguire il bramato fine 110 . La<br />

P.V.M.R. colla sua benedizione m’impetri l’aiuto del Signor Iddio. Rapporto ai privilegi<br />

dell’extra tempora mi riservo alla di Lei venuta. Frattanto genuflesso la prego della sua<br />

paterna benedizione, e con bacio delle sacre mani mi protesto. Trento 10 ottobre 1801.<br />

Di V.P.M.R. cui aggiungo, che il nostro Direttorio monastico è già stampato, e che<br />

per la legatura manderò il libraio al sig. Tomaselli secondo il solito 111 .<br />

Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo suddito e servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2133. 1801<br />

Al P. Davide da Tiarno. Bolgiano.<br />

Rev. Padre Lettore sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Supponendo di trovarlo ancora costì gli notifico 112 , che se comodamente potrà<br />

trovarmi un Direttorio di codesta alma <strong>Provincia</strong> Leopoldina, quand’anche fosse<br />

dell’anno scorso, e me lo porterà nel suo ritorno, lo aggradirò molto. Ma gli replico il<br />

comodamente. Ed assicurandolo, che tengo preparato il quadretto per Mori, fatto<br />

maestrevolmente dal nostro Padre Niccolao di Cles, gli sospiro un buon viaggio 113 , lo<br />

riverisco, e mi professo. Trento 12 ottobre 1801.<br />

Suo div.mo, obbl.mo amico, e servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Qui si parla d’una putta bressanonese passata li tre del corrente con un’orribile<br />

serpe intorno al collo; ma si dubita ecc.<br />

Trento<br />

Extra. Al rev. Padre nel Signore padrone colendissimo<br />

Il Padre Davide da Tiarno<br />

Lettore attuale, e predicatore Francescano<br />

Riformato della <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio<br />

Bolgiano<br />

Ai PP. Francescani 114<br />

==============================================================<br />

Si dice che la detta putta bressanonese sia passata per Cognola co’ suoi genitori, e<br />

con due Cappuccini; e che sia stata troppo vana, e disubbidiente alla sua madre. Che la<br />

serpe siale venuta addosso dopo un’imprecazione materna. Che la detta voleva una<br />

collana della sua madre. Che stava troppo allo specchio. Che mancava alle divozioni.<br />

==============================================================<br />

2134. 1801<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Guardiano di Roveredo.<br />

R. P. Guardiano.<br />

Oggidì gli spedisco il quadretto per Mori, una lettera d’Italia, ed una cassettina<br />

chiamata dalla stessa lettera, coperta con panno serafico, e portata da Venezia iersera da<br />

110<br />

Ė venuto nella sera de’ 24 ottobre, sabato e partì nella sera de’ 4 nov. mercordì. Morì li 26<br />

gennaio 1802.<br />

111<br />

Recepi die 17 octobris a Davarda.<br />

112<br />

Partì da Bolgiano li 12 ottobre. Partì da Trento per Campo piovendo nella sera de’ 24 ottobre,<br />

sabato.<br />

113<br />

Con F. Gio. Pio di Moena.<br />

114<br />

Questa lettera ritornò nelle mie mani li 25 ottobre.<br />

27


Fra Leonardo. Fu indirizzata a Roma, ed a Venezia con soprascritta senza il titolo<br />

guardianale. Questo gli serve d’avviso in caso, che si smarrisse; benché spero, che ciò<br />

non avverrà. Lo riverisco di cuore. Trento 13 ottobre 1801, colla gazzetta.<br />

2135. 1801<br />

Al sig. Conte Gio. Pietro Giovanelli 115 . Trento.<br />

Ill.mo signore, sig. e padrone colendissimo.<br />

Ritornato al convento ho studiato la questione, che V.S.Ill.ma s’è degnata di<br />

propormi su la strada in questa stessa mattina, di un livellario, che dee pagare il livello,<br />

ed anche la decima prediale ad uno stesso soggetto: e quindi con piacere le fo noto, che<br />

la risposta con riserva da me datale su due piedi, è conforme a quanto scrivono i dottori.<br />

Eccole quello, che leggesi nella Bibliotheca prompta del Padre Lucio Ferrari To. 1,<br />

verbo Decimae art. 3, num. 11. “Decimae praediales solvendae sunt integre absque ulla<br />

deductione tributorum, et censuum praedialium, vel aliarum exactionum, ita ut ante<br />

praestationem ipsarum integre solvi debeant: vel si tributa non decimata solvantur, et<br />

ipsa decimari debeant, sive decimas inde solvere cogatur is qui tributa accepit. Sic<br />

textus expressus un Cap. Cum non sit 33, de decimis. Sic etiam doctores<br />

communiter” 116 .<br />

Mi lusingo, che V.S.Ill.ma non cercherà di più intorno alla proposta quistione: e<br />

pregandola di aggradire la mia premura di renderla servita, mi reco ad onore il potermi<br />

dichiarare, e soscrivere. San Bernardino 15 ottobre 1801 117 .<br />

Di V.S.Ill.ma<br />

Umil.mo, osseq.mo ed obb.lmo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Extra. All’Ill.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. Conte Gio. Pietro de’ Giovanelli di Gerstburg etc. etc.<br />

Trento 118<br />

2136. 1801<br />

Al P. Michel Angelo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Spero, che avrà ricevuto quanto gli ho indirizzato ai 13 del corrente per mezzo di un<br />

roveretano conosciuto da F. Vincenzio: voglio dire il quadretto per Mori, una lettera<br />

d’Italia, ed una cassettina, suppongo napolitana, chiamata dalla stessa lettera. Colla<br />

prima occasione opportuna gli manderò pure i due richiesti attestati del parroco, e del<br />

medico per S. Michelina 119 . Domani 17 ottobre se Iddio non disporrà diversamente,<br />

giugnerà qua da Metz la Curia provincialesca. Il sig. G.B. Monauni sta molto<br />

malamente, ed in prossimo pericolo di soccombere. Lo riverisco ecc. Trento 16 ottobre<br />

1801, colla gazzetta.<br />

Pro memoria. L’attestato del parroco è questo:<br />

Quibus etc.<br />

115<br />

Nato nel 1746 per intercessione di san Pietro Alcantarino, apparso ai genitori in abito di Frate<br />

incognito, nel tempo, che facevano la di lui novena. In s. Bernardino<br />

116<br />

I masadori vescovili del Paradiso non pagano la decima.<br />

117<br />

Spedita li 16. Venne a ringraziarmi li 17 con 4.<br />

118<br />

Uxor eius Maria Anna co. Triangia. Filius eius secundogenitus Antonius. Alius Benedictus.<br />

119<br />

Ha ricevuto queste tre cose.<br />

28


Testor sororem Michelinam Dorotheam Tomasi Exclarissam conventus s. Caroli<br />

Roboreti pauperem esse, ita ut sola pensione, quam percipit, se sustentare debeat. In<br />

quorum etc. aperto sig.o Parochiali etc. Datum ex aedibus parochialibus S. Mariae<br />

Magdalenae Tridenti hac die 24 septembris 1801.<br />

L.S.<br />

cerei F. Vincentius Maccani<br />

Vicarius parochialis.<br />

Nos Iosephus Antonius de Menghin ss. Theologiae doctor, et in spiritualibus<br />

Provicarius Generalis Capitularis Tridenti etc.<br />

Universis, et singulis, quibus expedit, fidem facimus, atque testamur, admodum<br />

Rev. Fr. Patrem Vincentium Maccani, qui suprascriptam attestationem exaravit, esse V.<br />

parochum s. Mariae Magdalenae huius civitatis, talemque qualem se fecit, ac fide<br />

dignum hic, et ubique, In quorum etc. Datum Tridenti die 25 septembris 1801.<br />

L.S.<br />

maioris<br />

oblongi I. A, Menghin Provic. Genral. Capitularis.<br />

Petrus Ios. Cloch cancellarius etc.<br />

L’attestato poi del medico dice così:<br />

A chi ecc.<br />

Sottoscritto attesto e faccio fede, che Tomasi Michelina ex monaca del abolito<br />

convento di s. Carlo di Roveredo sia di frequente assalita da affezioni convulsive, per le<br />

qualli è costretta a vivere in una continua medicatura; onde merita certamente ogni<br />

commiserazione ecc. In fede ecc.<br />

Trento 2 ottobre 1801. Gio. Benigni medico Fisico.<br />

L.S.<br />

Questi attestati voglionsi uniti al memoriale portato supra num. 2109. Il vice<br />

parroco è Francescano conventuale, ed il medico Priore dell’ospitale italiano detto la Ca<br />

di Dio, medico di questa nostra infermeria di san Bernardino 120 .<br />

2137. 1801<br />

Al P. Michelangelo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.<br />

Eccogli qui li due attestati richiesti per accompagnare, ed autenticare il memoriale,<br />

che già tiene. Lo prego nuovamente della sua carità serafica, e riverendolo resto ecc.<br />

Trento 17 ottobre 1801; spedita per mezzo del P. Isidoro li 21 ottobre.<br />

2138. 1801<br />

Al Padre Guardiano di Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Prevalgomi dell’opportunità, potendo temere di non averne una simile così presto,<br />

mandandogli per mezzo del latore della presente, quattordici Direttori dell’anno venturo<br />

1802. Gli mando pure il vestiario d’inverno di F. Vincenzio Maria: un sacchetto di libri<br />

per lo studio: un involtino di libri per il P. Giannantonio: un pacchetto per il P. Raffaele,<br />

una lettera grossa del P. Vicario di Borgo: un fascettto di lettere: ed il borrello, o sia<br />

120 Furono spediti a Insprugg dalla sig. contessa Riviera, moglie del sig. barone Sigismondo Moll<br />

capitano circolare di Roveredo, coi pieghi dello stesso capitano. M in vano affatto.<br />

29


tronco 121 venuto da Fieme per il signore speciale. Spero, che gli giugnerà tutto; e<br />

riverendolo mi dico. Trento 19 ottobre 1801. P.S. In questa sera è giunto qua da<br />

Bolgiano il P. lettore Davide col suo chierico F. Gio. Pio.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2139. 1801<br />

Al P. Geremia di Borgo Vicario di Borgo, colla gazzetta.<br />

R.P. Vicario.<br />

Il P. lettore Davide, ch’è qui per la professa, che farà domani in S. Chiara una sua<br />

nezza 122 , porterà a Campo la lettera, che mi ha raccomandato la P.V.R. Onde può star<br />

sicuro del di lei recapito. Per la detta professa sono qui anche li PP. Tommaso, e<br />

Giangiacomo 123 : e per la professa di sua sorella il P. Giuseppe Maria da Pradazzo 124 . La<br />

terza profitente 125 non ha parenti stretti. Le fo poi noto, che nella notte scorsa è morto il<br />

sig. Gio. Battista Monauni stampatore vescovile, e gazzettiero stimatissimo, d’anni 76.<br />

Domani mattina noi pure accompagneremo alla sepoltura il di lui cadavere. Il Signor<br />

Iddio gli doni il santo paradiso. Amen. Trento 20 ottobre 1801. Il P. <strong>Provincia</strong>le si trova<br />

qui 126 .<br />

2140. 1801<br />

Io sottoscritto attesto, che il magnifico sig. Antonio Angelini consigliere deputato<br />

dell’onoranda comunità di Dro, ha dato in pro di questo convento di san Bernardino<br />

appresso Trento, troni quindici, e soldi quindici. In fede ecc. Dato nel detto convento li<br />

22 ottobre 1801.<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

de’ Minori Riformati.<br />

Nota. Ha dato ciò per il libretto, che gli ho fatto colla pergamena trascritta nel mio<br />

Codice diplom. To. V, num. 1075, ma non ha pagato la fatica.<br />

2141. 1801<br />

Al P. Giannevangelista da Stenico M.P. Boro<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Iersera ho ricevuto il dispaccio insbruchese tedesco, che qui le spedisco tradotto nel<br />

nostro italiano dal P. lettore Filippo. Qui si crede, che sarebbe bene il mandar a<br />

Bolgiano due Religiosi a levare l’accennato grano, e farlo trasportare sino a Bronzolo, e<br />

che almen uno di detti Religioso fosse tedesco. Fra Gervasio ha parlato con dei paroni<br />

di barca, e spera, che lo condurranno qua facilmente, e con poca spesa. La P.V.M.R.<br />

faccia quello, che giudica bene; mentre io genuflesso le chiedo la sua paterna<br />

benedizione, e mi professo. Trento 1 novembre 1801.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo<br />

P.S. Per avere i foglietti ho mandato quattro volte alla stamperia.<br />

121 Il borrello non poté pigliarsi dall’uomo.<br />

122 Suor Giovanna Maria Zendria di Tiarno.<br />

123 Fratelli del P. Davide.<br />

124 Suor Maria Antonia della Giacoma.<br />

125 Suor Maria Domenica Tommasia di Carano.<br />

126 Ė partito per Pergine li 27 ottobre.<br />

30


Pro memoria. Il detto dispaccio è del tenore seguente.<br />

Extra. Da Innspruck<br />

Al Reverendo Padre <strong>Provincia</strong>le degl’italiano-tirolesi Francescani Giovanni da<br />

Stenico a Trento.<br />

Ex Officio<br />

num. 26 Prov. n. 1394<br />

Intus. Al Rev.do Padre <strong>Provincia</strong>le degl’italiani-tirolesi Francescani Giovanni da<br />

Stenico a Trento.<br />

Si è qui ricevuta per mezzo della molto lodevole attività della <strong>Provincia</strong> di Bolgiano<br />

con molta compassione, e sensibilità la lamentevole rappresentanza del Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le de’ 5 del corrente, corredata co’ ricorsi i iscritto de’ danneggiati conventi<br />

francescani agl’italiani confini. E siccome dalle addotte, e dall’accennata Attività<br />

appieno ratificate circostanze si prende nella più possibile maniera a cuore di recare<br />

efficacemente sollievo ai maltrattati, e miserabili; così si ha giudicato bene di accordare<br />

in virtù dell’odierno decreto dell’attività, che a tutti i conventi francescani agl’italiani<br />

confini, ma in particolare per quello di Giudicarie, si spediscano in tutto 50 moggi, o<br />

staia viennesi 127 di formento, e 50 moggi, o staia viennesi di segale, da estrarsi da’<br />

granai provinciali in Ala, e per mezzo di condotta della <strong>Provincia</strong> sieno tradotti, quanto<br />

più presto sia possibile, sino a Bolgiano. Quindi per l’ulteriore trasporto di questo grano<br />

il Padre <strong>Provincia</strong>le, ovvero ogni convento in particolare, si è rivolto alla molto lodevole<br />

Attività di Bolgiano.<br />

Innspruck ex Activitate <strong>Provincia</strong>li<br />

a’ 20 ottobre 1801.<br />

In assenza di sua eccellenza Capitano provinciale I.C. de Tonnenberg<br />

NN. Dai quattro Stati del Tirolo all’Attività trascelti e costituiti<br />

L.S. Giuseppe Enrico di... segretario provinciale 128 .<br />

2142. 1801<br />

Al Padre Michel Angelo Guardiano di Roveredo. Colla gazzetta.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Suor Michelina ringrazia tantissimo la P.V.R. di quanto s’è compiaciuta di fare in<br />

di Lei pro appresso l’Ill.ma signora baronessa Capitania (moglie del barone Sigismondo<br />

Moll Capitano Circolare di Roveredo) e spera di conseguire per tal mezzo il suo<br />

intento: del che sarà debitrice alla carità di V.P.R.<br />

Io ho fatto anche le altre ingiuntemi relazioni, eccettuata soltanto quella, che<br />

riguarda il P. <strong>Provincia</strong>le, perché non istà più qui, ed è partito per la Valsugana innanzi<br />

che io ricevessi le commissioni. Forse la farò in scriptis; ma non sarà cosa superflua, se<br />

gli scriverà eziandio la P.V.R. massimamente potendo accertarlo rapporto a tutta la sua<br />

religiosa famiglia, di cui a me manca un membro 129 .<br />

Quattro volte ho mandato alla stamperia per avere i foglietti, e gli ho avuti soltanto<br />

in questa sera. Onde chiedo scusa. Trento 1 nov. 1801.<br />

127 Uno staio viennese fa uno staio e mezzo trentino.<br />

128 Li 4 nov. venne al P. <strong>Provincia</strong>le Giovanni Evangelista di Stenico una lettera tedesca Von Botzen<br />

Activitat. Ex Off.o data in Bolgiano li 30 ottobre 1801. Vedi sotto al num. 2146.<br />

129 Il P. Giuseppe Antonio.<br />

31


2143. 1801<br />

Al sig. Lorenzo Antonio Torresanelli. Stenico.<br />

Ill.mo sig. sig. e padrone colendissimo 130 .<br />

Un eccesso di gentilezza, e d’una singolare paterna sollecitudine ho ravvisato in<br />

V.S.Ill.ma, essendosi compiaciuta di raccomandarmi il signor Francesco suo degnissimo<br />

figliuolo, dopo che fummi raccomandato dal Padre <strong>Provincia</strong>le, amantissimo di lui zio.<br />

Io dunque l’accerto, ed assicuro, che il lodato signor Francesco è stato sempre qui con<br />

noi, e stavvi ancora, quieto, divoto, ed intento al fine, per cui è venuto. Prevalendosi poi<br />

della libertà da V.S.Ill.ma saggiamente accordatagli, ha risoluto, e stabilito di appigliarsi<br />

alla professione legale. Io voglio sperare, che manterrà fedelmente le promesse, che ha<br />

fatto a Su Divina Maestà, ed anche a me infimo di lei ministro: e che quindi V.S. Ill.ma<br />

ne viverà contenta. Chiedo scusa, se ho mancato al mio dovere; e bramando di poterla<br />

servir meglio, con un riverente inchino mi professo. Trento, s. Bernardino 3 novembre<br />

1801 131 .<br />

Di V.S.Ill.ma Umil.mo, div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Extra. All’Ill.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor dottore Lorenzo Antonio Torresanelli Cancelliere ecc.<br />

Stenico<br />

Nella Giudicaria<br />

2144. 1801<br />

Al P. Giangiacomo da Tiarno. Roveredo.<br />

R.P.<br />

Ho differito il far prorogare queste sue patenti 132 , perché il Padre Vicario Pietro<br />

Paolo da Roncegno, che me la diede, mi avvisò, ed assicurò, che l’autorità gli fu<br />

prorogata già in voce quando fu qui per la professa della sua nezza. Se posso servirlo in<br />

altro mi esibisco, e riverendolo resto. Trento 4 novembre 1801 133 .<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo<br />

2145. 1801<br />

Al Padre Michel Angelo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Insieme con questa la P.V.R. riceverà (da Domenico Santoliana molaro) dicidotto<br />

Direttori monastici per il prossimo anno 1802. Suppongo, che basteranno per il di Lei<br />

convento, ed anche per tutte le povere soppresse del suo territorio. Uno poi favorirà di<br />

consegnarlo prestamente, e senza fallo, a codesto I.R. Ufficio Circolare, che lo aspetta<br />

130 Risposemi li 12 nov. ringraziandomi gentilmente. Il giovine andò a stare in Trento nella sera de’<br />

3 nov. appresso il prete Vigilio de’ Bernardi a s. Maria per istudiare la fisica nel seminario vescovile. Si<br />

ammalò nel dicembre. Si confessò da me nella sera de’ 17 gennaio, e subito fu comunicato per Viatico.<br />

Fu unto coll’Estrema Unzione li 26 gennaio, e morì nello stesso giorno. Fu seppellito nella sera de’ 27.<br />

131 Spedita li 6 nov. pel Monauno.<br />

132 Confessionali. Spirarono li due nov. e furono prorogate li 4 nov. ad aliud triennium. La seconda è<br />

de’ Casi riservati nelle confessioni generali, prorogata da mons. Vicario in scriptis, e dal sig. Provicario a<br />

voce. 133 Spedita li 7 nov.<br />

32


per mandarlo all’eccelso Governo d’Insprugg, che parimente lo aspetta pel canale del<br />

lodato Ufficio Circolare. Tengomi sicuro del favore 134 .<br />

Con questa stessa occasione rispedisco al P. Giangiacomo le di lui patenti<br />

confessionali prorogate. Spedisco pure al P. Giangiuseppe di Canzolino un invoglio<br />

venuto da Pergine, credo del P. Eusebio di Pinedo.<br />

Iersera il P. Gioachino di Pressano è ritornato al convento 135 con moltissime<br />

difficoltà, ed oggidì si è fissato nell’infermeria idropico, ed asmatico assai. Lo<br />

raccomandino al Signore Iddio, e proccurino essi tutti di conservarsi sani per servire il<br />

medesimo Dio. Amen. Trento 5 nov. 1801 136 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2145bis. 1801<br />

Al P. Michel Angelo Guardiano di Roveredo colla gazzetta.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Lo prego di avvisare il P. Giangiacomo, che le di lui patenti sono già state<br />

prorogate, e che gliele riporterà in breve il Santoliana, o sia il Menego dalle Mole,<br />

insieme coi nuovi Direttori monastici, e con un involtino perginasco per il P.<br />

Giangiuseppe. Il P. Gioachino sta nell’infermeria come asmatico, ed idropico. Lo<br />

riverisco ecc. Trento 6 nov. 1801 colla gazzetta.<br />

2146. 1801<br />

Pro memoria.<br />

La lettera bolgianina, di cui sopra nel margine della pag. 2972 [num. 2142] si è del<br />

tenore seguente 137 .<br />

Da Bolgiano. Attività.<br />

Al molto rev.do Padre Giovanni Evangelista da Stenico <strong>Provincia</strong>le de’ Francescani<br />

a’ confini italiani.<br />

Ex officio a Trento<br />

Intus. Al Molto Reverendo ecc.<br />

Alla supplica del medesimo presentata sotto li 10 di questo mese presso questa<br />

Attività, e da qui efficacissimamente rinforzata, e spalleggiata presso la <strong>Provincia</strong><br />

tirolese per Innspruck. Supplica fatta ad oggetto di ottenere benigno soccorso in grano<br />

pel distintamene danneggiato convento di Campo in Giudicarie, e per gli altri bisognosi<br />

conventi, che stanno sotto il di lui governo, è stato accordato dall’accennata Tirolese<br />

<strong>Provincia</strong> un soccorso di 50 moggi di formento, e 50 moggi di segala, in tutto adunque<br />

di 200 staia da estrarsi da’ granai della <strong>Provincia</strong> in Ala, e nel tempo stesso si è fatta la<br />

disposizione di far condurre questo grano da Ala sino qua a Bolgiano a spese della<br />

<strong>Provincia</strong>. Può esso pertanto far levare di qui questo grano in breve, e si rimette al<br />

medesimo nel tempo stesso la cura di una distribuzione proporzionata, e adattata alla<br />

necessità de’ bisognosi conventi. Bolgiano li 30 ottobre 1801 138 .<br />

134 Vedi sotto n. 2237 in fine.<br />

135 Da S. Chiara. Non celebrò li 9 e nella sera morì.<br />

136 Spedita li 7 novembre.<br />

137 Tradotta dal P. Lettore Filippo.<br />

138 Ivit F. Gervasius 10 nov. cum Patre Georgio clesiano. Venit huc pars grani 23 nov. Vide infra n.<br />

2195. La farina di tal grano è non buona, e fa un pane tristo.<br />

33


Dalla <strong>Provincia</strong>le meridionale Attività.<br />

L.+S.<br />

cerei rubri Giovanni Conte Belsperg etc.<br />

2147. 1801<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo. Colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello.<br />

In caso, che si smarrisse la lettera guardianale reco io l’infausta nuova, che il nostro<br />

benemeritissimo P. Gioachino, munito de’ SS. Sagramenti, è spirato circa le dieci, e<br />

mezza della scorsa notte, e domani mattina verrà seppellito il di lui cadavero. Egli s’ha<br />

reso degno di ogni lode, ed è morto rassegnatissimo ai divini voleri. Vi aggiungo, che in<br />

questa sera è giunto a Trento il Paccanaro di Trento, Ristauratore, e Generale del<br />

nuovo Ordine de’ Gesuiti, e smontò a s. Marco de’ Padri Agostiniani 139 . Vi abbraccio<br />

con fraterno affetto, e vi prego di favorirmi con dei biscotti per la posta 140 ecc. Trento<br />

10 nov. 1801.<br />

Colla prima occasione manderò i Direttori.<br />

2148. 1801<br />

Al P. Francesco Maria da Panchiato. Campo.<br />

Carissimo Padre S.L.G.C.<br />

Lo rendo certo, che ho ricevuto la sua, e che domani proccurerò di spedire al loro<br />

destino le due inchiuse. Sentirà dalla lettera guardianale la morte del nostro benemerito<br />

P, Gioachino seguita circa le dieci, e mezza della scora notte. Egli essendo confessore<br />

straordinario a S. Chiara mercoledì sera, benché non avesse terminata la solita<br />

quindicina di giorni, si licenziò, e fece ritorno a questo convento con grande fatica,<br />

perché asmatico, ed idropico 141 . Cessò di celebrare soltanto ieri. Io sapeva, che il signor<br />

Conte Manci era partito dal convento; ma non già che fossevi ritornato. Nella Rocca di<br />

Riva sarà meglio custodito. Vorrei però, che deponesse l’abito, e titolo di chierico.<br />

Sebbene lascerò il pensiero di ciò a monsignor decano di lui zio. Lo prego de’ miei<br />

rispetti al P. lettore, e raccomandandomi in precibus, anche per essere diventato il<br />

chierico seniore di questo convento, mi dico ecc. Trento 10 nov. 1801.<br />

In questa sera è giunto a Trento il Paccanaro di Trento Generale de’ nuovi Gesuiti,<br />

e smontò a San Marco. Venne dall’Ausugio, dove celebrò nella chiesa nostra di<br />

Borgo 142 .<br />

2149. 1801<br />

Al P. Amando Veronesi da Covalo Guardiano d’Arco.<br />

R.P.P.C.<br />

Da Fra Mansueto esibitore della presente riceverà dodici Direttori monastici, co’<br />

quali, e con gli altri tre, che ho dato al P. Tommaso potrà provvedere abbondevolmente<br />

al suo convento. Mi riservo a mandargli ‘l diocesano quando l’avrò anch’io, essendo in<br />

oggi ancora sotto al torchio. Con questa scansione lo prego di quattro cartacce per<br />

139<br />

Niccolao Paccanaro, che nel maggio del 1803 sia spetta nel Ledro a fare una Missione: ma vi<br />

mandò altri.<br />

140<br />

Per le “beghenate”; cfr. num. 1768; vedi anche il num. 2156.<br />

141<br />

Vi impiegò un’ora da S. Chiara a S. Bernardino.<br />

142<br />

Vedi il nostro Giornale ai 10 nov. p. 2072. Venne per altro nella sera de’ 9 a detta della gazzetta<br />

trentina. ma questa falla certissimamente.<br />

34


coprire li Direttori, che sto componendo 143 , dell’anno 1803, e potrà darle al suddetto<br />

Terziario Fra Mansueto, giacché le occasioni archesi sono tanto scarse;e bisogna fare in<br />

tempo le provvisioni. Se nell’autunno prossimo sarò morto, giacché ora muoiono i miei<br />

coetanei, serviranno per il mio successore. Lo prego dunque, e raccomandandomi in<br />

precibus, lo riverisco, e resto. Trento 11 novembre 1801. Suo div.mo, obb.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2150. 1801<br />

A perpetua memoria.<br />

Noto sia, e manifesto a chiunque leggerà le presenti lettere, che questa immagine<br />

cristallata, fatta in Augusta, città della Suevia, fu donata spontaneamente a questa nostra<br />

chiesa di san Bernardino appresso Trento, dal divoto sig. Vincenzio Spadea delle Dame<br />

negoziante napolitano: benedetta da me infrascritto, ed esposta su questo altare di s.<br />

Pietro Alcantarino, nella sera della festa di s. Vigilio li 26 giugno 1800, essendo<br />

presente il lodato signor Vincenzio. Ella rappresenta l’immagine lagrimante di Maria<br />

Santissima, che in Absam, luogo parrocchiale della diocesi di Bressanone, appresso Ala<br />

d’Insprugg, apparve in un cristallo d’una finestra, al contadino Giovanni Bucher, li 17<br />

gennaio 1797, fra le tre, e le quattro di sera: intorno al qual tempo cessarono in Roma di<br />

movere maravigliosamente gli occhi le sacre immagini della medesima Santissima<br />

Vergine Maria.<br />

L.+S. Così ho scritto io Frate Gio. Grisostomo da Volano, Servo di Gesù, e Maria, e<br />

professore dell’Ordine de’ Minori Riformati di San Francesco.<br />

Il lodato sig. Vincenzio venne diritto da me nel notato giorno colla mentovata<br />

immagine, perché mi conobbe avanti sino dal primo giorno dell’anno 1800 stesso. Egli<br />

negozia di cordelle rare di seta: ed ha un negozio grande. Mi ha detto, ch’è nato<br />

principe. Va con due servitori, e spende da generoso. Ha una divozione singolare al<br />

ss.mo Sagramento dell’altare, alla Via Crucis, ed a Maria Santissima. Qui non voglio<br />

dire il di più, che ho notato altrove. Ho fatto qui questa memoria, perché ora solamente<br />

ho veduto l’immagine della detta Madonna impressa in rame con una inscrizione<br />

tedesca. Ho posta la descritta memoria nel dorso dell’accennata immagine cristallata. in<br />

4°. Vide To. 2, Inscriptio 1796.<br />

2151. 1801<br />

Alla M. Maria Gioseffa Aloisia Winklerin. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Dal Padre confessore con sommo dispiacere ho inteso l’accidente sopravvenuto a<br />

V.R. in questa mattina: il quale però mi venne mitigato colla giunta, che il male<br />

scemossi. Voglio sperare, che Iddio Signor nostro clementissimo le ridonerà la sua<br />

primiera salute, onde poter continuare a servirlo, ed a fare acquisti di nuovi meriti<br />

appresso il medesimo. A questo effetto io, sebben peccatore, lo pregherò di tutto cuore,<br />

e nella prossima domenica celebrerò, ed applicherò anche la mia Messa. Ella proccuri di<br />

vivere interamente rassegnata alle sempre adorabili disposizioni di Sua Divina Maestà,<br />

mentre io aspettando di sentire buone nuove 144 la benedico coi ss. nomi di Gesù, e<br />

Maria, pregandoli, che benedicano anche le di Lei Madri assistenti. Amen. S.<br />

Bernardino 12 novembre 1801.<br />

143<br />

Vedi sopra 2123, sotto 2173.<br />

144<br />

Ė guarita.<br />

35


2152. 1801<br />

A monsignor Vicario Generale di Trento.<br />

Ill.mo, e R.mo Signore, sig. e padrone colendissimo.<br />

Fra NN. Riformato di san Francesco supplica umilmente V.S.Ill.ma, e R.ma, che<br />

voglia degnarsi di concedergli la facoltà d’assolvere dai casi riservati nella diocesi in<br />

occasione di confessioni generali. Che della grazia ecc.<br />

2153. 1801<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Melombardo.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

In questa mattina sono stato nel Castello, ed ho impetrato per la P.V. dalla Curia<br />

ecclesiastica la facoltà di poter assolvere semel una persona dai Casi riservati nella<br />

nostra diocesi, a tenore della di Lei domanda. Ho piacere, ch’ella fatichi nella vigna del<br />

Signore; ma vorrei, che non incontrasse intoppi così grandi, come sono i Casi riservati.<br />

Proccuri almeno di conseguire, che i suoi penitenti abstineant de cetero. Padre, la morte<br />

del P. Gioachino mi ha fatto diventare più vecchio, ed oltre avermi caricato di nuovi<br />

persi, mi obbliga di prepararmi a tenergli dietro in breve. Dunque per carità mi<br />

raccomandi al Signor Iddio, affinché mi doni di fare una buona, ed utile preparazione<br />

per tal viaggio; mentre io riverendola mi dico. Trento, s. Bernardino 17 novembre 1801.<br />

Suo div.mo affett.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2154. 1801<br />

Al P. Giangiacomo da Tiarno. Roveredo. Alle Salesiane.<br />

Rev. Padre.<br />

Il R.mo signor Provicario ieridì mi ha conceduto quanto gli ho chiesto per parte<br />

della P.V.R., voglio dire, che possa assolvere una penitente, ch’ebbe commercio con un<br />

nipote del suo marito, e dispensarla ad petendum debitum.<br />

Ho ringraziato il Signor Iddio, che abbia ridonata la vita alla mia nezza Rosa<br />

(Buongiovanni, moglie di Giangrisostomo Tovazio mio nipote) 145 e l’ho pregato, e<br />

pregherò, perché gliela mantenga lungamente.<br />

Mi spiace l’accidente accaduto al sig. arciprete di Volano 146 , e supplico il Signor<br />

Iddio affinché presto lo ristabilisca nella sua primiera salute: ed intanto conceda di poter<br />

far bene le di lui veci a D. Benedetto mio fratello carissimo 147 .<br />

La ringrazio delle notizie comunicatemi, le fo sapere, che il P. <strong>Provincia</strong>le ora sta in<br />

Pergine, mi esibisco, e la riverisco ecc. Trento 24 novembre 1801.<br />

2155. 1801<br />

Al P. Francesco Maria de’ Franceschi di Panchiato. Campo.<br />

Carissimo Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

L’assicuro, che ierlaltro il R.mo sig. Provicario da me pregato ha conceduto di poter<br />

assolvere quella persona, che ha commesso il Caso secondo riservato, sia d’omicidio,<br />

sia d’aborto. Parlo così, perché nel 1790 fu deciso, che per l’aborto non basti la licenza<br />

generale de’ Casi riservati. Qui abbiamo gli Avventi di Trento cattedrale, Aldeno,<br />

Cognola, Povo, Gardolo, e Civezzano. In S. Maria predicherà il sig. don Vincenzio<br />

145<br />

Fu sorpresa da una fiera colica, onde fu sacramentata.<br />

146<br />

Si ha fracassato una gamba li 30 ottobre vicino a Bolognano sua patria.<br />

147<br />

Vicario parrocchiale.<br />

36


Angeli. Ho spedito subito la lettera del P. Giannantonio per Moena. Mi spiace, che<br />

abbiano tante vacanze. Vedano di non abusarsene. Il P. <strong>Provincia</strong>le ora sta in Pergine.<br />

Sono sedici giorni, che Fra Pietro da Castagnedo sta in casa Schrechia assistendo al sig.<br />

abate vecchio don Simone infermo 148 . Li miei rispetti al P. lettore Davide ecc. Trento 25<br />

novembre 1801. Il concorso per le parrocchie vacanti di Cavalese, e Coredo sarà li 15, e<br />

16 dicembre.<br />

2156. 1801<br />

Al Padre Massimo da Volano. Bogo di Valsugana.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

Per non moltiplicar lettere vi prego di avvisare, ed assicurare il vostro Padre<br />

Guardiano, cui m’inchino, che ho ricevuto il sacco di biscotti, e che subito ho<br />

consegnato le sette corde di essi a quelli, cui furono destinate, anche al Padre segretario<br />

provinciale, che ieri è ritornato a Pergine 149 . Vi ringrazio poi delle tre corde, di cui mi<br />

avete regalato. Con esse, e con un’altra, che ho impetrato dal mio Padre Guardiano, farò<br />

il solito regalo ai signori officiali di questa posta imperiale, e regia 150 . Non è vero, che<br />

sieno miserabili; essendo anzi belle bellone. Vi ringrazio un’altra volta di esse, e del<br />

buon augurio per il mio compleannos. Mi spiace, che siate incomodato da raffreddori, e<br />

raucedini. Aiutatevi se potete, onde possiate predicare 151 , e servire ai bisogni del<br />

convento: ma rapporto al confessionale abbiate più riguardo, e più discrezione. Io grazie<br />

a Dio mi contento della mia sanità: parmi di essere ancora come negli anni passati:<br />

eccettuato soltanto l’incomodo, che mi reca il catarro, specialmente la mattina, e per<br />

camminare all’insù. Il mio Direttorio diocesano sta sotto al torchio, e spero, che verrà<br />

terminata la di lui stampa nella prossima settimana. Sarà il 26° diocesano. Il monastico<br />

si è il 36°. Ora potrei essere giubilato. Sia ringraziato, e lodato Gesù Cristo Signor<br />

nostro. Amen. Trento 26 novembre 1801.<br />

Rimando il sacco, ed il sacchetto. Qui predicano a Povo il P. <strong>Provincia</strong>le. A<br />

Cognola il P. lettore Sisinnio. Trento nel Duomo il P. Pietro Paolo. In Gardolo il P.<br />

lettore Filippo. In Aldeno il P. segretario. A Civezzano il P. Guardiano.<br />

2157. 1801<br />

Al P. Anacleto da Casezzo. Cles nell’Anaunia.<br />

R.P. Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

L’accerto, che go ricevuto il libro dalla P.V. dirizzatomi 152 , e che lo riporrò a suo<br />

luogo: come pure, che lacerarò il viglietto di ricevuta, se troverollo. In questa sera è<br />

venuto qua da Pergine il P. <strong>Provincia</strong>le col suo P. segretario, perché qui sonovi molti<br />

pulpiti avventuali. Predicherà nel Duomo di Trento il P. Pietro Paolo Vicario di<br />

Roveredo: in Aldeno il P. Segretario Vitantonio: in Povo il P. <strong>Provincia</strong>le: in Cognola il<br />

P. lettore Sisinnio Maria: in Gardolo il P. lettore Filippo: ed in Civezzano il nostro<br />

Padre Guardiano. Il Padre Caresino 153 nel sabato avanti la domenica Gaudete comincerà<br />

in Terlago una quasi Missione. Il Signor Iddio doni a tutti una perfetta sanità, e benedica<br />

le loro fatiche apostoliche, affinché possano fare del frutto nelle anime a gloria del<br />

148<br />

Vi andò nel giorno nono Fra Pietro. Ritornò al convento li 22 dicembre.<br />

149<br />

Ritornò da Pergine a Trento il P. <strong>Provincia</strong>le li 26 novembre.<br />

150<br />

2 al controllore. 1 al segretario. 1 all’off. Pernetto li 26 nov. per Iacobum Fontanarium.<br />

151<br />

a Roncegno.<br />

152<br />

Il libro del P. Gioseffo Platina del Movimento degli affetti.<br />

153<br />

Regalato di Cares. Andò nel sabato 12 dicembre.<br />

37


medesimo Dio. Se la P.V. fosse qui, come si aveva stabilito da principio, certamente<br />

avrebbe da fare più che costì. Si consoli però, che per questo Ella non iscapita, perché fa<br />

la santa obbedienza. Mi raccomando in precibus, la riverisco, e resto. Trento 26<br />

novembre 1801.<br />

Suo div.mo, obbl.mo amico in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2158. 1801<br />

Universis, et singulis praesentes litteras inspecturis fidem facio, ac testor ego<br />

infrascriptus, venerabilem clerum Aldeni, cum suo admodum reverendo domino curato,<br />

cumque pariter admodum reverendis dominis curatis Cimoni, et Garnigae, ac ill.mo<br />

domino presbyetro Iosepho Marzano Villensi 154 , per octiduum novissimum in sacrario,<br />

et ecclesia curata Aldeni, me semper praesente, piis meditationibus, lectionibus,<br />

exhortationibus, colloquiis, aliisque huiusmodi operibus, et exercitiis spiritualibus<br />

operam sedulam impendisse, ac devoto animi affectu vacasse. Unde spes mihi affulget,<br />

quod inde fructum saltem aliquem, adiuvante Deo Optimo Maximo sit relaturus. In<br />

quorum fidem has propria manu scriptas, et sigilli curatialis impressione munitas, dedi<br />

Aldeni in aedibus canonicalibus hac die dominica 13 decembris anno Domini nostri<br />

Iesu Christi 1801.<br />

L.+S. Fr. NN. Ordinis Minorum Reformatorum s. Francisci<br />

concionator actualis Aldeni.<br />

Nota. D’ordine di monsignor Vicario Generale Capitolare, spedito a suggerimento<br />

del sig. canonico arcidiacono Gio. Francesco Conte di Spaur, don Massimiliano<br />

Agostini d’Aldeno, perché fu assente, venne a farli nel nostro convento li 20 dicembre,<br />

e partì ai 24.<br />

2159. 1801<br />

Ai Padri (RR. PP.) Guardiani di Arco, e Roveredo.<br />

Pazientino se nell’avvenire qualche volta non manderò loro il Foglio nel giorno<br />

proprio, perché non posso continuare, come ho fatto finora, il mandare due, tre, quattro<br />

volte per averlo, atteso che venendo tardo le poste, non istampasi al solito tempo. Trento<br />

1 dicembre 1801 di notte, colla gazzetta di due giorni.<br />

2160. 1801<br />

Al P. Stanislao di Nago Vicario in Cavalese.<br />

Rev. Padre Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Oggidì ho ricevuto la sua de’ 29 novembre, e subito subito ho consegnato il<br />

rinchiuso per il P. lettore Davide a Fra Felice di Covalo ritornante a Campo col P.<br />

Vicario Patrizio. Parimente subito ho dato al P. confessore Cesario la lettera<br />

Riccabona 155 da portare alla Madre Abbadessa Riccabona. Ho avvisato<br />

Frat’Abbondanzio, il quale mi ha risposto, che già sta facendo quanto la P.V.R.<br />

ricerca 156 ; ma abbisogna ancora di qualche tempo. Rapporto a Fra Pietro Alcantarino di<br />

Meano le fo sapere, che l’ho salutato in di Lei nome, e che stassene mediocremente<br />

bene. Egli per altro diportasi da interamente sano in tutte le cose dentro, e fuori di<br />

154<br />

Iste Marzanus non interfuit exercitiis villanis.<br />

155<br />

di don Giuseppe Pasquale fratello della M. Rosa Riccabona.<br />

156<br />

Pillole. Li 4 dic. le ho date in una scatolina invisibile ad un putto fiemasco ritornante da Madrano<br />

a Cavalese.<br />

38


convento. La ringrazio del buon augurio, che mi fa, delle prossime feste natalizie; ma<br />

col dispiacere, che non posso premetterle il contraccambio coll’Indovino Inglese, perché<br />

non sarà poco se me ne verrà donato uno per mio uso 157 , ed io non ardisco di chiederlo,<br />

o provvederlo. Perciò dimando scusa, e raccomandandomi in precibus, la riverisco,<br />

anche per parte del suddetto Fra Pietro, e mi dico. Trento 1 dicembre 1801, di notte.<br />

Il Primessario di Povo don Bartolommeo Perugino di Nago, scappato dalla morte, è<br />

ritornato a Nago.<br />

21<strong>61</strong>. 1801<br />

Il signor Gio. Battista Tomaselli è pregato di dare al signor Gio. Battista<br />

Monauni 158 stampatore, esibitore del presente, troni 12, dico troni 12 per saldo della<br />

stampa del Direttorio francescano. Che della carità il Signor Iddio, ed il serafico Padre<br />

san Francesco ecc. Dato nel convento di san Bernardino li 5 dicembre 1801 159 .<br />

Senza sigillo in un quarto di foglio piegato<br />

D’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

2162. 1801<br />

Oggidì 6 dicembre, domenica di sera, dalla posta di Trento ho ricevuto da<br />

soscrivere un viglietto in parte stampato, ed in parte scritto del tenore seguente: “N.ro 4.<br />

Quitanza. Franciscani. li 28 novembre Per un groppetto Argt 19 f. giunto da Bolzano,<br />

che io sottoscritto confesso aver ricevuto da questa posta. Trento li 5 dicembre 1801.<br />

Fra Gio. Grisostomo di Volano<br />

Letterario de’ Francescani.<br />

Ho ricevuto il groppetto nel giorno settimo, contenente due cedole, e della moneta<br />

per Messe mandate dal P. Quintiliano Reggla al P. Ziller.<br />

2163. 1801<br />

Al P. Lorenzo da Cavareno Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Rispondo al quesito propostomi dalla P.V.R. rapporto alle Messe dette Gregoriane,<br />

facendole sapere, che approvo il di Lei sentimento, poiché leggo, che non est necesse, ut<br />

idem sacerdos per mensem celebret diebus triginta; sed necesse est, ut offeratur hostia<br />

per mensem, sive ab uno, sive a pluribus. Così il P. Gavanto parte 1, tit. 5, n. 3.0. Anche<br />

il P. Cavalieri To. 3, decr. 90, scrive, che eaedem Missae iure mumquam ita alligatae<br />

censeri queunt uni sacerdoti, ut si hic moriatur, vel infirmetur, alter subrogari non<br />

valeat, qui easdem continuet, quin iam celebratae repetantur. Il medesimo Cavalieri<br />

ibidem aggiugne, che le accennate Messe non una die, aut paucioribus, sed triginta<br />

continuis celebrandae sunt. In triduo tamen mortis Christi, necnon si sacerdos ob<br />

aegritudinem una vel altera die a celebarndo prohibeatur, huiusmodi continuatio tolli<br />

non videtur. Parimente Benedetto XIV, Institut. Eccl. 34 § 5 avvisa, che si intra<br />

trigesimun dierum numerum, quo celebrantur Missae Sancti Gregorii dictae, postremi<br />

157 dallo stampatore.<br />

158 Monauni figlio del fu altro Gio. Battista quondam Gio. Battista.<br />

159 L’ho consegnato al sig. Giuseppe fratello in bottega li 10 dicembre 1807.<br />

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tres dies maioris hebdomadae occurrant, diebus insequentibus numerus absolvatur 160 .<br />

Noi qui costumiamo di assegnarle ad un solo supposto disimpegnato, e se questi<br />

s’ammala, fansi continuare da un altro. Ed io supponendo, che questo possa bastare alla<br />

P.V.R. mi raccomando in precibus, la riverisco, e resto. Trento 7 dicembre 1801.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2164. 1801<br />

Al Padre Davide tiarnitano. Campo.<br />

R.P.L.S.L.G.C.S.N.<br />

Iersera ho ricevuto il suo plico di lettere portanti l’infausta notizia della morte costì<br />

seguita (li sei) del fu nostro buon Padre Andrea Balducci da Prezzo. Fu subito<br />

pubblicata dal Padre <strong>Provincia</strong>le, ed oggidì s’avrebbe cantata Messa per lui, se non<br />

fossimo stati impediti dal nobile funerale del fu sig. Giuseppe Lanfranchi suocero del<br />

sig. Antonio Pedrotti 1<strong>61</strong> . Oggidì pure ho spedito le altre lettere tutte, eccettuata soltanto<br />

la destinata per Roveredo, che partirà, ed arriveravvi domani. Ho ricevuto la lettera<br />

pesante del P. Raffaele per Cavalese; ma non so quando riuscirammi di trovare una<br />

occasione opportuna per ispedirla. Rapporto a quella di Orzano (all’onesto giovine<br />

studioso Andrea degli Andrei) farò quanto egli mi suggerisce. Mi raccomando, lo<br />

riverisco, e sono ecc. Trento 10 dic. 1801, per coperte di altre.<br />

2165. 1801<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Vigilio da Fondo, dimorante in Cles, prega, che siagli conceduta la facoltà<br />

di poter assolvere semel una persona dal Caso riservato dell’omicidio, ed anche da ogni<br />

altro, che nel decorso della confessione forse si scuoprisse.<br />

Così ho scritto li 10 dicembre 1801 per non andare apposta io subito in città. Fu<br />

soscritto così: Concessum etc. Signatum 11 decembris. 1801, J.A. de Menghin<br />

Provicarius Generalis Capitularis.<br />

2166. 1801<br />

Al P. Anacleto da Casezzo. Cles.<br />

Rev. Padre S.L.G.C.S.N.<br />

Senza il menomo indugio, perché possa servire il signor dottore Michele Widmann<br />

di Coredo, gli spedisco una copia della relazione, che scrissi nel 1792 ad istanza del fu<br />

signor cancelliere Alfonso Widmann. E sperando, che si contenterà di essa, come intesi<br />

essersi contentato il lodato signor cancelliere, gli aggiungo, che ora non potrei<br />

facilmente migliorarla: che servirò colla facoltà richiesta il P. Vigilio: e che il l.1.n.Dei<br />

Filius fu un manifesto errore di stampa. Lo prego de’ miei rispetti al degnissimo signor<br />

dottore, lo riverisco, e resto ecc. Trento 10 dicembre 1801, di notte.<br />

Nota. La relazione sta nel Compendium diplom. To. 3, n. 498. Dal sig. Alfonso fu<br />

spedita in Germania. Videsis To. 3, epist. 759.<br />

2167. 1801<br />

160 In Vita s. Gregorii Papae scripta per Ioannem Diaconum L. 1, c. 2, n. 15 et 16, apud Bollandianos<br />

To. 2 Martii. Frater Iustus monachus liberatus a Purgatorio celebrata trigesima Missa iuxta praeceptum s.<br />

Gregorii.<br />

1<strong>61</strong> Orefice a s. Pietro.<br />

40


Al Padre Vigilio da Fondo. Cles.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Avrà inteso dal Padre Anacleto, che io era disposto per servirlo coll’autorità<br />

richiesta di questa Curia ecclesiastica. Ed ecco, che qui gliela mando in scriptis, senza<br />

veruna dilazione. E restando ad ulteriori suoi comandi, lo riverisco, e mi dico. Trento 11<br />

dicembre 1801.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2168. 1801<br />

Al P. Michel Angelo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P. Guardiano.<br />

L’assicuro, che ho spedito alla sig. Teresa Cappelletta il fagotto addirizzatomi, e<br />

che certamente giunse alle di lei mani. Suor Michelina lo ringrazia di quanto ha<br />

nuovamente operato il di lei favore, e brama, che si verifichi quel quo tardius, eo<br />

gloriosius 162 . Ella mi ha risposto, che i guanti, e le crocette, di cui le scrive il P.<br />

Giangiacomo, sono per la signora Elisabetta Marzani Benetta. Lo prego di avvisarlo. Io<br />

supponeva, che le soppresse ex Clarisse di costì fossero cinque, cioè le MM. Pandina,<br />

Aloisia, Tisina, Floriana, e Pagliaria 163 . Come dunque mi scrive, che sono quattro? Lo<br />

riverisco ecc. Trento 11 dicembre 1801, colla gazzetta..<br />

2169. 1801<br />

Al P. Francesco dell’Orsola da Borgo Ausugano, Agostiniano, sagrestano in Trento<br />

a san Marco 164 .<br />

Molto rev. Padre padrone colendissimo.<br />

Subito dopo la partenza della P.V.M.R. ho pensato più agiatamente al propostomi<br />

caso dell’occorrenza di santa Lucia, e della domenica privilegiata: ed avendo fatto<br />

riflesso, che nella chiesa di san Marco 165 vuolsi cantare secondo il solito una santa<br />

Messa ratione concursus populi ad celebarndum festum S. Luciae, quod transferri<br />

debet, colla rubrica sesta de Translat. festorum innanzi agli occhi, ora mi avanzo a dire,<br />

che nella predetta chiesa potrassi cantare post Nonam la Messa si santa Lucia, in qua<br />

col. rub. etiam quoad altare, Glor. oratio unica, Credo, Praef. Conccept., versetto Ite<br />

Missa est, ac ultim. Evamg. In principio. Nella cappella poi di s. Lucia tutte le Messe<br />

diransi di s. Lucia, colla seconda orazione, e coll’ultimo Evang. della domenica. Mi<br />

lusingo di non errare; e pregando la P.V.M.R. di raccomandarmi alla sua Santa, la<br />

riverisco, e resto. S. Bernardino 11 dicembre 1801, di notte.<br />

Di V.P.M.R. cui aggiungo, ch’essi non sono obbligati di cantare la Messa della<br />

domenica dall’accennata rubrica sesta.<br />

Div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

2170. 1801<br />

162 Nulla venne da tal parte.<br />

163 To. 5, n. 2015.<br />

164 Nel 1649 visse un Baptista quondam Ioannis dell’Orsola de Garzano plebis Civezani. Nel 1517<br />

Iohannes de l’Orsola fu possessore nelle pertinenze di Barbaniga.<br />

165 Festa a s. Marco notasi anche ne’ calendari trentini, e si fa fiera presso di esso s. Marco.<br />

41


A Fra Marco Brunelli di Rango. Cavalese.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

Vi fo sapere, che tengo per Voi una lettera del Padre Raffaele, e che non fido darla<br />

alla posta, o altri sconosciuti, perché pesa. Dunque la conserverò finché riuscirammi di<br />

trovare una occasione opportuna, o che Voi me la indirizzerete con un vostro<br />

viglietto 166 . Vi avviso altresì, che Fra Gervasio ultimamente ha parlato coll’Ill.mo<br />

signore Ress, per il taglio della legna, e che perciò non c’è altro bisogno di memoriale.<br />

Suppongo, che sarà giunta eziandio costà la notizia della morte del Padre Andrea; e<br />

salutandovi di cuore mi dico. Trento 12 dicembre 1801.<br />

Vostro aff.mo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2171. 1801<br />

Al Padre Ignazio Malfatti di Trento Vicario in Pergine.<br />

Rev. Padre Vicario.<br />

Per espressa commissione del bravo poeta signor don Gio. Vigilio de’ Carli<br />

spedisco alla P.V.R. questo di lui foglio in lode del di Lei Ill.mo signor Conte nipote<br />

Girolamo Malfatti, tenendo per certo, ch’Ella ne ringrazierà, e loderà il signor Iddio<br />

datore d’ogni bene. E senza più riverendola mi professo. Trento 12 dicembre 1801.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Nota: il foglio dà un sonetto di Nesturdio Melamitico Prendendo il comando della<br />

terza brigata nelle nazionali milizie di questa Guardia Urbana per elezione dell’Ill.mo<br />

magistrato, e pel vivissimo desiderio degl’incliti suoi uffiziali, e compagni d’armi<br />

l’Ill.mo signor Cap.no Girolamo de malfatti in Thiesfeld ec. già benemerito della patria,<br />

tra l’universale applauso di ogni ordine di persone, e di popolo ben affetto. Ossequiato<br />

al merito ben palese della generosissima dama Giuseppa vedova de’ Malfatti in<br />

Thiesfeld Ec. nata Contessa de Melchiori Ec. Madre amorosissima del sopraddetto. Così<br />

il foglio stampato in Trento dal Monauni. Per tal funzione furono stampati dodici<br />

sonetti. Se Iddio ci donerà vita vedremo se il fine corrisponderà al principio. Vedi nel<br />

Giornale 167 ai 2 d’agosto 1801. Il Conte nel principio del 1802 si è allontanato da<br />

Trento, andando a Venezia, Milano ecc. per motivi domestici. Andò con lui anche il di<br />

lui fratello unico Domenico. Ritornò presto.<br />

2172. 1801<br />

A monsignor Vicario Generale di Trento.<br />

Ego infrascriptus fidem facio, ac testor, quod nobilis, ac reverendus dominus Petrus<br />

Fiechi presbyter saccensis, per octiduum spiritualibus exercitiis vacavit in conventu isto<br />

sancti Bernardini apud Tridentum. Hac die 14 decembris anno Domini 1801 168 .<br />

L.+S.<br />

nostri Fr. Ioannes Chrysiostomus de Avolano<br />

Ordinis Minorum Reformatorum sancti Francisci.<br />

Fu obbligato dalla Curia ecclesiastica di Trento. Egli ha circa tre anni di<br />

presbiterato, ed è nipote di don Gio. Battista Fiechi prete. Si scusa con dire, che ha fatto<br />

166<br />

La ho data a F. Gio. Maria li 19 dicembre.<br />

167<br />

*Diario.<br />

168<br />

Abiit eodem die impransus.<br />

42


quanto hanno fatto altri preti di Sacco viventi, che furono alle commedie ec. Per altro<br />

appresso i Padri Bollandisti To. 2 martii pag. 520, 523, ac 564 ove trattano di san<br />

Patricio, ritrovasi rammentato come scrittore un Sanctus Fiecus, detto anche Fiechus,<br />

episcopus sleptensis in Hibernia. Il detto prete fu in Vienna nel 1803, ed ora nel 1804 si<br />

trova in Trento tedescato.<br />

2173. 1801<br />

Al P. Tommaso da Tiarno. Arco.<br />

R.P. Tommaso.<br />

Non posso mandargli copia delle lezioni del Beato Leonardo da Porto Maurizio,<br />

perché né pur io le tengo, e sto aspettandole da molto tempo. Il mondo al giorno d’oggi<br />

è sossopra. Non si sa a chi scrivere 169 . Le ho accennate nel nuovo Direttorio, atteso che<br />

ho letto nel Direttorio bolognese dell’anno corrente 1801 che furono stampate al fine del<br />

Direttorio dell’anno 1800. Nella mattina della scorsa domenica 13 dicembre in Trento<br />

sul suo letto è morto subitaneamente il canonico Conte Francescantonio Alberti di Poia,<br />

che fu seppellito ieridì mattina con pompa semicapitolare. Noi però siamo stati invitati<br />

soltanto nell’infimo numero duodenario 170 . Nello stesso tempo di domenica dopo fatta<br />

collazione in Piazina è morto all’improvviso il sig. Giacomo Cesar di Trento. Gli<br />

raccomando ancora di proccurarmi delle cartacce da coprire i Direttori; e lo riverisco.<br />

Trento 16 dicembre 1801. Colla gazzetta.<br />

2174. 1801<br />

Al P. Guardiano di Arco. Colla gazzetta.<br />

R.P.<br />

Oggidì 22 dicembre circa le due pomeridiane qui è morto cancrenoso il signor abate<br />

Simone Schrech di anni 82 171 , che fu assistito 43 giorni, e notti dal nostro infermiero F.<br />

Pietro di Castagnedo. Noi da sabato in qua abbiamo infermo F. Pietro Alcantarino<br />

chierico con male di testa, di gola, e di un’orecchia. Li parrochi nuovi sono, di Cavalese<br />

il signor Conte canonico Giuseppe d’Arsio: e di Coredo il sig. don Andrea Filippi di<br />

Scanna curato di Noriglio nel Lagaro ecc.<br />

2175. 1801<br />

Al Padre Davide tiarnitano. Campo.<br />

Rev. Padre lettore sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Oggidì ho impaccato le tre copie del primo tomo iueniniano richieste dalla P.V.R. e<br />

domani, o posdomani le farò deporre nella bottega pisoniana, secondo la datami<br />

direzione. Con questa occasione le fo noto, che Fra Pietro Alcantarino sta<br />

nell’infermeria sino dai diciannove del corrente per male di testa, di gola, e d’un<br />

orecchia. Ora però sta meno male.<br />

In questa mattina in 19 siamo stati al funerale del fu sig. Antonio degli Antoni,<br />

membro della Milizia Nazionale, morto nella sera de’ 26 in età di anni 96, mesi 10,<br />

giorni 17. Fu veramente magnifico, e splendido, e singolare. Le strade furono piene, e la<br />

gran chiesa di S. Maria Maggiore arcipiena. L’accompagnamento, e la musica<br />

169<br />

Fu per me scritto a Ferrara; ma non venne risposta, forse per essere cisalpina. Ora 1802 in<br />

febbraio si trovano in Arco, ed in Cles inserite nel Breviario di nuova stampa. Le tengo. Vedi sotto n.<br />

2203, 2206.<br />

170<br />

Dovevamo per altro essere 14 almeno.<br />

171<br />

I domestici dicono 83.<br />

43


instrumentale della Milizia predetta furono la causa principale di così fatto concorso. Il<br />

più pregiabile però di tal funzione si fu, il sentire, che tutti uno ore lodarono la bontà del<br />

defunto.<br />

Nella sera oscura del SS. Natale alcuni cittadini si accinsero per rappresentare<br />

l’adorazione de’ Santi Re Magi nel Duomo di Trento, dove sino dall’anno 1783 non è<br />

lecito il cantare la santa Messa nella mezzanotte natalizia. Ma nulla fecero, perché<br />

trovarono il detto Duomo troppo pieno di gente d’ogni sesso, e condizione, postata<br />

eziandio su gli altari irriverentemente, ed anche bisbigliata. Onde i detti sacri<br />

commedianti andarono a fare la loro opera nel palazzo manciano.<br />

Ai tredici fu trovato morto sul suo letto il canonico di Poia 172 . Noi siamo stati<br />

invitati soltanto nell’infimo numero duodenario, benché il funerale sia stato di mezzo<br />

Capitolo.<br />

Ai venti in Cognola è morto quel buon monego.<br />

Ai 22 in Trento è morto il sig. abate Simone Schreck.<br />

Ai 25 in Cognola è morto misser Bernardo Pedrotti fratello del fu curato. Al di lui<br />

mortorio 173 furono presenti dieci nostri Religiosi.<br />

Le sospiro un felicissimo capodanno con li suoi studenti: mi raccomando in<br />

precibus, e resto ecc. Trento 28 dicembre 1801.<br />

2176. 1801<br />

Al P. Guardiano d’Arco. Colla gazzetta.<br />

R.P.<br />

Nella sera del dì 26 è morto in Trento il sig. Antonio degli Antoni d’anni 96, mesi<br />

10, giorni 17, e fu seppellito nel dì 28 cogli onori militari, essendo stato socio della<br />

Milizia Nazionale. Il funerale fu veramente magnifico, e singolare. La chiesa di santa<br />

Maria Maggiore si vide arcipiena, senza il minimo disordine, e disturbo. Le sospiro un<br />

felice capodanno. Trento 29 dicembre 1801.<br />

2177. 1801<br />

Al Padre Gio. Maria Buonfanti di Cembra. Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Dalla ricevuta qui compiegata scorgerà, che colla maggiore sollecitudine ho fatto<br />

capitare nelle mani del sig. Gio. Battista Santuari, o piuttosto Saltuari, quanto la P.V.<br />

come confessore mi ha indirizzato (cioè cinque tronetti 174 in specie) e potrà colla stessa<br />

ricevuta render sicuro il suo cliente, anche rapporto al di più, che per altro dovesse<br />

ristituire. Le sospiro un felicissimo capodanno, e la riverisco. Trento 29 dicembre 1801.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2178. 1802<br />

Ai Padri Guardiani d’Arco, Roveredo, e Borgo.<br />

R.P.<br />

172<br />

Francescantonio Conte Alberti di Poia, cittadino, ed abitante di Trento.<br />

173<br />

*Funerale.<br />

174<br />

*Tronetto: Moneta coniata a Trento nel sec. XVI del valore di 12 carentani ed equivalente al<br />

pezzo d’argento, chiamato Lira Tron in uso a Venezia: cfr. Battaglia, Grande Dizionario della lingua<br />

italiana.<br />

44


Colla prima occasione opportuna gli spedirò una copia del mio Direttorio diocesano<br />

per la sua sagrestia 175 . Frattanto l’avviso, che mi spiace la discordanza de’ moderni<br />

nostri astronomi trentino, e roveretano: e molto più, che hanno messo il plenilunio nel<br />

giorno di Pasqua: ed ancora di più, che dal roveretano fu detto plenilunio d’aprile.<br />

Sebbene ne lascerò, che ci pensino essi. Lo riverisco ecc. Trento 1 gennaio 1802, colla<br />

gazzetta.<br />

2179. 1802<br />

Al Padre Davide tiarnitano. Campo.<br />

R.P.L.S.L.G.C.S.N.C.<br />

Spero, e suppongo, che prima di questa avrà ricevuto una mia de’ 28 dicembre, e<br />

fors’anche i tre volumi, che ho deposto per Lei presso il sig. Pisoni nel giorno 29. Ora la<br />

prego di riporre nella sua sagrestia il qui rinchiuso nostro Direttorio diocesano 176 , il<br />

quale forse sarà l’ultimo, che ho il vantaggio, e contento di mandarle, giacché son<br />

troppo vecchio, e veggo, che si ammalano questi nostri Religiosi con pericolo ecc.<br />

Stanno sul letto presentemente F. Pietro Alcantarino, F. Abbondanzio, e F. Lorenzo. Ė<br />

stato eletto Guardiano di Roveredo il P. Pietro Paolo. Il P. Giangiuseppe sta ancora in<br />

Roveredo. Il P. Regalato è in Pinedo missionando. Darò a F. Felice di Covalo un plico<br />

sigillato con ceraspagna, e sigillo nobile per Lei, colla nota, che preme. Mi raccomando,<br />

la riverisco, e resto ecc. Trento 2 gennaio 1802 177 . In S. Chiara la M. maestra Teresa<br />

Gioseffa Forlina è inferma per male di petto; ma non disperata ecc.<br />

2180. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

Eccovi la promessa copia del mio Direttorio diocesano, la quale in quest’anno<br />

dovette pagarsi nove carentani, essendosi pagata negli anni scorsi soltanto 8. Tutto<br />

diventa sempre più caro. Le ho aggiunto il calendario canonicale, in cui io non ho avuto<br />

mano. Quindi vi avviso, che non approvo quel Vescovile sede vacante, cavato<br />

dall’episcopali sede vacante., che ho messo in fronte al mio Direttorio diocesano latino.<br />

Piuttosto avrei scritto vacando la sede vescovile. Nel calendario canonicale del 1801\ fu<br />

posto soltanto sede vacante in latino, nella qual lingua l’ablativo assoluto ha luogo, non<br />

già all’italiana. Vedrete, che contiene degli altri errori da me notati. Io disapprovo anche<br />

quella singolarità del giorno 24 d’aprile; ma non fido parlare collo stampatore, temendo<br />

di non essere ben inteso,quantunque pesami, che la ragione sia più che manifesta. Ora<br />

sto lavorando per l’anno 1803, ma non so se potrò finire il lavoro, atteso l’inverno<br />

cattivo, ed il mio catarro. Raccomandatemi al Signor Iddio, e proccurate di conservarvi<br />

ecc. Trento 4 gennaio 1802 178 .<br />

2181. 1802<br />

A monsignor Vicario, o Provicario Generale di Trento.<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Giuseppe Maria da Pradazzo supplica riverentemente, che siagli conceduta<br />

la facoltà di assolvere semel una persona dai casi riservati nella nostra Diocesi ecc.<br />

175 Dato al postiglione in convento.<br />

176 Pagato carentani 9.<br />

177 Spedita li 7 gennaio.<br />

178 Spedita li 13 gennaio per Isidorum.<br />

45


Così ho scritto gli 8 gennaio 1802, non potendo andare in città personalmente. Fu<br />

rescritto: Concessum etc. Signatum 8 Ianuarii 1802.<br />

I.A. de Menghin Provic. Generalis Capitularis.<br />

2182. 1802<br />

A monsignor Vicario, o Provicario Generale di Trento.<br />

Ill.mo, e R.mo signore, sig. e padrone colendissimo.<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano, umilissimo servidore di V.S.Ill.ma, e R.ma, non<br />

potendo venire in persona per certo suo malore, le spedisce il qui compiegato foglio,<br />

indirizzatogli da un altro convento, e supplicandola della bramata sua autorevole<br />

risposta, le bacia riverentemente le sacre mani. Di s. Bernardino gli 8 gennaio 1802.<br />

Extra. All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Monsignor Vicario Generale ecc,<br />

Trento.<br />

2183. 1802<br />

Al P. Giangiacomo da Tiarno. Roveredo.<br />

R.P.<br />

Gli mando il suo foglio col rescritto autentico, e pacifico. E riverendolo resto.<br />

Trento 8 gennaio 1802.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

Pro memoria. Il rescritto del sig. Provicario Segnato 8 gennaio 1802 insegna, che<br />

una cappella privata non può servire per amministrare il Sagramento della penitenza a<br />

stranieri, cioè a non domestici. 2. Che un parroco non può dare licenza di confessare in<br />

tal cappella. 3. Che chi confessi in essa senza grata colla licenza del parroco, non è<br />

incorso nella sospensione, cum supponere potuerit, parochum authoritate hoc<br />

concedendi munitum esse. 4. Che un confessore assistendo ad un moribondo, per aver<br />

ascoltata la confessione d’un sano in una stanza contigua, ignorando esser ciò vietato<br />

dal vescovo sub poena suspensionis, non è incorso nella censura, supposto, che la di lui<br />

ignoranza non sia stata affectata, vel supina. 5. Che il medesimo confessore non<br />

curandosi dell’avviso datogli, e continuando a confessare, non è incorso<br />

nell’irregolarità, nisi etc. ut ad 4.<br />

2184. 1802<br />

Alla sig. contessa Gioseffa vedova Malfatti. Trento 179 .<br />

Ill.ma signora, signora padrona graziosissima.<br />

Quantunque sieno parecchi giorni, che per certo reumatismo non abbia potuto<br />

uscire di convento, e né pur andare al coro, giacché ora per la Dio grazia sto meglio,<br />

attese le premure di V.S.Ill.ma verrò a servirla oggidì, ma soltanto dopo le due<br />

pomeridiane. E senza più facendole una profonda riverenza mi do l’onore di<br />

protestarmi 180 . Di s. Bernardino 13 gennaio 1802.<br />

Di V.S.Ill.ma<br />

Umil.mo, obbl.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

179 Nel novembre 1803 si ha divisa dai figliuoli.<br />

180 Voleva, che andassi al pranzo per poi parlarmi ecc. rapporto alle differenze de’ sig. Conti<br />

Melchiori suoi fratelli col sig. Conte Giuseppe primogenito.<br />

46


Fuori. All’Ill.ma signora, signora padrona graziosissima<br />

La signora Contessa Gioseffa vedova Malfatti<br />

nata contessa Melchiori ecc.<br />

Trento<br />

2185. 1802<br />

Al sig. Provicario Generale Capitolare. Trento.<br />

Ill.mo, e R.mo signore<br />

F. Gio. Grisostomo servidore umilissimo di V.S.Ill.ma, e R.ma crede, che si possa<br />

rispondere negative ad utrumque: e che tale risposta non abbia bisogno di prove,<br />

parlando chiaro le rubriche del Messale romano 181 . Soggiugne bensì, che secondo il<br />

decreto della S.C. de’ Riti segnato li 15 settembre 1664, Non permittitur ad altare maius<br />

celebratio Missae, dum dicuntur in choro Matutinum, et Horae, non il coro dee cedere<br />

alla Messa; ma la Messa al coro: e che la detta Messa privata non avendo alcuna<br />

relazione al coro, potrà celebrarsi ad un altro altare minore, ed in altra ora ecc. S.<br />

Bernardino 13 gennaio 1802.<br />

Il Caso è questo.<br />

Ecclesia collegiata 182 , in qua post Missam conventualem, mos est, ut ad commodum<br />

populi celebretur in altari maiori Missa privata, sive sine cantu, ad quam audiendam<br />

frequens est concursus, Horas Sextam, et Nonam eodem contextu recitari solitas, ad<br />

vitandam confusionem, recitat diebus festis, et dominicis ante Missam conventualem<br />

contra rubricas, et hactenus vigentem contrariam, consuetudinem.<br />

Q. 1. An id collegiata ecclesia propria authoritate facere potuerit?<br />

Q. 2. An episcopus ob dictam confusionem permittere possit?<br />

Il M.R.P. Giangrisostomo è pregato del suo parere 183 .<br />

2186. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Ho veduto anch’io, che il plenilunio non può stare nel giorno di Pasqua, benché<br />

siavi stato posto dall’astronomo monauniano, ed anche dal roveretano. Ho pur<br />

osservato, che il roveretano lo nomina espressamente di aprile. Il monauniano differente<br />

da quello degli anni passati, non fa cenno dei mesi. Io ho tolto le lunazioni dal<br />

monauniano; ma non fui a tempo di avvisare lo stampatore 184 . Quindi senza sapere con<br />

chi consultare, nel mio calendario ho posto il plenilunio col Martirologio romano nel<br />

sabato Santo ai 17 d’aprile. Lo Schieson di Bassano lo mette ai 15. Siccome nell’anno<br />

corrente sonovi tredici lune, così conviene darne due ad un mese, cosa, che fu praticata<br />

eziandio negli anni 1796, 1799, ed altri. Suppongo, che tal mese sia uno de’ primi; ma<br />

181 Hoc anno 1802 die 27 octobris anonymus perginas epistolam scripsit all’Ill.mo, e R.mo padrone<br />

colendissimo il sig. dr Giuseppe Antonio de Menghini Provicario Capitulari di Trento. Ita ille ad literam.<br />

Missa conventualis cantanda est post Tertiam, non autem absolutis omnibus Horis canonicis, non obstante<br />

contraria consuetudine. S.R.C. 18 ian. 1589 in Chatacen. apud Meratum par. 3, tit. XI, n. 4.<br />

182 Suppongo l’archese.<br />

183 Etiam cathedralis trid. tempore Quadrages. in diebus ferialibus dicit Sextam et Nonam ante<br />

Missam conventualem de festo. Ceterum S.R.C. 9 aug. 1760 in Venusina decrevit, quoad horam<br />

celebarndi Missam conventualem de Sanctis, et de feria, servandas esse rubricas Missalis. Videsis To. 4<br />

Chronolo, seraph. pag. 587.<br />

184 Lo stampatore avvisato da me, si corresse in alcun copie stampate dopo l’avviso.<br />

47


non so precisamente quale. Peraltro tengomi sicuro di non aver fallata la Pasqua. Se<br />

intorno a questo sentiste qualche cosa, che potesse giovarmi, partecipamela.<br />

La festa di s. Alfonso, detto anche Idelfonso, ed Ildefonso vescovo e confessore, sta<br />

nel Martirologio romano di Benedetto XIV ai 23 di gennaio: ma non celebrasi<br />

dappertutto in tal giorno, perché impedito da altri 185 . Nel nostro Breviario stampato in<br />

Campidonia l’anno 1750 tra gli offici pro aliquibus locis evvi quello di s. Ildefonso ai<br />

18 di febbraio. Nel calendario parigino del 1764 è nel giorno 23 di gennaio. Nel nostro<br />

Messale stampato in Venezia si mette la di lui festa per la Spagna, ma senza la nota del<br />

giorno, e del mese. Anche nel Martirologio del Baronio stampato l’anno 1586 è ai 23 di<br />

gennaio.<br />

Di santa Giuditta vedova Betuliese, non fa menzione alcuna il Martirologio<br />

romano 186 , benché trovisi stralodata, e chiamata Sanctissima da sant’Agostino, e da san<br />

Gio. Grisostomo, e da altri Santi. Ella non ha culto approvato dalla Santa Madre Chiesa.<br />

Nel Martirologio però del Greveno ai 17 d’agosto v’ha: In Bethulia beatae Iudith<br />

viduae. I Padri Bollandisti portano una santa Giuditta martire di Milano ai sei di<br />

maggio: ed una Beata Giuditta vedova bavarese racchiusa dell’Ordine Benedettino ai 29<br />

di giugno. Una santa Giuditta senza verun titolo definitivo si ha in due calendarietti<br />

tedeschi ai dieci di dicembre, cioè nell’augustano del 1760, e nel bolgianese del 1794.<br />

Io non posso dirvi di più.<br />

Vi assicuro, che ho fatto la commessami ambasciata al Padre <strong>Provincia</strong>le: che ho<br />

manifestato ai Religiosi la malattia pericolosa della M. Aloisia Ceschi: ed<br />

aggiugnendovi, che qui da molto tempo sta male il nostro Fra Lorenzo: come pure, che<br />

io non posso andare al coro per causa d’un gran raffreddore, mi raccomando, e vi<br />

abbraccio da fratello ecc. Trento 19 gennaio 1802.<br />

2187. 1802<br />

Al P. Ilario dai Bampi Guardiano di Cavalese in Fieme.<br />

Rev. Padre Guardiano S.L.G.C.<br />

In questa mattina Fra Gervasio, a tenore di quanto gli ha scritto la P.V.R. spedisce<br />

in Trento per il postiglione fiemasco un sacco di devozionali, cioè sette mazzi di corone:<br />

sessantanove dozzine di rosari: e settecento Santi: le quali cose tutte sono valutate troni<br />

69. Quando poi saranno soddisfatte da Pergine, le manderà il viglietto solleriano 187 col<br />

saldato. Frattanto la prega di rimandargli con comodo il sacco voto: ed io riverendola,<br />

eziandio da parte del predetto Fratello, mi dico. Trento 20 gennaio 1802 188 .<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che coll’accennata occasione le spedisco un Direttorio mio<br />

diocesano per la sua sagrestia.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo F. Gio. Grisostomo ecc.<br />

2188. 1802<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Metz Lombardo.<br />

R.P. sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

185<br />

Nel nostro Breviario veneto del 1700 tra gli altri offici pro aliquibus locis c’è quello di s.<br />

Ildefonso senza giorno.<br />

186<br />

Videsis To. 4, epist. 1087.<br />

187<br />

Francesco Auchentholler detto Soller.<br />

188<br />

Spedita per Tertiarium 1 febr. col Saldato, col sacco, e col Direttorio.<br />

48


Ieridì solamente mi è riuscito di avere la chiesta nota de’ predicatori quaresimali<br />

destinati da questa Curia ecclesiastica 189 . Quindi senza verun indugio lo servo con una<br />

copia della medesima. Eccola.<br />

Aldeno, Garniga, e Cimone festivo. Gelmini ecc.<br />

Sino dai 4 del corrente tengo preparata una copia del mio Direttorio diocesano per<br />

la sua sagrestia, e sto aspettando un’occasione opportuna per ispedirla. Suppongo, che<br />

avrà già ricevuto il mio promemeria col rescritto curiale degli 8 dell’andante per li Casi<br />

riservati ecc.<br />

Trento 20 gennaio 1802.<br />

2189. 1802<br />

A monsignor Vicario, oppure Provicario Generale. Trento.<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Accursio da Praghena supplica riverentemente, che vengagli accordata la<br />

licenza di poter assolvere semel una persona dal Caso riservato sotto il numero<br />

quarto 190 .<br />

Concessum etc.<br />

Signatum 22 ianuarii 1802.<br />

I.A. de Menghin Provicarius Generalis Capitularis.<br />

2190. 1802<br />

Al P. Pietro Paolo di Roncegno Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.G.<br />

L’avverto, che tengo da spedirgli un sacchetto, suppongo, di biscotti, venuti<br />

dall’Ausugio. Tengo pure preparata sino dai quattro del corrente una copia del mio<br />

Direttorio diocesano per la sua sagrestia. Ma non so s chi affidare tali cose. Quindi ecc.<br />

Trento 22 gennaio 1802, colla gazzetta.<br />

Iersera è giunto a questo convento il Padre Ciriaco di Lazzise.<br />

==============================================================<br />

Li 14 marzo 1802 ho risposto a monsig. Gio. Giacomo barone Pizzini mandandogli<br />

un foglio di testi per provare, che nella chiesa gli uomini debbono stare separati dalle<br />

donne. 1. M. Crispino. 2. Franc. di Simone. 3. S. Carlo. 4. Concilio aquileiese del 1596.<br />

Conferto Ferrarium verbo Ecclesia art. 3, n. 94.<br />

==============================================================<br />

2191. 1802<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarella. Trento. S. Michele.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Troppo sollecita è la R.V. per me, ed anche troppo generosa. Io non posso<br />

contraccambiarla con altro, se non se con ringraziarla, come fo, ed augurarle altrettanto<br />

per la prossima sua festa nomastica: aggiugnendole, che nella seguente domenica<br />

celebrerò per lei la mia Messa: ed ai 14 di febbraio le augurerò un buon compleannos,<br />

giacché spero, che il Signor Iddio ci lascerà vivi ambidue in tal giorno, benché siamo<br />

assai vecchi, ed anche malconci. Io pure in quest’inverno patisco più, che negli andati,<br />

dovendo perciò celebrare, ed anche mangiare nell’infermeria, e stare lontano dalla<br />

religiosa comunità. Non credo però di patire più di V.R. Tengo per certo, ch’Ella patisca<br />

189 Sta nel Giornale mio.<br />

190 Caso 4. Qui nuptiarum promissione etc.<br />

49


molto, anzi moltissimo, e che a farla patire tanto conferisca non poco l’essere occulti li<br />

di Lei malori, eccettuato quello dell’età. Si consoli ciò non ostante, che ancora può<br />

faticare, e far del bene per se stessa, e per il monastero, mentre altre, così volendo il<br />

Signor Iddio, sono affatto invalide, e bisognose di assistenza. Si consoli pure, che questi<br />

mali non saranno eterni, e col Poi andremo in paradiso 191 . Le raccomando, che speri<br />

d’andarvi sul gran carro della misericordia di Dio, e per gl’infiniti meriti di Gesù Cristo<br />

Signor nostro. Rapporto al passato già siamo intesi. Domandi perdono, ringrazi, e faccia<br />

spesso l’atto di speranza. Io non so quando potrò venire al monastero. Finché dura il<br />

freddo, o che debbo guardare l’infermeria, non posso. Mi abbia dunque per compatito.<br />

Finisco nuovamente ringraziandola, e sospirandole la benedizione più grande di Gesù, e<br />

Maria Signori nostri clementissimi. Amen. S. Bernardino 23 gennaio 1802.<br />

Extra. Alla Molto Rev. M.<br />

2192. 1802<br />

Al sig. Giuseppe Ant. de Manghin Provicario Generale. Trento.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Mi piace assai l’attenzione del R.mo Uffizio 192 , cioè di V.S.Ill.ma, e R.ma, che<br />

nella chiesa nuova di Terzolaso venga posta una perpetua, e patente memoria della<br />

erezione di essa. Io per ubbidirla ho distesa la qui compiegata, in quattro foggie bensì:<br />

ma molto poco differenti. Ella scelga quella, che meno le dispiace, mentre io pregandola<br />

soltanto di far avvisato lo scarpellino, che non metta verun punto sopra la lettera I, e che<br />

faccia la lettera V sempre triangolare, pieno di stima, e venerazione col bacio delle sacre<br />

mani mi protesto. Di s. Bernardino 26 gennaio 1802 193 .<br />

Di V.S.Ill.ma, e R.ma<br />

Umil.mo, osseq.mo, obbl.mo servidore in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Extra. All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. Giuseppe Antonio de Menghin<br />

Provicario Generale Capitolare ecc.<br />

Trento<br />

Le 4 inscrizioni sono To. 2 Variarum inscript. 1780 et seqq.<br />

2193. 1802<br />

A donna Cattarina vedova della Giacoma. Pradazzo.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro clementissimo.<br />

Vi mando finalmente i pettolotti, che mi avete ordinato. A me pare, che sieno<br />

buoni, e belli, e perciò spero, che saranno di pieno vostro aggradimento. Ma debbo<br />

avvisarvi, che costano troni nove, e mezzo 194 . Bramo, che vi giungano presto, ed anche<br />

intatti, o sia senza diminuzione alcuna, e salutandovi mi dico. Trento, appresso s.<br />

Bernardino li 26 gennaio 1802 195 .<br />

Vostra obbl.ma, ed affz.ma<br />

Michelina Tommasi<br />

Ex Clarissa.<br />

191 Dal mio Cantico del Paradiso.<br />

192 Egli ha scritto a nome dell’Uffizio spirituale da me iersera ricevuto.<br />

193 Spedita subito subito per appostato.<br />

194 Misit schedulam flor. 2, die 31 octobris 1802 cum onere restitutionis unius librae.<br />

195 Spedita per Tertiarium 1 febr. 1802.<br />

50


NB. Le carmelle sono 106.<br />

Extra. All’onesta vedova<br />

Donna Cattarina della Giacoma nata Gabrielli 196<br />

Fieme<br />

Cavalese<br />

Pradazzo<br />

Con un involto.<br />

2194. 1802<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarella. Trento.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Nell’atto, che confesso d’avere ricevuto il cordialissimo foglio di V.R. pieno di<br />

buoni auguri per la mia festa nomastica, ed accompagnato da un bello, e generosissimo<br />

regalo, mi confesso altresì confuso per non sapere come contraccambiare tanta loro<br />

bontà, e cortesia. Io senza replicare i sentimenti, che ho loro espresso negli anni scaduti,<br />

dico solamente, che ringrazio la R.V., la Madre Aloisia, e tutte le altre mie MM.<br />

benefattrici, per le quali tutte oggidì ho pregato il mio santo protettore, ed in breve<br />

celebrerò per loro due sante Messe. Non dico altro, già mi conoscono. Il mio incomodo<br />

è in gran parte cessato, e quindi spero, che il Signor Iddio mi donerà di poter ancora<br />

vivere, ed anche venire in persona al monastero per ringraziarle. Mi spiace la morte<br />

della di lei signora sorella (Orsola vedova) Prati (di chiarano): e perciò le dico, che<br />

affine di recarle qualche sollievo, qualora ne andasse bisognosa, la ho posta nel numero<br />

de’ miei morti, per li quali prego giornalmente. Pregherò il Signor Iddio anche per il suo<br />

benemerito signor nipote (Schertz) colonnello (austriaco in Semelino) affinché lo<br />

preservi da ogni disgrazia (essendo destinato come reggente d’una guerra civile, che<br />

fanno fra sé li turchi). Né pur io so come passino le cose in quei paesi. Leggo per altro,<br />

che ultimamente i giannizzeri hanno trucidato il Passà di Belgrado, come sospettosi per<br />

opera del famoso Pasman Oglu ribelle de’ turchi. Voglio sperare, che il lodato signor<br />

colonnello, giacché mostra tanta premura per V.R., ritroverà ora una strada più pronta,<br />

perché le giungano più presto le amorose mesate, non più servendosi del signor barone<br />

Luigi da Taxis. Gli auguro cento anni felici. A me pare moltissimo, che un soldato,<br />

posto in tanta distanza, tra turchi, ebrei, luterani, e cattivi cristiani, abbia tanta divozione<br />

per una monaca, benché zia materna. Questo è un miracolo. Di bel nuovo le ringrazio<br />

tutte, e sospiro loro la benedizione di Dio. Amen. S. Bernardino 27 gennaio 1802.<br />

2195. 1802<br />

Al sig. Conte Giovanni di Welsperg 197 . Bolgiano.<br />

Eccellenza.<br />

Ricevuto avendo con esultazione i sacchi di formento, e di segala, che dalla molto<br />

lodevole Attività dell’inclita <strong>Provincia</strong> del Tirolo, ci furono graziosamente accordati,<br />

mercé la efficacissima raccomandazione dell’eccellenza vostra, fo parte del mio dovere<br />

ringraziandola di tutto cuore, ed assicurandola, che di un così opportuno, e generoso<br />

sussidio non dimenticherommi giammai: che pregherò caldamente, e farò pregare dai<br />

miei Religiosi Sua Divina Maestà, perché voglia ricompensarla colle sue grazie celesti,<br />

196 Nel 1799 li 23 dic. visse Catterina vedova di Tommaso della Giacoma di Pradazzo, con un figlio.<br />

La Gabriellia è vedova di Gio. Battista, morto sul suo letto. Tommaso è morto bersagliero contra i<br />

francesi.<br />

197 Giovanni Nepomuceno, che pigliò moglie nel 1805 in gennaio Bolzano.<br />

51


e sempre più felicitarla. Per il qual effetto farò particolarmente, che in ciaschedun<br />

convento della mia povera <strong>Provincia</strong> venga cantata una santa Messa, e che sieno lette<br />

parecchie altre. Con che inchinandomele profondamente mi do l’onore di protestarmi.<br />

Trento, s. Bernardino 21 gennaio 1802 198 .<br />

Di vostra eccellenza<br />

Umil.mo, osseq.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Evangelista da Stenico<br />

<strong>Provincia</strong>le de’ Francescani ai Confini dell’Italia 199 .<br />

Extra. A Sua Eccellenza 200<br />

Il signor Conte Giovanni di Welsperg<br />

Signore di Primier, e Langenstein ecc.<br />

Cavaliere delle Chiavi d’Oro per S.M.I.R.A.<br />

e Vice capitano del Paese ecc. ecc.<br />

Bolgiano 201 .<br />

2196. 1802<br />

Al signor Conte di Sarnthein. Insprugg.<br />

Eccellenza.<br />

Avendo in questi ultimi giorni ricevuto con esultazione i sacchi di formento, e di<br />

segala 202 , che per puro amore d’Iddio Signor nostro ci furono benignamente accordati<br />

dalla molto lodevole Attività dell’inclita <strong>Provincia</strong> del Tirolo, cui degnamente presiede<br />

l’eccellenza vostra, fo parte del mio dovere ringraziandola di tutto cuore, ed<br />

assicurandola, che di un soccorso tanto generoso, ed opportuno, giammai non mi<br />

dimenticherò: che supplicherò, e farò supplicare caldamente dai miei Religiosi Sua<br />

Divina Maestà, perché voglia ricompensarla colle sue grazie celesti, e sempre più<br />

felicitarla. Per il qual effetto farò particolarmente, che in ciaschedun convento della mia<br />

povera <strong>Provincia</strong> venga cantata una santa Messa, e che sieno lette parecchie altre.<br />

Inchinandomele poi profondamente mi do l’onore di professarmi. Trento, s. Bernardino<br />

21 gennaio 1802 203 .<br />

Di Vostra Eccellenza<br />

Umil.mo, osseq.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Evangelista da Stenico<br />

<strong>Provincia</strong>le de’ Francescani<br />

ai Confini dell’Italia.<br />

Extra. A Sua Eccellenza<br />

Il signor Conte di Sarnthein etc.<br />

Capitano <strong>Provincia</strong>le etc. etc.<br />

Insprugg<br />

2197. 1802<br />

Al Padre Giuseppe Maria da Pradazzo. Metz Lombardo.<br />

Sia lodato Gesù Cristo signor nostro clementissimo.<br />

198 Spedita li 24.<br />

199 Così scrivono gl’Inspruchesi.<br />

200 Vedi sopra n. 2146, e 2141.<br />

201 Ora 1803 sta in Trento presidente del Governo austriaco.<br />

202 Questa farina servì; ma fu trista.<br />

203 Spedita li 24.<br />

52


Lo rendo certo, che ho ricevuto la sua coll’inchiusa per Campo, e che questa sarà<br />

spedita da me fedelmente verso quelle parti alla più lunga nel giorno venerdì. L’avviso<br />

altresì, che ho consegnato il Direttorio diocesano per la sua sagrestia al putto latore della<br />

presente. Gli fo sapere in oltre, che avendo scritto per suor Michelina alla sua madre, la<br />

ho detta vedova della Giacoma, nata Gabrielli: e che poi ho ritrovato non essere<br />

superfluo il nata Gabrielli, giacché dalla gazzetta trentina consta, che li 23 dic. 1799<br />

visse Cattarina vedova di Tommaso della Giacoma di Predazzo, morto bersagliere. Ieri<br />

è morto in Trento il dottore Giuseppe Geremia. In frettissima lo riverisco ecc. Trento 30<br />

gennaio 1802.<br />

2198. 1802<br />

Al P. Pietro Paolo da Roncegno Guardiano. Roveredo.<br />

Rev.Padre Guardiano S.L.G.C.<br />

A tenore della sua direzione ho mandato, e raccomandato al sig. Padre Lorenzo<br />

Manica di Borgo nuovo l’annunziato sacchetto di biscotti. Gli ho aggiunto un rotolone<br />

contenente la carta da scrivere, che mi ha dato il P. Guardiano, il quale aggradirà della<br />

carta roveretana in cambio. Nel medesimo rotolone ho inserito il Direttorio diocesano:<br />

ed anche una fratellanza provinciale per il Woser di Folgaria, chiesta, supponesi, per<br />

mezzo del Padre Giangiuseppe. Oggidì è stato condotto da Pergine a questa infermeria il<br />

P. Gregorio da Caldese molestato da dolori articolari 204 , acquistati coll’andar a celebrare<br />

la santa Messa fuori di convento in tempi, ed ore triste. Sta pur qui F. Giuseppe di<br />

Pergine condotto da Mezzo Lombardo, co’ piedi rovinati fuori di convento 205 . Fra<br />

Lorenzo è un Giobbe, fisso sul letto sino dai due dello scorso gennaio. Bramo, che la<br />

P.V.R. si conservi sana, e la riverisco. Trento 5 febbraio 1802, colla gazzetta.<br />

2199. 1802<br />

Al Padre Daniele Arnoldi da Enno. Cavalese.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo 206 .<br />

Oggidì il nostro Menego è venuto da me tutto allegro, perché finalmente ha<br />

ritrovato le due limosine, che nel 1800 si credettero rubate. Hanno ancora le cartelle<br />

scritte dalla P.V.R. Una contiene troni 14 e l’altra 4. Le ha ritrovate dietro ad una cassa,<br />

tra più altre cartacce; e suppone per certo di non averle buttate là esso. Ella dunque più<br />

presto che può mi faccia sapere la sua volontà intorno al ritrovato, affinché possa<br />

manifestarla al detto Menego, che lo custodisce 207 . In attenzione di tale risposta mi<br />

raccomando, e la riverisco, Trento 8 febbraio 1802.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo,che tengo da spedirle un fagottino direttole da mano<br />

secolare: e che penso di spedirglielo per mezzo del P. predicatore Filippo. Pare, che<br />

contenga due libretti di...<br />

2200. 1802<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello. S.L.G.C.<br />

Vi ringrazio della nuova corda (di biscotti) che mi avete mandato. Ella mi servirà,<br />

come spero, per contraccambiare in parte i regali (due torte) che ho ricevuto (da suor<br />

204 simili agli articolari. Ritornò a Pergine li 22 febbraio.<br />

205 Ritornò a Metz li 27 febbraio. Venne qua li 29 gennaio.<br />

206 Fu in Trento li 19 maggio Guardiano di Pergine.<br />

207 Risposemi li 13 febbraio. La ricevetti li 21 febbraio.<br />

53


Michelina) per la mia festa onomastica (sic). Godo, che siate per predicare in Torcegno<br />

nella prossima Quaresima, e prego Iddio Signor nostro clementissimo, che vi mantenga<br />

in buona salute. Io in quest’inverno ho patito molto per mancanza della voce; ieri però<br />

la ho riacquistata col rimedio de’ pomi marci bolliti. Deo gratias. Trento 9 febbraio<br />

1802, colla gazzetta.<br />

2201. 1802<br />

Al Padre Davide da Tiarno. Campo.<br />

Rev. Padre lettore. S.L.G.C.<br />

Ho cercato attentamente il nome del Beato Lodovico Alemano, o Alemando<br />

appresso i padri Bollandisti ai 10 di settembre, anche inter praetermissos, et in alios<br />

dies reiectos, ed eziandio nell’indice di tutto il primo semestre; ma in vano, perché non<br />

mi è riuscito di trovarlo. Ho pur cercato qualche autorità per aggiugnere al Direttorio<br />

quanto brama la P.V.R. rapporto alle profezie del sabato della Pentecoste, ma<br />

similmente in vano. Quindi non ardisco di far alcuna novità senza un autorevole<br />

appoggio. Ella proccuri, che il servetur solitum, mentre farò altrettanto io pure. Il<br />

Direttorio monastico del 1803 già è terminato, ed il diocesano è giunto all’agosto. Nel<br />

primo ho distinto, e segnato i giorni delle Indulgenze plenarie con una crocetta. Spero,<br />

che lascerassi passare 208 , giacché non dice cosa significhi. Qualora non lo sappia le<br />

notifico io, ch’è morto l’arciprete di Ossana don Luigi Bevilacqua. Egli<br />

sermoneggiando dall’altare in lode del fu medico Marchetti praesente cadavere, disse<br />

due volte di seguito in latino, ed italiano Hodie, mihi, cras tibi, e poi perdette affatto la<br />

loquela, fu portato in canonica, e munito dell’olio Santo, dopo circa 24 ore, con<br />

rincrescimento universale per essere stato degno di vita lunga. Finisco colla carta<br />

riverendola ecc. Trento 15 febbraio 1802.<br />

2202. 1802<br />

Al Padre presidente de’ Francescani. Bressanone.<br />

Admodum Rev. ac Religiosissime Pater.<br />

Inter multiplices calamitates, quibus nos tridentini iusto Dei iudicio subiicimur, una<br />

est, quod ab exordio anni proxime praeteriti nullum prorsus habemus episcopum, et<br />

quandonam habituri simus, nos latet. Hinc pro sacris Ordinibus suscipiendis extra<br />

dioecesis nostrae limites pergere, aliisque tum episcopis, tum benefactoribus molesti<br />

fieri compellimur. Veniam igitur det mihi admodum Rev. Paternitas Tua, si et ipsi<br />

molestus fio, dum eam demisse rogo, ut velit mihi notum facere, an celsissimus, et<br />

R.mus antistes brixinensis habiturus sit Ordinationes in proximo sabbato Sitientes, et<br />

pro sua vere singulari benignitate ordinaturus interim etiam quatuor ex nostris Fratribus.<br />

Dum autem gratum expecto responsum, eidem fausta quaeque apprecor. Tridenti apud<br />

S. Bernardinum die 22 februarii A.D. 1802 209 .<br />

Admodum Reverendae Paternitatis Tuae<br />

Obseq.mus, et devinctissimus servus in Domino<br />

F. Io. Evangelista a Stenico<br />

208 dal Governo Enipontano.<br />

209 Spedita li 23.<br />

Rispose affirmative. P. Hermannus ab Oeniponte Superior, li 5 marzo, ricevuta in Trento li 9 marzo.<br />

Ė di cognome Siller. Anche il sigillo ha Sig. Super. e rappresenta s. Elisabetta. Per altro nelle tavole del<br />

1751 si dice Praeses Brixinae, con un Conf., un Pred. domenicale, un Pred. festivo, ed un laico.<br />

54


Minister <strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum.<br />

E Tridento<br />

Extra. Admodum Rev. ac Religiosissimo Patri<br />

Patri Praesidi Franciscanorum<br />

ad Sanctam Elisabetham<br />

Brixinae<br />

2203. 1802<br />

Al Padre Tommaso da Tiarno. Arco. Le Grazie.<br />

Rev. Padre. L.I.C.<br />

Nello scorso dicembre con dispiacere ho dovuto rispondergli, che io non teneva<br />

copia veruna delle nuove lezioni del nostro B. Leonardo: e che perciò non poteva<br />

dargliene copia. Lo stesso posso dire anche oggidì. Ma con del divario, perché avendo<br />

inteso dal padre Giacomantonio di Borgo, che tali lezioni ora trovansi costì, non so<br />

presso qual Religioso, lo prego di mandarmene una copia, E sperando d’essere favorito<br />

lo riverisco. Trento 26 febbraio 1802, colla gazzetta.<br />

Nella sera dello scaduto lunedì 22 del corrente, dopo la Compieta fu chiamato dal<br />

coro questo Padre (Gaudenzio di Trento) Vicario superiore ad istanza di un rivano, il<br />

quale gli disse, ch’era stato mandato apposta dal Padre Angeli (di Drone) Minore<br />

Conventuale di Riva 210 per avvisarlo, che nel prossimo venerdì 26 febbraio dall’Officio<br />

di questa posta imperiale gli sarebbero stati dati fiorini 226, per restituzione segreta di<br />

rubarie fatte a questo convento. Dimandato del perché non portasse alcun viglietto del<br />

lodato Padre Angeli, rispose, che non poteva scrivere, per essere gravemente infermo di<br />

febbre putrida. Benché non siagli stata prestata fede, gli fu data la cena, e l’alloggio.<br />

Nella mattina poi rimproverato dal portinaio 211 come bugiardo, partì presto senza<br />

scusarsi. In fatti l’accennata posta non ci ha parlato punto di tal cosa, benché sieno stati<br />

dei Frati a portarle delle lettere da spedire altrove. Voglio credere, che sarà stata finta<br />

eziandio la malattia del Padre Angeli, e che non sarà superfluo il fargli sapere l’abuso,<br />

che fu fatto del di lui rispettabile nome ecc.<br />

2204. 1802<br />

A monsignor Vicario, o Provicario Generale Capitolare.<br />

Promemoria.<br />

Il Padre Michel Angelo di Roveredo supplica riverentemente, che siagli conceduta<br />

la facoltà di dispensare una sposa dall’impedimento incorso ad petendum debitum<br />

ecc 212 .<br />

Concessum etc.<br />

Signatum 4 martii 1802.<br />

I. A. de Menghin Provicarius Generalis Capitularis.<br />

2205. 1802<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Vicario di Roveredo. Le Salesiane.<br />

R.P.P.C.<br />

210 P. Gio. Battista Angeli d’anni 40.<br />

211 F. Feliciano Riolfatti di Pedersano.<br />

212 Rem habuit con un secondo cugino viri sui.<br />

55


Ieridì ho ricevuto la sua datata, credo certamente per inavvertenza, il primo di<br />

febbraio, ed oggidì dal R.mo signor Provicario le ho impetrato la chiesta facoltà di<br />

dispensare ad petendum debitum etc. Se mi conosce atto per servirla ulteriormente mi<br />

esibisco, quantunque in quest’inverno mi ritrovi non poco sconcertato rapporto alla<br />

salute, perché son diventato septuagenario maior, e perciò a detta di più autori<br />

decrepitus. Per carità mi raccomandi al Signor Iddio, proccuri di conservarsi Ella, e mi<br />

creda quel desso, che mi soscrivo. Trento 4 marzo 1802.<br />

Di V.P.R.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2206. 1802<br />

Al Padre Emmanuele Pasini da Riva. Arco.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Ringrazio di cuore la P.V.R. per la copia delle lezioni proprie del Beato Leonardo,<br />

che mi ha favorito 213 , delle quali farò uso, e lo farò fare anche da altri, quantunque non<br />

mi piacciano interamente. Oltre più altre cose, mi spiace, che in esse non si dice in qual<br />

anno sia morto, e che dicesi morto li 25 novembre, dopo che tutti gli altri hanno detto,<br />

ch’è morto li 26. Per altro lo fanno credere un gran santo, ed un gran predicatore, ed io<br />

l’ho sempre creduto, e crederò tale. La ringrazio un’altra volta del fattomi favore; e<br />

riverendola mi raccomando in precibus, e mi professo. Trento 7 marzo 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2207. 1802<br />

A Fra Marco da Rango. Cavalese.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

Fra Gervasio vi ringrazia dei fonghi, delle semenze di ravanelli, e delle altre<br />

coselle, che gli avete mandato. Egli poi vi spedisce dell’insalata con alcuni limoni. Ed<br />

io, anche a nome del medesimo, vi saluto. Trento 9 marzo 1802.<br />

Vostro affett.mo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2208. 1802, 12 marzo<br />

A chiunque.<br />

Ego infrascriptus universis, et singulis praesentes literas inspecturis fidem facio, ac<br />

testor, quod honestus adolescens Michael de Avis 214 pinetanus hisce novissimis diebus<br />

apud me sacramentalem sua confessionem emisit. In quorum fidem etc. Datum in<br />

coenobio sancti Bernardini apud Tridentum 4 idus martias A.D. 1802.<br />

L.+S. F. Ioanens Chrysostomus de Avolano<br />

Ordinis Minorum Reformatorum<br />

sancti Francisci.<br />

Promemoria.<br />

2209. 1802<br />

213 Tratte da una copia stampata nell’Italia, e ricevuta da un P. Osservante della Volta Mantovana.<br />

214 di Tressilla studente in Pergine della quarta. Partì col suo padre li 13 di sera. Fu a visitarmi<br />

gentilmente li 7 aprile 1804 essendo studioso di rettorica in Pergine sotto il sig. don Mariotti.<br />

56


Il Padre Michel Angelo di Roveredo prega riverentemente, che vengagli accodata la<br />

facoltà di dispensare un suo penitente dall’impedimento incorso ad petendum debitum<br />

etc. 215 Concessum etc.<br />

Signatum 16 martii 1802.<br />

I. A. de Menghin Provicarius Generalis Capitularis.<br />

2210. 1802<br />

Al P. Prosdocimo Gelico 216 di Cavalese. Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Senza verun mio merito veggomi favorito dalla P.V.R. con una corda di biscotti. La<br />

ringrazio dunque, e mi esibisco a servirla in quel che posso. Mi raccomando in precibus,<br />

la riverisco, e mi dico. Trento 16 marzo 1802.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, ch’è morto in Revò quel buon arciprete Romedio Ebli<br />

d’Ambio.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo.<br />

2211. 1802<br />

Al Padre Massimo di Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.S.N.<br />

Nella sera dello scorso martedì (9 marzo) trovandomi contento d’avere quasi<br />

terminato li miei due Direttori, mi capitò in cella il signor Conte Girolamo Salvetti, ed a<br />

nome anche del signor barone Sigismondo Trentini, e del signor Leopoldo Ciurletti,<br />

presidenti dell’orfanotrofio trentino detto volgarmente delle Fradaglie, m’intimò di<br />

dover fare l’inventario dell’archivio di quel Pio luogo. Nello stesso tempo venne anche<br />

il padre <strong>Provincia</strong>li, già impegnato dal detto signor barone Trentini; e quindi malgrado<br />

le mie scuse dovetti promettere di servirli. Sabato 217 dunque con un carro fu condotto a<br />

questo convento il menzionato archivio chiuso in quattro casse. Non ho ancora<br />

cominciato a lavorare intorno ad esso, volendo prima spedire li predetti Direttori: e non<br />

so se arriverò a terminarlo, quantunque sia intenzionato di farlo in fretta, e corto. Spero,<br />

che non lavorerò in vano. Il Signor Iddio mi doni sanità, e vita. Pregatelo ancora Voi,<br />

che mi faccia questa grazia, mentre io pure con fraterno affetto lo pregherò per Voi,<br />

affinché vi doni di poterlo servire lungamente. Amen. Trento 16 marzo 1802.<br />

In Revò è morto quel buon arciprete Romedio Ebli.<br />

2212. 1802<br />

Alla M. Gioseffa Aloisia Winklera. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria Signori clementissimi ci benedicano.<br />

La strana mutazione del tempo mi ha fatto mutare pensieri 218 . Sin qua sono stato<br />

con l’intenzione di venire personalmente a riverire V.R. ed augurarle felicissima la sua<br />

festa nomastica; ma ora per causa dell’accennata mutazione del tempo la prego<br />

d’avermi per iscusato se non vengo. Supplisco dunque con questa, rinnovandole la mia<br />

215<br />

Rem quater habuit cum sorore coelibe uxoris suae.<br />

216<br />

*Iellici.<br />

217<br />

Li 13.<br />

218<br />

Il vento di due giorni ha cagionato un gran freddo. Ella fu sopraffatta da colpo apopletico li 29<br />

marzo 1802 al pranzo sedendo alla tavola colle altre. Fu comunicata per Viatico, ed unta subito me<br />

praesente, intendendo essa, ma non potendo parlare. Fu di nuovo sorpresa in coro cantando li 29<br />

settembre, unta da un Cappuccino, poi li 20 viaticata.<br />

57


memoria, ed i sentimenti doverosi altre volte già espressi, ed assicurandola, che venerdì<br />

prossimo, correndo la detta festa, celebrerò in pro, e a vantaggio spirituale di Lei la mia<br />

Messa. Non dico altro, già mi conosce. Tengo memoria eziandio di tutte le altre<br />

Gioseffe, e sebbene peccatore farò altrettanti mementi per loro. Gesù, e Maria l<br />

benedicano tutte tutte. Amen. S. Bernardino 16 marzo 1802.<br />

2213. 1802<br />

Al sig. barone Ernesto de Taxis canonico di Bressanone 219 .<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Conservando debitamente la rimembranza, e memoria delle buone grazie usate ai<br />

miei Religiosi da V.S.Ill.ma, e R.ma quando fu arciprete di Mezzo Tedesco, e<br />

supponendo come certo, che avrà lo stesso buon cuore anche al giorno d’oggi,<br />

quantunque posta in sito non poco lontano da loro, ardisco di presentarmele innanzi con<br />

questa, e di supplicarla rispettosamente d’una nuova grazia. Non essendovi qui alcun<br />

vescovo da molto tempo, e non sapendosi quando verravvi, trovomi costretto di mandre<br />

costà quattro de’ miei chierici affinché vengano promossi agli Ordini sacri. Attesa la<br />

lontananza, accompagnata da vari altri disagi, bramo, che sian ordinati non solamente<br />

nel sabato Sitientes, ma eziandio nella seguente domenica. Temendo però di riuscire<br />

troppo ardimentoso, ed importuno a S.A.R.ma ho avvisato i predetti chierici che<br />

supplichino umilissimamente di tal grazia il lodato principe vescovo, e che occorrendo<br />

loro qualche potente appoggio, facciano ricorso a V.S.Ill.ma, e R.ma. Glieli raccomando<br />

adunque, e la supplico, che venendo da loro riverentemente pregata, voglia degnarsi di<br />

aiutarli, e favorirli. Chiedo scusa del mio ardire, e confidando nella già sperimentata di<br />

Lei bontà, con un profondo inchino mi professo 220 .<br />

Trento. s. Bernardino 29 marzo 1802.<br />

Di V.S.Ill.ma, e R.ma<br />

Umil.mo, osseq.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Evangelista da Stenico<br />

<strong>Provincia</strong>le de’ Francescani.<br />

Extra. All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor Ernesto barone de Taxis, Bordogna, e Valnigra<br />

degnissimo canonico dell’insigne cattedrale di<br />

Bressanone<br />

2214. 1802, 29 marzo<br />

Al P. Gio. Maria Ruhedorfer. Bressanone.<br />

Reverendo Patri Ioanni Mariae Ruhedorfero<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Literas patentes huius, non consistorii, sed Officii spiritualis, seu Curiae<br />

ecclesiasticae, quibus ampla facultas excipiendi, et audiendi sacramentales<br />

confessiones 221 in Tractu athesino superiori ad novum triennium Tibi R.P.F.<br />

Nepomuceno appellato prorogatur, hisce insertas literas remitto per unum ex quatuor<br />

nostris clericis ordinandis, pro ut tuteipse suggessisti: unaque simul eosdem clericos,<br />

praeter morem nostrum absque ullo ductore sacerdote missos, et ablegatos, ut<br />

219 Ė morto in quest’anno 1804 avanti dell’agosto in Bressanone.<br />

220 Questo canonico si trova in questo nostro convento di Trento gli XI dic. 1802. Egli è morto nel<br />

1804. 221 Ampla facultas idest etiam quoad Casus alioquin reservatos in dioecesis, excepto ultimo.<br />

58


enefactoribus, et hospitibus, ad quos diverterint, et accesserint, minus graves, ac<br />

onerosi evadant, charitati tuae seraphicae commendo. In votis nobis est, optamusque, ut<br />

celsissimus, et R.mus D.D. princeps, et episcopus brixinensis, ex gratia, et benignitate<br />

sua speciali dignetur ipsos Ordinisbus sacris insignire nedum in proximo sabbato<br />

Sitientes, sed etiam in mox sequenti dominica Passionis, quia nos nullum habemus<br />

episcopum, et ab alienis longe sumus. Id tibi significasse contenti, gratiam speramus 222 .<br />

Ceterum Pater <strong>Provincia</strong>lis, quem tibi bene notum dicis, idest Pater Archangelus<br />

clesiensis, iam ad plures abiit, eumque secuti sunt Patres Epiphanius, Ioachimus, et<br />

Albanus, quos anno 1796 tuo in transitu novisti. Qui supersunt, Tibi R.P. gratulantur,<br />

quod adhuc nedum inter vivos numeraris, sed etiam religiosis muneribus aptus, et<br />

intentus existas: utque D.O.M. diuturnam in eodem statu perseverantiam tibi largiri<br />

dignetur exoptant. Idipsum opto et ego, qui me tibi singulariter devotum, ed ad servitia<br />

paratum adsero. Tridenti apud sanctum Bernardinum 4 kalendas aprilis A.D. 1802 223 .<br />

La mansione come nel To. V, epist. 1717, ma qui ho scritto Ordinis Minorum<br />

Reformatorum S.P.N. Francisci.<br />

2215. 1802<br />

Al P. Tommaso da Tiarno. Arco.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

Tempo fa il di Lei Padre Guardiano mi ha risposto, che alla più lunga per mezzo<br />

de’ Terziari palmiferi mi avrebbe favorito con mandarmi delle cartacce da coprirei<br />

Direttori dell’anno venturo, che piacendo a Dio Signor nostro si stamperanno nel<br />

corrente. Suppongo dunque, che saranno già preparate. Quindi prego V.P. che voglia<br />

essere sollecita, che sieno date a qualche Terziario, e che le prenda. Mi tengo sicuro di<br />

tal favore, e riverendola resto. Trento 25 marzo 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

2216. 1802<br />

Al sig. Adamo Giuseppe Maria di Altspaur. Mezzo Tedesco.<br />

Ill.mo signore, sig. e padrone colendissimo.<br />

Senza il menomo indugio 224 , e di molto buon grado servo la S.V.Ill.ma colla<br />

richiesta nuova copia della pergamena seconda, ch’ebbi l’onore di trascriverle nell’anno<br />

1792, giacché per buona sorte conservo la prima copia, che feci allora, eziandio al<br />

giorno d’oggi. Ed aggiugnendole, che l’Altspaur da me s’interpreta Spaur vecchio,<br />

posciaché ho letto, che l’Alt de’ tedeschi vuol dire vecchio, antico: ed ho trovato,che<br />

Mezzo Lombardo fu detto Altmetz in tedesco, e Mez vetus in latino, siccome il<br />

confinante Mezzo Tedesco Neumetz in tedesco, e Novum Mezium Coronae in latino, mi<br />

esibisco a servigi ulteriori, e tutto pieno di stima, e rispetto in fretta me le inchino<br />

riverentemente, e passo a protestarmi. Trento, s. Bernardino 26 marzo 1802 225 .<br />

Di V.S.Ill.ma<br />

Umil.mo, osseq.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano de’ Minori Riformati.<br />

Extra. All’Ill.mo signore, sig. e padrone colendissimo<br />

222<br />

Ordinationes non habuit in dominica quia noluit medicus eius.<br />

223<br />

Scripta 23 martii.<br />

224<br />

Ricevetti la sua nella sera de’ 26 data li 23.<br />

225<br />

Per la posta de’ 27.<br />

59


Il signor Adamo Giuseppe Maria cavaliere<br />

di Altspaur in Freynhofen etc.<br />

Mezzo Tedesco.<br />

Nota. Questo signore ha perduto la prima mia copia con altre carte importanti<br />

nell’occasione della venuta de’ francesi. Vedi To. 3, epist. 741, 743, 745, 749, e 755. La<br />

detta pergamena seconda sta nel Compendium diplom. To. 3, num. 488.<br />

2217. 1802<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Ieridì 29 marzo la M. Gioseffa Aloisia Badiotta in S. Chiara, già trinitaria, sedendo<br />

alla mensa colle altre fu sorpresa da colpo apopletico; e quindi tosto venne munita de’<br />

santi Sacramenti della penitenza, del Viatico, e dell’Estrema Unzione, benché non<br />

potesse articolare parola, mostrando però d’intendere. Raccomandatela al Signor<br />

Iddio 226 . Ella si ha fatto rispettare, ed amare da tutti, e fu sempre buona riformata. Io in<br />

particolare le son obbligato, e le sarò sempre. Le di lei correligiose, anche Chiarine, la<br />

compiangono sinceramente. Trento li 30 marzo, colla gazzetta.<br />

2218. 1802<br />

Al P. Amando da Covalo Guardiano di Arco.<br />

Rev. Padre padrone colendissimo.<br />

Con piacere in questa sera ho ricevuto la di Lei carità, e limosina di carta bianca, e<br />

turchina 227 . La ringrazio pertanto, e gliene prego la ricompensa dal Signor Iddio. Ed<br />

esibendole la mia povera servitù, le fo noto, che oggidì fu condotto a questa infermeria<br />

il P. Stanislao di Nago Vicario di Cavalese, mi raccomando in precibus, la riverisco, e<br />

mi professo. Trento 1 aprile 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2219. 1802<br />

Al P. Lorenzo da Cavareno Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Accerto, ed assicuro la P.V.R. che in questa mattina il sig. Giacomo Furlanelli ha<br />

ricevuto la lettera speditami dall’ill.mo sig. Alessandro Stanchina di Livo, insieme con<br />

un mio viglietto; e che ha promesso di consegnarla in proprie mani all’accennato sig.<br />

Lorenzo Battaglia. Se posso servirla in altro mi offro; e riverendola mi dico. Trento 2<br />

aprile 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2220. 1802<br />

Al P. Simon Pietro da Verla. Borgo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ho mostrato la di Lei lettera al R.mo sig. Provicario; e quindi le ho impetrato<br />

l’autorità per assolvere il suo Tizio duellista, giacché questa Curia ecclesiastica tiene dal<br />

226 Ebbe un altro colpo in coro li 19 settembre 1802, e subito fu Unta coll’Olio Santo da un<br />

Cappuccino. Vive muta nel 1805 al 28 novembre.<br />

227 La turchina è troppo poca.<br />

60


papa l’indulto di poter concedere la predetta autorità. Rapporto alla penitenza si rimette<br />

alla di Lei prudenza. La prego de’ miei rispetti al mio Padre Guardiano, e riverendola in<br />

somma fretta resto. Trento 3 aprile 1802.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2221. 1802<br />

Al padre Prosdocimo da Cavalese. Pergine.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

In questa mattina ho dato da leggere la lettera della P.V.R. al R.mo signor<br />

Provicario (Menghino) e gliene ottenni la richiesta facoltà per poter assolvere l’indicato<br />

bestemmiatore. Mi spiace, che colui sia recidivo, e che non abbia premura di<br />

riacquistare la grazia dal Signor Idio, ritornato essendo al sacro tribunale dopo tanti<br />

mesi soltanto. Ella gli faccia da buon padre, stimolandolo all’emenda, e fortificandolo<br />

perché non ricada. Implori per ciò l’aiuto divino, e confidi. Raccomando al Signor Iddio<br />

anche me,che riverendola mi dico. Trento 3 aprile 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Nota. Vedi sopra num. 2079. Quel bestemmiatore non andò nel 1801 a pigliare<br />

l’assoluzione. Ora è venuto con altri peccati, cioè d’aver detto alla propria moglie<br />

adirato: Per la Vergine Maria, se è Vergine, e se Dio è giusto ti mazzo. Per la Vergine<br />

Maria, se è Vergine, non ti guarderò più 228 .<br />

2222. 1802<br />

Al Padre Davide da Tiarno. Campo.<br />

R.P. lettore sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Oggidì abbiamo ricevuto avviso da Fra Gio. Pio, che in Bressanone furonvi<br />

Ordinazioni nel sabato Sitientes, e che saranvi nel lunedì della Pasqua, e nella domenica<br />

in Albis soltanto: come pure, che nel detto sabato egli fu ordinato solamente minorista.<br />

Perciò tutti e quattro i nostri chierici in vigore di una nuova obbedienza si ritireranno a<br />

Bolgiano, donde ritorneranno a Bressanone per essere ordinati sino al diaconato, et non<br />

ultra. Tanto penso bene di notificarle per suo regolamento: ed aggiugnendole, che la M.<br />

Gioseffa Badiotta di santa Chiara trovasi a letto per un colpo apopletico: e che sta qui<br />

nell’infamerai il P. Stanislao Vicario di Fieme per non poter ritenere nello stomaco<br />

stabilmente il cibo 229 , mi raccomando, la riverisco, e sono. Trento 5 aprile 1802.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. F. Arcangelo ritornerà diacono con F. Benedetto dopo il detto lunedì: gli altri<br />

due poi, cioè F. Battista, e F. Pio dopo la domenica in Albis. Nella notte dei sei venendo<br />

i sette in Trento è morto il sig. barone Cristoforo Trentini, ed oggi 8 di sera fu seppellito<br />

con gli onori militari, essendo stato socio di questa Guardia Urbana.<br />

2223. 1802<br />

Al Padre Lattanzio da Moena. Cavalese.<br />

R.P. L.S.L.G.C.<br />

228 Ritornò cogli stessi peccati nel 1803. Vedi sotto num. 2628.<br />

229 Gli ho dato l’Olio Santo li 31 maggio 1802 di mattina.<br />

<strong>61</strong>


Penso bene di far noto alla P.V.R. che in Bressanone furonvi ordinazioni soltanto<br />

nel sabato Sitientes, nel quale F. Giambattista fu ordinato acolito. Saranvi poi nel lunedì<br />

della Pasqua, e nella domenica in Albis. Perciò il predetto F. Giambattista con gli altri<br />

tre nostri chierici sarà ritornato a Bolgiano, e farà ritorno a Bressanone per il detto<br />

lunedì, ed anche per l’accennata domenica in Albis. Fra Benedetto però, e F. Arcangelo<br />

ritorneranno a Trento subito dopo il mentovato lunedì, nel quale saranno ordinati<br />

diaconi. Le notifico questo, perché non sospetti di maggiori disturbi. Il P. Vicario<br />

Stanislao vomita ancora 230 . In somma fretta la riverisco, e resto. Trento 6 aprile 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2224. 1802<br />

Al padre letterario generale Riformato. Venezia. S. Bonaventura.<br />

Rev. Padre.<br />

A tenore di quanto ha scritto il Padre segretario generale 231 Agostino di Nocchi al<br />

mio Padre <strong>Provincia</strong>le, indirizzo alla P.V.R. la qui inchiusa del medesimo Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le; e riverendola mi dico. Trento, s. Bernardino 6 aprile 1802.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

Nota. Risponde al P. segretario rapporto ai suffragi di Pio sesto, ed al richiamo a<br />

Roma de’ PP. Sebastiano, e Carlo Felice nonensi 232 , già scacciati dalla Repubblica<br />

romana, ora estinta, come forestieri. Il letterario è il P. Domenico da Vicenza.<br />

2225. 1802<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

In Bressanone furonvi Ordinazioni nel sabato Sitientes, saranvi nella seconda festa<br />

di Pasqua e nella domenica in Albis. Li nostri chierici saranno ordinati tutti diaconi, e<br />

non ultra. Nel giorno 2 e 3 del corrente fu in Trento il vescovo di Coira; ma non volle<br />

ordinare. Il barone Cristoforo Trentini sta male assai. Oggidì è andato ad assisterlo F.<br />

Abbondanzio 233 . Nell’infermeria nostra è il P. Stanislao Vicario di Fieme. Trento 6<br />

aprile 1802., colla gazzetta.<br />

2226. 1802<br />

Al P. Filippo da Metz Tedesco predicatore in Cavalese di Fieme.<br />

Rev. Padre padrone colendissimo.<br />

In somma fretta le rispondo, che non mai ho sentito parlare dell’accennatami<br />

questione della precedenza lettorale: e che io sono stato sempre in persuasione, che nella<br />

<strong>Provincia</strong> nostra non corra fuori del proprio convento. Mi rimetto però in caso, che altri<br />

fossero stati più attenti di me rapporto a tal pratica. Circa poi la Via Crucis, per la quale<br />

unitamente a questa le spedisco l’obbedienza provincialesca, le fo sapere, che Benedetto<br />

XIV in un suo Breve de’ 30 agosto 1741 ha detto: “Cuicumque parocho, ut praevia<br />

proprii Ordinarii, seu antistitis in scriptis licentia, sub directione cuiuslibet Fratris<br />

Ordinis Minorum, sive Observantium, sive Reformatorum, sive Recollectorum, vel ad<br />

230 Non poté dir Messa li 7 aprile.<br />

231 Riformato.<br />

232 *Oggi si dice nonesi.<br />

233 Morì nella notte de’ sei ai 7 sulla metà, il detto barone.<br />

62


excipiendas sacramentales confessiones approbati, vel praedicatoris Verbi Dei, de<br />

quocumque conventu, de suorum tamen superiorum consensu, et permissu eligendi,<br />

Viam Crucis, seu Calvarii, sive in propria parochiali ecclesia, sive alibi in eiusdem<br />

parochialis ecclesiae districtu, erigendi facultatem tribuimus, et impertimur”.<br />

Il P. Vicario Stanislao spera di guarire, ed oggidì vuole uscire di convento 234 . Ieridì<br />

abbiamo accompagnato alla sepoltura il sig. barone Cristoforo Trentini. La posta parte.<br />

Finisco riverendola ecc. Trento 9 aprile 1802.<br />

Nota. Il P. Filippo è chiamato ad erigere la Via Crucis in Fascia diocesi di<br />

Bressanone, dove ora sta un suo fratello come assessore di quel Governo, confinante<br />

con Fieme.<br />

2227. 1802, 10 aprile<br />

Al Padre Guardiano de’ Francescani Riformati. Bolgiano.<br />

Admodum Rev. colendissime, ac religiosissime Pater.<br />

Quod pridem non leviter speravi, nunc certum, exploratumque habeo. Fratres enim<br />

mei clerici pro debito suo laetanter significarunt mihi, et notum fecerunt, se charitate<br />

vere seraphica, et humanitate summa exceptos fuisse ab admodum Rev. Paternitate tua:<br />

promissionemque accepisse de perseverantia. Gratias igitur, quas possum, pro<br />

huiusmodi favore tibi ago: simulque auctor sum, ut non pro indemnizatione integra tui<br />

sacri conventus; sed pro aliquali grati animi significatione tantum, velis mihi<br />

committere triginta Missarum celebrationem, qua fideliter peracta, nihilominus semper<br />

debitor, et devinctissimus tibi ero 235 . Ceterum rogo te. P.A.A,. ut eosdem Fratres, utpote<br />

iuvenes, quousque tecum erunt, tamquam tuos habeas, custodias, et in officio contineas,<br />

ac praesertim, ut illos R. P. Vicarii 236 curae, ac iurisdictioni addictos facias. Dum autem<br />

et hoc spero, Deum Optimum Maximum supplex oro, ut tibi diuturna sospitate, ac<br />

felicitate pari gaudere concedat. Dabam Tridenti apud s. Bernardinum 4 idus aprilis<br />

A.D. 1802 237 .<br />

A.R.P.T. Devinctissimus servus in Christo<br />

F. Io. Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis.<br />

Extra. Admodum Rev. Religiosissimo, et colendissimo<br />

Patri Guardiano PP. Franciscanorum<br />

Bulsani 238 .<br />

2228. 1802<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo. Colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.S.N.<br />

Col maggior affetto del mio cuore vi sospiro felice la vostra festa nomastica, che<br />

sarà domani, e vi assicuro, che il mio primo memento della santa Messa, sarà per Voi,<br />

se il Signor Iddio mi concederà di poterla celebrare. Parlo così, perché oltre le altre<br />

ragioni, che ho di non esser sicuro, tengone una nuova, che in questa sera de’ 13 aprile il<br />

234<br />

Fu portato a Pergine gli XI aprile, e riportato a Trento li 26 aprile. Gli ho dato il Viatico nella<br />

mattina de’ 29 aprile. Replicato li 20 maggio. Raccomandata l’anima li 3 giugno. Li 5 di notte all’una, ed<br />

un quarto morì. Fu seppellito nella sera tarda.<br />

235<br />

Non accettò l’offerta, ma l’aggradì.<br />

236<br />

Germani fasciensis aetatis an. <strong>61</strong>.<br />

237<br />

li 10 aprile.<br />

238<br />

P. Hyacinto Larchero de Bulsano aetatis an. 47.<br />

63


nostro buon Menego Litterotti, essendo nell’orto, su sorpreso da un colpo apopletico,<br />

che gli ha tolto la loquela. Egli nacque in Marmirolo appresso Mantova li 17 giugno<br />

1919 e cominciò a servire questo nostro convento li 24 giugno 1747 e lo servì sempre<br />

molto lodevolmente 239 . Raccomandatelo al Signor Iddio anche Voi, e notificate il di lui<br />

stato anche al mio Padre Guardiano, coi miei rispetti, e coll’avviso, che siamo invitati in<br />

18 alla sepoltura, che succederà domani mattina, del Conte canonico Francesco Felice<br />

Alberti morto iersera. Vi auguro un felicissimo Alleluia ecc.<br />

Trento 13 aprile 1902.<br />

2229. 1802<br />

Al P. Michel Angelo Vicario di Roveredo. Colla gazzetta.<br />

R.P.<br />

In questa sera de’ 13 fu sorpreso da colpo apopletico il nostro buon vecchio<br />

Menego 240 : e domani mattina verrà seppellito il Conte canonico Alberti morto iersera.<br />

La Tommasia sta in aspettazione della grazia chiesta già tanto tempo: ed almeno di<br />

qualche risposta ecc 241 .<br />

2230. 1802<br />

A Fra Benedetto di S. Lucano Riformato. Bolgiano.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo.<br />

La vostra lettera degli 8 del corrente giunse alle mie mani soltanto in questa sera<br />

dopo le due, e quindi non potei fare il passo ingiuntomi appresso il Padre <strong>Provincia</strong>le,<br />

perché fino da ieri stassene in Gardolo. La diedi tosto da leggere al Padre segretario 242<br />

nell’atto, che stava per andare a Gardolo, e Meano; e perciò suppongo, che in passando<br />

per Gardolo la manifesterà al detto Padre <strong>Provincia</strong>le: ma per questo non ispero la<br />

bramata risposta, e grazia, sapendo, che ha stabilito, che in questa stagione niuno affatto<br />

de’ nostri sia promosso al sacerdozio, né pure F. Giambattista più vecchio di tutti.<br />

Quando ritornerà qua il detto P. <strong>Provincia</strong>le dopo le prossime sante feste gli parlerò, gli<br />

mostrerò la vostra lettera, e gli farò riflettere ai motivi addotti, specialmente alla<br />

benignità di S.A.R.ma di Bressanone; ma temo, che ciò sia per riuscire troppo tardo, ed<br />

invano. Vi esorto dunque, che vi diportiate da figlio di ubbidienza, e vi assicuro, che<br />

così facendo non iscapitarete punto. Già ve l’ho detto qui, che il lodato Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le aveva stabilito, che niuno venisse ordinato sacerdote in queste Ordinazioni:<br />

e però niuno può formare sinistri sospetti 243 . Se muterassi a tempo, sarete avvisato. Se<br />

fossi io <strong>Provincia</strong>le, attesi li motivi addotti, muterei pensieri. Voi però, replico, ubbidite.<br />

Spero, che seguirete il mio consiglio; e salutandovi co’ vostri compagni mi dico. Trento<br />

15 aprile 1802.<br />

Vostro affez.mo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Il P. lettore Sisinnio ha ricevuto l’importo delle sante Messe 244 .<br />

Extra. Al venerando Religioso Fra Benedetto<br />

di San Lucano chierico francescano Riformato<br />

239<br />

Morì li 19 settembre 1805.<br />

240<br />

L’ho comunicato per Viatico nella mattina de’ 14 mercoledì Santo.<br />

241<br />

Sopra n. 2109, e 2136, 2137.<br />

242<br />

Vitantonio.<br />

243<br />

Ritornò diacono li 22 aprile con F. Arcangelo.<br />

244<br />

Die 16 venit per postam epistola guardiani bulsanensis et missa fuit statim Gardulum.<br />

64


Bolgiano<br />

Ai PP. Francescani<br />

preme.<br />

2231.1802<br />

Al R.mo signor Provicario Generale Capitolare.<br />

Pro Memoria.<br />

Il Padre Giuseppe Andrea di Ala supplica riverentemente, che siagli conceduta la<br />

facoltà di dispensare un suo penitente, che rem habuit con una sua cognata, ad<br />

petendum debitum etc. 245<br />

Concessum etc.<br />

Signatum 18 aprilis 1802.<br />

I.A. Menghin Provicarius Generalis Capitularis 246 .<br />

2232. 1802<br />

Al P. Romedio da Cles Guardiano di Metz Lombardo.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

La relazione, che S.P. R. s’è compiaciuta di darmi rapporto alla graziosa visita, che<br />

s’è degnato di fare al di Lei povero convento l’Emm.mo signor cardinale Luigi Ruffo,<br />

riuscì molto grata non solamente a me; ma eziandio al Padre (Vitantonio) segretario, di<br />

lei fratello degnissimo, ed a tutti gli altri Religiosi di questo convento, i quali pensano,<br />

che nel di Lei refettorio potrebbesi porre una tabella coll’inscrizione qui compiegata.<br />

Qualora dunque le piaccia, e piaccia inoltre anche a monsignore di Metz Tedesco 247 , la<br />

rimandi col Placet, che farassi descrivere dal nostro eccellente calligrafo Padre<br />

Wenceslao di Pradazzo. Per altro io protesto, che non ho verun impegno, e sentomi<br />

disposto a correggerla, ed anche a seppellirla. Se poi farammi tenere quella inscrizione,<br />

che mi ha promesso, la porrò nella qualunque siasi mia raccolta col di Lei nome altre<br />

volte registrato; e frattanto riverendola mi professo. Trento 22 aprile 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

L’accennata mia inscrizione sta To. 2 Variarum 1790.<br />

2233. 1802, li 23 colla gazzetta.<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo<br />

Carissimo Fratello.<br />

Il cardinale Luigi Ruffo nella sera del venerdì Santo, accompagnato da monsignor<br />

Pizzini, ha fatto una graziosa visita al nostro povero convento di Metz Lombardo. Qui a<br />

Trento si è fermato soltanto per pranzare nella locanda imperiale dell’Europa, dove fu<br />

ossequiato a nome del R.mo Capitolo principesco da monsignor decano, e dal signor<br />

canonico barone Buffa li 19 del corrente aprile 248 . Il Metz Tedesco poi ricevette la<br />

restituzione della visita dal P. Guardiano Romedio con molta umanità, e cortesia. Deo<br />

gratias.<br />

2234. 1802<br />

245 Ad Montib. 19 giugno 1802.<br />

246 Vide supra To. V, epist. 2040, 1593, 1640, 2036, 2040.<br />

247 Giangiacomo barone Piccini can. Prep. di Trento, ed arciprete di Metz tedesco.<br />

248 In Roveredo non fece alcuna figura.<br />

65


Al Padre Massimo di Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Ieridì fu ricondotto da Pergine a questa infermeria peggiorato non poco il Padre<br />

Vicario Stanislao 249 : e con tal occasione abbiamo inteso, che in Pergine sta colla doglia<br />

quel P. Guardiano Ferdinando. Ieridì pure, siccome in questa sera ci ha riferito un<br />

clesiano (Bertolini) è morto di doglia in Revò sua patria il P. Sebastiano Flaimb d’anni<br />

62 250 . Oggidì poi circa le otto di mattina in questo Castello principesco è morto in età di<br />

anni 82 il signor cerimoniario vescovile don Antonio Candido Cimonati. Onde spero,<br />

che io cesserò in breve di essere rubricista vescovile. D.G.A. Trento 27 aprile 1802,<br />

colla gazzetta.<br />

2235. 1802<br />

Al sig. Luigi Marchesani stampatore imperial regio. Roveredo.<br />

Molto illustre sig. e padrone colendissimo.<br />

Ho fatto il calendario diocesano anche per il prossimo anno 1803, che<br />

probabilmente sarà l’ultimo rapporto a me, giacché ieridì ha cessato di vivere il signor<br />

don Antonio Cimonati cerimoniero vescovile, da cui sino dal 1776 sono stato<br />

incombenzato di farlo 251 . Oggidì lo porto, e consegno alla R.ma Curia vescovile. In esso<br />

non ho posto la festa della Corona spinea di Nostro Signore Gesù Cristo, perché fu<br />

conceduta soltanto per un venerdì della Quaresima non impedito, cioè non impedito da<br />

officio occorrente, come fummi risposto da Vienna li 9 aprile 1780 e nel detto anno<br />

1803 sono impediti così tutti li venerdì. Con questo rispondo alla sua stimatissima; e<br />

riverendola resto. Trento 28 aprile 1802.<br />

Di V.S. molto illustre<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2236. 1802<br />

Al P. Bonaventura da Caldese. Arco.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

Il R.mo signor Provicario da me pregato concede alla P.V.R. la chiesta facoltà di<br />

poter assolvere semel tre persone dai Casi riservati nella nostra diocesi. Le aggiungo che<br />

li 26 alle dieci di mattina in Revò sua patria è morto il P. Sebastiano Flaimb in età di<br />

anni 62, e ieri qui è pur morto il signor don Antonio Cimonati cerimoniere vescovile. In<br />

Pergine sta male quel P. Guardiano 252 , ed in questa infermeria il P. Stanislao ha un male<br />

strano, e pericoloso. Mi raccomando, la riverisco, e sono. Trento 28 aprile 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Al Governo d’Insprugg.<br />

2237. 1802<br />

249 L’ho comunicato per Viatico nella mattina de’ 29 aprile. Volle celebrare la Messa nel primo di<br />

maggio. Comunicato per Viatico li 20 maggio.<br />

250 In casa del sig. Giacomo Maffei dove andò come compagno del P. Pietro Paolo di Roncegno. Fu<br />

seppellito nella parrocchiale di Revò il detto P. Sebastiano. Vedi sotto 2236, 2249, 2<strong>61</strong>9.<br />

251 Sono stato incombenzato di continuarlo nel primo di giugno 1802 dal nuovo cerimoniero don<br />

Giuseppe Ciurletti. Videsis Kal. Trid. nota 201.<br />

252 Fu viaticato li 28 aprile. Morì li 30 aprile di sera.<br />

66


Excellentissimi Domini Domini.<br />

Frater Ioannes Evangelista a Stenico Minister <strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum<br />

<strong>Provincia</strong>e Sancti Vigilii reverenter exhibet EE. VV. Directorium istud divini officii pro<br />

anno 1803, in duplo, ac suppliciter petit eius approbationem, restitutionemque<br />

autogtaphi etc. Datum Tridenti apud sanctum Bernardinum die 4 maii anno 1802.<br />

E Tridento<br />

Extra. Excellentissimo Caesareo- regio Gubernio<br />

Austriae Superioris<br />

Oenipontum<br />

Nel cartoncino dello scritto da me ho posto: Directorium Franciscanorum Tridenti<br />

pro anno 1803. Autographum; e nella copia del P. Cipriano da Tueno: Directorium<br />

Franciscanorum Tridenti pro anno 1803. Exemplum.<br />

Sull’invoglio coperto con cartoncino: Da Trento. All’Eccelso Imp. Regio Governo<br />

dell’Austria Superiore. Insprugg. L’ho consegnato alla posta di Trento, cioè al sig.<br />

Domenico Pernetto di Trento, officiale di essa li cinque maggio 1802. Fu approvato in<br />

Insprugg li 19 maggio. Fu spedito dall’Imp. Reg. Ufficio Circolare di Roveredo li 28<br />

maggio. L’ho ricevuto in Trento l’autografo li 2 giugno 1802 intatto, coll’avviso per<br />

ordine preciso presidiale, che in avvenire col manoscritto per l’anno venturo si mandi<br />

sempre un esemplare del corrente stampato. Vedi sotto To. 7, num. 2841, e sopra n.<br />

2145.<br />

2238. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano. Colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Oggidì 4 maggio, attesa l’immatura morte del P. Ferdinando de’ Paoli da<br />

sant’Orsola, seguita in Pergine nella sera de’ 30 dello scorso aprile, fu a pieni voti eletto<br />

Guardiano di Pergine il P. Daniele Arnoldi d’Enno, che presentemente si ritrova in<br />

Fieme. Nella prossima domenica,che sarà li 9 del corrente, il signor canonico Conte<br />

Giuseppe d’Arsio piglierà il possesso della gran parrocchia di Cavalese, e li 28 verrà<br />

creato il canonico successore del defunto Conte Francesco Felice Alberti di Enno. Al<br />

canonico Conte Filippo di Thunn, che ha rinunciato, èn già succeduto il Conte<br />

Francesco Saverio d’Arsio arsiano, chierico 253 . Il P. Stanislao, che ai 29 dello scaduto fu<br />

comunicato per viatico, ora cammina per l’infermeria, e mangia nel refettorietto della<br />

medesima. Essendo però troppo mancante di memoria, non gli è permesso di celebrare<br />

la santa Messa, benché vorrebbe celebrarla. Domani spedirò a Insprugg due copie del<br />

mio Direttorio monastico. Mi spiace, che non possiate venir qua con me, come voleva il<br />

padre <strong>Provincia</strong>le. Iddio così dispone. Così sia.<br />

2239. 1802<br />

Al R.mo signor Provicario Generale Capitolare.<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Gregorio da Caldese prega riverentemente, che siagli conceduta la facoltà<br />

d’assolvere semel due persone dai Casi riservati nella diocesi ecc. 254<br />

Concessum etc.<br />

Signatum 10 maii 1802.<br />

I. A. Menghin Provicarius Generalis Capitularis.<br />

253<br />

ma senza Ordini, impossessato li 26 marzo 1802.<br />

254<br />

Scritta li 10.<br />

67


2240. 1802<br />

Al Padre Tommaso da Tiarno. Arco.<br />

R.P.<br />

A tenore di quanto mi ha scritto la P.V.R. ieridì 10 maggio, per mezzo del P.<br />

Regalato ho avvisato lo stampatore monauniano, che per il convento d’Arco non più mi<br />

mandi la sua gazzetta 255 . Avendomela ciò non ostante mandata anche oggidì,gliela<br />

spedisco: aggiugnendole con dispiacere, che in Pergine trovasi moribondo il P. Ignazio<br />

Malfatti di Trento: in Cles quel Padre Guardiano (Lorenzo Zino di Cavareno) sta male:<br />

e qui il P. Stanislao Perugino da Nago non può dire la santa Messa, né l’officio divino,<br />

per mancanza di memoria. Mi raccomando, la riverisco, e resto ecc.<br />

2241. 1802<br />

Al Padre Gregorio da Caldese. Pergine.<br />

R.P.<br />

Fra Gio. Grisostomo gli fa sapere, che questa R.ma Curia ecclesiastica gli concede<br />

la chiesta facoltà d’assolvere semel due persone dai Casi riservati nella diocesi. R lo<br />

prega d’avvisare il Padre Prosdocimo, che sarà egli pure servito a norma di quanto ha<br />

scritto al Padre segretario ecc. Trento 12 maggio 1802.<br />

2242. 1802<br />

Al Padre Prosdocimo da Cavalese. Pergine.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

Il R.mo signor Provicario gli concede di poter assolvere quella persona, la quale<br />

avendo udito dire, che non v’è inferno, si compiacque di tal proposizione, e dubita di<br />

averla confermata con qualche sua risposta. Ho chiesto io l’accennata facoltà per<br />

commissione del Padre Segretario: e col piacere d’aver servito alla P.V.R. mi esibisco<br />

ad ulteriori servigi, la riverisco, e resto. Trento 14 maggio 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2243. 1802<br />

Al P. Patrizio da Vigol-Baselga Vicario. Campo.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

Ho consegnato (ieridì) ad un bravo libraio 256 i tometti de’ Casi Lambertiniani, che<br />

mi ha spedito la P.V.R. e l’ho avvisato, che di dicidotto ne faccia nove, tutti coperti con<br />

carta pecora. Gli ho insinuato in oltre, che il defunto Mugler contentossi sempre di<br />

cinque traeiri il tometto doppio: ma egli mi ha risposto, che non può farlo per meno di<br />

otto traieri, perché ora costa di più la carta pecora. Io supponendo, che la P.V.R. li<br />

voglia così legati ad ogni costo, e prevalendomi del di Lei faccia ciò, che giudica bene,<br />

gliegli ho lasciati, e gli ho detto, che scriverò a Lei, e che sarà soddisfatto. Se ho fallato<br />

la prego di compatirmi per questa volta; e riverendola resto. Trento 17 maggio 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

255<br />

Glielo ho replicato in persona li 14 maggio ed ancora li 21 maggio: ed anche li 9 giugno. Dopo<br />

questo terzo avviso cessò di mandarmela.<br />

256<br />

Francesco Steinbrecher di Contrada Oriola.<br />

68


2244. 1802<br />

Al P. Lorenzo da Cavareno Guardiano in Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Con tutta la sincerità notifico alla P.V.R. che la sua lettera recò gran consolazione a<br />

me, ed a tutta questa religiosa famiglia, venendo accertati da essa, che ha superato il<br />

pericolo della morte, e che ora sta in convalescenza. Siccome ho fatto parte del mio<br />

dovere supplicando Iddio Signor nostro, affinché le donasse la vita; così ora<br />

pregherollo, perché presto la rimetta nelle primiere sue forze. Domani spedirò a Padova<br />

la di Lei lettera colla mansione di mia mano. Il P. Presidente Generale 257 partì da questo<br />

convento nella sera dei tredici, e dovrà essere in quello di Padova nel giorno 20 per<br />

tenere il Capitolo provinciale, in cui doveransi eleggere il Ministro <strong>Provincia</strong>le, il<br />

Custode, i diffinitori, ed i Guardiani, nelle quali elezioni tutte avrà egli pure, oltre la<br />

presidenza, il voto consultivo, ed elettivo. Poi andrassene a Venezia ecc 258 . Ieridì venne<br />

a questa infermeria il P. Pietro Antonio da Sacco, e fuvvi condotto come infermo il<br />

Terziario Fra Gio. Battista d’Aldeno 259 . Oggidì poi parimente come infermo fuvvi<br />

condotto da Pergine il P. Ignazio di Trento. Il P. segretario Vitantonio di Cles è partito<br />

per le Giudicarie, dove andrà in breve anche il P. <strong>Provincia</strong>le. Finisco in un colla carta<br />

riverendola ecc. Trento 18 maggio 1802.<br />

2245. 1802<br />

Al Padre Patrizio da Vigolo Vicario in Campo.<br />

R.P. Vicario 260 .<br />

In questo momento ho ricevuto dal libraio li nove tometti de’ Casi Lambertiniani<br />

molto bene legati in carta pecora 2<strong>61</strong> . Glieli spedirò colla prima occasione opportuna.<br />

Frattanto l’avviso, che il detto libraio aspetta con molta premura dicidotto troni.<br />

Rapporto al qual prezzo già gli ho scritto in latra mia dei 17. Spero, che resterà<br />

contento, e darà eziandio a me il modo di contentare il mentovato libraio sì circa il<br />

prezzo, che circa il tempo. Esibendomi per ulteriori servigi lo riverisco, e mi dico.<br />

Trento 19 maggio 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2246. 1802<br />

Il signor Giovanni Fedrici è pregato di dare al sig. Francesco Steinbrecher libraio,<br />

esibitore del presente, troni 18, dico troni dicidotto. Che della carità il Signor Iddio ecc.<br />

Dato nel convento di san Bernardino li 20 maggio 1802 262 .<br />

D’ordine del padre Guardiano del convento di Campo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

257 Cioè il P. Giuseppe Antonio di Cles Guardiano di Trento.<br />

258 Ritornò a Trento li 16 giugno di sera.<br />

259 Fra Battista fu comunicato per Viatico li 13 giugno, e morì li 14 di sera senza agonia.<br />

260 Presentemente in Braguzzo vice curato.<br />

2<strong>61</strong> Decisioni di casi di coscienza. Quarta edizione ricorretta, e di nuovi casi pratici aumentata per<br />

opera d’un Religioso domenicano, professore di sacra teologia nel collegio di Venezia. In Venezia 1797.<br />

Presso Giuseppe Rossi quondam Bortolo. Tomi 18 in 12°. Autore di esse fu il P. F. Faustino Scarpazza di<br />

Crema, ch’è morto in Treviso li 14 dic. 1794, d’anni 75.<br />

262 Consegnato al libraio da me li 21 maggio.<br />

69


2247. 1802<br />

Al Padre Innocenzio Weber d’Egna Guardiano de’ Cappuccini in Brunegg.<br />

Admodum Rev. ac Religiosissmo Patri Innocentio ab Ennia 263 .<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Pro Patre Guardiano Iosepho Antonio Clesiensi, qui nunc est Paduae praeses<br />

generalis Capituli <strong>Provincia</strong>e Venetae Sancti Antonii, respondeo ego literis admodum<br />

Reverendae Paternitatis Tuae datis, die 17 mensis huius; tibique notum esse volo, ac<br />

facio, quod fideliter celebrabimus etiam quinquaginta illas Missas, quas nobis pro tua<br />

vere singulari charitate celebrandas commisisti. Interim vero debitas tibi ago gratias: e<br />

D.O.M. supplex oro, ut te diu valere faciat. Dabam Tridenti apud sanctum Bernardinum<br />

die 21 maii 1802.<br />

E Tridento 264<br />

Extra. Admodum Reverendo, Religiosissimo, et colendissimo<br />

Patri Innocentio ab Ennia dignissimo<br />

Guardiano PP. Capuccinorum S.P.N Francisci.<br />

Bruneggium 265<br />

ad PP. Capuccinos<br />

2248. 1802<br />

Al P. Giangiacomo da Tiarno. Roveredo. Ai PP. Riformati.<br />

R.P.<br />

L’assicuro, che ho ricevuto il rotolo da Lei spedito. Rapporto al costo ho parlato col<br />

P. segretario, e suppongo, che avrà parlato col medesimo nel di Lui transito anche la<br />

P.V.R. Oggidì è partito per Busdivella, e Campo il Padre <strong>Provincia</strong>le. Fra Gio. Battista è<br />

ancora fissato sul letto. Così pure li Padri Stanislao, ed Ignazio. Li PP. Giuseppe<br />

Antonio, e Giangiuseppe debbono supporsi giunti ieridì a Padova, per capitolare nel<br />

giorno 26. La riverisco ecc. Trento 21 maggio 1802, colla gazzetta.<br />

Nota. Il rotolo di seta della M. Badessa di Bressanone, tinto in Roveredo colla spesa<br />

di troni sei, che debbono darsi al negozio Masotti. Son andato a pigliarlo io dal servitore<br />

del consigliere Maffei li 21 maggio.<br />

2249. 1801<br />

Al P. Massimo di Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Il P. <strong>Provincia</strong>le oggidì 21 maggio è partito di qui per Busdivella, e Campo. Il P.<br />

Sebastiano è morto certamente li 26 dello scorso aprile in Revò sua patria, ed ivi fu<br />

anche seppellito. Il P. Stanislao fu nuovamente comunicato per Viatico ieridì. Il P.<br />

Ignazio è ancora obbligato al letto. Così pure il Terziario F. Gio. Battista. Si sta<br />

ristorando il convento di s. Francesco. Deo gratias. Trento 21 maggio 1802, colla<br />

gazzetta.<br />

2250. 1802<br />

Al P. Lorenzo da Cavareno Guardiano di Cles.<br />

263<br />

Nel novembre 1802 è Vicario. Così pure li 9 gennaio 1804.<br />

264<br />

Scrivo E Tridento giacché il dal Cielo fa a Coelo, presso il Calepino: che ha eziandio dal Cielo,<br />

ex coelo, dal ventricolo e ventriculo.<br />

265<br />

Questo convento ha il titolo della SS. Trinità.<br />

70


Rev. Padre.<br />

Il Padre lettore Davide m’ingiunge di replicare alla P.V.R. ciò, ch’egli stesso le<br />

scrive in questo ordinario, affinché per diffetto forse della posta, non accada qualche<br />

disordine. Le replico dunque, che alle nozze spirituali del novizzo ragolitano troveransi<br />

presenti soltanto tre, o quattro de’ di lui congiunti, e che il padre del medesimo si<br />

compromette di dare circa quaranta fiorini per il pasto, pregandola di farlo allestire, ed<br />

ordinare. Suppongo d’avere intesa, ed esposta rettamente l’incombenza datami: e<br />

riverendola resto. Trento 22 maggio 1802.<br />

P.S. I due neo-professi Maurizio, e Basilio sono giunti qua sani, e salvi iersera, con<br />

F. Giuseppe 266 . Ieri è partito per le Giudicarie il P. <strong>Provincia</strong>le.<br />

Suo obbl.mo, div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2251. 1802<br />

Al P. Lattanzio da Moena lettore. Cavalese 267 .<br />

R.P. lettore sia lodato Gesù Cristo.<br />

Per suo regolamento l’avviso, che il P. <strong>Provincia</strong>le ora sta in Campo, e staravvi<br />

qualche tempo. Nel prossimo venerdì soltanto potrò indirizzargli le lettere, che tengo<br />

per lui, tra le quali ne veggo una della P.V.R. L’avviso altresì di addirizzare a me<br />

l’attestato dell’esame di F. Gio. Battista, e di spedirmelo presto, affinché negli ultimi<br />

dell’andante possa presentarlo a questa cancelleria ecclesiastica innanzi, che vengano le<br />

feste pentecostali. Avverta di mandarmi anche l’attestato, che il detto chierico abbia<br />

esercitato l’Ordine ultimamente ricevuto, e che abbia fatto gli esercizi spirituali: cose,<br />

che pretendonsi dalla cancelleria di Bressanone. Spero, che seconderà le mie giuste<br />

premure; e riverendola mi dico. Trento 24 maggio 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Mi manca la nota del giorno,mese, ed anno, in cui è nato F. Cosmo di Romeno.<br />

2252. 1802<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le Evangelista. Campo.<br />

M.R.P. Benedicite<br />

Finora non abbiamo ricevuto alcun riscontro de’ nostri Padri Padovani 268 . Per altro<br />

bramiamo, che ritornino presto, anche a motivo, che questo Padre Vicario (Gaudenzio)<br />

s’è ritirato ieridì nell’infermeria per il suo male podagroso, che non gli permette di stare<br />

in piedi, e conseguentemente di celebrare la santa Messa. Fra Benedetto è invitato a<br />

celebrare le sue primizie in Cavalese: e pensa di celebrarle nel giorno quindicesimo del<br />

prossimo giugno (Martedì dopo la Trinità) per poter ritornar qua più presto. La prego<br />

della sua paterna benedizione ecc. Trento 27 maggio 1802, in coperta di più lettere<br />

unite.<br />

2253. 1802<br />

Al Padre Giuseppe Pastorini di Primiero. Borgo.<br />

R.P.P.C.<br />

266<br />

Sono andati a Pergine con F. Giuseppe li 22 di sera.<br />

267<br />

Questo Padre Lattanzio Petenato è morto in Cavalese li 20 gennaio del 1806 di anni 77 non<br />

compiti. Fu molto tempo infermo.<br />

268<br />

Venne li 29 di sera.<br />

71


Fo sapere alla P.V.R. e l’assicuro, che in questa sera ho ricevuto il rotolo da Lei<br />

speditomi per mezzo del noto Isidoro 269 , e da me aspettato a tenore delle istruzioni<br />

datemi dal Padre <strong>Provincia</strong>le, che ora sta in Campo. E riverendola resto. Trento 28<br />

maggio 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2254. 1802<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Una cosa affatto nuova è succeduta oggidì in questo convento, benché sia il<br />

principale, e più grande della <strong>Provincia</strong>, voglio dire, che nella tavola del venerdì non si<br />

poté far menzione de’ soliti due cantori, per mancanza di sacerdoti, non essendovi altri,<br />

che il confessore delle monache, li due lettori, l’ebdomadario, e il primessario. Per<br />

l’opposito stanno nell’infermeria il P. Vicario nostro 270 , il P. Ignazio, il P. Stanislao, il<br />

P. Pierantonio, il P. Bernardo, F. Placido, F. Giambattista Terziario, F. Salvatore, che<br />

ieridì è quasi morto, ed il vecchio Menego apopletico. Si teme assai del P. Stanislao, cui<br />

fu dato il Viatico per la seconda volta li 20 del corrente. Il P. Vicario, e F. Battista non<br />

possono stare in piedi. Deus mesereatur nostri. Amen. Trento 28 maggio 1802, colla<br />

gazzetta.<br />

2255. 1802<br />

Al P. Michel Angelo Vicario di Roveredo.<br />

R.P.<br />

F. Giambattista è tutt’ora inchiodato sul letto. Anche questo nostro P. Vicario sta<br />

sul letto fisso tanto, che né pure può celebrare la santa Messa per cagione del solito suo<br />

male. Il P. Stanislao ci fa temere di sua vita. Il P. Ignazio comincia a ristabilirsi; ma è<br />

vecchio. Il P. Pierantonio abita nella stuetta dell’infermeria. Ė morto il parroco di<br />

Lomaso 271 . Suor Michelina vorrebbe qualche risposta da Insprugg. De’ PP. Padovani<br />

non abbiamo verun riscontro. Ė morto il Wiser della Messa quotidiana 272 . Trento 29<br />

maggio 1802, colla gazzetta.<br />

2256. 1802<br />

Al R.mo sig. Pro-Vicario Generale. Trento.<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Gasparo da Campo supplica umilmente, che siagli conceduta la facoltà di<br />

dispensare una persona sua penitente dall’impedimento incorso ad petendum debitum<br />

etc.<br />

Il Padre Wenceslao da Pradazzo parimente supplica, che vengagli accordata la<br />

facoltà d’assolvere semel una persona dai Casi riservati ecc.<br />

Concessum etc.<br />

Signatum 1 iunii 1802.<br />

I. A. Menghin Provicarius Generalis Capitularis.<br />

269<br />

Fiorini 22,2 mandati subito alla M. Badessa di S. Chiara.<br />

270<br />

Gaudenzio.<br />

271<br />

Don Gio. Paolo Tabarelli di Terlago morì li 25 maggio 1802.<br />

272<br />

Michele Woldner detto Wiser è morto li 19 maggio 1802 in Aldain.<br />

72


2257. 1802<br />

Al P. Lattanzio da Moena. Cavalese.<br />

R.P.L.S.L.G.C.<br />

Accerto la P.V.R. che ho ricevuto la sua carissima cogli attestati richiesti: e che alla<br />

più lunga nel prossimo venerdì spedirò l’altra sua al P. <strong>Provincia</strong>le, che si ritrova nelle<br />

Giudicarie. Con gran dispiacere poi le reco avviso, che in questo stesso punto ho dovuto<br />

dare l’Olio Santo al P. Stanislao, che sembra vicino alla fine de’ suoi giorni. Per carità<br />

lo raccomandino al Signor Iddio, cui mostrasi rassegnatissimo. Raccomandi al<br />

medesimo anche me, che in somma fretta la riverisco, e mi dico. Trento 312 maggio<br />

1802, di mattina.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2258. 1802<br />

Al sig. Carlo Sardagna di Trento arciprete di Mori 273 .<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Atteso ciò, che iersera mi ha riferito il Padre lettore Filippo, spedisco a V.S.Ill.ma, e<br />

R.ma la qui compiegata appendice al Direttorio dell’anno corrente 274 , che mutatis<br />

muatndis potrà servirla anche negli anni seguenti: e senza più esibendole la mia<br />

poverissima servitù, con un profondo riverentissimo inchino mi pregio dell’onore di<br />

potermi protestare. Di s. Bernardino 31 maggio 1802.<br />

Di V.S.Ill.ma, e R.ma<br />

Umil.mo, osseq.mo, obbl.mo servidore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Fuori. All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor Carlo de’ Sardagna, ed Hochenstein, degnissimo arciprete<br />

di Mori, e canonico 275 dell’insigne cattedrale di<br />

Trento.<br />

2259. 1802<br />

Al Padre Patrizio da Vigolo Vicario di Campo.<br />

R.P. Vicario S.L.G.C.<br />

Spero, che avrà ricevuto un’altra mia de’ 19 dello spirante maggio rapporto ai<br />

tometti lambertiniani. Gli replico, che tengoli preparati per mandarglieli, bene involti<br />

nello steso panno, in cui sono venuti qua sciolti. Gli aggiungo poi, che colla espressa<br />

licenza del suo Padre Guardiano ho fatto soddisfare il libraio con troni dicidotto 276 .<br />

Anche a me questo prezzo pare troppo alto; e quindi sono intenzionato di stare lontano<br />

più che potrò da tale libraio. Per altro egli mi ha detto che la legatura in pelle non costa<br />

tanto. Se ho fallato questa volta gli chiedo scusa, e riverendolo resto. Trento 31 maggio<br />

1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

273 Carlo Emmanuele figlio di Giuseppe, nato in Contrada Larga li 22 marzo 1772. Impossessato del<br />

canonicato li 4 giugno 1802. Nel 1802 cominciò il noviziato.<br />

274 Mi ha pregato in voce di preparargliela per li tre di giugno, in cui sarebbe venuto a pigliarla in<br />

convento egli stesso. Pregato gli ho fatto l’appendice anche per l’anno 1803 li 20 maggio.<br />

275 Canonico non ancora impossessato, creato li 28 maggio dal Capitolo.<br />

276 Steinbrecher.<br />

73


2260.1801<br />

Al P. Wenceslao da Pradazzo. Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Gli fo sapere, e l’accerto, che oggidì il R.mo signor Provicario, da me pregato, ha<br />

conceduto, che possa assolvere il suo penitente dai Casi riservati nella nostra diocesi.<br />

Gli aggiungo, che ieridì ho dato l’Estrema Unzione al Padre Stanislao: che il Padre<br />

Ignazio si va rimettendo: e questo nostro P. Vicario 277 sino dai 27 dello scaduto sta<br />

nell’infermeria col suo male de’ piedi senza poter celebrare la santa Messa. Il Terziario<br />

F. Gio. Battista col suo reuma sta fitto sul letto 278 . I Padri padovani scrivono, che<br />

sperano di essere qui a Trento di ritorno per la festa del Corpus Domini. Mi<br />

raccomando, lo riverisco, e resto. Trento 1 giugno 1802.<br />

Suo cord.mo servo in Cristo<br />

F. Crisostomo.<br />

22<strong>61</strong>. 1802<br />

Al P. Gasparo da Campo Vicario di Arco.<br />

R.P.P.C.<br />

In questa mattina ho impetrato dal R.mo signor Provicario, che la P.V.R. possa<br />

dispensare la persona sua penitente dall’impedimento incorso ad petendum debitum etc.<br />

Godo, che col mezzo ordinario della china siasi liberata dalla febbre terzana, e bramo,<br />

che più non venga molestata da somigliante malore. Ieridì ho dato l’Estrema Unzione al<br />

P. Stanislao. Questo nostro P. Vicario sino dai 27 dello scorso sta nell’infermeria col<br />

suo male de’ piedi senza poter celebrare 279 . Il Terziario Fra Gio. Battista pure non può<br />

stare in piedi per effetto di un reuma. Il P. Pietro Antonio finora i mostra quieto. Dalla<br />

prima data della gazzetta trentina di venerdì sembra, che le commissioni debbano<br />

cessare. I Padri nostri padovani scrivono, che sperano d’essere qui di ritorno per la festa<br />

del Corpus Domini. Già saprà, ch’è stato fatto canonico di Trento il sig. Carlo di<br />

Sardagna arciprete di Mori, e nipote ex sorore di monsignor Piccini. Tengo da mandarle<br />

una copia del privilegio sovrano rapporto ai dazi segnato in Insprugg li 5 maggio 1802.<br />

Anche qui abbondiamo di miserie per iscarsezza di Religiosi, specialmente sacerdoti.<br />

Nelle feste la conventuale dee servire di Messa prima. Gl’infermieri sono occupatissimi,<br />

e perciò intoccabili. Ma basta. Per carità mi raccomandi a Dio S.N. e mi creda. Trento 1<br />

giugno 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

2262. 1802<br />

Al P.Giangiuseppe di Canzolino. Venezia. S. Bonaventura.<br />

R.P.P.C.L.I.C.<br />

Nella sera tarda de’ 29 dello scaduto maggio sono giunte alle mie mani le lettere<br />

della P.V.R. scritte in Bassano, e Padova al P. <strong>Provincia</strong>le, al P. Vicario, ed a me.<br />

Abbiamo sentito con molto piacere il buon accoglimento, ch’è stato loro fatto dai Padri<br />

dell’Alma <strong>Provincia</strong> di s. Antonio, ed il felice principio del loro Capitolo. Bramiamo,<br />

che parimente ritornino felici, e contenti, ed anche presto. Stanno in questa infermeria,<br />

277 P. Gaudenzio.<br />

278 F. Giambattista fu viaticato li 13 giugno domenica della ss. Trinità.<br />

279 Vi stette sino al primo di agosto.<br />

74


oltre i soliti, il P. Pietro Antonio, il P. Ignazio, Fra Giambattista Terziario 280 , il P.<br />

Stanislao, cui ho dato l’Estrema Unzione ieridì, e questo P. Vicario nostro, che per il<br />

suo male de’ piedi non può celebrare la santa Messa sino dai 27 dello scorso. Il P.<br />

Guardiano di Cles guarisce, anzi suppongo, che sia già guarito. Il P. <strong>Provincia</strong>le col suo<br />

P. segretario è nelle Giudicarie, Qui ora siamo tanto pochi, e miserabili, che la nostra<br />

chiesa sembra un deserto. Nelle feste a stento abbiamo quattro Messe. Non so come<br />

faremo la funzione della professa di due novizze, ch’è fissata in S. Chiara per gli otto<br />

del corrente, in cui mancherà eziandio F. Benedetto 281 . Ai 19 del passato maggio è<br />

morto il noto buon Wiser, ma ciò non ostante abbiamo ordine di seguitare la Messa<br />

quotidiana 282 . Il canonico nuovo è l’arciprete di Mori. Bacio la mano al M.R.P.<br />

commissario, anche a nome del P. Vicario, e degli altri Religiosi, ed a Lei m’inchino,<br />

dicendomi. Trento 1 giugno 1802.<br />

Suo div.mo, obb.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

F. Vincenzo Maria di Cles vorrebbe, che gli fosse provveduto un Breviario nuovo,<br />

per cui già il di lui padre ecc.<br />

2263. 1802<br />

Al P. Pietro Paolo da Roncegno Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.<br />

L’accerto, che ho ricevuto il privilegio sovrano rapporto ai dazi, speditomi dalla<br />

P.V.R. Le aggiungo poi, che nell’ultimo giorno dello scorso maggio ho dovuto dare<br />

l’Olio Santo al P. Stanislao 283 . Che questo nostro P. Vicario, e F. Giambattista sono<br />

ancora fitti sul letto: e che li nostri PP. Padovani ritorneranno qua per la via di Roveredo<br />

avanti la festa del Corpus Domini, per la quale vogliono essere qui a Trento. La<br />

riverisco divotamente. Trento 2 giugno 1802, colla gazzetta.<br />

2264. 1802<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Nel giorni 31 ed ultimo dello scorso mese ho dato l’Olio Santo al P. Stanislao.<br />

Rapporto agli altri nostri ammalati non c’è novità. Scrivono da Padova li nostri Padri<br />

Capitolari, che ritorneranno qua per la via di Verona, e Roveredo innanzi la festa del<br />

Corpus Domini. Colla prima occasione opportuna spedirò al vostro P. Guardiano il<br />

privilegio sovrano autentico rapporto ai dazi, segnato in Insprugg ai cinque dello<br />

scaduto maggio: nel qual mese ai 25 in Lomaso è morto quell’arciprete: ed ai 28 da<br />

questo R.mo Capitolo colla maggioranza de’ voti fu eletto canonico di Trento l’arciprete<br />

di Mori Carlo Sardagna nipote di monsignor Piccini. Sia lodato Gesù Cristo. Trento 2<br />

giugno 1802, colla gazzetta.<br />

P.S. Ieridì il signor abate Giuseppe Ciurletti nuovo cerimoniario vescovile mi ha<br />

confermato nell’impegno di rubricista, e calendarista vescovile.<br />

280<br />

F. Giambattista è morto li 14 giugno 1802 alle cinque della sera.<br />

281<br />

L’abbiamo fatte coll’aiuto di Dio S.N.<br />

282<br />

Vedi sotto num. 2323.<br />

283<br />

Gli ho raccomandato l’anima nel giorno 3 di giugno.<br />

75


2265. 1802<br />

Alla cancelleria vescovile di Bressanone.<br />

Ego infrascriptus Minister, et servus Franciscanorum <strong>Provincia</strong>e Sancti Vigilii,<br />

universis, et singulis, ad quos spectat, notum facio, ac testor, quod dilecti in Christo<br />

Fratres Benedictus a Sancto Lucano, natus die 19 ianuarii anno 1778 diaconusque a die<br />

19 aprilis proxime praeteriti, ac Ioannes Baptista a Bedullo 284 , natus die 6 februarii<br />

anno 1777 itidem diaconus a die 25 praefati aprilis, ambo dictae <strong>Provincia</strong>e alumni,<br />

pluries in suscepto diaconatus Ordine ministrarunt, et novisime per octiduum<br />

spiritualibus exercitiis vacaverunt. In quorum fidem praesentes literas dedi Tridenti in<br />

conventu sancti Bernardini die 3 iunii 1802.<br />

L.+S. Fr. Ioannes Evangelista a Stenico Minister <strong>Provincia</strong>lis.<br />

2266. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista di Stenico Ministro <strong>Provincia</strong>le. Campo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Nel punto, in cui stava per mandare alla posta le lettere, ho ricevuto quella di<br />

V.P.M.R. e quindi ho potuto spedire le due inchiuse per Roveredo, e Cavalese. Dalla<br />

posta poi ieridì ho ricevuto di ritorno da Insprugg il nostro Direttorio monastico per<br />

l’anno 1803, approvato, ed intatto, colla giunta di un ordine nuovo Presidiale, che in<br />

avvenire col manoscritto per l’anno seguente si mandi all’eccelso Governo un<br />

esemplare del Direttorio dell’anno corrente. Ho pure ricevuto il dispaccio roveretano<br />

risguardante i lettori, che qui troverà compiegato. In oltre ho ricevuto dal P. Guardiano<br />

di Roveredo il privilegio sovrano rapporto ai dazi, segnato in Insprugg ai cinque dello<br />

scorso maggio. A tenore dell’istruzione datami dal P. segretario manderò a Borgo<br />

l’autentico, ed una copia fatta da Fra Vincenzo Maria a Arco. L’altrieri è venuto apposta<br />

a questo convento il sig. abate Giuseppe Ciurletti nuovo cerimoniario vescovile, e mi ha<br />

confermato ultroneamente nell’impiego di calendarista vescovile. Il P. Stanislao è<br />

agonizzante. Il P. Vicario principia a stare men male, e ad alzarsi. In questo coro è<br />

succeduto più volte in questi giorni, che ha dovuto fare da ebdomadario un chierico,<br />

cosa, che suppongo non esser mai succeduta negli anni scorsi. Nelle feste a stento<br />

abbiamo quattro Messe. S’affretti dunque la P.V.M.R. nell’accettare novizzi. La<br />

stagione s’avanza. Prometta loro di vestirli quando ritroverà luogo. C’è speranza, che il<br />

Signor Iddio sia per darci qualche consolazione. Il nuovo arciprete di Roveredo<br />

(Giacomo Tabarelli) s’è congratulato perciò con noi 285 . Mi vien detto, che qui c’è un<br />

chierico scolare bramoso di farsi nostro Frate. Oggidì Fra Benedetto fu esaminato intus<br />

et foris per il sacerdozio 286 ; ed io tengo tutto preparato per lui, e per F. Giambattista,<br />

onde possano portarsi a Bressanone. Lunedì sera egli andrà a Mezzo Lombardo, e<br />

martedì con Fra Leonardo a Egna 287 . Dalla lettera del P. Giangiuseppe, che le spedisco<br />

284 Bedulium anno 1773 in pagella comunionis paschalis. Bedullunm plebis Pineti anno 1644 et<br />

q680. Bethulum Pineti anno 1773 typis editum. Bedulum plebis Pineti an. 1789, et 1793, editum. Betulla,<br />

arbor Calepinus. La Betula, quale i trentini chiamano Bedollo. Matthiolus in Dioscoridem Lib. 1, cap. 91;<br />

Bedullum pagus dioecesis Regiensis anno 1092 in literis Clementis tertii antipapae.<br />

285 Vedi sotto num. 2318, 2320, 2322, 2333, 2334.<br />

286 Dall’abate Francesco Zucchelli per la Curia ecclesiastica.<br />

287 F. Battista disse la sua prima Messa in Bolgiano li 13 giugno, festa della ss. Trinità senza canto,<br />

ma con un gran concorso di gente. Fra Benedetto la cantò ivi nello stesso giorno colla musica della<br />

Collegiata, e con un concorso straordinario: senza però alcuna sposa, essendo stato levato quell’abuso [La<br />

sposa in parola era la signorina che accompagnava all’altare il neon sacerdote, secondo una consuetudine<br />

dell’Alto Adige, praticata anche nel 1952 nella valle Gardena]<br />

76


qui rinchiusa, intenderà il buon esito del Capitolo padovano, ed il tempo, in cui sperano<br />

di essere qui a Trento, giacché altrettanto ha scritto a noi. Genuflesso la prego della sua<br />

paterna benedizione, e col bacio delle sacre mani mi professo ecc. Trento 3 giugno<br />

1802.<br />

2267. 1802<br />

Al P. Lattanzio da Moena. Cavalese.<br />

Rev. Padre lettore S.L.G.C.<br />

Da un’altra mia de’ 31 dello scorso avrà inteso, che ho ricevuto i richiesti attestati,<br />

e che ho dato l’Olio Santo al P. Stanislao. Ora le notifico, che il medesimo Padre<br />

stassene ancora in agonia: e che Fra Benedetto lunedì sera porterassi a Mezzo<br />

Lombardo per essere martedì a Egna, ed unirsi a Fra Gio. Battista. L’avverto poi, che<br />

per non recare troppo incomodo, e dispendio ai nostri Padri di Bressanone, porti seco il<br />

detto ordinando un fazzoletto bianco, il quale dee servire per legare al medesimo le<br />

mani unte, e poi rattiensi dagli assistenti dell’ordinatore. Per la spesa delle due candele<br />

di mezza libbra l’una, Fra Benedetto porterà ai detti Padri del tabacco provveduto in una<br />

bottega. L’avviso in oltre, che il P. <strong>Provincia</strong>le a voce, ed in iscritto ha conceduto, che il<br />

mentovato F. Benedetto possa venir a cantare la sua prima Messa in Cavalese, qualora<br />

così bramino, e vogliano i di lui parenti 288 . Nel qual caso egli vorrebbe cantarla nel<br />

martedì dopo la Trinità, cioè ai quindici del corrente. Mi raccomando, la riverisco, e<br />

resto. Trento 3 giugno 1802, di notte. La ringrazio della nota rapporto a Fra Cosmo.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo che F. Benedetto aspetta risposta dall’oste di S. Lugano per<br />

mezzo di F. Giambattista circa il venir, o non venir a Cavalese, e circa il giorno.<br />

Div. mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2268. 1802<br />

In vigore della presente, che servirà di valida obbedienza, il Padre Fra Benedetto da<br />

San Lugano potrà portarsi a Cavalese per celebrare in quella nostra chiesa di san Vigilio<br />

le sue primizie sacerdotali: dopo di che più presto, che gli sarà possibile, farà ritorno al<br />

convento di sua collocazione. Il Signor Iddio lo benedica, e l’accompagni 289 . Dato nel<br />

nostro convento di san Bernardino appresso Trento li 4 giugno 1802.<br />

L.+S. F. Gio. Evangelista da Stenico Ministro <strong>Provincia</strong>le.<br />

2269. 1802<br />

Al P. Giangiuseppe da Canzolino. Verona. S. Antonio 290 .<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Spero, che avrà ricevuto un’altra mia, indirizzata mercoledì a Venezia. Ora le<br />

aggiungo, che in questa notte all’una, ed un quarto il P. Stanislao è spirato, ed ha resa al<br />

Creatore l’anima sua. In questa mattina canteremo per lui una santa Messa, e dopo la<br />

Compieta gli faremo l’esequie. Stentatamente però, perché siamo troppo pochi 291 .<br />

288<br />

Ha conceduto a me il fargli l’obbedienza.<br />

289<br />

Ė partito da Trento per Melombardo nella sera de’ 7 giugno: ma non poté passare il Porto alla<br />

Nave per esser troppo alto l’Adige. Andò dunque diritto verso Egna. Fu ordinato in Bressanone li 12<br />

giugno. Cantò la sua prima Messa li 13 in Bolgiano. Ritornò a Trento li 23 giugno.<br />

290<br />

Fu di ritorno in Trento col P. Guardiano li 16 giugno di sera il P. Giangiuseppe, che poi li 24<br />

giugno partì per Mezzo Lombardo, dove starà di famiglia. Ma vi stette poco. Andò in Arco.<br />

291<br />

Fu seppellito nel dì 5 alle 6 e un quarto di sera, per essere vigilia della Pentecoste. Fu aperto, e<br />

trovato senza fiele, e col piloro ristretto.<br />

77


Bramiamo, che le Paternità Loro sieno qui presto di ritorno. Sono riverite da casa<br />

Schrecchia, ed io col bacio delle sacre mani al M.R.P. commissario, a Lei fo riverenza,<br />

e mi dico. Trento 5 giugno 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

2270. 1802<br />

Al Padre Guardiano di Melombardo.<br />

Rev. Padre S.L.G.C.<br />

Incombenzato dal mio Padre Superiore accidentale, fo sapere alla P.V.R. che oggidì<br />

circa l’una, ed un quarto della mattina, in questa infermeria, munito de’ santi<br />

Sacramenti, e rassegnatissimo, dopo un’agonia lunga sì, ma quietissima, rese al Signore<br />

l’anima sua il nostro Padre Stanislao Perugini di Nago, Vicario attuale di Cavalese, in<br />

età di anni 52, mesi 8, giorni 12. Lo raccomando poi alla P.V.R. ed a tutta la religiosa di<br />

lei famiglia, perché co’ suffragi statutari, e con altri di supererogazione, di cui certo si è<br />

reso degno colla sua vita religiosa, e colle sue fatiche in pro, e vantaggio della comune<br />

nostra santa Madre Religione, vogliano tutti aiutarlo appresso Sua Divina Maestà in<br />

caso, che per effetto della fievolezza umana, ne fosse bisognoso. E raccomandando<br />

anche me stesso, la riverisco, e resto. Trento 5 giugno 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

==============================================================<br />

Nota. Fu scritto: All’Inclito Imperiale Regio Ufficio Circolare di Roveredo, nel 1802.<br />

All’Inclito Imp. Reg. Uff.o Circolare ai Confini d’Italia. Roveredo.<br />

==============================================================<br />

2271. 1802<br />

Al P. Prosdocimo di Cavalese Vicario di Pergine.<br />

Rev. Padre S.L.G.C.<br />

Da questa posta il P. Ignazio in questa sera ha ricevuto il qui rinchiuso piego venuto<br />

da Insprugg per mezzo del carrozzone: ed io per commissione del medesimo l’indirizzo<br />

alla P.V.R. Ella stessa vedrà, che riguarda Messe ecc. 292 . Suppongo, che saprà la morte<br />

del fu Padre Stanislao seguita ieri per difetto del piloro: e l’avviso, che in breve sentirà<br />

eziandio la morte già succeduta del genitore del nostro Padre Damasceno 293 . La<br />

riverisco, e sono. Trento 6 giugno 1802 294 . Favorirà poi della ricevuta.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

2272. 1802<br />

Al Papa Pio Settimo. Roma.<br />

Beatissimo Padre.<br />

Fra Gio. Evangelista da Stenico Ministro <strong>Provincia</strong>le de’ Minori Riformati di<br />

Trento, ed oratore umilissimo della Santità Vostra, espone riverentemente, che ha due<br />

Religiosi professi diaconi, nominati Fra Gio. Pio da Moena, nato li 15 febbraio 1780, e<br />

Frat’Arcangelo Maria da Tassullo, nato li 9 aprile 1780 e bramando, che nelle prossime<br />

Tempore autunnali possano essere promossi al sacerdozio, attesa la sua tanto grande<br />

292 Fiorini 52, carentani 30 in cedole.<br />

293 Tonina vigolano.<br />

294 Spedita die 7 per Capellet.<br />

78


scarsezza di sacerdoti, cagionata dalla mortalità, e dalla lunga proibizione del vestiario,<br />

che non può supplire ai suoi motti, e vari impegni di ministeri sacri per servizio de’<br />

popoli, supplica umilissimamente la S.V. che per grazia speciale voglia degnarsi di<br />

dispensarli da tutto quel tempo, che loro manca per compimento dell’età canonica. Per<br />

la qual grazia ecc. Dato in Trento, nel convento di s. Bernardino li 7 giugno 1802.<br />

NB. Al primo mancano mesi 16, e giorni. Al secondo mancano mesi 18, e giorni.<br />

Fuori. Alla Santità di Nostro Signore<br />

Pio Papa Settimo<br />

Per<br />

Il <strong>Provincia</strong>le de’ Minori Riformati<br />

di Trento.<br />

Nota 1. A F. Gio. Pio mancano mesi 16, e giorni 28.<br />

A F. Arcangelo mancano mesi 18, e giorni 22.<br />

Nota 2. A F. Pio mancano mesi 16, e giorni.<br />

A F. Arcangelo mancano mesi 18, e giorni.<br />

Vide To. 5 nostri Codicis Diplom. num. 1084.<br />

Vide infra num. 2284.<br />

Ho ricevuto due Brevi li 27 settembre 1802, dati in Roma li 17 settembre, co’ quali a F.<br />

Pio vengono donati mesi 15, e giorni 10, ed a F. Arcangelo mesi 15, e giorni 12. Vide<br />

To. 5 Cod. diplom. n. 1090.<br />

Vedi sotto num. 2284, e 2407.<br />

2273. 1802<br />

Al P. Gasparo da Campo Vicario di Arco.<br />

R.P.<br />

A tenore dell’instruzione datami dal Padre segretario le spedisco qui compiegata<br />

una copia sincera del privilegio sovrano rapporto ai dazi 295 , segnato in Insprugg ai<br />

cinque dello scorso maggio, dovendo mandare a Borgo l’originale. Cosa debba Ella fare<br />

di tal copia l’avrà inteso dal detto Padre segretario. Bramo, che le giunga diritta, ed<br />

intatta: e riverendola resto. Trento 7 giugno 1802.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

2274. 1802<br />

Al medesimo Padre Gasparo. Arco.<br />

Rev. Padre Vicario S.L.G.C.<br />

Supponendo, che avrà ricevuto l’avviso della morte del fu nostro Padre Stanislao<br />

Perugini di Nago, datogli dal P. Agostino superiore accidentale, per commissione del<br />

medesimo gli aggiungo, che la P.V.R. resta pregata di voler insinuare la detta morte,<br />

qualora non l’abbia già fatto, ai signori parenti del Religioso defunto. Con questa<br />

occasione le fo sapere, che insieme colla presente consegno alla posta una copia del<br />

privilegio sovrano, rapporto ai dazi, colla direzione alla P.V.R., e che qui sappiamo<br />

essere morto ultimamente il genitore assai vecchio del nostro P. Damasceno Guardiano<br />

di Campo. Aspettiamo, che per il Corpus Domini siano qui di ritorno da Padova li nostri<br />

Padri Guardiano, e Giangiuseppe; ed io riverendola mi dico. Trento 7 giugno 1802.<br />

Suo div.mo servo F. Crisostomo.<br />

295 Fatta da F. Vincenzo Maria di Clesio.<br />

79


2275. 1802<br />

Al Padre Guardiano di Borgo.<br />

Rev. Padre.<br />

Secondo l’instruzione datami dal Padre segretario innanzi,che partisse di qui per le<br />

Giudicarie, spedisco alla P.V.R. qui compiegato il privilegio sovrano rapporto ai dazi 296 ,<br />

dopo che ho mandato una copia sincera del medesimo al Padre Guardiano di Arco.<br />

Favorirà poi d’assicurarmi d’averlo ricevuto, per ogni evento, che potesse succedere di<br />

restare o arenato, o smarrito. La riverisco, e sono. Trento 8 giugno 1802 297 .<br />

Suo div. servo in Cristo.<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Nota. All’Osteria dei Gobbi nella Contrada di s. Giovanni di Trento ogni settimana<br />

d’ordinario capita un cavallaro, detto il Pernis, di Lundo, ora 1802 abitante in Campo<br />

Lomasino, uomo sicuro, e servizievole.<br />

2276. 1802<br />

Nel santissimo nome di Dio Signor Nostro.<br />

Io Michelina Tommasi ex-Clarissa protesto, ed avviso, essere mia intenzione, e<br />

volontà risoluta, che restando dopo la mia morte qualche danaro di ragione mia deposto<br />

nelle mani di misser Domenico Malpaga, masadore dell’Ill.mo signor Lodovico<br />

Particella presso san Francesco, sia tutto impiegato, e speso in pro, e vantaggio<br />

dell’anima mia, con fare, che per la medesima siano celebrate tante sante Messe da’ RR.<br />

Padri Riformati del convento di san Bernardino. Così avviso, ed ordino, corroborando<br />

questo scritto colla mia soscrizione di proprio pugno, e col mio solito sigillo, nella casa<br />

di mia abitazione appresso san Bernardino gli otto di giugno 1802.<br />

L.+S. Io Michelina Tommasi Ex-Clarissa di proprio pugno 298 .<br />

2277. 1802<br />

A monsignor Vicario Generale di Trento.<br />

Monsignore Ill.mo, e R.mo.<br />

Orsola Schreck oratrice umilissima di V.S.Ill.ma, e R.ma, espone riverentemente,<br />

che per le sue abituali infermità le riesce troppo incomodo, e difficile l’andare alle<br />

chiese pubbliche per ricevere la sagrosanta Eucaristia, succedendole per lo più degli<br />

svenimenti. Perciò supplica umilmente V.S.Ill.ma, e R.ma, che voglia degnarsi di<br />

concederle la facoltà di poter essere comunicata, e reficiata colla detta Eucaristia nella<br />

sua cappella domestica. Per la qual grazia ecc.<br />

Viva voce id libenter indulsit dominus Vicarius, me petente, die 9 iunii anno isto<br />

1802.<br />

2278. 1802<br />

Pro memoria.<br />

Oggidì 9 giugno 1802 il signor abate Bernardino Festi di Trento, con un suo<br />

viglietto mi ha proposto questo quesito: Se occorresse nel giorno della ss. Trinità in<br />

vece di questa i santi Primo, e Feliciano, si ricerca, se questi in detto giorno<br />

escluderebbero l’ottava della Pentecoste. Io dunque sullo stesso viglietto ho scritto:<br />

296 Vide To. V Diplom. n. 1082.<br />

297 Spedita per Isidoro li 9 giugno. Ricevuto in Borgo avanti li 12.<br />

298 Vedi sotto To. VII epist. 3265.<br />

80


“Rispondo, che i detti Santi, quand’anche fossero doppi di prima classe, non potrebbero<br />

escludere l’ottava della Pentecoste nel giorno della ss. Trinità, perché tale ottava non<br />

corre nella domenica della ss. Trinità, essendosi finita nel sabato precedente ai vespri<br />

esclusive. Aggiungo, che la domenica della ss. Trinità dee celebrarsi ut ibi,<br />

coll’esclusione anche de’ doppi di prima classe occorrenti, come ho notato nel<br />

Direttorio ai 4, ed ai 12 del corrente giugno”.<br />

Intorno a ciò nello stessissimo tempo mi ha scritto anche il Padre Vincenzio<br />

Maccani di Cles Minor Conventuale, Vicario parrocchiale a s. Maddalena di Trento, ed<br />

io parimente ho scritto sul di lui viglietto: “Rispondo, esser vero, che la Pasqua, e la<br />

Pentecoste non ha il giorno ottavo della così detta ottava, terminandosi essa nel sabato<br />

avanti: ma è falso, che nel giorno ottavo dopo la Pasqua, e la Pentecoste si possa fare<br />

l’officio d’un Santo semplice, verbi gratia de’ santi Primo, e Feliciano, perché il detto<br />

giorno ottavo essendo domenica esclude l’officio (non però la commemorazione) de’<br />

semplici. Aggiungo poi, che tal giorno ottavo è impedito rispettivamente dalla domenica<br />

in Albis, e dalla domenica della ss. Trinità, le quali escludono qualunque altro officio,<br />

anche di prima classe occorrente, siccome colle rubriche del Breviario romano ho<br />

avvisato nel Direttorio diocesano ai 10, e 24 d’aprile: ed ai e, e 12 del corrente giugno.<br />

2279. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le in Campo 299 .<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Sperando, che la P.V.M.R. avrà ricevuto le cose, che le ho spedito, tutte unite, colla<br />

data de’ 3 del corrente, ed anche la lettera del P. Agostino annunciatrice della morte del<br />

P. Stanislao, seguita nella mattina dei cinque all’una, ed un quarto passato, le notifico,<br />

che Fra Benedetto è partito per Bressanone lunedì sera: che martedì abbiamo fatto la<br />

funzione di due professe in Santa Chiara: che oggidì ho dato allo stampatore Monauni il<br />

manoscritto del nostro Direttorio monastico; ed a monsignor Vicario Generale il<br />

memoriale per impetrare da Roma la dispensa dall’età canonica ai noti sue nostri<br />

chierici, al quale il medesimo monsignor aggiugnerà un suo attestato del bisogno<br />

allegato 300 . Ho pure spedito ai Padri Guardiani di Arco, e Borgo il privilegio sovrano<br />

rapporto ai dazi. Fra Pio però è stato due volte da me a protestarsi contrario<br />

all’accennata dispensa. Io ho lodato il di lui sentimento, ma insieme l’ho esortato ad<br />

ubbidire. Non farò la spedizione del predetto memoriale sin che non sarammi data<br />

l’incombenza, e la direzione, perché non so a chi mandarlo, e cosa possa promettere.<br />

Bensì spero, che occorrendo, ci farà una cambiale per Roma il sig. Rungg, come l’altra<br />

volta. De’ PP. padovani nulla sappiamo di nuovo. Il P. Vicario ora dice Messa. La prego<br />

della sua paterna benedizione ecc. Trento 9 giugno 1802.<br />

In questa sera il P. Pierantonio è stato da S.E. Conte canonico arcidiacono di Spaur,<br />

chiamato iersera con lettera indiritta al P. Guardiano.<br />

Il chierico secolare, di cui le ho fatto cenno in altra mia, vorrebbe essere accettato,<br />

ed anche vestito presto presto 301 . Egli è noto soltanto a Fra Vincenzo, e non vuole, che<br />

altri sappiano la di lui risoluzione. Io non so il perché. La prego di qualche risposta<br />

intorno a questo.<br />

299 Tridentum venit die XV iunii.<br />

300 Questo attestato può leggersi nel mio To. V, Cod. diplom.,. num. 1084.<br />

301 Poi mutò sentimenti.<br />

81


In questa sera de’ 10 non è ancora venuto qua da Cles il solito butiro. Forse per<br />

causa dell’Adige troppo alto. In vano abbiamo pur aspettato il Padre Giannantonio 302 .<br />

2280. 1802<br />

Al padre Wenceslao da Pradazzo. Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Eccolo prontissimamente servito colla proroga richiesta delle sue patenti. Bramo di<br />

poterlo servire anche nel tempo futuro nello stesso modo: e raccomandandomi ad Aras,<br />

lo riverisco, e mi dico. Trento 13 giugno 1802.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Crisostomo.<br />

Nota. Li 12 furono prorogate ad triennium le patenti confessionali spiranti ai 17 da<br />

monsignor Vicario. Una è per le confessioni generarli.<br />

2281. 1802<br />

Al padre Attanasio de’ Gasperi da Sardagna. Borgo.<br />

R.P.P.C.<br />

Non ho risposto alla lettera, che la P.V.R. dice d’avermi spedito negli ultimi giorni<br />

dello scaduto maggio per mezzo del noto Isidoro Bortolamedi, perché non è pervenuta<br />

alle mie mani, e non la ho veduta. Ora dunque a vista della seconda ricevuta iersera<br />

sonomi portato alla libreria, ed ho rilevato, che in essa non fu mai, e non vi è la ricercata<br />

opera del Padre Gio. Antonio Bianchi da Lucca Minor Osservante, intitolata della<br />

podestà, e polizia 303 della chiesa contro le nuove opinioni di Pietro Giannone, il di cui<br />

tomo sesto, ed ultimo fu stampato in Roma l’anno 1751 in 4° e trovasi lodato nella<br />

Storia letteraria d’Italia To. 3, pag. 55, edit. Ven. 1752. Spiacemi, che non posso servir<br />

meglio il lodatomi signore (Francesco dottore Trogher), e facendole noto, che ieridì<br />

abbiamo comunicato per Viatico il Terziario Fra Giambattista d’Aldeno, mi<br />

raccomando, la riverisco, e resto. Trento 14 giugno 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo, ed amico<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

P.S. Iersera fu chiamato in Sardagna per quel R.S. curato Antonio Zanolino il<br />

nostro P. lettore Sisinnio Maria con un infermiero (F. Pietro); ma ora sta meglio.<br />

L’Adige oggidì soltanto ha lasciato passare il nostro Terziario di Metz Fra Leonardo di<br />

Tesero colla carità pericolante (di butiro sollando) ed ancora stentatamente. Fra<br />

Giambattista è morto in questa sera de’ 14 alle cinque, già munito de’ santi Sacramenti.<br />

2282. 1802<br />

Al padre Giangiacomo da Tiarno. Roveredo. Ai PP. Riformati.<br />

Al padre Giangiacomo.<br />

F. Giangrisostomo gli fa sapere, che F. Gio. Battista Liberi d’Aldeno Terziario<br />

innanzi di pensare alla morte sua 304 (seguita iersera, dopo d’essere stato sagramentato)<br />

gl’ingiunse di scrivere alla P.V.R. e di pregarla, che volesse dire a F. Raimondo di<br />

Romallo, che gli mandasse il suo tabacco 305 . Con questo egli eseguisce la mente del<br />

302 Questi venne nella sera degli undici.<br />

303 Non già della Politica, come ha scritto il P. Attanasio.<br />

304 Per idropisia conosciuta in fine.<br />

305 Il tabacco non venne a Trento.<br />

82


defunto, e la riverisce. Trento 15 giugno, colla gazzetta. NB. Il Battista ultimamente fu<br />

cuoco nel convento di Roveredo.<br />

P.S. Questo P. Vicario è ancora nell’infermeria.<br />

2283. 1802<br />

Al P. Stanislao Küepach 306 Guardiano de’ Riformati di Ala d’Insprugg.<br />

Admodum Rev. ac Religiosissime Pater.<br />

Monitum te volo, P.A.R. quod expetitos a te libros modo teneo: quodque illos bene<br />

compactos et involutos propediem laudabili huic imperialis, ac regiae Postae officio<br />

tradam 307 , ut per currum hebdomadarium, qui vulgo dicitur la Carrozza di Posta, et il<br />

Carrozzone, ad te, tuasque sacras manus transmittantur. Qorum valor, ac pretium est<br />

florenorum quatuor, et crucigerorum quadraginta duorum, qui ut istic haereant, et<br />

serventur ad computum eorum, quos pro regii salis transvectione nos conferre<br />

tenebimur, suadeo, et moneo. Quod autem iidem libri tramite recto, illaesique ad te<br />

perveniant, utque te D.O.M. diu sospitem servet, ferventer, et ingenue opto. Tridenti, in<br />

conventu sancti Bernardini die 16 iunii 1802.<br />

A.R.P.R.<br />

Devinctissimus servus in Christo<br />

F. Io. Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis.<br />

Extra. Admodum Reverendo, ac Religiosissimo Patri<br />

Patri Stanislao Küepach Guardiano<br />

Patrum Franciscanorum Hallae.<br />

Insprugg<br />

Halla<br />

ad Patres Franciscanos.<br />

NB. Nel 1775 nel convento d’Insprugg difese Positiones philosophicas ex<br />

praelectionibus P. I, Iacobi a Buteto Schwegerle lectoris, R.F. Stanislaus Küebacher,<br />

con due altri Frati Placido Mohr, Marco Hilò.<br />

2284. 1802<br />

Pro memoria.<br />

Il memoriale, di cui sopra num. 2272, colla raccomandazione di monsignor Vicario<br />

descritta nel To. V Codicis diplom. num. 1084, fu spedito a Roma da me li 23 giugno<br />

1802 per la posta con una lettera dell’Ill.mo, e R.mo signor Conte Carlo Pompeati<br />

canonico, e scolastico di Trento indiritta all’Ill.mo sig. sig. padrone colendissimo Il sig.<br />

ab. Giovanni Adorni Uff.e della Dataria apostolica etc. Roma, la quale si è del tenore<br />

seguente:<br />

Ill.mo sig. sig. padrone colendissimo.<br />

Se mai ho pregato V.S. Ill.ma d’una grazia con energia e con ansia, egli è<br />

certamente in quest’oggi, Il P. Ministro <strong>Provincia</strong>le de’ Minori Riformati di Trento<br />

ricorre al Santo Padre per la dispensa dell’età a favore de’ due suoi Religiosi diaconi,<br />

che aspirano al sacerdozio, e mi fa le obbliganti istanze, perché raccomandi tal suo<br />

ricorso alla protezione di V.S.Ill.ma. Sarei un perfido un ingrato un crudele, se non mi<br />

306 Stanislao d’Innichen.<br />

307 L’involto fu consegnato alla posta nel dì 21 giugno: cioè al sig. controlore. Fu ricevuto in Ala,<br />

come ricavo dalla lettera data il primo di luglio dal P. Guardiano.<br />

83


prestassi all’inchiesta, attesoché da questi PP. Minori Riformati, mentr’era parroco, pel<br />

corso di trenta e più anni fui sempre assistito in tutti i bisogni con carità e con zelo<br />

particolare. L’ho detto, lo dico, e lo dirò costantemente in faccia al Cielo e al mondo,<br />

che dopo i genitori le maggiori obbligazioni io le ho ai Gesuiti, ai Riformati, ed a<br />

V.S.Ill.ma. La prego adunque coi più vivi sentimenti dell’animo mio di fare, che venga<br />

esaudito il ricorso del prefato P. <strong>Provincia</strong>le, il quale comunemente qui è riputato vir<br />

Deo ac scientia Sanctorum plenus. Ma ciò non basta. La prego inoltre di adoperarsi,<br />

affinché vengano condonate le spese. Trattasi di esaudire poveri Frati mendicanti di s.<br />

Francesco, che vivono di limosine, e non posseggono nulla. Voglio quindi sperare, che<br />

non rimarranno defraudate le mie preghiere. Ad ogni modo, quand’anche gratis se ne<br />

ottenga la grazia, V.S.Ill.ma sarà indennizzata per mezzo mio in tutto quello che avrà<br />

esposto, e si compiacerà insinuarmi. Caro carissimo sig. abate, mi scusi se così di<br />

frequente le sono molesto. Incolpi il suo bel cuore. Il sacerdote ottuagenario Giuseppe<br />

Pasi ecc. Aspetto con premura la grazia pe’ sindaci di Cognola: e così pure la dispensa<br />

matrimoniale in primo grado pel Gozzer, com’anche la dispensa d’età pe’ chierici ecc.<br />

Le raccomando l’affare di Pergine ecc, ecc. In somma fretta le bacio le mani<br />

protestandomi con effusione di cuore. Trento 22 giugno 1802.<br />

Di V.S.Ill.ma<br />

Um.mo, ed obb.mo servidore<br />

Il canonico Pompeati.<br />

2285. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo 308 .<br />

Sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Oggidì è venuto da Dro un reverendo con un grosso rotolo di carte antiche, e con<br />

ordine di pregarmi, che volessi andare in quel paese a scuotere la polvere da’ documenti<br />

di quell’archivio pubblico. Io però senza verun indugio gli ho risposto, che non posso<br />

servirlo coll’andare là, e coll’intraprendere un tal impegno, perché ho per le mani un<br />

altro archivio pubblico, cioè quello dell’Orfanotrofio di questa città, e temo di non viver<br />

tanto, che possa terminare la incominciata fatica: massimamente avendo anche più altri<br />

affari non dispensabili. Tutti mi dicono, che facciami aiutare, ma non trovo chi possami<br />

aiutare, perché tutti sono troppo occupati. Rapporto alle rubriche penso di provare, se<br />

sia per potermi succedere il P. Giannantonio da Moena, già che ora sta qui 309 . Io<br />

lavorerò finché il Signor Iddio mi darà il potere. Pregatelo, che me lo doni lungamente a<br />

gloria sua, e servizio della nostra madre <strong>Provincia</strong>. Amen. Trento 22 giugno 1802, colla<br />

gazzetta.<br />

Nota. Il Reverendo si è don Francesco Adelpreto Michelotti di Drone 310 . Le carte<br />

sono degli anni 1290, e 1291. Può vedersene il principio nel mio Cod. diplom. To. V, n.<br />

187.<br />

2286. 1802<br />

Al Padre Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Cles 311 .<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

308 Vide infra num. 2550.<br />

309 Il P. Giovanni Antonio non può<br />

310 Ora 1805 curato delle Olle presso Borgo di Valsugana.<br />

311 Ė partito da Trento li 21 giugno.<br />

84


In questa mattina è ritornato il P. Benedetto neomista, per la Dio grazia sano. Ho<br />

portato un altro fagottino di seta da tingere per le monache di Bressanone, le quali<br />

mostrarono molto aggradimento della tintura dell’altra. Io lo manderò al P.<br />

Giangiacomo a Roveredo, perché faccia come coll’altro: ed occorrendo farò soddisfare<br />

ecc. Le dette monache le mandano 24 abitini 312 . Io penso, che prestano assistenza in<br />

cura d’anime tutti li sacerdoti del convento di Roveredo, chi più, chi meno. Il P.<br />

Celestino consacra, comunica, dice Messa, fa dir Messe, assiste a moribondi ecc. La<br />

prego della sua paterna benedizione ecc.. Trento 23 giugno 1802. La lettera del<br />

canonico Pompeati è superlativa. Ne ho fatto copia.<br />

Nota. Ho scritto quell’Io penso, perché gli mando compiegato un dispaccio<br />

Circolare di Roveredo de’ 10 giugno 1802, in riga d’un ordine dell’Eccelso Governo de’<br />

15 maggio. con cui il P. <strong>Provincia</strong>le viene incaricato di consegnare all’ufficio del<br />

Circolo di Roveredo la Nota specifica di que’ suoi Religiosi sacerdoti del suo convento<br />

di Roveredo, che al presente prestano in Roveredo assistenza in cura d’anime. Ė<br />

soscritto il Bar. Pizzini. Manca la soscrizione del segretario. Il dispaccio porta il num.<br />

3027, Eccl. 263.<br />

2287. 1802<br />

Al P. Giacinto Larcher Guardiano di Bolgiano 313 .<br />

Admodum Reverende, Religiosissime, et colendissime Pater.<br />

Quibus verbis exhibeam tibi P.A.R. sensum animi mei, novis charitatis, ac<br />

beneficentiae signis onusti, prorsus nescio. Reliquum igitur mihi est, ut aliter non valens<br />

favores tuos in Fratres meos, nominatim in neo-sacerdotes Benedictum a Sancto<br />

Lucano, et Baptistam a Bedullo conlatos remunerari, saltem gratum, ac devinctum me<br />

profiteor, prout hisce ipsis profiteor. Deus Optimus Maximus, intercedente sancto<br />

Vigilio patrono nostro, erit pro me remunerator. Quid ultra dicam non habeo. Ceterum<br />

si quid umquam et ego in tui gratiam praestare potero, praestabo certe, ac perlibenter.<br />

Interim vero, ut diu feliciterque valeas opto, et exoro. Tridenti apud sanctum<br />

Bernardinum die 24 iunii A.D. 1802.<br />

A.R.P.T. 314<br />

Deditissimus servus in Christo<br />

F. Ioanens Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis.<br />

E Tridento<br />

Extra. Admodum Rev. Relig.mo et colendissimo Patri<br />

Patri Hyacinto Larchero<br />

Guardiano PP. Franciscanorum Bulsani.<br />

Bulsanum.<br />

Nota. Il detto padre Guardiano ha voluto, che, che gli accennati due sacerdoti<br />

novelli celebrino le loro primizie in Bolgiano li 13 giugno, festa della ss. Trinità. Il P.<br />

Battista celebrò senza canto alle sei: ed il P. Benedetto alle dieci colla musica della<br />

Collegiata. A tutte e due le dette Messe fuvvi un concorso straordinario di fedeli.<br />

Tralascio il resto.<br />

312 Li ho dati al P. segretario.<br />

313 Larcher di Bolgiano, nato circa il 1755. Poi Diffinitore.<br />

314 *=Admodum Reverendae Paternitatis Tuae.<br />

85


2288. 1802<br />

Al Padre Giangiacomo da Tiarno. Roveredo.<br />

R.P.<br />

Il nostro neomista Benedetto di San Lugano ha portato da Bressanone un altro<br />

rotoletto di pezze da tingere 315 . Io dunque secondo la mente del P. segretario, colla<br />

prima occasione opportuna l’indirizzerò alla P.V.R. pregandola di fare con esso come<br />

ha fatto coll’altro, ed accertandola, che sarà parimente soddisfatto il debito ecc. 316<br />

Frattanto la riverisco. Il P. Giangiuseppe ieridì è andato a Metz Lombardo per istarvi di<br />

famiglia. Il P. <strong>Provincia</strong>le ora è in Cles, col suo segretario. Trento 25 giugno 1802, colla<br />

gazzetta.<br />

2289. 1802<br />

Al P. Lorenzo da Cavareno Guardiano in Cles.<br />

Rev. Padre Guardiano. S.L.G.C.<br />

Ho il contento di spedire 317 alla P.V.R., coll’espressa licenza del Padre <strong>Provincia</strong>le,<br />

il richiesto volume dell’Istoria Austriaca del celebre Gerardo di Roo 318 , perché con esso<br />

possa rendere servito il nostro benemerito signor Giacomo Maffei di Revò. E<br />

pregandola de’ miei ossequi al medesimo Ill.mo signore, la riverisco, e resto. Trento 27<br />

giugno 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2290. 1802<br />

Al P. Stefano da Sfruzzo Vicario e Maestro. Cles.<br />

R,P. Maestro S.L.G.C.<br />

A tenore della sua lo servirò co’ richiesti offici più presto, che potrò andare alla<br />

stamperia. E frattanto raccomandandomi in precibus lo riverisco. Trento 27 giugno<br />

1802.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

2291. 1802<br />

Al P. Vitantonio da Cles segretario provinciale. Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Con sommo spiacere ho inteso l’incomodo sopravvenuto al M.R.P. <strong>Provincia</strong>le: a<br />

riguardo però dell’aggiunta, che il preso rimedio abbia giovato, voglio sperare, che in<br />

breve si rimetterà, e ripiglierà le sue forze. Per ottenere la qual grazia faremo il nostro<br />

preciso dovere supplicando la bontà infinita del Signore Iddio. Mi riesce pure disgustosa<br />

l’incombenza dataci di rispondere all’ultimo dispaccio Circolare 319 . Io non ho mai<br />

veduto alcuna formola di tali risposte. Ciò non ostante accerto la P.V.R. che domani la<br />

faremo. E bramando di sentire guarito il lodato P.M.R. gli bacio le mani, ed a Lei fo<br />

riverenza. Trento 27 giugno 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo F. Crisostomo.<br />

315<br />

Datogli da quella Madre Badessa.<br />

316<br />

L’ho dato li 27 giugno al Beppo barbiero di Roveredo.<br />

317<br />

Per Tertiarium F. Dominicum.<br />

318<br />

Sig. H VII, 11, in fol. Fu ristituito li 23 febbraio 1803.<br />

319<br />

Sopra num. 2286.<br />

86


2292. 1802<br />

All’Ufficio Circolare di Roveredo 320 .<br />

All’inclito imp. reg. Ufficio Circolare di Roveredo 321 .<br />

Il <strong>Provincia</strong>le de’ Francescani, ch’essendo infermo scrive per mano altrui, risponde<br />

riverentemente al clementissimo ordine de’ 10 del corrente, che nel suo convento di<br />

Roveredo ritrovansi otto Religiosi sacerdoti, cioè<br />

Il Padre Pietro Paolo da Roncegno Guardiano d’anni <strong>61</strong>.<br />

Il P. Michel Angelo di Roveredo Vicario d’anni 62.<br />

Il P. Isidoro da Villa d’anni 70.<br />

Il P. Carlo Felice da Trento d’anni 67.<br />

Il P. Celestino di Roveredo d’anni 60.<br />

Il P. Giangiacomo da Tiarno d’anni 55.<br />

Il P. Accursio da Preghena d’anni 55.<br />

Il P. Giuseppe Andrea d’Ala d’anni 53.<br />

Che tutti questi, eccettuato il solo P. Celestino, per non esser confessore, né<br />

predicatore, al presente prestano ivi assistenza in cura d’anime, chi più, e chi meno,<br />

secondo la loro capacità, predicando, ascoltando confessioni sagramentali, ed assistendo<br />

a moribondi.<br />

Che ne’ bisogni si mandano là degli altri dai conventi austriaci, ed anche trentini: e<br />

che manderebbonsi più facilmente, se avessero il loro convento, e potessero fare con più<br />

decoro, ed ordine le monastiche loro funzioni 322 .<br />

Trento 28 giugno 1802.<br />

Extra. All’Inclito Imp. Reg. Ufficio Circolare di<br />

Roveredo.<br />

2293. 1802<br />

Al Padre Michel Angelo Vicario di Roveredo.<br />

Al R.P. Vicario Michel Angelo.<br />

Nell’ordinario scorso ho inserito nella gazzetta un viglietto per il P. Giangiacomo.<br />

Ora inteso avendo dal barbiero Giuseppe roveretano, che tal Padre è andato ai bagni<br />

d’Abano, prego la P.V.R. di ricevere dal detto barbiero il rotoletto i pezze accennato nel<br />

mentovato viglietto, e di conservarlo sino al ritorno del Padre Giangiacomo, qualora<br />

non si sentisse di far il favore richiesto Ella stessa. Suppongo, che avrà veduto il<br />

viglietto scritto al detto Padre. Domando scusa dell’incomodo, e la riverisco. Il P.<br />

<strong>Provincia</strong>le sta in Cles. Trento 29 giugno 1802.<br />

2294. 1802<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo. Colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello.<br />

320 Sotto num. 2358,<br />

321 In data de’ 30 settembre 1802 leggo, che dall’imperatore fu nominato capitano del Circolo di<br />

Roveredo consigliere del Governo dell’Austria Superiore, e commissario ai Confini d’Italia il sig.<br />

Giuseppe de’ Martini a Wasserberg, cavaliere del S.R.I., patrizio tirolese, già secretario del Governo, e<br />

nativo di Revò della Valle d’Annone. Così la gazzetta trentina. Il detto Martini cessò d’esser capitano di<br />

Roveredo nel 1805.<br />

322 Ora sono coi soldati nel convento delle Salesiane.<br />

87


Nella gran festa di San Vigilio è stato qui colla sua consorte (Rosa Buongiovanni<br />

d’Avio) e coi due suoi figliuoli (Domenico, e Cristoforo) il nostro nipote Crisostomo.<br />

Da lui ho inteso, che il nostro fratello don Benedetto ancora dee fare le veci del signor<br />

arciprete (Pietro Antonio Saibandi da Bolognano) perché giace infermo, stando bene<br />

tutti gli altri. Vi avverto, che il P. <strong>Provincia</strong>le ora è in Cles. Trento 29 giugno 1802.<br />

2295. 1802<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento è stata celebrata una<br />

Gregoriana, consistente in trenta sante Messe, dette a norma dell’instituzione di San<br />

Gregorio Papa in trenta giorni continui, secondo la pia intenzione delle nobili signore<br />

Spaventi di Trento 323 . In fede ecc. Dato nel convento di s. Bernardino li 22 giugno 1802.<br />

L.+S.<br />

Prov. F. Giuseppe Antonio da Cles<br />

Guardiano de’ Minori Riformati.<br />

Nota. L’ho scritto, ed anche dato nel primo giorno di luglio alla signora Domenica<br />

Spaventi, sorella della sig. Lodovica. Le Messe furono per una loro sorella defunta.<br />

2296. 1802<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo, colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Nella sera dell’ultimo giorno dello scaduto giugno è stato condotto da Arco a<br />

questa infermeria il Padre Crescenzio di Borgo, infermo assai perché vecchio d’anni 87,<br />

ed ernioso 324 . Dal medesimo, e dal di lui compagno F. Umile di Grauno abbiamo inteso,<br />

che in Arco stava gravissimamente infermo quel Padre Guardiano Amando di Covalo.<br />

Questo nostro P. Vicario Gaudenzio di Trento non può dir Messa per il suo male de’<br />

piedi 325 . Trento 2 luglio 1802.<br />

2297. 1802<br />

Io infrascritto attesto, che in questo giorno ho ricevuto dal sig. Antonio Rossi un<br />

rotoletto sigillato con ceraspagna rossa illeso, ed annesso ad una lettera tedesca data in<br />

Bolzano li 30 giugno 1802 dall’Ill.ma sig. Afra Mayrin. In fede ecc. Dato in Trento, nel<br />

convento di s. Bernardino li 4 luglio 1802.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Avolano<br />

Francescano Riformato.<br />

Nota. Il rotoletto contiene la limosina per 18 Messe, da mandare al convento di<br />

Campo. Ho scritto Avolano, perché così ha la lettera bolzanina nella mansione.<br />

2298. 1802<br />

Al P. Gio. Damasceno da Vigolo Guardiano di Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Rendo avvisata la P.V.R. che ieridì ho ricevuto un rotoletto, in cui sta la limosina di<br />

dicidotto sante Messe, spedito dalla sig. Afra Mayrin di Bolzano per il di Lei convento.<br />

Oggidì poi ho parimente ricevuto da spedirle quattro cedole da fiorini 7 e carentani 30<br />

l’una per le cento Messe, ordinate dal sig. Gio. Gasparo Keller di Termeno. Io<br />

323<br />

Sorelle Lodovica e Domenica.<br />

324<br />

Nella stessa sera è partito per Fieme F. Lorenzo. Al P. Crescenzio ho dato l’Olio Santo nella sera<br />

del giorno terzo di luglio.<br />

325<br />

La disse ai cinque.<br />

88


conserverò tutto gelosamente sinché m’insinuerà il luogo, dove dovrò farlo passare; e<br />

pregandola d’insinuarmelo presto, le fo sapere,che ierlaltro ho dato l’Olio Santo al<br />

Padre Crescenzio, e la riverisco dicendomi. Trento 5 luglio 1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

Tengo un involtino della sig. fraila Teresa Sardagna per il di Lei figliuoccio Fra<br />

Pietro Alcantarino da non darsi ad ognuno.<br />

2299. 1802<br />

Al P. Vitantonio da Cles segretario provinciale. Cles 326 .<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ho inteso con piacere, che il P.M.R. guarisce, e bramo, che guarisca interamente.<br />

Qui sino dall’ultima sera dello scaduto giugno abbiamo il P. Crescenzio tanto<br />

malconcio, che nella sera del giorno terzo del corrente ho dovuto dargli l’Estrema<br />

Unzione. Da lui, e da F. Umile, che l’accompagnò, intesi, che il P. Amando Guardiano<br />

d’Arco stava in prossimo pericolo di morte, rapporto al quale finora non ho inteso altro.<br />

Ho scritto, e spedito al Padre Guardiano di Ala inspruchese l’involto lasciatomi de’<br />

libri. Ho pure scritto al P. Guardiano di Bolgiano ringraziandolo de’ favori fatti ai nostri<br />

neomisti. Ho mandato a Roveredo le pezze bressanonesi da tingere. Ho mandato in oltre<br />

all’officio Circolare di Roveredo la risposta dimandata rapporto ai servigi, che prestano<br />

que’ Religiosi nella cura d’anime. La risposta poi, che dovrà darsi all’ordine qui<br />

compiegato confermerà, che sono utili, poiché suppongo, che il P.M.R. destinerà il P.<br />

Accursio tedesco a servizio dello spedale militare di Roveredo. La prego de’ miei<br />

ossequi al P.M.R. e la riverisco. Trento 6 luglio 1802. Il P. lettore Sisinnio mi dice, che<br />

M. Vicario, e l’arcidiacono sono favorevoli al P. <strong>Provincia</strong>le rapporto ai PP. Pino, e<br />

Saccardo.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Nota. Gli spedisco l’ordine Circolare dato in Roveredo li 24 giugno, che il P.<br />

<strong>Provincia</strong>le destini un suo sacerdote di lingua tedesca, che assista al detto spedale<br />

militare di Roveredo. L’ho registrato intero nel mio Giornale ai tre di luglio 1802, pag.<br />

2089. Gli PP. Cappuccini sonosi scusati colla mancanza di tedeschi.<br />

P.S. al P. Vitantonio.<br />

Il P. Guardiano di Ala scrive, che ha ricevuto i libri, e che ha notato li fiorini 4 e<br />

carentani 42, e manda 117 Messe da dirsi a carentani 24. Il P. Crescenzio è<br />

agonizzante; ed il P. Amando pericolante 327 .<br />

2300. 1802<br />

Al P. lettore Davide da Tiarno. Campo.<br />

R.P.P.C.<br />

L’assicuro, che in questa mattina ho ricevuto dalla posta il suo plico, e che ho<br />

tostamente fatta la spedizione delle inchiuse. Rapporto alla lettera perduta da F. Michele<br />

Terziario il P. Guardiano mi ha detto, che non gli ha dato alcuna sua lettera per Lei. Il<br />

medesimo P. Guardiano domani partirà per Cles con F. Luigi. Là troverà il P.<br />

<strong>Provincia</strong>le, che fu infermo, e quindi ha risolto di non andare, ma di mandare in Fieme a<br />

fare la visita de’ panni il suo segretario. Il P. Crescenzio Sbetta di Borgo è morto alle<br />

326 Ritornò a Trento li 16 luglio.<br />

327 Il P. Crescenzio è morto alle 12 della notte precedente al giorno settimo.<br />

89


dodici in punto della notte precedente, e domani mattina sarà da noi seppellito. E però<br />

io lo metto morto ai sette di luglio. Venne qua da Arco nell’ultima sera dello scorso<br />

giugno: fu da me munito dell’Olio Santo nella sera del giorno terzo del corrente, e non<br />

parlò più intelligibilmente dopo la detta prima sera, o sia dopo l’ultima di giugno. Visse<br />

anni 87, cioè 86 anni, un mese, e 15 giorni. La riverisco, e sono. Trento 7 luglio 1802.<br />

Tutto suo F. Crisostomo.<br />

2301. 1802<br />

Al Padre Stanislao Küepach Guardiano di Ala.<br />

Admodum Reverende, colendissime, ac religiosissime Pater.<br />

Gaudeo valde, quod noti libri, prout optavi, recto ad te tramite pervenerint. Gratum<br />

autem, immo gratissimum mihi est, abs te accipere Missas celebrandas pro salis negotio,<br />

nil minus quam fuerit Patri Ioachimo de Pressano bonae memoriae antecessori meo.<br />

Quocirca grates tibi rependo pro Missis numero 117 mihi adsignatis, teque certum esse<br />

volo, quod fideliter a nobis celebrabuntur 328 . Interim vero ut diu valeas iubeo. Tridenti<br />

apud sanctum Bernardinum die 7 iulii 1802 329 .<br />

A.P.P.T. Deditissimus servus in Christo<br />

F. Ioannes Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis. licet indignus.<br />

Extra. Adm. Rev. Col.mo ac religiosissimo<br />

Patri Stanislao Küepach Ordinis<br />

Minorum Reformatorum Sancti Francisci<br />

Guardiano dignissimo<br />

Insprugg<br />

Halla<br />

ad PP. Franciscanos<br />

2302. 1802<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo. Colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Oggidì 9 luglio, circa le 4 di sera si appiccò il fuoco ad un luogo del molinaro<br />

Andrea Barbazza, situato tra san Francesco, e s. Bernardino, contiguo al fenile pieno del<br />

medesimo Barbazza, e contenente della paglia,, delle carrezze, delle assi, un calesse ecc.<br />

Essendo però accorsi tostamente i cittadini al tocco spaventoso delle campane, e la<br />

Guardia urbana al suono del tamburo, bruciò soltanto il detto luogo, e non passò più<br />

oltre, per misericordia di Dio Signor nostro 330 . Così fatto incendio ebbe origine dal<br />

bucato delle donne Barbazze.<br />

2303. 1802<br />

Al P. Stefano da Sfruzzo Vicario e maestro. Cles.<br />

R.P. S.L.G.C.<br />

328<br />

N. 50 ad intentionem; n. 50 Req. ad int.; n. 17 pro felici morte. Omnes pro 24 carentani.<br />

329<br />

P. Stanislaus Koska Kiebach Guardianus conmventus sanctae Mariae Angelorum et concionator<br />

parochialis. Fatto diffinitor nel 1803.<br />

330<br />

Questo luogo fu subito restaurato, e reso più alto.<br />

90


Iersera solamente mi è riuscito di ricevere dallo stampatore Monauni il compimento<br />

del numero degli offici richiesti dalla P.V.R. 331 Gli ho impaccati, e tengoli preparati per<br />

ispedirglieli colla prima occasione opportuna. Il detto stampatore si contenta, che la<br />

P.V. dica una santa Messa secondo la già di lui fatta intenzione. Se mai costì si parlasse<br />

dell’incendio seguito iersera intorno alle quattro appresso questi molini per difetto di<br />

donne bugadiere 332 , sappia, che seguì presso il molino di Andrea Barbazza; ma essendo<br />

accorsi li cittadini colla Guardia urbana non bruciò altro, che quel luogo del mentovato<br />

Barbazza, in cui teneva della paglia, delle carrezze, delle assi, i calessi ecc., situato tra il<br />

fenile pieno dello stesso molinaro, e la garberia de’ signori Ronchi. Guai se fossesi<br />

esteso un poco d più tanto di sopra, quanto di sotto. Il Signor Iddio ci guardi da simili<br />

disgrazie. La riverisco, e sono. Trento 10 luglio 1802.<br />

Tutto suo F. Grisostomo.<br />

2304. 1802<br />

Al P. Antonio Maria da Rovigno 333 . Feltre. Santo Spirito.<br />

R.P.P.C.<br />

In vece del Padre Gioachino da Pressano rispondo io alla P.V.R. Dunque le fo<br />

sapere, che il medesimo Padre ci fu rapito dalla morte, come idropico, ed asmatico,<br />

mentre ch’era confessore straordinario di monache, nel nono giorno dello scaduto<br />

novembre, in età di anni 74. Che il novello principe stassene ancora in Vienna. Che<br />

presentemente qui comanda in spiritualibus, et temporalibus il R.mo Capitolo della<br />

chiesa cattedrale. Che la scelta del predicatore di questo pulpito per l’imminente anno<br />

1803 appartiene al nostro P. <strong>Provincia</strong>le. Che questi brama un predicatore dell’Alma<br />

<strong>Provincia</strong> di Venezia, nominatamente il P. Marcellino di Venezia. Io in questo stesso<br />

giorno scriverò al detto P. <strong>Provincia</strong>le, dimorante in Cles, e gl’insinuerò il desiderio<br />

della P.V.R. la quale farà bene notificandolo anche al suo Padre <strong>Provincia</strong>le, giacché ho<br />

inteso, che qualora il lodato Padre Marcellino non possa 334 , o non voglia accettare<br />

l’impegno, sia in arbitrio dello stesso Padre <strong>Provincia</strong>le veneto il destinare un altro. Io<br />

presentemente non posso dirle di più. Bramo, che da Cles vengami una risposta<br />

conforme al desiderio della P.V.R. per potergliela tostamente trasmettere, e frattanto<br />

riverendola mi dico. Trento, s. Bernardino 12 luglio 1802.<br />

Di V.P.R. Um.mo, div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

Extra. Al Rev. Padre padrone colendissimo<br />

Il Padre Antonio Maria di Rovigno<br />

Lettore teol., predic. e già diffinitore<br />

de’Minori Riformati di s. Francesco.<br />

Feltre<br />

331<br />

S. Simonis Trid., Sanguinis, Coronae, Plagarum, Camilli et Cervellionae, Leopoldi, Cyrilli et<br />

Methodii, Fundat.<br />

332<br />

* che facevano il bucato, in dialetto bugada.<br />

333<br />

Questo Padre fu destinato nostro predicatore dal P. <strong>Provincia</strong>le veneto. Gli ha scritto il P.<br />

Guardiano li 21 agosto 1802 e li 18 settembre 1802. – Rovigno, Arupinum, città piccola, e molto popolata<br />

dell’Italia nell’Istria, con due porti di mare, podestaria, e miniere di bei sassi. Giace in un territorio fertile<br />

di buon vino, distante 42 miglia da Capo d’Istria. Diocesi di Parenzo. Dai nostri veneti si dice in latino<br />

Rubinum. Io poi scrivo Rubinium.<br />

334<br />

Ė impegnato col Duomo di Belluno. Ė destinato a Trento per l’anno 1805. Ora 1803 è Guardiano<br />

di Asolo.<br />

91


Santo Spirito 335<br />

Nota. Ho scritto a questo Padre anche nel 1790, e 1791. Vedi To. 3, epist. 606, 662.<br />

Di lui ho parlato in Pulpito tridentino all’anno 1791. Egli è nato li 10 marzo 1734, e<br />

vestì l’abito nostro li 7 giugno 1751.<br />

2305. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Cles.<br />

M.R.P. Benedicite,<br />

Spero, che a quest’ora la P.V.M.R. si ritroverà in buono stato di salute; e bramo,<br />

che così mantengasi lungamente. Ho ringraziato in di Lei nome il P. Guardiano di Ala, e<br />

gli ho promesso, che saranno celebrate le Messe 117 da lui mandate. Sono 50 ad<br />

intentionem; altre 50 Req. ad intent. e 17 pro felici morte: tutte colla limosina di<br />

carentani 24 l’una. Il P. Antonio maria da Rovigno, che predicò qui nell’anno 1791,<br />

scrive da Feltre, che assai volentieri ritornerebbe qua nel 1803, e che farebbe sentire a<br />

Trento quindici nuove prediche. Aggiugne, che conserva una lettera del benemerito<br />

defunto principe, con cui gl’insinuò, che lo voleva per la seconda volta. Io gli ho<br />

risposto, che la P.V.M.R. ha qualche impegno col P. <strong>Provincia</strong>le veneto per il P.<br />

Marcellino di Venezia, e che le scriverò notificandole il di lui desiderio. La prego<br />

dunque di qualche risposta: ed insieme della paterna sua benedizione. Trento 12 luglio<br />

1802.<br />

Di V.P.M.R. cui aggiungo, che il P. Vicario d’Arco in data de’ 9 scrive, che quel P.<br />

Guardiano ora dà molta speranza di sua salute. Che il P. Bonaventura ha proibizione dal<br />

medico di bere le acidole, e d’andare ai freschi di Caldes. Che F. Modesto è infermo con<br />

febbre, ed infiammazione di gola.<br />

Um.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2306. 1802<br />

Al P. Pietro Paolo da Roncegno Guardiano. Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Appunto questo Padre Guardiano è partito per Cles nell’ottavo giorno del corrente<br />

mese 336 . Rapporto allo Spadea napolitano, che deve non poco anche a questo convento,<br />

noi pure siamo perplessi, e non sappiamo se sia vivo, o morto. Nella scorsa Quaresima<br />

fu qui un di lui servidore, e ci disse, che lo Spadea era in Bolgiano alla fiera, e che dopo<br />

di essa sarebbe venuto a Trento. Ma noi non l’abbiamo ancora veduto 337 . Perciò penso<br />

di scrivere a Bolgiano, e se riceverò qualche notizia, la comunicherò eziandio alla<br />

P.V.R., cui frattanto m’inchino riverentemente. Trento 13 luglio 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2307. 1802<br />

Al Padre Wenceslao da Pradazzo. Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Eccolo servito coi due pezzetti delle Messe (Flaviane) costì mancanti. In caso, che<br />

non avessi bene intesa la sua dimanda, me la replichi più chiaramente, che lo servirò<br />

335 Ė Vicario in Feltre. Di cognome Basilisco.<br />

336 Ritornò li 4 d’agosto il P. Guardiano.<br />

337 Vedi sotto num. 2421.<br />

92


volentieri. Mi spiace, che costì si trovi un così fatto tristo, che per mero suo capriccio, e<br />

senza verun suo utile, ardisca di rovinare i nostri Libri corali. Ciò è succeduto anche in<br />

addietro. Dunque stieno attenti, perché più non accada. Certi libri potrebbero mettersi<br />

nella sagrestia, dove in tempo di silenzio, e che li Religiosi sono in refettorio, non è<br />

libero l’accesso ad ognuno. Per non moltiplicar lettere lo prego di avvisare il suo Padre<br />

Guardiano (Daniele), che oggidì monsignor Vicario ha prorogata la sua patente ad<br />

triennium cum facultate in reservata, dempto ultimo. Gliela rimanderò extra postam<br />

colla prima occasione opportuna 338 . Mi raccomando in precibus, lo riverisco, e sono.<br />

Trento 13 luglio 1802.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. Dica al P. Vicario Prosdocimo, che il di lui Breviario, trovato da un molinaro<br />

su la strada di Tavernaro, sta nelle mie mani.<br />

2308. 1802<br />

A monsignor Vicario Generale.<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Simon Pietro da Verla supplica umilmente che vengagli conceduta la<br />

facoltà d’assolvere semel una persona, che ha commesso incestum secundi affinitatis<br />

gradus.<br />

Concessum ut petitur<br />

attributa etc.<br />

Signatum 13 iulii 1802.<br />

Zambaiti Vicarius Generalis Capitularis.<br />

2309. 1802<br />

Al P. Gio. Damasceno Guardiano di Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Rendo certa la P.V.R., che abbiamo ricevuto le uova, che ci ha mandato: e l’avviso<br />

di soprassedere nel provvederne altre sinché verrà di nuovo pregata 339 . Qui ancora c’è<br />

molta carestia di piante verzine: Ciò non ostante il Cesco gliene porterà 1200 trovate dal<br />

P. Regalato appresso le MM. Orsoline, le quali si contentano, che per esse dica secondo<br />

la pia loro intenzione una santa Messa. Il medesimo Cesco le porterà eziandio la chiesta<br />

mezza vacchetta, data dal sig. Gio. Battista Rungg a carentani 30 la libbra 340 , e però<br />

valutata troni 18 ed un carentano. e mezzo. Anche questa fu tolta dal P. Regalato,<br />

perché il sig. Gio. Fedrici ora è nella valle di Non. Domani andrò dal detto sig. Rungg, e<br />

farò con esso quanto Ella mi prescrive rapporto alla limosina ecc. Al mentovato Cesco<br />

ho consegnato l’involtino per F. Pietro d’Alcantara. Se posso servirla in altro mi<br />

comandi, che la servirò volentieri. Frattanto la riverisco, e sono. Trento 15 luglio 1802.<br />

Tutto suo F. Grisostomo.<br />

2310. 1802<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

ultimamente cinquanta sante Messe secondo la pia intenzione del signor Gio. Battista<br />

338<br />

Ho spedita la patente per Isidorum li 16 luglio.<br />

339<br />

300 a 2 soldi l’uno.<br />

340<br />

Libbre 7,3.<br />

93


Monauni stampatore. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento<br />

li 16 luglio 1802 341 .<br />

L.+S.<br />

Guardianale maius F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

2311. 1802<br />

Al P. Giuseppe Antonio da Cles Guardiano di Trento. Cles.<br />

Rev. Padre Benedicite.<br />

Il fagotto di libri accennato dalla qui rinchiusa, sta presso di me. Fra Lorenzo<br />

ritornato ieridì da Fieme per la via inondata dall’Adige, ha portato, che si cessi dal<br />

celebrare la quotidiana Wisera. Qui si parla molto seriamente intorno ai tronetti, e<br />

dicesi, che nel prossimo agosto perderanno il loro corso 342 . Per questo io penso di non<br />

accettare cinquanta Messe, che furonmi esibite colla limosina di cento tronetti 343 . Il P.<br />

Guardiano di Fieme ci esibisce delle Messe colla limosina alla mano, la quale forse sarà<br />

parimente di tronetti. Io gli risponderò, che ora manca la P.V.R. Il medesimo scrive, che<br />

ha fatto sborsare al cercante della legna di Pradazzo troni 10 e carentani 6, e prega, che<br />

da noi sia soddisfatto il debito contratto dal fu P. Stanislao appresso il signor Padre<br />

Lorenzo Manega di troni 9, e carentani 9, ed avvisa, che così sarà pareggiata la partita.<br />

Io dunque lo farò soddisfare. Ieridì ho portato l’attestato al sig. Monauni, e l’ho diretto<br />

al sig. Piffer. Bramo, che la P.V.R. ritorni presto, e col bacio delle sacre mani mi<br />

professo. Trento 17 luglio 1802. Rapporto al confessionale di S. Maddalena niuno ha<br />

parlato finora. I Wiseri dimandano la nota delle Messe dette.<br />

2312. 1802<br />

Io infrascritto attesto, che oggidì questo convento ha ricevuto un mezzo vitello,<br />

mandato dalla carità dell’Ill.mo signor Leopoldo Ciurletti ecc. In fede ecc. Dato nel<br />

convento di san Bernardino appresso Trento li 18 luglio 1802.<br />

L.+S<br />

Guard. F. Gio. Grisostomo da Volano de’ Minori Riformati<br />

di san Francesco.<br />

Nota. Lo ha mandato, perché abbiamo in convento il di lui figliuolo minore,<br />

occupato in esercizi spirituali per fare la scelta del suo stato.<br />

2313. 1802<br />

Al P. Ilario dai Bampi Guardiano. Cavalese.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

In assenza del Padre Guardiano, partito per Cles gli otto del corrente, ringrazio io la<br />

P.V.R. del favore fattoci rapporto alla legna di Pradazzo (colla spesa di troni 10, e car.<br />

6) e l’assicuro, che oggidì sarà soddisfatto il debito contratto dal fu suo P. Vicario<br />

appresso il signor Padre Lorenzo Manega, con dargli troni 9, e car. 9. Rapporto poi<br />

all’esibizione generosa, che ci fa di Messe le dico, che ora siamo provveduti, e trovomi<br />

341<br />

Consegnato li 16 luglio in proprie mani da me. Furono dette per il defunto Gasperi di Sardagna<br />

suocero del Monauni.<br />

342<br />

*Tronetto: Moneta coniata a Trento nel sec. XVI del valore di 12 carentani ed equivalente al<br />

pezzo d’argento, chiamato Lira Tron in uso a Venezia: cfr. Battaglia, Grande Dizionario della lingua<br />

italiana.<br />

343<br />

Dal sig. dottore Francesco Pino di Trento.<br />

94


costretto di ricusarne, perché questi buoni cristiani proccurano di sgravarsi de’ tronetti<br />

moribondi. Ho già scritto su di questo al P. Guardiano, e sto in attenzione di risposta. La<br />

riverisco divotamente, e resto. Trento 18 luglio 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2314. 1802<br />

Al Padre Ippolito de’ Biasi da Sfruzzo. Cavalese.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Siccome in assenza del mio Padre Guardiano, tengo io il carico di applicare le sante<br />

Messe; così avviso, ed accerto la P.V.R. che ieridì ho cessato di applicare la quotidiana<br />

Wisera in vigore di quanto mi ha detto F. Lorenzo: il che mi venne confermato iersera<br />

dalla di lei lettera diretta al detto Padre Guardiano: cui ho dato riscontro di tale<br />

cessazione. Io non posso mandarle la nota delle Messe dette, e non soddisfatte: bensì le<br />

prometto, che quando ritornerà il mentovato Padre Guardiano, il che succederà<br />

probabilmente circa il fine del corrente, ed il principio del seguente mese, avrò premura<br />

di fargliela spedire. Frattanto la riverisco, e mi dico. Trento 18 luglio 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, aff.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Nota. La cessazione della Messa quotidiana fu comandata dal signor Vicario di<br />

Egna, quantunque i figliuoli, e le figliuole del quondam buon Michele Woldner, detto<br />

Wiser, avessero intenzione, che venisse continuata sino al fine dell’anno. Si crede, che<br />

ciò sia stato comandato in grazia delle figliuole, affinché loro tocchi di più dell’eredità<br />

paterna.<br />

2315. 1802<br />

Al P. Gio. Damasceno di Vigolo Guardiano di Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ierlaltro sono stato dal signor Gio. Battista Rungg, e gli ho esibito le cedole in<br />

nome della P.V.R., ma non gliele ho date, perché non le ha volute al prezzo corrente<br />

oggidì coll’aggio per il novembre, o dicembre, scusandosi con dire, che non sa quello,<br />

che a tal tempo potrà succedere: Io dunque le consegnerò al signor Gio. Fedrici quando<br />

sarà ritornato dalla Valle di Non 344 . L’avviso poi, che qui tutti proccurano di sgravarsi<br />

de’ tronetti, perché moribondi: e che penso di far soddisfare al detto Rungg la dataci<br />

mezza vacchetta, giacché ne’ di lui libri sta notata a conto di questo convento, e questo<br />

convento è debitore del suo campense, per il quale fu tolta 345 . Suppongo, che il mio P.<br />

Guardiano, ch’è ancora nell’Anaunia, sarà contento. Domani partirà di qui per Fieme il<br />

P. segretario col titolo di commissario provinciale. Mi raccomando, la riverisco, e resto.<br />

Trento 18 luglio 1802.<br />

Tutto suo F. Gio. Grisostomo.<br />

2316. 1802<br />

Al P. Gio. Damasceno Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

344 Consegnato tutto in proprie mani da me li 22 luglio di mattina in casa di lui.<br />

345 Fu soddisfatta li 21 luglio dal Fontanari.<br />

95


Il P. Guardiano di Roveredo mi raccomanda la qui rinchiusa al sig. Lutti (Ill.mo sig.<br />

dottore Pietro de’ Lutti) 346 datagli dalla M. Superiora delle Salesiane 347 , che brama di<br />

avere risposta, dopo che in vano aspettò risposta ad altre sue. Crede, che l’argomento di<br />

tal lettera sia di molta importanza. Potrebbe dirigere a me la richiesta risposta: ed io<br />

renderei ben servita l’accennata Madre. La prego dunque di questo favore; e riverendola<br />

resto. Trento 20 luglio 1802.<br />

Tutto suo F. Grisostomo.<br />

2317. 1802<br />

Al P. Pietro Paolo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Potrà far sapere alla M.R.M. Superiora delle MM. Salesiane, che ho messo la di Lei<br />

lettera al signor dottore Lutti nel plico di lettere, che spedirò venerdì al nostro Padre<br />

Guardiano di Campo per mezzo di un cavallaro campense, e che con una mia gliela ho<br />

raccomandata, facendogli cenno, che in vano la detta Madre aspettò risposta ad altre<br />

sue: e suggerendogli la strada sicura della richiesta risposta. Onde spero, che questa<br />

volta la riceverà. Trento 20 luglio colla gazzetta.<br />

2318. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Il signor Girolamo Buonasorte neofito, che nel 1801 ai 6 di maggio fu battezzato in<br />

Trento, me adstante, e che a tal funzione si preparò in questo nostro convento, passerà<br />

in breve per Borgo andando a Strigno per villeggiare con S.E. Conte Pio di<br />

Wolckenstein. Egli desidera di conoscervi come mio fratello 348 . Quindi ve lo<br />

raccomando. Già non è bisognoso, avendo buoni padroni. Deo gratias. Trento 20 luglio<br />

1802, colla gazzetta.<br />

NB. Li 21 luglio 1802 ho veduto il nuovo regolamento cesareo per li Regolari dato<br />

il primo di maggio 1802, favorevole ai Regolari; ma soltanto in parte. Buono, che<br />

abolisca diverse cose del Governo gioseffino. Vedi sopra num. 2266.<br />

2319. 1802<br />

Al P. Gio. Damasceno Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

Gli aggiungo, che ieridì colle limosine di questo convento fu soddisfatta la mezza<br />

vacchetta, sborsando al mercante Rungg troni dicidotto rotondi. Oggidì poi ho<br />

consegnato al sig. Gio. Fedrici il rotoletto di Bolgiano, e le carte di Termeno: e fa<br />

monsignor Vicario ho ricevuto il nuovo regolamento cesareo rapporto al clero secolare,<br />

e Regolare. Sto descrivendolo. Ė lungo, ma buono. Per ora non dico altro. Lo riverisco<br />

dunque ecc. Trento 22 luglio 1802, insieme colle altre due precedenti dirette al<br />

medesimo spedita li 23 luglio per la via monauniana, cioè del cavallaro campano 349 , che<br />

ogni venerdì va dal Monauni.<br />

346 Lutti di Campo.<br />

347 Maria Catterina Donati.<br />

348 Fu nel convento di Borgo a pranzo, e cena li 29 luglio, e partì per Istrigno li 30 di mattina.<br />

Ritornò a Trento li 13 agosto. Fuggì da Trento nella sera de’ 30 venendo il 31 febbraio 1803. Così ho<br />

inteso nel dì terzo. Portò via 16 sovrane dategli dal Conte Giuseppe Melchiori da cambiare.<br />

349 *cioè di Campo Lomaso.<br />

96


2320. 1802<br />

Al P. Giuseppe Antonio di Cles. Cles.<br />

R.P. Guardiano Benedicite.<br />

Il latore della presente porterà eziandio li cencinquanta tronetti in specie, che<br />

faranno li chiesti troni 157 e mezzo. L’assicuro, che manderò in Fieme l’attestato delle<br />

Messe Wisere coll’avvertenza rapporto ai tronetti. Qui c’è di nuovo, che F. Lorenzo<br />

essendo stato in Bondone, ora stassene a letto colla febbre. Bisogna mandare in Aldeno<br />

a supplire nella festa per il curato assente: ed a Ravina per il Primessario mancante, ed a<br />

Povo per il parroco, che andrà a s. Colomba. Ieridì ho ricevuto da monsig. Vicario il<br />

nuovo regolamento cesareo rapporto agli ecclesiastici secolari, e Regolari 350 . Sto<br />

facendone copia in fretta. Ė lungo, ma buono. Viene rimessa l’autorità al <strong>Provincia</strong>le:<br />

restituito il diffinitorio: levata l’autorità di farsi li Guardiani alle Famiglie. Il vescovo<br />

sarà in luogo del Generale. Del resto per ora non parlo. Bacio le mani alla P.V.R. ed<br />

anche al P.M.R. e mi professo. Trento 23 luglio 1802<br />

Um.mo, ubbid.mo suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

2321. 1802<br />

Al P. Giangiuseppe da Canzolino. Metz Lombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ho veduto la lettera da Lei scritta al R.mo sig. Provicario, e non sapendo cosa<br />

contenesse, gliela ho tostamente mandata a Brezzo, dove stava, e sta tutt’ora. Oggidì<br />

sono stato per altro da monsignor Vicario, e le ho impetrato l’autorità di dispensare<br />

semel una persona ad petendum debitum. Siccome sonovi andato colla testa troppo<br />

occupata; così non avendo perso meco la di Lei lettera, non mi sono ricordato de’ Casi<br />

riservati. Suppongo però, che per domani le risponderà da Brezzo il lodato signor<br />

Provicario. In caso contrario mi avvisi, che ritornerò in Castello dal predetto monsignor<br />

Vicario. Oggidì ho fatto copia del nuovo regolamento cesareo rapporto agli ecclesiastici<br />

secolari, e Regolari. La mia copia è di 42 pagine in quarto. Contiene del buono. Rimette<br />

le visite de’ <strong>Provincia</strong>li, e ridona loro l’autorità primiera, soggetta però ai vescovi.<br />

Rimette il Diffinitorio. Leva alle Famiglie la facoltà d’eleggersi li Guardiani. Non<br />

vuole, che sia più soppresso alcun convento, senza la sua speciale permissione. Che<br />

niun Religioso diventi curato perpetuo. Per ora le basti questo. Ringrazi anch’Ella il<br />

Signor Iddio, e proccuri di conservarsi sana, mentre io la riverisco, dicendomi. Trento<br />

23 luglio 1802.<br />

Tutto suo F. Grisostomo.<br />

2322. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Cles.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Fo sapere alla P.V.M.R. che oggidì ho copiato il nuovo regolamento cesareo<br />

rapporto agli ecclesiastici tanto secolari, quanto Regolari, dato da sua maestà li 23<br />

marzo, e spedito da Insprugg a questo R.mo Capitolo il primo di maggio. La mia copia<br />

empie 42 pagine in 4°. Me lo ha dato ultroneamente monsignor Vicario, dopo che l’ha<br />

comunicato al P. <strong>Provincia</strong>le de’ Cappuccini. Il medesimo monsignore m’ha detto che<br />

350 L’ho ricevuto li 22 alle 10 di mattina, l’ho copiato, e ristituito li 23 dopo il vespro.<br />

97


poi lo insinuerà, e pubblicherà formalmente. Io frattanto assicuro la P.V.M.R. che<br />

contiene del buono. Restituisce ai <strong>Provincia</strong>li la loro primiera autorità, soggetta però ai<br />

vescovi. Vuole, che visitino i conventi quante volte farà bisogno: che correggano i<br />

difettosi: che possano traslocare i Religiosi da un convento ad un altro. Rimette il<br />

Diffinitorio, e leva la facoltà d’eleggersi li Guardiani ai conventi. Vieta ai Religiosi<br />

l’accettare curazie perpetue, e permette soltanto che possano andar a supplire ad tempus,<br />

con questo, che i superiori possano richiamarli al convento, e sostituirne altri. Vuole,<br />

che gli esposti si dichiarino entro tre mesi, se vogliono ritornare, o no, ai loro conventi.<br />

Permette il servizio divino nelle chiese come avanti. Concede lo studio di teologia, e<br />

canonica ne’ conventi colla condizione, che li professori sieno esaminati, ed approvati<br />

ecc. ed usino autori ecc. Per ora non dico altro, se non che la P.V.M.R. farà bene<br />

venendo qua presto, per poter intendersela col lodato M. Vicario, e poi celebrare<br />

Capitolo. E genuflesso la prego della sua paterna benedizione. Trento 23 luglio 1802.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

2323. 1802<br />

Io infrascritto attesto, e faccio fede a chiunque, che dai Religiosi di questo<br />

convento, dal giorno primo dello scaduto gennaio sino al sestodecimo del corrente<br />

luglio, sono state celebrate 194, dico cento, e novantaquattro sante Messe, avendone<br />

celebrata una ogni giorno, eccettuato il solo triduo posteriore della settimana Santa, tutte<br />

secondo la pia intenzione del fu divoto signor Michele Waldner detto Wiser d’Aldein, e<br />

poi de’ di lui signori figliuoli 351 . In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino<br />

appresso Trento li 24 luglio 1802.<br />

L.+S.<br />

Guard. maius F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

de’ Francescani Riformati.<br />

Nota. Nel clerologio trentino del 1793 verbo Aura vi è un prete d’anni 72 detto<br />

Simon Walner Aldaini Conf. ed un altro prete d’anni 25 dettto Ioseph Wiser Völlani<br />

Cooperator Aurae.<br />

2324. 1802<br />

Al P. Ippolito da Sfruzzo. Cavalese.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Incombenzato dal mio Padre Guardiano ancora dimorante nell’Anaunia, spedisco<br />

qui compiegatala nota delle Messe quotidiane da noi dette in quest’anno per li signori<br />

Wiseri, e non ancora soddisfatte. Siccome poi, qualora Iddio per effetto dell’infinita sua<br />

misericordia non disporrà diversamente, nel prossimo agosto 352 perderanno il loro<br />

corso, e valore i tronetti, che ora tanto corrono; così lo prego a nome del lodato Padre<br />

Guardiano, che voglia usare attenzione, affinché la sperata necessaria limosina non ci<br />

riesca inutile. Già m’intende. Per altro assicuri li signori Wiseri, che noi saremo mai<br />

sempre ricordevoli della loro pietà, e carità, ed auguriamo loro tutte le benedizioni<br />

celesti. Favoriscami poi di riverire da mia parte il P. segretario, e commissario<br />

provinciale 353 , e di dirgli, che ieridì ho fatto una copia intera della traduzione italiana<br />

fatta dal signor segretario Pietro Ducato,del nuovo regolamento cesareo rapporto agli<br />

351 Michele morì li 19 maggio. Vedi sopra num. 2262.<br />

352 Cioè l’ultimo giorno d’agosto.<br />

353 Vitantonio.<br />

98


ecclesiastici secolari, e Regolari. Questo ci favorisce abolendo parecchie leggi,<br />

nominatamente quella, che vietava le visite provinciali: quella, che dava ai conventi la<br />

facoltà d’eleggersi li Guardiani. Rimette li diffinitori ecc. Non ho tempo. Lo riverisco, e<br />

sono. Trento 24 luglio 1802.<br />

Tutto suo F. Grisostomo.<br />

2325. 1802<br />

Al sig. Sebastiano de’ Sebastiani 354 . Lavis.<br />

Ill.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

In assenza del Padre Guardiano ho io l’onore di rispondere al compitissimo foglio<br />

di V.S.Ill.ma. Quindi l’accerto, ed assicuro, che per il giorno della Porziuncola due<br />

Religiosi di questo convento verranno a servire il di lei nobile pubblico, nostro<br />

benemerito 355 , con ascoltare le confessioni sagramentali. E senza più tutto pieno di<br />

rispetto, e stima le fo un riverente inchino, e mi professo. Trento, s. Bernardino 25<br />

luglio 1802.<br />

Di V.S.Ill.ma<br />

Um.mo, osseq.mo, obbl.mo servidore in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

de’ Minori Riformati di s. Francesco.<br />

Da Trento.<br />

Extra. All’Ill.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. Sebastiano de’ Sebastiani<br />

degnissimo sindaco del nobile pubblico<br />

di Lavis 356 .<br />

2326. 1802<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

In questa mattina ho spedito le lettere del P. lettore Davide (a Roma, e Cles) ed ho<br />

portato all’Osteria cresseriana il fagottino di V.P. per la sua sorella (Marianna) rapporto<br />

alla quale secolei mi congratulo, che sia per imparentarsi spiritualmente coll’altra<br />

sorella monaca. Non essendo però venuto il postiglione fiemasco, ho raccomandato il<br />

detto fagottino all’ostessa per la prima volta che verrà. La ringrazio poi dell’inscrizione<br />

randenese, che mi ha mandato, e le fo sapere, che la ho inserita nella mia qualunque<br />

siasi raccolta di somiglianti memorie 357 . Col tempo diverrà preziosa. Io suppongo, che<br />

sarà stata presentata al serenissimo arciduca in un solo foglio volante. Se andando per le<br />

Giudicarie troverà delle altre inscrizioni, e prenderassi la briga di farmele tenere, le<br />

aggradirò. Intendo, che siavene una notabile in Tignarone, ed altre nella canonica di<br />

Lomaso. Ma l’avviso, che per me non faccia romore veruno. Mi raccomando bensì ad<br />

Aras, la prego di riverire da parte mia il P. lettore David, e resto. Trento 28 luglio 1802.<br />

2327. 1802<br />

354<br />

Marito della sig. Teresa Pina di Trento, figlia del qm dottore Antonio: la quale morì li 25 di<br />

settembre 1803, dopo una infermità lunga.<br />

355<br />

Sono andati sabato di mattina li PP. Filippo, e Regalato.<br />

356<br />

Consegnata li 28 al sig. Giuseppe Dorigati nella bottega degli Armigeri in Trento.<br />

357<br />

To. 2, Inscr. 1793.<br />

99


Io infrascritto attesto, e faccio fede a chiunque, che dai Religiosi di questo convento<br />

sono state celebrate dodici sante Messe, ordinate da donna Teresa Zattelli 358 di Cognola<br />

per le consorelle della veneranda Compagnia di san Filippo Nerio di Cognola, cioè sei<br />

per le viventi, e le altre sei per le defunte. In fede ecc. Dato nel convento di san<br />

Bernardino appresso Trento li 3 agosto 1802.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

2328. 1802<br />

Al P. Davide da Tiarno. Campo. In coperta.<br />

R.P.L.S.L.G.C.<br />

Già tempo ho spedito alla P.V.R. la lettera venuta da Bassano coll’invoglio di libri,<br />

e le ho aggiunto, che tai libri stavano presso di me. Oggidì a vista della sua gli ho portati<br />

al P. lettore Filippo; ma non gli ha accettati, non avendo per essi alcuna istruzione. Io<br />

dunque li consegno al Cesco 359 . Domani mattina spedirò la lettera sua per Bolzano. Sto<br />

aspettando di giorno in giorno la dispensa romana per F. Pio, e F. Arcangelo, e spero,<br />

che verrà, perché il memoriale fu raccomandato da monsignor Vicario, e dal Conte<br />

canonico Pompeati con molta energia. Favorisca di avvisare il P. Guardiano, ed il P.<br />

Giuseppe Maria, che risponderò loro subito, che potrò. Presentemente sono lungi da<br />

Trento monsignor Vicario, e Provicario, ed anche F. Gervasio. In questa sera è giunto<br />

qua il P. <strong>Provincia</strong>le. Il P. Vito sta in Fieme. Il nostro P. Guardiano è ancora assente. La<br />

riverisco, e resto. Trento 2 agosto 1802.<br />

2329. 1802<br />

Al P. Bonaventura Caldesino. Arco. Le Grazie.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

La lettera della P.V. diretta a Fra Feliciano fu consegnata in Trento ad un nostro<br />

Religioso da persona incognita sabato sera. A vista della medesima lettera fu<br />

argomentato, che la sportella forestiera ritrovata in questo convento senza veruna<br />

direzione, o nota di padrone, sia la dimandata da Lei. Onde l’assicuro, che colla prima<br />

occasione sicura, ed opportuna le sarà rimandata 360 . Temo però, che una tal occasione<br />

sia per venire tardo. Questo le potrà servire di regola. In questa sera è venuto qua il P.<br />

<strong>Provincia</strong>le. Il P. Vito di lui segretario è in Fieme in vece del medesimo Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le, che fu infermo in Cles. Il P. Fortunato sta colla febbre in Metz Lombardo.<br />

Il P. P. A. 3<strong>61</strong> è quieto. Mi raccomando in precibus, la riverisco, e sono. Trento 2 agosto<br />

1802.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2330. 1802<br />

Al P. Giangiacomo da Tiarno. Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

358 Zattelli detta Torresana tessadra celibe.<br />

359 Lorenzo Melchiori detto Cesco di Campo lomasino, uomo coniugato povero.<br />

360 Consegnata al zio di Fra Modesto gli 11 agosto.<br />

3<strong>61</strong> Pietro Antonio.<br />

100


Lo prego di consegnare al suo Padre Guardiano la qui rinchiusa più grossa 362 , e gli<br />

fo sapere, che oggidì ho spedito al P. lettore Davide suo degnissimo fratello un invoglio<br />

di libri venuto da Bassano: come pure, che iersera è giunto qua da Metz Lombardo il P.<br />

<strong>Provincia</strong>le. Supponendo poi, che avrà ricevuto un rotoletto di pezze da far tingere,<br />

mandatogli per mezzo del barbiero Giuseppe li 27 di giugno, e che gli sarà stato dato un<br />

mio previo viglietto circa il medesimo 363 , inserito nella gazzetta, nuovamente la prego<br />

de favore richiesto a nome del P. segretario, che ora sta in Cavalese. E tenendomene<br />

sicuro, lo riverisco, e mi dico. Trento 3 agosto 1802.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

2331. 1802<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarella. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Molto volentieri domani celebrerò la mia Messa all’altare del nostro gran<br />

taumaturgo Sant’Antonio di Padova in pro di V.R. e con vivo desiderio, che il<br />

medesimo Santo le impetri da Sua Divina Maestà le due grazie, che brama. Ho piacere,<br />

che V.R. faccia ricorso al Santo lodato, e spero, che le sarà giovevole, se non altro per<br />

non perdere la pazienza, ed il merito de’ suoi patimenti. Io gli dirò confidentemente, che<br />

quantunque le due prime grazie possano essere megate per motivi noti a Dio solo; non è<br />

così della terza, perché l’impazienza riesce di disgusto al medesimo Dio. Via dunque,<br />

proccuri V.R. di rassegnarsi alle divine disposizioni: ha patito molto sino al giorno<br />

d’oggi: e può credere, che non patirà più tanto, perché conta molti anni, e poi si consoli<br />

con quel Poi andremo in Paradiso. Se il destino vorrà, che io venga costà per la festa<br />

della Madre S. Chiara, non mancherò di riverirla. Frattanto la benedico in nome del<br />

Padre, e del Figliuolo, e dello Spirito Santo. Amen. S. Bernardino 3 agosto 1802.<br />

2332. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Il Padre <strong>Provincia</strong>le sta qui con noi, essendo andato per lui a Cavalese il P.<br />

segretario. Nello scorso mese di luglio ho fatto copia del nuovo regolamento cesareo<br />

rapporto al clero secolare, e Regolare, la quale riempie 42 pagine in 4° di mio<br />

carattere 364 . Ha del buono ecc. Per ora non dico altro. Io debbo andare ogni festa ad<br />

ascoltare le confessioni in s. Maddalena per il seminario vescovile anche in questo terzo<br />

anno. Iddio mi aiuti. Amen. Trento 3 agosto 1802, colla gazzetta.<br />

2333. 1802<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

In questa mattina sono stato nel Castello, e da monsignor Vicario gli ho impetrato<br />

la facoltà di assolvere semel una persona dai casi riservati vescovili: ed anche la<br />

straordinaria di poter dopo il giorno dell’Indulgenza d’Assisi assolvere que’ penitenti,<br />

che ascolterà, e non potrà assolvere nel detto giorno. Siccome poi tengo la patente<br />

362<br />

Diretta dal sig. dottore Lutti alla M: R. M. Maria Catterina Donati superiora del ven. convento<br />

della Visitazione.<br />

363<br />

Lo ha ricevuto, e consegnato ad un tintore.<br />

364<br />

La copia incomincia Sua Maestà si è. Finisce Baron Cazzan.<br />

101


confessionale del P. Francesco Maria da far prorogare in questo mese, e so, che nello<br />

stesso tempo fu spedita eziandio quella della P.V., così l’avviso, che la guardi, e veda<br />

quando sarà per finire, e spirare 365 . Per non moltiplicar lettere lo prego di far sapere al<br />

suo Padre Guardiano, che sono stato per fare quanto mi ha ingiunto appresso il sig. Gio.<br />

Fedrici, ma non l’ho ritrovato, essendo andato ai bagni di Abano. Anche la sig.<br />

Colomba di lui consorte manca da Trento, essendo in Cles. Supplirò quando<br />

ritorneranno 366 . Già debbo andare ogni festa a s. Maddalena per ascoltare le confessioni<br />

sagramentali: e quindi potrò facilmente sapere il loro ritorno, per essere vicina la loro<br />

casa. Tengo copia d’un nuovo regolamento cesareo per il clero secolare, e Regolare. Ha<br />

del buono. Rimette il Diffinitorio, cui ridona l’elezione de’ Guardiani. Vuole, che il<br />

<strong>Provincia</strong>le visiti li conventi, corregga i difettosi, faccia le necessarie traslocazioni ecc,<br />

ma con il consenso del vescovo ecc. Concede gli studi di teologia, e canonica ne’<br />

conventi; ma vuole, che li professori ecc. Per ora non dico altro. I miei rispetti al Padre<br />

lettore ecc. Trento 4 agosto 1802 367 .<br />

P.S. Qualora non lo sappia gli notifico io, che l’autore delle Decisioni de’ Casi di<br />

coscienza, detti Lambertiniani, o sia bolognesi, fu il P. F. Faustino Scarpazza<br />

Domenicano della Congregazione veneta del beato Giacomo Salomonio, nato in Crema<br />

città della Lombardia li 21 ottobre 1720 e morto in Treviso li 14 dicembre 1794. Egli fu<br />

molti anni lettore di filosofia, e teologia, maestro di novizzi, Priore, superiore della detta<br />

Congregazione, e vero Religioso. Tengo nelle mani la di lui Teologia morale, ossia<br />

compendio d’etica cristiana. Edizione terza, In Venezia 1801. Appresso Giuseppe Rossi<br />

qu. Bortolo, in 8°, tomi nove, scritta in lingua italiana. Io la credo buona, anzi ottima, e<br />

specialmente per li poveri uomini miei pari. Costa ventisei troni legata in rustico 368 .<br />

2334. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Ultimamente vi ho scritto soltanto, che il nuovo regolamento cesareo del clero<br />

secolare, e Regolare ha del buono 369 . Ora vi aggiungo, che rimette il Diffinitorio, cui<br />

ridona l’elezione de’ Guardiani. Vuole, che il <strong>Provincia</strong>le visiti li conventi, corregga i<br />

difettosi, li punisca ecc. Che possa traslocare ecc. Il tutto però col consenso del vescovo,<br />

cui dà l’autorità del Generale. Concede nei conventi lo studio di teologia, e canonica,<br />

ma sotto professori ecc. e con autori ecc. Proibisce ai Religiosi l’accettare curazie<br />

perpetue, e vuole, che gli esposti ad tempus possano essere richiamati, e cambiati dai<br />

superiori. Che li superiori de’ monasteri non intraprendano verun affare d’importanza<br />

senza prima aver chiamato a consiglio di ciò i loro confratelli più dabbene, e più<br />

illuminati. Che il servizio divino si faccia come prima. Che i già esposti debbano entro<br />

tre mesi dichiararsi se vogliono ritornare o no ai loro conventi. Rende difficile il poter<br />

ricorrere alle Superiorità politiche ecc. dovendosi prima ricorrere al vescovo ecc. Vuole,<br />

che ogni anno i lettori espongano tesi pubbliche, e che le facciano stampare. Che il<br />

numero de’ laici sia proporzionato a quello de’ sacerdoti. Che niun convento venga<br />

365<br />

Furono ambidue prorogate da monsig. Vicario li 16 agosto 1802 ad triennium.<br />

366<br />

In casa Dusina.<br />

367<br />

P.S. Sappia il P. Guardiano, che l’olio è a soldi 26 la libbra. Ita Larcherus.<br />

368<br />

Si ha da Verona.<br />

369<br />

Monsig. Vicario Zambaiti li 16 agosto 1802 di mattina, ha ordinato al P. <strong>Provincia</strong>le nostro, me<br />

praesente, et requirente, che metta in esecuzione un tal regolamento.<br />

102


soppresso senza la permissione speciale di Sua Maestà ecc. Trento 4 agosto 1802. Colla<br />

gazzetta.<br />

Vi ringrazio del buon accoglimento fatto al mio neofito signor Girolamo<br />

Buonafortuna. Ringrazio pure il vostro Padre Guardiano dello stesso accoglimento.<br />

P.S. Qualora non lo sappiate vi notifico io, che l’autore delle Decisioni ecc. ut num.<br />

2333.<br />

Oggidì 6 agosto il P. <strong>Provincia</strong>le è andato a Pergine; dove farà la visita, e poi<br />

ritornerà qua a Trento, ed in seguito andrà a Roveredo.<br />

2335. 1802<br />

Il signor Gio. Battista Tommaselli è pregato di dare a misser Andrea Marzani di<br />

Vigolo esibitore del presente, per tanti coppi ecc. troni 47, dico troni quarantasette 370 .<br />

Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso<br />

Trento li 7 agosto 1802.<br />

senza<br />

sigillo D’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Riformato di s. Francesco.<br />

2336. 1802<br />

A Monsignor Vicario Generale Capitolare.<br />

Pro memoria.<br />

Sono per professare nel convento di Cles nel giorno primo del prossimo mese di<br />

settembre 1802 come chierici<br />

Fra Lodovico Sommavilla da Moena, e<br />

Frat’Antonio Cadrobbi da Pinedo.<br />

Presentato da me li 16 agosto 1802 praesente P. Ministro <strong>Provincia</strong>li.<br />

2337. 1802<br />

Al P. lettore Davide tiarnitano. Campo.<br />

R.P.L.<br />

F. Grisostomo ha ricevuto il grosso plico di lettere campestri, le ha fatte passare al<br />

loro destino, ed assicura il P. Giuseppe Maria, che certamente in breve farà prorogare la<br />

di lui patente confessionale, onde possa continuare senza veruna interruzione il suo<br />

sacro ministero. Li riverisce tutti ecc. Trento 13 agosto 1802.<br />

2338. 1802<br />

A Monsignor Vicario Generale Capitolare di Trento.<br />

Pro memoria.<br />

Il P. Bonaventura da Caldese prega, che siagli conceduta la facoltà d’assolvere una<br />

persona semel dai Casi riservati: ed il Padre Anacleto da Casezzo l’autorità di<br />

dispensare uno dell’impedimento ad petendum debitum ecc.<br />

Concessit oretenus ut supra die 16 aug. 1802, Monsignor Vicario Generale<br />

Capitolare Zambaiti da me pregato.<br />

370 N. 390 a quattrini 7 l’uno.<br />

103


2339. 1802<br />

Al P. Bonaventura da Caldese. Arco. Le Grazie.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Monsignor Vicario in questa mattina da me pregato, ha conceduto, che la P.V.R.<br />

possa semel assolvere dai Casi riservati la persona sua penitente, per cui mi ha scritto.<br />

Spero, che avrà ricevuto di ritorno la sua sportella, giacché nell’undecimo giorno del<br />

corrente la ho consegnata, e raccomandata al zio di Fra Modesto di Lasino. Qui si fanno<br />

continue orazioni, e processioni per ottenere la necessarissima pioggia; ma non siamo<br />

degni, che il Signor Iddio ci esaudisca. Il caldo è intensissimo, e ci fa sudare<br />

continuamente, giorno, e notte. Il lodato monsignor Vicario oggidì ha ordinato al nostro<br />

Padre <strong>Provincia</strong>le, che metta in esecuzione il nuovo regolamento cesareo segnato li 25<br />

marzo scaduto. I Guardiano dovransi eleggere dal medesimo Diffinitorio. Il P.<br />

<strong>Provincia</strong>le dovrà visitare i conventi, correggere i difettosi ecc. Gli studenti non<br />

dovranno andare a Insprugg ecc. Deo gratias. Trento 16 agosto 1802.<br />

2340. 1802<br />

Al P. Anacleto da Casezzo. Cles.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Ieridì sono stato nel Castello, e da monsignor Vicario gli ho impetrato la chiesta<br />

facoltà per poter dispensare dall’impedimento ad petendum debitum ecc. quel suo<br />

disgraziato penitente. Ma l’avverto di non esser facile con gente di tal fatta. Io stento<br />

molto a scusarla, e non mi fido di essa più che tanto. Anche noi siamo in un continuo<br />

sudor, giorno, e notte. Facciamo continue orazioni, e processioni; ma non siamo degni,<br />

che il Signor Iddio ci ascolti. Converrà dunque ricorrere a santa perseveranza, ed a<br />

santa importunità, continuando a pregare finché otterremo l’intento. Il nostro Iddio è<br />

infinitamente buono, e misericordioso. Speriamo, che una volta ci esaudirà. Il Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le ieridì ha ricevuto ordine da mons. Vicario Generale di mettere in esecuzione<br />

il nuovo regolamento cesareo, che ci favorisce in qualche parte. Deo gratias. Trento 17<br />

agosto 1802.<br />

2341. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo. Colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Ieridì il nostro P. <strong>Provincia</strong>le ricevette ordine da mons. Vicario Generale di mettere<br />

in esecuzione il regolamento cesareo, di cui già vi ho scritto. Ieridì pure la villa di<br />

Terres nell’Anaunia fiavonese restò incenerita. Qui sono continue le processioni al ss.<br />

Crocifisso per impetrare la necessarissima pioggia. Noi sudiamo continuamente, giorno,<br />

e notte. Io poi credo di non aver mai più patito tanto per il caldo, quanto patisco in<br />

quest’anno. Iddio ci abbia pietà, e misericordia. Amen. Trento 17 agosto 1802.<br />

2342. 1802<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Gli rimando la sua patente confessionale prorogata ieridì ad triennium, insieme con<br />

quella del P. Francesco Maria di Panchiato: e gli fo sapere, che il P. <strong>Provincia</strong>le ieri da<br />

mons. Vicario Generale ha ricevuto ordine di eseguire il nuovo regolamento cesareo, di<br />

cui già gli ho fatto cenno: e che parimente ieridì la villa di Terres nel Contado di<br />

104


Flavone restò incenerita. Favoriscami di dire al P. Guardiano, che ho parlato colla sig.<br />

Colomba, e che il sig. Fedrici non è ancora ritornato. I miei rispetti al P. Lettore ecc.<br />

Trento 17 agosto 1802, in coperta.<br />

2343. 1802<br />

A Fra Marco Brunelli da Rango. Cavalese.<br />

Sia lodato Gesù Cristo.<br />

Fra Gervasio vi saluta di cuore, e vi manda delle Madonnine in numero maggiore<br />

del ricercato. Vi prega poi, che vogliate fargli tagliar, ed avere circa sessanta pezzi di<br />

pini per la fontana 371 : ed anche un pò di legna. Ciò gli preme tanto, che vi prega un’altra<br />

volta, e vi aggiunge, che lo facciate per amore di Dio Signor nostro, e per carità fraterna.<br />

Quindi lo spera certamente, e senza fallo ecc. Trento 19 agosto 1802.<br />

2344. 1802<br />

Al P. Vitantonio da Cles segretario provinciale in Cavalese.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.<br />

Ho consegnato a Fra Giammaria i sandali richiesti, dopo d’avere nuovamente legata<br />

coi due spaghi primieri la bocca del sacco, in cui stavano. Ho riposto nell’archivio<br />

provinciale gli attestati trasmessimi per li novizzi, dove staranno meglio, che altrove. Mi<br />

spiace, che la P.V.R. non possa continuare la sua assistenza al P. <strong>Provincia</strong>le,<br />

specialmente in questo tempo, in cui ne ha bisogno più che mai, atteso il nuovo<br />

regolamento cesareo: ma dall’altro canto ho piacere, che il convento di Fieme resti<br />

proveduto. Io ho fatto una copia intera del detto regolamento, e F. Luigi ne ha fatto<br />

un’altra. Il P. <strong>Provincia</strong>le tiene rodine di eseguirlo da monsig. Vicario: e quindi fu<br />

stabilito di tenere Capitolo provinciale nel prossimo settembre, in cui saranno eletti li<br />

diffinitori, e fatte le altre ordinazioni. Nella settimana prossima il predetto P.<br />

<strong>Provincia</strong>le andrà a Roveredo, ed in seguito in Arco. La dispensa romana per li due<br />

nostri chierici non è ancora comparsa. Nel terzo giorno del corrente da un tristo fu<br />

bruciata la casa dei manenti di san Tommaso presso Arco. Nel sedicesimo da un altro<br />

tristo tutta la villa di Terres 372 ; e nel diciassettesimo tutta la villa di Flavone colle robe<br />

là portate dai Teresini. Queste disgrazie sono peggiori dell’aridità somma, che patiamo,<br />

perché sono effetto dell’iniquità degli uomini. Il Signor Iddio ci preservi da disgrazie<br />

ulteriori: mentre esibisco alla P.V.R. la mia povera servitù, e la riverisco divotamente.<br />

Trento 19 agosto 1802.<br />

Il detto regolamento contiene, che<br />

Non sia più soppresso alcun convento senza l’espressa licenza di Sua Maestà.<br />

Che il P. <strong>Provincia</strong>le visiti li conventi, corregga, e castighi li difettosi.<br />

Che possa traslocare li Religiosi.<br />

Proibisce ai Frati l’accettare curazie perpetue.<br />

Vuole, che si rimetta il Diffinitorio.<br />

Che li Guardiani sino eletti dal medesimo Diffinitorio.<br />

Che i lettori facciano stampare le loro tesi.<br />

Che gli studenti non siano obbligati d’andare a Insprugg; ma possano studiare ne’<br />

loro conventi sotto lettori approvati ecc. e con libri ecc.<br />

Che il vescovo sia in luogo del Generale, e che a lui sia fatto il primo ricorso dai<br />

malcontenti dei superiori.<br />

371 *Per confezionare canoni per il trasporto dell’acqua.<br />

372 Rapporto a Teres, e Flavone non si sa di certo l’origine dell’incendio.<br />

105


Che i Guardiani negli affari d’importanza consultino i discreti ecc.<br />

2345. 1802<br />

Al P. Gio. Damasceno Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

Ho insinuato al sig. Fedrici quanto brama la P.V.R. rapporto alla limosina delle<br />

Messe 18 bolzanine, ed ai tronetti. Egli mi ha risposto, che proccurerà circa i tronetti, e<br />

che non ha peranche sciolto il rotoletto bolzanino. Ella dunque frattanto potrà far conto<br />

di troni 36 senza pregiudicio del convento. Se sarà di più, sarà contato. Ai 16 del<br />

corrente fu incendiato Teres, ed ai 17 Flavone colle robe de’ teresini, da un tristo<br />

paesano. Il Signor Iddio ci guardi da mostri tali. Amen. Trento 19 agosto 1802.<br />

2346. 1802<br />

Al P. Amando da Covalo Guardiano. Arco.<br />

R.P.P.C.<br />

Domani Fra Gervasio porterà l’inchiusami colla raccomandata cautela 373 . Godo<br />

sentendo, che la P.V.R. sta meglio, e bramo, che guarisca presto, ed interamente. Il P.<br />

<strong>Provincia</strong>le iersera è partito di qui con Fra Placido per imbarcarsi, ed andare a<br />

Roveredo, donde passerà presto a Arco. Egli, come ho già scritto li 16 al P.<br />

Bonaventura, tiene ordine d’eseguire il nuovo regolamento cesareo rapporto al clero<br />

secolare, e Regolare. Questo vuole, che non sia soppresso alcun convento senza<br />

l’espressa licenza di S.M. Che il P. <strong>Provincia</strong>le visiti li conventi, corregga, e castighi li<br />

difettosi. Che possa traslocare i Religiosi. Che sia rimesso il Diffinitorio. Che li<br />

Guardiani sieno eletti non dalla famiglia, ma dal <strong>Provincia</strong>le, e Diffinitorio. Che li<br />

Religiosi non possano accettare curazie perpetue. Che gli esposti ad tempus possano<br />

essere richiamati, e cambiati dai superiori. Che i Guardiani negli affari d’importanza<br />

consultino i discreti. Che il vescovo sia in luogo del Generale, e che a lui sia fatto il<br />

primo ricorso dai malcontenti de’ superiori claustrali, Che ne’ conventi possano esservi<br />

gli studi di teologia, e canonica sotto lettori approvati ecc. e con libri ecc. Che ogni anno<br />

i lettori stampino le loro tesi. Che il pubblico servizio divino nelle chiese può esser<br />

accordato come prima, col permesso dell’Ordinario ecc. ecc.<br />

Ai 16 del corrente restò bruciato tutto Teres: ed ai 17 tutto Flavone. Perciò<br />

nell’Anaunia ora girano delle pattuglie per preservare le altre ville da somiglianti<br />

disgrazie. Qui tutti sudano straordinariamente giorno, e notte: fanno orazioni, e<br />

processioni: e mormorano de’ tronetti. Deus misereatur nostri. Amen. Trento 23 agosto<br />

1802.<br />

2347. 1802<br />

Al Padre Giorgio da Cles Vicario. Melombardo.<br />

Rev. padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

Per servire gl’Ill.mi signori Stanchini, benefattori nostri singolari, ho intermesso<br />

alquanto le mie quotidiane occupazioni, ed ho dato una scorsa alle loro pergamene, che<br />

mi ha indirizzato la P.V. Elleno tutte contengono compre di pezze di terra, fatte dai<br />

sindaci della chiesa di san Martino di Livo, che trovai esistente anche nell’anno 1307.<br />

Furono scritte negli anni 1500, 1502, 1503, 1519, e 1529, al qual torno di tempo<br />

373 A figlia di Giacomo Veronese fratello del P. Amando.<br />

106


appartiene anche quella, che per essere rotta non mostra l’anno, siccome rilevasi dal<br />

notaio, che la scrisse, e dal sindaco, che la fece scrivere.<br />

I notari, che le scrissero furono due soli, cioè Simon filius quondam nobilis viri ser<br />

Federici notarii de Ballesteris de Tressio, publicus imperiali autoritate notarius, e<br />

Nicolaus Stanchina filius quondam ser Leonardi, olim ser Nicolai Stanchinae de Livo<br />

Plebis Livi vallis Solis <strong>Tridentina</strong>e diocesis, publicus imperiali autoritate notarius, ac<br />

iudex ordinarius.<br />

Nelle medesime carte v’ha di singolare, che si dice: in stupa a fornello: in stupha a<br />

fornello: ed in coquina a focho: come pure, che nominandosi al solito i quattro confini<br />

delle dette pezze di terra scrivesi versus mane, versus meridiem, versus sero, versus<br />

nullam horam, il quale versus nulla horam, indicante la parte settentrionale non mi è<br />

mai occorso in tantissime altre carte, che ho letto di tanti altri notari, e paesi.<br />

Con le predette carte si può emendare il manoscritto Catalogus nobilium Ruralium<br />

Vallium Annaniae, ac Solis anno 1529 compilatus Clesii a notario Iosepho de Sandris<br />

de Nano, poiché sotto la rubrica in Livo ha: Ioannes quondam Gulielmi Concadi, e la<br />

carta dello stesso anno 1529 dice: Iohannes quondam Gulielmi Coradi, sindaco della<br />

mentovata chiesa di san Martino. Il medesimo catalogo parimente sotto la rubrica in<br />

Livo, ed anche nella giunta dopo l’in Vermilio, dice soltanto Ser Rodegerius, e le carte<br />

livane dicono Ser Rodegerius quondam Nobilis viri ser Arnoldi de castro Zochuli plebis<br />

Livi, altro sindaco dell’accennata chiesa.<br />

Io suppongo, che il notaio Niccolò Stanchina sia il ser Stanchina notarius riferito<br />

dopo Antonio Stanchina nel detto catalogo sotto la rubrica in Livo, piuttosto, che il ser<br />

Nicolaus Stanchina posto ivi sotto la rubrica in Terzolas. Altresì suppongo, che il<br />

rammentato Niccolò avo del notaio Niccolò Stanchina sia stato quel Nicolaus<br />

Stanchina, che nell’anno 1440 fu Massarius in vallibus Annaniae, ac Solis.<br />

Non avendo altro da dire rapporto alle menzionate carte 374 , l’assicuro, che gliele<br />

rimanderò colla prima occasione opportuna, la prego de’ miei ossequi ai lodati Ill.mi<br />

signori, la riverisco, e resto. Trento S. Bernardino 23 agosto 1802.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

2348. 1802<br />

Al P. superiore del convento di Campo.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

D’ordine del M.R.P. <strong>Provincia</strong>le, partito per Roveredo, e Arco, avviso la P.V.R. che<br />

prepari F. Pietro d’Alcantara per le prossime Ordinazioni autunnali, poiché ha stabilito<br />

di mandarlo al suddiaconato con Fra Luigi. Si aspetta risposta da Feltre, onde sapere, se<br />

quel vescovo terrà Ordinazioni. Altrimenti bisognerà fare la strada di Bressanone. Si<br />

aspetta pure la dispensa per F. Arcangelo, e F. Pio. Se verrà in tempo, andranno tutti<br />

insieme. Avverta, che F. Pietro porto l’attestato d’aver fatto gli esercizi spirituali, e che<br />

sia qui ai nove del prossimo settembre. Siccome nell’ultimo giorno dello spirante mese<br />

perderanno il loro corso, e valore i tronetti 375 ; così ieri, ed anche oggi questa beccaria<br />

pubblica ricusò costantemente di riceverne in soddisfazione della carne già dataci. Non<br />

374<br />

Sono sette quasi tutte logore assai. Ho spedito la lettera, e le carte li 25 agosto, per Fratrem<br />

Leonardum.<br />

375<br />

*Tronetto: Moneta coniata a Trento nel sec. XVI del valore di 12 carentani ed equivalente al<br />

pezzo d’argento, chiamato Lira Tron in uso a Venezia: cfr. Battaglia, Grande Dizionario della lingua<br />

italiana.<br />

107


so quello, che succederà. Gli raccomando di non mancare rapporto a F. Pietro, e<br />

riverendolo mi dico. Trento 26 agosto 1802.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2349. 1802<br />

Al Padre Guardiano di Borgo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Il M.R.P. <strong>Provincia</strong>le, ch’è partito per Roveredo, e Arco, ha lasciato ordine, che<br />

qualora in Feltre siano per esservi Ordinazioni nelle prossime Tempore, vadano là per<br />

essere ordinati suddiaconi F. Luigi di Cles, e F. Pietro Alcantarino di Meano: ed in caso,<br />

che venga la chiesta dispensa per esser ordinati sacerdoti, anche F. Arcangelo, e F. Pio.<br />

Si aspetta risposta favorevole da Feltre 376 : e quando sia tale, vorrebbesi, che qualche<br />

Padre borghigiano accompagnasse a Feltre gli accennati chierici. Ė dunque pregata di<br />

un tal favore la P.V.R. e confidandosi nella di Lei bontà, si spera di ottenerlo. Ma pure<br />

favorirà di darcene qualche avviso previo: e frattanto riverendola eziandio per parte del<br />

mio Padre Guardiano, mi professo. Trento 26 agosto 1802 377 .<br />

Di V.P.R. Obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

2350. 1802<br />

A monsignor Vicario Generale Capitolare. Trento.<br />

Pro memoria.<br />

Sono per vestire l’abito religioso come chierici nel convento di Mezzo Lombardo ai<br />

31 di agosto 1802.<br />

Antonio Keller di Cles, d’anni 17: F. Francesco<br />

Mattia Sembianti di Vervò, e d’anni 24: F. Alessandro.<br />

Tommaso Piz di Fondo, d’anni 18. F. Floriano.<br />

Non fu presentato, perché il Sembianti d’anni 24 ha cangiato vocazione.<br />

2351. 1802<br />

A monsignor Vicario Generale Capitolare. Trento.<br />

Pro memoria.<br />

Vestirono l’abito religioso come chierici nel convento di Mezzo Lombardo ai 31 di<br />

agosto del corrente anno 1802<br />

Antonio Keller di Cles, e<br />

Tommaso Piz di Fondo.<br />

Presentato li 3 settembre 1802 da me. Il Keller fu licenziato. Così pure il Piz 378 .<br />

2352. 1802<br />

Al P. Vitantonio da Cles segretario provinciale. Cavalese.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.S.N.<br />

376<br />

Fu risposto, che probabilmente non vi saranno Ordinazioni, perché il vescovo è intenzionato<br />

d’andare a Brescia sua patria.<br />

377<br />

Spedita li 28.<br />

378<br />

Nel 1767 in Roma fu sostituto fiscale generale l’avvocato Gennaro Pizzi.<br />

108


Siccome domani per commissione del Padre <strong>Provincia</strong>le, che ora sta in Arco,<br />

presenterò a monsignor Vicario i nomi de’ due novizzi vestiti ierlaltro in Mezzo<br />

Lombardo, cioè del Keller, e del Piz: così prego V.P.R. che voglia mandarmi li nomi, e<br />

cognomi de’ due pradazziani, che saranno vestiti costì ai 14 del corrente, affinché possa<br />

presentarli al lodato monsignore 379 . Il Sembianti di Vervò non è comparso, ed ha scritto,<br />

che ha cangiata la vocazione. Pazienza. Il P. Giangiuseppe, atteso il suo male di petto, è<br />

in viaggio per Arco: ed il P. Pierantonio andrassene a Mezzo Lombardo. La dispensa<br />

per li due nostri Diaconi destinati al sacerdozio, non è ancora venuta. Il corrispondente<br />

del sig. Conte canonico Pompeati ha scritto, ch’era difficile l’ottenerla per tanto: ma il<br />

lodato canonico gli ha subito riscritto, che ottenga almeno il possibile. F. Luigi, e F.<br />

Pietro Alcantarino sono destinati al suddiaconato. Si aspetta risposta da Feltre: ed in<br />

caso, che non sia favorevole, dovranno andare a Bressanone: Rapporto all’origine<br />

degl’incendi di Teres, e Flavone non si accordano le relazioni. Anche in Sardagna<br />

sonosi bruciate affatto tre case casualmente. La guerra de’tronetti è finita; ma n’è<br />

succeduta un’altra delle cedole. Siamo in Valle Lacrymarum. Ella proccuri di<br />

conservarsi sana a gloria di Dio Signor nostro, ed in pro della nostra povera <strong>Provincia</strong>: e<br />

per carità preghi il medesimo Signore anche per me, che riverendola divotamente mi<br />

professo. Trento 2 settembre 1802.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2353. 1802<br />

Al P. Giangiacomo da Tiarno. Roveredo. In coperta. Ai PP. Riformati.<br />

R.P.<br />

L’assicuro, che ho ricevuto con piacere il pacco di pezze tinte. Lo ringrazio, e gli<br />

prometto un’altra volta, che colla prima occasione opportuna farò soddisfare la spesa 380 .<br />

L’accerto altresì, che in breve gli manderò una copia fedele dell’indulto Piano rapporto<br />

all’Indulgenza porziuncolana trasferita alla domenica. E frattanto lo ringrazio<br />

replicatamente, lo riverisco, e resto. Trento 3 settembre 1802, di notte,<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

Nel 1453 visse Iacobus de Mediofrêi de Locha Vallis Leudri. Si cerca come vada<br />

letto quel Mediofrêi?<br />

2354. 1802<br />

Al P. Francesco Maria da Panchiato. Mezzo Lombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Monsignor Vicario Generale Capitolare, da me pregato, gli concede, che possa<br />

semel assolvere dal Caso settimo riservato dell’incesto, e della bestialità. Gli<br />

raccomando, che voglia mostrare del zelo particolare contra sì fatti eccessi. A vista della<br />

sua ho dovuto cangiare la lista de’ novizzi da presentarsi al lodato monsignore, cui ho<br />

379 Pietro figlio di Cristoforo de Martin, nato gli 11 gennaio del 1785. Niccolò figlio del qm<br />

Giambattista della Giacoma, nato li 10 luglio 1785. Figlio di padre, che andò per il mondo, e non si sa se<br />

sia più vivo, o morto. Nipote di un avo, che fu pazzo, e morì schiacciato in un bosco. Non furono vestiti<br />

nel detto giorno 14. Il Martini fu vestito in Cles ai 5 di ottobre col nome di F. Leopoldo, e con un<br />

soverino detto F. Ambrosio, di cognome Battisti. Il qual Battisti come inetto fu licenziato, e partì li 10<br />

febbraio 1803. Poi rivestito.<br />

380 Di 7 troni al tintore.<br />

109


notificato la mutazione del Sembianti. Mi spiace; ma spero, che il Signor Iddio supplirà.<br />

Leggo, che ai 14 del corrente in Cavalese saranno vestiti due pradazzani. La dispensa<br />

per F. Pio e F. Arcangelo non è ancora comparsa. Andranno al suddiaconato F. Luigi, e<br />

F Pietro Alcantarino, non so ancora se a Feltre, o a Bressanone. Mi raccomando, lo<br />

riverisco, e mi dico. Trento 3 settembre 1802, di notte.<br />

Tutto suo<br />

F. Crisostomo.<br />

2355. 1802<br />

Al P. Romedio di Cles Guardiano di Metz Lombardo.<br />

R.P.<br />

In contraccambio dell’inscrizione clesiana, che mi ha favorito la P.V.R., le mando il<br />

compendio della mia per il cardinale Ruffo, giacché lo desidera 381 . Non ho potuto farlo<br />

più ristretto. Nominate il conduttore senza dargli tutti li di lui titoli, forse non sarebbe<br />

stato aggradito. Per altro replico, che io non ho alcun impegno. Mi raccomando, la<br />

riverisco, e resto. Trento 3 settembre 1802.<br />

Suo obb.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

2356. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Qui compiegato le spedisco quanto desidera. L’accerto poi, che oggidì ho<br />

presentato a monsignor Vicario i nomi de’ due novizzi vestiti a Mezzo Lombardo<br />

nell’ultimo giorno dello scaduto agosto: e che ho scritto a Cavalese, perché mi sieno<br />

mandati li nomi, e cognomi di que’ due pradazzani, che saranno vestiti là nel giorno 14<br />

del corrente, per poterli parimente insinuare al lodato monsignore. Ho tralasciato il<br />

Sembianti, perché non è comparso. Non è ancora venuta risposta da Feltre, né da Roma.<br />

La prego della sua benedizione ecc. Trento 3 settembre 1802, in coperto.<br />

2357. 1802<br />

Al P. Giangiacomo da Tiarno. Roveredo.<br />

R.P.<br />

Mi affretto di spedirle il rescritto Piano rapporto al Perdono d’Assisi, tratto dalla<br />

stampa fatta in Trento, ed inserito nella circolare vescovile indirizzata a tutti li parrochi<br />

per renderlo pubblico 382 . Stupisco per altro, che ora non si possa trovare costì tal<br />

circolare. Io prima di vedere la detta stampa ho veduto il memoriale, ed il rescritto<br />

manoscritto; ma soltanto di volo, perché contrario al mio sentimento: e quindi non mi<br />

ricordo i motivi addotti nel memoriale: e se la stampa, che sembra difettosa in qualche<br />

parte, sia in tutto uniforme al manoscritto. Merita riflesso quell’enuntiatis causis<br />

durantibus: ed anche il concessit, et indulsit. Un altro vescovo di Trento potrà<br />

rinunciare un tal indulto. Ma... Aggradisca la mia premura di renderla servita, e si<br />

conservi lungamente. Amen. Trento 3 settembre 1802, di notte.<br />

381<br />

To. 2, Inscript. 1797, 1798<br />

382<br />

Extat in nostro Kalendario tridentino Reformato parte 2, numero. 100, pag. 171, incipit Ex<br />

Audientia.<br />

110


2358. 1802<br />

All’Ufficio Circolare di Roveredo.<br />

All’Inclito Imp. Reg. Ufficio Circolare di Roveredo.<br />

Il <strong>Provincia</strong>le de’ Francescani, che presentemente si trova in Arco, per altrui mano<br />

risponde al clementissimo ordine de’ 26 agosto, segnato 4800/435 Eccl., che non ha<br />

mancato mai di dare le richieste risposte; e quindi ha pure risposto al Circolare decreto<br />

de’ 10 giugno Eccl. 3027/263 con lettera consegnata alla posta di Trento, e concepita<br />

ne’ seguenti termini.<br />

All’Inclito Imp. Reg. Ufficio Circolare di Roveredo.<br />

Il <strong>Provincia</strong>le de’ Francescani ecc., come sopra num. 2292 sino al giugno 1802.<br />

A questo aggiunge ora, che in ossequio del decreto dell’eccelso Governo de’ 2<br />

giugno, ricevuto nel luglio prossimo passato, ha senza veruna dilazione destinato<br />

all’assistenza spirituale degl’infermi nello spedale militare di Roveredo, il suddetto<br />

Padre Accursio, il quale parla eziandio la lingua tedesca.<br />

Trento 4 settembre 1802.<br />

NB. La menzione, ut supra num. 2233.<br />

L’ordine de’ 26 giunse a Trento il primo di settembre. Fu subito spedito in Arco,<br />

donde venne a me in questa sera oscura de’ 4. Comanda, che infallantemente entro 8<br />

giorni risponda al decreto de’ 10 giugno.<br />

2359. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

In questa stessa notte ho risposto all’Ufficio Circolare mandandogli una copia della<br />

già data risposta, colla giunta, che fu spedita per la posta nel giugno, ed anche con la<br />

giunta risguardante l’ospitale militare di Roveredo, servito dal P. Accursio. Mercoledì<br />

lo servirò col resto. Frattanto gli dico, che oggi è partito per Mezzo il P. Pierantonio, e<br />

che sono qui li PP. Giangiuseppe, e Vigilio, con F. Candido. Lo prego in frettissima<br />

della sua benedizione, e resto. Trento 4 settembre 1802.<br />

Di V.P.M.R.<br />

P.S. Ieridì è morta la contessa Tonera, ed in questa notte passata fu portata a<br />

Vigo 383 .<br />

Um.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

2360. 1802<br />

Al P. Giangiacomo da Tiarno. Roveredo.<br />

R.P.<br />

Mantengo la parola mandandogli le sette lire di buona moneta per il tintore 384 . E<br />

pregandolo di poi accertarmi della ricevuta, lo ringrazio di bel nuovo del favore, e lo<br />

riverisco. Trento 5 settembre 1802.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

Lo prego di avvisare il P. Accursio, che lo renderò servito cum primum.<br />

383<br />

Fu portata nella sera de’ 4 con un carretto, accompagnata dal prete strignato sul carretto. Fu<br />

Carneria, moglie del Conte Matteo.<br />

384<br />

Date da Giacomo Fontanario, portate a Roveredo li 6 dal P. Giangiuseppe. Ricevuta dal P. Gio.<br />

Giacomo. Sotto num. 2405.<br />

111


23<strong>61</strong>. 1802<br />

A monsignor Vicario Generale Capitolare di Trento.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Fra Gio. Evangelista da Stenico Ministro <strong>Provincia</strong>le de’ Minori Riformati di san<br />

Francesco, inerendo al comunicatogli nuovo regolamento imperiale-regio del clero<br />

secolare, e Regolare, supplica riverentemente V.S.Ill.ma, e R.ma della licenza per poter<br />

convocare, e celebrare il Capitolo della Sua <strong>Provincia</strong>. Che della grazia ecc.<br />

Presentato da me li 6 settembre 1802: dopo il vespro. Fu riscritto “Si concede a<br />

senso però dell’indicato regolamento. Segnato 6 settembre 1802. Zambaiti Vicario<br />

Generale Capitolare.<br />

2362. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Ho insinuato ai Padri nominatimi (Guard. Filip. Sisin. e Cesario) quanto mi ha<br />

ingiunto la P.V.M.R. Eglino d’accordo sono di sentimento, che sarà meglio fissare la<br />

venuta de’ PP. vocali a Trento nel lunedì, e fare il Capitolo nel mercoledì: anzi credono,<br />

che attese le voci comuni d’imminenti variazioni di Stato, sarebbe meglio celebrare il<br />

detto Capitolo ancora dentro questo mese intorno a s. Matteo, acciocché i PP. possano<br />

essere ne’ loro conventi pel Rosario. Preme loro particolarmente quel giorno medio tra<br />

l’arrivo a Trento, e la celebrazione del Capitolo. Il perché già può immaginarselo la<br />

P.V.M.R. Oggidì ho presentato un memorialetto a monsignor Vicario per avere in<br />

scriptis la licenza di celebrare il detto Capitolo 385 : e domani manderò a riceverla.<br />

Le spedisco la formola antica della citatoria della Congregazione intermedia,<br />

perché nel formolario provincialesco non v’ha la citatoria di Capitolo, appartenendo<br />

questo ne’ passati tempi al Commissario visitatore generale.<br />

Fu risposto da Feltre, che quel vescovo non è sicuro di tenere Ordinazioni nelle<br />

prossime Tempore, intenzionato essendo d’andare a Brescia sua patria. Onde converrà,<br />

che i nostri due chierici suddiaconandi vadano a Bressanone.<br />

Si manda con questo un commesso apposta per accelerare il negozio. Io scrivendo<br />

altrove per altro farò cenno dell’imminenza del prefato Capitolo. La prego della sua<br />

paterna benedizione ecc. Trento 6 settembre 1802.<br />

Gli spedisco la licenza ricevuta in questo giorno settimo. Potrebbe dare la circolare<br />

al latore della presente per Roveredo, Trento, Pergine, Borgo, Un’altra copia per Mezzo,<br />

e Cles. Ed un’altra per Cavalese.<br />

2363. 1802<br />

Al P. Accursio da Praghena. Roveredo.<br />

R.P.<br />

F. Giangrisostomo l’assicura, che monsignor Vicario Generale ieridì ha conceduto<br />

alla P.V.R. la chiesta facoltà per assolvere semel un penitente dal Caso quarto riservato.<br />

La ringrazia della premura, che ha per li suoi nipoti; ma non può risolversi di calare<br />

alla patria. Presentemente ha intenzione di scrivere al suo fratello don Benedetto, il<br />

quale dovrebbe essere più opportuno, ed efficace ecc. Crede, che dentro questo mese<br />

385 Egli ha voluto, che sia chiesta in scriptis.<br />

112


sarà tenuto Capitolo provinciale in Trento. Ed in frettissima la riverisce ecc. Trento 6<br />

settembre 1802. Colla gazzetta.<br />

2364. 1802<br />

Al P. Pietro Damiano Guardiano di Borgo.<br />

R.P.<br />

F. Crisostomo ringrazia la P.V.R. della buona sua disposizione per accompagnare a<br />

Feltre i chierici ordinandi: e nello stesso tempo l’avviso, che non andranno là, perché<br />

quel vescovo pensa di trasferirsi a Brescia sua patria nel tempo delle Ordinazioni 386 . Le<br />

fa poi sapere, che probabilmente in questo mese, ed in questo convento si terrà Capitolo<br />

provinciale. Oggidì fu spedita la licenza di celebrarlo al P. <strong>Provincia</strong>le dimorante ancora<br />

in Arco. Finalmente la riverisce ecc. Trento 7 settembre 1802. Colla gazzetta.<br />

2365. 1802<br />

Al P. Vitantonio da Cles Vicario di Cavalese.<br />

R.P.L.I.C.<br />

Penso bene di far sapere alla P.V.R. che oggidì ho spedito al P. <strong>Provincia</strong>le<br />

dimorante in Arco la licenza di fare il Capitolo provinciale, che celebrerassi<br />

probabilmente ancora in questo mese, ed in questo convento. Favorirà di prevenire il<br />

suo Padre Guardiano, acciocché possa essere pronto all’invito, e portar seco i conti ecc.<br />

Spero, che domani riceverò da Lei li nomi, e cognomi de’ novizzi nuovi, richiesti con<br />

altra mia dei due del corrente, per poterli presentare a monsig. Vicario; e riverendola mi<br />

dico. Trento 7 settembre 1802.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che gli ordinandi suddiaconi andranno a Bressanone,<br />

perché non è certo, che in Feltre sieno per esservi Ordinazioni, atteso che quel vescovo<br />

va a Brescia.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Crisostomo.<br />

2366. 1802<br />

Al P. Romedio da Cles Guardiano di Metz Lombardo.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Aggiugnendo alla mia raccolta l’iscrizione clesiana 387 , che ultimamente mi ha fatto<br />

tenere a stampa in lettere maiuscole la P.V., mi venne voglia di confrontarla colla<br />

gazzetta trentina; e quindi ne rilevai un gran divario. L’iscrizione fatta in rima, e lingua<br />

italiana 388 , terminando non so il perché latinamente, dice, che il Serenissimo Arciduca<br />

Giovanni d’Austria fu in Cles per andare in Tonale, die XV. Calend. Octob. MDCCCI, il<br />

che secondo il calendario premesso al Breviario romano, e secondo il Martirologio<br />

parimenti romano, vuol dire ai 17 di settembre. La gazzetta poi del 1801 foglio 83, de’<br />

20 ottobre in data di Cles 19 ottobre, asserisce, che il lodato Arciduca giunse a Cles li<br />

18 ottobre, il qual giorno ne’ detti Calendario, e Martirologio si appella XV Kalendas<br />

Novembris. Io credo, e tengo per cosa certa certissima, che falli la iscrizione, e contenga<br />

un errore nel mese, dicendo Octob. in vece di Novemb 389 . Altrettanto non crederanno i<br />

386<br />

Monsig. Bernardo Maria Carenzoni monaco olivetano.<br />

387<br />

To. 2, Inscr. 1798.<br />

388<br />

Dal sig. Carlo Torresano assessore.<br />

389<br />

Per questo tra’ Casi rituali del 1803 ho messo il Caso di Almone in aprile. Il sig. Giacomantonio<br />

Maffei nella storia dell’Anauna stampata nel 1805, pag. 116, ha notato l’errore a vista di questa mia.<br />

113


nostri posteri, ed i forestieri, li quali saggiamente supporranno fallante ogn’altra<br />

memoria contraria piuttosto, che la detta iscrizione contemporanea, e posta nel luogo, in<br />

cui succedette il caso riferito da essa. Mi spiace, che sia per accadere un tal disordine, e<br />

che non sono in grado d’impedirlo, se non se con avvisarne la P.V. cui sospiro di tutto<br />

cuore una vita lunga, e felice, dicendomi. Trento 9 settembre 1802.<br />

Suo obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2367. 1802<br />

Al P. Vitantonio da Cles Vicario in Cavalese.<br />

R.P.<br />

Aggiungo a quanto gli ho scritto l’altrieri, che in questa sera ho ricevuto da leggere,<br />

e spedire la citatoria al Capitolo <strong>Provincia</strong>le 390 . Non veggendone alcuna copia per<br />

Cavalese, giudico bene di supplire per il caso, che non fosse stata spedita. Sappia<br />

dunque, che li PP. Guardiani dovranno essere in questo convento ai venti del corrente<br />

per capitolare nel giorno 22 391 . Il Signor Iddio per effetto della sua bontà infinita ci doni,<br />

che tale Capitolo riesca di sua maggior gloria, e di vantaggio alla nostra povera<br />

<strong>Provincia</strong>. Finalmente oggidì il medesimo Signor Iddio ci ha mandato una buona<br />

pioggia. Siane ringraziato. Lo riverisco, e sono. Trento 9 settembre 1802.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2368. 1802<br />

Al P. Giuseppe Maria di Pradazzo. Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

F. Giangrisostomo gli fa sapere, che non ha ricevuto la di lui lettera dei tre: e che ha<br />

ricevuto quella dei cinque iersera di notte 392 : e quindi non può consegnar al latore della<br />

presente la licenza, che brama, perché non ancora la ha impetrata dal Castello ecc.<br />

Sebbene spera di ottenerla dopo il pranzo ecc. Sarà disposizione di Dio Signor nostro,<br />

che il delinquente debba aspettare, forse dopo d’avere troppo indugiato nel presentarsi<br />

alo sacro tribunale ecc. Alla più lunga la spedirà venerdì prossimo. Frattanto lo<br />

riverisce. Trento 10 settembre 1802.<br />

2369. 1802<br />

Alla cancelleria vescovile di Bressanone.<br />

Ego infrascriptus Minister, et servus Franciscanorum <strong>Provincia</strong>e <strong>Tridentina</strong>e Sancti<br />

Vigilii, universis et singulis, ad quos spectat, notum facio, ac testor, quod dilecti in<br />

Christo Fratres Aloysius a Clesio, natus die nona martii anno 1781, et Petrus<br />

Alcantarensis a Meano, natus die sexta decembris anno 1780, ambo dictae <strong>Provincia</strong>e<br />

alumni solemniter professi, et acolythi, novissime spiritualisbus exercitiis vacarunt 393 . In<br />

390<br />

Fu tenuto Capitolo <strong>Provincia</strong>le nello stesso giorno 22 anche dai Padri Cappuccini tirolesi.<br />

391<br />

Giunse nella sera de’ 13 avanti della Circolare spedita da Arco per la posta, che non giunse<br />

ancora nel detto giorno 13.<br />

392<br />

Ricevuta gli 11 di sera tarda.<br />

393<br />

Regulares ad Ordines promovendi praeter litteras obedientiales sui superioris, non teneantur<br />

exhibere Ordinario fidem sui Baptismatis ad docendum de legitima aetate, dummodo in litteris<br />

obedientialibus exprimatur aetas. Sic expresse S.C. Concilii die 12 dec. 1733 in Brixinen. in Respons. ad<br />

114


quorum fidem praesentes literas dedi Tridenti in Conventu Sancti Bernardini die 10<br />

septembris anno Domini 1802.<br />

L.+S.<br />

Prov. F. Ioannes Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis.<br />

2370. 1802<br />

Al P. Giuseppe Maria. Campo.<br />

R.P.<br />

Il R.mo sig. Provicario394 gli concede la chiesta facoltà d’assolvere semel una<br />

persona dai Casi riservati ecc. Trento 10 settembre 1802, avanti ‘l pranzo. Così F.<br />

Grisostomo.<br />

2371. 1802<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.C.<br />

Ieri alle nove di mattina ho consegnato alla bottega monauniana una mia letterina<br />

colla chiesta licenza de’ Casi riservati per la P.V. giacché il tramessiero campense non<br />

era ancora stato là a pigliare la gazzetta. In caso, che qual fossesi smarrita, o non fossele<br />

ancora giunta, potrà servirsi di questa. Oggidì li due chierici ordinandi andranno a Metz<br />

Lombardo per poi passare a Bressanone. Andrà con loro il P. lettore Filippo, giacché<br />

non è venuto qua il P. lettore Davide, cui sarebbero stati affidati molto volentieri.<br />

Aspetto da Cavalese i nomi, e cognomi di que’ due Pradazzani, che saranno là vestiti ai<br />

14 del corrente coi nomi di F. Ambrosio, e F. Leopoldo. Il Signor Iddio doni loro la<br />

perseveranza: ed abbia pietà di noi. Amen. Trento 11 settembre 1802. Scrivo questa<br />

giacché ritorna costì il Cesco.<br />

2372. 1802<br />

A chiunque.<br />

Vigore praesentium cum salutaris Obedientiae merito reverendus Pater Philippus a<br />

Mediocorona actualis sacrosanctae theologiae lector hic Tridenti, et concionator,<br />

Brixinam se se conferet, una cum duobus Fratribus clericis Aloysio a Clesio, et Petro<br />

Alcantarensi a Meano, sacro subdiaconatsu Ordine initiandis: quibus ordinatis ad<br />

propria cum ipsis redibit. Commendatur idcirco humiliter, et enixe universis, et singulis<br />

benefactoribus, ad quos in via eundo, et redeundo ipsum divertere contigerit: eique<br />

seraphica benedictione communito, ut Deus Optimus Maximus comitem adiungat<br />

sanctum suum Angelum exoratur. Datum Tridenti in conventu sancti Bernardini die XI<br />

septembris anno Domini 1802.<br />

L.+S. Fr. Ioan. Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum.<br />

Questa Obbedienza fu chiesta dal P. lettore ma poi non presa dal medesimo, perché<br />

giudicata non necessaria. Partì da Trento gli undici sul mezzodì per Metz Lombardo.<br />

2 dub. apud Thesaurum resolutionum S.C. Concilii To. 6 impress. Venetae. Così presso il Ferarri To. 6,<br />

Bibl. promptae verbo Ordo num. 86.<br />

394 Anzi monsig. Vicario.<br />

115


2373. 1802<br />

Al P. Amando da Covalo Guardiano. Arco.<br />

Rev. Padre. L.I.C.<br />

Senza punto sapere dove collimino le intenzioni di chi cerca notizie rapporto a<br />

questo R.mo Capitolo di Trento, rispondo brevemente ai quesiti proposti,<br />

Che tal Capitolo è formato da dicidotto Canonici.<br />

Che dieci di essi debbono essere sudditi austriaci, e otto sudditi trentini, tra’ quali<br />

due cittadini di Trento.<br />

Che presentemente sono i seguenti.<br />

Austriaci.<br />

Il barone Giangiacomo Pizzini di Roveredo.<br />

Il barone Luigi Pizzini di Roveredo.<br />

Il Conte di Spaur di Mezzo Lombardo.<br />

Il barone Buffa di Scurelle.<br />

Il Conte Khuen di Bellasio.<br />

Il Conte di Lodrone di Trento.<br />

Il barone Eyerle di Bolgiano.<br />

Il Conte Giuseppe d’Arsio di Revò.<br />

Il Conte Francesco Saverio d’Arsio di Arsio.<br />

Il Conte di Wolckenstein di Bolgiano.<br />

Trentini.<br />

Il Conte Manci di Trento.<br />

Il barone Gentilotti di Trento.<br />

Il nob. Zambaiti di Trento.<br />

Il barone de Taxis di Trento.<br />

Il Conte di Terlago di Trento.<br />

Il Conte Pompeati di Trento.<br />

Il barone Trentini di Trento.<br />

Il nob. Sardagna di Trento.<br />

Che le dignità di questo Capitolo sono tre sole, cioè il Decanato, la Prepositura, e<br />

l’Arcidiaconato. La prima viene conferita dal Papa. La seconda si nomina dal Conte del<br />

Tirolo. La terza si conferisce dal vescovo: dal quale si crea eziandio il Sommo<br />

Scolastico.<br />

Che niuno degli accennati ha ottenuto il Canonicato col solo titolo di dottore, o<br />

laureato.<br />

Finalmente, che rapporto al detto Capitolo potrà vedersi la Costituzione di Papa<br />

Benedetto XIV In supremo apostolatus solio, data in Roma li 24 marzo 1745, stampata<br />

in Trento nel 1746, e ristampata da me nel 1765, To. 4 Monument. Ecc. Trid. pag. 477,<br />

et seqq.<br />

Desidero, che questo poco basti per rendere contenta quella persona di grado, da cui<br />

venne incombenzata la P.V.R. e riverendola resto. Trento 13 settembre 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servi in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

2374. 1802<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Campo.<br />

Rev. Padre Sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

116


Lo ringrazio vivamente della relazione, che mi ha dato rapporto alla bella cappella<br />

di Maria Santissima Nostra Signora, eretta nella campagna di Randena sotto Peluco; e<br />

l’avviso, che con piacere la ho inserita nella mia qualunque siasi Notitia Ecclesiarum<br />

<strong>Tridentina</strong>e Civitatis, ac Dioecesis, sotto il num. 1179. Mi spiace però, che trovomi<br />

necessitato di farle sapere, che quella inscrizione dee cancellarsi, poiché trovasi proibita<br />

dalla santa Sede apostolica. In fatti nell’Indice romano de’ libri proibiti stampato in<br />

Roma nel 1752, pag. 467 leggesi: Indulgenze stampate a Pistoia, ed in Guastalla per<br />

quelli che recitano l’Orazione, che comincia: Ave sanctissima Maria Mater Dei, Regina<br />

coeli etc. Nel decreto poi de apocryphis indulgentiis fatto dalla S.C. delle Indulgenze, e<br />

confermato dal ven. Innocenzio undecimo li 7 marzo 1678, che può leggersi nella<br />

Biblioteca pronta del nostro Padre Lucio Ferraris verbo Indulgentia art. 4, num. q. 15, e<br />

nella Dilucidazione privilegiorum del parimente nostro P. Diego d’Aragona, stampata in<br />

Roma l’anno 1750, e presso Gio. Celricato Erotem. eccl. edit. secundae venetae 1702,<br />

pag. 435 et seqq. sta: vel Pistorii, et Vastallae a recitantibus Orationem: Ave SS. Maria<br />

Mater Dei, Regina coeli etc. Io suppongo, che la proibizione cada sopra la Nota<br />

dell’Indulgenza: e quindi credo, che basterà cancellare la detta Nota: il che potrà farsi<br />

senza veruna offesa de’ fedeli, e senza punto scemare il culto a Maria Santissima Nostra<br />

Signora. Stupisco per altro, che ciò finora non sia stato avvertito da veruno, e<br />

specialmente da quello, che nell’anno 1782 rinnovò la detta inscrizione: e contento<br />

d’averne avvisato la P.V., rimetto il negozio alla di Lei prudenza 395 ; e riverendola mi<br />

dico. Trento 16 settembre 1802.<br />

Suo div. servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2375. 1802<br />

Al P. lettore Filippo Panizza da Mezzo Tedesco. Bolgiano.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

Giacché la P.V.R. si ritrova costì, è pregata dal nostro Padre <strong>Provincia</strong>le, che voglia<br />

destramente ricercare, come que’ Padri intendano le cose a noi oscure del noto<br />

regolamento nuovo? Se abbiano cominciato ad eseguirlo? e come? In una parola tutto<br />

ciò, che nelle presenti circostanze potrà giovarci. Confido nel di Lei zelo per il bene<br />

della nostra santa Madre <strong>Provincia</strong>: e bramando, che ritorni qua presto, sana, e<br />

contenta 396 , con entrambi li suoi discepoli, la riverisco, e mi professo. Trento 16<br />

settembre 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Trento.<br />

Extra. Al Rev. Padre in Cristo padrone colendissimo<br />

Il Padre Filippo Panizza 397 da Mezzo Tedesco<br />

degno lettore teologo, e predicatore francescano Riformato.<br />

Al suo arrivo. Bolgiano<br />

Ai Padri Francescani.<br />

395<br />

Ne ho parlato al sig. Provicario Menghino sedendo con lui alla mensa; ma senza pro.<br />

396<br />

Fu di ritorno in Trento li 23 settembre co’ chierici ordinati suddiaconi.<br />

397<br />

I tedeschi lo scrivono Banizza.<br />

117


2376. 1802<br />

Al P. Cirillo Dusini da Cles. Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ho pregato F. Gio. Maria Terziario di Fieme perché mi porti da Venezia le bramate<br />

Lezioni, e gli ho dato un mio viglietto per memoria. Se in fatti le porterà, sarò sollecito<br />

per fargliele tenere 398 . Rapporto alle Lezioni de infra octavam SS. Angelorum non<br />

posso servirlo, perché non ne ho, e credo, che non mai sieno state stampate dal<br />

Monauni. Se non le avrà essendo fuori convento, potrà replicare quelle della festa. Gli<br />

sospiro una perfetta sanità, lo riverisco, e gli raccomando la qui inchiusa. L.D.O.M.<br />

Trento 18 settembre 1802.<br />

2377. 1802<br />

Al P. Francesco Maria da Panchiato. Melombardo.<br />

Rev. padre Sia lodato Gesù Cristo.<br />

F. Gio. Grisostomo gli fa sapere, che il R.mo signor Provicario Generale Capitolare<br />

gli concede la chiesta facoltà per assolvere semel quel socero, che rem habuit cum nuru.<br />

Gli raccomanda di avvertire, che non sia un recidivo, e lo riverisco ecc. Trento 19<br />

settembre 1802.<br />

2378. 1802<br />

Al P. Prosdocimo da Cavalese Vicario. Pergine.<br />

Rev. Padre Sia lodato Gesù Cristo.<br />

Il Re.mo signor Provicario Generale, da me pregato, concede alla P.V.R. la chiesta<br />

facoltà di dispensare dall’impedimento ad petendum debitum quella donna, che<br />

consentiente, immo compellente proprio marito, ha più volte peccato con un suo<br />

compadre. Circa poi l’altro Caso dello spergiuro giudiciale senza danno del terzo, le<br />

confesso, che non ho ardito di parlare col lodato signor Provicario, perché non lo trovo<br />

nella tabella de’ Casi riservati nella nostra diocesi, pubblicata ultimamente, cioè<br />

nell’anno 1785, li 12 dicembre. Se le occorrerà eziandio in seguito qualche bisogno del<br />

mio servizio, me lo notifichi, che lo farò volentieri, mentre riverendola mi dico. Trento<br />

19 settembre 1802.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2379. 1802<br />

Io sottoscritto pregato raccomando alla carità de’ Religiosi tutti del mio Ordine<br />

Filippo Gioannini 399 di Povo esibitore del presente, uomo onesto, e benefattore nostro,<br />

che intraprende il viaggio di Roma per suoi interessi di rimarco. Dato in Trento nel<br />

convento di s. Bernardino li 28 settembre 1802.<br />

L.+S. F. Gio. Evangelista da Stenico<br />

<strong>Provincia</strong>le de’ Minori Osservanti Riformati di s. Francesco.<br />

Lettera 2379 accompagnatoria per eventuale ospitalità nei conventi durante il<br />

viaggio a Roma, scritta dal <strong>Tovazzi</strong> letterario del Padre. <strong>Provincia</strong>le.<br />

398<br />

Fu risposto da Venezia, che ora non vi sono, e che conviene aspettare la nuova ristampa.<br />

399<br />

Gioannini detto Migolo, mesadro de’ Conti Saracini in Povo, il quale nel 1805 mi ha detto, che<br />

questo viglietto gli ha giovato.<br />

118


2380. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Vi sospiro un buon, e felice governo 400 , e non dico altro, perché non ho tempo, né<br />

lena da scrivere. Oggidì sono stato a s. Michele: debbo ritornare domani, ed anche<br />

venerdì per incominciarvi lo straordinario, malgrado le altre mie occupazioni<br />

premurose. Pregate il Signor Iddio per me, che io lo pregherò per Voi. Amen. Trento 28<br />

settembre 1802, colla gazzetta.<br />

2381. 1802<br />

Ad Antonio de’ Gaspari. Sardagna.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Vi faccio sapere, che dal mio Padre <strong>Provincia</strong>le ho incombenza di parlarvi rapporto,<br />

ed in ordine alla buona intenzione, che già tempo gli avete insinuato di voler servire a<br />

Dio per puro amore del medesimo Dio, e dell’anima vostra, infra di noi poveri<br />

Riformati di san Francesco. Venite dunque da me più presto, che potete,mentre io vi<br />

aspetto, e vi saluto cordialmente. Dal convento di san Bernardino appresso Trento li 30<br />

settembre 1802 401 .<br />

Vostro affez.mo in Cristo<br />

Fra Gio. Grisostomo da Volano Riformato.<br />

Extra: Alle mani dell’onesto giovine Antonio quondam Giacomo de’ Gaspari<br />

Sardagna.<br />

2382. 1802<br />

Al P. Presidente dell’ospizio di s. Elisabetta. Bressanone.<br />

Admodun Rev. ac religiosissime Pater.<br />

Cum ex dispensatione SS. D. N. Pii Papae Septimi super defectu aetatis canonicae,<br />

signata Romae die 17 proxime praeteriti mensis septembris, noster Frater Ioannes Pius a<br />

Mohena Diaconus, post diem quintum futuri novembris ad sacrum presbyteratus<br />

Ordinem promoveri possit, rogo te P.A.R. ut ad celsissimum, et R.mum D.D.<br />

episcopum principemque brixinensem ire velis, ac meo nomine ab ipso humillime<br />

petere, an, et quonam die praefatum nostrum Diaconum sacedotio initiare dignabitur.<br />

Nota, et pluries experta laudati antistitis begnignitas, et seraphica P.T.A.R. 402 charitas,<br />

gratum responsum mihi promittunt. Vale. Dabam Tridenti in conventu s. Bernardini die<br />

prima octobris A.D. 1802 403 .<br />

A.R.P.T. Devinctissimus servus in Domino<br />

F. Ioannes Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum<br />

E Tridento<br />

Extra. Adm. Rev. av Religiosissimo Patri<br />

Patri Superiori FF. Franciscanorum<br />

Brixinae<br />

ad s. Elisabetham.<br />

400<br />

*P. Massimo era stato eletto Guardiano del convento di Borgo.<br />

401<br />

Spedita li 30 per Baptistam Fontanarium sartorem.<br />

402<br />

* = Paternitatis Tuae Admodum Reverendae.<br />

403<br />

Spedita li 2 ottobre.<br />

119


2383. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista da Stenico Ministro <strong>Provincia</strong>le. Pergine.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Nello scorso venerdì dopo il pranzo sono stato due volte alla cella di V.P.M.R., ho<br />

girato per tutto il convento , anche sotto i volti, ed ho dimandato di lei per poter baciarle<br />

la mano; ma senza ottenere il mio intento, perché non la ho trovata. Ritornato poi al<br />

convento ho ricevuto da F. Floriano le chiavi, e le carte. Iersera ho pubblicato le Tavole.<br />

Finora non sono capitati li candidati di Carano, e di Sardagna, quantunque io abbia<br />

scritto li 30 settembre a quello di Sardagna, e che venga presto. La futura partenza di F.<br />

Gervasio preme assai a F. Feliciano, e ci fa temere, che sia per patire, attesa la sua età.<br />

Buono però, che lo stesso F. Gervasio ha fatto delle buone memorie per il suo<br />

successore 404 , e che lo lascia ben provveduto: come pure, che mostra di patire volentieri.<br />

Il vestir qui un Terziario, che sia sempre in giro viene disapprovato: e vorrebbesi, che<br />

prima di farlo girare facesse un pò di ritiro religioso. Dello stesso sentimento son<br />

anch’io, e sono stato sempre. Quindi mi prenderò la libertà di avvisare il P. Guardiano,<br />

che almeno per alcuni mesi faccia conto di non averlo per mandarlo fuori: e così potrà<br />

anche meglio servire al cuoco, ed all’ortolano. La prego genuflesso della sua paterna<br />

benedizione: e resto. Trento 5 ottobre 1802, di mattina 405 .<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito.<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2384. 1802<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Vicario. Roveredo, colla gazzetta.<br />

R.P.<br />

Avviso, ed assicuro la P.V.R. che oggidì col mezzo di due nostri Religiosi (F.<br />

Gervasio, e F. Pio) ho spedito al P. <strong>Provincia</strong>le, ora residente in Pergine, la di Lei<br />

lettera 406 . Lo stesso ho fatto con quella del P. diffinitore Pietro Paolo portatami dal<br />

signor Girolamo Buonasorte nel giorno corrente. La riverisco ecc. Trento 5 ottobre<br />

1802, di notte.<br />

2385. 1802<br />

Al medesimo Padre Vicario di Roveredo.<br />

R.P.<br />

Qui sta una riverente risposta del P. <strong>Provincia</strong>le all’Ill.mo signor Conte (Gaetano)<br />

de’ Manci rapporto a quanto gli ha scritto la P.V.R., favorita di presentarglierla, sicura,<br />

che il detto Padre <strong>Provincia</strong>le si mostra non ostinato; ma bensì disposto a fare quello,<br />

che verrà replicato. Suppongo, che domani l’accennato P. <strong>Provincia</strong>le partirà da Pergine<br />

per Borgo: e riverendola mi dico. Trento 6 ottobre 1802, di notte 407 .<br />

2386. 1802<br />

Al R.mo signor Pro-Vicario Generale di Trento.<br />

Promemoria.<br />

404 F. Santo d’Isfruzzo.<br />

405 Spedita li 5 di sera.<br />

406 Circa il Fumanello.<br />

407 Spedita li 7 ottobre<br />

120


Furono vestiti per novizzi chierici nel convento di Cles ai cinque del corrente<br />

ottobre 1802.<br />

F. Leopoldo Martini da Pradazzo, e<br />

F. Ambrosio Battisti da Sovero.<br />

Sta poi per professare come chierico agli undici del predetto mese d’ottobre 1802<br />

nel convento di san Bernardino appresso Trento<br />

F. Casimiro Gerio da Pergine.<br />

Presentato dal P. Cesario li 10 ottobre 1802.<br />

Nota. Professò nel detto giorno medesimo nelle mani del P. Cesario da Mezzo<br />

Lombardo delegato provinciale. Il Battisti come affatto inetto, essendo anche vecchio,<br />

fu licenziato, e partì li 10 febbraio 1803. Parente del P. Battisti Filippino. Fu rivestito li<br />

30 marzo 1803 in Cavalese.<br />

2387. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista M.P. Borgo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Ieridì col P. Paolo sono giunti qua F. Valentino, Fra Casimiro, e due chierici<br />

clesiani. Oggidì poi sono partiti per Roveredo tutti questi, eccettuato il solo F. Casimiro,<br />

che lunedì, a Dio piacendo, farà qui la sua solenne professione 408 . Al detto P. Paolo ho<br />

consegnato la lettera della P.V.M.R. per il sig. Conte manci, inchiusa in una mia al P.<br />

Vicario Michelangelo. La ho mostrata al solo P. lettore Filippo, perché il P. Custode<br />

non è ancora venuto. Piacque tanto al detto P. lettore, che mi fece coraggio per ispedirla<br />

subito, e si offerse di trascriverla, come in fatti la trascrisse in netto per memoria. Nella<br />

prossima domenica farò tenere al signor Provicario un mio promemoria, notificandogli,<br />

che in Cles ai cinque del corrente furono vestiti F. Leopoldo Martini da Pradazzo, e F.<br />

Ambrosio Battisti da Sovero: come pure, che lunedì farà qui la sua professione il detto<br />

F. Casimiro. Il P. Prosdocimo mi ha detto, che sarebbe stato meglio il dare l’autorità de’<br />

casi riservati al P. Raffaele, perché si suppone, che avrà da fare più, che il P. Amando, e<br />

sarà più stabile. Nella nuova lista delle feste solenni manca quella della SS. Trinità, che<br />

potrà mettervisi ad mentem. Con dispiacere ho inteso, che il novizio Piz di Fondo non<br />

ha salute per durare tra noi. Li candidati di Sardagna, e Carano per Terziari non sono<br />

ancora comparsi. La prego della sua benedizione paterna, e resto. Trento 7 ottobre alle<br />

10 di mattina.<br />

Suo Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo e suddito<br />

Così è anche oggi 8 ottobre alle 10 di mattina. Eziandio al P. lettore Sisinnio piace<br />

molto la lettera al Mancio.<br />

2388. 1802<br />

Al P. Michel Angelo Vicario di Roveredo.<br />

R.P.<br />

Spero che ieridì avrà ricevuto dal P. Paolo una mia con un’inchiusa per lì’Ill.mo<br />

sig. Conte Manci. E bramando un buon effetto della medesima lo riverisco ecc. Trento 8<br />

ottobre 1802, colla gazzetta.<br />

2389. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Borgo.<br />

408 La fece me praesente.<br />

121


M.R.P. Benedicite.<br />

In questa sera ho ricevuto il grosso plico di lettere indirittomi dalla P.V.M.R. Onde<br />

le rispondo, che nella carta da me scritta nel Capitolo tra le nuove Ordinazioni non v’ha<br />

cenno alcuno de’ giorni carnevaleschi: e mi ricordo, che sebbene sia stato parlato di<br />

essi, in fine fu conchiuso di non fare alcuna novità. Spedirò le dette Ordinazioni quando<br />

l P.V.M.R. mi favorirà rispondendomi circa la giunta della festa della SS. Trinità. In<br />

questa stessa sera ho ricevuto un dispaccio dell’Officio Circolare 409 dato in Roveredo li<br />

30 settembre con entro la notificazione datagli nel giorno 28 dal P. Diffinitore Pietro<br />

Paolo delle elezioni capitolari, con ordine, che uniscasi alla medesima il Decreto<br />

vescovile, con cui fu confermato l’atto d’elezione, onde poter poi in seguito sottoporre il<br />

tutto alla cognizione dell’eccelso Governo. A questo si premette: “Siccome in forza del<br />

§ 6 del nuovo regolamento sovrano segnato da S.M. sotto i 25 marzo anno corrente,<br />

l’elezione de’ Capitoli provinciali non ottiene il pieno suo vigore, se prima non sia stata<br />

confermata dal rispettivo R.mo Ordinariato, perciò in supplemento dell’acchiusa<br />

notificazione sarà unito anche il Decreto ecc.”. Non avendo potuto ritrovarlo nel<br />

provincialato, dove lo vidi una volta, domani andrò dal signor Provicario, e lo pregherò<br />

di replicarla. Tengo preparata la quitanza per il sale; ma non so cosa scrivere per il<br />

trasporto del medesimo. Da Bressanone non è ancora venuta risposta. Genuflesso la<br />

prego della sua benedizione ecc. Trento 10 ottobre 1802.<br />

2390. 1802<br />

Ad Antonio de’ Gaspari qm Giacomo. Sardagna.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Mi spiace, che non ho ancora potuto parlarvi 410 . L’incombenza, che io tengo dal<br />

Padre <strong>Provincia</strong>le si è, d’insinuarvi, che qualora vi contentaste di servire al Signor Iddio<br />

tra di noi coll’abito, e grado di Terziario commensale, sareste accettato, e vestito presto.<br />

Qualunque sia la vostra risoluzione, fatemela sapere, e senza ritardo, perché la stagione<br />

opportuna delle nostre vestizioni si avanza di troppo verso il suo fine. Attendo dunque<br />

una vostra risposta, e vi saluto. Trento, san Bernardino gli 11 ottobre 1802 411 .<br />

Fra Gio. Grisostomo da Volano<br />

Riformato di s. Francesco.<br />

Extra. All’onesto giovine ecc. ut supra num. 2381.<br />

2391. 1802<br />

Quitanza.<br />

Io infrascritto attesto d’avere ricevuto a titolo di limosina dall’Imp. Reg. Ufficio<br />

della salara di Halla 18, dico dicidotto sacchi di sale per l’anno 1803.<br />

Idest Sacchi 18.<br />

L.+S. F. Gio. Evangelista da Stenico <strong>Provincia</strong>le<br />

de’ Francescani di Trento.<br />

Vedi sotto num. 2432.<br />

409 Segnato 5<strong>61</strong>1/494 Eccl.<br />

410 Questo giovine venne da me li 13 di mattina, disposto di essere Terziario. Quindi subito ho scritto<br />

al P. <strong>Provincia</strong>le dimorante in Borgo con data di s. Michele.<br />

411 Spedita subito.<br />

122


2392. 1802.<br />

Al P. Michel Angelo Vicario di Roveredo. Colla gazzetta.<br />

R.P.<br />

Il P. Giangiacomo mi ha detto, che non mandi più costà la gazzetta trentina, se non<br />

vienmi un nuovo ordine 412 . Quindi lo prego di avvisarmi presto, se debba, o no mandarla<br />

nell’avvenire, ed a nome di chi. Lo riverisco ecc. Trento 12 ottobre 1802.<br />

Fu risposto a voce, che non la mandi più. Cessai dunque di mandarla li 19 ottobre.<br />

2393. 1802.<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Borgo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Ieridì F. Casimiro ha fatto qui la sua professione solenne. La funzione riuscì bene.<br />

Oggidì è partito con F. Constantino per Roveredo. Il P. Wenceslao sta colla febbre, che<br />

non gli ha permesso il celebrare oggidì. Col consenso del P. Custode, ritornato ieri, ho<br />

aggiunto la festa della ss. Trinità alla lista delle altre solenni; ed ho cominciata la<br />

spedizione della circolare, e delle Ordinazioni capitolari. Dal R.mo sig. Provicario<br />

aspetto il decreto, che mi ha promesso ieri, da mandare all’Officio Circolare. Domani<br />

partirà di qui per Arco il P. lettore Vigilio con F. Lodovico: e per Campo il P.<br />

Guardiano Anacleto col P. Benedetto supplimentario 413 . Il P. Giangiacomo in questa<br />

mattina è partito per Mezzo con F. Domenico Terziario. Lo prego di risposta rapporto al<br />

sale, come lo voglia condotto, e della sua paterna benedizione 414 . Trento 12 ottobre<br />

1802, colla gazzetta.<br />

Ho replicato un mio viglietto al candidato di Sardagna, ed aspetto risposta.<br />

2394. 1802<br />

Alla sig. Fraila Maria Maddalena Schreck. Trento.<br />

Ill.ma sig. sig. padrona colendissima<br />

F. Giangrisostomo umilissimo servidore di V.S.Ill.ma le fa sapere, che domani non<br />

potrà venire a servirle 415 , come fu concertato, perché sarà impegnato nel confessionale.<br />

Perciò ha mandato a san Bernardino affinché in sua vece venga il P. Vicario. Quindi<br />

spera, che all’ora stabilita sarà costì 416 . E riserbandosi di venire a riverirle nella prossima<br />

domenica, dopo che avrà servito Santa Maddalena 417 , fa loro un riverente inchino ecc. S.<br />

Chiara 13 ottobre 1802.<br />

2395. 1802<br />

Al P. superiore del convento di Pergine.<br />

Rev. Padre. L.I.C.<br />

Oggidì ho ricevuto riscontro da Bressanone, che quel benignissimo vescovo<br />

ordinerà sacerdote il nostro Fra Gio. Pio nel prossimo novembre: e che perciò si porti là<br />

nel quinto giorno del medesimo mese. Adunque la P.V.R. ordini al detto chierico, che<br />

faccia subito gli esercizi spirituali, e coll’attestato de’ medesimi sia qui nel giorno di<br />

mercoledì 27 del corrente, per poter sostenere con comodo gli esami, e ricavare dalla<br />

412<br />

Per cinque sante Messe.<br />

413<br />

Per Campo sono partiti oggi 12 ottobre e per Arco li 14 perché ai 13 pioveva.<br />

414<br />

Vedi sotto num. 2416.<br />

415<br />

Cioè ad ascoltare le loro confessioni, celebrare, e comunicarle.<br />

416<br />

Andò li 15 di mattina P. Gaudenzio.<br />

417<br />

*A confessare nella parrocchia omonima.<br />

123


cancelleria ecclesiastica gli attestati necessari. Confido nella di lei attenzione, e<br />

riverendola resto. Trento 15 ottobre 1802 418 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano d’ordine ecc.<br />

2396. 1802<br />

All’Officio Circolare di Roveredo.<br />

All’Inclito imp. reg. Uffizio Circolare.<br />

di Roveredo.<br />

Il <strong>Provincia</strong>le de’ Francescani ai Confini d’Italia 419 rimandando la notificazione de’<br />

28 settembre prossimo passato, le unisce la conferma autentica del R.mo Ordinariato,<br />

richiesta con dispaccio de’ 30 del detto mese, segnato 5<strong>61</strong>1/494 Eccl.<br />

Trento 13 ottobre 1802.<br />

2397. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Borgo.<br />

M. Rev. Padre Benedicite.<br />

Oggidì ho ricevuto risposta da Bressanone, che quel buon vescovo, dopo i cinque<br />

del prossimo mese di novembre, ordinerà il nostro F. Gio. Pio: e quindi ho scritto a<br />

Pergine, che venga qua li 27 del corrente. Domani manderò alla posta per l’Uffizio<br />

Circolare di Roveredo la richiesta conferma dell’Ordinario, consistente nelle copie,<br />

tratte dagli originali della cancelleria vescovile, autenticate dal sig. cancelliere Cloch, e<br />

danti la supplica della P.V.M.R, della conferma degli eletti, e dell’assenso di poter fare<br />

le mutazioni nel corrente ottobre. Io non ho chiesta la seconda, ma fu posta<br />

ultroneamente sul foglio della prima. La notificazione pure del P. diffinitore Pietro<br />

Paolo accenna, che il regolamento prescrive di dare soltanto i nomi degli eletti. Ma<br />

conviene chinare il capo. Ho spedito la circolare colle Ordinazioni nuove per Cles,<br />

Mezzo, Arco, e Roveredo. Col consenso del P. Custode differisco la spedizione delle<br />

altre copie, perché li Religiosi 420 rapporto a certi capi si mostrano assai malcontenti,<br />

come le scriverà lo stesso P. Custode, il quale risponderalle pure rapporto al P. lettore<br />

Vigilio, ch’è partito ieri di qui per Roveredo. Aspetto l’obbedienza per il Terziario di<br />

Sardagna: e baciandole riverentemente le sacre mani, la prego della sua benedizione<br />

paterna. Amen. Trento 15 ottobre 1802, colla gazzetta.<br />

2398. 1802<br />

Al P. Vito Antonio di Cles Guardiano di Cles.<br />

R.P.<br />

Prego la P.V.R. d’inserire nel Libro del noviziato la qui compiegata memoria della<br />

solenne professa di Fra Casimiro da Pergine: e poi con comodo farmi tenere la nota de’<br />

novizzi, che trovansi costì. Mi ricordo, che nell’archivio provinciale si conserva un di<br />

Lei sacchetto. Glielo spedirò quando potrà pigliarlo il Terziario suo. Frattanto mi<br />

raccomando, la riverisco, e mi professo. Trento 16 ottobre 1802.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

418 Pervenne a Pergine subito.<br />

419 Così è chiamato dai circolaristi di Roveredo.<br />

420 Giuseppe Antonio.<br />

124


2399. 1802<br />

Al P. Raffaele de’ Bianchi da Lardaro. Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

In vigore di quanto mi ha insinuato il P. Vicario Prosdocimo ho scritto nel giorno 7<br />

del corrente al P. <strong>Provincia</strong>le, che dia l’autorità de’ Casi riservati per le donne alla<br />

P.V.R. levandola al P. Vicario Amando, il quale non ne avrà tanto bisogno: e quindi<br />

spero, che lo farà 421 . In caso contrario mi avvisi, che la servirò impetrandogliela per le<br />

confessioni generali. Frattanto domani, pranzando nel seminario vescovile col signor<br />

Provicario, gliela otterrò pro una vice, ed alla più lunga gliela spedirò mercoledì per la<br />

posta. Oggidì parimente per la posta ho scritto al di Lei P. superiore locale, perché<br />

faccia fare subito gli esercizi spirituali a F. Gio. Pio, e che poi li 27 del corrente lo<br />

mandi qua per poter andare a Bressanone a ricevere il presbiterato. In caso, che la mia<br />

letterina si arenasse, o si perdesse, prego la P.S. di supplire con questa. Il P. Wenceslao<br />

sta qui ancora colla febbre. Mi raccomando in precibus, e la riverisco. Trento 16 ottobre<br />

1802, alle 10 di mattina.<br />

P.S. Siccome questa giugnerà costà innanzi dell’altra mia spedita per la posta; così<br />

farà bene avvisando il detto P. superiore, e il P. lettore, o il chierico Gio. Pio di quanto<br />

ho scritto rapporto alle Ordinazioni.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2400. 1802<br />

Al P. Ermanno Siller d’Insprugg. Bressanone.<br />

Admodum Reverende, ac Religiosissime Pater.<br />

Acceptis literis A.R.P.T. nulla prorsus interposita mora, eas per pro-secretarium<br />

meum 422 ad istud R.mum Officium ecclesiasticum misi, a quo heic interclusum<br />

expetitum rescriptum manu R.mi domini Iosephi Antonii de Menghin Provicarii<br />

Generalis Capitularis exaratum pro vestro clerico Fratre Disma Tutzer 423 unterinensi<br />

retuli. Gratias autem debitas agens tibi pro impetrato benignissimo responso celsissimi,<br />

ac R.mi brixinensis quo ad nostrum Diaconum Fratrem Ioannem Pium, qui nisi Deo<br />

Optimo Maximo aliter disposuerit, et voluerit, die quinta proximi novembris erit<br />

Brixinae cum Patre Ioanne Antonio fratre suo germano, me ad quaecumque servitia, et<br />

obsequia tibi praestanda paratum adsero, et ut diu bene valeas ex corde opto. Tridenti in<br />

coenobio s. Bernardini die 16 octobris A.D. 1802 424 .<br />

A.R.P.T.<br />

Deditissimus servus in Christo<br />

F. Ioannes Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis.<br />

E Tridento.<br />

Extra. Admodum Rev. ac Religiosissimo Patri<br />

421 Lo ha fatto subito.<br />

422 P. <strong>Provincia</strong>lis fuit Burgi. Ego ivi, et feci quod hic dicitur.<br />

423 Alii scribunt Tuzer. Est aetatis an. 23, habetque dispensationem episcopalem delegatam pro<br />

persbyteratu ad titulum mensae. Est statura modicus.<br />

424 Dedi officio postae die 17 hora cir. 10 matutina. Posta dedit Fratri Dismae ipsomet die post<br />

vesperas, me suggerente. Venit Tridentum eodem die. Habet quinque annos conversionis, seu Religionis,<br />

estque professor grammaticae in gymnasio Hallensi. In clerologio Tridentino anni 1803 dicitur Dismas<br />

Futzer Unterhini aetatis an. 24, verbo Unterhinum.<br />

125


Patri Hermanno Siller ab Oeniponte<br />

Lectori Theol. ac superiori dignissimo PP. Franciscanorum.<br />

Brixinae<br />

ad s. Elisabetham<br />

Il rescritto è questo: “Attentis exposituis Frater Dismas Unterhini natus ab hac<br />

dioecesi perpetuo dimittitur, ita ut in dioecesi Brixinensi, in qua susceptus est, ad sacros<br />

Ordines promoveri possit, et in ea servitia sua valeat praestare.<br />

Signatum 16 octobris 1802.<br />

I.A. de Menghin Provicarius Generalis Capitularis.<br />

Si dice Attentis espositis perché il vescovo di Bressanone non ha voluto ordinare<br />

Fra Disma senza le dimissorie del vescovo trentino originario, benché tali dimissorie a<br />

tenore delle leggi canoniche, e della pratica comune non fossero necessarie. Ma<br />

sappiasi, che F. Disma non è professo e per essere ordinato ha la dispensa apostolica<br />

dall’età canonica. Così mi ha detto egli.<br />

2401. 1802<br />

Al P. Raffaele da Lardaro. Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ricordevole di quanto gli ho scritto ieri lo avviso, ed accerto, che il R.mo signor<br />

Provicario, da me pregato, gli accorda la facoltà per assolvere semel una persona dai<br />

Casi riservati nella nostra diocesi. Voglia Iddio Signor nostro clementissimo, che non<br />

abbia mai più bisogno di tale facoltà, perché cos’ non sarebbe tanto gravemente offeso.<br />

Ma se anche gliene occorresse il bisogno, io sarò sempre pronto per servirlo. Frattanto<br />

lo riverisco, e resto. Trento 17 ottobre 1802 425 .<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2402. 1802<br />

Ad Antonio quondam Giacomo de’ Gaspari. Sardagna.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

In questa sera ho ricevuto da Borgo di Valsugana la qui compiegata obbedienza. In<br />

vigore della medesima, se verrete da noi, sarete vestito del nostro sacro abito in questo<br />

convento 426 . Ma debbo avvertirvi d’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le, che per il panno nuovo<br />

del detto abito, ed altro spettante al vestito, facciate prima la carità di deporre quaranta<br />

(NB cinquanta) fiorini appresso, e nelle mani del signor Giambattista Tommaselli<br />

mercante a san Pietro in Trento: come pure, che portiate con Voi la fede autentica del<br />

Battesimo: quella della Cresima 427 , che potrà esservi fatta dal vostro gudazzo: e quella<br />

de’ vostri costumi, fattavi dal molto rev. signor curato. Voglio sperare, che avrete<br />

ancora la già manifestatami buona risoluzione: e che perciò verrete, e farete volentieri<br />

quanto vi ho suggerito; e salutandovi di tutto cuore mi soscrivo. Trento, nel convento di<br />

san Bernardino li 17 ottobre 1802.<br />

425<br />

Spedita li 18 mattina.<br />

426<br />

Che venga nella sera de’ 19 almeno. Sia vestito nella mattina de’ 22 e detto Fra Ladislao. Venne<br />

la detta sera dopo il vespro.<br />

427<br />

Fu cresimato nel castello di Trento avanti l’anno 1796, tenuto dal sig. Conte Pietro Sizzo per<br />

procuratorem famulum eius. Nacque li 29 settembre 1780 alle sei di mattina, e fu battezzato nello stesso<br />

giorno in s. Maria Maggiore dal parroco Angeli, e nominato Michele Antonio. Venne da me nella mattina<br />

de’ 18.<br />

126


Vostro affett.mo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

diffinitore, e prosegretario provinciale.<br />

Io delegato dal P. Guardiano l’ho vestito li 22 ottobre 1802 dopo il Mattutino,<br />

presenti tutti li Religiosi avanti l’altar maggiore.<br />

2403. 1802<br />

Noi sottoscritte abbadessa, e Vicaria del monastero di s. Michele dell’Ordine di<br />

Santa Chiara fuori di Trento, attestiamo d’avere ricevuto dall’imp. reg. Uffizio della<br />

salara di Halla ventinove centenari di libbre in diecinove sacchi di sale per l’anno 1803.<br />

Idest sacchi 19.<br />

L.+S. Suor Maria Rosa Riccabona abbadessa<br />

Suor Maria Barbara Maccani Vicaria 428 .<br />

2404. 1802<br />

Al P. Stanislao Küepach Guardiano di Alla d’Insprugg.<br />

Admodum Reverende, ac Religioisissime Pater.<br />

Data occasione opportuna Religiosi Fratris Dismae Tuzeri isthuc redeuntis, mitto ad<br />

te P.A.R. binas hasce apochas 429 pro sale regio <strong>Provincia</strong>e huius nostrae, ac monasterii<br />

sancti Michaelis nomine accipiendo 430 . De modo autem, quo huc transvehendum erit,<br />

scribam alio die, quando ipsum mihi suggeret Pater <strong>Provincia</strong>lis, nunc Burgi in Ausugio<br />

inferiori degens. Vale. Dabam Tridenti apud s. Bernardinum die 18 octobris A.D.<br />

1802 431 .<br />

A.R.P.T. Humillimus servus in Domino<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano<br />

Definitor et Pro secretarius <strong>Provincia</strong>lis.<br />

E Tridento.<br />

Extra. Admodum Reverendo, ac Religiosissimo Patri<br />

Patri Stanislao Küepach Ordinis Minorum Reformatorum<br />

S. P. N. Francisci, lectori tehol. concionatori et Guardiano dignissimo<br />

Insprugg<br />

Hallam<br />

ad PP. Franciscanos.<br />

2405. 1802<br />

Il signor Gio. Battista Tommaselli è pregato di dare troni 7, dico troni sette, a<br />

Giacomo Fontanari esibitore del presente 432 . Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato<br />

nel convento di san Bernardino appresso Trento li 18 ottobre 1802.<br />

D’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

428<br />

La quitanza tedesca del 1804 per il 1805 è sottoscritta da Suor Maria Barbara Maccani<br />

abbadessa.. Suor Maria Giuseffa Perugini Vicaria. Col sigillo ostiale [*cioè a forma di ostia].<br />

429<br />

* Ricevute, quietanze.<br />

430<br />

Dedi eidem Dismae die 19 octobris.<br />

431<br />

Ipse scribit Halae. Sigillum etiam habet. Sigillum Guard. Convent. Halens. B.M.V. Angel. In<br />

tedesco scrive Hall.<br />

432<br />

Vedi sopra num. 2360. Gli ha dati effettivamente.<br />

127


2406. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Borgo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Spero, che questo dispaccio non recherà ulteriore disturbo alla P.S.M.R., giacché<br />

colla lettera di sabato avrà calmato la burrasca. Oggidì fu da me il Gaspari. Gli ho dato<br />

l’obbedienza, e l’ho fatto provare l’abito. Ritornerà domani a sera, per poi vestire il<br />

detto abito. Subito non può dare li 40 fiorini al Tommaselli; ma li darà dopo la vendita<br />

del suo brascato. Mi spiace, che la P.V.M.R. patisca tanto nella sanità; e la prego di<br />

proccurarne la guarigione. Venga qua a Trento più presto, che può, e si metta in quiete.<br />

La prego di risposta circa la condotta del sale, e circa la spedizione della sua circolare:<br />

come pure della paterna sua benedizione ecc. Trento 18 ottobre 1802.<br />

NB. Il menzionato dispaccio è dell’Officio Circolare di Roveredo, dato li 14 ottobre<br />

e segnato 5837/132 Scuole. Parla del P. Fumanelli catechista.<br />

2407. 1802<br />

Il signor Gio. Battista Tommaselli è pregato di dare troni 60, dico troni sessanta di<br />

buona moneta, all’Ill.mo, e R.mo signor canonico Conte de’ Pompeati. Che della carità<br />

il signor Iddio ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 19 ottobre<br />

1802.<br />

D’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Nota. Li detti troni 60 debbonsi al signor canonico per le spese fatte in Roma dal di<br />

lui amico nell’ottenere li due Brevi Piani, di cui sopra num. 2272 e 2284. Il viglietto non<br />

fu prodotto, perché il Tommaselli non tiene buona moneta. Per causa delle monete vi<br />

vollero troni 70. Il canonico donò li 35 di F. Pio.<br />

2408. 1802<br />

Al P. Giacinto Larcher Guardiano di Bolgiano.<br />

A.R.P.<br />

Literas hasce patentes 433 pro R.P. Gelasio ad te mitto P.A.R. quia sic me monuit<br />

vester Frater Dismas Tuzer, qui heri me praesente illas petiit ab ista Curia ecclesiastica.<br />

Vale. Dabam Tridenti apud s. Bernardinum die 20 octobris 1802 434 .<br />

A.R.P.T. Humillimus servus in Cristo<br />

F. Io. Chrysostomus de Avolano.<br />

Extra. Admodum Reverendo, ac Religiosissimo<br />

Patri Guardiano Franciscanorum<br />

Bulsani<br />

ad PP. Franciscanos<br />

2409. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Borgo.<br />

M. R. Padre Benedicite.<br />

433 Literae confessionales pro Tractu Athesino superiori ad triennium datae die 19 oct. a Provicario.<br />

Patri Gelasio Penz, qui fuit confessarius in Triden. dioecesi alio tempore, amisitque priores literas. Nunc<br />

ab alia dioecesi venit.<br />

434 Spedita li 22 ottobre.<br />

128


In questa mattina, subito dopo il Mattutino abbiamo dato l’abito terziariale ad<br />

Antonio de’ Gaspari, ora nominato Fra Ladislao da Sardagna, nato li 29 settembre 1780.<br />

Nella stessa mattina è morto in Trento il nostro benemerentissimo sig. barone Carlo<br />

Salvadori, assistito dal nostro Fra Pietro. In assenza del di lui confessore sono stato<br />

chiamato io, benché dopo fatta la confessione venne il detto confessore prete Pietro<br />

Savoy. In tal congiuntura il sig. medico Montel mi parlò ultroneamente contra lo<br />

stabilito rapporto al suono delle sante Messe. Per queste, e per le altre lagnanze, e per le<br />

novità imminenti del Governo, che si possono temere attesa la lettura della gazzetta<br />

odierna, io credo, che sarebbe bene tralasciare il capitolo, che tocca le campane. Mi<br />

rimetto però, e sto attendendo gli ordini della P.V.M.R. per eseguirli. Bramo<br />

ardentemente d’intendere, che sia guarita: e pregandola della sua paterna benedizione<br />

mi professo. Trento 22 ottobre 1802.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Questi Padri, tra’ quali anche il P. Custode, che domani partirà per Roveredo<br />

col P. Guardiano Lorenzo, sono di parere, che sarebbe bene il vestire subito de’<br />

novizzi 435 , quantunque non ancora capaci della lingua latina, giacché vi sono candidati<br />

di tal sorta, e dicesi, che il nuovo Governo comincerà nel primo giorno del prossimo<br />

dicembre 436 , e sospenderà la vestizione. Dicono, che lo studio di Pergine si potrebbe<br />

unire a quello di Trento, e che potrebbonsi vestire anche a Mezzo. La P.S.M.R. faccia<br />

quello, che le inspirerà il Signor Iddio.<br />

Li Padri Emmanuele, Patrizio, Romedio, e Giuseppe Maria sono partiti da qui per il<br />

loro destino.<br />

2410. 1802<br />

Al Padre Guardiano di Cles437 .<br />

R.P.<br />

F. Grisostomo gli manda questo libro, che ultimamente gli fu posto nella cella non<br />

so da chi438 , vedendo, che appartiene alla libreria clesiana si sant’Antonio: e lo riverisce.<br />

Trento 23 ottobre 1802. Ieridì è morto in Trento per male di punta439 il sig. barone Carlo<br />

Salvadori, assistito da Fra Pietro. Io ho ascoltato l’ultima di lui confessione, essendo<br />

fuori di Trento il confessore del medesimo don Pietro Savoy d’Altorivo cappellano<br />

dell’ospitale tedesco.<br />

2411. 1802<br />

Al P. Geremia da Borgo Guardiano di Mezzo Lombardo.<br />

Rev. Padre.<br />

L’esibitore della presente, detto Giuseppe Maria Bonelli di Carano, battezzato li 23<br />

gennaio 1771 ed accettato per nostro Terziario commensale dal M.R.P. <strong>Provincia</strong>le,<br />

doveva essere vestito qui nel primo, od almeno ne’ primi giorni del corrente mese. Ma<br />

non essendo venuto, perché trattenuto da certi impegni col suo padrone (Giazzera) 440 ,<br />

435<br />

Furono accettati, e vestiti subito per chierici dodici novizzi.<br />

436<br />

Cominciò li 6 nov. 1802,ma non fece novità, perché soltanto provisorio. Venne il Conte<br />

Bissingen.<br />

437<br />

Vitantonio di Cles.<br />

438<br />

Dal P. lettore Sisinnio.<br />

439<br />

Polmonite.<br />

440<br />

Capitò nella sera de’ 23 ottobre.<br />

129


ieri ho vestito un altro nominato Fra Ladislao da Sardagna, con ordine del lodato Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le, che sopravvenendo il Bonelli, lo mandi ad essere vestito costì in Mezzo<br />

Lombardo. Adunque la P.V.R. cui scriverà in breve il detto Padre <strong>Provincia</strong>le, siccome<br />

mi ha promesso, abbia la bontà di vestirlo, o farlo vestire sotto il nome, e patrocinio di<br />

san Valerio vescovo di Treveri, e discepolo di san Pietro Apostolo, rammentato dal<br />

Martirologio romano li 29 gennaio 441 . Da quanto mi ha detto Fra Vincenzo suppongo,<br />

che non le mancherà un abito. Trattengo qui la fede del Battesimo, ed anche il prezzo<br />

del vestiario. Confido, che farà quanto le insinuo d’ordine espresso del sopra lodato<br />

Padre <strong>Provincia</strong>le; e riverendola resto. Trento 23 ottobre 1802.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che il P. <strong>Provincia</strong>le ai 26 partirà da Borgo per Pergine.<br />

Div. servo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2412. 1802<br />

P.S. Al detto Padre Guardiano.<br />

Qualora non gli arrivasse la lettera del P. Francesco Felice di Campodenno, che gli<br />

ho spedito ieri per la posta, l’avviso io, che il detto Padre aspetta il carretto per ritornare<br />

a Mezzo Lombardo. Con tal occasione F. Vincenzo gli spedirà il panno per il Terziario<br />

novizio. Il P. <strong>Provincia</strong>le ha fatto qualche cangiamento nelle novità riprovate.<br />

2413. 1802<br />

Al P. Lattanzio da Moena. Cavalese.<br />

Rev. Padre lettore, padrone mio colendissimo.<br />

Ho ricevuto il Diurno per F. Lodovico da Moena, che mi ha indirizzato la P.V.R. e<br />

quindi l’avviso, ed accerto, che colla prima occasione lo spedirò al suo destino 442 . Ho<br />

scritto anch’io a Venezia per avere Lezioni, e supplimenti nuovi; ma fummi risposto in<br />

scriptis, che ora non ve ne sono, e conviene aspettare una nuova ristampa. Qui<br />

compiegata le mando la richiesta lista, e nota de’ neoprofessi chierici, e laici: e le fo<br />

sapere, che il P. Benedetto di san Lugano ritornato da Campo sabato sera (23 ottobre) fu<br />

là parecchi giorni soltanto come supplimentario del P. Wenceslao da Pradazzo arenato<br />

qui per causa di malattia 443 . Ieridì è partito per Gardolo alla cerca del vino. Quando<br />

ritornerà gli recherò il cordiale di Lei saluto. Posdomani verrà da Pergine Fra Gio. Pio<br />

di Moena 444 , il quale ai cinque dell’imminente novembre dovrà trovarsi a Bressanone<br />

per essere ordinato sacerdote ai sette, mercé la dispensa Piana di mesi quindici, e giorni<br />

dieci. Accompagnerallo il P. Giannantonio di lui fratello degnissimo. Domani s’avvierà<br />

da Borgo per Pergine il P. <strong>Provincia</strong>le 445 . Il candidato Giuseppe Maria Bonelli di Carano<br />

è arrivato qua troppo tardi (nella sera de’ 23). Perciò ai 22 ho vestito qui Terziario Fra<br />

Ladislao de’ Gaspari da Sardagna, e ieridì ho spedito il detto Bonelli a Mezzo<br />

Lombardo, acciocché sia vestito in quel convento col nome di Fra Valerio. Il P.<br />

Giuseppe Maria fu presente all’ingresso di sua sorella Marianna nel monastero di santa<br />

Chiara 446 . Padre lettore, i tuoni, che si sentono, minacciano tempesta. Preghiamo Iddio<br />

441<br />

Fu vestito li 27 ottobre mercoledì. Lo depose li 26 gennaio 1803 ad istanza de’ signori Lutterotti<br />

di Salorno.<br />

442<br />

Spedito li 2 nov. per Pedrottum molitorem.<br />

443<br />

Partì per Campo li 4 nov. il P. Wenceslao.<br />

444<br />

Venne li 26.<br />

445<br />

Venne da Borgo a Trento li 26.<br />

446<br />

Li 21 ottobre.<br />

130


Signor nostro clementissimo, che ci usi delle sue misericordie. Amen. Trento 25 ottobre<br />

1802. Senza soscrizione per mancanza di carta.<br />

2414. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Pergine.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Suppongo, che avrà ricevuto la mia de’ 22 coll’avviso della vestizione di Fra<br />

Ladislao. Con questa le fo sapere, che nella sera de’ 23 finalmente giunse qui il<br />

candidato di Carano Giuseppe Maria Bonelli, nato li 23 gennaio 1771, ed io con una<br />

mia nel giorno 24 l’ho spedito a Mezzo Lombardo perché sia vestito là sotto il nome di<br />

Fra Valerio, a tenore dell’ordine datomi dal P.V.M.R. Egli ha lasciato qui (presso il sig.<br />

Tommaselli) li 40 fiorini (in cedole). Nel detto giorno poi 24 fu qui da me il candidato<br />

dei Masi di Cavalese Bartolommeo di Giampietro a replicare le sue istanze per essere<br />

vestito Terziario 447 : ed anche Gasparo Thaller di Falesna d’anni 30 circa, che vorrebbe<br />

essere Frate nostro. Ad entrambi ho promesso d’insinuarli alla P.V.M.R. senza<br />

prometter loro la grazia, benché paiami che il primo la meriterebbe. Ho parlato col sig.<br />

Provicario circa il P. Vigilio, ed esso mi ha detto, che da noi si potrebbe dissimulare<br />

ecc. Differisco ancora la spedizione della sua circolare, sapendo, che sarà qui presto Ella<br />

stessa: e supplicandola della sua serafica benedizione mi protesto. Trento 25 ottobre<br />

1802.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbed.mo suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

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Promemoria. Al M. Illustre sig. Francesco Domenico Manenti mercante di lane in<br />

Venezia a s. Cassano nel 1802.<br />

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2415. 1802<br />

Al P. Sisinnio Maria da Sanzeno. Pergine.<br />

Rev. Padre lettore S.L.G.C.<br />

In assenza di Fra Pietro, ch’è nella cerca in Gardolo, avviso io la P.V.R. che il<br />

Giacomo ha saldato i debiti presso il Tommaselli, e le mercantesse Boscarole di Santa<br />

Maddalena, col danaro, che teneva depositato, e coll’altro venutogli dal Rivano.<br />

Coll’avanzo poi, che fu di soli cinque traieri, ha ricevuto cinque fizzoletti di carta fina<br />

da lettera 448 . Qui compiegata le spedisco la ricevuta delle Boscarole, e separatamente il<br />

rotolo della detta carta. Spero, che la P.V.R. continuerà in buona salute, ed<br />

esibendomele la riverisco, e mi professo. Trento 25 ottobre 1802.<br />

Della P.V.R. Div.mo, obb.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2416. 1802<br />

Al Padre Guardiano di Ala d’Insprugg.<br />

Admodum Reverendo patri Guardiano Hallensi<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Sub datum die 18 huiusce mensis per Religiosum Fratrem Dismam Tuzerum tuum<br />

misi ad te, P.A.R. binas apochas pro regio sale accipiendo: tuncque promisi alio die<br />

447<br />

d’anni 23 circa. Ritornò nel primo di nov. e gli 8 dic. 1802.<br />

448<br />

da G.B. Tommaselli.<br />

131


scribere de modo ipsum ad nos transvehendi. Nunc igitur ad mentem mei Patris<br />

<strong>Provincia</strong>lis notum tibi facio, quod simul ac sciemus abs te, idem sal in promptu esse,<br />

committere ipsius transvectionem huic teloniario, seu doganerio non cunctabimur.<br />

Quapropter, ut hanc etiam molestiam nos monendi pro Deo Optimo Maximo amore<br />

sustinere non graveris rogamus, et obsecramus 449 . Vale. Datum Tridenti in conventu s.<br />

Bernardini die 26 octobris 1802.<br />

La mansione come sopra num. 2404.<br />

2417. 1802<br />

Alla cancelleria vescovile di Bressanone.<br />

Ego infrascriptus Minister Franciscanorum <strong>Provincia</strong>e <strong>Tridentina</strong>e sancti Vigilii,<br />

universis, et singulis, ad quos spectat, fidem facio, ac testor, quod dilectus in Christo<br />

Frater Ioannes Pius a Mohena, eiusdem <strong>Provincia</strong>e alumnus, natus die 15 februarii anno<br />

1780, Diaconus a die 25 aprilis huisce anni 1802 et a ss. D.N. Pio Papa septimo<br />

dispensatus die 17 proxime praeteriti septembris quo ad defectum quindecim mensium,<br />

ac dierum decem aetatis canonicae pro presbyteratus, pluries in suscepto Diaconatus<br />

Ordine ministravit, ac novissime per octiduum spiritualibus exercitiis vacavit. In<br />

quorum fidem praesentes literas dedi Tridenti in conventu sancti Bernardini die 29<br />

octobris A. D. 1802.<br />

L.+S. F. Ioannes Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis ut supra.<br />

2418. 1802<br />

Al P. Giangiacomo da Tiarno. Mezzo Lombardo.<br />

Rev. Padre.<br />

Mi riesce nuovo, e sembra quasi incredibile, che lo stampatore Monauni non tenga<br />

più alcuna copia venale de’ quattro tomi del fu nostro Padre Benedetto Bonelli<br />

risguardanti la storia della Chiesa di Trento, benché sappia, che furono ricercati eziandio<br />

da altri 450 . Io non tengo altro, che una copia per questa nostra libreria: e siccome ho<br />

promesso ieridì al sig. canonico don Lorenzo Gressler, o sia Wolfango; così prometto<br />

anche alla P.V.R., che andando alla città li cercherò io pure presso il detto Monauni, ed<br />

in caso, che veramente non li tenga, gli raccomanderò, che venendogliele alle<br />

mani,giacché certuni non letterati si privano de’ libri per acquistare de’ danari, me ne<br />

renda tosto avvisato. Non posso fare di più per servire la nostra benemantissima<br />

Prelatura di san Michele 451 , ed anche la P.V.R. cui fo riverenza, professandomi. Trento<br />

28 ottobre 1802 452 .<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2419. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello. L.I.C.<br />

449<br />

Ha risposto li 5 nov. Ricevuta da me gli undici.<br />

450<br />

Li Monauni hanno risposto anche a me, che non ne tengono più nel giorno 15 di nov. 1802.<br />

451<br />

Il sig. Decano di essa.<br />

452<br />

Spedita li 2 nov. per Tertiarium Fratrem Ludovicum.<br />

132


Qui piove continuamente. La Fersina cresciuta di molto ci fa temere rovine. I<br />

coperti non istagnano più 453 . I viaggiatori non possono proseguire i loro viaggi: ed i<br />

destinati per Bressanone alle Ordinazioni (P. Gio. Ant. e F. Gio. Pio) temono di non<br />

poter arrivarvi a tempo. Buono, che il P. <strong>Provincia</strong>le giunse qua dirittamente da Borgo<br />

nella sera, benché piovosa, de’ 26. Malgrado le mie moltiplicate istanze non ho ancora<br />

potuto vedere una riga stampata de’ miei Direttori dallo stampatore Monauni. Onde<br />

temo, ch’eziandio in quest’anno ve gli spedirò tardi 454 . Vi abbraccio con fraterno affetto<br />

ecc. Trento 29 ottobre 1802. Colla gazzetta.<br />

2420. 1802<br />

Vigore praesentium cum salutaris obedientiae merito venerandus Pater Frater<br />

Ioannes Antonius a Mohena concionator, Brixinam se se conferet una cum Fratre<br />

Ioanne Pio Diacono fratre suo germano, sacro presbyteratus Ordine initiando, quo<br />

ordinato ad propria cum ipso redibit 455 . etc. etc. Datum etc. die 31 octobris Anno Domini<br />

1802. Il resto e l’ommesso come sopra num. 2372.<br />

2421. 1802<br />

Al P. Gio. Antonio da Moena. Bressanone.<br />

Carissimo Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.C.<br />

Dopo la sua partenza (d’oggidì) mi è venuto in mente, che forse costì saprassi se sia<br />

vivo, o morto, e dove presentemente si ritrovi il signor Vincenzo Spadea delle Dame<br />

napolitano, che fu qui più volte come negoziante di cordelle nell’anno 1800, e 1801, e ci<br />

fece fare diverse devozioni. Lo prego dunque di ricercare destramente in codeste<br />

contrade le notizie predette, cioè in Bressanone, ed in Bolgiano. Si bramano esse non<br />

solamente da me; ma eziandio da altri di Roveredo, che mi hanno scritto 456 . Siccome<br />

oggidì è cessata finalmente la pioggia 457 ; così spero, che il Signor Iddio gli darà meno<br />

tristo il restante del suo viaggio, ed il ritorno, che lo desidero in breve. Frattanto lo<br />

riverisco insieme col suo amato fratello, e mi dico. Trento 1 novembre 1802.<br />

Tutto suo di cuore<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Extra. Reverendo in Christo Patri Iohanni<br />

Antonio de Mohena concionatori<br />

Ordinis FF. Minorum Reformatorum sancti Francisci<br />

Bressanone<br />

Brixinam<br />

ad s. Elisabetham<br />

2422. 1802<br />

453<br />

Cominciò la pioggia li 25. Cessò nella notte avanti il primo di nov. dopo che nevicò su li monti di<br />

Vigolo, e Povo. Ma piovette ancora nel giorno primo di nov. Nel 2 ancora. Poi cessò.<br />

454<br />

Accepi primum folium dioecesani in sero diei 9 nov. 1802.<br />

455<br />

Partì da Trento nel primo di nov. Arrivò a Bressanone li 5. Fu in Trento di ritorno li 12 al pranzo.<br />

Celebrò la sua prima Messa bassa il P. Pio li 9 nov. martedì, in Bolgiano. Fu ordinato li 7 domenica. Partì<br />

per Pergine li 14 di sera.<br />

456<br />

Nulla sanno dello Spadea li bressanonesi, e bolgianesi nostri da molto tempo. Siamo creditori<br />

noi, e lo sono anche li nostri roveretani. Lo stesso Spadea è ritornato a Trento li 15 febbraio 1803 e fu da<br />

me li 16. Viaggiò a Salisburgo, Bamberga, e Francfurt.<br />

457<br />

Piovette ancora nel primo e secondo. Il 3 fu bello, chiaro, e soliato (soleggiato). Così il 4 5,6,7 e<br />

segg.<br />

133


Alla M. Maria Giacinta Tabarella. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria signori nostri clementissimi ci benedicano<br />

Troppo sono sollecite per me le riverenze loro: e quindi accrescono a dismisura i<br />

miei debiti. Sebbene già sanno la mia povertà, e che sono fallito. Ad ogni modo<br />

prometto loro, che quando il Cielo si serenerà, e che potrò avere un compagno, verrò a<br />

riverirle: e ciò più presto, che potrò, innanzi che venga il crudo inverno 458 . Io spero, che<br />

troverò ancora viva 459 , e abbastanza sana eziandio la M. Gioseffaloisia, e molto più la<br />

M. Anna Francesca. Che se mai altramente disponesse Iddio Signor nostro, confido, che<br />

ci troveremo in paradiso, dove siamo aspettati da tanti Santi.<br />

Rapporto alla difficoltà, che prova la R.V. io la compatisco sinceramente; ma non<br />

so come liberarla, e sollevarla. Ciò non ostante la esorto, che la sopporti come una<br />

penitenza impostale dal Signor Iddio: e di credere in oltre, che tal penitenza non sia<br />

eccessiva. Dicalo al medesimo Iddio, che vuole sopportarla come tale, e lo preghi, che<br />

le doni la forza necessaria. Pensi, che ogni giorno può essere l’ultimo; e stia sicura, che<br />

con tal riflesso anzi che patire, goda di meritare. Non posso dirle di più. Bramo, che<br />

questo poco le arrechi almeno qualche conforto: e ripromettendole la promessa visita,<br />

sospiro a tutte e tre la più grande ed efficace benedizione di Gesù, e Maria. Amen. S.<br />

Bernardino 2 novembre 1802.<br />

2423. 1802<br />

Al P. Vitantonio da Cles Guardiano. Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Ho ricevuto il pacchetto di tabacco, che la P.V.R. mi ha indirizzato, e lo terrò finché<br />

mi verrà insinuato a chi debba darlo, perché il P. lettore Filippo non ha voluto<br />

accettarlo, non sapendo d’averne alcun merito 460 . L’assicuro,che ho riposto nell’archivio<br />

provinciale quanto mi ha mandato rapporto ai neo-professi (F. Candido, F. Lodovico, F.<br />

Antonio). La ringrazio della nota de’ quattro novizzi ultimamente vestiti (Leopoldo,<br />

Ambrosio, Floriano, e Francesco) ed anche delle notizie risguardanti monsignor Niccolò<br />

Rosetti, la quale mi serve per conferma di quanto ho scritto di lui l’anno 1792 nella mia<br />

Mitrologia tridentina al capo 156, dove riferisco, che fu vescovo di Boiano nel regno di<br />

Napoli l’anno 1780 e fu visitato dal signor don Gio. Maria Rosetti di Taio 4<strong>61</strong> .Domani<br />

mattina darò a Fra Domenico il di Lei Breviario, ed il sacchetto, che stava nel detto<br />

archivio a di Lei disposizione. Le raccomando la pazienza coi novizzi di nuovo conio,<br />

attesa la novità eziandio de’ tempi; ed esibendole tutto quel poco, che posso, la<br />

riverisco, e mi professo. Trento 14 novembre 1802.<br />

F. Gio. Pio fu ordinato sacerdote in Bressanone li sette del corrente.<br />

Suo obbl.mo servo, ed amico<br />

F. Crisostomo.<br />

2424. 1802<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Vicario. Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Due volte il P. Giangiacomo mi ha favorito col far tingere costì delle pezze per la<br />

M. Badessa di Bressanone, cui professiamo delle obbligazioni per causa de’ nostri<br />

458 Fui die 4 nov. per accidens.<br />

459 Iterum data fuit Extrema Unctio Iosephae Aloysiae die 6 nov. 1802.<br />

460 Tabacco spedito dal P. Ilario a Trento al Padre lettore.<br />

4<strong>61</strong> Questo prete è morto in età d’anni 76 nel 1803, avanti l’aprile.<br />

134


chierici, che là debbono andare per essere ordinati. Ora non essendo più costì<br />

l’accennato P. Giangiacomo ardisco di pregare V.P.R. che voglia avere la bontà di far<br />

tingere il qui annesso terzo rotolo della lodata Badessa, e di proccuarre, che ritorni alle<br />

mie mani avanti li 28 del prossimo dicembre, in cui se Iddio Signor nostro non disporrà<br />

diversamente partirà per Bressanone un altro nostro chierico 462 . Per quanto so gli altri<br />

due rotoli furono tinti dal signor Masotti. Favorirà poi di avvisarmi del debito, ed<br />

assicurandola, che sarà puntualmente soddisfatto, come si praticò con gli altri, la prego<br />

di scusare l’incomodo, e la riverisco. Trento 14 novembre 1802 463 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo, ed amico<br />

F. Grisostomo.<br />

2425. 1801<br />

Al P. Lattanzio Petenato da Moena. Cavalese.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.<br />

Ho sentito con piacere l’elogio fatto dalla P.V.R. al Terziario Fra Michele di<br />

Viarago, ed ho ringraziato il Signor Iddio, che ci abbia dato un soggetto di tanto merito.<br />

L’ho poi raccomandato al Padre <strong>Provincia</strong>le; ma in vano, perché, come già le sarà noto,<br />

fu stabilito di non più dare il cappuccio ai vestiti per Terziari. Io però non dispero, che<br />

col tempo non possa succedere qualche cangiamento delle ultime risoluzioni, e credo,<br />

che la P.V.R. potrà frattanto consolarsi, sapendo, che il detto F. Michele si trova<br />

impiegato nella cucina 464 , cosa per altro cappucciesca, e potendo sperare, che sarà<br />

eziandio senza cappuccio adoperato alla porta, ed alle questue con vantaggio della santa<br />

Madre Religione, e con edificazione del secolo. Mi congratulo finalmente colla P.V.R.<br />

che sia giunta ad essere il pro-seniore della nostra <strong>Provincia</strong>, ed augurandole anche il<br />

seniorato per molti anni, mi raccomando in precibus, la riverisco divotamente, e mi<br />

dico. Trento 15 novembre 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. Favorisca di avvisare il P. Vicario Ilario dai Bampi, che qui sta il tabacco da lui<br />

mandato a Cles colla direzione al P. Lettore in Trento: e che sto aspettando da lui a chi<br />

debba darlo, perché questo P. Lettore Filippo non vuole accettarlo, non sapendo<br />

d’averne alcun merito,né d’averlo chiesto.<br />

2426. 1802<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Cles.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Stimolato da questi buoni Padri sono a pregare la P.V. che voglia farmi sapere<br />

senza veruno strepito in qual giorno sia morto in Tassullo sua patria il famoso Pilato: in<br />

qual giorno, e dove sia stato seppellito: di quale malattia sia morto: in qual età: chi gli<br />

abbia dato i Sagramenti: con quali sentimenti gli abbia ricevuti: con quale apparato gli<br />

sia stata data la sepoltura, e con quale fama. Egli ha fatto parlare il mondo, e parlerà di<br />

lui anche ne’ secoli seguenti; ma... Mi tengo sicuro del favore, e facendole sapere, che<br />

in Avis ai 14 del corrente cessò di vivere il buon sacerdote Francesco Fabri di<br />

Drebeseno, il quale più volte fu costì nel convento a bere le acidole, la riverisco, e resto.<br />

Trento 16 novembre 1802.<br />

462 Vedi sotto num. 2446.<br />

463 Spedita li 20 nov. per il s. Uliana.<br />

464 a Roveredo.<br />

135


Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

Nota. Carlantonio Pilati è morto li 28 ottobre 1802 in giorno di giovedì, festa de’ santi<br />

Apostoli Simon, e Giuda, e fu seppellito solennemente nel seguente sabato li 30 ottobre<br />

in Tassullo 465 . Ricevette li Sagramenti dal cappellano don Felice Menapace di Rallo<br />

prete d’anni circa 55. Fu seppellito coll’intervento del clero della parrocchia. La sua<br />

malattia fu di più piaghe schifosissime, e dolorosissime. Da castel Tunno aveva<br />

un’annua pensione di fiorini 400 in ricompensa delle bastonate dategli di notte già non<br />

pochi anni nella città di Trento da Santo Tolomeo bargello. Ha scritto molti libri, tutti<br />

pessimi, specialmente l’intitolato d’una Riforma d’Italia. Ma qui basti. Egli fu<br />

battezzato in Tassullo con i nomi di Carlo Antonio Innocenzio li 28 dic. 1733.<br />

2427. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Ai 28 dello scaduto ottobre in Tassullo è morto tutto piagato il famoso Pilato: ed ai<br />

14 del corrente in Avis è parimente morto l’ottimo sacerdote don Francesco Fabri di<br />

Drebeseno. Il Cappelletto è ancora qui, non sapendosi dove mandarlo 466 . Vi prego de’<br />

biscotti per la posta, e vi saluto di tutto cuore. Oggidì ho corretto il primo foglio del<br />

Direttorio diocesano. Del nostro monastico non si parla. Pazienza. Amen. Trento 16<br />

nov. 1802. Colla gazzetta.<br />

2428. 1802<br />

Al sig. Conte Filippo de’ Consolati. Trento.<br />

Ill.mo sig. sig. padrone graziosissimo 467 .<br />

Domenico Santuliana di Trento, umilissimo oratore, rappresenta riverentemente a<br />

V.S.Ill.ma, che avendo ristretto i conti li 23 aprile 1801 colli fratelli Cornali di<br />

Calliano 468 , e non avendo potuto ottenere il suo credito nel tribunale di prima istanza,<br />

trasporto la causa nel tribunale di seconda istanza, nel quale furono annullati tutti gli atti<br />

antecedenti, e per conseguenza lasciò arenata tutta la l’opera colla speranza di poter<br />

venire a capo di tale credito in qualche altra maniera più opportuna senza litigio: ma non<br />

essendogli finora riuscito l’intento, e trovandosi all’estremo bisogno per le presenti<br />

critiche circostanze: ricorre alla bontà, e clemenza di V.S.Ill.ma, affinché con l’autorità<br />

sua voglia commettere al suddetto tribunale di prima istanza, che per via summaria<br />

vengano stimolati li fratelli Cornali a somministrargli non solo il quantitativo ristretto<br />

ne’ conti da loro sottoscritti 469 : ma anche i danni da lui sofferti ne’ viaggi per tal effetto<br />

intrapresi. Il buon cuore di V.S.Ill.ma verso de’poveri gli porge una ferma, e soda<br />

speranza d’esser assistito nella sua causa, che per essere privilegiata, è tanto equa, e<br />

giusta. Per la qual grazia le sarà sempre obbligatissimo, e le sospira dal Cielo la più<br />

copiosa benedizione.<br />

Nota. Il Consolati è Reggente della giurisdizione di castel Beseno per li dinasti<br />

Conti Troppi dimoranti in Insprugg. Sino ai 7 del corrente novembre fu vice cancelliere<br />

465<br />

Così mi ha detto in questa stessa sera de’ 16 un sig. Girolamo Tabarello di Tassullo, che fu<br />

presente a tutto.<br />

466<br />

Venuto da Borgo nella sera 10 di nov. 1802. Descendit ex valetudinario kalendis decemb.<br />

467 Ill.mo e sapientissimo.<br />

468 Bortolo, e Valentino Cornali.<br />

469 Di fiorini 48.<br />

136


aulico di Trento, e primo ministro del principato. Così ho scritto li 18 novembre 1802. Il<br />

Santuliana è fabbricatore di mole da molino, nativo di S. Uliana presso Recovaro<br />

vicentino. Il Consolati ha fatto il rescritto favorevole; ma i giudici si scusano<br />

vicendevolmente di non essere competenti 470 .<br />

2429. 1802<br />

Al P. Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.<br />

Al latore della presente consegnerò domani un rotolo segnato A.+B. ed indirizzato<br />

al P. Vicario, che mi preme molto, ed anche un sacchetto voto per F. Raimondo, se<br />

vorrà prenderli471 . Rapporto al corame, ed ai cerioli scriverà il P. Guardiano. Il corame<br />

non è in convento, ed i cerioli472 non sono ancora stati fatti, come mi ha detto il sig.<br />

Giuseppe Dorigati in questa sera. Del predetto corame mi ha parlato iersera il Menego<br />

dalle Mole, intenzionato di condurlo seco costà per l’Adige473 . Lo riverisco ecc. Trento<br />

19 nov. 1802, per coperta di più lettere.<br />

2430. 1802<br />

Al P. Giacinto Larcher Guardiano di Bolgiano.<br />

Admodum Rev. Religiosissime, et colendissime Pater.<br />

Si hospitalitatem, auxiliumque praestiti religioso Fratri Dismae Clerico tuo, partes<br />

tantum officii mei exhibui, quibus favores ab admodum Rev. Paternitate tua mihi, et<br />

clericis meis conlatos nullatenus exaequavi. Ceterum pro impetranda facultate audiendi<br />

sacramentales confessiones etiam in Tractu Athesino superiori huiusce dioecesis<br />

Reverendo Patri Salutari Gmeinero, qui relicta infelici Bavariae <strong>Provincia</strong> 474 , nunc ishic<br />

Bulsani cum A.T.P. Ministri Almae <strong>Provincia</strong>e tuae tyrolensis licentia moram trahit,<br />

ostendi literas tuas, et eis adnexas huic R.mae Curiae ecclesiasticae, videlicet R.mo<br />

domino Iospho Antonio de Menghin Provicario in spiritualibus Generali, sede vacante<br />

Capitulari, qui dictam facultatem laudato Patri oretenus tantum concessit: concessurus<br />

etiam in scriptis, quando eidem constabit, quod statio ipsius Patris placitum,<br />

firmitatemque dicasterii civilis obstinuerit. Interim ad te remitto supra memoratas literas<br />

adnexas, et gratulor mihi, quod saltem modicum istud servitium tibi praestare voluerim;<br />

dumque alia, etiam maiora praestare gestio, fausta quaeque sincero animi adfectu tibi<br />

exopto. Tridenti in conventu Sancti Bernardini die 19 novembris 1802.<br />

A.R.P.T. Devinctissimus servus<br />

F. David a Thiarno Guardianus 475<br />

E Tridento<br />

Extra. Admodum Rev. Religiosissimo, et colendissimo Patri<br />

Patri Hyacinto Larchero lectori theol.<br />

470 Il Santuliana replicò il memoriale li 14 marzo 1805 ed il Conte fece questo rescritto: Il nobile<br />

signor commissario amministrerà pronta giustizia secondo la natura, e qualità della causa, onde non vi sia<br />

motivo di giusto richiamo. Segn. li 15 marzo 1805, Filippo Conte Consolati Reggente.<br />

471 e sei cerioli de’ nostri.<br />

472 *Candela filiforme usata per accendere le candele...<br />

473 Il Menego ha levato dal Rungg il corame, e lo ha tolto in zatta li 20 nov. A lui ho dato anche li sei<br />

cerioli, il rotolo, il sacchetto, e questa lettera con altre.<br />

474 Dux Bavariae Maximilianus Iosephus aetatis annorum 46 hostis Religiosorum, e suo Ducatu<br />

expulit Religiosos natos extra dictum Ducatum.<br />

475 Si trovò impedito da altre faccende.<br />

137


concionatori, et Guardiano dignissimo PP. Franciscanorum<br />

Bulsani<br />

Nota. Le lettere annesse sono una patente confessionale d’Augusta data nel 1791. Una<br />

simile patente di Ratisbona, e Frisinga del 1799. Un attestato del P. D. Amando<br />

Lieschman Benedettino Vicario parrocchiale di Painten del 1802. Il detto Padre Salutare<br />

fu qui con noi nel 1797 quando voleva andare in Gerusalemme, il che non poté ottenere<br />

da Roma. L’ho trattato più giorni, essendo io Guardiano, benché indegno.<br />

2431. 1802<br />

Al P. Vigilio di Fondo lettore logico. Arco.<br />

R.P. lettore S.L.G.C.<br />

Spero, che avrà ricevuto la sua patente confessionale prorogata sollecitamente<br />

giovedì mattina, e consegnata al corriero di Riva. Ora gli aggiungo, che sarangli spediti<br />

anche i libri richiesti colla prima occasione, che si presenterà, essendo già da molto<br />

tempo preparati: e colla stessa occasione verrà spedito eziandio il vestiario di Fra<br />

Saverio venuto da Fieme ieridì. Non so però quando il Signor Iddio ci manderà tale<br />

occasione. Suppongo, che il Terziario clesiano avrà qualche motivo di venire costà. In<br />

caso, che non lo sappia, gli notifico io, che in Tassullo ai 28 dello scaduto ottobre ha<br />

finito di vivere il famoso Pilato, ed ai 14 del corrente in Avis il buon sacerdote<br />

Francesco Fabri. In Cavalese furono vestiti tre soli. Oggidì spedisco a Bolgiano la<br />

licenza di ascoltare le confessioni ad un nostro Religioso espulso dalla Baviera. Fra<br />

Mattia sta qui. F. Gio. Pio è sacerdote. Mi raccomando, lo riverisco, e sono. Trento 20<br />

novembre 1802.<br />

Tutto suo F. Grisostomo.<br />

2432. 1802<br />

Io infrascritto <strong>Provincia</strong>le de’ Francescani dimoranti ne’ conventi di Trento, Arco,<br />

Borgo, Pergine, Roveredo, Cles, Mezzo Lombardo, Campo, e Cavalese, formanti la<br />

<strong>Provincia</strong> di San Vigilio ai Confini d’Italia, confesso, e attesto d’avere ricevuto a titolo<br />

di limosina dall’imp. reg. Uffizio della salara di Halla d’Insprugg 18, dico dicidotto<br />

sacchi di sale per l’anno 1803.<br />

Idest sacchi 18 476 .<br />

L.+S. F. Gio. Evangelista da Stenico<br />

<strong>Provincia</strong>le de’ Francescani<br />

ai Confini d’Italia<br />

Questa quitanza potrà mandarsi al P. Guardiano di Halla nell’ottobre, il quale la<br />

presenterà sul principio dell’Anno Militare. Gli officiali della salara vogliono, che sieno<br />

determinati li nostri conventi,come vollero anche negli anni passati, per avviso del detto<br />

Padre datomi li 5 novembre 1802. Presentemente l’attestato dee darsi Praenobili<br />

Domino de Waldauf: e devesi pregare pro antiqua salis gratia gratiosus salinarum<br />

halensium director de Schenz. Converrà mutare l’anno, ed il nome del <strong>Provincia</strong>le. Ma<br />

sappiasi, che gli officiali della salara la vogliono tedesca: e che perciò la farà il detto P.<br />

Guardiano d’Alla per noi.<br />

2433. 1802<br />

Al P. Vitantonio da Cles Guardiano di Cles.<br />

476<br />

NB. Una volta, cioè intorno al 1760 li sacchi furono 22. Bisogna pagare la tela, ed i facchini<br />

insaccatori del sale.<br />

138


Rev. Padre Guardiano sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Al primo quesito della P.V.R. rispondo senza veruna dilazione, che l’accolito<br />

andando nel mezzo del coro avanti al leggiletto per trovare le Lezioni del terzo Notturno<br />

dopo la partenza di quello, che lesse quelle del secondo, dee fare la genuflessione al<br />

Santissimo due volte, cioè nell’arrivo, e nella partenza, appunto come far debbono i<br />

lettori delle Lezioni, secondo il prescritto del Cerimoniale nostro pag. 4, num. 21, ove si<br />

ha, che genuflettono pur tutti arrivati al leggiletto per leggere le Lezioni, e lette le<br />

Lezioni prima di ritornare al loro luogo. Lo stesso trovasi prescritto alla pag. 15, num.<br />

106, e 109, ed alla pag. 45, num. 350. Dissi andando nel mezzo, perché molte volte non<br />

fa d’uopo cercare le Lezioni terze, giacché sono unite alle seconde: ed altre volte<br />

possono facilmente trovarsi stando al fianco del leggiletto col mezzo della già preparata<br />

cordella.<br />

All’altro quesito rispondo, dicendo, che nell’orazione pro Territorio, la quale<br />

incomincia Omnipotens, e dicesi al fine delle preci dopo la Compieta, qui diciamo<br />

quique populum... abundans... confidens... valeat, perché ora non abbiamo alcun<br />

principe 477 . Così praticammo allorché siamo stati sotto ai francesi, e quando cessò di<br />

vivere Pietro Vigilio ultimo nostro principe. Affinché poi nel recitarla, o cantarla<br />

fossimo tutti uniformi, e non ci accadesse di confonderci, la ho scritta tutta intera sul<br />

principio del libretto ebdomadariale. Qualcheduno ha detto, che quantunque non siavi<br />

alcun principe, c’è però chi fa le di lui veci: ma io gli ho risposto, che se li Vicari<br />

avessero il merito de’ principali, non si darebbe mai sede vacante. Questo dassi, come si<br />

ha dalle rubriche del Messale romano parlanti del Canone Te igitur, e del Preconio<br />

Exultet. Dunque ecc. Confido d’aver soddisfatto con questo ai propostimi quesiti; ed<br />

aggiugnendo, che ne’ luoghi austriaci a mio credere debba dirsi: quique regem nostrum,<br />

et populum, quantunque il sovrano sia imperatore, giacché là eziandio nel sacro Canone<br />

della Messa dee nominarsi soltanto Re coll’et Rege nostro, a tenore dell’indulto, e<br />

decreto di Papa Clemente XIII de’ 5 e 6 di maggio 17<strong>61</strong> 478 , la riverisco, e mi professo.<br />

Trento 23 novembre 1802.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

2434. 1802<br />

Io infrascritto accerto, ed assicuro chiunque leggerà la presente, che l’esibitore della<br />

medesima fu destinato a ricevere dall’imp. reg. Uffizio della salara di Halla d’Insprugg,<br />

la limosina di 18, dico dicidotto sacchi di sale in pro delli nove conventi de’ Francescani<br />

della <strong>Provincia</strong> Trentina di San Vigilio ai Confini d’Italia per l’anno 1803. Dato nel<br />

convento di san Bernardino appresso Trento li 26 novembre 1802 479 .<br />

L.+S.<br />

Provinc. Fra Gio. Grisostomo da Volano<br />

Diffinitore e pro-segretario provinciale de’ Francescani.<br />

2435. 1802<br />

Al P. Guardiano di Halla d’Insprugg.<br />

477 Per altro dicevasi quique Principem nostrum, et populum... abundantes... confidentes... valeant.<br />

478 Videsis nostrum kalendarium trid. adnot. 203, pag. 230.<br />

479 Dato allo Schweizer doganiero di Trento da F. Santo li 27 nov. sabato. Il doganiero Antonio<br />

Schweizer con suo viglietto dell’ultimo 1802 ha insinuato l’arrivo de’ 18 sacchi di sale al P. <strong>Provincia</strong>le.<br />

Il sale da noi fu condotto a s. Bernardino nella mattina de’ tre di gennaio lunedì 1803.<br />

139


Admodum Rev. Patri Guardiano Halensi<br />

F. Io. Chrysostomus de Avolano.<br />

S.P.D.<br />

Visis literis A.R.P.T. ad me nuper datis, commissa fuit transvectio salis regii huic<br />

teloniario, seu doganerio, cui proinde data fuit etiam schedula manu mea scripta, qua<br />

deputatus ad id asseitur. Quoniam autem domini officiales salinarum exigunt in apocha<br />

numerum, et nomina conventuum nostrorum, aliam heic interclusam, ad normam, ut<br />

puto, compositam transmitto 480 . Denique iterum demisse rogo charitatem P.T.A.R. et ut<br />

diu valeat iubeo. Tridenti die 26 novembris A.D. 1802.<br />

2436. 1802<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarelli. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Mi piace, che la R.V. desideri d’essere incoraggiata per più facilmente, e con<br />

maggior merito fare il digiuno del corrente santo Avvento, atteso che un tal desiderio è<br />

aggradito dal Signor Iddio, e facilita l’impresa. Ella dunque offerisca in primo luogo al<br />

medesimo Iddio la sua volontà, ed insieme lo preghi del suo aiuto. Poi rifletta, che può<br />

essere l’ultimo suo Avvento, e che forse resterà ancora su i libri del Signor Iddio<br />

qualche credito da soddisfare. Aggiunga a questo, l’aver provato, e veduto, ch’eziandio<br />

non digiunando vigorosamente ha dovuto patire non poco negli anni addietro. Ma con<br />

tutto ciò le raccomando la discrezione. Non sia ostinata nel suo sentimento. Si lasci<br />

governare. Prenda il caffè anche col latte, almeno ne’ giorni del digiuno monastico, e la<br />

sera pigli qualche cosa di più del solito digiuno. Per questo avrà la licenza della M.R.M.<br />

Badessa, col consiglio del signor medico. Dissi col consiglio, perché il medico non ha<br />

l’autorità di dispensare, ma soltanto di consigliare. Spero, che le basterà questo poco; e<br />

senza più le sospiro una nuova potentissima benedizione di Gesù, e Maria. Amen. S.<br />

Bernardino 29 novembre 1802.<br />

2437. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano di Borgo.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Vi ringrazio de’ biscotti, che mi avete mandato e come Guardiano, e come<br />

Massimo. Essi mi serviranno per soddisfare ai debiti, che ho e come letterario, e come<br />

Crisostomo 481 . Vi ringrazio un’altra volta. Vi ringrazio altresì a nome del P. <strong>Provincia</strong>le,<br />

e del P. Guardiano, a’ quali ho consegnato quelle parti, che avete loro destinato. Vi<br />

rimando il sacco voto, ed i due sacchetti. In questi troverete un invoglietto di cose<br />

divozionali 482 datemi da mandarvi dal Padre <strong>Provincia</strong>le, che iermattina in barca è<br />

andato a Roveredo, con intenzione di poi passare in Arco, e starvi sino al dopo Pasqua.<br />

Credo, che la Prelatura 483 vi riuscirà pesante, anche per le circostanze del tempo 484 ; ma<br />

consolatevi, che non l’avete ricercata Voi, e così potete coraggiosamente ricorrere per<br />

480<br />

Supra num. 2432.<br />

481<br />

Dedi per Fontanarium die primo decembris: Corde al controlore 2; al segretario 1, al Pernet 1: in<br />

tutto 4.<br />

482<br />

Capi 27.<br />

483<br />

*Il Guardianato.<br />

484<br />

Si lamenta.<br />

140


aiuto da Sua Divina Maestà. Io spero, che daravvi ascolto, e soccorso per effetto<br />

dell’infinita sua bontà. Amen. Trento 29 novembre 1802 485 .<br />

2438. 1802<br />

Al P. Sisinnio Maria da Sanzeno. Pergine.<br />

R.P.L.P.C.<br />

Il R.mo signor Provicario Generale oggidì pregato da me in di Lei nome, le concede<br />

la bramata facoltà d’assolvere dai Casi riservati nella diocesi per tutto quel tempo, che<br />

durerà la di lei patente confessionale.<br />

Oggidì pure ho preparato il sacchetto di persecche datomi dal P. Ignazio a nome<br />

della P.V.R. per ispedirlo a Bolgiano, e Brunegg, sigillandolo, ed attaccandogli la di Lei<br />

direzione (al P. Innocenzio d’Egna Vicario de’ Cappuccini). Sono stato all’abitazione<br />

del noto Pot, o sia tramessiero maranese; ma non l’ho ritrovato per essere andato a<br />

Marano. Ritornerovvi nella vegnente settimana, e proccurerò di renderla ben servita 486 .<br />

Il P. Giannantonio è andato a Roveredo come supplimentario del P. Custode (Giuseppe<br />

Antonio) che sta qui per predicare in S. Maria Maggiore. Il detto P. Giannantonio<br />

predicherà ciò non ostante in Aldeno. La riverisco divotamente, e mi dico. Trento 29<br />

novembre 1802.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

2439. 1802<br />

Al P. Giangiuseppe da Canzolino Guardiano di Roveredo.<br />

Rev. Padre Guardiano sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Fo sapere alla P.V.R. e l’accerto, che in questo giorno il R.mo signor Provicario<br />

Generale Capitolare, pregato da me colla di Lei lettera nelle mani, ha conceduto, che le<br />

quattro signore Perghere, con un figliuolino, attese le abituali loro infermità, ed<br />

incomodi, possano soddisfare al precetto della nostra santa Madre Chiesa, ascoltando la<br />

santa Messa nell’oratorio privato, che le due note già monache Clarisse tengono colla<br />

licenza dell’Ordinario per se stesse sole nella loro casa: a patto però, e condizione<br />

replicata, che di tale indulto ne rendano avvisato, e consapevole il R.mo signor arciprete<br />

del luogo. E senza più riverendola resto. Trento, s. Bernardino 29 novembre 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Nota. Le dette signore Perghere abitano in una casa posta su la strada, che da S. Rocco<br />

porta a Volano, e le due già monache nella casa del Masera situata fra san Rocco, e<br />

Roveredo. Dimandano un tale indulto, perché la chiesa nostra di san Rocco fino dai 22<br />

di nov. dell’anno 1800 ritrovasi profanata, ed occupata dai soldati, come ho portato nel<br />

tomo quinto Epist. 1975, e 1999. Gli 8 settembre 1803, festa di maria Santissima i nostri<br />

ripigliarono il celebrare in s. Rocco, ed il primo di ottobre vi ritornarono tutti, benché<br />

non sia stato riattato.<br />

2440. 1802<br />

Al sig. don Giuseppe Rosa di Trento, cappellano di Avis.<br />

Molto illustre, e M. rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

485 La carta era finita.<br />

486 Consegnato al Pot gli 8 dic. che partì li 9 per Bolgiano.<br />

141


Con intenzione vera di servire V.S. molto illustre e molto rev. ho chiesto al Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le la necessaria licenza per poterle imprestare un libro, che desse una novena<br />

di Nostro Signore Gesù Cristo. L’ho poi diligentemente ricercato appresso questi miei<br />

confratelli Religiosi; ma in vano, perché niuno lo tiene. Son stato due volte apposta per<br />

trovarlo nella nostra biblioteca; ma parimente in vano, atteso che avendone trovato un<br />

solo, che ne dà due tra molte (n. 27) altre di vari Sani, queste non mi piacciono punto, e<br />

non le credo degne d’essere praticate, e perciò non ardisco di mandarle un così fatto<br />

libro 487 . Prego dunque V.S. molto illustre, e molto rev. che vogliami avere per iscusato,<br />

e di volersi contentare della mia buona volontà: come pure di umiliare i miei ossequi al<br />

suo M.R. sig. curato (leone Delai da Bolzano); e riverendola resto. Trento, s. Bernardino<br />

30 novembre 1802 488 .<br />

Di V.S. molto illustre e m. rev.<br />

Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Extra. Al Molto Illustre e Molto Rev. sig. e Padrone<br />

Il signor don Giuseppe Rosa<br />

Cappellano degnissimo do<br />

Lavis 489<br />

2441. 1802<br />

Al P. Giorgio di Cles Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.<br />

F. Crisostomo prega la P.V.R. di avvisare il suo P. Vicario Ilario, che voglia<br />

rispondergli rapporto al tabacco, di cui gli ha scritto per mezzo del P. lettore Lattanzio<br />

ai 15 dello scorso. Iersera è giunto qua il signor Stefano di Lei fratello col signor Gio.<br />

Battista Bertolla 490 runano 491 , che instantissimamente dimanda d’esser accettato, e vestito<br />

nostro Frate chierico, malgrado il rigore della stagione, e la promessa fattagli di vestirlo<br />

dopo la Pasqua. Fu segretario militare, sa parecchie lingue, ha 26 anni d’età, sembra un<br />

soggetto maturo, e grave, ed è raccomandato dai nostri Padri clesiani. Dovrà portarsi a<br />

Roveredo, se vorrà presentarsi al Padre <strong>Provincia</strong>le, che ora sta là 492 . Eziandio il Padre<br />

Giannantonio di Moena, che predica in Aldeno, sta in Roveredo, come supplimentario<br />

del P. Custode, che predica qui a Santa Maria Maggiore, e poi predicherà in Calavino<br />

ecc. Trento 1 dicembre 1802, in coperta d’altra lettera informe.<br />

2442. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista da Stenico Ministro <strong>Provincia</strong>le. Roveredo.<br />

Molto Rev. Padre Benedicite.<br />

Dalla qui compiegata lettera la P.V.M.R. comprenderà quanto miserabile sia lo<br />

stato presente del nostro P. Mariano da Bordiana. Eziandio il Pedetto 493 latore della<br />

487<br />

Nel libro intitolato Lume dell’anima, o sia raccolta d’esercizi spirituali opera del P. F.<br />

Evangelista da Spoleto M.O.R. della <strong>Provincia</strong> serafica. Terza ediz. Venezia 1725. Presso Gius. Corona in<br />

12° dalla pag. 188 alla 195. L’autore dal P. generale dicesi missionario apostolico nel 1724.<br />

488<br />

Spedita il 1 dic. per Pedettum clesiensem. Fu ricevuta subito.<br />

489<br />

Qui scrivo Lavis per uniformarmi al volgo. altrove poi Avis.<br />

490<br />

figlio del qm Alessandro, qm Bartolommeo ambi orologisti.<br />

491<br />

* da Mocenigo di Rumo.<br />

492<br />

Non andò a Roveredo, perché nevicò nel primo di dicembre. Per lui vi andò il nostro Diacono,<br />

che ritornò li due.<br />

493<br />

Pedetto servo del convento di Cles, detto propriamente Pietro Fedrigoni.<br />

142


medesima ci ha detto lo stesso, aggiugnendogli, che parimente miserabile si è il<br />

mentovato P. Mariano nel profferire la formola dell’assoluzione sagramentale. Il<br />

Religioso relatore, che non vuol essere manifestato ad altri 494 , scarica la sua coscienza<br />

sopra di noi: ed io si sic est, non dubito di asserire irregolare il detto P. Mariano, ed<br />

incapace di celebrare la Santa Messa 495 , e di ascoltare le sagramentali confessioni.<br />

Suppongo, che altrettanto crederà eziandio la P.V.M.R. Onde la prego di rimediare<br />

senza dilazione al disordine, e così dar fine ai lamenti. Non approvo la proposta di<br />

mandarlo a questa infermeria, non avendo egli bisogno degl’infermieri, non essendovi<br />

qui sacerdoti, che abbiano tempo di servirgli ogni mattina. Piuttosto gli ordinerei di<br />

celebrare nella cappella di Cles coll’assistenza di qualche Padre autorizzato a<br />

comandargli, finché riducasi a celebrare secondo il prescritto delle rubriche: e per<br />

maggiormente impegnarlo ad ubbidire gli minaccerei la sospensione dal celebrare.<br />

Lascio per altro, che la P.V.M.R. ordini quello, che le inspirerà il Signor Iddio, e<br />

confidando d’aver anch’io con questa scaricata la mia coscienza, genuflesso la prego<br />

della sua paterna benedizione, e mi protesto. Trento 1 dicembre 1802 496 .<br />

Di V.P.M.R. Umil.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2443. 1802<br />

A monsig. Vicario, o Provicario Generale.<br />

Pro memoria.<br />

È per vestire l’abito francescano come chierico nel convento di Cavalese intorno ai<br />

dieci del corrente dicembre 1802 il giovine Gio. Battista Bertolla di Runo della Valle di<br />

Non.<br />

Presentato li tre dicembre al Provicario. Ma il novizzo non perseverò nel suo<br />

proponimento: vestì l’abito nostro li 21 e lo depose li 25 dicembre 1802. Buon per noi,<br />

che partì.<br />

2444. 1802<br />

Ai predetti Vicario, o Pro-Vicario.<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Giannantonio da Moena supplica riverentemente, che siagli conceduta la<br />

facoltà di assolvere semel una persona dai Casi riservati sotto al numero settimo.<br />

Concesso a voce li 3 dic. Vedi sotto num. 2446.<br />

2445. 1802<br />

Tenore praesentium, quo voti compos efficietur ingenuus adolescens dominus<br />

Ioannes Baptista Bertolla de Mocenico Runi, seraphicae nostrae Religionis candidatus,<br />

ad nostrum conventum sancti Vigilii Cavalesii se se conferet quam primum, ibidem<br />

clericalem strictionris observantiae S.P.N. Francisci habitum devote suscepturus sub<br />

nomine, ac patrocinio sancti Felicis Valesii, cuius festum die vigesima novembris ab<br />

ecclesia universali quotannis recolitur. Ex quo deinceps Frater Felix a Mocenico<br />

494 Il P. Giuseppe Maria con data 29 novembre.<br />

495 *Formula della consacrazione che pronunciava il Padre Mariano: “Hic hic hic hic hic est/ est est<br />

enim/ est enim enim/cali cali cali/cali cali calix/ san san san/san sangui/ sangui sangui/sangui sanguin/<br />

sangui sanguin/ sanguinis/ sangui sanguin sanguin.sanguin sanguinis sanguinis mei/ mei mei mei mei/<br />

mei mei/ mei mei etc.<br />

496 Spedita li 6 perché avanti piovette sempre.<br />

143


vocabitur. Deus Optimus Maximus, qui coepit opus, ipsum perficiat, et sicuti dedit<br />

velle, det etiam laudato adolescenti pro sua pietate perficere, atque in ardua perfectionis<br />

arrepta semita perseverantiam praestare dignetur, quam eidem ex animo apprecamur.<br />

Datum Tridenti in nostro conventu sancti Bernardini die 2 decembris Anno Domini<br />

1802.<br />

L.+S. Fr. Io. Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis.<br />

Nota. Questa obbedienza fu scritta da me con moltissima fretta, e subito consegnata<br />

parimente da me al detto giovine, che impazientemente aspettavala. La ho tratta dal<br />

solito formolario con qualche variazione. Il nome di Felice fu chiesto da lui. Egli dice,<br />

che ha 26 anni d’età poco fa compiuti. Fu segretario militare, e prigioniero di guerra de’<br />

francesi. Vide la gran battaglia di Marengo, e viaggiò una gran parte dell’Europa. Sa<br />

l’italiano, latino, tedesco, francese, e fu maestro di lingua in Vienna. È di statura<br />

ordinaria. Chiese d’esser vestito subito con importunità eccessiva. Non ammise le nostre<br />

difficoltà. È figlio d’Alessandro orologista 497 .<br />

2446. 1802<br />

Al P. Giannantonio da Moena. Roveredo.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

F. Gio. Grisostomo gli notifica, e l’accerta, che il R.mo signor Provicario Generale<br />

pregato gli concede non solamente l’autorità richiesta per assolvere semel una persona<br />

dai Casi riservati sotto al numero settimo; ma eziandio l’autorità generale per assolvere<br />

dai casi riservati: ma però soltanto in Aldeno, e sino all’ultimo giorno del corrente mese<br />

di dicembre. Lo prega poi di avvisare il P. Vicario Michel Angelo, che il rotolo per<br />

Bressanone vorrebbesi qui di ritorno avanti la festa del santissimo Natale 498 , giacché<br />

subito dopo di essa dovranno avviarsi per Bressanone i due Religiosi destinati ecc.<br />

Mancando altra migliore occasione potrà indirizzarsi al noto Biasio di Santa Chiara.<br />

Trento 3 dicembre 1802.<br />

2447. 1802<br />

Al P. Evangelista <strong>Provincia</strong>le. Roveredo.<br />

M.R.do Padre Benedicite.<br />

Iersera è partito di qui contentissimo per Runo il candidato Bertolla coll’obbedienza<br />

per portarsi quam primum a vestire il nostro sacro abito in Cavalese col nome di s.<br />

Felice Valesio. Non ha voluto partire senza di essa. Io gliela ho scritta in vigore della<br />

licenza di V.P.M.R. portata dal Giacomo. Oggidì poi l’ho insinuato in scriptis alla R.ma<br />

Curia ecclesiastica. Oggidì parimente ho dato a F. Vincenzo il tabacco per Ala da<br />

lavare. Lo spedirò più presto, che mi riuscirà di trovare chi lo voglia prendere, e<br />

scrivendo a quel P. Guardiano lo pregherò di offerire al signore Waldauff le due sante<br />

Messe. Oggi ancora è partito per Pergine il P. Agostino con F. Abbondio venuto col P.<br />

Vicario Amando 499 . L’assicuro, che avrò tutta l’attenzione rapporto all’ordinando F.<br />

Arcangelo. L’avrò anche per F. Mattia. Questi è venuto al refettorio mercoledì scorso,<br />

primo del corrente, sta su la tavola de’ forestieri, e protesta di voler ubbidire. Finora mi<br />

497 Fu vestito in Cavalese li 21 dic. 1802 e svestito li 25 del medesimo. Si scusò con dire, che non<br />

poteva stare tante ore in ginocchio, e fare tanti atti di umiliazione, verbi gratia baciare la terra, scopare,<br />

lavare ecc. Per altro esortò li tre suoi connovizzi a star costanti, e non seguire il di lui esempio.<br />

498 L’ho ricevuto li 16 dicembre.<br />

499 Ritornò li 20 dic. di mattina.<br />

144


sembra quieto. Leggerò al P. Guardiano gli ordini della P.V.M.R. risguardanti il<br />

mentovato F. Mattia 500 ; ma io non capisco bene quel Venga in coro all’Uffizio divino<br />

colli sacerdoti, come a vespro. In avvenire le scriverò per Arco, dove, come spero, starà<br />

meglio. La prego al solito della sua benedizione serafica, e resto ecc. Trento 3 dicembre<br />

1802.<br />

2448. 1802<br />

Al Consiglio di Trento.<br />

Ill.mi, e sapientissimi Signori.<br />

Vittoria Andreis ex-Clarissa corista501 del soppresso monastero di San Carlo in<br />

Roveredo, al giorno d’oggi abitante in una casa secolare di questa città di Trento,<br />

espone riverentemente alle Signorie vostre ill.me, che dalla soppressione fino a questa<br />

epoca ricevette annualmente dalla R.ma Mensa di Trento l’assegnatale pensione di<br />

fiorini dugento. Essendo priva d’ogni altro sostentamento, ed incapace di aiutarsi col<br />

lavoro delle sue mani per l’età avanzata d’anni sessantadue502 , per la debolezza della<br />

vista, e per le infermità, che frequentemente la molestano, tempo fa presentò una<br />

supplica alla fu R.ma Reggenza di Trento per impetrare qualche aumento della detta<br />

pensione. Le fu risposto, che pazientasse fino all’arrivo del principe. Non dubitando<br />

punto d’essere consolata in breve, si contentò di gemere, e sospirare ancora fra le<br />

miserie, senza far ulteriori mosse. Ora però vedendo, che la cosa va in lungo, non<br />

comparendo il mentovato principe, prostrata in terra, e colle lagrime agli occhi, supplica<br />

umilmente le Signorie vostre ill.me d’un caritatevole soccorso, ed accrescimento<br />

dell’accennata pensione, divenuta ristrettissima per l’eccessivo costo de’ viveri. Anche<br />

alter di Lei consorelle de’ monasteri soppressi di Roveredo, e Valsugana furono<br />

consolate, e graziate con un simile accrescimento. Per questo, e per gli accennati motivi,<br />

spera di esser esaudita dalla bontà delle Signorie vostre ill.me. Per la qual grazia ecc.<br />

Extra. All’Eccelso Imp. Reg. Consiglio<br />

di Trento<br />

Umilissima supplica<br />

di Vittoria Andreis Ex- Clarissa.<br />

Nota. Così pregato scrissi li 4 dic. 1802. Ma ora il sig. Ferdinando Ernesto Conte di<br />

Bissingen commissario provisorio non ammette consiglieri, ma soltanto assessori. A lui<br />

dee dirigersi il memoriale. Vedi sotto num. 2470.<br />

2449. 1802<br />

Al sig. Provicario Generale Giuseppe Antonio de Menghin. Trento.<br />

Ill.mo, e R.mo sig, sig. e padrone colendissimo 503 .<br />

Né pur io so qual sia la Colletta solita da dirsi nella santa Messa per impetrare dal<br />

Signor Iddio un felice parto all’augustissima imperatrice. Credo dunque, che potrebbesi<br />

rispondere, non trovarsi qui la detta solita Colletta, e che quindi ce ne mandino una<br />

copia. Sebbene suppongo, che senza perder tempo si potrebbe prescrivere la Colletta per<br />

qualunque necessità Deus refugium coll’avviso nel viglietto del motivo. Non posso dire<br />

500 Glieli ho letti.<br />

501 * Sopra la riga: Conversa.<br />

502 Nata li 25 giugno 1741.<br />

503 Ho risposto subitissimo per mezzo di quello stesso che mi portò la lettera del sig. Provicario.<br />

145


di più. Onde in frettissima con un riverente bacio delle sacre mani mi dichiaro. S.<br />

Bernardino 4 dicembre 1802.<br />

Di V.S.Ill.ma, e R.ma Umil.mo, osseq.mo, obbl.mo servidore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Extra. All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. abate Giuseppe Antonio de Menghin<br />

Provicario Generale ecc.<br />

Trento<br />

Nota. L’imp. Francesco secondo ricerca, che tutti i vescovi facciano mettere nella<br />

Messa la solita Colletta per il felice parto dell’imperatrice sua consorte Maria Teresa<br />

napolitana, che oggidì ha due figliuoli, e quattro figliuole. Io quantunque abbia 47 anni<br />

di sacerdozio non ho mai sentito parlare di tale Colletta. Gli 8 di sera venne il viglietto<br />

coll’orazione Deus refugium. Vedi sotto num. 2482 504 .<br />

2450. 1802<br />

Al P. Antonio Maria da Rovigno. Feltre.<br />

Rev.Padre padrone colendissimo.<br />

Anche questa volta scrivo io alla P.V.R. in vece d’un altro, voglio dire del mio<br />

nuovo Padre Guardiano Davide da Tiarno, ch’è infermo, ed obbligato a letto dalla<br />

sciatica. Le fo sapere adunque, che volendo Ella insinuare il suo destino a questo<br />

pulpito per la prossima Quaresima, giacché tutt’ora è vacante questa sede vescovile,<br />

basterà che scriva due sole lettere colle iscrizioni seguenti.<br />

All’Ill.mo, e R.mo signore, sig. padrone colendissimo<br />

Monsignor Sigismondo Antonio Conte de’ Manci<br />

in Ebenheimm Canonico, e Decano degnissimo<br />

dell’insigne cattedrale di Trento.<br />

All’Ill.mo signore, sig. e padrone graziosissimo<br />

Il signor barone Sigismondo Trentini di<br />

Wolgersfeld, Capo-Console degnissimo<br />

dell’inclita città di Trento.<br />

Io supponendo, la P.V.R. goda buona salute, e sperando, che il Signor Iddio gliela<br />

conserverà tale anche nell’avvenire, onde possa soddisfare alle nostre brame di sentirla,<br />

le fo un divoto inchino, e riverendola eziandio per parte del mentovato mio Padre<br />

Guardiano, e del Padre Custode Giuseppe Antonio da Cles, mi raffermo. Trento, s.<br />

Bernardino 5 dic. 1802 505 .<br />

Di V.P.R. Umil.mo e div.mo servo in Cristo F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Da Trento<br />

Extra. Al Rev. Padre padrone colendissimo<br />

Il Padre Antonio Maria da Rovigno<br />

lettore teol., predicatore e Vicario de’ Minori<br />

Riformati di s. Francesco 506 .<br />

504 Si crede, che vengano comandate orazioni, perché li 19 settembre 1802 in Vienna è morta per un<br />

infelice parto colla prole, Maria Luisa Amelia ex granduchessa di Toscana, cognata, e sorella<br />

dell’imperatrice, nata li 27 luglio 1773, e sposata in Vienna li 19 settembre 1790, giorno anniversario<br />

della succeduta morte.<br />

505 Consegnatagli nel giorno 31 di gennaio. Fattagli istanza pro domo gli 8 febbraio.<br />

506 Mi ha risposto li 4 gennaio 1803. Ricevuta in Trento li 9 gennaio.<br />

146


Feltre<br />

Santo Spirito<br />

2451. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano di Borgo.<br />

Carissimo Fratello. L.I.C.<br />

La tardanza della posta mi fa scomparire, e sembrare negligente, quantunque non<br />

sia tale, giacché più volte mando alla stamperia per avere i foglietti. Questo servavi<br />

d’avviso. Nello scorso sabato 4 dicembre il mio Padre Guardiano è andato a Gardolo<br />

per predicarvi; ma nella seguita domenica né predicò, né disse Messa 507 ; e fu ricondotto<br />

a questo convento infermo come dissesi di sciatica. Si spera però, che domani ripiglierà<br />

la celebrazione della Santa Messa. Il P. <strong>Provincia</strong>le ieridì, oppure oggidì sarà partito da<br />

Roveredo per Arco. La gazzetta di Campidonia 508 mette una cosa falsissima rapporto a<br />

Trento, cioè che li tedeschi per occuparlo dovettero combattere tre giorni, e che poi<br />

fecero morire il commissario della Guardia Civica come ostinato nel diffenderlo. Questo<br />

è arcifalsissimo, poiché il Magistrato consolare ha mandato due consoli (Manci, e<br />

Tosetti) ad incontrarli sino a Salorno, ed il tutto riuscì con somma quiete, ed armonia 509 .<br />

Deo gratias. Trento 7 dicembre 1802, colla gazzetta.<br />

2452. 1802<br />

Al signor Monauni. Trento.<br />

Fra Gio. Grisostomo prega il sig. Monauni stampatore imp. regio, che voglia notare<br />

su questa cartella, se tenga venale una copia del Martirologio romano di Benedetto XIV,<br />

e quanto vorrebbe per essa ecc. E lo riverisce ecc.<br />

Così ho scritto li 9 dic. per il sig. curato di Gardolo don Domenico de’ Filippi<br />

d’Albiano. Ha risposto a voce, che ora non l’ha; ma la farà venire in breve. Li 9 dic.<br />

1802.<br />

2453. 1802<br />

Alla Madre Maria Rosa Riccabona abbadessa. S. Michele.<br />

M.R.M.<br />

Il Padre Guardiano di Hala mi scrive, che per il monastero di s. Michele di Trento<br />

furono sborsati<br />

Fiorini 41,45<br />

Per l’Urbario fiorini 1,12<br />

Per sacchi 19 fiorini 9,30<br />

Somma Fiorini 52,17 510<br />

Io credo, che il computo sia fallace, e che in vece di carentani 17 debba dire<br />

carentani 27. Scrivendogli l’avviserò di tale divario ridondante in di lui danno. Il Padre<br />

predetto mi ha mandato la ricevuta de’ signori officiali della salara per l’accennato<br />

monastero, e mi ha insinuato, ch’essi vogliono tutte le scritture in tedesco. Tal ricevuta è<br />

507 Celebrò<br />

508 Così anche quella di Milano, che nomina il Mersi come ucciso, e decapitato.<br />

509 La Guardia Civica voleva riceverli colla musica; ma essi non la vollero.<br />

510 NB. Ogni sacco di sale dunque costa dunque in Ala libbre 13, soldi 16. Ogni sacco da sale<br />

carentani 30.. La condotta costò troni 21 per sacco: e però troni 399. Ogni sacco dunque costa alle<br />

monache troni 34, soldi 16.<br />

147


qui compiegata. Stentatamente mi fu spiegata da due Padri per altro buoni tedeschi<br />

ecc. 511 .<br />

Da s. Bernardino li 9 dicembre 1802.<br />

______________________________________________________________________<br />

NB. Nel 1801 le monache dovettero pagare in Ala<br />

Per il sale fiorini 44, 54<br />

Per li sacchi fiorini 9, 27<br />

Somma fiorini 54, 21<br />

----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

2454. 1802<br />

Al P. Gio. Pio della Giacoma da Moena. Pergine.<br />

Venerando Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Lo avviso, che il P. <strong>Provincia</strong>le l’ha destinato compagno di F. Arcangelo nel<br />

viaggio di Bressanone per esser ordinato sacerdote. Dunque venga qua nell’antivigilia, o<br />

vigilia del ss. Natale, o sia nel giorno 23, oppure 24 del corrente alla più lunga, per poter<br />

poi essere in Bressanone ai trenta. Faccia consapevole di ciò il suo Padre Guardiano, e<br />

Padre lettore, ed a me scriva, e renda noto, e certo d’avere ricevuto la presente. Bramo,<br />

che il Signor Iddio gli doni di poter eseguire una così fatta obbedienza; e riverendolo mi<br />

dico. Trento 10 dicembre 1802.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2455. 1802<br />

Al P. Prosdocimo da Cavalese Vicario e maestro de’ novizzi. Cles.<br />

Rev. Padre maestro S.L.G.C.<br />

Per commissione del mio Padre Guardiano, che sta nell’infermeria convalescente,<br />

fo sapere alla P.V.R. che il R.mo signor Provicario Generale Capitolare le concede la<br />

chiesta facoltà de’ Casi riservati per il tempo dell’Indulgenza di San Zeno. Ed<br />

aggiugnendole, che Frat’Arcangelo tassullitano, qualora Iddio S.N. non disponga<br />

diversamente, porterossi col P. Gio. Pio a Bressanone per essere ordinato sacerdote al<br />

principio del nuovo anno, che glielo auguro felicissimo, mi raccomando in precibus, la<br />

riverisco, e mi professo. Trento 10 dicembre 1802.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2456. 1802<br />

Al P. Giorgio da Cles Guardiano. Cavalese.<br />

Rev. Padre S.L.G.C.<br />

Per parte del mio Padre Guardiano, che come convalescente stassene ritirato<br />

nell’infermeria, ringrazio io la P.V.R. della sua carità fagiuolesca 512 . Supponendo poi,<br />

che avrà ricevuto dal postiglione il sacchetto, che le ho spedito come letterario l’altieri,<br />

e che avrà vestito il candidato Bertolla runano, la prego, anche a nome del lodato mio<br />

padre Guardiano, che con il suo minore incomodo voglia favorirci colle solite note de’<br />

suoi novizzi. Ed aggiugnendole, che il Padre <strong>Provincia</strong>le ora stassene in Arco; e che il<br />

P. Gio. Pio accompagnerà F. Arcangelo nel viaggio di Bressanone per essere ordinato<br />

511 P. lettore Filippo, e P. Bernardo.<br />

512 *Un sacchetto di fagiuoli.<br />

148


sacerdote nel primo, o secondo giorno dell’imminente nuovo anno, che le sospiro<br />

arcifelice, mi raccomando, la riverisco, e mi dico. Trento 10 dicembre 1802.<br />

Di V.P.R. cui replico, che aspetto risposta dal di Lei P. Vicario rapporto al tabacco<br />

mandato a Cles ecc. Il sacchetto, che portò i fagiuoli sarà rimandato colla prima<br />

occasione opportuna.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2457. 1802<br />

Al P. Fiorentino Villoth Francescano. Bolgiano.<br />

Reverende, ac Religiosissime Pater.<br />

Quod hodierna die huc pervenerint literae P.T.T. ad nostrum Patrem Ministrum<br />

<strong>Provincia</strong>lem Ioannem Evangelistam a Stenico: et quidem illaesae, continentesque<br />

applicationem undecim Sanctarum Missarum, cum earum alee<strong>ms</strong>yna, testis tibi sum<br />

ego, qui nulla prorsus interposita mora, de iisdem literis, Missis, et eleemosyna scribam<br />

ad laudatum Patrem Ministrum, nunc Arci degentem. Quod autem Bulsani hoc tempore<br />

mors praeter morem suum non saeviat, gaudeo; hinc enim potiori iure mihi sperare licet,<br />

quod in te quoque serius sit insurrectura. Faxit id Deus Optimus Maximus. Dabam<br />

Tridenti in conventu sancti Bernardini die 10 decembris A.D. 1802.<br />

R.P.T. Inutilis servus<br />

F. Io. Chrysostomus de Avolano<br />

Deffinitor et Pro-secretarius <strong>Provincia</strong>lis.<br />

E Tridento<br />

Extra. Reverendo, ac Religiosissimo Patri<br />

Patri Florentino Villoth Ordinis Minorum<br />

S.P.N. Francisci Reformatorum concionatori ac Patri colendissimo etc.<br />

Bulsanum<br />

ad PP. Franciscanos<br />

2458. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M. R.do Padre Benedicite.<br />

Oggidì essendo giunta qua una lettera di Bolzano alla P.V.M.R. la ho aperta, ed ho<br />

trovato in essa una cedola con due monetelle, componenti troni 27, c. 6 e subito gli ho<br />

portati al sig. Tommaselli 513 . Essi sono la limosina di undici Messe da dirsi pro pluribus<br />

defunctis, le quali si mandano a conte delle trenta chieste al P. Fiorentino per li sudari. Il<br />

medesimo Padre scrive, che manderà poi anche le altre. Io gli ho risposto subito, che ho<br />

ricevuto il mandato, e che subito ne darò parte alla P.V.M.R. Bisogna dunque celebrare<br />

undici Messe ad mentem del detto Padre Fiorentino.<br />

Ho pure ricevuto riscontro dal P. Guardiano di Ala rapporto al sale. Questi i scrive,<br />

che per le Clarisse furono sborsati Fiorini 52, carentani 27 e per noi saranno pure<br />

sborsati fiorini nove: e che perciò detratti li fiorini 4,42 de’ libri mandatigli, e fiorini 46,<br />

48 delle 117 Messe, ci resta il debito di fiorini 9, carentani 57, per il qual debito,<br />

ricevuta che avrà risposta da me, manderà delle altre Messe da celebrare. Io dunque<br />

513 Cedola fiorini 5; monetina fiorini 0, carentani 6; monetina fiorini 0, carentani 9.<br />

149


domani, o posdomani gli risponderò, e con la stessa occasione gli manderò le due carte<br />

di tabacco, e l’esibizione delle due ss. Messe per il sig. Waldauf.<br />

Ho scritto a Pergine, perché, perché avanti del santo Natale venga qua il P. Gio. Pio<br />

destinato condottiere di Frat’Arcangelo sino a Bressanone. Scriverò in breve anche al P.<br />

Presidente di Bressanone. Intendo, che in questa sera non sia stato alla collazione F.<br />

Mattia, perché infermo 514 . Domani lo visiterò e raccomanderò agl’infermieri. La<br />

supplico della sua paterna benedizione, e resto. Trento 10 dicembre 1802.<br />

Suo ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Crisostomo.<br />

2459. 1802<br />

A Fra Pietro Alcantarino da Meano suddiacono. Pergine.<br />

Sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Un vostro amantissimo benefattore vi manda questi due libretti, affinché vi serviate<br />

di essi ne’ vostri bisogni, con la benedizione d’Iddio Signor nostro, e del vostro Padre<br />

superiore. Così pregato scrisse Fra Gio. Grisostomo gli 11 dicembre 1802 in Trento.<br />

Nota. Il benefattore si è il P. Guardiano Davide, che lo fece accettare all’Ordine, e<br />

fu poi lettore del medesimo. Il chierico ha una complessione cagionevole.<br />

2460. 1802<br />

Al P. Ippolito d’Asfruzzo. Cles.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

Per servire l’Ill.mo signor Giacomo Maffei515 rapporto al vescovo Niccolò Rosetti<br />

non posso dir altro, se non se, che nell’anno 1792 ho fatto qualche memoria di lui come<br />

originario trentino, perché allora mi venne scritto, che il signor don Gio. Maria Rosetti<br />

di Taio, prete d’anni 68 disse ad un nostro Religioso, esser egli nato da un Rosetti di<br />

Taio domiciliato nello Stato papalino, e d’averlo visitato come suo parente. L’ho<br />

nominato Niccolò Rossetti, e vescovo di Boiano nel regno di Napoli, perché nel<br />

catalogo degli arcivescovi, e vescovi del mondo cattolico, stampato l’anno 1780 in<br />

Trento dal Monauni al fine della Galleria delle Stelle per l’anno 1781 non ho trovato<br />

altro Rossetti, o Rosetti. L’ho detto eletto dopo il 1766 perché in tal anno, siccome<br />

imparai dal Chracas, fu vescovo di Boiano un altro. Non parla del medesimo Rosetti<br />

l’Italia sacra dell’Ughelli, perché il tomo 8 che dà il catalogo de’ vescovi di Boiano fu<br />

ristampato con giunta nell’anno 1721. Nelle Notizia romane del Chracas per il<br />

mentovato anno 1781 od altro vicino, senza dubbio si troverà la patria, la nascita, e<br />

l’elezione. Per altro io suppongo, che in Taio avrà lasciato qualche memoria il suddetto<br />

signor don Gio. Maria Rosetti, oppure Gio. Battista Rosetti, che nell’anno 1769 con un<br />

fratello mi comparve poeta, ed eremita di Santa Giustina presso Taio. Io non posso dire<br />

di più. Prego la P.V. de’ miei riverenti ossequi al lodato signor Maffei, e riverendola mi<br />

dico. Trento 11 dicembre 1802516 .<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

P.S. Dica al P. Giuseppe Maria, che in breve gli risponderò.<br />

514<br />

F. Mattia fu salassato gli undici dic. e si fermò nell’infermeria.<br />

515<br />

Maffei di Revò, che scrive la storia topografica dell’Anaunia, e della Sollandia.<br />

516<br />

Spedita li 12.<br />

150


24<strong>61</strong>. 1802<br />

Al P. Daniele Arnoldi da Enno Guardiano. Pergine.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Assicuro, ed accerto la P.V.R. che ieridì per mano del P. Custode ho spedito la sua<br />

lettera al signor Conte canonico Carlo Francesco Pompeati: e che oggidì manderò al<br />

medesimo, ed anche alla signora Anna Maria Bozza ex-Clarissa le corde di biscotti<br />

segnate per loro 517 . La ringrazio poi della carità, che ha fatto a me come letterario di altri<br />

biscotti (due corde), e riverendola mi professo. Trento 12 dicembre 1802 518 .<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2462. 1802<br />

Al Padre Geremia Pola da Borgo Guardiano. Mezzo Lombardo.<br />

Rev. Padre Guardiano.<br />

Siccome negli anni passati il convento di Mezzo Lombardo, abbondante di cenere,<br />

fece la carità di mandarne due sacchi questo di Trento, che scarseggia molto di tale<br />

materia per motivo della legna troppo dolce 519 , tanto che con la sua sola non potrebbe<br />

fare le sue grandi bugade: così ardisco di pregare la P.V.R. in nome anche del mio Padre<br />

Guardiano, che per amore di Dio Signor nostro voglia farci la detta carità. Con la prima<br />

occasione opportuna manderò i sacchi: e baciandole riverentemente le sacre mani resto.<br />

Trento 12 dicembre 1802 520 .<br />

Di V.P.R. Umil.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

Fra Vicenzo da Sfruzzo.<br />

2463. 1802<br />

Al P. Ermanno Siller d’Insprugg Superiore. Bressanone.<br />

Admodum Reverende, atque colendissime Pater.<br />

Quamvis certum nobis sit, et exploratum, quod celsissimus, ac R.mus dominus<br />

epsicopus, princepsque Brixinensis, pro sua vere insigni benignitate, ac pietate, omni<br />

tempore sit paratus ad sacras Ordinationes habendas, nostrum esse ducimus, praevio<br />

tempore notum eidem facere, quod ad eum mittemus Fratrem Archngelum Mariam a<br />

Tassullo Diaconum sacri presbyteratus Ordine post 28 diem huiusce mensis initiandum,<br />

attenta ss. domini nostri Pii Papae septimi dispensatione super aetatis canonicae defectu,<br />

Quapropter P.T.A.R. rogamus, ut laudato antistiti reverenter signifiacre velit, quod idem<br />

Frater die iovis 30 eisudem mensis erit, Deo dante, Brixinae pro suscipiendo<br />

presbyteratu die, quo eidem celsissimo libebit 521 . Certi autem de gratia, responsum abs<br />

te non expectamus. Vale. Dabam Tridenti in conventu sancti Bernardini die 13<br />

decembris A.D. 1802.<br />

A.P.P.T. Humillimus servus<br />

F. Io. Chrysostomus de Avolano<br />

deffinitor et pro-.secretarius provincialis.<br />

517<br />

Due al canonico ed una alla Bozza. Mandate li 12 dic. per il Fontanaro nostro.<br />

518<br />

Spedita li 12.<br />

519<br />

di pezzo.<br />

520<br />

Nulla venne.<br />

521<br />

Fuit Brixinae die 30 dec. et ordinatus die dominico 2 ianuarii 1803. Missam cantavit Bulsani die<br />

6 ianuarii.<br />

151


E Tridento<br />

Extra. Admodum Reverendo, et colendissimo Patri<br />

Patri Hermanno Siller lectori theol. concionatori<br />

et superiori dignissimo PP. Franciscanorum Brixinae.<br />

Brixen<br />

Ad PP. Franciscanos<br />

2464. 1802<br />

Al P. Stanislao Küepach Guardiano di Halla.<br />

Admodum Rev. Patri Guardiano Halensi<br />

F. Io. Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Pervenerunt ad me literae P.T.A.R. die 2 huius mensis datae. Hinc ad Clarissas misi<br />

schedulam inclusam 522 : et facta, ut monuisti, sumamrum computatione deprehendi, quod<br />

nos debitores sumus florenorum 9, et crucigeros 47. Pro huiusmodi autem debito<br />

extinguendo libentissime accipiemus alia Missarum onera. Interim rogamus te, P.A.R.<br />

ut nomine nostro debitas gratiarum actiones referre velis Ill.mo domino de Baldauf,<br />

eique offerre binas Missas, quas ad piam eius intentionem, et mentem celebrabimus: ad<br />

te autem pro aliqua saltem grati animi significatione propediem per maiorem huiusce<br />

postae currum geminas tabacci chartas mittemus. Vale, vir de nobis optime merite.<br />

Dabam Tridenti die 13 decembris A.D. 1802 523 .<br />

Extra. Admodum Rev. Relig.mo et colendissimo Patri<br />

P. Stanislao Küepach lect. theol.<br />

conc. et Guardiano dignissimo Ordinis<br />

Minorum Reformatorum S.P.N. Francisci.<br />

Insprugg<br />

Hall<br />

Ad PP. Franciscanos.<br />

2465. 1802<br />

Allo stesso Padre Guardiano di Halla.<br />

Admodum Rev. Patri Guardiano halensi Frater Ioannes Chrysostomus de Avolano<br />

geminas hasce tabacci chartas hesternis literis promissas mittit, ac iterum S.P.D.<br />

Tridenti die 14 decembris 1802.<br />

Extra. Adm. Rev. Patri Guardiano Franciscanorum Halensium. Innsprug. Hall. ad<br />

PP. Franciscanos 524 .<br />

2466. 1802<br />

Al P. Francesco Felice da Campodenno. Mezzo Lombardo.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Sospetterà forse la P.V.R. che io siami dimenticato della promessa, che le ho fatto,<br />

di cercare una strada per mandare alla Santa Casa di Pietà in Verona li sessanta fiorini<br />

destinati per essa. Quindi l’avviso, ed accerto, che non sonomi dimenticato punto, e che<br />

perciò sono stato più volte a parlarne con un mercante. Ma ho trovato della difficoltà per<br />

il prezzo, e valore vario delle monete, per essere la detta Casa nel territorio della nuova<br />

Repubblica italiana, già Cisalpina. Io non capisco un tal commercio. Veda dunque la<br />

522 La ricevuta tedesca degli officiali della salara pagati con fiorini 42 e car. 57.<br />

523 Dedi postae die 16 dec. Halam pervenerunt die 29 dec. 1802.<br />

524 Dato alla posta giovedì 16 dic. dal Giacomo.<br />

152


P.V.R. di trovare costì qualche altro negoziante, con cui possa presenzialmente<br />

intendersi. Li fiorini potranno mandarsi all’Ill.mo signor Priore della Santa Casa di Pietà<br />

in Verona. Mi spiace non poterla servire meglio; e riverendola divotamente mi dichiaro.<br />

Trento 14 dicembre 1802.<br />

Di V.P.R. Obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2467. 1802<br />

L’Ill.mo signor Priore della Santa Casa di Pietà in Verona, dall’esibitore del<br />

presente riceverà sessanta fiorini tedeschi di cinque Lire l’uno, in pro, ed utile della<br />

medesima Casa: e favorirà di dare al predetto esibitore la ricevuta.<br />

Dato in Trento li 27 ottobre 1802 da un Religioso confessore.<br />

Nota. Questo potrà servire di formola.<br />

2468. 1802<br />

Al P. Wenceslao da Pradazzo. Campo.<br />

R.P.<br />

Eccolo servito coll’Offertorio Domine Iesu Christe, che cantiamo qui<br />

continuamente non già col Fa Sol La, ma col Re Mi Fa. Stupisco per altro, che non sia<br />

stato reso comune anche ai campani 525 prima d’ora, specialmente essendovi stati<br />

parecchi coristi di buon carattere, ed altri pratici di questo coro trentino. Questa si è la<br />

terza volta, che io l’ho copiato. Ho sempre fatto volentieri un tal servizio, perché<br />

riguarda la maggior gloria di Dio Signor nostro, ed il comodo de’ Religiosi. Così potessi<br />

fare anche altro. Mi raccomando in precibus, e lo riverisco. Trento 14 dicembre 1802.<br />

Suo div. servo<br />

F. Crisostomo.<br />

2469. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

Molto Rev. Padre Benedicite.<br />

Ho scritto al P. Presidente di Bressanone per le Ordinazioni. Ho pure scritto al P.<br />

Guardiano di Ala per il sale, pregandolo di ringraziare il sig. Waldauf, e di offerirgli due<br />

ss. Messe. Al medesimo Padre in breve manderò due carte di tabacco. Egli mi ha scritto,<br />

che resta creditore di fiorini 9, car. 57 e che per essi ci manderà delle altre Messe da<br />

dire. F. Mattia dagli undici in qua sta nell’infermeria, non però obbligato a letto. Fu<br />

salassato. Non ritiene il cibo, dorme poco, e dice, che sentesi tutto malconcio. Io fin ora<br />

l’ho visitato ogni giorno, e credo, che presentemente sia caricato abbastanza. Onde<br />

differisco il di più prescritto. Per il sale delle Clarisse furono spesi in Ala fiorini 52, car.<br />

27 e per li nostri 18 sacchi fiorini 9. Avviso la P.V.M.R. che ho inteso esservi chi<br />

biasima fortemente il permettere, che predichi dai pulpito quello, che vuol persuadere<br />

tutti esser già venuto l’anticristo 526 . Quindi crederei ben fatto l’ammonirlo, che almeno<br />

ne’ pulpiti ‘astenga dall’asserire tal cosa. Finisco pregandola della sua santa<br />

benedizione. Trento 14 dicembre 1802.<br />

Umil. servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

525 *I Frati di Campo Lomaso.<br />

526 Pietro Paolo da Roncegno.<br />

153


P.S. Favorisca di avvisare li PP. Bonaventura, e Vigilio, che tengo de’ biscotti per<br />

loro. Ed il P. Guardiano, che non posso mandare a Povo la sporta, e le lettere pel P.<br />

Vicario Regalato, perché ora là è troppo occupato giorno, e notte.<br />

2470. 1802<br />

Al sig. Ferdinando Ernesto Conte di Bissingen commissario provisorio imperiale in<br />

Trento.<br />

Eccellenza.<br />

Vittoria Andreis ex-Clarissa 527 del soppresso monastero di San Carlo in Roveredo,<br />

ora abitante in questa città di Trento, espone umilissimamente all’Eccellenza Vostra,<br />

d’aver essa bensì conseguita annualmente dalla Camera di Trento la pensione<br />

graziosamente assegnatale di fiorini duecento, secondo la sovrana prescrizione fissata al<br />

tempo della seguita soppressione del monastero, con la quale fin ora procurò, bensì<br />

stentatamente, di campare la vita; ma ridotta al presente in età avanzata, e piena<br />

d’acciacchi, e sopraffatta da frequenti malattie, come dal qui appoggiato attestato, resa<br />

inabile ad alcuna sorte di lavoriero, con la sola sopra esposta pensione se le rende<br />

impossibile sostentarsi ulteriormente, massime atteso l’eccessivo inalzamento de’ viveri<br />

sorpassante della metà di quello, che valevano al tempo della fissatane pensione. Per il<br />

che costretta s’arritrova di ricorrere ai piedi dell’Eccellenza Vostra qual padre de’<br />

poveri, e miserabili, supplicandola devotissimamente per un discreto aumento della<br />

propria pensione: il che con tanto maggiore fiducia si lusinga d’ottenere dall’umanità<br />

dell’Eccellenza Vostra, quanto che altre sue consorelle ex-monache tanto hanno<br />

ottenuto dalla munificenza sovrana in riflesso de’ sovra esposti motivi, come tanto sarà<br />

noto altresì all’Eccellenza vostra.<br />

Questo memoriale fu tratto dal mio riportato sopra num. 2448. Così lo ha tratto il<br />

signor consigliere Alberto degli Alberti di Poia 528 . Io l’ho trascritto oggidì 16 dicembre,<br />

correggendo però molti errori d’ortografia, e grammatica; verbi gratia Eccelenza.<br />

Vitoria, Anoresi, soppreso, S.t Carlo. assegnatali. due cento. priscrizione. soppresione.<br />

ridota. soprafata. malatia. atestato. inposibile. masime. mettà. saritrova. di ricorre.<br />

discretto. de. consorele. tanta magior. manufucenza.<br />

2471. 1802<br />

Al Padre superiore del convento di Campo. In coperta.<br />

Trento 16 dic.<br />

Oggidì abbiamo celebrato le sante Messe, e fatti li suffragi statutari per la fu madre<br />

di Frat’Alberto Mazzini da Civezzano chierico presentemente dimorante in Borgo,<br />

perché F. Gervasio e F. Ruffino andando lunedì all’Avis l’hanno segnata coll’acqua<br />

santa nel cataletto 529 . Tanto scrive di proprio moto il povero F. Crisostomo servo inutile<br />

di Gesù Cristo, giacché ha questa occasione opportuna.<br />

527<br />

Questa Religiosa è morta li 29 dicembre 1802 di mattina in Trento, nel Borgo nuovo, nella casa<br />

del tintore Valentini, sotto ai coppi, dopo che il Bissingen è partito da Trento insalutato hospite, senza<br />

risponder al memoriale nella sera de’ 28 dic. Ad istanza però del di Lei confessore Simone Rolandini di<br />

Molaro Filippino dopo la morte il Castello ha dato non so quanto per pagare i debiti.<br />

528<br />

Non volle presentarlo il cancellier Alberti. Onde lo presentò li 22 dic. 1802 il P. Ignazio nostro al<br />

Bissingen.<br />

529<br />

Morì nel sabato gli 11 dicembre.<br />

154


2472. 1802<br />

Al P. Fiorentino Villot francescano. Bolzano.<br />

Reverendo Patri Florentino<br />

F. Ioannes Chrysostomus S.P.D.<br />

Die decima huiusce mensis respondi P.T.R. pro meo Patre <strong>Provincia</strong>li longe<br />

dissito: nunc iterum pro eodem respondeo, quod hodie accepi alias literas tuas cum<br />

schedula unius floreni, ac duabus intentionibus, seu Missis celebrandis 530 . De his quoque<br />

cras ad praedictum Patrem <strong>Provincia</strong>lem scribam. Vale. Datum Tridenti apud s.<br />

Bernardinum die 16 decembris A.D. 1802.<br />

2473. 1802<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Cles.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.C.<br />

Lo servo subito facendogli sapere, ch’egli è destinato predicatore nell’arcipretale di<br />

Borgo. Così ho inteso dal P. <strong>Provincia</strong>le quando rispose ai signori clesiani,che lo<br />

ricercarono per lettore de’ loro figliuoli. Da altri poi ho inteso, che il P. Francesco Maria<br />

è destinato predicatore in Melombardo, ed il P. confessore Giuseppe Antonio in<br />

Lomaso. L’assicuro, che ho spedito al P. <strong>Provincia</strong>le la sua lettera intorno alle<br />

irregolarità, e pazzie del P.M 531 . accompagnata da una mia con cui sgravai la mia<br />

coscienza, e che iersera ho ricevuto per risposta, che già è stato scritto su di ciò al P.<br />

Guardiano di Cles. Egli se non si emenderà completamente dovrà cessare dal dire la<br />

santa Messa, e dall’ascoltare le confessioni sagramentali. Lo ringrazio poi della sua<br />

relazione intorno alla malattia, e morte del famosissimo Pilato. La ho attaccata al mio<br />

Pilatismo, supponendo, che un dì sarà ricercata, ed aggradita. Per altro io non resto<br />

persuaso, che il detto Pilato non sia stato l’autore dell’empio condannato libro della<br />

Riforma d’Italia. Qui non dico altro su di questo. Oggidì abbiamo celebrato le Messe, e<br />

fatti li suffragi mortuali per al madre di Frat’Alberto da Civezzano. Nella settimana<br />

prossima si porteranno a Calavino a farvi una specie di Missione li PP. Giuseppe<br />

Antonio, e Davide 532 . Finisco in un colla carta riverendolo di cuore. Trento 16 dicembre<br />

1802.<br />

2474. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Ho letto a questo Padre Guardiano quanto mi ha scritto la P.V.M.R. rapporto alle<br />

Messe del Padre Giannantonio. Ieridì ho aperto un’altra lettera bolzanina del Padre<br />

Fiorentino, ed ho trovato in essa una cedola 533 d’un fiorino, coll’obbligo di dire per essa<br />

due sante Messe, cioè una per una persona defunta, ed un’altra ad intentionem. Gli ho<br />

risposto subito. La porterò, oppure manderò al signor Tommaselli, per mezzo di cui mi<br />

è pervenuta 534 . Posdomani,siccome ho inteso da povesi, terminerà la Missione di Povo<br />

(de’ nostri PP. Amando, e Regalato) 535 . Ieridì abbiamo celebrato le Messe per la defunta<br />

madre del chierico F. Alberto da Civezzano, quantunque non sia venuta lettera, perché<br />

530<br />

I tedeschi scrivono, che mandano Intentiones quando mandano Messe da dire.<br />

531<br />

*Mariano.<br />

532<br />

Col P. Romedio predicatore avventuale.<br />

533<br />

n. 221657.<br />

534<br />

L a ho mandata al Tommaselli per il Giacomo li 19 dicembre.<br />

535<br />

Nella sera della domenica 19 dicembre li PP. sono ritornati a s. Bernardino.<br />

155


Fra Gervasio ritornando dall’Avis ci ha detto, che la ha segnata coll’acqua santa nel<br />

cataletto. Prego la P.V.M.R. della sua paterna benedizione, e col bacio delle sacre mani<br />

mi protesto. Trento 17 dicembre 1802.<br />

Di V.P.M.R. Umil.mo, obbl.mo, obbed.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Le aggiungo, che ai 15 solamente ho terminato di correggere in fretta le stampette<br />

del Direttorio diocesano: e che del nostro monastico non ho ancora veduto una parola,<br />

benché l’abbia dato allo stampatore li nove di giugno 536 .<br />

2475. 1802<br />

Alla cancelleria vescovile di Bressanone.<br />

Ego infrascriptus Minister <strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum <strong>Provincia</strong>e <strong>Tridentina</strong>e<br />

sancti Vigilii, universis, et singulis, ad quos spectat, fidem facio, ac testor, quod dilectus<br />

in Christo Frater Archangelus Maria de Tassullo eiusdem <strong>Provincia</strong>e alumnus, natus die<br />

nona aprilis anno 1780, Diaconus a die 19 aprilis huiusce anni 1802, et a SS. D.N. Pio<br />

Papa septimo dispensatus die 17 septembris quo ad defectum quindecim mensium, ac<br />

dierum duodecim aetatis canonicae pro presbyteratu, pluries in suscepto diaconatus<br />

Ordine ministravit, ac novissime per octiduum spiritualibus exercitiis vacavit. In<br />

quorum fidem praesentes literas dedi Tridenti in conventu sancti Bernardini die 20<br />

decembris A.D. 1802.<br />

L.+S. F. Ioannes Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis ut supra.<br />

2476. 1802<br />

Al P. Gio. Antonio da Moena. Roveredo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Ai quindici del corrente ho ricevuto lettera dal P. <strong>Provincia</strong>le datata in Arco gli<br />

undici, con cui mi avvisa, che la P.V. sarebbe stata qui iersera, per poi nella vigilia del<br />

ss. Natale andare in Sardagna; applicando però la di Lei Messa il P. Guardiano di<br />

Roveredo sino ai 30 inclusive di questo mese. Giacché non è venuta qua fino a<br />

quest’ora, forse per non avere ricevuto la lettera, che dice di avere scritto il P.<br />

<strong>Provincia</strong>le al di Lei P. Guardiano, venga in vigore di questa mia, che le scrivo d’ordine<br />

del mio P. Guardiano: ma non falli, e venga subito. Domani il detto mio Guardiano col<br />

P. Custode partirà per Calavino a missionare. Il P. Gasparo s’ha rotto la testa iersera,<br />

cosicché non ha potuto oggidì celebrare: il P. Cesario ha male d’occhi. Bisogna<br />

predicare a Villazzano, ed a Gardolo. Giovedì andranno a Cognola per missionare li PP.<br />

Amando, Regalato, e F. Salvadore 537 . Venerdì verrà qua da Pergine il P. Gio. Pio per<br />

andare a Bressanone con F. Arcangelo Maria ordinando. Replico venga subito.<br />

L’aspetto, e la riverisco 538 . Trento 20 dicembre 1802.<br />

Suo cord.mo F. Grisostomo.<br />

A chiunque.<br />

2477. 1802<br />

536<br />

Ho ricevuto la prima stampetta del nostro soltanto nella sera oscura de’ 21 dicembre.<br />

537<br />

Andranno mercoledì sera li 22.<br />

538<br />

Venne li 21 in vigore della lettera del P. <strong>Provincia</strong>le ricevuta li 20, con F. Angelo infermo. Questi<br />

fu viaticato nella sera de’ 23 dicembre, giovedì. Li 25 l’Olio Santo. Li 26 morì all’una e mezza<br />

pomeridiana<br />

156


Vigore praesentium cum salutaris obedientiae merito venerandus in Christo Pater<br />

Frater Ioannes Pius a Mohena sacerdos, et ss. theologiae studiosus huius nostrae<br />

<strong>Provincia</strong>e sancti Vigilii, Brixinam se se conferet una cum dilecto Fratre Archangelo<br />

Maria de Tassullo Diacono, sacro presbyteratus Ordine initiando, quo rite ordinato ad<br />

propria cum ipso redibit 539 . Commendatur idcirco etc. come sopra num. 2372. Datum<br />

Tridenti in conventu sancti Bernardini die 20 decembris A.D. 1802.<br />

L.+S. F. Ioannes Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum.<br />

2478. 1802<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarella. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Ringrazio la R.V. de’ buoni, e cordiali auguri, che s’è compiaciuta di farmi, e le<br />

chiedo scusa delle mie mancanze passate, senza però prometterle di emendarmi, perché<br />

son poverissimo di tempo. Bensì l’assicuro, che spesso ricordomi di Lei, e la<br />

raccomando al Signor Iddio, e cos’ farò molto più ne’ giorni santi, che sono imminenti.<br />

Mi spiace, che vada soggetta all’incomodo tedioso, che mi accenna, ed approvo, che<br />

l’abbia manifestato anche al signor medico (Prete Michele Gabrielli). Se poi ha qualche<br />

motivo di temere, che sia per nuocerle la notte del ss. Natale, stia ritirata, e confidi, che<br />

il santo Bambino Gesù aggradirà la sua buona disposizione di andare colle altre a<br />

lodarlo, e benedirlo nel coro. La ringrazio un’altra volta, e le sospiro di cuore<br />

l’adempimento de’ suoi buoni desideri, e la benedizione di Gesù, e Maria. Amen.<br />

Altrettanto sospiro anche alle altre tutte mie buone madri, singolarmente alla M.<br />

Gioseffa Aloisia, ed alla M. Anna Francesca del Bambino Gesù. S. Bernardino 21<br />

dicembre 1802.<br />

2479. 1802<br />

Nos Simon Albanus Zambaiti de Vezzanburg, huius ecclesiae cathedralis<br />

canonicus, et in spiritualibus Vicarius Generalis Capitularis Tridenti etc.<br />

Universis, et singulis, quibus expedit, fidem facimus, atque testamur, in proxime<br />

futuro mense ianuario nullas habendas esse Tridenti clericorum Ordinationes. Insuper<br />

testamur, venerabilem Fratrem Archangelum Mariam a Tassullo Diaconum Ordinis<br />

Minorum Reformatorum sancti Francisci huius tridentinae dioecesis pro presbyteratus<br />

Ordine suscipiendo examinatum, et approbatum fuisse. In quorum fidem etc. Datum<br />

Tridenti die 22 decembris 1802.<br />

L.+S. Zambaiti Vic. Generalis Capitularis<br />

Petrus Ioseph Cloch cancellarius.<br />

NB. Formulam hanc dedi ego cancellariae, ad normam ab ipsa receptum alio anno.<br />

2480. 1802<br />

All’Eccelso Imp. Reg. Governo dell’Austria Superiore. Insprugg.<br />

All’Eccelso Imp. Reg. Governo dell’Austria Superiore.<br />

La sottosegnata supplicante implora umilmente dalla clemenza dell’Eccelso Imp.<br />

Reg. Governo, che vengano ascoltate, ed esaudite le sue preghiere, avendo con due<br />

replicate suppliche, corredate co’ richiesti attestati del proprio parroco, e medico 540 , e<br />

spedite all’inclito Imp. Reg. Uffizio Circolare di Roveredo, esposto le sue indigenze,<br />

539 Furono di ritorno in Trento gli 8 gennaio 1803.<br />

540 Sopra n. 2136, 2109.<br />

157


l’avanzata età, e le sue infermità, per cui assolutamente non può sussistere colla tenue<br />

pensione di fiorini 150., dico cento, e cinquanta, essendo tutti i commestibili ridotti al<br />

prezzo per lo meno il doppio di quello, che fu al tempo in cui le venne graziosamente<br />

assegnata la detta pensione. Per questi motivi, ed altresì perché persuasa, che la mente<br />

sovrana non fu mai di far perire quelle persone, che in esecuzione de’ suoi sovrani<br />

ordini furono costrette d’abbandonare i loro sacri recinti, dove avevano assicurata la<br />

propria sorte: e considerando, che per esser ora le monache diminuite più della metà,<br />

non può riuscire d’aggravio al regio erario, spera d’esser esaudita dalla clemenza<br />

dell’eccelso Governo. Per la qual grazia ecc.<br />

Trento, nella Contrada de’ Molini li 22 dicembre 1802.<br />

Michelina Dorotea Tommasi<br />

Ex-Clarissa servente del soppresso<br />

monastero di san Carlo in Roveredo.<br />

Questo memoriale fu tessuto dalla M. Carlina degli Alberti; e da me nonnullis<br />

detractis, vel additis, ridotto ut supra. Fu dato alla posta li 24 dicembre 1802 dalla<br />

stessa Michelina con un tron.<br />

2481. 1802<br />

Al P. Guardiano Anacleto. Campo 541 . In coperta.<br />

R.P. Trento 23 dicembre 1802.<br />

In questa sera fu munito del sacro Viatico F. Angelo di Frassilongo, condotto<br />

l’altrieri da Roveredo a questa infermeria. Iersera sono andati a missionare in Cognola i<br />

PP. Amando, e Regalato con F. Salvadore. Il P. Gasparo è nell’infermeria per<br />

un’accidentale caduta 542 . Del Direttorio nostro monastico non è ancora stato stampato il<br />

primo foglio per difetto dello stampatore. Onde s’avrà tardo. Anche F. Mattia è<br />

nell’infermeria. Domenica, piacendo a Dio signor nostro, partirà per Bressanone a<br />

ricevere il sacerdozio Frat’Arcangelo Maria, insieme col Padre Gio. Pio. Sospiro alla<br />

P.V. ed a tutta la di Lei religiosa famiglia, tutte le benedizioni del Cielo. Amen.<br />

2482. 1802<br />

Pro memoria.<br />

Il viglietto, di cui sopra num. 2449 fu del tenore seguente “ad impetrandam a Deo<br />

felicitatem proximi partus Augustissimae Imperatricis Mariae Theresiae sacerdotes<br />

addant in Missa collectam Deus refugium etc. Secuto dein partu recitent in gratiarum<br />

actionem orationem Deus, cuius misericordiae etc. “ 543 . Fu a stampa, esposto nella sera<br />

degli otto dicembre nella nostra sagrestia, e levato nella sera de’ 24 dicembre, perché il<br />

tal sera si lesse nella gazzetta di Trento foglio 98 (sic) in data di Venezia 18 dicembre<br />

che l’imperatrice li 7 dello stesso dicembre diede alla luce un terzo reale arciduca,<br />

nominato Francesco Carlo, e battezzato da Lodovico Flangini patriarca di Venezia, e<br />

cardinale. Altronde si seppe avanti parecchi giorni, che il parto era succeduto.<br />

nell’Indovino inglese dicesi nato gli 11 dicembre 1802, Francesco Carlo Giuseppe.<br />

2483. 1802<br />

541<br />

Est hic Tridenti die 18 ianuarii 1803.<br />

542<br />

Il P. Gasparo è andato a Gardolo nella sera de’ 24 e ritornò nel giorno 27 alle dodici.<br />

543<br />

Li 9 maggio 1804 fu replicato questo viglietto. Nacque li 7 giugno 1804 Maria Anna Francesca<br />

Teresa Gioseffa Medarda.<br />

158


Io infrascritto attesto, che dal sig. Gio. Battista Tommaselli di Trento ho ricevuto<br />

due lettere del R.P. Fiorentino Francescano in Bolzano date gli undici, e 18 del corrente,<br />

con entro due cedole, una d’un fiorini, e l’altra di dieci fiorini. In fede ecc. Trento, nel<br />

convento di san Bernardino li 25 dicembre 1802.<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Francescano Riformato.<br />

2484. 1802<br />

Al P. Fiorentino Villot. Bolzano.<br />

R.P. Florentino F. Ioannes Chrysostomus S.P.D.<br />

Ecce iam tertio venio ad te R.P. pro absente meo Patre <strong>Provincia</strong>li, teque moneo, ac<br />

certum reddo, quod hesterno vespere a domino Ioanne Baptista Thomaselli accepi<br />

literas tuas die 18 huiusce mensis datas ad dictum Patrem <strong>Provincia</strong>lem, et<br />

complectentes schedulam544 decem florenorum, cum onere viginti Missarum. De his<br />

quoque certiorem reddere praefatum Patrem <strong>Provincia</strong>lem non cunctabor. Vale. Tridenti<br />

die 26 decembris 1802545 .<br />

2485. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le 546 . Arco.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Per commissione di questo Padre superiore fo sapere alla P.V.M.R., e per non<br />

moltiplicar lettere, anche al Padre Guardiano di costì, che all’una, e mezza pomeridiana<br />

del giorno corrente, in questa nostra infermeria, munito de’ santi Sagramenti, per male<br />

d’idropisia è morto Frat’Angelo Eccher da Frassilongo. Egli è stato condotto qua da<br />

Roveredo nel giorno 21. Gli fu dato il sacro Viatico nella sera de’ 23 e l’Olio Santo<br />

iersera. Per la Messa cantata gioverà il leggere quello, che sta notato nel libretto delle<br />

rubriche pag. 19, num. 30.<br />

In questa mattina è partito per Bressanone il P. Pio con F. Arcangelo Maria<br />

ordinando.<br />

Il P. Fiorentino di Bolgiano ha mandato da dire altre venti Messe ad intentionem,<br />

con una cedola di dieci fiorini. Gli ho risposto subito. Domani poi manderò al sig.<br />

Tommaselli la detta cedola 547 .<br />

Il P. Giannantonio ritornato in questa sera da Sardagna, domani comincierà la<br />

celebrazione delle cinque Messe personali a die scientiae per il defunto Frat’Angelo. Su<br />

di che scrivo anche a Roveredo.<br />

F. Mattia è ancora nell’infermeria bisognoso di cura, che gli viene prestata.<br />

Il P. Gasparo, malgrado la sua cascata, che lo fece stare cinque giorni<br />

nell’infermeria, è andato a Gardolo per compire la sua predicazione.<br />

Missionano in Cognola i PP. Amando, e Regalato con Fra Salvadore, abitando nella<br />

casa Travaglia e li PP. Custode Giuseppe Antonio, e Guardiano Davide in Calavino.<br />

Sospiro alla P.V.M.R. un buon capo dell’imminente anno nuovo, e la prego della<br />

sua paterna benedizione. Trento 26 dicembre 1802 548 .<br />

544<br />

n. 497853, numeri dubbiosi li primi tre.<br />

545<br />

Spedita li 29.<br />

546<br />

Questi è morto in Nago li 21 aprile 1805, dopo d’avervi predicato. Fu pur ivi seppellito nella<br />

tomba Gazzoletta situata nella chiesa, perché li naceni non permisero il di lui trasporto al convento delle<br />

Grazie d’Arco.<br />

547<br />

Misi die 27 per Iacobum.<br />

159


Suo ubbid.mo, obb.mo servo, e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

In questa stessa sera è morto il sig. Filippo Manci segretario, in età d’anni 89, mesi<br />

4, giorni XI.<br />

2486. 1802<br />

Al P. Michel Angelo da Roveredo Vicario. Roveredo. Ai PP. Riformati.<br />

Rev. Padre Vicario, padrone mio colendissimo.<br />

Ringrazio vivamente la P.V.R. del favore, che s’è compiaciuta di farmi,<br />

proccurando la tintura eccellente delle cose bressanonesi, le quali ora sono in viaggio<br />

per Bressanone. La prima volta, che il noto Domenico Santuliana, detto dalle Mole,<br />

oppure la di lui consorte Margarita, verrà costà, porterà le cinque Lire per il tintore<br />

(Bridi) 549 . Già ho parlato col menzionato Domenico, al quale darò eziandio una lettera<br />

pesante per il di Lei Padre Guardiano 550 . La ringrazio un’altra volta.<br />

Per commissione poi del mio P. superiore, absente Guardiano, e per non<br />

moltiplicar lettere, fo sapere a Lei, ed al di Lei P. Guardiano, che oggidì all’una, e<br />

mezza pomeridiana qui è morto F. Angelo da Frassilongo. Gli fu dato il sacro Viatico<br />

nella sera de’ 23, e l’Olio Santo iersera. Domani gli daremo la sepoltura, e<br />

comincieremo la celebrazione delle cinque Messe statutarie per il medesimo.<br />

Cominceralle domani anche il P. Gio. Antonio, ritornato in questa sera da Sardagna,<br />

giacché sono personali a die scientiae 551 .<br />

Le sospiro un felice capo dell’imminente nuovo anno: ed avvisandola, che tardo<br />

potrò spedire il Direttorio monastico, perché malgrado l’averlo dato allo stampatore li<br />

nove di giugno, e l’aver molte volte stimolato lo stesso stampatore, non è ancora stato<br />

posto nel torchio il primo foglio, la riverisco, e mi professo. Trento 16 dicembre 1802.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che in questa stessa sera è morto il segretario Manci.<br />

Div.mo, obbl.mo servo, e amico<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2487. 1802<br />

Al P. Massimo Guardiano di Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Per non moltiplicare le lettere alla posta, incombenzato da questo Padre superiore,<br />

absente Patre Guardiano, vi fo noto, che ieridì all’una, e mezza pomeridiana qui è<br />

morto idropico il nostro F. Angelo Eccher da Frassilongo, in età di anni 74. Egli fu<br />

condotto da Roveredo a questa infermeria nel giorno 21 dell’andante dicembre: fu<br />

munito del sacro Viatico nella sera de’ 23, e dell’Olio santo nella sera de’ 25. Oggidì<br />

daremo la sepoltura di lui cadavere. Lo raccomando adunque ecc.<br />

Del nostro Direttorio monastico non è ancora stato posto al torchio il primo foglio:<br />

e perciò anche per l’anno seguente, che vi auguro felice, potrò mandarvelo tardi.<br />

Pazienza. Addio Fratello Carissimo, Trento 27 dicembre 1802. Colla gazzetta.<br />

Iersera è morto il fu sig. segretario Filippo Manci ecc.<br />

548<br />

Spedita li 29.<br />

549<br />

In date de’ 13 mi ha risposto che le cinque Lire furono portate al tintore dalla donna li 12<br />

gennaio.<br />

550<br />

Data al S. Oliana (sic) li 31 dicembre 1802.<br />

551<br />

Questi andò in Garniga li 31 dicembre a supplire.<br />

160


2488. 1802<br />

Ai Padri Guardiani di Campo, Mezzo, Cles, Cavalese, e Pergine 552 .<br />

Rev. Padre.<br />

Incombenzato da questo Padre superiore fo sapere alla P.V.R., che oggidì abbiamo<br />

seppellito il cadavere del nostro Frat’Angelo Eccher da Frassilongo, morto idropico in<br />

questa infermeria ieridì all’una, e mezza pomeridiana. Egli fu condotto qua da Roveredo<br />

nel giorno 21 del corrente mese. Ricevette con divozione il sacro Viatico nella sera de’<br />

23 e venne unto coll’Olio Santo nella sera de’ 25. Lo raccomando quindi alla carità<br />

fraterna della P.V.R. e di tutta la religiosa di lei famiglia per gli statutari, e<br />

supererogatori suffragi: e raccomandando anche me in precibus la riverisco, e resto.<br />

Trento 27 dicembre 1802 553 .<br />

Di V.P.R. (al Perginasco) che suppongo avrà già ricevuto un’altra lettera d’avviso<br />

della malattia, e che darà parte di questa mia ai parenti del defunto.<br />

Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

P.S. Iersera è morto in Trento il sig. Filippo Manci già secretario aulico, in età di<br />

anni 89, mesi 4, giorni undici. Domani verrà seppellito.<br />

2489. 1802<br />

A monsignor Vicario, oppure Pro-Vicario di Trento.<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Geremia da Borgo Guardiano in Mezzo Lombardo supplica<br />

riverentemente, che siagli conceduta l’autorità d’assolvere uno, che più volte rem habuit<br />

colla propria figlia: e che ha commesso un duplicato volontario omicidio con due suoi<br />

figliuoli; e che tale autorità vengagli accordata presto presto, perché il reo ecc.<br />

Concessum iuxta petita.<br />

Signatum 29 decembris 1802.<br />

Zambaiti Vicarius Generalis Capitularis.<br />

Ho ricercato la sua, e mandato apposta in Castello questo viglietto allo stesso<br />

tempo. Non ho espressa l’infermità pericolosa del reo, affinché non possa venire<br />

scoperto da altri, che intendessero la di lui morte ecc. Mi raccomando in precibus,<br />

trovandomi travagliato dal catarro, e lo riverisco, aggiugnendogli che il nostro<br />

Direttorio è ancora sotto la torchio. Trento 29 dicembre 1802.<br />

Suo div. servo Fra Grisostomo.<br />

P.S. Oggidì è morta qui la miserabilissima ex-Clarisssa di s. Carlo Maria Vittoria<br />

Andreis di Scanna d’anni 62.<br />

2490. 1802<br />

A Fra Masseo da Enno. Pergine.<br />

Si lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Supponendo, che sia stata scritta per Voi la qui compiegata lettera di Fra Pacifico<br />

da Udine Riformato di Venezia, giacché tratta di cardi, ed è stata diretta a Pergine sul<br />

Trentino. S. Francesco, colla falsa inscrizione a Fra Benedetto, fatta, come si crede, per<br />

isbaglio, non essendo tra noi alcun Fra Benedetto, oltre il Padre Fra Benedetto sacerdote<br />

studente in questo convento, a Voi la spedisco, e lascio parimente a Voi il farle risposta.<br />

552<br />

Hanno risposto Pergine, Borgo, Cles, Arco, Cavalese, Mezzo, Campo, Roveredo.<br />

553<br />

Spedita li 29.<br />

1<strong>61</strong>


Vi prego poi di avvisare il P. lettore Sisinnio Maria, che oggidì è morta qui la<br />

miserabilissima ex Clarissa Maria Vittoria Andreis di Scanna in età d’anni 62 554 e che il<br />

signor Conte commissario di Bissingen è partito per Insprugg nella sera de’ 26 senza<br />

rispondere al di Lei memoriale presentatogli nel giorno 22 dal nostro P. Ignazio. Per<br />

carità raccomandatemi al Signor Iddio, mentre io vi sospiro un felice capo dell’anno<br />

imminente, dicendomi. Trento 29 dicembre 1802.<br />

Vostro aff.mo F. Grisostomo.<br />

2491. 1802<br />

Al P. Davide da Tiarno Guardiano di Trento. Calavino.<br />

R.P. Benedicite.<br />

Il P. <strong>Provincia</strong>le con data di Arco 21 dicembre mi scrive, che il P. Guardiano di<br />

Roveredo prenderà Fra Mattia, se verrà sgravato di F. Valentino: e che se la P.V.R. si<br />

contenta di ciò, scriverà ecc. Tanto ho scritto innanzi di sapere, che F. Angelo fu<br />

condotto da Roveredo a Trento, e che passò all’altro mondo: e non sapendo, che F.<br />

Mattia è bensì disposto d’andare a Roveredo colla volontà, ma che non può andarvi a<br />

piedi, e che non può assicurarsi di poter zavorre, avendo ancora il male di non poter<br />

ritenere il cibo di qualsisiasi sorta. Io sabato gli risponderò, e gli farò sapere, che la<br />

P.V.R. ora non è qui; e che F. Matteo sta come sopra. Presentemente non ho altro da<br />

scriverle, se non se, che li 26 è morto il sig. segretario Manci vecchio, e li 29 l’ex<br />

Clarissa Vittoria Andreis da Scanna. Sospiro a Lei, ed al P. Custode un felice capo<br />

dell’imminente anno nuovo, e riverendoli resto ecc. Trento 30 dicembre 1802.<br />

Così nella coperta d’una lettera di Brunegg e d’un’altra italiana. Ma non la ho<br />

spedita.<br />

2492. 1802<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Oggidì ho ricevuto riscontro in iscritto, ed a voce, che li 18 sacchi di sale per noi<br />

sono in questa dogana. Lunedì (3 gennaio) dunque manderò a prenderli, e nello stesso<br />

tempo chiederò del nostro debito, il quale come intendo, non sarà picciolo. Dopo alcuni<br />

giorni lo farò soddisfare dal sig. Tommaselli. Ho pregato il P. confessore Cesario, che<br />

dimandi alla M. Badessa di s. Chiara quanto abbia speso per la condotta de’ suoi<br />

diciannove sacchi di sale da Ala a Trento 555 , e spero, che porterà la risposta posdomani.<br />

Ho insinuato a F. Mattia il progetto di mandarlo a Roveredo. Egli è disposto per<br />

andarvi; ma dice, che non potrà fare tal viaggio a piedi, e che non può promettere di<br />

poter lavorare. Di ciò non ho potuto parlare con questo Padre Guardiano, perché dai 21<br />

dell’andante sino a quest’ora si trova in Calavino. Domenica (2 gennaio) finirà la sua<br />

Missione, lunedì erigerà la Via Crucis in Padergnone 556 , e poi ritornerà qua. Ho<br />

cominciato a mettere in carta la regoletta da stamparsi per li novizzi, perché allo<br />

stampatore bisogna dare un originale netto, ed ordinato. Tal fatica mi costerà non poco;<br />

ma pure, se il Signor Iddio mi conserverà la salute, la farò 557 . Il P. Gio. Antonio in<br />

554 Fu seppellita li 30 dicembre dal piovano di san Vigilio.<br />

555 Costò 21 troni per sacco.<br />

556 Non ha eretta la Via Crucis, e ritornò a Trento ut infra.<br />

557 Cominciai li 29 dicembre 1802. Terminai li 19 gennaio 1803. Est pagg. 58, in 8° sub tit. Regola,<br />

e testamento del Serafico Padre San Francesco di Assisi. Con una istituzione cristiana. Dedi typographo<br />

die 31 ianuarii 1803. La stampa è di pagg. 96..<br />

162


quest’oggi ha dovuto andare in Garniga per farvi da curato, perché ieridì quel curato<br />

intruso fu cacciato dal popolo. Li PP. Somaschi si contentano, che stiavi soltanto fino a<br />

lunedì, nel qual giorno andranvi due di essi a farvi una specie diMissione, cioè il P.<br />

Luigi Zambaiti, ed il P. Sola 558 futuro piovano di s. Maddalena. La Missione di Povo finì<br />

nella sera de’ 19 con dispiacere del popolo, che a proprie spese la voleva più lunga; ma<br />

il parroco ostinatissimamente non volle, anche ad onta d’una risposta di M. Vicario.<br />

Finisco in un colla carta pregandola della sua paterna benedizione. Amen. Trento 31<br />

dicembre 1802.<br />

Li 29 in Trento è morta l’ex Clarissa Vittoria Andreis da Scanna: e nella sera de’ 26<br />

è partito per Insprugg il sig. Conte commissario Ferdinando Ernesto di Bissingen.<br />

2493. 1802<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano di Borgo. Colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Li 29 dello spirante nel Borgo nuovo di questa città è morta la sempre<br />

miserabilissima ex-Clarissa roveretana Maria Vittoria Andreis da Scanna sollanda, in<br />

età di anni 62, e se non lo sapete vi notifico, che in Tassullo è morto il famoso Pilato li<br />

28 ottobre di quest’anno, dopo una schifosissima, e lunga malattia. Vi auguro un buon<br />

capo d’anno, l’ultimo giorno del 1802. Amen.<br />

2494. 1803.<br />

Al P. Emmanuele Pasini da Riva. Cles.<br />

Rev. Padre.<br />

Io non so in qual giorno egli abbia spedite a me le sue patenti confessionali: bensì,<br />

che le ho ricevute oggidì alle undici di mattina, e che le ho fatte prorogare ad triennium<br />

subito avanti l’una pomeridiana. L’avverto poi, che la seconda risguardante le<br />

confessioni generali si dice prorogata nell’anno 1802 per isbaglio, dovendosi dire nel<br />

1803. Gli aggiungo, che li 29 dello scorso dicembre in Trento è morta l’ex-Clarissa<br />

roveretana Vittoria Andreis di Scanna, e che sta per morire un’altra monaca in s. Chiara.<br />

La stampa del nostro Direttorio è appena incominciata. Spero, che oggidì in Bressanone<br />

sarà stato ordinato sacerdote Frat’Arcangelo Maria Tabarelli di Tassullo. Circa la Messa<br />

sua prima si regolerà conforme alle arie ecc. Suppongo che la dirà domani nella predetta<br />

città. Egli ha per compagno il P. Gio. Pio da Moena tedesco. Favoriscami di dire al P.<br />

Guardiano, che lo ringrazio del prezioso regalo, che mi ha fatto della lettera originale<br />

del Beato Gregorio Barbarigo: ed al P. Vicario, che tengo da spedirgli una sporta<br />

perginesca piena di non so che. La Missione di Calavino finirà domani a sera 559 : e quella<br />

di Cognola nell’altra domenica. Un saluto cordiale al P. Ippolito, ed al P. Giuseppe<br />

Maria. Mi raccomando in precibus, e resto. Trento 1 gennaio 1803.<br />

2495. 1803<br />

Al P. Davide da Tiarno. Calavino. In coperta.<br />

R.P.<br />

Trattengo una lettera per S.P. dal P. Vicario di Brunnegg 560 , perché suppongo, che<br />

non sarà premurosa, e spero, ch’Ella ritornerà presto. Il P. Gio. Antonio venerdì fu<br />

558 Sola, già nostro Riformato torinese soppresso.<br />

559 La calavinese fu prorogata.<br />

560 Cappuccino Innocenzio Weber da Egna.<br />

163


mandato in Garniga per farvi da curato, essendo stato cacciato dal popolo quel curato 5<strong>61</strong> .<br />

Ci hanno promesso di ristituircelo in questo giorno; ma non l’abbiamo veduto. In questa<br />

mattina F. Santo ha condotto al convento il sale alano. In s. Chiara sono agonizzanti le<br />

MM. Delama, e dall’Aquila. In questa sera F. Mattia fu sorpreso da un accidente, che ci<br />

fece correre. In Borgo sta male assai F. Maurizio. Io non posso cantare, e stento a<br />

respirare. La prego della sua benedizione. Trento 3 gennaio 1803.<br />

2496. 1803<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Ieridì Fra Santo ha fatto condurre a questo convento li nostri 18 sacchi di sale<br />

venuto da Ala per dogana: ed ha portato un viglietto del doganiere, che ci fa debitori di<br />

troni 347,10, cioè troni 55 per il costo de’ sacchi vuoti con spese in Halla, e di troni<br />

292,10 per la condotta di 18 sacchi di sale da Halla fino qui562 . Io non capisco la nota de’<br />

troni 55, perché da una lettera del P. Guardiano di Halla so, che da lui furono pagati li<br />

sacchi vuoti troni 45. Domani dunque manderò a chiedere la spiegazione della detta<br />

nota563 . Alle monache la condotta costò troni 212 ogni sacco. F. Mattia iersera ebbe un<br />

accidente, che ci fece correre; ma oggi sta meglio. La Missione di Calavino è stata<br />

prorogata. Il P. Giannantonio è ritornato da Garniga in questa sera. Mi scrive da Fieme<br />

il P. Patrizio, che da dieci giorni trovasi obbligato a letto senza poter celebrare la santa<br />

Messa, con tosse tale, che non può riposare né giorno, né notte. Anche il P. Guardiano<br />

di Borgo mi scrive, che là quasi tutti sono raffreddati, e che il chierico F. Maurizio ha<br />

una malattia pericolosa. Il P. Guardiano di Fieme poi scrive, che il Bertolla vestì l’abito<br />

nostro li 21 dello scorso dicembre 1802, 4 lo depose li 25 col pretesto di non poter<br />

reggere tante ore in ginocchio, ed a tanti atti di umiliazione564 . Dice, che gli altri tre sono<br />

tutti di ottima volontà, contenti, ed animati a durarla dallo stesso Bertolla, il quale disse<br />

ad uno, che non faccia come esso: ad una altro, che non segua il di lui esempio; ed al<br />

terzo, che sia costante. Il sig. Conte Bissingen ieridì è partito per Venezia; onde non si<br />

può più parlargli. Ho avvisato questi PP. predicatori. Li patentandi in quest’anno<br />

saranno non già quattro soli, ma cinque, cioè Riva, Lomaso, Cles, Mezzolombardo, e<br />

Cavalese. Mi spiace, che non ho la formola da presentarli, né da chiedere la dispensa dal<br />

venir a prendere la benedizione. Farolla come m’ispirerà il Signor Iddio. La prego ecc,<br />

Trento 4 gennaio 1803.<br />

In S. Chiara sono agonizzanti le MM. Delama, ed Aquila da più giorni.<br />

2497. 1803<br />

Al P. Giorgio di Cles Guardiano di Cavalese.<br />

R.P. Guardiano.<br />

In assenza del P. <strong>Provincia</strong>le, che sta in Arco, ho aperto la di lei lettera indiritta al<br />

medesimo. Riporrò dunque gli attestati trasmessi nell’archivio provinciale, e farò sapere<br />

al detto Padre l’esito del novizzo Bertolla, il quale non fece conto alcuno delle difficoltà<br />

5<strong>61</strong> Don Antonio Cont da Pedersano.<br />

562 La condotta del nostro di troni 292,10, porta troni 16,5 per sacco: e così ogni convento per due<br />

sacchi dee dare troni 32 e soldi 10, a’ quali debbono aggiugnersi per li sacchi troni cinque. Onde troni<br />

37,10.<br />

563 Il doganiere li 5 ha risposto, che così gli fu scritto da Ala, e che riscriverà là. Poi li 29 gennaio ha<br />

detto, che noi dobbiamo pagargli la sola condotta. Nell’anno 1802 li sacchi furono pagati due volte.<br />

564 V.g. baciare la terra, scopare, lavare ecc.<br />

164


da noi propostegli: consolandolo insieme colla buona relazione rapporto agli altri<br />

novizzi. Consegno al di Lei uomo dodici cucchiari di legno, ed un Direttorio diocesano.<br />

Il monastico è ancora sotto al torchio. Mi spiace la malattia del P. Patrizio, e che non<br />

abbia peranche ricevuto il suo fagotto. Sono parecchi giorni, e sino d’avanti il ss.<br />

Natale, che un servo dell’Osteria del Sole, mandato dal postiglione fiemasco, è venuto a<br />

prenderlo. Io glielo ho dato. Oggidì manderò alla detta Osteria per vedere se si trovi<br />

arenato nella medesima 565 . Spero, che avrà ricevuto la mia lettera colla morte di F.<br />

Angelo. Al detto uomo saranno dati li rosari di legno, che verranno soddisfatti coi trenta<br />

troni depositati appresso il Fedrici. Ora non posso scrivere di più 566 . La riverisco dunque<br />

col detto P. Patrizio, e resto. Trento 5 gennaio 1803.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2498. 1803<br />

Al sig. Rohr ecc.<br />

Ill.mo sig. sig. e padrone colendissimo567 .<br />

Spiacemi grandemente, che non posso servire l’I.R. Delegazione provinciale<br />

camerale568 coi lumi, che si degna di ricercarmi rapporto alle antiche misure de’ grani,<br />

nominata nelle investiture delle Valli d’Annone, e Sole, perché non ho mai fatto alcun<br />

riflesso alle medesime, ed ora non saprei su qual fondamento farlo. Perciò chiedo scusa,<br />

e con un riverente inchino mi dichiaro. Di s. Bernardino 6 gennaio 1803.<br />

Di V.S.Ill.ma<br />

Umil.mo, div.mo servidore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Extra. All’Ill.mo sig, sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. Rohr ecc.<br />

Trento<br />

Nel Castello<br />

Ricercò se il moggio delle dette investiture in fatti equivalesse a due staia del paese.<br />

Il Rohr è trentino, parente de’ Clochi, di nome Simone Giuseppe rettorico nel 1795. Fu<br />

nella grammatica. Infima nel 1791...<br />

2499. 1803<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Il Padre Guardiano di Ala mi scrive, che ha ricevuto le due carte di tabacco, e mi<br />

ringrazia. Per pareggiare poi il debito nostro ci manda ventiquattro altre Messe da dire,<br />

cioè<br />

Pro defunctis parentibus n. 10<br />

Item n. 5<br />

Ad intentionem n. 9<br />

24<br />

565 Fuvvi trovato arenato.<br />

566 Non posso per male di occhi comune ora in Trento, ed in convento a tanti altri.<br />

567 L’imp. reg. prov. delegazione in Publico-politicis 1803, 20 settembre.<br />

568 Imperiale Regia Delegazione Provisoria Camerale di Trento. Così viene stampato. A mano poi:<br />

L’Imp. Reg. Provisoria Delegazione publico-politicis Tridenti. – L’Eccelsa Imp. Reg. Delegazione di<br />

Giustizia in Trento 1802.<br />

165


Questo doganiere ha risposto, che così gli fu scritto da Ala: ma riscriverà là la<br />

nostra obbiezione. Io aspetto la risposta, e poi risponderò al detto Padre Guardiano.<br />

Spero, che lunedì 10 corrente saranno qui di ritorno i nostri bressanonesi 569 . Mi hanno<br />

scritto da Bressanone, che il chierico sarebbe stato ordinato ai due, e che li bolgianesi<br />

l’hanno obbligato cortesemente di celebrare la sua Messa prima in Bolgiano nella festa<br />

dell’Epifania. Oggidì ho corretto l’ultima stampa del nostro Direttorio; stentatamente<br />

però, perché ho il corrente male di occhi. Li missionari sono ancora fuori tutti.<br />

Genuflesso la prego più del solito della sua paterna benedizione. Trento 7 gennaio<br />

1803 570 .<br />

P.S. Li missionari di calavino sono ritornati in questa sera sani per la Dio grazia.<br />

Al latore della presente dò un Direttorio diocesano per codesta sagristia a conto.<br />

2500. 1803<br />

Al medesimo P. <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M.R.do Padre Benedicite,<br />

In confidenza sono stato ragguagliato del bisogno, che vi è di qualche regolamento<br />

rapporto all’educazione de’ novizzi di Fieme. Leggo, che non hanno né maestro, né vice<br />

maestro, quantunque bisognosissimi, perché il P. Guardiano maestro sta poco in<br />

convento, e rare volte vassene al coro. Il P. Vicario vice maestro non vuole incomodi.<br />

Dicono spropositi leggendo nel coro, e nel refettorio, e niuno li corregge. Non c’è chi<br />

vada con loro a dire l’officio della Madonna, ed il vespro da morto. Fra il giorno vanno<br />

nella cella guardianale, e perdono il tempo in ciarle. Tutta la famiglia mormora, e senza<br />

frutto. Da queste mancanze possono argomentarsi le altre, che saranno maggiori, e più<br />

rimarchevoli. Mi fanno compassione, e temo, che la nostra prescia 571 nell’accettarli sia<br />

per avere un cattivo esito. Il relatore non vuol essere manifestato: ed io penso, che alla<br />

più lunga potrebbe servire per mettervi qualche ripiego il P. Diffinitore Pietro Paolo<br />

coll’occasione che andrà in quel convento nella prossima Quaresima, e vedrà co’ propri<br />

occhi il tutto, e sentirà le lagnanze. Con dispiacere do questa notificazione alla<br />

P.V.M.R. per supplire almeno in parte al mio dovere, e sperando, che il zelo, e la<br />

prudenza sua saprà trovare il modo migliore per ovviare ai detti mali, col bacio delle<br />

sacre mani la prego della sua benedizione, e resto. Trento 8 gennaio 1803.<br />

2501. 1803<br />

Al P. Prosdocimo di Cavalese Vicario e maestro. Cles.<br />

R.P. sia lodato Gesù Cristo.<br />

Per arrecare alla P.V.R. qualche sollievo nelle angustie, che prova giustamente,<br />

l’avviso, che oggidì ho scritto al P. <strong>Provincia</strong>le rapporto al noviziato fiemese senza<br />

nominare alcun relatore: e che gli ho suggerito, che alla più lunga potrà mettervi<br />

qualche ripiego per mezzo del P. Diffinitore Pietro Paolo coll’occasione, che andrà in<br />

quel convento come predicatore quaresimale. I novizzi meritano compassione. Già fu<br />

provveduto, che non sarebbero stati capaci come quelli degli anni antichi: e che quindi<br />

sarebbe stato d’uopo insegnare loro la grammatica dopo la professione, come<br />

suppongono alle volte di bisogno li nostri statuti. Furono accettati, perché la voce<br />

comune minacciò la fine del mondo monastico. La loro istruzione noviziale costerà non<br />

poco, ma sarà eziandio di maggior merito agl’instruttori. Questa volta la cosa è fatta:<br />

569 Sono giunti a Trento nella sera degli otto sabato. Cantò la sua Messa in Bolgiano li sei.<br />

570 *Nel manoscritto, per svista, il <strong>Tovazzi</strong> scrisse 1802.<br />

571 *Fretta.<br />

166


converrà pazientare. Servirà di regola per l’avvenire. Per carità mi raccomandi al Signor<br />

Iddio, e proccuri di conservarsi. Trento 8 gennaio 1803.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2502. 1803<br />

Alla cancelleria ecclesiastica di Trento.<br />

Concionatores quadragesimales Ordinis Minorum Reformatorum sancti Francisci<br />

hoc anno 1803 erunt<br />

Ripae P. F. Petrus Regalatus a Caresio.<br />

Lomasii P. F. Iosephus Antonius a Clesio.<br />

Clesii P. F. Vitus Antonius a Clesio.<br />

Medii sancti Petri P. F. Franciscus Maria a Panchiato.<br />

Cavalesii P. F. Petrus Paulus a Roncenio.<br />

Presentato gli XIII gennaio al sig. Provicario. Le patenti furono scritte nel giorno 28<br />

di gennaio, e mandatemi li 7 febbraio.<br />

2503. 1803<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le Gio. Evangelista. Arco.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Nella sera dello scorso sabato gli 8 del corrente, sono stati qui di ritorno da<br />

Bressanone il P. Pio, ed il P. Arcangelo. Questo secondo fu ordinato sacerdote, insieme<br />

con un diacono, ai due di questo mese, giorno di domenica, e cantò solennemente la sua<br />

prima Messa in Bolgiano ai sei. Dicono, che hanno avuto un buon viaggio, e che<br />

dappertutto sono stati ben veduti, e trattati. Oggidì il P. Pio è partito per Pergine col P.<br />

Gregorio ritornante dall’Avis.<br />

Dalla qui compiegata lettera del P. Mariano la P.V.M.R. intenderà meglio lo stato<br />

miserabile del medesimo. Io crederei bene l’usargli la carità, che dimanda quantunque<br />

tema, che in ogni luogo sia per essere infermo senza speranza di guarire, e di non<br />

picciolo aggravio agli altri. Almeno succederà questo, che non potrà lagnarsi di noi.<br />

Potrebbe partire da Cles insieme col predicatore di Borgo.<br />

Rapporto al P. Paolo le rispondo, che credo essere soverchio il di lui scrupolo: e che<br />

quindi senz’altro possa continuare il suo esercizio di confessore, tenendo per certo, che<br />

li P.P. <strong>Provincia</strong>li antichi aveano l’autorità delegata dell’officio spirituale. Non avendola<br />

essi ristretta a tempo, né richiamata, ne avviene, che dura tuttavia. Io pure così la tengo,<br />

perché l’ultima mia patente fu data ad arbitrium dal P. <strong>Provincia</strong>le delegato vescovile, e<br />

non fu mai richiamata.<br />

Il P. predicatore del Duomo nella prossima Quaresima mi ha risposto da Feltre, e<br />

mi ha mandato le sue lettere per monsignor Decano 572 , e per il sig. Capo-Console 573 .<br />

Il P. Gasparo è cascato nella sera de’ 19 dicembre andando in fretta nell’orto per la<br />

porta del lavatorio: si ruppe il naso, e la faccia, e stette più giorni colla testa legata senza<br />

poter celebrare la santa Messa. Fu poi a Gardolo, e ieri predicò in S. Maria Maggiore.<br />

Nella sera di oggidì 10 gennaio, si ritirò colla febbre nell’infermeria, ed oggidì 11<br />

gennaio detta l’epistola, sopraffatto da uno svenimento dovette cessare dal celebrare la<br />

Messa. Gli fu cacciato del sangue, ed ora sta meglio. Anche F. Placido da non pochi<br />

giorni in qua trovasi obbligato a Letto.<br />

572 A Monsig. Decano fu data la lettera feltrina li 12 gennaio.<br />

573 Il Capo Console B. Trentini è partito per Padova gli 11 gennaio. Ritornò li 27 gennaio di sera.<br />

167


Si suppone, che la Missione di Cognola finirà in questa sera degli undici. Per ora<br />

non so cosa dire di essa 574 .<br />

Il novizzo F. Angelo da Panchiato “Giovanni Valentino di Francesco”, fu<br />

battezzato li 23 agosto 1780. Il novizzo F. Gio. Francesco da Moena “Simone<br />

Bartolommeo della Giacoma”, fu battezzato li 28 ottobre 1783. Ha portato da Bolzano 575<br />

attestati di prima classe rapporto ai costumi, ed alla diligenza: e di seconda classe<br />

rapporto all’ingegno, e profitto. Deo gratias. La prego della sua paterna benedizione,<br />

chiedendo scusa ecc. Trento 10 gennaio 1803.<br />

In questa sera oscura degli undici fu chiamato in fretta dalle monache il P.<br />

confessore. Nella medesima sera ho ricevuto i Direttori legati dallo stesso stampatore<br />

con carta eguale. Mando interim tre copie di essi al P. Guardiano.<br />

2504. 1803<br />

Al P. Mariano da Bordiana. Cles.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

Ho intesa con mio gran dispiacere l’infermità della P.V.R. e quindi ho spedita la di<br />

Lei lettera al P. <strong>Provincia</strong>le, con una mia giunta, onde venga esaudita; e spero, che così<br />

succederà. Per altro io non capisco il perché non possa ritrovare rimedio al suo male<br />

anche lungi da Trento576 . Qui pure sonovi degli agitati da scrupoli, e che stentano a<br />

celebrare la santa Messa. Confidi nella misericordia d’Iddio Signor nostro, ch’è infinita,<br />

ed ubbidisca, se vuol guarire. Io non posso dirle altro, se non se, che mi fa compassione<br />

sinceramente, e che bramo la sua guarigione: con che riverendola mi dico. Trento 11<br />

gennaio 1803.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che il P. Arcangelo Tabarelli di Tassullo fu ordinato<br />

sacerdote in Bressanone li due del corrente: cantò la sua prima Messa in Bolgiano ai sei:<br />

e fu qui di ritorno sano, e salvo nella sera degli otto.<br />

Div.mo, obb.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Spedisco tre Direttori a conto insieme con questa.<br />

2505. 1803<br />

Al P. Giorgio da Cles Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.<br />

Nel giorno 4 del corrente gli ho spedito una copia del mio Direttorio diocesano, ed<br />

oggidì tre copie del monastico. In questa sera poi ho preparato questo plico, in cui sono<br />

quattordici copie del detto Direttorio monastico, per la prima occasione opportuna, che<br />

mi si presenterà. Una di tali copie potrà servire per la povera soppressa Riccioli, in caso,<br />

che sia viva: cui potrà far noto, che li 29 dello scorso dicembre qui a Trento è morta la<br />

miserabile ex Clarissa di san Carlo Maria Vittoria Andreis di Scanna. Lo riverisco.<br />

Trento 12 gennaio 1803 577 .<br />

2506. 1803<br />

Al P. Geremia di Borgo Guardiano di Melombardo.<br />

R.P. Guardiano.<br />

574 Li missionari di Cognola sono ritornati al convento nella sera de’ dodici.<br />

575 Dove studiò l’infima grammatica.<br />

576 Venne all’infermeria li 25 gennaio 1802.[1803].<br />

577 Spedita li 13 pel postiglione.<br />

168


Nel quarto giorno del mese corrente gli ho spedito una copia del mio Direttorio<br />

diocesano. Oggidì poi gliene spedisco quindici del monastico, supponendo, che<br />

basteranno per il suo convento. Il P. Ignazio accetta l’impegno di predicare in<br />

Metodesco nella prossima Quaresima. Fra Placido da parecchi giorni in qua trovasi<br />

obbligato a letto dal catarro, dalla tosse, e da qualche poco di febbre. Favorisca di<br />

notificarlo ai di lui signori domestici. Suppongo, che avrà ricevuto un’altra mia<br />

ministeriale, annunciatrice della morte di Frat’Angelo da Frassilongo, data li 27<br />

dicembre, e riverendolo mi dico. Trento 12 gennaio 1803.<br />

2507. 1803<br />

Alla Curia ecclesiastica di Trento.<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Accursio da Preghena supplica riverentemente, che siagli conceduta la<br />

facoltà in reservata per una confessione generale ecc.<br />

Concessum etc.<br />

Signatum 13 ianuarii 1803.<br />

I.A. de Menghin Provicarius Generalis Capitularis<br />

2508. 1803<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M.R. Padre Benedicite.<br />

Rispondo subito subito, che il buon Padre Ignazio accetta l’impegno di predicare in<br />

Mezzo Tedesco nella prossima Quaresima. Il P. Guardiano però sente ciò con<br />

dispiacere, perché in caso di qualche accidente non avrebbe altri da far supplire. Il P.<br />

Gasparo è a letto col suo dolore di capo, e con della febbre, tanto che non può celebrare<br />

la santa Messa, ed avrà bisogno, che altri suppliscano per lui a S. Maria Maggiore nella<br />

imminente domenica, e forse anche nelle seguenti. Il P. Giannantonio andrà a Pergine.<br />

Fra Luigi oggidì s’è ritirato nell’infermeria per il suo male di testa. In questa sera sono<br />

ritornati al convento li PP. missionari di Cognola, i quali nel prossimo sabato, se lo<br />

permetterà il tempo, partiranno di qui per li loro conventi. In Civezzano missionano due<br />

PP. Cappuccini forestieri. Tosto, che riceverò la risposta di questo doganiere, le<br />

notificherò la nostra spesa per il sale. Non vorrei, che fosse stato pagato due volte. Ho<br />

inteso, che il Preghena fu veduto a Trento come cappellano secolare militare. Il Signor<br />

Iddio gli usi misericordia. La prego della sua paterna benedizione. Trento 12 gennaio di<br />

notte 1803. Il P. Custode è partito di qui per Roveredo in questa mattina.<br />

2509. 1803<br />

Al P. Accursio da Praghena. Roveredo.<br />

R.P.<br />

Eccolo prontamente servito colla richiesta licenza. La ringrazio poi della notizia,<br />

che mi dà rapporto al nipote 578 , e godo, che la casa paterna siasi almeno in parte<br />

sgravata: ma temo, che il detto nipote sia per patire nell’anima, e nel corpo: e sia per<br />

esser ancora di rammarico, ed aggravio ai zii, e fratelli. Io non sono a portata per<br />

ovviare a così fatti mali. Se non possono li presenti a tutto, molto meno posso io<br />

lontano. Se mai potesse la P.V.R., la prego di volersi adoperare. Io raccomanderò al<br />

578 Don Benedetto ch’è andato a stare col suo fratello fuori di casa, cioè coll’<br />

169


Signor Iddio con premura il bisogno de’ miei domestici 579 : ed esibendomi ad ulteriori<br />

servigi, la riverisco, e mi professo. Trento 13 gennaio 1803.<br />

Della P.V.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2510. 1803<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarella. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Ho inteso il passaggio della fu M.R.M Catterina Teresa succeduto nella mattina del<br />

giorno corrente all’altro mondo: e spero fondatamente, che sarà stata ammessa nel santo<br />

paradiso, giacché so, che fu sempre un’ottima Religiosa, e che il Signor Iddio le ha<br />

donato tanto tempo da prepararsi ad un tal passaggio. Ciò non ostante io la<br />

raccomanderò al medesimo Iddio, e nella prossima domenica (li 16 gennaio) celebrerò<br />

per essa la mia Messa: e scrivendo ad altri conventi avviserolli della di Lei morte, per<br />

acquistarle qualche suffragio. Rapporto alla R.V. le rispondo, e l’assicuro, che sono<br />

persuasissimo, che sieno veri verissimi li di Lei mali, e se altri non li credessero tali,<br />

direi, che ciò derivasse dal Signor Iddio per darle da patire di più. Approvo per altro,<br />

ch’Ella usi confidenza colla M.R.M. Badessa, e glieli manifesti: e poi se né pure ciò<br />

recheralle sollievo, faccia uso di quella polverina, che si nomina: Così vuole il Signor<br />

Iddio. Rifletta, che ha 75 anni d’età, ed è la vice seniore del monastero. S’aiuti col<br />

pensiero, che questi patimenti non dureranno molto, e poi andremo in paradiso. La mia<br />

povera specieria non ha migliori rimedi. Bramo, che questi pochi, e semplici le sieno di<br />

qualche giovamento. Non possiamo pretendere miracoli. La vecchiaia è una malattia<br />

comune, ed indispensabile. Godo sentendo, che la M. Anna Francesca sta meglio: ed<br />

augurando ad ambedue l’efficacissima benedizione di Gesù, e Maria resto cogli occhi<br />

malconci. Amen. S. Bernardino 14 gennaio 1803.<br />

2511. 1803<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Benché avessi risolto di non iscrivere alla P.V.M.R. nell’ordinario corrente, per non<br />

darle nuovi fastidi, pur debbo scriverle, stimolato dal mio P. Guardiano, il quale brama,<br />

che alla P.V.M.R. sia noto, come oggidì al fine di pranzo ha letto, ed insinuato ai<br />

neosacerdoti le Ordinazioni capitolari: che non partano dal coro senza chiedere la<br />

licenza come i chierici: che assistano alla Messa conventuale, che presentino al P.<br />

Vicario, o superiore le lettere, che riceveranno ecc. e gli ha fatti fare la cerimonia<br />

canevettale colla colpa ecc. Si raccomanda poi nel caso, che su di ciò le venisse scritto.<br />

Il P. Amando si fermerà qui a supplire in S. Maria Maggiore per il P. Gasparo<br />

infermo. F. Feliciano oggidì si ha ritirato nell’infermeria per male di schiena, e d’ernia.<br />

È morta in s. Chiara oggidì la M. Catterina Teresa Delama. Quella M. Badessa vorrebbe<br />

soddisfare la spesa del sale fatta in Ala, e perciò dimanda in qual luogo possa ciò<br />

effettuare. Il P. Vicario Regalato partirà di qui domani per Roveredo, ed Arco580 . Ho<br />

mandato alla cancelleria ecclesiastica i nomi de’ nostri cinque predicatori patentandi.<br />

Patisco ancora il corrente male di occhi; non però tanto, quanto negli scorsi giorni.<br />

Lavoro intorno al libricciolo per li novizzi. La prego genuflesso della sua paterna<br />

benedizione. Trento 14 gennaio 1803.<br />

579 *Sempre in senso di familiari.<br />

580 Partì li 15 per Aldeno, li 16 per Roveredo, ed arrivò in Arco nella sera de’ 17 lunedì.<br />

170


2512. 1803<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Vicario. Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Nuovamente ringrazio la P.V.R. del favore fattomi colla tintura delle pezze<br />

bressanonesi, e sento con piacere, che sia stata soddisfatta. Godo parimente udendo, che<br />

lavorano, e s’affaticano per riacquistare san Rocco; ma non vorrei, che la minaccia di<br />

partire dalla città sortisse il tristo effetto, cui soggiacque una simile idea nel 1784<br />

rapporto a queste monache micheline, che risposero d’accettare le trinitarie colla<br />

speranza, che tal cosa, e trasporto non succedesse. Piuttosto esporrei gl’incomodi, e<br />

danni, che patiscono essi, ed il pubblico stando lontani da san Rocco: le promesse fatte<br />

di rimetterlo: gli ordini dell’augustissimo sovrano, se vi sono, la cessazione del bisogno<br />

di ospitale, e l’essere la cosa concentrata tutta, come vienmi supposto, nel solo<br />

Consiglio civico. La Madonna del Monte si è una bella situazione; ma per noi sarebbe<br />

incomoda non poco, e vorrebbe essere ampliata più, che notabilmente. Si dice, che la<br />

sorte di questi paesi sarà presto decisa. Io dunque crederei, che potessero pazientare<br />

ancora qualche poco, continuando però a bussare, ed agire per ottenere l’intento. Ma mi<br />

rimetto ad ogni consiglio migliore; e riverendola divotamente mi professo. Trento 15<br />

gennaio 1803.<br />

Della P.V.R. Div.mo, obbl.mo servo, ed amico<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2513. 1803<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Ieridì è morta in S. Chiara la M. Catterina Teresa Delama in età di anni 84 581 . Il P.<br />

Gasparo è infermo. Per lui supplirà in S. Maria Maggiore il P. Amando. Sto aspettando<br />

ancora l’Isidoro per mandarvi li Direttori. Se non potrò mandarveli più presto vi avviso,<br />

che sino ai 28 del corrente potrà servirvi ‘l diocesano. In tal giorno 28 dovrà da noi farsi<br />

l’officio de’ ss. Berardo e Compagni. Ai 30 la B. Giacinta. Ai 31 la B. Lodovica. Nel<br />

primo di febbraio il B. Andrea. Li 3 il B. Odorico. Ieri F. Feliciano si ha ritirato<br />

nell’infermeria. In somma fretta vi abbraccio Fratello Carissimo. Trento 15 gennaio<br />

1803.<br />

2514. 1803<br />

Il signor Gio. Battista Tomaselli è pregato di dare all’esibitore del presente troni 5,<br />

dico troni 5. Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di san Bernardino<br />

appresso Trento li 16 gennaio 1803.<br />

D’ordine del P. <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

NB. L’esibitore si è Domenico Santoliana dalle Mole di Trento, che pagò il tintore<br />

Bridi in Roveredo. Vedi sopra num. 2512, 2486.<br />

2515. 1803<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

581 Li 20 giovedì dai di Lei pronipoti giudicariesi fu suffragata in S. Chiara coll’officio de’ morti, e<br />

con una Messa solenne contrappuntata, e organizata.<br />

171


In questa mattina ho consegnato all’Isidoro il plico de’ direttori per il vostro<br />

convento, e per le povere sorelle soppresse. Ho principiato a lavorare per l’anno 1804,<br />

ma non so se il Signor Iddio mi donerà vita per istamparlo. Per questo ho cominciato ad<br />

istruire il chierico Frate Vincenzo Maria da Cles, giovine, che mostra genio, e capacità,<br />

perché poi possa servire la Madre <strong>Provincia</strong> in mia vece. Li Padri Guardiani di Trento,<br />

Mezzo, e Campo mi dicono, che non hanno avuto alcun avviso ministeriale della morte<br />

seguita in Civezzano della madre de nostro chierico F. Alberto gli undici dello scorso<br />

dicembre. Noi qui l’abbiamo suffragata colle sante Messe ed altro ai 16 dicembre,<br />

perché F. Gervasio, e F. Rufino andando da Pergine all’Avis l’hanno segnata coll’acqua<br />

santa nel cataletto, e così ci riferirono nel ritorno. Il detto chierico ritrovasi costì. Egli<br />

forse non saprà il nostro costume. Questo servanvi di regola in caso ecc. Intendo, che il<br />

nipote don Benedetto ha lasciato la casa paterna, ed è andato a stare con un suo fratello,<br />

di pieno consenso ecc. Addio Fratello Carissimo. Trento 18 gennaio 1803. Colla<br />

gazzetta.<br />

2516. 1803<br />

Al P. Daniele da Enno Guardiano di Pergine.<br />

Rev. Padre. L.I.C.<br />

Alla quistione propostami oggidì dalla P.V.R. se il moribondo signor Grandi 582 ,<br />

benemerito sindaco apostolico de di Lei convento, in vigore delle Costituzioni fatte dai<br />

sommi Pontefici a favore de’ nostri sindaci apostolici, abbia il diritto d’essere seppellito<br />

nella chiesa del detto convento, benché non abbia ivi sepoltura propria, rispondo subito<br />

negative, perché non trovo tal privilegio concessogli nella Biblioteca pronta del P.<br />

Ferrari verbo Syndicus, e verbo Sepultura, e nella dilucidazione de’ privilegi del P.<br />

Diego d’Aragona Tr. 7, cap. 9 de syndicorum privilegiis. Aggiungo a questo, che a’<br />

miei giorni il signor Gasparo Marchiori, ed il signor barone Ignazio Trentini, entrambi<br />

sindaci apostolici di questo convento, furono seppelliti altrove in città, ed il signor de’<br />

Vigili sindaco apostolico del convento di Mezzolombardo, per poter essere seppellito in<br />

quella nostra chiesa comperò un monumento. Aggiungo poi, che se il lodato signor<br />

Grandi si eleggesse d’essere seppellito nella detta chiesa nostra, giacché quilibet a iure<br />

non impeditus potest sibi eligere sepulturam in qualibet ecclesia ad id ius habente, qual<br />

è anche la nostra perginese, potrebbe ammettersi, senza però verun obbligo di metterlo<br />

insieme coi Religiosi. Nell’archivio di codesto convento dovrebbe esservi qualche<br />

memoria intorno alle sepolture. Io presentemente non posso dirle di più. Quindi<br />

riverendola mi professo. Trento 19 gennaio 1803.<br />

P.S. Il P. Gio. Antonio è destinato predicatore di Albiano. Io non so perché non sia<br />

stata scritta la morte della madre Mazzina di Civezzano ai conventi di Campo, Mezzo,<br />

Trento ecc. Noi qui abbiamo dette le Messe su la parola di Frate Gervasio.<br />

2517. 1803<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Il rimedio per il sale alano, che si userà in quest’anno, sarà di aspettare la risposta<br />

degli alani richiesta dal doganiere, cui abbiamo detto, che li sacchi furono già pagati da<br />

noi. Al più resterà da pagare la spesa de’ facchini, che insaccarono il sale. Ho avvisato<br />

questo P. Guardiano, e F. Abbondanzio rapporto ai Padri Francesco Felice, e Mariano.<br />

582<br />

Antonio Grandi detto Bergamasco. Egli è morto li 29 dic. 1804, e fu seppellito nella chiesa nostra<br />

di san Francesco.<br />

172


Proccureremo di guarire anche il secondo. Aspetto le cinque patenti de’ predicatori, e<br />

non dubito, che saravvi anche quella del P. Regalato. Ieri di mattina il P. Amando è<br />

ritornato a Pergine, giacché il P. Gasparo spera di poter predicare domani 583 . Eziandio il<br />

P. Guardiano Anacleto iermattina è partito di qui per ritornare a Campo. Io credo, che la<br />

P.V.M.R. non abbia debito di scrivere al futuro predicatore del Duomo. Piuttosto egli<br />

dovrebbe scrivere a lei; ma forse supporrà, che gli basti l’avere scritto a me. Ieri ho<br />

presentato al signor Provicario il libretto, che ho scritto col titolo Regola, e Testamento<br />

del Serafico Padre San Francesco di Assisi, Con una istituzione cristiana, e ne ho<br />

riportato subito l’Imprimatur. Più presto, che potrò darollo al Monauni col patto, che sia<br />

stampato avanti la Pasqua. Dal Tommaselli ho fatto soddisfare la spesa di troni cinque<br />

per la tintura delle pezze monastiche di Bressanone. I garnigani volevano un nostro<br />

Frate che supplisse la mancanza del loro curato; ma il P. Guardiano si ha scusato<br />

coll’impotenza. Il destinato nuovo Preposito 584 de’ PP. Somaschi ieri mi ha chiesto un<br />

Padre, che desse gli esercizi spirituali ai suoi Padri; ma gli ho risposto, che ora non<br />

possiamo servirlo. Nello scorso mercoledì ho consegnato al postiglione di Riva il resto<br />

de’ Direttori per il convento di Arco, e così ho terminata la spedizione di tutti. Farò<br />

soddisfare dal Tommaselli la spesa della stampa, e della legatura dopo, che avrò parlato<br />

col Monauni. F. Placido è inchiodato sul letto, Fra Feliciano, e F. Lorenzo sono in piedi<br />

bensì, ma nell’infermeria. La prego della sua paterna benedizione ecc.. Trento 22<br />

gennaio 1803. Ho spedito subito le lettere inchiusemi.<br />

2518. 1803<br />

Al P. Massimo Guardiano di Borgo.<br />

Carissimo Fratello L.I.C.<br />

Questo prefetto dell’infermeria (F. Abbondanzio) inteso avendo dal P. Gasparo, che<br />

tenete de’ boccali delle Nove 585 irregolari, ed oziosi, simili a quelli, che il detto Padre<br />

Gasparo mandò qua d’ordine del P. <strong>Provincia</strong>le nell’anno 1798 586 , vi prega, che vogliate<br />

ancora Voi mandarli a questa infermeria comune, dove riusciranno utili. Spero, che<br />

farete questa carità; ed abbracciandovi resto ecc. Trento 22 gennaio 1803. Colla<br />

Gazzetta.<br />

2519. 1803<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M.R.P.<br />

Oggidì è stato da me F. Mattia, e mi ha pregato d’insinuare alla P.V.M.R. che ora<br />

crede di poter andare a Roveredo utilmente. Quindi se gli manderà l’ubbidienza vi andrà<br />

in qualche modo, cioè o per acqua, o a piedi, o in legno ecc. Il P. Guardiano è contento.<br />

Se andrà, resterà più luogo per quelli, che verranno qua nell’infermeria. Consegno<br />

all’uomo 587 un fagotto per il P. lettore Vigilio, ed un altro per il P. Bonaventura, cui<br />

favorirà dire, che F. Santo ha fatto quanto gli ha scritto. La prego della sua paterna<br />

benedizione ecc. Trento 22 gennaio 1803 in coperta 588 .<br />

583<br />

Predicò.<br />

584<br />

Ieri 21 aspettava la patente di Preposito, ed oggidì 26 ho inteso, ch’è in possesso.<br />

585<br />

Nove Vicentine.<br />

586<br />

To. 4, epist. 1401. Mi ha risposto che ora non ne tiene altro che quattro, i quali servono per<br />

l’acqua.<br />

587<br />

Giovanni Boniato servo del convento d’Arco.<br />

588<br />

Spedita li 24.<br />

173


2520. 1803<br />

Al P. Giuseppe Antonio da Cles Custode. Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

In questa sera ho ricevuto da F. Santo di Sfruzzo la lista de’ predicatori vescovili<br />

per la prossima Quaresima 589 , e per mantenere la mia promessa ne mando subito copia<br />

eziandio alla P.V.R. Con questa occasione la prego di ringraziare a nome mio li PP.<br />

Guardiano, e Vicario per le buone, ottime nuove, che oggidì mi hanno fatto avere<br />

rapporto alla restituzione del convento di s. Rocco 590 , le quali ci hanno consolati tutti: ed<br />

aggiugnendole, che al P. Guardiano mando tre fagotti, e che scrivo al P. <strong>Provincia</strong>le<br />

perché mandi l’obbedienza a F. Mattai di Trento disposto per venire costà, la riverisco,<br />

e resto. Trento 22 gennaio 1803, in coperta 591 .<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2521. 1803<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Vicario. Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Vienci supposto, che la P.V.R. siasi amorevolmente esibita di procccurare la<br />

dispensa apostolica dall’età canonica ad alcuni Religiosi chierici per poter essere<br />

ordinati sacerdoti, col mezzo dell’Emm.mo signor cardinale Saluzzo 592 suo antico, ed<br />

affezionatissimo padrone. I chierici sarebbero questi: F. Aloisio da Cles suddiacono,<br />

nato li 9 marzo 1781. F: Francesco Saverio da Tenna, nato il primo di dicembre 1780. F.<br />

Alberto da Civezzano, nato li 20 luglio 1780. Ci contenteressimo, che li due primi<br />

potessero essere promossi al sacerdozio nel sabato delle 4 Tempore pentecostali, che<br />

sarà li 4 di giugno: e gli altri due nel sabato delle 4 Tempore autunnali, che sarà li 24 di<br />

settembre. In questo secondo sabato mancherebbero<br />

Al primo mesi 17, giorni 5.<br />

Al secondo mesi 9, giorni 18.<br />

Al terzo mesi 14, giorni 6.<br />

Al quarto mesi 9, giorni 26.<br />

È dunque pregata la P.V.R. che voglia avere la bontà d’interessarsi per ottenere la<br />

grazia bramata dalla nostra Madre <strong>Provincia</strong>, la quale scarseggia molto di sacerdoti, ed a<br />

stento ritrova chi possa, e voglia ordinarne, vacando ancora da tanto tempo la sede<br />

vescovile di trento. Io spero, che di buon cuore assumerà un tale impegno per farsi un<br />

nuovo merito, e riverendola mi raffermo. Trento 25 gennaio 1803.<br />

Della P.V.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2522. 1803<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

589<br />

Datagli dal sig. Dusino di Cles prefetto de’ chierici seminaristi.<br />

590<br />

Ma gli ordini dell’imperatore non furono eseguiti.<br />

591<br />

Spedita li 24.<br />

592<br />

Ferdinando Maria napolitano.<br />

174


In questa sera è giunto a questa infermeria il P. Mariano, che non celebra 593 . Io<br />

temo, che sta troppo fisso ne’ suoi sentimenti scrupolosi, e che difficilmente gli riuscirà<br />

di guarire. Basta, vedremo. Ho avvisato questi due chierici rapporto alle Ordinazioni. Io<br />

però vorrei differire ad altra stagione il far girare tanti Religiosi (15). Il Sitientes è in<br />

Quaresima. Gli studenti hanno da prepararsi per le tesi pubbliche. Bisogna farli<br />

accompagnare da sacerdoti, che forse saranno impiegati nelle prediche. Conviene<br />

scrivere a tanti previamente 594 . Si dice ancora, che il nostro vescovo sia per venire<br />

presto. Mi rimetto però a quanto vorrà la P.V.M.R. cui spedisco la qui compiegata,<br />

perché la legga, la esamini, e se giudica bene la mandi a chi è diretta (al P. Michel<br />

Angelo). Ho consegnato la lettera, che mi ha inchiuso aperta, dopo d’averla letta, e<br />

sigillata senza veruna mutazione. Il P. Ignazio in questa mattina fu in Trento ad<br />

insinuarsi a Monsignor di Mezzo, e venne graziosamente ricevuto. Siccome leggo, che<br />

andrassene a Pergine per predicare in Pinedo il P. Romedio; così ora dubito, che il P.<br />

Giannantonio predicatore d’Albiano debba portarsi a Pergine, oppure star qui. F.<br />

Feliciano, e F. Lorenzo sono ritornati alla santa comunità; F. Salvadore poi è a Sacco.<br />

Col bacio della sacra destra lo prego della sua benedizione ecc. Trento 25 gennaio 1803.<br />

2523. 1802<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarella. S. Chiara.<br />

Sia lode a Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi.<br />

Senza replicare i sentimenti, e le proteste, che ho espresso altre volte, intendendo<br />

però di replicarle, mi restringo a dire soltanto, che ho ricevuto gli effetti cordiali, ed<br />

anche reali delle riverenze Loro, e che quindi le ringrazio tutte, e mi professo<br />

obbligatissimo; avvisandole, che in breve celebrerò per loro due sante Messe. Non dico<br />

altro, già mi conoscono. Aggiungo, ch’eseguirò la loro intenzione mandando notabil<br />

parte de’ loro copiosi regali anche al P. Guardiano di Borgo: e che ho pregato il mio<br />

santo avvocato, specialmente al sacro altare, affinché supplisca con loro alle mie<br />

mancanze. Finisco sospirando loro la benedizione più grande di Gesù, e Maria Signori<br />

Nostri clementissimi. Amen.<br />

A Lei poi M. Giacinta reciproco l’augurio per l’imminente sua festa, e l’avviso, che<br />

nella medesima celebrerò per Lei la mia Messa. Circa il resto non so cosa dirle di<br />

nuovo. Quindi le replico, che si ricordi, che trovasi attempata, e che non tiene privilegi<br />

per andar esente dagl’incomodi de’ vecchi: e che ringrazi Dio d’averle dato di ritornare<br />

a S. Michele, dove non patirà tanto quanto patì la M. Maria Teresa d’Ulzbach in s.<br />

Giuseppe. La prego di ringraziare particolarmente la M. Gioseffa Aloisia, con cui mi<br />

congratulo, che ancora sia viva, e capace di fare del bene, dopo che ha temuto di non<br />

arrivare a questo giorno. Deo gratias. S. Bernardino 27 gennaio 1803. Domani manderò<br />

a Borgo il destinato della loro bontà, facendo cenno della medesima ecc. Rimando la<br />

scatola vota. Dimando scusa.<br />

2524. 1803.<br />

Alla M. Anna Francesca Romani di Calliano. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Quello, che debbo confessar io verso di V.R. lo dice Ella verso di me per effetto<br />

della sua bontà. Io non so d’avere alcun merito appresso di Lei, e se di cuore le<br />

desidero, e prego dal Cielo il conseguimento di quanto santamente brama, e che le può<br />

593 Celebrò malamente li 27.<br />

594 a Verona, Feltre, Bressanone.<br />

175


giovare all’anima, ed al corpo, non fo altro, che parte del mio dovere. Io dunque la<br />

ringrazio di tutti li favori, che s’è compiaciuta di farmi dall’anno settantasette sino al<br />

giorno d’oggi, e l’avviso, ed accerto, che in breve celebrerò per Lei una Messa all’altare<br />

di sant’Antonio nostro taumaturgo singolarissimo, e lo pregherò, che faccia eziandio<br />

con Lei delle sue meraviglie, ricordandogli, che lo prego per una mia cugina. Se stando<br />

sul letto leggerà la vita del Santo lodato, che ultimamente ho mandato al monastero 595 , le<br />

crescerà senza dubbio la divozione verso il medesimo, e la fiducia nella di lui<br />

intercessione, e le passerà il tempo più facilmente, e con minore noia. Egli potrà<br />

impetrarle anche l’andar esente dalle tempeste, e la necessaria pioggia nel tempo della<br />

siccità. Credo d’essere inteso: e rinnovandole i ringraziamenti, e sentimenti premessi, le<br />

prometto le chieste benedizioni Avemmariali, e Meridiali 596 , ed ora la benedico in<br />

nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen. S. Bernardino 27 gennaio 1803.<br />

2525. 1803<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo.<br />

Il vostro cordiale augurio ebbe il suo effetto, poiché oggidì ho celebrata la festa di<br />

s. Crisostomo mio avvocato nomastico felicemente, mercé la bontà di questo P.<br />

Guardiano, di tutti li Religiosi, delle MM. di S. Chiara, e di altri. Sarà forse l’ultima<br />

volta, che ho un tal vantaggio. Sia fatta la volontà di Dio Signor nostro clementissimo.<br />

Consegno all’Isidoro un involtino, in cui troverete dicidotto Agnusdei secondo la mente<br />

delle dette MM. di S. Chiara. Suppongo, che possiate farne uso senza incorrere la<br />

disgrazia sovrana. Voi saprete se ora ciò siavi lecito. Mi spiace il disturbo, che avete per<br />

il pulpito di Telve 597 ; ma non posso parlare col P. Amando, perché non è più qui,<br />

essendo ritornato a Pergine li 21 del corrente. Ieridì è morto in Trento il sig. Giovanni<br />

Paccanaro. Qui abbiamo il P. Mariano, che infermasi all’altare quando ha da profferire<br />

l’Hoc est Corpus etc. Addio Fratello Carissimo. Trento 27 gennaio 1803.<br />

2526. 1803<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Cles.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo Signor nostro colendissimo.<br />

Alla dimanda, che mi fa la P.V. in nome del R.mo signor arciprete di Fondo 598 , che<br />

le spedisca la chiave, ossia il modo, e la maniera di leggere i libri, e le scritture<br />

gottiche, e le loro breviature, rispondo con dispiacere, che non posso compiacerla,<br />

perché quella picciola, che tengo, acquistata colla fatica di quaranta, e più anni, sta<br />

concentrata nella mia memoria, e ne’ miei occhi. Ho fatto bensì nell’anno 1784 un<br />

libricciuolo intitolato: Siglae, ac notae compendiariae, quas vulgus abbreviaturas<br />

adpellat, ex libris, et scripturis antiquorum depromptae, ac expositae 599 ; ma è ancora<br />

tanto informe, che non ardirei di lasciarlo uscire dalla nostra celletta: e se anche uscisse,<br />

son sicuro, che non basterebbe per fare un buon antiquario. La prego dunque di<br />

scusarmi appresso il lodato signor arciprete; e riverendola mi dico. Trento 29 gennaio<br />

1803.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

595<br />

cioè li 22 gennaio. Vedi To. V, epist. 1737 in margine. Ricevuta di ritorno li 28 dicembre 1803.<br />

596<br />

*del mattino e della sera.<br />

597<br />

Fu ricusato il predicatore Illuminato [Gritti] perché pazzo.<br />

598<br />

Don Francesco Aliprandini di Praghena.<br />

599<br />

* Cfr. il suo MS 113.<br />

176


F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

P.S. Supponendo di far piacere a Lei, ed agli altri Padri suoi contubernali, le mando<br />

la lista de’ predicatori vescovili della prossima Quaresima.<br />

2527. 1803<br />

Al P. Stanislao Küepach Guardiano di Ala.<br />

Admodum Reverendo Patri Guardiano Halensi<br />

Fr. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P 600 .<br />

Literis admodum Rev. Paternitatis Tuae datis die 30 decembris, receptisque a me<br />

die sexta ianuarii currentis, respondere hucusque distuli, quia theloniarius iste, salis<br />

transvector, pro saccis vacuis, et expensis Halae, libras quinquaginta quinque, praeter<br />

vecturam, a nobis petiit; et ideo bis, et ultra solvendos eosdem saccos nobis exhibuit.<br />

Cur nescio. Ceterum hodie id perperam actum fassus est. Quapropter nunc certum te<br />

reddo, P.A.R., quod suscepi celebarndas etiam illas viginti quattuor Missas, quas in<br />

dictis literis notasti. Rogo autem, ut mihi significare non graveris, an praefati sacci<br />

halenses aliquo signo notati, et distincti fuerint, prout retroactis temporibus fieri<br />

consuevisse accepi 601 . Etenim novissimi nullum prorsus signum praeferunt. Ignosce,<br />

quaeso, P.A.R. si tot incomodis tibi molestus fio: et una cum tuo P. Disma bene valeas.<br />

Dabam Tridenti in conventu s. Bernardini die 30 ianuarii 1803 602 .<br />

2528. 1803<br />

Al Padre Giangiuseppe da Canzolino Guardiano. Roveredo.<br />

Rev. padre.<br />

Eccolo prontamente servito colla sua patente prorogata ad un altro quinquennio.<br />

Trattengo uno de’ due sacchi, perché suppongo che sia il da me impetrato al Marchetto<br />

gli 8 dicembre. Spedirò al P. Gregorio l’involto segnato col di lui nome. Spedirò poi gli<br />

altri due quando mi farà sapere per chi sieno, perché ora non mostrano alcuna<br />

direzione 603 . Fra Mattia sta in attenzione dell’obbedienza per poter venire costà. Godo,<br />

che siavi fondata speranza di riacquistare San Rocco in breve, Lo riverisco ecc. Trento<br />

30 gennaio 1803.<br />

2529. 1803<br />

A monsignor Leonardo Ciani. Vaccia nell’Ungheria.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Incombenzato dal mio Padre Guardiano Davide da Tiarno confesso, ed accerto<br />

V.S.Ill.ma, e R.ma, che dal signor Giovanni Tommazzoli di lei proccuratore abbiamo<br />

ricevuto ultimamente un’abbondantissima, ed opportunissima limosina di pane 604 . Perciò<br />

la ringraziamo, e le professiamo tenutissimi, e di tutto cuore preghiamo Iddio Signor<br />

nostro clementissimo, che voglia dargliene una copiosa ricompensa. Io poi replicandole<br />

con sincerità, che fo parte del mio dovere, ricordandomi sempre de’ favori, che ho<br />

ricevuto singolarmente da V.S. Ill.ma, e R.ma, e dalla signora Rosa sua sorella<br />

600<br />

Ha risposto li 7 febbraio, che saccos (sic) salinarios, qui veniunt ab Oeniponte, solent signari: qui<br />

autem a speditoribus mittuntur, signantur diversis signis; qui a funariis nostris vehuntur, nullis signis<br />

notantur.<br />

601<br />

eccettuati questi tre ultimi anni. Quasi tutti furono rotti quest’anno.<br />

602<br />

Spedita il primo febbraio.<br />

603<br />

Ricevuta oggidì da un appostato Comper di Besenello giovine studente in Roveredo. Che ritornò<br />

a Roveredo li 31 gennaio.<br />

604<br />

Cioè di fiorini dieci in una cedola. Così pure ai PP. Cappuccini di Trento.<br />

177


degnissima di buona memoria, le sospiro una lunga, e prosperosa vita, le bacio<br />

riverentemente le sacre mani, e con inalterabile stima, e rispetto passo a riconfermarmi.<br />

Trento 30 gennaio 1803 605 .<br />

Di V.S.Ill.ma, e R.ma<br />

P.S. Ardisco di pregarla d’un saluto a ecc. 606<br />

Umil.mo, obbl.mo, osseq.mo servidore<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

Trento<br />

Extra. All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Monsignor Leonardo de’ Ciani abbate<br />

mitrato di s. Agostino in Coloccia,<br />

e canonico degnissimo<br />

dell’insigne cattedrale di Vaccia<br />

Vienna<br />

Vaccia<br />

Nell’Ungheria.<br />

2530. 1803<br />

Il signor Gio. Battista Tomaselli è pregato di dare al signor doganiere Antonio<br />

Schweizer, esibitore del presente, troni 292,10, dico troni dugento, e novantadue, e soldi<br />

dieci. Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di San Bernardino<br />

appresso Trento li 31 gennaio 1803.<br />

D’ordine del P. <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Nota. Ciò per la condotta di 18 sacchi di sale da Ala d’Insprugg a Trento.<br />

Consegnato da F. Santo li 4 febbraio ed accettato dal doganiere 607 .<br />

2531. 1803<br />

Al P. Giuseppe di Torbe Minore Riformato. Primiero.<br />

Rev. Padre padrone colendissimo.<br />

Rimando alla P.V.R. senza veruna dilazione qui compiegata la sua patente<br />

provinciale, con la giunta, che avendola io presentata ieridì al R.mo signor Giuseppe<br />

Antonio de Menghin Provicario Generale Capitolare di questo vescovado, sede vacante,<br />

le ho impetrato a voce la chiesta licenza di poter predicare in Primiero nell’imminente<br />

Quaresima, e nello stesso tempo ivi amministrare il Sacramento della Penitenza,<br />

coll’autorità eziandio rapporto ai casi riservati nel detto nostro vescovado 608 . E<br />

pregandola d’un’Avemmaria popolare, mi offro per ulteriori servigi, la riverisco, a<br />

nome anche di questo Padre Guardiano Davide da Tiarno, e resto. Trento, s. Bernardino<br />

1 febbraio 1803 609 .<br />

Di V.P.R. Div.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

605<br />

Spedita primo febbraio.<br />

606<br />

Cioè alla Beppa di lui maggiordonna.<br />

607<br />

Dunque la condotta d’ogni sacco costò fiorini 3, troni 1, soldi 5, ossia troni 16 e soldi cinque.<br />

608<br />

Ho impetrato la confessione mostrando il Confes. della patente. La licenza di predicare fu data in<br />

voce soltanto per riguardo del nuovo Governo.<br />

609<br />

Spedita li 2 febbraio.<br />

178


Diffinitore e pro-secretario provinciale de’ Minori Riformati <strong>61</strong>0 .<br />

Trento<br />

Extra. Al Rev. Padre padrone colendissimo<br />

Il Padre Giuseppe di Torbe<br />

Lettore filosofo, e predicatore de’ Minori<br />

Riformati di s. Francesco.<br />

Valsugana<br />

Primiero<br />

Fiera.<br />

L.+S.<br />

Prov.<br />

La detta patente si è di questo tenore.<br />

Dilecto nobis in Christo P. F. Iosepho a Turbis lectori philosophiae concionatori et<br />

confessori Ordinis Minorum Strictioris Observantiae S.P. Francisci Fr. Franciscus<br />

Antonius de Venetiis Lector theologiae concionator, et in alma D. Antonii Reformata<br />

<strong>Provincia</strong> Minister <strong>Provincia</strong>lis, et servus, salutem in Domino sempiternam. Seraphici<br />

Patris S. Francisci vestigiis inhaerentes, et saluti animarum zelo ducti, inter caeteros<br />

nobis subiectos, et apostolico muneri destinatos, Te, quem dudum novimus sana<br />

doctrina, morunque integritate pollere, ad illustrissimum, ac Reverendissimum<br />

dioecesanum antistitem mittimus, ut ordinaria facultate, ac benedictione obtenta, ad<br />

evangelizandum Dei verbum in Ecclesia archipresbiterali de Primerio tempore<br />

Quadragesimae praesentium tenore, et cum salutaris obedientiae merito te conferas.<br />

Monentes, ut quae circa huiusmodi ministerium a sacris canonibus, tridentinis decretis,<br />

nostrique Ordinis constitutionibus sancita sunt, sancte serves, uberem percepturus<br />

mercedem a Domino, quem pro nobis exoratum habebis. Datum Paduae ex nostro<br />

conventu s. Caroli sub die 11 mensis ianuarii Anni 1803.<br />

L.+S. Fr. Franciscus Antonius a Venetiis<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis.<br />

De mandato adm. reverendi in Christo Patris<br />

Fr. Benedictus a Cartiliano secretarius provincialis.<br />

In questa patente mi dispiace, che il P. <strong>Provincia</strong>le mette il suo nome dopo quello<br />

del Religioso suo suddito, e che in fine non gli dà la sua benedizione.<br />

2532. 1803<br />

Alla M. Anna Francesca Romana. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria ci benedicano.<br />

Col celebrare una santa Messa in suffragio della fu M.R.M. Catterina Teresa, non<br />

ho fatto altro, che parte del mio dovere preciso, avendomi sopportato, e favorito<br />

specialmente quando fu abbadessa, ed io ebbi l’onore di servila. Quindi non occorreva,<br />

che s’incomodasse la M. Catterina Apollonia. Ciò non ostante aggradisco la di Lei<br />

limosina, e la ringrazio. Circa poi la mia venuta al monastero non posso prometterle<br />

altro, se non se, che succedendo avrò memoria. Ma temo, che succederà tardo, perché il<br />

freddo, che ho provato ieri andando alla città, mi fa paura. Finisco, perché son chiamato<br />

altrove, e le benedico ambedue coi ss. nomi di Gesù, e Maria. Amen. S. Bernardino 1<br />

febbraio 1803.<br />

<strong>61</strong>0 Vedi num. 2575<br />

179


2533. 1803<br />

Al Padre Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

È venuta finalmente la risposta di questo doganiere, in vigore della quale siamo<br />

esenti dal pagare li 55 troni notati per li sacchi vuoti, e quindi ho fatto un viglietto per la<br />

spesa della condotta di troni 292,10, ai quali aggiugnendosi li 45 troni pagati in Ala per<br />

li sacchi vuoti, ne risulta, che la spesa del sale in tutto costa troni 337,10 <strong>61</strong>1 , li quali<br />

divisi per nove conventi, ad ognuno toccano troni 37,10. In seguito di questo ho scritto<br />

al P. Guardiano di Ala, che celebreremo anche le ultime 24 Messe. Ieridì ho dato al<br />

Monauni il libretto della regoletta col patto, che lo stampi subito, e mi ha promesso di<br />

farlo. Domani spedirò in Primiero la licenza di questa Curia vescovile ad un Padre<br />

nostro veneto, perché nell’imminente Quaresima possa ivi predicare, ed ascoltare le<br />

confessioni sagramentali. Fra Salvadore vassene al refettorio cogli altri. Il P. Mariano<br />

celebra la santa Messa, ma stentatamente, ed a certe ore viene al coro. Un dì stette circa<br />

mezz’ora sull’Hic senza passar oltre, finché io chiamato dai PP. Gasparo, e Benedetto,<br />

avendo fatto come da cancelliere, francamente replicò quanto io dissi recitativamente.<br />

Li 26 dello scorso è partito il Terziario Bonelli, come le scriverà il P. Guardiano di<br />

Mezzo. Egli era troppo vecchio per noi <strong>61</strong>2 . Questo F. Ladislao si diporta molto<br />

lodevolmente. Il pulpito di Telve la disturberà. Genuflesso la prego ecc. Trento 1<br />

febbraio 1803.<br />

2534. 1803.<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Vi fo sapere, che nell’imminente Quaresima predicherà in Primiero il P. lettore<br />

Giuseppe di Torbe Riformato nostro veneto, cui domani spedirò la licenza di questa<br />

Curia ecclesiastica. Sto ancora in aspettazione di qualche vostra risposta circa la morte<br />

della madre del vostro chierico F. Alberto. Ieridì ho dato da stampare un libretto al<br />

Monauni d’ordine del P. <strong>Provincia</strong>le per li novizzi. Sarà ristampa; ma mi costò fatica, e<br />

tempo il prepararla <strong>61</strong>3 . Vi abbraccio ecc. Trento 1 febbraio 1803, colla gazzetta.<br />

2535. 1803<br />

Al P. Giangiuseppe da Canzolino Guardiano. Roveredo.<br />

Rev. Padre.<br />

Lo prego di consegnare all’Ill.mo signor Conte Francesco degli Alberti Piamarta la<br />

qui rinchiusa cartuccia <strong>61</strong>4 , che siccome vienmi supposto, contiene ventiquattro troni di<br />

restituzione segreta, parte in carta, e parte in metallo. Favorirà poi di rimandarmi la<br />

ricevuta scritta dal lodato signor Conte <strong>61</strong>5 . Noi pure siamo creditori dello Spadea<br />

napolitano; ma non sappiamo se sia, o no più tra’ viventi. Io sono stato a ricercare di lui<br />

appresso il signor Francesco Cappelletti di Santa Maria, che gli diede l’albergo in<br />

<strong>61</strong>1<br />

Oltre le due Messe per il signore Waldauff, e le due carte di tabacco al Padre Guardiano di Ala.<br />

Ad ogni convento troni 37,16,2.<br />

<strong>61</strong>2<br />

Il Terziario F. Valerio Bonelli è partito per le promesse, ed esibizioni fattegli dai signori<br />

Lutterotti di Salorno. Andò dunque a servirli. Così mi fu scritto.<br />

<strong>61</strong>3<br />

Ho corretto la prima stampetta li 4 febbraio.<br />

<strong>61</strong>4<br />

Dal sig. don Vigilio de’ Bernardi calavinese, già cappellano di S. Maria Maggiore detto Cordolo.<br />

<strong>61</strong>5<br />

Venne la ricevuta del Conte li 15 febbraio data li 12.<br />

180


Trento: ed ho scritto, e fatto ricercare del medesimo in Bolgiano, ed in Bressanone, ma<br />

in vano, perché niuno sa più di lui <strong>61</strong>6 . Domani per mezzo dell’Isidoro spedirò a Pergine<br />

il sacco voto, che ho trattenuto supponendolo nostro, e li due rotoli di tabacco per il P.<br />

Gregorio. Gli altri due pacchi di tabacco a chi vanno? <strong>61</strong>7 Eglino sono senza direzione. Mi<br />

faccia nota la sua intenzione. Lo riverisco, e resto. Trento 3 febbraio 1803 <strong>61</strong>8 .<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2536. 1803<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello L.I.C.<br />

Girolamo Buonasorte, di cui vi ho scritto più volte, specialmente li 20 luglio, e sei<br />

agosto, è partito da Trento con mala grazia nella sera de’ 30 dello scorso gennaio <strong>61</strong>9 .<br />

Perciò gli furono spedite dietro delle requisitoriali da questo pretore(Pace Bonacina di<br />

Milano) ad istanza del signor Conte Giuseppe de’ Melchiori, di lui benefattore<br />

singolare. Egli non fu mio penitente, né confidente, benché si spacciasse per tale. Ciò<br />

mi spiace assai. Raccomandatelo al Signor Iddio ecc. Trento 4 febbraio 1803.<br />

Nota. Il Conte Melchiori gli ha dato sedici sovrane, che fanno fiorini 320 da<br />

cambiare in altra moneta. È partito con esse insalutato hospite. La di lui lingua gli ha<br />

fatto perdere la grazia, che godette per qualche tempo, del sig. Conte Girolamo<br />

Graziadei suo padrino di Battesimo. Della signora contessa Gioseffa Malfatti sua<br />

madrina. Di S.E. la sig. contessa Gioseffa di Thunn madre di monsig. Eletto. Del sig.<br />

Conte Pio di Wolchenstein, e di tanti altri. Cominciò a parlare, dopo, che fu battezzato.<br />

Io più volte l’ho ammonito, ma in vano. Subito dopo il Battesimo egli non fece altro che<br />

girare per le case principali di Trento, e del Trentino. Più volte gli fu dato molto danaro<br />

da portare altrove.<br />

2537. 1803<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

In questa sera tarda ho ricevuto lettera dal P. Guardiano di Cavalese, colla quale si<br />

lagna, che avendo scritto quattro lettere alla P.V.M.R. e per il Bertolla, e per li<br />

predicatori, non ha ricevuta alcuna risposta. Egli desidera, che resti a Cavalese il P.<br />

Eusebio e per le confessioni, e per il pulpito di Tesaro, perché mancherà il P. Vicario,il<br />

P. Lattanzio è frequentemente sorpreso da svenimenti quasi mortali, il P. Giacinto è<br />

ancora Giacinto, ed il P. Patrizio dal signor medico è dichiarato inabile alla predica. in<br />

fine replica, che conviene provedere al detto pulpito di Tesaro, e ch’egli non può<br />

supplire. Io gli scriverò mercoledì, che ho scritto per lui alla P.V.M.R. Onde la prego di<br />

rispondergli senza dilazione. Il medesimo Padre dimanda un Martirologio francescano<br />

per il refettorio. Qui non abbiamo altro, che quello i cui ci serviamo. Per quanto mi<br />

ricordo evvene uno vecchio nella libreria delle Grazie d’Arco. Se trovasi ancora<br />

potrebbe mandarglielo. Sarà meglio che niente. Dall’ultima mia avrà compreso, che per<br />

il sale toccheranno ad ogni convento troni 37,10. Ora le soggiungo,che comprese le due<br />

<strong>61</strong>6<br />

Lo Spadea fu da me in s. Bernardino li 16 febbraio 1803. Venne a Trento li 15.<br />

<strong>61</strong>7<br />

Ho dato i due pacchi con un sacco al tramessiero di Pergine li 9 febbraio, cioè al Brunet mandato<br />

dal P. Gregorio.<br />

<strong>61</strong>8<br />

Spedita gli 8 febbraio per Boniatum.<br />

<strong>61</strong>9<br />

Fu veduto da un trentino in Verona nell’aprile. Ora 1804 non so dove sia.<br />

181


Messe per il signor Waldauff gli toccheranno troni 36,16,2. Il P. Mariano celebra, ma se<br />

non mutasi, dovrà cessare 620 . Lunedì andrò ancora a vederlo, e sentirlo celebrare. La<br />

prego di rispondere al P. Guardiano di Mezzo rapporto all’abito del Terziario Bonelli<br />

disertore, cioè cosa debbasi restituirgli. La prego altresì di rispondermi se il P. Gio.<br />

Antonio debba star qui, oppure andar a Pergine 621 . Il sig. don Gretter ha promesso di<br />

mandarmi lunedì le cinque patenti de’ predicatori. Il P. Custode mi dà buone nuove<br />

circa san Rocco. Ieridì ho corretto la prima stampetta della Regola. Qualora non lo<br />

sappia, le fo noto con mio grande spiacere, che l’ebreo livornino nella sera de’ 30 dello<br />

scorso gennaio è partito da Trento insalutato hospite. Pazienza. Così a’ miei giorni ha<br />

fatto anche un’ebrea parimente in Trento 622 . La prego della sua paterna benedizione<br />

genuflesso ecc. Trento 5 febbraio 1803, di notte 623 . Gli ho inserito la lista de’ predicatori<br />

vescovili.<br />

2538. 1803<br />

Al P. Giuseppe Antonio da Cles Custode. Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Oggidì ho ricevuto le patenti vescovili per li nostri predicatori; e giacché mi si<br />

presenta l’opportunità del nostro uomo d’Arco spedisco alla P.V.R. quella, che porta il<br />

di Lei rispettabile nome. La ringrazio poi delle buone nuove, che s’è compiaciuta di<br />

darmi rapporto a san Rocco, e desidero ardentemente che si verifichino. Con dispiacere<br />

ho inteso la malattia di F. Raimondo, e le fa sapere, che questo P. Vicario oggidì si ha<br />

ritirato colla febbre nell’infermeria, mancando più giorni il P. Guardiano andato a<br />

Calavino. Suppongo che saprà, come ai 30 dello scorso è partito da Trento insalutato<br />

hospite l’ebreo livornese, detto qui Girolamo Buonasorte, con dispiacere de’ signori<br />

trentini, che sonosi troppo fidati di lui. Egli ci dà un nuovo motivo di non fidarsi<br />

d’ebrei. Mi raccomando d’un’Avemmaria popolare, la riverisco, e resto. Trento 7<br />

febbraio 1803.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

Mando al P. Guardiano da fare una restituzione segreta in Roveredo.<br />

2539. 1803<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Oggidì ho ricevuto le patenti per li nostri predicatori: e però spedirò subito subito la<br />

qui rinchiusa (per Riva) trattenendo quella per il P. Pietro Paolo sino al di lui arrivo a<br />

questo convento. Gli raccomando di rispondere subito al P. Guardiano di Cavalese<br />

intorno a quanto gli ho scritto ieridì, cioè rapporto al pulpito vacante di Tesaro. Il P.<br />

Mariano ha cessato di celebrare in questo giorno. Già ho scritto, ch’è troppo fisso ne’<br />

suoi sentimenti. Questo P. Vicario da parecchi giorni stava fuori di comunità 624 ; ed<br />

oggidì senza celebrare si ha ritirato colla febbre nell’infermeria, mancando il P.<br />

Guardiano andato a Calavino. Anche il P. Agostino è fuori di comunità da non pochi<br />

giorni. Bisogna rispondere al P. Guardiano di Mezzo circa l’abito del fu Terziario<br />

620<br />

Domenica non ha celebrato. Così anche nelle altre domeniche.<br />

621<br />

Ha risposto, che vada a Pergine.<br />

622<br />

Nel 1762.<br />

623<br />

Spedita li 6 di mattina.<br />

624<br />

*Si recava solo per i pasti nell’infermeria.<br />

182


Bonello. Io non so qual sia stata la pratica della <strong>Provincia</strong> negli anni scorsi. Scriverò al<br />

P. Guardiano di Cles, il quale in Fieme fu nel caso. Anche il P. Custode quando fu<br />

Guardiano di Cles ebbe un caso simile in un altro Bonello. Ne’ registri provinciali si<br />

dovrebbe trovare la pratica 625 . Gli raccomando di conservarsi sano, e lo prego della sua<br />

benedizione. Rapporto all’età de’ profitenti ci sarà tempo da parlare, giacché le<br />

vestizioni sono state fatte tardo. E ciò tanto più, che come ho inteso anche oggidì, le<br />

novità si faranno presto. La legge gioseffina eccettuò li già vestiti avanti d’essa. Per il<br />

Capitolo provinciale credo, che non vi sarà impedimento. L’Ordinario è vicino. Ora<br />

stento ad uscire di convento in tempo tanto tristo, per cagione del male, che ancora<br />

patisco negli occhi, e per il catarro ecc. Trento 7 febbraio 1803.<br />

2540. 1803<br />

Al P. Geremia da Borgo Guardiano. Mezzolombardo.<br />

Rev. Padre Guardiano L.I.C.<br />

Per non moltiplicar lettere lo prego di consegnare la qui rinchiusa patente a chi<br />

va 626 , dicendogli nello stesso tempo, ch’è dispensato dal portarsi qua per chiedere la<br />

benedizione. Non ho risposto alla prima della P.V.R. de’ 14 gennaio, perché né pure a<br />

me ha risposto finora da Borgo, e da Pergine rapporto alla morte certa per altro, della<br />

madre di F. Alberto 627 . Non ho risposto all’altra senza data di mese, e girono, da me<br />

ricevuta li 30 dello scorso, perché né pur io so qual sia la pratica della nostra <strong>Provincia</strong><br />

rapporto agli abiti de’ novizzi disertori. Ho scritto al P. <strong>Provincia</strong>le: ed ho ricevuto per<br />

risposta, ch’egli ancora è all’oscuro. Il P. Cesario mi dice, che crede essere il costume di<br />

valutare gli abiti due fiorini al mese. Io non ho mai avuto ingerenza in così fatta<br />

faccenda: quantunque sia succeduta tante colte anche a’ miei giorni. Forse saprà qualche<br />

cosa il P. Francesco Felice. Di più dovrebbe sapere il P. Vitantonio Guardiano di Cles.<br />

Io ho replicato al P. <strong>Provincia</strong>le, che non so niente; e frattanto la P.V.R. potrà far sapere<br />

al Bonelli, che senza dubbio gli verrà ristituito quello, che sarà di dovere. Ho notato la<br />

di lui partenza come accaduta li 28 gennaio, così argomentando dal di Lei ieri mattina 628 .<br />

F. Placido si alza ogni giorno per qualche tempo dal letto. Questo P. Vicario stamane<br />

s’è ritirato colla febbre nell’infermeria, dopo che fu molti giorni fuori di comunità.<br />

Eziandio il P. Agostino il P. Agostino è fuori di comunità da parecchi giorni. Da<br />

Roveredo mi sono state scritte delle nuove consolanti circa san Rocco: ed insieme,che<br />

F. Raimondo stava colla punta, non però ancora dichiarata micidiale. Ai 30 dello scorso<br />

è partito da Trento insalutato hospite l’ebreo livornese, qui detto Girolamo Buonasorte<br />

cristiano, con dispiacere grande di parecchi signori trentini, li quali ora sospettano, che<br />

sia stato qui come commissario de’ suoi antichi padroni. Egli non fu né mio penitente,<br />

né mio confidente. Il Signor Iddio gli usi misericordia 629 . Mi raccomando, la riverisco, e<br />

resto. Trento 7 febbraio 1803.<br />

Tengo da spedirle una sporta di biscotti, ed un involto grosso di tabacco venuto da<br />

Roveredo.<br />

Suo div.mo cord.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

625<br />

Il P. <strong>Provincia</strong>le ha risposto, che si rimette alla carità, e discrezione del Bonelli.<br />

626<br />

al P. Francesco Maria.<br />

627<br />

Poscia fu risposto da Borgo, che la madre è morta.<br />

628<br />

Partì li 26 gennaio.<br />

629<br />

Né pure oggidì 17 febbraio si sa dove sia andato.<br />

183


2541. 1803<br />

Al P. Vitantonio da Cles Guardiano. Cles.<br />

Rev. Padre Guardiano S.I.C.<br />

Con piacere gli spedisco questa patente, che lo dichiara predicatore de’ suoi<br />

concittadini nell’imminente Quaresima. Il P. Mariano ieridì ha cessato di celebrare la<br />

santa Messa, e quindi anche di strapazzarla per causa dell’Hoc, ed Hic, parole per lui<br />

fatali. Le nostre ragioni, ed esortazioni furono sempre rigettate da lui, che disse di essere<br />

abbastanza istruito, e di non essere un’oca. Egli pure ha scritto al P. <strong>Provincia</strong>le. Quindi<br />

staremo aspettando la risoluzione del medesimo 630 . Certamente resterà molto<br />

mortificato, ed angustiato, giacché perderà un Religioso, che avrebbe potuto esser utile<br />

alla Madre <strong>Provincia</strong>, scarseggiante di confessori, e predicatori. Pazienza. Se la P.V.R.<br />

sapesse qual sia la pratica rapporto all’abito che lasciano i novizi disertori, li quali<br />

hanno già depositato il di lui prezzo, cioè quanto si debba loro ristituire, favorisca di<br />

notificarmelo. Da Roveredo mi sono state scritte delle nuove consolanti rapporto a s.<br />

Rocco. Mi viene scritto altresì, che in Roveredo sta male F. Raimondo, ed a Borgo Fra<br />

Biagio. Qui trovasi a letto il P. Vicario. Ai 30 dello scorso è partito da Trento insalutato<br />

hospite l’ebreo livornese, detto qui Girolamo Buonasorte. Il Signor Iddio l’illumini, e<br />

gli usi misericordia. Non dico altro. Lo prego d’un’Avemmaria popolare, e lo riverisco,<br />

dicendomi. Trento 8 febbraio 1803.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

Replico, che tengo da spedire al P. Vicario una sporta perginese dallo scaduto<br />

dicembre 631 .<br />

2542. 1803<br />

Al R.mo sig. Provicario.<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Francesco Maria da Panchiato supplica riverentemente, che siagli<br />

conceduta la facoltà d’assolvere semel dai Casi riservati sotto ai numeri primo, e<br />

settimo632 .<br />

Concessum etc.<br />

Signatum 9 februarii 1803.<br />

I.A. de Menghin Provicarius Generalis Capitularis633 .<br />

2543. 1803<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo.<br />

Ho ricevuto i quattro bellissimi quadretti, che mi avete mandato, come regalo, e<br />

limosina delle nostre buone Madri sorelle. Confesso per altro, che io non ne ho alcun<br />

merito, avendo fatto il mio dovere. Così farò anche in seguito fino a tanto, che il Signor<br />

Iddio mi donerà di poterlo fare. Li menzionati quadretti serviranno molto bene al P.<br />

<strong>Provincia</strong>le, e al mio Guardiano, forse per regalare il P. Predicatore del Duomo, il quale<br />

passerà per Borgo probabilmente in questa settimana. Godo, che il P. Amando aderisca<br />

al vostro desiderio: e sento con dispiacere, che Voi pure siate tanto scarso di tempo.<br />

630 Celebrò li 18 febbraio.<br />

631 Supra num. 2494.<br />

632 Magiche arti. Incesto. Bestialità.<br />

633 Spedita li 9 di mattina per postam.<br />

184


Spero però, che il Signor Iddio vi aiuterà, giacché fate l’obbedienza. Ho fatto sapere a<br />

quelli di Mezzo, e Campo, che la madre di Frat’Alberto è morta certamente, ma non so,<br />

se l’abbiano suffragata. Ringraziate da parte mia le predette buone Madri, e<br />

conservatevi sano. Amen. Trento 8 febbraio 1803.<br />

2544. 1803<br />

Al P. Giorgio da Cles Guardiano e maestro. Cavalese.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

Nella sera dei cinque dopo l’Avemmaria ho ricevuto la lettera di V.P.R. de’ 31<br />

gennaio, e subito la ho accennata col contenuto di essa al P. <strong>Provincia</strong>le dimorante in<br />

Arco, con una mia spedita certamente nella mattina dei sei, e gli ho raccomandato, che<br />

le risponda subito. Quindi spero, che in questo stesso ordinario riceverà la di lui<br />

risposta. Gli ho scritto anche rapporto al Martirologio del refettorio, ricordandomi<br />

d’averne veduto uno vecchio ozioso nella nostra libreria di Arco. Qui abbiamo quel<br />

solo, che usiamo giornalmente. Già parecchi anni sonomi accinto per rifarlo di nuovo,<br />

ed insieme accrescerlo di Santi; ma dopo li quindici di gennaio per mancanza di tempo<br />

lasciai l’impresa. Egli è bisognosissimo di essere rifatto da capo a fondo. Io son troppo<br />

vecchio, ed occupato. Lascerò ad altri ‘l farsi del merito con tale fatica. Dirò al P.<br />

Guardiano quanto Ella mi scrive rapporto alla cerca legnaria quando ritornerà da<br />

Calavino. Qui pure stiamo male. Il P. Vicario è sul letto nell’infermeria senza potere di<br />

Messa dai 7. Il P. Agostino è fuori di comunità 634 . Il P. Giannantonio deve andare a<br />

Pergine. Il P. Ignazio a Mezzo. Io patisco il corrente male degli occhi. Il P. Mariano ha<br />

cessato di celebrare per causa dell’Hoc, ed Hic. Dappertutto vi è abbondanza di miserie.<br />

Il Signor Iddio ci aiuti per sua pietà.. Mi raccomandi al medesimo, e si conservi. Trento<br />

8 febbraio 1803.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. Il Buonasorte, già ebrei, è partito da Trento li 30 di gennaio insalutato hospite,<br />

da ebreo. In Borgo è infermo F. Biagio, ed in Roveredo F. Raimondo. Rapporto a san<br />

Rocco mi sono state scritte delle nuove molto buone, le quali estendonsi anche a tutti gli<br />

altri conventi occupati dal militare nel Tirolo.<br />

---------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

NB. Li 23 febbraio dalla posta di Trento ho ricevuto un dispaccio circolare dato in<br />

Roveredo li 19 febbraio 1803 dal Cap. Gius. de Martini soscritto dal segr. Manci, notato<br />

1058/93 Eccles. con cui si accenna un aulico decreto de’ 9... intimazione Gov. de’ 29<br />

gennaio, che ricorda la Normale rapporto all’immigrazione, o emigrazione de’ preti, e<br />

Frati.<br />

2545. 1803<br />

Al sig. Matteo qm Matteo Zamboni. Mattarello 635 .<br />

Riverito signore sia lodato Gesù Cristo.<br />

Ritornato al convento colla grata memoria della sua esibizione caritatevole di<br />

mandarci del vino buono, feci riflesso, e rilevai, che più opportuno, e vantaggioso al<br />

giorno d’oggi ci sarebbe l’avere da fare della polenta. Onde supponendo, che a V.S. sarà<br />

lo stesso, ardisco d’insinuarle questo nostro bisogno: rimettendomi per altro alla di Lei<br />

carità, e bontà. Avvisandola poi nuovamente, che ogni cosa per noi sarà bene<br />

634 Il P. Agostino non ha celebrato li 10.<br />

635 Videsis nostrum Necrologium, num. 1208.<br />

185


indirizzata, e raccomandata al Biasio 636 sagrestano di Santa Chiara, la riverisco, insieme<br />

colla sua signora consorte, e mi professo. Trento, s. Bernardino li 9 febbraio 1803.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Vincenzo da Sfruzzo Riformato di s. Francesco.<br />

Extra. Al signor, signor Matteo Zamboni ecc.<br />

Mattarello.<br />

2546. 1803<br />

Al P. Ignazio da Trento. Trento, in città.<br />

R.P.<br />

Questi buoni Religiosi avendo inteso, che sta per venire in convento quel sacerdote,<br />

di cui mi ha parlato questa mattina la P.V.R. tutti sonosi commossi, e dissero, che<br />

sarebbe da pregare, che sia differito dopo le ceneri. Ora è troppo freddo. Abbiamo un<br />

solo fornello, e questo bisogna salvarlo per il Padre predicatore del Duomo. Anche le<br />

altre celle in questi giorni ci saranno necessarie per li Padri predicatori, che dovranno<br />

passare di qui. Se starà sempre al caldo nel refettorio, non penserà di proposito ai casi<br />

suoi, e atteso il di lui carattere profano, a noi sarà di troppo aggravio. Dunque le<br />

raccomando ecc. S. Bernardino 11 febbraio alle 12 meridiane 637 .<br />

P.S. Manca il P. Guardiano. Abbiamo infermi li PP. Vicario, ed Agostino. La Post<br />

Scriptum ed il P. lettore sono di partenza. Il P. Cesario confessore non può assisterlo. Il<br />

P. Giannantonio partirà. Gli studenti non sono confessori... Li giorni seguenti per noi<br />

sono critici...<br />

2547. 1803<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M.R.P. Benedicite<br />

Questo Padre Filippo dentro la prossima settimana porterassi (di mala voglia però)<br />

a Melombardo, attesa la licenza della P.V.M.R. Li PP. Vicario, ed Agostino sono a<br />

letto, e non celebrano. Io credo, che senza peccare si possa sospendere, ed anche affatto<br />

tralasciare la risposta al P. Girolamo da Gardolo, giacché non è officiale. F. Rocco da<br />

Riva s’ha fatto questo merito colla nostra Madre <strong>Provincia</strong>, che dopo d’essere stato<br />

allevato da essa, ed anche tollerato quando fu infermo (pazzo), la ha abbandonata nel<br />

1789, ed ha tirato dietro a sé nel 1791 F. Lazaro da Pinedo, e nel 1796 il dotto Padre<br />

Girolamo. Ha mutato abito, <strong>Provincia</strong>, e Congregazione. In questi ultimi quattordici<br />

anni non ha punto suffragato li nostri Religiosi defunti, e non ha dato alcun segno<br />

d’essere ancora dei nostri. Questi meriti potransi allegare in caso, che venisse replicato<br />

l’avviso della di lui morte. Io non so come sia partito da noi; bensì che nel mio catalogo<br />

de’ Frati allora l’ho notato come incorporato nella <strong>Provincia</strong> Osservante di Mantova.<br />

Lascio alla P.V.M.R. il pesare queste note; ed aggiugnendole, che oggidì sono giunti<br />

qua li PP. Damasceno, e Romedio: e che ancora non sappiamo dove sarà collocato il P.<br />

predicatore del Duomo, che aspettiamo, la prego della sua paterna benedizione. Trento<br />

11 febbraio 1803.<br />

636 Biasio Predellio.<br />

637 Il prete è venuto in convento nella sera degli 11 venerdì. Si chiama don Antonio Turrini di Vò<br />

Casaro pieve di Ala d’anni 51 circa, fratello seniore di don Innocenzio già Filippino di Mantova, d’anni<br />

circa 43, e fratello del dottore Alberto domiciliato in Roveredo. Come inquieto, ed insolente fu licenziato,<br />

e mandato via dopo il pranzo del martedì 15 febbraio. Ma ritornò subito ad istanza de’ Conti Malfatti.<br />

Partì poi nella mattina de’ 19. Ritornò. dopo pranzo; ma...<br />

186


2548. 1803<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Sono stato stimolato di scrivervi, e farvi sapere, che li nostri Religiosi ultimamente<br />

ritornati da Mattarello, portarono una lamentanza contro un Padre, che nel 1801,<br />

passando da Roveredo a Borgo per la Val Sorda, in tempo, che pioveva, ebbe<br />

un’ombrella da un buon uomo di Mattarello col patto di lasciarla nella canonica di<br />

Vigolo, dove egli sarebbe andato a ripigliarla, massimamente perché l’aveva in prestito<br />

da un altro anch’esso. Andò; ma non la ritrovò, e sino al giorno d’oggi non la ha più<br />

veduta. Io suppongo, che il Religioso la avrà consegnata a qualcheduno, affinché gliela<br />

riportasse; ma il fatto si è, che non gli fu riportata: e perciò egli si lagna di noi. Non si sa<br />

chi sia stato quel Padre. Se mai fosse ancora costì, e si ricordasse a chi l’abbia<br />

consegnata, e raccomandata, si potrebbe rimediare, almeno in parte, alla mancanza<br />

passata 638 . Quindi vi raccomando questo affare, e vi saluto di tutto cuore. Trento 12<br />

febbraio 1803.<br />

P. S. Il P. Diffinitore Pietro Paolo è stato in passando a Volano 639 , ed ha ritrovato li<br />

nostri domestici tutti sani. Ai 28 dello scorso dicembre nel convento della Volta<br />

Mantovana de’ PP. Osservanti è morto Fra Rocco da Riva, il quale, non so con quale<br />

ardimento, per mezzo del P. Girolamo da Gardolo, ricercò i nostri suffragi, allegando<br />

per motivo, che non fu incorporato nella <strong>Provincia</strong> Mantovana, benché sia stato in essa<br />

sino dall’anno 1789. Poverino!<br />

2549. 1803<br />

A monsignor Vicario, o Provicario Generale.<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre <strong>Provincia</strong>le de’ Minori Riformati supplica riverentemente, che sia<br />

conceduta l’autorità d’assolvere dai casi riservati dal principio della prossima<br />

Quaresima sino all’ottava di Pasqua inclusive, a tutti li suoi predicatori quaresimali.<br />

Concessit oretenus die 14 februarii 1803 R.mus dominus Vicarius. Die autem 28<br />

martii pariter oretenus rogatus declaravit, talem auctoritatem esse personalem, non vero<br />

localem 640 .<br />

2550. 1803<br />

Al sig. don Francesco Adelpreto Michelotti. Vezzano. Dro.<br />

Molto illustre, e molto rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

Sono già quasi otto mesi 641 , che per servire la magnifica Comunità di Drone, ad<br />

istanza di V.S. molto ill. e molto rev., ho compendiato i tre rotoloni antichissimi, e<br />

difficilissimi, che mi ha consegnato. La ho cercata nell’indicatomi locanda detta dei<br />

Conti 642 ; e non avendola ritrovata, l’avviso colla presente, che mandi a ripigliare i detti<br />

638<br />

Il Religioso fu il P: Innocenzio, che la ricevette con ordine di lasciarla in canonica, oppure<br />

all’oste di Vigolo. La lasciò all’oste. Fu per altro tanto meschina, che non meritava conto veruno. Così li<br />

17 febbraio.<br />

639<br />

Partì da Trento per Cavalese li 14 febbraio. Vi arrivò li 16.<br />

640<br />

Avvisati Trento dixi Mezzo, Cles; Cavales. scripsi; Borgo scripsi; Campo scripsi; Arco scripsi:<br />

Roveredo scripsi. Pergine.<br />

641<br />

Vide supra num. 2285.<br />

642<br />

Situata sotto al Castello, detta delli Conti, spettante ai Conti di Wolckenstein.<br />

187


otoloni col io compendio, qualche persona fedele, ma munita però 643 d’un suo viglietto;<br />

e riverendola resto. Trento, s. Bernardino 13 febbraio 1803.<br />

Di V.S. molto illustre e m. rev.<br />

Div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

de’ Minori Riformati di s. Francesco.<br />

Trento<br />

Extra. Al Molto Ill.re, e Molto Rev. sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. don Francesco Adelpreto Michelotti ecc. 644<br />

Vezzano<br />

Dro<br />

2551. 1803<br />

Al P. Giuseppe Antonio da Cles Custode. Campo.<br />

R.P.P.C.<br />

Avrà inteso da Fra Serafino, che mancando il P. Guardiano, io non ho potuto<br />

ritrovare nella di lui cella, malgrado una replicata, e vera diligenza, la chiave della cella,<br />

in cui sta la cassetta indicatami. Ora dunque gli spedisco la cosa richiesta incartata 645 , ed<br />

insieme la chiavetta della medesima cassetta. Ed aggiugnendogli, che questa R.ma Curia<br />

ecclesiastica concede l’autorità de’ Casi riservati a tutti li nostri predicatori dal principio<br />

dell’imminente Quaresima sino all’ottava di Pasqua inclusive, mi raccomando, lo<br />

riverisco, e mi professo. Trento 15 febbraio 1803.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Il P. Guardiano Vito Antonio di Cles mi scrive, che ai dieci del corrente il<br />

novizzo Battisti di Sovero ha deposto il nostro sacro abito (licenziato come inetto).<br />

2552. 1803<br />

Al P. Giorgio da Cles Guardiano. Cavalese.<br />

R.P.<br />

Fo sapere alla P.V.R. e l’accerto, che ieridì questa R.ma Curia ecclesiastica, pregata<br />

da me a nome del Padre <strong>Provincia</strong>le, ha conceduto l’autorità rapporto ai casi riservati<br />

nella nostra diocesi a tutti li nostri predicatori dal principio dell’imminente Quaresima<br />

sino all’ottava di Pasqua inclusive. Ed aggiugnendole, che ieridì è partito da questo<br />

convento per costà con un uomo di Lasino il P. Predicatore Pietro Paolo da Roncegno: e<br />

che ai dieci del corrente in Cles ha deposto il nostro sacro abito ad mentem familiae, il<br />

novizzo Battisti di Sovero, mi raccomando in precibus, la riverisco, e resto. Trento 15<br />

febbraio 1803.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Favorisca di dire al P. Patrizio, che il discorso speditogli di s. Gio.<br />

Nepomuceno fu trovato in Campo dal P. Gio. Damasceno.<br />

643<br />

Spedita li 16 per postam.<br />

644<br />

Li 10 febbraio 1804 fu da me andando alle Olle di Valsugana cappellano esposto.<br />

645<br />

2 Stiv.<br />

188


2553. 1803<br />

Al P. Massimo Guardiano di Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Qualora non ve lo abbia detto il P. predicatore Giuseppe Maria da Pradazzo, da me<br />

pregato, vi avviso, che questa R.ma Curia ecclesiastica 646 concede a tutti li nostri<br />

predicatori l’autorità in Reservata dal principio della Quaresima sino all’ottava di<br />

Pasqua inclusive. Deo gratias. Trento 15 febbraio 1803., colla gazzetta.<br />

2554. 1803<br />

A monsig. Vicario, o Provicario Generale.<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Emmanuele da Riva supplica riverentemente, che siagli conceduta la<br />

facoltà di dispensare una persona sua penitente ad petendum debitum ecc.<br />

Concessum etc.<br />

Signatum 16 februarii 1803.<br />

I.A. de Menghin Provicarius Generalis Capitualris.<br />

2555. 1803<br />

Al Papa Pio Settimo. Roma.<br />

Beatissimo Padre.<br />

Fra Gio. Evangelista da Stenico Ministro della <strong>Provincia</strong> di san Vigilio de’ Minori<br />

Riformati di san Francesco, ed oratore umilissimo della Santità Vostra, espone<br />

riverentemente, che ha sei Religiosi professi chierici, nominati<br />

F. Alberto da Civezzano, nato li 20 luglio 1780.<br />

F. Francesco Saverio da Tenna, nato il primo dicembre 1780.<br />

F. Pietro Alcantarese da Meano, nato li sei dicembre 1780.<br />

F. Aloisio da Cles, nato li nove marzo 1781.<br />

F. Lodovico da Moena, nato li 29 luglio 1781.<br />

F. Maurizio da Castagnedo, nato li 27 maggio 1782.<br />

E bramando, che vengano promossi al sacerdozio più presto, che sia possibile,<br />

attesa la sua grande scarsezza di sacerdoti, e li molti, e vari impegni, che ha di ministeri<br />

sacri a servizio de’ popoli, ardisce di supplicare umilissimamente la S.V. che voglia<br />

degnarsi di dispensarli, se non in tutto, almeno in parte, da quel tempo, che loro manca<br />

dell’età canonica. Per la qual grazia ecc.<br />

Dato in Trento li 15 febbraio 1803.<br />

Extra. Alla Santità di Nostro Signore<br />

Pio papa Settimo<br />

Per<br />

Il <strong>Provincia</strong>le de’ Minori Riformati<br />

di Trento.<br />

A questo memoriale va unita la patente commendatizia di monsignor Vicario<br />

Generale, descritta nel To. V. Cod. dipl., num. 1096. Ne aggiugnerà un’altra il sig.<br />

Conte canonico Pompeati. Il Papa li 22 marzo 1803 ha donato a tutti sei, mesi quindici<br />

rotondi per il presbiterato, con sei Brevi giuntici a Trento li 7 aprile. I Brevi costarono<br />

dieci scudi, e la posta cinque Lire.<br />

646 Dico Curia ecclesiastica, non vescovile, perché non c’è vescovo.<br />

189


2556. 1803<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Roveredo.<br />

M.R. Padre Benedicite.<br />

Oggidì ho scritto un memoriale al Papa per sei chierici, ed ho ricevuto una lettera<br />

commendatizia per li medesimi da monsignor Vicario Generale 647 . Ne aggiugnerà<br />

un’altra il signor Conte canonico Pompeati, e poi sarà da noi mandato il tutto a Roma 648 .<br />

Quindi la P.V.M.R. potrà dire al P. Vicario Michel Angelo, che per ora soprasseda lo<br />

scrivere di ciò all’Emm.mo cardinale Saluzzo. In questa mattina il P. lettore Filippo è<br />

partito per Mezlombardo 649 . Con lui è andato il chierico F. Vincenzo Maria, il quale<br />

colla licenza espressa di questo P. Guardiano, e colla presunta della P.V.M.R. farà una<br />

scappata a Cles per visitare la sua signora madre inferma. Vi andrà col P. Raffaele, che<br />

domani partirà di qui col P. Ignazio 650 . Ieri ho impetrato la facoltà in Reservata per tutti<br />

li nostri predicatori dal principio della Quaresima sino all’ottava di Pasqua inclusive: ed<br />

ho cominciato il dare avviso di ciò ai PP. Guardiani. Il P. Guardiano di Cles mi scrive,<br />

che ai dieci del corrente ha deposto l’abito nostro il novizzo Battisti di Sovero, e che né<br />

pur egli sa la pratica della nostra <strong>Provincia</strong> rapporto al costo degli abiti usati dai novizzi<br />

disertori. Da altri no inteso, che sonovi degli altri novizzi titubanti. All’opposto<br />

domenica (13 febbraio) fu da me Niccolò Menestrina di sopramonte col suo padre, a<br />

manifestarmi ‘l suo desiderio d’esser nostro Frate; ma egli è ancora troppo indietro, non<br />

avendo ancora cominciato a studiare il latino. È giovine, e però gli ho detto, che se<br />

studierà, e persevererà nella sua risoluzione... Oggidì si ha messo a letto questo P.<br />

Guardiano per il male sopraggiuntogli in un piede 651 . Ha impegno di predicare domenica<br />

in Cognola. Il predicatore del Duomo starà nella casa Crosina. La prego della sua santa<br />

benedizione ecc.. Trento 15 febbraio 1803.<br />

2557. 1803<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Roveredo.<br />

M.R. Padre Benedicite.<br />

La qui rinchiusa da me scritta per ispedirgliela col mezzo del sig. Comper; ma è<br />

partito senza mia saputa, benché l’avesse avvisato nell’antecedente sera, che aveva da<br />

dargliela. Quanto scrivo in essa rapporto alla visita, che pensava di fare F. Vincenzio<br />

Maria alla sua madre, lo abbia per non scritto 652 . Questo Padre Guardiano è obbligato a<br />

letto, perché non può stare in piedi; e perciò domenica predicherà in Cognola il P.<br />

Gasparo. Io credo, che il detto Padre Guardiano abbia contratto il suo male in Calavino,<br />

dove fu otto giorni nel principio del corrente mese, in tempo di gran freddo. Sicché ora<br />

sono qui non celebranti il P. Guardiano, e P. Vicario. P. Agostino è fuori di comunità. Il<br />

P. Mariano celebra malamente nell’infermeria, dove celebra eziandio il P. Francesco<br />

Felice venuto ieri. Da Pergine abbiamo ricevuto riscontro, che domani sarà qui<br />

finalmente il Padre del Duomo: e da Borgo, che ai quattro fu munita del sacro Viatico la<br />

M. Chiara Teresa Buffa. Il Padre Pietro Paolo è partito da questo convento per Cavalese<br />

li 14 del corrente con un uomo di Lasino: e quindi aspettiamo collo stesso uomo il P.<br />

647<br />

To. V Diplom. n. 1096.<br />

648<br />

Mandato li 19 febbraio.<br />

649<br />

Il P. lettore Filippo è ritornato li 19 sabato, e F. Vincenzo li 23.<br />

650<br />

Partì li 16 dopo il pranzo.<br />

651<br />

Non ha celebrato li 16, 18, 19.<br />

652<br />

Ritornò li 23 di mattina.<br />

190


Giacinto 653 . Nella prossima domenica qui dovremo cantare Messa, e fare l’esposizione<br />

del Santissimo per il famoso sig. Vincenzio Spadea napolitano, ritornato a Trento li 15<br />

del corrente. Dica ciò al P. Guardiano 654 . Del Buonasorte non si ha veruna notizia. La<br />

prego della sua benedizione ecc. Trento 18 febbraio 1803.<br />

2558. 1803<br />

Al P. Lorenzo di Cavareno Guardiano. Arco.<br />

R.P.L.I.C.<br />

Fo noto alla P.V.R. che questa R.ma Curia ecclesiastica, da me pregata in nome del<br />

Padre <strong>Provincia</strong>le, ha conceduto l’autorità per assolvere dai Casi riservati a tutti li nostri<br />

predicatori quaresimali dal principio dell’imminente Quaresima sino all’ottava di<br />

Pasqua inclusive. Potrà dunque avvisare di ciò li dimoranti nel suo territorio. Qui stanno<br />

a letto li PP. Guardiano, e Vicario senza poter celebrare. Anche il P. Agostino è fuori di<br />

comunità, come convalescente. Il P. Ignazio è andato a Mezzo, il P. Giannantonio andrà<br />

a Pergine. Quindi siamo assai scarsi. Ci viene scritto da Pergine, che oggidì sarà qui il<br />

P. predicatore del Duomo 655 . Il male del detto P. Guardiano è in una gamba, contratto,<br />

come penso io, dal freddo patito in Calavino ne’ primi giorni del corrente. Temo, che<br />

non guarisca pesto. Preghi Dio per noi, e specialmente per me, che riverendola mi dico.<br />

Trento 19 febbraio 1803.<br />

Suo obb.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2559. 1803<br />

Al P. Gio. Evangelista Ministro <strong>Provincia</strong>le. Roveredo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Buone nuove. Il P. Mariano ha preso l’impegno senza replica di predicare a Strigno.<br />

E quindi è partito verso là questa mattina con comodità 656 sino a Pergine, dove unirassi<br />

al P. Vicario Amando, che ha da predicare dopo il pranzo in Pergine, e vorrà essere in<br />

Borgo in questa sera per poter predicare domani a Telve. Io suppongo, che domani potrà<br />

predicare a Strigno il P. Vicario Attanasio. Il detto P. Mariano mi ha promesso, che<br />

ascolterà eziandio delle confessioni. Il signor Iddio gli dia forza da eseguire la volontà.<br />

Nello scorso sabato è ritornato da Mezzo il P. lettore Filippo: è venuto da Cavalese il P.<br />

Giacinto, e da Pergine il P. predicatore del Duomo col suo compagno Fra Marino. Ieri è<br />

partito per Albiano con F. Santo il P. Giannantonio, Giovedì partirà per Campo il P.<br />

Giacinto, se guarirà dal male di gambe, che ha contratto nel viaggio 657 . Il detto P.<br />

predicatore del Duomo fu bene accolto da tutti, cioè dal signor commissario regio, da<br />

mons. Vicario, da mons. Decano, dal signor capo-console, dal signor Conte Graziadei,<br />

dalla signora baronessa Crosina ecc. Deo gratias, che per sua pietà gli doni anche di<br />

proseguir, e finir bene. Questo P. Guardiano celebra, e viene al refettorio: ma<br />

zoppicando. Il P. Vicario non si muove dal letto. Sento buone relazioni de’ noviziati di<br />

Mezzo, e Cavaelse; ed opposte del clesiano. Il dimesso Battisti cerca d’essere accettato<br />

da altri. Sono molti giorni, che ho terminato la correzione delle stampette della<br />

653<br />

L’uomo fu qui di ritorno solo li 19 febbraio e nella sera eziandio il P. Giacinto solo.<br />

654<br />

Spadea nato in Parigi, ed educato in Milano. Nacque da un principe napolitano emigrato.<br />

655<br />

Il predicatore venne li 19 al pranzo.<br />

656<br />

*Con un mezzo di trasporto.<br />

657<br />

È partito giovedì li 24 febbraio.<br />

191


egoletta: ho due volte mandato per avere la stampa; ma non la ho ancora veduta 658 . Le<br />

copie saranno 600. La prego della sua paterna benedizione ecc. Trento 22 febbraio<br />

1803, di mattina. Il P. Guardiano sabato andrà a Gardolo per predicarvi. Ave non si<br />

predica nel giorno delle Ceneri. Il P. Guardiano di Mezzo mi scrive, che tra’ suoi<br />

Religiosi no ha di attivi altri, che il P. Vicario, e F. Giosafatte, e perciò dovrà tralasciare<br />

delle cerche. Vorrebbe il Terziario di Roveredo. Se può lo consoli omni meliori modo<br />

ecc.<br />

2560. 1803<br />

Al P. Geremia da Borgo Guardiano di Metz Lombardo.<br />

R.P. Sia Lodato Gesù Cristo.<br />

Sono persuasissimo, che la P.V.R. ha bisogno di Religiosi attivi per poter<br />

mantenere il suo convento, e la compassiono sinceramente. L’assicuro poi, che<br />

scrivendo al Padre <strong>Provincia</strong>le la ho raccomandata al medesimo, accennandogli anche il<br />

desiderio d’avere il Terziario di Roveredo Fra Michele da Viarago. Ma temo assai, che<br />

la mia raccomandazione sia per riuscire senza niun effetto, perché dappertutto c’è una<br />

grande carestia di Frati. In Roveredo, oltre il detto F. Michele, vi è soltanto F.<br />

Raimondo gravemente infermo. Fra Valentino invalido affatto: e Fra Costantino.<br />

Laonde vede, che non c’è alcuno superfluo. A Borgo sta moribondo F. Biasio ecc.<br />

Dunque se il Padre <strong>Provincia</strong>le non provederà prima, porti pazienza sino al vicino<br />

maggio in cui facendosi Capitolo, verranno fatte delle nuove famiglie. Non posso dirle<br />

altro. Ieridì si ha istradato per Borgo il P. Mariano destinato predicatore di Strigno,<br />

perché fu ricusato il P. Loico 659 . Spiacemi però, che non siavi qui alcun maestro. Il P.<br />

Vicario è infermo. Io non so quello, che sarà di me, anche perché il P. confessore<br />

Cesario non può stare in piedi a motivo, che gli gira la testa da ieri in qua. Oggidì fu<br />

salassato, e non ha potuto celebrare la santa Messa. Fra Luigi parimente giace infermo<br />

per causa, come credesi, dell’eccessivo freddo patito nella questua di Busdivella.<br />

Insieme con questa le spedisco un dispaccio circolare, che non contiene cose nuove; ma<br />

raccomanda l’osservanza delle antiche: e però ci fa sapere, che siamo ancora in eadem<br />

navi. Nella seconda domenica di Quaresima 660 sarà cantato il Te Deum dappertutto per il<br />

nuovo Governo. Speriamo (imperativamente parlo) in bene. La prego della sua paterna<br />

benedizione ecc. Trento 25 febbraio 1803.<br />

P.S. Il P. Cesario oggidì 26 sta meglio, ed ha celebrato nell’infermeria. Deo gratias.<br />

25<strong>61</strong>. 1803<br />

Questo numero manca: è stato saltato per sbaglio dal <strong>Tovazzi</strong>.<br />

2562. 1803<br />

Al P. Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.<br />

Tengo ordine dal Padre <strong>Provincia</strong>le, ora dimorante in Roveredo, di avvisare il<br />

giovine Bartolommeo di Giampietro rodaro dai masi di Cavaelse, figlio di quel monego<br />

che se ancora brama di essere vestito per nostro Terziario, venga qua subito, portando<br />

seco la fede del Battesimo, della Cresima, e de’ suoi buoni costumi ecc. 6<strong>61</strong> Prego dunque<br />

658<br />

La ho ricevuta li 3 marzo.<br />

659<br />

*Il P. Illuminato Gritti lettore di filosofia.<br />

660<br />

li 6 marzo.<br />

6<strong>61</strong><br />

Il giovine fu qui da me il primo di marzo, venuto dall’Avis: ed anche li 6.<br />

192


la P.V.R. di dargli questo avviso senza dilazione. ed in caso, che or non volesse, o non<br />

potesse venire, favorisca di farmelo sapere, affinché possa mandare l’obbedienza ad un<br />

altro. Spero d’essere favorito; e riverendola resto. Trento 26 febbraio 1803.<br />

P.S. Se viene gli dica, che passi per Melombardo, vada a quel convento, e prenda<br />

per sé l’abito nuovo lasciato dal Terziario Bonelli, e lo porti qua, se può.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2563. 1803<br />

Al P. Guardiano di Mezzo Lombardo.<br />

R. P.<br />

La risposta, che mi ha dato il P. <strong>Provincia</strong>le, che ora sta in Roveredo, si è, che qui<br />

sia vestito un nuovo Terziario, e poi sia mandato costà questo F. Ladislao Terziario, già<br />

vestito nell’ottobre, il quale finora s’è diportato molto lodevolmente. Ho già spedita<br />

l’obbedienza in Fieme al candidato. Forse gli sarà mandato uno de’ quattro novizzi<br />

clesiani. Si crede, che non saranno affatto inutili. Non si sa come fare altramente. La<br />

crescita de’ Frati è universale. Il detto P. <strong>Provincia</strong>le dee predicare a S. Maria di<br />

Roveredo in vece del P. Guardiano Giangiuseppe infermiccio. Mi raccomando, la<br />

riverisco, e sono Trento 26 febbraio 1803.<br />

P.S. Venendo costà il candidato fiemasco gli consegni l’abito lasciato dal Bonelli:<br />

ma se può mandi qua il detto abito senza dilazione 662 .<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2564. 1803<br />

Al Padre Gio. Evangelista. Roveredo.<br />

M.R. Padre Benedicite.<br />

Domani con F. Vincenzo da Sfruzzo si metterà in barca, o zatta F. Mattia talis<br />

qualis 663 . Il Signor Iddio faccia, che non sia talis qualis anche costì. Io temo, che non sia<br />

per succedere tal miracolo. Dal detto F. Vincenzo la P.V.M.R. riceverà un rotoletto di<br />

tabacco. L’ho tolto da una delle due indicatemi bozze, ed in parte dall’altra. Non sono<br />

stato ancora a fare la ingiuntami visita del P. predicatore del Duomo, perché non mi<br />

sento in istato di viaggiare, atteso il mio male del respiro, e degli occhi: e poi perché.. 664 .<br />

Questo l’intenderà dal predetto F. Vincenzo. Stammi a cuore la vestizione del nuovo<br />

Terziario, e la partenza che dovrà fare l’altro per Mezlombardo. Temo, che il secondo<br />

capiti malamente, e che il primo non sia per essere abbastanza assistito, per la troppa<br />

scarsezza de’ Frati, e che con un’altra le ho accennato. La prego genuflesso della sua<br />

paterna, e grande benedizione ecc. Trento 28 febbraio 1803.<br />

Dai Religiosi, che oggidì sono stati alla predica, ho inteso, che il P. predicatore<br />

aspetta una lettera dalla P.V.M.R. 665 Il P. Cesario è fuori di comunità.<br />

2565. 1803<br />

Al P. Giuseppe Antonio da Cles. Campo.<br />

R.P.P.C.<br />

662 L’abito venne qua li 2 marzo.<br />

663 Andò nel primo di marzo.<br />

664 Il predicatore non predicò li 2 e 3 marzo. Predicò li 4.<br />

665 La lettera venne li 2.<br />

193


Godo sentendo, che la P.V.R. co’ pochi suoi contubernali sta bene, e gliene sospiro<br />

la continuazione. Per l’opposito noi qui parimente pochi, abbiamo infermo ancora il P.<br />

Vicario. Fra Luigi è nell’infermeria, ed il P. Cesario sta fuori di comunità 666 . Il P.<br />

Mariano è andato a Borgo per predicare a Strigno, essendo stato ricusato il P. lettore<br />

Illuminato. Fra Mattia in questa mattina è partito con F. Vincenzo per Roveredo,<br />

essendo stato accettato da quel P. Guardiano salvis iuribus. Il P. <strong>Provincia</strong>le dee<br />

supplire a S. Maria di Roveredo per quel P. Guardiano infermiccio 667 . Il P. Vicario<br />

Michelangelo predica alle Teresine. Non si sa ancora dove sia il Buonasorte già ebreo,<br />

partito da Trento insalutato hospite li 30 gennaio. Li 15 dello scaduto febbraio è<br />

ritornato a Trento il famoso Spadea, che ha tostamente soddisfatto ecc. e ci ha fatto fare<br />

una esposizione ecc. e ordinato Litanie ecc. Questo Terziario F. Ladislao andrà a Mezzo<br />

dopo, che sarà stato vestito qui un altro Terziario, cui ho spedita l’obbedienza. In<br />

Primiero predica un nostro Riformato veneto. È venuto un dispaccio governale, che<br />

ricorda la Normale rapporto all’immigrazione, o emigrazione de’ preti e Frati. Li 28<br />

dicembre 1802 alla Volta 668 è morto F. Rocco, il quale per mezzo del P. Girolamo ha<br />

chiesto da noi li suffragi, perché non incorporato nella <strong>Provincia</strong> mantovana. Poverino!<br />

Nella scorsa domenica (27 febbraio) pigliò solennemente il possesso della cura<br />

garnigana il signor don Niccolò Concini di Tueno. Nella prossima (6 marzo) saremo<br />

tutti unius labii. La prego d’un’Avemmaria, e la riverisco. Trento 1 marzo 1803 669 .<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2566. 1803<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

In questa mattina è partito per Roveredo F. Mattia: ed ho inteso da un prete mio<br />

penitente (Vigilio de’ Bernardi) che il chierico Andreis di Vezzano 670 , studioso in<br />

Padova, ha scritto al signor don Simone Rover di Trento, che li 15 dello scorso febbraio<br />

in quella città, celebrandosi la festa della lingua di sant’Antonio, un tristo 671 ebbe<br />

l’ardire di parlar con disprezzo della medesima lingua, e subito restò sfigurato nella<br />

faccia, cosa dai medici dichiarata miracolosa. Un caso simile si legge nella vita del<br />

nostro Beato Gentile succeduto in Venezia. Col tempo si saprà meglio il tutto. Il mio<br />

male rapporto al respiro continua, e si fa più serio. Stento a camminare in fretta, ed a<br />

parlare molto. Son vecchio, e tanto basta. Pregate l Signor Iddio per me ecc.. Trento 1<br />

marzo 1803, colla gazzetta.<br />

2567. 1803<br />

Al P. Gio. Evangelista da Stenico. Roveredo.<br />

M.R. Padre Benedicite.<br />

Oggidì chiamato fu qui da me il candidato dai masi di Cavalese. Egli ha tuttora la<br />

volontà di essere nostro; ma vorrebbe il cappuccio. Perciò ha chiesto tempo da pensare,<br />

se possa risolversi di accettare il solo abito Terziariale, e mi ha promesso di portarmi la<br />

666 Caesarius venit nobiscum hac die 1.<br />

667 Non supplì, essendo anch’egli reumatico.<br />

668 *Volta Mantovana.<br />

669 Questa non fu spedita. Fu spedita li 18 con una giunta.<br />

670 Andreis figlio di Bortolo, ed ora 9 dicembre 1803 sacerdote.<br />

671 Uno scolare veronese, cioè di Cologna olim Veronese, ora Vicentina. Vedi sotto 2668.<br />

194


isposta nella prossima domenica. Le replico, che qui non c’è maestro di novizzi; e la<br />

prego della sua benedizione ecc. Trento 1 marzo 1803, di sera.<br />

P.S. In questo punto intendo, che ai 15 dello scaduto febbraio sant’Antonio ha fatto<br />

un miracolo strepitoso in Padova. Fu scritto a Trento da un Andreis di Vezzano studioso<br />

in quella città. Se mai scrivesse a Padova il P. Guardiano Giangiuseppe, potrebbe<br />

farselo autenticare, e dichiarare meglio.<br />

2568. 1803<br />

Al sig. don Antonio Mazzonelli piovano di Terlago.<br />

Molto illustre, e R.mo sig. e padrone colendissimo.<br />

Dal mio Padre <strong>Provincia</strong>le, ora dimorante in Roveredo, sono incombenzato di<br />

parlare al giovine Francesco Fabro sarte di Terlago, raccomandatogli da V.S. molto<br />

Ill.re e R.ma. Perciò ardisco di pregarla, che aver voglia la bontà di avvisarlo, che<br />

calando a Trento venga da me con suo comodo 672 . E baciandole riverentemente le sacre<br />

mani resto. Trento. s. Bernardino 4 marzo 1803.<br />

Di V.S. molto illustre e R.ma<br />

Umil.mo, div.mo, osseq.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

de’ Minori Riformati.<br />

Extra. Al Molto Ill.re, e R.mo sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. D. Antonio Mazzonelli degnissimo parroco di<br />

Terlago.<br />

2569. 1803<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello. L.I.C.<br />

Vi assicuro, che ho ricevuto il fazzoletto, ed il sonetto 673 da voi mandatimi, e che<br />

con essi saranno fatte delle Madonnine da un secolare conosciuto da Fra Vincenzo. Non<br />

ardisco d’incomodare le suore. Suppongo che avrete inteso da questo Padre Guardiano,<br />

che ai tre qui è morto il P. Bernardo Cioli da Samoclevo, munito da me ai due de’ santi<br />

Sacramenti. A Mezzo sta male il P. Ubaldo Bertolini da Vermiglio. Questo Padre<br />

predicatore del Duomo per impedimento sopraggiuntogli della voce, non ha predicato<br />

ne’ giorni 2 e 3 del corrente. Oggidì dal pulpito ha invitato l’uditorio per domenica alle<br />

nove, cioè un’ora innanzi del solito, per dar tempo alla gran funzione tedeale 674 , che già<br />

suppongovi nota, giacché sarà fatta in ogni luogo de’ principati di Trento, e Bressanone<br />

eodem die. Deo gratias 675 . Trento 4 marzo 1803, colla gazzetta.<br />

2570. 1803<br />

Al P. Gio. Evangelista <strong>Provincia</strong>le. Roveredo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Iersera finalmente ho ricevuto tutte le copie 600 della nostra santa Regola stampate<br />

dal Monauni 676 . In breve ne farò legare qualche numero. In questa mattina ho scritto a<br />

Terlago, perché venga qua quel giovine, di cui mi ha scritto la P.V.M.R. Mercoledì sera<br />

672<br />

Vennero da me il piovano, ed il giovine li 10 di mattina.<br />

673<br />

Sonetto di seta per le nozze del sig. Giuseppe Antonio Dordi.<br />

674<br />

*Col canto del Te Deum di ringraziamento.<br />

675<br />

Dati a Casa d’Austria.<br />

676<br />

Fogli n. 554 da me contati.<br />

195


ho pregato il P. Domenico Battisti Preposito de’ Filippini, che faccia venir qua l’ex<br />

novizzo Battisti, ora siccome credesi, dimorante in Salorno. In caso, che venga, e che<br />

ancora brami di essere nostro, l’accetterò, e gli farò l’ubbidienza per Cavalese, così<br />

desiderando il detto Padre Battisti. Il P. Guardiano di Mezzo mo scrive lagnanze<br />

rapporto allo stato del suo convento, e desidera, che siagli mandato un sacerdote. Scrive,<br />

che sta male il P. Ubaldo. Che non vorrebbe, che i suoi buoni novizzi venissero<br />

disturbati dai clesiani. Per l’opposto questo P. Guardiano di Trento si esibisce di<br />

riceverli in caso, che non sieno accettati altrove. Circa il P. Carlo Felice da Bresimo io<br />

penso, che possiamo star cheti. Egli è nativo di questo paese. Quando venne qua nel<br />

1798 fu ammesso dal signor presidente Cavalcabò, e dalla Curia ecclesiastica ottenne<br />

l’autorità di confessore. Rapporto al novizzo Battisti, se debbasi o possasi fargli buono<br />

il tempo passato nella Religione non so, che dire. Bisogna intender meglio il modo della<br />

di lui partenza. Il caso a me riesce affatto nuovo. Si tratta di quattro soli mesi. Non<br />

vorrei, che col tempo facendosegli buono da noi, fosse giudicato altramente da altri; e<br />

però crederei meglio il non computarglielo 677 . Su di ciò vi sarà tempo da pensare, e<br />

consultare. L’andare a Vienna per il motivo allegato, e nel tempo presente, non mi pare<br />

opportuno. Se li contrari lo sanno, possono prevenirci, ed impedirci l’accesso. Quello,<br />

che non ottiene il signor Conte di Lodrone, più difficilmente sarà ottenuto da noi.<br />

Scrivasi al medesimo il tutto, e si aspetti ancora la risposta. La mutazione di dominio,<br />

che seguirà posdomani, mi rende dubbioso circa la vestizione del Terziario, ed altre<br />

cose. Ai tre qui è morto il P. Bernardo,da me sacramentato ai due 678 . I Padre predicatore<br />

del Duomo per impedimento della voce non ha predicato ai due, ed ai tre. Ieridì ha<br />

predicato, ed ha invitato l’uditorio per domenica alle nove per dar tempo alla funzione<br />

Tedeale. Qui si risarciscono i nostri tetti, cosa, che costerà non poco. Il P. Guardiano<br />

confida meritamente nella divina Provvidenza. È inferma la Madre Giacinta Tabarelli. Il<br />

nostro P. Vicario scende qualche pezzo di tempo dal letto 679 . Chiedo scusa del mio<br />

scrivere incondito, e la prego della sua paterna benedizione ecc. Trento 4 marzo 1803.<br />

2571. 1803<br />

Al P. Vitantonio di Cles Guardiano e predicatore in Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Debbo pregare la P.V.R. che aver voglia la bontà di mandare più presto, che siale<br />

possibile al convento di Mezzo Lombardo, tutto il vestiario d’estate, e d’inverno del fu<br />

novizio Battisti. E sperando di essere favorito, le aggiungo, che questo predicatore del<br />

Duomo ieridì ha predicato, dopo d’avere tralasciato due prediche impedito da un reuma,<br />

e che ha invitato l’uditorio per domani: come pare, che in Borgo il P. Mariano celebra la<br />

santa Messa, ma col consumo di mota cera. La prego per carità di un’Avemmaria<br />

popolare; e riverendola resto. Trento 5 marzo 1803.<br />

Di V.P.R. che già saprà la morte del P. Bernardo, seguita ai tre di mattina.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

677<br />

Fu decretato dal venerabile Diffinitorio, che il tempo passato in Cles non gli sia computato, e che<br />

cominci l’anno del noviziato dal giorno della rivestizione. Così fu decretato li 30 aprile 1803 in Trento.<br />

678<br />

Il P. Bernardo diventò cieco li 19 giugno 1784 in Enno mentre stava nel confessionale, essendo<br />

festa solenne del titolare.<br />

679<br />

Celebrò li 6 marzo la santa Messa.<br />

196


2572. 1803<br />

In vigore della presente il divoto giovine Bartolommeo di Giampietro dai Masi di<br />

Cavalese,nostro candidato, in breve potrà portarsi a questo nostro convento di san<br />

Bernardino appresso Trento, dove senza molta dilazione sarà vestito dell’abito del Padre<br />

San Francesco in qualità di Terziario nostro commensale, sotto il nome, e patrocinio di<br />

san Valerio vescovo di Treveri, lodato dal Martirologio romano ai 29 di gennaio: e<br />

quindi poi chiamarsi Fra Valerio dai Masi di Cavalese. Il Signor Iddio gli doni la<br />

perseveranza nella santa vocazione, lo benedica, ed accompagni 680 . Dato in Trento nel<br />

suddetto convento li 6 marzo 1803.<br />

L.+S. D’ordine del M.R.P. <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Diffinitore e pro-secretario provinciale<br />

de’ Minori Riformati.<br />

2573. 1803<br />

Al P. Ministro <strong>Provincia</strong>le Gio. Evangelista. Roveredo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Il candidato dai Masi di Cavalese oggidì è ritornato a me, ed avendo inteso, che non<br />

posso dargli il cappuccio, accettò l’obbedienza per Terziario. Domani dunque partirà<br />

dall’Avis per Fieme a congedarsi dai suoi, ed a pigliare le fedi del Battesimo, della<br />

Cresima, de’ suoi costumi ecc. e 36 fiorini 681 . Ritornerà presto, e piacendo a Dio Signor<br />

nostro sarà vestito qui col nome di Fra Valerio: e qualche giorno dopo sarà mandato a<br />

Mezzo questo F. Ladislao con dispiacere di tutti, giacché piace a tutti. L’abito del<br />

Bonelli già sta qui. Ho scritto a Cles, perché venga mandato a Mezzo l’abito del Battisti.<br />

Ho pure scritto al signor piovano di Terlago, che mandi qua il giovine da lui<br />

raccomandato. Questo Padre Guardiano andando in città, parlerà con un signor<br />

cappellano di Calavino (Tommaso dalla Valle) rapporto ai parenti di Fra Modesto. In<br />

questa mattina il nostro Vicario (Gaudenzio) finalmente ha ripigliato la celebrazione<br />

della santa Messa. Fra Luigi presto ritornerà con noi dall’infermeria 682 . Il P. predicatore<br />

del Duomo in questa stessa mattina dopo la predica ha letta, e pubblicata la unione de’<br />

principati di Trento, e Bressanone alla Contea del Tirolo, essendo presene il sig.<br />

commissario imp. regio Strobele 683 , con molta uffizialità militare, molto canonici ecc.<br />

quattro nostri Religiosi ecc. Leggo, che li novizzi d’esito incerto sono il Keller, ed il Piz<br />

per parte de’ Religiosi, li quali forse cangeranno sentimenti dopo la lettura dell’ultima<br />

lettera del P.V.M.R. La prego della paterna sua benedizione ecc. Trento 7 marzo 1803.<br />

2574. 1803<br />

Al R.mo sig. Pro-Vicario Generale Capitolare. Trento.<br />

Pro memoria.<br />

Il predicatore quaresimalista di Primiero, stimolato dal suo R.mo signor arciprete<br />

(Cristoforo Carnerio) ardisce di supplicare, che siagli graziosamente conceduta la<br />

facoltà di ascoltare in camera le confessioni sagramentali degli uomini. Della qual<br />

grazia ecc.<br />

680<br />

Venne i S. Bernardino gli XI marzo 1803 al pranzo. Fu vestito li 14 col nome di Fra Lucia. Poi<br />

nel settembre fu nominato F. Agnello.<br />

681<br />

Ne portò XL.<br />

682<br />

F. Luigi ritornò li 7.<br />

683<br />

Giovanni Francesco.<br />

197


Concessum etc.<br />

Signatum 7 martii 1803.<br />

I.A. de Menghin Provicarius Generalis Capitularis.<br />

2575. 1803<br />

Al P. Giuseppe di Torbe. Primiero.<br />

R.P.P.C.<br />

Nella sera di ierlaltro solamente ho ricevuto la sua stimatissima de’ 25 febbraio: e<br />

ieridì non avendo potuto calare in città personalmente, attesa la pioggia, vi ho spedito il<br />

qui rinchiuso Promemoria, ed ho ricevuto il bramato Concessum etc. Con questa<br />

occasione, giacché la P.V.R. si compiace d’esibirmisi per Padova, le notifico, che<br />

aggradirei una distinta, e circostanziata relazioncella del miracolo, che dicesi succeduto<br />

in Padova li 15 dello scorso febbraio contra un disprezzatore della sacra lingua del<br />

nostro gran taumaturgo Sant’Antonio. E sperando di essere favorito 684 , le fo riverenza, e<br />

mi dico. Trento, s. Bernardino 8 marzo 1803.<br />

Di V.P.R. Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Trento<br />

Extra. Al Rev. Padre padrone colendissimo<br />

Il P. L. Giuseppe da Torbe<br />

de’ Minori Riformati di s. Francesco<br />

Predicatore attuale in Primiero.<br />

Valsugana<br />

Primiero<br />

Fiera<br />

2576. 1803<br />

Al P. Prosdocimo Vicario, e maestro in Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Ho il contento di rimandarle subito le sue patenti prorogate, secondo lo stile<br />

moderno ad un altro triennio. Porti pazienza. Forse in questi prossimi tre anni si<br />

cangierà il detto stile col cangiamento del vescovo, che dovrà seguire. Rapporto al fu<br />

novizzo Battisti non so cosa dire oltre quello, che le ho scritto un’altra volta. Spero, che<br />

non succederà più a’ miei giorni un caso di tal fatta 685 . Per altro mi ricordo, che i<br />

Valentini, ed i Sebastiani furono poverissimi, e ciò non ostante hanno servito alla<br />

Religione assai meglio di più Salomoni. Qualora non fosse ancora stato spedito a<br />

Mezlombardo il vestiario del fu predetto Battisti; le raccomando di sollecitarne la<br />

spedizione. E riverendola resto. Trento 8 marzo 1803.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2577. 1803<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le. Roveredo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Spero, che oggidì dal Padre Maturino di Monaco bavarese, istradato per Roma, avrà<br />

ricevuto un’altra mia. Ora le aggiungo, che in questa sera il Padre Preposito Battisti mi<br />

684 Mi ha risposto da Padova gli 11 maggio 1803.<br />

685 Sopra num. 2501.<br />

198


ha detto, che l’ex novizzo Battisti è ai Pochi sopra Salorno 686 : che domani probabilmente<br />

sarà qui: e che il di lui genitore sconsolatissimo, e stanco di girare in pro del figlio,<br />

all’udire, che ancora siamo disposti di riceverlo, rimase assai contento, e consolato.<br />

Prima di fargli l’obbedienza per Cavalese vorrei l’assenso della P.V.M.R. richiesto con<br />

altra mia de’ quattro. Rapporto alle ricerche risguardanti la parentela di F. Modesto, il<br />

signor cappellano di Calavino 687 ha promesso di favorirmi quando ritornerà a Calavino,<br />

e che farà ciò colla bramata cautela. Questo Padre Guardiano Davide crede, che farebbe<br />

una cosa utile la P.V.M.R. se mandasse ai conventi già trentini una circolare in lode<br />

dell’augustissima Casa d’Austria, rammemorando i di lei meriti appresso di noi, ed<br />

inculcando ecc., e che tal circolare potesse farsi passare alle mani di questo signor<br />

commissario I. Regio Altrettanto credo anch’io, E chiedendole la benedizione paterna,<br />

con dispiacere aggiungo, che oggidì F. Lorenzo si ha nesso a letto con febbre ecc.<br />

Trento 8 marzo 1803.<br />

2578. 1803<br />

Io sottoscritto prego umilmente i nobili signori daziali, che vogliano usare della<br />

loro bontà, lasciando passare liberi, e franchi, per amore di Dio Signor nostro, li quattro<br />

sacchi di sale, che conduce l’esibitore del presente per li poveri Religiosi francescani<br />

Riformati de’ conventi di Roveredo, e Arco. Della quale carità il medesimo Iddio, ed il<br />

Serafico Padre San Francesco ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento<br />

li 10 marzo 1803.<br />

L.+S<br />

Povin. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Diffinitore pro-segretario provinciale.<br />

2579. 1803<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le. Roveredo.<br />

M.R.P. Benedicite<br />

In questo momento sono stati qui da me il sig. piovano di Terlago, ed il candidato<br />

nostro da lui raccomandato. Ho loro esposto quanto la P.V.M.R. mi ha ingiunto, e<br />

replicatamente, del che sonosi contentati. Il giovine d’anni 21 circa non è alto di statura,<br />

ma piuttosto basso. Mi piace però, perché ha un buon colore, e sembrami forzuto. Mi ha<br />

detto essere tre anni, che tiene la volontà di essere nostro. Per parte mia, se altro non<br />

succederà, non saravvi difficoltà nell’accettarlo. Aspetto ancora li candidati Battisti, e<br />

Giampietri. Al carradore, cui darò la presente, furono consegnati quattro sacchi di sale<br />

per Roveredo, e Arco, ed io gli darò il passaporto per li dazi. Per altro sarebbe stato<br />

bene, che avesse portato da Roveredo un viglietto per legittimarsi, non essendo qui<br />

conosciuto da tutti. A Fra Lorenzo continua la febbre, con qualche segno di tintura.<br />

Eziandio il P. Agostino teme un simil male di petto, avendo sputato sangue. Perciò va<br />

nell’infermeria. Oh quante miserie! La prego della sua paterna benedizione, ma grande<br />

ecc. Trento 10 marzo 1803.<br />

2580. 1803<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

686 Il curato dei Pochi è maestro di grammatica.<br />

687 D. Tommaso a Valle.<br />

199


In seguito di quanto vi ho scritto nel primo giorno del corrente, vi fo sapere, che<br />

tengo nelle mani una lettera scritta in Padova dal sig. Agostino Bozza di Maleto<br />

sollando 688 alla sig. Anna Maria Bozza sua zia, ex-Clarissa dimorante qui a Trento sotto<br />

san Bernardino. Ella è del seguente tenore: “Signora zia carissima. Non mi faccio ecc.<br />

Un caso gli voglio narrare, ed è volendo in poche parole esprimermi, che un giovane<br />

studente nella vigilia, o giorno della solennità, che celebravasi di s. Antonio, in onore<br />

della s. Lingua, venne in discorso di questa, ardì niegarla, volendo sostenere essere<br />

quella di una bestia, ma non di quel Santo: e per disvadere chi l’ascoltava fece la<br />

scomessa d’un suo occhio: sicché nel giorno stesso, se non erro, della solennità, mentre<br />

allo specchio stava si vidde mancare da un occhio intieramente, o quasi intieramente la<br />

visione, con contorsione di labbra, ed ora in continuo sospiro, ululato vive. Ancorché<br />

simil fatto autentico non sia; pure senza ricorrere alle mediche teorie penso poterlo, se<br />

non dover piamente credere, essere ciò avvenuto per divina permissione, o volere, a<br />

correzione dell’incredulità moderna, esaltando sempre più le proprie magnificenze, e<br />

l’onore de’ Santi suoi. Chiudo ecc. Padova li 25 febbraio 1803 689 .<br />

P.S. Se una tal nuova possi essere verificata,o no, glielo farò sapere in seguito,<br />

giacché sento dubitarsi.<br />

Aff.mo, obbl.mo servo Nipote Agostino”.<br />

Anch’io mi rimetto ad ulteriori riscontri, e più distinti; e vi saluto di tutto cuore.<br />

Trento 10 marzo 1803 690 .<br />

2581. 1803<br />

Al P. Guardiano diMezzo Lombardo.<br />

R.P.P.C.<br />

Ho dovuto scrivere a Cles con data dei cinque del corrente, che più presto, che sia<br />

possibile venga mandato al convento di Mezzo Lombardo tutto il vestiario del fu<br />

novizzo Battisti, e so, che tale mia lettera fu ricevuta. Non sapendo però, che anche<br />

avuto abbia il bramato effetto, prego la P.V.R. che se il detto vestiario non è ancora<br />

giunto costà, voglia senza dilazione mandare a prenderlo, e parimente subito spedirlo a<br />

Cavalese. Chiedo scusa dell’incomodo, che le arreco per forza, e sperando d’essere<br />

compatito, ed insieme favorito, la riverisco, e resto. Trento 10 marzo 1803.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che qui sta male F. Lorenzo per febbre infiammatoria, o sia<br />

di punta 691 ecc.<br />

Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2582. 1803<br />

Al P. Giorgio di Cles Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.P.C.<br />

688 Il sig. Agostino Bozza è dottore, e professore di medicina nell’università di Padova. Abita presso<br />

lo speziale Fabri. Non ha ancora tolta la laurea dottorale.<br />

689 In Roveredo si dice, che il miracolo di s. Antonio consiste in questo, che un giovine studioso di<br />

medicina nella solennità della traslazione di s. Antonio si fece beffe di essa, dicendo anche, che quella<br />

lingua era d’una vacca, o cane: e se non era così si contentava, che gli saltassero fuora gli occhi. Che andò<br />

a dormire, e la mattina seguente si trovò colla bocca presso un occhio, e gli occhi nella cima della fronte, ,<br />

da mostro orribile. E che così persevera, benché ecc.<br />

690 Vedi sotto num. 2658.<br />

691 Polmonite.<br />

200


Prevengo la P.V.R. che in breve porterassi costà il fu novizzo clesiano Battisti<br />

coll’obbedienza per poter rivestire il nostro sacro abito. Già ho scritto a Cles,ed a Mezzo<br />

Lombardo perché venga mandato il di lui vestiario senza dilazione. Egli fu battezzato li<br />

14 aprile 1780 e rapporto ai costumi fu concordemente lodato. Circa il resto non siamo<br />

a’ tempi di pretendere quello, che si pretese una volta, benché né pur allora si ottenne il<br />

tutto, come si vide ne’ Valentini, Sebastiani, ed altri. Glielo raccomando adunque, e<br />

riverendola in tutta fretta resto. Trento 10 marzo 1803.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2583. 1803<br />

Tenore praesentium, quo pii, ardentisque voti sui compos efficiatur ingenuus<br />

adolescens dominus Bartolomaeus Tiburtius Battisti de Monte Soveriì, seraphicae<br />

Religionis candidatus, ad nostrum conventum sancti Vigilii Cavalesii se se conferet<br />

quam primum, ibidem clericalem strictioris Observantiae S.P.N. Francisci habitum<br />

devote suscepturus, sub nomine, ac patrocinio sancti Ambrosii episcopi, et Ecclesiae<br />

doctoris eximii 692 . Ex quo deinceps Frater Ambrosius a Soverio vocabitur. Deus<br />

Optimus Maximus, qui pro immensa sua pietate dedit ei velle, det etiam perficere, atque<br />

in ardua perfectionis arrepta semita perseverantiam praestare dignetur. Datum Tridenti<br />

in conventu sancti Bernardini die 10 martii 1803.<br />

L.+S.<br />

Prov. De mandato A,R,P. <strong>Provincia</strong>lis<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolan<br />

Definitor, et pro-secretarius.<br />

2584. 1803<br />

Al P. Guardiano de’ Riformati. Bergamo. Le Grazie.<br />

R.P.P.C.<br />

Inteso avendo, che costì sonovi delle fabbriche di lana, le quali danno via dello<br />

stame nero filato. ardisco di pregare la P.V.R. che per amore di Dio Signor nostro<br />

volesse avere la bontà d‘informarsi, se ditale stame nero filato ne darebbero anche a noi<br />

qualche centinaio di libbre, unicamente per fare i panni de’ nostri abiti: ed a qual<br />

prezzo. Sperando poi d’esser favorito con una grata, e sollecita risposta, la riverisco, e<br />

mi dico 693 .<br />

Di V.P.R.<br />

Trento. s. Bernardino gli 11 marzo 1803.<br />

Div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Evangelista da Stenico<br />

Ministro <strong>Provincia</strong>le de’ Minori Riformati.<br />

Trento<br />

Extra: Al Rev. Padre padrone colendissimo<br />

Il Padre Guardiano de’ Minori<br />

Riformati di san Francesco<br />

Bergamo<br />

692 Lo vestì ai 30 di marzo.<br />

693 Giunse a Bergamo li 26 marzo. La risposta data in Bergamo li 26 marzo giunse a Trento li 5<br />

aprile. Rispose il P. predetto di Bergamo commissario di Terra Santa.<br />

201


Le Grazie.<br />

2585. 1803<br />

Al P. Domenico Battisti Preposito de’ Filippini. Trento.<br />

M.R.P.<br />

Fra Gio. Grisostomo servidore suo divotissimo, con singolare contento gli spedisce<br />

la qui compiegata obbedienza per il sig. Bartolommeo Battisti, e gliela raccomanda,<br />

perché vada sicura, e presto. E divotamente lo riverisce ecc. Di s. Bernardino gli 11<br />

marzo 1803 694 .<br />

Extra. Al Molto Rev. Padre, sig. e padrone colendissimo<br />

Il Padre Domenico Battisti degnissimo<br />

Preposito de’ PP. Filippini.<br />

Trento<br />

S. Trinità<br />

2586. 1803<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo. Colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Oggidì 12 marzo F. Lorenzo fu comunicato per Viatico, essendo il giorno quinto<br />

del suo male di doglia, cui più altre volte soggiacque con gran pericolo di soccombere.<br />

Onde spero, che il Signor Iddio gli donerà di superare anche questa burrasca. Egli è<br />

degno di tal grazia 695 . Raccomandateglielo ecc.<br />

2587. 1803<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le. Roveredo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Ho scritto a Bergamo per lo stame nero filato. A Mezzo per l’abito del Battisti, ed a<br />

Cavalese per lo stesso Battisti, affinché sia rivestito. Ho pure spedita l’obbedienza al<br />

medesimo Battisti per mezzo del Padre Preposito Battisti. Sono stato dal Monauni per<br />

intendere quanto sia il nostro debito per la stampa del Direttorio, e della Regoletta, e per<br />

la legatura del detto Direttorio; ma non ha voluto dirmelo, dicendomi, che popi ecc. Ho<br />

dato ad un libraio cento copie della mentovata Regoletta da legare in pelle; ma temo,<br />

che tale legatura, benché di volume picciolino, sia per costare troppo. Ieridì è giunto qua<br />

da Fieme il candidato Giampietri con delle cedole696 . Sarà vestito lunedì. L’altrieri fu<br />

qui anche il Battisti col suo padre, e col Padre Preposito. All’aspetto mi piace, e parmi,<br />

che colla diligenza di lui, e del maestro dovrebbe apprendere ciò, che gli manca. In<br />

questa mattina fu comunicato per Viatico Fra Lorenzo, essendo nel giorno quinto del<br />

suo male di doglia. Io però non dispero, che sia per superare anche questa burrasca,<br />

essendo stato soggetto alla medesima parecchie altre volte. Come Padre mandi la sua<br />

benedizione a lui, ed a tutta questa religiosa famiglia ecc. Trento 12 marzo 1803.<br />

2588. 1803<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Gregorio da Caldese supplica riverentemente, che siagli conceduta la<br />

facoltà d’assolvere semel dai Casi riservati quattro persone.<br />

694 Spedita li 12.<br />

695 È guarito.<br />

696 Portanti fiorini 40 compresi due traieri di metallo.<br />

202


Concessum etc.<br />

Signatum 12 martii 1803.<br />

I. A. de Menghin Provicarius Generalis Capitularis.<br />

2589. 1803<br />

Al P. Giorgio Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.<br />

In questa mattina ho vestito per nostro Terziario Fra Lucio Giampietri dai Masi di<br />

Cavalese. Sabato scorso ho spedita l’obbedienza all’ex-novizzo Battisti, perché si<br />

rivestito costì quam primum. Giovedì ho scritto a Mezzo Lombardo, che senza dilazione<br />

venga mandato costà il di lui abito francescano 697 . Bramo, che tutte queste cose abbiano<br />

un esito felice, ed avvisando, che qui ha la doglia F. Lorenzo, in fretta lo riverisco, e<br />

resto. Trento 14 marzo 1803.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2590. 1803<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le. Roveredo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Sento con piacere, che la P.V.M.R. si trovi disposta per fare ritorno a questo<br />

convento, e quindi l’accerto, che ritornandovi riuscirà di aggradimento al P. Guardiano,<br />

ed a tutti, poiché sarà molto utile per ogni capo la di Lei presenza, e tutti avremo<br />

piacere, ch’Ella si rimetta, e conservisi sana. Venga dunque presto. In questa mattina ho<br />

vestito per Terziario Fra Lucio dai Masi di Cavalese698 , che fu battezzato in Cavalese li<br />

28 giugno 1789, detto prima Bartolommeo figlio di Gio. Battista quondam<br />

Bartolommeo de Giampietro. Vi ho dato il nome di Lucio, perché così piacque al P.<br />

Guardiano. Ieridì F. Lorenzo ebbe buono il giorno sesto. Così è anche il corrente<br />

settimo. Faccia Iddio Signor nostro, che altrettanto sia de’ giorni venturi. Quando<br />

ritornerà da me il signore Spadea gli darò l’attestato del P. Guardiano di costì. Egli dee<br />

ritornare certamente. Ma forse passerà per Roveredo, essendo andato a Riva, e Arco.<br />

Non si sa ancora dove sia andato il Buonasorte. Bensì, ch’è partito con sedici sovrane<br />

dategli dal signor Conte Giuseppe Melchiori affinché le cambiasse o con altra moneta.<br />

Per altro io non so, che abbia portato via altro. Qui per cagione del militare si parla della<br />

SS, Trinità, e di s. Francesco. Ieridì ha predicato in Villa Montana il P. Daniele<br />

Guardiano di Pergine. La prego al solito della sua paterna benedizione. Trento 14 marzo<br />

1803699 .<br />

Gio. Battista fratello di F. Ladislao brama di essere nostro Frate. Deo gratias700 .<br />

Nota. La fede battesimale di F. Lucio dice: Anno Domini 1778, die mercurii 7<br />

octobris, Bartholomaeus filius Ioannis Baptistae quondam Bartholomaei De Giampietro,<br />

et Iulianae filiae Antonii de Giampietro eius legitimae uxoris, baptizatus fuit a R.do<br />

domino Ioanne Ioannini cooperatore. Patrini fuerunt dominus Franciscus Vanzo pro<br />

celsitudine rev.ma principe Tridenti telonarius huius loci, et Teresiae uxor Francisci de<br />

Giampietro: omnibus (sic) a Mansibus, patrino excepto. La cavò dal Libro de’ battezzati<br />

in Cavalese gli 8 marzo 1803, presbyter Ioseph Ambrosius Sighel cooperator etc.<br />

697<br />

Fu mandato li 15 per mezzo del nostro servo di Mezzo.<br />

698<br />

Poi detto F. Agnello.<br />

699<br />

Spedita subito.<br />

700<br />

Fu da me li 25 marzo. È Giovine.<br />

203


2591. 1803<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le. Roveredo. Ai PP. Riformati.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Ieridì ho raccomandato al Biasio di s. Chiara una mia letterina per la P.V.M.R. In<br />

caso, che non le fosse ancora giunta le notifico con questa, che se verrà qua, sarà ben<br />

veduta dal P. Guardiano, e da tutti, e sarà molto utile a questo povero convento. In<br />

questa sera qui fu letta, e pubblicata la bella di lei Circolare ai conventi già trentini (data<br />

in Roveredo gli undici febbraio). Fra Lorenzo sta meno male, e ci dà speranza di<br />

guarire. Ho recitato il Te Deum per la buona nuova, che mi ha scritto rapporto al<br />

convento di San Rocco, e lo replicherò quando sarà effettuata. Oggidì fu qui con noi a<br />

pranzo il signor medico Ioris di nano, venuto apposta per intendere, s’era stata spedita<br />

l’obbedienza al Battisti: e quindi partì molto convento. Mentre sto aspettandola, la<br />

prego della sua benedizione ecc. Trento 15 marzo 1803.<br />

2592. 1803<br />

Al P. Giorgio da Cles Guardiano di Cavalese.<br />

Rev. Padre.<br />

Inteso avendo ultimamente da più d’uno, che li fiemaschi ogni anno prima<br />

d’intraprendere, ed effettuare la di loro così detta menata di legnami per il fiume Avisio,<br />

come buoni, e divoti cristiani ricorrono all’infinita Maestà d’Iddio Signor nostro<br />

clementissimo per impetrare la di lui benedizione onnipotente: e che su la sponda del<br />

detto fiume alla presenza de’ condottieri la fanno implorare anche da qualche nostro<br />

sacerdote Religioso del convento nostro di s. Vigilio in Cavalese: come pure, che<br />

d’ordinario il medesimo Religioso non sa qual formola usare nel chiedere l’accennata<br />

benedizione; pensai di comporne una io, e di mandarla al detto convento, affinché<br />

qualora piaccia, esser possa di uso, e comodo al mentovato Religioso. La ho fatta<br />

dunque coll’aiuto del Rituale romano, e qui rinchiusa la spedisco alla P.V.R. perché se<br />

la giudica degna, ed opportuna la riponga, e conservi nella cella guardianale ad uso di<br />

ogni Religioso, che verrà destinato all’accennati ministero 701 : e riverendola resto. Trento<br />

18 marzo 1803.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Nota. Libretto in 8°, pagine 12 ben legato, ha questo titolo: Benedizione della<br />

menata Fiemasca. In Trento MDCCCIII. Appresso S. Bernardino 702 . L’ho spedito per<br />

mezzo di Fra Gio. Maria Terziario.<br />

2593. 1803<br />

Il signor Gio. Battista Tomaselli è pregato di dare troni 10, dico troni dieci, al<br />

signor Francesco Steinbacher libraio esibitore del presente. Che della carità ecc. Dato<br />

nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 18 marzo 1803 703 .<br />

D’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

701<br />

Fu riposta nella detta cella.<br />

702<br />

*<strong>Tovazzi</strong>, MS 120.<br />

703<br />

Il Tomaselli ha dato al libraio li troni 10 subito. Il libraio mi ha portato tutti li libretti legati li 21<br />

marzo. Sono cento. Vuole cinque soldi l’uno.<br />

204


2594. 1803<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le. Roveredo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Nuove buone, anzi ottime. Questo Padre Guardiano oggidì ha presentato<br />

riverentemente a S.E. il sig. Giovanni di Strobl commissario imp. regio in questa città704 ,<br />

la lettera circolare della P.V.M.R. ai conventi già trentini: il qual signore la lesse subito,<br />

e l’aggradì tanto, che promise di spedirla tostamente a Sua Maestà I.R. 705 e di farci una<br />

limosina di cinquanta fiorini. Gli piacque singolarmente la prescrizione di nominare nel<br />

Canone della santa Messa la lodata Maestà, ed inteso avendo, che noi abbiamo copia<br />

dell’indulto apostolico rapporto a tale giunta, mostrò desiderio d’averne una egli pure706 .<br />

Quindi dal P. Guardiano gli sarà portata domenica sera. Una buona nuova si è anche<br />

questa, che il P. lettore Filippo è disposto per supplire nel Duomo in caso, che il P.<br />

predicatore non possa proseguire: cosa, che sembra potersi temere707 . Parimente nuova<br />

buona è, che Fra Lorenzo pare franco, e fuori pericolo di soccombere. Spero, che la<br />

P.V.M.R. avrà ricevuto due mie, colle quali le insinuai, che ritornasse qua presto: e<br />

sperando altresì, che in fatti ritornerà nella prossima settimana, e che porterà seco delle<br />

nuove buone circa il convento di s. Rocco, la prego della sua paterna benedizione ecc.<br />

Trento 18 marzo 1803.<br />

2595. 1803<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le. Roveredo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Per facilitare alla P.V.M.R. il ritorno a questo povero convento, il P. Guardiano ha<br />

pensato bene di spedire Fra Ladislao esibitore della presente, affinché le serva di<br />

compagno, supponendo, che costì non le riuscirà facile il trovarne un altro. Il P.<br />

predicatore del Duomo non ha predicato né ieri, né oggidì, in cui gli fu cacciato sangue,<br />

e né pure domani predicherà. Il P. lettore Filippo è ritornato da Meano in questa sera<br />

malconcio. Il detto predicatore per altro non parla di supplimentario, quantunque siagli<br />

stato insinuato. Faccia Iddio Signor nostro, che non ne abbia bisogno. Sperando di<br />

poterle baciare le mani alla più lunga posdomani la prego della sua benedizione paterna.<br />

Trento 20 marzo 1803. Spedita li 21 di mattina.<br />

2596. 1803<br />

Ai Padri de’ conventi di Pergine, Campo, Mezzo, Cles, e Cavalese 708 .<br />

F. Gio. Grisostomo avvisa, che nel sacro Canone della Messa, dopo l’Antistite<br />

nostro N. ha messo con una cartuccia: et Rege nostro Francisco, a tenore del Breve<br />

apostolico di Clemente Papa XIII, diretto ai sudditi dell’augustissima Casa d’Austria li<br />

si di maggio 17<strong>61</strong>, in cui si prescrive la formola invariabile dell’accennata menzione, o<br />

sia giunta. A norma poi di essa eziandio nell’Orazione compietale pro territorio ha<br />

scritto: quique Regem nostrum, et populum.<br />

Nota. Così ho scritto nella Circolare del P. <strong>Provincia</strong>le, che prescrive la riferita<br />

menzione, li 21 marzo 1803 709 . L’accennato Breve sta nel mio Rubricale trentino pag.<br />

40. La detta Circolare fu spedita per Pergine e Mezzo li 23 marzo.<br />

704 Ricusa il titolo di Eccellenza.<br />

705 La ha spedita innanzi li 27 marzo. Ed ha data la limosina.<br />

706 Fugli portata, e moltissimo fu da lui aggradita.<br />

707 Non predicò li 19 e li 20-24. Predicò li 25.<br />

708 Trento, Pergine, Campo, Mezzo, Cles, Cavalese.<br />

205


2597. 1803<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarella. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Ho ricevuto la sua con molto piacere vedendo, che ancora è in istato di scrivere<br />

secondo il suo solito, malgrado il male ultimamente sofferto, e molto più leggendo, che<br />

trovandosi già rimessa, stava per ritornare all’esercizio della sua obbedienza. Io fui<br />

sollecito nel chiedere del di Lei stato al P. confessore ogni volta, che ritornò dal<br />

monastero, e di cuore la raccomando al Signore, anche con orazioni fatte in comune.<br />

Ora ringrazio il medesimo Signore, e lo prego, che voglia conservarla almeno in vita, se<br />

non affatto sana, perché attempata, per qualche buona pezza di tempo. Ha fatto bene<br />

lasciandosi governare, e non ostinandosi ne’ suoi voleri. Faccia così anche in seguito, e<br />

vedrà, che patirà, e farà patire assai meno. Godo udendo verificato ciò, che più volte le<br />

ho detto rapporto agli scrupoli, che pensando alla morte in tempo di sanità, il Signor<br />

Iddio suol dar pace nel pericolo della morte. Onde non sospetti male della quiete, che ha<br />

provato quando temeva di morire. Bensì ne ringrazi la bontà d’Iddio, e proccuri di<br />

vivere sempre rassegnata ai giustissimi voleri del medesimo. Io non so quando potrò<br />

venire a riverirla in persona. Gli occhi, il catarro, le faccende m’impediscono d’andare<br />

anche altrove senza una precisa necessità. Forse le cose mie si cangieranno quando<br />

cangierassi la stagione. Voglialo Iddio Signor nostro, nel cui ss. Nome la benedico<br />

insieme colle MM. maestra (Forlina) Aloisia, ed Annafrancesca. Amen. S. Bernardino<br />

22 marzo 1803.<br />

2598. 1803<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Oggidì ho consegnato al signor Giuliani di Borgo la gazzetta del giorno corrente, ed<br />

anche un fagottino, in cui sono le Madonnine, che ha fatto fare Fra Vincenzo col<br />

fazzoletto, e col sonetto da Voi mandatimi, ed altre trenta aggiunte dallo stesso Fra<br />

Vincenzo. Spero, che il lodato signore vi porterà tutto 710 . Ieridì fu condotto a questa<br />

infermeria il Padre Ignazio cui sopravvenne un accidente in Metztodesco domenica<br />

dopo il pranzo (20 marzo). Si teme, che sia un foriero di apoplessia 711 . Fu subito scritto a<br />

Campo, perché uno dei quei Padri vada a supplire quel pulpito. Il P. <strong>Provincia</strong>le deve<br />

supplire a S. Maria di Roveredo, perché il P. Guardiano Giangiuseppe partirà verso<br />

Vienna per l’affare di san Rocco intorbidato. Fra Lorenzo sta meglio, e si spera che col<br />

tempo guarirà. Li PP. Gaudenzio, ed Agostino sono ancora nell’infermeria,<br />

Presentemente vi sono anche il P. Benedetto, e Fra Luigi. Fra Placido guardia il letto, ed<br />

il Menego ha qualche nuovo incomodo. Sta pure sul letto per la sua gamba il P.<br />

Francesco Felice. Il detto F. Vincenzo non si sente bene. Il P. predicatore del Duomo<br />

domani forse ripiglierà il coro interrotto delle sue prediche 712 . Miseriae miseriarum.<br />

Quando mi ragguaglierete d’avere ricevuto il prefato fagottino, incombenzatemi di<br />

ringraziare in vostro nome il mentovato F. Vincenzo. Dite al P. predicatore Giuseppe<br />

Maria, che ho ricevuto la sua, e che farò ecc. Pregate il Signor Iddio per me, che vi<br />

709 Vedi sotto 2642.<br />

710 Lo portò fedelmente.<br />

711 Gli ho dato l’Olio Santo nella mattina de’ 20.<br />

712 Non predicò li 23 e 24. Predicò li 25, 27.<br />

206


abbraccio da fratello ecc. Trento 22 marzo 1803. Non si sa ancora, se qui saranvi<br />

Ordinazioni. Fate, che i vostri chierici sieno sempre preparati.<br />

2599. 1803<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le. Roveredo. Alle Salesiane.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Spedisco alla P.V.M.R. una copia della Regoletta ultimamente ristampata, giacché<br />

troppo in lungo differirà il suo ritorno a questo convento. Il libretto è riuscito cotanto<br />

basso 713 , ed in punto la metà dello stampato avanti, perché ho tralasciato il trattatello<br />

cappuccinesco del P. Giovanni da Fano, e l’altro intorno all’origine ecc. de’ Cappuccini,<br />

la Bolla latina sopra i Casi riservati, la tavola delle feste, e l’altre de’ digiuni, non<br />

essendo più di uso universale. Ne ho fatto legare cento copie, e tutte come questa, per<br />

minore spesa. Restando da legare cinquecento altre. Il legatore ha chiesto cinque soldi<br />

l’una 714 . Finora ha ricevuto dal Tomaselli dieci troni, avendoli dimandati per essere<br />

bisognoso. Rapporto al resto non ardisco arbitrare. Quindi la prego di presto<br />

significarmi la sua volontà per corrispondere alle premure del povero libraio. La prego<br />

pure della sua benedizione. Trento 23 marzo 1803.<br />

2600. 1803<br />

Al R.mo sig. Provicario Generale.<br />

Pro memoria.<br />

1. Il Padre Bonaventura da Caldese supplica riverentemente, che sigli conceduta la<br />

facoltà d’assolvere dai Casi riservati semel una persona ecc.<br />

2. Il Padre Francesco Maria da Panchiato parimente supplica per l’autorità di<br />

dispensare una persona ad petendum debitum ecc.<br />

3. Anche Padre Stefano da Sfruzzo prega per la facoltà di dispensare marito, e<br />

moglie ad petendum debitum ecc.<br />

4. Finalmente il P. Illuminato da Cles prega per l’autorità di dispensare una persona<br />

ad petendum debitum: ed anche tutte quelle altre, che sino all’ottava di Pasqua si<br />

presentassero al di lui tribunale con tal bisogno.<br />

Concessum quoad 1,2,3, et 4, exclusive: ed anche tutte quelle altre ecc. pro quibus<br />

casu etc. recurrat. Signatum 25 martii 1803. I. A. de Menghin Provicarius Generalis<br />

capitularis.<br />

2601. 1803<br />

Al P. Giuseppe Antonio di Cles predicatore. Campo.<br />

R.P.P.C.<br />

Quando il P. <strong>Provincia</strong>le mi ha scritto, che ai 18 del corrente sarebbe stato evacuato<br />

S. Rocco, ed ai 19 ristituito ai Frati, ho recitato il Te Deum, egli ho promesso di recitarlo<br />

quando avessi ricevuto riscontro, che ciò fossesi verificato. Ma oimé, che S. Rocco<br />

evacuato dai soldati antichi, ora è pieno di soldati nuovi. Per questo il P. Guardiano<br />

Giangiuseppe vuol andare a Vienna. Il Signor Iddio l’accompagni, e sia con lui. Fra<br />

Lorenzo dà speranza di guarire col tempo. Questo predicatore del Duomo ha tralasciato<br />

sette prediche finora, e non vuole supplimentario, benché sia pronto per supplire il P.<br />

lettore Filippo. Questo P. Guardiano venerdì dovrà predicare in Gardolo, ed alla<br />

713 Pagine 96.<br />

714 Gli furono dati cinque soldi l’una. Ne legò 200. Quindi gli furono dati troni 50. Poi altri 30 per<br />

avere piegato le altre 400 copie. In tutto troni 80. Allo stampatore troni 76.<br />

207


Nunziata di Trento. I novizzi di Cles danno molto fastidio a que’ Religiosi, ed al P.<br />

<strong>Provincia</strong>le. Non so come finirà il negozio. Preghi caldamente il Signor Iddio per la<br />

Madre <strong>Provincia</strong>, ed anche per me, che riverendola resto. Trento 23 marzo 1803.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che il male del P. Ignazio credesi un foriero apopletico: e<br />

che i Confratelli del Rosario al Carmine desiderano, che la P.V.R. faccia il loro<br />

ottavario nel prossimo maggio, cominciante gli otto, domenica quarta post Pascha.<br />

Umil.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2602. 1803<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le. Roveredo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Giacché la P.V.M.R. costì non tiene in pronto li nostri Statuti, penso bene di qui<br />

trascriverle lo Statuto cap. 2, num. 20, allegato dal P.M. Prosdocimo. Eccolo: “non si<br />

muti dal noviziato, se non per causa d’infirmità, o altra urgente cagione, ed in tal caso<br />

dove sarà dimorato intorno a sei mesi, si piglino li voti de’ Frati, de’ quali non avendo la<br />

maggior parte, sia mandato via senza altro”. Così lo Statuto, che sembra molto chiaro.<br />

Dico sinceramente, che la P.V.M.R. mi fa compassione. Si consoli però, che patisce per<br />

l’obbedienza datale dal Signor Iddio, e che in breve sarà sollevata. Che sai quasi vacante<br />

il pulpito di questo Duomo, non deriva da noi, perché il P. lettore Filippo avrebbe<br />

supplito, e supplirà, se il P. predicatore cederà. Vedremo quello, che farà nel prossimo<br />

venerdì. nel quale il P. Guardiano dovrà predicare in Gardolo, ed alla Nunziata di<br />

Trento. La prego al solito della sua benedizione ecc. Trento 23 marzo 1803715 .<br />

2603. 1803<br />

Frater Ioannes Evangelista a Stenico Ordinis Minorum sancti Francisci Reformatae<br />

<strong>Provincia</strong>e sancti Vigilii Minister, et servus RR. PP. FF. Ioanni Iosepho a Canzolino<br />

concionatori et Guardiano conventus roboretani, et Iosepho Andreae ab Ala<br />

concionatori, et professori normali 716 , eiusdem Ordinis, et <strong>Provincia</strong>e alumnis, salutem<br />

in Domino sempiternam 717 .<br />

Cum in commune totius nostrae <strong>Provincia</strong>e commodum, et utilitatem nonnulla,<br />

eaque gravissima negotia Viennae peragenda sint, eam in rem illos ad id muneris illuc<br />

mittere decrevimus, quos maxime idoneos esse dignoscimus. Vobis igitur praefatis<br />

Patribus, de quorum vitae probitate, morum integritate, prudentia, et rerum agendarum<br />

dexteritate nobis plurimum pollicemur, tenore praesentium ad salutaris obedientiae<br />

meritum committinus, ut Viennam nulla interposita mora Vos conferatis, et concredita<br />

Vobis negotia ea, qua par est, sollicitudine, ac solertia, Deo auspice, atque adiutore<br />

perficere studeatis. Quam in rem omnibus, et singulis, ad quos velut hospites<br />

accesseritis, vel quorum opera quovis modo indigueritis, Vos enixissime<br />

commendamus. Bene valete. Datum Tridenti in conventu sancti Bernardini die 24 martii<br />

Anno Domini 1803.<br />

L.+S. Fr. Io. Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis.<br />

715<br />

Ho scritto al P. <strong>Provincia</strong>le anche li 24 di sera.<br />

716<br />

Catechistae.<br />

717<br />

Partirono da Trento per Insprugg li 25 marzo. Il P. Giuseppe Andrea fu di ritorno in Trento li 10<br />

settembre, ed il P. Giuseppe il primo di dicembre 1803. Ottennero da S.M.I.R. la restituzione del<br />

convento roveretano di s. Rocco.<br />

208


2604. 1803<br />

Al P. Ercolano Oberrauch. Insprugg.<br />

A dmodum Reverende. religiosissime, atque clarissime Pater.<br />

Aliis meis literis commendavi universis Reverendum Patrem Ioannem Iosephum a<br />

Canzolino Guardianum conventus nostri Roboretani, eiusque socium Patrem Iosephum<br />

Andream ab Ala, praesentium exhibitores, quos pro negotiis gravissimis praedicti<br />

conventus, ac totius <strong>Provincia</strong>e huius Vigilianae Oenipontum, et Viennam mittere<br />

compellor. Hisce autem illos Paternitati Tuae Admodum Reverendae singulariter<br />

commendare audeo, probe sciens, Te istic Oeniponti nedum apud praecipuos caesarea<br />

regii regiminis administros; sed etiam apud celsitudinem serenissimam Mariae<br />

Elisabethae archiducissae, multa gratia gaudere,ac potiri. Sperans autem, quod vota mea<br />

in cassum non ibunt, Deum Optimum Maximum deprecor, ut sospitate diuturna frui tibi<br />

concedere dignetur. Dabam Tridenti in conventu s. Bernardini die 24 martii A.D. 1803.<br />

Obseq.s servus in Christo<br />

F. Io. Evangelista a Stenico<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum 718 .<br />

Extra. Adm. Rev. Religiosissimo et clarissimo Patri<br />

P. Herculano Oberrrauch<br />

Ordinis Minorum Reformatorum S. Francisci<br />

sacrae theologiae professori emerito etc. 719<br />

Oenipontum<br />

2605. 1803<br />

Al Padre Giuseppe Antonio da Cles. Campo.<br />

R.P.<br />

In questa mattina per appostato ho spedito a Roveredo la lettera campestre 720 al P.<br />

<strong>Provincia</strong>le, che senza dubbio resterà molto sconsolato. Nella stessa mattina sono partiti<br />

di qui per Insprugg, e fors’anche per Vienna li PP. Giangiuseppe, e Giuseppe Andrea,<br />

con un gran fascio di lettere commendatizie.. Ieri mattina praesente medico fu<br />

sopraffatto da un nuovo male il P. Ignazio, cui tostamente ho dato l’Olio Santo. In<br />

questa vive; ma fuori di sé, come fu anche ieri. Preghino il Signor Iddio per lui; e<br />

proccurino di conservarsi. Amen. Trento 25 marzo 1803, in coperta 721 .<br />

2606. 1803<br />

Al Padre Daniele di Enno Guardiano. Pergine.<br />

R.P.<br />

Per la mancanza del P. Ignazio, cui ho dato l’Olio Santo, il pulpito di Mezzo<br />

Tedesco è vacante. Il P. <strong>Provincia</strong>le ha scritto a Campo; ma gli è venuta risposta, che<br />

que’ Padri predicatori vacanti non possono andar a supplire, perché infermi. Non<br />

sapendo in tanta strettezza di tempo chi mandare, io a nome del detto P. <strong>Provincia</strong>le<br />

prego la P.V.R. che voglia andar là essa, o mandare qualche altro de’ suoi. Spero, che<br />

718<br />

Egli ora sta in Roveredo.<br />

719<br />

Natus est die quinta decembris 1728. Est Oeniponti confessarius archiducissae.<br />

720<br />

*Di Campo Lomaso.<br />

721<br />

Spedita li 29 marzo colla Circolare.<br />

209


farà questa carità; ed in attenzione di gradevole risposta la riverisco. Trento 25 marzo<br />

1803, di sera, anzi notte 722 .<br />

Di V.P.R.<br />

Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2607. 1803<br />

Al P. Stefano da Sfruzzo. Melombardo.<br />

R.P.L.I.C.<br />

Fo sapere alla P.V.R. che oggidì il R.mo sig. Provicario le ha conceduto la chiesta<br />

facoltà di dispensare marito, e moglie ad petendum debitum. Nel mio promemoria<br />

presentatogli ho tralasciato l’et reddendum, come nuovo affatto, e non necessario. Mi<br />

esibisco ad ulteriori servigi, mi raccomando in precibus, e la riverisco. Trento 25 marzo<br />

1803.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2608. 1803<br />

Al P. Francesco Maria di Panchiato. Melombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Nella corrente mattina il R.mo sig. Provicario gli ha conceduta la facoltà di<br />

dispensare una persona dall’impedimento ad petendum debitum ecc. conforme alla<br />

dimanda. Gli aggiungo, che ieridì mattina ho dato l’Olio Santo al P. Ignazio, il quale si<br />

trova fuori di sé anche in questa, nella quale per appostato 723 ho spedito al P. <strong>Provincia</strong>le<br />

la risposta de’ campensi impossibilitati di venire a Mezzo per cagione di malattie. Oh<br />

quanti disturbi, quante miserie! Mi raccomando d’un Avemmaria, lo riverisco, e resto.<br />

Trento 25 marzo 1803.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2609. 1803<br />

Il signor Gio. Battista Tomaselli è pregato di dare troni 5, dico troni cinque, al sig.<br />

Francesco Steinbrecher libraio esibitore del presente. Che della carità il Signor Iddio<br />

ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 26 marzo 1803.<br />

D’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2<strong>61</strong>0. 1803<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Bonaventura da Caldese nuovamente prega, che vengagli conceduta la<br />

facoltà d’assolvere un’altra persona dai Casi riservati semel.<br />

Concessum oretenus. Die 28 martii 1803.<br />

I. A. de Menghin Provicarius Generalis Capitularis.<br />

722<br />

Questa lettera non fu spedita, perché non si sperò di ottenere l’intento, atteso il bisogno di<br />

confessori a Pergine.<br />

723<br />

Domenico dalle Mole.<br />

210


2<strong>61</strong>1. 1803<br />

Al P. Gio. Damasceno da Vigolbaselga. Borgo.<br />

R.P.L.I.C.<br />

Il mio P. Guardiano m’ha incombenzato di rispondere alla lettera della P.V. giacché<br />

in essa sono allegato. Quindi le ricordo, che quando fu qui di passaggio, colle lettere del<br />

P. <strong>Provincia</strong>le alle mani la ho avvisata eziandio in scripts, che applichi le sue Messe per<br />

il detto P. Guardiano nella Quaresima sino ai 20 marzo. Ora l’avviso, che il medesimo<br />

P. Guardiano ha cominciato ad applicarle nel giorno delle Ceneri, perché tenuto<br />

comunemente il primo giorno di Quaresima 724 ; e perciò pretende le quattro avanti la<br />

prima domenica di Quaresima. Io credo, che abbia ragione, e che così abbia inteso<br />

anche il P. <strong>Provincia</strong>le. Voglio sperare, ch’Ella pure crederà nell’avvenire altrettanto; e<br />

raccomandandomi in precibus la riverisco, e resto. Trento 28 marzo 1803.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2<strong>61</strong>2. 1803<br />

Al P. Illuminato da Cles lettore. Borgo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Ho presentato al R.mo signor Provicario Generale la petizione della P.V.R. e ne ho<br />

riportato un Concessum rapporto al dispensare una persona ad petendum debitum: ed<br />

una negativa rapporto ai bisogni futuri, colla giunta, che pro quibus casu etc. recurrat.<br />

Questo potrà servire di regola per l’avvenire a Lei, ed a me, che se il Signor Iddio mi<br />

donerà vita, e salute la servirò prontamente in ogni sua religiosa occorrenza. Mi<br />

raccomando in precibus, la riverisco, e resto. Trento 25 marzo 1803.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2<strong>61</strong>3. 1803<br />

Al P. Bonaventura da Caldese. Arco.<br />

R.P.L.I.C.<br />

Spero, che avrà ricevuta un’altra mia colla facoltà d’assolvere dai Casi riservati una<br />

persona concedutale nel giorno 25 del corrente: ora l’assicuro, che oggidì le ho<br />

impetrato l’autorità medesima perché assolverne possa un’altra. Rapporto a somiglianti<br />

suoi bisogni porti pazienza ancora per questa stagione, poiché se avrò voce nel maggio<br />

proccurerò, che sia destinato casista. Frattanto proccuri di mandare i penitenti ad<br />

habentem, essendo destinato apposta, ed essendo bene, che trovino della difficoltà. Io<br />

per altro sarò sempre pronto a’ suoi cenni. Mi raccomandi al Signor Iddio, e veda di<br />

conservarsi. Trento 28 marzo 1803.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2<strong>61</strong>4. 1803<br />

A chiunque.<br />

Io infrascritto attesto, che il signor Vincenzo Spadea mi ha detto, ed assicurato<br />

d’avere sborsato in pro del nostro convento di Roveredo per limosina di cinquantadue<br />

Messe da lui celebrate secondo la pia intenzione del medesimo signore, e per<br />

724 Il Martirologio romano ha: Dies Cinerum, et initium ieiunii sacratissimae Quadragesimae, da<br />

leggersi nel giorno antecedente a quello delle Ceneri.<br />

211


l’esposizione del Santissimo Sacramento ecc. fiorini ventisei. Trento, nel convento di s.<br />

Bernardino li 29 marzo 1803.<br />

L.+S.<br />

Prov. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Diffinitore, e pro-segretario provinciale de’ Francescani Riformati.<br />

Nota. Così ho scritto sul di lui taccuino per importunità, non volendo attestare ciò,<br />

che non ho veduto. Partirà domani per Augusta, e Francfort.<br />

2<strong>61</strong>5. 1803<br />

Al Padre Massimo da Volano Guardiano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Vi rimando il sacchetto, che mi portò i biscotti, e vi ringrazio. Rapporto alle<br />

difficoltà, che provate nell’officio vostro io non so cosa dirvi altro, se non se, che il<br />

Signor Iddio ha disposto così, e che tutti tutti sono arcistanchi de’ loro pesi straordinari.<br />

Io pure sono soverchiamente affaccendato. Raccomandiamoci al Signor Iddio, che ci<br />

doni forza, e pazienza, e confidiamo in lui, giacché egli è nostro Padre. Amen. Trento<br />

29 marzo 1803. Colla gazzetta.<br />

2<strong>61</strong>6. 1803<br />

Al P. Daniele da Enno Guardiano. Pergine.<br />

R.P.P.C.<br />

L’assicuro, che ho ricevuto il fiasco, e che quando potrò ritrovarne qui un altro<br />

simile, glielo rimanderò voto. La ringrazio tanto tantissimo; ma temo, che possa farmi<br />

male, se non altro con usarmi malamente, non avendo mai voluto tenere cose tali. Lo<br />

ringrazio un’altra volta. Circa il memoriale io credo di poterlo fare; ma non so a chi<br />

mandarlo, e raccomandarlo affinché lo presenti. Si tratta di grazie non necessarie. Lo<br />

scrivere a quella città può riuscire sospettoso, specialmente al giorno d’oggi. Per l’eresia<br />

esternata mi pare troppo. Più volte son ricorso al solo Foro conscientiae, ed a patto, che<br />

l’eretico non abbia complici. Per levare la benedizione papale de’ predicatori fu<br />

conceduta ai vescovi bis in anno. Con tutto ciò gli prometto, che in breve stenderò il<br />

memoriale. Frattanto Ella veda, se può trovare qualche collegiale, che vada in quella<br />

città. Essendo venuta qua la sua lettera per Fieme dopo la partenza del Terziario, la ho<br />

spedita per la posta. Per carità mi raccomandi al Signor Iddio, e proccuri di conservarsi<br />

sano a gloria del medesimo Iddio, ed a vantaggio della nostra Santa Madre Religione<br />

travagliata, ed angustiata. Gli aggiungo, che l’autorità de’ predicatori quaresimali circa i<br />

Casi riservati, ieridì fu dichiarata personale, non locale. Trento 29 marzo 1803.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2<strong>61</strong>7. 1803<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Il mio Padre Guardiano m’ingiunge d’avvisarvi, che gira intorno uno, il quale si<br />

dice di lui nipote, e così ottiene ciò, che indebitamente brama. Sappiate dunque, ch’Egli<br />

è bensì ledrino, ma non nipote 725 , né parente del lodato Padre Guardiano, e se ardisce di<br />

venire anche costà, servitevi di questo avviso per trattarlo come merita. Il Padre Ignazio<br />

725 Il P. Davide non ha verun nipote.<br />

212


è ancora vivo, e parla; ma ci fa temere, che non la scampi. Sono pur infermi il P.<br />

Vicario, il P. Agostino, F. Lorenzo. Io patisco molto per il catarro. Queste Clarisse ieridì<br />

hanno ricevuto una intimazione disgustosa. Pregate Iddio Signor nostro clementissimo<br />

per noi, per le dette Suore, e per S.M.C. Amen. Trento 29 marzo 1803, di notte.<br />

2<strong>61</strong>8. 1803<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le. Roveredo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Li due Padri commissari sono giunti qua nella sera oscura de’ 24 innanzi, che mi<br />

arrivassero le lettere della P.V.M.R. Nella seguita mattina ho loro dato un’obbedienza<br />

onorevole per Vienna, ed una lettera commendatizia al P. Ercolano. Sono partiti subito.<br />

Tutti credevamo, che fosse per andare un tedesco, il quale almeno potesse servire<br />

d’interprete; ma il P. Guardiano Giangiuseppe rispose non esservi bisogno. Il P. Ignazio<br />

è ancora vivo, a parla; ma è bisognoso di una continua assistenza degl’infermieri, anche<br />

per edificazione de’ visitatori. Il P. lettore Filippo per certa causa vorrebbe fissare le sue<br />

tesi agli 11 e 12 del futuro maggio, e la prega del di Lei assenso. In questa mattina ho<br />

consegnato allo Spadea l’attestato delle Messe roveretane726 . Voleva, che io gli facessi la<br />

ricevuta della limosina di fiorini 26. Avendo io ricusato di attestare ciò, che non sapeva<br />

da latri, si contentò, che attestassi d’aver inteso da lui stesso, che la ha deposta. Il P.<br />

predicatore del Duomo continua le sua prediche. Deo gratias. Per ora non dico altro, se<br />

non che la prego di risposta circa il pagamento del libraio, e della sua paterna<br />

benedizione. Amen. Trento 29 marzo 1803.<br />

P.S. Il P. Ignazio in questa notte fu nuovamente maltrattato dal suo male, ed ora sta<br />

senza loquela. Temiamo che non arrivi a domani.<br />

2<strong>61</strong>9. 1803<br />

Al signor Valentino Vanzi di Cavalese. Narni. Tenaglie.<br />

Molto illustre ed eccellente signore, e padrone colendissimo.<br />

Affinché V.S. molto illustre ed eccellente non aspetti in vano la risposta pronta, che<br />

ha chiesto al nostro Padre Sebastiano di Revò suo amico, con una sua de’ 10, qua giunta<br />

li 27 del corrente, l’avviso, ed assicuro, ch’egli è morto per male di doglia li 26 aprile<br />

dell’anno scorso, in Revò sua patria 727 , dove andò dal vicino convento di Cles come<br />

compagno d’un altro nostro Religioso 728 . In ordine poi alle di Lei ricerche le soggiungo<br />

soltanto, che qui per la Dio grazia c’è da vivere; a prezzo però molto alto, e<br />

straordinario: e che in questa città esercitano lodevolmente la medicina i signori<br />

Borsieri, Gabrielli, Bacca, Benigni, Slop, Mazzonelli, e la chirurgia li signori Gerloni,<br />

Benigni, Concini, Cainelli. Molti altri fanno lo stesso nelle altre città, borghi, e villaggi<br />

della nostra diocesi 729 . Finalmente rapporto alla sua risoluzione di ripartire credo di<br />

consigliarla bene con ricordarle quel tene certum, dimitte incertum. Ed augurandole<br />

ogni prosperità la riverisco, e mi soscrivo. Trento, s. Bernardino 30 marzo 1803 730 .<br />

Di V.S. molto illustre, ed eccellente<br />

Div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

726<br />

Messe 52.<br />

727<br />

in casa Maffei.<br />

728<br />

P. Pietro Paolo.<br />

729<br />

Vide nostrum Medicaeum tridentinum Decade 60.<br />

730<br />

Mi ha replicato li 16 maggio 1803, ricevuta li 5 giugno. Fuori ha da Viterbo., e dentro Narni per<br />

Tenaglie.<br />

213


F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

de’ Minori Riformati di s. Francesco.<br />

Trento<br />

Extra. Al molto illustre ed eccellente sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor Valentino Vanzi chirurgo.<br />

Venezia<br />

Narni<br />

Tenaglie<br />

2620. 1803<br />

A Pio Papa Settimo.<br />

Beatissimo Padre.<br />

Fra Daniele di Enno sacerdote dell’Ordine de’ Minori Riformati della <strong>Provincia</strong> di<br />

Trento, prostrato ai piedi della S.V. dopo un divotissimo bacio de’ medesimi, la<br />

supplica umilissimamente, che voglia degnarsi di concedergli la facoltà di poter<br />

assolvere dai Casi Papali, ed anche dall’eresia esternata: di poter dare la benedizione<br />

papale coll’Indulgenza plenaria sul fine delle sue prediche missionali, quaresimali,<br />

avventuali, ottavariali, ed anche triduali: come pure di poter brigittinare corone, ed<br />

applicare l’Indulgenza plenaria in articulo mortis a Crocifissi, e medaglie. Per le quali<br />

grazie ecc.<br />

Extra.<br />

Alla Santità di N.S.<br />

Pio Papa Settimo<br />

Per<br />

Fra Daniele di Enno<br />

de’ Minori Riformati<br />

di Trento731 .<br />

2621. 1803<br />

Al Padre Proccuratore Generale de’ Riformati. Roma.<br />

Molto Rev. Padre padrone colendissimo 732 .<br />

Non avendo altro mezzo per ottenere costì ciò, che bramo, ardisco di pregare la<br />

P.V.M.R. che voglia farmi la carità di presentare a chi crede bene il qui compiegato<br />

memoriale. E chiedendole scusa del mio ardire, spero d’essere favorito, le fo un<br />

riverente inchino, e mi protesto. Pergine appresso Trento 31 marzo 1803.<br />

Di V.P.M.R.<br />

Umil.mo, div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Daniele di Enno Guardiano de’ Minori Riformati.<br />

Pergine.<br />

Extra. Al molto rev. Padre, padrone colendissimo<br />

Il Padre Proccuratore Generale de’<br />

Minori Riformati di s. Francesco.<br />

731 Li PP. Eremitani di s. Agostino hanno la facoltà di dare la benedizione papale l’ultimo giorno<br />

della predicazione quaresimale, e missionale in qualunque chiesa, loro conceduta da Benedetto XIV nel<br />

1743. Ex libello edito Tridenti 1803, cui tit. Breve compendio pro Cincturatis pag. 89.<br />

732 Queste due lettere furono spedite subito al loro destino. Vedi sotto num. 2715.<br />

214


Roma<br />

S. Francesco a Ripa.<br />

2622. 1803<br />

Al P. Daniele di Enno Guardiano. Pergine.<br />

R.P. Guardiano L.I.C.<br />

Eccolo prontamente servito col memoriale ordinatomi, e con l’aggiunta d’una<br />

lettera commendatizia, Qualora gli piaccia, sigilli la coperta, che gli ho fatto, e lo<br />

spedisca per la posta di Pergine, se non ha canale più opportuno. Aggradisca la premura,<br />

che ho di servirla, e per carità mi raccomandi al Signor Iddio, poiché sono. Trento 31<br />

marzo 1803 733 .<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2623. 1803<br />

Al P. Giuseppe Antonio da Cles. Campo.<br />

R.P.P.C.<br />

Domani mattina dai Religiosi, che andranno in Duomo alla predica, verrà portata al<br />

signor barone Gaudenti 734 la lettera indirizzatami dalla P.V.R. Il P. Ignazio ieridì ebbe<br />

un nuovo assalto così gagliardo, che ci fece temere di perderlo. Temiamo ancora, che<br />

non possa durare molto. Il P. predicatore del Duomo continua le sue prediche, ma<br />

stentatamente. Ne ha tralasciato otto, oltre quella solita della mezzaquaresima. Eziandio<br />

il di lui compagno F. Marino d’Asolo fu infermo. Fra Lorenzo sta meglio, ed esce di<br />

cella. Il P. Agostino oggidì non ha celebrato, e non è sceso dal letto. Il P. Vicario<br />

Gaudenzio stassene ancora nell’infermeria. Lo Spadea ha soddisfatto il convento di<br />

Roveredo, e ieridì è partito per Francfort. Il cardinale Flangini patriarca di Venezia<br />

dispensando l’uso delle carni, e de’ latticini nella corrente Quaresima colla sua pastorale<br />

de’ 9 febbraio allega l’indulto appostolico di Pio VII, e dice, che da verun altro<br />

concedere non si può, che dal solo ecclesiastico supremo governo, e che dalla sola<br />

pienezza della sua autorità tutti dobbiam riconoscere. Avvisa poi, che eccettuate le sole<br />

domeniche, nella refezioncella della sera, e molto meno fra il giorno, non si possa far<br />

uso di carni, e di latticini, come pure di qualsivoglia bevanda mista col latte, o di<br />

ciambelle, quali, e per la qualità, e quantità non siano conciliabili col digiuno. Credo,<br />

che questo sarà di piacere anche alla P.V.R. cui m’inchino professandomi. Trento 31<br />

marzo 1803.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2624. 1803<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le. Roveredo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Oggidì è partito di qui per Pergine Fra Bartolommeo. Il P. Ignazio è ancora vivo,<br />

ma parla poco. Il P. Agostino sta coi vescicatori, e perciò non celebra. Il P. lettore<br />

vorrebbe prolongare le tesi agli 11 e 12 di maggio per aver, e dar tempo da studiare,<br />

perché gli studenti furono impediti da mali, e da questue. Io non ho alcun riscontro de’<br />

due PP. commissari roveretani, né de’ noviziati. Bensì, che li 28 dello scorso marzo fu<br />

733 Spedita 1 aprile.<br />

734 Antonio.<br />

215


intimato alle MM. di S. Chiara, che in avvenire niuna faccia la professa de’ voti<br />

religiosi prima di compiere l’anno 24° dell’età sua. Ho poi inteso, essere sul tappetto,<br />

che gli uomini pure non possano professare prima dell’anno 24° e che possano<br />

professare nell’età d’anni 21 qualora sieno stati tre anni nella Religione. Questa notizia<br />

potrà servire per calmare alquanto li contrari ai novizzi di tristo aspetto, giacché resterà<br />

del tempo da provarli, e farli provare anche da altri. Rapporto alle Ordinazioni ho<br />

inteso, che furono date le dimissorie ai presbiterandi, e consigliati gli altri ad aspettare<br />

d’essere ordinati qui. La prego della sua paterna benedizione. Trento 1 aprile 1803.<br />

Anche il Terziario F. Lucio si diporta bene. Quando l’altro andrà a stare in Mezzo si<br />

chiamerà F. Valerio, giacché così desiderano que’ Religiosi, e la P.V.M.R. non si ha<br />

mostrata contraria 735 .<br />

2625. 1803<br />

Al Padre Sisinnio Maria di Sanzeno. Pergine.<br />

R.P. lettore padrone colendissimo.<br />

Non ho potuto rispondere alle lettere di Pergine per mancanza di tempo, essendo<br />

troppo breve, ed importuno. Ora dico, che ho ricevuto quella della P.V.R. colle tesi, e le<br />

prometto, che avrò cura di esse. Credo bene di aggiunger loro secondo il solito, e<br />

distinguerle coi numeri. Mi spiace, che il loro titolo sia scritto non abbastanza<br />

chiaramente, e che sia replicato su cartuccie. Temo, che non sia tollerato il sine labe etc.<br />

Suppongo, che le avrà già mandate al P. <strong>Provincia</strong>le, e che ne avrà riportato<br />

l’approvazione, e licenza, come ha fatto questo P. lettore. Converrà presentarle al R.mo<br />

Officio spirituale, ed anche a S.E. il sig. commissario regio Gio. di Strobl. Queste<br />

censure vorranno del tempo. Quindi temo, che difficilmente potrà riceverle stampate<br />

avanti li 26 del corrente. Conviene altresì, che mi faccia sapere quante copie ne voglia.<br />

Non so se tutte staranno comodamente in un foglio anche grande. Lascerò in bianco il<br />

giorno della disputa, ed il mese. In caso, che vengano eccezionate, bisognerà che la<br />

P.V.R. venga qua. Agli altri risponderò in altro giorno. La riverisco, e resto. Trento 2<br />

aprile 1803.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2626. 1803<br />

Al sig. Giuseppe Antonio de Menghin Provicario.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

F. Gio. Grisostomo servidore umilissimo di V.S. Ill.ma, e R.ma, non potendo venire<br />

personalmente, la supplica con questa in nome del Padre Sisinnio Maria da Sanzeno<br />

lettore in Pergine, che voglia degnarsi di aggiungere l’Imprimatur a queste tesi, qualora<br />

le giudichi degne di esso. Per la qual grazia ecc. Di s. Bernardino li 2 aprile 1803 736 .<br />

Vedi sotto num. 2630.<br />

2627. 1803<br />

Il Padre Gio. Antonio da Moena supplica riverentemente, che siagli conceduta la<br />

facoltà di dispensare una persona dall’impedimento petendi debitum etc. 737<br />

735<br />

Mi ha risposto, che si chiami pur Valerio.<br />

736<br />

Nihil obstat ut retroscriptae propositiones typis imprimantur. Signatum 2 aprilis 1803. I. A. de<br />

Menghin Provicarius Generalis Capitularis.<br />

737<br />

Videsis nostrum Didacum Aragon. in Dilucidatione privilegiorum, pag. 240.<br />

216


Concessum etc.<br />

Signatum 2 aprilis 1803.<br />

I. A. de Menghin Provicarius Generalis Capitularis.<br />

2628. 1803<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre lettore Sisinnio Maria da Sanzeno prega riverentemente, che vengagli<br />

conceduta l’autorità d’assolvere semel una persona, che alla presenza d’altri profferì<br />

colla sola bocca, non persuasa intus, et in corde, le seguenti proposizioni: Se Dio esiste:<br />

Se Dio è giusto. Per la Vergine, se è Vergine.<br />

Anche il Padre Lattanzio da Moena prega, che siagli accordata la facoltà di<br />

dispensare una persona dall’impedimento ad petendum debitum.<br />

Si concede per l’uno, e l’altro punto, osservate però nel primo caso le solite<br />

clausule prescritte nel Breve pontificio.<br />

Segnato 4 aprile 1803738 .<br />

Zambaiti Vicario Generale Capitolare.<br />

2629. 1803<br />

Al P. Lattanzio da Moena. Cavalese.<br />

R.P.P.C.<br />

Assicuro la P.V.R., che ieridì sera monsignor Vicario le ha conceduto la chiesta<br />

facoltà di dispensare una persona dall’impedimento ad petendum debitum. Altrettanto<br />

mi conviene chiedere frequentemente per altri della <strong>Provincia</strong> nostra, malgrado<br />

l’opinione del privilegio accordato ai Regolari. Costa poco il ricorrere alla Curia, ed io<br />

ho piacere, che simili penitenti ritrovino della difficoltà, e vorrei, che ne trovassero<br />

ancora maggiori, specialmente li recidivi, ed anche abituati. Non la ho chiesta per li casi<br />

futuri, perché avendo dimandato lo stesso per un altro nostro li 25 marzo dell’anno<br />

corrente 739 , fu rescritto, che ricorra toties quoties. Parimente non ho dimandato la<br />

conferma dell’autorità rapporto ai Casi riservati, perché non la credo necessaria, e<br />

suppongo, che le duri la già ottenuta per mezzo del fu Padre Albano, il quale la ottenne<br />

anche per me. Godo, che finalmente sia stato fatto un nuovo maestro de’ novizzi,<br />

credendo, che sarà il P. Patrizio. Non capisco il perché sia stata differita tanto la<br />

rivestizione del Battisti: ed accerto la P.V.R. che se sarò vivo, e vocale, avrò tutta la<br />

premura per il bene de’ PP. Giuseppe Maria, e Francesco Maria, i quali finora sonosi<br />

resi degni di molta lode. Il P. Ignazio è vivo, ma sopito. Il P. Agostino non può<br />

celebrare. F Lorenzo guarisce. Io sono molestato dal catarro. Mi raccomandi al Signor<br />

Iddio per carità, e si conservi. Trento 4 aprile 1803.<br />

Suo tutto F. Crisostomo.<br />

Finora il Terziario dai Masi di Cavalese si diporta bene. Dicesi F. Lucio. Il nome di<br />

F. Valerio sarà dato a quello, che sarà mandato a Mezzo.<br />

2630. 1803<br />

Al P. Sisinnio Maria da Sanzeno. Pergine.<br />

Rev. Padre lettore, padrone mio colendissimo.<br />

Ieridì monsignor Vicario ha conceduto alla P.V.R. la chiesta facoltà d’assolvere<br />

semel quel bestemmiatore, osservate però le solite clausule prescritte nel Breve<br />

738<br />

Ma doveva dire 3 poiché in fatti fu scritto li 3 aprile domenica di sera.<br />

739<br />

Sopra num. 2<strong>61</strong>2.<br />

217


pontificio. Queste forse saranno le altre volte accennatemi in scriptis 740 , cioè, che il<br />

penitente ne’ suoi errori non abbia complici: che abiuri li suoi errori, e li detesti coram<br />

confessario:che faccia la professione della fede cattolica, e dia segni di vera penitenza.<br />

Che siagli ordinata una penitenza grave: la frequenza de’ Sacramenti: di riparare lo<br />

scandalo ecc. Io temo assai, che il detto penitente sia un abituato, attesa la qualità delle<br />

proposizioni 741 . Onde le raccomando la cautela.<br />

Le di Lei tesi sabato sono state approvate dal R.mo signor Provicario. Domani le<br />

porterò allo stampatore 742 , affinché vada a chiedere, ed ottenere l’Imprimatur da S.E.<br />

commissario regio, come ha fatto con quelle di questo Padre lettore, le quali non sono<br />

ancora stampate, malgrado la premura datagli. Onde temo, che altrettanto farà eziandio<br />

con quelle di Lei. Aspetto risposta circa il loro numero; e riverendola divotamente resto.<br />

Trento 4 aprile 1803.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2631. 1803<br />

Al Padre Massimo Guardiano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Ringraziando a nome vostro Fra Vincenzo per le Madonnine, ho inteso dal<br />

medesimo, che gli fareste una gran carità, se gli mandaste della cenere da far liscia,<br />

perché qui attesa la qualità della legna dolce non se ne fa abbastanza. Se potete fargliela,<br />

fategliela. Egli non la chiede per se stesso, ma per il suo ufficio. Vi sospiro un felice<br />

Alleluia. Trento 5 aprile 1803, in coperta della gazzetta.<br />

2632. 1803<br />

Al P. Geremia di Borgo Guardiano di Mezlombardo.<br />

R.P.P.C.<br />

Domani attese le istanze della P.V.R. verrà costà il Terziario Fra Ladislao di<br />

Sardagna 743 , e vi resterà sino ad altra determinazione. Non l’abbiamo mandato prima<br />

d’ora, perché non ci fu espresso il tempo, e perché ne avemmo bisogno per qualche<br />

istruzione dell’altro novizzo Terziario, non essendovi qui alcun maestro, e per supplire<br />

alla mancanza de’ Religiosi accresciuta dai molti infermi. L’avviso poi di non mutargli<br />

il nome senza una espressa licenza del M.R.P. <strong>Provincia</strong>le, quantunque abbia promesso<br />

a F. Leonardo di mutarglielo in questa congiuntura. Egli finora si ha diportato<br />

lodevolmente, e con soddisfazione di tutta questa religiosa famiglia. Voglio sperare, che<br />

altrettanto farà eziandio costì. e raccomandandoglielo di tutto cuore, la riverisco, e mi<br />

dico. Trento 5 aprile 1803.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le. Roveredo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

2633. 1803<br />

740 Sopra n. 1627, 1972.<br />

741 Vedi sopra n. 2079, 2221.<br />

742 Furono portate allo stampatore li 4 aprile. La stampa in foglio aperto costò troni 20.<br />

743 Poi Fra Giovanni Andrea nominato.<br />

218


Oggidì è partito di qui per Mezlombardo il P. Francesco Felice, e domani andrà là<br />

eziandio Fra Ladislao. L’accompagnerò con una mia a quel P. Guardiano, avvisandolo,<br />

che non gli muti il nome senza una espressa della P.V.M.R. La risposta è giunta da<br />

Bergamo in questa mattina rapporto allo stame nero filato non corrisponde alle nostre<br />

speranze, poiché ci fa sapere, che anche quel nostro lanifiziere dura fatica ad averne il<br />

bisogno, quantunque abbia amici tutti li fabbricatori, e nel triennio passato fu costretto a<br />

far tingere la lana innanzi di estrarre lo stame. Il povero libraio legatore della Regoletta<br />

è ritornato per avere de’ soldi. La prego di stabilirmi il quanto, e di non lasciarmi in<br />

libertà: Ieridì ci fu detto, che a tutti que’ chierici, per cui abbiamo presentato memoriale,<br />

furono rilassati quindici mesi colla spesa di dieci scudi, e che presto arriveranno i Brevi.<br />

Ci fu detto altresì, che sarà chiamato in breve uno de’ vescovi limitrofi a tenere<br />

Ordinazioni se S.M. ne darà il permesso 744 . Le tesi del P. lettore Filippo approvate dal<br />

sig. Provicario, e munite dell’Imprimatur dal sig. commissario aulico, sono già<br />

stampate. Quelle del P. lettore Sisinnio approvate dal detto sig. Provicario sono nelle<br />

mani del lodato sig. commissario. La prego della sua paterna benedizione, e le sospiro<br />

un felice Alleluia. Trento 5 aprile 1803.<br />

2634. 1803<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le 745 . Roveredo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

La lettera del signor cancelliere di Lei fratello dal Biasio fu raccomandata ad un<br />

carradore. Come poi sia andata nelle mani di un soldato non si sa. Il risarcimento de’<br />

tetti dell’infermeria, e del convento è terminato. Li sei Brevi colla dispensa di 15 mesi<br />

rotondi furono da me ricevuti ieridì. Ho scritto a Mezzo, che non sia mutato il nome a F.<br />

Ladislao senza l’espressa licenza della P.V.M.R. perché il motivo di mutarglielo non<br />

credesi lodevole. Darò al libraio da legare altre cento copie della Regoletta, e frattanto,<br />

giacché ne ha premura, gli farò dare a conto qualche cosa. Il P. Ignazio vive, e parla. F.<br />

Vincenzo è sul letto. F. Lorenzo assiste stentatamente alla sagrestia. Nulla so ancora de’<br />

due commissari nostri roveretani. Spero di poterle presto baciare le sacre mani, e<br />

pregola della sua paterna benedizione ecc. Trento 8 aprile 1893, in coperta.<br />

2635. 1803<br />

Al P. Gio. Pio da Moena. Pergine.<br />

Venerando Padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

Le tesi del di lui Padre lettore sino dai 4 del corrente sono nelle mani dello<br />

stampatore, che mi assicura di farle stare tutte in un foglio solo, mettendo i numeri ai<br />

capi delle medesime. Ho messo in chiaro il loro titolo per comodo del predetto<br />

stampatore, ed anche perché sia meglio diviso. Aspetto il numero delle copie, che<br />

dovransi fare. L’esemplare secondo, che ho ricevuto oggidì, mi riesce superfluo ormai.<br />

Suppongo, che avrà già ricevuto il foglio delle tesi qui difese l’anno scorso, e la<br />

risposta di F. Vincenzo Maria. Non posso mandarle la copia richiesta delle tesi filippine<br />

dell’anno corrente, perché non sonosi ancora ricevute a stampa. Non intendo bene la<br />

dimanda, che mi fa, di rispondere con qualche precisione circa la proibizione de’ libri.<br />

Onde le dico solamente, che qui sonosi sempre tenuti, e si tengono chiusi in un<br />

armaro 746 : e che al medesimo armaro furono mandati de’ libri anche da altri conventi.<br />

744 Da Sua Maestà non venne alcuna risposta mai.<br />

745 Giovanni Evangelista.<br />

746 Iuxta Bullam Clementis XIV.<br />

219


Nello stesso armaro si mettono li registrati nell’Indice romano di qualunque classe. Io<br />

ne tengo la chiave come bibliotecario soltanto. Dica a F. Pietro, che in vigore<br />

dell’indulto di 15 mesi, che tengo nelle mani, potrà essere ordinato sacerdote nel<br />

prossimo settembre, e che forse presto qui saranvi Ordinazioni, nelle quali potrà essere<br />

diaconizzato 747 . Auguro ad ambidue un felicissimo Alleluia, e resto. Trento 8 aprile<br />

1803. Le tesi saranno agli 11 e 12 maggio.<br />

Suo aff.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2636. 1803<br />

Il signor Gio. Battista Tomaselli è pregato di dare troni 15 dico troni quindici al<br />

signor Francesco Steinbrecher libraio esibitore del presente. Che della carità il Signor<br />

Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 9 aprile 1803.<br />

D’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2637. 1803<br />

Al P. Patrizio da Vigolbaselga maestro. Cavalese.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

L’abito, ed i tre mantelli richiesti dalla P.V.R. per li novizzi sono preparati, ed<br />

oggidì s’andrà in cerca di chi li prenda per portali costà. In caso, che non si ritrovi<br />

alcuno proccurino essi di trovarne costì uno che venga a prenderli. Il P. <strong>Provincia</strong>le sarà<br />

qui oggi, o domani. In fretta la riverisco, e sono. Trento 13 aprile 1803.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2638. 1803<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Con tutto tutto il cuore vi auguro felicissima la vostra festa nomastica, che sarà<br />

domani, e vi prometto, che il mio primo memento sarà per Voi. Suppongo, che sarete<br />

stanco per le fatiche straordinarie de’ passati giorni. Proccuarte di rimettervi. Io pure ho<br />

patito molto e per essere quasi solo confessore e per aver avuto l’impedimento del<br />

catarro, e della tosse. Sono ancora in cura. Il P. <strong>Provincia</strong>le sarà qui oggidì, o domani 748 .<br />

Del predicatore del Duomo non parlo, perché siamo tutti malcontenti. Vi abbraccio da<br />

fratello. Trento 13 aprile 1803.<br />

2639. 1803<br />

Al P. Sisinnio Maria da Sanzeno. Pergine.<br />

R.P. lettore.<br />

In questo momento ho ricevuto dallo stampatore le sue tesi da correggere. Le<br />

correggerò subito. e dopo il pranzo le rimanderò alla stamperia. Dovranno ritornare a<br />

me per essere di nuovo corrette, abbisognando, e poi ancora rimandate alla stamperia.<br />

Mi fu promesso, che saranno stampate subito; ma io non son obbligato di credere a tali<br />

747<br />

Trento ha scritto a Vienna per ottenere la licenza di far venire un vescovo de’ vicini a tenere<br />

Ordinazioni; ma non ha ricevuto alcuna risposta né pure li 15 luglio 1803.<br />

748<br />

Venne li 13 di sera. Il predicatore venne li 15 di sera. Partì per Roveredo li 18. Ritornò a Trento li<br />

22. Partì per Pergine e Feltre li 27 aprile.<br />

220


promesse. Onde temo, che per li 26 del corrente non sieno per essere in pronto a<br />

Pergine. Aspetto il due volte chiesto numero delle copie, che dovransi fare. Il mio P.<br />

Guardiano m’ingiunge d’avvisare, che aspetta subito, e senza verun ritardo il P.<br />

Giannantonio. In somma fretta lo riverisco, e resto. Trento 13 aprile 1803, alle 9 di<br />

mattina.<br />

2640. 1803<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Ieridì costretto dai buoni Padri <strong>Provincia</strong>le, e Guardiano, che mi vogliono vivo, e<br />

sano, sonomi ritirato nell’infermeria per scansare gl’impegni del confessionale, e<br />

liberarmi dal catarro troppo importuno. Aveva della febbre. Oggidì essendo stato<br />

sempre ritirato, e quieto sto meglio. Quindi spero, che con tal riguardo il Signor Iddio<br />

mi ridonerà la primiera salute. Pregatelo ancora Voi, che si degni di farmi questa grazia,<br />

e state sicuro, che io pure lo prego di cuore per Voi. Sia lodato Gesù Cristo signor<br />

nostro clementissimo. Trento 15 aprile 1803. Mi spiace assai la differenza di sentimenti<br />

rapporto alle quattro Messe del P. Damasceno 749 .<br />

2641. 1803<br />

Al sig. Luigi Marchesani stampatore Imp. Reg. Roveredo.<br />

Molto illustre sig. e padrone colendissimo.<br />

Quantunque il nuovo cerimoniero vescovile signor abate Giuseppe Ciurletti siasi<br />

compiaciuto di confermarmi nell’antico mio impiego di calendarista 750 , e rubricista<br />

diocesano, finora non ho fatto altro,, che il semplice calendario, perché attesa la<br />

variazione del dominio vescovili, e la mancanza del vescovo, non so su qual fondo<br />

lavorare. Ciò non ostante sono d’avviso a V.S. che cadendo nella Quaresima del<br />

prossimo anno 1804 tre venerdì vacui da officio corrente, ho scelto per la festa della<br />

Sara Corona di Spine di Gesù Cristo Signor nostro quello, che cadrà nel giorno secondo<br />

di marzo. E senza più riverendola resto. Trento, s. Bernardino 23 aprile 1803.<br />

Di V.S. molto illustre Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2642. 1803<br />

Al sig. don Pietro Zaiotti cappellano di Verla.<br />

F. Grisostomo tiene bensì la Bolla di Clemente XIII che comanda la detta giunta<br />

per li Stati austriaci; ma non ha ordine di pubblicarla dove non fu ancora pubblicata.<br />

Dunque V.S. aspetti, che tal ordine le venga dalla Curia ecclesiastica 751 . Così risponde in<br />

fretta dall’infermeria li 23 aprile 1803. Così ho scritto a’ piedi della lettera scrittami dal<br />

detto sig. cappellano circa l’aggiungere nel sacro Canone della santa Messa l’et Rege<br />

nostro Francisco, presenti due giovani, che me la recarono. Vedi sopra num. 2596.<br />

2643. 1803<br />

Al sig. don Antonio Mazzonelli piovano di Terlago.<br />

Molto illustre, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

749 Sopra n. 2<strong>61</strong>1.<br />

750 Vedi n. 2235.<br />

751 L’ordine stampato li venne li 10 maggio.<br />

221


Martedì mattina, li tre dell’imminente maggio, sarà il giorno destinato, perché si<br />

presentino personalmente avanti al nostro Diffinitorio congregato in questo convento,<br />

que’ giovani, che bramano d’essere accettati, e ricevuti nel numero de’ nostri<br />

confratelli. Perciò io, a nome anche del detto Diffinitorio, prego riverentemente V.S.<br />

molto illustre e R.ma, che aver voglia la bontà di rendere avvisato il da sé raccomandato<br />

giovine Francesco Fabro, che se ancora tiene la volontà sua primiera d’esser nostro<br />

confratello, venga qua, e si presenti nel suddetto giorno, colla fede del Battesimo 752 . E<br />

sperando di essere favorito, con un riverente bacio delle sacre mani mi professo. Trento,<br />

s. Bernardino 30 aprile 1803.<br />

Di V.S. molto illustre e R.ma<br />

Um.mo, osseq.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

La soprascritta ut supra n. 2568, colla replica del sig. sig.<br />

2644. 1803<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Vito Antonio da Cles prega riverentemente, che siagli prorogata la facoltà<br />

in Reservata, concedutagli graziosamente a voce nell’anno 1800, sino allo spirare della<br />

patente ecc. 753<br />

Fu conceduta ad triennium li 12 maggio 1803 dal R.mo sig. Provicario Generale<br />

Capitolare la patente della confessione.<br />

2645. 1803<br />

A monsig. Vicario Generale Capitolare. Trento.<br />

F. Gio. Crisostomo supplica riverentemente V.S. Ill.ma, e R.ma della grazia chiesta<br />

in questa lettera ecc. 754<br />

Signatum 3 maii 1803.<br />

Zambaiti Vicario Generale Capitolare.<br />

Essendo il matrimonio contratto da Tizio con Tecla, se mai uno di questi si<br />

presentasse nel tribunale di Penitenza, usate le solite cautele, si potrà ottenere da questo<br />

Officio munito dell’opportuno pontificio indulto la facoltà per la convalidazione del<br />

matrimonio. Così M. Vicario.<br />

Il caso è questo. Tizio ha impegnata Tecla. Poi ha peccato carnalmente con Marta<br />

prima cugina di Tecla. Finalmente ha contratto, e celebrato il matrimonio con Tecla.<br />

Ora è più di un anno, ch’è ciò seguito. Fu proposto dal Padre lettore Illuminato da Cles,<br />

dimorante in Borgo li 27 aprile: cui ho rimandato la lettera col rescritto li 3 maggio.<br />

2646. 1803<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano di Borgo. Pergine.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Insieme con questa mia vi saranno consegnate le tavole della vostra famiglia. Il<br />

M.R.P. <strong>Provincia</strong>le m’ingiunge di avvisarvi, che trattenghiate Fra Modesto sino ad altro<br />

avviso, perché ora Fra Lorenzo è infermo: e che vi sarà mandato da vestire per laico col<br />

nome di F. Claudiano un candidato sersiano, ai 24 del corrente. Mi ha detto altresì, che<br />

752<br />

Il detto giovine si presentò, ma non fu accettato.<br />

753<br />

Scritta 3 maii.<br />

754<br />

Absolvendi Martam ab incestu secundi gradus.<br />

222


per la di lui vestizione non occorre di fare alcun discorso. In fretta vi abbraccio, e vi<br />

sospiro ogni bene. Amen. Trento 8 maggio 1803.<br />

2647. 1803.<br />

A Fra Masseo da Enno. Pergine.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

In questo punto abbiamo ricevuto una lettera del sig. Francesco Domenico Manenti<br />

con data di Venezia 29 aprile. In essa ci avvisa, che ha consegnato per noi al fondaco<br />

de’ tedeschi quattro sacchi di lana fina nera Scopia, li quali ci verranno avanzati: e che<br />

ci avviserà tosto, che gli verrà la lana nera di Puglia. Quella de’ suddetti sacchi ci<br />

costerà in Venezia Lire 643,16. Vostra riverenza quando arriverà in Pergine farà, che il<br />

signor Padre soddisfaccia il doganiere, o sia conduttore755 . Il peso de’ predetti sacchi è<br />

questo:<br />

Il 1° libbre 130.<br />

Il 2° libbre 129.<br />

Il 3° libbre 131.<br />

Il 4° libbre 122.<br />

libbre 512.<br />

40.<br />

libbre 472.<br />

In caso che li PP. borghigiani fossero partiti, fate, che subito per appostato sieno<br />

loro spedite le lettere loro dirette, e portate dal Cappelletto. Trento 8 maggio 1803.<br />

Vostro affett.mo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2648. 1803<br />

Al sig. don Gio. Pietro Beltrami diacono. Roveredo.<br />

Molto illustre e Rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

La gentilissima di V.S. molto illustre e Rev. mi ha trovato nell’infermeria, calato<br />

dalla quale senza essere interamente guarito, come né pur oggi sono, mi tennero assai<br />

occupato le faccende capitolari, e non mi lasciarono tempo di risponderle.<br />

Ora dunque la ringrazio del regalo, che s’è compiaciuta di farmi dell’antico<br />

calendario francescano 756 , certamente erudito; ma da leggersi, ed usarsi con cautela,<br />

imperciocché dopo quell’anno 1687 sono state fatte rubriche contrarie.<br />

La ringrazio altresì della Vita di s. Geraldo cavata dal Breviario di Lione. Veggo,<br />

ch’essa non si accorda colla bollandiana: e contentandomi di farne memoria, lascerò ad<br />

altri il conciliarle. Non so il perché l’accennato s. Geraldo sia stato posto nel calendario<br />

trentino; bensì che fuvvi nel calendario dell’anno 1<strong>61</strong>7 e nel Proprio del 1627, ai 13 di<br />

ottobre 757 . Né l’uno, né l’altro di questi nota il meruit supremos per alcun Santo. Io l’ho<br />

notato per s. Geraldo, supponendo, che fosse il bollandiano, morto ai cinque di aprile, e<br />

fissato non solamente dai trentini; ma eziandio da altri ai tredici di ottobre, giorno della<br />

di lui traslazione. Sant’Eduardo nel calendario universale del 1630 non occupò tal<br />

giorno, siccome rilevasi dal martirologio romano stampato nel medesimo anno: e fu<br />

755<br />

Grandi.<br />

756<br />

Composto dal P. F. Antonio Bernardino di Como Vicario del coro d’Araceli per l’anno 1687.<br />

Stampato Romae, ac Venetiis.<br />

757<br />

S. Geraldo confessore dell’Aron. lionese trovasi anche nel catalogo di Pietro de’ Natali, ai 13<br />

d’ottobre come morto ai dieci.<br />

223


aggiunto dal Merato al Gavanto morto nel 1638 in vigore d’un decreto della S.C. de’<br />

Riti segnato l’anno 1680. Io per altro confesso ingenuamente, che mi sento inchinato<br />

per il bollandiano.<br />

Niente sapeva del decreto Piano di canonizzazione del ven. card. Giuseppe Maria<br />

Tomasi 758 . Ho letto qualche cosa del medesimo cardinale già molti anni; ma ora nulla<br />

tengo alle mani per tessergli un elogio martirologiale. Se verrà conceduto l’officio, verrà<br />

eziandio prescritto l’elogio, od almeno potrà estrarsi dalle Lezioni proprie 759 .<br />

Circa il quesito, se un diacono possa fare da ebdomadario nel coro praesente<br />

sacerdote, de illius licentia, la sento con Lei rispondendo affirmative.<br />

La festa del SS. Cuore di Gesù nella nostra diocesi ebbe origine da un decreto<br />

dell’Imp. Reg. aulico direttorio de’ 21 maggio 1796 760 , insinuato al vescovo di Trento<br />

con data d’Insprugg 16 agosto 1796 e fu destinata per ringraziare Iddio<br />

dell’allontanamento dell’inimico, e pregarlo di tenerlo lontano anche in avvenire. La<br />

scelta della domenica, e dell’officio venne da Insprugg. Io per altro aveva suggerito a<br />

questa R.ma Curia la domenica fra l’ottava del Corpus Domini, giacché si voleva in una<br />

domenica, e l’officio, che ha l’orazione Concede; ma troppo tardo.<br />

Ho aggiunto al calendario l’Ipsas tamen duplicare non tenentur soltanto per quelli,<br />

che recitano le Litanie marciane, e Rogazionali privatamente, sapendo, che non sono da<br />

duplicarsi per obbligo né pure nelle processioni, conforme avvisano tutti li rubricisti 7<strong>61</strong> .<br />

Grate i sono le notizie comunicatemi rapporto al rubricista Bartolommeo Corsetto.<br />

L’ho trovato più volte citato e come rubricista, e come istorico; ma non ho mai veduto<br />

alcuna di lui opera. Suppongo ch’egli sia l’autore del libro intitolato Leonis Laterani<br />

adumbratio, che come stampato nel 1621, in 4°, si riferisce nel catalogo paroniano di<br />

Trento del 1756, e che questo non distinguasi dal libro parimente riferito nell’altro<br />

catalogo paroniano del 1763 col titolo: Leo Lateranus Ill.mae gentis Lodroniae<br />

aeternum decus, in 4° senza l’anno 762 . Ma essendo morto il Corsetto sul principio del<br />

secolo XVIII, mi dà fastidio il detto anno 1621.<br />

Finalmente sperando, che prima di questa avrà ricevuto dal Padre Carlo Felice la<br />

speditale 763 copia intera dell’indulto clementino circa l’inserire nel sacro Canone della<br />

santa Messa l’et Rege nostro, la ringrazio ancora, le chiedo scusa della mia rozzezza, e<br />

con tutto il rispetto, ed ossequio mi professo 764 . Trento s. Bernardino 9 maggio 1803.<br />

Di V.S. molto illustre e Rev.<br />

Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Extra. Al Molto Illustre e Rev. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor don Giovanni Pietro Beltrami diacono<br />

Roveredo<br />

758<br />

Sortì li 28 marzo 1803.<br />

759<br />

Il Tommasi è morto nell’anno 1713. Fu Chierico Regolare Teatino. Li 29 settembre 1803 nel<br />

Vaticano si celebrerà la di lui beatificazione da Pio VII. Il detto Tommasi fu creato card. li 16 maggio<br />

1712. Dal Grancolas dicesi Iosephus Maria Carus, idem qui Thomasius, auctor italus, qui anno 1683<br />

collationes dedit precum, hymnorum, antiphonarum, et responsoriorum.<br />

760<br />

Epist. num. 1094.<br />

7<strong>61</strong><br />

Epist. num. 821.<br />

762<br />

Leo Lodronius Corsetti editus Brixiae 1683.<br />

763<br />

Sped. li 9 maggio di mattina.<br />

764<br />

Dalla Curia ecclesiastica ci venne l’ordine d’inserirlo li 10 maggio 1803.<br />

224


2649. 1803<br />

Al P. Presidente di Bressanone.<br />

Adm. Rev. ac Religiosissime Pater.<br />

Frustrata spe nostra, quod pro sacris Ordinationibus habendis hic Tridenti, venturus<br />

esset saltem aliquis ex vicinioribus episcopis, cogimur adhuc nostros clericos alio<br />

ablegare765 . Praemoneo igitur P.T.A.R. quod in proximis Temporibus pentecostalibus<br />

Brixinam venient, nisi D.O.M. aliter voluerit, tres ex nostris clericis, quorum unus pro<br />

suscipiendo diaconatu: alii vero duo pro prima Tonsura, et quattuor Ordininibs<br />

Minoribus, necnon subdiaconatu, et diaconatu. Certi autem nedum de singulari<br />

Celsissimi brixinensis benignitate; sed etiam de seraphica P.T.A.R. charitate, nullum<br />

expectantes responsum, ut diu prospera fruaris valetudine peroptamus. Tridenti in<br />

conventu s. Bernardini die 10 maii 1803.<br />

A.R.P.T. Humillimus servus in Christo<br />

F. Gasparus a Campo<br />

secretarius provincialis Franciscanorum.<br />

Tridento.<br />

Extra. Admodum Rev. ac Religiosissimo Patri<br />

Patri Superiori FF. Franciscanorum ad s. Elisabetham<br />

Brixinae<br />

Bressanone<br />

2650. 1803<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarelli. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Ringrazio la R. S. delle orazioni, che s’é compiaciuta di fare per la mia salute.<br />

Presentemente sto meno male; ma temo di non più guarire del tutto. Quello, che patisco<br />

deriva dall’età, essendo incomodato da catarro, e da flussione degli occhi. Pazienza.<br />

Preme anche a me di guarire almeno tanto, che possa fare qualche mestiero, e non<br />

essere affatto inutile. Circa poi quello, che mi ricerca le rispondo, che paionmi giusti, e<br />

lodevoli i di Lei pensieri sopra le tre persone, che dovrà eleggere per il buon governo<br />

del suo venerabile monastero 766 . Spero, che tutte in tale congiuntura si diporteranno da<br />

buone Religiose, e che il negozio sortirà con pace, ed edificazione comune. Per tal<br />

effetto pregherò anche Sua Divina Maestà. Frattanto la riverisco, e la benedico, insieme<br />

colla Madre Gioseffa Aloisia, M. Annafrancesca ecc. S. Bernardino 10 maggio 1803.<br />

2651. 1803<br />

Alla cancelleria vescovile di Bressanone.<br />

Ego infrascriptus Minister <strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum <strong>Provincia</strong>e <strong>Tridentina</strong>e<br />

sancti Vigilii, universis, et singulis, quorum interest, notum facio, ac testor, quod<br />

dilectus in Christo Frater Petrus Alcantarensis a Meano eiusdem <strong>Provincia</strong>e alumnus,<br />

natus die sexta decembris anno Domini 1780, pluries in suscepto ministravit, ac<br />

novissime per octiduum spiritualibus exercitiis vacavit. Testor insuper, quod Fratres<br />

Albertus a Civizano, natus die 20 iulii 1780, et Franciscus Xaverius a Thenna, ortus die<br />

prima decembris 1780, ambo clerici professi praedictae <strong>Provincia</strong>e, spiritualibus<br />

765 Tenne Ordinazioni per trentini li 27 maggio domenica sesta dopo Pasqua.<br />

766 Così successe la elezione li 25 maggio.<br />

225


exercitiis per octiduum novissime pariter vacarunt. In quorum fidem etc. Datum<br />

Tridenti in conventu s. Bernardini die 27 maii 1803 767 .<br />

L.+S F. Iosephus Antonius a Clesio<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis etc.<br />

2652. 1803<br />

Al sig. don Francesco Michelotti. Dro.<br />

Molto illustre e molto Rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

Ho scritto a V.S. molto illustre e molto Rev. già tre mesi in punto per la posta<br />

rivana 768 , che circa otto mesi avanti ho compendiato i tre rotoloni da Lei consegnatimi; e<br />

che perciò mandasse a ripigliarli, col mio compendio, qualche persona fedele munita<br />

però d’un suo viglietto. Non avendo finora veduto alcun effetto di tale avviso, glielo<br />

replico. E riverendola mi professo. Trento, s. Bernardino 13 maggio 1803 769 .<br />

Di V.S. molto illustre e molto Rev.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

de’ Minori Riformati.<br />

Extra. Al molto illustre e molto rev. sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. don Francesco Michelotti cappellano degnissimo di<br />

Dro<br />

2653. 1803<br />

Al P. Vitantonio da Cles Guardiano. Cles.<br />

R.P.<br />

Con piacere rimando alla P.V.R. la patente confessionale coll’autorità in Reservata,<br />

prorogata, e soscritta ad triennium, non già ieridì, ma in questa mattina, benché sia<br />

scritto 12 maii. Mi raccomando in precibus, la riverisco, mi offro, e mi professo. Trento<br />

13 maggio 1803.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2654. 1803<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano di Borgo.<br />

Carissimo Fratello L.I.C.<br />

Vi mando le chieste tavole; ma vi avverto, che non tutti hanno da viaggiare subito.<br />

Rapporto a F. Modesto già vi ho scritto d’ordine del P. <strong>Provincia</strong>le 770 . Il P. Amando va a<br />

Roveredo come supplimentario dell’annualista di s. Marco, finché ritornerà da Vienna il<br />

P. Guardiano Giangiuseppe. Il P. Sisinnio Maria si fermerà in Pergine co’ suoi studenti<br />

sino al settembre. Questi studenti pure staranno qui sino al settembre tutti. Il P.<br />

Giuseppe Maria fermerassi a Melombardo ad tempus per supplire all’annualista di<br />

Metodescco. Li novizzi ad tempus avranno altre stazioni.. F. Lorenzo è ancora<br />

nell’infermeria, ma in piedi. Io non sono più letterario, son vivo, ma cagionevole poco<br />

meno, che ne’ giorni passati. In questo nostro convento fanno gli esercizi spirituali per<br />

767<br />

Partirono per Metz li 28 maggio sabato vigilia pentecostale.<br />

768<br />

Sopra num. 2550.<br />

769<br />

Spedita li 13 maggio per Angelo Tavernino di Dro candidato nostro.<br />

770<br />

F. Modesto venne li 27 maggio.<br />

226


le Ordinazioni 30 chierici secolari 771 . De’ nostri andranno a Bressanone tre soli.<br />

Conservatevi, e pregate il Signor Iddio per me, che vi abbraccio ecc. Trento 14 maggio<br />

1803.<br />

2655. 1803<br />

All’Inclito Imp. Reg. Officio Circolare di Roveredo.<br />

Il <strong>Provincia</strong>le de’ Francescani ai Confini d’Italia in esecuzione de’ suoi doveri<br />

spedisce la nota de’ neo-eletti nel Capitolo <strong>Provincia</strong>le tenuto ultimamente in Trento,<br />

con la conferma del R.mo Ordinariato 772 .<br />

Dato in Trento li 3 maggio 1803.<br />

2656. 1803<br />

Al Padre Giacomo Antonio da Borgo. Campo.<br />

Rev. Padre.<br />

Siccome oggidì, quantunque non sia più letterario, debbo mandare al R.mo Officio<br />

spirituale una patente confessionale (del P. Ippolito da Sfruzzo) già spirata ne’ giorni<br />

scorsi (li 9) e so, che tali patenti sogliono essere prorogate ad triennium 773 : come pure,<br />

che li cinque febbraio 1800 774 ho spedito a V.P.R. la sua patente prorogata, e non so, che<br />

l’abbia rimandata; così penso bene di avvisarla, che la guardi, e veda se sia, o no spirata.<br />

Chiedo scusa della mia confidenza; e riverendola mi dico. Trento 16 maggio 1803.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2657. 1803<br />

A monsignor Vicario, o Provicario Generale.<br />

Ill.mo, e R.mo signore.<br />

Il Padre Gregorio da Caldese 775 supplica riverentemente, che siagli conceduta la<br />

facoltà d’assolvere una persona, la quale in presenza di più altre proferì queste parole:<br />

“La religione cristiana è una religione unicamente per tenere in freno, e per tenere<br />

rispettosi li cristiani verso de’ superiori”. Di più alla medesima presenza disse d’aver<br />

letto in libri stampati, che Maria Vergine sia stata una puttana, la quale ebbe commercio<br />

coll’Arcangelo Gabriele: e ch’è falso esservi Paradiso, o inferno.<br />

Concessum sub clausulis etc.<br />

Signatum 25 maii 1803.<br />

Zambaiti Vicarius Generalis Capitularis.<br />

Le clausole pontificie sono: Che il penitente ne’ suoi errori non abbia complici. Che<br />

abiuri, e detesti coram confessario li detti errori. Che faccia la professione della fede<br />

cattolica, e dia segni di vera penitenza. Che gli sia imposta una penitenza grave, la<br />

frequenza de’ Sacramenti. Che ripari lo scandalo etc.<br />

Così Fra Gio. Grisostomo da Volano.<br />

771<br />

29 ordinandi, e due volontari.<br />

772<br />

Li 19 giugno venne dal detto Officio la conferma non aspettata, perché non richiesta, e non<br />

ordinata dall’imperatore.<br />

773<br />

Fu prorogata li 16 ad triennium.<br />

774<br />

Sopra To. V, epist. 1812. La ha mandata per un commesso.<br />

775<br />

Dimorante in Pergine.<br />

227


2658. 1803<br />

Al Padre Giuseppe da Torbe. Verona. Padova. S. Carlo 776 .<br />

R.P.P.C.<br />

Lungi da me fu certamente il sospettar male della P.V.R. dal non vedere la chiesta<br />

relazione. Questa mi pervenne l’altrieri, e perciò la ringrazio. Da essa imparo la patria,<br />

ed il nome del bestemmiatore, cose non espresse in due altre, colle quali per altro<br />

conviene rapporto alla sostanza, benché non faccia verun cenno di s. Antonio. Io le<br />

conserverò tutte e tre unite a gloria d’Iddio, e del nostro santo taumaturgo, ed a<br />

confusione de’ moderni miscredenti, pur troppo moltiplicati dappertutto. La prego di<br />

scusare il mio ardire d’incomodarla; ed offerendole la mia servitù, la ringrazio un’altra<br />

volta, la riverisco divotamente, e mi professo. Trento, s. Bernardino 24 maggio 1803.<br />

Di V.P.R. Um.mo, div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

La relazione mandatami dal detto P. Giuseppe con data di Padova gli 11 maggio<br />

1803, si è questa: “Non vedendo ecc. Ho differito per informarmi. Ecco la distinta, ed<br />

autentica relazione fattami dal Vicario del s. Officio d’Inquisizione. Angelo Daselli di<br />

Cologna nel territorio vicentino dottore in medicina, studiando in Padova tenne discorsi<br />

contrari alla santa religione, ed al culto de’ Santi, colla padrona di casa, dove era ospite.<br />

Scandolezzata la buona donna gli minacciò tra dieci giorni la severità de’ divini<br />

castighi, e specialmente la perdita della vista, e l’uso della favella. Scorsero li dieci<br />

giorni, né verificossi il castigo. Passati circa quaranta giorni il predetto giovine fu<br />

assalito da una flussione nell’orecchio destro, che tosto comunicatasi anche all’occhio<br />

ne perdette l’uso, restando affatto immobile. Quindi nella bocca, come se fosse percosso<br />

da colpo. Chiamati li medici attestarono, che ciò provenne da cause fisiche; ma il<br />

giovine confessò ch’era il ben meritato castigo, e se ne pentì. Egli ricorse al s. Officio,<br />

abiurò, ritrattò quanto aveva empiamente pronunciato, assoggettandosi a più castighi, a’<br />

quali avesse stimato meglio il prenominato Officio. Questa relazione è veridica, perché<br />

cavata da me da una deposizione fatta dall’anzidetto dottore, confermata di propria<br />

mano. Le soggiungo un altro fatto esibito dallo stesso Vicario. Un pecoraio rimirando<br />

una immagine della beatissima Vergine Santissima, caricolla di villanie da non riferirsi.<br />

La sera postosi a letto improvvisamente enfiossegli dapprima un piede, di poi la coscia,<br />

ed il braccio a dismisura, che reca maraviglia il vederlo. Li medici attestano di non<br />

riconoscervi alcuna causa. L’infelice geme, e frattanto ne formano il processo per<br />

castigarlo severamente, se la divina giustizia non ne prende le ultime vendette. Ecco<br />

ecc.”.<br />

2659. 1803<br />

Al Padre superiore attuale di Campo.<br />

R.P.<br />

Ieridì stimolato dal padre Patrizio sonomi risolto di aprire una lettera dell’Ill.mo<br />

signor abate Giuseppe Prez di Castel Campo indirizzata al Padre Davide Guardiano di<br />

questo convento, giacché assente: ed avendo riguardo al tenore della medesima, la ho<br />

subito mandata a monsignor Vicario Generale, da cui venne trattenuta per fare quanto in<br />

776 Vedi sopra num. 2575, 2580.<br />

228


essa si dimanda 777 . Prego pertanto la P.V.R. che aver voglia la bontà di rendere avvisato<br />

di ciò il lodato signor abate: e riverendola resto. Trento 26 maggio 1803.<br />

Di V.P.R.<br />

P.S. Il detto P. Patrizio ha fatto vedere al commesso i mazzi delle corone, perché li<br />

pigliasse, e li portò nella sua cella: e poi con suo gran dispiacere seppe, che il buon<br />

uomo è partito senza di essi.<br />

Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2660. 1803<br />

Al padre Gio. Damasceno da Vigol-Baselga. Cavalese.<br />

R.P.<br />

Con piacere lo rendo servito senza veruna dilazione colla qui rinchiusa patente<br />

confessionale prorogata li 25 del corrente ad triennium: e lo assicuro, che ho dato in<br />

proprie mani al P. Patrizio da Vigol-Baselga la sua lettera. Spero, che avrà ricevuto da<br />

Fra Gio. Maria Terziario li suoi fagotti: e facendogli sapere, che qui ora è letterario il P.<br />

Diffinitore Gaudenzio, lo riverisco, e mi dico. Trento 26 maggio 1803.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

26<strong>61</strong>. 1803<br />

Al Padre lettore Geremia da Borgo. Pergine.<br />

Rev. Padre lettore S.L.G.C.<br />

Ho dato da leggere a monsignor Vicario Generale la lettera della P.V.R. ma con<br />

mio dispiacere non ne ho riportato l’intento 778 , avendo risposto, ch’essendo vicina,<br />

ricorra ne’ bisogni. Ella dunque in primo luogo dica ai suoi penitenti colpevoli di<br />

peccati riservati, che non tiene l’autorità per loro: e che perciò vadano dai penitenzieri<br />

già destinati in ogni convento: ed in caso, che non possano andarvi, ricorra qua, che sarà<br />

servito. Per altro la licenza viene chiesta per poter assolvere semel una, due, o tre<br />

persone: e cert’uni esprimono anche il caso col numero notato nella tabella. Mi spiace di<br />

doverle dare una così fatta risposta, e chiedendole scusa, la riverisco, e resto. Trento 27<br />

maggio 1803.<br />

Di V.P.R. Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2662. 1803<br />

Al P. Raffaele Bianchi da Lardaro Vicario di Mezlombardo.<br />

R.P. Vicario.<br />

Fra Grisostomo ha il contento di rimandargli qui compiegata la sua patente<br />

confessionale 779 prorogata oggidì 27 marzo ad triennium: e lo riverisco.<br />

2663. 1803<br />

All’imperatore Francesco secondo. Vienna.<br />

777<br />

Per la figlia del sig. Antonio Giorgio Thaller mercante di Bressanone, condotta a Trento da due<br />

coniugati scultori di capri, e collocata presso il sig. Lorenzo Marchetti alla Morte. La putta non fu<br />

ritrovata da monsignor Vicario.<br />

778<br />

l’autorità generale per li casi futuri.<br />

779<br />

Spirante li 9 giugno.<br />

229


Sacra Maestà.<br />

Felice Antonio Buoninsegna da Strigno di Valsugana, suddito fedelissimo, ed<br />

oratore umilissimo della Maestà Vostra Cesarea, Regia, ed Apostolica, prostrato innanzi<br />

all’augustissimo vostro trono, espone riverentemente, che per lo spazio di anni<br />

venticinque ha servito, con fedeltà, ed assiduità, di giorno, e di notte, nell’Ufficio<br />

imperiale, e regio della posta di Trento: ed ora essendo avanzato nell’età, e sottoposto<br />

ad un reuma, gode sino dall’anno 1799 una graziosamente concedutagli pensione annua<br />

di fiorini cinquantasette, e carentani trenta. Siccome però tal pensione non fu sufficiente<br />

per il necessario sostentamento della sua povera famiglia, massimamente attesa la<br />

carestia degli anni, l’eccessivo costo de’ commestibili, ed il notabile danno recatogli dai<br />

croati con un assalto di casa nella loro ritirata per la seconda invasione de’ francesi: così<br />

è stato costretto d’andare sotto a debiti, per li quali viene molestato. Egli desidera di<br />

soddisfarli. Tiene bensì una casa propria in Trento, dove abita; ma l’alienarla sarebbe<br />

l’ultima sua disgrazia. Onde colle lacrime agli occhi, e con singhiozzi ardisce<br />

d’implorare misericordia, e soccorso dall’innata clemenza, e liberalità della Maestà<br />

Vostra Cesarea, Regia, ed Apostolica. Per la qual grazia ecc.<br />

Fuori. Alla Sacra Ces. Reg. ed Apost. Maestà<br />

di Francesco secondo<br />

Imperatore de’ Romani ecc. ecc.<br />

Umilissima supplica<br />

di Felice Antonio Buoninsegna<br />

da Valsugana.<br />

Così pregato scrissi li 29 maggio 1803. Il sig. Felice vuole andare a Vienna, e<br />

presentarsi a Cesare. Tiene attestati de’ suoi costumi, fatti da Francesco Tomaselli di<br />

Strigno chierico. Da Gio. Francesco Conte Spaur canonico ed arcidiacono di Trento. Da<br />

don Luigi Cheluzzi podestà di Trento. Del dot. Carlo Zanghellini Vicario della<br />

giurisdizione d’Ivano nel 1777. Di mons. Simone Albano Zambaiti canonico e Vicario<br />

Generale Capitolare di Trento 1800. Di Pio Conte di Wolckenstain di Trento 1800. Di<br />

F. Vincenzo Maccani vicario parrocchiale di s. Maddalena 1800. Di Aloisio barone de<br />

Taxis del 1796. Del controlore del 1796. Il sig. Felice partì per Vienna li 3 giugno.<br />

Voleva partire; ma non poté punto perché ne fu dissuaso prudentemente. Voleva pigliar<br />

seco una delle sue figlie. Io l’ho dissuaso.<br />

2664. 1803<br />

Al sig. Giacomo Luigi Pisoni arciprete di Arco 780 .<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Prevalendomi della licenza graziosamente conceduta da V.S. Ill.ma, e R.ma, per<br />

poter darle una risposta sollecita, e senza veruna dilazione, le dico in corto, e poche<br />

parole, che io pure credo ben fatto il differenziare, e distinguere il camice del celebrante<br />

da quelli de’ Leviti: che non sia contra le rubriche del Messale l’indorare la di lui lazza:<br />

il porre sotto del pizzo una pedana d’altro colore, ed il mettere fra ‘l pizzo, e la tela una<br />

trinetta, o spighetta d’oro. Non mi consta, che ciò sia vietato dalle dette rubriche; bensì,<br />

che la differenza del pizzo, e della pedana si pratica eziandio in Hierolexico verbo Alba,<br />

antiquitus adsuebantur textilia frusta in manicis, in pectore, humeris, et fimbriis Albae,<br />

quem usum adhuc retinent Regularium ecclesiae, et pontificia cappella. Presentemente<br />

780 Da Madruzzo d’anni 46.<br />

230


non posso dirle di più. Quindi baciandole col dovuto rispetto la sacra destra, passo a<br />

protestarmi. Trento, s. Bernardino 1 giugno 1803 781 .<br />

Di V.S. Ill.ma, e R.ma<br />

Umil.mo, div.mo, osseq.mo servidore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Fuori. All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Al sig. Giacomo Luigi Pisoni esaminatore prosinodale,<br />

decano foraneo, ed arciprete degnissimo della Collegiata do<br />

Arco.<br />

Preme.<br />

2665. 1803<br />

Al sig. don Francesco Alessandrini cappellano di s. Maria in Trento.<br />

Molto illustre, e molto Rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

F. Gio. Grisostomo suo servidore obbligatissimo, non potendo venire in persona, gli<br />

rimanda, e restituisce qui rinchiuso il suo bello, e buono Direttorio veronese (dell’anno<br />

corrente 1803), lo ringrazia di cuore, e lo riverisce divotamente 782 . S. Bernardino 4<br />

giugno 1803.<br />

Extra. Al Molto Illustre e Molto Rev. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor don Francesco Alessandrini<br />

degnissimo cappellano dell’insigne parrocchiale<br />

di Santa Maria Maggiore in<br />

Trento<br />

2666. 1803<br />

Al Padre Benedetto da San Lugano. Bolgiano.<br />

Carissimo Padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

Iersera ho ricevuto la sua carissima de’ 3 783 . La ho letta subito al Padre <strong>Provincia</strong>le,<br />

ed ai PP. Guardiano, Lettore, segretario, ed altri, ed ebbi l’incombenza di rispondergli,<br />

ch’esso con Fra Pietro ritorni qua, e gli altri due restino finché sieno stati ordinati<br />

Diaconi, giacché sono là, e trovano la carità serafica, ed il vescovo disposto ad ordinarli.<br />

Non sappiamo quel, che sarà di noi, e del nostro paese, nel futuro settembre. Onde<br />

crediamo meglio tenere il certo. Basterà, ch’esso, e Fra Pietro partano da Bolgiano dopo<br />

il ritorno de’ due suddiaconi 784 . Godiamo per altro udendo, che hanno viaggiato<br />

felicemente, e che sono stati ben ricevuti. Auguriamo loro altrettanto nel ritorno, e di<br />

cuore li salutiamo. Trento 9 giugno 1803.<br />

Tridento<br />

Extra. Reverendo in Christo Patri Fratri Benedicto<br />

a sancto Lucano sacerdoti, ss. theologiae studioso,<br />

Ordinis Minorum Reformatorum S.P.N. Francisci<br />

Bulsanum<br />

ad PP. Franciscanos<br />

781<br />

Spedita sabato 4.<br />

782<br />

Vide nostrum Rubricale tridentinum num. 652 et seqq.<br />

783<br />

Da Bressanone.<br />

784<br />

Furono in Trento li 17 giugno di mattina il P. Benedetto, e F. Pietro. Gli altri due Saverio, ed<br />

Alberto furono ordinati Diaconi li 26 giugno, domenica, e F. Saverio fu in Trento li 30 giugno, giovedì.<br />

231


2667. 1803<br />

Al signor don Francesco Alessandrini. Trento.<br />

F. Ioannes Chrysostomus descriptis ex Bauldrio 785 addit ea, quae iubet Cavalerius<br />

To. 4, cap. 19 de Processione Corporis Christi num. 6. Hae sunt: “Infra octavam quae<br />

Missa dici debeat praecedenter ad processionem, videtur de eadem octava, eis dumtaxat<br />

diebus exceptis, quibus occurreret festum duplex primae vel secundae classis, si<br />

attednenda foret dispositio instructionis clementinae, quae votivam de Sacramento<br />

dicendam indicit. Ego tamen eam saltem magis dici laudarem de currenti officio cum<br />

commemoratione Sacramenti, sicut certe fieri debet in diebus illis, in quibus fit<br />

particularis processio eiusdem Sacramenti. Unde sequens decretum: Missa de dominica,<br />

seu de festo duplici, si illa die occurret, debet dici cum commemoratione ss. Sacramenti<br />

ad formam rubricarum Missalis, quando fit particularis processio cum SS. Sacramento<br />

in aliquibus dominicis, seu aliis diebus cuiuslibet mensis. S.R.C. decretum 1633 in<br />

Fanensi”. Idem F. Chrysostomus non admittit Bauldrianam commemorationem<br />

dominicae: nec translationem occurrentis festi duplicis. Bene vero Missam de ss.<br />

Sacramento cum Sequentia. Et ita scribit in angustia temporis hac die 10 iunii 1803 786 .<br />

Extra. Al Molto Rev. signor Cappellano di S. Maria Maggiore di<br />

Trento<br />

In canonica<br />

Nota. Egli mi ha scritto in questa stessa sera, ed ha chiesto risposta subita, e breve<br />

su la stessa sua lettera.<br />

2668. 1803<br />

Al P. Romedio da Cles. Campo.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

Che per trasferire un’Indulgenza plenaria da un giorno ad un altro sia necessaria<br />

l’autorità della Santa Sede, lo deduco, ed inferisco dalla pratica. In fatti nell’anno 1766<br />

Papa Clemente XIII ha conceduto alle nostre chiese francescane l’Indulgenza plenaria<br />

perpetua per il giorno 27 di novembre, correndo allora in esso la festa di tutti li nostri<br />

Santi francescani. Nell’anno poi 1781 essendo stato riformato il nostro calendario<br />

coll’approvazione della Sede lodata, e trasferita la detta festa nel giorno 29 dello stesso<br />

mese, Papa Pio sesto con un Breve nuovo trasferì anche l’Indulgenza. Nell’anno 1788<br />

per trasferire l’indulgenza singolare detta il Perdon d’Assisi, dai due d’agosto, in cui fu<br />

fissata nel 1217 da Papa Onorio terzo, alla prima domenica dopo le calende d’agosto, fu<br />

d’uopo un rescritto del mentovato Pio Sesto. Altri casi di simil sorta riferisconsi da<br />

Eusebio Amort in Historia Indulgentiarum editionis venetae 1738 donde si ha, che nel<br />

1712, essendo stata trasferita da Papa Innocenzio XII la festa di s. Maria della Mercede<br />

dalla domenica più vicina al primo d’agosto ai 24 di settembre, con un altro decreto<br />

dalla Santa Sede fuvvi trasferita eziandio l’Indulgenza. Nel 1724 li Padri Gesuiti di<br />

Venezia dovendo trasferire la festa di san Francesco Saverio impedita da quella di santa<br />

Barbara, chiesero, e ottennero anche la traslazione della Indulgenza. Nel 1731 ai Padri<br />

Domenicani di Napoli fu negata la grazia chiesta di trasferire l’Indulgenza colla festa di<br />

s. Lodovico Bertrando impedito da san Francesco Borgia. Nel 1733 ai Padri Carmelitani<br />

parimente fu negato il trasferire nella seguente domenica le Indulgenze concedute per la<br />

785 *Bauldry Michael.<br />

786 Li 12 giugno dominica infra octavam Corporis Christi, ho risposto anche al P. Preposito de’<br />

Somaschi, che canti la Messa de octava, ut hic, avanti la processione solenne.<br />

232


festa de’ loro santi Angelo, Alberto, e Maddalena de’ Pazzi. Nel 1734 per l’opposito ai<br />

polacchi fu accordata la traslazione dell’Indulgenza colla festa di san Giorgio impedito<br />

da sant’Adalberto. Tralascio altri esempi, e supponendo, che questo sia bastevole alla<br />

P.V. per confermarsi nel suo sentimento rapporto alla traslazione delle sante Indulgenze,<br />

la riverisco, e resto. Trento, s. Bernardino 10 giugno 1803 787 .<br />

Suo div.mo servo, ed amico in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

Nota. In Vigo di Randena fu costume di solennizzare la festa di Maria Vergine<br />

Addolorata nella domenica terza di settembre. Poi da Papa Clemente XIII fu conceduto<br />

di celebrare tal festa nella terza festa della Pentecoste in perpetuo con Indulgenza<br />

plenaria. Nell’anno scorso 1802 dal sig. curato Giuseppe Benini di Gavazzo fu trovato<br />

l’indulto clementino, ed in quest’anno col consenso della sua Vicinia volle celebrare la<br />

detta festa nella seconda festa della Pentecoste, giacché la terza più non sussiste, e<br />

pubblicò, che così farassi anche in seguito coll’Indulgenza plenaria. Il P. Romedio<br />

gl’insinuò, ch’egli non può trasferire l’Indulgenza; e stentando il curato ad arrendersi,<br />

chiese il mio sentimento.<br />

2669. 1803<br />

Al Padre Gio. Antonio da Moena. Cles.<br />

S.L.G.C.<br />

F. Gio. Grisostomo rimandandogli qui compiegata la sua patente confessionale 788 ,<br />

prorogata oggidì ad un altro biennio, lo prega di raccomandarlo al Signor Iddio, ed a s.<br />

Antonio, essendo infermo negli occhi, e nella gola, e temendo di peggiorare ecc. Gli<br />

augura poi buona la sua festa ecc. Trento 12 giugno 1803.<br />

2670. 1803<br />

Al P. Giorgio da Cles Vicario, e maestro di novizzi. Cavalese.<br />

Rev. Padre.<br />

Lo prego, che aver voglia la bontà di consegnare al signor Domenico Rizzoli la qui<br />

rinchiusa. E chiedendogli scusa dell’incomodo, che gli reco per impegno non ricercato,<br />

lo riverisco, e mi dico. Trento 13 giugno 1803.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Nota. L’inchiusa è di Valentino Vanzi chirurgo, data da Narni per Tenaglie 16<br />

maggio 1803 da me ricevuta li 5 giugno. In essa commette al Rizzoli suo cugino, che<br />

venda il suo prato presto, e coi maggiori vantaggi, avendo somma necessità di danaro.<br />

2671. 1803<br />

Al sig. Valentino Vanzi. Venezia. Viterbo, Narni, Tenaglie.<br />

Molto Illustre ed Eccellente sig. e padrone colendissimo 789 .<br />

Accerto, ed assicuro V.S. Molto Illustre ed Eccellente, che per servirla ho spedito a<br />

Cavalese la sua lettera intera, ed originale, affinché il suo signor cugino Domenico<br />

Rizzoli faccia, ed eseguisca quanto in essa si contiene rapporto al suo prato. Perché poi<br />

non istà qui il P. Romedio, la servo io parimente colle richieste tavole nostre generali;<br />

787 Spedita li 17.<br />

788 Scadente li 28 giugno.<br />

789 Mi ha scritto con data di Narni per Alviano 20 settembre 1803 da me ricevuta li 16 ottobre 1803,<br />

che ha ricevuto la mia de’ 13 giugno circa un mese, e mezzo avanti.<br />

233


ma non intere, supponendo, che de’ chierici, e novizzi, e laici non si curerà tanto. Godo<br />

sentendo, che in Roma le cose siensi aggiustate per li forestieri: ma ciò non ostante<br />

credo, che gli emigrati stieno meglio qui. E riverendola divotamente resto. Trento, s.<br />

Bernardino 13 giugno 1803.<br />

Di V.S. Molto Illustre ed Eccellente<br />

Div.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

Extra. Come sopra num. 2<strong>61</strong>9, ma col Venezia. Viterbo, Narni, Tenaglie.<br />

2672. 1803<br />

Al Padre Massimo da Volano Guardiano di Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Nella scorsa domenica 12 corrente fu qui Bartolommeo Antonio nostro pronipote,<br />

figlio di Mattia, e c’insinuò il suo desiderio, e proposito di essere nostro Religioso 790 . Io<br />

l’ho presentato al P. <strong>Provincia</strong>le, da cui fu ben accolto., ed avvisato,che ritorni poi al<br />

tempo della prima Congregazione, la quale a Dio piacendo sarà tenuta nella prossima<br />

primavera dell’anno 1804. Ha qualche difetto negli occhi; ma io spero, ch’essendo<br />

vecchio non passerà più oltre, e non gli pregiudicherà più che tanto. Raccomandatelo<br />

anche Voi al Signor Iddio, affinché gli doni la perseveranza nella buona risoluzione, ed<br />

anche la forza per eseguirla.<br />

F. Alberto, e F. Saverio saranno ordinati Diaconi soltanto nella domenica, che<br />

correrà li 26 dell’andante, perché il vescovo di Bressanone non ha voluto ordinarli<br />

suddiaconi nella domenica della ss. Trinità, e sarà impedito da tenere Ordinazioni nella<br />

prossima domenica de’ 19. Perciò frattanto ritireransi a Bolgiano: e gli altri due domani,<br />

o posdomani saranno qui di ritorno.<br />

Io sono a buon segno coi Direttori 791 ; ma stento ancora a cantare, ed il male degli<br />

occhi mi si fa più molesto. Raccomandatemi al Signor Iddio, e conservatevi. Amen.<br />

Trento 14 giugno 1803.<br />

2673. 1803<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarella. S. Chiara,<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Ringrazio la carità della R.V. per la premura, che mostra di sapere lo stato di mia<br />

salute. Le rispondo adunque, che sto come il Signor Iddio vuole: e quindi non posso<br />

stare meglio. Patisco negli occhi, e nella voce: e temo, ch’essendo vecchio sia per non<br />

più guarire. Prevalgomi della bontà de’ Religiosi, che mi vorrebbero sano; ma non<br />

posso non fare qualche mestiero. Forse mi gioverà l’imminente stagione calda. In caso<br />

contrario supplicherà il Signor Iddio, che mi doni la santa pazienza. Per carità m’aiuti ad<br />

ottenerla eziandio la R.V. Rapporto poi a quanto patisce Ella, non so cosa dirle oltre il<br />

detto altre volte. Siamo ora insieme nella stessa barca. Bensì le rispondo, che F.<br />

Abbondanzio da me ricercato mi ha commesso di risponderle, che continui quanto le ha<br />

prescritto esso. Mi congratulo seco loro, che sieno passate bene le loro faccende<br />

capitolari, e tutt’ora godano la santa pace. Prego il Signor Iddio, che così sempre le<br />

790<br />

Pronipote ex sorore nato li 13, battezzato li 14 dic. 1780, figlio di Matteo <strong>Tovazzi</strong>, e Lucia<br />

Condina da Romagnano, cresimato in Isera da P. Vigilio nel 17.... Fu qui li 17 luglio 1803, 3 li 25 aprile<br />

1804, e li 26 aprile.<br />

791<br />

Il R.mo sig. Provicario li 22 giugno mi ha ordinato di farli come nel 1803, ma senza nominare lo<br />

stato.<br />

234


mantenga; e coll’intenzione di venire un dì a riverirle, anche a fine di ultimare il<br />

negozio delle sante Indulgenze, riverisco la M.R: Badessa, la M. Aloisia, ed a Lei<br />

sospiro la benedizione di Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi. Amen. S.<br />

Bernardino 17 giugno 1803.<br />

2674. 1803<br />

Al Padre Prosdocimo da Cavalese. Cles.<br />

Rev. Padre Vicario. S.L.G.C.<br />

Io credo, che la sacra Penitenzieria col suo rescritto del primo d’aprile 792 abbia<br />

manifestata chiaramente la sua intenzione, che il delinquente Officium confessarii, quo<br />

tam perdite abusus est, omnino dimittat, et dimissum amplius non reassumat: e ciò non<br />

solamente rapporto alla persona sua complice; ma eziandio a qualunque altra, giacché<br />

dice omnino. Credo altresì, che il curet dimittere sia non un mero consiglio, ma un vero<br />

precetto: e che il quam primum poterit non gli permetta molto tempo, e molto meno<br />

tutta la di lui vita. Che l’interim ab audiendis complicis confessionibus qauntum citra<br />

grave scandalum poterit abstineat, vada inteso del breve tempo, che gli è permesso a<br />

dimettere omnino confessarii officium. Sentendo poi, che continua nell’officio di<br />

confessore anche dopo l’esortazione fattagli di desistere, sospetto, che sia molto tristo, e<br />

che col pretesto di schivare il futuro possibile grave scandalum, non mai si risolverà di<br />

dimettere l’officio sacrosanto, e così aggiugnerà peccati a peccati, con certo scandalo<br />

della sua complice. Se vorrà dadovevro finirla, non gli mancherà il mezzo. Questo, a<br />

mio credere sarebbe il cangiare paese, ed anche diocesi, almeno per qualche tempo<br />

notabile, come hanno fatto altri, quando anche nel suo paese tenesse qualche stretto<br />

vincolo. Confessori di tal sorta fanno perdere la fede ai penitenti, e difficilmente si<br />

emendano. I peccati loro sono moltissimi, e gravissimi. Io non so cosa dirle di più. Ella<br />

vorrà maggiori notizie risguardanti l’accennato soggetto, e quindi potrà più<br />

fondatamente risolvere il caso. Si raccomandi al Signor Iddio con premura: non si fidi<br />

facilmente di promesse, e procuri d’impedire gli ulteriori peccati. La prego di<br />

compatirmi se non appago le di Lei ricerche, e riverendola resto. Trento 20 giugno<br />

1803 793 .<br />

Nota. La S. Penitenzieria apostolica dopo d’aver conceduta al P. Prosdocimo la<br />

facoltà d’assolvere dalla scomunica, e di dispensare dall’irregolarità incorsa per aver<br />

continuato ad amministrare i Sacramenti, il suo penitente, ha soggiunto: “quodque<br />

officium confessarii, quo tam perdite abusus est, curet cum primum poterit omnino<br />

dimittere, et illud dimissum amplius non reassumat. Et interim ab audiendis complicis<br />

confessionibus quantum citra grave scandalum poterit, abstineat, et sciat, si complex<br />

cum eodem complicitatis reatu in re turpi pro sacramentali absolutione redierit, se iuxta<br />

constitutionem etc.” Il detto penitente suppone, che gli venga vietato il continuare<br />

nell’officio soltanto rapporto alla complice.<br />

2675. 1803<br />

A chiunque.<br />

Vigore praesentium, cum salutaris obedientiae merito, venerandus in Christo Pater<br />

Frater Benedictus a sancto Lucano sacerdos, et ss. theologiae studiosus huius nostrae<br />

<strong>Provincia</strong>e sancti Vigilii Brixinam se se conferet cum dilectis Fratribus Petro<br />

Alcantarensi a Meano, Alberto a Civizano, et Francisco Xaverio a Thenna clericis<br />

792 Ricevuto in Cles li 25 giugno.<br />

793 Spedita li 22.<br />

235


Ordinibus initiandis, quibus rite ordinatis ad propria cum ipsis redibit 794 . Commendatur<br />

idcirco humiliter, et enixe universis, et singulis Patribus superioribus conventuum, et<br />

dominis benefactoribus, ad quos in via eundo, et redeundo ipsum divertere contigerit:<br />

eique seraphica benedictione communito, ut Deus Optimus Maximus comitem adiungat<br />

sanctum suum Angelum exoratur. Datum Tridenti in conventu s. Bernardini die 27 maii<br />

anno Domini 1803.<br />

L.+S. Fr. Iosephus Antonius a Clesio<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum.<br />

2676. 1803<br />

Al Padre Sisinnio Maria da Sanzeno. Pergine.<br />

Rev. Padre lettore, padrone mio colendissimo.<br />

Il Padre <strong>Provincia</strong>le, che in questa mattina è partito di qui per Metz, e Cavalese 795 ,<br />

mi ha ingiunto di pregare la P.V.R. che avvisi il P. Gio. Pio, qualmente nel suo transito<br />

da Pergine a Metz sarà qui esaminato per l’officio della santa predicazione, e che perciò<br />

si prepari. Nello stesso tempo saranno pur esaminati per la predicazione il P. Benedetto,<br />

il P. Arcangelo, e F. Aloisio. La prego altresì d’avvisare F. Pietro d’Alcantara, che si<br />

prepari per il sacerdozio, e che faccia gli esercizi spirituali avanti gli otto del prossimo<br />

settembre. Ieridì ha deposto il nostro santo abito, ed è partito da noi il novizzo Keller di<br />

Cles 796 . Nello stesso giorno è partito il Visintainer di Vignola, il quale non sarebbe stato<br />

vestito per Terziario, se avesse manifestato prima il male caduco, che patisce, e per cui è<br />

caduto qui due volte nello spazio di dodici soli giorni. Il vecchio Troger tramessiero di<br />

Marano si trova gravemente infermo. Mi raccomando, la riverisco, e resto. Trento 27<br />

giugno 1803.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2677. 1803<br />

Al P. Daniele da Enno Guardiano di Pergine.<br />

Rev. Padre Guardiano, padrone mio colendissimo 797 .<br />

Per commissione del Padre <strong>Provincia</strong>le, che in questa mattina si ha istradato per<br />

Fieme, prego la P.V.R. che per atto di fraterna carità voglia sovvenire questo povero<br />

convento con del fieno, perché in quest’anno dispera di trovarne altrove il bisognevole,<br />

mancando i prati mensali di Lamaro, ed altri di Lidorno resi arativi 798 . Confido nella di<br />

Lei religiosità; e riverendola resto. Trento 27 giugno 1803.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2678. 1803<br />

Al P. Pietro Paolo da Roncegno. Borgo.<br />

R.P.P.C.<br />

794<br />

Dispensatio ab interstitiis pertinet ad episcopum ordinandi, non ad ordinantem. S.C. Episc. 9<br />

augusti 1563, ac 15 aprilis 1591, Barbosa, Gavantus, et Corsettus p. m. 403.<br />

795<br />

È partito da Metz per Cavalese li 30 giugno.<br />

796<br />

Il Keller fu esortato a partire perché non venisse cacciato. Per altro egli lo strammeritava, e<br />

doveva essere cacciato.<br />

797<br />

Remisi vitrum die 25 augusti per Capellat.<br />

798<br />

I prati della mensa vescovile a Lamaro sopra Gardolo mancanci perché il loro fieno fu incantato.<br />

236


Incombenzato dal mio Padre Guardiano, che sta per andare a Lasino 799 , assicuro la<br />

P.V.R. che in questa mattina fu portato il di Lei rotolo al signor Provicario, e che io in<br />

questa sera sono stato dal medesimo Provicario per ottenere la bramata licenza della<br />

mostranza. Non avendo potuto parlargli per essere occupato negli esami degli scolari, vi<br />

ritornerò in breve con un memorialetto per il caso, che venisse richiesto. Dal<br />

tramessiero Isidoro esibitore della presente, riceverà quanto ha chiesto colla sua<br />

poscritta, voglio dire un pacchetto di C. Ieridì ha deposto il nostro santo abito il novizzo<br />

Keller di Cles. È pure partito il novizzo Terziario da Vignola, perché soggetto al mal<br />

caduco. Intendo, che i missionari Paccanaristi nel Ledro hanno fatto del gran bene: e che<br />

perciò con grande impegno sono ricercati anche dai rivani. Deo gratias. Il P. <strong>Provincia</strong>le<br />

in questa mattina è partito per Fieme. Finisco colla carta riverendola, e dicendomi.<br />

Trento 27 giugno 1803.<br />

Tutto suo F. Grisostomo.<br />

2679. 1803<br />

Al P. Niccolao da Cles Vicario e maestro. Arco.<br />

R.P. maestro.<br />

Eccogli qui la sua patente confessionale prorogata oggidì senza verun indugio ad un<br />

altro triennio 800 . Li due suoi novizzi Gio. Pietro, e Teodoro lo ringraziano della<br />

memoria, che tiene di loro, e si raccomandano alle sue orazioni. Continuano a diportarsi<br />

bene, e ci danno motivo di sperare, che così faranno anche in seguito. Il Keller è partito<br />

li 26. Nello stesso giorno è pure partito il Terziario vignolano, perché soggetto al mal<br />

caduco suo originario, essendo caduto qui due volte in dodici giorni. Ieridì è partito per<br />

Fieme il P. <strong>Provincia</strong>le. F. Costantino è andato a Metz. Favoriscami di avvisare il<br />

P.M.R. che colla prima opportunità gli manderò una copia del regolamento cesareo 801 .<br />

Li riverisco entrambi, mi raccomando, e resto. Trento 28 giugno.<br />

2680. 1803<br />

A chiunque.<br />

Il signor arciprete di Riva Francesco Antonio Fiorio con data de’ 27 giugno 1803 ha<br />

scritto al nob. e R.mo signor abate Giuseppe Antonio de Menghin dottore in sacra<br />

teologia, e Pro-Vicario Generale di Trento, che ha dato principio agli esercizi spirituali<br />

nella sua parrocchia, ed ha soggiunto: “La devo poi pregare della facoltà di poter ergere<br />

un altare portatile in una piazza vicina alla chiesa per poter celebrare la s. Messa<br />

occorrendo, e fare la s. Comunione generale, non potendosi questa fare nella<br />

parrocchiale”. Il sig. Provicario per mezzo del sig. don Gio. Baldassare Dusini di Cles<br />

prefetto de’ chierici seminaristi di Trento, ha mandato a me la detta lettera li 29 giugno<br />

per la risposta: e quindi subito su d’una cartella gli ho mandato questo transunto:<br />

“Lucius Ferrarius in sua Bibliotheca prompta To. V, verbo Missae sacrificium art. 3 et 4<br />

docet, quod in maximo concursu populi, quem sacer locus capere non potest, de<br />

communi doctorum, etiam absque licentia episcopi, si absens sit, et difficulter adiri<br />

possit, ipso iure potest quilibet sacerdos licite celebrare extra loca consueta; seu<br />

benedicta, ut sub dio, vel in privatis domibus, aut in altari portatili, et loco ceteroquin<br />

honesto. Nec potest censeri, quod Concilium trid. voluerit prohibere celebrationem extra<br />

799<br />

a predicarvi, e piantarvi una Via Crucis. Ma la Via Crucis non fu benedetta per non essere stata<br />

chiesta la licenza dell’Ordinario.<br />

800<br />

Scadente il primo di luglio.<br />

801<br />

Preparata gli 8 luglio.<br />

237


loca sacra, et benedicta in casibus magnae necessitatis, quoniam necessitas legem non<br />

habet. et quod non est licitum in lege, necessitas facit licitum.<br />

Gli esercizi si danno dai Padri Paccanaristi, che ultimamente fecero una missione<br />

nel Ledro. Uno è il segretario Zinelli padovano del P. Generale Paccanaro. Fu a Trento a<br />

chiedere la licenza di farli. Sono stati chiesti dal popolo ad onta de’ nobili, che hanno<br />

impegno coi commedianti. Gli ha permessi anche il sig. commissario Strobele 802 .<br />

2681. 1803<br />

A monsignor Vicario Generale Capitolare di Trento.<br />

Ill.mo, e R.mo signore.<br />

Fra Massimo da Volano Guardiano, ed i Religiosi del convento di san Francesco in<br />

Borgo di Valsugana, atteso il qui annesso consenso parrocchiale, supplicano<br />

riverentemente V.S. Ill.ma, e R.ma della licenza di poter fare nella loro chiesa<br />

l’esposizione del Santissimo Sacramento con la mostranza. Che della grazia ecc.<br />

Nota. Non ho presentato questo memoriale, perché ho chiesta la grazia in voce, e la<br />

ho impetrata per rescritto fatto sul viglietto del parroco. In cui sta scritto così: “Ill.mo<br />

R.mo (sic) Spirituale di Trento.<br />

Io sottoscritto arciprete del Borgo acconsento che li PP. Riformati di questo<br />

convento di s. Francesco facciano l’esposizione del Santissimo Sacramento nella loro<br />

chiesa con la mostranza, qualor ottengano l’approvazione dell’Officio spirituale di<br />

Trento. Borgo li 12 giugno 1803.<br />

Stefano Tropman arciprete e decano foraneo del Borgo di Valsugana ecc.”<br />

Si concede quanto ecc.<br />

Segnato 30 giugno 1803.<br />

G.A. de Menghin Provicario Generale Capitolare.<br />

2682. 1803<br />

Al P. Giuseppe Antonio da Cles Ministro <strong>Provincia</strong>le. Cavalese.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Atteso ciò, che mi ha scritto ultimamente da Arco il P.M.R. Gio. Evangelista, fo<br />

sapere alla P.V.M.R. che il nostro Padre Ferrari To. 1 verbo Annus probationis, seu<br />

novitiatus, num. 32-34 dice: “Aliqua tamen etc. etc.”. Questo si è quel tanto, che sono<br />

stato incombenzato di mandarle. Gli aggiungo una copia dell’indulto, che ho riportato<br />

oggidì per il convento del Borgo rapporto all’esposizione del Santissimo colla<br />

mostranza: e che ho dovuto fare li Direttori come negli anni scaduti: e pregandola della<br />

sua paterna benedizione resto. Trento 30 giugno 1803.<br />

Di V.P.M.R.<br />

Um.mo, ubbid.mo suddito, e servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Nota. Il Ferrari dice, che li superiori Regolari possono prorogare il noviziato sino s<br />

sei mesi ecc.<br />

2683. 1803<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano. Borgo.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

Carissimo Fratello.<br />

802 Anche il Cavalieri To. 5, cap. 4 de loco celebrationis Missae num. 6 dice che si può dire la Messa<br />

sub dio, in maximo populi concursu, loci sacri capacitatem quamplurimum excedente.<br />

238


Ho il contento di mandarvi qui compiegata la grazia chiesta da me ieridì a vostro<br />

nome di poter usare la mostranza nell’esposizione del Santissimo. Ma vi raccomando di<br />

stare attento, perché la detta mostranza non venga fatta contra la nostra professione<br />

francescana. Pregate Iddio per me, specialmente, perché mi ridoni la sanità degli occhi,<br />

ora molto alterata. Ho bisogno di essa per poter lavorare. Ma pure sia fatta la divina<br />

volontà. Amen. Trento 1 luglio 1803.<br />

2684. 1803<br />

Al Padre Gio. Evangelista da Stenico. Arco.<br />

Molto Rev. Padre padrone colendissimo.<br />

Assicuro la P.V.M.R. che ho mandato al P. <strong>Provincia</strong>le quanto scrive il P. Ferrari<br />

rapporto al prorogare l’anno del noviziato. Egli con più altri accorda ai superiori<br />

Regolari la facoltà di prorogarlo sino a sei mesi, quando siavi qualche causa<br />

ragionevole. Gli ho pure mandato la lettera della P.V.M.R. ed una copia della licenza di<br />

poter fare l’esposizione del Santissimo data dal sig. Provicario al nostro convento di<br />

Borgo a vista del consenso accordato in scriptis da quell’arciprete. Suppongo, che dal P.<br />

maestro avrà intesa la partenza del Terziario vignolano, e del chierico Keller, ambidue<br />

accompagnati da attestati medicali. Suppongo altresì, che dal detto P. maestro sarà stata<br />

avvisata, qualmente la servirò con una copia del regolamento cesareo, la quale si sta<br />

facendo dal P. Arcangelo. Ma non so quando potrò spedirgliela fuori della posta. La<br />

prego di raccomandarmi al Signor Iddio, specialmente per il male di occhi, che ancora<br />

patisco, e col bacio delle sacre mani mi professo. Trento 2 luglio 1803.<br />

Suo um.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2685. 1803<br />

Al P. Prosdocimo da Cavalese Vicario. Cles.<br />

R.P. Vicario S.L.G.C.<br />

Compatisco la P.V.R. se ha dimessa la cura spirituale di Tizio; ma pure la esorto di<br />

raccomandarlo al Signor Iddio, perché gli dia lume da conoscere i suoi falli. Reca orrore<br />

il sentire, che uno scomunicato di scomunica riservata al Papa, ed irregolare, continui a<br />

celebrare, ed amministrare Sacramenti da tanti mesi in qua. Io credo, che l’ignoranza<br />

non lo scusi. Credo altresì, che dovrebbe render avvisata la complice della nullità<br />

dell’assoluzione da lui datale. Se fossesi confessata da altri, sarebbe stata obbligata di<br />

accusarlo all’Ordinario. Se Tizio avesse peccato con quella sola, giacché ora non c’è<br />

occasione né prossima, né rimota con quella, ed il farlo cessare d’esser confessore<br />

darebbe motivo di scandalo a molti, cederei al progetto di farlo cangiar paese. Ma temo,<br />

che sia difettoso, e che non abbia coscienza: e perciò sia indegno dell’assoluzione<br />

sacramentale. E ciò tanto più, che mostra di non curarsi di essa. Bisogna, che sia cieco<br />

da entrambi gli occhi. Approvo, che la P.V.R. preghi Dio, affinché la preservi<br />

nell’avvenire da imbrogli di tal fatta: e riverendola resto. Trento 2 luglio 1803.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2686. 1803<br />

Al P. Vitantonio da Cles Guardiano di Cles.<br />

Rev. Padre Guardiano padrone mio colendissimo.<br />

239


Accerto la P.V.R., che ho ricevuto le fedi battesimali de’due novizzi Floriano, e<br />

Leopoldo: e la ringrazio dell’inscrizione posta nella casa del sig. Lorenzo dal Lago per<br />

l’arciduchessa Lisabetta. La ho registrata nella mia raccolta d’inscrizioni 803 . In essa mi<br />

dispiace quel Lisabethae, quell’advenienti, e quell’a Lago:ma ciò non ostante ho piacere<br />

d’averla; ed un’altra volta ne ringrazio la P.V.R. raccomandandomi per altre simili<br />

memorie, e molto più nelle di Lei orazioni, specialmente trovandomi cogli occhi<br />

difettosi dal gennaio in qua. Ella proccuri di conservarsi lungamente, e mi creda quel<br />

desso, che mi dico. Trento 5 luglio 1803.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo, ed amico<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2687. 1803<br />

Io infrascritto attesto a chiunque, qualmente nell’anno 1797 da un libro pergameno<br />

contenente un catalogo de’ massari della Casa della Misericordia di Trento dall’anno<br />

1394 sino all’anno 1473 ho cavato, che nell’anno 1406, ai cinque di marzo li due<br />

massari Lorenzo Guainar, e Domenico Speciale resero la sua raxon alla presenza di<br />

maistro Bartolamè da la Lana, Zuan de l’Alda, e Pero Baldoino: li quali furono<br />

antecedentemente massari della detta Casa. Tanto attesto nel convento di san<br />

Bernardino appresso Trento li cinque di luglio 1803.<br />

L.+S.<br />

nostri F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

de’ Minori Riformati 804 .<br />

Nota. Fui pregato di ciò da due deputati della detta Casa di Dio, cioè dal sig.<br />

Giovanni Chemelli campanaro del Duomo, e dal sig. servente della chiesa della Ca di<br />

Dio. Eglino si lagnano, che li signori reggenti dell’ospitale non rendano mai i conti.<br />

2688. 1803<br />

Al P. Gregorio da Caldese. Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

In somma fretta gli rispondo, che il giovine raccomandatoci di Vignola ci piace 805 : e<br />

quindi subito lo insinueremo al P. <strong>Provincia</strong>le, ora dimorante in Fieme. Quando verrà la<br />

risposta, gliela comunicheremo. Suppongo, che non potrà essere vestito qui, perché fu<br />

già spedita l’obbedienza ad un altro. Per l’opposto non abbiamo potuto consolare il<br />

Moter di Falesina, comparso in questa stessa mattina un poco avanti del suddetto<br />

Weber, per cagione del male, che ha patito, e patisce 806 . Lo prego de’ miei rispetti al P.<br />

lettore Sisinnio, e di fargli sapere, che gli risponderò in un altro giorno. Li riverisco<br />

entrambi, e resto. Trento 5 luglio 1803.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2689. 1803<br />

Al signor don Francesco Michelotti. Dro d’Arco.<br />

Molto illustre e molto rev. sig. padrone colendissimo.<br />

803 To. 2, Inscript. 1812.<br />

804 hodie Malfa. in con.<br />

805 Cristano figlio di Antonio Weber di anni 23 in circa, per Terziario. Ritornò li 26 luglio.<br />

806 d’anni 27 circa, con un braccio alquanto offeso da un colpo avuto già 20 anni circa,<br />

raccomandato dal sig. dottore Stefano Bertolini di Pergine.<br />

240


A vista della sua de’ 3 del corrente l’avverto, che io non fo alcun prezzo ai miei<br />

lavori, e ricevo soltanto come povero quello, che mi vien dato 807 . Gli replico, che mandi<br />

a prendere i tre rotoli dronesi qualche persona autenticata da una sua letterina; e<br />

riverendola i somma fretta mi protesto. Trento 6 luglio 1803.<br />

Di S.S. molto illustre e molto rev.<br />

Div.mo, osseq.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano Minore Riformato.<br />

2690. 1803<br />

Al sig. Gio. Pietro Beltrami Diacono. Roveredo.<br />

Molto illustre, e rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

Confesso, che ho ricevuto con gran piacere il libro del Corsetto, che V.S. molto<br />

illustre e rev. s’è compiaciuta di mandarmi, e regalarmi. Io non posso contraccambiare il<br />

di Lei favore se non con ringraziarla, come intendo di fare colla presente, ed assicurarla,<br />

che su lo steso libro farò grata, e perpetua memoria del donatore. Presentemente non mi<br />

ricordo dove abbia letto, che il mentovato Corsetto sia stato autore della Storia<br />

lodroniana. Concedo, che l’anno 1621 è troppo vicino a quello della di lui nascita 808 ; ma<br />

non son certo, che non sia un errore di stampa. Lascerò la decisione del dubbio ai<br />

Bresciani, ed ai panegiristi dell’eccell.ma Casa di Lodrone.<br />

Rapporto al quesito, che riguarda l’esequie dopo la Messa de occurrenti officio, le<br />

rispondo in corto, che noi stiamo in ciò col Merato, avendo però del riguardo al rito del<br />

giorno corrente. Quindi nella festa di s. Gio. Battista abbiamo ricusato di cantare la di<br />

lui Messa coll’esequie, ed in vece abbiamo cantata la Messa di s. Guglielmo<br />

coll’esequie nel giorno seguente.<br />

Sento con piacere, che si tratti della canonizzazione del ven. Labré francese, e spero<br />

che la di lui causa non troverà molti intoppi. Già ho letto, e compendiato per mio uso la<br />

di lui vita composta dal Marconi. Nulla sapeva delle due venerabili francescane<br />

Febronia Anselona 809 , e Maria Francesca delle Piaghe. Sarà un effetto della divina<br />

Provvidenza, se in questi tempi tanto critici per il monachismo, verranno scritte nel<br />

catalogo de’ Beati, e Santi. Io però temo di non vivere tanto, perché son vecchio, e le<br />

cause di tal sorta non si finiscono tanto presto.<br />

L’edizione latina, che tengo io del magri è stata fatta in Venezia dal Baglioni nel<br />

1735. Ho letto, che un’altra ne fu fatta prima in Venezia nel 1712 ed un’altra in Bologna<br />

nel 1767, Tomi 2, in 4° la quale forse non sarà stata diversa da quella, che dicesi fatta<br />

ivi nel 1766, voll. 2, in 4° accresciuta di circa 8.000 vocaboli. Ho pure trovato memoria<br />

d’un libro intitolato: Notizia de’ vocaboli ecclesiastico di Domenico Magri. In Venezia<br />

1732, in 4°.<br />

Nell’ordinario per l’anno 1804 ho messo san Geraldo senza la nota del meruit<br />

supremos, ma son ancora dubbioso. Ho letto il Fleury, ed il Mabillone, che diconlo<br />

morto ai 13 di ottobre. Ho pur letto il catalogo de’ Santi di monsignor Pietro de’ Natali,<br />

che lo mette ai 10 d’ottobre, dicendo, che feliciter ad Christum migravit VI idus<br />

octobris. Temo di non arrivare a poter deporre affatto il mio dubbio, ed anche a sapere il<br />

perché nel Proprio tentino sia stato posto il detto Santo.<br />

807<br />

Gli ho preparati, e coperti li 12 luglio. Gli ho dati a lui steso li 19 agosto 1803.<br />

808<br />

*L’opera infatti è stata stampata a Brescia nel 1683. – Il Leo Lateranus è del 1621, ma l’autore è<br />

un tedesco.<br />

809<br />

Suor Febronia Ferdinanda Anselona monaca nel monastero di s. Chiara in Palermo. Suor Maria<br />

Francesca delle Piaghe di N.S.G.C. Terziaria professa de’ Minori Riformati Scalzi di Napoli.<br />

241


Finalmente le fo sapere, che nell’Ordinario accennato ho messo s. Tommaso da<br />

Villanova col rito doppio minore, la ringrazio un’altra volta de’ suoi favori, la riverisco,<br />

e mi professo. Trento 6 luglio 1803.<br />

Di V.S. molto illustre e rev.<br />

Um.mo, div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2691. 1803<br />

Al P. Sisinnio Maria da Sanzeno. Pergine.<br />

Rev. Padre lettore, padrone mio colendissimo.<br />

Avrà inteso dal P. Gregorio, che il giovine raccomandatoci di Vignola piacque a<br />

tutti, e perciò gli abbiamo promesso d’insinuarlo subito al Padre <strong>Provincia</strong>le, che ora sta<br />

in Cavalese, come in fatti l’abbiamo insinuato ieridì 810 . Ho parlato col P. Benedetto<br />

rapporto al tabacco. Egli mi assicura d’averlo consegnato al Trogher, e mi ha promesso<br />

d’andare a riparlargli la prima volta, che calerà in città. Il P. <strong>Provincia</strong>le non ha spedito<br />

a Feltre i chierici ordinandi, perché non seppe, che quel vescovo fosse per ordinarli di<br />

seguito dalla tonsura fino al Diaconato, avendoci fatto rispondere un’altra volta, che per<br />

essere ordinati extra Tempora gli portassero il privilegio dell’extra Tempora. Glieli<br />

manderà nel prossimo settembre, se saprà, che sia disposto di ordinarli: e manderavvi<br />

anche degli altri, che non hanno alcun Ordine. Gli studenti di morale destinati a Mezzo<br />

sotto della P.V.R. sono Cirillo, Arcangelo, Pietro Alcantarense, e Basilio. Mi<br />

compatisca se non le ho risposto subito per mancanza di tempo, e proccuri di<br />

conservarsi, mentre io riverendola mi dico. Trento 7 luglio 1803.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2692. 1803<br />

Al P. Giuseppe Antonio da Cles Ministro <strong>Provincia</strong>le. Cles.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Sabato (9 luglio) abbiamo ricevuto dalla posta un dispaccio regio, che dovrà<br />

conservarsi con gli altri simili, che stanno nel provincialato. Quindi per non caricare la<br />

P.V.M.R. senza necessità, le spedisco qui una copia fedele del medesimo. Parmi<br />

favorevole, perché mostra di volere osservata la costituzione antica de’ Regolari di<br />

cambiare li superiori ogni tre anni, e che il numero de’ loro sacerdoti, ora scarso, abbia<br />

da ridursi, e da crescersi all’antica. Se dietro a questo verranno degli altri somiglianti,<br />

cadranno insensibilmente li regolamenti del passato Governo. Faxit id D.O.M.<br />

Genuflesso la prego della sua paterna benedizione, e col bacio delle sacre mani mi<br />

professo. Trento 11 luglio 1803.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo suddito, e servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Sua Maestà, giusta ecc. ut ad finem mei libelli, cui tit. Regolamento del clero ecc.<br />

N. 4117/344 Eccl.<br />

P.S. Suppongo, che avrà ricevuto a Cavalese il dispaccio che ho mandato rapporto<br />

al dare le tabelle quadrimestrali de’ conventi.<br />

810 Scrisse il P. Gaudenzio.<br />

242


2693. 1803<br />

Promemoria.<br />

La Legge prammatica, che nessuno de’ sudditi austriaci d’ambi li sessi, e di<br />

qualsisia condizione possa fare la professione, o solenni voti irrevocabili di un Ordine,<br />

se non ha compiuto interamente l’anno ventesimo quarto di sua età: e ciò tanto rapporto<br />

ai chierici, che ai laici, alle suore di coro, ed alle laiche, fu segnata in Vienna li 17<br />

ottobre 1770, e spedita da Insprugg li 7 novembre 1770. Li novizzi però vestiti avanti il<br />

primo di novembre dello stesso anno 1770 furono dispensati da tal legge con un decreto<br />

regio segnato in Vienna li 14 febbraio 1771 a petizione de’ Regolari. La segnatura tanto<br />

della legge, quanto del decreto dispensativo fu fatta dall’imperatrice regina Maria<br />

Teresa di gloriosa memoria ecc.<br />

Così pregato scrissi gli XI luglio 1803, per le Clarisse di san Michele, cui li 28<br />

marzo 1803 d’ordine del sig. Giovanni Strobel commissario regio in Trento fu intimata<br />

la detta legge dal sig. Provicario Menghino. Esse hanno due novizze già vestite, e due<br />

candidate già entrate nel monastero nell’anno 1802 e vestite li 25 aprile 1803. Li 29<br />

luglio 1803 dal Castello di Trento venne alle monache la grazia chiesta che possano<br />

professare a suo tempo le dette 4 novizze segnata in nome dell’imperatore sotto al<br />

memoriale presentato dal sig. Pasotti di Tueno. Ma subito il Castello dimandò le fedi<br />

battesimali: e poi nel 1804 venne una negativa portata dal Provicario.<br />

2694. 1803<br />

Al P. Gio. Evangelista da Stenico. Arco.<br />

M.R.P.P.C.<br />

Sino dagli 8 del corrente conservo appresso di me rotolata la chiesta copia del<br />

regolamento cesareo del clero per ispedirla colla prima occasione alla P.V.M.R. Al mio<br />

originale di essa ho aggiunto un dispaccio regio de’ 31 maggio, il quale<br />

clementissimamente accorda, che li superiori Regolari possano essere confermati per<br />

altri tre anni dopo i primi tre, attesa la scarsezza attuale di sacerdoti, ed ordina, che<br />

quando i detti sacerdoti saranno ridotti al completo numero di prima, o vi saranno<br />

almeno approssimati, nuovamente venga ripersa la solita disciplina, fondata su la legge<br />

monastica di non confermare i superiori oltre li tre anni. L’ho mandato con piacere al P.<br />

<strong>Provincia</strong>le, cui è stato indirizzato. In avvenire adunque non farà bisogno il chiedere la<br />

dispensa dal sessennio: e non sarà disputabile la durazione del Diffinitorio. Nel giorno<br />

quinto di questo è stato qui un putto di Falesina per essere accettato nostro Terziario; ma<br />

l’abbiamo rimandato, perché ha 27 anni 811 , e più, ed avendo patito già molti anni un<br />

colpo apopletico, ha tutt’ora un braccio difettoso, e sembra stupidetto. Nello stesso<br />

giorno è comparso un altro putto di Vignola per essere parimente nostro Terziario. Ha<br />

circa 23 anni di età, ed essendoci paruto degno d’esser esaudito, gli abbiamo promesso<br />

d’insinuarlo al P. <strong>Provincia</strong>le, come in fatti l’abbiamo insinuato. F. Gio. Pietro dai 29<br />

dello scorso in qua è nell’infermeria con una risipola in una gamba. Dai 9 in qua si<br />

lavora ad aprire il muro per fare la porta di san Francesco 812 . Già è forato. Deo gratias.<br />

Le bacio le sacre mani, mi raccomando, e resto ecc. Trento 11 luglio 1803.<br />

NB. Li 12 luglio per il detto foro del muro sono passati degli uomini. Vi son<br />

passato anch’io nel giorno quintodecimo andando nella città. Li 26 agosto ho veduto<br />

nella soglia superiore inciso Porta Nuova 1803.<br />

811 Circa 20 anni.<br />

812 Porta Nuova di s. Francesco.<br />

243


2695. 1803<br />

Al P. Anacleto da Casezzo Guardiano di Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Il Padre <strong>Provincia</strong>le mi scrive da Cavalese, che un certo Martino Gardener dai Masi<br />

di Cavalese gli ha chiesto d’essere accettato per nostro Frate, anche soltanto come<br />

Terziario: e che perciò io scriva a V.P.R. affinché prenda informazione del medesimo<br />

Gardener da Fra Lucio di lui compatriotto. La prego adunque di prenderla, e di farmela<br />

tenere più presto, che sarà possibile. Il detto P. <strong>Provincia</strong>le partirà da Cavalese ai 18 del<br />

corrente. Al medesimo domani spedirò un dispaccio 813 , che ci dispensa dall’obbligo di<br />

confermare li nostri superiori dopo, che sono stati tre anni nell’officio. e vuole, che<br />

quando li sacerdoti saranno arrivati al loro numero antico, venga osservata la legge<br />

monastica di non confermargli oltre il tempo stabilito. Questo è buono, e ci dà motivo<br />

di sperare del bene anche nell’avvenire. Nuovamente la prego della predetta<br />

informazione, la riverisco, e resto. Trento 12 luglio 1803.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2696. 1803<br />

Io infrascritto nell’instrumento rendenese dell’anno 1347 per Vadaione, Pinzolo, e<br />

Baldino, alla linea, o sia riga cinquantesima prima leggo: Veniendo foras et inde sub<br />

pratis Valestoni: cioè come spiego io: Venendo fuora e di lì sotto ai prati di Valestone.<br />

Tanto attesto nel convento di san Bernardino appresso Trento li 13 luglio 1803.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

Così ho scritto pregato da un uomo rendenese venuto apposta da Rendena, cui diede<br />

il mio nome in iscritto il signor consigliere Luigi Prati dimorante in Trento. La contesa<br />

verte sopra la voce sub, volendo altri, che voglia dire sopra. La carta ha sb pratis. Se il<br />

notaio avesse voluto dire sopra i prati avrebbe scritto sup prata, o ŝ prata. Il notaio fu<br />

Pietro qm ser Andrea degli Alberti di Borzago. Di tale instrumento furono fatte delle<br />

versioni.<br />

2697. 1803<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le Giuseppe Antonio da Cles. Cavalese.<br />

M.R.P. Benedicite,<br />

Il P. Leonardo se ne ritrova colla licenza di ascoltare le confessioni ad annum. Fu<br />

esaminato da questi padri, e dal sig. abate Zucchelli. Si spera, che continuando lo studio<br />

insieme colla pratica si renderà degno di tempo più lungo. Potrà dargli la patente con<br />

comodo. Ho scritto al P. Guardiano di Campo per avere conformazione rapporto al<br />

candidato Gardener. Da detto P. Leonardo riceverà un’altra mia colla copia del<br />

dispaccio rapporto alla durazione de’ nostri superiori: ed un’altra volta le dico, che<br />

suppongo, esserle giunto il dispaccio mandatole, raccomandante il dare le tavole<br />

quartali. Aspettiamo risposta dalla P.V.M.R. rapporto al candidato per Terziario<br />

Cristano Weber di Vignola. Anche il P. Guardiano aspetta risposta da Lei. Gli Statuti<br />

nostri cap. 2, n. 7 dicono: “La recezione de’ novizzi si faccia dal Padre Ministro, e<br />

Diffinitorio nel Capitolo, o Congregazione, o fuori di essi, secondo la facoltà della<br />

Santità di N.S. Urbano VIII, cioè con due Diffinitori, e due Guardiani, che s’intende<br />

813 Spedito li 14.<br />

244


quando non vi siano presenti gli altri due Diffinitori. Chi riceverà altrimenti di quello,<br />

che di sopra è ordinato, tanto il Ministro, quanto i Diffinitori siano privi dei loro offizi, e<br />

più gravemente castigati ad arbitrio del superiore”. Così lo Statuto, a tenore del quale<br />

non ha voto nella recezione de’ novizzi chi non è Diffinitore, né Guardiano: e però non<br />

lo ha né pure il P. lettore Filippo. L’esame si può commettersi ad altri. Veda dunque la<br />

P.V.M.R. che non facciamo qualche fallo. Io crederei bene, che li candidati Agostin 814 , e<br />

Barbolin si presentassero soltanto nella prossima primavera, giacché ora non sembrano<br />

accettabili. Dell’Agostin ho inteso, ch’è variabile. Cosa simile ho inteso negli anni<br />

scorsi anche d’un Barbolin da Tesero, Se verrà il moenato chiameremo il P. Guardiano<br />

di Pergine: ma sarebbe bene, che prima di venire ci avvisasse 815 . Sino dai 29 dello<br />

scorso stanno nell’infermeria per una risipola il novizzo F. Gio. Pietro: e per altro male<br />

il P. Agostino. La prego della sua benedizione, e le bacio le sacre mani. Trento 13 luglio<br />

1803 816 .<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo suddito, e servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2698. 1803<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le Giuseppe Antonio. Cles.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Iersera dalla posta ci venne data una lettera per la P.V.M.R. tutta tedesca ex officio.<br />

Ella fu scritta tutta intus et foris dal solo sig. Capitano Circolare Martini in Roveredo li<br />

29 dello scaduto. Con essa ci avvisa, che li maestri quando finiranno d’insegnare<br />

riceveranno una medaglia d’oro colla catenella: eccettuati però li mendicanti, cui ciò<br />

non quadra ecc. Così ha rilevato il P. lettore Filippo. Io dunque non gliela spedirò; ma la<br />

riporrò nel provincialato. Servirà di avviso ai nostri Padri normali per nona spettare, o<br />

pretendere la detta medaglia quando sentiranno, che altri l’avranno ricevuta. Per<br />

supplire alla mancanza di essa sarà bene il fare altre memorie proprie di poveri<br />

Religiosi, perché i posteri sappiano il loro merito, il quale senza dubbio non sarà minore<br />

dell’acquistato dai premiati, e distinti colla medaglia. Questi Padri debbono supplire per<br />

il signor curato di Sardagna infermo 817 , e per quello d’Aldeno andato a bere le acidole.<br />

Rapporto al dispaccio, che ordina il dare le tabelle trimestrali de’ conventi le risponderà<br />

il P. Guardiano, quando sarà ritornato da Aldeno. Mi riesce nuovo, che debba darle il<br />

<strong>Provincia</strong>le. Onde credo, che farebbe bene scrivendo ai tre conventi, che le hanno date<br />

sino ad ora, ed al signor Capitano assicurandolo d’avere avvisato i detti conventi, perché<br />

le diano 818 . Non posso dirle altro dì di questo. La prego della sua paterna benedizione, e<br />

resto. Trento 18 luglio 1803.<br />

Suo um.mo, ubbid.mo suddito, e servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

Li 20 mercoledì ritornò il candidato Bolognani di Cavedine; li 20 pure fu scritto a<br />

Feltre per le Ordinazioni. Venne la risposta 7 agosto. Li 22 ven. Aqu. Salva. Li 10<br />

settembre altra. Li 30 sabato Lorenzo Predarolo di Cavedine d’anni 30.<br />

814<br />

Matteo d’Agostin di Cavalese, nipote ex sorore del P. Prosdocimo. Giuseppe Gozzalgo di Moena.<br />

Gabriele Barbolin di Tesero. Giacomo Bailoni da Vigolo di Vattaro fu qui li 27 agosto 1803.<br />

815<br />

Vedi sotto num. 2737.<br />

816<br />

Spedita li 14.<br />

817<br />

Antonio Zanolino che cascò per essergli rotto uno scalino d’una scala da mano.<br />

818<br />

d’Arco, Borgo, e Roveredo [*conventi in giurisdizione austriaca]<br />

245


2699. 1803<br />

Al Governo d’Insprugg.<br />

Excellentissimi Domini Domini.<br />

Frater Iosephus Antonius a Clesio Minister <strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum <strong>Provincia</strong>e<br />

sancti Vigilii reverenter exhibet EE. VV. Directorium divini officii typis editum pro<br />

anno currenti 1803, ac Directorium pro futuro anno 1804, manuscruptum in duplo,<br />

suppliciterque petit huius approbationem, ac eius autographi restitutionem. Datum<br />

Tridenti apud s. Bernardinum die 19 iulii 1803.<br />

Tridento<br />

Foris. Excellentissimo Caesareo-Regio Gubernio<br />

Austriae Superioris<br />

Oenipontum<br />

Insprugg<br />

Nell’invoglio coperto con carta, sotto alla lettera:<br />

Da Trento. All’Eccelso Imp. Reg. Governo dell’Austria Superiore in Insprugg.<br />

La lettera è in un foglio ordinario senza coperta. L’ho consegnata alla posta li 20<br />

luglio, mercoledì. La copia fu fatta da F. Vincenzo Maria di Cles. Sul mio MS ho messo<br />

Autographum.Fu approvato dall’Eccelso Presidio di Governo con decreto degli 8<br />

agosto: e spedito dall’Imp. Reg. Ufficio Circolare li 17 agosto 1803. Ricevuto dalla<br />

posta li 27 agosto, intatto. Ritornò l’autografo. Notato in Roveredo num. 5245/12<br />

Censura.<br />

2700. 1803<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le. Cles.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Oggidì si ha presentato Antonio figlio di Giacomo della Pe detto Massenzin di<br />

Stravino di Cavedine d’anni circa 23 per essere accettato nostro Frate laico819 . Noi<br />

dunque, cioè il P. Guardiano, il P. Diffinitore Gaudenzo, ed io, non avendo motivo di<br />

rimandarlo sconsolato, e con una negativa, gli abbiamo promesso d’insinuarlo alla<br />

P.V.M.R., siccome intendo di fare colla presente, senza però assicurarlo della chiesta<br />

grazia. Con questa occasione le fo sapere, che nella scorsa domenica è ritornato il mio<br />

pronipote Bartolommeo Antonio munito di ottimi attestati, desiderando d’essere presto<br />

accettato, e vestito. Egli è nato ai 13 dicembre 1780. Mi scrive il mio fratello prete don<br />

Benedetto, che avrebbe piacere, che venisse accettato, anche perché così risorgesse nella<br />

sua patria lo spirito di Religione. Lo raccomando adunque, e col bacio della sacra destra<br />

mi professo. Trento 19 luglio 1803.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo suddito, e servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Domani spedirò a Insprugg li Direttori ecc.<br />

819 Antonius Aloysius filius Iacobi qm Francisci dalla Pe dicti Massenzin de Stravino Cavedini<br />

baptizatus 3 iulii 1778. Fu qui li 26 luglio 1803. Forsan scribendum dall’Ape. Il libro de’ Battezzati dice<br />

dalla Pe. Nel 1529 fu scritto Giacomo della Gnes pro dell’Agnes. Un altro ha scritto Santa Gata per<br />

Sant’Agata. Un altro dell’Adama, ed un altro della Dama. Un altro per d’Alcantara ha scritto dal<br />

Cantara. Un altro nel 1669 ha la Provina per l’Approvina.<br />

246


2701. 1803<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le. Cles.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Oggidì stati levati li secondi voti per li due novizzi chierici F. Gio. Pietro, e F.<br />

Teodoro. Furono tutti bianchi. L’altrieri fu qui di nuovo il candidato Bolognani di<br />

Cavedine, supponendosi capace per essere accettato; ma l’abbiamo rimandato con<br />

questo, che prima impari a leggere, poiché ora non sa leggere di seguito una riga. e dice<br />

più spropositi, che parole. Il P. Guardiano di Campo mi ha risposto circa il candidato<br />

Gardener dai masi di Cavalese, e mi ha mandato la risposta per mano di F. Lucio venuto<br />

qua con F. Biasio, e col mulo per pigliare del vino, e dell’olio. Le spedisco tale risposta<br />

qui rinchiusa, la quale fummi ratificata in voce da F. Lucio. Se verranno degli altri<br />

candidati, che non siano capaci di leggere francamente, io non darò loro il mio voto.<br />

Intendo, che il Manega Antonio820 , fratello di F. Clemente, non è stato capace di durare<br />

presso i PP. di s. Croce in esercizi spirituali neppur una settimana: e che il candidato<br />

cavalesiano d’Agostin chiede d’esser Frate per fini umani. L’ultimo esame per la<br />

confessione ci ha pregiudicato. Quindi la prego di non avere tanta premura di mandare il<br />

P. Gio. Battista. Genuflesso la prego della sua benedizione, e resto. Trento 22 luglio<br />

1803.<br />

D V.P.M.R. Um.mo, ubbid.mo suddito, e servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2702. 1803<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le. Cles.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Assicuro la P.V.M.R. che oggidì ho ricevuto la sua de’ 22 e che non ho ricevuto<br />

l’accennatami rapporto al candidato di Vignola per Terziario. Quando ritornerà da<br />

Aldeno il P. Guardiano le risponderemo intorno al medesimo candidato. Frattanto le<br />

dico, che il P. Gaudenzio ed io lo crediamo degno d’essere accettato. Ci ha detto, che<br />

vorrebbe sapere presto il suo destino, perché s’egli non viene con noi, il di lui fratello<br />

parte verso al Germania per li suoi negozi: e s’egli viene con noi, il fratello stassene a<br />

casa. Ultimamente le ho scritto, che io ho risolto di non accettare per chierici quelli, che<br />

non sanno leggere francamente. Ora glielo replico, perché tanto vienmi raccomandato<br />

anche dal P.M.R. Evangelista, il quale non si contenta del Lasino, e del Sovero.<br />

Rapporto a questo dubita eziandio degli occhi. Mi aggiunge, che si pente di non avere<br />

mandato via il Gerio, inteso avendo, che in Arco ha scritto lettere senza licenza, ed ha<br />

manifestato il suo malcontento ai candidati Baroncino, e Segala,li quali ciò non ostante<br />

seguitano a venire in coro a cantare li vespri, e le Compiete, ed a trattare co’ Religiosi,<br />

eccettuato il detto Padre Evangelista. Mi avvisa in oltre, che il Carmelino ha<br />

contrarissimo il suo padre, e che il sig. arciprete d’Arco (Giacomo Pisoni) ha fatto<br />

quanto ha potuto per dissuaderlo dal farsi Frate. In caso, che venga qua dunque converrà<br />

esaminare ben bene la di lui vocazione, e non precipitare la vestizione. La malattia di<br />

Sardagna durerà non poco. La prego al solito della sua paterna benedizione, e resto.<br />

Trento 24 luglio 1803.<br />

Suo um.mo suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

820<br />

Voleva esser nostro: ed essendo stato rigettato andò per farsi Cappuccino. S’è poi fatto nel 1804<br />

col nome di F. Illuminato.<br />

247


2703. 1803<br />

Al P. Gio. Evangelista da Stenico. Arco.<br />

M. Rev. padre padrone colendissimo.<br />

Iersera ho ricevuto la sua de’ 15. Mi spiace, che li novizzi le dieno da patire: e<br />

molto più la notizia geriana, rapporto alla quale converrà stare con gli occhi aperti.<br />

Circa poi la difficoltà nel leggere, le fo sapere, che già ho scritto li 22 del corrente al P.<br />

<strong>Provincia</strong>le, che io non darò il mio voto a chi non sarà capace di leggere francamente.<br />

Le aggiungo, che farò leggere il tutto di seguito come va letto in pubblico il latino, e<br />

l’italiano. Questi due ultimi novizzi Festi, e Bonora sono passati a pieni voti nella<br />

seconda votazione. In S. Chiara è Badessa la M. Barbara: Vicaria la M. Maria Gioseffa<br />

Perugina; e maestra la M. Maria Rosa Riccabona. Le loro novizze sono sode, e stanno<br />

aspettando la grazia di poter professare alla trentina, essendo entrate nel monastero<br />

mentre fu trentino. Noi abbiamo due candidati per Terziari, e credo, che presto saranno<br />

loro mandate le obbedienze. Sonovi anche de’ candidati per laici; ma tengo ordine di dir<br />

loro, che si presentino, se vogliono, al tempo della prossima Congregazione. Ho spedito<br />

a Insprugg il Direttorio nuovo colla giunta dell’officio, che qui le mando in parte 821 .<br />

Sono tre giorni, che sto meglio co’ miei occhi. Per carità mi raccomandi al Signor Iddio,<br />

mentre congratulandomi secolei, che sia vicina al compimento dell’anno cinquantesimo<br />

di sacerdozio, e notificandole, che la M. Aquila sta estremata, la riverisco ecc. Trento 25<br />

luglio 1803.<br />

2704. 1803<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le. Cles.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Oggidì fu da me il Weber di Vignola candidato per Terziario, con un buon attestato<br />

di quel R.S. curato rapporto ai suoi costumi: ed io l’ho rimandato a sua casa colla<br />

speranza, che presto la P.V.M.R. gli manderà l’obbedienza. Nello stesso giorno è pure<br />

ritornato da me il candidato Massenzini colla fede del Battesimo conferitogli ai 3 di<br />

luglio 1778822 . A questo poi ho detto quanto mi ha scritto la P.V.M.R., cioè che ora non<br />

può essere accettato, e che potrà presentarsi al tempo della Congregazione di primavera.<br />

Il P. Guardiano non è ancora ritornato da Aldeno: ed il P. Francesco Maria è in<br />

Sardagna. Ieridì fu intimata la soppressione ai PP. Conventuali, ed ai PP. Somaschi di<br />

Trento. Del resto non parlo, perché non son sicuro abbastanza. Col bacio delle sacre<br />

mani la prego della sua paterna benedizione, e resto. Trento 26 luglio 1803.<br />

Di V.P.M.R.<br />

cui aggiungo, che ho messo nel provincialato il suo tabacco di Mezlombardo, e che<br />

la M. Carlina Alberti sta col male di petto.<br />

Um.mo, ubbid.mo suddito, e servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Il P. Guardiano è ritornato, e con noi due Diffinitori acconsente, che sia vestito<br />

il detto Weber.<br />

2705. 1803<br />

Al sig. don Benedetto <strong>Tovazzi</strong> seniore. Volano.<br />

Molto Rev. sig. e Fratello Carissimo.<br />

821<br />

del Beato Benvenuto da Recanati.<br />

822<br />

Il Massenzini è ritornato da me ancora nel giorno quinto d’agosto, con intenzione di andare dal P.<br />

<strong>Provincia</strong>le.<br />

248


Confesso, che ho ricevuto due vostre carissime, con cui mi avete raccomandato il<br />

Pasquali dai Quattro Masi, ed il nostro pronipote Bartolommeo. Non vi ho risposto in<br />

iscritto allora 823 , perché la scarsezza, e la circostanza del tempo non me lo permisero, e<br />

supposi, che potessero bastarvi le risposte mandatevi a voce per mezzo degli stessi latori<br />

delle vostre lettere. Anche oggi suppongo, che vi avranno ragguagliato, ed assicurato<br />

d’essere stati ben ricevuti dal Padre <strong>Provincia</strong>le, e da me. Ciò non ostante penso bene di<br />

farvi sapere anche con questa mia, che il Pasquali non poté accettarsi subito per nostro<br />

fratello chierico, perché si mostrò incapace quasi affatto di leggere il Breviario: e quindi<br />

gli abbiamo promesso di accettarlo, eziandio a preferenza d’altri, subito che fossesi<br />

mostrato capace di leggere competentemente. Ora però la nostra promessa non varrebbe<br />

quand’anche nelle carceri di Roveredo dove sta ancora, fosse diventato un<br />

eccellentissimo lettore, atteso che l’irregolarità da lui contratta con un omicidio<br />

qualificato ci vietarebbe l’ammetterlo nel nostro sacro consorzio, specialmente come<br />

chierico 824 .<br />

Il pronipote pure non poté accettarsi, perché venne fuori di tempo, cioè dopo lo<br />

scioglimento del Diffinitorio, cui privative quoad alios, tocca l’atto dell’accettazione<br />

all’Ordine nostro. Quindi gli fu detto, che se si presenterà quando congregarassi nella<br />

prossima primavera il mentovato Diffinitorio, e porterà un attestato di medico, che il<br />

suo difetto oculare non sia di conseguenza, molto probabilmente resterà consolato. Dissi<br />

di conseguenza, perché il portato parla soltanto del passato, e nulla dice del futuro.<br />

Voglio sperare, che l’accennato difetto non sarà di conseguenza, e non passerà più oltre;<br />

come pure, che il soggetto ad esso persevererà nella sua santa risoluzione: al qual fine io<br />

spesso, e di cuore lo raccomanderò all’infinita bontà di Dio Signor nostro<br />

clementissimo.<br />

Finalmente accertandovi, che ho notificato al Padre <strong>Provincia</strong>le per lettera le<br />

replicate istanze del predetto nostro pronipote: l’ottimo attestato fattogli dal R.mo<br />

signor arciprete, e la vostra santa premura, che la di lui accettazione serva di stimolo ad<br />

altri per far risorgere nella nostra patria lo spirito di Religione: e facendovi sapere, che<br />

ho dovuto, e debbo rispondere anche ad altri nostri candidati, che aspettino la<br />

Congregazione diffinitoriale: vi saluto con tutti tutti li vostri domestici, e mi protesto.<br />

Trento, s. Bernardino 29 luglio 1803 825 .<br />

Vostro affez.mo Fratello<br />

F. Gio. Grisostomo de’ Minori Riformati.<br />

Extra. Al Molto Rev. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor don Benedetto <strong>Tovazzi</strong> seniore.<br />

Volano<br />

2706. 1803<br />

Al P. Maestro Gregorio da Caldese. Pergine.<br />

Ed in di lui assenza al P. lettore Sisinnio Maria.<br />

R.P.<br />

In questo momento ho ricevuto da Cles la qui rinchiusa lettera, coll’inserita<br />

obbedienza per il candidato Cristano Weber di Vignola, da V.P. raccomandato. La<br />

prego d’inchiuderle in una sua dopo d’averle lette, e spedirle prestamente al detto<br />

823<br />

nel 1802.<br />

824<br />

Non ha ammazzato il suo padrone, perché il colpo andò fallato.<br />

825<br />

Spedita li 31 luglio.<br />

249


Weber, replicandogli l’avviso del P. segretario rapporto all’abito. E riverendola col<br />

Padre lettore Sisinnio Maria, mi dico. Trento 31 luglio 1803.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Nota. Il Weber andrà a Melombardo li 21 agosto: sarà vestito da Terziario li 24 col<br />

nome di F. Mario. Deporrà Fiorini 50 826 presso il Grandi in Pergine.<br />

2707. 1803<br />

Al P. Ministro <strong>Provincia</strong>le.<br />

M.Rev. Padre Benedicite.<br />

Rendo certa la P.V.M.R. che ho ricevuto l’obbedienza per il Weber, e che alla più<br />

lunga posdomani con una mia la spedirò a Pergine827 . Oggidì è venuto qua da Dro il<br />

candidato Angelo Tavernino, supponendosi vicino alla sua vestizione. L’abbiamo fatto<br />

leggere latino, e italiano, e l’abbiamo trovato incapace di leggere ne’ nostri cori, e<br />

refettori. Onde per parte nostra gli abbiamo inculcato, che si franchi prima nella lettura.<br />

Io però stento a credere, che sia per arrivarvi, non avendo maestro, né tempo. Mi è<br />

convenuto di esortare i Religiosi a sofferire l’insufficienza de’ vestiti in fretta,<br />

speranzandoli, che non succederà il simile in seguito. Non vorrei scomparire. Mi rimetto<br />

però a quanto giudicherà bene la P.V.M.R. e col bacio della sacra destra la prego della<br />

sua benedizione. Trento 1 agosto 1803.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid,mo suddito, e servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2708. 1803<br />

Al padre Gio. Evangelista. Arco.<br />

M.R.P.S.L.G.C.<br />

Li 20 dello scaduto fu qui il candidato Bolognani supponendosi capace per essere<br />

accettato:oggi poi è comparso il candidato Tavernino di Dro credendosi vicino alla sua<br />

vestizione. Avendosi però mostrati affatto incapaci di leggere ne’ nostri cori, e refettori,<br />

gli abbiamo rimandati, ed esortati a continuare lo studio. Di tanto ne do parte anche al P.<br />

<strong>Provincia</strong>le, ch’è parimente risoluto di non vestire chi non sa almeno leggere.<br />

Suppongo, che saprò, essere stata intimata la soppressione a questi PP. Conventuali, e<br />

Somaschi. Le aggiungo, che tremano le povere suore di S. Chiara, quantunque abbiano<br />

ricevuto un rescritto favorevole rapporto alle moderne loro novizze. Intendo, che oggidì<br />

con un carro furono condotti nel Castello i libri di s. Francesco. Tengo l’obbedienza per<br />

un Terziario di Vignola, che sarà vestito a Mezzo li 24 del corrente828 . La vestizione<br />

dell’altro sarà differita. La prego d’indicarmi dove stieno riposte le regolette di nuova<br />

stampa; e se mi aggiugnerà la nota de’ novizzi costì vestiti, anche dell’emigrato, la<br />

riceverò per favore. F. Gio. Pietro è ancora nell’infermeria, come convalescente, La<br />

nuova porta di s. Francesco è frequentata. Nulla sappiamo di s. Rocco. Nulla del<br />

vescovo. Aspettiamo risposta da Feltre per le Ordinazioni829 . La M. Aquila tira in lungo.<br />

Preghi Dio, e la Madre delle Grazie per me, per la Religione nostra, e per tutto il<br />

Trentino ecc. Trento 1 agosto 1803.<br />

826 *Per il vestiario monastico.<br />

827 Spedita li 2 per Isidorum.<br />

828 Spedita li 2 per Isidorum.<br />

829 Venne la risposta li 7 agosto di sera.<br />

250


2709. 1803<br />

Al P. Michel Angelo da Roveredo Vicario. Roveredo.<br />

Rev. Padre. L.I.C.<br />

Iersera ho ricevuto la patente, ed in questa mattina ho conseguito, che monsignor<br />

Vicario ha prorogato l’autorità in essa notata con un Denuo ad triennium. Gliela<br />

rimanderò colla prima occasione opportuna; e supponendo, che frattanto potrà servire al<br />

confessore questo mio avviso per esercitare il suo sacro ministero, li riverisco entrambi,<br />

e resto. Trento 6 agosto 1803.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Nota. Il confessore si è don Innocenzio Turrini d’Avio, già prete dell’Oratorio di s.<br />

Filippo Nerio in Mantova, e poi in Trento. Ora dicesi d’anni 40 nel clerologio, e da<br />

Vado Casaro. Sta in Roveredo. L’ho riverito in Trento. La prima patente trentina per lui<br />

Filippino è de’ 27 luglio 1798 ad biennium per li decanati di Roveredo, Avio, e<br />

Brentonico, coll’autorità etiam in reservata. Fu estesa ad Praeturam Trid. 14 febbraio<br />

1799. Prorogata ad triennium 25 iulii 1800. Denuo ad triennium 6 aug. 1803. Venne a<br />

Trento per cagione della guerra de’ tedeschi coi francesi.<br />

2710. 1803<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Vicario. Roveredo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

L’altrieri ho avvisato la P.V.R. che la patente innocenziana fu prorogata. Ora la<br />

preparo qui rinchiusa per rimandargliela con la prima occasione opportuna. Voglio<br />

sperare, che non ismarrisassi, e che le ritornerà recto tramite. E riverendola insieme col<br />

suo buon penitente confessore, mi esibisco, e professo. Trento 8 agosto 1803.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2711. 1803<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le Giusepp’Antonio. Cles.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Essendo stato replicatamente avvisato, che in Mezzo si tratta con impegno<br />

d’introdurre l’organo, e di schiantare gli alberi fruttiferi dell’orto per renderlo un<br />

vignale, ad onta de’ nostri Statuti capo 3, num. 31, capo 5, num. 12 e capo 6, num. 4<br />

colla speranza di ottenere la dispensa dalla Santa Sede, ardisco di pregare la P.V.M.R.<br />

che voglia impedire così fatte novità, e vietare il parlarne. Il di Lei antecessore ha<br />

protestato ai Mezzani 830 , che se avessero eretto l’organo, sarebbe andato in persona a<br />

gettarlo, e disfarlo. Spero, ch’eziandio la P.V.M.R. nodrirà lo stesso zelo, e non<br />

lascerassi sovvertire dagl’ingannevoli pretesti de’ novatori.<br />

Il Massenzini premuroso di sapere il suo destino è stato qui con intenzione di venire<br />

da V.P.M.R e per fermarlo dovetti leggergli quanto di lui ha la di Lei lettera.<br />

Intenderà da questo P. Guardiano, che monsignor vescovo di Feltre 831 ci favorirà<br />

ordinando i nostri chierici, se andranno là innanzi alla metà del prossimo settembre. Io<br />

crederei bene, che fossero là i tonsurandi ai 4 di settembre, perché così potrebbero in<br />

una settimana ricevere anche il Diaconato quelli, che hanno l’età, cioè F. Basilio, F.<br />

Candido, F. Lodovico. Vorrei pure, che gli accompagnasse il P. lettore di Borgo.<br />

830 *I Frati del convento di Mezzolombardo.<br />

831 Bernardo Maria Carenzoni da Brescia monaco Olivetano.<br />

251


Frattanto scriverò a Borgo, e Pergine, che si preparino, facendo anche gli esercizi. Gli<br />

altri ordinandi potrebbero essere F. Vincenzo Maria, F. Luigi, F. Pietro, F. Saverio, F.<br />

Alberto. Staremo attendendo la volontà di V.P.M.R. cui bacio le mani, e chiedo la<br />

paterna benedizione. Trento 9 agosto 1803.<br />

Um.mo, ubbid.mo suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. Nella prossima domenica comincieranno una Missione in Villa Montana li PP.<br />

Guardiani di Trento, e Pergine 832 . Non vorrei, che frattanto venissero li candidati<br />

fiemaschi.<br />

2712. 1803<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano di Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Giacché monsignor vescovo di Feltre ci ha fatto rispondere, che ordinerà i nostri<br />

chierici tutti, qualora sieno là innanzi la metà del prossimo settembre, vi avviso, che<br />

senza dilazione facciate fare gli esercizi spirituali ai vostri F. Saverio, F. Lodovico, e F.<br />

Candido, e che si preparino il primo per il presbiterato, e gli altri per la prima tonsura, li<br />

4 Ordini minori, per il suddiaconato, e Diaconato. Saranno loro aggiunti anche F.<br />

Basilio, F. Luigi, F. Pietro, F. Vincenzo, e F. Alberto: e probabilmente sarà pregato il P.<br />

lettore Vigilio perché gli accompagni. In seguito sarete avvisato del tempo, in cui<br />

dovranno mettersi in viaggio. In tutta fretta vi saluto ecc. Trento 10 agosto 1803. Io<br />

vorrei, che li tonsurandi fossero in Feltre avanti li quattro di settembre. Rapporto agli<br />

altri basterà, che sienvi per gli otto. Quindi potranno andare divisi in due compagnie.<br />

2713. 1803<br />

Al P. Sisinnio Maria da Sanzeno. Pergine.<br />

Rev. Padre lettore.<br />

Monsignor vescovo di Feltre ci farà la grazia di ordinare li nostri chierici, anche<br />

con più ordinazioni, qualora si portino là innanzi la metà del prossimo settembre. Si<br />

pensa di mandarvene otto. Prego dunque la P.V.R. che faccia fare subito gli esercizi<br />

spirituali ai suoi F. Pietro, e F. Basilio, e che si preparino il primo per il presbiterato, e<br />

l’altro per la prima tonsura, per li 4 Minori, per il suddiaconato, e Diaconato. Io vorrei,<br />

che li tonsurandi fossero in Feltre avanti li 4 di settembre, perché così potrebbero<br />

ricevere il suddiaconato agli 8 ed il diaconato agli undici. Forse saranno accompagnati<br />

dal P. lettore Vigilio 833 . Per ora non le dico altro, se non che in fretta riverendola sono.<br />

Trento 10 agosto 1803.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2714. 1803<br />

Al P. Gio. Evangelista da Stenico. Arco.<br />

M.R.do Padre S.L.G.C.<br />

Eccolo prontamente servito con tutto l’officio muovo del Beato Benvenuto da<br />

Recanati. Se poi me lo rimanderà, servirammi per comunicarlo anche ad altri, senza<br />

essere obbligato a farne tante copie 834 . Mi piace, che gli fu assegnato il giorno 15 di<br />

832<br />

Sono andati nel sabato dopo il vespro 13 agosto. Ritornarono nella sera de’ 21.<br />

833<br />

Il P. lettore Vigilio si ha scusato.<br />

834<br />

Lo ha rimandato.<br />

252


maggio, ch’era vacuo, per non ismuovere dai cinque s. Pio quinto, come hanno fatto i<br />

PP. Conventuali, essendo morto ai cinque. Lo ringrazio della nota de’ novizzi; ma<br />

debbo significargli, che a me non basta, perché abbisogno del nome, e cognome<br />

secolaresco, del giorno, mese, ed anno della nascita, del giorno, mese, ed anno della<br />

vestizione: e del giorno, mese, ed anno della professione, oppure uscita. Il vescovo di<br />

Feltre ci farà la grazia di ordinare i nostri chierici avanti la metà del prossimo settembre.<br />

Quindi se Iddio Signor nostro non disporrà diversamente saranno mandati là otto<br />

ordinandi d’ogni classe. F. Gio. Pietro ieridì è ritornato nell’infermeria per la sua<br />

risipola. F. Abbondanzio è chiesto a s. Michele per assistere a quel prelato gravemente<br />

infermo. Domani questo P. Guardiano con quello di Pergine comincierà una Missione in<br />

Villa Montana. Questi novizzi si diportano bene. Il ragazzo di sagrestia (Antonio<br />

Tommasi) serve sine querela. Io presentemente mi contento de’miei occhi. Bramo,<br />

ch’eziandio la P.V.M.R. si conservi lungamente, e col bacio delle sacre mani mi<br />

professo. Trento 12 agosto 1803.<br />

Suo um.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2715. 1803<br />

Pro memoria<br />

Non essendo venuta veruna risposta al memoriale portato sopra num. 2620, fu<br />

replicato per mezzo del signor Conte canonico Pompeati di Trento nel modo seguente, e<br />

venne il soggiunto rescritto.<br />

Beatissimo Padre.<br />

Il P. Daniele da Denno Minore Riformato della <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio diocesi di<br />

Trento, oratore umilissimo della S.V. bramando dopo la predica, nel di cui esercizio<br />

l’oratore si occupa, o in fine di Missione, o Avvento, ed anche dopo i santi esercizi<br />

poter fare acquistare a suoi uditori un’Indulgenza plenaria, supplica umilmente la S.V.<br />

perché si degni accordargliela. Che ecc.<br />

Die 21 iulii 1803.<br />

Sanctissimus Dominus Noster Pius PP. VII omnibus utriusque sexus<br />

christifidelibus, qui s. Missionibus, ac spiritualibus exercitiis in aliqua ecclesia, seu<br />

oratorio publico de licentia Ordinarii ab oratore peragendis octo consecutivis diebus<br />

devote interfuerint, Indulgentiam plenariam lucrandam in uno ex ultimis tribus tum s.<br />

Missionum, tum spiritualium exercitiorum diebus, dummodo vere poenitentes, confessi,<br />

ac s. Communione refecti fuerint, et per aliquod temporis spatium iuxta mentem<br />

Sanctitatis Suae pie oraverint, benigne concessit. Voluitque Sanctitas Sua hanc gratiam<br />

ad septennium absque Brevis expeditione fore valituram, et pro unica vice in quolibet<br />

anno suffragari. Datum Romae ex secretaria s. Congregationis Indulgentiarum.<br />

L.+S. Petrus Maccarani secertarius.<br />

Card. praefecti Didaci Innici Caraccioli Neapolitani tit. s. Augustini.<br />

Infra est Gratis, Foris autem “Alla Santità di N.S. Papa Pio VII. Per l’entroscritto<br />

oratore.<br />

Adorni”.<br />

Haec descripsi Tridenti die 12 augusti 1803.<br />

2716. 1803.<br />

Al P. Davide da Tiarno Guardiano. Villa Montana. In canonica.<br />

Rev. Padre Benedicite.<br />

253


Iersera ho ricevuto risposta dal Padre <strong>Provincia</strong>le. Egli si rimette in tutto a noi<br />

rapporto alle Ordinazioni de’ chierici, anche circa il numero di otto, e il prevenire con<br />

lettera i feltrensi del loro arrivo. Onde se la P.V.R. giudica bene, potrà scrivere al fu<br />

nostro predicatore, coll’ed in assenza a quel P. Guardiano, che gli ordinandi saranno<br />

otto divisi in due compagnie, giacché di diversi Ordini, e che la prima sarà in Feltre per<br />

ricevere la grazia dell’ordinazione ai quattro di settembre. La seconda per gli otto; e che<br />

tre resteranvi per gli undici, qualora monsignor vescovo si degni di tenere tante<br />

Ordinazioni. Potrà mandare a me la sua lettera, mentre io mercoledì la farò spedire per<br />

la posta. Suppongo, che sarà ben fatto il prevenire l’arrivo de’ predetti ordinandi,<br />

essendo tanti, e per tanti giorni. Prego Iddio Signor nostro, che conservi la P.V.R. in<br />

prospero stato, e che le dia la grazia di farsi molto merito colle sue apostoliche fatiche: e<br />

baciandole riverentemente le mani mi professo. S. Bernardino 14 agosto 1803.<br />

Suo um.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2717. 1803<br />

Al P. Antonio Maria da Rovigno. Feltre.<br />

R.P.P.C.<br />

Attesa la benignità di codesto monsignor vescovo, manifestataci dalla P.V.R.<br />

manderemo costà sul principio del prossimo settembre otto de’ nostri chierici, divisi in<br />

due compagnie, per essere graziati con diversi Ordini, cioè tre col presbiterato, uno col<br />

Diaconato, uno colla Tonsura, e quattro Minori, e gli altri tre colla Tonsura quattro<br />

Minori, Suddiaconato, e Diaconato. Ci dispiace di essere nella dura necessità di dover<br />

arrecare tanto disturbo al lodato prelato, ed insieme al di Lei venerabile convento.<br />

Speriamo però d’esserne compatiti dalla loro bontà, siccome preghiamo. Io poi<br />

facendole noto, che scrivo questo per commissione del mio Padre <strong>Provincia</strong>le assente,<br />

con tutto il rispetto la riverisco, e mi raffermo. Trento, s. Bernardino 16 agosto 1803 835 .<br />

Della P.V.R. Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

Trento<br />

Extra. Al Rev. Padre padrone colendissimo<br />

Il Padre Antonio Maria di Rovigno<br />

Lettore teol. ex diffinitore, predicatore, e Vicario<br />

de’ Minori Riformati, ed in di lui assenza<br />

al R.P. Guardiano<br />

Feltre<br />

Santo Spirito<br />

---------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

Li 6 e 7 settembre fu qui il candidato Angelo Tavernino di Drone.<br />

----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

835 Spedita li 17.<br />

2718. 1803<br />

254


Essendosi scusato di scrivere a Feltre il mio P. Guardiano, attese le sue occupazioni<br />

di Villa Montana 836 , ho scritto io, che li nostri chierici saranno là sul principio del<br />

prossimo settembre, divisi in due compagnie. Che tutti otto vengano all’esame vescovile<br />

in Trento parmi necessario, perché possano seco portare a Feltre l’attestato del tenore<br />

qui compiegato. Quelli, che dovrebbero venire apposta sono i tre di Borgo, ed i due di<br />

Pergine. Fra Luigi, e F. Alberto dovranvi venire per necessità di poter passare più<br />

oltre 837 . Vorrei, che fossero qui tutti nella sera de’ 28 oppure al pranzo de’ 29 del<br />

corrente: e che nello stesso tempo fosse qui anche la P.V.M.R. Converrà renderli<br />

avvisati di ciò nella prossima settimana. Farò preparare alcun carte 838 di tabacco per li<br />

Religiosi nostri feltrensi soltanto, e non per li curiali, affinché non ne pretendano anche<br />

in seguito, come hanno fatto un’altra volta. Ma non so se sarà contrabbando. Que’ tre,<br />

che andranno al sacerdozio dovranno pigliare seco tre fazzoletti bianchi. In questa sera è<br />

capitato qui il candidato Pietro Bridaroli di Cavedine, che sarà vestito col nome di Fra<br />

Giacomo ai 19 839 . Egli è nato li 25 marzo 1781, e dice, che il Comai vuole ritornare. In<br />

questa mattina colla licenza presunta della P.V.M.R. è partito per Civezzano, e Pergine,<br />

insieme con F. Salvadore, il P. Ignazio. Noi però temiamo di qualche disturbo per<br />

cagione del di lui male. Ha chiesto egli tale licenza. Genuflesso la prego della sua<br />

serafica benedizione, e resto. Trento 16 agosto 1803.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbed.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2719. 1803<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello. S.L.G.C.<br />

Supponendo, che avrete ricevuto un’altra mia de’ 10 del corrente rapporto ai vostri<br />

chierici ordinandi F. Saverio, F. Candido, e F. Lodovico, ora autorizzato parimente dal<br />

Padre <strong>Provincia</strong>le vi avviso, che li facciate essere qui a Trento per l’esame monastico, e<br />

vescovile nella sera de’ 28 oppure al pranzo de’ 29 di questo. Allo stesso tempo<br />

dovranno esser qui anche li due perginesi, il clesiano, e questi due. La prima compagnia<br />

di essi dovrà partire da Borgo per Feltre nel primo giorno del prossimo settembre,<br />

insieme col P. lettore Vigilio, il quale con un chierico d’una sola Ordinazione potrà<br />

partire da Feltre per ritornare a Borgo nel giorno quinto. La seconda compagnia potrà<br />

partire da Borgo ai cinque. Dopo gli otto resteranno in Feltre i tre soli ordinandi<br />

Diaconi, cioè F. Basilio, F. Candido, e F. Lodovico. Così sono disposte le cose per<br />

alleggerire il peso al convento di Feltre, ed acciocché non vadano per le strade tanti<br />

insieme ad uno stesso passo. Saranno loro date alcune carte di tabacco per li Religiosi di<br />

Feltre. Avvertite, che li vostri sieno ben provveduti rapporto ai sandali, e che non<br />

manchino a quanto sopra ho avvisato. Vi saluto, ed abbraccio cordialmente ecc. Trento<br />

19 agosto 1803.<br />

2720. 1803<br />

Al P. Sisinnio Maria da Sanzeno. Pergine.<br />

836<br />

Missionovvi col P. Daniele Guardiano di Pergine.<br />

837<br />

F. Luigi è venuto li 18 agosto.<br />

838<br />

Quattro.<br />

839<br />

Dominicus Petrus Aloysius filius Iacobi qm Dominici Bridaroli Mustei, baptizatus Cavedini die<br />

25 martii 1781 a medcio Bartholomaeo Antonio ab Armis domi. Pater eius hac die 17 augusti deposuit<br />

florenos 50 apud Tomasellum pro vestibus.<br />

255


R.P. lettore.<br />

Autorizzato dal M.R.P. <strong>Provincia</strong>le avviso la P.V.R. che faccia essere qui a Trento<br />

li suoi chierici F. Pietro, e F. Basilio nella sera de’ 28 oppure nella mattina de’ 29 del<br />

corrente, affinché insieme con gli altri sei possano sostenere l’esame monastico, e<br />

vescovile. F. Basilio dovrà essere in Feltre avanti li 4 del prossimo settembre, e F. Pietro<br />

avanti gli otto. Il primo dovrà fermarvisi per ottenere il Diaconato sino agli undici.<br />

L’altro potrà partire da Feltre ai nove. Avverta, che sieno ben provveduti rapporto ai<br />

sandali, e che non manchino di venire qua per il tempo notato. Spero, che il tutto<br />

succederà ad votum, e riverendola resto. Trento 19 agosto 1803.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2721. 1803<br />

Al P. Evangelista da Stenico. Arco.<br />

M.R.P.S.L.G.C.<br />

In questa notte fu qui con noi l’ex novizzo Comai di Cavedine venuto apposta per<br />

manifestarci il suo pentimento d’avere lasciato il nostro sacro abito, ed il desiderio di<br />

riaverlo. Il partendo mi ha detto, che ritornerà qua nel giorno trentesimo dell’andante<br />

per presentarsi, e raccomandarsi anche al Padre <strong>Provincia</strong>le. Io l’ho sgridato, e gli ho<br />

protestato, che non facilmente crederò alle di lui promesse. Buono per lui ch’è giovine.<br />

Prego dunque la P.V.M.R. del suo sentimento, e d’una distinta relazione de’ di lui<br />

diportamenti. Io penso, che sarebbe bene farlo aspettare sino alla Congregazione della<br />

primavera. Ieridì qui abbiamo dato l’abito laicale a Pietro Bridaroli di Cavedine, ora<br />

detto F. Giacomo 840 , ad insinuazione di monsignor Gio. Giacomo Piccini di lui padrino<br />

cresimale. Egli è nato li 25 marzo 1781. Il P. Ignazio con F. Salvadore, è andato a<br />

Civezzano, e Pergine per cangiar aria. F. Modesto lavora, e serve quietamente. Il Prelato<br />

di s. Michele sta meglio, benché non sia stato assistito da F. Abbondanzio. A s. Chiara<br />

non vi è novità. La prego di tenermi raccomandato a D.O.M. Trento 19 agosto 1803.<br />

2722. 1803.<br />

Io infrascritto attesto, che il Molto Rev. signor don Francesco Michelotti di Dro ha<br />

deposto intanto una cedola di cinque fiorini a beneficio di questo povero convento di<br />

san Bernardino per qualche ricognizione d’un estratto d’una pergamena dell’anno 1291<br />

relativa al diritto di pescare in un rimone presso il lago di Toblino. In fede ecc. Dato nel<br />

convento di s. Bernardino appresso Trento li 19 agosto 1803.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

de’ Minori Riformati di s. Francesco.<br />

Egli ha voluto l’intanto, ed il qualche. Vedi sopra num. 2550, 2652, 2689 e To. V.<br />

Cod. diplom. n. 1087.<br />

2723. 1803<br />

Al P. Prosdocimo da Cavalese. Cles.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ho differito il rispondere alla P.V.R. per avere inteso, ch’è andata in Fieme. Ora le<br />

dico, che per poter risponderle fondatamente dovrei avere innanzi agli occhi li<br />

840 Nell’obbedienza gli fu assegnato il nome d’Ilarione.<br />

256


memoriali presentati alla s. Penitenzieria, ed i rescritti della medesima. Ciò non ostante<br />

le dico, che aspetti la risposta al suo ultimo memoriale, non essendo troppo lungo lo<br />

spazio di trenta giorni per una risposta romana: e qualora questa non venisse dopo un<br />

tempo congruo, e possa credersi esposto tutto intero il caso da Tizio, attengasi alla<br />

risposta data dal medesimo Tizio, senza la clausola, che dimittat etc. Siccome poi Tizio<br />

senza scrupolo continua il ricevere ecc. e la P.V.R. scrupoleggia per lui; così ritornando<br />

lo preghi, che non voglia esserle molesto. Io non so cosa dirla altro. La prego di<br />

compatirmi, e di raccomandarmi al Signor Iddio, trovandomi oggidì sfinito di forze, e la<br />

riverisco ecc. Trento 19 agosto 1803.<br />

2724. 1803<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le. Cles.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Oggidì ho scritto a Borgo, e Pergine, affinché que’ chierici ordinandi sieno qui a<br />

Trento nella sera de’ 28 oppure nella mattina de’ 29 dell’andante841 . L’altrieri dopo il<br />

mezzogiorno fu vestito qui Fra Giacomo da Cavedine, detto prima Pietro Bridaroli,<br />

essendo stato giudicato bene d’anticipare la di lui vestizione, acciocché non venisse<br />

disturbato il Mattutino solenne di s. Lodovico. Nella sera del medesimo giorno è venuto<br />

apposta da Cavedine il Comai ex novizio per manifestarci il suo pentimento d’avere<br />

lasciato il nostro sacro abito, ed il desiderio di riaverlo. Ieridì poi partendo mi ha detto,<br />

che ritornerà nel giorno trentesimo per fare lo stesso anche con la P.V.M.R. Io non gli<br />

ho promesso niente, ed ho scritto al P.M.R. Evangelista per una distinta relazione de’ di<br />

lui diportamenti. In questo momento mi è stato riferito, che un militare di cavalleria<br />

esagerò la supposta ricchezza di s. Chiara, e disapprovò la nostra mendicazione842 . Il<br />

Signor Iddio ci aiuti, e la P.V.M.R. mi benedica. Trento 20 agosto 1803.<br />

Suo um.mo, ed obbed.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2725. 1803<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Vicario. Roveredo.<br />

R.P.<br />

F. Grisostomo a nome della signora fraila Maddalena Schrecka prega la P.V.R. che<br />

voglia avere la bontà di far passare al suo destino la qui rinchiusa diretta al R.mo di<br />

Terragnolo: e la riverisce ecc. Trento 21 agosto 1803.<br />

2726. 1803<br />

Al P. Sisinnio Maria da Sanzeno. Pergine.<br />

Rev. Padre lettore padrone mio colendissimo.<br />

Spero, che a quest’ora la P.V.R. avrà ricevuto una mia de’ 18 ed anche un’altra del<br />

P. <strong>Provincia</strong>le, con le quali fu avvisata di mandar li suoi chierici ordinandi nella sera de’<br />

28 oppure nella mattina de’ 29. Lo stesso fu scritto a Borgo per que’ tre chierici.<br />

Preveggo anch’o, che tra gli esaminandi saranvi de’ deboli; ma confido, che saranno<br />

compatiti, specialmente essendo tanti, ed essendovi tra di essi alcuni, che suppliranno,<br />

841 Sono venuti tutti nella sera de’ 28. Partirono tutti nella sera de’ 29. Furono tutti in Feltre al<br />

pranzo de’m 2 di settembre. Furono ordinati ne’ giorni 4, 8, 11. Il P. Alberto cantò la sua prima Messa in<br />

Trento li 15 settembre giovedì. Il P. Pietro in Pergine.<br />

842 Sarà qualche luterano.<br />

257


nominatamente F. Vincenzo, e F. Luigi. Il Troger 843 tramessiero di Marano è morto<br />

certamente. Ora fa quella strada, e quel mestiero la vedova già di lui moglie con un<br />

putto. Ho commesso al nostro Giacomo, che veda là per il tabacco della P.V.R. ed ella<br />

frattanto potrà scrivere a Marano consegnando la sua lettera alla posta non di Trento, ma<br />

di Pergine. Se il destino delle Clarisse è fissato non gioverà il tenere scuola, come non<br />

giovò l’essersi esibite di tenerla alle Caroline. Le suppongono, falsamente però, molto<br />

ricche. Sarà quello, che il Signor Iddio vorrà. La riverisco divotamente. Trento 22<br />

agosto 1803.<br />

2727. 1803<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Vicario. Roveredo.<br />

Rev. padre padrone colendissimo.<br />

Dal foglio qui compiegato potrà rilevare la P.V.R. su quali fondamenti sia stata<br />

appoggiata la risposta intorno alla dirò riconciliazione della nostra chiesa di s. Rocco.<br />

Per servirla ho parlato ierlaltro con monsignor Vicario Generale. Egli è persuaso, che la<br />

detta chiesa non sia veramente polluta: ed anche che i prelati Regolari abbiamo il<br />

privilegio riferito nel detto foglio di riconciliazione le proprie chiese. Qualora poi ciò<br />

non bastasse a chi pensa diversamente mi ha soggiunto, che risponde essere inteso con<br />

lui. Spero, che questo basterà alla P.V.R. per poter fare la bramata funzione senza<br />

scrupolo; e bramando, che possa farla presto, le replico, che tengo preparata per la<br />

prima occasione sicura la patente innoncenziana, colla giunta d’una lettera Shrechiana<br />

per il sig. arciprete di Terragnolo Leonardo Zanella: e che mi spiace la malattia grave<br />

del sig. arciprete Bartolommeo Malanotte 844 , e la morte del sig. don Cristano Sighele<br />

mio compatriotto: e divotamente la riverisco. Trento, s. Bernardino 26 agosto 1803 845 .<br />

Di V.P.R, Div.mo, obbl.mo servi, ed amico<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Il foglio rinchiuso contiene:<br />

1. Omnes Praelati Regulares, videlicet Generales, <strong>Provincia</strong>les, Priores, Guardiani,<br />

et consimiles, eorumque Vicarii, seu praesidentes, illis absentibus, ex amplissimis Sedis<br />

apostolicae privilegiis, possunt benedicere ecclesias, coemeteria, corporalia, et alia<br />

ornamenta ecclesiarum ad divinum cultum, et ad usus dumtaxat suos, in quibus Chrisma<br />

non intervenit: necnon ecclesias, et coemeteria qualibet sanguinis, vel seminis effusione,<br />

seu alias quomodolibet pollutas, seu polluta, quoties opus fuerit, aqua per eosdem, in<br />

locis remotis, ubi episcopus longe distat, videlicet per 40 milliaria, benedicta,<br />

authoritate apostolica reconciliare valeant etc. Ita P. Didacus de Aragonia in<br />

Dilucidatione privilegiorum edita Romae anno 1750, Tract. v, cap. 1, num. 1, pag. 183.<br />

2. Praelati Regulares habent privilegium reconciliandi ecclesias sibi subiectas,<br />

quomodocumque violatas, etia<strong>ms</strong>i prius consecratas, aqua quidem per ipsos benedicta,<br />

si episcopus distet ultra duas dietas, alias debent uti aqua per episcopum benedicta. Sic.<br />

P. Lucius Ferrraris in Bibliotheca prompta To. 3, edt. venetae 1763, verbo Ecclesia, art.<br />

4, num. 68.<br />

3. Dicto privilegio reconciliandi ecclesias aqua per ipsos benedicta possunt uti<br />

Regulares non solum quando sedes ordinaria episcopi distat duabus dietis ab ecclesia<br />

843 Li tedeschi scrivono, stampano Troger, e proferiscono Trogher.<br />

844 Malanottus obiit Brentonici die 25 augusti inter horam X et XI matutinam ex hydrope. Die primo<br />

sepetmbris Licianae celebratus fuit septimus ab eius obitu, cum oratione funebri domini Francisci<br />

Ballistae presbyteri brentonicensis. Ceterum sepultus fuit Brentonici.<br />

845 Spedita li 31 aprile per Tertiarium Lucium.<br />

258


polluta, sed etiam quando episcopus taliter distat ratione suae absentiae, vel abest causa<br />

mortis, renunciationis, depositionis, exilii etc. Idem P. Lucius ibidem num. 69.<br />

4. Qualibet dieta continet 29 miliaria italica. Idem ibidem num. 70.<br />

5. Violatur ecclesia per copulam coniugalem, si in ipsa ecclesia habeatur extra<br />

necessitatem etc. Ibidem num. 49.<br />

6. Si autem copula coniugalis habeatur in ecclesia in casu necessitatis, quia verbi<br />

gratia coniuges causa belli, vel ex alia causa diu cohabitare debent in ecclesia, propter<br />

quod adest periculum incontinentiae, tunc ad ipsum vitandum est licita copula<br />

coniugalis etiam in ecclesia, si aliter extra ipsam haberi non possit. Ibidem num. 59. In<br />

summario autem clarius. “Non violatur ecclesia, si in ipsa habeatur copula in casu<br />

necessitatis”.<br />

2728. 1803<br />

Io infrascritto prego umilmente i nobili signori daziali, che vogliano usare della loro<br />

bontà lasciando passare libero, e franco l’esibitore del presente, conducendo robe per<br />

uso, e beneficio del nostro povero convento di Arco. Che della carità il Signor Iddio, e<br />

di P.S. Francesco ecc. Dato li 27 agosto 1803.<br />

L.+S.<br />

<strong>Provincia</strong>lis F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Diffinitore de’ Francescani Riformati<br />

Conduce panni per vestire i Frati. Egli è un calavinese.<br />

2729. 1803<br />

Al P. Daniele da Enno Guardiano. Pergine.<br />

R.P.P.C.<br />

Spero, che ierlaltro la P.V.R. dal suo Cappelletto avrà ricevuto di ritorno, ed anche<br />

sano, il suo vetro. Quindi la ringrazio, me le professo obbligatissimo, e mi esibisco per<br />

tutto quello, che non eccede le mie deboli forze; e pregandola di raccomandarmi al<br />

Signor Iddio la riverisco, e mi protesto. Trento 27 agosto 1803.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2730. 1803<br />

Al P. lettore Sisinnio Maria da S. Zeno. Pergine.<br />

R.P.L.<br />

F. Grisostomo ha il piacere di spedirgli qui rinchiusa la cartella 846 , che ha ricevuto<br />

in questo momento dal sig. Conte Gio. Pietro Giovanelli, per il tabacco mandato a<br />

Marano col mezzo del defunto Troger; e lo riverisce in frettissima. Trento 29 agosto<br />

1803 847 .<br />

Vedi sopra num. 2726.<br />

2731. 1803<br />

Al sig. Giacomo Telchi arciprete di Enno.<br />

Molto illustre, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

L’aver veduto portare in certe processioni di Trento, e Povo l’effigie del SS.<br />

Crocifisso colla faccia rivolta al clero, e popolo seguente, ha offeso i miei occhi, e mi ha<br />

846 F. V.<br />

847 Spedita subito per F. Luigi.<br />

259


stimolato a proporre il caso di Rosando al fine dell’ordinario di quest’anno. Prima però<br />

di proporlo consultai parecchi rubricisti, e ritrovai, che dee praticarsi l’opposto.<br />

In fatti scrive il celebratissimo Gavanto parte 1, tit. 19, lit. e, parlando de<br />

processionibus, che Imago Christi terga debet vertere cero sequenti, quasi Christus<br />

praeire videatur, nisi sit archiepiscopalis, vel papalis etc.<br />

Domenico Magri in Hierolexico edit. venetae 1735, pag. 185, verbo Crux, dice, che<br />

in processionibus Crucifixi imago debet terga vertere ad clerum, sed quae ante<br />

Pontificem, vel archiepiscopum defertur, debet antistitem respicere, licet canonici<br />

intermedientur.<br />

Il cerimoniale romano ad uso de’ Frati Minori stampato in Roma l’anno 1640, dove<br />

parla della processione ad tumulum pag. 66, num. 1, prescrive, che facies Crucifixi<br />

terga vertat subdiacono (Portatore della Croce) quod erit semper observandum in<br />

quibuscumque processionibus: e a pag. 264 nel capo de processionibus num. 1, avverte,<br />

che, Crucifixus terga Fratribus vertat in processionibus.<br />

Lucio Ferrari nella sua Biblioteca pronta To. 2, edit. 1763, verbo Crux num. 7<br />

insegna, che in processionibus ita debet Crux deferri, quod imago Crucifixi terga vertat<br />

clero, seu populo sequenti, quasi Christus praeire videatur, ad differentiam Crucis<br />

papalis, vel archiepiscopalis, in qua imago Crucifixi respicit Papam, vel<br />

archiepiscopum etc.<br />

Il cerimoniale ecclesiastico della <strong>Provincia</strong> nostra di san Vigilio, stampato in Trento<br />

l’anno 1742,pag. 200, num. 656 ha: In tutte le processioni deve precedere la Croce in<br />

modo, che il Crocifisso volti le spalle a quei, che seguono. Allega poi Caer. Ord.<br />

Bauld. 848 , Gavant. etc. e nota, che pro Cruce archiepiscopali peculiaris est canon.<br />

Il cerimoniale de’ vescovi non dice espressamente, che nelle processioni il<br />

Crocifisso volti le spalle al clero seguente, ma tanto si può arguire dall’eccezione, che fa<br />

dicendo Lib. 1, cap. 15, num. 2, Quod si fuerit archiepiscopus, aut alius utens Cruce,<br />

ipsa Crux immediate ante archiepiscopum per aliquem capellanum deferatur, imagine<br />

Crucifixi ad archiepiscopum conversa. Replica lo stesso imagine Crucifixi ad<br />

archiepiscopum conversa eziandio nel num. 8. Mi lusingo, che questo possa bastare per<br />

una risposta semplice alla stimatissima di V.S. molto illustre e R.ma: e col bacio delle<br />

sacre mani mi dichiaro. Trento, s. Bernardino 31 agosto 1803.<br />

Di V.S. Molto illustre e R.ma<br />

Umil.mo, div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Extra. Al Molto Illustre e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor Giacomo Telchi degnissimo arciprete di<br />

Denno<br />

In Val di Non<br />

Nota. Nella conferenza de’ Casi tenuta nella canonica di Enno li 19 agosto restò<br />

indeciso il caso rapporto alla Croce del clero per essere stati diversi li pareri. Del<br />

lodato Telchi ho parlato in Parochiali tridentino verbo Ennenses. E To. e epist. 697<br />

sotto e 890.<br />

848 Michele Bauldry in Manuali sacrarum caeremoniarum stampato in Venezia l’anno 1745, parte 2,<br />

cap. 14 de Processionibus num. 9, dice:Imago autem Crucifixi in Cruce pendentis terga vetere debet<br />

clero subsequenti... Excipitur tamen Crux Papalis, et Archiepiscopalis etc.<br />

260


2732. 1803<br />

Al sig. Conte canonico Pompeati. Ultracastello.<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Benedetto Bonelli da Cavalese fu lettore di filosofia, e teologia,<br />

predicatore, anche in Venezia, e Milano, Missionario, Vicario, e Guardiano di più<br />

conventi, Diffinitore provinciale, pro Ministro votante nel Capitolo generale di Murcia<br />

nella Spagna, Diffinitore generale votante nel Capitolo generale di Mantova,<br />

commissario visitatore generale della <strong>Provincia</strong> di Milano, esaminatore pro-sinodale di<br />

Trento, e morì attuale diffinitore generale surrogato come primo Padre della Nazione<br />

germanica.<br />

Il Padre Giuseppe Maria da San Nicolò di Roveredo, fu lettore di filosofia, e<br />

teologia, predicatore, Vicario, e Guardiano di più conventi, maestro di novizzi,<br />

confessore di monache, segretario commissariale nella <strong>Provincia</strong> di Milano, segretario,<br />

Diffinitore, Custode, e Ministro <strong>Provincia</strong>le.<br />

Il Padre Giuseppe Ippolito degl’Ippoliti di Pergine, fu lettore di filosofia, e teologia,<br />

predicatore, Vicario, e Guardiano, confessore di monache, segretario provinciale, e<br />

registratore dell’archivio principesco di Trento.<br />

Il Padre Antonio Inama da Fondo fu lettore di filosofia, e teologia, predicatore,<br />

confessore del reale monastero di santa Chiara in Napoli, segretario di due commissari<br />

visitatori generali nella <strong>Provincia</strong> tirolese di san Leopoldo, Diffinitore, Custode, e<br />

Ministro <strong>Provincia</strong>le, segretario generale in Roma, e commissario visitatore generale<br />

delle Provincie della Carniola, e di Milano. Come Custode intervenne al Capitolo<br />

generale romano del 1774, non avendo potuto andarvi il Ministro <strong>Provincia</strong>le.<br />

Così ho scritto pregato li 9 settembre 1803.<br />

2733. 1803<br />

Al P. Giannantonio da Moena. Cles.<br />

Carissimo Padre sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

L’avviso, ed accerto, che ieridì gli ho impetrata dal Re.mo signor Provicario la<br />

chiesta facoltà d’assolvere una persona dal Caso sesto, e due altre dal settimo riservato.<br />

Gli raccomando di servirsene con molta cautela, e di non fidarsi facilmente delle<br />

promesse di tali penitenti, giacché sogliono essere abituate,od almeno recidivi Per<br />

mancanza di tempo mi riservo il rispondergli rapporto alle ricerche dell’Ill.mo sig. abate<br />

Giuseppe Stanchina, e pregandolo di raccomandarmi al Signor Iddio lo riverisco, e mi<br />

dico. Trento 10 settembre 1803.<br />

P.S. Monsignor Vicario con una sua circolare data li 31 d’agosto a tutti li parrochi<br />

ricerca eziandio se abbiano conventi di Religiosi? di quale Istituto? Quanti sacerdoti<br />

sieno in essi, quanti confessori: quanti laici? Quanti sieno gl’impiegati nella cura<br />

d’anime, o nelle scuole, o per gl’infermi? Chi di loro abbia dato saggi di singolar<br />

dottrina, e zelo? Se il convento abbia bisogno di ristorazioni, ed a chi tocchi il<br />

ristorarlo? Vuole una risposta pronta. La dimanda d’ordine eccelso.<br />

2734. 1803<br />

Al P. Michel Angelo di Roveredo Vicario. Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

2<strong>61</strong>


Rimando alla P.V.R. la lettera dell’archese 849 , coll’inseritole pro-memoria<br />

Tiarnitano, avvisandola, ed accertandola, che ieridì l’ho presentato personalmente, e<br />

l’ho dato da leggere al R.mo signor Provicario, ed ho avuto per risposta, ch’egli non può<br />

concedere la grazia chiesta, e che suppone difficile l’ottenerla eziandio in Roma. Li<br />

motivi addotti, e specialmente quello degli uccellatori, sono nuovi, e troppo deboli. Se<br />

non avessi sperato di riportare una tale risposta, non avrei fatto il paso, perché avrei<br />

creduto altrimenti di fomentare la ora troppo grande profanazione delle sante feste.<br />

Confido, che la P.V.R. mi avrà per giustamente scusato; e riverendola resto. Trento, s.<br />

Bernardino 10 settembre 1803.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Nota. Con data Tiarno di Sopra 15 luglio 1803 li rev.di sacerdoti Domenico zio, e<br />

Bartolommeo nipote Tiboni chiedono di poter celebrare la s. Messa avanti l’aurora nel<br />

tempo dell’autunno per motivo de’ custodi d’armenti, per inviarsi molti ne’ monti assai<br />

lontani dalla patria: come pure per alcuni uccellatori in detti monti. Il pro-memoria ha<br />

cellebrare, avvanti, saccerdotti, mottivo. Il zio è confessor, ed ha <strong>61</strong> anno d’età: ed il<br />

nipote ha 45 anni d’età, ed è cappellano di Tiarno Superiore.<br />

2735. 1803<br />

Al P. Gio. Antonio da Moena. Cles.<br />

Rev. Padre Sia Lodato Gesù Cristo Signor Nostro Clementissimo.<br />

Sento con piacere, che l’Ill.mo signor abate Giuseppe Stanchina 850 s’interessa per la<br />

storia della chiesa parrocchiale di Livo sua patria. Ma per l’opposito provo del disgusto<br />

per non trovarmi fornito di notizie conformi alle di lui ricerche, quantunque dall’anno<br />

1764 in qua sia sempre stato sollecito di notare quanto mi è venuto alle mani<br />

risguardante le parrocchie di Livo, e di tutti gli altri luoghi della nostra diocesi.<br />

Io non sono mai stato a Lico, e l’ho veduto soltanto da lungi stando al Santo del<br />

Faedo. Tengo memoria delle non poche di lui ville, e da uno 851 , che fu molte volte in<br />

Livo ho inteso, che ora la chiesa parrocchiale di Livo sia nella villa di Varolo. Tutti li<br />

parrochi di Livo venuti a mia notizia furono detti semplicemente parrochi di Livo,<br />

eccettuatole un solo, che fu nominato Gerardus de Gerardis parochus ecclesiae B.M.V.<br />

de Cassino Livi, nella patente degli otto luglio 1651 in cui monsignor Carlo Emmanuele<br />

Madruzzo vescovo, e principe di Trento, accordò il titolo di arciprete a lui, ed ai di lui<br />

successori. La chiesa fu detta S. Maria de Livo nella tassa generale delle chiese fatta<br />

l’anno 1309, e Nativitatis B.M.V. Livi nella relazione ad limina data nel 1760 da<br />

monsignor Francesco Felice degli Alberti. Nel predetto anno 1309 fu tassata otto<br />

marche, come furono tassate anche quelle di Taio, Enno, e Sporo.<br />

Il più antico parroco di Livo a me noto si è quell’Ognibene, che fu nel Concilio<br />

diocesano del 1336. Un altro fu nominato Marcus Plebanus in Livo, cappellanus in<br />

ecclesia cathedrali Tridenti, Prior, et Rector monasterii, et Hospitalis sancti Thomae de<br />

Romeno nell’anno 1414. Un altro anonimo Rector parochialis ecclesiae in Nerimberg<br />

dioecesis Constantiensis, con una patente d’Alessandro vescovo di Trento, data in<br />

Oppido Velchirck Curiensis dioecesis li 22 settembre 1431 fu investito delle vacanti<br />

parrocchie di Calavino, Teno, Garduno, Maleto, Livo, e Sarnonico. Egli dunque in uno<br />

stesso tempo ebbe sette parrocchie, tra di loro non poco distanti, e soggette a due<br />

849 P. Regalato da Cares.<br />

850 d’anni 31, confessore.<br />

851 F. Santo d’Isfruzzo.<br />

262


vescovadi: e forse sarà stato uno di quelli, che al zelante signor arciprete Vigilio de’<br />

Vescovi diedero motivo, ed impulso di scrivere nella vita inedita del cardinale Lodovico<br />

Madruzzo vescovo di Trento, al § Sub regimine, che “retroactis temporibus sive<br />

praelatorum negligentia, seu hominum avaritia res eo deducta fuit, ut parochiae omnes<br />

per Vicarios, idest per mercenarios, homines mali exempli, cum summa animarum<br />

pernicie administrarentur, vagantibus interim parochis ab una ecclesia ad aliam in luxu,<br />

et otio, non ut animarum sibi commissarum notarent profectum, sed suorum<br />

beneficiorum fructus attraherent. Erat proinde in dioecesi summa morum corruptela,<br />

rerum sacrarum indicibilis ignorantia, divinus cultus neglectus, loca sacra, vestes, et alia<br />

omnia squallida, et sordida”.<br />

Perché poi la detta pieve si chiami di Livo, e non di Varolo, o Casino, io mon lo so;<br />

ma suppongo che ciò possa essere derivato dall’essere forse stata da principio nella<br />

valle di Livo la chiesa, e sede parrocchiale, giacché tal villa sussiste al giorno d’oggi.<br />

Altrimenti crederei, che Livo fosse un nome comune a tutta la pieve, come sono quelli<br />

di Povo, Banale, Giovo, Garduno, Pinedo, ed altri, che non hanno ville sinonime. Il<br />

nome di Livo è certamente antico, e fu reso celebre nelle carte trentine del secolo<br />

duodecimo da più soggetti nobili costantemente cognominati de Livo, uno de’quali<br />

meritò, che la sua morte fosse notata nel necrologio Udalriciano della Chiesa di Trento<br />

ai 22 di novembre.<br />

Presentemente non so cosa dire di più in ordine ai quesiti del lodatomi ill.mo signor<br />

abate. Laonde prego la P.V. che voglia scusarmi appresso il medesimo, ed umiliargli<br />

riverentemente i miei ossequi, e finisco dicendomi. Trento, s. Bernardino 11 settembre<br />

1803.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

2736. 1803<br />

Al sig. don Gio. Pietro Beltrami Diacono 852 . Roveredo.<br />

Molto illustre, e rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

Compiacendosi V.S. Molto illustre, e rev. di continuare a favorirmi coll’erudite sue<br />

lettere, la prego di non usare quelle formole di rispetto, che io certamente non merito.<br />

La ringrazio poi della visita, che mi ha fatto avere 853 ; ed in ordine alla sua, che ho<br />

ricevuto l’altrieri, le fo sapere, che i calendari del prossimo anno 1804 mi hanno costato<br />

una fatica straordinaria, fatti avendoli tre volte. La prima sul modello dell’anno<br />

corrente: la seconda su quello degl’interamente austriaci: e la terza di nuovo sul primo,<br />

col solo divario, che non ho potuto nominare alcun dominio. Per altro le consecrazioni<br />

delle chiese, e gli offici ad libitum sono come in quello di quest’anno. Il monastico è<br />

stato in Insprugg, ed è ritornato qua intatto. Il diocesano per difetto del copista essendo<br />

andato là troppo tardo, non è ancora ritornato.<br />

Ho letto quanto scrivono di s. Esuperanzio vescovo d il Bollando 854 , e l’Ughelli<br />

dell’edizione veneta del 1722, ma non sono restato contento. Le notizie di quel Santo<br />

sono scarse assai; e quindi non so, come i Cingolani abbiano potuto tessergli un elogio<br />

sdegno d’essere inserito nel corpo del Martirologio romano. Forse l’avranno fatto per<br />

852<br />

Fu ordinato sacerdote dal vescovo di Verona nel dic. 1803. Cantò la sua prima Messa in s. Marco<br />

di Roveredo li 24 dicembre.<br />

853<br />

del signor Angelo Emmanuelli Diacono roveretano.<br />

854<br />

Bolland. To. 2 Ian. 24, pag. 602, et in fine pag. 1148. Ughelli To. 10, col. 64, edit. non 1732, sed<br />

1722.<br />

263


loro solamente, e non per la Chiesa universale. Se V.S. Molto illustre, e rev. mi favorirà<br />

con una copia del medesimo, l’aggradirò, e se sarà per tutti, l’aggiugnerò ai Martirologi<br />

de’ nostri cori.<br />

Godo sentendo, che ai 29 del corrente nella basilica vaticana sarà solennizzata la<br />

Beatificazione del cardinale Giuseppe Maria Tommasi Teatino, fatta da Pio settimo 855 , e<br />

le rispondo, che il decreto del Tuto, accennato dal Diario di Roma, si è un decreto della<br />

S.C. de’ Riti, nel quale sta l’avverbio latino Tuto, dicendosi, che tuto procedi potest ad<br />

Beatificationem, oppure Canonizationem 856 .<br />

Mi dispiace grandemente la morte del signor Malanotti degnissimo arciprete di<br />

Lizzana. Monsignor Vicario Generale mi ha letto la lettera del di lui signor nipote,<br />

annunciatrice di tal morte; e però la ho subito registrata col luogo,giorno, ed ora. La<br />

memoria, che ho fatto di lui, da lui stesso favoritami, sta nel mio qualunque siasi<br />

Parrocchiale trentino.<br />

Aveva notata la morte del Padre Gregorio Fontana 857 ; ma non il giorno di essa,<br />

perché non l’aveva inteso. Di lui parlerà la storia letteraria; diversamente però, come si<br />

parla eziandio al giorno d’oggi, altri dicendo, che fu agitato dalla frenesia, ed altri dalla<br />

sinderesi.<br />

Confessomi obbligato al gentilissimo signor abate Carlo Tranquillini per la<br />

memoria, che conserva di me. La prego di riverirlo da parte mia. Non avendo poi altro<br />

da scriverle, la ringrazio ancora, la riverisco, e mi raffermo. Trento, s. Bernardino 16<br />

settembre 1803.<br />

Di V. S. molto illustre e rev., che la prego de’ miei rispetti al sig. don Emmanuelli.<br />

Um.mo, div.mo, obbbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2737. 1803<br />

Al P. Daniele da Enno Guardiano. Pergine.<br />

Rev. Padre.<br />

Il latore della presente si è un giovine di Moena, che brama d’essere nostro<br />

Religioso 858 . Fu esaminato in Cavalese dal M.R.P. <strong>Provincia</strong>le, ed approvato, ed<br />

avvisato, che si porti qua per essere approvato, ed accettato a tenore de’ nostri Statuti da<br />

due Diffinitori, e due Guardiani 859 . Noi siamo stati avvisati di ciò dal lodato P.<br />

<strong>Provincia</strong>le, ed incombenzati di chiamare la P.V.R. per tale atto. Ella dunque in vigore<br />

di questa favorisca di portarsi qua più presto, che le riesce possibile 860 . L’aspettiamo<br />

senza fallo, fors’anche in questa stessa sera: e frattanto io la riverisco, professandomi in<br />

tutta fretta 8<strong>61</strong> . Trento S. Bernardino 21 settembre 1803.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

855<br />

Fu eseguita li 29 settembre la funzione della Beatificazione del venerabile Giuseppe Maria<br />

Tommasi Chierico Regolare Teatino cardinale de’ ss. Silvestro, e Martino ai Monti. Nacque li 14<br />

settembre 1649 in Sicilia, e morì il primo di gennaio 1713.<br />

856<br />

La festa del Beato Tommasi fu fissata nel giorno 24 di marzo: e fu celebrata in Roma in tal<br />

giorno l’anno 1804.<br />

857<br />

Fu roveretano, Scuolapio, e professore in Pavia, cattivo, cioè modernista. Videsis nostram<br />

Bibiliotecam Tirolensem.<br />

858<br />

Giuseppe Gozalgo.<br />

859<br />

Vedi sopra num. 2697.<br />

860<br />

Venne li 22 di mattina.<br />

8<strong>61</strong><br />

Alle XI di mattina.<br />

264


P.S. Le raccomando di far dare da mangiare al detto giovine.<br />

2738. 1803<br />

Al P. Lattanzio da Moena lettore predicatore. Cavalese.<br />

Rev. Padre Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Ieridì è giunto qua il candidato Giuseppe Gozzalgo 862 di Moena, raccomandato dalla<br />

P.V.R. e dopo d’essersi reficiato è partito con una mia verso Pergine a chiamare quel<br />

Padre Guardiano, a tenore degli ordini datimi dal Padre <strong>Provincia</strong>le, perché la di lui<br />

accettazione sia conforme al prescritto de’ nostri Statuti. In questa mattina sarà qui di<br />

ritorno col detto Padre Guardiano; e confido, che sarà consolato colla nostra<br />

accettazione.<br />

La prego di farmi tenere il giorno, in cui furono costì vestiti li novizzi di Moena,<br />

Panchiato, e Caldonazzo, ed anche se sieno stati vestiti di mattina, o di sera. Così pure<br />

rapporto a quello di Albiano vestito in Cles.<br />

La prego altresì di dare al Padre Vicario (Giorgio da Cles) la qui rinchiusa carta<br />

rapporto al nuovo Beato Benvenuto da Recanati, già inserito nel Direttorio stampato del<br />

prossimo anno 1804, avvisandolo, che dopo d’averne fatto copia me la rimandi per<br />

poter comunicarla eziandio ad altri conventi, non avendo tempo di farne tante copie.<br />

Il Padre <strong>Provincia</strong>le ora è in Campo 863 . Qui per la Dio grazia siamo tutti sani. Godo<br />

sentendo, che tanto è anche della P.V.R. e degli altri suoi correligiosi. E bramando, che<br />

tali si conservino lungamente, mi raccomando in precibus, la riverisco, e resto. Trento<br />

22 settembre 1803, di mattina oscura.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che il detto giovine fu approvato ed accettato anche da noi<br />

in questa mattina de’ 22.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2739. 1803<br />

Al P. lettore Sisinnio Maria da S. Zeno. Melombardo.<br />

Rev. Padre lettore.<br />

Eccolo prontamente servito coi tre tomi foglianti dell’Ethica Amoris del Padre<br />

Enrico da Sant’Ignazio Carmelitano. Se mi manderà il viglietto della ricevuta l’esporrò<br />

nel luogo solito. Stupisco per altro, che in questa veneta edizione del 1771 non facciasi<br />

alcun motto della Liegiense del 1709, proibita dalla sacra Congregazione del<br />

sant’Officio li 29 luglio 1721. Favoriscami di avvisare il P. Arcangelo, che gli<br />

risponderò in un altro giorno, e riverendolo mi dico. Trento 22 settembre 1803.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2740. 1803<br />

Al P. Daniele Guardiano di Pergine.<br />

Rev. Padre Guardiano.<br />

Sono ad incomodarlo nuovamente. Anche il giovine latore della presente si è un<br />

nostro candidato, che colla licenza del Padre <strong>Provincia</strong>le è venuto qua all’esame da<br />

Cavaelse. Egli è nipote ex sorore del nostro P. Prosdocimo: e pare di capacità non<br />

862 d’anni 21 nell’ottobre da compirsi. Ha madre, e 2 fratelli. Ritornò a s. Bernardino li 13 ottobre ali<br />

15. 863 Venne a Trento li 26 settembre al pranzo post alios.<br />

265


inferiore al Gozzalgo 864 . Dunque la P.V.R. faccia la carità di presto ritornare qua per<br />

votare nella di lui accettazione. Il suo incomodo sarà ricompensato dal Signor Iddio, e<br />

dalla nostra santa Madre Religione. Aspettandola sicuramente la riverisco, e resto.<br />

Trento 26 settembre 1803.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2741. 1803<br />

Al P. Anacleto da Casezzo Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

D’ordine del M.R.P. <strong>Provincia</strong>le ho preparata questa patente di fratellanza<br />

spirituale: e quantunque abbiami detto, che la consegni al Terziario Frat’Agnello 865 , la<br />

indirizzo alla P.V.R. supponendo ch’Ella saprà dove debba andare. Con questa<br />

occasione mi raccomando in precibus, la riverisco, e mi dico. Trento 26 settembre<br />

1803 866 .<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

La patente è diretta: “Al signor Giuseppe qm Pietro Magonzini, con la sua madre<br />

Lucia qm Bartolommeo Vidi, e con la sua moglie Margarita Poli, e loro discendenti sino<br />

alla quarta generazione” La data è de’ 30 agosto 1803 in Trento.<br />

2742. 1803<br />

Al P. Lattanzio da Moena. Cavalese.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Secondo il convenuto col candidato Gozzalgo, dalla P.V.R. raccomandatomi,<br />

spedisco a Lei qui compiegata l’obbedienza per essere vestito col nome di Fra Vittorio.<br />

Dovrà essere costì in convento nella sera de’ 19 del prossimo ottobre per essere vestito<br />

coll’Agostini 867 latore della presente nel giorno 22. La prego dunque di fargliela capitare<br />

presto, e sicuramente. Suppongo già, che il detto giovine le avrà parlato su di questo.<br />

Col contento di poterla in ciò rendere soddisfatta, mi raccomando ancora, la riverisco, e<br />

mi raffermo. Trento 27 settembre 1803.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2743. 1803<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarelli. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Essendosi compiaciuto Iddio Signor nostro di chiamare a sé in questa mattina la<br />

buona Madre Giovanna Margarita Aquila, n’è seguito, che la R.N. è restata seniore del<br />

venerabile monastero. Chi l’avrebbe mai creduto, che potesse arrivare a tanto? e di<br />

arrivarvi anche fuori dell’infermeria? Io dunque secolei mi congratulo de’ favori, e<br />

privilegi, che ha ricevuto dall’Infinita Bontà del Signor Iddio, e gliene sospiro ancora<br />

una lunga continuazione, accompagnata però da una religiosa pazienza nel sopportare<br />

864 Vedi sopra num. nel margine<br />

865 F. Agnello già F. Lucio dai Masi di Cavalese.<br />

866 Spedita li 28 settembre per F. Pietro da Castagnedo.<br />

867 Giuseppe Mattia qm Niccolò Agostini di Cavalese, battezzato in s. Pietro di Trento li 7 ottobre<br />

1782. Questi si dirà Fra Benvenuto. Ma cangiò pensieri, e non andò al noviziato.<br />

266


gl’incomodi, cui va soggetta la vecchiaia. Ho inteso con dispiacere, che oggidì abbia<br />

patito qualche assalto la M. Gioseffa Aloisia. Perciò essendo superiore ho recitato per<br />

essa l’orazione dell’Avemmaria in comunità. In suffragio poi della defunta M. Aquila<br />

ho applicato quanto col divino aiuto farò di bene in questi otto giorni, e nel primo<br />

giorno, che sarò in libertà, celebrerò per la medesima la mia Messa. Finisco in un colla<br />

carta, e la riverisco. Amen. S. Bernardino 29 settembre 1803.<br />

2744. 1803<br />

Al P. Arcangelo Maria Tabarelli di Tassullo. Mezlombardo.<br />

R.P. Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Avrà inteso dal Padre lettore, che sonomi riservato il rispondergli in un altro giorno.<br />

Oggi dunque gli rispondo, che nella festa del ss. Nome di Maria, celebrandosi fra<br />

l’ottava della di Lei Natività, non può farsi commemorazione della medesima Natività,<br />

perché così ha decretato la S.C. de’ Riti li 23 settembre 1684 inerendo alla regola: De<br />

eodem bis non fit in eodem officio, dalla quale sono eccettuate soltanto le feste di N.S.<br />

Gesù Cristo dal Gavanto, dal Cavalieri, e da altri rubricisti, qualora non sieno de Christo<br />

iuxta eumdem respectum, et rationem.<br />

Rapporto all’accentare le parole, sì, così, più, ne, perche, gia, gli confesso, che io<br />

non le ho mai ritrovate senza accento in autori di vaglia. Onde credo di scriver bene<br />

scrivendo sì, tardo, così tardo, più, perché, già, e né quando corrisponde alla negativa<br />

latina nec. Per l’opposito scrivo senza verun accento, fu, ho, fra, Fra, Pre, da Cles,<br />

Dres, Tres.<br />

Spero, che questo poco gli basterà, ed aggiugnendogli, che oggidì è morta in S.<br />

Chiara la M. Aquila, e fu condotto a questa infermeria da Roveredo Fra Valentino, lo<br />

riverisco ecc. Trento 29 settembre 1803. Ho ristituito il libretto a Fra Vincenzo Maria,<br />

quando è ritornato da Mori, e Arco.<br />

2745. 1803<br />

Al P. Giorgio da Cles Vicario e maestro de’ novizzi. Cavalese.<br />

R.P.<br />

Nella sera de’ due ho ricevuto la sua de’ 30 settembre, ed avendola tostamente data<br />

da leggere al P. <strong>Provincia</strong>le, lascio ad esso il risponderle, dicendole soltanto, che finora<br />

il male di F. Angelo dispiace a questo nostro medico Benigno 868 . Siccome poi rapporto<br />

alle professe religiose sonovi delle novità impedienti, come avrà inteso dalla lettera del<br />

P. <strong>Provincia</strong>le scritta li 28 settembre, così le spedisco per ora queste due sole Regolette.<br />

Mi spiace la mutazione del Gozzalgo di Moena, ed aspetto di saperne il perché. Già mi<br />

ha detto, ch’è venuto qua di nascosto del suo signor maestro. Pazienza. Mi ha costato<br />

incomodi. Finisco riverendola ecc. Trento 5 ottobre 1803.<br />

Nota. Il maestro del Gozzalgo don Gio. Battista Bonelli di Carano d’anni 48,<br />

Beneficiato ai Masi di Cavalese, si ha mostrato contrario che facciasi nostro Religioso.<br />

Il detto Gozzalgo è venuto qua frattanto, che il mentovato maestro è andato alla fiera di<br />

Bolgiano. Vedi sopra pag. 2557, 2604, 2605, 2609 869 . Frat’Angelo fratello del P.<br />

Francesco Maria vuolsi etico.<br />

868 F. Angelo da Panchiato novizzo chierico venuto da Cavalese nella detta sera con Fra Vitale.<br />

Andò a Pergine li 10 ottobre per mettersi sotto la cura del medico Montel.<br />

869 *Le pagine non corrispondono! C’è stato un errore nell’impaginazione con salti di numeri...<br />

267


2746. 1803<br />

Al P. Prosdocimo di Cavalese Vicario di Cles.<br />

R.P. Vicario S.L.G.C.<br />

Senza veruna dilazione fo sapere alla P.V.R. che il P. <strong>Provincia</strong>le acconsente, che li<br />

fiorini cinquanta sieno depositati per il vestiario del di Lei nipote anche dopo cinque sei<br />

mesi. Oggidì Fra Francescantonio, già Fra Leopoldo da Pradazzo, non potendo<br />

professare attesa la legge austriaca de’ 24 anni d’età, fu solennemente, ed alla presenza<br />

del di lui genitore, dichiarato fuori del noviziato canonico 870 , e posto nell’ordine de’<br />

chierici, e subito condotto a Pergine dai Padri Ciriaco, ed Amando. Il novizzo di Fondo<br />

sarà di nuovo accettato, ed andrassene a Cavalese, dove principierà un altro anno di<br />

noviziato. Sta qui nell’infermeria il novizzo da Panchiato con pericolo di dover lasciare<br />

il nostro santo abito per cagione del suo male. In tutta fretta mi congratulo con Lei per il<br />

nipote, l’avviso, che venerdì scriverò al P. Guardiano di Cavalese per li detti fiorini, mi<br />

raccomando, e la riverisco dicendomi. Trento 5 ottobre 1803.<br />

Suo F. Grisostomo.<br />

2747. 1803.<br />

Al P. Stefano da Sfruzzo Guardiano. Cavalese.<br />

R.P.G. S.L.G.C.<br />

Per commissione del M.R.P. <strong>Provincia</strong>le rendo avvisata la P.V.R. che a petizione<br />

del P. Vicario Prosdocimo concede, ed acconsente, che il nipote del medesimo P.<br />

Prosdocimo sia vestito del nostro sacro abito anche prima di depositare li tassati<br />

cinquanta fiorini per il vestiario, e si contenta, che vengano depositati anche cinque sei<br />

mesi dopo tale vestizione. Frat’Angelo in questa sera mi ha detto, che ora sta meglio.<br />

Ma convien riflettere, che presentemente sta nell’infermeria con tutto il comodo. Gli<br />

gioverà l’impedimento generale di non poter professare prima de’ 24 anni di età.<br />

Frattanto potrà provarsi, e essere provato. Io desidero la di lui guarigione. Con questa<br />

congiuntura mi raccomando in precibus, la riverisco, e mi dico. Trento 5 ottobre 1803.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Li Frati nostri nel primo del corrente hanno ripigliato il possesso di san Rocco in<br />

Roveredo.<br />

2748. 1803.<br />

Al P. Stanislao Küebach d’Innichen Guardiano di Ala.<br />

Admodum Rev. colendissime, ac religiosissime Pater.<br />

Hesterno vespere dum cogitarem de annua salis regii eleemosyna, deque scribendis<br />

literis ad P.T.A.R. pro ea impetranda, cum magna exultatione accepi literas tuas<br />

humanissimas. Gratias igitur ego tibi ex toto corde, quod adhuc memor sis nostri, et pro<br />

nobis adeo sollicitus: teque humilietr rogo, ut praefati salis eleemosynam etiam pro<br />

anno proxime futuro 1804 nobis impetres. Apocham 871 Clarissarum heic interclusam<br />

invenies. Aliam pro nobis teipsum facturum iam pro tua seraphica charitate promisisti.<br />

Quo ad vecturam autem eisudem salis moneo te, quod iam egerimus cum quodam<br />

nostrate. Hinc precor te P.A.R. ut interim, et quo citius poteris, ad nos mittere velis<br />

intentiones, seu Missas celebrandas de more, pro solvendis expensis istic faciendis. Ut<br />

870 Ciò fu fatto dopo le XI sotto il pranzo nel refettorio dal P. <strong>Provincia</strong>le.<br />

871 * Ricevuta.<br />

268


vero diu valeas, etiam nomine mei atris <strong>Provincia</strong>lis nostri Iosephi Dusini clesiensis<br />

iubeo. Tridenti in Conventu s. Bernardini die 9 octobris A.D. 1803.<br />

A.R.P.T. Humillimus servus in Christo<br />

F. Io. Chrysostomus de Avolano.<br />

Tridento<br />

Extra.<br />

Admodum Rev. Colendissimo, ac Rligiosissimo Patri<br />

Patri Stanislao Küebach Ordinis Minorum<br />

Ref. S. Francisci, lect. theol. concion. diffinitori<br />

provinciali, et Guardiano dignissimo.<br />

Insprugg<br />

Hall<br />

ad PP. Franciscanos<br />

Nota. Egli mi ha scritto, che l’anno militare incomincia nel primo giorno di<br />

novembre, e in tal tempo si suol pregare per la limosina del sale regio d’Ala d’Insprugg.<br />

----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

Gennaio 1805.<br />

Alla Salina fiorini 55,30<br />

Per condurla 53,50<br />

alli facchini 1,12<br />

fiorini 110,32<br />

----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

2749. 1803<br />

Al P. Gio. Evangelista da Stenico. Arco. Le Grazie.<br />

M.R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Oggidì la M. Giacinta Tabarelli riceverà la lettera della P.V.M.R. Mi spiace il<br />

male 872 del novizio Soverino. L’ho insinuato a F. Abbondanzio, ed ho ricevuto da lui la<br />

qui compiegata cartuccia. Egli crede, che costì si ritrovino de’ chirurghi capaci di<br />

curarlo: ed io aggiungo, che non si mandi qua all’infermeria, non essendosi mai<br />

praticato di mandar qua li novizzi 873 . Dico questo, perché ultimamente dai fiemaschi fu<br />

mandato qua il novizzo di Panchiato che ora sta in Pergine sotto la cura del sig. Montel,<br />

come sospetto di etica 874 . Nello scaduto settembre sono venuti qua da Fieme due<br />

candidati, già presentatisi a Cavalese nel giugno (Gius. Gozzalgo, e Matteo Agostini)<br />

colle formalità statutarie gli abbiamo accettati, ed abbiamo loro mandate le obbedienze<br />

perché fossero vestiti là domani. Ma poi l’uno, e l’altro rimandò l’obbedienza. Rapporto<br />

al primo mi fu scritto, che ritornò da Trento allegro, e contento; ma il di lui maestro<br />

Beneficiato ai Masi di Cavalese don Gio. Battista Bonelli di Carano, tanto si adoperò,<br />

tanto lo tempestò, tanto disse, tanto fece, che lo costrinse a rinunciare la detta<br />

obbedienza. Ho inteso, che ha tentato lo stesso anche col Padre Bernardino di Carano, e<br />

con altri. Mi dispiace, che ciò disordina le nostre idee, così restando in Cavalese un solo<br />

novizzo, voglio dire il riaccettato Piz da Fondo. Il P. Giangiuseppe ha scritto da Vienna,<br />

che presenterà memoriale per la professa de’già vestiti, e per li lettori esaminandi in<br />

872<br />

d’una natta.<br />

873<br />

Vedi Statuto c. 2,n. 10 et 15 ac 20.<br />

874<br />

Questi è partito da Trento per Cavalese li 22 nov. 1803 consigliato da’ medici di andare a<br />

Cavalese.<br />

269


Insprugg, e che due consiglieri gli hanno detto esser impossibile l’ottenere le grazie<br />

chieste. Bisognerà dunque pazientare anche rapporto a questo. Li due nostri novizzi<br />

Gio. Pietro, e Teodoro, ed il terzo laico si diportano irreprensibilmente. Il novizzo<br />

giubilato, che fu vestito col nome di F. Leopoldo, ed ora si dice F. Francesco Antonio,<br />

fu mandato a Pergine come chierico studente. Li novizzi di Cavalese tosto che avranno<br />

finito l’anno canonico del noviziato verranno parte qua, e parte andranno a Pergine.<br />

Anche il secondo de’ predetti candidati fiemaschi è scolare del Bonelli. Il primo venne<br />

di nascosto di tal maestro, mentre andò a Bolgiano, perché sapeva il di lui umore. Per<br />

carità mi raccomandi al Signor Iddio, e proccuri di conservarsi lungamente ecc. ecc.<br />

Trento 21 ottobre 1803.<br />

2750. 1803<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarelli. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Resto confuso dalla memoria, che conserva di me la Teresa Giuseffa Forlina, e<br />

della bontà che s’è compiaciuta di mostrarmi. Giacché poi mi rende avvisato di non<br />

ammettere scusa, e ripulsa, l’aggradisco, e la ringrazio: non potendo contraccambiarla in<br />

altro, le fo sapere, che gliene pregherò la ricompensa dal Signor Iddio, e per tal fine più<br />

presto, che mi riuscirà possibile applicherò per la medesima una mia Messa. Mi<br />

congratulo poi colla R.V. per la consolazione, che le ha donato il Signor Iddio colla<br />

notizia, che il di Lei signor nipote colonnello 875 sia ancora vivo. e benefico: e prego il<br />

medesimo Dio, che così lo conservi mille anni. Godo pure sentendo, che la R.V. ora sta<br />

meglio dopo d’avere dovuto stare nell’infermeria per un male d’una gamba: e<br />

bramando, che guarisca presto interamente, anche perché colle sue fatiche possa sempre<br />

più farsi de’ meriti appresso Iddio, e la santa madre Religione, le ringrazio ambedue, e<br />

le benedico in nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen. S. Bernardino 23 ottobre<br />

1803.<br />

2751. 1803<br />

Al P. Pietro Damiano da Borgo Diffinitore. Arco.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Mi spiace, che non ho vantaggio, ed onore di poter servire l’ill.mo signor<br />

consigliere Luigi de’ Marcabruni colle richieste notizie rapporto al privilegio accordato<br />

dal vescovo principe di Trento li 20 settembre 1702 al boscaiuolo Niccolò Corlera di<br />

Salò, perché io non so di lui più di quanto scrive il P. Cipriano Gnesotto Cappuccino<br />

nelle Memorie delle Giudicarie cit. pag. 220. Per altro non dubito di esso, giacché si<br />

dice, che tal privilegio al dì d’oggi si vede: e parlasi d’un privilegio non moto antico; e<br />

la storia di esso si trova scritta con tanta minutezza. Prego dunque la P.V.R. che voglia<br />

scusarmi appresso il lodato ill.mo signor consigliere: e riverendola mi dico. Trento 23<br />

ottobre 1803.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2752. 1803<br />

Al P. Giuseppe Antonio da Cles Ministro <strong>Provincia</strong>le. Borgo.<br />

Molto Rev. Padre Benedicite.<br />

875 Schertz.<br />

270


Il Padre Guardiano di Ala mi ha risposto, che proccurerà la limosina del sale per<br />

noi, e per le suore. Frattanto ha mandato da dire cento Messe, le quali renderanno<br />

quaranta fiorini. Elleno sono:<br />

Ad intentionem 50<br />

Pro una 22<br />

Pro uno 10<br />

Requiem ad intentionem 18<br />

100 fiorini 40<br />

Promette poi di mandarne altre, se quel suo sindico dovrà spendere di più: et intanto<br />

prega, che gli mandiamo sedici libbre di tabacco in foglia da regalare quel signore, che<br />

pagherà il nostro debito.<br />

Avrà inteso la P.V.M.R. dal suo P. segretario, che il condottiere di Pradazzo ha<br />

chiesto più di quanto nell’anno scorso chiese questo doganiere. Quindi pensiamo di<br />

servirci dello stesso doganiere anche in quest’anno 876 .<br />

Avrà pure inteso, ch’eziandio l’obbedienza data all’Agostini di Cavalese non ha<br />

ottenuto il suo intento. Il Gozzalgo venuto fuori alle vendemmie fu a mangiar, e dormire<br />

in questo nostro convento ai 13 e 15 del corrente.<br />

Il giorno 23 fu da me Bartolommeo Chuel di Caldonazzo, giovine di circa 21 anno,<br />

a servizio del signor Matteo Comper di Besenello. Egli brama d’esser nostro Frate<br />

Laico. Io dunque gli ho risposto, che maturi meglio la sua risoluzione, provenuta<br />

essendo da un sogno, e che si faccia conoscere dai nostri Religiosi di Roveredo, e poi si<br />

presenti alla Congregazione della primavera.<br />

Iersera mi fu detto, che un roveretano biasima, e detesta l’ammettere donne in s.<br />

Rocco, il condurle, ed accompagnarle per ogni luogo di esso, ed in ogni ora del giorno.<br />

Forse crederanno, che la clausura sia rotta. Ma io non lo credo, e per non approvare la<br />

loro pratica mi basta il sapere, che fu disapprovata dal detto roveretano, testimonio di<br />

vista. Ho avvisato di ciò il P. segretario, affinché andando là proccuri d’impedire gli<br />

scandali ulteriori 877 .<br />

Ieridì questi Padri Conventuali hanno evacuato s. Francesco, ed oggi hanno fatto lo<br />

stesso con s. Maddalena li PP. Somaschi. Il P. Maccani però Conventuale, a petizione 878<br />

del P. Paride Rigotti nuovo piovano, starà in s. Maddalena sino ai sei del prossimo<br />

novembre. Il P. Francesco Viganoni andrà a Brancolino per vivere coì suoi Religiosi<br />

Conventuali a costo. Il P. Bernardino Borghese continuerà la cappellania di s. Chiara. Il<br />

P. Agostino Bertoldi resterà in Trento. Il P. Luigi Zambaiti Somasco starà in casa<br />

Travaglia 879 . Il P. Francesco Gasparini morirà in Roveredo. Fra Giacomo solo de’<br />

Somaschi resterà in s. Maddalena.<br />

Genuflesso la prego della sua paterna benedizione, e resto. Trento 25 ottobre 1803.<br />

Di V.P.M.R. cui aggiungo, che domani qui celebrerà il suo anno cinquantesimo di<br />

sacerdozio il P. Ignazio.<br />

Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

876<br />

Il doganiere li 27 ci ha promesso di condurre il sale per noi, e per s. Michele.<br />

877<br />

Vi andò li 28 ottobre.<br />

878<br />

non a petizione, ma per concessione.<br />

879<br />

Il Zambaiti andò altrove. Il Viganoni a Roveredo.<br />

271


Li 5 dic. 1803 leggo, che in Roma nella stamperia di s. Michele a Ripa si<br />

stamperanno due tomi in foglio del P. M. Giangiacinto Sbaraglia Minore Conventuale<br />

in supplimento del tomo del P. Luca Waddingo, che dà gli scrittori, e martiri<br />

francescani. Ogni tomo dagli associati dovrà pagarsi venti Paoli in moneta reale<br />

d’argento.<br />

2753. 1803<br />

Al P. Stanislao Guardiano di Ala.<br />

Admodum Rev. Patri Guardiano Halensi<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Pervenerunt ad me literae P.T.A.R. die 20 huiusce mensis datae. Quapropter gratias<br />

tibi ago pro adsignatione Missarum centum, teque certum reddo, quod a nobis absque<br />

mora celebrabuntur. Pariter certe ad te mittam expetitum tabaccum foliorum, sive<br />

integrum; sed prius nosse vellem, an esse debeat sexdecim librarum viennensium, idest,<br />

unciarum viginti pro qualibet: an potius tridentinarum nostrarum, quae sunt unciarum<br />

duodecim. Quo ad vecturam salis moneo te, quod ad ipsum accipiendum tam pro nobis,<br />

quam pro sororibus veniet iste teloniarius, seu doganerius, quando innotuerit nobis esse<br />

paratum. Ut autem bene valeas D.O.M. rogo, una cum P. L. Philippo Pannizza. Tridenti<br />

in conventu sancti Bernardini, proh dolor! titubante hac die 28 octobris A.D. 1803.<br />

Tridento<br />

Extra. Admodum Rev. Colendissimo, ac religiosissimo Patri<br />

P. Stanislao Küebach Ordinis Minorum<br />

Ref. S. Francisci, lectori teholog., conc., Definitori,<br />

et Guardiano dignissimo 880 .<br />

Insprugg<br />

Hall<br />

ad PP. Franciscanos<br />

2754. 1803<br />

Al P. Attanasio de’ Gaspari Vicario in Borgo.<br />

R. P. Vicario S.L.G.C.<br />

Oggidì fu sagramentato per Viatico in Ravina il Padre di quel Giovanni de’<br />

Gaspari, cugino della P.V.R. che sta in Bassano. Perciò il di lui fratello prega la P.V.<br />

che voglia fargli noto lo stato del detto suo Padre, affinché se vuole vederlo vivo, venga<br />

qua presto. Aggiunge, che sta pur male per febbre quartana la di lui madre. Io poi<br />

pregandola d’un cordiale saluto al mio fratello, la riverisco, e colla mano tremante 881 mi<br />

professo. Trento, s. Bernardino 30 ottobre 1803.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo, ed amico<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2755. 1803<br />

Il signor Gio. Battista Tomaselli è pregato di dare troni 7, dico troni sette al signor<br />

Francesco Steinbrecehr libraio esibitore del presente 882 . Che della carità il Signor Iddio<br />

ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 2 novembre 1803.<br />

880 Hic ante hunc annum 1803 plures tomulos suarum sermonum typis edidit.<br />

881 Perché si tratta di farci cangiare convento, e mandarci alle Laste, e di profanare s. Bernardino.<br />

882 Direttori 229.<br />

272


D’ordine del padre <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2756. 1803<br />

Al P. Giuseppe Antonio da Cles Ministro <strong>Provincia</strong>le. Borgo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Forse il P. Vicario Attanasio avrà manifestato alla P.V.M.R. che scrivendogli ai 30<br />

dello scaduto ottobre, ho terminato la mia letterina con queste parole: colla mano<br />

tremante mi professo. Oh Dio! In questa debbo spiegare il motivo di tal tremore. Tutto<br />

Trento parla di noi, e dice, che dovremo cedere questo nostro amato convento ai sodati,<br />

perché serva loro di ospitale, e trasferirci a quello de’ Padri Carmelitani delle Laste:<br />

Aggiungono, che il decreto trentino è stato spedito in fora per la ratifica. Io genuflesso<br />

ho protestato, che voglio fare la volontà del Signor Iddio anche in questo dolorosissimo<br />

caso, e vado replicando tal protesta; ma temo di lasciarvi anche la vita. Tutti siamo<br />

afflittissimi, e nominatamente F. Feliciano ottuagenario affaticatissimo. Il P. Guardiano,<br />

che andò a predicare in Gardolo per li morti, non ritornerà da Albiano sin dopo<br />

domenica 883 . Onde io desidero, che venga qua presto la P.V.M.R. e frattanto la prego<br />

genuflesso della sua paterna benedizione. Trento, s. Bernardino 3 novembre 1803 884 .<br />

Di V.P.M.R. cui aggiungo, che in questa sera il P. Francesco Maria da monsignor<br />

Vicario Generale ulroneamente fu assicurato di non esservi per ora verun male per noi.<br />

Deo gratias.<br />

Umil.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Ho consegnato all’Isidoro li Direttori per Borgo, e Pergine.<br />

2757. 1803<br />

Alla M. Maria Barbara Macccani abbadessa di s. Chiara.<br />

M.R.M.S.L.G.C.<br />

Con dispiacere le rimando intatte le sue carte, perché non ho lena da studiare, e<br />

scrivere. Il perché se lo può immaginare. Già sa, che il Gloria si dice alfine del Salmo.<br />

Poi la relazione patisce delle eccezioni, falla in più luoghi, e manca. La ho confrontata<br />

colla mia in cella, e fatto ciò non ho più potuto ritrovare la mia, quantunque sia sicuro,<br />

che non la ho portata fuori dello studiolo. Pazienza per questo, e per ogni altro sinistro<br />

accidente, che il Signor Iddio permette di sovrastarci. La prego di compatirmi di questo,<br />

ed anche se non vengo in persona al vostro monastero. Deus misereatur nostri, et<br />

benedicat nobis. Dal povero convento di san Bernardino li 3 novembre 1803, di<br />

mattina 885 .Nota. La relazione si è del signor notaio Luigi Bertolini di Trento, attuario del<br />

monastero. Incomincia: Ella è pratica costante. Empie pag. 12 in folio parvo. La mia<br />

forse sarassi occultata fra le carte dell’Orfanotrofio.<br />

2758. 1803<br />

Al P. Mariano Panchieri da Bordiana. Mezlombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

883 Ritornò li 7 di sera.<br />

884 Spedita li 4 quo die <strong>Provincia</strong>lis venit Perginum.<br />

885 Questa lettera non fu spedita.<br />

273


Senza veruna tardanza fu soscritta, e prorogata ad un altro quinquennio la qui<br />

rinchiusa di Lei patente 886 . Sento con piacere, che voglia farne uso: e pregandola di<br />

raccomandare al Signor Iddio questo nostro povero convento, che va per le bocche<br />

de’trentini 887 , la riverisco ecc. Trento, s. Bernardino 3 novembre 1803.<br />

Tengo preparati li Direttori anche per costì.<br />

2759. 1803<br />

Alla Curia vescovile di Trento.<br />

Promemoria.<br />

È per professare come chierico nel convento di Cavalese ai 16 del corrente<br />

novembre 1803, in età di anni 25<br />

F. Urbano Ciola da Centa.<br />

Nota. In vece di questo promemoria fu presentato il seguente del num. 27<strong>61</strong>.<br />

2760. 1803<br />

Al sig. don Gio. Pietro Beltrami Diacono. Roveredo.<br />

Molto illustre e Rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

Con singolar piacere in questa sera ho ricevuto lo stimatissimo foglio di V.S. molto<br />

illustre e Rev. Quindi la ringrazio delle notizie, che s’è compiaciuta di comunicarmi,<br />

tutte a me nuove, anche quella, che riguarda il nuovo nostro vescovo sergiopolitano F.<br />

Eugenio Cerina, quantunque stieno qui due Padri che furono in Roma, e missionari nella<br />

Turchia europea, ed africana 888 . Io pure credo, che la causa del ven. Ligorio 889 incontrerà<br />

delle opposizioni per parte de’ di lui scritti: essendo ciò cosa solita rapporto ai Santi,<br />

che hanno scritto; ma nondimeno spero, che sortirà, perché suppongo, che non abbia<br />

insegnato eresie. Ho registrato nelle mie memorie l’elogio martirologiale di s.<br />

Esuperanzio 890 , insieme col decreto apostolico, che l’approva, e comanda, e col nome<br />

rispettabile di V.S. molto illustre e Rev. che me lo ha favorito; ma non posso<br />

contenermi dal dire, che quel Confessoris messo avanti l’Episcopi non mi piace, perché<br />

non trovo un esempio simile in tutto il Martirologio romano. Io dunque direi piuttosto<br />

Exuperantii eiusdem civitatis Episcopi: ovvero Episcopi, et confessoris. Aggradirò<br />

anche la sua visita, che mi fa sperare verso la fine del corrente mese 891 ; e frattanto<br />

ringraziandola di bel nuovo, e riverendola mi professo. Trento, s. Bernardino 8<br />

novembre 1803.<br />

Di V.S. Molto Illustre e Rev.<br />

Umil.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

27<strong>61</strong>. 1803<br />

Alla Curia ecclesiastica di Trento.<br />

Ill.mo, e R.mo signore.<br />

886<br />

Confessionale.<br />

887<br />

Dicesi, che si voglia dare ai soldati, ed a noi quello delle Laste de’ PP. Carmelitani Scalzi.<br />

888<br />

Il P. Eugenio Cerina Minore Riformato, già missionario apostolico fu consacrato vescovo di<br />

Sergiopoli nella Siria li 2 ottobre 1803 in s. Francesco a Ripa di Roma.<br />

889<br />

Monsignor Alfonso de’ Liguori napolitano, fondatore de’ Redentoristi, e vescovo di s. Agata.<br />

890<br />

In Kalend. trid. pag. 236.<br />

891<br />

Venne li 23 nov. all’esame per il presbiterato, essendo in età d’anni 23, e tenendo la dispensa<br />

papale di mesi 13,bastandogliene undici. Fu ordinato dal vescovo di Verona.<br />

274


Fra Giuseppe Antonio da Cles Ministro <strong>Provincia</strong>le de’ Minori Riformati di s.<br />

Francesco, espone riverentemente a V.S. Ill.ma, e R.ma, che sta per professare come<br />

chierico nel convento di Cavalese ai 16 del corrente novembre 1803, di sua età 25<br />

Frat’Urbano Ciola da Centa ecc.<br />

Presentato dal P. Guardiano Davide a M. Vicario Generale li 10 nov. 1803. Il<br />

novizio professò solennemente.<br />

2762. 1803<br />

Al Governo di Trento.<br />

All’Eccelsa Imp. Reg. delegazione commissariale aulica di Trento.<br />

Fra Giuseppe Antonio da Cles Ministro <strong>Provincia</strong>le de’ Francescani Riformati<br />

espone riverentemente, che finora li suoi Religiosi transitando nell’andare, o venire dai<br />

conventi di Campo, ed Arco a quello di Trento, per grazia, e benignità singolare de’<br />

celsissimi principi ebbero l’ospitalità presso il loro agente alla Sarca: ed ardisce di<br />

supplicare umilissimamente per la continuazione dell’ospitalità predetta892 . Che della<br />

grazia il Signor Iddio, ed il Padre San Francesco ecc.<br />

Presentato.<br />

2763. 1803<br />

Al sig. Conte canonico Carlo de’ Pompeati. Trento.<br />

Il Padre Fra Giannantonio da Piano della Valle di Sole, Religioso Francescano<br />

Riformato, e figlio unico del notaio Giuseppe de’ Rossi, nacque li 29 agosto 1737 e nel<br />

santo Battesimo fu nominato Gianniccolò Agostino. Vestì l’abito serafico nel convento<br />

di s. Antonio di Cles il primo giorno di luglio dell’anno 1758, e nell’anno seguente fece<br />

la professione religiosa. Nell’anno poi 1764, si sedici di giugno fu ordinato sacerdote.<br />

Studiò la filosofia, e teologia ne’ conventi della sua <strong>Provincia</strong> trentina di san Vigilio, ed<br />

in seguito fu confessore, predicatore, Vicario, e Guardiano di più conventi, Finalmente<br />

nell’anno petecchioso 1797 ritrovandosi Guardiano del convento di s. Francesco in<br />

Pergine, dopo d’avere assistito caritatevolmente a più infermi, e moribondi, venne<br />

sorpreso dalla morte li 26 di maggio, in età d’anni sessanta. Egli si mostrò sempre un<br />

ottimo Religioso dentro, e fuori di convento. Esercitò lodevolmente, e con<br />

soddisfazione universale de’ Religiosi, e de’ secolari, gli addossatigli uffici. Costumò di<br />

fare molta orazione, e continuò sino alla morte la pia pratica d’andare in coro, ed in<br />

chiesa ad orare, e flagellarsi aspramente introno alla metà di ogni notte, anche dopo, che<br />

nell’anno 1787 fu proibito alle comunità religiose l’andare in tal tempo notturno al coro<br />

per cantare le divine lodi. Volentieri servì ne’ ministeri più bassi, abbietti, e faticosi.<br />

Amò singolarmente il silenzio, la povertà, l’obbedienza, per la quale resistette<br />

virilmente a que’ parrochi, e sindaci delle comunità, che volevano trattenerlo, e non<br />

permettergli l’allontanarsi da loro, quando da’ suoi superiori regolari veniva traslocato.<br />

Fu molto assiduo nell’ascoltare le sagramentali Confessioni, specialmente degli uomini,<br />

e della gente povera 893 . Non mai sentironsi querele d’alcuna sorta contro di lui; ma bensì<br />

molte lodi: e la parrocchiale di Pergine in attestato di sua stima, e gratitudine lo distinse<br />

col far suonare a lutto le sue campane per la di lui morte.<br />

Così ho scritto li 10 nov. 1803 dopo replicate istanze del signor Conte canonico, e<br />

del mio Padre Guardiano. Gliel’ho dato al canonico li 30 novembre.<br />

892 Li 16 dic. 1803 l’Imp. Reg. provisoria delegazione camerale di Trento. Così anche li 22 febbraio<br />

1804. 893 Anche degli sbirri.<br />

275


2764. 1803<br />

Al P. Gasparo da Campo segretario provinciale. Roveredo. S. Rocco.<br />

R.P.P.C.<br />

Il Padre <strong>Provincia</strong>le mi ha scritto da Pergine, che commetta alla P.V.R. il provedere<br />

costì le sedici libbre Viennesi di tabacco in foglia da mandare al Padre Guardiano di Ala<br />

d’Insprugg. La prego adunque; avvisandola di riflettere alla qualità delle libbre, che<br />

chieggonsi Viennesi: ed alla qualità del tabacco, ch’esse dee in foglia. Se potesse<br />

mandarmelo per mezzo di F. Leonardo ritornante da Arco, mi farebbe un gran piacere 894 .<br />

Il signor colonnello Baldessari, o sia Balteser, assicurandoci, che non c’è alcun<br />

trattato contra questo nostro convento di s. Bernardino, ci disse ultroneamente, che<br />

scrivendo a Roveredo avvisassimo, che stagli a cuore il monastero delle MM. Salesiane,<br />

e che proccurerà di farle rimettere nel medesimo. Tanto scrive con piacere; e bramando,<br />

che la buona intenzione del lodato signor colonnello sortisca presto il suo effetto: ed<br />

anche di sentire buone nuove rapporto a s. Rocco, ed all’infermo P. Giuseppe Andrea, la<br />

riverisco, e resto. Trento, s. Bernardino 11 novembre 1803.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che il P. Guardiano Giangiuseppe dee credersi partito da<br />

Vienna 895 , giacché una lettera del P. <strong>Provincia</strong>le nostro ritornò da Vienna a Trento già<br />

parecchi giorni.<br />

Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2765. 1803<br />

Al P. Stanislao Guardiano di Ala d’Insprugg.<br />

Admodum Rev. Patri Guardiano Halensi<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.<br />

Praesentium oblator accipiet, hucque transvehet saccos regiam salis eleemosynam<br />

continentes, tam pro nobis, quam pro Clarissis 896 . Vale. Dabam Tridenti in Conventu s.<br />

Bernardini die 11 novembris 1803.<br />

Extra. Admodum Reverendo Patri<br />

Guardiano Franciscanorum<br />

Insprugg<br />

Hall<br />

ad PP. Franciscanos<br />

2766. 1803<br />

Al P. Giuseppe Antonio Ministro <strong>Provincia</strong>le. Pergine.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Avendo ricevuto avviso dal Padre Guardiano di Ala, che la limosina regia del sale<br />

sta preparata per noi, e per le suore, e che si può mandare a prenderla in qualunque<br />

giorno, ho autorizzato questo doganiere con un mio viglietto indirizzato al detto Padre<br />

Guardiano, affinché vada presto a pigliarla, e tradurcela. Ho pure scritto al P. Segretario,<br />

che mi mandi le sedici libbre viennesi di tabacco in foglia richieste dal mentovato<br />

Padre: aggiugnendogli d’ordine di questo signor colonnello Balteser, ch’esso<br />

894 Il tabacco mi capitò li 16 nov. Libbre 16 di Vienna a carentani 40 l’una, importa fiorini 10,<br />

carentani 40, cioè troni 53, carentani 4. Dal negozio roveretano di Benvenuto Chiusole.<br />

895 Arrivò a Trieste li 3 novembre.<br />

896 Pro nobis venit Tridentum die 7 ianuarii, ad s. Bernardinum autem die 9 ianuarii 1804.<br />

276


proccurerà, che le MM Salesiane possano presto ritornare al loro monastero. In nome<br />

della P.V.M.R. ho dato avviso in scriptis a questa Curia ecclesiastica della professa, che<br />

sta per fare F. Urbano, e fu accettato sul riflesso della nota postavi degli anni 25 d’età.<br />

Ho pure scritto in di lei nome un memorialetto a questo eccelso Governo per ottenere la<br />

continuazione dell’ospitalità presso l’agente alla Sarca. Ora sto correggendo le<br />

stampette del Direttorio mio diocesano, nel cui frontispizio fu omesso il Iussu Ill.mi, et<br />

R.mi Capituli etc. Iersera è ritornato qua l’ex novizzo Comai, il quale si contenterà, se<br />

verrà accettato nella prossima primavera. In questa sera verrà qua per fare gli esercizi<br />

spirituali il sig. don Giuseppe Riccabona. Il P. Guardiano fu più volte nel Castello per<br />

ossequiare il sig. presidente Conte di Welsperg, ma trovollo sempre impedito da altri, e<br />

non poté vederlo. In s. Francesco a Ripa di Roma li 2 dello scorso ottobre fu consacrato<br />

vescovo di Sergiopoli nella Siria il P. F. Eugenio Cerina nostro Riformato, già<br />

missionario apostolico. Leggo, che in Roma si tratta la causa di Beatificazione del ven.<br />

servo di Dio Alfonso de’ Liguori Redentorista, e vescovo di s. Agata de’ Goti. La prego<br />

della sua paterna benedizione. Trento, s. Bernardino 12 novembre 1803.<br />

Senza soscrizione per mancanza di carta.<br />

2767. 1803<br />

Al P. Arcangelo Maria da Tassullo. Mezlombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.C.A.<br />

Atteso ciò, che mi ha detto F. Vincenzio Maria gli spedisco insieme con questa il<br />

mio Martyrologium Seraphicum manoscritto, onde possa trarne un’appendice al<br />

Martirologio del suo coro, a norma di quella, che ho aggiunto a quello di questo coro.<br />

Gli raccomando di farla con diligenza, con carattere grande, senza breviature, e senza<br />

zifre, di farla presto; e poi per mano sicura rimandarmi il mio manoscritto. L’elogio di s.<br />

Esuperanzio fu aggiunto per decreto precettivo di N.S. Pio VII de’ 16 luglio 1803. Ma si<br />

avverta, che va posto nel penultimo luogo de’ 24 gennaio. Mando nello stesso tempo<br />

anche il plico de’ Direttori per l’anno 1804, ed avviso, che il mio Direttorio diocesano<br />

sta sotto al torchio: senza però il Iussu Ill.mi, et R.mi etc. Mi raccomando in precibus, lo<br />

riverisco insieme al R.P. lettore, e P. Cirillo, e resto. Trento 16 novembre 1803.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Oggidì li 16 novembre li due novizzi F. Gio. Pietro da Novarna, e F. Teodoro<br />

da Gavazzo, avendo finito lodevolmente il loro anno regolare, e canonico di noviziato, e<br />

non avendo l’età regia per poter professare, furono posti nell’ordine de’ chierici<br />

improfessi, e destinati allo studio. In Roma si tratta la causa di Beatificazione del ven.<br />

servo di Dio Alfonso Marai de’ Liguori napolitano: ed ai due dello scorso ottobre nella<br />

chiesa nostra di s. Francesco a Ripa fu consacrato vescovo di Sergiopoli nella Siria il P.<br />

F. Eugenio Cerina nostro Riformato, già missionario apostolico 897 .<br />

2768. 1803<br />

Al P. Giuseppe Antonio Ministro <strong>Provincia</strong>le. Pergine.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Il P. segretario della P.V.M.R. mi fa premura per la spedizione della qui rinchiusa;<br />

e m’ingiunge di ottenergli presto una risposta, se accettar possa l’applicazione di<br />

897 Il P. Filippo Ferrari nel suo Lessico geografico dice, che Sergiopolis, s. Giorgio, urbs<br />

archiepiscopalis Syriae apud Euphratem fluvium, così dicesi a Sergio cive romano ibi cum Baccho<br />

martyrio passo. Vegagsi anche il Martirologio romano ai 7 ottobre.<br />

277


cinquanta Messe, avvisandomi, che colla limosina di loro potrà soddisfare il debito di<br />

troni 53, carentani 4 contratto presso il sig. Benvenuto Chiusole per le 16 libbre<br />

viennesi di tabacco provvedute a richiesta del P. Stanislao Guardiano di Ala d’Insprugg.<br />

Dunque senz’aspettare la posta di sabato (19 nov.) la preparo qui per ispedirla domani<br />

mattina: e baciandole riverentemente le mani resto. Trento 16 novembre 1803, di notte.<br />

Suo ubbid.mo suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2769. 1803<br />

Al P. Gasparo segretario provinciale. Roveredo. S. Rocco.<br />

R.P.P.C.<br />

Ringrazio la P.V.R. del tabacco, che mi ha mandato per il P. Guardiano di Ala, ed<br />

anche dell’attenzione, che ha avuto di farlo così bene impaccare. Ora però mi resta la<br />

difficoltà di farlo passare avanti, perché il tramessiero di Marano teme per li dazi. Ma il<br />

P. Guardiano mi ha promesso, che proccurerà il di lui inoltramento 898 . Al medesimo P.<br />

Guardiano oggidì ho dato la di Lei lettera per il P. <strong>Provincia</strong>le, con una mia, perché gli<br />

giunga domani in Pergine, donde partirà sabato per Trento. In caso, che non gli arrivi<br />

colà, l’avviserò in voce qui a Trento subito, che verrà. La ringrazio altresì per la buona<br />

nuova, che mi dà rapporto alla clausura; e riverendola mi professo. Trento 17 novembre<br />

1803.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2770. 1803<br />

Al P. Giacinto Larcher Guardiano di Bolgiano.<br />

Admodum Reverende, atque colendissime Pater.<br />

Propediem dabo alicui ex hisce mercatoribus 899 haud modicum involucrum tabacci<br />

pro A.R.P. Guardiano Halensi, P.T.A.R. commendatum. Rogate igitur, ut ipsum<br />

accipere velis, et quam primum poteris ad laudatum Patrem Guardianum Halensem<br />

mittere non graveris. Vale. Dabam Tridenti in conventu s. Bernardini die 17 novembris<br />

A.D. 1803.<br />

A.R.P.T. Humillimus servus in Christo<br />

F. Ioan. Chrysostomus de Avolano<br />

Def. et pro-secertarius provincialis.<br />

Tridento<br />

Extra. Admodum Reverendo Patri<br />

Guardiano Franciscanorum.<br />

Bulsanum<br />

ad PP. Franciscanos<br />

2771. 1803<br />

Al P. Stanislao Küepach Guardiano di Ala.<br />

Admodum Rev. Patri Guardiano Halensi<br />

F. Ioan. Chrysostomus de Avolano S.<br />

898 Fu dato al Rungg li 30 novembre.<br />

899 Datum Runchio qui illud iam deposuit apud P. Guardianum Bulsanesem anno 1803.<br />

278


Visis novissimis literis A.T.P.T. commisi huic teloniario, seu doganerio, ut quam<br />

citius mittat aliquem ishuc ad accipiendos saccos salis regii tam pro nobis, quam pro<br />

Clarissis, eique dedi espistolam ad te directam, qua missus sese ad id deputatum<br />

ostendat. Heri Roboreto accepi haud modicun involucrum tabacci, quod petisti: hodie<br />

autem ipsum ad te direxi, commendatum A.R.P. Guardiano Bulsanensi, cui si scribes et<br />

tu, bene facies. Vale. Dabam Tridenti in conventu s. Bernardini die 17 novembris A.D.<br />

1803.<br />

Extra, ut supra num. 2753.<br />

2772. 1803<br />

Al P. Vitantonio di Cles Guardiano. Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Assai obbligato mi confesso alla P.V.R. per la premura, ed attenzione, che ha di<br />

favorirmi. La ringrazio dunque dell’inscrizione nuova, che s’è compiaciuta di<br />

mandarmi, e l’assicuro, che la ho aggiunta alla mia raccolta al literam, tralasciando<br />

solamente le note 900 . Il sig. Maffei si rende benemerito de’ posteri, li quali avranno<br />

materia da studiare per ben intenderlo. Io spiego la soscrizione così: Maffei Iacobo<br />

Antonio Patricio Tirolensi auctore, giacché ha Maffei I.A.P.T. auctore. La ringrazio<br />

un’altra volta, la prego di continuare a favorirmi, e la riverisco divotamente. Trento S.<br />

Bernardino 19 novembre 1803.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che in Roma si tratta di beatificare Alfonso Ligorio, ed ai<br />

2 d’ottobre in s. Francesco a Ripa fu consecrato vescovo di Sergiopoli nella Siria il P. F.<br />

Eugenio Cerina nostro Riformato, già missionario apostolico.<br />

Div.mo, obbl.mo sevo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2773. 1803<br />

Al P. Arcangelo da Tassullo. Mezlombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.C.A.<br />

Non fu mia intenzione, che la P.V. si prendesse tanta premura con tanto incomodo,<br />

per rimandarmi il mio Martirologio manoscritto. Mi sarei contentato di riaverlo anche<br />

dopo un mese. Il carattere di F. Basilio è buono, e potrà servire: ma quanto più grosso<br />

sarà, riuscirà più comodo ai lettori di coro. Avverta, che sia eziandio diligente per non<br />

variare, o tralasciare parole. Io non tengo raccolte a penna tutte le orazioni nuove del<br />

Breviario, perché ho a stampa il Diurno, ed il Supplimento. Facciano anch’essi col<br />

Diurno ebdomadariale come abbiamo fatto qui noi. Rapporto al Supplimento del<br />

Messale abbiano la sollecitudine di emendarlo, commettendo tale officio ad uno, che<br />

siane attento, ed abbia un buon carattere. Il trovare venali le buone meditazioni del pio<br />

P. Cuniliati ora è assai difficile. Ho inteso, che il moderno letterario di Venezia non<br />

vuole brighe per la nostra <strong>Provincia</strong>. L’ultima copia, che qui si ebbe delle predette<br />

meditazioni fu di più edizioni. Non parlo del P. Gaetano Maria da Bergamo, perché non<br />

l’ho esaminato: ma suppongo, che leggendosi con prevenzione non farà male, od<br />

almeno in parte gioverà. Qui diciamo il Credo nella Messa cantata di s. Catterina,<br />

perché abbiamo l’altare di essa: ed io credo, che altrove non possa dirsi. Finisco colla<br />

carta riverendola. Trento 25 novembre 1803.<br />

900 To, 2, n. 1820.<br />

279


2774. 1803<br />

Al P. Giorgio da Cles Vicario in Cavalese.<br />

R.P.P.C.<br />

In ordine a quanto ha scritto il M.R.P. <strong>Provincia</strong>le avviso la P.V.R. che per<br />

accompagnare l’ordinando Fra Luigi a Marano, oppure a Bressanone 901 , proccuri di<br />

lasciarsi ritrovare in Egna nella sera dei sei del prossimo dicembre, onde possano<br />

celebrare in Bolgiano la festa dell’Immacolata Concezione di Maria Santissima nostra<br />

Signora. Fra Luigi pensa d’andare a Mezlombardo nel sabato de’ tre dicembre (andò) e<br />

di essere in Egna li sei. Bramo, che il concertato abbia il suo effetto; e riverendola resto.<br />

Trento 25 novembre 1803, di sera 902 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2775. 1803<br />

Alla stamperia, e libreria monauniana.<br />

Vienmi ricercata 903 una copia del sinodo feltrense, tenuto da monsignor Andrea<br />

Minucci nell’anno 1760, ed una copia del sinodo trentino, celebrato dal cardinale<br />

Lodovico Madrucci nel 1593. Li prego di farmi sapere se li tengono venali. S.<br />

Bernardino 25 novembre 1803.<br />

2776. 1803<br />

Vigore praesentium cum salutaris obedientiae merito, Reverendus Pater Frater<br />

Georgius a Clesio concionator, et Vicarius nostri conventus cavalesiensis, Meraniam,<br />

vel Brixinam 904 se se conferet, una cum Fratre Aloysio a Clesio Diacono, ad sacrum<br />

presbyteratus Ordinem promovendo: quo rite promoto, ad propria cum eodem redibit.<br />

Commendatur idcirco etc. ut supra num. 2675. Datum Tridenti in conventu sancti<br />

Bernardini die 2 decembris A.D. 1803.<br />

L.+S.<br />

maioris Fr. Iosephus Antonius a Clesio<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum.<br />

2777. 1803<br />

Al Papa Pio Settimo.<br />

Ego infrascriptus Minister <strong>Provincia</strong>lis Ordinis Minorum Reformatorum sancti<br />

Francisci <strong>Provincia</strong>e <strong>Tridentina</strong>e sancti Vigilii, universis, et singulis praesenets literas<br />

inspecturis fidem facio, ac testor, reverendos in Christo Patres Fratres Philippum a<br />

Medio.Corona lectorem theologiae, et concionatorem actualem in ecclesia ista<br />

cathedrali, ac Davidem a Thiarno lectorem theologum, et Guardianum actualem huiusce<br />

conventus, novissime a me, cum venerabilis Diffinitorii consensu delegatos, ac<br />

deputatos fuisse concionatores pro natione italica in ecclesia aulica Salisburgensi, ad<br />

votum RR.PP. Guardiani905 , et Vicarii conventus illius, inhaerentium iussionibus<br />

serenissimae celsitudinis Ferdinandi regii archiducis Austriae, ac S.R.I. electoris<br />

901<br />

Andarono a Bressanone, dove F. Luigi fu ordinato sacerdote gli XI dic.. Fu in Trento ai 19<br />

dicembre.<br />

902<br />

Replicato colla stessa data li 30 novembre.<br />

903<br />

Dall’abate Patuzzi di Limone.<br />

904<br />

Andarono a Bressanone perché il vescovo di Marano manca, essendo andato a Vienna.<br />

905<br />

P. Hermolai Moseri Guardiani.<br />

280


Salisburgensis: eosque dignos esse favoribus, quos in his adnexo libello supplici a SS.<br />

D. N. Pio Papa Septimo humillime petunt. Testor insuper Patrem Fratrem Ioannem<br />

Pium a Mohena concionatorem, futurumque lectorem, dignum pariter esse, qui ab<br />

eodem S. D. exaudiatur iuxta petita 906 . In quorum fidem etc. Datum Tridenti in conventu<br />

s. Bernardini die 2 decembris Anno Domini 1803.<br />

L.+S.<br />

minoris Fr. Iosephus Antonius a Clesio<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis, ut supra.<br />

2778. 1803<br />

Il signor Monauni è pregato di notare su questo stesso foglietto, se tenga venali le<br />

Costituzioni sinodali del cardinale Lodovico Madrucci vescovo di Trento, più volte<br />

stampate: e le Costituzioni sinodali di monsignor Andrea Minucci vescovo di Feltre.<br />

Così scrive Frate Giangrisostomo Riformato. Die 6 decembris 1803.<br />

Extra. Per il sig. Monauni.<br />

2779. 1803<br />

Al P. Daniele da Enno Guardiano di Pergine.<br />

R.P. Guardiano, padrone mio colendissimo.<br />

Confesso, che in questa sera ho ricevuto la corda di biscotti mandatami dalla di Lei<br />

bontà senza verun mio merito. La ringrazio adunque; e bramando di poterle contestare<br />

con fatti la mia gratitudine , la riverisco divotamente, e mi professo. Trento 6 dicembre<br />

1803.<br />

Della P.V.R. Div.mo, obbl.mo servo, ed amico<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2780. 1803<br />

Al P. Pietro Damiano da Borgo Diffinitore. Arco. Le Grazie.<br />

R.P.P.C.<br />

Affinché la P.V.R. non sospetti, che la sua scrittami siasi arenata, o smarrita,<br />

l’accerto, che la ho ricevuta, e che due volte ho scritto al sig. Monauni stampatore, e<br />

libraio (non potendo andare da lui personalmente) per avere i due richiesti libri.<br />

Finalmente mi ha risposto, che li cercherà; ma rapporto al feltrino suppone di non<br />

tenerlo. Replicherò le mie istanze; ma temo, che non così presto resterò contento 907 .<br />

Frattanto, come spero, verrà qua la P.V.R. ed a Lei toccherà la buona sorte di rendere<br />

ben servito il lodatomi signor abate Gio. Battista Patuzzi. Le sospiro felicissime le<br />

imminenti sante feste, e riverendola mi dico. Trento 12 dicembre 1803.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2781. 1803<br />

Al P. Arcangelo Maria da Tassullo. Mezlombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.C.A.<br />

906 Il P. Pio chiede la licenza de’ libri proibiti, attesi li suoi scrupoli. Nel 1778 S.C. S. Officii<br />

concessit nostro P. <strong>Provincia</strong>li, ut cum Diffinitorii consensu possit Religiosis concedere licentiam legendi<br />

libros alias prohibitos. Vide Acta <strong>Provincia</strong>e 1778, pag. 393.<br />

907 Sono stato personalmente dal Monauni li 14, ed ho parlato.<br />

281


Rispondo un pò tardo 908 , perché prima non ho potuto, tenendo impegni<br />

indispensabili. Della Messa Rorate parla il Padre Gio. Battista Halden d’Insprugg<br />

Gesuita nel suo Effemerologio ecclesiastico stampato in Bressanone l’anno 1717, alla<br />

domenica 1 d’Avvento, dicendo: Missa votiva solemnis de B.V. (vulgo ab eius introitu<br />

dicta Rorate) quotidie per Adeventum, adeoque etiam hac dominica, ex recepta<br />

consuetudine in pluribus Germaniae locis solet decantari cum Gloria, et Credo. Agli 8<br />

dicembre avvisa, che Praefatio de B.V. Et te in Conceptione hodie, ac per octavam<br />

etiam dicitur in Missa Rorate, ubi haec ex more alicubi recepto, aut privilegio, per<br />

Adventum decantatur quotidie per modum Missae votivae solemnis sine ulla<br />

commemoratione. Finalmente pag. 232, dove tratta de Missis votivis dice, che Missam<br />

Rorate, in quibusdam ecclesiis quotidie in Adventu decantari solita, cantari potest etiam<br />

infra octavam Concept. B.M.V. Secus vero de votivis aliis infra alias octavas B.M.V 909 .<br />

Nel Direttorio della diocesi di Bressanone per l’anno 1801 agli 8 di dicembre leggo:<br />

Praefatio de B.V. Et te in Conceptione etiam in Missa votiva Rorate per totam<br />

octavam 910 . Nel Direttorio della diocesi di Sirmione per l’anno 17<strong>61</strong> parimente leggo In<br />

Missis Rorate, quae per totum Adventum dici solet sub auroram instar Miss. votivae<br />

solemnis dic. Glor. orat. unica, Cr. Praef. de B.M.V. Et te in veneratione (in festo tamen<br />

Conceptionis et per octavam dicitur Et te in Conceptione). Ite Missa est, et Evang. s.<br />

Ioannis in fine, color. alb. Appresso il P. Cavalieri 911 , ed altri autori leggo finalmente,<br />

che Missa Rorate, etsi solemniter decantatur in Adventu, non est tamen recensenda<br />

inter Missas votivas, pro re gravi, vel pro publica causa, sed haberi dumtaxat poterit, ut<br />

mera populi devotio. Così ha rispsoto S.R.C. die 29 ianuarii 1752 in una Ordinis<br />

Carmelitarum Excalceatorum <strong>Provincia</strong>e Poloniae, che allegaronla instituita in un<br />

Concilio provinciale della Polonia, approvato da Paolo V Papa. Il fin qui detto risguarda<br />

la Messa Rorate quotidiana. Di quella, che celebrasi nella novena innanzi al s. Natale,<br />

dico solamente, che trovasi privilegiata dalla S. Sede. Con questo finisco, augurandogli<br />

ogni felicità nelle prossime sante feste, e dicendomi. Trento 12 dicembre 1803.<br />

Suo div.mo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. La Beata Cervelliona fu da me fissata nel primo giorno d’ottobre in perpetuo,<br />

giacché non mai potrassi fare in tal giorno l’officio intero di s. Remigio: e riesce<br />

comodo l’averla nel detto giorno per ischivare la coincidenza delle antifone, e de’<br />

versetti, che soleva occorrere quando in esso si mettevano de’ traslati per accidens.<br />

2782. 1803<br />

Al sig. canonico Conte Carlo de’ Pompeati. Trento.<br />

Pro memoria.<br />

Il vescovado Bibliense, che toccò a monsignor Gio. Paolo Ciurletti canonico di<br />

Trento, e suffraganeo di Salisburgo, fu nel patriarcato di Antiochia della Storia, siccome<br />

imparo dal <strong>Provincia</strong>le omnium Ecclesiarum cathedralium universi orbis, stampato,<br />

scorrettissimamente però, Romae in Vico Peregrini apud uxorem q. Balthasaris<br />

Cartularii l’anno 1543 in 4° dove leggesi Biblien. qui dicitur Cibilet. Michele Antonio<br />

Baudrand Parigino nelle sue Giunte al Lessico geografico del Padre Filippo Ferrari della<br />

908<br />

Ad eum respondi etiam die 13 februarii 1804. Vide To. 1,<br />

909<br />

Cantatur etiam Tridenti, Avisii, Roboreti.<br />

910<br />

Lo stesso si dice nei Direttori della nostra <strong>Provincia</strong> Tirolese per gli anni 1801, e 1802.<br />

911<br />

Cavalieri To. 5, pag. 124. Ferrari To. 8, verbo Decr. S.R.C. num. 1257. Chronolog. Seraph. To. 4,<br />

pag. 46.<br />

282


stampa di Padova del 1675, in fol. ha posto Bible, quae et Digba, urbs Asiae, in<br />

Babylonia regione, ad Tygrim fluvium, 15 milliaribus infra Ctesiphonte, forsan nunc<br />

Cormaba, Il predetto Ferrari poi ha: Byblus, Byblos Plin. Giblet, teste Brochardo, seu<br />

Zibellet Nig. et Postel al. Gibeleto, urbs Fhoeniciae merid. inter Tripolim, et Berytum,<br />

al. inter Botrym, et Berytum, urbs archiepiscopalis sub patriar. antiocheno, nunc cum<br />

Botry excisa.<br />

L’orazione del Padre Wex mi fa testo rapporto al giorno della morte, ma non<br />

all’anno della nascita del lodato signor professore Andrea Pompeato-Luchini. Che sia<br />

nato al fine di novembre dell’anno 1649, e che non avendo ancora terminato l’anno<br />

ventesimo della sua età, sia stato laureato in Padova da professore giurista Tebaldo, cioè<br />

nell’anno 1669. Stento a crederlo, perché nell’Historia Gymnasii Patavini di Niccolao<br />

Comneno Papadopoli, stampata in Venezia l’anno 1726 trovo un solo professore di al<br />

cognome, voglio dire Carlo Tebaldo padovano, e questi fu professore in quell’università<br />

soltanto dai 12 di settembre 1683, sino ai 18 di settembre del 1685, in cui morì, per<br />

attestato del detto Papadopoli To. 1, pag. 162, e 275. Stupisco poi, che il Padre Wex<br />

niente affatto dica degli scritti d’Andrea, specialmente avendolo io ritrovato in un<br />

catalogo inedito di scrittori tirolesi. Io né pur dubito che abbia scritto delle cose<br />

appartenenti alla sua professione legale: e quindi l’ho aggiunto al mio catalogo di<br />

scrittori tirolesi 912 .<br />

Così senza cerimonie per risparmio di tempo risposi li 16 dicembre 1803<br />

rimandando l’orazione funebre del P. Wex per mezzo del Padre <strong>Provincia</strong>le, recitata in<br />

Insprugg nel 1694, e stampata ivi nel 1695. Vedi la nostra Biblioteca Tirolese verbo<br />

Wex, e verbo Pompeati Andrea.<br />

2783. 1803<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano di Borgo.<br />

Carissimo Fratello, Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Ho differito il ringraziarvi della carità delle due corde di biscotti, che mi avete<br />

mandato, come fo colla presente, perché ho voluto prima parlare col Padre <strong>Provincia</strong>le<br />

secondo il vostro desiderio. Mi dispiace però, che non posso consolarvi, atteso, che mi<br />

ha risposto, che non può esentarvi dal predicare nella prossima Quaresima, se altro non<br />

succederà. Nella stessa Quaresima gli mancheranno i due predicatori Filippo, e Davide<br />

destinati predicatori aulici in Salisburgo, per dove s’istraderanno dopo l’Epifania. I<br />

pulpiti sono molti. Li predicatori, ed anche sacerdoti sono rispettivamente pochi<br />

dappertutto. Sicché, Fratello Carissimo, pazienza. Confidate in Dio Signor nostro, che<br />

siccome havvi aiutato fino al giorno d’oggi, aiuteravvi anche nell’avvenire, giacché<br />

lavorate, e faticate per Lui. Prevaletevi della carità, e discrezione della Santa Madre<br />

Religione, e sminuito nel convento le occupazioni non guardianali del confessionale. Io<br />

spero, che rassegnerete, e che in fine vi chiamerete contento. Vi avverto poi, che<br />

l’ultimo foglio della gazzetta trentina contiene delle proposizioni false, e cattive, e che<br />

soltanto ieridì ho corretto l’ultimo foglio del Direttorio diocesano. Vi auguro felicissime<br />

le sante feste, e vi abbraccio ecc. Trento 17 dicembre 1803.<br />

P.S. Ringraziate per me il vostro P. Vicario ecc.<br />

2784. 1803.<br />

Ai signori Monauni stampatori di Trento.<br />

912 *Biblioteca Tirolese.<br />

283


Avvertano, che i numeri de’ fogli della gazzetta fallano, poiché dal num. LXIX de’<br />

30 agosto fu fatto un salto al num. LXXX, e dopo il num. CIX fu replicato il XCIX.<br />

Così ho scritti li 19 dicembre 1803. Il foglio seg. fu notato C, ma doveva notarsi CI.<br />

2785. 1804 (sic)<br />

Fr. Iosephus Antonius Dusini a Clesio Ordinis Minorum Strictioris Observantiae<br />

sancti Francisci lector theologus, concionator, ac <strong>Provincia</strong>e <strong>Tridentina</strong>e sancti Vigilii<br />

Minister, et Servus.<br />

Plurimum nobis in Christo dilectis RR. PP. FF. Philippo Panizza a Medio-Corona,<br />

et Davidi Degara a Thiarno eiusdem Instituti, ac <strong>Provincia</strong>e alumnis, lectoribus<br />

theologis, concionatoribus, confessariis, et ex Guardianis salutem in Domino<br />

sempiternam 913 .<br />

Cum simul ac RR. PP. Guardianus, et Vicarius cinventus salisburgensis Patrum<br />

Recollectorum S.P.N. Francisci a Nobis petierunt duos probos, et doctos Religiosos, qui<br />

iuxta saluberrimum serenissimi principis Ferdinandi Regii Archiducis Austriae, ac primi<br />

Ducis, et S.R.I. electoris salisburgensis edictum, in aulica eorum ecclesia conciones, et<br />

catecheses italico idiomate, sive pro italica Natione obeundum, cum venerabilis Nostri<br />

Definitorii consensu delegerimus, et deputaverimus: nunc vigore praesentium, cumque<br />

salutaris obedientiae merito Vobis praecipimus, atque mandamus, quatenus absque<br />

mora illuc Vos conferatis. Ut autem iter prosperum, ac felix, adversante licet hiemali<br />

rigore, Vobis concedere dignetur Deus Optimus Maximus, optamus, et rogamus, Vos<br />

que universis, et singulis Patribus superioribus conventuum, et dominis benefactoribus,<br />

ad quos accesseritis, enixe commendamus; ac tandem seraphica benedictione<br />

peramanter communimus. Datum Tridenti in Conventu sancti Bernardini die secunda<br />

ianuarii Amnno Domini Nostri Iesu Christi 1804 914 .<br />

F. Iosephus Antonius a Clesio<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis etc.<br />

L.+S.<br />

maioris De mandato P.S.A.R.<br />

Fr. Gasparus Bottesi a Campo secretarius <strong>Provincia</strong>lis.<br />

2786. 1804 (sic)<br />

Fr. Iosephus Antonius a Clesio Ordinis Minorum Sancti Francisci Reformatae<br />

Sancti Vigilii <strong>Provincia</strong>e Minister, et Servus. Plurimum in Christo Nobis dilecto R.P.<br />

Gaudentio a Tridento Definitori actuali eiusdem <strong>Provincia</strong>e, salutem in Domino<br />

sempiternam 915 .<br />

Vacante Guardianatu nostri conventus Sancti Bernardini apud Tridentum, per<br />

discessum R.P. Davidis a Thiarno delecti concionatoris ducalis, et electoralis aulae<br />

salisburgensis pro eius natione italica, vigore Statutotum Generalium nostrae<br />

Reformationmis Cap. 8, num. 60, elegimus Te in praesidem dicti conventus usquedum<br />

de Guardiano alio provideatur. Itaque praesentibus literis Tibi praecipimus, atque<br />

mandamus, quatenus cum sanctae obedientiae merito praefatum munus assumas, et<br />

obire cintendas, ita ut tua vigilantia, prudentia, et charitate seraphica, glicsentes<br />

913 Antonius Panizzius sculptor Tridenti an. 1666, et 1692; Antonius Panitia notarius Lonati an 1679;<br />

Michael Panitia de Lonato an. 1704; Pietro Panizza 1671; Io. Baptista de Panitiis; Io. Andreas Panizza an.<br />

15<strong>61</strong>. 914 Scripsi die 19 decembris 1803. Partirono per Salisburgo li 7 gennaio di mattina innanzi giorno.<br />

915 Letta, e pubblicata li 7 gennaio di mattina.<br />

284


defectus, et subrepentia subditorum tuorum errata elimines, evellasque: ac germina<br />

virtutum succrescentia, quo ad perfectam, et consumatam maturitatem perducantur,<br />

sedulitate, ac industria tua foveas, excolasque: ac tandem omnes ad votivam<br />

perfectionem vehementius impellas. Vale, ac Deum Optimum Maximum enixius orare<br />

cum tuis subditis etiam pro Nobis, qui seraphica Tibi, et illis benedictionem peramanter<br />

impertimur, ne praetermittas. Datum in eodem conventu s. Bernaridni die 7 ianuarii<br />

Anno Domini Nostri Iesu Christi 1804 916 .<br />

Fr. Ios, Antonius a Clesio<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis etc. L.+S. De mandato A.R.P.S. F. Gasparus a Campo<br />

secretarius <strong>Provincia</strong>lis.<br />

2787. 1803<br />

Pro memoria.<br />

La prima lettera venuta da Salisburgo, e ricevuta in Trento dalla posta nella sera de’<br />

26 novembre dal nostro Padre <strong>Provincia</strong>le si è del seguente tenore917 .<br />

Intus. Plurimum Rev. Religiosissime Pater<br />

Pater Minister <strong>Provincia</strong>lis Honorandissime.<br />

Cum ex mandato regiae suae Celsitudinis Electoris nostri ecclesia nostra aulica de<br />

duobus viris vitae probatae, et in re christiana perdoctis providendi sit, ad Reverendum<br />

prae ceteris conventum duximus recurrendum, rogandumque plurimum reverendam<br />

Paternitatem vestram, ut in eodem conventu, aut adiacentibus, nobis tuos viros, ut<br />

praedictum est, aptos tamquam missionarios submittere dignetur, quorum unus<br />

conciones, alter cattecheses in ecclesia nostra aulica habere in lingua italica possit.<br />

Habebunt autem eandem nobiscum mensam, et vestitum. Duas in hebdomada<br />

Missas liberas, aut quod liberum erit stipendium pro eis unum florenum rhenanum 69<br />

crucigerorum, ex quo si noster potus, qui in cerevisia, et scutella vini consistit, eis non<br />

sufficeret, et aliud sibi, et reliqua necessaria comparare poterunt: habebunt, et cellam<br />

prout apud nos mos est pro concionatoribus calefactam, et liberi erunt a choro. Poterunt<br />

submissis aliis pro eis aeque idoneis suo tempore ad suum conventum denuo reverti, si<br />

placuerit.<br />

Hae sunt conditiones, sub quibus, et aliis pro futuro forte adhuc melioribus, si qui<br />

adsint, qui voluerint, venire poterunt: et ut nobis mittantur, submisse rogamus plurimum<br />

Reverendam Paternitatem vestram, expectamus hac super re, quam citius fieri poterit<br />

responsorias litteras, sumusque ad reciproca charitatis fraternae officia paratissimi.<br />

Plurimum reverendae Paternitati vestrae addictissimi<br />

P. Hermolaus Moser Pater Guardianus<br />

P. Simeon Wagner Pater Vicarius<br />

et conventus.<br />

Salisburgi die nona novembris 1803.<br />

Extra. Plurimum Reverendo Religiosissimo Patri<br />

Patri N.N. Ministero <strong>Provincia</strong>li Franciscanorum<br />

actuali <strong>Provincia</strong>e Roveredanae Patri suo observandissimo<br />

a Roveredo.<br />

916 Scripsi die 22 dec. 1803.<br />

917 Scripsi die 25 decembris in sero.<br />

285


2788. 1803<br />

La seconda lettera salisburghese si è questa:<br />

Plurimum Rev. Relig.me Pater Minister <strong>Provincia</strong>lis,<br />

Pater ac Patrone observandissime.<br />

Peroptatae venerunt nobis P.R.P.M. <strong>Provincia</strong>lis litterae officiosissimae, ex quibus<br />

tuam in omnes sive respectu ad nationem confratres profussam, paternamque charitatem<br />

sat superque cognovimus, cum ingenti gaudio, fatemurque, quod nos tibi per hoc etiam<br />

obstrinxeris vel maxime. Ad proposita autem quaesita nunc sine ambagibus<br />

respondemus. I. Serenissimi Electoris nostri votum quidem esset, ut cum novo anno<br />

conciones quoque, et catecheses inciperent, saltim quam primum fieri poterit. II.<br />

Catecheses habebuntur singulis dominicis, ut hic moris est, a prandio. III. Conciones<br />

autem ab altero singulis dominicis, et festis diebus de praecepto, qui tamen et hic ad<br />

minorem nuemrum ut in tota Germania redacti sunt. IV. Singilis hebdomadis in<br />

Adventu, et Quadragesima tres erunt conciones, quae ubique mediam horam non<br />

excedant: quas concionatores Adventus, et Quadragesimae duo itali, prout videbitur,<br />

inter se dividere poterunt. V. Quoad vacationem nil a serenissimo Electore<br />

determinatum est: et quia conciones, uti et catecheses italiace pro aulicis potissimum<br />

habendae sunt, putamus tempus vacationum eo tempore non defuturun cum praedicti<br />

aulici cum serenissimo Electore extra aulam per anni decursum habitaverint, aut certe<br />

unus pro altero vacationem expetente supplere vices interim facile poterit cum<br />

catecheses ob paucitatem praesentium multum dificultatis non sint habiturae. Interim<br />

cum gaudio expectamus ultimam plurimum rev. P. Re. P. M. <strong>Provincia</strong>lis resolutionem,<br />

et adventum confratrum a te mittendorum, quos non dubites omni in honore et charitate<br />

suscipiendos et semper habendos a nobis esse. Erimus autem et tibi, et toti <strong>Provincia</strong>e<br />

suae sempe gratissimi, et ad reciproca charitatis officia paratissimi.<br />

Salisburgi quinta decembris 1803.<br />

P. Hermolaus Moser Guardianus<br />

et PP. Discreti conventus.<br />

Extra. da una bella mano italiana.<br />

Al Molto Re.do P. S.r.S.r Patrone Colendissimo<br />

Il P. Giuseppe Antonio di Clesio Ministro<br />

<strong>Provincia</strong>le dei PP. Francescani 918<br />

Trento<br />

2789. 1803.<br />

Il signor Gio Battista Tomaselli ut supra num. 21<strong>61</strong>. Dato li 26 dicembre 1803.<br />

Consegnato al Monauni li 4 gennaio 1804.<br />

2790.1803<br />

Al P. Stefano da Sfruzzo Guardiano. Cavalese.<br />

Rev. Padre padrone mio osservandissimo L.I.C.D.N.<br />

Rispondo senza verun ritardo alla sua trascrivendogli ad literam quanto un dì trovai<br />

nella lettera circolare, che scrisse in Borgo li 7 maggio 1747 il Padre Ferdinando da<br />

Branzolo nostro Ministro <strong>Provincia</strong>le. Sappia dunque, che in essa ho letto così: “Nel<br />

giorno solenne del ss. Natale siccome il celebrare la Messa conventuale tocca al<br />

superiore o <strong>Provincia</strong>le, o locale, così ad esso pure si aspetta l’applicarla per la<br />

918 Carentani 16<br />

286


conventuale, e non sarà obbligato a ristituirgliela al Padre eddomadario per turnum,<br />

ancorché il Natale cadesse in giorno di domenica. Ma la domenica delle Palme, e nella<br />

festa della Ceriola, quando occorre in domenica, l’eddomadario dovrà applicare la sua<br />

Messa secondo l’intenzione del Padre Vicario, il quale in quel giorno deve dire la<br />

conventuale, ed anche applicarla come tale. Così risposero li Padri del venerabile<br />

Diffinitorio da me consultati su questo punto a tenore del compromesso capitolare, che<br />

conferì ai medesimi l’autorità di dichiarare autenticamente i passi dubbi, ed oscuri del<br />

nostro Cerimoniale”. Fin qui il lodato Padre Ferdinando.<br />

Mi congratulo sinceramente col Padre Lattanzio, che abbia ricevuto da Dio Signor<br />

nostro clementissimo di poter cantare la sua Messa quinquagenaria: sospiro al<br />

medesimo, alla P.V.R. ed a tutti li suoi buoni Religiosi un felice capo dell’imminente<br />

anno, con un pari proseguimento, ed essendo diventato il sacerdote più prossimo alla<br />

giubilazione, e fors’anche alla morte, mi raccomando caldamente in precibus, la<br />

riverisco, e mi dico. Trento, s. Bernardino 28 dicembre 1803.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2791. 1803<br />

Terza lettera salisburghese, ricevuta li 28 dicembre.<br />

Extra. Plur. Rev. Relg.mo P. P. Iosepho a Clessio O.S.F. <strong>Provincia</strong>e <strong>Tridentina</strong>e actuali<br />

Ministro <strong>Provincia</strong>li dignissimo Guardiano, et Lectori em.<br />

Patri ac patrono suo observandissimo.<br />

Per Inspruch a Trident<br />

Intus. Plur. Rev. Relig.me PP. Minister <strong>Provincia</strong>lis.<br />

Pater ac patrone observandissime!<br />

Quanto nos gaudio repleverint litterae P.R.P.T. litteris exprimere satis non<br />

possumus; charitate actuali exquisita exprimemus, qua viros excipiemus, a te propediem<br />

mittendos, viros inquam ex officio, quo actu fungebantur adeo iam honorabiles, atque<br />

eo magis etiam a nobis, et a tota civitate honorandos, gratias, ut par est maximas<br />

rependimus plurimum Re. Pat. Tuae in primis, dein Rev. Patribus Deffinitoribus, sicuti<br />

et toti conventui, quod consenserint in dimissionem tam bonorandorum Patrum, et<br />

confratrum adeo sibi carorum, et in maximis muneribus spectatorum, quae excolebant,<br />

alter in vestro conventu, alter in ecclesia cathedrali, de quibus propterea dubitare nefas<br />

ducimus, quin aptissimi sint ad munus vere apostolicum, ad quod et a nobis serenissimi<br />

Eletoris nostri nomine petebantur, et omnium superiorum suorum consensu mittuntur.<br />

Propterea etiam qua vobis, et confratribus vestris mittendis intelligemus essa commoda,<br />

et accepta, omni super studio persequemur dilignterque praestabimus. 2. Hinc, si quid<br />

expensarum in via opus feurit, diligenter notetur, ut serenissimo exhiberi, solvique<br />

possint. Vota pro festis natalitiis, novoque anno facta ex corde rependimus. P.R.P.T.<br />

rev. PP. Definitoribus, totique conventui, quibus omnibus prospera omnia, animove<br />

fraterno optamus, et hisce nos ad omnia charitatis officia simul paratissimos profitemur,<br />

et cum omni veneratione sumus.<br />

Pl. Re. Pat. tuae<br />

Dabam Salisburgi 19 decembris.<br />

1803 Obstrictissimi<br />

P. Hermolaus Moser<br />

Guardianus et conventus.<br />

287


2792. 1803<br />

Al sig. don Gio. Vigilio de’ Carli. Trento.<br />

Molto illustre e m. rev. sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Eccola servita con una copia fedele dell’allocuzione fatta nel palazzo Tunniano ne’<br />

primi d’aprile dell’anno 1800 dall’illustrissimo signor Conte Girolamo de’ Graziadei<br />

capo-console di Trento, al neo-eletto vescovo, e principe di Trento Emmanuele Maria<br />

de’ Conti di Thunn. Le rinnovo l’augurio d’un felice capodanno, e tutto pieno di stima,<br />

e venerazione senza più passo a protestarmi. S. Bernardino 29 dicembre 1803 919 .<br />

Di V.S. Molto illustre e m. rev.<br />

Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio Grisostomo da Volano.<br />

Nota. L’allocuzione, che comincia: Il faustissimo, sta nel mio Codice diplomatico<br />

To. V. num. 1049.<br />

Extra. Al Molto Ill.re e Molto Rev. sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor don Gio. Vigilio de’ Carli<br />

professore pubblico, ed eccellentissimo di grammatica in<br />

Trento<br />

2793. 1803<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Roveredo. S. Rocco.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Obbligato mi professo all’ottimo neomista Beltrami per la memoria, che conserva<br />

di me. Secolui mi congratulo, che il Signor Iddio l’abbi innalzato all’eccelso grado di<br />

suo ministro, e l’assicuro, ch’eziandio questi Religiosi, ragunati nel refettorio dopo il<br />

pranzo, hanno sentito con tanto piacere le di lui lodi, espresse nell’allocuzione del Popol<br />

de Rovré, che hanno aggradito molto il sentirle due volte. Io pure tengo per certo col<br />

medesimo popolo, che renderassi sempre più degno di lodi, e pregandolo d’un Memento<br />

Messale 920 , l’assicuro, che inserirò i fogli mandatimi nel volume di memorie, che fo<br />

legare ogni anno, ne pereant, come suol accadere a simili stampette 921 , lo ringrazio<br />

un’altra volta, sospiro a lui, ed alla P.V. un felice capodanno, e li riverisco. Trento, s.<br />

Bernardino 31 dicembre 1803.<br />

Loro servo inutile<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Nota. Fu ordinato sacerdote con dispensa papale rapporto al difetto dell’età, da sua<br />

ecc.za R.ma monsignor Giovanni Andrea Avogadro vescovo di Verona, residente in<br />

Monte Forte fuori della città, per non istare nella residenza civica, ora resa cisalpina, li<br />

17 dic. 1803, sabato della 4 Tempora. Cantò la sua prima Messa in s. Marco di<br />

Roveredo li 24 dicembre nella notte precedente li 25 avanti però la mezzanotte ex<br />

privilegio roboretanis concesso. Un libretto di versi è di Giovanni Galvagni. Un altro di<br />

Giacomo Maria Galvagni. Un foglio di P.C.B. ed un altro di B.B. Tutti furono stampati<br />

in Rovereto per Luigi Marchesani S.I.R. 922 . Tutti li porrò nel To... della mia raccolta di<br />

Novelle universali.<br />

919 Mi chiese questa copia li 27 dicembre.<br />

920 *Un ricordo nella celebrazione Messa.<br />

921 Gli ho già inseriti.<br />

922 *Stampatore imperial regio.<br />

288


2794. 1803<br />

Pro memoria923 .<br />

Le monache di san Michele hanno pagato alla salara di Ala nell’anno924 :<br />

1757 Fiorini 52, car. 41<br />

1798 Fiorini 53, car. 9<br />

1799 Fiorini 54, car. 3<br />

1800 Fiorini 51, car. 30<br />

1801 Fiorini 54, car. 21<br />

1802 Fiorini 56, car. 3<br />

1803 Fiorini 55, car. 31<br />

1804 Fiorini 42, car. 57<br />

1805 Fiorini 55, car. 30<br />

1806 Fiorini 42, car. 45.<br />

Per la condotta poi da Ala a Trento di sacchi 19 nel:<br />

1797 Fior. 72, car. 36<br />

1798 Fior. 99, car. 45<br />

1799 Fior. 60, car. 48<br />

1800 Fior. 69, car. 42<br />

1801 Fior. 98, car. 48<br />

1802 Fior. 79, car. 48<br />

Pel calo di monete fior. 1, car. 30<br />

1803 Fior. 56, car. 36<br />

1804 Fior. 53, car. 50<br />

Ai facchini fiorini 1, car. 12<br />

2795. 1804<br />

Pro memoria<br />

Ho dato copia delle tre lettere salisburghesi ai Padri che andranno a Salisburgo, in<br />

tre mezzi fogli, ad ognuno de’ quali ho aggiunto: “Ego F. Ioannes Chrysostomus<br />

Thovatius de Avolano chronologus, Definitor, ex pro-secretarius provincialis, fidem<br />

facio, ac testor, retroscriptum exemplum epistolae salisburgensis, perfecte concordare<br />

cum eius originali, servato ab adm. Rev. Patre Ministro <strong>Provincia</strong>li, ad quem data fuit.<br />

Sicque testor Tridenti in conventu sancti Bernardini die 3 ianuarii 1804, apposito sigillo<br />

provinciali<br />

L.+S.<br />

Prov.<br />

2796. 1804<br />

Alla stamperia monauniana. Trento.<br />

F. Giangrisostomo è restato molto mortificato nel vedere lo sbaglio intollerabile<br />

commesso nel suo Direttorio diocesano. Egli ha scritto nella prima stampetta queste<br />

precise parole: Se hanno intenzione di mettere secondo il solito le lettere domenicali<br />

alla testa de’ giorni, favoriscano di mettervele avanti la seconda correzione. No fu<br />

favorito, ed avendovele messe eglino dopo la seconda correzione, le hanno fallate tutte<br />

sino ai 26 di febbraio: col di più, che hanno fallato anche non replicando la lettera f<br />

dell’anno bisestile, come prescrive la rubrica posta nel Calendario al fine del febbraio.<br />

923 Sopra num. 2453.<br />

924 Per la così detta imposta.<br />

289


Cosa diranno i rubricisti moderni, e futuri? Pazienza. Ma non facciano più così, non si<br />

fidino di se stessi, ed ubbidiscano al correttore ecc. Così ho scritto li 3 gennaio 1804.<br />

2797. 1804<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarelli. Trento. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Mi compatisca, se non le ho risposto subito. Anch’io son miserabile, poiché oltre<br />

gl’impegni, che tengo, il tempo mi manca, perché non o più quel vigore ch’ebbi un dì<br />

per lavorare la notte. Ciò non ostante ho pregato espressamente sua Divina Maestà, che<br />

doni un buon capodanno a V.R. ed a tutte le sue Madri, mie benemerite padrone.<br />

Desidero, che il mio cordiale augurio abbia effetto, ed ho qualche speranza. Ella<br />

rapporto ed ai suoi acciacchi, ed alla sussistenza del venerabile monastero, proccuri di<br />

acquistarsi col sia fatta la volontà d’Iddio Signor nostro. Io non trovo altro rimedio. Si<br />

contenti, che è arrivata ad essere la seniore. ed ancora valida. Aggradisca l’esibizione<br />

sincera del signor Conte Bortolo Tabarelli; ma si riservi di accettarla in uso, che non<br />

potesse stare con Religiose. Si consoli, ch’è vecchia: ed anche che trovasi amata<br />

singolarmente dalle molte sue consorelle. Non abbia scrupolo di trattarsi da vecchia<br />

acciaccata. Tutte sanno, che ha sempre lavorato volentieri. Offerisca al Signor Iddio la<br />

sua buona volontà, e stia sicura, che le sarà computata a merito. La prevengo, e prego,<br />

di non prendersi verun incomodo per la mia festa, bastandomi, che mi raccomandi al<br />

Santo, ed a dio. Io farò per la sua quel poco, che ho fatto in addietro, ed ho promesso di<br />

fare finché potrò. Io pure temo di non finire l’anno corrente 1804. Madre, consoliamoci<br />

sperando d’andare in Paradiso per effetto dell’infinita bontà del Signor Iddio, e per li<br />

meriti di Gesù Cristo Signor Nostro. Amen. Amen. S. Bernardino 3 gennaio 1804.<br />

2798. 1804<br />

Al P. Stanislao Guardiano di Ala.<br />

Admodum Rev. Patri Guardiano Halensi<br />

F. Io. Chrysostomus de Avolano S.<br />

Huc usque distuli respondere novissimis literis A.R.P.T. quia de die in diem<br />

expectavi adventum salis. Paucis ab hinc diebus venit sal pro Clarissis tantum.<br />

Etiamnum igitur expecto aliud pro nobis925 . Expecto insuper nuncium, quod notum<br />

tabaccum ad te pervenerit; certus enim sum, quod depositum fuerit apud Patrem<br />

Guardianum bulsanensem. Interim respondeo tibi, quod pro eodem tabacco soluti<br />

fuerunt mercatori roboretano floreni decem, et crucigeri quadraginta: quodque pro<br />

expetita theologia contensoriana sollicitus erit noster Pater <strong>Provincia</strong>lis, cui dedi titulum<br />

editionis venetae. Respondeo tandem, quod P. Guardianus roboretanus ab exordio elapsi<br />

decembris est Roboreti cum Fratribus suis in semidiruto conventu s. Rochi. His addo,<br />

quod die septima huius hinc discedent PP. Philippus Panizza lector, et David Degara<br />

Guardianus Tridenti, tamquam deputati concionatores, et catechistae itali electoralis<br />

aulae salisburgensis. Ad te quoque transeuntes venient926 . Alia post adventum salis<br />

praedicti ad te scribenda relinquo. Interim autem ut bene valeas opto. Tridenti die 3<br />

ianuarii 1804.<br />

925 Venit die septima Tridentum.<br />

926 Discesserunt die 7 ante lucem, ducente Matthaeo Dulzano. Rescripserunt Salisburgo die 19<br />

Tridentum pervenit epistola die 26. Fratres Salisburgum pervenerunt die 15 ianuarii.<br />

290


2799. 1804<br />

Alla cancelleria ecclesiastica di Trento.<br />

Nota.<br />

Concionatores quadragesimales Ordinis Minorum Reformatorum sancti Francisci<br />

hoc anno 1804 deputati sunt<br />

Clesii P. F. Amandus a Covalo.<br />

Medii Sancti Petri P. F. Petrus Regalatus a Caresio.<br />

Lomasii P. F. Patritius a Viculo Basilicae.<br />

Cavalesii P. F. Illuminatus a Clesio.<br />

Presentata li 6 gennaio dal P. <strong>Provincia</strong>le alla Curia ecclesiastica di Trento, cioè al<br />

sig. Provicario. Le patenti furono tacconate.<br />

2800. 1804<br />

Il signor Gio. Battista Tomaselli è pregato di dare al signor Antonio Schweizer,<br />

esibitore del presente troni 264, car. , dico troni dugento sessantaquattro, e carentani<br />

cinque 927 . Che della carità il signor Iddio ecc. Dato nel convento di san Bernardino<br />

appresso Trento li 9 gennaio 1804 928 .<br />

D’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Nota. Per n. 18 sacchi di sale regio tolti in Ala d’Insprugg, e giunti a s. Bernardino<br />

nella mattina de’ 9 gennaio 929 .<br />

----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

*Fra le pagine 3560-35<strong>61</strong> vi è questo biglietto*:<br />

“Trento li 7 gennaio 1804.<br />

Sono giunti qui in dogana 18 sacchi-<br />

Sale per li R.R.P.P. Minori Riformati di s. Bernardino.<br />

Antonio Schweizer”.<br />

---------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

2801. 1804<br />

Al P. Pietro Paolo da Roncegno Custode. Borgo.<br />

R.P.P.C.<br />

Insieme colla presente indirizzo alla P.V.R. un lungo rotolo, che dà il modello per<br />

rifare il nostro convento roveretano di s. Rocco, affinché Ella pure dica il suo<br />

sentimento, il quale aspettasi dal M.R.P. <strong>Provincia</strong>le, che ora è in Mezzo Lombardo.<br />

L’altrieri sono di qui partiti per Salisburgo li PP. Filippo, e Davide. Ora è qui<br />

costituito presidente il P. Diffinitore Gaudenzo, e continua la lettura il P. Diffinitore<br />

Damiano.<br />

Domani partirà per Mezzo Lombardo il P. segretario. La prego d’un saluto al mio<br />

fratello, e di avvisarlo, che con questa gli spedisco una copia del mio Direttorio<br />

diocesano per la sua sagrestia. Mi raccomando, la riverisco, e resto. Trento 9 gennaio<br />

1804 930 .<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che ho fatto cenno del Direttorio per il caso che si<br />

smarrisse.<br />

927 Fiorini 52, 53. Vedi sopra num. 2794.<br />

928 Fu consegnato li 9 al figlio.<br />

929 Ogni sacco troni 14,8 e più.<br />

930 Spedita li 13 per Isidorum.<br />

291


Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2803. 1804<br />

Alla M. Maria Barbara Maccani Badessa. S. Chiara.<br />

Molto Rev. Madre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Le rimando intatta la relazione del signor Bertolini, colla giunta d’una mia<br />

qualunque siasi memoria. Io non ho potuto far meglio, e ciò non ostante mi lusingo, che<br />

lo scritto non sarà inutile ai nostri posteri. Non so il perché siasi smarrita la mia prima<br />

scrittura nello stesso giorno, in cui feci qualche collazione colla bertoliniana. La ho<br />

cercata diligentemente; ma in vano. Mi spiace, che con essa ho perduto la nota del dato<br />

al vetriaro, al tisler, al fabbro ferraio, e muratore ecc. sebbene questo, ed altro si potrà<br />

facilmente registrare nelle aggiunte dopo il num. 6. Chiedo scusa della mia povertà, e<br />

tardanza: mi raccomando di cuore alle di Lei fervorose orazioni, e la riverisco. S.<br />

Bernardino 9 gennaio 1804 931 .<br />

P.S. La spesa fatta per il di Lei ven. monastero alla salina di Ala nel 1803 si è di<br />

fiorini 55, car. 31 per il sale, per l‘Urbario, e per li sacchi.<br />

---------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

Die 10 ianuarii misi duas chartas tabacci ad admodum R.P. Stanislaum Küebach<br />

Guardianum Halensem; easque dedi postae Tridenti die 11 ianuarii.<br />

---------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

2803. 1804<br />

Al P. Lattanzio da Moena. Cavalese.<br />

R.P.P.C.<br />

In caso, che non ancor fosse giunta alla P.V.R. la risposta, che certamente le ha<br />

spedito per la posta il P. <strong>Provincia</strong>le innanzi di andare a Metz Lombardo, l’avviso io, ed<br />

accerto, che il medesimo Padre sta col P. Ferraris verbo Debitum art. 2, num. 22, e<br />

quindi come <strong>Provincia</strong>le accorda eziandio a Lei l’autorità di dispensare ecc. Suppongo,<br />

che costì pure si troverà il citato autore, ed in caso contrario le basterà il detto.<br />

Coll’occasione, che ho risposto nell’anno scorso al suo Padre Guardiano, mi sono<br />

congratulato colla P.V.R. perché il Signor Iddio le ha conceduto di celebrare la sua<br />

Messa quinquagenaria. Replico lo stesso anche in questo. Io non so, se sarò fatto degno<br />

di una tal grazia, benché rapporto all’età sia il più prossimo. Sabato sono partiti per<br />

Salisburgo i Padri predicatori aulici Filippo, e Davide. Ora qui è presidente il P.<br />

Diffinitore Gaudenzio, e lettore il P. Diffinitore Damiano. Oggidì è morta in Trento la<br />

signora fraila Teresa Sardagna di Meanperg. Finisco colla carta ecc. Trento 10 gennaio<br />

1804.<br />

2804. 1804<br />

Al P. Daniele d’Enno Guardiano di Pergine.<br />

R.P.G.S.L.G.C.<br />

Frate Gio. Grisostomo lo riverisce, gli manda un suo Direttorio diocesano per la<br />

sagrestia, e li tre altri monastici richiesti, li quali non furono mandati con gli altri nel<br />

novembre, perché allora non sapevasi quanti chierici fossero per essere collocati in<br />

Pergine. Si raccomanda ecc. Trento 11 gennaio 1804 932 .<br />

931 Spedita li 10.<br />

932 Spedita li 13 per Isidorum.<br />

292


Il P. Amando ritornato da Covalo ieridì sta sul letto col suo male di gamba ecc 933 .<br />

Domani sarà data sepoltura in Trento alla signora fraila Teresa Sardagna di Contrada<br />

Lunga, che fece sua erede universale la signora fraila Francesca Ciurletta sua<br />

contubernale ecc. Dicalo a Fra Gervasio ecc.<br />

2805. 1804<br />

Al Padre Stanislao Küebacher Guardiano di Ala d’Insprugg.<br />

Admodum Rev. patri Guardiano Halensi<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Nudius tertius tandem huc pervenerunt etiam octodecim sacci salis pro hac nostra<br />

<strong>Provincia</strong>. Gratias igitur agimus P.T.A.R. quod huiusmodi eleemosynam nobis pro tua<br />

singulari charitate procuraveris, ac obtinueris. Pro aliqua vero, exigua licet, grati animi<br />

significatione, ad te direximus binas tabacci chartas, easque hodie huic postae<br />

tradidimus per hebdomadarium eius currum transvehendas. Ad piam mentem<br />

praenobilis domini de Waldauff 934 geminas Missas de more celebrabomus, quam<br />

censere poterimus, quod fuerit abs te praemonitus. Pro extinguendo autem debito nostro<br />

florenorum 64 et crucigerorum 31, quia nescimus, quandonam ventura sit theologia<br />

contensoniana, pro qua uti monui te literis datis die tertia huius, sollicitus est,<br />

scripsitque Venetias noster P. <strong>Provincia</strong>lis 935 , rogamus te, ut mittas nobis alias Missas<br />

celebrandas; computatis enim florenis 40 pro 100 Missis celebratis, et florenis 10 cum<br />

crucigeris 40 solutis pro tabacco roboretano 936 , supersunt, ni fallor, a nobis solvendi<br />

floreni 13, et crucigeri 51 937 . Interim tibi gratias iterum ex intimo corde agimus, et fausta<br />

quaeque praecamur. Tridenti in conventu sancti Bernardini die XI ianuarii Anno Domini<br />

nostri Iesu Christi 1804.<br />

L’inscrizione ut supra num. 2748.<br />

2806. 1804<br />

Al sig. Luigi Marchesani stampatore imp. regio. Roveredo.<br />

Molto illustre sig. e padrone colendissimo.<br />

Ringrazio V.S. Molto illustre del regalo, che s’è compiaciuta di farmi dell’erudito<br />

suo Lunario: e l’avviso, che ho posto la festa della Corona Spinea di Gesù Cristo Signor<br />

nostro nel calendario diocesano per il 1805, nel venerdì, che cadrà li 29 di marzo. Le<br />

sospiro ogni bene, e la riverisco. Trento 12 gennaio 1804 938 .<br />

Di V.S. molto illustre<br />

Div., obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Nota. Il Lunario ha questo titolo: L’Eremita Georgico-Astronomo ossia Lunario<br />

sopra l’anno bisestile 1804. Roveredo 1804. Per Luigi Marchesani stampatore Imp.<br />

Reg., pp. 64, in 12°. Ma non mi piace il titolo d’Eremita: e che le fiere sono messe ne’<br />

933<br />

Partì per Pergine li 12 gennaio.<br />

934<br />

Francisci Antonii praefecti salinarii.<br />

935<br />

Venit die 16 augusti 1804. Vide supra num. 2798.<br />

936<br />

Cioè troni 67, e carentani 7.<br />

937<br />

Li 15 gennaio mandò Messe de requiem 19, ad intentionem 11 a car. 24 = troni 60; pro uno a car.<br />

30 Messe 4. Ci chiede troni 69, car. 3.<br />

938<br />

Spedita li 25 gennaio.<br />

293


giorni di festa, il che fu vietato quando fu sminuito il numero delle sante feste. Credo,<br />

che il Georgico derivi dal luogo campestre di s. Giorgio tra Roveredo, e Sacco.<br />

2807. 1804<br />

Al P. Innocenzio Weber d’Egna Vicario de’ Cappuccini di Brunnegg.<br />

Admodum Rev. religiosissime et colendissime Pater.<br />

Quum Pater David Guardianus noster iam abierit Salisburgum versus: et pater<br />

Gaudentius praeses deputatus extra coenobium sit, certam reddo ego P.T.A.R. quod huc<br />

pervenerint literae tuae die 9 huius datae, quodque sine longa mora celebrabuntur etiam<br />

quinquaginta illae Missae, quas iisdem literis novissimis celebrandas pro seraphica tua<br />

charitate nobis commisisti. Vale. Dabam Tridenti in conventu s. Bernardini die 13<br />

ianuarii A.D. 1804.<br />

A.R.P.T. Addictissimus servus in Domino<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano.<br />

Tridento<br />

Extra. Admodum Rev. Colendissimo et Religiosissimo Patri<br />

Patri Innocentio Enniensi Vicario<br />

PP. Minorum Cappuccinorum S.P.N. Francisci dignissimo.<br />

Brunnegg<br />

ad PP. Capuccinos<br />

2808. 1804<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarelli. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Io non so più come rispondere alla bontà delle Riverenze Loro. Confesso dunque<br />

soltanto, che ho ricevuto i loro cordiali auguri, accompagnati da copiosi, e belli regali 939 ,<br />

e le ringrazio tutte, intendendo però di replicare i sentimenti espressi altre volte rapporto<br />

al mio demerito, Le avviso poi, che in breve celebrerò per loro due sante Messe,<br />

pregando Iddio Signor nostro clementissimo, che con larga mano le rimuneri, e<br />

specialmente, che doni loro di non più dover emigrare, ed abbandonare il loro santo, ed<br />

amato monastero, il che tanto, e poi tanto stammi a cuore 940 . Frattanto le ringrazio<br />

un’altra volta, e le benedico tutte tutte in nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.<br />

Amen. S. Bernardino 20 gennaio 1804.<br />

Assicuro poi V.R. che farò parte del mio dovere, anche colla santa Messa, nella<br />

festa suo nomastica di santa Giacinta, e nell’anniversario della sua nascita: e che<br />

rapporto alla M. Gioseffaloisia mi riservo alla festa di s. Giuseppe.<br />

Non so quando potrò venire a riverirla in persona: bensì, che ho intenzione di<br />

venire.<br />

2809. 1804<br />

Ai signori sindaci della città di Riva.<br />

Ill.mi signori, signori, e padroni colendissimi 941 .<br />

939<br />

Agnusdei 77, habitus 3= 80 capi.<br />

940<br />

Dovettero abbandonarlo nel 1804 li 26 ottobre dopo il pranzo. Tutte andarono alle Laste. Le<br />

prime vi andarono nel dì 22.<br />

941<br />

Il loro sigillo ha due torri coll’iscrizione Civitas Ripae.<br />

294


Per servire le signorie loro ill.me ho intermesso altre mie quantunque premurose<br />

occupazioni, e senza veruna dilazione ho fatto la richiesta copia degli accennatimi<br />

documenti 942 . Qui annessa gliela spedisco, e trattenendo il manoscritto Giornale a loro<br />

disposizione, le prego umilmente di aggradire la mia povera servitù, e con una profonda<br />

riverenza mi dò l’onore di protestarmi. Trento, s. Bernardino 21 gennaio 1804 943 .<br />

Delle Signorie Loro Ill.me<br />

Umil.mo, div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

de’ Minori Riformati.<br />

Trento<br />

Extra. Agl’Ill.mi signori, sig. e padroni colendissimi<br />

Li signori sindaci della città di<br />

Riva 944<br />

2810. 1804<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarella. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria ci benedicano.<br />

In frettissima, per mancanza di tempo, ringrazio la M.R.M. abbadessa, me le<br />

professo obbligatissimo, e perciò bramoso di poterle mostrare con fatti la mia<br />

gratitudine. Ringrazio anche tutte le altre de’ loro auguri, e fo loro sapere, che la mia<br />

Messa della scorsa domenica, e quella della festa odierna furono per loro. Quella poi di<br />

posdomani sarà per la R.V. cui mi confesso obbligato anche per li morselli. Avrò<br />

attenzione di spedire a Mezlombardo la scatola per il P. Francesco Felice, giacché qui<br />

non si trova, e non fu ne’ giorni passati. Ella fu malragguagliata per essere qui di<br />

passaggio il P. Vicario di Mezlombardo Raffaele da Lardaro. Dal Biasio avrà ricevuta di<br />

ritorno la sua scatola con entro de’ Direttori vecchi, postivi prima d’esserne avvisato,<br />

non potendo corrispondere con altro. Le ringrazio tutte ancora, e sospiro loro tutte le<br />

benedizioni del Cielo. Amen. S. Bernardino 27 gennaio 1804.<br />

---------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

*Alla lettera 2810 è annesso un documento di due pagine; veramente la pagina coi<br />

nomi delle monache è stata cassata con tratto di penna. Tuttavia trascrivo anche i nomi<br />

delle singole monache come sottofirmate al documento del medico. Si veda la lettera<br />

num. 451.*<br />

“Formola.<br />

A chiunque. Trento 20 febbraio 1787.<br />

Io infrascritto nell’atto, che ratifico quanto scrissi con data de’ 9 dicembre 1785<br />

rapporto all’infermità, e guarigione della molto reverenda Madre Maria Regina degli<br />

Alberti di Fiemme, monaca nel venerabile monastero di santa Chiara fuori di Trento,<br />

attesto, che quando dissi aver tal Madre a’ primi di quell’autunno abbandonata la<br />

medicina, ed in un tratto ricuperate le sue forze, la voce, la nutrizione in modo che poté<br />

adoperarsi come prima agl’impieghi della Religione, dissimulai avvertentemente per<br />

miei giusti motivi, che ciò da lei attribuivasi a grazia manifesta concedutale dal Signor<br />

942<br />

Vide nostrum Inventarium ripense a pag. 472.<br />

943<br />

Spedita li 22.<br />

944<br />

Francesco Parolari, e dottor Antonio Armani, che mi ringraziarono con lettera de’ 9 marzo,<br />

ricevuta gli XI, nel qual giorno ho consegnato il Giornale al sig. Francesco Leonardi giovine rivano<br />

deputato a riceverlo. Mandarnmi del zuccaro e del caffè, e tutto l’ho dato al convento.<br />

295


Iddio per intercessione della Beata Giovanna Maria Bonomi, con gran fervore invocata<br />

dopo che io protestai di non saper trovare altri rimedi nell’arte mia per guarirla. Ora<br />

dunque supplisco, ed a maggior gloria di Dio Ottimo Massimo, e della predetta di Lui<br />

serva Beata Giovanna Maria Bonomi sinceramente protesto, che attesa la integrità, e<br />

stabilità perfetta della guarigione anche dopo sedici mesi, adotto il pio sentimento della<br />

graziata, e delle altre di Lei correligiose, credendo, che l’accennata guarigione sia<br />

veramente venuta dal Cielo per intercessione della suddetta Beata. In fede di che mi<br />

soscrivo di proprio pugno.<br />

Bartolommeo Gerloni il padre<br />

Medico-chirurgo.<br />

Altrettanto con gran contento crediamo anche noi monache del predetto monastero,<br />

cioè<br />

Io suor Maria Rosa Riccabona abbadessa.<br />

Io suor Maria Bernardina Mattioli Vicaria.<br />

Io suor Giulia Teresa Alessandrini Discreta.<br />

Io suor Catterina Teresa Delama Discreta.<br />

Io suor Giovanna Margarita dell’Aquila.<br />

Io suor Francesca Teresa Cristani.<br />

Io suor Maria Giacinta d’Arco.<br />

Io suor Giacinta Maria Tabarelli.<br />

Io suor Maria Domenica Signorini.<br />

Io suor Maria Bernardina Pomaroli.<br />

Io suor Maria Aloisia Kolbin.<br />

Io suor Maria Saveria Manci.<br />

Io suor Maria Felice Manci.<br />

Io suor Maria Filippina Manci.<br />

Io suor Maria Gioseffa Aloisia Wincklerin<br />

Io suor Teresa Maria degli Alberti.<br />

Io suor Gioseffa Maria Tomazzoli.<br />

Io suor Catterina Apollonia Heyderin.<br />

Io suor Giovanna Teresa Heyderin.<br />

Io suor Teresa Gioseffa Forlini.<br />

Io suor Marai Barbara Maccani.<br />

Io suor Maria Gioseffa Perugini.<br />

Io suor Francesca Teresa Auchentalerin.<br />

Io suor Anna Chiara Perenstich.<br />

Io suor Maria Rosa Poli.<br />

Io suor Maria Arcangela Filippi. Colle altre tutte ecc.”<br />

----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

2811. 1804<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano di Borgo.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Colla prima occasione opportuna vi manderò una particella del regalo, che le buone<br />

Madri di s. Chiara sonosi compiaciute di farmi, secondo il loro solito, per la mia festa<br />

nomastica, la quale in quest’anno fu celebrata dalla bontà di questi Religiosi, e<br />

nominatamente dal M.R.P. <strong>Provincia</strong>le, con segni singolari ecc. Forse sarà l’ultima.<br />

296


In questa sera ho ricevuto lettera da Salisburgo molto consolante, perché mi dà<br />

ragguaglio, che li nostri Padri hanno avuto un buon viaggio, e sono stati ben ricevuti<br />

dappertutto. Eglino mi hanno mandato un bel Direttorio di quella <strong>Provincia</strong> Recolletta.<br />

Non nomina città, né conventi, ma dà il solo Calendario nostro francescano dell’ultima<br />

edizione. Fu stampato in Augusta per l’anno 1803. Sta interamente attaccato alle<br />

rubriche della detta edizione ultima. Mi piace, perché dal principio sino alla fine si<br />

mostra cattolico-romano. Esso nota le Indulgenze delle nostre chiese, ed altre comuni.<br />

Prescrive Messe solenni de Requiem praesente cadavere: mette ai 15 di marzo<br />

solemnem commemorationem Sanctorum quorum corpora et reliquiae in eccl. tertii<br />

Ordinis S.P.N.Franc. adservantur. L’indulgenza della Porziuncola concess. a D.N.I.C.<br />

ai 2 d’agosto. Lascia intatte a s. Gregorio settimo le sue Lezioni proprie del secondo<br />

Notturno. Dice Immacolata la Concezione di Maria Santissima nostra Signora. Esprime<br />

l’orazione pro Papa: cose tutte, che in altri Direttori tedeschi... Vi assicuro, che vi ho<br />

mandato con viglietto il vostro sacchetto, e vi abbraccio da fratello. Trento 28 gennaio<br />

1804 945 .<br />

P.S. Ci scrivono da Salisburgo li 23 gennaio ricevuta li 29, che quel Serenissimo<br />

Elettore non va mai al ballo, o teatro, e che con un suo viglietto ha disapprovato, che<br />

sieno stati al ballo de’ sacerdoti, e canonici. Che tiene presso di sé un’accademia di<br />

musica, cui non lascia intervenire dame. Che li suoi due primari ministri Manfredini, e<br />

Rospigliosi 946 , co’ quali passeggia, sono celibi. Che ha piacere, che li Frati sieno molti.<br />

Ha loro ridonato le cerche proibite dall’arcivescovo Colloredo.<br />

2812. 1804<br />

Al sig. canonico Conte Carlo Pompeati. Trento.<br />

Il Padre Agapito da Prato di Tesaro fiemasco è morto in Padova l’anno 1687, nel<br />

mese di novembre, in età di anni 34. Partì da Trento essendo studente di sacra teologia,<br />

ed andò a Roma nell’anno 1678 dopo li 20 di novembre, e studiò le lingue orientali nel<br />

nostro Collegio de’missionari a San Pietro di Montorio. Dedicò il suo libro stampato in<br />

Padova nel 1687 al Beato Gregorio Barbarigo allora cardinale, e vescovo di Padova. Il<br />

libro è intitolato: Flores grammaticales Arabici Idiomatis. È diviso in due parti, ognuna<br />

delle quali sta divisa in tre libri. La parte seconda s’intitola: Rudimenta Grammaticae<br />

Persicae. L’autore trovasi lodato nel tomo quinto Orbis Seraphici pag. 462, stampato in<br />

Torino l’anno 1741. Il celebre sig. Girolamo Tartarotti roveretano avendo veduto<br />

l’accennato libro nella biblioteca della Minerva di Roma, scrisse una lettera di<br />

congratulazione al nostro Padre Benedetto Bonelli fiemasco li 20 ottobre 1741, con data<br />

di Venezia.<br />

Così ho scritto gli 8 febbraio 1804 su la cartella stessa del sig. Conte canonico<br />

Pompeato, con cui mi ricercò notizie del predetto nostro Religioso.<br />

2813. 1804<br />

Al P. David Degara da Tiarno predicatore aulico. Salisburgo.<br />

Rev. Padre padrone mio colendissimo.<br />

Avrà inteso dal P. Luigi di Cles la P.V.R. che ho ricevuto il Direttorio<br />

salisburghese, che s’è compiaciuta di mandarmi 947 , e che riservavami il ringraziarla di<br />

proprio pugno. Colla presente dunque la ringrazio tanto tanto, e me la professo molto<br />

945 Spedita li 5 febbraio.<br />

946 Il Rospigliosi ha la moglie in Roma.<br />

947 Dato in Salisburgo li 17 gennaio e ricevuto in Trento li 28 gennaio.<br />

297


obbligato. L’assicuro poi, che ho sentito con molto piacere, che abbia fatto felicemente<br />

il suo viaggio, e che dappertutto sia stata ben veduta, e ricevuta (del che ne ho<br />

ringraziato il Signor Iddio) e che continuo a raccomandarla al medesimo Iddio, affinché<br />

continui egli pure il favorirla. Qui di nuovo non c’è altro se non se, che ai sei dello<br />

scaduto gennaio nel convento di Volta Mantovana è morto il di Lei connovizio P.<br />

Girolamo da Gardolo, e qui a Trento ai 10 dello stesso gennaio è morta la signora fraila<br />

Teresa Sardagna di Vialonga: come pure, che io non so ancora chi sarà il predicatore di<br />

questo Duomo nell’imminente Quaresima, perché dicesi, che il primo milanese<br />

Cappuccino 948 destinato è morto di colpo apopletico, ed il secondo destinato fu<br />

sopraffatto non so da quale infermità. Ella è riverita distintamente dalla Case Sardagna,<br />

e Schreck, ed io pregandola de’ miei rispetti al suo Padre collega, mi esibisco, la<br />

ringrazio, e mi professo. Trento 8 febbraio 1804 949 .<br />

Di V.P.R.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

P.S. Mi piace il suddetto Direttorio 950 , perché cattolico-romano, ed accuratissimo.<br />

Soltanto mi dispiace, che non abbai veruna cosa particolare della sua <strong>Provincia</strong>. Il<br />

Beato Matteo dai romani fu fissato ai 28 di gennaio perché essi fanno la festa del ss.<br />

Nome di Gesù sempre ai 14 di gennaio. Per altro facendosi nella domenica dee lasciarsi<br />

vacuo il detto giorno 28. La festa di s. Maddalena de’ Pazzi si dice dupl. min. soltanto in<br />

Italia, et insulis adiacentibus dal Breviario. Così pure quella di s. Avellino. Non so il<br />

perché ai due di novembre non si noti l’officio generale de’ defunti. Non approvo le<br />

Lezioni Mortuo itaque de’ 29 ottobre, credendo col Cavalieri, che doveansi assegnare<br />

quella della feria terza Antiochus autem. Né pur approvo quel Vesp. a cap. senza il seq.<br />

Io scrivo apparuisti col Breviario, non adparuisti: e Benvenuti parimente col Breviario,<br />

non Benevenuti. Distinguo col carattere corsivo i testi sacri, le antifone, ed i versetti.<br />

Suppongo, che per sola inavvertenza sia stato scritto B. Bernardi Abb. e B. Iosephi a<br />

Cupert. Nell’Avvento non trovo li digiuni delle vigilie tralasciati fra l’anno. Nel<br />

medesimo Avvento si notano i digiuni delle tempora e della vigilia del ss. Natale, dopo<br />

che al principio fu notato Initium ieiunii Regularis, ed al fine Finis ieiunii Reg. Io non<br />

distinguo le lettere del Martirologio col min. e col mai quando nel Martirologio evvene<br />

una sola. Il patrocinio di s. Giuseppe celebrandosi post tempus Paschale voleva essere<br />

notato più chiaramente ecc.<br />

Da Trento<br />

Extra. Al Rev. Padre in Cristo padrone colendissimo<br />

Il Padre David Degara Francescano 951 ,<br />

Lettore, e predicatore aulico in<br />

Salisburgo<br />

Ai Padri Francescani<br />

2814. 1804<br />

Al Padre Davide da Tiarno. Salisburgo colla gazzetta trentina.<br />

948 Rhaudensis.<br />

949 Spedita li 10.<br />

950 Dell’anno 1803.<br />

951 Il P. Davide fu creato parroco della Corte nel febbraio 1804, perché non ha voluto accettare tal<br />

titolo il P. Filippo. La detta Corte ha circa una cinquantina d’uomini, senza il Battesimo. [*senza il diritto<br />

di battezzare].<br />

298


Trento sabato 11 febbraio di sera 952 .<br />

Oggidì tenendo nelle mani il libretto intitolato “Prenuncio ristretto su l’eclissi del<br />

giorno XI febbraio M.CCC.IV” di Pietro Cossali C.R. professore di astronomia<br />

meteorologica idraulica nell’università di Parma 953 . Vicenza presso Tommaso Parise<br />

1804, in 12°, pagg. 14, con due tavole: e sapendo, che i popoli della Lombardia furono<br />

avvisati, che non si spaventassero al comparire di tal eclissi, sono stato attentissimo per<br />

vederlo; ma vidi tanto poco, che se fossi stato secondo il mio solito nella cella leggendo,<br />

o scrivendo, non mi sarei accorto punto di esso. Il giorno tutto fu nuvoloso, ed il Lagaro<br />

tenebrato. Il corso del predetto eclissi dal citato libretto, fatto per Venezia, e per le città<br />

poco lontane, si fissò dalle ore undici, e miniti sette di mattina sino all’una, e minuti<br />

cinquanta. Dall’Indovino inglese di Trento dalle ore undici, e minuti 21 di mattina, sino<br />

alle ore due, e minuti quattro di sera. Dall’Eremita di Roveredo dalle ore 11 e minuti 9<br />

di mattina, sino all’una, e minuti 52 di sera. Il nostro P. <strong>Provincia</strong>le temendo, che il<br />

detto eclissi potesse disturbare il suo ritorno da Roveredo a Trento, l’anticipò un giorno.<br />

Nella gazzetta trentina num. 12 de’ 10 febbraio in data di Amburgo 25 gennaio fu<br />

scritto: “Nelle specole di Berlino, Gotha, Brema, e Londra si fanno gran preparativi per<br />

osservare minutamente l’eclissi solare degli 11 febbraio”. Nel giorno 12 nevicò<br />

grossamente, e continuamente dalla mattina sino alla sera, e poi piovette.<br />

2815. 1804<br />

Memoria.<br />

Il Padre Frat’Ildefonso, già FRancesco Vicentini da Bressanvido, latinamente detto<br />

a Braydo sancti Viti, luogo della diocesi di Vicenza, distante da quella città sette miglia,<br />

nacque gli undici d’agosto dell’anno di Nostro Signor Gesù Cristo 1696 e vestì l’abito<br />

serafico de’ Francescani Riformati nella <strong>Provincia</strong> veneta di Sant’Antonio li 14 di<br />

gennaio dell’anno 1714. Fu lettore di filosofia, e teologia, Ministro provinciale due<br />

volte dal 1745 sino al 1748 e dal 1763 sino al 1766. Predicò in Napoli, Milano, Torino,<br />

Pavia, Como, Venezia, Padova, Gorizia, Trento nel 1757, Roveredo nel 1762, Burano<br />

presso Venezia nel 1767 ed altrove. Fu sorpreso da un colpo leggiero di apoplessia in<br />

Burano nel venerdì Santo li 17 aprile del predetto anno 1767 e cessò di vivere dopo una<br />

breve malattia nel convento di Padova li 25 ottobre 1777 in età d’anni 82, e di religiosa<br />

professione sessanta quattro. Io l’ho visitato sano in Burano, e l’ho udito, ed ammirato<br />

in Trento, come Religioso umile,modesto, ritirato, quieto, e di così poche parole, che<br />

appena sapevasi esser egli nel convento. Sul pulpito poi si diportò in maniera, che dal<br />

principio sino al fine della Quaresima ebbe sempre un uditorio di cittadini ed esteri<br />

straordinariamente copioso: fu lodato da tutti; e dopo la Pasqua i principali cavalieri di<br />

Trento, in buon numero uniti, vennero a questo convento di san Bernardino, e gli<br />

diedero segni non equivoci della loro soddisfazione, stima, e venerazione singolare. La<br />

di lui predica contro la vita molle piacque tanto, che costrinsero il Padre Gio. Pio<br />

Besenella da Pressano, ex-Provincaile nostro, a scrivere nel libro, che poi sortì colle<br />

stampe di Trento nel 1759, in 8° intitolato: La vita molle disaminata. Le dugento, e<br />

venticinque Istruzioni morali sopra la dottrina cristiana composte dal medesimo Padre<br />

Ildefonso, e recitate nella Piazza di Padova, alla presenza dell’eminentissimo cardinale<br />

952 Spedita 14 febbraio.<br />

953 Il Cossali dice, che ristringe le più essenziali determinazioni, che rispetto al futuro furono grande<br />

eclissi ha con altre molte, e col corredo di preliminari, e di spiegazioni esposte nel discorso annesso alla<br />

effemeride, fregiato degli auspici del consigliere di Stato, ed amministratore generale di Parma, Piacenza,<br />

e Guastalla Moreau Saintmery membro di molte letterarie accademie.<br />

299


Carlo Rezzonico veneto, allora vescovo di quella città, e poi dal 1758 sino al 1769 Papa<br />

Clemente XIII, furono tanto apprezzate, ed aggradite dal pubblico, che dovettero<br />

stamparsi, e ristamparsi parecchie volte, sempre divise in tre tomi in 4°. Le stampe<br />

furono fatte in Milano nel 1771, Genova nel 1776, Vercelli nel 17..., Bassano nel 1783,<br />

1784, 1788.<br />

Io l’ho nominato non Idelfonso 954 , ma Ildefonso, perché l’ho trovato nominato<br />

Ildefonso nel catalogo de’ Frati della di lui <strong>Provincia</strong>: nel catalogo de’ Ministri<br />

provinciali, e nel catalogo de’ predicatori veneti del 1767, ed anche perché il Santo del<br />

di lui nome si dice Ildefonso nel Breviario romano, nel Messale romano al fine, nel<br />

Martirologio romano latino, nel calendario parigino del 1764, dal venerabile cardinale<br />

Baronio, dal Dizionario dell’Advocat, da Tritemio, dal Mariana, e da altri storici antichi<br />

pubblicati dal Fabricio bibliotecario. Così ho scritto A.M.D.G. li 12 febbraio 1804.<br />

Religiosi della <strong>Provincia</strong> Riformata veneta<br />

di s. Antonio, che predicarono in Trento.<br />

Nel 1690. Il Padre Gio. Clemente Campioni di Venezia, il quale predicò eziandio in<br />

Venezia, Padova, Trevigi, Feltre, Napoli, Roma, Rieti, Pesaro, Assisi, ed altrove. Fu<br />

missionario apostolico del ven. Innocenzio undecimo, stampò parecchi libri, e morì in s.<br />

Bonaventura di Venezia li 15 marzo 1723.<br />

1731. Il Padre Giuseppe [Dorella] da Cittadella, che poi fu Ministro provinciale dal<br />

1742 sino al 1745, diede alle stampe alcuni de’ suoi discorsi, e finì di vivere nel<br />

convento di san Carlo di Padova 3 settembre 1768.<br />

1748. Il Padre Francesco Terriera da Conegliano, nato li 7 dic. 1706, e vestito Frate<br />

li 9 ottobre 1723. Predicò in Roveredo nel 1756, e fu creato Diffinitore provinciale nel<br />

1766. Stampò il suo panegirico di s. Simone trentino.<br />

1757. Il Padre Ildefonso da Bressanvido, di cui avanti.<br />

1769. Il Padre Eusebio Salvi da Verona, nato nel 1725, e vestito Frate nel 1742, e<br />

poi Diffinitore provinciale. Morì nel convento di s. Antonio di Verona il 28 gennaio<br />

1799. Egli stampò la vita di Lisabetta Panigaia in Verona l’anno 1774, e fu il primo<br />

predicatore di Trento nella vicenda co’ Padri Cappuccini stabilita nell’anno 1768. Colla<br />

detta vita stampò anche un suo panegirico di s. Margarita da Cortona.<br />

1771. Il Padre Gio. Clemente da Rovigno, d’anni 37. Egli predicò in Roveredo nel<br />

1774, e morì avanti 18 settembre 1786.<br />

1777. Il Padre Giusto Musitta di Padova, d’anni 45. Poi fu Diffinitore provinciale,<br />

stampò de’ libri, e cessò di vivere in Venezia li 15 gennaio 1798.<br />

1791. Il Padre Antonio Maria Basilisco da Rovigno, nato li 10 marzo 1734, vestito<br />

Frate li 7 giugno 1751. Fu difinitore provinciale. Morì a s. Bonaventura di Venezia il 15<br />

agosto 1807.<br />

1803. Il Padre Antonio Maria medesimo. Tralasciò dieci prediche per essergli<br />

mancata la voce dopo la sesta predica.<br />

1805. Il Padre Bartolommeo Costenaro dalla Crosara. Morì il 13 agosto 1812 nel<br />

suo paese durante la soppressione napoleonica.<br />

Così ho scritto al fine del To. 3 dell’Istruzioni bressanvidiane della stampa del<br />

1788, che riporrò nella nostra biblioteca trentina di san Bernardino 955 .<br />

954 Idelfonso si dice nel frontispizio delle Istruzioni.<br />

955 *Non ho trovato tale manoscritto.<br />

300


2816. 1804<br />

Al P. Cirillo da Cles. Mezlombardo 956 .<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.C.<br />

E perché mai ora cerca la dispensa della Messa? Ringrazi Iddio Signor nostro, che<br />

in vigore di essa fu già legittimamente ordinato. Gli fu data per rescriptum ex audientia<br />

Sanctissimi die 8 augusti 1800, e gli vennero donati sei mesi, quantunque non avesse<br />

bisogno di tanto. Non so ora dove stai l’autentica, bensì che ne ho fatto copia quando la<br />

ricevetti scritta sul mio Memoruiale. Non gliela trascrivo, perché credo, che non siavi<br />

bisogno. Non posso mandargli l’officio di san Vigilio per il Diurno, perché non ne ho<br />

più. Nel Diurno del fu P. Saverio da Fondo l’anno 1786 l’ho messo scritto di mia mano.<br />

Così potrà fare anch’egli col suo, giacché ha un buon carattere. Parimente non posso<br />

mandargli gli offici delle Piaghe, e del Sangue, perché non ne tengo più, avendo dato ad<br />

altri quelli, che teneva. Questi si trovano ne’ Breviari nuovi al fine. Porti pazienza con<br />

intenzione di provare la santa povertà, finché morrà qualche vecchio proveduto già di<br />

essi. Frattanto consideri, che stando in convento può facilmente avergli o dal coro, o da<br />

qualche Religioso vecchio, anche per usarli fuori di convento, consistendo il bisogno<br />

per due giorni soli, e giorni per altro conventuali. Mi compatisca, mi raccomandi<br />

all’infinita bontà del Signor Iddio, e si conservi. Trento 16 febbraio 1804.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

In questo uomo predica il P. Damaso Andreotti d’Arco diffinitore, e Guardiano de’<br />

Cappuccini d’Arco, che fu annualista del medesimo nel 1796.<br />

2817. 1804<br />

Al P. Lattanzio Petenato da Moena, Cavalese.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.S.N.C.<br />

Affinché la P.V.R. non sospetti, che l’ultima sua letetra de’ 18 gennaio siasi<br />

smarrita. o che non abbia riscosso un buon accoglimento, l’avviso, che la ho ricevuta, e<br />

che avendola data da leggere al P. <strong>Provincia</strong>le ho supposto, che le avrà risposto egli.<br />

Stia sicura, che non la ha scritta in vano; e sappia, che noi qui abbiamo solennizzata la<br />

festa del ss. Nome di Gesù Signor nostro come in diebus illis. Le aggiungo poi, che io<br />

non ho impegno per il novizio Floriano, e che sono di parere, ch’egli sia un soggetto<br />

capace di far molto bene, ed anche molto male. Buono per noi, che possiamo provarlo<br />

parecchi anni avanti che secondo le leggi moderne possa professare. A tutti dispiace,<br />

che la nostra <strong>Provincia</strong> sia restata priva de’ due Padri (Filippo e Davide) andati a<br />

Salisburgo; ma si spera, che là pure le riusciranno giovevoli, se non altro col fare del<br />

bene in quelle anime come alunni della detta <strong>Provincia</strong>. Il rifiutare la campagna offertaci<br />

dal Signor Iddio sarebbe stato certamente piaculum 957 . Ho avvisato questo P. presidente<br />

Gaudenzio di quanto mi ha incombenzato. Qui giace infermo F. Abbondanzio; e F.<br />

Vincenzo per assistere al P. Pierantonio lunedì 13 è andato a Metz 958 . Mi raccomando in<br />

precibus, la riverisco, e resto. Trento 16 febbraio 1804 959 .<br />

Suo obbl.mo amico F. Grisostomo.<br />

P.S. In questo Duomo predica il P. Damaso Andreotti d’Arco diffinitore e<br />

Guardiano de’ Cappuccini d’Arco. Fu annualista nel 1796 del medesimo Duomo.<br />

956 Spedita li 18.<br />

957 *Castigo?<br />

958 Rediit 21 februarii.<br />

959 Spedita li 18.<br />

301


2818. 1804<br />

Al Pompeato.<br />

Nota.<br />

Il Beato Leonardo da Porto Maurizio genovese, missionario apostolico dell’Ordine<br />

serafico de’ Minori Riformati di san Francesco, è morto in san Bonaventura di Roma li<br />

26 novembre 1751 di sua età 75, e fu beatificato con grandissima solennità nella basilica<br />

vaticana di Roma li 19 giugno 1796 dal sommo Pontefice Pio Sesto Braschi, che lo<br />

conobbe, e trattò vivente. La di lui festa dall’Ordine francescano, e dal clero secolare<br />

delle città, e diocesi di Albenga, e di Fiorenza, si celebra ogni anno li 27 di novembre<br />

col rito doppio minore, con orazioni, e Lezioni proprie. La vita del medesimo Beato fu<br />

scritta dal Padre Raffaele di Roma, che venne stampata in Roma l’anno 1753, e<br />

ristampata in Venezia l’anno 1754, in 8°. Altra più copiosa ne ha scritto il Padre<br />

Giuseppe Maria di Masserano vercellese, postulatore della di lui causa, stampata in<br />

Roma l’anno 1796 e ristampata in Fiorenza lo stesso anno 1796 in due tomi, in 8°. V’ha<br />

pure un ristretto dio essa stampato in Roma l’anno 1796, in 8° pagg. 108. Nel 1796 li 7<br />

dicembre fu scritto da Roma a Trento, che il Papa Pio Sesto aveva risoluto di santificare<br />

il Beato Leonardo nel luglio del 1797 insieme col Beato Francesco Caracciolo, col<br />

Beato Benedetto Moro Francescano Riformato, colla Beata Coleta Clarissa, e colla<br />

Beata Giacinta Mariscotta monaca Terziaria francescana. Ma non l’ha fatto, impedito<br />

ecc. Fu pure scritto li 20 luglio 1796, che per la beatificazione del Beato Leonardo tutta<br />

Roma per tre sere fu illuminata: e che in più chiese della medesima città fu celebrato un<br />

solenne triduo.<br />

Così ho scritto li 17 febbraio 1804 nell’antiporta della vita del Beato, stampata in<br />

Venezia nel 1754, dovendo imprestarla al sig. Conte canonico Carlo Pompeato. Gliela<br />

ho mandata li 22 febbraio.<br />

2819. 1804<br />

Al sig. don Pietro Beltrami prete. Roveredo.<br />

Molto illustre e molto rev. sig. e padrone colendissimo. L.I.C.<br />

Tengo per certo, che V.S. molto illustre e molto rev. sarà stata ragguagliata dal<br />

Padre Giuseppe Maria del singolar piacere provato da me, e da questi miei correligiosi,<br />

all’udire la di Lei degna promozione al sacerdozio, e gli elogi, che le sono stati fatti<br />

meritamente in tal congiuntura. Quindi ora lasciando ciò da parte la ringrazio del nuovo<br />

regalo, che s’è compiaciuta di farmi del Manuale Bauldriano, il quale mi piace molto,<br />

lo stimo assai, e niente meno mi sa caro. Spiacemi soltanto, che attesa la mia età non<br />

poco avanzata, troppo tardo mi è venuto alle mani. Servirà però lungamente ai miei<br />

successori, li quali con esso avranno un terzo monumento della di Lei bontà inverso di<br />

me suo povero servidore, giacché siccome ho fatto cogli altri, gli aggiugnerò una nota<br />

risguardante il benemerito donatore.<br />

Lo sbaglio della lettera domenicale nel calendario di quest’anno è nato così. Gli<br />

stampatori mi hanno portato i fogli da correggere senza le lettere domenicali,<br />

quantunque io le abbia messe tutte nell’originale a norma delle rubriche. Gli ho pressati,<br />

anche in iscritto, che ve le mettessero almeno avanti la seconda correzione, ma non fui<br />

favorito: ed avendole poste tutte dopo la seconda correzione senza mia saputa, sonomi<br />

accorto dello sbaglio intollerabile soltanto nel gennaio quando me ne diedero una copia.<br />

Egli è un disordine, che l’autore sia l’ultimo a vedere la stampa netta della sua fatica,<br />

potendo succedere, come so essere succeduto al signor don Giuseppe Belli mio<br />

302


antecessore, che gli stampatori lascino indietro qualche giorno, e che debbasi supplire<br />

con un cartellino, il che non potrebbe farsi dopo la distribuzione di tutte le copie. L’ho<br />

tollerato ventotto anni, e fo conto di tollerarlo anche in seguito finché il Signor Iddio mi<br />

donerà di vivere, e di poter servire la diocesi col Direttorio.<br />

Appunto in grazia della chiesa roveretana delle MM. Salesiane ho messo ai 29 di<br />

gennaio quella nota, perché supposi, che là si potesse, e dovesse dire la santa Messa del<br />

loro santo fondatore in tal giorno. Tanto suppongo eziandio in oggi dopo d’aver letto<br />

l’allegatomi Cavalieri 960 , perché il detto Santo dà il nome a quel luogo dicendosi<br />

comunemente alle Salesiane, ed alle stesse Religiose, le quali perciò meritamente<br />

sollennizzano il di lui giorno.<br />

Ho messo ai 25 dicembre quell’in infimo altaris gradu, perché così ho trovato ne’<br />

Direttori diocesani de’ miei antecessori, quantunque sapessi essere altrimenti prescritto<br />

dal cerimoniale de’ vescovi, e dal nostro monastico, non avendo ardire di far novità<br />

gravose. Bensì in vece dell’a parte Epistolae notato da detti antecessori, ho fatto<br />

sedibus proximiori, perché so, che in certi luoghi le sedie non sono a parte Epistolae.<br />

Il libro manoscritto di questa nostra biblioteca, cui Frater Ianus de Nusdorfio 9<strong>61</strong> ha<br />

fatto un’annotazione al fine, e che s’intitola Conflatile F. Francisci de Mayronis, fu già<br />

stampato; ma non so dove si possa ritrovare una copia di tale stampa. Bensì che<br />

facilmente si possono trovare delle stampe d’altri libri, onde imparare a leggere le<br />

scritture dette gottiche. Le stampe del secolo XV da me vedute, hanno le breviature<br />

somigliantissime ai manoscritti, onde possono confrontarsi colle stampe de’ secoli<br />

posteriori fatte senza breviature.<br />

Rapporto al costume roveretano di dare la Pace al popolo cum instrumento avanti<br />

l’offertorio, senza studiare altro sto con Lei, e rispondo servetur solitum.<br />

Sento con piacere, che la causa di canonizzazione del Ven. servo di Dio Fra<br />

Crispino da Viterbo Cappuccino sia stata riassunta: e patisco veggendo, che ora la<br />

gazzetta trentina non più fa conto di somiglianti notizie, come faceva una volta.<br />

Ella mi dà ragguaglio della morte dell’ex-parroco Costa: ed io in contraccambio le<br />

fo sapere, che in questo mese ha finito di vivere l’ex-parroco Gramola, l’ex-consigliere<br />

Bonifacio Bonelli d’anni 93, e l’ex-Vicario Schuldhaus di Avis.<br />

Finalmente l’assicuro, che se ci favorirà con altre sue visite sarà ben veduta da tutti:<br />

e frattanto riverendola eziandio a nome del padre <strong>Provincia</strong>le, e de’ Religiosi<br />

nominatimi, le chiedo scusa della mia tardanza nel risponderle, e tutto pieno di<br />

obligazioni mi professo. Trento, s. Bernardino 23 febbraio 1804 962 .<br />

Di V.S. Molto illustre e molto Rev.<br />

Umil.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Extra. Al Molto Illustre e Molto Rev. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor don Giovanni Pietro Beltrami ecc.<br />

Roveredo<br />

2820. 1804<br />

Al P. Massimo da Volano Guardiano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

960 To. 3, decr. 84.<br />

9<strong>61</strong> * Frater Ioannes de Avolano, cioè Giangrisotomo da Volano.<br />

962 Speddita li 9 marzo.<br />

303


Atteso ciò, che mi ha insinuato Fra Vincenzio Maria da Cles ultimamente ritornato<br />

da Borgo, vi prego di far sapere al M.R.S. don Lorenzo degli Ambrosi 963 , che nel 1779 li<br />

22 aprile rispondendo al nostro fu Padre Teodoro di Gavazzo dimorante nel convento<br />

delle Grazie appresso Arco, scrissi: “Circa il caso che risguarda il cantare la Messa per<br />

un defunto, cui furono fatte l’esequie sul cimitero, e che dopo di essere già cominciata<br />

la Messa viene portato in chiesa, e deposto nella sepoltura, le rispondo, che parmi esser<br />

lecito il cantargliela come fu praticato sin ora, perché cantasi alla presenza del popolo<br />

venuto alla sepoltura, e che per qualche tempo vede il cadavero nella stessa chiesa. Un<br />

nuovo rito, e dubbio vorrebbe un nuovo decreto appostolico”. Così scrissi allora, e poi<br />

nel 1782 ebbi ‘l bramato decreto, dato in Florentina 25 aprile 1781, sottoscritto da<br />

Giovanni card. Archinto prefetto, e da Carlo Airoldo secretario della S.C. de’ Riti, il<br />

quale ha, che Pio Papa sesto “ad preces Magni Ducis Hetruriae 964 concessit, quod in<br />

cunctis eius dominiis celebrari possit una solemnis Missa de Requiem diebus etiam<br />

festivis de praecepto, et duplicibus secundae classis, una cum absolutionibus et<br />

precibus, quae in die obitus fieri, et recitari solent, etsi cadaver tumulatum non fuerit,<br />

sed ea, qua decet religione servetur in loco decenti, et ecclesiae proximiori, apposito<br />

tamen in ecclesia lodicis, seu turgidi panni signo ab eo diverso, quod in anniversariis<br />

adhibetur, ut fideles intelligant Missam hisce diebus offerri in expiationem animae illius<br />

defuncti, cuius corpus traditum terrae adhuc non fuit”. Questo senza dubbio conferma il<br />

mio sentimento.<br />

ne calendario di questa nostra <strong>Provincia</strong> ho lasciato vacuo il giorno 28 di gennaio<br />

per poter in esso riporre l’officio del ss. Nome di Gesù ogni volta, che viene impedito<br />

nella domenica seconda dopo l’Epifania. Il fu signor don Giuseppe Belli mio<br />

antecessore nel calendario diocesano di Trento ha fissato in tal giorno l’officio di s.<br />

Paolo primo eremita impedito da s. Romedio, colla nota, che ceda a quello del ss. Nome<br />

di Gesù quando non può farsi nella detta domenica; ed io non l’ho smosso, perché tengo<br />

questo decreto: “Quando festum ss. Nominis Iesu ab occurrente dominica<br />

Septuagesimae impeditur, transferendum est ad diem 28 ianuarii tamquam illi propriam,<br />

ne festum praedictum celebretur intra Quadragesimam iuxta genuinum decretum diei 5<br />

maii 1736: et officium s. Raymundi transferatur in aliam diem non impeditam. S.R.C. 3<br />

maii 17<strong>61</strong> in Aquensi.<br />

Rapporto al Salmo Lauda anima nelle preci del vespro da morto io suppongo, che<br />

quando si dice in vigore delle rubriche del Breviario, e del Rituale romano, sia da dirsi,<br />

o non dirsi ut ibi notatur. Quando poi si dice il mentovato vespro per altro titolo, si<br />

possa praticare il solito. Noi quando lo diciamo pro benefactoribus dopo il pranzo , e la<br />

cena tralasciamo il detto Salmo.<br />

Così rispondo su due piedi ai quesiti propostimi vocalmente dal predetto Fra<br />

Vincenzio Maria, non avendo né tempo, né lena da studiarli maggiormente: e<br />

pregandovi de’ miei rispetti al lodato signor don Lorenzo, vi saluto di cuore, e mi dico.<br />

Trento, s. Bernardino 25 febbraio 1804 965 .<br />

P.S. Io scrivo degli Ambrosi, perché quando già cento anni sentiva nominare il<br />

signor don Carlo Ambrosi di Borgo, supponeva, che l’Ambrosi fosse nome, e non<br />

cognome, giacché siamo soliti di dire anche Attanasi, Basili, Antoni, Dionisi, Alessi, e<br />

simili, per Attanasio, Basilio, Antonio, Dionisio, Alessio.<br />

963<br />

d’anni 44, rubricista confessore e nipote del prete Carlo Ambrosi.<br />

964<br />

Pietro Leopoldo.<br />

965<br />

Spedita li 28.<br />

304


2821. 1804<br />

Al P. Arcangelo Maria da Tassullo. Mezlombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.C.<br />

Ho insinuato al M.R.P. <strong>Provincia</strong>le quanto la P.V. mi ha scritto circa il suo<br />

Breviario vecchio. Egli pure ha per buono, e lodevole il di Lei sentimento di ristituirlo a<br />

questo convento, da cui l’ha ricevuto, e ciò anche perché qui sonovi parecchi giovani<br />

bisognosi, e saranvene, piacendo a Dio Signore nostro, anche nell’avvenire. Quindi<br />

approva, che lo rimandi. Io però credo, che farà bene differendo qualche tempo tal<br />

visitazione, atteso il sentimento contrario... Frat’Abbondanzio è bensì fuori pericolo; ma<br />

non può ancora stare in piedi. Leggo, che in Roma si esaminano i miracoli del ven.<br />

servo di Dio Fra Crispino da Viterbo Cappuccino. Mi ricordo della promessa, che le ho<br />

fatto circa le Lezioni de’ tre nostri Beati Monticolo, Salvadore, e Leonardo; ma non<br />

trovo chi mi aiuti. Rapporto ai predicatori non c’è alcuna novità; bensì circa li<br />

Beneficiati ecc. La riverisco, mi raccomando, e sono ecc. Trento 28 febbraio 1804 966 .<br />

2822. 1804<br />

Pro memoria.<br />

Il nostro Padre <strong>Provincia</strong>le in altrui nome ha presentato alla Curia ecclesiastica di<br />

Trento questo memoriale, cui fu risposto ut infra. Giudico bene di registrarlo, perché<br />

può servire di qualche regola.<br />

Ill.mo, e R.mo Monsignore.<br />

Alessandro confessore espone a V.S. Ill.ma, e R.ma, che ascoltando le confessioni<br />

di Berta moglie di Tizio, da questa rileva la nullità del di Lei matrimonio a motivo di<br />

copula perfetta, ch’ebbe prima del suo matrimonio con Bruto fratello di Tizio. Supplica<br />

quindi V.S. Ill.ma, e R.ma, che compiacersi voglia di accordargli la facoltà di<br />

convalidare un tale matrimonio, della cui nullità Berta finora non n’è punto<br />

consapevole. Che della grazia ecc.<br />

Conceditur petita dispensandi facultas, monita poenitente de necessaria renovatione<br />

consensus cum putato marito certiorato de nullitate prioris consensus, sed ita caute, ut<br />

ipsius poenitentis delictum nusquam detegatur, remota occasione peccandi, et iniuncta<br />

salutari poenitentia, et sacramentali confessione semel in mense per tempus dispensantis<br />

arbitrio determinandum.<br />

Signatum 8 martii 1804.<br />

I.A. de Menghin Provicarius Generalis Capitularis.<br />

2823. 1804<br />

Pro memoria.<br />

Li 12 marzo 1804 ho risposto a monsignor Gio. Giacomo barone Pizzini Preposito,<br />

e canonico di Trento, arciprete di Meztodesco, Prelato domestico, e referendario papale,<br />

a quattro quesiti sul viglietto dello stesso, presente il latore, in questo modo:<br />

Al primo rispondo, che credo potersi fare la solita funzione sotto la Messa solenne<br />

de dominica Passionis967 , colla giunta dell’orazione del ss. Sagramento sub unica<br />

conclusione della prima orazione di detta domenica.<br />

Al secondo rispondo, che la processione del Santissimo dee farsi col piviale bianco.<br />

Al terzo rispondo, che non può suonarsi l’organo alla detta Messa de Tempore.<br />

966<br />

Li 29 il P. Cesario non poté celebrare per febbre. Celebrò gli XI marzo.<br />

967<br />

Che sarà li 18 marzo.<br />

305


Al quarto rispondo, che credo potersi esporre il ciborio alla Messa prima, e suonare<br />

l’organo per accompagnare gl’inni, che canta il popolo.<br />

Così penso, e rispondo su due piedi ecc.<br />

2824. 1804<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarelli. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Non potendo venire al venerabile monastero personalmente, giacché né pure altrove<br />

posso andare, atteso il mio male di respiro, prego V.R. che voglia rendere avvisata la M.<br />

Gioseffa Aloisia, che nella prossima domenica di Passione, piacendo a Dio Signor<br />

nostro, celebrerò per essa la mia Messa, e nel seguente lunedì, festa di san Giuseppe,<br />

suo speciale avvocato, le implorerò di tutto cuore il conseguimento di quanto<br />

santamente desidera d’ottenere dal Cielo a riguardo, e per li meriti del medesimo Santo.<br />

Mi tengo sicuro di tal favore: ed assicurandola, che sarò memore in tal festa eziandio<br />

delle altre Gioseffe, ed anche della R,V., tutte le benedico in nomine Patris, et Filii, et<br />

Spiritus Sancti. Amen. S. Bernardino 13 marzo 1804.<br />

Extra. Alla Molto Reverenda Madre<br />

La M. Maria Giacinta Tabarelli<br />

dell’Ordine Serafico di S. Chiara<br />

Seniore del Ven. Monastero ecc.<br />

Trento. S. Chiara,<br />

2825. 1804<br />

Al P. Filippo Panizza da Meztodesco predicatore aulico. Salisburgo.<br />

Rev. Padre in Cristo padrone mio stimatissimo. Sia lodato Gesù Cristo.<br />

Ringrazio la P.V.R. che tenga memoria di me anche situata in tanta distanza, e tanto<br />

occupata: e l’assicuro, che io pure ricordomi di Lei. A vista della sua ho subito cercato i<br />

due tomi del Vocabolario torinese, gli ho fatti impaccare maestrevolmente da Fra<br />

Vincenzio di Sfruzzo, ed oggidì consegnare a questa posta 968 . Il pacco pesa cento oncie in<br />

punto. Fra Pietro aggradirà del filo d’ottone, oppure delle sante Messe per il tabacco,<br />

giacché la P.V.R. gli offerisce il contraccambio. Ho fatto le ingiuntemi ambasciate a<br />

questi Religiosi; ma non posso fare le altre fuori di convento, perché atteso il mio male<br />

di respiro, non posso andare alla città. Se verrà il candidato Rossiti lodatomi, avrò<br />

riguardo al di lei attestato, e lo favorirò col mio voto 969 . Il giorno destinato per altro per<br />

l’accettazione de’ novizzi è il 26 del prossimo aprile. Questo P. Vicario Cesario dopo la<br />

domenica seconda cessò di predicare, e celebrare sorpreso dalla febbre. Ora celebra<br />

bensì; ma dee supplire al pulpito il P. <strong>Provincia</strong>le. Fra Feliciano sacramentato per<br />

Viatico sta presentemente meno male. Fra Giacomo novizzo è ritornato infermo da<br />

Verla. Il P. C. Ilario è fuori di comunità per mal giallo. Il P. Luigi mangia<br />

nell’infermeria. F. Placido guarda la cella. F. Abbondanzio è guarito; ma non ancora<br />

può uscire dall’infermeria. Proccuri la P.V.R. di conservarsi sana col suo P. collega, a<br />

gloria, e servizio di Dio Signor nostro, ed anche per nostra consolazione, mentre io<br />

riverendoli tutti e due mi professo. Trento 14 marzo 1804.<br />

968 To. 2 in Venezia typis Thomae Betinelli 1768, in 4°, dedicati a questa libreria dal P. Clemente di<br />

Trento. La posta riceve da noi gratis otto lib. viennesi.<br />

969 Don Niccolò Antonio Rossiti da Trava della Carnia chierico accolito, nato nel 1782 li 22 agosto<br />

in meridie, e battezzato li 23. Accolito dal 1800. Figlio di Dionisio, ed Antonia. Ora senza padre. Vestito<br />

in Arco li 21 aprile 1804 col nome di F. Odorico. Svestito nel 1804.<br />

306


Delle PP. LL. RR.<br />

Div.mo, obbl.mo servo nel Signore<br />

F. Gio Grisostomo.<br />

P.S. Ai 2 del corrente in Salorno è morta la signora Notburga Lutterotta. Il P.<br />

Damaso Andreotti d’Arco predicatore di questo Duomo,viene lodato molto da questi<br />

nostri Padri. Il detto filo d’ottone, in caso, sia né troppo sottile, né troppo grosso 970 .<br />

2826. 1804<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarelli Clarissa. S. Michele.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano. Amen.<br />

Oggidì ripiglio l’uso della penna intermesso ai 15 dell’andante, per ringraziare la<br />

M.R. Badessa delle sue carità, ed anche la R.V. e le altre de’ buoni, e cordiali auguri,<br />

che mi fanno. Mi sento fiacco, e debole tanto, che non posso faticare, e temo che così<br />

sia per durare non poco. Sia fatta, lodata, ed in eterno esaltata la giustissima, altissima,<br />

ed amabilissima volontà di Dio in tutte le cose, e singolarmente in questa mia<br />

infermità 971 . Così dica eziandio la R.V. rapporto alle sue. Io non posso mandarle altro<br />

Recipe. Siamo vecchi, e non possiamo pretendere privilegi contro l’età. Non abbai<br />

scrupolo, se ora non fa tutto quello, che faceva negli anni scorsi: ed usi confidenza con<br />

le Madri, manifestando la sua impotenza. Confidi nella bontà di Dio Signor nostro, che<br />

le computerà a merito li suoi patimenti, quantunque Ella tema di sopportarli per forza,<br />

per superbia, per umano rispetto. Protesti contra questi sentimenti, e pensi, che così<br />

disponga Iddio per darle occasione di maggiori meriti. Mangi, beva, dorma da vecchia,<br />

ed acciaccata, senza scrupolo. Così pure non abbia scrupolo tralasciando quelle orazioni<br />

vocali, che ora per la sua fiacchezza non può comodamente recitare, giacché non sono<br />

d’obbligo. Tale credo, che siane anche l’officiuolo della Madonna. Rapporto al quale<br />

credo altresì, che per le non coriste vada Avemmarie. Circa gli altri suoi scrupoli le<br />

replico quanto più volte le ho detto a voce, che confidi nella divina misericordia, e si<br />

consoli col ricordarsi degli effetti, che sino ad ora ha sperimentato della medesima; e<br />

speri la loro continuazione. Anche i suoi timori sono buoni, e le servono di purgatorio.<br />

Ma veda, che non sieno eccessivi, affinché di essi non si valga l’inimico, invidioso del<br />

suo bene. Mi congratulo colla M. Gioseffa Aloisia, che il Signor Iddio le abbia donato<br />

di superare anche l’ultima burrasca, Io non ho potuto celebrare la santa Messa nella<br />

domenica di Passione, vigilia di s. Giuseppe in pro di essa, perché fui obbligato al letto,<br />

e dovrei contentarmi di fare la sola Comunione. La ho dunque celebrata nella scorsa<br />

domenica delle alme. Ieridì mi ha onorato con una sua graziosa visita l’Ill.mo signor<br />

Conte Bartolommeo Tabarelli. Finisco ringraziandole tutte, ed augurando loro un<br />

felicissimo Alleluia. Amen. Dall’infermeria nel venerdì Santo 30 marzo 1804.<br />

2827. 1804<br />

Al P. Arcangelo Maria Tabarelli da Tassullo. Mezlombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Da Fra Leonardo avrà inteso lo stato di mia salute. Oggidì soltanto ripiglio l’uso<br />

della penna. L’assicuro dunque, che ho ricevuto lo speditomi Breviario, e Diurno.<br />

Rapporto al frammento parimente mandatomi d’un carattere, gli rispondo, che non lo<br />

conosco; ma pure sembrami, che abbia qualche somiglianza con quello del fu Padre da<br />

Revò. Certamente fu d’uno, che seppe scrivere secondo gl’insegnamenti della buona<br />

970 Ha risposto che ha ricevuto i libri.<br />

971 Orazione favorita con Indulgenza da Pio VII nel 1800 per 20 anni.<br />

307


ortografia. Il Beato Benvenuto da Recanati, latinamente a Recineto, è morto li cinque di<br />

maggio del 1289. In tal giorno fanno la di lui festa i PP. Conventuali. Perché poi dal P.<br />

Arturo nel Martirologio francescano sia lodato, e riferito ai cinque di febbraio,<br />

presentemente non lo so. Stupisco, che non l’ha potuto ritrovare nel Leggendario<br />

francescano. Mi piace per altro, che a riguardo di lui non sia stato smosso dai cinque<br />

maggio s. Pio quinto, quantunque a tenore delle rubriche avrebbe potuto essere smosso<br />

per dar luogo al detto Beato Benvenuto. Il nostro cerimoniale non può prescrivere, che<br />

dicasi l’Avemmaria innanzi ad ogni Ora della Madonna, quando dee soggiugnersi ad<br />

ogn’altra Ora del Signore, perché il Breviario, dove mette l’officio B.M.V. ha questa<br />

rubrica: Ad vesperas Ave Maria, secreto: quae dicitur semper in principio omnium<br />

Horarum B.M. quando non coniunguntur cum officio diei. Nelle rubriche poi generali<br />

tit. XXXII de Oratione dominica, et Salutatione angelica num. 3, avvisa, che Salutatio<br />

angelica semper dicitur ante officium beatae Mariae quando non coniungitur cum<br />

officio Domini, quia tunc sufficit dixisse eam in principio cum Oratione dominica.<br />

L’avverto in fine, che non posso compiacerlo con le parecchie copie 972 , che dimanda,<br />

perché io non ho tempo, e questi studenti sono parimente occupatissimi; e quindi non<br />

posso impiegarli né pure per me. Quindi ho dovuto fra io stesso la copia del mio<br />

Direttorio per Insprugg. Frattanto facciano quel poco, che possono. Gli auguro un felice<br />

Alleluia ecc. Dall’infermeria di s. Bernardino 30 marzo 1804.<br />

2828. 1804<br />

Al P. David Degara da Tiarno. Salisbugo.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.S.N.<br />

Rispondo tardi all’ultima sua gratissima, perché la ricevetti nell’infermeria sul letto<br />

con la febbre. Sto ancora nell’infermeria come convalescente. Dal Padre <strong>Provincia</strong>le<br />

avrà già inteso, che il candidato Rossiti giunto qua nella sera de’ 20 dello scorso marzo,<br />

fu da noi volentieri accettato ai 23, e che ai 28 si ha istradato verso Arco, dove in breve<br />

sarà vestito col nome di F. Odorico, giacché il nome di F. Benvenuto fu promesso ad un<br />

altro, figlio d’un Benvenuto. Ho suggerito io il nome di Odorico, perché anche il nostro<br />

Beato Odorico fu friulano, e si venera il sacro di lui corpo in Udine. Io spero, che sarà<br />

costante nella sua risoluzione, e che farà una buona riuscita 973 . Il Signor Iddio per sua<br />

pietà ci doni questa consolazione 974 .<br />

Lo ringrazio delle Lezioni, che mi ha mandato. Mi riescono nuove soltanto quelle<br />

del Beato Andrea de’ Conti. Le ho accennate nel Direttorio per l’anno 1805, quantunque<br />

non abbia veduto il decreto concessivo, supponendo, che senza di esso non saranno state<br />

stampate costì. La stampa è bella; ma non conforme alle regole tipografiche. In esse io<br />

non approvo que’ numeri III, XIV, XI, IX, IV, VIII, XIII, VI, perché non tutti li coristi<br />

sono buoni grammatici al giorno d’oggi, e tali non sono le coriste. Al Beato Leonardo io<br />

assegno le Lezioni Designavit, perché così ha il Direttorio nostro romano del 1803,<br />

appoggiato al Direttorio apostolico de’ 17 settembre 1796. Non mi piace l’elogio<br />

martirologiale del detto Beato Leonardo, perché non lo dice a Portu Mauritio, né<br />

Riformato, e contra lo stile del Martirologio romano mette il giorno, mese, ed anno della<br />

di lui beatificazione. Quel Kal. Februarii del Beato Andrea non sarà letto bene da tutti<br />

gli accennati coristi. Malgrado queste mie eccezioni aggradisco l’attenzione della<br />

P.V.R. per favorirmi, la ringrazio, e la prego di continuarmela.<br />

972 di orazioni nuove per li Messali.<br />

973 Don Niccolò Antonio Rossiti da Trava della Carnia udinese, accolito.<br />

974 NB. Non siamo stati degni d’esser esauditi.<br />

308


Qui c’è di nuovo, che F. Basilio da Caldonazzo è andato a Feltre col P. Luigi per<br />

farsi ordinare sacerdote. Ciò gli fu accordato ad istanza del di lui fratello secolare, che<br />

parimente sarà ordinato sacerdote, qualora non sia stato ordinato nel Sabato Santo 975 . Il<br />

P. Damaso d’Arco ha terminato lodevolmente il suo Quaresimale in questo Duomo. Ha<br />

dovuto predicare egli, perché li rivani non hanno voluto cedere ai trentini il P. Fedele<br />

Cisalpino da principio loro assegnato. Ultimamente sono morti quattro medici,<br />

Guglielmi, e Carli di Pergine, Ramponi di Magrasso, e Lago di Cles. Noi abbiamo avuto<br />

piena l’infermeria, nella quale ora oltre di me stanno il P. Gio. Maria, F. Feliciano, F.<br />

Nazario, F. Cosma ecc. Bramo, che il Signor Iddio conservi sana, e vigorosa la P.V.R.<br />

ed il di lei Padre collega, e riverendola resto. Trento 2 aprile 1804 976 .<br />

Suo obbl.mo, e div. servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Il P. Bernardino ha predicato in Villa Montana, ed in Sardagna. Il P. Francesco<br />

Maria poi alla Nunziata.<br />

2829. 1804<br />

Al Governo Imp. Re. d’Insprugg.<br />

Excellentissimi domini domini.<br />

Frater Iosephus Antonius a Clesio Minister <strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum <strong>Provincia</strong>e<br />

Sancti Vigilii reverenter exhibet EE. VV. Directorium divini officii typis editum pro<br />

anno currenti 1804, ac Directorium pro futuro anno 1805 manuscriptum in duplo,<br />

suppliciterque petit huius approbationem, ac eius autographi restitutionem.<br />

Datum Tridenti in conventu sancti Bernardini die 3 aprilis A.D. 1804.<br />

Così ho scritto in un foglietto da lettere, ed aperto l’ho posto in testa all’autografo.<br />

Anche la copia è di mia mano. Su tutti e due ho scritto Directorium Franciscanorum<br />

Tridenti pro Anno Domini 1805. Al primo ho soggiunto Autographum. Ho inserito in<br />

essi una copia stampata del Direttorio dell’anno corrente 1804, a tenore del notato sopra<br />

num. 2237. Sul rotolo ho scritto: Tridento.<br />

Excellentissimo Caesareo-Regio Gubernio Austriae Superioris<br />

Oenipontum. Innsprugg.<br />

L’ho dato alla posta li 7 aprile, sabato. Fu approvato in Insprugg li 25 aprile.<br />

Ricevuto in Trento dal Castello li 7 maggio, spedito dal Castello li 9 e da me ricevuto li<br />

13 sera. Vedi sotto num. 2841.<br />

2830. 1804<br />

Al Padre superiore di s. Michele (misi), Arco (misi), Borgo (misi), Pergine (misi),<br />

Roveredo (misi), Cles (misi). Metz (misi), Campo (misi), Cavalese (misi).<br />

Rev. Padre S.L.G.C.<br />

Fra Gio. Grisostomo prega la P.V.R. che voglia mettere, o far mettere<br />

nell’Appendice manoscritta al Martirologio del suo coro li due seguenti elogi, e la<br />

riverisce ecc. Trento 3 aprile 1804.<br />

24 Ianuarii, loco penultimo.<br />

Cinguli in Piceno sancti Exuperantii, eiusdem civitatis Episcopi, fama miraculorum<br />

illustris. Item beati Surani etc.<br />

15 maii, primo loco.<br />

975<br />

Fu ordinato nel sabato Santo li 31 marzo. Cantò la sua prima Messa in Pergine li 15 aprile<br />

domenica.<br />

976<br />

Spedita li 6 aprile.<br />

309


Recineti in Piceno beati Benvenuti confessoris, Ordinis Minorum, qui Christum<br />

Dominum suis brachiis complecti, et ab eo multis miraculis decorari promeruit.<br />

Il primo di ottobre mettesi la B. Maria di Cervellione, qualora non siavi già stata<br />

messa.<br />

2831. 1804<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarella. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria ci benedicano. Amen.<br />

Ringrazio la M.R.M. Abbadessa, e la R.V. delle nuove carità, che sonosi<br />

compiaciute di mandarmi ieridì per mezzo di Fra Vincenzio: e nello stesso tempo le<br />

prego di non più incomodarsi per me, poiché ora da ieri in qua sto colla comunità<br />

religiosa. Per la Dio grazia sentomi rinforzato, e sono libero dalla febbre; ma patisco<br />

ancora, specialmente la mattina, l’incomodo della gola, e temo, che mi accompagnerà<br />

sino alla morte. Il Signor Iddio per effetto della sua pietà infinita mi doni la necessaria<br />

pazienza, onde possa sopportarlo con merito. Le ringrazio un’altra volta, e di tutto cuore<br />

auguro loro la santa pace, la sanità, ed ogni bene. Amen. S. Bernardino 9 aprile 1804 977 .<br />

Le rimando la sua scatola, e più presto, che potrò le manderò de’ Direttori vecchi 978 .<br />

2832. 1804<br />

Al P. Cirillo Dusini da Cles. Mezlombardo 979 .<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Calato dall’infermeria rispondo all’ultima sua de’ 10 marzo, facendogli sapere, che<br />

salva in ceteris reverentia al nostro cerimoniale pag. 184, num. 521, nota g. io credo,<br />

che il secondo Deinde appartiene alla formola dell’assoluzione sacramentale, e perciò lo<br />

dico recitandola. Tanto a me sembra chiarissimo, e certissimo. Se appartenesse alle<br />

rubriche, la seconda volta starebbe male. Per l’opposito rende buon senso nella formola<br />

quel te absolvo a vinculo excommunicationis. Deinde te absolvo a peccatis.<br />

Nell’orazione A cunctis va nominato il titolare della chiesa, o il protettore della diocesi,<br />

mancando il titolare: oppur anche il fondatore dell’Ordine, in mancanza del detto<br />

titolare. Vegga il libretto delle rubriche pag. 32, n. 52. L’orazione de’ nostri Santi ne’<br />

suffragi fu sempre stampata con variazione rapporto al B.P.N. Francisci, altri dicendo<br />

B. Francisci, altri B.P. Francisci, ed altri B.P.N. Francisci. L’officio della Mano di<br />

santo Stefano fu da me fissato ai 2 di giugno, quando il 30 di maggio fu impedito da un<br />

officio dell’Ordine nostro. Ora, ch’è rimasto vacuo, l’ho rimesso al detto suo giorno 30.<br />

Per carità mi raccomandi al Signor Iddio, e si conservi. Amen. Trento, s. Bernardino 11<br />

aprile 1804 980 .<br />

2833. 1904<br />

Al P. Massimo da Volano Vicario di Borgo.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Suppongo, che ora sarete consolato per essere state esaudite le vostre suppliche,<br />

onde venire scaricato del peso guardianale. Resteravvi però ancora da faticare, perché il<br />

nuovo Padre Guardiano (Fortunato) patisce nelle gambe, ed avrete de’ giovani<br />

bisognosi d’assistenza. Ve li raccomando: ed insieme vi raccomando ancora di spedirvi<br />

977<br />

Spedita gli 11.<br />

978<br />

Ne ho mandati molti.<br />

979<br />

Fatto confessore ad biennium li 9 maggio 1804.<br />

980<br />

Spedita li 20.<br />

310


colle penitenti. Nel concorso de’ 26 scaduto tra molti fuvvi anche il nostro pronipote<br />

Bartolommeo Antonio; ma non fu accettato per il solo suo male degli occhi, ch’è<br />

veramente notabile, ed io temo, che non sia per guarire 981 . Con lui fu anche Cristoforo<br />

quondam Agostino Volani d’anni circa sedici, che studia sotto, ed abita in casa di don<br />

Benedetto nostro fratello; ma soltanto per insinuarsi. Il medesimo don Benedetto mo<br />

scrive, che sono accettati da’ PP. Cappuccini un Pegolotto Raffaeli ed un Sighele nostri<br />

paesani: e che vocifera di voler fratasi anche il nostro pronipote Cristoforo, il quale<br />

studia ora la seco da; ma ch’essendo uno spirito vago dovrà maturar meglio la sua<br />

vocazione. Io presentemente non ho altro male, che quello del respiro, specialmente la<br />

mattina. Bramo, che Voi vi conserviate, e con fraterno affetto vi abbraccio ecc. Trento 2<br />

maggio 1804.<br />

2834. 1804<br />

Al signor Giuseppe Cazzuffi. Trento 982 .<br />

Ill.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Confessomi obbligato a V.S. Ill.ma per la memoria, che tuttavia conserva della<br />

fatica, che ho fatto nell’anno 1789 dal gennaio sino all’agosto, per servire alla causa<br />

sua, riducendo in compendio i rotoli, e le carte del suo copioso archivio: e per la<br />

premura, che mostra, perché tal fatica venga ricompensata. Replicandole poi, che io<br />

come Religioso povero non fo alcun prezzo a somiglianti mie fatiche, quantunque non<br />

lievi, le aggiungo, che molto volentieri mi rimetto a quanto degnerassi di stabilire, e<br />

decretare il cesareo-regio Giudizio provinciale di questo Circolo di Trento, il quale<br />

potrà essere informato intorno a ciò dall’Ill.mo signor Vice-pretore Luigi de Lupis 983 ,<br />

che fu avvocato nella detta causa, e vide il mentovato mio compendio: e con un<br />

riverente inchino mi dichiaro. Dal convento di s. Bernardino 2 maggio 1804.<br />

Di V.S. Ill.ma<br />

Umil.mo, div., obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Francescano Riformato.<br />

Extra.<br />

All’Ill.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. Giuseppe Cazzuffi di Pauebrg ecc.<br />

Trento.<br />

Nota. Improvvisamente mi è comparso nella cella il lodato signore oggidì 2<br />

maggio, e mi ha chiesto quanto sopra ho esposto, essendo ora la di lui causa di<br />

fallimento nel tribunale de’ nobili sopra mentovato. Ha voluto nominato il signor Lupi.<br />

Vedi To. 3, epist. 892, 895.<br />

2835. 1804<br />

Al P. Stanislao Küepach Guardiano di Ala 984 .<br />

Admodum Rev. Patri Guardiano Halensi<br />

F. Io. Chrysostomus de Avolano S.P.<br />

981 Vedi sopra num. 2672.<br />

982 Vedi sotto To. 7, num. 2919.<br />

983 Il sig. Luigi de Lupis li 16 giugno 1804 ha attestato che io nel 1790, in 4 tometti ho compendiato<br />

le carte cazzuffiane ad istanza di monsig. Piccini. Falla però nel detto an. 1790.<br />

984 Fuit Guardianus Halae 12 annis, cui anno 1804 successit P. Gedeon Unterberger.<br />

311


Hisce adnexam per postam ut aiut, Diligentiam mitto ad te P.A.R. Vitam nostri<br />

gloriosissimi thaumaturgi sancti Antonii patavini, quam egregie admodum scripsit<br />

celebris ex-Iesuita lusitanus Emmanuel de Azevedo 985 ; quamque tibi meritissime<br />

spopondit noster Pater David Thiarnaeus, Aulae salisburgensis concionator. Gaudens<br />

autem, quod italicis quoque lectionibus delecteris, ut prospera valetudine ad maiorem<br />

D.O.M. gloriam, et nostrae huius<strong>Provincia</strong>e profectum diutissime fruaris, una cum meo<br />

Patre <strong>Provincia</strong>li, qui Venetias iterum scripsit pro Contensonio 986 , sinceriter exopto.<br />

Tridenti in coenobio s. Bernardini die 4 maii A.D. 1804 987 .<br />

Extra. Admodum Rev. Colendissimo, ac relogiosissimo Patri<br />

Patri Stanislao Kiebach (sic) Ordinis Minorum<br />

Reformatorum s. Francisci, lect. theol. conc. Diffinitori<br />

provinciali, et Guardiano dignissimo.<br />

Insprugg<br />

Hall<br />

ad PP. Franciscanos<br />

2836. 1804<br />

Al P. Massimo Vicario di Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Giacché debbo supplire per il P. Diffinitore Gaudenzio dal suo male inchiodato sul<br />

letto, vi fo sapere, ch’eziandio il P. <strong>Provincia</strong>le ritrovasi qui fermato da un reuma in una<br />

gamba. Il P. Regalato andrà Vicario a Cavalese, ed il P. Prosdocimo a Pergine, perché i<br />

medici non acconsentono, che questo secondo vada in Fieme. Questa infermeria è piena<br />

piena. Nel d’ 29 dello scorso aprile la curazialità di Villazzano fu solennissimamente<br />

trasferita dall’antica chiesa di s. Bartolommeo alla nuova di santo Stefano presso<br />

Villazzano. Lo studio di Cles non è ancora giunto qua988 . Finisco dicendo sia lodato<br />

Gesù Cristo S.N. Trento 12 maggio 1804.<br />

2837. 1804<br />

In vigore della presente, che servirà di valida ubbideinza, il divoto giovine Antonio<br />

Frasnello di Molaro, nostro candidato, porterassi al nostro convento di san Vigilio in<br />

Cavalese della Valle di Fieme, e dovrà giugnervi nella sera dei due del prossimo mese<br />

di giugno, per esse vestito ivi del sacro abito del nostro serafico Padre san Francesco ai<br />

cinque dello stesso mese in qualità di Fratello laico, sotto il nome, e patrocinio di quel<br />

glorioso martire san Celso, di cui la santa madre Chiesa ne celebra la festa ogni anno nel<br />

giorno ventesimottavo di luglio: e quindi nell’avvenire chiamerassi Fra Celso da<br />

Molaro. Il Signor Iddio gli doni la perseveranza nella santa vocazione, lo benedica, e lo<br />

accompagni. Data in Trento, nel convento di s. Bernardino li 14 maggio 1804.<br />

L.+S.<br />

rotundi F. Giuseppe Antonio da Cles<br />

Ministro <strong>Provincia</strong>le de’<br />

Minori Riformati di s. Francesco.<br />

985 editam Venetiis 1793 apud Franciscum Millum in 8° lingua italica.<br />

986 Contensonius venit. Vide To. 7, epist. 2921.<br />

987 Data postae die quinta. Respondit die 3 iunii quod acceperit.<br />

988 Venne li 13 di mezzogiorno.<br />

312


2838. 1804<br />

Ad Antonio Frasnello di Molaro.<br />

Sia lodato Gesù Cristo signor nostro.<br />

Qui compiegata d’ordine del Molto Rev. Padre <strong>Provincia</strong>le vi spedisco<br />

l’obbedienza, onde posiate portarvi al nostro convento di Cavalese in Fieme, per esser<br />

ivi vestito del serafico nostro abito. Siccome poi li nostri novizzi debbono provvedersi<br />

da sé il primo vestiario religioso, depositando previamente cinquanta fiorini tedeschi989 ,<br />

così vi avverto, che innanzi d’andare al noviziato di Cavalese, vogliate deporre gli<br />

accennati cinquanta fiorini nelle mani del signor Lorenzo Lago di Cles, e che portiate la<br />

di lui ricevuta al Padre Guardiano di Cavalese, insieme colla suddetta ubbidienza, colle<br />

fedi del Battesimo, e della Cresima. e coll’attestato di due uomini attempati, e gravi del<br />

vostro paese, scritto da pubblico notaio, o dal vostro R.mo signor arciprete, che abbiate<br />

le condizioni per altro richieste, affinché uno possa essere ammesso al nostro serafico<br />

Instituto, delle quali condizioni v’inserisco qui a parte una lista. E pregando Iddio<br />

Signor nostro clementissimo, che si degni di donarvi la perseveranza nella santa<br />

vocazione, vi saluto. Trento, s. Bernardino li 14 maggio 1804.<br />

Vostro affez.mo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Diffinitor, e pro-segretario provinciale.<br />

Extra. Alle mani dell’onesto giovine<br />

Antonio Frasnello di Molaro pieve di<br />

Torri<br />

In Val di non<br />

Le condizioni richieste sono:<br />

1. Ch’è nato di matrimonio legittimo.<br />

2. Che non ha mai commesso omicidio, od altro simile delitto.<br />

3. Che non è bandito, né inquisito dalla Giustizia.<br />

4. Che non è indebitato più delle sue facoltà.<br />

5. Che non ha obbligo di rendere i conti di alcuna amministrazione di beni, o danari<br />

altrui.<br />

6. Che non deriva da gente notata di pazzia per parte di padre, o di madre.<br />

7. Ch’è cattolico: non sospetto di alcun errore nella santa fede: non notato d’alcuna<br />

pubblica infamia, non legato in matrimonio.<br />

8. Ch’è sano di corpo, e di mente.<br />

Il dare questa cartella non basta. Un parroco ha posto sotto la fede del battesimo,<br />

che il battezzato ha tutte le condizioni notate in pagella. Altri hanno messo dietro alla<br />

pagella, che questo giovine ha le dette condizioni senza nominarlo, e senza date del<br />

tempo, senza luogo.<br />

2839. 1804<br />

Al Padre superiore del convento di Mezlombardo.<br />

R.P.<br />

F. Grisostomo avendo inteso dal P. Luigi, ritornato qua oggidì da Mezlombardo,<br />

che il giovine Frasnello cui spedisce l’obbedienza per li due del prossimo giugno,<br />

presentemente si ritrova costì, prega la P.V.R. che voglia avere la bontà di fargliela<br />

989 Li Padri Cappuccini domandano ottanta fiorini.<br />

313


capitare sicura, e presto. Egli crede, che non le riuscirà troppo difficile il ritrovarlo costì,<br />

ed il consegnargliela in proprie mani. Si tien sicuro del favore, e la riverisce ecc. Trento<br />

14 maggio 1804.<br />

Deo gratias. Segue il volume settimo.<br />

314

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