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Piano emergenza Antincendio - Corso di laurea triennale in ...

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2) <strong>in</strong> un reparto situato almeno due piani sotto l’<strong>in</strong>cen<strong>di</strong>o ma, se l’evento è imponente e<br />

non controllabile, si renderà necessario evacuare i pazienti;<br />

3) <strong>in</strong> locali <strong>di</strong>stanti (chiesa dell’ospedale, ambulatori, corridoi “sicuri”) oppure,<br />

4) <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> evacuazione totale della struttura <strong>in</strong> un’Area Protetta <strong>di</strong> Attesa (A.P.A.),<br />

situata all’esterno dell’ospedale.<br />

L’A.P.A. è <strong>in</strong><strong>di</strong>viduata:<br />

a) negli spazi antistanti il Pa<strong>di</strong>glione evacuato, lasciando lo spazio per gli <strong>in</strong>terventi dei<br />

Vigili del Fuoco, oppure<br />

b) negli spazi retrostanti il Pa<strong>di</strong>glione evacuato, lasciando lo spazio per gli <strong>in</strong>terventi<br />

dei Vigili del Fuoco<br />

Se ritenuto necessario, i degenti evacuati dovranno essere trasferiti presso altri ospedali, secondo le<br />

procedure def<strong>in</strong>ite dalla Centrale 118 <strong>in</strong> accordo con le <strong>di</strong>rettive dell’Unità <strong>di</strong> Crisi<br />

3) SOTTOSISTEMA DELL’ATTIVITA’ INFORMATIVA<br />

In caso <strong>di</strong> pericolo, l’attività <strong>in</strong>formativa degli utenti è <strong>di</strong> fondamentale importanza!<br />

Per evitare il panico collettivo, cioè la paura <strong>in</strong>tensa avvertita da tutti a seguito <strong>di</strong> un evento<br />

improvviso, che si traduce <strong>in</strong> fuga <strong>di</strong>sorganizzata, occorrono misure che permettano <strong>di</strong><br />

controllare le reazioni <strong>in</strong><strong>di</strong>viduali <strong>di</strong> paura, ovvero:<br />

• <strong>in</strong>formazioni concise e regoli (utilizzando anche megafoni o altoparlanti se necessario);<br />

• aggregazione ed utilizzo <strong>di</strong> tutti gli elementi vali<strong>di</strong>, <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzati a compiti <strong>di</strong> assistenza<br />

(visitatori o degenti <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> aiutare altri ricoverati);<br />

• smentita categorica delle “false voci”;<br />

• <strong>di</strong>mostrazione della presenza materiale <strong>di</strong> un “capo” o “leader” responsabile.<br />

Occorre prevedere che, <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> <strong>emergenza</strong> nelle ore più critiche, il personale potrà non essere<br />

sempre <strong>in</strong> numero sufficiente per assolvere tutti i compiti.<br />

Pertanto occorrerà utilizzare <strong>in</strong> modo proficuo l’aiuto che possono dare i degenti autosufficienti.<br />

Questo ha due scopi:<br />

1) evitare che un degente valido si senta <strong>in</strong>utilizzato (coscienza civile), e che abbia il tempo <strong>di</strong><br />

pensare al pericolo(coscienza del pericolo);<br />

2) utilizzare le capacità <strong>di</strong> ogni s<strong>in</strong>golo degente valido (capacità <strong>di</strong> tranquillizzare gli altri,<br />

possibile aiuto nelle operazioni <strong>di</strong> evacuazione, supporto alle operazioni non faticose come<br />

il recuperare le cartelle cl<strong>in</strong>iche ecc.).<br />

Naturalmente il personale del Reparto, conoscendo la patologia del degente, potrà valutare le reali<br />

possibilità <strong>di</strong> aiuto che quel paziente può dare.<br />

All’<strong>in</strong>izio dell’<strong>emergenza</strong> l’Infermiere o il Me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> reparto riunirà tutti i degenti vali<strong>di</strong> a tale<br />

scopo e illustrerà loro, brevemente, le fasi ed i percorsi dell’evacuazione.<br />

Occorrerà parlare loro chiaramente e con calma, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> fugare gli ovvi timori, assegnando a<br />

ciascuno <strong>di</strong> loro un compito specifico (aiutare altri degenti, recuperare del materiale o le cartelle<br />

cl<strong>in</strong>iche, tenere aperte le porte <strong>di</strong> uscita ecc.).<br />

In questo modo, sarà possibile ridurre il panico, smentendo le false voci <strong>di</strong> pericolo, che<br />

sicuramente circoleranno nella fase critica dell’<strong>emergenza</strong>.<br />

Altrettanto utile sarà l’evidente presenza <strong>di</strong> un “responsabile” che si prenderà cura dei degenti, sia<br />

esso un’Infermiere del reparto, che un componente della Squadra <strong>di</strong> Primo Intervento.<br />

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