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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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A ROSA ORTI CANOSSA<br />

750(Verona#1831.07.29)<br />

Interme<strong>di</strong>aria la sorella <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong>, il Conte Piatti, Procuratore del proprietario, Nobile Albertini,<br />

dovrebbe stendere la scrittura per l‟acquisto delle casette. <strong>Maddalena</strong> però ha un piano, che faciliterebbe<br />

l‟affare, con giustizia per tutti, ma con minor <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o. Lo sottopone per accertarsi della possibile<br />

effettuazione.<br />

Carissima sorella<br />

Non posso <strong>di</strong>rti quanto ti sia restata obbligata, mia cara Orti 1 , e quanto obbligata mi professi.<br />

All’ottimo signor Conte Piatti 2 confermandomi sempre più nella stima che da quanto ne aveva<br />

sentito a <strong>di</strong>re ne aveva formato, la tua bontà però e quella <strong>di</strong> quest’ottimo cavaliere mi per donerà se<br />

prima ch’egli abbia il <strong>di</strong>sturbo <strong>di</strong> stendere la scrittura, io ti sottopongo un progetto novello che mi<br />

frastornò questa notte, e maturai questa mattina. Già tu sai che godendo da più <strong>di</strong> vent’anni la<br />

citta<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong> San Zeno, ho preso gli usi della contrada, ove i più rispettabili cercano operando<br />

risparmiare tutte le spese che possono.<br />

Riflettendo dunque a quanto gentilmente mi <strong>di</strong>sse il sullo datto signor Conte, parmi che<br />

potressimo fare una cosa sola con utile del ven<strong>di</strong>tore assicurando il <strong>di</strong> lui interesse, rispettando in<br />

pari tempo le prudenti e giuste mire del signor Conte, e dall’al tro canto anch’io per mia parte<br />

resterei quieta, e potrei più liberamente operare per la gloria del Signore, e per i cari miei poveri.<br />

Senti dunque, io <strong>di</strong>co com’è che le tre casette in trattato so no un fondo in mal essere del quale<br />

pagato il casatico 3 , non potendo per la loro qualità, ma più per la loro situazione, essere affittate se<br />

non che a poveri, i quali da queste parti non usano pagare, <strong>di</strong>vengono pel padrone un fondo più<br />

passivo che attivo.<br />

Non credere per altro che tra le mode da me addottate dalla Parocchia dei Gnocchi 4 questa<br />

non l’avessi esclusa. Penso però che facendomi l’affittanza come si compiacque il signor Conte<br />

assicurarmi, facendo in que’ ristaurj, e miglioramenti che per l’oggetto mi si renderanno necessarj, e<br />

che già vorrei contemplare nella scrittura, parmi impossibile cogli affittuali presenti, che il padrone<br />

non abbia da incontrare qualche spesa delle solite che si fanno in<strong>di</strong>spensabilmente nelle case,<br />

affittandole anche ai poveri, ma che pagano. Proporrei dunque <strong>di</strong> fare una cosa sola, e sarebbe<br />

questa.<br />

Che il signor Conte, per sua parte, ed io per la mia, facessi mo esaminare le tre casette dal<br />

nostro muratore reciproco e vi stabilissero il prezzo, e il valore. Fatto questo colle misure e giuste<br />

leggi <strong>di</strong> tali contratti, facesse con me un livello perpetuo.<br />

Avverti che per parte mia lo desidererei affrancabile perchè allora quando il signor Conte ha<br />

messo i suoi pezzi a segno quest’autunno, io pago subito se crede le casette, e se verificate le<br />

circostanze giu<strong>di</strong>casse meglio per quel signore che continuassi a pagare il livello per qualche anno,<br />

lo pagherò. In questo modo egli non avrebbe la minima spesa perchè sulla stima prenderei le case<br />

come sono; non ha più casatico perchè il contratto, mettendo in me il possesso, me lo trasmette, ha<br />

il pagamento al suo ritorno se lo vuole, e risparmiamo anche negli atti perchè colla sola Carta del<br />

Livello abbiamo fatto tutto.<br />

Per parte mia come ti <strong>di</strong>ssi poi resto ad ogni evento per sempre assicurata, e quando trovo<br />

qualche tesoro, perchè adesso conviene prendere con umiltà giusta la moda della parrocchia, e<br />

questa addottata d’averne pochi posso fabbricare allegramente. Che ti pare, mia cara sorella, <strong>di</strong><br />

questi bellissimi progetti burattati nella burattina del venerdì gnoccolaro.<br />

Comunica la cosa al signor Conte Piatti presentandogli i più <strong>di</strong>stinti miei complimenti e<br />

pregandolo a farvi sopra i suoi riflessi, e comunicarteli.<br />

1 La sorella della <strong>Canossa</strong>, Rosa Orti (Ep. I, lett.4, n. 2. pag. 11).<br />

2 Conte Antonio Piatti, procuratore del proprietario delle casette.<br />

3 CASATICO, tassa sopra le abitazioni.<br />

4 Quella <strong>di</strong> San Zeno <strong>di</strong> Verona.

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