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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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dar principio all'opera. Li sostenni per altro nella speranza, rintracciando qualche sacerdote, che avesse<br />

la stessa vocazione, ma inutilmente. A me avrebbe bastato un solo, tenendomi anche nella speranza,<br />

che Dio avrebbe provvedutto anche pel temporale. Due anni dopo la prima scoperta, trovandomi in<br />

altro paese mi fu significato esservi alcuni amici allora pur secolari, che bramavano comunicarmi una<br />

loro idea. Effettivamente venne da me il maggiore, e trovai che tutto perfettamente combinava. In<br />

questi ultimi vi è stu<strong>di</strong>o, coltura, e due adesso sono già iniziati al sacerdozio, al quale pure qualche altro<br />

<strong>di</strong> essi aspira. Sono costantissimi ne loro desiderj, prevedono non<strong>di</strong>meno delle maggiori <strong>di</strong>fficoltà ad<br />

eseguirli nella loro patria. Di questi però, benchè potrei farlo, non avrei coraggio <strong>di</strong> asserire quanto <strong>di</strong>r<br />

posso degli altri due primi cioè, che altra patria non riconoscono, né curano che la Celeste, e che tale è<br />

l'amore che portano a Dio, e lo spirito <strong>di</strong> morte per tutto quello che nel mondo si trova, che <strong>di</strong>sposti<br />

sarebbero alle catene, alle carceri, e ad ogni patimento per amore <strong>di</strong> Gesù Cristo, e per assistere i<br />

poveri, e gli infermi, si contenterebbero <strong>di</strong> vivere miseramente, dormire sulla paglia, e morire<br />

all'ospitale, ed i fatti accompagnano le parole. Già com'ella ben vede, tutto questo non può chiamarsi<br />

che uno sbozzo, o <strong>di</strong>remo l'or<strong>di</strong>namento che ha fatto Dio sin qui <strong>di</strong> questa tela, e tutto glielo comunico<br />

per <strong>di</strong> lei consolazione, certa della <strong>di</strong> Lei prudenza, e secretezza. Ora che dalla veneratissima <strong>di</strong> Lei<br />

lettera comprendo, voler pure il Signore, che con maggior fondamento possa investigare sù tale articolo<br />

le ammirabili <strong>di</strong> Lui vie, m'innoltrerò sempre più, senza né scoprirmi, né prendermi positivi impegni,<br />

per sempre più assicurarmi dello stato, e spirito con cui cammina in ogni luogo la cosa, e se mi<br />

permette tutto le significherò. E forse le circostanze stesse ci manifesteranno il volere del Signore.<br />

Frattanto io la supplico d'avere quest'affare presente <strong>di</strong>nnanzi a Dio, singolarmente nel sacrosanto<br />

Sacrificio. Non si <strong>di</strong>mentichi pure per carità <strong>di</strong> me miserabile, e creda che sono, e sarò sempre colma <strong>di</strong><br />

venerazione, e <strong>di</strong> rispetto.<br />

Di Vostra Signoria Illustrissima e molto Reverenda<br />

Bergamo 3 ottobre 1821<br />

_____________________<br />

NB. Da Archivio Rosminiano. Stresa - A 1 - Teca 11.<br />

Umil.ma Ubb.ma Dev.ma Serva<br />

<strong>Maddalena</strong> <strong>di</strong> <strong>Canossa</strong> Figlia della Carità

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