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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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[Verona] Giugno 1831<br />

[ Conte ANTONIO PIATTI ]<br />

749(Verona#1831.06.**)<br />

Dopo aver presentato al Vicerè la supplica per l‟acquisto della Chiesetta <strong>di</strong> Santa Maria del Pianto, la<br />

<strong>Canossa</strong> si rivolge al Conte Piatti, se non si tratta <strong>di</strong> altro destinatario, poichè non è in<strong>di</strong>cato, pregandolo <strong>di</strong><br />

chiarirle se il SUO proce<strong>di</strong>mento e le proposte da lei fatte sono valide a raggiungere il suo scopo.<br />

V G e M Eccellenza 1<br />

Vado pensando che l’Eccellenza Vostra abbia da restare non poco sorpresa vedendo che dopo molti<br />

anni che non ho l’onore <strong>di</strong> vederla io mi prenda la libertà <strong>di</strong> scriverle. Quasi vorrei <strong>di</strong>rle che anch’io<br />

mi sorprendo <strong>di</strong> farmi tanto coraggio. Ma animata per una parte dalla bontà con cui si compiacque<br />

favorirmi se mi si presentò qualche volta l’occasione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbarla e spinta dal desiderio <strong>di</strong><br />

maggiormente giovare a questo povero popolo <strong>di</strong> San Zeno tra il quale, come è ben noto<br />

all’Eccellenza Vostra ho il contento <strong>di</strong> passare gran parte della mia vita * mi faccio ar<strong>di</strong>ta<br />

d’in<strong>di</strong>rizzarmi <strong>di</strong>rettamente a lei con questa rispettosa mia. (NB. se guono due perio<strong>di</strong>, messi in<br />

parentesi e che sono incompiuti, perchè la <strong>Canossa</strong> vuole esprimersi <strong>di</strong>versamente) (Quando<br />

ultimamente trovavami a Venezia non avendo coraggio<br />

Dietro la supplica che dal Precettore del giovane Cavaliere <strong>di</strong> lei figlio le feci innoltrare)<br />

* ed animata da quanto degnosi ella farmi <strong>di</strong>re ultimamente in proposito da mia sorella. *<br />

L’Eccellenza Vostra si compiacque farmi <strong>di</strong>re avermi favorito in ciò <strong>di</strong> cui la pregai e <strong>di</strong><br />

questo non saprei dubitarne anzi <strong>di</strong>stintamente ne la ringrazio ed accettai, benchè da miserabile, la<br />

con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrarle la mia riconoscenza pregando per lei la bontà del Signore come già ho<br />

cominciato e continuerò qual sono a fare. Il male si è ch’io dubito per mancanza <strong>di</strong> cognizioni non<br />

aver saputo domandare, ed è perciò che nuovamente ricorro alla bontà dell’Eccellenza Vostra<br />

perchè nelle vie <strong>di</strong> rettitu<strong>di</strong>ne ed equità ch’ella calca e da cui neppur io non saprei allontanarmi, ella<br />

voglia doppiamente favorirmi e giovare ai cari miei poveri a cui cercò ella esser utile più da vicino<br />

quando si trovava a Verona.<br />

Nella supplica da me fatta umiliare a Sua Altezza Imperiale il nostro buon Principe Vice Re<br />

come ha veduto implorai <strong>di</strong> potere sulla stima fare acquisto dell’Oratorio <strong>di</strong> Santa Maria del pianto<br />

detta dei Colombini posta nella Parrocchia <strong>di</strong> San Zeno nella remota strada <strong>di</strong> San Bernar<strong>di</strong>no pel<br />

doppio caritatevole oggetto gia esposto.<br />

Come l’Eccellenza Vostra si figurerà io presi la misura <strong>di</strong> tale offerta dalla stima in relazione<br />

dell’affitto scopersi non ha molto però che frequentemente alla stima predetta viene aggiunta quella<br />

pure dei materiali in istato <strong>di</strong> demolizione la quale come sa non è mai nelle pubbliche aste<br />

verificabile, e ben la saggezza ed esperienza dell’Eccellenza Vostra lo ricorderà anche nel caso<br />

presente sempre che sia vero quanto è <strong>di</strong> mia cognizione cioè che la stima in ragion d’affitto quì<br />

rilevata come decenio amonta ad austriache lire 768 : 86 e quella in istato <strong>di</strong> demolizione compresa<br />

l’area fu fatta ascendere ad austriache lire 5121<br />

Ben so che l’Eccellenza Vostra troppo giustamente farà per inviare le stime all’ottimo nostro<br />

Principe ne mai la pregherei d’una grazia che alterar mai potesse la rettitu<strong>di</strong>ne, ed equità con cui<br />

ella opera. (NB. Segue un periodo tutto cancellato).<br />

Ciò <strong>di</strong> cui la supplico ecco a cosa si estende. O l’Eccellenza Vostra conosce, come ar<strong>di</strong>rei<br />

asserire, sinceramente e francamente non essere assolutamente verificabile ne con l’asta ne senza<br />

asta la stima in istato <strong>di</strong> demolizione ed ella volesse aver la bontà <strong>di</strong> farlo conoscere al Principe<br />

nell’accompagnare il suo voto o veramente ella non crede far questo ed allora io la supplico a voler<br />

suggerire al Principe <strong>di</strong> darmi l’Oratorio a livello perpetuo e questo lo accetterei anche coll’attuale<br />

affitto il quale supera il fondo della stima essendo in questo momento a cinquanta lire austriache<br />

1 Conte ANTONIO PIATTI, procuratore del proprietario delle casette, Nobile Albertini.

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