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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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A DON FRANCESCO LUZZO<br />

733(Verona#1831.10.05)<br />

Don Luzzo, che non ha un carattere felice, si trova a Venezia in <strong>di</strong>fficoltà sia dal lato finanziario, sia<br />

per la collaborazione che gli manca. La <strong>Canossa</strong>, che ha già trattato con la Priùli, <strong>di</strong>sposta a<br />

sovvenzionare l'opera purché la sappia fattibile, dà vari consigli al sacerdote perché l'oratorio possa<br />

funzionare senza però spese superflue, tanto più che la sede è solo temporanea.<br />

V: G: e M: Veneratissimo Signor Don Francesco<br />

Comincierò questa mia lettera colle mie congratulazioni, Veneratissimo Signor Don Francesco,<br />

per le copiose bene<strong>di</strong>zioni che sparge il Signore sopra il suo Oratorio. Tutto è effetto della materna<br />

protezione <strong>di</strong> Maria Santissima ed io caldamente la prego a volersi dare tutto il coraggio non essendo<br />

possibile, che l’opere <strong>di</strong> gloria <strong>di</strong> Dio, e <strong>di</strong> vantaggio del prossimo possano stabilirsi senza angustie,<br />

patire, e contrastare.<br />

Può credere per altro che dove io posso coadjuvare al bene della cosa sono <strong>di</strong>spostissima a farlo<br />

con tutto il cuore. Sappia anzi che <strong>di</strong> quanto ella vorrebbe ch'io scrivessi alla Dama Priùli 1 sarà circa un<br />

mese che ne trattai col Cavalier Giustiniani 2 il quale pure era commissionato dalla Dama Priùli <strong>di</strong><br />

parlarmi sull'argomento. Allora Ella aveva appena ricevuto il vecchio, e come sa mi aveva scritto che<br />

se ne trovava contentissima. Gli <strong>di</strong>ssi dunque che a me sembrava che quella somministrazione veniva<br />

impiegata per due persone impiegate nell'opera cioè la degnissima persona <strong>di</strong> Lei, ed il vecchio il quale<br />

in sostanza era un Compagno. Il Cavaliere se ne persuase e mi <strong>di</strong>sse che avrebbe tranquillizzato la<br />

Priùli, e le avrebbe detto alla stessa che al mio ritorno a Venezia questa primavera le avrei spiegato<br />

meglio tutto. Senta adesso il debolissimo mio parere Veneratissimo Signor Don Frcmcesco.<br />

Pel tempo a<strong>di</strong>etro Ella fece molte spese per addatare possibilmente la piccola casa, e preparare<br />

banche, ed altre cosette per l'oratorio. Adesso su questo articolo io non spenderei più, giacchè se<br />

parliamo della casa come sa è cosa provvisoria, non essendo locale addattato, se Dio bene<strong>di</strong>rà come<br />

non dubito. Per l’oratorio pure adesso non ispenda altro, e quando ha un'altro con se, per esempio se<br />

fosse stato addattato il Vecchio 3 o fosse stato a proposito Domenico 4 , e che invece <strong>di</strong> sabiare 5 i Salmi<br />

da morto, avesse avuto vocazione per i ragazzi era questo un Compagno, e sò bene che mostrando per<br />

prudenza apparentemente <strong>di</strong> avere un servo in sostanza, e lo trattava da compagno, e da fratello, quel<br />

tale dunque che avrà seco, e Lei ecco i due fratelli dalla Dama Priùli desiderati. Ella favorisca<br />

rispondermi in proposito giacchè sembrerebbe a me superfluo affatto scrivere alla Dama adesso. Ne<br />

parli anche col Degnissimo Superiore 6 , a me pare che tranquillamente Ella possa servirsi della<br />

somministrazione per Lei e per un Compagno, e che la persona benefatrice abbia da essere contenta.<br />

Non dubiti che anche quando non le scrivo non trascuro incontri da poter giovare anche da<br />

lontano. Mi permetta a tal proposito che le raccoman<strong>di</strong> <strong>di</strong> non mancare, a tutto confidare, e sottomettere<br />

allo zelantissimo Monsignor Traversi.<br />

So che pel doveroso rispetto che le professa Ella talvolta temerà l'incomodarlo ma si faccia<br />

coraggio che la <strong>di</strong> Lui Carità, e premura soffrirà volentieri i <strong>di</strong>sturbi, ed Ella <strong>di</strong>a pure <strong>di</strong> questi<br />

1<br />

Dama Loredana Priuli,amica <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong> e benefattrice dell’Istituto (Ep. I, lett. 397, pag. 646).<br />

2<br />

Cavaliere Francesco Giustiniani, genero <strong>di</strong> Loredana Priuli (Ep. I, lett. 397, pag. 646).<br />

3<br />

Il sacrestano.<br />

4<br />

Il terzo bergamasco, non in<strong>di</strong>viduato.<br />

5<br />

Subiare per biascicare, anche se il termine significa zuffolare.<br />

6<br />

Mons. Traversi Antonio, provve<strong>di</strong>tore dell’I. R. Liceo <strong>di</strong> Venezia (Ep. II/1, lett. 489, n. 2, pag. 165).

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