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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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A DON ANTONIO PROVOLO<br />

730(Bergamo#1831.02.15)<br />

La risposta che la <strong>Canossa</strong> manda alla lettera <strong>di</strong> Don Provolo del 31 febbraio non tratta in alcun modo <strong>di</strong> Figli<br />

della Carità, ma lo stile faceto lascia intravedere un rapporto molto fiducioso nel sacerdote veronese.<br />

V. G. e M. Veneratissimo Signor Don Antonio 1<br />

Ella sarà ritornata dalla sua pre<strong>di</strong>cazione, onde mi permetterà <strong>di</strong> riscontrare adesso il<br />

pregiatissimo suo foglio del giorno 28 gennaio, da me ricevuto qui in Bergamo.<br />

A <strong>di</strong>rle il vero la Signoria Vostra Molto Illustre e Reverenda sta molto male <strong>di</strong> corrispondenti, o<br />

<strong>di</strong>rò meglio, sta troppo bene <strong>di</strong> corrispondenti.<br />

Qualche Angelo del Para<strong>di</strong>so sarà venuto a <strong>di</strong>rle che quel Servo <strong>di</strong> Dio <strong>di</strong> Trascore vive,<br />

siccome speriamo che viverà eternamente; ed Ella intese, che vive in questa terra, ma il fatto si è che<br />

più non vive, che nella terra dei viventi; ed Ella sarà più ascoltata se lo pregherà <strong>di</strong> quello, che possa<br />

essere ascoltata io. Da miserabile per altro, ho cominciato per Lei una novena al nostro protettore S.<br />

Zenone 2 , il quale cred'io la tenghi in modo singolare sotto la sua protezione, per la cura che ha <strong>di</strong> noi<br />

suoi poveri Veronesi, che non hano altri, che vi si de<strong>di</strong>chino propriamente come fa Lei, cioè per i<br />

poveri sordo, e muti. Passo dalle cose serie alle cose carnevalesche, essendo oggi l'ultimo giorno <strong>di</strong><br />

carnevale.<br />

Ebbi tempo da scrivere, perchè avendo avuto bisogno <strong>di</strong> farmi cavar sangue sono in camera, ma<br />

sono cose da niente. Non può credere quanto avessi genio <strong>di</strong> trovarmi a mangiare i gnocchi co' miei<br />

cari San Zenati, ma le replicate malattie delle mie Compagne mi hanno privato <strong>di</strong> questo contento <strong>di</strong><br />

mangiare i gnocchi a San Zeno. Ci vuole pazienza, verrò a mangiar le frittole, se piace al Signore, e<br />

conto <strong>di</strong> essere a Verona la terza settimana <strong>di</strong> Quaresima. Sbaglio voglio <strong>di</strong>re la seconda lunga. La<br />

supplico se può <strong>di</strong> non impegnarsi a pre<strong>di</strong>care per la settimana <strong>di</strong> Pasqua fino alla mia venuta.<br />

Similmente già come sa per la Novena della Pentecoste.<br />

Coraggio Signor Don Antonio. Egli è vero, che la messe dei sordo e muti domanda tempo, e<br />

pazienza, ma a mio credere vale più un piccolo rivo <strong>di</strong> acqua perenne, che un guazzo <strong>di</strong> estate, che al<br />

momento pare che risusciti tutte le campagne, oltre <strong>di</strong> che anche attendendo ai sordo e muti, ed avendo<br />

qualche amico, che in ciò fare l'assista, tratto, tratto può sod<strong>di</strong>sfare al suo fervore, e pre<strong>di</strong>care quanto<br />

vuole. L 'opera <strong>di</strong> carità stessa le farà ottenere maggiori bene<strong>di</strong>zioni dal Signore per ricavarne frutto.<br />

I miei rispetti al Signor Arciprete 3 .<br />

1 Sac. ANTONIO PROVOLO (Verona 1801-1842). Nacque nella parrocchia <strong>di</strong> S. Pietro Incarnario, da Stefano, ven<strong>di</strong>tore<br />

ambulante <strong>di</strong> frutta e da Antonia Allegri, lavandaia. Or<strong>di</strong>nato sacerdote nel 1824, insegnò nel ginnasio del Seminario <strong>di</strong><br />

Verona, poi venne destinato come coa<strong>di</strong>utore nella parrocchia <strong>di</strong> San Lorenzo. Si orientò infine all'educazione dei<br />

sordomuti e coll'aiuto <strong>di</strong> Don Luigi Crosara, Don Giacomo Salvi, Don Tomaso Brighenti e <strong>di</strong> alcuni laici, la sera, come si<br />

era accordato con la <strong>Canossa</strong>, teneva scuola serale per gli artigiani poveri (Cf. G. Ederle, Antonio Provolo, Verona 1930).<br />

2 S. Zeno, protettore <strong>di</strong> Verona (Ep. I, lett. 394, n. 2, pag. 638).<br />

3 Arciprete <strong>di</strong> San Lorenzo Don GIOVANNI BATTISTA FRISONI, « sacerdote insigne per santità ed elevatezza <strong>di</strong><br />

pensiero, che per tanti anni fu professore <strong>di</strong> retorica in Seminario e <strong>di</strong>rettore spirituale, per quasi tutta la sua vita, <strong>di</strong> Don<br />

Antonio Provolo » (Cf. Ederle, Antonio Provolo).

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