epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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vederlo. Rapporto alle nostre Regole andai sin'ora divisando un qualche modo per poterla servire, ma non avendolo potuto trovare per varie combinazioni, scrivo alla superiora di Milano di consegnare le Regole approvate dall'Arcivescovo 4 al signor Don Boselli 5 , il quale avevami offerto di copiarle per lei. Gli faccio consegnare il libro delle Regole interne, sembrandomi affatto superfluo le esterne dei Rami nostri, oltre che sono anche lunghe. Non voglio ulteriormente abusare della di lei sofferenza; perciò nell’atto che le confermo le proteste dell'invariabile mio rispetto, passo al vantaggio di protestarmi. Di Vostra Signoria Illustrissima Molto Reverenda Venezia Santa Lucia 2 maggio 1828 All 'Illustrissimo Reverendissimo Signore Il signor Don Antonio Rosmini De' Serbati D O M O D O S S O L A 4 Card. Gaysruck Gaetano, Arcivescovo di Milano (Ep.I, lett. 326, n. 4, pag. 506). 5 Sac. Giovanni Borselli, amico di Antonio Rosmini Umilissima Devotissima serva Maddalena di Canossa Figlia della Carità

AD ANTONIO ROSMINI 729(Trento#1828.07.12) Poche notizie, ma consolanti, sulla fondazione di Trento e sul suo assestarsi; saprà già tutto da Margherita. Qualche accenno alle difficoltà di Francesco Bonetti, inizialmente uno dei Figli della Carità. V: G: e M: Veneratissimo signor Don Antonio Desiderava prima d'ora di riscontrare il venerato di lei foglio ch'ebbi il piacere di ricevere a Trento ma il primo tempo per gli imbarazzi poi per non sapere il suo ricapito diretto andai differendo sin qui. La buona Margherita Gioseffa mi dice esser ella per trasferirsi a Recoaro 1 , ove pure si porta il signor Canonico Frentini per ciò con questo mezzo vengo a farle una visita tramezzo il tumulto. Mi pare che molte volte abbia da venirle in mente la sua solitudine. Restai sorpresa, e contenta sentendo che il signor Don Boselli 2 le faceva compagnia. Non v'ha dubbio che il povero Francesco 3 non meriti compassione. Il Signore disporrà Lui di quell'ottima persona, che mi figuro avrà ella veduto e confortato nel suo passaggio da Milano. Mi lusingo di vederla se prende la strada di Verona per passare a Rovereto, e sentirò pur molto volentieri il finale del francese. Quanto ammirabili mai sono le vie del Signore, e quando imperscrutabili i divini giudicj. Se ha veduto Bonetti le avrà detto come stò facendo copiare le Regole nostre per lei, e giacche ella brama quelle pure dei Rami nostri di Carità sarà servita anche per quelli, ma si ricordi, che tutto affido alla di lei prudenza, e secretezza. Non le parlo della nostra formale erezione sapendo esserne ella stata minutamente informata. Le dirò soltanto che grazie al Signore le cose tutte si vanno avviando. Sono già due feste, ch'abbiamo cominciato a ricevere le ragazze, che forse per la novità accorrono in gran numero. Oggi abbiamo aperta la scuola. In somma tutto và insensibilmente stabilendosi, e spero in Maria santissima che avremo la consolazione di vedere questa Casa stabilita in buono spirito, ed in vera osservanza. Di preciso non so quanto mi fermerò avendo altri pressanti impegni. Dopo di quì la prima mia stazione sarà Verona. Chi sà che in qualche luogo non ci incontriamo. Ella non dubita delle miserabili mie orazioni, ed io la supplico delle sue. Intanto col maggiore rispetto ;passo a confermarmi invariabilmente. Della Signoria Vostra Reverendissima e Illustrissima Trento dal Convento dell'Addolorata Li 12 luglio 1828 All'Illustrissimo e Reverendissimo Signore Il Signor Don Antonio Rosmini de' Serbati D O M O D O S S O L A Umilissima Devotissima Ubbidientissima Serva Maddalena di Canossa Figlia della Carità 1 Centro idro-termale nell'alta Valle dell'Agno in provincia di Vicenza. 2 Don Borselli, amico di Antonio Rosmini. 3 Francesco Bonetti orefice di Milano, aspirante canossiane, poi seguirà il Rosmini.(Ep. II/2, lett. 700, pag. 762).

vederlo.<br />

Rapporto alle nostre Regole andai sin'ora <strong>di</strong>visando un qualche modo per poterla servire, ma<br />

non avendolo potuto trovare per varie combinazioni, scrivo alla superiora <strong>di</strong> Milano <strong>di</strong> consegnare le<br />

Regole approvate dall'Arcivescovo 4 al signor Don Boselli 5 , il quale avevami offerto <strong>di</strong> copiarle per lei.<br />

Gli faccio consegnare il libro delle Regole interne, sembrandomi affatto superfluo le esterne dei Rami<br />

nostri, oltre che sono anche lunghe.<br />

Non voglio ulteriormente abusare della <strong>di</strong> lei sofferenza; perciò nell’atto che le confermo le<br />

proteste dell'invariabile mio rispetto, passo al vantaggio <strong>di</strong> protestarmi.<br />

Di Vostra Signoria Illustrissima Molto Reverenda<br />

Venezia Santa Lucia 2 maggio 1828<br />

All 'Illustrissimo Reveren<strong>di</strong>ssimo Signore<br />

Il signor Don Antonio Rosmini De' Serbati<br />

D O M O D O S S O L A<br />

4 Card. Gaysruck Gaetano, Arcivescovo <strong>di</strong> Milano (Ep.I, lett. 326, n. 4, pag. 506).<br />

5 Sac. Giovanni Borselli, amico <strong>di</strong> Antonio Rosmini<br />

Umilissima Devotissima serva<br />

<strong>Maddalena</strong> <strong>di</strong> <strong>Canossa</strong> Figlia della Carità

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