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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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della gioventù, <strong>di</strong> aprire gratis delle scuole <strong>di</strong> Carità, ove insieme col timor santo <strong>di</strong> Dio, il leggere e<br />

la Dottrina cristiana, insegnino alle ragazze che v'intervengono i lavori adattati ad esse, a secondo il<br />

costume de' Paesi; lasciando alle medesime l'utile dei lavori stessi.<br />

Riguardo all'altro spirituale bisogno della Dottrina oltre dall'obbligare tutte le scolare ad<br />

intervenire a quella della loro Parrocchia, ve le accompagnino; e facciano pure lo stesso per la San-<br />

ta Messa, e pei Santissimi Sacramenti, nei giorni a ciò deputati. Nella scuola poi della Dottrina<br />

Cristiana, eccettuata l'accettazione <strong>di</strong> cariche, si prestino in qualsiasi impiego, tanto per l'istruzione<br />

delle ragazze, che per quelle delle donne. Ricevino inoltre in un luogo della casa, a tale oggetto<br />

stabilito e <strong>di</strong>viso dalla scuola, tutte quelle donne o ragazze che sia spontaneamente, oppure mandate<br />

dai loro confessori venissero per essere istruite.<br />

Finalmente sod<strong>di</strong>sfino all'altro bisogno singolarmente contemplato, dell'ospitale visitando là<br />

inferme del medesimo, istruendole nelle cose necessarie da sapersi, assistendole a <strong>di</strong>sporsi a<br />

ricevere i santissimi Sacramenti, ed a santamente morire; o veramente se guariscono a perseverare<br />

nelle risoluzioni fatte nella malattia.<br />

Per l'assistenza corporale delle inferme poi suppliranno le Sorelle, prestandosi nel modo, che<br />

le circostanze loro, e le viste prudenziali dell'ospitale permetteranno.<br />

Siccome poi troppo poco sarebbe per una città, una sola località pel primo enunciato<br />

bisogno della gioventù, giu<strong>di</strong>carono d'aversi ad aprire in vari singoli luoghi delle città delle scuole<br />

simili in tutto a quella della Casa della Istituzione, nelle quali va<strong>di</strong>no ogni mattina, in ognuna <strong>di</strong><br />

esse tre sorelle, e la sera mezz’ora avanti l'Ave Maria ritornino a casa. La festa assistino parimente<br />

alla Dottrina della rispettiva Parocchia, ove la casa della scuola è situata, come pure facciano tutto<br />

ciò, che <strong>di</strong> sopra si accennò per le feste.<br />

Tutti questi rami vari, eccettuata l'assistenza corporale delle inferme, pel poco numero delle<br />

Sorelle, non potuta ancora abbracciarsi, sono già in attività in questa prima casa <strong>di</strong> Venezia, così<br />

parimenti per essere l'Istituzione sui principj non fu fin ora possibile piantare se non che un altra<br />

scuola oltre quella della casa primiera in altro luogo della città.<br />

Esistendo inoltre pur troppo a proporzione i medesimi spirituali bisogni, nelle campagne<br />

dove, non si potrà formare una unione grande <strong>di</strong> Sorelle; pensarono d'ivi provedere a questi o<br />

mandandone alcune, non meno mai <strong>di</strong> tre, nei paesi più popolati; o ricevendo per un tempo nella<br />

Casa della città più vicina, alcune conta<strong>di</strong>ne dai vari paesi rispettivi che avessero vocazione<br />

d’impiegarsi, tornate a casa, a tenere la scuola <strong>di</strong> carità, e ad assistere nelle Dottrine Cristiane per<br />

istruirle, e formarle all'oggetto, tenendole però il tempo per ciò necessario in un luogo della casa<br />

separato dalla comunità.<br />

Per la inferme della campagna, che spesso sono tanto abbandonate, giu<strong>di</strong>carono rime<strong>di</strong>are, o<br />

introducendo nei Paesi ove si potrà, le Congregazioni Mariane, colle quali si possono poi mettere in<br />

attività quelle assistenze caritatevoli, che già faceva prestare S. Vincenzo de' Paoli nelle sue<br />

Congregazioni <strong>di</strong> Carità istituite nelle ville, e forse con maggior facilità, cercando <strong>di</strong> far rinascere<br />

nelle scuole della Dottrina Cristiana quello spirito <strong>di</strong> carità con cui furono istituite, e l'esercizio in<br />

queste <strong>di</strong> quegli impieghi, che ora in molte scuole non sono più che <strong>di</strong> nome, cose già stabilite ed<br />

approvate da Chiesa Santa. In nessuna però <strong>di</strong> queste occupazioni le Sorelle non vi hanno parte<br />

alcuna personalmente.<br />

Da tutto questo Piano risulta, che questa Congregazione, non resta de<strong>di</strong>cata, che al servizio<br />

dei Poveri; e siccome la carità abbraccia ogni sorta <strong>di</strong> persone, per giovare almeno in qualche parte<br />

alle facoltose, e per tenere anche più legate, per maggior servizio del Signore le Dame, onde operare<br />

con esse <strong>di</strong> concerto nell'ospitale, e nelle Dottrine trovarono <strong>di</strong> poter ricevere in casa, in due tempi<br />

dell'anno quelle Dame, che lo desiderassero, a fare i Santi Esercizj in luogo separato dalla<br />

Comunità, dove da due o più Sorelle a ciò deputate dalla Superiora, siano assistite, servite, etc.<br />

Finalmente quella, che assoggetta ed umilia il presente Piano a suoi Superiori, per la sua<br />

vocazione è altresì <strong>di</strong>sposta colla loro approvazione, a qualunque altra Opera <strong>di</strong> Carità compatibile<br />

col proprio stato, a norma delle circostanze, ed al numero delle sue Sorelle, sempre però avendo in<br />

mira <strong>di</strong> dare il primo luogo agli oggetti primari della Istituzione, che sono, la scuola, la Dottrina e le<br />

Inferme dell'Ospitale.

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