epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

maddalenadicanossa.org
from maddalenadicanossa.org More from this publisher
02.06.2013 Views

stesso fine, e nel cercarlo negli stessi modi, conviene considerarla doppianiente, giacchè esistendo le medesime necessità in ambi i sessi per una parte, e trovandosi persone d'ambi i sessi, che concorrono a formarla dall'altra; per maggior chiarezza ed intelligenza qui ne parleremo come se fossero due, spiegando in primo luogo in qual maniera penserebbero di presentarsi i Religiosi, poi in quale penserebbero di prestarsi le donne. I Religiosi dunque, penserebbero di vivere tra di loro, uniti nella stessa abitazione col vincolo della Carità, in quella maggior vicinanza che fosse possibile dell'Ospitale, ed ivi, sotto la dipendenza d'un superiore tra loro eletto, giacché la varietà delle mansioni dà luogo di seguire qualunque vocazione, impiegarsi al soccorso del prossimo in questa maniera. Primo sovvenimento educazione. Il modo con cui questa Congregazione vuole assistere il prossimo nell'educazione non è già come sogliono prestarsi alcune Religioni; il modo suo sarebbe d'educare i soli ragazzi abbandonati, o che vanno per le strade senza impiego, e senza assistenza. per l'anima, o che se anche non vanno per le strade, sono privi veramente di soccorsi, e d'attenzione; raccogliendoli in primo luogo, proccurando loro il sostentamento, cioè alloggio, vitto, e vestito, in quella maniera che si troverà la più facile, la più stabile, e la più efficace; istruendoli singolarmente nella santa Religione, invigilando perchè imparino qualche arte ed in una parola facendo trovare a questi poveri raminghi, nei Religiosi, l'affetto, e l'interesse di quei genitori, o che loro mancano, o che forse sarebbe meglio che non avessero. A norma delle circostanze, e della situazione, resterebbe da fissare il luogo pel ricovero degli stessi ragazzi, il quale pare certamente dovrebbe essere affatto contiguo ai Religiosi per maggior comodo, non ostante, non potendosi questo precisare, basterà aggiungere, che in ogni modo dovrassi osservare da quei tali Religiosi deputati dal Superiore per questa prima messe, gli stessi metodi e la stessa indefessa assistenza. Avvertasi che l’intenzione di questa Congregazione si è, di non ricevere in questo ricovero, che i soli ragazzi abbandonati, i quali per qualche titolo assolutamente non possono essere raccolti negli altri Orfanatrofi, che non hanno modo d'essere assistiti, ed educati dai loro parenti, e che per conseguenza, ordinariamente divengono il seminario dei ladroncelli e degli scellerati. Passiamo ora a parlare del sovvenimento della seconda necessità; dell'istruzione cristiana. Generalmente parlando, a due classi nella nostra Diocesi, attesa la vigilanza dei Superiori, ed il zelo dei Parrocchi, a due sole classi sembra che si possano ridurre le persone, che sono quasi necessariamente in questa necessità. La gente che serve in città, la quale atteso l'uso del pranzar tardi dei padroni perde le dottrine parrocchiali, e molti vivono in una incredibile ignoranza; ed una parte della gente di campagna che per la situazione dei loro Paesi, malgrado le attenzioni dei loro Parrocchi, sono costretti massime l'inverno a rimanere dei mesi senza ascoltare la parola d'Iddio. Alla necessità della prima classe crederebbe la Congregazione di provvedere, facendo ogni festa nella Chiesa che verrà poi stabilmente fissata, nell'ora più comoda per la servitù, la Dottrina Cristiana; a quella della seconda poi penserebbe di supplire sciegliendo tra gli individui componenti la Congregazione, a norma della rispettiva vocazione un numero di Religiosi, i quali andassero senza alcuna mercede a far le Missioni per le campagne, ove i superiori li mandassero. Resterebbe pure un altro punto, desiderabile da potersi mettere in pratica in questo secondo Articolo, riguardante appunto l'istruzione generale, e ciò sarebbe che la Congregazione potesse supplire agli annuali Spirituali Esercizj, come venivano dati con tanto vantaggio della Chiesa, e dei costumi, dai Padri Gesuiti, ma questo solo si accenna come un desiderio da lasciarsi, come l’Opera tutta, alle divine disposizioni. Veniamo finalmente a parlare dell'assistenza all'ultima necessità del nostro prossimo, assistenza, e sovvenimento nelle malattie, e nella morte. Qui pure conviene distinguere due classi. Quei poveri che per mancanza di modi per parte dell'Ospitale non vi ci possono essere ricevuti, e periscono senza soccorsi; e quelli che ci sono già entrati. L'unico modo d'assistere i primi, che sembri possibile alla Congregazione, si è di prestarsi talmente a sollievo spirituale, e temporale dell'Ospitale, nel modo che diremo qui sotto, assistendo gratuitamente i secondi, ch'egli possa accettare molti poveri di più con tutto ciò che spendeva in persone necessariamente salariate e mantenute pel servizio degl'infermi, spirituale non solo, ma per quanto sarà possibile anche corporale. E quanto allo spirituale la Congregazione penserebbe, di assistere di giorno e di notte gli

Infermi dell'Ospitale senza mercede alcuna, istruendoli, consolandoli nel modo il più caritatevole che sia possibile, amministrando loro i santissimi Sacramenti, sostenendoli nelle loro agonie, e confortandoli nella loro morte. Per l'assistenza corporale poi, cioè per assisterli, medicarli, cibarli, parlandosi degli uomini, penserebbe di supplire somministrando soggetti o religiosi, o in parte anche secolari, come meglio credesse, o potesse, per sollievo dell'Ospitale e degli Infermi. Sempre intesi che anche per prestarsi a questa ultima necessità debbensi i soggetti deputare a norma della vocazione o per dir meglio con riflesso alla vocazione, dal comune superiore. Dopo questa prima parte, sembra che poche righe bastino per ispiegare in qual maniera penserebbero pure di prestarsi le donne all'assistenza del prossimo, nel modo al sesso loro per- messo. E ciò sarebbe nel seguente modo. Per riguardo all'assisterlo nella necessità dell'educazione, che penserebbero di fare per le ragazze abbandonate, e raminghe, tutto ciò che i Religiosi vorrebbero fare per i ragazzi, raccogliendole non solo, ed educandole cristianamente, ma insegnando anche loro tutti quei lavori al sesso necessarj, cercando possibilmente di renderle tali, che possino giunte all'età da poter essere collocate, essere d'assistenza e di quiete a quelle famiglie ove entreranno. Ma prima di proseguire si avverte, che le donne pure penserebbero di vivere tra di loro unite sotto la direzione d'una superiora, dipendente immediatamente dal Vescovo; ed ivi secondo la loro vocazione impiegarsi in una delle mansioni suddette. Si noti anche, poco diffondersi sulle donne, sembrando, che per l'idea generale dell'Opera, ciò sia sufficiente, dopo tutto quello che si è detto nella prima parte, quindi per non fare ripetizioni di cose, che già s'intendono, semplicemente in questa seconda s'accenneranno le cose. Passiamo ora a parlare del modo con cui le donne penserebbero d'assistere il prossimo nelle due altre sue necessità, istruzione cristiana, e sovvenimento nelle malattie, e nella morte. Quanto alla prima, esse non possono assisterle che coll’orazione per ottenergli dal Signore lumi e grazie. Quanto all’ultima poi, che pure penserebbero d'assistere giorno, e notte le inferme dell'ospitale, senza dare all'ospitale il più piccolo aggravio, di servirle interamente, di lavorare quanto sarà possibile per l'ospitale, senza dare all'ospitale il più piccolo aggravio, e di tenire accomodate, se sarà giudicato bene, la biancheria dei ragazzi. Ognuno da se, vede quanto sarebbe da desiderarsi, che questa Congregazione di donne fosse d'abitazione affatto contigua all'ospitale; il vero genio di chi ha scritto, se fosse possibile, sarebbe che l'ospitale fosse nel mezzo; che dall'una parte perfettamente vicina abitassero i Religiosi, poi appresso fossero i ragazzi, similmente dall'altra parte abitassero le donne, poi le ragazze, già s'intende con le debite rigorosissime divisioni. Ma neppure su questo, nulla si può dire di preciso, attese le circostanze, alle quali sarebbe di mestieri d'addattarsi. Si avverta per ultimo finalmente, che forse in qualche altro Paese, ci potrebbero essere delle provvidenze per alcune di quelle necessità, le quali esistono nel Paese dove è stato formato questo abbozzo, ma in caso che il Signore volesse l'esecuzione di quest'Opera in altra parte, si potrebbe anche ritenendo la forma generale, ommettere quello, che non fosse necessario. E almeno forse con questa si verrebbe a togliere un disordine, che regna generalmente anche nei Paesi abbondanti d'orfanatrofì, e ben provveduti d'ospitale, il quale è: il perpetuo cambiamento di regole, e di metodi, che sempre succede nei frequenti cambiamenti di chi assiste. Varietà tanto pregiudichevoli alle comunità, ma in ispecie all'educazione. Oltre la certezza, che l’assistenza sia prestata a puro fine di carità.

Infermi dell'Ospitale senza mercede alcuna, istruendoli, consolandoli nel modo il più caritatevole<br />

che sia possibile, amministrando loro i santissimi Sacramenti, sostenendoli nelle loro agonie, e<br />

confortandoli nella loro morte. Per l'assistenza corporale poi, cioè per assisterli, me<strong>di</strong>carli, cibarli,<br />

parlandosi degli uomini, penserebbe <strong>di</strong> supplire somministrando soggetti o religiosi, o in parte<br />

anche secolari, come meglio credesse, o potesse, per sollievo dell'Ospitale e degli Infermi. Sempre<br />

intesi che anche per prestarsi a questa ultima necessità debbensi i soggetti deputare a norma della<br />

vocazione o per <strong>di</strong>r meglio con riflesso alla vocazione, dal comune superiore.<br />

Dopo questa prima parte, sembra che poche righe bastino per ispiegare in qual maniera<br />

penserebbero pure <strong>di</strong> prestarsi le donne all'assistenza del prossimo, nel modo al sesso loro per-<br />

messo. E ciò sarebbe nel seguente modo. Per riguardo all'assisterlo nella necessità dell'educazione,<br />

che penserebbero <strong>di</strong> fare per le ragazze abbandonate, e raminghe, tutto ciò che i Religiosi<br />

vorrebbero fare per i ragazzi, raccogliendole non solo, ed educandole cristianamente, ma<br />

insegnando anche loro tutti quei lavori al sesso necessarj, cercando possibilmente <strong>di</strong> renderle tali,<br />

che possino giunte all'età da poter essere collocate, essere d'assistenza e <strong>di</strong> quiete a quelle famiglie<br />

ove entreranno.<br />

Ma prima <strong>di</strong> proseguire si avverte, che le donne pure penserebbero <strong>di</strong> vivere tra <strong>di</strong> loro unite<br />

sotto la <strong>di</strong>rezione d'una superiora, <strong>di</strong>pendente imme<strong>di</strong>atamente dal Vescovo; ed ivi secondo la loro<br />

vocazione impiegarsi in una delle mansioni suddette. Si noti anche, poco <strong>di</strong>ffondersi sulle donne,<br />

sembrando, che per l'idea generale dell'Opera, ciò sia sufficiente, dopo tutto quello che si è detto<br />

nella prima parte, quin<strong>di</strong> per non fare ripetizioni <strong>di</strong> cose, che già s'intendono, semplicemente in<br />

questa seconda s'accenneranno le cose. Passiamo ora a parlare del modo con cui le donne<br />

penserebbero d'assistere il prossimo nelle due altre sue necessità, istruzione cristiana, e<br />

sovvenimento nelle malattie, e nella morte. Quanto alla prima, esse non possono assisterle che<br />

coll’orazione per ottenergli dal Signore lumi e grazie. Quanto all’ultima poi, che pure penserebbero<br />

d'assistere giorno, e notte le inferme dell'ospitale, senza dare all'ospitale il più piccolo aggravio, <strong>di</strong><br />

servirle interamente, <strong>di</strong> lavorare quanto sarà possibile per l'ospitale, senza dare all'ospitale il più<br />

piccolo aggravio, e <strong>di</strong> tenire accomodate, se sarà giu<strong>di</strong>cato bene, la biancheria dei ragazzi. Ognuno<br />

da se, vede quanto sarebbe da desiderarsi, che questa Congregazione <strong>di</strong> donne fosse d'abitazione<br />

affatto contigua all'ospitale; il vero genio <strong>di</strong> chi ha scritto, se fosse possibile, sarebbe che l'ospitale<br />

fosse nel mezzo; che dall'una parte perfettamente vicina abitassero i Religiosi, poi appresso fossero<br />

i ragazzi, similmente dall'altra parte abitassero le donne, poi le ragazze, già s'intende con le debite<br />

rigorosissime <strong>di</strong>visioni. Ma neppure su questo, nulla si può <strong>di</strong>re <strong>di</strong> preciso, attese le circostanze, alle<br />

quali sarebbe <strong>di</strong> mestieri d'addattarsi.<br />

Si avverta per ultimo finalmente, che forse in qualche altro Paese, ci potrebbero essere delle<br />

provvidenze per alcune <strong>di</strong> quelle necessità, le quali esistono nel Paese dove è stato formato questo<br />

abbozzo, ma in caso che il Signore volesse l'esecuzione <strong>di</strong> quest'Opera in altra parte, si potrebbe<br />

anche ritenendo la forma generale, ommettere quello, che non fosse necessario. E almeno forse con<br />

questa si verrebbe a togliere un <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne, che regna generalmente anche nei Paesi abbondanti<br />

d'orfanatrofì, e ben provveduti d'ospitale, il quale è: il perpetuo cambiamento <strong>di</strong> regole, e <strong>di</strong> meto<strong>di</strong>,<br />

che sempre succede nei frequenti cambiamenti <strong>di</strong> chi assiste. Varietà tanto pregiu<strong>di</strong>chevoli alle<br />

comunità, ma in ispecie all'educazione. Oltre la certezza, che l’assistenza sia prestata a puro fine <strong>di</strong><br />

carità.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!