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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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PIANI<br />

DELL’ISTITUTO<br />

PRESENTAZIONE (M. Emilia Dossi – Ep. II/2)<br />

In ultimo settore, dopo la completa panoramica sulle fondazioni della <strong>Canossa</strong>, appare necessario, come logica<br />

conseguenza, raccogliere quelli che ella stessa chiama PIANI. Noi li definiremmo IDEE o DIRETTIVE, o, meglio<br />

ancora, ORGANICI del suo Istituto.<br />

Abitualmente l'organico è uno solo, ma la <strong>Canossa</strong> si era trovata nella necessità storica <strong>di</strong> spiegare a <strong>di</strong>versi<br />

destinatari il piano organizzativo della sua opera.<br />

Anzitutto aveva dovuto chiarire ai MEMBRI dell'Istituto quali erano le responsabilità che si assumevano<br />

chiedendo <strong>di</strong> farne parte.<br />

Poi aveva dovuto rivolgersi alle AUTORITA' ECCLESIASTICHE per una duplice ragione:<br />

I) averne da esse l'autorizzazione per espletare le proprie linee vocazionali ;<br />

2) far conoscere ad esse l'opera, perché, desiderandola nella loro Diocesi, ne confermassero l'utilità.<br />

Aveva quin<strong>di</strong> dovuto produrre gli stessi organici alle AUTORITA' CIVILI, aggiungendo spesso chiarificazioni<br />

<strong>di</strong>verse, per ricevere quella approvazione che consentiva all'opera <strong>di</strong> continuare, senza intralci e senza opposizioni.<br />

Infine, e si trattava allora <strong>di</strong> « Brevi linee » o « Prospetti », aveva dovuto trasmettere sintetiche chiarificazioni<br />

a benefattori e ad ammiratori, che volevano conoscere la consistenza dell'attività caritativa, nell'orbita della quale<br />

volevano entrare per <strong>di</strong>venirne esterni sostenitori.<br />

Da queste pluralistiche esigenze nacque quella pluralità <strong>di</strong> PIANI, che si pubblicano con duplice segnatura:<br />

quella dell'e<strong>di</strong>zione critica e quella dell'Archivio Storico.<br />

A prima vista possono apparire simili, perchè contengono continue ripetizioni <strong>di</strong> concetti, ma, meglio<br />

approfon<strong>di</strong>ti, vi si scorge una sorprendente complessità, che va stu<strong>di</strong>ata.<br />

Ne scaturiranno allora varie convinzioni: Lo SPIRITO ispiratore e informatore è unico, come unica la sua<br />

consistenza <strong>di</strong>vina.<br />

La COSTANTE dell'opera è duplice: l'amore <strong>di</strong> Dio e, per Lui, l'amore del prossimo.<br />

Complessa però, variante e variabile, attraverso i tempi, i luoghi, le persone, l'attuazione <strong>di</strong> quelle COSTANTI.<br />

I Piani entrano così <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto nell'EPISTOLARIO perché, in ultima analisi, essi pure sono lettere. L 'insieme <strong>di</strong><br />

essi fu ricercato, e in parte approfon<strong>di</strong>to da un'altra Canossiana, CAROLI N A PESCHERA. Si segue però, anche per<br />

essi, il metodo critico <strong>di</strong> tutta l'opera.<br />

Da NOTARE: Non vengono pubblicati i seguenti PIANI, che fanno pure parte dell'A.C.R.:<br />

B.9, copia esatta del Piano B. 8.<br />

B. 11a, che spe<strong>di</strong>to alla Durini come Prefazione alle Regole, era stato da lei inoltrato a Roma e che è<br />

quin<strong>di</strong> già pubblicato nel 1° vol., pag. 549.<br />

La seconda parte <strong>di</strong> esso, che porta il titolo OGGETT I in cui si esercitano le Figlie della<br />

Carità è stato invece pubblicato nel 2° vol. (Cf. All.lett. 466) dove era richiesto.<br />

B.12, copia esatta del B.10 già pubblicato nel vol. 2°, lett. pag. 124.<br />

B.13, idem.<br />

B.14, copia esatta del B.12a.<br />

B.16, 11 e 18 perché, essendo relazioni o Memoriali <strong>di</strong>retti all'Imperatore, sono stati inseriti nel corpo<br />

dell'Epistolario.

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