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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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AD ANNA FANZAGO OLIVARI<br />

972(Verona#1828.01.01)<br />

V: G: e M: Pregiatissima e Carissima Amica<br />

Pare impossibile che quando debbo scriverle le cose più <strong>di</strong> bisogno abbia da farlo collo<br />

straor<strong>di</strong>nario, per cui resto sempre incerta se le pervengano, o non le giungano in tempo le mie lettere.<br />

Che vuole, mia Carissima Amica, mi conviene farlo come posso, e come lo richiedono le circostanze.<br />

Mi <strong>di</strong>e<strong>di</strong> jeri il contento <strong>di</strong> scriverle, ma solo per <strong>di</strong>rle, che nulla ancora sapeva. Oggi fui fatta<br />

interrogare credo io per parte del fratello della buona Signora Buela, se era vero che la defonta Signora<br />

Teresa Buela avesse oltre il testamento fatta a me una carta in cui <strong>di</strong>ceva <strong>di</strong> lasciarmi que’ mobili, che<br />

aveva la stessa dato a noi in deposito, in somma che esistevano in San Giuseppe. Io risposi come è<br />

vero, che la Signora Teresina aveva benissimo mandato alcuni mobili da ritenersi qui da noi sin che<br />

essa si determinava se la sua salute l'avesse fatta stabilire a Venezia, o a Padova avendoci aggiunto, che<br />

se fosse premorta a tale stabilimento voleva che questi mobili da noi restassero, ma che non fece carta<br />

alcuna, ma fu cosa semplicemente amichevole, che dopo assersi fissata in Padova domandò a noi questi<br />

mobili, e le furono da noi spe<strong>di</strong>ti, aggiungendo che a me non ne aveva mai parlato.<br />

Le <strong>di</strong>co il vero, mia Cara Amica, non so cosa pensare <strong>di</strong> questa ricerca. Qui non si sa se ancora<br />

il Tribunale <strong>di</strong> Padova abbia risposto ed aderito alla ricerca in conseguenza della supplica del Signor<br />

Bernar<strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzata a questo nostro Tribunale il medesimo fece a quello <strong>di</strong> Padova, nell'atto che<br />

significava a questo essergli stato depositato il testamento della Signora Teresa, <strong>di</strong> poter cioè essere<br />

autorizzato ad aprire il testamento, a ritrarne, e ritenere qui una autentica copia per qualunque evento, e<br />

poi costì spe<strong>di</strong>rla per la pubblicazione. Mi <strong>di</strong>ceva il Bernar<strong>di</strong> che egli niente ne sa, e che non era<br />

neppure in caso <strong>di</strong> qui saperlo, che quand'anche accordata venga da Padova l'apertura del testamento<br />

qui, e che possano ricavarne l'autentica copia, la cosa resterà affatto occulta, ed al più lo saprà il fratello<br />

della defonta essendo impiegato a quel Tribunale.<br />

In conseguenza <strong>di</strong> tutto ciò mi trovo in necessità <strong>di</strong> pregarla che a tanti incomo<strong>di</strong> Ella vi<br />

aggiunga quello, se avesse conoscenza come sarà facile a quel Tribunale a voler far istare in attenzione<br />

per quanto rettamente si può dell'andamento della cosa a Padova, e vedere se appena giunto il<br />

testamento Ella potesse averne una copia.<br />

Se mai poi Ella trovasse per tale circostanza necessaria adesso una procura dovendosi ventilare<br />

a Padova l'ere<strong>di</strong>tà, faccia il favore <strong>di</strong> significarmelo. Io vorrei farla a Lei, o al degnissimo Signor<br />

Francesco, ma se mai Ella per esser donna, e per aver ricevuto le commissioni dalla defonta, ed il<br />

Signor Francesco per la sua salute e le sue occupazioni non potessero in ciò favorirmi, elegano loro chi<br />

credano, e mi scriva il nome cognome ecc. della persona eletta, ma abbia la pazienza <strong>di</strong> compire l'opera<br />

cominciata col tenere Lei unitamente al Signor Francesco, <strong>di</strong>rigere loro la persona che dovesse aggire,<br />

e che poi sod<strong>di</strong>sfarò; ma li prego elegendo <strong>di</strong> sciegliere una persona <strong>di</strong> tutta loro confidenza non solo<br />

ma che si lasci da loro pienamente condurre.<br />

Termino subito, mia Carissima Amica per non perdere lo straor<strong>di</strong>nario. Tanti doveri all'ottimo<br />

Signor Francesco, e tanti complimenti ai figli; ringraziandola <strong>di</strong> tutto passo a segnarmi colla maggior<br />

amicizia stima, ed attaccamento.<br />

Di Lei Pregiatissima e Carissima Amica<br />

San Giuseppe Verona li 1° gennajo 1828<br />

_______________________<br />

NB. E' una delle due copie, scritte dalla stessa mano e che la <strong>Canossa</strong> deve aver fatto stendere per<br />

metterle agli atti.

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