02.06.2013 Views

epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Calassanzio 11 , e non si trattava, che <strong>di</strong> presiedere nell'Istituto proprio. Le confesso che tali esempj mi<br />

fanno tremare. Ella <strong>di</strong>rà esser ben quest'altra cosa, dovendo aver que' religiosi lo spirito <strong>di</strong> stare anzi<br />

nascosti e soggetti, e che nel caso i nostro non sarebbe che per esercitare il Sacro Ministero.<br />

Questo non toglie io <strong>di</strong>co, che intanto chi venisse a professare ubbi<strong>di</strong>enza e povertà, in<br />

conseguenza sommessione, e spogliamento non sia poi nel caso <strong>di</strong> aspirare o <strong>di</strong> aspettarsi<br />

continuamente <strong>di</strong> passare al comando, ed a possedere più alcuna volta <strong>di</strong> quello che prima <strong>di</strong> entrare<br />

nella Religione, nel mondo vi possedeva. Egli è verissimo ch'ora qui pure da tutti si <strong>di</strong>ce, che conviene<br />

pensare a formare Parrocchie, e sacerdoti, ma secondo le mie vedute il volerli formare col mezzo de'<br />

membri d'un Istituto religioso, è lo stesso che <strong>di</strong>re che l'Istituto non abbia a sussistere. Veneratissimo<br />

Signor Don Antonio lo <strong>di</strong>co con compiacenza per una parte, e con <strong>di</strong>spiacere per l'altra. Sappia che quì<br />

in Verona, mi vien fatto credere che varj giovani sacerdoti se fosse avviata la Congregazione dei Figli<br />

della Carità avrebbero lo spirito da entrarvi, ma dove si tratta d'esser Parrochi anche nelle città, hanno<br />

spavento <strong>di</strong> accettare, e la sola ubbi<strong>di</strong>enza ve li determina. Non sò è vero, se sia così in ogni luogo, ma<br />

da per tutto pero susisteranno sempre gli obblietti detti <strong>di</strong> sopra.<br />

Termino questa lettera per non <strong>di</strong>re questo Processo, col <strong>di</strong>mandarle mille scuse della mia<br />

lunghezza. La supplico per carità <strong>di</strong> continuar a pregare non solo per quest'Opera, ma ancora per la<br />

miserabile che le scrive. Tanti rispetti alla degnissima <strong>di</strong> lei famiglia. Accetti i cor<strong>di</strong>ali complimenti<br />

della sorella, e mi creda con ossequiosa venerazione<br />

Di lei Veneratissimo Signor Don Antonio<br />

Verona San Giuseppe 8 gennaio 1826<br />

Nulla le scrivo con precisione <strong>di</strong> Trento<br />

continuandosi le trattative, ma resta la conclusione.<br />

Dev.ma Umil.ma Obbl.ma Serva<br />

<strong>Maddalena</strong> <strong>di</strong> <strong>Canossa</strong> Figlia della Carità 12<br />

11 San GIUSEPPE CALASANZIO (Peralta de la Sal nell'Aragona 1556/57 -Roma 1648) , fondatore delle Scuole Pie in<br />

Trastevere e della Congregazione religiosa degli Scolopi.<br />

12 Autografa solo la firma. Il poscritto è <strong>di</strong> mano <strong>di</strong>versa <strong>di</strong> quella che ha steso la lettera.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!