epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa
epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa
Stimatissimo signor Francesco 1 AL SIGNOR BERNARDI 966(Venezia#1819.04.21) Venezia Santa Lucia 21 aprile 1819 Ricevetti la pregiatissima di lei lettera, stimatissimo signor Francesco, contenente una carta. La ringrazio della minuta notizia che mi favorì colla pregiatissima sua in data 14 aprile, di tutte le disposizioni della fu Donna Marianna, che desiderava sapere per mia regola, come pure delle altre informazioni che mi favorì e di cui la feci pregare dalla mia buona cognata. Stimatissimo signor Francesco, può credere che in quello che potrò, io cercherò di servirla, ma oltre che non posso adesso, attesa la novità della perdita di Donna Marianna, sul punto stabilire; non ci siamo intesi intorno all’obbligo da lei mandatomi che sapendo la di lei probità ed onestà, senza carta era certa che avrebbe continuato il mensuale alla ragazza. Ella sa che sempre pensai al caso che o lei o io avessimo da morire e dispiacendomi somma mente il fatale accidente al signor Zoppi, che ho però piacere non mi abbia mandata la procura, che già non avrei sottoscritto finchè non fossi intesa con Milano e non ci fossimo combinate insieme. Ella però non si angusti per questo, io spero che tra circa 15 giorni sarò a Verona e tutto tratteremo in voce. Convien dire che mio fratello avesse delle viste giuste, ma non a me note, quando lo mandò dal signor Conte Giusti ad assicurarlo di essere tutto convenuto, giacchè non mi era mai stato possibile rispondere se non che sabbato scorso ed io ricevetti la pregiatissima sua, mezz’ora dopo la partenza della mia lettera. Replico non si prenda pena, io farò tutto quello che mi sarà permesso e spero potremo combinarci, anzi le aggiungo che voglio lasciar giudice mio fratello. Se non fossi impegnata come sono, non andrei con tante riserve e oltre non essere mio il denaro coll’essere in questi momenti accaduta la morte di Donna Marianna per la quale non so in quale stato possa restare questa ragazza, nè io stessa con quali persone restare esposta pel caso; tale in breve c’intenderemo di ciò più diffusamente e desidero poterlo fare con piena sua soddisfazione. Accetti intanto le proteste della mia stima con cui me le dichiaro. ______________________ NB. Minuta senza autografo della Canossa. 1 Signor FRANCESCO BERNARDI, marito di Angela Valenti
Verona lì 1 agosto 1827 RICEVUTA del denaro per le sorelle VALENTI 1 967(Verona#1827.08.01) Circa l’anno 1814 ricevetti io Maddalena di Canossa dalla Nobile Signora Donna Marianna Valenti Busseri italiane lire tre mille, e trecentocinque pari a L. 4.000- di Milano e queste me le diede perché cercassi col prodotto delle medesime procurare una qualche educazione alla giovinetta Ancilla Valenti figlia del signor Antonio Valenti e della signora Giulia Piatti, figlio il primo della suddetta Donna Marianna Valenti. Mi diede questo denaro in tutta secretezza volendo, che comparissi io per quest’educazione. Io avrei pregato mio fratello, che se non era per giustizia a titolo di carità ricevesse questo danaro passando qualche cosa per la ragazza. Non essendo però possibile trovare un luogo di educazione con sì piccolo prodotto non sapeva come fare. Intanto il marito della signora Angela Valenti, figlia di detto signor Antonio, e signora Giulia, chiamato signor Francesco Bernardi trovandosi bisognoso di una somma, ed altronde essendo egli, e tutta la di lui famiglia veramente ottimi, mi fu proposto da pia persona di far del bene ad ambidue le Sorelle Angela, ed Ancilla di dar questo denaro a Bernardi e che questa famiglia prendesse in educazione la giovinetta Ancilla col consenso s’intende dei suoi genitori. Si fece l’istromento il giorno 9 luglio 1816 obbligandosi i tre fratelli Bernardi solidariamente unitamente al signor Andrea Gozzi garante principale, e solidale dando il Gozzi una speciale ipoteca su fondi in terre coll’obbligo di pagare il capitale entro il corso di anni sette dal giorno che l’istromento fù fatto. L’anno 1822 al dì 18 luglio pagò a conto italiane lire 640 L’anno 1823 lì 11 dicembre pagò a conto italiane lire 870 L’anno 1824 pago addì 27 ottobre a conto italiane lire 500 L’anno 1825 addì 19 agosto pagò a conto italiane lire 348 _____ 2358 Di questo danaro non mi ricordo bene per qual motivo, ma credo per timore di dar occasione a censi, ritenni le 2010 lire italiane in deposito presso di me fino al febbraio 1825 nel qual tempo fui consigliata di passarlo all’esecutor testamentario di Donna Marianna Valenti come feci il 18 febbrajo del 1825. Delle 348 poi da me ricevute l’agosto 1825 e che non diedi… 1 Angela ed Ancilla Valenti
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Verona lì 1 agosto 1827<br />
RICEVUTA del denaro per le sorelle VALENTI 1<br />
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Circa l’anno 1814 ricevetti io <strong>Maddalena</strong> <strong>di</strong> <strong>Canossa</strong> dalla Nobile Signora Donna Marianna Valenti<br />
Busseri italiane lire tre mille, e trecentocinque pari a L. 4.000- <strong>di</strong> Milano e queste me le <strong>di</strong>ede<br />
perché cercassi col prodotto delle medesime procurare una qualche educazione alla giovinetta<br />
Ancilla Valenti figlia del signor Antonio Valenti e della signora Giulia Piatti, figlio il primo della<br />
suddetta Donna Marianna Valenti. Mi <strong>di</strong>ede questo denaro in tutta secretezza volendo, che<br />
comparissi io per quest’educazione. Io avrei pregato mio fratello, che se non era per giustizia a<br />
titolo <strong>di</strong> carità ricevesse questo danaro passando qualche cosa per la ragazza.<br />
Non essendo però possibile trovare un luogo <strong>di</strong> educazione con sì piccolo prodotto non<br />
sapeva come fare.<br />
Intanto il marito della signora Angela Valenti, figlia <strong>di</strong> detto signor Antonio, e signora<br />
Giulia, chiamato signor Francesco Bernar<strong>di</strong> trovandosi bisognoso <strong>di</strong> una somma, ed altronde<br />
essendo egli, e tutta la <strong>di</strong> lui famiglia veramente ottimi, mi fu proposto da pia persona <strong>di</strong> far del<br />
bene ad ambidue le Sorelle Angela, ed Ancilla <strong>di</strong> dar questo denaro a Bernar<strong>di</strong> e che questa famiglia<br />
prendesse in educazione la giovinetta Ancilla col consenso s’intende dei suoi genitori. Si fece<br />
l’istromento il giorno 9 luglio 1816 obbligandosi i tre fratelli Bernar<strong>di</strong> solidariamente unitamente<br />
al signor Andrea Gozzi garante principale, e solidale dando il Gozzi una speciale ipoteca su fon<strong>di</strong><br />
in terre coll’obbligo <strong>di</strong> pagare il capitale entro il corso <strong>di</strong> anni sette dal giorno che l’istromento fù<br />
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L’anno 1822 al dì 18 luglio pagò a conto italiane lire 640<br />
L’anno 1823 lì 11 <strong>di</strong>cembre pagò a conto italiane lire 870<br />
L’anno 1824 pago addì 27 ottobre a conto italiane lire 500<br />
L’anno 1825 addì 19 agosto pagò a conto italiane lire 348<br />
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Di questo danaro non mi ricordo bene per qual motivo, ma credo per timore <strong>di</strong> dar occasione<br />
a censi, ritenni le 2010 lire italiane in deposito presso <strong>di</strong> me fino al febbraio 1825 nel qual tempo fui<br />
consigliata <strong>di</strong> passarlo all’esecutor testamentario <strong>di</strong> Donna Marianna Valenti come feci il 18<br />
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