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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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V G e M Veneratissimo Padre<br />

AL PADRE GIOVANNI BATTISTA BIASIUTI<br />

964(Bergamo#1821.09.22)<br />

Dovrebbe la Riverenza Vostra <strong>di</strong>re, che non mi basta incomodarla col mezzo della mia compagna<br />

Teresa, ma che <strong>di</strong> più l’incomodo anche colle lettere. Dirò che ne incolpi la grande <strong>di</strong> lei bontà, ma<br />

nello stesso tempo gliene domando mille volte perdono.<br />

Il timore per una parte d’impegnarmi in una lite, e quello dall’altra <strong>di</strong> mancare al mio dovere<br />

verso l’Istituto, in vantaggio del quale vanno a ridondare i legati della nostra cara signora Teresa<br />

Guizzetti, mi fa’ stare incerta <strong>di</strong> sottoscrivere una nuova procura mandatami oggi dall’ottimo signor<br />

Giuseppe, il quale essendo capisco in uno stato <strong>di</strong> debolezza, per la fortissima colica che mi scrive aver<br />

sofferto, non mi <strong>di</strong>ce a che oggetto debba sottoscriverla, <strong>di</strong>cendomi semplicemente che ci vuoi subito<br />

per seguitare gli Atti, e che stia quieta che va bene.<br />

Mandai già sottoscritta al medesimo l’altra formula che Teresa ebbe l’onore <strong>di</strong> farle vedere, e<br />

con questa da quanto il buon signor Alessandri mi scrisse, fù fatta l’iscrizione; non so dunque<br />

comprendere qualli passi adesso abbiano da farsi. Io la supplico d’aver la sofferenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>rmi, e perchè<br />

non abbia l’incomodo anche <strong>di</strong> scrivermi, mi basta che lo <strong>di</strong>ca alla mia Teresa come si regolò e regola<br />

il degnissimo Padre Sansonio. A <strong>di</strong>rla con lei come io la sento, io sono d’opinione, che nessuno avra<br />

niente, quando non si volesse far lite, e quando non vi sia il prezzo dell’opera, non mi pare che sia da<br />

mettersi nei pensieri, e nelle spese d’una causa. Ripeto però dall’altra parte non vorrei danneggiare<br />

l’istituto per la mia contrarietà alle liti, come in ogni modo non vor rei farla dubbiosamente, e con esito<br />

incerto. Mi faccia la grazia <strong>di</strong> <strong>di</strong>rmi su <strong>di</strong> ciò La <strong>di</strong> lei oppinione, ed anzi oggi scrivo pure al signor<br />

Giuseppe d’averla incomodata perche mi <strong>di</strong>ca come si re gola il Padre Sansonio, e la <strong>di</strong>fficoltà mia ad<br />

una lite, non solo per una contrarietà natturale che vi ho sempre avuto, ma anche per l’opinione in cui<br />

sono, che anche incontrandola già non avremo niente. A me pare, che molto più volentieri se fosse<br />

fattibile, farei un accomodamento, accettando meno, ma sicuro subito, <strong>di</strong> quello che sia contrastare poi.<br />

Abbia la pazienza <strong>di</strong> rispondermi anche su questo argomento. Come ben sà, non è che pienamente non<br />

mi fi<strong>di</strong> dei signor Giuseppe, al quale metterei in mano qualunque affare mio proprio, ma ho somma<br />

contrarietà agli avvocati, e tremo aver da fare con essi, e più ancora essendo lontana, e per conseguenza<br />

non potendo sapere le momentanee emergenza, e le varie <strong>di</strong>rezioni che talvolta conviene prendere sul<br />

punto, e che portano poi per conseguenza, il trovarsi inoltrati in impegni maggiore del merito delle<br />

cose.<br />

Per canta mi perdoni tanto <strong>di</strong>sturbo La prego de miei rispetti al degnissimo Padre Pertesana, e<br />

raccomandandomi caldamente alle loro orazioni, passo a segnarmi colla massima venerazione e col più<br />

profondo rispetto<br />

Della Riverenza Vostra<br />

Bergamo 22 settembre 1821<br />

Al Molto Illustre e Reveren<strong>di</strong>ssimo Signore<br />

Il Padre Giovanni Battista Biasiuti<br />

Preposito degnissimo dei Padri Filippini<br />

1 NB. Autografa la firma.<br />

Umilissima Ubbi<strong>di</strong>entissima Devotissima<br />

Serva <strong>Maddalena</strong> <strong>di</strong> <strong>Canossa</strong> Figlia della Carità 1

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