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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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A UN COADIUTORE<br />

958(Verona#1834.04.20)<br />

Condoglianze per la morte <strong>di</strong> una signora, parente forse del Coa<strong>di</strong>utore, <strong>di</strong> cui non sono reperibili le<br />

generalità.<br />

V:G: e M: Veneratissimo signor Coa<strong>di</strong>utore<br />

Mi professo obbligatissima alla Signoria Vostra Molto Illustre e Reveren<strong>di</strong>ssima per le molte<br />

attenzioni da lei usate nel fare a me pervenire l’amara nuova, nel modo men doloroso che seppe, ma<br />

questo non potè togliere ch’io vivamente non sentissi la per<strong>di</strong>ta d’una sì commendevolissima e<br />

buona persona a cui io portava singolar stima ed affetto per tutti i titoli.<br />

Le confesso che assai più mi fu sensibile la cosa in riguardo anche <strong>di</strong> V.S.M.I. e Rev.ma e <strong>di</strong><br />

cotesto Paese che tanto ne andava a soffrire; ma riflettendo che la trapassata per le sue virtù e<br />

fatiche si troverà a goderne il premio in cielo, mi confortai pensando che in para<strong>di</strong>so la stessa assai<br />

meglio che in terra proseguirà per mezzo delle sue preghiere a continuare il bene incominciato.<br />

E <strong>di</strong>fatti con sommo mio piacere, sento da lei, che tale sia ormai l’effetto che loro provano<br />

delle orazioni della Defonta, avendo ottenuto il forte ajuto e supplimento nella persona della buona<br />

e brava signora Sandri, avendone sempre u<strong>di</strong>to a parlare con gran lode.<br />

Sento come V.S.Molto Illustre e Reveren<strong>di</strong>ssima bramarebbe ch’io trattassi all’oggetto col signor<br />

Don Pietro Leonar<strong>di</strong> 1 ; sappia che saranno credo due anni ch’io non ebbi l’onore <strong>di</strong> vederlo essendo<br />

io, com’ella ben sa quasi sempre fuor <strong>di</strong> Paese, ed egli da qualche tempo <strong>di</strong>mora in Venezia.<br />

Dovendo io però i primi del prossimo maggio passare colà per assistere a quelle pie Dame che nella<br />

novena della Pentecoste hanno stabilito <strong>di</strong> fare in quella nostra Casa li santi Esercizj, e sapendo<br />

altresì che probabilmente il suddetto signor Don Leonar<strong>di</strong> sarà dal medesimo scelto per il loro<br />

oratore, quantunque non ne sia ben certa, pure se avrò l’incontro <strong>di</strong> parlare con lui, non mancherò <strong>di</strong><br />

fargli presenti le <strong>di</strong> lei premure col maggior impegno.<br />

La supplico intanto della carità <strong>di</strong> avermi presente nelle san te <strong>di</strong> lei orazioni, se non le reca<br />

<strong>di</strong>sturbo mi riverisca le buone afflitte sorelle, e si persuada ch’io sono colma <strong>di</strong> venerazione<br />

20 aprile Verona [1834]<br />

Di Vostra Signoria Molto Illustre e Reveren<strong>di</strong>ssima<br />

_________________<br />

NB. Minuta con qualche correzione autografa.<br />

1 Leonar<strong>di</strong> Don Pietro, fondatore della Fratellanza (Ep. I, lett. 4, n. 4, pag. 12).

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