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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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AL SIGNOR ALESSANDRI<br />

955(Verona#1833.11.11)<br />

La <strong>Canossa</strong> ha fatto quanto ha potuto per convincere la Durini a procrastinare ancora l‟esazione del suo<br />

cre<strong>di</strong>to, ma non vi è riuscita. L‟Alessandri preghi Padre Biasiuti <strong>di</strong> fare qualche altro tentativo, segnalando una<br />

volta ancora, le sue <strong>di</strong>fficili con<strong>di</strong>zioni economiche.<br />

Al mio arrivo a Verona che seguì il giorno 24 ottobre in compagnia dell’amica Durini 1 che volle<br />

accompagnarmi nel viaggio, mi fu consegnata la pregiatissima sua, stimatissimo signor Giuseppe 2<br />

Avrei voluto riscontrarla sul punto, ma oltre i tanti imbrogli che non mi lasciarono luogo fin qui cercai<br />

anche <strong>di</strong> prolungare per vedere se mi riusciva pur <strong>di</strong> persuadere l’amica negli otto giorni che si<br />

trattenne meco intoro(= intorno) al <strong>di</strong> lei affare. Quantunque non abbia potuto riuscire come avrei<br />

desiderato insistendo la stessa d’avere fatto tutto quello a cui poteva arrivare e che aveva ricevuto<br />

lettera, restarono contenti tanto lei che il Padre Biasiuti 3 . Non ho mancato con tutto ciò <strong>di</strong><br />

raccomandarla e <strong>di</strong> far conoscere all’amica la sua situazione. Confido in Maria santissima, che in<br />

qualche modo non mancherà <strong>di</strong> ajutarla a sod<strong>di</strong>sfare com’essa mi <strong>di</strong>ce. Pregiatissimo signor Giuseppe<br />

nel vedere dunque un si lungo mio silenzio la prego a non volermi credere in<strong>di</strong>fferente in ciò che la<br />

riguarda. Troppe sono le obbligazioni, che io e l’Istituto abbiamo verso <strong>di</strong> lei che non <strong>di</strong>menticherò<br />

certamente mai, e supplico il Cuore del Signore a volerlo abbondantemente ricambiare in questo<br />

mondo, e nell’altro. Mi sono consolato al sommo nel sentire che il buon signor Innocente suo figlio<br />

abbia ottenuto l’impiego; me ne consolo con lei e con lo stesso al quale la prego de miei <strong>di</strong>stinti<br />

complimenti.<br />

Sento che il suo Carlino ad onta de patimenti sofferti continua nel suo genio militare. Chi sa che<br />

un giorno in questa carriera non abbia d’avere la grazia <strong>di</strong> essere un gran santo come riusci un San<br />

Martino e tanti altri; mi riverisca questo pure, e raccoman<strong>di</strong> all’uno e all’altro a mio nome la <strong>di</strong>vozione<br />

<strong>di</strong> Maria santissima.<br />

La Durini partì da quì per Milano venerdì scorso ed ora sarà arrivata. La supplico <strong>di</strong> non<br />

prendersi pena, ma se crede faccia che il Padre Biasiuti <strong>di</strong> nuovo gli scriva le <strong>di</strong> lei circostanze e riflessi<br />

fatti da lei sul modo del pagamento. Io per parte mia si assicuri che ho fatto tutto il possibile ma con<br />

poco frutto.<br />

La mia salute grazie al Signore e <strong>di</strong>screttamente buona.<br />

Non dubito punto che la sua carità non abbia tutto l’impegno anche pel nostro Oratorio e <strong>di</strong><br />

tutto la ringrazio e le rinnovo le mie raccomandazioni anche per le Corti, avendo anche oggi ricevute<br />

nuove da Venezia che tutto va bene, ma si lagnano per la strettezza della località. Non si <strong>di</strong>mentichi<br />

nelle sante sue orazioni. La prego <strong>di</strong> avere cura della sua salute per la Gloria <strong>di</strong> Dio, e perchè possa<br />

continuare a servirlo.<br />

Piena <strong>di</strong> stima mi protesto<br />

Di lei pregiatissimo signor Giuseppe<br />

Verona li 11 novembre 1833<br />

________________________<br />

NB. Minuta molto tormentata.<br />

1 Contessa Carolina Durini (Ep. I, lett. 2, pag. 6).<br />

2 Alessandri, Giuseppe uno dei due procuratori <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong> a Venezia (Ep. I, lett. 257, n. 1, pag. 380<br />

3 P. Giovanni Biasiuti, Oratoriano, parroco della Fava e superiore dei Padri Filippini.

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