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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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AL SIGNOR FRANCESCO MARTINI<br />

954(Verona#1832.08.**)<br />

La Dama veneziana Priùli Loredana Tron 1 è morta senza lasciare <strong>di</strong>chiarazioni testamentarie a favore <strong>di</strong> una<br />

bambina da lei beneficata, dopo l‟alienazione mentale della madre, una giovane Dama, che probabilmente non<br />

le era neppure parente. La piccola, ospite <strong>di</strong> un Conservatorio, non avrà chi continuerà a versare la retta<br />

mensile, per cui la <strong>Canossa</strong> segnala la situazione precaria al Segretario <strong>di</strong> Modena, che si sta interessando del<br />

caso pietoso.<br />

Pregiatissimo Signore<br />

Molte e varie combinazioni avendomi costretta a rittardare sino allo scorso maggio la mia gita a<br />

Venezia, solo nell’agosto potei ripatriarmi.<br />

Sod<strong>di</strong>sfatti appena gl’impegni più urgenti, voglio pregiatissimo signore, renderle conto con<br />

questa mia dell’affare caritatevole dalla pietà <strong>di</strong> lei raccomandattomi. Non posso darle per verità notizie<br />

pienamente sod<strong>di</strong>sfacenti. Non<strong>di</strong>meno ella sentirà con piacere come la somma ch’ella mi fece tenere<br />

dal signor Conte Miniscalchi 2 assicurò intanto l’educazione spirituale e civile, e l’appoggio temporale<br />

della bambina Come gia le scrissi mesi sono, Dio ha voluto chiamare a sè la caritatevole Dama Priùli la<br />

quale per compimento <strong>di</strong> <strong>di</strong>sgrazia morì senza sapere nè comprendere <strong>di</strong> morire. Quantunque il Signore<br />

le abbia concesso la grazia <strong>di</strong> poter con pienissima cognizione ricevere i Santi Sacramenti, morendo<br />

della morte dei giusti. Questo però fece che non pensò a quanto avrebbe sono certa pensato se avesse<br />

capito che la sua vita finiva. Io non parlo della giovane Dama colla quale più non s’ingeriva dacchè la<br />

testa <strong>di</strong> questa vacillò come anche adesso vacilla, ma parlo per la bambina, la quale essendo collocata<br />

in un ottimo ritiro, non era possibile <strong>di</strong> mantenervela col solo prodotto <strong>di</strong> quell’altre più vistose<br />

elemosine ch’ella fece tenere alla predetta Dama. Il peggio si fu che non fece una chiara <strong>di</strong>chiarazione<br />

<strong>di</strong> questa tale elemosina, lasciò semplicemente un legato <strong>di</strong> circa quella somma al Parroco <strong>di</strong> San Luca,<br />

il quale aveva altri affari <strong>di</strong> carità con essa, ed intanto dovrà anche pagare sulla somma il quintello 3 .<br />

Nacque quin<strong>di</strong> un <strong>di</strong>sparere tra il Parroco e l’erede, però da quanto rilevai, verrà certamente<br />

sod<strong>di</strong>sfatto pagando la tassa. Quando andai a Venezia era già un anno che il Ritiro non era stato<br />

sod<strong>di</strong>sfatto, nè del red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> quella tall’elemosina, nè <strong>di</strong> quel <strong>di</strong> più che ci voleva; ed avrà aggiunto la<br />

Priùli, essendo il Rittiro ove si trova, luogo ove vengono benissimo ammaestrate nei lavori d’ogni<br />

sorte, nella religione già s’intende, e credo anche in uno stu<strong>di</strong>o sufficiente, e dove hanno un <strong>di</strong>scretto<br />

trattamento, in conseguenza io credo che <strong>di</strong>ano 70 sol<strong>di</strong> veneti al giorno. Questo luogo è <strong>di</strong>retto<br />

dall’ottimo Padre Pietro Sansonio 4 . Io cercai dunque <strong>di</strong> scoprire bene ogni cosa e rilevai come sopra.<br />

Parlai al Parroco <strong>di</strong> San Luca raccomandandogli la bambina. Ei <strong>di</strong> già continua a fare le pratiche che<br />

crede onde rascuottere la somma prima. Parlai al Padre Sansonio e rinnovai le mie premure. Avendo<br />

poi conosciuto dalle informazioni avute che niente avrebbesi per lo spirituale giovato alla giovane<br />

Dama attesa l’alterazione della testa a farle tenere qualche po <strong>di</strong> danaro, e che d’altronde sarebbe<br />

l’ultima rovina spirituale e temporale della bambina se fosse restituita alla madre, consegnai tutto al<br />

padre Sansonio per essa e così mi tengo certa che intanto la ragazzina continuerà a stare nel suo Ritiro<br />

almeno per alcuni mesi e speriamo che rascuottendo la somma che avevano prima, andranno avanti<br />

ancora. Mi <strong>di</strong>spiacerebbe per la ragazza e per la persona che sborsò l’elemosina vistosa, che si venisse<br />

a consumare il fondo per mantenerla. Piuttosto peraltro che avesse da ritornare con sua madre, tutto<br />

sarebbe niente in confronto. La ragazza riesce molto e si porta benissimo.<br />

1 Donna Loredana Priuli, benefattrice dell’Istituto (Ep. I, lett. 397, pag. 646).<br />

2 Conte MINISCALCHI, appartenente a famiglia veneziana domiciliata in Verona dal 1802.<br />

3 QUINTELLO, moneta veneta, sottomultiplo del soldo veneto.<br />

4 PIETRO SANSONIO, religioso oratoriano preposto alla Fava.

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