epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

Siccome dalla mancanza di questa custodia possono accadere anche peccati, spesse le volte quando
sono in libertà quest’impiego lo prendo per me, singolarmente nelle case novelle finche le compagne
prendino vera pratica.
Un’altro rimarco mi convien fare intorno al canto delle grandi. A me piace che cantino cose
divote per loro sollievo, ma desidero che non sia un canto quasi direi regolare come cantano a
Calcinate 3 avendo per esperienza veduto che talvolta singolarmente nelle città quelle che hanno una
bella voce sono poi tentate di andare sul teatro ed alcune anche vi andarono.
Non mi pare poi da potersi determinare stabilmente se sia o non sia da far loro praticare qualche
esercizio spirituale, di- pendendo ciò dal tempo che dura la ricreazione, dalle cose che hanno praticato
prima, e talvolta anche dall’indole particolare dei Paesi, massime sui principj. Per esempio a Verona
ove sono vivacissime e dove vengono da noi dopo le funzioni parrocchiali che durano ben tre ore, chi
avesse nei primi anni voluto fermarle in cose spirituali anche un quarto d’ora sarebbe stato cosa
difficilissima. Al contrario nelle altre case tutte dove si sono trattenute in Chiesa un tempo discreto
assai facendosi soltanto la Dottrina da quell’ora quando vengono si dividono le classi e stanno quiete
sedute facendo le loro merende da se, cioè mangiando ogn’una quello che si e portato, e si lasciano
quietamente a parlare e sollevare non mai un momento sole già s’intende poi si fa loro un istruzione di
Dottrina raccontando loro qualche cosa di vite di Santi e si da loro un qualche ricordo perche pratichino
la virtù quella tal settimana, indi cantano.
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NB. Minuta con qualche correzione autentica della Canossa.
3 Paese dove sorgeva la villa dei Conti Passi.