epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

A MONS. ARCANGELO POLIDORI
947(Venezia#1828.05.02)
La Canossa ricorda l‟indimenticabile visita alla Basilica lauretana, ringrazia dell‟accoglienza e prega di
essere ricordata alla Vergine.
Venezia 2 maggio 1828
Illustrissimo e Reverendissimo Monsignore
Comincerò per domandare alla S.V.Ill.ma e Rev.ma mille scuse della libertà che mi prendo di
venire ad importunarla dopo un anno e mezzo da che ebbi l’onore di fare la di lei conoscenza. Il
signor Don Tommaso 1 cioè quel sacerdote che era in mia compagnia mi fece da Verona esibire
un’opportuno incontro di per sona di merito che si porta a Loreto sapendo egli la viva mia brama di
richiamarmi alla di lei memoria.
Veneratissimo Monsignore, mi pare di aver lasciato in cotesto fortunatissimo paese una
parte dell’anima mia, e ben di frequente rammento con tenerezza e dolore insieme di esserne
lontana colle mie buone compagne, l’augusto e beato santuario che hanno la sorte di possedere ne
so finire di rimproverarmi di non avermi costì fermata qualche giorno di più come ella con tanta
bontà mi suggeriva. Parliamo colla mia Cristina 2 della di lei carità, delle buone di lei figlie 3 ,
insomma più non la finisco quando parlo di Loreto. La supplico pregare per me la gran Madre di
Dio e le faccia quando può una visitina.
Non so perdere le speranza di ritornarvi ancora ma frattanto voglia ella...
Io mi trovo da alcuni giorni a Venezia ove conto fermarmi sino subito dopo le solennità
della Pentecoste. Avendovi gli Esercizj spirituali di queste buone Dame ritornerò poi a Verona per
passare poi ad una nostra novella fondazione in Trento. Mi faccia la grazia di ricordare il mio
ossequio a Monsignor Vicario 4 ed a Monsignor Agostini. Ebbi ottime notizie del primo poche
settimane sono in Milano dall’ottimo di lui fratello signor Abate Pollidori, il quale mi disse altresì
che le sue occupazioni e pesi s’accrescono giornalmente.
Se non le dispace favorisca dei miei complimenti alle buone di lei figlie, alle orazioni delle quali
pure mi raccomando, e presentandole i rispetti di Cristina passo a segnarmi con illimitata
venerazione.
Della Signoria Vostra Reverendissima
PS. Se mai ella volesse proccurarmi la consolazione di darmi le sue notizie indirizzi pure la lettera
al mio nome nelle Figlie della Carità, Convento di San Giuseppe Verona.
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NB. Copia da un dattiloscritto, in mancanza dell’autentica.
1 Don Tommaso Marani. (Ep. II/2, lett. 868, n. 6, pag. 1151).
2 Cristina Pilotti (Ep. I, lett. 297, n. 7, pag. 454).
3 Della istituzione da lui fondata.
4 I1 dattiloscritto, presenta una interruzione e una ripresa della lettera; quest’ultima pare sia indirizzata ad altro
destinatario, per cui il Vicarjo sarebbe il primo destinatario, cioè mons. ARCANGELO POLIDORI, Canonico « della
Sacrosanta Cattedrale Basilica, Vicario Generale », come si rileva dal Decreto Registrato in Loreto, 14 giugno 1828
(Dall’Archivio della Santa Casa). La Canossa scrive spesso Pollidori.