epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa
epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa
[ Bergamo 1821] A MONSIGNOR TRAVERSI 936(Bergamo#1821.05.**) Monsignor Traversi ha consigliato la Canossa di far ricevere il giovane Schiavoni nel Seminario di Trento. Il Vicario è contentissimo di averlo e la Marchesa sta anche ottenendogli un piccolo sussidio. Il marchese Bonifacio, suo fratello, lo ospiterà volentieri per la villeggiatura. Veneratissimo Signor Provveditore Finalmente mi riesce trovare un momento onde poter soddisfare al geniale dovere di scrivere a Vostra Signoria Molto Illustre e Reverenda non solo per rinnovarle le proteste del mio rispetto, ma anche per significarle giusta la nostra intelligenza, il poco che potei combinare a Verona per servire l’ottimo signor Tonino. Mi sarei proccurata prima questo vantaggio ma la moltitudine e varietà delle piccole mie occupazioni me lo impedirono sempre sin qui. Non mancai appena giunta a Verona di fare scrivere direttamente a Monsignor Vicario di Trento 1 facendogli conoscere le qualità del giovane dal di lui amico. Mandando poi un altra lettera aperta al Signor Tonino perché potesse presentargliela personalmente. Veramente si uni una felicissima combinazione giunta essendo questa lettera contemporaneamente a quella che come ben saprà Monsignor Nunzio scrisse al medesimo oggetto da Vienna. La risposta di quel degnissimo Vicario al suo amico a Verona non può essere più soddisfacente. Non solo egli si trova contentissimo della condotta, ma anche del talento del Signor Antonio che dice non essere sommo ma aperto e discretto. Non dissimule il timore ch’ebbe quando lo ricevette, ma di questo pure Dio si prevalse pel vantaggio di questo giovine avvendogli conceduto uno stanzino da solo appunto per timore. Ci assicura Monsignore della premura sua e di quella degli altri professori per Lui. Rapporto poi a procurargli qualche assistenza mi fu da persona promesso la stessa piccola sovvenzione che gli stabilì Monsignor Albrizzi 2 ma siccome a me pare che chi me la promise abbia consultato più il suo cuore che i suoi impegni non me ne assicuro pienamente e prenderemo quello che verrà. Ne potendolo avere a Verona, ebbi luogo a fare altri tentativi. Mio fratello 3 poi riceverà per un vero piacere se il Signor Antonio vorrà nell’autunno approfittar della di lui villegiatura e siccome sono debitrice di una risposta al Signor Antonio così gli scriverà che se vorrà gli manderò una lettera per mio fratello che possa al caso farsi conoscere. Vedremo in progresso le divine disposizioni sopra quell’anima prediletta e secondo quelle traccie se mai potessi in seguito esser utile, i di Lei lumi e la di Lei carità mi favoriranno d’indicarmelo. Giacchè mi si presenta quest’opportuno incontro ne voglio approffittare per raccomandarmi caldamente alle di Lei orazioni trovandomi in Bergamo da due settimane per verificare il nostro traslocamento 4 subito che sarà in ordine il convento perciò la supplico ad avermi presente col Signore affinché Egli voglia stabilire santamente questa novella sua casa. Rinnovandole le proteste della mia venerazione passo all’onore di dichiararmi... 1 Mons. Sardagna Emanuele Vicario Capitolare di Trento (Ep. I, lett. 388, n. 5, pag. 626). 2 Mons. Albrizzi Giuseppe, canonico e parroco di S. Marco, Venezia (Ep. II/1, lett. A 37, n. 1, pag. 226). 3 Bonifacio Canossa (Ep.I, lett. 351, pag. 553). 4 Dalla casa di Borgo S. Caterina alla Rocchetta.
AD ANTONIO SCHIAVONI 937(Verona#1821.05.**) Antonio Schiavoni vorrebbe vestire subito la talare ma poiché i genitori, dai quali si è sottratto, se venissero a sapere dove è ospite, si opporrebbero, la Canossa lo consiglia a terminare gli studi e l‟anno seguente, raggiunta la maggiore età, non avrà più opposizione alcuna. V:G: e M: Stimatissimo Signor Antonio Ella mi dice, che le riuscì di sollievo la mia lettera ed io l'assicuro che mi fù di singolare consolazione il sentirmi confirmare nella di Lei pregiatissima del giorno 21 maggio, come la Divina Misericordia si degna chiamarla, a far del bene nel Levante, e lungo la Grecia, avendo io pure avuto sempre una premura, o dirò meglio una pena, e sollecitudine particolare per i Greci; vedendo un popolo, che si allontana dalla salute per motivi tanto falsi, quanto inconcludenti. Deve però perdonarmi, se entrando io nei di Lei desiderj, mi prendo la libertà di dirle, ciò che a me pare delle di Lei agitazioni, intorno alle difficoltà che prevede di vestire il santo abito clericale; già altro non intendo, che di dirle quanto io penso per di Lei conforto, giacche il Signor Proveditore 1 , che tanto l'amai sà bene ciò che sarà il meglio per Lei; a me par dunque, che avendo già venti tre anni compiti, il continuare i suoi studj sino all'età ottima, non sia, né un ritardo, né un pregiudizio. Compiuta tra un anno tale età, non vi sarà più ostacolo, né per le dimisorie, le quali al presente il suo Ordinario senza l'assenso dei genitori non può darle sicuramente, ed il favor della legge viene in allora a darle quella libertà, che presentemente l'affetto umano dei parenti le toglie. Volli però informarmi del sistema di questi nostri Seminarj, cioè di questo di Bergamo, e sento, esservi le cose tutte, ed in sostanza i medesimi legami che in quello di Trento si trovano. Stimatissimo Signor Antonio si dia coraggio, ben vede come Dio l'ha sempre condotto e diffeso. Il Signore voglia compire l'opera sua e renderla capace d'operare senza misura in di Lui servizio. Per conto delle opposizioni di quel Signore di Venezia, non sono degne neppure di uno sguardo. Ella può insegnare a me, per ogni ragione, ma essendosi degnato il Signore d'impiegarmi in cose sue, ho provato per esperienza, che se Maria Santissima non avesse operato per me, niente mi sarebbe mai riuscito. Si appoggi totalmente ad Essa, e vedrà che otterrà ogni cosa. Per riguardo poi del tempo della villeggiatura, la prego di volere con tutta la libertà scegliere quello, che più le accomoda, assicurandola che mio fratello riceverà per un vero piacere se Ella accetterà la sua casa. [Risposta alla lettera del 21 maggio 1821 ] _________________ NB. Minuta che non presenta niente di autografo della Canossa. 1 Mons. Traversi Antonio, provveditore dell’I. R. Liceo di Venezia (Ep. II/1, lett. 489, n. 2, pag. 165).
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A MONSIGNOR TRAVERSI<br />
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Vicario è contentissimo <strong>di</strong> averlo e la Marchesa sta anche ottenendogli un piccolo sussi<strong>di</strong>o. Il marchese<br />
Bonifacio, suo fratello, lo ospiterà volentieri per la villeggiatura.<br />
Veneratissimo Signor Provve<strong>di</strong>tore<br />
Finalmente mi riesce trovare un momento onde poter sod<strong>di</strong>sfare al geniale dovere <strong>di</strong> scrivere a<br />
Vostra Signoria Molto Illustre e Reverenda non solo per rinnovarle le proteste del mio rispetto, ma<br />
anche per significarle giusta la nostra intelligenza, il poco che potei combinare a Verona per servire<br />
l’ottimo signor Tonino.<br />
Mi sarei proccurata prima questo vantaggio ma la moltitu<strong>di</strong>ne e varietà delle piccole mie<br />
occupazioni me lo impe<strong>di</strong>rono sempre sin qui. Non mancai appena giunta a Verona <strong>di</strong> fare scrivere<br />
<strong>di</strong>rettamente a Monsignor Vicario <strong>di</strong> Trento 1 facendogli conoscere le qualità del giovane dal <strong>di</strong> lui<br />
amico.<br />
Mandando poi un altra lettera aperta al Signor Tonino perché potesse presentargliela<br />
personalmente. Veramente si uni una felicissima combinazione giunta essendo questa lettera<br />
contemporaneamente a quella che come ben saprà Monsignor Nunzio scrisse al medesimo oggetto da<br />
Vienna. La risposta <strong>di</strong> quel degnissimo Vicario al suo amico a Verona non può essere più<br />
sod<strong>di</strong>sfacente. Non solo egli si trova contentissimo della condotta, ma anche del talento del Signor<br />
Antonio che <strong>di</strong>ce non essere sommo ma aperto e <strong>di</strong>scretto. Non <strong>di</strong>ssimule il timore ch’ebbe quando lo<br />
ricevette, ma <strong>di</strong> questo pure Dio si prevalse pel vantaggio <strong>di</strong> questo giovine avvendogli conceduto uno<br />
stanzino da solo appunto per timore. Ci assicura Monsignore della premura sua e <strong>di</strong> quella degli altri<br />
professori per Lui.<br />
Rapporto poi a procurargli qualche assistenza mi fu da persona promesso la stessa piccola<br />
sovvenzione che gli stabilì Monsignor Albrizzi 2 ma siccome a me pare che chi me la promise abbia<br />
consultato più il suo cuore che i suoi impegni non me ne assicuro pienamente e prenderemo quello che<br />
verrà. Ne potendolo avere a Verona, ebbi luogo a fare altri tentativi. Mio fratello 3 poi riceverà per un<br />
vero piacere se il Signor Antonio vorrà nell’autunno approfittar della <strong>di</strong> lui villegiatura e siccome sono<br />
debitrice <strong>di</strong> una risposta al Signor Antonio così gli scriverà che se vorrà gli manderò una lettera per mio<br />
fratello che possa al caso farsi conoscere. Vedremo in progresso le <strong>di</strong>vine <strong>di</strong>sposizioni sopra<br />
quell’anima pre<strong>di</strong>letta e secondo quelle traccie se mai potessi in seguito esser utile, i <strong>di</strong> Lei lumi e la <strong>di</strong><br />
Lei carità mi favoriranno d’in<strong>di</strong>carmelo.<br />
Giacchè mi si presenta quest’opportuno incontro ne voglio approffittare per raccomandarmi<br />
caldamente alle <strong>di</strong> Lei orazioni trovandomi in Bergamo da due settimane per verificare il nostro<br />
traslocamento 4 subito che sarà in or<strong>di</strong>ne il convento perciò la supplico ad avermi presente col Signore<br />
affinché Egli voglia stabilire santamente questa novella sua casa. Rinnovandole le proteste della mia<br />
venerazione passo all’onore <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiararmi...<br />
1 Mons. Sardagna Emanuele Vicario Capitolare <strong>di</strong> Trento (Ep. I, lett. 388, n. 5, pag. 626).<br />
2 Mons. Albrizzi Giuseppe, canonico e parroco <strong>di</strong> S. Marco, Venezia (Ep. II/1, lett. A 37, n. 1, pag. 226).<br />
3 Bonifacio <strong>Canossa</strong> (Ep.I, lett. 351, pag. 553).<br />
4 Dalla casa <strong>di</strong> Borgo S. Caterina alla Rocchetta.