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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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VARIE<br />

ALLA SIGNORA VICENZA VERRI MELZI<br />

931(Verona#1806.05.25)<br />

I Francescani d‟Isola hanno ottenuto, anche per l‟intervento della Contessa Melzi, il Decreto che li sottrae<br />

all‟incameramento secondo la legge napoleonica. La Contessa contempli l‟opera, pregando il Consigliere<br />

Ecclesiastico Giu<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>re quanto prima il Decreto stesso.<br />

Stimatissima Signora Contessa 1<br />

Non saprei in qual modo, nè con quali termini ringraziarla stimatissima Signora Contessa, e dei tanti <strong>di</strong><br />

lei <strong>di</strong>sturbi, e della grazia ottenuta al paese d’Isola. Troppe cose le <strong>di</strong>rei se volessi pur <strong>di</strong>rle quanto le<br />

sia <strong>di</strong> tutto obbligata, e quanto sia la gioja <strong>di</strong> quel paese, e la <strong>di</strong> lui riconoscenza verso <strong>di</strong> chi gli ha<br />

proccurato questo bene. Accetti unitamente ai miei, i ringraziamenti <strong>di</strong> quella buona gente, che deve a<br />

lei, e non a me ogni bene<strong>di</strong>zione. Conoscendo la <strong>di</strong> lei bontà m’azzardo a domandarle un’altra grazia,<br />

che sarà il compimento della prima. La gentilissima <strong>di</strong> lei lettera da me ricevuta, per non so quale<br />

inusitato ritardo <strong>di</strong> posta il giorno <strong>di</strong>ecianove del corrente mese, l’osservai datata dagli otto pure <strong>di</strong><br />

maggio, il Decreto dunque da noi desiderato è già sortito da <strong>di</strong>ciassette giorni a questa parte; ma sino<br />

ad ora non è prevenuto nè alla Prefettura <strong>di</strong> Mantova, nè a quella <strong>di</strong> Verona. So quanto il signor<br />

Assessore Giu<strong>di</strong>ci 2 sia affollato d’affari, la supplico dunque, se crede però, <strong>di</strong> farglielo rammemorare<br />

perchè già che ha avuto la bontà <strong>di</strong> farlo, sia spe<strong>di</strong>to. Perdoni anche questo nuovo <strong>di</strong>sturbo, il quale<br />

compirà i <strong>di</strong> lei favori.<br />

Ho la compiacenza <strong>di</strong> confermarle ottime nuove della mia famiglia, la quale si trova tutta in<br />

campagna, hanno avuto la bontà <strong>di</strong> lasciarmi in città dove sono colle mie ragazze. Ho però significato<br />

le <strong>di</strong> lei grazie in iscritto alla mia cara Checchina 3 , come pure quelle della contessa Gambarana 4 , alla<br />

quale la prego dei miei doveri, unitamente a quelli <strong>di</strong> mia sorella Orti 5 , che mi farà ella pure la grazia<br />

d’aggra<strong>di</strong>re. Non le presento quelli delle altre mie sorelle, perchè sono in campagna. Sia persuasa, cara<br />

signora Contessa, della continuazione dell’inalterabile mia stima, e riconoscenza, che mi farà sempre<br />

desiderare incontri da poterle provare veramente che sono<br />

<strong>di</strong> lei stimatissima signora Contessa<br />

Verona 25 maggio 1806<br />

______________________<br />

NB. Si ricollega all’argomento trattato nel I vol. lett. 159, 160, 168.<br />

Ubbi<strong>di</strong>entissima Obbligatissima serva<br />

<strong>Maddalena</strong> <strong>di</strong> <strong>Canossa</strong><br />

1 Contessa Vincenza Verri Melzi, una delle amiche milanesi della Durini (Ep. I, lett. 165, n. 7, pag. 267).<br />

2 Consigliere Don Giu<strong>di</strong>ci, ministro del Culto del Governo Austriaco (Ep. I, lett. 158, n. 8, pag. 256).<br />

3 Francesca Castiglioni in <strong>Canossa</strong>, sposa <strong>di</strong> Bonifacio (Ep.I, lett. 124, n. 3, pag. 208).<br />

4 Contessa VERRI GAMBARANA, <strong>di</strong> cui il Gallavresi in Carteggio del Conte Federico Confalonieri, Milano 1940,<br />

ricorda come il Conte CarloVerri, fratello <strong>di</strong> Pietro, lasciò in testamento due delle un<strong>di</strong>ci parti, in cui aveva <strong>di</strong>viso la sua<br />

sostanza, alla contessa Gambarana, alla quale non era rimasta che la dote, poiché il marito «era morto fallito e si stava<br />

aprendo il concorso dei cre<strong>di</strong>tori ».<br />

5 Rosa <strong>Canossa</strong> in Orti, sorella <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong> (Ep. I, lett.4, n. 2. pag. 11).

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