epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa
epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa
entrare in discussioni superflue avendo anche fatto il bilancio di quello che avrebbesi se adesso si cominciasse Rovato, e trovato che già non si può, ho pensato ad un ripiego di esperimento per giovare pure anche a quel Paese. Senta il mio ripiego che scriverò quanto prima al signor Curato Tavecchi 7 . Il signor Don Gaetano Milesi 8 propose una sua penitente rica assai ed unica alla quale egli crede abbia donato il Signore la vocazione. A noi pare una fi gliuola semplice cioè inetta ad abbracciare con fondamento un Istituto religioso. Io penso dunque propor loro che alla prima educazione di maestre che quì in Verona terrassi venga questa giovane in educazione, O questa realmente è capace ed abbraccierà l’Istituto e stabilito questo a Brescia, se sarà il miglior bene di quel Paese, potrassi pensare a Rovato, o non sarà capace come noi dubitiamo, potrebbe allora essere la fondatrice di quel l’opera che vedremo più utile o di Terziarie o di Orfane. Non so dove la S.V. Ill.ma e Rev.ma si trovi se dalle parti di Bergamo; se vi è, la supplico de miei rispetti a tutta la veneratissima sua famiglia e certa della sua memoria dinnanzi a Dio come può essere sicura del contraccambio presentandole gli ossequj della mia Cristina passo all’onore di confermarmi __________________ NB. Minuta con qualche correzione autografa della Canossa. 7 Don Gianfilippo Tavecchi, canonico della Prepositurale di Rovereto (Ep.II/2, lett. 818, n. 1, pag. 1029). 8 Don Milesi Gaetano, parroco di Breno (Ep. II/2, lett. 821, n. 2, pag. 1035).
MONZA AL PADRE GIANFILIPPO LEONARDI 925(Verona#1833.11.02) Con due lettere del 1830 e una del 1831, la Canossa aveva trattato col Preposto Parroco di Monza di alcune giovani aspiranti all‟Istituto delle Figlie della Carità. Con questa del 1833, ella conforta il destinatario della sua pena per non poter realizzare, almeno per il momento, una fondazione in quel centro. V.G. e M. Veneratissimo signor Preposto Non mi fu possibile riscontrare a Milano ove lo ricevetti l’ossequiato foglio della Signoria Vostra Molto Illustre e Reverendissima in data 16 ottobre per i tanti affari che mi circondarono nel mio brevvissimo soggiorno colà. Lo faccio dunque da Verona approfittando del ritorno dell’amica Durini 1 . E prima di tutto vivamente la ringrazio dell’interessamento e premura che si compiace di avere per l’Istituto nostro. Niente mi sorprendono i nuovi incagli da lei trovati per riuscire nell’impresa progettata di una fondazione nostra in Monza. La supplico a non volersi prendere per ciò alcuna pena. Se l’opera sarà d’aggradimento del Signore non mancherà Egli nel momento dalla divina Sua sapienza dissegnato di appianare le strade che ora sono chiuse. Favorisca, ricambiare i miei più distinti rispetti al degnissimo suo religioso compagno. Mi raccomando alle sante orazioni della S.V. M.to Ill.re e Rev.ma mentre piena di venerazione ho l’onore di protestarmi Della Signoria Vostra Molto Illustre e Reverendissima Verona li 2 novembre 1833 __________________ NB. Copia da un dattiloscritto evidentemente poco fedele. 1 Contessa Carolina Durini (Ep. I, lett. 2, pag. 6). Umilissima Devotissima Obbligatissima serva Maddalena Canossa Figlia della Carità
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7 Don Gianfilippo Tavecchi, canonico della Prepositurale <strong>di</strong> Rovereto (Ep.II/2, lett. 818, n. 1, pag. 1029).<br />
8 Don Milesi Gaetano, parroco <strong>di</strong> Breno (Ep. II/2, lett. 821, n. 2, pag. 1035).