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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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[Senza data]<br />

A DON TREVISANI<br />

922(Venezia#1833.**.**)<br />

La <strong>Canossa</strong> ha già stabilito <strong>di</strong> partire per Treviso, ma poiché per un certo affare, <strong>di</strong> cui non dà alcuna<br />

in<strong>di</strong>cazione, teme <strong>di</strong> dover essere contemporaneamente a Verona per impe<strong>di</strong>re una lite, prega il destinatario <strong>di</strong><br />

consigliarla in proposito.<br />

(Signoria) Illustrissima e Reveren<strong>di</strong>ssima 1<br />

Gli è pur vero che Id<strong>di</strong>o da il lume ai Superiori. Se la Signoria Vostra Illustrissima e Reveren<strong>di</strong>ssima<br />

mi avesse accordato <strong>di</strong> partire giovedì prossimo venturo <strong>di</strong>fficilmente avrei potuto riuscirvi avendo<br />

lunedì sera ricevuto da Monsignore <strong>di</strong> Treviso la lettera che colla copia della risposta da me fattagli<br />

questa mattina mi onoro <strong>di</strong> accludergliela perché la legga. Vero è che se avessi dovuto partire avrei<br />

anticipato la mia gita a Treviso in questa settimana laddove che avendo già tempo, sul dubbio che mai<br />

potesse abbisognare ch’io colà mi fermassi una giornata <strong>di</strong> più l’ho stabilita per lunedì sempre che la<br />

giornata sia tranquilla non essendo troppo amica del vento quando andar debbo sull’acqua. Fissai senza<br />

nuovamente domandarglielo sull’intelligenza già presa. Raccomando dunque caldamente l’esito <strong>di</strong><br />

questa gita alla carità delle sante sue orazioni tantochè per me non resti che non si adempia in tutto la<br />

<strong>di</strong>vina Volontà e che non impe<strong>di</strong>sca la <strong>di</strong>vina Gloria.<br />

(NB. A questo punto lo scritto è separato da uno spazio bianco)<br />

Lunedì dopo aver ricevuto la risposta della Signoria Vostra Illustrissima sulla sera mi fu recata da<br />

quella signora dalla quale erami stato parlato <strong>di</strong> Treviso la lettera d’invito <strong>di</strong> quell’ottimo Vescovo. Mi<br />

onoro <strong>di</strong> accludergliela colla risposta che questa mattina gli feci. Sul dubbio che due soli giorni non<br />

fossero stati bastanti, concertai con quella signora <strong>di</strong> partire lunedì intenzionata, a Dio piacendo, già<br />

essere a Venezia martedì ma <strong>di</strong> fermarmi sino mercoledì nel caso occorresse pel buon avviamento<br />

dell’affare. Lo feci senza scriverglielo pensando tale essere il <strong>di</strong> lei volere in riflesso dell’intelligenza<br />

già fatta. Scrissi anche questa mattina a Verona prendendo tutte le misure a tenore dei giorni da lei<br />

in<strong>di</strong>catimi per la mia partenza. Una lettera che oggi ricevo dal nostro avvocato <strong>di</strong> Verona che pure mi<br />

prendo la libertà <strong>di</strong> occluderle mancandomi il tempo <strong>di</strong> trascriverla, mi mette in dubbio se possa<br />

<strong>di</strong>venire necessario che io affretti il mio ripatrio per non aver poi ad incontrare una qualche lite non<br />

facendo subito la convenzione <strong>di</strong> cui questa parla. Pare che una procura potesse supplire, ma pare anche<br />

<strong>di</strong>fferente il vedere le cose da se e che le vedano gli altri quantunque sappiano essi certamente più <strong>di</strong><br />

me. In ogni modo mi rimetto sempre egualmente al <strong>di</strong> lei giu<strong>di</strong>zio. Non si stanchi ad iscrivermi come<br />

pare, abbia solo la bontà con tutto suo comodo, lette le lettere, scrivere semplicemente sul mio<br />

iglietto, fate come vi <strong>di</strong>ssi, o pure ripiegate nel qual ultimo caso scriverò subito a Verona che se porta<br />

danno la mia lontananza siano a prendermi mercoledì. Giovedì qui si fermerà quel Sacerdote, e venerdì<br />

potrò partire<br />

[Venezia 1833]<br />

_________________<br />

NB. Dopo la stesura <strong>di</strong> una prima minuta, la <strong>Canossa</strong> ne fa scrivere, sullo stesso foglio, una seconda più<br />

completa, come appare dalla separazione. Qualche breve correzione autografa.<br />

1 Sacerdote Luigi Trevisani, valente pre<strong>di</strong>catore (Ep. II/1, lett. 444, n. 1, pag. 65).

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