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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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TREVISO<br />

A MONS. SEBASTIANO SOLDATI<br />

921(Venezia#1833.06.14)<br />

Dal 1830 le trattative da parte del Vescovo sono continuate, chiedendo insistentemente una visita della <strong>Canossa</strong><br />

e mandando a lei persone interessate. La Marchesa, che non aveva ancora trovato la possibilità <strong>di</strong> recarsi a<br />

Treviso, si era fatta sostituire da due religiose. La signora Marianna Jnfom, una benefattrice, e la Contessina<br />

Teresa Manfre<strong>di</strong>ni, che aveva chiesto <strong>di</strong> far parte delle Figlie della Carità, avevano riferito, come le due<br />

visitatrici, grosse <strong>di</strong>fficoltà perché la casa proposta fosse accettabile; tra l‟altro che, lungo il muro <strong>di</strong> cinta,<br />

sorgeva la camera mortuaria. La <strong>Canossa</strong> <strong>di</strong>chiara che, se non si toglieranno questi ostacoli, non potrà<br />

accettare.<br />

Cf. App. A 124, 3 giugno 1830<br />

V.G. e M. Eccellenza Reveren<strong>di</strong>ssima 1<br />

Era in pensiero <strong>di</strong> aspettare il ritorno della cara Damina Manfre<strong>di</strong>ni 2 per umiliare all’Eccellenza Vostra<br />

Reveren<strong>di</strong>ssima il dovuto riscontro al venerato suo foglio dalla stessa recatomi. Vedendo che il termine<br />

dei suoi affari, col lasciare a me il contento <strong>di</strong> godere più a lungo sì gra<strong>di</strong>ta compagnia mi<br />

prolungarebbe però troppo l’onore <strong>di</strong> risponderle, approffitto dell’impareggiabile carità <strong>di</strong> lei, e<br />

can<strong>di</strong>damente sono in pari tempo a sotto pone anche alcuni ostacoli ch’io trovo nella contemplata<br />

località <strong>di</strong>etro le riflessioni da me fatte su quanto mi <strong>di</strong>sse la degnissima signora Marianna 3 , e mi<br />

confermarono le compagne, e la buona Contessina.<br />

Cominciando dall’ossequiata sua lettera; le <strong>di</strong>rò che alla mia partenza da Venezia quando<br />

imprevedute insuperabili circostanze non me lo vietassero verrò certamente a Treviso, e mi creda che<br />

sarà per me una grande consolazione nel rattificarle le pro teste del mio ossequio potermi un poco<br />

trattenere con la rispettabilissima sua persona. Non sò poi quando ciò sia per essere sempre però che<br />

ella lo creda opportuno <strong>di</strong>etro a quanto sono per mettere sotto i suoi riflessi a proposito <strong>di</strong> cotesta<br />

località.<br />

Per riguardo dunque all’estensione <strong>di</strong> questa, potendosi con eludere gli acquisti <strong>di</strong> que’ rustici <strong>di</strong><br />

cui erano in trattativa, e potendosi verificare la permuta dell’orto col Parroco, trovo da quanto mi<br />

<strong>di</strong>ssero le compagne che vi sarà per un principio mo do da <strong>di</strong>simpegnare le opere <strong>di</strong> carità con le dovute<br />

<strong>di</strong>visioni. Del rimanente alcuni ostacoli io riscontro sull’argomento, tre de’ quali rimetto pienamente al<br />

giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> lei. Un’altro è propria mente insuperabile, e quando non fosse possibile il toglierlo non<br />

potrò accettare per l’Istituto la casa <strong>di</strong> cui trattiamo.<br />

Parlando dei tre primi uno si è che colla visualità che hanno le camere d’abitazione sulla strada<br />

evvi <strong>di</strong> piu la combinazione d’essere quello il luogo usato per la stazione dei cariaggi militari. Per<br />

l’altro poi alla permuta dell’orto parocchiale con l’altro vicino, non parlerò della necessaria<br />

bene<strong>di</strong>zione della Santa Se de che ben sò quanto facilmente potrà ottenere, ma dell’assenso civile, o<br />

governativo il quale dalle nostre parti alcuna volta non fu tanto facile ad averci. La giustissima<br />

venerazione ch’ella merita è certo gran mezzo per farle superare anche questo. Il terzo ostacolo poi<br />

ch’io credo che riuscirà affatto nuovo, ella che conosce in<strong>di</strong>vidualmente l’ubicazione dell’ortaglia potrà<br />

conoscere subito se sia, o non sia reale. La premurosissima Damina Manfre<strong>di</strong>ni avendo parlato<br />

coll’agente della Famiglia Onigo 4 proprietaria dell’orto che in parte dovrebbe essere ceduto al Parroco<br />

1 Mons. SEBASTIANO SOLDATI, nato a Padova nel 1780, sacerdote nel 1803, rettore del Collegio <strong>di</strong> Castelfranco<br />

Veneto, consacrato a Venezia Vescovo <strong>di</strong> Treviso nel 1829, morto nel 1849.<br />

2 Darnina MANFREDINI, nata a Treviso nel 1802 dal Marchese Luigi, nobile veneziano.<br />

3 MARIANNA INFOM, una delle Dame <strong>di</strong> Treviso, <strong>di</strong> cui però non sono rimaste notizie.<br />

4 Famiglia ONIGO, appartenente a <strong>di</strong>scendenza illustre.

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