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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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A MONS. CHIARISSIMO FALCONIERI<br />

920(Verona#1830.05.09)<br />

La risposta della <strong>Canossa</strong>, per necessità impellenti, arriva in ritardo, ma la sua <strong>di</strong>sponibilità è immutata. Certo<br />

però non sarà possibile effettuare la fondazione in settembre, tanto più che la Marchesa deve ac certarsi che<br />

l‟ambiente risponda alle esigenze <strong>di</strong> un‟opera piuttosto complessa. Pone a questo riguardo tante domande, però<br />

la corrispondenza non avrà seguito, come non si effettuerà la fondazione.<br />

V.G. e M. Eccellenza Reveren<strong>di</strong>ssima<br />

Domando mille scuse all’Eccellenza Vostra Reveren<strong>di</strong>ssima se contro il mio desiderio e la mia premura<br />

debba questa volta comparire trascurata nel darmi l’onore <strong>di</strong> riscontrare l’ossequiato suo foglio del<br />

giorno 23 aprile.<br />

Sappia che non avendo potuto ottenere <strong>di</strong> essere <strong>di</strong>spensata dal trovarmi anche quest’anno colle<br />

Dame <strong>di</strong> Venezia nell’incontro che da noi vengono a fare gli spirituali Esercizj dovetti cambiare<br />

<strong>di</strong>rezione, ed invece <strong>di</strong> ritornare a Milano come credeva fui in necessità <strong>di</strong> ricondurmi a Verona per<br />

passare poi a Venezia prima della festa dell’Ascensione facendoli da quelle signore nella novena della<br />

Pentecoste i Santi Esercizj. L’ossequiata sua lettera dovette dunque fare il giro <strong>di</strong> Milano prima che mi<br />

giungesse ed in tanto ecco per mia parte tutto ritardato.<br />

Io sono confusa dell’interessamento, e carità dell’Eccellenza Vostra per questo minimo Istituto e non le<br />

posso significare quanto sia il mio desiderio <strong>di</strong> poter corrispondere a tanta bontà renderla servita nel<br />

miglior modo possibile.<br />

Intorno a quanto poi ella degnasi domandarmi e per dovere mio proprio e per riuscire più<br />

facilmente in uno stabilimento, utile ed opportuno ingenuamente riscontro le cortesi gentili ricerche<br />

ch’ella mi fa. Non può <strong>di</strong>rsi propriamente parlando che per l’Istituto nostro la chiesa sia assolutamente<br />

in<strong>di</strong>spensabile ma però in pratica trovo utilissimo, e desiderabile essere avere una chiesa ancorchè<br />

questa fosse inserviente, e sussi<strong>di</strong>aria della Parrocchia, come per esempio abbiamo a Venezia. In tal<br />

caso noi non abbiamo veruna interna comunicazione colla chiesa stessa, che non viene da noi servita,<br />

ma dall’interno coro ascoltiamo la santa Messa, ed abbiamo sempre il Divin Sacramento. Per la Santa<br />

Comunione poi se non vi è opportunità <strong>di</strong> coro basso sortiamo dal convento, e dalla parte della strada<br />

pubblica an<strong>di</strong>amo nella chiesa.<br />

Oltre <strong>di</strong> ciò essendo uno dei nostri Rami <strong>di</strong> carità quello anche d’intervenire alla dottrina<br />

parrocchiale, ed ivi secondo il beneplacito del Paroco, e superiori delle Dottrina prestarci in assistere<br />

istruire e servire per la Dottrina medesima, così se nella chiesa si fanno la dottrina delle donne più<br />

facilmente, ed in maggior numero si può prestarsi quando la Chiesa è anessa o almeno vicina<br />

Dopo tutto questo io le <strong>di</strong>rò peraltro che se ella conosce l’esposizione dell’orto poter riuscire<br />

pericolosa, trattandosi d’una casa <strong>di</strong> donne, non parlo solo per la visualità, che questa con qualche<br />

pezzo <strong>di</strong> muraglia facilmente forse potrà togliersi, ma voglio <strong>di</strong>re positivamente per la sicurezza, allora<br />

converebbe piuttosto avere un interna capella e così accomodarsi, alle saggie e prudentissime sue viste<br />

io dunque pienamente ed intieramente mi rimetto bastandomi averle sottoposto i deboli miei riflessi. In<br />

torno poi agli ambienti per se necessarj agli Esercizj dell’Istituto debbo con pari ingenuità confessarle<br />

che essendo varj i Rami <strong>di</strong> carità da questo abbracciati non sarebbero questi pochi. Tali Rami<br />

non<strong>di</strong>meno non si possono tutti esercitare in un tratto riputandosi da noi, che oltre una piena interna<br />

osservanza per praticarli stabilmente tutti, 30 soggetti siano necessarj ad una Casa completa giacchè<br />

quando è questa in piena attività, ci dona il Signore la grazia <strong>di</strong> poter coll’educazione delle maestre <strong>di</strong><br />

campagna prestare un vantaggio anche della Diocesi come confido piacendo al Signore <strong>di</strong> bene<strong>di</strong>rci<br />

anche costì vedrà in progresso. L’Eccellenza Vostra Reveren<strong>di</strong>ssima comprende però che in un

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