epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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02.06.2013 Views

PRESENTAZIONE SEMPLICI RICHIESTE DI NUOVE FONDAZIONI I dossier che seguono sono ridotti, per ciascuna proposta di fondazione, a una o due lettere che si ritiene opportuno elencare nella loro progressione cronologica, radunandole tutte in un unico settore. I regesti sono sufficienti per chiarirne gli approcci d’ inizio, gli scarsi sviluppi, la sospensione di ogni trattativa, o la successiva attesa di realizzazione per ostacoli insorti e non facilmente sbloccabili. Eccone l’itinerario: 1819 : GANDINO, località bergamasca - Esito negativo. 1820 : VICENZA - La fondazione si effettuerà nel 1875. 1829 : RAVENNA - La realizzazione appare, con una certa evidenza, inattuabile fin dai primi contatti. 1830 : TREVISO - Il Vescovo, Mons. Soldati, aveva simpatizzato per l’opera della Canossa fin da quando era Vicario Generale. Nel 1830, ne aveva iniziato le trattative, poi sospese per mancanza di mezzi. Nel 1833, migliorate le condizioni economiche, gli accordi erano divenuti più consistenti, ma morirà la Canossa e, solo nel 1843, si effettuerà la fondazione. 1831 : BRENO - In quell’anno il Vescovo di Brescia, Mons. Nava, si fa sostenitore di due sacerdoti, che si presentano alla Canossa per programrnare una possibile fondazione. La Marchesa aveva subito avanzato forti dubbi e, nel 1833, fa troncare ogni speranza in proposito. 1833 : MONZA - Per questa c’è una sola lettera, che evidenzia come il desiderio di fondazione da parte del richiedente sia, almeno per il momento, irrealizzabile; si effettuerà però nel 1931. 1834 : CHIOGGIA - Il dossier di questa cittadina veneta non tratta di fondazione. Il Vescovo aveva pregato, e ottenuto, che la Canossa ricevesse alcune giovani per la preparazione a maestre. ‘Nel 1834, il medesimo anno, avrebbe voluto trattenere per sempre, nella sua città, il Figlio della Carità Giuseppe Carsana, che gli era stato concesso per la sola organizzazione dell’oratorio festivo. La risposta non poteva essere che negativa. (Senza data): PIAZZOLO - Richiesta di fondazione in una località del Bergamasco con prospettive non adeguate, per cui la risposta della Canossa è subito negativa. GANDINO AL SAC. ROCCO BONASOLI 915(Venezia#1819.04.07) A Gandino è funzionante una « Casa di educazione », ma le educatrici, che mancano di un organico, vorrebbero inserirsi nell‟Istituto delle Figlie della Carità. La Canossa rin grazia della fiducia e prega che l‟Abate, possibilmente in compagnia del Parroco, fissi una località non molto lontana dall‟itinerario che ella percorre nei suoi viaggi, per iniziare un dialogo costruttivo. Gandino Veneratissimo signor Abbate 1 7 aprile 1819 Santa Lucia [Venezia] Per la prima volta che ho l’onore di personalmente ricevere i pregiatissimi di lei caratteri e di trattenermi personalmente con V.S. Molto Illustre e Reverendissima potrei sembrarle trascurata riscontrando solo oggi la di lei lettera in data 18 marzo. Ma sappia che questa soltanto jeri mi fu 1 Abate ROCCO BONASOLI (forse più esatto Bonazzoli), nel 1819 coadiutore della parrocchia di Gandino, di cui diverrà poi Parroco.

consegnata e sul punto non voglio mancare di ringraziarla vivamente del sentimento che mi dimostra verso il minimo nostro Istituto e della bella occasione che mi offre per la dilatazione e moltiplicazione del medesimo. Se non ascoltassi che il mio cuore accetterei tutto sul punto, in riguardo anche alla sincera venerazione e stima che nutro per la di lei persona, ma bramando anche per questo riguardo di farlo in modo che possa riuscire a maggior gloria del Signore, e di lei soddisfazione come a quella del Reverendo Parroco di Gandino 2 non che di quelle pie persone componenti ora la Casa di educazione, e nello stesso tempo combinare il bene universale del piccolo nostro Istituto, la supplico a voler accettare quello che per ottener tutto ciò sembrami poterle offrire. Per una parte io ri fletto che le pie donne aspiranti a seco noi unirsi debbono cono scere in ogni estenzione l’Istituto che fossero per abbracciare, dall’altra mi trovo come può figurarsi in questi momenti son solo affollata, ma quasi oppressa dalle occupazioni, essendo giunto solo lo scorso venerdi il Decreto sovrano della pienissima approvazione dell’Istituto, il quale benche firmato come sà quando qui trovavasi il Sovrano 3 , dovette trascorrere le solite formalità, e questo attese le correnti sante giornate non è ancora ema nato Io direi dunque che intanto continuassimo a pregare il Signore e Maria santissima nostra Madre perche tutto disponga secondo il Divino servizio e volere. Appena terminato che avrò di stabilire ogni cosa qui, passo a far lo stesso a Verona. Poi dovendo portarmi per lo stesso oggetto a Milano, se ella credesse propormi un luogo di minore di lei incomodo per abboccarci ben volentieri divertirei dalla strada e molto piu facile sarà l’intenderci di tutto in voce, di quello che potessimo farlo in iscritto Se quel degnissimo Parroco volesse accompagnarsi con lei parmi sarebbe ancor meglio. Mostrerei loro in tal caso il Piano dell’Istituto, farei loro conoscere pienamente le Regole di quello, e quando possiamo giudicare che il Signore possa restare servito potremmo anche combinare i mezzi onde sollecitarne l’esecuzione e sinchè compisco gl’impegni primieri, predisporre tutte le cose onde al primo momento che Dio me ne dara la grazia potere dar mano al compimento di quest’opera, ben intesi che frattanto in quello ch’io potessi essere capace di servirli riceverà per un favore i loro comandi, ne mi presterei meno volentieri in quello che potessi nel caso che conoscendosi da loro non opportuno per qualche circostanza l’Istituto pensassero di non introdurlo in Gandino. Per quanto mi è noto, il signor Don Zorzi 4 perseverò nei buoni di lui sentimenti, e ringrazio la di lei carità di quanto pel medesimo ha operato. Io non mancherò di significare le di lei grazie alla buona di lui sorella. Ella voglia presentare i miei più distinti doveri al Reverendissimo Parrocho e disposta ai di lei comandi passo al vantaggio di dichiararmele per sempre col più vero rispetto. ________________ NB. Nel verso del foglio, in calce è scritto: « Abbate Bonasoli, Bergamo per Gandino ». E’ minuta scritta da Teresa Spasciani e porta qualche correzione autografa della Canossa. 2 Don FRANCESCO DELLA MADONNA, parroco di Gandino. 3 Francesco I. 4 Altro sacerdote di Gandino.

consegnata e sul punto non voglio mancare <strong>di</strong> ringraziarla vivamente del sentimento che mi <strong>di</strong>mostra<br />

verso il minimo nostro Istituto e della bella occasione che mi offre per la <strong>di</strong>latazione e moltiplicazione<br />

del medesimo. Se non ascoltassi che il mio cuore accetterei tutto sul punto, in riguardo anche alla<br />

sincera venerazione e stima che nutro per la <strong>di</strong> lei persona, ma bramando anche per questo riguardo <strong>di</strong><br />

farlo in modo che possa riuscire a maggior gloria del Signore, e <strong>di</strong> lei sod<strong>di</strong>sfazione come a quella del<br />

Reverendo Parroco <strong>di</strong> Gan<strong>di</strong>no 2 non che <strong>di</strong> quelle pie persone componenti ora la Casa <strong>di</strong> educazione, e<br />

nello stesso tempo combinare il bene universale del piccolo nostro Istituto, la supplico a voler accettare<br />

quello che per ottener tutto ciò sembrami poterle offrire. Per una parte io ri fletto che le pie donne<br />

aspiranti a seco noi unirsi debbono cono scere in ogni estenzione l’Istituto che fossero per abbracciare,<br />

dall’altra mi trovo come può figurarsi in questi momenti son solo affollata, ma quasi oppressa dalle<br />

occupazioni, essendo giunto solo lo scorso vener<strong>di</strong> il Decreto sovrano della pienissima approvazione<br />

dell’Istituto, il quale benche firmato come sà quando qui trovavasi il Sovrano 3 , dovette trascorrere le<br />

solite formalità, e questo attese le correnti sante giornate non è ancora ema nato Io <strong>di</strong>rei dunque che<br />

intanto continuassimo a pregare il Signore e Maria santissima nostra Madre perche tutto <strong>di</strong>sponga<br />

secondo il Divino servizio e volere. Appena terminato che avrò <strong>di</strong> stabilire ogni cosa qui, passo a far lo<br />

stesso a Verona. Poi dovendo portarmi per lo stesso oggetto a Milano, se ella credesse propormi un<br />

luogo <strong>di</strong> minore <strong>di</strong> lei incomodo per abboccarci ben volentieri <strong>di</strong>vertirei dalla strada e molto piu facile<br />

sarà l’intenderci <strong>di</strong> tutto in voce, <strong>di</strong> quello che potessimo farlo in iscritto Se quel degnissimo Parroco<br />

volesse accompagnarsi con lei parmi sarebbe ancor meglio. Mostrerei loro in tal caso il Piano<br />

dell’Istituto, farei loro conoscere pienamente le Regole <strong>di</strong> quello, e quando possiamo giu<strong>di</strong>care che il<br />

Signore possa restare servito potremmo anche combinare i mezzi onde sollecitarne l’esecuzione e<br />

sinchè compisco gl’impegni primieri, pre<strong>di</strong>sporre tutte le cose onde al primo momento che Dio me ne<br />

dara la grazia potere dar mano al compimento <strong>di</strong> quest’opera, ben intesi che frattanto in quello ch’io<br />

potessi essere capace <strong>di</strong> servirli riceverà per un favore i loro coman<strong>di</strong>, ne mi presterei meno volentieri<br />

in quello che potessi nel caso che conoscendosi da loro non opportuno per qualche circostanza l’Istituto<br />

pensassero <strong>di</strong> non introdurlo in Gan<strong>di</strong>no. Per quanto mi è noto, il signor Don Zorzi 4 perseverò nei<br />

buoni <strong>di</strong> lui sentimenti, e ringrazio la <strong>di</strong> lei carità <strong>di</strong> quanto pel medesimo ha operato. Io non mancherò<br />

<strong>di</strong> significare le <strong>di</strong> lei grazie alla buona <strong>di</strong> lui sorella.<br />

Ella voglia presentare i miei più <strong>di</strong>stinti doveri al Reveren<strong>di</strong>ssimo Parrocho e <strong>di</strong>sposta ai <strong>di</strong> lei<br />

coman<strong>di</strong> passo al vantaggio <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiararmele per sempre col più vero rispetto.<br />

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NB. Nel verso del foglio, in calce è scritto: « Abbate Bonasoli, Bergamo per Gan<strong>di</strong>no ».<br />

E’ minuta scritta da Teresa Spasciani e porta qualche correzione autografa della <strong>Canossa</strong>.<br />

2<br />

Don FRANCESCO DELLA MADONNA, parroco <strong>di</strong> Gan<strong>di</strong>no.<br />

3<br />

Francesco I.<br />

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Altro sacerdote <strong>di</strong> Gan<strong>di</strong>no.

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