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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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A MONS. SARDAGNA<br />

905(Verona#1834.04.02)<br />

Il Vescovo, fiducioso nella generosità della sua Diocesi, aveva lanciato un appello perché i fedeli aiutassero,<br />

con offerte, l'acquisto della casa e il mantenimento <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci Figlie della Carità, ma l'adesione era stata molto al<br />

<strong>di</strong> sotto delle speranze, per cui con i contributi raccolti e con quelli personali <strong>di</strong> Monsignore, a stento si sarebbe<br />

arrivati al solo acquisto della sede. La <strong>Canossa</strong> segnala che si potrebbe risolvere la prima <strong>di</strong>fficoltà affittando<br />

la parte del locale, per il momento, non necessaria all'opera.<br />

V.G.M. Eccellenza<br />

Terminate le doppie sue cure pastorali per le scorse feste <strong>di</strong> Pasqua nel corso delle quali credetti<br />

bene <strong>di</strong> non <strong>di</strong>sturbarla eccomi tosto a dare il dovuto riscontro all'ossequiato foglio dell'Eccellenza<br />

Vostra Reveren<strong>di</strong>ssima in data del giorno 23 marzo. Rilevo dal medesimo, come me<strong>di</strong>ante la generosa<br />

offerta <strong>di</strong> Lei unita alle altre dei buoni Cremonesi riuscì all'illimitata sua carità d'unire la somma <strong>di</strong><br />

austriache lire 35000. Non si prenda pena se tal somma non si avvicina sin quì a quella che il suo zelo<br />

avrebbe bramato. Dio non mancherà <strong>di</strong> provvedere a suo tempo come ha fatto in ogni fondazione<br />

nostra.<br />

Sento avere Ella in vista una Casa opportuna all'oggetto, e che le austriache 35000. Ella crede<br />

non saranno neppure bastanti per farne l'acquisto. Andando coll'Eccellenza Vostra Reveren<strong>di</strong>ssima col<br />

cuore in mano le <strong>di</strong>rò che questi scorsi giorni andava pensando, che siccome l'entrata annua delle 2000<br />

austriache non trovo essere assolutamente sufficente per sostenere una fondazione novella <strong>di</strong> sei<br />

soggetti dovendosi avere in vista le spese straor<strong>di</strong>narie del casatico 1 ristaurj malattie, ed altre spese<br />

ancor che piccole ma continue, e puo <strong>di</strong>rsi giornaliere, che necessariamente s'incontrano per le opere <strong>di</strong><br />

carità dall'Istituto abbracciate mi venne in mente una cosa, che mi pare bene sottoporre ai saggi riflessi<br />

dell 'Ecc.V.Rev.ma. Ho anche il coraggio <strong>di</strong> farlo giacche si degna Ella <strong>di</strong> volere il debole mio parere<br />

sull'acquisto della casa stessa. Nell'atto dunque che mi professo obbligata senza fine a tanta sua bontà, e<br />

l'assicuro, che qualunque <strong>di</strong>sposizione Ella sia per fare riuscirà a me <strong>di</strong> piena sod<strong>di</strong>sfazione, e ne<br />

conserverò sempre grata memoria, le umilio ciò che mi venne in pensiero <strong>di</strong>etro a quanto fecero in<br />

simile circostanza anche a Milano. Come le è noto fecero colà l'acquisto <strong>di</strong> una Casa assai vasta poi<br />

ritennero ad uso dell'Istituto solo quella parte ch'era necessaria pel momento e l'altra parte <strong>di</strong>visa<br />

pienamente la tennero per alcuni anni affittata, e cogli affitti ricavarono un non piccolo ajuto per<br />

sostenere le spese della fondazione così forse potrebbe piacendole la cosa fare l'Eccellenza Vostra<br />

Reveren<strong>di</strong>ssima. Costì, sempre che la località lo permetta addattando sol quella parte che giu<strong>di</strong>cherà<br />

necessaria per dar principio alla fondazione ed il rimanente tenerlo affittato a buone persone; in questo<br />

modo unito il ricavato alle 2000 austriache <strong>di</strong>minuire possibilmente il peso della carità <strong>di</strong> Lei che ne<br />

sostiene anche troppo. In progresso potendosi l'Istituto <strong>di</strong>latare <strong>di</strong>etro i passi della Provvidenza si potrà<br />

andar mettendo a poco a poco la Casa in libertà. Ripeto che qualunque sia il <strong>di</strong> Lei giu<strong>di</strong>zio io ne sono,<br />

e sarò sempre persuasissima.<br />

Per rapporto alla buona Novizia Romelli 2 non mi soviene in mezzo a tanti affari ch'io mi fossi<br />

impegnata che col Signor Conte Luca 3 che dovesse essere per Breno 4 anzi confusamente mi pare che<br />

un <strong>di</strong> Lui amico chiamato Signor Don Angelini mi <strong>di</strong>cesse, che l'aveva secondata nei passi necessarj<br />

perchè fosse per un'altra fondazione.<br />

1<br />

CASATICO, tassa speciale sulle abitazioni.<br />

2<br />

ROMELLI GIULIA, nata nel 1809 a Cividate, entrò nel 1831 nell'Istituto a Bergamo. Fu a Cremona, per molti anni,<br />

maestra delle novizie.<br />

3<br />

BRENO, centro in provincia <strong>di</strong> Brescia, sulle rive dell'Oglio.<br />

4<br />

Conte Luca Passi, missionario apostolico e fondatore dell’Istituto <strong>di</strong> S. Dorotea (Ep. II/2, lett. 711, n. 7, pag. 788).

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