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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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AD ANTONIO ROSMINI<br />

712(Verona#1824.07.10)<br />

L'intervento <strong>di</strong> Don Antonio presso il Patriarca <strong>di</strong> Venezia e il nuovo Principe Vescovo <strong>di</strong> Trento ha avuto un<br />

ottimo risultato. Per ora la <strong>Canossa</strong> si limita a ringraziarlo, perché spera <strong>di</strong> vederlo presto a Milano, dove gli<br />

parlerà dei Figli della Carità.<br />

V:G: e M: Veneratissimo Signor Don Antonio<br />

Non essendomi stato possibile per i tanti imbroglietti, che mi circondano quallora giungo <strong>di</strong><br />

passaggio nelle nostre Case, <strong>di</strong> darmi il vantaggio <strong>di</strong> rispondere al veneratissimo <strong>di</strong> Lei foglio negli<br />

scorsi or<strong>di</strong>narj, voglio proccurarmi oggi questo bene. Però occluderò questa mia all'ottima <strong>di</strong> Lei<br />

Sorella mia buona Amica, sul dubbio in cui sono, ch'Ella non si trovi in Rovereto, avendo inteso esser<br />

V .S. Ill.ma Molto Reverenda per fare una gita a Milano, dove credo mi porterò verso la fine <strong>di</strong> questo<br />

mese. Non posso tacerle <strong>di</strong> non essere nella lusinga <strong>di</strong> poterla con quest'incontro ossequiare. Intanto<br />

sull'incertezza <strong>di</strong> poterlo fare in voce, la ringrazio adesso <strong>di</strong>stintamente <strong>di</strong> tutto ciò che pel minimo<br />

nostro Istituto Ella si compiacque operare col degnissimo nostro Patriarca, come pure col novello loro<br />

Principe Vescovo 1 .<br />

Staremo adesso aspettando cosa <strong>di</strong>sporrà il Signore, e la Santissima nostra cara Madre Maria.<br />

Dalla potentissima protezione della medesima io riconosco unicamente la benignità <strong>di</strong> Monsignor<br />

Patriarca 2 , ed il <strong>di</strong> Lui interessamento pel minimo nostro Istituto, che con mia confusione, e sorpresa<br />

rende essa comune a tutti i nostri Prelati. Ella però non poteva trovare secondo me, un punto migliore, e<br />

più profittevole per Trento, <strong>di</strong> quello ch'Ella colse in<strong>di</strong>rizzando col mezzo <strong>di</strong> Monsignor Patriarca, le <strong>di</strong><br />

Lei raccomandazioni a Monsignore Luschin. La Cara Signora Margherita le avrà mi figuro raccontato,<br />

quanto degnossi Egli farmi significare dopo la <strong>di</strong> Lei approvazione dalla Santa Sede, col mezzo <strong>di</strong><br />

Monsignor Vicario <strong>di</strong> Trento, perché restassi accertata della <strong>di</strong> Lui bontà, e premura per noi. La<br />

supplico non<strong>di</strong>meno a volerci continuare l'assistenza delle <strong>di</strong> Lei orazioni, perché io stò sempre in<br />

aspettativa, che il <strong>di</strong>avolo tirolese, non abbia da essere ancora contento. Mi saranno poi oltremodo<br />

gra<strong>di</strong>te le notizie, che favorirà comunicarmi a tal proposito, quando ne avrà ricevuto.<br />

Ho poi la vera compiacenza <strong>di</strong> darle le migliori nuove del degnissimo <strong>di</strong> Lei amico, da me tanto<br />

venerato Signor Provve<strong>di</strong>tore Traversi 3 .<br />

Ebbe Egli la bontà, e la pazienza <strong>di</strong> venire qualche volta a trovarmi, nel breve soggiorno, che<br />

ultimamente feci a Venezia, e sempre più trattandolo restai e<strong>di</strong>ficata <strong>di</strong> tanta santità, unita a tanta<br />

umiltà, ed a tanto sapere. Vid<strong>di</strong> pure l'ottimo Abate Fontana, col quale molto ci siamo trattenuti a<br />

parlare del, comincerò a <strong>di</strong>re « nostro Tirolo ». Voglia la Divina Bontà bene<strong>di</strong>re ogni cosa.<br />

Il medesimo, avendo da me inteso che ricercava ove si vendessero que' libri da Lei composti, <strong>di</strong><br />

cui già mi favorì, e dei quali bramava io provvedere qualche altra copia, volle che in ogni conto che<br />

due ne ricevessi, senza che possibile mi fosse fargliene ricevere l'importo. Non sò, da quanto Egli mi<br />

<strong>di</strong>sse, se debba alla S. V. Ill.ma e Molto Reverenda, o al veneratissimo Signor Don Pietro Orsi, rivolger<br />

i miei ringraziamenti. Per non isbagliare li accettino ambidue.<br />

Nella speranza in questo <strong>di</strong> Lei viaggio, <strong>di</strong> potermi seco lei abboccare, nulla le <strong>di</strong>co questa volta<br />

dei Figli della Carità; se mai poi vana sarà la mia lusinga dovrò scrivergliene un'altra volta.<br />

1 Mons. Francesco Saverio Luschin, principe vescovo <strong>di</strong> Trento (Ep. I, lett. 388, n 5, pag. 626).<br />

2 Mons. Pyrcher Giovanni La<strong>di</strong>slao, Patriarca <strong>di</strong> Venezia (Ep. II/1, lett. 482, n. 1, pag. 156).<br />

3 Mons. Traversi Antonio, provve<strong>di</strong>tore dell’I. R. Liceo <strong>di</strong> Venezia (Ep. II/1, lett. 489, n. 2, pag. 165). Diventerà superiore<br />

ecclesiastico della Casa <strong>di</strong> Venezia

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