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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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A FRANCESCO PADENGHE<br />

894(Milano#1826.03.11)<br />

I due Procuratori, Padenghe e Alessandri, continuano ad escogitare mezzi per raccogliere i ton<strong>di</strong> necessari<br />

all‟Ospedale delle Convalescenti, e intanto il Padenghe chiede consigli alla <strong>Canossa</strong> sul come condurre i<br />

restauri allo stabile. La Marchesa è grata per la fiducia del signor Francesco, ma lo consiglia ad attendere<br />

qualche settimana, quando ella, tornando a Vene zia, potrà condurre con sè la futura Direttrice, la<br />

Marianna Francesconi, che potrà dare in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> maggior competenza.<br />

V: G: e M: Pregiatissimo Signor Francesco<br />

Milano dalla Certosina li 21 marzo 1826<br />

Mi riesce finalmente <strong>di</strong> trovar un momento da sod<strong>di</strong>sfare, benchè tar<strong>di</strong>, ad un preciso e gra<strong>di</strong>tissimo<br />

dovere, il quale è <strong>di</strong> riscontrare la pregiatissima <strong>di</strong> lei lettera, ottimo signor Francesco. La<br />

molteplicità delle mie occupazioni da ultimare, e replicati viaggi che dovetti ultimamente fare in<br />

servizio dell’Istituto mi costrinsero a sembrare, benchè involontariamente, trascurata. Certa sono,<br />

che la <strong>di</strong> lei bontà vorrà perdonarmi quest’involontaria mancanza, potendola sinceramente<br />

assicurare averle io risposto, non so quante volte col desiderio.<br />

Non posso <strong>di</strong>rle quanta consolazione io provi sentendo le bene<strong>di</strong>zioni singolari, che degnasi<br />

il Signore spargere sulle Caritatevoli loro fatiche, e vivamente spero abbia la bontà <strong>di</strong> Dio da<br />

provvedere tutto il rimanente che resta onde supplire all’intero pagamento della casa, come anche<br />

del rimanente per gli in<strong>di</strong>spensabili restauri. La <strong>di</strong> lei gentilezza, non contenta <strong>di</strong> tutto quello che fa,<br />

si compiace voler sentire il mio parere intorno alle fatture da farsi. Mi creda, che sa ella meglio le<br />

cose dormendo, ch’io vegliando. Con tutto ciò, giacchè così vuole, eccole cosa a me sembrerebbe<br />

per poterci ristringere per ora alle sole cose in<strong>di</strong>spensabili. Sappia ch’io sul fine della prossima<br />

settima na, conto, a Dio piacendo ritornare a Bergamo, ove credo avremo gli Esercizj delle signore<br />

del ceto mercantile. Subito terminati questi ho intenzione <strong>di</strong> ripatriare, ed in<strong>di</strong> trasferirmi a Venezia<br />

avvicinandosi la festa dell’Ascensione, subito dopo la quale, co me sà, abbiamo i santi Esercizj<br />

Questa volta ho intenzione <strong>di</strong> condur meco Marianna 1 che penso lasciar poi a Venezia. Se non le<br />

<strong>di</strong>spiace dunque a me sembrerebbe migliore aspettare a metter mano a ristauri fino che Marianna<br />

non vi sia, giacchè si tratta <strong>di</strong> un ritardo <strong>di</strong> tempo limitato, e così vedremo <strong>di</strong> contentarla alla prima,<br />

e risparmiare altre fatturette, che noi potressimo trovar opportune, e che anche lo sarebbero, ma che<br />

dovendo misurarle colle forze sarà meglio ommetterle e restringerli alle sole necessarie. Io per altro<br />

<strong>di</strong>co quanto mi pare, ma si ricor<strong>di</strong>, che mi rimetto poi pienamente a quanto ella giu<strong>di</strong>ca migliore.<br />

L’occasione del santo Giubileo, che sento con tanta e<strong>di</strong>ficazione già costì cominciato, darà forse un<br />

maggior eccitamento all’opera del Signore. L’ottimo signor Giuseppe 2 , dal quale ricevetti jeri una<br />

lettera, me ne fa la descrizione. Sia <strong>di</strong> tutto ringraziato il Signore, e tanto lei, che la degnissima<br />

signora Teresina 3 alla quale la prego de’ più <strong>di</strong>stinti, e cor<strong>di</strong>ali complimenti, facciano la carità <strong>di</strong><br />

ricordarsi anche <strong>di</strong> me, che da miserabile non mancherò <strong>di</strong> fare il contracambio. Accettino i doveri<br />

delle compagne, che hanno il vantaggio <strong>di</strong> conoscerli, in particolare della mia Elena 4 , ed ella mi<br />

faccia la grazia <strong>di</strong> essere persuasa <strong>di</strong> quella inalterabile stima con cui sono e sarò sempre<br />

Di lei pregiatissimo signor Francesco<br />

Devotissima Obbligatissima serva<br />

<strong>Maddalena</strong> <strong>di</strong> <strong>Canossa</strong> Figlia della Carità<br />

1 Marianna Francesconi, <strong>di</strong>rettrice dell’Ospedale delle Convalescenti (Ep. III/1, lett. 1095, n. 6, pag. 223).<br />

2 Giuseppe Alessandri (Ep. I, lett. 257, n. 1, pag. 380)<br />

3 Teresina Padenghe (Ep. II/2, lett. 894, n. 3, pag. l213).<br />

4 Elena Bernar<strong>di</strong> (Ep. I, lett. 278, n. 2, pag. 411).

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