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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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A FRANCESCO PADENGHE<br />

892(Milano#1825.01.18)<br />

Egli, che è uno dei due Procuratori della <strong>Canossa</strong> a Venezia, ha acquistato il locale delle Campanare per<br />

organizzarvi l‟Ospedale delle Convalescenti. Vorrebbe cambiarne il nome, ma la <strong>Canossa</strong> lo <strong>di</strong>ssuade.<br />

V:G: e M: Pregiatissimo signor Francesco 1<br />

Doppiamente ella volle favorirmi stimatissimo signor Francesco, e coi <strong>di</strong> lei pregiati caratteri e colla<br />

consolante notizia dell’acquisto da lei fatto dal signor Benvenuti del locale delle Campanare 2 . Sia<br />

mille volte ringraziata la bontà del Signore, a cui piace provveder come non voglio dubitare, alle<br />

necessità spirituali, e corporali <strong>di</strong> tante poverette. Mi permetta che vivamente seco lei mi rallegri<br />

della grazia del Signore a lei concessa, <strong>di</strong> eleggerla per principale istromento <strong>di</strong> un’opera così santa.<br />

Pare a me, che in questo caso singolarmente si verifichi col fatto, come indubitatatamente per parte<br />

<strong>di</strong> Dio adempirassi a suo tempo, la promessa fatta ai caritatevoli nel Salmo che <strong>di</strong>ce < Beatus quis<br />

intelligit super egenum et pauperem, in <strong>di</strong>e mala liberabit eum Dominus ».<br />

Stimatissimo signor Francesco, e qual mai altra opera <strong>di</strong> Carità potrà come questa chiamarsi<br />

<strong>di</strong>retta a sopra intendere vera mente al forestiere, ed al povero? e conseguentemente a qua! mai altra<br />

opera possiamo noi con sicurezza attribuire, e sperare la liberazione per chi la fece, nel gran<br />

momento della morte?<br />

Mi consolo <strong>di</strong> cuore, che a lei singolarmente sia toccata sì bella sorte.<br />

Dato sfogo alla mia consolazione, veniamo adesso a parlare della cosa. Io non so dubitare,<br />

che la bontà del Signore non sia per concorrere provvedendo il modo del pagamento. Mosse egli<br />

anche il cuore del Benvenuti 3 al ribasso da lei in<strong>di</strong>catomi, non v’ha dubbio però che occorrono<br />

caritatevoli somministrazioni per pagare il già comperato, e per compire l’acquisto totale. Lessi con<br />

tutto il piacere la carta da lei estesa, che trovai formata dal la <strong>di</strong> lei pietà. Però giacchè ella si<br />

compiace domandarmi sulla medesima il mio parere, colla solita mia schiettezza, glielo <strong>di</strong>rò. Pare a<br />

me dunque, ch’io non cambierei sulla carta a questa casa il nome <strong>di</strong> Ospitale delle Convalescenti e<br />

ciò per varie ragioni. La prima per tenerci in libertà d’accogliere, credendo, e volendolo fare, anche<br />

delle povere isolate, giovani, o donne che non cadono nella categoria delle traviate, ma nella quale<br />

poi andranno a ridursi se non si raccolgono. La seconda perchè col titolo <strong>di</strong> convalescenti, se anche<br />

avremo qualche giovane bisognosa <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a, e <strong>di</strong> raddrizzamento, seguito questo, con assai<br />

maggior facilità, potremo poi appoggiarla in qualche buona casa, o parimente se sara chiamata in<br />

matrimonio Ed in ogni modo pare a me più e<strong>di</strong>ficante il titolo <strong>di</strong> Ospitale <strong>di</strong> Convalescenti, avendo<br />

noi <strong>di</strong> cio anche l’esempio <strong>di</strong> quello che fece in Roma il Servo <strong>di</strong> Dio, Venerabile Fratel Angelo,<br />

carmelitano. Perciò io cercai, ritenendo pienamente la sostanza della Carta da lei favorita, <strong>di</strong> ridurla<br />

in modo, che possa aver luogo ogni nostro riflesso, e lasciarci in liberta <strong>di</strong> seguir poi nell’esercizio<br />

<strong>di</strong> quest’opera caritatevole, quelle traccie più, o meno estese, che la Divina Provvidenza vorrà<br />

manifestarci a tenore della santissima Volontà del Signore, e le...<br />

Intanto, pregiatissimo signor Francesco, ella voglia favorire <strong>di</strong> presentare i più <strong>di</strong>stinti miei<br />

complimenti all’ottima signora Teresina 4 , e raccomandandomi alle sante loro orazioni, mi per metta<br />

<strong>di</strong> passare al vantaggio <strong>di</strong> raffermarle la stima più dovuta, e più sincera.<br />

Milano li 18 gennaio 1825<br />

Di lei pregiatissimo signor Francesco<br />

Devotissima Obbligatissima serva<br />

<strong>Maddalena</strong> <strong>di</strong> <strong>Canossa</strong> Figlia della Carità<br />

1 Francesco Padenghe, procuratore <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong> a Venezia (Ep. I, lett. 352, n. 1, pag. 555).<br />

2 Ex convento, che appare anche nello Stato personale del Clero del la città e Diocesi <strong>di</strong> Venezia con questo nome e che<br />

sorgeva nella parrocchia <strong>di</strong> S. Nicola dei Tolentini.<br />

3 Il proprietario dell’ex convento, acquistato dal Demanio.<br />

4 La moglie <strong>di</strong> Francesco Padenghe (Ep. II/2, lett. 894, n. 3, pag. l213).

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