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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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AD ELISABETTA RENZI<br />

890(Verona#1834.03.10)<br />

La Renzi non <strong>di</strong>sarma; vorrebbe proprio che la <strong>Canossa</strong> le desse una risposta esplicita sulla sua volontà o meno<br />

<strong>di</strong> fondere insieme le due opere. La Marchesa le chiede allora se sarebbe pronta a trasferire l‟attività <strong>di</strong><br />

Coriano in altra sede più vasta e più atta a permettere l‟attuazione dei cinque Rami dell‟Istituto. La prega<br />

insieme <strong>di</strong> darle un mese <strong>di</strong> tempo perché possa concertare coi suoi Superiori la soluzione ultima. E‟ però<br />

l‟ultima lettera trovata negli Archivi, <strong>di</strong>retta alla Renzi.<br />

Carissima Figlia<br />

Sono debitrice <strong>di</strong> riscontro ad una Carissima sua da vari mesi mia Cara Signora Betta, e se non<br />

conoscessi la sua bontà temerei, ch’Ella fosse per attribuire a mancanza <strong>di</strong> premura un sì lungo silenzio.<br />

Mi creda avere io provato tutto questo tempo non poca pena vedendomi nell’impossibilità <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare<br />

un sì gra<strong>di</strong>to dovere. L’affollamento continuo degli affari, che mi circondano, alcune visite del Signore<br />

<strong>di</strong> malattie che si compiacque mandare a varie delle Compagne con la per<strong>di</strong>ta anche d’una <strong>di</strong> loro mi<br />

tennero tanto occupata come può figurarsi <strong>di</strong> dovere trascurare necessariamente tutto ciò, che non era <strong>di</strong><br />

assoluta necessità al momento. Le <strong>di</strong>co tutto questo perche ella veda mia Cara Figlia, che non fu mia<br />

colpa il ritardo, ma <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> Dio. Per parte mia può essere certa mia Cara Figlia che l’ho sempre<br />

nel cuore, ne <strong>di</strong>mentico certamente le sue premure.<br />

Veniamo ora a quanto Ella mi scrive intorno ai suoi desideri per cotesto ottimo paese. Ella<br />

vorrebbe dunque, ch’io potessi darle una decisione pronta s’io sia per potere, o non potere accettare la<br />

fondazione. Senta mia Cara Figlia giacché ha dovuto aspettare tanto tempo questa mia risposta pazienti<br />

Ella ancora un altro poco, e mi <strong>di</strong>a un mese <strong>di</strong> tempo dopo il quale cercherò <strong>di</strong> darle la decisa<br />

determinazione dovendo <strong>di</strong>pendere io dai miei Superiori, e perché voglio anche far fare una particolare<br />

orazione per conoscere il Divino Volere. Vorrei bensì, che intanto Ella mi scrivesse se avrebbe<br />

<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> traslocare in qualche altra cità, costì vicina l'’pera <strong>di</strong> Corriano se i Superiori dell’Istituto<br />

giu<strong>di</strong>cassero che il paese fosse troppo piccolo per la pianta dell’Istituto. Sappia essermi state fatte delle<br />

ricerche in più d’una delle città <strong>di</strong> coteste parti ed anche da qualche Vescovo, ma dovetti lasciare per<br />

non trovar modo al momento <strong>di</strong> aderire ai desideri delle pie persone.<br />

S’Ella dunque potesse combinare in modo ch’avessimo un numero <strong>di</strong> soggetti vocati, e<br />

proveduti ho fondata lusinga, che riusciressimo <strong>di</strong> stabilire in una città, o nell’altra l’opera. Mi scriva<br />

dunque in proposito ciò, che gliene pare. Ho piacere che la buona Margheritina Renzi 1 conservi la<br />

vocazione. Desidero alla stessa le più copiose bene<strong>di</strong>zioni del Signore, e ch’abbia da essere un<br />

istromento della Gloria <strong>di</strong> Dio. Me la saluti tanto a nome anche <strong>di</strong> Cristina, che abbraccia <strong>di</strong> cuore Lei<br />

pure.<br />

Rapporto all’educazione che desidera <strong>di</strong> dare a questa come all’altra giovane ch’aspira, ad<br />

essere Maestra la consiglio a volersi fidare <strong>di</strong> Dio il quale non mancherà <strong>di</strong> darle que’ lumi, che le sono<br />

necessari per formare secondo il suo volere il cuore <strong>di</strong> queste due buone anime. Veda che si<br />

fondamentino più <strong>di</strong> tutto nell’esercizio delle virtù, che pel rimanente sono tutte cose piccole.<br />

L’Isabella quest’inverno lo passò meno male degli altri anni avendo potuto reggere quasi<br />

sempre in pie<strong>di</strong> cioè fuori del letto. Anche il vomito non la molestò che una qualche rara volta. Oggi<br />

però si trova a letto avendo avuto bisogno <strong>di</strong> un salasso ma spero, che andando nella buona stagione<br />

andrà sempre meglio. Aggra<strong>di</strong>sca della medesima i più cor<strong>di</strong>ali saluti.<br />

1 L’educanda aspirante alla vita religiosa.

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